STATUTO
della
Piccola Famiglia della Resurrezione
Allegato a Decreto Vescovile
Prot. : DD 9/90 del 4 ottobre 1990
I
NOME E NATURA
Nel Nome del Dio misericordioso e clemente
Padre, Figlio e Spirito Santo
Dio Uno, Spirito e Amore. Amen.
1. I battezzati chiamati a questa forma di vita cristiana formano una “consociatio
publica” (CIC 298; 312; 320).
2. Il nome di tale “consociatio” è PICCOLA FAMIGLIA DELLA
RESURREZIONE.
3. La sede è in Valleripa di Mercato Saraceno nella Chiesa che è pellegrina in Cesena-
Sarsina, che per questo è la Chiesa madre, e la Famiglia mantiene con particolare amore il legame
ombelicale con Gerusalemme e una presenza nell’estremo oriente.
4. Il legale rappresentante è d’ufficio l’Abbà della comunità, che procede dopo aver
sentito il “consiglio permanente” (cfr. III, 38.a.) e aver ricevuto l’approvazione scritta del Vescovo.
5. Il Vescovo diocesano, quale economo della grazia, vigila sulla integrità della fede e
dei costumi della comunità secondo i canoni 305,1 e 315.
6.a. Ogni anno deve essere presentato il resoconto economico al Vescovo di origine della
Famiglia.
b. In caso di estinzione della Piccola Famiglia della Resurrezione quanto resta dei beni
viene devoluta alla Chiesa locale nella quale detti beni sono situati.
c. Per quanto non espressamente contenuto nello Statuto si rinvia ai canoni 298-320.
7. La natura e la forma di vita della Piccola Famiglia sono di tipo monastico.
8. In forza di questo carattere monastico la Famiglia non assume e non si limita a
nessun scopo particolare, ma coglie e vive la dimensione fondamentale ed universale del
Battesimo, avendo come punto di partenza la conversione e come vertice l’accoglienza del dono
dello Spirito Santo in forza
- della Parola
- e dei Sacramenti, particolarmente del Battesimo, dell’ Unzione Crismale e dell’Eucarestia,
- nelle fatica trasfigurante dell’obbedienza della fede e della carità, per la testimonianza nell’energia
dello Spirito Santo,
- attendendo nello stesso Spirito la venuta gloriosa del Signore.
9. Il carattere monastico viene inoltre specificato dalla “non ministerialità ad extra”
sia dell’intera Famiglia come dei singoli, laici chierici, che vivono in comune (cfr. CIC 673; 674).
10. In analogia a quanto detto nel can. 674, “per quanto urgente sia la necessità
dell’apostolato attivo, venga tutelato il carattere monastico della Piccola Famiglia della
Resurrezione e i suoi membri non siano chiamati a prestare l’aiuto della loro opera nei diversi
ministeri pastorali”.
11. La specie della nostra vita è cenobitica con possibilità di vita anacoretica temporanea
o permanente secondo la grazia del Signore e la benedizione dell’Abbà per chi, dopo un lungo
esercizio con il sostegno dei fratelli, può ed è chiamato a combattere il Maligno da solo nel deserto.
12. La vita della Piccola Famiglia della Resurrezione prende a modello normativo
l’icona della prima comunità cristiana sul monte Sion in Gerusalemme secondo la testimonianza di
Atti 2,37-47 e 4,32-35.
13. Gli elementi spirituali a commento di questi testi che delineano la nostra sequela di
Cristo nello Spirito Santo e mantengono l’unità organica dell’intera famiglia in tutte le sue parti e
nei diversi luoghi, e ne tratteggiano - il volto ecclesiale, sono contenuti negli Appunti di
Pentecoste.
14.a. La vita quotidiana della Famiglia della Resurrezione si articola fra preghiera e lavoro.
b. La preghiera è personale e comunitaria.
c. Quella comunitaria comprende le sette Ore liturgiche con l’intero salterio in una settimana
e l’Eucarestia quotidiana.
d. Il lavoro è studio e lavoro manuale.
II
I MEMBRI
15. La Piccola famiglia della Resurrezione si compone di quanti, sotto l’azione dello
Spirito Santo e nell’ascolto della Parola di Dio, sono sospinti liberamente a vivere, in conformità
alla prima Chiesa in Gerusalemme sul monte Sion, in un cammino di conversione battesimale,
accettandone personalmente la natura e la forma di vita.
16.a. La famiglia comprende membri con i voti e aderenti.
b. Gli aderenti sono quanti ne seguono il cammino spirituale senza voti.
17.a. I voti sono perpetui privati.
b. Il voto è essenzialmente quello di perseveranza.
c. Il voto di perseveranza si specifica nei voti di obbedienza, povertà e verginità o
castità.
18.a. Fanno i voti i vergini e gli sposati
b. I vergini comprendono fratelli e sorelle.
c. I fratelli sono sia laici che chierici.
19. Dopo un periodo di conoscenza il candidato che ha chiesto di entrare ed è stato
accolto fa i voti temporanei per tre anni, ricevendo l’abito bianco quale segno della Resurrezione, e
le sorelle anche il velo.
20.a. Dopo tre anni si può procedere, a giudizio dell’Abbà dato a norma del n. 21, alla
professione perpetua o al rinnovo temporaneo dei voti.
b. I voti temporanei, complessivamente, non si possono normalmente prolungare oltre i
sei anni per i vergini e oltre i dieci anni per gli posati. Raggiunti questi termini, occorre prendere
una decisione definitiva, salvo restando III, 33.b.
c. Per i voti temporanei, il loro rinnovo e per quelli perpetui si usa il rito proprio.
21.a. Per decidere l’inizio dei voti temporanei e il loro rinnovo, l’Abbà chiede direttamente
o tramite i responsabili delle case il consiglio di coloro che hanno i voti temporanei e perpetui e che
hanno abitato o abitano con il candidato; per i voti perpetui l’Abbà chiede il consiglio di quanti
hanno i voti perpetui ed hanno conosciuto il candidato.
b. Il consiglio viene dato per un fratello dai fratelli, per una sorella dalle sorelle e per gli
sposati dagli sposati.
c. In caso di impossibilità fisica da parte di un fratello o di una sorella a rinnovare i voti
alla loro scadenza, perché ad esempio è ammalato o è in viaggio, l’Abbà può prolungare la validità
dei precedenti, ma non oltre i sei mesi.
d. Perché la decisione dell’Abbà diventi operativa si richiede il consenso del Vescovo
dato in forma di benedizione per l’accoglienza di ministri già consacrati sia diocesani che
extradiocesani, come pure per procedere all’ammissione ai voti sia temporanei che perpetui di
qualunque candidato.
22.a. Con i voti perpetui uno, fratello o sorella, diventa membro definitivo a pieno titolo
della Piccola Famiglia della Resurrezione ed ha il voto nella designazione dell’Abbà per i fratelli,
della Madre per le sorelle e dei responsabili per gli sposati.
b. Dopo i voti perpetui non è più lecito uscire dalla famiglia, ma nella grazia dello
Spirito Santo e per le preghiere di tutti è donato il carisma della perseveranza fino alla morte per
consegnare il frutto dei doni ricevuti al Signore quando verrà nella Gloria.
c. Se poi uno, ingannato dal Maligno (cfr. Regula Benedicti 58,28) è attratto a lasciare
la Famiglia voltandosi indietro (cfr. Lc. 9,62), sarà fortemente aiutato dall’Abbà e da tutta la
Famiglia a proseguire; ma se, nonostante la carità e le preghiere di tutti, questi non vorrà restare nel
porto della salvezza, facendo penitenza, si procederà secondo quanto è sancito dal CIC, cann. 686-
704.
23.a. I vergini, prima dei voti temporanei, o almeno prima della professione perpetua,
dispongano liberamente dei loro beni in forma valida anche civilmente, perdendo la capacità di
acquistare e di vendere, e tutto quello che in seguito riceveranno con la benedizione è della
Famiglia.
24.a. Gli sposati coi voti fanno parte integrante della Piccola Famiglia della Resurrezione,
secondo il modello della prima Chiesa in Gerusalemme.
b. Essi fanno il voto di perseveranza nell’obbedienza, nella povertà e nella castità
matrimoniale, e quest’ultimo voto quale conferma e custodia del carisma del matrimonio.
c. I voti impegnano soltanto gli sposi e non i figli, ai quali non viene chiesto l’assenso,
ma solo che non vi si oppongano, qualora abbiano raggiunto i 12 anni di età. D’altra parte i figli
vanno aiutati a comprendere il dono che i genitori ricevono e custodiscono anche per loro.
d. Gli impegni degli sposati devono essere proporzionati al loro stato e ai loro doveri di
lavoro e familiari, particolarmente per quanto riguarda il ritmo della preghiera e il voto della
povertà.
e. Per quanto riguarda l’obbedienza, gli sposati sono tenuti in primo luogo ad
accordarsi fra di loro e quindi a sottoporre alla benedizione quanto hanno convenuto insieme.
