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SPORT e CORAGGIO 1 - sportellofamiglia.org e coraggio... · TIPOLOGIE DI ATTIVITA’ e METODOLOGIA...

Date post: 15-Feb-2019
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Comitato Genitori Calusco 1 SPORT e CORAGGIO PREMESSA “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo…di ispirare…di unire le persone” (N. Mandela) L’art. 2 della legge 28 marzo 2003 nr. 53 stabilisce che deve essere promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e assicurato a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare capacità e competenze, attraverso conoscenze e abilità, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. In ultimo l'art. 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità parla espressamente di "Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport" Dal latino “deportare” lo sport significa uscire dalle mura cittadine per dedicarsi ad attività sportive, svago, divertimento, ricreazione. E’ una straordinaria opportunità di crescita personale per tutti. Lo sport diventa importante se ci si da una struttura e attenzione alle regole che definiscono ciò che si può fare e ciò che non si può fare. I ragazzi, in effetti, hanno bisogno di un ambiente in cui rafforzare, con altre figure e altre dinamiche, i valori dell’accoglienza e dell’ empatia. A tale scopo contribuisce efficacemente l’attività sportiva che, se ben impostata, aiuta i giovani ad essere generosi e solidali. In questo contesto spariscono le diversità. L’obiettivo del progetto è di usare lo sport come mezzo per permettere a ciascun partecipante “unico, originale e irripetibile” di far emergere il proprio potenziale, di sviluppare l’empatia e comprensione necessaria per il rispetto dell’altro e della squadra. Ci si prefigge di “educare” allo sport, giovani normodotati e diversamente abili, insieme! Le attività sportive o fisiche coinvolgono tutta la persona: intelligenza, emotività, relazioni; è passione che porta l’atleta a recarsi agli allenamenti, pur provando fatica ed imparando a rialzarsi dopo ogni caduta, così come dovrà fare molte volte nella sua vita. Lo sviluppo motorio inteso quale apprendimento progressivo, può essere definito come un “cambiamento relativamente permanente nella prestazione o nella potenzialità del comportamento, derivante dall’allenamento o da una precedente esperienza nella situazione” (Singer, 1984). Lo sport è strumento di eccellenza nell'integrazione sociale. Tutti i soggetti che praticano lo sport fanno parte di una squadra, vivono in prima persona il senso di appartenenza ad una comunità, ad una famiglia. L’atleta normodotato o disabile si sforza di seguire le regole definite ed uguali per tutta la squadra, di mettere in campo tutte le proprie abilità non solo fisiche, ma anche caratteriali, sociali e relazionali per raggiungere un obiettivo comune. Con modalità regolamentate, lo sport è infatti la realizzazione di un comportamento sinergico e comune che afferma unione, empatia, solidarietà ed inclusione che può partire già dall’ora di scienze motorie a scuola. Lo sport nella scuola diventa strumento di attuazione del benessere sociale, fisico e psichico. Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha più volte stimolato la nascita di progetti sportivi offerti alla scuola “quale risposta concreta e coordinata all’esigenza di diffondere l’educazione fisica e sportiva fin dalla primaria per favorire i processi educativi e formativi delle giovani generazioni”. Esercitare uno sport, un’attività fisica o esercizio fisico, con costanza e regolarità è stato associato ad una riduzione della quota di ansia e depressione e ad un miglioramento della concentrazione e della memoria.
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Comitato Genitori Calusco

1

SPORT e CORAGGIO

PREMESSA

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo…di ispirare…di unire le persone” (N. Mandela)

