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©2018 Stefano Benemeglio STEFANO BENEMEGLIO ALTA FORMAZIONE
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STEFANO BENEMEGLIO ALTA FORMAZIONE

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Testi e schemi diStefano BenemeglioTitolare della Norma Proprietaria 9/16 - O.d.C. AJAAggiornamento: marzo 2018

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LE DIMENSIONI DEL PENSIERO

Il problema viene spesso identificato dall’individuo nella sofferenza o nel dolore derivante dal rapporto con una idea, cosa o persona, secondo le diverse fasi evolutive del problema.

MATRICE FISICA

La matrice fisica comprende il problema ordinario relativo al conflitto genitori come problema di libertà o dal conflitto con altre persone diverse dai genitori come problema di sogno.

Il problema ordinario appartiene alla dimensione reale e ha sempre una precisa relazione di causa/effetto: l’individuo soffre ma è consapevole dell’oggetto causa della propria sofferenza sia esso un genitore o altri individui.

L’individuo cerca di risolvere il conflitto o il problema ordinario tramite il meccanismo di difesa della dissociazione quindi tramite il tentativo educativo, persuasivo e nei maggiori casi sostitutivo.

Dimensione reale e virtuale

Non sempre un personaggio significativo può essere educato, persuaso o sostituito, soprattutto se è un genitore o una persona che si avvale di un potenziale motivazionale sostenibile per ragione di stato (dovere) o ragione di status (forte aggancio emotivo).

La sofferenza, nell’impedimento alla risoluzione, può in tal caso raggiungere valori talmente ele-vati da superare ampiamente gli indici di tolleranza, portando l’individuo ad attivare l’estremo mecca-nismo di difesa della scissione, ossia un taglio di divisione tra personaggio ed emozioni privando così il personaggio del ruolo significativo, ossia di influenza e condizionamento dell’umore dell’individuo.

La scissione, nel dividere l’oggetto significativo dal potenziale ipnotico o emozionale che detiene, genera tramite un “taglio” due luoghi di deposito definiti luogo della memoria esperienziale, dove vengono depositati i personaggi che sono stati storicamente significativi nella vita, e luogo della me-moria emotiva, dove viene depositata la sofferenza emozionale che, perdendo il suo originario corpo del dolore, si trasforma nel dolore stesso. Quando si tratta di sofferenza, la persona ha chiara la rela-zione tra il personaggio causa e l’effetto emozionale che provoca in lei; quando invece entra in gioco il dolore, si perde la relazione causa/effetto e il significante di sofferenza diventa significato, trasformando così in sostantivo ciò che era aggettivo qualificativo.

Il conflitto a questo punto non è più con il personaggio originario, ma è lo stesso dolore ad essere personaggio assumendo l’identificazione sintomatica, quale ansia angoscia paura panico e derivati, quindi il conflitto passa dal personaggio originario al personaggio sintomatico.

Il passaggio o mutazione del corpo del dolore da personaggio originario a personaggio virtuale crea il primo passaggio da dimensione reale a dimensione virtuale, da sofferenza avente relazione di causa/effetto a dolore senza alcuna apparente relazione logica. In questo caso l’uomo si identifica nel proprio dolore definendosi causa del problema, creando così il conflitto con se stesso.

Definendosi essere lui stesso la causa del dolore, l’individuo ha una percezione di incapacità nel

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LE MUTAZIONI DEL PROBLEMAPe

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Se

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so

Mat

rice

Fisic

a

DIMENSIONE REALEPROBLEMA ORDINARIORELAZIONE CAUSA/EFFETTOCoscienza: ente giudicante interattivo

DissociazionePIACERESOFFERENZAPercezione:

IMPEDIMENTO

DIMENSIONE TRASCENDENTALEPROBLEMA ABERRANTE CONFLITTO CON SE STESSO E CON IL DESTINO Paura di far del male con decisioni di scelta e di conquista.PAURA DI SBAGLIARECoscienza: ente giudicante superioreAVATAR DEL BENE E DEL MALESanzione: MALATTIA FUNZIONALE/FANTASMA DOLORE FANTASMA/SOMATIZZAZIONI

ScissioneBENEMALEINCAPACITÀ SVENTURA

DIMENSIONE SPIRITUALEPROBLEMA ABERRANTE CON IL DESTINOPaura di far del male con decisioni di scelta e di conquista. PAURA DI ESSERE PUNITOCoscienza: ente giudicante supremo