25.a. Gli aderenti vivono il loro legame spirituale con la Piccola Famiglia della
Resurrezione facendo la “lectio” quotidiana della Sacra Scrittura e leggendo ogni giorno il brano
degli Appunti di Pentecoste.
b. La famiglia è impegnata a sostenere e a garantire l’ascolto sia personale che a gruppi
della Parola di Dio con la preghiera e con servizi spirituali prestati dall’Abbà o da uno da lui
designato.
c. La designazione dell’aderenza alla Famiglia si compie con la consegna liturgica della
Bibbia e degli Appunti di Pentecoste.
d. Qualora gli aderenti formino gruppi di ascolto della Parola di Dio verrà designato da
loro un responsabile. E questo particolarmente per i gruppi di ascolto dell’ingresso del Giorno del
Signore. Se fosse necessario eleggeranno anche un economo.
III
LA DIACONIA DELL’AUTORITA’
26. Il Cristo Risorto e Asceso alla destra del Padre ha mandato gli Apostoli investendoli
della sua autorità in forza del dono dello Spirito (cfr. Mt. 28,18-20; At. 2, lss.). Tale trasmissione
continua nella Chiesa e si avvera anche nella Piccola Famiglia della Resurrezione. Lo Spirito che
Gesù Risorto ha posto alle origini resta presente e vivente e viene partecipato per trasmissione a
quanti vengono dopo e adempiono con fede e perseveranza i servizi di Cristo ai fratelli.
27.a. L’Abbà, quale icona di Cristo, ha il servizio pieno di gloria del Risorto ed Asceso di
tutta la Piccola Famiglia della Resurrezione in tutti i suoi rami, e dalla sua decisione personale presa
davanti al Signore dipende ogni obbedienza. E’ lui che presiede all’unità della Famiglia nella carità
(cfr. S. Ignazio, ad Rom., proemio). Solo a lui compete di mantenere il rapporto diretto col
Vescovo.
b. L’Abbà ha una funzione suprema, piena, immediata e generale nell’intera Famiglia
in quanto è in primo luogo Padre di tutti i fratelli vergini.
c. Il diaconima dell’Abbà è a vita, salvo restando, per analogia, il can. 401.
28.a. Perché l’Abbà possa procedere necessita a sua volta per le questioni generali del
consenso del Vescovo della Chiesa d’origine della comunità e del Vescovo diocesano dove la
Famiglia è presente. Per questioni particolari l’Abbà necessita del consenso del solo Vescovo
locale. Tale consenso viene dato in forma di benedizione.
b. In particolare si chiederà la benedizione del Vescovo d’origine per l’apertura di
nuclei in diocesi o fuori diocesi e per l’invio di membri nei nuclei extradiocesani. Per l’apertura di
nuclei extradiocesani si richiederà pure il consenso del Vescovo locale che ci accoglie.
c. L’Abbà avrà premura di comunicare e di sottoporre alla benedizione del Vescovo di
origine (e locale per i nuclei extradiocesani) il cammino della Famiglia almeno una volta all’anno.
29.a. L’Abbà viene o eletto da tutti i fratelli nella verginità con voti perpetui o designato
dall’Abbà uscente come fu per Giosuè (cfr. Nm. 27,12-23), ma anche in questo caso è richiesto il
consenso dei fratelli nella verginità coi voti perpetui affinché il neo-Abbà possa entrare in funzione
e ciò avverrà quando l’Abbà uscente cessa la sua funzione, come da par. 40.
b. Tale elezione o consenso deve riportare i 2/3 dei suffragi dei fratelli.
c. Prima che l’Abbà assuma la sua diaconia deve anche ricevere il consenso delle
sorelle nella verginità coi voti perpetui nella percentuale del 51%.
d. Così pure gli sposati coi voti perpetui dovranno acconsentire all’elezione e
designazione dell’Abbà con le stesse modalità e percentuali delle sorelle, avendo ognuno dei
coniugi un voto.
e. Questa elezione si fa nel capitolo generale o in capitoli parziali o per nucleo
mandando i voti per posta, qualora la Famiglia fosse dispersa nel mondo e fosse impossibile riunirla
tutta.
30. L’Abbà eletto o designato dai fratelli nella verginità, confermato dalle sorelle nella
verginità e dai coniugi, dovrà avere il consenso e la benedizione del Vescovo della Chiesa di
Cesena-Sarsina, dati in forma liturgica, dopo di che il nuovo Abbà è investito della exousia e della
doxa1 del Cristo paziente e glorioso, avendo l’energia dello Spirito Santo per condurre, quale nuovo
Giosuè (cfr. Gs. 1,1-9), tutta la Piccola Famiglia della Resurrezione in tutti i suoi rami e in tutte le
parti del mondo.
31.a. Nell’elezione o designazione si tenga presente che il futuro Abbà sia animato dallo
Spirito Santo, sia pervaso dallo Spirito della Parola di Dio e dallo Spirito dei Padri che l’hanno
incarnata e commentata e sia un fedele testimone di quanto gli Appunti di Pentecoste e i nostri
quattro Santi insegnano.
b. I fratelli e le sorelle nella verginità e nel matrimonio nell’eleggere e confermare il
loro Abbà siano pieni dello Spirito Santo e liberi da ogni gelosia e passione, ma esercitino un
discernimento spirituale nella pace, nella carità fraterna e nel gaudio dello Spirito Santo,
accogliendo tutti con fede quello che alla fine il Vescovo benedirà.
32.a. Se i fratelli nella verginità non si accordano nella designazione della persona da
eleggere alla prima elezione, dopo la terza elezione è sufficiente il 51% dei suffragi. Se invece alla
terza votazione ci fossero due eletti con uguale numero di voti, si procederà al sorteggio e il
sorteggiato è l’eletto (cfr. At. 1,23-26).
b. Se le sorelle vergini o gli sposati non confermano l’eletto dai fratelli quale Abbà, i
fratelli vergini dovranno rieleggere un’altra volta. Ma questo non oltre la terza volta. Dopo la terza
elezione il designato necessita solo della benedizione liturgica del Vescovo.
c. Si eviti nella elezione dell’Abbà ogni appesantimento, che divide gli animi, ogni
discussione, che viene del tutto proibita, e si eviti pure di assumere metodi mondani di elezione,
ricordandosi del Signore che ha detto: “Non così sarà fra di voi” (Mt. 20,26), ma si viva questo
momento di passaggio unicamente in modo orante, nell’invocazione dello Spirito Santo, nel
silenzio personale e familiare e nell’amore per l’unità dell’intera Piccola Famiglia della
Resurrezione e il bene della Chiesa di Dio.
d. Le rielezioni e i consensi si susseguono entro una settimana. Ad ogni atto deve
precedere una Eucarestia.
33.a. L’Abbà può essere un laico o un chierico e dovrà muoversi nelle varie case secondo
la necessità della Famiglia, avendo cura in particolare degli ultimi chiamati.
1 La traduzione in italiano delle parole greche sono: exousia = autorità e doxa = gloria.
b. Deve attenersi alla Parola di Dio e ai vari documenti della Famiglia, potendo adattare
le singole parti a situazioni personali o comunitarie particolari, potendo variare il termine minimo e
massimo per i voti temporanei e perpetui di II,20.b.
34.a. Le sorelle nella verginità abbiano una loro responsabile con la funzione di Madre,
eletta da tutte coloro che hanno i voti perpetui in tutta la Famiglia nella proporzione dei 2/3 dei
suffragi, ricorrendo il 32.a. in caso di non accordo.
b. Perché la Madre possa esercitare la sua diaconia piena e immediata su tutte le sorelle
necessita della benedizione data dall’Abbà con l’imposizione delle Croce grande.
e. La Madre ha una responsabilità diretta su tutte le sorelle e avrà particolarmente cura
delle ultime arrivate.
d. Il diaconima della Madre è a vita, salvo restando quanto detto in 27.c.
35.a. Gli sposati designino una coppia responsabile con il suffragio dei 2/3 delle singole
persone.
b. La coppia eletta necessito della benedizione dell’Abbà per entrare nella sua diaconia,
che è a vita, salvo restando quanto detto in 27.c.
36.a. Qualora la Famiglia sia suddivisa in nuclei, che dimorano in luoghi e nazioni diverse,
l’Abbà designi nel Signore un fratello per ogni nucleo, dopo aver sentite il parere dei fratelli del
nucleo stesso.
b. Così la Madre, dopo aver sentito le sorelle del nucleo, designi nel Signore una
responsabile.
c. I responsabili possono essere designati per la durata massima di cinque anni
rinnovabili dall’Abbà e dalla Madre, dopo aver sentito i rispettivi nuclei dei fratelli e sorelle.
37.a. Venga designato dall’Abbà un economo generale di tutta la Piccola Famiglia della
Resurrezione, che tenga la cassa comune, per la durata di cinque anni rinnovabili.
b. L’economo generale agisce validamente solo sotto la diretta obbedienza dell’Abbà.
c. Ogni nucleo abbia un incaricato temporaneo dell’economia normale e agisca sotto la
direzione del responsabile locale o territoriale.
