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Speciale Costruzione del Thesaurus, analisi a faccette ... · 98 Biblioteche oggi – luglio-agosto...

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97 Biblioteche oggi luglio-agosto 2007 Costruzione del Thesaurus, analisi a faccette, categorie 1 Manuela Grillo Collaboratrice del progetto Termini contenuti nel Prototipo I termini presenti nel Prototipo si possono distinguere, sulla base delle modalità di raccolta, in due gruppi: 1. termini della lista di partenza, o Elenco di base, in cui sono stati cumulati: – termini degli Aggiornamenti BNI 1956-1998 (pubblicati); – termini introdotti dalla BNI dal 1999 al 2005 (mai pub- blicati); – termini di biblioteconomia, bibliografia, ecc., individua- ti nel Soggettario e Aggiornamenti BNI; – termini provenienti dal Soggettario e dagli Aggiorna- menti BNI ritenuti particolarmente obsoleti e bisognosi di revisione o, comunque, interessanti nel quadro del- l’elaborazione del Prototipo; 2. termini aggiunti in corso di elaborazione del Prototipo: – termini introdotti per la strutturazione dei termini del- l’Elenco di base (ossia tutti i termini sovraordinati o as- sociati a ciascun termine dell’Elenco di base); – termini derivanti dalla scomposizione di termini com- posti; – termini impiegati nella sperimentazione della sintassi. Metodo di costruzione della gerarchia Nella costruzione del vocabolario del Nuovo soggettario sono stati usati in combinazione due diversi metodi di co- struzione delle gerarchie: il metodo induttivo (dal basso verso l’alto) e il metodo deduttivo (dall’alto verso il bas- so). In una prima fase le gerarchie sono state costruite a partire da ciascun termine dell’Elenco di base, indivi- duando i suoi termini sovraordinati fino al Top term, con metodo induttivo, escludendo quindi la costruzione delle relazioni di un termine con termini più specifici, limitan- do l’espansione della rete verso il basso. Tuttavia a que- sto processo si è affiancata la preparazione di una macro- struttura classificatoria, costituita da categorie e faccette, a loro volta strutturate in sottofaccette, individuate e modi- ficate via via che nuovi termini e le relative gerarchie ve- nivano accolti all’interno di una classe. Dunque il metodo induttivo e deduttivo sono due modalità distinte e com- plementari della costruzione del vocabolario. Le relazioni che si stabiliscono nella strutturazione di un termine costituiscono la sua rete semantica, laddove i ter- mini rappresentano i nodi della rete e le relazioni seman- tiche i fili che li collegano. Il modello di rete (fig. 1 e 2) è costituito da: Speciale Nuovo soggettario
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97Biblioteche oggi – luglio-agosto 2007

Costruzione del Thesaurus,analisi a faccette,

categorie1

Manuela GrilloCollaboratrice del progetto

Termini contenuti nel Prototipo

I termini presenti nel Prototipo si possono distinguere,sulla base delle modalità di raccolta, in due gruppi:1. termini della lista di partenza, o Elenco di base, in cuisono stati cumulati: – termini degli Aggiornamenti BNI 1956-1998 (pubblicati);– termini introdotti dalla BNI dal 1999 al 2005 (mai pub-

blicati); – termini di biblioteconomia, bibliografia, ecc., individua-

ti nel Soggettario e Aggiornamenti BNI; – termini provenienti dal Soggettario e dagli Aggiorna-

menti BNI ritenuti particolarmente obsoleti e bisognosidi revisione o, comunque, interessanti nel quadro del-l’elaborazione del Prototipo;

2. termini aggiunti in corso di elaborazione del Prototipo: – termini introdotti per la strutturazione dei termini del-

l’Elenco di base (ossia tutti i termini sovraordinati o as-sociati a ciascun termine dell’Elenco di base);

– termini derivanti dalla scomposizione di termini com-posti;

– termini impiegati nella sperimentazione della sintassi.