AVATAR DELLA VITA E DELLA MORTESanzione: MALATTIA ORGANICA ACUTA/CRONICA/TERMINALE

ScissioneVITAMORTESCIAGURAM

atric

e M

etafi

sica

DIMENSIONE VIRTUALEPROBLEMA ABERRANTE CONFLITTO CON SE STESSO(La sofferenza diviene dolore)

NESSUNA RELAZIONE CAUSA/EFFETTO PAURA DI ESSERE INCAPACE Coscienza: ente giudicante coercitivoAVATAR* POSITIVO/NEGATIVOSanzione: ALTERAZIONE DELLA SFERA EMOTIVA E COMPORTAMENTALE (Ansia/Angoscia/Paura/Panico/…)

ScissionePOSITIVONEGATIVOINCAPACITÀ

ELEMENTI DI CONTRAPPOSIZIONE NEL NEGOZIATO IN BASE ALLE MUTAZIONI DEL PROBLEMA

Il NEGOZIATO si basa sull'annullamento dell'effetto della dissociazione e scissione

*Ava

tar:

Form

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siero

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gestire la libertà o il sogno, i due principi fondamentali e non negoziabili. Tale concezione di incapa-cità è un pensiero, meglio un punto di vista, che si forma per rammarichi e dispiaceri quali rimpianti, rimorsi, rabbia e rancori, a causa di sentimenti o di risentimenti repressi.

Il conflitto con se stessi definisce l’avvenuta mutazione o passaggio dalla dimensione reale alla dimensione virtuale con la formazione di malessere sintomatico a seguito dei difetti emotivi e compor-tamentali. Si apre così la strada al male oscuro fonte di tante sofferenze dell’animo umano.

MATRICE METAFISICA

La matrice metafisica è tale perché l’individuo mutua il suo punto di vista rispetto al problema dolore conclamato nel passaggio precedente dalla dimensione reale a quella virtuale.

Nel tempo il dolore anziché ridursi si amplifica a causa dell’accanimento da parte dell’individuo nei confronti del problema sintomatico datosi che trova fonti rigeneranti sempre più agguerrite che impediscono, grazie al pensiero di incapacità, la riduzione del problema. Esso si rigenera sempre di più, passando dalla matrice fisica comprendente la dimensione reale e la dimensione virtuale, alla matrice metafisica formata dalla dimensione trascendentale e dalla dimensione spirituale.

La matrice fisica ha come elementi contrapposti il positivo e il negativo che possono riferirsi al personaggio originario o alla persona medesima, quindi se stesso. In ogni caso c’è sempre un perso-naggio fisico.

Nella matrice metafisica, invece, non c’è il personaggio, ma ci sono delle rappresentazioni simbo-liche (avatar) del bene e del male, quindi si mantiene il dualismo.

Il processo mediante il quale si cede il potenziale a qualcuno o a un avatar (forma pensiero) del bene o del male è definito transferizzazione.

Per transfigurazione, invece, si intende il processo per cui la persona riprende per se stessa ciò che ha proiettato, che sia bene o male.

Nella matrice fisica regna la trasferizzazione, nella matrice metafisica la transfigurazione. Senza di essa non ci sarebbe la dimensione spirituale.

Dimensione trascendentale

Le ragioni di stato (dovere) e le ragioni di status (emotive) impediscono alla persona di uscire dalla prigione di dolore che si è creata. Questa condizione porta l’individuo ad entrare in collisione con la propria coscienza: anche se non ha più la motivazione sostenibile per giustificare il suo pensiero e i suoi comportamenti, rimane in quelle condizioni per non fare del male a se stesso o agli altri. Non riesce a risolvere la situazione e ciò alimenta ulteriormente l’accanimento.

In questa dimensione, oltre al conflitto con se stesso, è presente anche il conflitto con il destino. La partita si gioca tra l’avatar del bene e l’avatar del male.

Se l’individuo sbaglierà, si riterrà incapace e sventurato. Il destino non lo aiuterà e la conseguente sanzione sarà un dolore fantasma, una somatizzazione o una malattia funzionale.

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La dimensione spirituale

La quarta dimensione è quella spirituale. Continua a permanere un problema aberrante, ma è presente solo il conflitto con il destino e una percezione di sciagura imminente. La sanzione si mani-festerà sotto forma di malattia organica, acuta, cronica o addirittura terminale. La persona, a causa della condanna della propria coscienza, può arrivare addirittura alla morte, sua o di una persona cara.

LA RIMOZIONE DELLE EMOZIONI

Le emozioni sono composte da sentimenti repressi, quali amori e affetti, e di risentimenti repressi, quali rabbia e rancori per torti ricevuti.