38.a. L’Abbà, la Madre delle sorelle, la coppia responsabile degli sposati e l’economo
generale costituiscono il consiglio permanente di cui l’Abbà si serve per il cammino ordinario
della Famiglia e per atti legali.
b. I membri del consiglio permanente di cui all’a., con tutti i responsabili dei singoli
gruppi, costituiscono il consiglio speciale da convocare dall’Abbà per i casi importanti e generali.
c. La riunione di tutti i membri o dei fratelli, o delle sorelle, o delle famiglie
costituisce il capitolo parziale al quale l’Abbà deve presiedere o direttamente per interposta
persona da lui designata.
d. La riunione di tutti, con la presenza dei responsabili dei gruppi degli aderenti quando
questo sia possibile e richiesto dall’Abbà, costituisce il capitolo generale.
39.a. Il consiglio speciale sia convocato una volta all’anno per verificare la fedeltà dei
singoli gruppi e dell’intera Famiglia alla Sacra Scrittura e agli Appunti di Pentecoste, potendo
prenderne in esame volta a volta aspetti particolari.
b. Il capitolo parziale si tenga ogni cinque anni.
c. Il capitolo generale si tenga ogni dieci anni, a giudizio dell’Abbà. Tale data può
essere anticipata o dilazionata dal responsabile dei fratelli a Valleripa per la elezione dell’Abbà
come da 29.c.
d. L’Abbà può, a sua discrezione, anticipare o posticipare l’anno o le date di
convocazione dei vari consigli e capitoli come da a., b., c. sopra indicati.
e. I consigli e i capitoli si tengano preferibilmente nel tempo da Pasqua a Pentecoste.
40.a. L’Abbà cessa la sua diaconia:
- o per morte naturale come Mosè (cfr. Dt. 34);
- o per dimissioni accettate dal Vescovo, dopo aver sentito il consiglio permanente, più il
responsabile del nucleo dei fratelli che risiede a Valleripa;
- o per dimissioni imposte dal Vescovo per sopraggiunta infermità mentale o fisica grave;
- o, Dio non voglia, per espulsione da parte del Vescovo in seguito a motivi gravi dottrinali o
morali presentati dai fratelli e sorelle, o che il Vescovo ha potuto conoscere per altra via. In questi
ultimi due casi il Vescovo si accerti della verità delle accuse prima di procedere.
b. Nel periodo vacante il responsabile della casa dei fratelli a Valleripa è responsabile
ad interim dell’intera famiglia come “unus inter pares” fino alla benedizione del nuovo Abbà.
Spetta a lui far procedere con sollecitudine la sua elezione, senza poter variare nulla.
c. In modo identico cessa il diaconima della Madre. Solo nel caso della sua espulsione
occorre il consenso del Vescovo.
d. Il diaconima della coppia responsabile cessa o per la morte di uno, o per dimissione
della coppia accettata dall’Abbà, o per espulsione ad opera dell’Abbà per motivi gravi sottoposti al
Vescovo.
IV
VEGLIA E DIGIUNO
41. Sotto la guida2 e l’insegnamento
3 dello Spirito Santo la Piccola Famiglia della
Resurrezione, nella centralità della Parola di Dia e dell’Eucarestia e in forza di esse, fa incessante
memoria4 della veglia e del digiuno, quali armi usate da Cristo
5 e dagli Apostoli
6 nel combattimento
contro le potenze7.
42. Quanti dimorano in Gerusalemme veglieranno al Santo Sepolcro della Resurrezione
ogni ingresso del Giorno del Signore normalmente sino alla Mezzanotte8. Questa è la veglia
pasquale settimanale madre di tutte le veglie.
43. La veglia settimanale dei fratelli e sorelle nella verginità e nella vita comune
comprende l’alzata domenicale alle ore due e quella feriale alle ore tre.
44.a. Le altre veglie si dividono in piccole e grandi.
b. Sono piccole le veglie senza Eucarestia, grandi quelle con l’Eucarestia.
45.a. Sono grandi veglie: Natale; tutte le domeniche di Quaresima; PASQUA; Pentecoste;
Assunzione della Madre di Dio (15 agosto); Natività di S. Giovanni Battista (24 giugno); SS. Pietro
e Paolo (29 giugno); S. Apollinare (23 luglio); decapitazione di S. Giovanni Battista (29 agosto).
b. Sono piccole veglie: tutte le domeniche di Avvento in preparazione al Natale;
2 Cfr: Gv. 16,13.
3 Cfr: Gv. 14,26.
4 Cfr: Gv. 14.26.
5 Cfr: Lc. 6,12; 22,39-46; Mt 26,36-46; Mc. 14,32-42; Mt. 4,2; Lc. 4,2;. 22,16.
6 Cfr: Mt. 24,42; 25,13; Mc. 13,33-37; Lc. 21,36; Ef. 6,18; 2Cor 6,5; 11,27; Eb. 13,17; Mt. 17,21 e Mc. 9,29 (vg - sy);
Mt. 6,16ss; 9,14ss; Mc. 2,20; At 14,23. 7 Cfr: Ef. 6,10ss.
8 Cfr: Mt. 25,6.
Epifania; Presentazione di Gesù al Tempio (2 febbraio); Ascensione; Trasfigurazione (6
agosto); S. Antonio (17 gennaio); Annunciazione (25 marzo); S. Benedetto (11 luglio); Natività di
Maria (8 settembre); Esaltazione della Santa Croce (14 settembre); SS. Arcangeli (29 settembre); S.
Teresa del Bambin Gesù (1 ottobre); S. Francesco (4 ottobre); S. Ignazio di Antiochia (17 ottobre);
Presentazione della Vergine al Tempio (21 novembre); S. Giovanni apostolo (27 dicembre); Santo
titolare della Chiesa.
46.a. La veglia settimanale e le grandi veglie sono tutte normalmente da osservare.
b. Per le piccole veglie l’Abbà si atterrà mediamente a due veglie al mese, tenendo
conta anche di quelle del 5.a.
c. Per le veglie personali in cella ciascuno procederà con la benedizione come da 51.
d. In Quaresima l’alzata sarà anticipata di mezzora.
47.a. Il digiuno, quale carisma dello Spirito Santo da invocare e da accogliere, quale opera
in noi di Cristo e quale nodo pasquale di vivere l’attesa del Signore che viene sarà:
b. quotidiano, in rapporto all’Eucarestia per discernere il Corpo e il Sangue del Signore;
c. settimanale per tutta l’anno, secondo l’antichissima tradizione prima giudaica, al
lunedì e al giovedì, e poi completata dai misteri cristiani, al mercoledì e al venerdì;
d. al mercoledì si elimina la cena, al venerdì un solo pasto.
48.a. Durante la Quaresima e l’Avvento si eliminerà pure la cena del lunedì;
b. nella settimana santa ci sarà un solo pasto al giorno;
c. il mercoledì delle Ceneri e il venerdì santo non si mangi possibilmente nulla (Cfr.
Lc. 4,2) per prepararsi nel gaudio della Spirito Santo a celebrare la Santa Pasqua del Signore
Risorto.
49.a. Per tutto l’anno non si mangerà carne, né si berrà vino, eccetto il giorno di Pasqua
nel quale si mangerà l’agnello.
b. I malati possono mangiare carne.
c. Quando si è in viaggio, si mangi di tutto quello che è posto dinanzi (cfr. Lc. 10,8).
50. Ogni domenica dell’anno, comprese le domeniche di Quaresima, e i giorni da Natale
all’Epifania, e da Pasqua a Pentecoste, è proibito il digiuno, perché lo Sposo è con noi.
51. Questo è un minimo per noi deboli e gente di poca fede. Ogni aumento o, Dio non
voglia, ogni diminuzione nelle veglie e nel digiuno dovrà sempre farsi con l’obbedienza dell’Abbà
o, in mancanza di questi, della Madre o dei responsabili, ciascuno per il suo gruppo. Si faccia tutto e
sempre sotto l’obbedienza per non diventare preda dell’inganno del Maligno.
NORMA TRANSITORIA FINALE
Con l’approvazione del presente Statuto e l’erezione della Piccola Famiglia della Resurrezione a
Consociatio publica viene confermato l’Abbà nel suo diaconima di autorità e decadono le funzioni
degli altri membri e si provveda alla loro designazione entro i sei mesi successivi.
CONCLUSIONE
Questo testo è soltanto uno statuto e va letto all’interno
di tutto il “corpus” dei testi della Piccola Famiglia della Resurrezione:
la Sacra Scrittura, Antico e Nuovo Testamento, gli Appunti di Pentecoste,
il Rito dei Voti
e gli Scritti dei quattro Santi: Ignazio, Benedetto, Francesco e Teresa.
Inoltre occorre tenere presente le consuetudini, che non siano contrarie allo Statuto e agli Appunti di
Pentecoste, che si son venute formando e che sono tramandate non per iscritto, ma nella vita e che
vanno sobriamente e spiritualmente conservate.