Metodo di costruzione della gerarchia

Nella costruzione del vocabolario del Nuovo soggettariosono stati usati in combinazione due diversi metodi di co-struzione delle gerarchie: il metodo induttivo (dal bassoverso l’alto) e il metodo deduttivo (dall’alto verso il bas-so). In una prima fase le gerarchie sono state costruite apartire da ciascun termine dell’Elenco di base, indivi-duando i suoi termini sovraordinati fino al Top term, conmetodo induttivo, escludendo quindi la costruzione dellerelazioni di un termine con termini più specifici, limitan-do l’espansione della rete verso il basso. Tuttavia a que-sto processo si è affiancata la preparazione di una macro-struttura classificatoria, costituita da categorie e faccette, aloro volta strutturate in sottofaccette, individuate e modi-ficate via via che nuovi termini e le relative gerarchie ve-nivano accolti all’interno di una classe. Dunque il metodoinduttivo e deduttivo sono due modalità distinte e com-plementari della costruzione del vocabolario.Le relazioni che si stabiliscono nella strutturazione di untermine costituiscono la sua rete semantica, laddove i ter-mini rappresentano i nodi della rete e le relazioni seman-tiche i fili che li collegano. Il modello di rete (fig. 1 e 2)è costituito da:

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1. il termine di partenza; 2. i suoi termini sovraordinati, fino al Top term (relazionigerarchiche BT/NT); 3. i suoi termini associati (relazioni associative RT); 4. per ciascun termine associato, i suoi termini sovraordi-nati, fino al Top term (relazioni gerarchiche).Si avrà quindi la strutturazione completa del termine dipartenza del quale si stabiliscono tutte le relazioni se-mantiche, tranne quelle con i termini subordinati.

Fig. 1– Modello di rete semantica

Fig. 2 – Esempio di rete semantica di un termine

Il modello di rete non prevede orfani, ossia termini nonlegati al proprio termine sovraordinato; tuttavia nella faseiniziale di costruzione del Prototipo è stato adottato unmodello semplificato, più economico, denominato mo-dello ad àncora (fig. 3 e 4), per la somiglianza con la for-ma di un’àncora.

Fig. 3 – Modello di rete “ad àncora”

Fig. 4 – Esempio di rete semantica “ad àncora”

I criteri che hanno la funzione di controllare il numerodelle relazioni stabilite nella strutturazione di un terminesono: – criterio di modulazione: nella costruzione di una gerar-

chia non si dovrebbe omettere nessuna classe interme-dia tra la più specifica e la più generale;

– criterio definitorio: la relazione associativa, pur essendoreciproca, viene attivata a partire dal termine la cui de-finizione ha come componente l’altro termine (esempio:a partire da Veterinaria è attivato RT ad Animali e nonviceversa).

Operazione fondamentale e preliminare per la struttura-zione del vocabolario è l’analisi categoriale o categoriz-zazione dei termini. Le categorie e le faccette infatti as-solvono a tre funzioni essenziali:a) definire la strutture classificatorie e le loro articolazioni;b) permettere la suddivisione del vocabolario in classi piùpiccole, quindi più maneggevoli, facilitando la costruzio-ne della struttura semantica;c) guidare l’analisi in alcune procedure di controllo termi-nologico, come la scelta tra forma singolare o plurale di un

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termine (ad esempio, il termine Gestione verrà preferitonella forma singolare perché appartenente alla categoriaAzioni, faccetta Attività, tendenzialmente singolare).Le categorie e le faccette sono le classi generali in cui sisuddivide il vocabolario: ogni termine appartiene a una –e a una sola – categoria all’interno della quale si stabili-scono le sue relazioni gerarchiche. Vi sono casi di so-vrapposizione che si risolvono con gli strumenti dellaclassificazione: uso della poligerarchia o della relazioneassociativa, criteri di precedenza tra le faccette, ecc. Adesempio, il termine Eroi potrebbe essere attribuito allafaccetta Persone (Agenti) o, più correttamente, a quella diForme (Cose), in quanto esseri semidivini ai quali si attri-buiscono gesta prodigiose, quindi Esseri immaginari.