Le emozioni represse formano il turbamento, un silos energetico senza bersaglio originario che per effetto della scissione trova bersaglio virtuale con il conflitto con se stessi. L’individuo si sostituisce al ber-saglio originario nella matrice reale e oggettiva.

Freud definì libido il patrimonio di energia presente nel silos energetico del turbamento; Jung la definì energia di vita.

Noi cultori delle Discipline Analogiche la definiamo energia emozionale, una forza e una riserva energetica propulsiva potentissima per esercitare il libero arbitrio decisionale (li-bertà) e di conquista (sogni).

L’individuo ne ha una paura tremenda poiché è espressione dei dolori e delle sofferenze vissute nella sua vita e pertanto, anziché servirsene, attiva tutti i possibili meccanismi di difesa per sigillare tale potenza energetica.

È possibile paragonare questo distributore di energia con i distributori di carburante per le auto: in mancanza di carburante, l’auto si dovrà fermare avendo esaurito la benzina, e quindi l’energia, per adempiere alla sua funzione e andare avanti. La stessa cosa accade nell’individuo che, considerando tale energia negativa, del male o della morte, tenta di adottare qualsiasi meccanismo di difesa per evitare “l’apertura di quella porta” fonte di dolore.

La compressione energetica, come un pallone che si gonfia sempre di più, può produrre effetti collate-rali quali infelicità prima, disturbi sintomatici poi e, a seguire, malattie funzionali o organiche.

Riassumendo: • la matrice fisica comprende il conflitto con il personaggio originario del problema ordinario e

l’eventuale mutazione del corpo del dolore oggetto della sofferenza da conflitto personaggio a conflitto con se stesso passando da problema originario a problema aberrante;

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• la matrice metafisica comprende il passaggio da conflitto con se stessi a conflitto con il destino. • la dimensione trascendentale e quella spirituale (matrice metafisica) sono determinate da un

conflitto con il destino;• la dimensione trascendentale riguarda la malattia funzionale intesa come disfunzione fantasma

senza apparente causa organica. Essa è l’anticamera della malattia organica in cui esiste la san-zione, ma non è ancora presente la condanna tra vita e morte.

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LA RISOLUZIONE MATEMATICA DEI PROBLEMI

La scoperta che esiste una precisa relazione tra lo spazio emotivo e il tempo secondo specifici cal-coli matematici, ha permesso alle Discipline Analogiche di rivoluzionare completamente l’approccio relativo ai problemi di tipo ordinario o aberrante, e alla loro risoluzione.

Il sistema di Comunicazione Analogica nella relazione tra il cliente e il suo istinto/inconscio è fondamentale per definire la tipologia del problema e la sua risoluzione tramite l’utilizzo dell’ipnosi attiva, fenomenologica e regressiva.

La scoperta dell’equazione matematica spazio-tempo, meglio definita come relazione tra emozioni e tempificazione, risulta estremamente preziosa e necessaria per la professione dell’Analogista: egli diventa interprete per eccellenza dei linguaggi emotivi, delle regole e delle leggi che governano l’e-motività dell’individuo al fine di raggiungere la sua felicità, il benessere e la salute.

I COEFFICIENTI

È possibile, eseguendo dei calcoli matematici, conoscere lo stato di salute emotiva dell’individuo, il grado di dolore o sofferenza che sta provando e il livello ottimale a cui bisogna tendere per la riso-luzione del problema:

• ANTEFATTO: episodio che nel passato ha originato le condizioni del disagio odierno e dove si è generata l’esigenza di oggi. Antefatto = fatto - PU

• FATTO: episodio che ha suscitato una condizione emotiva similare per analogia a quella dell’antefat-to. La sofferenza è presente perché le esigenze nate con l’antefatto non hanno trovato appa-gamento secondo l’ottica analogica benemegliana. Fatto = antefatto + PU

• PUNTO UTOPICO FISSO (PU): non rappresenta un evento significativo nella vita dell’individuo, ma indica la metà dei suoi anni. PU = età/2

• PUNTO TOPICO MOBILE (PT): episodio in cui l’individuo, a causa di un sogno infranto o di una libertà oppressa molto for-ti, cambia il suo pensiero. La sofferenza provata durante questa esperienza, chiamata anche Esperienza Dominante o Domino, fa sì che la persona diventi da realista a idealista o vicever-

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sa, cambiando la modalità di lettura e di interpretazione delle cose e il proprio approccio ad eventi e fatti quotidiani. PT = (antefatto + fatto)/2

• COEFFICIENTE EMOZIONALE: indica la durata in anni delle emozioni nella vita della persona. Età/4