In tutto si mantenga una grande unità di visione ed elasticità nella componibilità dei vari aspetti
della nostra vita, che scaturisce dalla tomba vuota nel fuoco dello Spirito Santo qui in
Gerusalemme.
RITO DELLA PROFESSIONE DEI VOTI
della
Piccola Famiglia della Resurrezione
I Primi voti
II Rinnovo dei voti
III Professione perpetua
I
PROFESSIONE TEMPORANEA
CHIAMATA
(Proclamato il Vangelo, celebrante e fedeli siedono mentre i professi stanno in piedi. Il diacono
chiama i singoli candidati per nome ed essi rispondono)
D. N., il Signore, che è risorto, è qui e ti chiama9.
P. Eccomi10
.
S. Figli carissimi, che cosa chiedete a Dio, alla sua santa Chiesa e a questa Piccola Famiglia della
Resurrezione che dimora in Valleripa?
P. La conversione, il dono dello Spirito Santo, la misericordia del Signore e la grazia della
perseveranza in questa Piccola Famiglia della Resurrezione.
A. Rendiamo grazie a Dio. Alleluja, alleluja, alleluja!
OMELIA
A) AMMONIZIONE
(Accedono tutti i candidati alla professione temporanea e il sacerdote dice)
S. In questa notte, che risplende corre luce, nella quale Cristo è risuscitato dal morti nella potenza
dello Spirito Santo ed è ora vivente nella gloria del Padre, noi tutti siamo stati rigenerati da acqua e
da Spirito Santo.
Ed ora, per l’energia operante in voi dello Spirito Santo, che opera l’offerta ed il sacrificio, “entrate
con olocausti nella casa di Dio, la Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della verità11
sacramento o segno e strumento in Cristo dell’intima unione con Dio e della unità di tutto il genere
umano12
- e a Lui - nostro Signore e Sposo - pronunciate con le vostre labbra i vostri voti”13
.
9 Lc. 24.34; Gv. 11.28
10 Gen. 22.1; Lc. 1.38.
11 1 Tm. 3,15.
(Si ritirano i candidati al rinnovo dei voti e restano i candidati alla prima professione)
B) CONFESSIONE
(I candidati recitano il salmo 115,12-19) …
(Oppure recitano il salmo 65) …
(Il sacerdote invita alla preghiera)
S. Preghiamo.
(Pausa di silenzio)
O Dio, in questa santissima notte “hai innalzato il tuo Figlio e gli hai dato un Nome che è al di sopra
di ogni nome, perché nel Nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio dei celesti, terrestri ed inferi ed
ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore a tua gloria, o Padre”14
.
Poni i tuo sguardo su questi tuoi servi che “per la tua grande misericordia entrano nella tua casa e si
prostrano con timore nel tuo Santo tempio”15
, che “portano sulla loro fronte il Nome tuo, e quello
dell’Agnello”16
e per amore di Cristo, avendo tutto abbandonato17
lo seguono18
quale unica cosa
necessaria19
, e, nell’ascolto delle sue parole20
, sono solleciti di ciò che ti è gradito21
.
Infondi in loro lo Spirito tuo e del Risorto perché siano consacrati nei voti che adempiono “nella
casa del Signore, la nuova Gerusalemme, davanti a tutto il tuo popolo santo”.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
A. Amen.
12
LG. 1,1. 13
Sal. 65.13-14°. 14
Fil. 2,9 s. 15
Sal. 5,8. 16
Ap. 14,1. 17
Cfr. Mc. 10,28. 18
Cfr. Mt. 19,21. 19
Cfr. Lc. 10,42. 20
Cfr. Lc. 19,39. 21
Cfr. 1Cor. 7,32.
C) SEQUENZA ALLO SPIRITO SANTO
Vieni, Spirito Santo, dono del Crocifisso e dell’Asceso alla destra di Dio,
Vieni, potere del Risorto e promessa del Padre,
Vieni colomba aleggiante sulle acque,
Vieni, Tu che hai adombrato la Vergine fecondandola,
Vieni Tu per cui siamo rigenerati dall’acqua,
Vieni, energia operante l’offerta ed il sacrificio,
Vieni, Tu per cui si operano la croce
e la resurrezione,
Vieni, fuoco generante la Chiesa,
Vieni, Tu che sei la remissione del peccati,
Vieni, Tu che operi i divini misteri,
Vieni, Tu per cui hanno parlato i profeti,
Vieni, Tu per cui hanno annunciato gli apostoli,
Vieni, Tu che operi il tutto in tutti,
Vieni, Tu che sei la nostra lotta,
la nostra preghiera e la nostra vittoria,
Vieni, Tu che sei la nuova legge e la libertà,
Vieni, Tu che sei la nostra ardente sete
e la nostra bevanda ristoratrice,
Vieni, Tu che sei la nostra fame ed il nostro cibo,
Vieni, Tu per cui freme il sangue,
Vieni, Tu che sei l’acqua perenne,
Vieni, Tu che sei la gioia,
Vieni, Tu che sei l’amore,
Vieni, o Spirito Santo, Tu che sei Dio.
D) PROFESSIONE TEMPORANEA
(I professi si inginocchiano e pronunciano quanto segue)
P. Nuova creatura e Spirito Santo generano in me (noi) il voto di perseveranza.
Per cui ti chiedo (chiediamo) o Padre, nelle cui mani depongo (deponiamo) in questa notte di
Pasqua…22
la mia (nostra) prima offerta per…23
in questa Piccola Famiglia del la Resurrezione,
di invocare lo Spirito Santo che mi (ci) custodisca, mi (ci) benedica e mi (ci) consacri in questo
cammino, confidando nella tua preghiera, in quella dei fratelli e delle sorelle, della comunità qui
presente, della nostra santa madre Chiesa che è in Sarsina e Cesena (Rimini) (Ravenna) (..)24
e
della Chiesa tutta, di sant’Elia, di san Giovanni il precursore, di san Giovanni Apostolo, dei nostri
Santi e degli Angeli, dei vivi e dei defunti.
E) CONSACRAZIONE
(Il sacerdote impone le mani dice)
S. Ti (vi) confermi il Signore ed infonda nel (nei) tuo (vostri) cuore (cuori) e nella tua (vostra)
mente, nel tuo (vostro) corpo e nel tuo (vostro) spirito il doro del Cristo Risorto: lo Spirito Santo.
P. Amen!
S. Spirito di perseveranza.
P. Amen!
S. Spirito di obbedienza.
P. Amen!
S. Spirito di povertà secondo il Vangelo.
P. Amen!
S. Spirito di castità nuziale (e di verginità)25
.
P. Amen!
22
Il professo precisa l’anno. 23
Viene specificata la durata dei voti. 24
Si specifica la Chiesa di residenza del professo. 25
Vale solo per i vergini.
S. Ti (vi) ricolmi il Padre di ogni consolazione nel Cristo, in questa notte Risorto, e in te (voi)
risorto perché tu (voi) possa (possiate) cantare inni al suo Nome, sempre, per adempiere i tuoi
(vostri) voti giorno per giorno”26
.
A. Rendiamo grazie a Dio Alleluja, Alleluja! Alleluja!
F) CONSEGNA DELL’ABITO
(Il sacerdote pronuncia questa esortazione)
S. Accogliendo la misericordia del Signore e la grazia di servirla nella “Piccola Famiglia della
Resurrezione”, sia il Signore l’unico per te come è detto: ‘Chi (altri c’è) per me nei cieli?
Con te non ho desiderio sulla terra”27
; infatti: “Il mio amato è mio ed io sono sua”28
.
(Poi consegna l’abito ai fratelli e alte sorelle)
S. Rivestito (rivestita) di Cristo nel Battesimo ricevi ora questo segno dell’obbedienza della fede di
chi, lasciato tutto, Lo segue e conserva nel cuore la fedeltà al Signore che ti è ricordata davanti a
tutti da questo segno di “umiltà e di sprezzo del mondo”29
della tua consacrazione.
P. Amen!
(Alle sorelle, vergini e sposate, taglia i capelli e consegna il velo)
S. Ricevi ora questo velo, segno della “professione della pietà”30
.
“Alza al cielo mani pure senza ira e contesa”31
“notte e giorno”32
.
E siccome “di ogni uomo il Capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo e capo dl Cristo è Dio”33
,
sii tu “la gloria dell’uomo”34
, “dell’uomo - dico - Gesù Cristo, unico mediatore di Dio e de gli
uomini”35
e questo velo che porterai sul tuo capo sia segno della tua dipendenza a motivo degli
26
Sal. 61,9. 27
Sal. 73,25. 28
Ct. 2,16; 6,3; 7,11. 29
Libri sacramentorum romani, EEFL 1374. 30
1Tm. 2,10. 31
1Tm. 2,8. 32
Cfr. Sal. 1,2. 33
1Cor. 11,3. 34
1Cor. 11,7.
Angeli”36
.
Prega e profetizza dunque a capo coperto per riguardo del tuo Capo37
, per cui “possa riflettere
come in uno specchio la gloria del Signore e venga trasformata in quella medesima immagine, di
gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore”38
.