Profilo delle categorie e delle faccette

La macrostruttura del vocabolario è definita:– dalle categorie: costituiscono i quattro maggiori rag-gruppamenti in cui sono organizzate le classi: Agenti,Azioni, Cose, Tempo; non coincidono con i Top term, adeccezione della categoria Tempo; definiscono il contestodelle possibili gerarchie;– dalle faccette: sono le classi generali che individuano ca-ratteristiche condivise da un gruppo di termini; corri-spondono ai Top term;– dalle sottofaccette: sono le specifiche sottoclassi; posso-no essere introdotte da termini preferiti o da etichette dinodo; possono prevedere ulteriori articolazioni, costituiteanch’esse da termini preferiti o da etichette di nodo.Le connessioni e le eventuali sovrapposizioni tra le variecategorie e faccette sono gestite attraverso relazioni se-mantiche, sia gerarchiche che associative.I nomi delle categorie hanno un carattere intuitivo, ossiadefiniscono in generale il contenuto delle categorie, indi-cando in modo sintetico ed intuitivo la caratteristica defi-nitoria condivisa da ogni termine che appartiene a cia-scuna categoria.Vediamo nel dettaglio le categorie e le loro faccette (fig. 5).

Fig. 5 – Schema delle categorie e delle loro faccette

Agenti: contiene tutti i concetti di entità che presentano lacaratteristica di poter essere agenti di azioni, singolar-mente o collettivamente. Comprende gli organismi (con-tiene tre tipi di concetti: gli organismi viventi, sia animaliche vegetali; le loro parti, vale a dire l’anatomia degli or-ganismi viventi; i raggruppamenti di esseri viventi, comeGreggi, Mandrie, ecc.); le organizzazioni (raccoglie i con-cetti di organizzazioni o parti di organizzazione, cioè qua-lunque complesso organizzato, in maniera più o menoformale, di risorse e persone, dotato di regole per il con-seguimento di uno scopo, sia esso economico, politico,sociale, ecc.); le persone e i gruppi (contiene tutti queiconcetti che rappresentano insiemi di persone che nondanno luogo ad alcuna organizzazione, né permanente nétemporanea).Azioni: contiene tutti i concetti che rappresentano tipolo-gie dell’agire. Comprende le attività (contiene tutti queitermini che rappresentano azioni dotate di un agente di-retto chiaramente individuabile); i processi (contiene azio-ni che non sono provocate da un singolo agente – perso-na o organizzazione – ma da una causa, naturale o socia-le, oppure da azioni o movimenti collettivi); le discipline(azioni che presentano come caratteristiche principali unaforte componente di ricerca nella loro attività, una finali-tà di accumulo e diffusione di conoscenze, una strutturaorganizzativa più o meno formalizzata che fa da suppor-to alle attività).Cose: contiene i concetti che si riferiscono sia a entitàconcrete, tangibili (materia, oggetti, strutture) sia a en-tità astratte (strumenti e forme). Comprende quindi lamateria (intesa nel senso più astratto di struttura, pro-prietà, stato fisico e i materiali, cioè gli elementi, le so-stanze considerate in base alla composizione chimica ofisica e tutti quei materiali che hanno subito una qual-che trasformazione ma che non sono ancora oggetti);gli oggetti (comprende ciò che ha una forma definita,tangibile, finita, anche di dimensioni molto grandi, pur-ché almeno potenzialmente mobili); lo spazio (contienei termini che individuano concetti di estensione, manon le entità che occupano tale estensione, vale a direche lo spazio deve essere l’elemento fondamentale enon deve essere sovrapposto ad altri aspetti, che di-ventano, eventualmente, quelli predominanti nell’anali-si categoriale); gli strumenti (comprende cose, elemen-ti astratti che costituiscono il mezzo per ottenere qual-cosa, non comprende tutti i concetti che hanno funzio-ne strumentale come gli oggetti, ma solo gli strumentiastratti o quelli la cui componente oggettuale è secon-daria); le forme (comprende l’aspetto esteriore, la rap-presentazione, la manifestazione di entità oggettuali,astratte o frutto della creatività e della fantasia, com-prese le forme della comunicazione); le strutture (com-prende tutti quei manufatti che occupano uno spazio inmaniera stabile, che non sono cioè mobili, anche sel’occupazione può essere temporanea come nel casodei Cantieri).Tempo: la categoria è individuata da uno svolgimento cro-nologico come elemento principale o esclusivo dei termi-ni che vi appartengono.