L’art. 2 della legge 28 marzo 2003 nr. 53 stabilisce che deve essere promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e assicurato a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare capacità e competenze, attraverso conoscenze e abilità, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. In ultimo l'art. 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità parla espressamente di "Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport" Dal latino “deportare” lo sport significa uscire dalle mura cittadine per dedicarsi ad attività sportive, svago, divertimento, ricreazione. E’ una straordinaria opportunità di crescita personale per tutti. Lo sport diventa importante se ci si da una struttura e attenzione alle regole che definiscono ciò che si può fare e ciò che non si può fare. I ragazzi, in effetti, hanno bisogno di un ambiente in cui rafforzare, con altre figure e altre dinamiche, i valori dell’accoglienza e dell’ empatia. A tale scopo contribuisce efficacemente l’attività sportiva che, se ben impostata, aiuta i giovani ad essere generosi e solidali. In questo contesto spariscono le diversità. L’obiettivo del progetto è di usare lo sport come mezzo per permettere a ciascun partecipante “unico, originale e irripetibile” di far emergere il proprio potenziale, di sviluppare l’empatia e comprensione necessaria per il rispetto dell’altro e della squadra. Ci si prefigge di “educare” allo sport, giovani normodotati e diversamente abili, insieme! Le attività sportive o fisiche coinvolgono tutta la persona: intelligenza, emotività, relazioni; è passione che porta l’atleta a recarsi agli allenamenti, pur provando fatica ed imparando a rialzarsi dopo ogni caduta, così come dovrà fare molte volte nella sua vita. Lo sviluppo motorio inteso quale apprendimento progressivo, può essere definito come un “cambiamento relativamente permanente nella prestazione o nella potenzialità del comportamento, derivante dall’allenamento o da una precedente esperienza nella situazione” (Singer, 1984). Lo sport è strumento di eccellenza nell'integrazione sociale. Tutti i soggetti che praticano lo sport fanno parte di una squadra, vivono in prima persona il senso di appartenenza ad una comunità, ad una famiglia. L’atleta normodotato o disabile si sforza di seguire le regole definite ed uguali per tutta la squadra, di mettere in campo tutte le proprie abilità non solo fisiche, ma anche caratteriali, sociali e relazionali per raggiungere un obiettivo comune. Con modalità regolamentate, lo sport è infatti la realizzazione di un comportamento sinergico e comune che afferma unione, empatia, solidarietà ed inclusione che può partire già dall’ora di scienze motorie a scuola. Lo sport nella scuola diventa strumento di attuazione del benessere sociale, fisico e psichico. Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha più volte stimolato la nascita di progetti sportivi offerti alla scuola “quale risposta concreta e coordinata all’esigenza di diffondere l’educazione fisica e sportiva fin dalla primaria per favorire i processi educativi e formativi delle giovani generazioni”. Esercitare uno sport, un’attività fisica o esercizio fisico, con costanza e regolarità è stato associato ad una riduzione della quota di ansia e depressione e ad un miglioramento della concentrazione e della memoria.

Comitato Genitori Calusco

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Sport e Coraggio (All inclusive) e’ un’ Attività Sportiva Educativa rivolta a tutti i bambini, ragazzi normodotati e con disabilità, a partire dai 6 anni, con l’intento di creare insieme una squadra che, attraverso la pratica sportiva, possa sviluppare la cultura dell’integrazione e della solidarietà, l’accettazione e la valorizzazione della diversità. In controtendenza alla cultura odierna, il progetto non chiederà prestazioni elevate ai bambini dai 6 ai 10 anni; non saranno infatti premiati in funzione del loro successo personale, ma da come esso è stato conseguito, ossia dall’attenzione e rispetto degli altri dimostrato per l’ottenimento del risultato. Agli alunni della scuola primaria verranno infatti proposte attività di gioco sportivo, come goalball Un campo di 18 metri, la mascherina a coprire gli occhi e una palla che, grazie al campanello incorporato, permette di cogliere ogni suo spostamento. Ma soprattutto i giocatori, 3 contro 3, che con caparbietà urlano l’uno il nome dell’altro per segnalare i passaggi di mano. Sport e Coraggio (All inclusive) permette la compartecipazione di persone con e senza disabilità nella stessa squadra, ma più in generale è il frutto di un processo tecnico-pedagogico che stimola il riconoscere, accettare e valorizzare l'immensa pluralità umana all'interno di un'esperienza sportiva condivisa. Sport e Coraggio (All inclusive) diventa il linguaggio universale che offre ai partecipanti un’occasione di confronto sia con discipline olimpiche che paraolimpiche, creando punti di incontro tra due realtà troppo spesso distanti.

FINALITA’

Integrazione di ogni alunno nel contesto delle classi e nei vari gruppi di lavoro sul territorio finalizzati alla propria squadra;

Valorizzazione dello sport in generale e dello sport paraolimpico per il raggiungimento del corretto ed equilibrato sviluppo anche della persona con disabilità;

Supportare docenti di educazione fisica e di sostegno portando le proprie conoscenze e competenze;

Educare all’accettazione ed al rispetto delle persone in difficoltà;

Utilizzare il confronto sportivo come stile di vita e il risultato non come fine, ma come mezzo.