• COEFFICIENTE DEL DOLORE: indica il grado di dolore percepito dall’individuo e richiesto dal sistema analogico per livella-re il turbamento relativo al turbamento base con le buone o con le cattive. PU-PT

• COEFFICIENTE FUNZIONALE: indica il grado di difficoltà o sofferenza ottimale che la persona deve avere per raggiungere il benessere, la salute e la felicità. 30% del coefficiente emozionale

• COEFFICIENTE DISFUNZIONALE: indica la differenza tra il dolore percepito dalla persona e il livello ottimale di sofferenza da raggiungere. Coefficiente del dolore +/- coefficiente funzionale

I PLANNING: LE TIME LINE

Durante gli incontri individuali, si utilizzano tre planning: il planning utopico, il planning reale e il planning funzionale.

PLANNING UTOPICOUna volta conosciuta l’età dell’individuo, si può già costruire il planning utopico. La time line si

divide in quattro parti uguali: il primo punto corrisponde all’Antefatto, il secondo al Punto Utopico (che in questo caso corrisponde al Punto Topico) e il terzo al Fatto.

Questa time line servirà in seguito per costruire il planning funzionale.

0

PUA F

10 20 30 40

PLANNING REALEÈ il planning che fa riferimento alla condizione attuale della persona: interrogando l’inconscio

verrà denunciata un’età precisa in cui è accaduto un evento significativo della sua vita. Esso corri-

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sponde all’Antefatto se si trova ante PU o al Fatto se si trova post PU. Successivamente, utilizzando le formule precedenti, sarà possibile ricavare anche i dati mancanti e stilare l’intero planning.

PLANNING FUNZIONALE Una volta definite l’età e la mano gradita all’inconscio (DX o SX), è possibile stilare il planning

funzionale sommando o sottraendo il coefficiente funzionale ai dati del planning utopico. Se la mano gradita è la SX, il cofficiente dev’essere sommato all’età dell’Antefatto, del Punto Uto-

pico e del Fatto; se la mano gradita è la DX, il coefficiente andrà sottratto ai dati utopici. Costruendo il planning funzionale, è possibile ottenere i valori che la time line reale dovrebbe

manifestare per la felicità, il benessere e la salute.

Le decompressioni effettuate durante gli incontri individuali servono per far cambiare i coefficien-ti e per allineare i valori del planning reale con quelli del planning funzionale.

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LA DECOMPRESSIONE E I TRIANGOLI ENERGETICI

Per la decompressione esistono tre triangoli energetici 1, 2 e 3. I triangoli 1 e 3 si usano quando la persona denuncia un problema aberrante, quindi quando

è presente un conflitto con se stesso, con il destino o entrambi. Il triangolo 2, invece, si prende in considerazione quando il problema è di tipo ordinario, quindi quando è presente un conflitto con i genitori, con altri al di fuori dei genitori o entrambi.

Il TRIANGOLO 1 presenta ai vertici il Punto Topico – Domino, il Demarcatore Killer Guardiano di Porta e l’Antefatto. Esso serve per decomprimere il Guardiano di Porta maggioritario.

Il TRIANGOLO 2 premette di decomprimere il problema ordinario ed è formato dal Punto To-pico – Domino, dall’Antefatto e dal Fatto.

Il TRIANGOLO 3, invece, ha ai vertici il Punto Topico – Domino, il Demarcatore Killer Mastro di Chiavi e il Fatto. Permette di decomprimere il Mastro di Chiavi maggioritario.

PROBLEMA ABERRANTEG.d.P. forte, prevaricante

PROBLEMA ORDINARIO PROBLEMA ABERRANTEM.d.C. forte, prevaricante

1

DOMINOP.T.

DOMINOP.T.

Demarcatore Killer

Guardiano di Porta

Antefatto

2

DOMINOP.T.

DOMINOP.T.

Antefatto Fatto

3

DOMINOP.T.

DOMINOP.T.

Fatto DemarcatoreKiller

Mastro di Chiavi

Considerando la situazione denunciata dalla persona, si prenderà in considerazione il triangolo op-portuno e si farà scegliere all’inconscio quale tra i tre personaggi preferisce celebrare per raggiun-gere l’obiettivo prefissato.