Speciale Nuovo soggettario

Agenti

Azioni

Cose

Tempo

Categorie Faccette

OrganismiOrganizzazioniPersone e gruppi

AttivitàDisciplineProcessi

FormeMateriaOggettiSpazioStrumentiStrutture

Tempo

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L’analisi a faccette

L’analisi a faccette 2 è l’operazione di analizzare e classifi-care i termini per faccette. La faccetta è un principio di di-visione di una categoria o di una classe, ossia una carat-teristica che guida l’attività di raggruppare e separare(classificare) i concetti. Una classe si dice organizzata perfaccette quando i termini che ne fanno parte sono rag-gruppati secondo caratteristiche di divisione proprie dellaclasse. L’analisi a faccette applicata ad un vocabolario controlla-to è lo strumento attraverso il quale tutti i termini subor-dinati ad una determinata classe sono organizzati secon-do le diverse caratteristiche di divisione della classe, ga-rantendo così lo sviluppo ordinato delle gerarchie seman-tiche e la loro coerenza con i principi della gerarchia.L’analisi a faccette, che opera in modo deduttivo, dal ge-nerale al particolare, è lo strumento attraverso cui si com-pleta, si razionalizza e si rende coerente la costruzione dalbasso. Inoltre essa permette di stabilire un ordine di pre-cedenza tra le faccette o sottofaccette ai fini della sceltadella gerarchia “prevalente” di un termine potenzialmen-te poligerarchico, evitando così la proliferazione delle po-ligerarchie.Tre regole fondamentali guidano l’analisi a faccette: la pri-ma regola prescrive che la suddivisione di una classe deb-ba avvenire applicando una sola caratteristica alla volta.Ad esempio, se si sta procedendo alla divisione delleOrganizzazioni in base al settore di attività, tutte le altrecaratteristiche devono passare in secondo piano; soloquando l’operazione di divisione sarà stata completata, sipotrà applicare un altro principio di divisione.La seconda regola prescrive di stabilire l’ordine nel qualesi applicano le caratteristiche di divisione, ovvero, in unthesaurus come il Nuovo soggettario, stabilire quale sial’ordine di precedenza che guida nella scelta della gerar-chia prevalente, nel caso di termini potenzialmente poli-gerarchici.La terza regola definisce i termini che appartengono allastessa sottofaccetta come mutualmente esclusivi, ossia itermini che appartengono ad una stessa sottofaccetta nonpossono dar luogo a sovrapposizione o intersezione diclasse (p. e., Coniugi e Divorziati all’interno dell’etichettadi nodo [Persone secondo lo stato civile e la parentela]).

Le etichette di nodo e la loro elaborazione

Le etichette di nodo sono termini o locuzioni la cui fun-zione è quella di indicare una caratteristica di divisione.Sono a tutti gli effetti termini di gerarchia che hanno siaBT che NT, ma non possono essere usati come termini diindicizzazione. L’elaborazione delle etichette di nodo è stata operata apartire dai livelli più alti della gerarchia, concentrandol’attenzione sul primo livello e via via scendendo di gra-do, a seconda della necessità.