F. Amen
(Mentre i professi indossano i segni della professione e consacrazione, l’assemblea canta il salmo
22) …
G) CONSEGNA DELLA REGOLA
(Il sacerdote consegna la Bibbia dicendo)
S. Ricevete “il libro della vita dell’Agnello39
, asperso dal sangue40
, Evangelo, consumazione di
incorruttibilità41
: è “la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù”42
.
Questo Libro della legge non si allontani dalla vostra bocca. Mormorate in esso giorno e notte
perché (lo) custodiate (e) agiate secondo quanto vi è scritto; poiché allora dirigerete ottimamente la
vostra vita e questa prospererà43
e “Sarà beata”44
.
“Siate forti e coraggiosi. Non temete dunque e non spaventatevi perché con voi è il Signore vostro
Dio, dovunque andiate”45
poiché seguirete l’Agnello dove Egli va”46
.
F. Amen!
(Consegna degli Appunti di Pentecoste)
S. Ricevete questi Appunti di Pentecoste. Essi non sono la regola e non si potranno mai dire tale.
L’unica regola è lo Spirito Santo, che va attinto con premurosa sollecitudine quotidiana dall’ascolto
della Parola e in essa degli Evangeli, particolarmente dei Vangeli della Passione e Resurrezione,
35
1Tim.2,5. 36
1Cor. 11,10 37
1Cor. 11,5. 38
2Cor. 3,18. 39
Ap 21,27; Fil. 4,3; Ap 3,5; 13,8; 17,8; 20,12. 40
Eb. 9,19. 41
Ign Fl 9,2. 42
Rom. 8,2. 43
Gs. 1,8, Cfr. Dt. 17,18s. 44
Sal. 1,1.2. 45
Gs. 1,9. 46
Ap. 14,4.
dalla celebrazione dei divini misteri e dalla vita comune47
, avendo come intercessori sant’ Ignazio,
san Benedetto, san Francesco e san Teresina, dei quali leggerete ogni anno gli scritti.
P. Amen!
II
RINNOVO DEI VOTI TEMPORANEI
A) CHIAMATA
(La chiamata si svolge secondo il testo della “Professione Temporanea”)
B) CONFESSIONE
(Accedono presso il sacerdote i candidati: si inginocchiano e recitano il salmo 39, oppure recitano il
salmo 44) …
(Il sacerdote invita quindi a pregare)
S. Preghiamo. (Pausa di silenzio)
O Dio che al Sinai hai stretto con il tuo popolo un patto di eterna alleanza e nella pianura di Moab
hai compiuto con lui ma seconda alleanza prima del passaggio del Giordano e dell’ingresso nella
Terra Promessa48
, poni il tuo sguardo su questi tuoi figli che in questa notte nuziale della
Resurrezione accolgono il secondo patto di amore; ornali nella potenza del tuo Spirito degli
ornamenti per Cristo, loro Sposo, perché attratti corrano dietro a Lui e siano con dal Re nella sua
stanza49
.
Dimentichi di se non cerchino altro che Lui che per loro ha subito la grande umiliazione dei
luminosi patimenti, della gloriosa crocifissione e della discesa agli inferi, per condurli sulle spalle50
nella sua Resurrezione.
Confermali nella tua chiamata e rendili come le vergini sagge che attendono lo Sposo nel mezzo
47
Cfr. Ef. 5,19-21. 48
Cfr. Dt. 28,69. 49
Cfr. Ct. 1,4. 50
Cfr. Lc. 15,5.
della notte, piena la lampada dell’olio dei digiuni e delle veglie51
.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
A. Amen!
C) RINNOVO DELLA PROFESSIONE TEMPORANEA
(In ginocchio, i professi pronunciano singolarmente)
P. Nuova creatura e Spirito Santo generano in me il voto d perseveranza.
Per cui ti chiedo, o Padre, nelle cui mani depongo in questa notte di Pasqua . . . .52
, qui nella
Chiesa di San Giovanni apostolo ed evangelista, in Valleripa, la mia offerta rinnovata per…53
in
questa Piccola Famiglia della Resurrezione di invocare lo Spirito Santo che mi custodisca, mi
benedica, mi consacri in questo cammino affinché possa attraversare il Giordano mistico delle
nozze perenni, confidando nella tua preghiera, in quella dei fratelli e delle sorelle, della comunità
qui presente, della nostra santa madre Chiesa che è in Sarsina e Cesena (Rimini) (Ravenna) (..)54
e
della Chiesa tutta, di sant’Elia, di san Giovanni il precursore, di san Giovami apostolo, dei nostri
Santi, degli Angeli, dei vivi e dei defunti.
D) CONSACRAZIONE
(Il sacerdote imponendo le mani dice)
S. Ti (vi) confermi il Signore ed infonda nel (nei) tuo (vostri) cuore (cuori) e nella tua (vostra)
mente, nel tuo (vostro) corpo e nel tuo (vostro) spirito il dono del Cristo Risorto: lo Spirito Santo.
P. Amen!
S. Spirito di perseveranza.
P. Amen!
51
Cfr. Mt. 25,1-13. 52
Viene indicato l’anno. 53
Si specifica la durata del rinnovo. 54
Si specifica la Chiesa di residenza del professo.
S. Spirito di obbedienza.
P. Amen!
S. Spirito di povertà secondo il Vangelo.
P. Amen!
S. Spirito di castità nuziale (e di verginità)55
.
P. Amen!
S. Ti (vi) ricolmi li Padre d ogni consolazione nel Cristo, in questa notte Risorto, e in te (voi)
Risorto perché tu (voi) possa (possiate) “canta re inni al suo Nome, sempre, per adempiere i tuoi
(vostri) voti giorno per giorno”56
.
A. Rendiamo grazie a Dio! Alleluja, Alleluja! AlÌeluja!
E) CONSEGNA DELLA CROCE
(Mentre il sacerdote consegna la croce, dice)
S. Ricevi (ricevete) il segno della nostra fede: la croce, sia la tua (vostra) unica sapienza e
potenza57
, il tuo (vostro) archivio incorrotto58
e la tua (vostra) gloria per la quale il mondo è a te
(voi) crocifisso e tu (voi) al mondo59
.
Segui (seguite) il Signore60
nella tribolazione e nella persecuzione, nell’ignominia, nella fame e
nella sete, nell’infermità e nella tentazione, perché possa (possiate) ricevere da Lui la gloria della
vita eterna.
P. Amen!.
55
Vale solo per i vergini. 56
Sal. 61,9. 57
Cfr. 1Cor. 1,24. 58
Ign. Fil. 59
Gal. 6,13-14. 60
Gv. 10,4.
III
CONSACRAZIONE PERPETUA
A) CHIAMATA
(Proclamato il Vangelo, celebrante e fedeli siedono mentre i candidati rimangono in piedi. Quindi il
diacono chiama i singoli candidati per nome ed essi rispondono)
D. N., il Signore, c è risorto, è qui e ti chiama61
.
C. Eccomi62
.
(I candidati si avvicinano alla sede e restano in piedi, mentre il celebrante e l’assemblea siedono)
S. Figli miei carissimi, che cosa chiedete a Dio, ai suoi Santi, alla sua santa Chiesa e alla nostra
Piccola Famiglia della Resurrezione?
(I candidati rispondono insieme)
C. Al Dio misericordioso e clemente, Padre, Figlio e Spirito Santo, Dio Uno, Spirito e Amore,
alla beata Maria, Madre di Dio, sempre Vergine, e a san Giuseppe suo sposo, al santi Arcangeli
Michele, Gabriele, Raffaele e al santi Angeli e a tutti i Santi,
alla Chiesa, a voi fratelli e sorelle e a te, Padre,
chiedo e invoco che rifulga su di me lo splendore della gloria del Padre onnipotente, Cristo, luce da
luce, e il dono del suo Santo Spirito confermi il mio cuore, nato alla vita nuova nel suo amore; per
cui possa “cantare l’amore del Signore e rendere nota con la mia bocca, di generazione in
generazione, la sua fedeltà”63
, perché “eterna è la sua misericordia”64
.
Chiedo di accogliere nella gioia dello Spirito Santo il dono della povertà evangelica, “lasciando
tutto”65
e tutti per seguire il Signore66
, vivere del lavoro, “avendo tutto comune”67
e versando alla
comunità quanto proviene dal lavoro, ricevendone quanta è necessario, senza appropriarmi e
61
Lc. 24,34; Gv. 11,28. 62
Gen. 22,1; Lc. 1,38. 63
Sal. 89,2. 64
Sal. 136; 1Cor. 16,34.41. 65
Lc. 5,11.28. 66
Lc. 5,11.28; 18,28. 67
At. 2,44 s.
dichiarare “mio”68
ciò di cui farò uso sino ad essere spogliato di questo corpo dl umiliazione per
rivestire il corpo di gloria del Cristo69
.