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STEFANO BENEMEGLIO - ALTA FORMAZIONE 13

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SISTEMI DI ACCESSO ALLA SFERA EMOTIVA

SISTEMA ATTIVOUso dei linguaggi emotivi

Ideale in presenza di un problema ordinario di Libertà o di Sogno (conflitto genitori • conflitto con altri)

SISTEMA REGRESSIVOCelebrazione, evocazione del passato

Ideale in presenza di un problema aberrante sintomatico o somatizzante(conflitto con se stessi • conflitto con se stessi e con destino)

SISTEMA FENOMENOLOGICO • METAFISICO

Effetti ipnoticiIdeale in presenza di un problema aberrante fisiologico

(conflitto con destino)

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STEFANO BENEMEGLIO - ALTA FORMAZIONE14

I - FASE DI INDAGINE

NOME: __________________________________

TEL.: _____________________________________

COGNOME:

_______________________________

ANNI: _________

ANALISI 5 PUNTI(primo incontro)

1- Famiglia di origine2- Rapporti Sentimentali/Affettivi3- Rapporti Passionali/Sessuali4- Autorealizzazione Lavoro/Professione5- Disturbi dell’Emotività e Comportamento

FOCUS OBIETTIVO

N. incontro: ________

PARTE LOGICA

PARTE EMOTIVA• Stimolazione mano DX e SX• Attivazione del codice del SÌ e del NO• Conferma mano DX o SX• In quale di questi 4 punti ne risiedono le cause? Conflitto con i genitori Conflitto con altri al di fuori dei genitori Conflitto con se stesso Conflitto con il destino• Qual è l'evento che se non si fosse verificato non ti troveresti in queste con-

dizioni?• Time line• Triangolo 1 2 3• Celebrazione

©2018 Stefano Benemeglio - a cura di: Lara Finocchi e Arianna Flacco

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©2018 Stefano Benemeglio©2018 Stefano Benemeglio - a cura di: Lara Finocchi e Arianna Flacco

Qual è l'evento che se non si fosse verificato non ti troveresti in queste condizioni?

0

PUPLANNING FUNZIONALE

COEFFICIENTE EMOZIONALE: ___________(Età individuo diviso 4)

COEFFICIENTE DEL DOLORE: ___________(Differenza tra PT e PU)

COEFFICIENTE FUNZIONALE: ___________(30% del coeff. emozionale o età individuo x 0,075)

COEFFICIENTE DISFUNZIONALE: ___________(Confronto tra Coeff. Funzionale e Coeff. del Dolore)

TIME LINE - PLANNING -

Con il primo Turbamento denunciato dal cliente si definiscono subito tutti i parametri necessari alla costruzione della Time-line. Eventi e personaggi relativi all’antefatto, al fatto e all’esperienza dominante, nonché i coefficienti utili all’indagine.

0

PUPLANNING UTOPICO

A F

PLANNING REALE

0

PU

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NOME: ____________________________

0PLANNING UTOPICO

PUA F

N. Data Mano Coeff. del Dolore

Coeff. Funzionale

Coeff. Disfunzionale Planning Reale

10 PU ___

20 PU ___

30 PU ___

40 PU ___

50 PU ___

60 PU ___

70 PU ___

80 PU ___

90 PU ___

100 PU ___

Coeff. Emozionale ___________ Coeff. Funzionale ___________

0

PUA FPLANNING FUNZIONALE

TIME LINE - PLANNING -

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STEFANO BENEMEGLIO - ALTA FORMAZIONE 17

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Caso pratico:

PAOLO PRIMO INCONTRO

FOCUS - obiettivo“Perché ci incontriamo?”

Dipendenza da cocaina. È venuto in studio perché la compagna non accetta la situazione.Dobbiamo dare un rapporto bilanciato al problema, non è la dipendenza il problema principale.

“Noi dobbiamo darti l’idea che sia tu a decidere di fare uso, ora hai perso il baricentro.”

Una parte di Paolo lo disitima, il suo gemello/doppio, non si fida di lui e ha bisogno della co-caina come “turbo”.La prima cosa da fare è inziare a far percepire a Paolo la sua posizione, se è lui che decide quan-do assumere la cocaina o se è lei ad attrarlo.Il termine “dipendenza” gli dà fastidio perché sottolinea che il suo potere decisionale è delegato alla sostanza. È un concetto che non vuole prendere in considerazione, ma è dissociato.È la parte logica, di ragionamento, ad essere inquinata.

“Perché ne fai uso?”“Per gioco.”

Dinamiche di una dipendenza: ha perso la relazione causa-effetto quindi non è lui a pilotare le cose, ma il suo doppio, l’inconscio. Quindi bisogna negoziare con lui.Il baricentro deve tornare a lui, poi se ne può anche servire, ma non vive per far uso di cocaina.