Esempio: nel primo livello gerarchico della categoria Or-

ganizzazioni si hanno i seguenti termini di gerarchia edetichette di nodo (queste ultime indicate tra parentesiquadre): *[Organizzazioni secondo la forma]*[Organizzazioni di particolari categorie di persone]*[Parti di organizzazioni]*[Organizzazioni illegali]*Organizzazioni temporanee*Organizzazioni istituzionali*[Organizzazioni in base al settore di attività]

Solamente [Organizzazioni in base al settore di attività] èulteriormente sfaccettata con l’ausilio di termini di gerar-chia ed etichette di nodo, precisamente:

**Organizzazioni religiose**Organizzazioni culturali**[Organizzazioni a carattere sociale]**[Organizzazioni ricreative e sportive]**[Organizzazioni delle arti e dello spettacolo]**Organizzazioni educative**Organizzazioni economiche**Organizzazioni militari**[Organizzazioni a carattere sanitario]**[Organizzazioni scientifiche]

Ciò perché l’analisi a faccette nel vocabolario del Nuovosoggettario, pur essendo sempre presente come riferi-mento metodologico generale, non è stata applicata sem-pre in modo sistematico: le etichette di nodo vengono in-trodotte il più delle volte empiricamente, quando è ne-cessario cioè dare un ordine più chiaro e leggibile allastruttura gerarchica.Le diverse categorie e faccette non presentano le stessedimensioni per numero di termini né la stessa profonditàper grado di specificità dei termini; inoltre la modalità dicostruzione dal basso, interagendo con la modalità dal-l’alto, determina un processo continuo di revisione dellegerarchie, in cui l’applicazione dell’analisi a faccette av-viene per successive fasi di sviluppo del vocabolario.Quindi l’analisi a faccette potrà essere utilmente applicataanche per gradi, quando l’eterogeneità semantica di ungruppo significativo di termini di una certa classe eviden-zierà l’opportunità di una migliore organizzazione dellaclasse stessa. Ad esempio, mentre per le Persone è stataapplicata un’analisi a faccette assai approfondita, per iProcessi si è messo in atto un procedimento molto menoanalitico, in ragione della minore necessità di articolarenel dettaglio, allo stato attuale, il vocabolario relativo aquesto ambito.Quando si suddivide una faccetta in sottofaccette, può es-sere opportuno creare un profilo anche per le sottofac-cette, introdotte talvolta da etichette di nodo, soprattuttoquando, in presenza di caratteristiche sovrapponibili, sivuole indicare l’ordine di precedenza stabilito. Ad esem-pio, per i termini che appartengono sia alla classe identi-ficata dall’etichetta [Persone secondo le attività] sia allaclasse [Persone secondo il comportamento], si costruiscela gerarchia all’interno della prima e si esprime, se op-

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portuno, il residuo gerarchico con la relazione associativa(esempio: Sacerdoti cattolici avrà come BT solamenteSacerdoti e non anche Cattolici). L’ordine di preferenza stabilito all’interno della categoriaOrganizzazioni è il seguente: i termini sono normalmenteordinati secondo gerarchie che esprimono il settore ol’ambito di attività e non secondo gerarchie riferibili allaforma dell’organizzazione. Ciò ha portato a intervenire sualcune gerarchie, inizialmente elaborate sulla base di cri-teri non omogenei.Esempio: Associazioni + aggettivo che esprime ambito diattività. La gerarchia di questi termini era stata costruitasulla base della loro forma, cioè Associazioni pacifiste,ecologiste, militari, politiche, religiose, culturali aveva co-me BT il termine strutturato Associazioni. Quando si èpreferito l’altro criterio di costruzione delle gerarchie, itermini Associazioni + aggettivo sono stati spostati sottoetichette di nodo esprimenti l’ambito di attività.