Educare i bambini e ragazzi a lavorare in squadra, imparando a vincere, ma anche a perdere sia nel gioco che nella vita;

Attraverso gli allenamenti e gare scolastiche ed extrascolastiche stimolare alcune esperienze di comunità, insegnando loro a mettere impegno e dedizione in tutto ciò che fanno senza pensare a classifiche, ricompense o premi.

Mediare le loro difficoltà psicologiche per potere, se possibile, aiutare a superale.

Promuovere un percorso di Volontariato e Alternanza anche per quei studenti delle scuole superiori, invitati a prestare la loro attività di volontariato nelle società o nelle associazioni sportive.

Comitato Genitori Calusco

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TIPOLOGIE DI ATTIVITA’ e METODOLOGIA

Sport e Coraggio (All inclusive) è un progetto extrascolastico di accoglienza e di solidarietà studiato perché possa essere molto flessibile ed adeguarsi alle varie realtà scolastiche e non, senza stravolgimenti o carichi di lavoro per gli atleti. E’ la ragione per la quale partendo dall’esistente ora di educazione fisica, solo su richiesta, un referente del Comitato Scientifico potrà offrire la sua consulenza e competenza; Particolare cura e formazione è richiesta agli allenatori, professionisti e volontari Il resto delle attività ed incontri saranno organizzati sul territorio in orari extrascolastici in palestre e campi sportivi del territorio.

ATLETI DA 6 a 10 ANNI

Saranno proposti giochi mini-paraolimpici, ad esempio Torbol o Goalball o fiamma della speranza.

Una dimostrazione e allenamento verrà proposto, nella palestra di ogni paese o scuola che aderirà al progetto. Secondo il numero degli iscritti il comitato scientifico si riserva di concentrare, in paesi limitrofi a quello di residenza, la dimostrazione e allenamento. Ciò per poter ottenere il numero di atleti o squadre, che la disciplina richiederebbe.

ATLETI DAGLI 11 ANNI IN POI

Saranno proposti giochi paraolimpici per esempio: la corsa, staffetta,atletica leggera, baskin, sitting Volley; Per ogni disciplina verrà proposto, una dimostrazione e allenamento, nella palestra di ogni paese o scuola che aderirà al progetto. Secondo il numero degli iscritti il comitato scientifico si riserva di concentrare, in paesi limitrofi a quello di residenza, la dimostrazione e allenamento. Ciò per poter ottenere il numero di atleti o squadre, che la disciplina richiederebbe.

L’iniziativa si concluderà con una domenica di Sport e Coraggio (All inclusive) in Giugno, durante la quale tutte le squadre dei paesi iscritti al programma, potranno cimentarsi in una paraolimpiadi territoriale. Il calendario degli incontri sarà reso pubblico ad iscrizione avvenuta. Affinché si possa realizzare il necessario “allenamento” sarebbe opportuno che la disciplina e giochi individuati si realizzassero ogni qualvolta se ne presentasse l’opportunità: Giochi sportivi scolastici; attività a valenza sportiva, oratori, feste sportive o comunali, feste scolastiche ecc.

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Tutte le regole avranno come obiettivo lo “sport inclusivo”, pertanto negli allenamenti sarà necessario tener conto di:

Aver l’accortezza, se necessario, di differenziare i ruoli per atleta normodotato e atleta disabile

Il compito principale dell’alunno-atleta normodotato sarà quello di supportare, interagire e condurre il compagno disabile affinché il risultato sportivo sia più legato alla forma di collaborazione che al risultato finale o la performance individuale.

CRITERI DI AMMISSIONE AL PROGETTO

Potranno partecipare al progetto :

Le realtà scolastiche che vorranno fare parte del progetto con atleti normodotati e/o diversamente abili

I gruppi e organizzazioni sportive per la disabilità del territorio;

I gruppi oratori che prevedono con i propri atleti normodotati e diversamente abili

A titolo di fidelizzazione al progetto e di costanza di partecipazione, sarà chiesto 1€ simbolico ad ogni atleta, per ogni allenamento e dimostrazione.

PARTNER DI PROGETTO

A.Ge Lombardia – A.Ge Bergamo Provinciale www.age.it; A.Ge IC Fermi Carvico – Sotto Il Monte e Villa D’Adda; Comitato dei genitori Calusco D’adda (Bg); AIAS – Monza (MB) Ente Capofila A.Ge Bergamo Provinciale Il Presidente Ing. Francesco Apuzzo Contatti Referente Operativo [email protected] Cell. 3890079547


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