PARTE EMOTIVABraccio destro > avanti Braccio sinistro > dubbio

Attivazione del codice del sì e del no“Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Paolo?” > vero“Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Giovanni?” > falso

“Hai gradito di più lo stimolo ricevuto con il braccio destro o sinistro? Con il braccio destro?” > vero

Paolo deve sapere perché assume la cocaina, cosa va a curare, altrimenti sarà la droga a pilotare lui. Le scuse come “è per gioco” indicano un oggetto di rimozione, sono risposte illogiche. In realtà Paolo sta delegando il potere decisionale di scelta e conquista a sostanze chimiche per paura.Chi ha paura di sopravvivere fa uso di sostanze.

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“Caro inconscio, perché Paolo fa uso di cocaina?”• Conflitto con i genitori? > falso• Conflitto con altri al di fuori dei genitori > vero

“In quale di questi punti?”• Gestione dei rapporti sentimentali/affettivi > falso• Sessuali > falso• Problema di autorealizzazione/professionale > vero

“Caro inconscio, a seguito di questo problema autorealizzativo, è presente:”• Conflitto con se stesso > vero• Conflitto con il destino > vero

I genitori sono stati salvati, quindi Paolo si attribuisce la causa dei suoi problemi attuali. Dice il saggio: “diffida pure di tutti, di amici, parenti, perfino dei genitori, ma non diffidare mai di te stesso perché tu sei la soluzione e non il problema. Capita tuttavia che ci siano rammarichi e dispiaceri che sono fonte di conflitto con se stessi e che portano all’incapacità.” Questo senso di incapacità ha portato Paolo a far uso di cocaina sporadicamente.

“Qual è l’evento della tua vita che se non si fosse verificato non saresti in queste condizioni?”

PUPTAntefatto Fatto Demarcatore

Mamma Marianna Fabio

20,52010 30 40

0 41

Coefficiente di Distorsione = 0,5

Coefficiente Funzionale = 3

Coefficiente Disfunzionale = 2,5

10 anni, soggetto femminile, la mamma.

A 30 anni si è trovato nelle medesime condizioni di sofferenza dei 10 anni. Paolo fa uso di cocaina perché ha una crisi d’identità: non è in grado di definirsi, ha una crisi dell’essere, non ha un baricentro e non è bilanciato. È una crisi di identità per libertà oppressa a causa di un trauma da attaccamento affettivo non desiderato; questo porta a dipendenza e condizionamento. “Non ti piace la parola dipendenza perché apre la sofferenza. Come si chiama la tua attuale compagna?”“Ada. Lei non vuole che io faccia uso di cocaina, come la mia precedente ragazza che ho lascito.”“L’hai lasciata perché ti diceva che sei un ragazzo in gamba e tu non ci credi, quindi ti lasciava “scoperto”, toglieva il coperchio.”A 30 anni c’è stata una crisi d’identità con la cocaina che dà a Paolo un senso di libertà perché è trasgressiva; in quel periodo c’era una dipendenza affettiva.

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STEFANO BENEMEGLIO - ALTA FORMAZIONE 19

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Soggetto femminile, partner, Marianna.A 40 anni della tua vita c’è stata un’altra situazione critica.

Soggetto maschile, lo ha disturbato, Fabio.

“Caro inconscio, chi dobbiamo celebrare tra questi personaggi per far sì che smetta di assumere cocaina e che sia felice?” La mamma > falsoMarianna > falsoFabio > vero

CELEBRAZIONE“Cosa è stato Fabio per te e cosa ha rappresentato nella tua vita?”

È stato un amico per circa 15 anni. A lui piaceva esagerare durante le serate, anche con le dro-ghe; per questo Paolo si è distaccato. Due o tre anni fa hanno trascorso l’ultima serata insieme e Paolo all’epoca conviveva ancora con Roberta, la sua ex moglie. Ora ha una relazione con Ada, la sua nuova compagna.

“Perché il tuo inconscio lo colloca come antagonista nella vita?”Fabio ha raggiunto il successo dal punto di vita autorealizzativo, mentre Paolo sente che le sue capacità sono “chiuse in una scatola” e non riesce a tirarle fuori.

“Fai tre ipotesi: perché esiste l’insoddisfazione autorealizzativa? Poi chiediamo conferma all’inconscio.”Non sa cosa vuole veramente, quindi un problema di progettualità, non ha le idee chiare > vero

“È un problema esistenziale, quindi per mancata soddisfazione, o realista, quindi economico?”Paolo ama il benessere economico, quindi è eccessivamente realista tanto da diventare cinico > falsoAma quello che gli piace fare, quindi è eccessivamente idealista tanto da diventare visionario > vero

Quindi per un eccessivo idealismo perde potere economico.