Conseguenze della scelta della poligerarchiatemperata sulle gerarchie preesistenti

Inizialmente la costruzione delle gerarchie è stata condot-ta in modo molto dettagliato, inserendo il termine con-trollato sui repertori, indipendentemente dalla garanzialetteraria, ed attribuendo ad un termine anche più BT (po-ligerarchia). La conseguenza di questo modus operandi èstata la proliferazione di gerarchie, particolarmente intri-cate e ridondanti, problema divenuto evidente con il pro-cesso deduttivo di revisione delle gerarchie dall’alto. In li-nea con il procedimento sperimentale che ha animato tut-te le fasi della redazione del Prototipo, una volta esplosala questione delle poligerarchie pressoché ingestibili, si ècercato di individuare una soluzione imperniata su duepunti cardine: ricorso alla poligerarchia temperata (ossiaapplicata con moderazione, entro determinati limiti e conparticolari cautele. Questo argomento verrà illustrato piùapprofonditamente nell’intervento successivo) e maggioreattenzione alla garanzia letteraria.La scelta della poligerarchia temperata ha comportato lanecessità di smontare numerose poligerarchie, con la con-seguente necessità di trasformazione di uno dei due ter-mini che fungevano da BT (in particolare il termine cheesprime il residuo poligerarchico). Ciò non è avvenutoovviamente nel caso in cui il termine in questione fosseun termine strutturato, pertanto la modifica ha riguardatosolamente la relazione, trasformata da BT ad RT. Nel ca-so di un termine introdotto per la gerarchia ma non com-pletamente strutturato Status di lavorazione MIN, i criteri– opportunamente specificati nel file “Decisioni generalicumulate” – sono stati quelli indicati nello schema A. Generalmente i termini hanno subito una trasformazioneda Termine di gerarchia (S), status di lavorazione MIN, aTermine strutturato, status di lavorazione MED, quando laloro fonte erano in primo luogo gli strumenti.Esaminando il termine Architettura gotica nelle due fasi,precedente (fig. 6) e successiva (fig. 7) alla decisione sul-la poligerarchia temperata, vediamo che la gerarchia è sta-

ta semplificata e sono state introdotte le etichette di nodoritenute opportune. Architettura gotica ha un solo BT, BT[Architettura secondo lo stile, il movimento artistico]), e ilresiduo poligerarchico (RT Arte gotica) è stato espressoattraverso la relazione di RT. Il termine di gerarchia (S)Arte gotica è stato strutturato, sono state quindi conserva-te le sue relazioni gerarchiche ed attivate le relazioni as-sociative pertinenti.In alcuni casi, si è avuta la necessità di eliminare dei ter-mini di gerarchia la cui relazione con il termine di par-

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Fig. 7 – Termine Architettura gotica nella seconda fase

Fig. 6 – Termine Architettura gotica nella prima fase

Schema A

[Poligerarchie:eliminazione in fasedi revisione]

BT che diventano RTQuando si smontano poligerarchie i terminiche erano BT, ora non più tali, vengonotrasformati in RT e le possibilità sono due:

il termine diventa: Tipo di termine: Terminesenza BT; Status lavorazione: BASE. Vengonosganciati eventuali termini di gerarchiaprecedenti,

oppure

il termine diventa: Tipo di termine: Terminecon relazioni; Status lavorazione: MED.Vengono conservate tutte le sue relazionigerarchiche e vengono attivate le eventualirelazioni associative.

Valutare di volta in volta la soluzione migliore.

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tenza non poteva essere trasformata in RT. Ciò è avve-nuto quando sono stati inseriti più termini di gerarchia,uno sopra all’altro: in questo caso, per il rispetto del mo-dello ad àncora, solo il primo partendo dal basso può da-re luogo al legame di RT.Un valido esempio è la strutturazione del termine Mi-niatura ottoniana (fig. 8 e 9): la gerarchia è stata in segui-to significativamente snellita e sono state introdotte le eti-chette di nodo ritenute opportune.