Chiedo di rispondere nello Spirito Santo al dono di verginità battesimale e sponsale per la carne del
Signore70
, la brevità del tempo71
, l’attesa dello Sposo72
, l’acqua viva che parla in me e mi dice
nell’intimo: “Vieni ai Padre”, per cui il mio amore carnale è crocifisso e non c’è in me fuoco per
amare la materia73
, e divenire per la croce di Cristo “figlio della Resurrezione”74
.
(Tutti i candidati insieme)
C. Chiedo e spero, quindi, il compimento della mia consacrazione battesimale nella consacrazione
perpetua a Dio Uno e Trino, l’ascolto, l’obbedienza piena al Vangelo, la fuga dal mondo e dalle sue
attrattive, la carità perfetta, la veglia e il digiuno, la preghiera incessante, l’offerta ed il sacrificio,
l’umiliazione della croce, la povertà del cuore, e lacrime e la perseveranza, per la nostra Chiesa, per
le Chiese d’occidente e d’Oriente, e per tutti gli uomini, in questa Piccola Famiglia della
Resurrezione.
Il Dio della misericordia, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, vedendo la mia fatica e pazienza,
abbia pietà di me e purificato il mio cuore e i miei sensi mi conceda di contemplare, salvato
(salvata), la sua gloria.
Conferma del sacerdote
S. Veramente la vita che non hai (avete) scelto tu (voi), ma per la quale sei (siete) stato (stati) scelto
(scelti) da Dio nel suo Cristo, non può essere altro che questa:
convertirsi, essere battezzato (battezzati) nel nome di Gesù
accogliere lo Spirito Santo
perseverare nell’ insegnamento degli Apostoli
nella comunione con i voti di
obbedienza,
povertà
68
At. 4,32. 69
Cfr. Fil. 3,21. 70
Cfr. Ignazio a Policarpo V,2. 71
Cfr. 1Cor. 7,29. 72
Mt. 25,11-13; Ap. 22,17. 73
Ignazio ai Romani VII,2. 74
Lc. 20,36.
e castità
perseverare nella frazione dei pane
nelle preghiere.
(Con slancio)
A. Rendiamo grazie a Dio. Alleluja. Alleluja. Alleluja!
OMELIA
B) CONFESSIONE DE CANDIDATO
(I candidati si inginocchiano e insieme dicono)
C. “Ho osato parlare ai Signore75
” per raccontate non le mie opere, ma le sue meraviglie, perché
“Egli ha guardato l’umiliazione dei (della) suo (sua) servo (serva)76
.
Memore che sono “cenere e polvere”77
; e che porto il tesoro della gloria divina che rifulse sul volto
di Cristo78
in un vaso di creta e che ho macchiato la mia veste battesimale con tutti miei peccati,
chiedo che tu, Padre, e voi tutti fratelli e sorelle invochiate per me a nome di tutta la Chiesa, la
misericordia di Dio Padre onnipotente.
(Mentre i candidati si prostrano viene recitato o cantato l’ “Angalas patricas”79
)…
Affrettati ad aprirmi le braccia paterne: ho dissipato prodigalmente la mia vita; non disprezzare il
cuore ora impoverito, mentre guardo alla ricchezza inesauribile delle tue misericordie, o Salvatore;
a te grido infatti con compunzione, o Signore:
(Padre, verso il cielo e davanti a te)
“Ho peccato, salvami”.
S. Veramente il Signore non chiama coloro che sono degni, ma coloro che Egli vuole80
, infatti dice
a Mosè: “Userò misericordia con chi vorrò, e avrò pietà di chi vorrò averla. Quindi non dipende da
chi vuole o da chi corre, ma da Dio che usa misericordia”81
.
75
Gen. 18,27. 76
Lc. 1,48. 77
Gen. 3,19; 18,27; Gb. 30,19. 78
2Cor. 4,6-7. 79
Professione monastica bizantina. 80
Cfr. Mc. 3,13; Teresina, manoscritto A. 81
Rm. 9,15-16
Per questo, figlio (figli) mio (miei) carissimo (carissimi), invochiamo lo Spirito Santo che opera in
noi il volere e il fare, perché ti (vi) purifichi nel corpo e nello spirito.
S. Preghiamo. (Pausa di silenzio)
Il Signore ti (vi) benedica con la forza della sua Croce santa e della sua gloriosa Resurrezione e ti
(vi) riempia della grazia dello Spirito Santo, “ti (vi) metta come sigillo sul suo cuore, come sigillo
sul suo braccio”82
, ti (vi) introduca nella sua stanza nuziale; nel talamo che Abramo preparò ad
Isacco83
e possa (possiate) ascoltare il suo invito gioioso e pieno di esultanza: “Vieni (venite)
servo (servi) buono (buoni) entra (entrate) nella gioia del tuo (vostro) Signore”84
.
Ti (vi) doni una porzione ed una eredità buona perché erediti (ereditiate) con tutti i suoi Santi ciò
che occhio mai vide, orecchio mai ha udito e mente d’uomo mai ha pensato.
(Con forza)
A. “Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. Il Re si è
invaghito della tua bellezza Egli è il tuo Signore, prostrati al lui”85
.
A. Lo Spirito e la Sposa dicono: “Vieni”
e chi ascolta dica: “Vieni”
e chi ha sete venga,
chi vuole prenda gratuitamente dell’acqua della vita86
.
C) INVOCAZIONE DEI SANTI
(Vedi il libretto della veglia Pasquale: se sono già state cantate non vengono ripetute)
D) INVOCAZIONE DELLO SPIRITO SANTO
(L’assemblea è in piedi e i candidati prostrati)
S. Il Cristo che ascendendo condusse schiava la schiavitù e diede doni agli uomini87
infonda ora in
te (voi), dal Padre, il dono supremo della sua Passione e Resurrezione: lo Spirito Santo,
82
Ct. 8,6. 83
Gen. 22,9. 84
Mt. 25,21. 85
Sal. 44,11-12. 86
Ap. 21,17. 87
Ef. 4,8.
rinnovamento del tuo (vostro) battesimo e fonte di ogni possibile carisma88
.
(Canto “Vieni o Spirito Creatore”) …
E) PROFESSIONE
Introduzione
(L’assemblea siede. Uno o due fratelli già professi, si avvicinano alla sede del celebrante e in piedi,
fungono da testimoni. I candidati, a uno a uno, si presentano davanti al celebrante e leggono la
formula della professione).
S. O Padre Santo, “i cui doni e chiamata sono senza pentimento”89
introduci a questo (questi) tuo
(tuoi) figlio (figli) nella città forte, le cui mura e baluardo sono a nostra salvezza.
Aprigli (apri loro) le porte: entri (entrino) e mantenga (mantengano) una fedeltà incrollabile.
Rendi saldo il suo (loro) essere e il suo (loro) pensiero, perché Tu sei, o Signore, una roccia
eterna90
e donagli (dona loro) la fede di Abramo, l’abbandono e lo slancio di Isacco e la
perseveranza e al pazienza di Giacobbe.
Voti
(Ogni candidato si inginocchia e mette le mani nelle mani del sacerdote)
S. Vuoi vivere per tutta la vita nella perseveranza che è risposta al dono di fedeltà quotidiana
scaturito camminando lungo le vie tracciate dallo Spirito Santo, per la fede e la gratitudine che
nell’essere concordemente tutti perseveranti è donata la benedizione e la vita per sempre91
?
P. AMEN!
Il Signore mi conceda lo Spirito della perseveranza tutti i giorni della mia vita92
sino alla morte93
,
“prender ogni giorno la croce”94
, nella quale è resa stolta la sapienza dei mondo95
, “meditando
88
Cfr. 1Cor. 12,4. 89
Rm. 11,29. 90
Cfr. Is. 24,1-4. 91
Sal. 113,3. 92
1Sam. 1,28. 93
Gdc. 13,7. 94
Lc. 9,23.
giorno e notte la legge del Signore”96
“portando il peso”97
dei fratelli e sorelle “nella carità”98
“lavando loro - ogni giorno - i piedi”99
.
A. Santo e verace, sei, o Tu che possiedi la chiave di David.
Tu apri e nessuno chiude,
Tu chiudi e nessuno apre100
.
S. Vuoi vivere “la comunione dello Spirito con tutti i santi”101
nei voti di obbedienza e povertà?
L’obbedienza, come ascolto102
e via alla vera conoscenza103
e all’amore104
, è santificazione nella
verità105
per la quale l’unigenito, il Diletto106
ha offerto una volta per sempre il suo corpo107
nello
Spirito di eternità108
, consegnandolo fino alla morte di croce109
; per cui Dio lo ha esaltato e gli ha
dato un nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio dei
celesti, terrestri ed inferi, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre;
è invocazione ed umile sottomissione a tutti e a tutto110
, al mistero del Vescovo, del collegio
episcopale e patriarcale, del Papa, alla volontà dell’intera comunità e di colui che la guida, nella
rinuncia, per Cristo, alla tua volontà111
. Credi e accogli tu questo mistero?