“È anche un problema relazionale? Con la sua attuale ragazza? Teme per la sua libertà?” > veroPaolo si basa sulla donna, pensa “ora ho la motivazione giusta”, ma non è così; l’immagine rifles-sa lo inganna. Ha bisogno di una donna che lo motivi, fino ad ora le persone significative hanno fallito in questo.

“Ada riuscirà a farlo uscire dalla dipendenza da cocaina e a far sì che prenda in mano il suo potere decisiona-le?” > vero

Fabio è più libero di lui e questo è un tasto dolente, esercita il suo potere costi quel che costi. Questo lo fa arrabbiare perché Fabio non viene bloccato dai sentimenti.

“Ciò che nella vita ti dà qualcosa, te la può anche togliere”. Paolo questo lo ha provato con la madre e

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poi è stato conclamato con le donne con cui ha avuto una relazione. Lui ha un forte istinto di protezione della sua libertà, si sente prigioniero; per schiacciare l’og-getto di desiderio che minaccia la libertà usa la cocaina. Per una donna è più facile sconfiggere un’amante, una persona alla pari, piuttosto che la cocaina: si sente impotente e le toglie la pos-sibilità di reagire perché combatte contro una sostanza chimica.

Ada è sia affidabile per il presente e il futuro sia inaffidabile perchè c’è la paura che le condizioni del passato si ripetano. La cocaina dissocia e bisogna arrivare all’unione.

SECONDO INCONTRO

“Come sei stato questa settimana?”Paolo è stato bene, un tipo di benessere diverso dal solito, è più sollevato.L’inconscio ha reagito.

FOCUS – obiettivo“Oggi cosa vuoi abbattere o combattere?”

Vorrebbe sapere se c’è una correlazione tra la cocaina e l’insuccesso e smettere di far uso di sostanze.

PARTE EMOTIVABraccio destro > avanti Braccio sinistro > avanti

Attivazione del codice del sì e del no“Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Paolo?” > vero “Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Francesco?” > falso

“Caro inconscio, oggi l’obiettivo è smettere di assumere cocaina, l’antidoto. Quale delle due braccia hai gradito di più?Hai gradito di più lo stimolo con il braccio destro?” > veroHai gradito di più lo stimolo con il braccio sinistro?” > falso

Quindi si tratta di crisi d’identità, dell’essere, per libertà oppressa a causa di condizionamento.

“Per risolvere questa crisi d’identità su cosa dobbiamo lavorare?”• Conflitto con i genitori > falso• Conflitto con altri al di fuori dei genitori > vero• Conflitto con se stesso > vero• Conflitto con il destino > vero

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Quindi c’è un senso di incapacità accompagnato dalla sventura. Dice il saggio: “diffida pure di tutti, di amici, parenti, perfino dei genitori, ma non diffidare mai di te stesso perché tu sei la soluzione e non il problema.” Questo avviene a causa di rammarichi e dispiaceri che diventano energia per il problema.“Andiamo a cercarli.”

PUPTAntefatto Fatto Demarcatore

Papà Antagonista Roberta

20,5155 25 35

0 41

Mamma

Coefficiente di Distorsione = 5

Coefficiente Funzionale = 3

Coefficiente Disfunzionale = 2

25 anni, soggetto maschile, un antagonista.

“In quale settore vince l’antagonista?”• Sentimentale/affettivo > falso• Passionale/sessuale > vero• Autorealizzativo professionale/lavorativo > falso

“Un nome?” Andrea“Caro inconscio, ti riferisci ad Andrea?” > falso “Paolo può ricordarsi questo nome?” > falso“Però confermi 25 anni antagonista maschile sull’essere maschio?” > vero

A 5 anni della tua vita ti sei ritrovato in una condizione in cui hai percepito un rifiuto o una non accettazione da parte di uno dei due genitori (Complesso di natività).

“Quale dei due genitori? Il papà?” > vero

A 15 anni della sua vita c’è stata l’esperienza dominante. Si è trovato in una condizione di libertà oppressa e la voglia di liberarsi da questo vincolo di dipendenza per attaccamento affettivo non voluto.

"La mamma?" > vero

CELEBRAZIONETematica: periodo fino ai 15 anni, quindi le scuole elementari, medie e i primi anni delle supe-riori. Poi il periodo 23-28 anni. Paolo ha provato per la prima volta il senso di impotenza durante que-

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sto periodo perché è morta Marianna.Poi a 35 anni si è ritrovato nelle medesime condizioni di impotenza perché si è sposato con Ro-berta, la sua attuale ex moglie, e non è stata una sua scelta. Il senso di impotenza si manifesta con la sospensione delle decisioni: accetta e fa compromessi.L’analogia sta nel fatto che anche con Marianna aveva pensato di sposarsi.