Fig. 8 – Termine Miniatura ottoniana nella prima fase

Fig. 9 – Termine Miniatura ottoniana nella seconda fase

Miniatura ottoniana ha una solo BT, [Miniatura secondo illuogo, la civiltà, il periodo], e il residuo poligerarchico(pittura ottoniana) viene espresso attraverso una relazio-ne di RT. Il termine di gerarchia Pittura ottoniana era asua volta poligerarchico, ma le due relazioni di BT sonostate eliminate; nel caso del BT Pittura ciò è avvenuto sen-za conseguenze, poiché il termine era già strutturato,mentre l’altro BT Arte ottoniana è stato di necessità elimi-

nato, poiché il modello ad àncora prevede relazioni di RTsolo per i termini completamente strutturati.Questi ed altri cambiamenti sono stati operati durante tut-ta la realizzazione di questo nuovo strumento, in lineacon il procedimento sperimentale che ha animato tutte lefasi della redazione del Prototipo. �

Note

1 Il testo, che riproduce l’intervento letto in occasione della pre-sentazione del Nuovo soggettario, è stato in alcune parti lieve-mente modificato e ampliato per esigenze di chiarezza e ap-profondimento. Si è tuttavia cercato di mantenere il taglio di-scorsivo e non eccessivamente analitico richiesto dall’occasio-ne. La fonte principale dell’intervento è BIBLIOTECA NAZIONALE

CENTRALE DI FIRENZE, Nuovo soggettario. Guida al sistema italia-no di indicizzazione per soggetto. Prototipo del Thesaurus,Milano, Editrice Bibliografica, 2006. Un sentito ringraziamentova ad Alberto Cheti per il suo aiuto e per le sue sempre pre-ziose indicazioni.2 Il termine “faccetta” costituisce la trasposizione italiana dell’in-glese facet, il quale contiene in sé i concetti di “aspetto, lato, fa-se”; nello standard BS 8723 l’analisi a faccette è definita come:“analysis of complex subjects or concepts into constituent con-cepts grouped into facets”; mentre la faccetta è definita come:“high-level grouping of concepts of the same inherent category[…] Examples of categories that may be used for grouping con-cepts into facets are: activities, disciplines, people, materials, ob-jects, places and times”. L’idea di esprimere la classe di un do-cumento per combinazione di faccette, vale a dire di diversiaspetti del suo contenuto, è dovuta all’indiano Shiyali Ramamri-ta Ranganathan, che elaborò uno schema di classificazione, no-to con il nome Colon classification, basato sul principio dellefaccette. Ranganathan, nella sua opera Prolegomena to libraryclassification, edita nel 1967, definisce facet come un terminegenerico utilizzato per denotare qualsiasi componente di unsoggetto composto. L’analisi a faccette consiste nella scomposi-zione di un soggetto in diverse coordinate, ciascuna delle qualiesprime un aspetto; essa consiste essenzialmente nell’analisi diconcetti composti nelle loro parti semplici, dette isolati. Ogniisolato può essere espresso da una notazione derivante daun’apposita tavola: in questo modo i diversi frammenti di nota-zione vengono quindi ricomposti, sintetizzati, secondo un ordi-ne di citazione stabilito. Pertanto il metodo dell’analisi a faccet-te è detto anche analitico-sintetico. Sull’argomento si vedaCLAUDIO GNOLI, Classificazione a faccette, Roma, AIB, 2004. Lateoria dell’analisi a faccette, nata nell’ambito della classificazio-ne bibliografica, è stata applicata da tempo con successo anchea strumenti di indicizzazione semantica quali thesauri e sogget-tari. Attualmente, analizzando gli standard e i principi esisten-ti, la norma ISO 2788 si limita ad elencare le possibili e princi-pali “categorie” di riferimento nella strutturazione di un voca-bolario controllato, senza dare però indicazioni circa l’effettivaoperazione di analisi, mentre lo standard BS 8723, che dedicauno spazio più ampio alla definizione delle varie categorie efaccette applicabili ad un vocabolario controllato, fornisce, in unbreve paragrafo, esempi pratici di applicazione di analisi a fac-cette al fine di illustrare come le varie classi e sottoclassi indivi-duabili all’interno delle faccette scelte, permettano di pervenirea procedure uniformi di gerarchizzazione, assicurando corret-tezza formale e strutturale alle relazioni in tal modo stabilite.

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