P. AMEN!
Lo Spirito m conceda di vivere nell’obbedienza della fede112
per non conformarmi al desideri di un
tempo, di quand’ero nell’ignoranza, ma, ad immagine del Santo che mi ha chiamato (chiamata),
divenga figlio (figlia) dell’obbedienza113
.
95
Cfr. 1Cor. 1,20. 96
Sal 1,2; Gs. 1,8. 97
Gal. 6,2. 98
Ef. 4,2. 99
Gv. 13,14. 100
Ap. 3,7. 101
2Cor. 13,13. 102
Gen. 3; Es. 19,15; Dt. 6,4. 103
Es. 24,7; Sal. 34,9. 104
Gv. 14,15-21. 105
Gv. 17,19. 106
Gen. 22,2. 107
Eb. 10,10. 108
Eb. 9,14. 109
Fil. 2,8 s. 110
Francesco, Saluto alle virtù. 111
Benedetto, prologo n. 3. 112
Rm. 1,5. 113
Cfr. 1Pt. 1,14.
A. Santo e verace, sei, o Tu che possiedi la chiave di David.
Tu apri e nessuno chiude,
Tu chiudi e nessuno apre114
.
S. Vuoi vivere della povertà evangelica, che è vendere con gioia tutto quello che hai115
, darlo ai
poveri ed avere un tesoro nei cieli, seguendo il Signore, che si è fatto116
per noi povero117
, senza
avere dove reclinare il capo118
per essere da Lui evangelizzato (evangelizzata)119
e godere della
beatitudine del regno120
?
P. AMEN!
Mi conceda il Signore di amare e vivere la povertà del Cristo, che vince la preoccupazione del
mondo e l’inganno della ricchezza soffocanti il seme della Parola121
.
Libero (libera) dalla seduzione del Satana possa adorare il Signore122
in spirito e verità123
.
A. Santo e verace, sei, o Tu che possiedi la chiave di David.
Tu apri e nessuno chiude,
Tu chiudi e nessuno apre124
.
S. Il voto di obbedienza si completa col voto di castità.
Vuoi accogliere il dono della castità perfetta nel tuo corpo e nel tuo spirito, che è operazione
totalmente divina, introdotta nel mondo col “si” della Vergine, fine della legge ed inizio della
grazia, fine ed inizio del mondo, croce e resurrezione?
La Verginità di Maria è in dipendenza alla generazione di Gesù per opera dello Spirito Santo per cui
la verginità in te è condizionata al generare il Cristo, perché adombrato (adombrata) dallo Spirito
Santo.
Accogli questo segno della resurrezione in te per essere per la Chiesa e per tutti gli uomini “figlio
(figlia) della Resurrezione”125
?
114
Ap. 3,7. 115
Mt. 4,10. 116
Mt. 19,21; Mc. 10,21; Lc. 18,22. 117
Cfr. Fil. 2,5-8. 118
Mt. 8,20. 119
Is. 61,1; Lc. 4,18. 120
Mt. 5,3; Lc. 6,20. 121
Mt. 13,22. 122
Cfr. Lc. 4,5-8. 123
Gv. 4,23. 124
Ap. 3,7. 125
Lc. 20,36.
P. AMEN!
Abbandonato (abbandonata) da Abramo e da Isacco, esposto (esposta) alle potenze del Faraone126
e
di Abìmelek127
, per la bellezza della verginità Dio stesso è l’unico.
L’unico in se, l’unico per me, come è detto:
“Chi (altri c’è) per me nel cieli? Con te non ho desiderio sulla terra”128
, e
“il mio amato è mio ed io sono suo (sua)”129
.
Veramente la Verginità non è problema morale e non si danno schemi e propositi che la
garantiscano, ma il mistero della luce della gloria dell’Agnello sgozzato in me, il mistero dello
Spirito che mi adombra e mi rende padre (madre) generante come Maria Madre generante nella e
per la sua Verginità, perché il Verbo non si genera che nella Verginità, come è detto:
“quello che è generato dalla carne è carne”130
.
S. Figlio (figlia) mio (mia) carissimo (carissima), sei già morto (morta) al peccato e consacrato
(consacrata) a Dio mediante il Battesimo, vuoi volontariamente consacrarti ed essere consacrato
(consacrata) più intimamente a Lui, “nel quale tutte le promesse a Dio sono divenute “si”’ e
mediante il quale sale a Dio il tuo “Amen” per la sua gloria”131
col nuovo e speciale titolo della
professione perpetua?
P. AMEN! AMEN! AMEN!
Questo voglio, questo spero per tutta la vita, in questa Piccola Famiglia della Resurrezione per la
misericordia di Dio, per la tua intercessione, Padre, nelle cui mani consegno la mia vita, di tutta la
famiglia e di tutti i fratelli e sorelle qui presenti, della mia Chiesa e delle Chiese.
S. Dio stesso che ti ha conferito l’unzione, ti ha impresso il suo sigillo e ha dato la caparra dello
Spirito nel tuo cuore, ti confermi in Cristo Gesù132
, e porti a compimento quest’opera buona fino al
giorno del ritorno del Cristo Signore.
(Mentre i neoprofessi firmano gli Appunti sull’altare, l’assemblea acclama con forza.
Se i professi sono più di uno, l’assemblea proclama ogni acclamazione dopo ogni professione)
126
Gen. 12,15. 127
Gen. 20,2. 128
Sal. 73,25. 129
Ct. 2,16; 6,3; 7,11. 130
Gv. 3,5. 131
2Cor. 1,20. 132
2Cor. 1,21-22.
A. 1. Santo, Santo, Santo, Signore Dio onnipotente che eri, che sei e che vieni133
.
2. Degno sei, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria e l’onore e la potenza, perché hai creato
tutte le cose, e per la tua volontà erano e sono state create134
.
1. Degno sei, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i suoi sigilli, perché sei stato sgozzato e ci
hai acquistato per Dio nel Tuo Sangue da ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ci hai fatti un
Regno per il nostro Dio e sacerdoti e regneremo sulla terra135
.
2. Degno è l’Agnello che è stato sgozzato di ricevere la potenza, la ricchezza, la sapienza e la forza
l’onore, la gloria e la benedizione136
.
T. A Colui che siede sul trono e all’Agnello la benedizione, l’onore e la gloria, e la potenza nei
secoli dei secoli. Amen137
.
F) SOLENNE CONSACRAZIONE DEI NEOFROFESSI
Introduzione
(I neoprofessi si inginocchiano mentre l’assemblea e il celebrante si alzano in piedi)
S. Invochiamo ora Dio Padre perché per mezzo di suo Figlio Unigenito riempia questo (questi) suo
(suoi) servo (servi) dello Spirito Santo e Lui, che lo (li) “ha sedotto (sedotti)” (i) a contemplare a
volto scoperto la gloria del Signore, gli conceda (conceda loro) di rifletterla nel suo (loro) corpo e
nel suo (loro) spirito con la perseveranza nell’obbedienza, povertà e castità e venga (vengano)
trasformato (trasformati) in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello
Spirito del Signore138
.
PREFAZIO
S. Il Signore sia con voi.
A. E con il tuo spirito.
133
Ap. 4,8. 134
Ap. 4,11. 135
Ap. 5,9-10. 136
Ap. 5,12. 137
Ap. 5,13. 138
Ger. 20,7.
S. Rendiamo grazie a Dio.
A. E’ cosa buon e giusta.
S. E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza che noi ti amiamo e lodiamo,
benediciamo ed esaltiamo, magnifichiamo ogni giorno ed in ogni luogo la maestà della tua Gloria,
o Dio Padre “che siedi sui Cherubini139
e che i Serafini incessantemente proclamano:
“Santo, Santo, Santo, Dio degli eserciti, piena è tutta la terra della tua Gloria140
.
Tu sei principio e fonte di ogni santità.
- “Santificasti il giorno settimo”141
quando lo benedicesti
- e lo donasti ad Adamo ed Eva quale fonte perenne della santità nuziale della tua Gloria142
,
e lo rivelasti nello Sposo che ha la Sposa143
: il Cristo Tuo Figlio Unigenito144
e la Chiesa145
nel
primo giorno della settimana146
.
- E dopo che Adamo ed Eva persero la tua amicizia e la tua Gloria147
hai chiamato nostro padre
Abramo148
perché nella Gloria149
della fede giustificante150
e nell’obbedienza sacrificale del suo
Figlio, l’unico, e diletto Isacco151
ereditasse il mondo152
e nel suo discendente, il Cristo153
fossero
benedette tutte le famiglie della terra154
e per lui hai scelto i padri e le madri del tuo popolo155
.
A. Veramente ti sei glorificato156
nei tuoi Santi157
o Signore, maestoso in santità158
.
139
Sal. 80,2; 99,1. 140
Is. 6,23; Ap. 4,8. 141
Gen. 2,3. 142
Es. 20,8-11; Lv. 19,2-30; Dt. 5,12-15; Ger. 17,21. 143
Gv. 3,29; Eb. 3,7-4,11. 144
Gv. 1,18. 145
Ef. 5,33. 146
Mt. 28,1; Mc. 16,2; Lc. 24,1; Gv. 20,1; 147
Gen. 3,7.10.11.22-24. 148
At. 7,2. 149
Gen. 12,1-3; At. 7,2. 150
Sir. 44,19. 151
Gen. 15,6; Rm. 4,3.9.22; Gal. 3,6; Gc. 2,23. 152
Rm. 4,13. 153
Gen. 12,7; 13,15; 17,17; 22,18; 24,7; Gal. 4,16. 154
Gen. 12,3. 155
Gen. 17,19; 26,3-5; 28,13-15; 48,15-16; 49,1-28. 156
Es. 15,1-21. 157
Es. 15,11 (LXX). 158
Es. 15,11 (TM).
S. Nel fuoco divorante della tua Gloria sul monte Sinai159
hai creato un popolo peculiare, regno di
sacerdoti, popolo santo160
donandogli la tua Parola161
e a lui ti sei unito sigillandolo col patto
nuziale del sangue162
.
- La nube della tua Gloria ha riempito il santuario163
, prefigurazione di Colui nel quale abita
corporalmente tutta la pienezza della divinità164
.
- Nella pienezza dei tempi165
una grande luce è rifulsa nel mondo166
: in Cristo Gesù, figlio di Maria,
abbiamo contemplato la Gloria dell’Unigenito del Padre167
il quale , coronato per la morte che ha
sofferto di Gloria e di onore168
conduce ora molti figli nella Gloria169
.
- Glorificato sull’alto della Croce ha effuso lo Spirito della gloria170
perché presentasse a se stesso la
Chiesa risplendente di intima gloria171
.
- Sedotti, nello Spirito, o Padre, gli Apostoli tutti hanno abbandonato per seguire il Re della
Gloria172
.
(Imponendo le mani sul capo del neoprofesso)
- Guarda con bontà, o Padre, questo (questi) tuo (tuoi) servo (servi) che hai istruito interiormente e
attratto (attratti) al tuo Figlio Unigenito innalzato da terra173
.
- Manda su di lui (loro) il tuo Spirito Santo, rifulga in lui (loro) lo splendore della tua Gloria, Cristo,
luce da luce perché non fissi (fissino) il suo (loro) sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili.
Le cose visibili infatti, sono di un momento, quelle invisibili, eterne174
.
159
Es. 24, 17; Dt. 4,24; Eb. 12,29. 160
Es. 19,5.5.; 1Pt. 2,9. 161
Es. 20,1-14; Dt. 4. 162
Es. 24,8; Eb. 9,18s; Mt 26,28p. 163
Es. 40,34.35; 1Re. 8,11s. 164
Col. 2,9. 165
Gal. 4,4; Ef. 1,20; Cfr. Eb. 1,2. 166
Lc. 2,9; Mt. 17,2; 28,3p; Ap. 1,13.16. 167
Gv. 1,14. 168
Eb. 2,9; Sal. 8,5; 1Cor. 2,8; Sal. 24,7.8.10. 169
Eb. 2,10. 170
1Pt. 4,14. 171
Sal. 45,13; Ef. 5,17. 172
1Cor. 2,8; Sal. 24,7.8.10. 173
Gv. 6,44-46.65; 11,32. 174
2Cor. 4,17.
- Manda il tuo Spirito perché completi il suo (loro) Battesimo, lo (li) benedica, lo (li) santifichi, lo
(li) consacri e lo (li) sposi con Te nei vincoli della perseveranza, obbedienza, povertà e castità in
questa Piccola Famiglia della Resurrezione.
- Gusti (gustino) quanto è bello tramontare al mondo in Dio175
. Infondigli (infondi loro) la forza,
interiormente ed esteriormente, perché non solo sia (siano) cristiano (cristiani), ma anche sia (siano)
trovato (trovati) tale (tali). Il nostro Dio Gesù Cristo infatti, essendo in Te, o Padre, maggiormente
appare176
.
- Te lo chiediamo per l’intercessione potente di Maria, Vergine, Madre di Dio, di Elia profeta, di
Giovanni il Precursore, e di Giovanni Apostolo intimo del Signore, degli Apostoli tutti e delle
donne che hanno contemplato questa notte il Risorto.
“A Te e per Te sono tutte le cose.
A Te è la gloria nei secoli dei secoli”177
.
(L’assemblea conclude con forte grido e gioia)
A. AMEN. AMEN. AMEN.
Alleluja, alleluja, alleluja.
Ha preso possesso del suo regno il Signore il nostro Dio l’Onnipotente. Rallegriamoci ed esultiamo
rendiamo a Lui gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta le hanno dato
una veste di lino puro splendente178
.
G) CONSEGNA DEI SEGNI DELLA PROFESSIONE PERPETUA
(Il consacrato si alza e si presenta al celebrante, il quale gli consegna i segni della professione)
1 La cintura
S. Sia questa cintura segno della tua obbedienza, percui un altro ti cingerà e ti condurrà dove tu non
vuoi179
.
Siano i fianchi della tua mente cinti nella verità180
, perché possa attendere vigilante con la lucerna
175
Ignazio ai Romani II, 2. 176
Ignazio ai Romani III, 2. 177
Rm. 11,36. 178
Ap. 19,6-8. 179
Gv. 21,18.
accesa la rivelazione gloriosa dello Sposo181
il quale ti farà mettere a sedere e passerà a servirti182
.
P. AMEN.
2 L’abito
S. Ricevi la seconda veste del tuo Battesimo183
di cui il Padre celeste, che ti è corso incontro, che si
è gettato al tuo collo e ti ha baciato, riveste ora te, che vieni da terra lontana184
, perché possa entrare
nel banchetto festoso della Chiesa dei Primogeniti scritti nei cieli, dove è stato sgozzato l’Agnello
pasquale e ci si inebria del Suo Sangue185
.
Sia segno dello splendore della sua gloria186
e della sua Resurrezione187
, della vittoria sulla morte188
,
e della partecipazione alla Gerusalemme celeste189
, quale figlio della Resurrezione190
.
E’ questo l’abito della tua sepoltura, con esso infatti sarai rivestito (rivestita) quando morirai. Lo
vestirai ogni anno nella notte di Pasqua.
P. AMEN.
3. La croce.
S. Ricevi il segno della nostra fede: la croce, sia la tua unica sapienza e potenza191
, il tuo archivio
incorrotto192
e la tua gloria per la quale il mondo è a te crocifisso e tu al mondo193
. Segui il
Signore194
nella tribolazione e nella persecuzione, nell’ignominia, nella fame e nelle sete, nella
infermità e nella tentazione perché possa ricevere da Lui la gloria della vita eterna.
P. AMEN.
180
Lc. 12,35; Ef. 6,11; 1Pt. 1,13. 181
Mt. 25,1-13; Ap. 22,17-20. 182
Lc. 12,37; 22,27; Gv. 13,4.5. 183
Teresina, biglietto della professione. 184
Lc. 15,20.22.13. 185
Lc. 15,23; Eb. 12,23; Ct. 5,1; Pr. 9,1-6. 186
Mt. 17,2p. 187
Mt. 28,3p.; At. 1,10. 188
Ap. 3,5.18. 189
Ap. 6,11; 7,9.13; 19,12. 190
Lc. 20,36. 191
1Cor. 1,24. 192
Ignazio ai Filadelfesi, VIII, 2. 193
Gal. 6,14. 194
Gv. 10,4.
(Neoconsacrati e celebrante cantano)
Rit. Beato o Signore chi abita la tua casa.
1. Com’è dolce la tua casa, o Signore dell’universo.
2. Il mio cuore e la mia carne esultano per il Dio vivente.
3. Beati coloro che abitano la tua casa, ti lodano continuamente.
4. Signore Dio dell’universo, esaudisci al mia preghiera.
5. Dio nostro scudo guarda il volto del tuo consacrato.
6. Signore dell’universo, beato l’uomo che in te confida.
H) IL NOME NUOVO
S. In questa notte pasquale, il Padre celeste rivela a te figlio (figlia) mio (mia) carissimo
(carissima), nella Chiesa, il mistero del nome nuovo, nascosto ai secoli ed alle generazioni195
e che
già col Battesimo tu tieni impresso sulla fronte196
.
Anche Giacobbe quando combatté tutta una notte con un angelo, mantenne il nome di Giacobbe, ma
quando apparve la luce, ricevette il nome di Israele197
.
Per l’amore di Cristo verso di te e per l’amore nello Spirito a suscitato in te per Lui, da ora in poi
non ti chiamerai più …ma ….
I) ABBRACCIO DI PACE
(Mentre i neoprofessi consacrati scambiano l’abbraccio di pace con tutti i presenti cominciando dal
celebrante, l’assemblea canta in ebraico il salmo 133 che esprime la bontà e la delizia della vita
comune, frutto dell’unzione consacrante e della rugiada dello Spirito Santo percui il Signore pone
nell’essere insieme la sua benedizione).
Salmo 133 …
Edizioni Valleripa - Pasqua 1985
195
Col. 1,26. 196
Ap. 14,1. 197
Antonio, lett. VI, 1.