“Ora devi pensare che stai prendendo l’antidoto (cocaina) per il dolore che provi verso questi personaggi; sei dispiaciuto per come sono andate le cose.”

Oggi Paolo ha una relazione con Ada da circa un anno.

“Tu entri in crisi quando la libertà entra in collisione con il sogno. Ti coinvolgi e biancaneve diventa l’anta-gonista della tua ragazza. Ti garantisce la libertà, ti anestetizza il senso di impotenza: tu hai paura che le cose vadano come le altre volte, per esempio che capiti una sventura come è successo con Marianna.Celebriamo Marianna: prendi una sua foto e portala con te.Caro inconscio, celebriamo Marianna, ma la puoi sostituire a biancaneve?" > vero"Tu abbatti il senso di impotenza e il malessere, in cambio ci mettiamo in contatto con lei. Accetti?" > vero

TERZO INCONTRO

“Come è andata in questi giorni?”Paolo dice di essere stato meglio e di non aver fatto uso di cocaina.

FOCUS - obiettivo“Oggi cosa chiederesti al tuo inconscio?”

Vorrebbe fare il punto della situazione e capire come stanno procedendo le cose.

PARTE EMOTIVABraccio destro > avanti Braccio sinistro > indietro

Attivazione del codice del sì e del no“Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Paolo?” > vero“Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Francesco?” > falso

“Hai gradito di più lo stimolo ricevuto con il braccio destro o sinistro? Con il braccio destro?” > vero

“Indica ancora crisi d’identità; è positiva quando ti spinge a fare meglio, negativa quando ti opprime e non ti fa prendere decisioni. Questa crisi si è prodotta in seguito ad una libertà oppressa, negata, per attaccamento af-fettivo che ha superato l’assenso della logica, quindi un attaccamento non desiderato in cui ti sei sentito stretto.Caro inconscio, a questo punto ti chiedo qual è l’esperienza in cui hai vissuto questo attaccamento?”

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PU PTAntefatto Fatto

Mamma Roberta

20,52515 35

0 41

Marianna

Coefficiente di Distorsione = 5

Coefficiente Funzionale = 3

Coefficiente Disfunzionale = 2

15 anni, soggetto femminile, mamma. “A 35 anni della tua vita ti sei trovato in una condizione similare, vincolante la tua libertà.”

Soggetto femminile, Roberta, l’ex moglie.

“Il disagio vissuto all’interno di questi due fatti scaturisce da un rifiuto. Quando scatta il rifiuto ti trovi in una rete fatta di libertà oppressa e attaccamento non desiderato.”

“A 25 anni della tua vita hai accusato un sogno infranto che ti ha fatto molto male.”"Riguardava l’ambito sentimentale/affettivo?" > vero"Nome?" Marianna “Marianna ha un ruolo dominante, più della ex moglie. C’è stato un cambiamento del punto di vista e del modo di pensare. È l’esperienza domino.“Il responsabile della crisi d’identità è:”• Conflitto con i genitori > vero• Conflitto con altri al di fuori dei genitori > vero• Conflitto con se stesso > vero• Conflitto con il destino > vero

Se non ci fossero i conflitti aberranti la crisi sarebbe positiva.Dice il saggio: “diffida pure di tutti, di amici, parenti, perfino dei genitori, ma non diffidare mai di te stesso perché tu sei la soluzione e non il problema.” Purtroppo, può succedere di trovarsi in conflitto con se stessi; questo avviene a causa di rammarichi e dispiaceri per come sono andate le cose. Si manifestano in quattro sigilli: rimorsi, rimpianti, rabbia e rancori. Quando è presente il conflitto aberrante con se stesso c’è l’accanimento.

"Caro inconscio, quale personaggio dobbiamo celebrare per abbattere il conflitto con se stesso?" La mamma.

CELEBRAZIONE"Caro inconscio, qualsiasi torto ti abbia fatto la mamma, l’hai giustificata?" > vero"E Paolo l’ha giustificata?" > vero

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"Allora andiamo a vedere perché lei è ancora presente nel planning. Succede perché hai il dubbio della sua non accettazione, forse perché avrebbe voluto avere un figlio in un altro momento o perché voleva una femmina."

Paolo spiega che la madre pensava fosse una femmina quando era incinta. È stata una persona che gli ha insegnato molte cose, ma c’è del disappunto perché non gli ha mai spiegato come ge-stire il denaro. Inoltre, dopo la morte di Marianna, gli ha fatto capire che non si è comportando in maniera consona alla situazione perché invece di restare in lutto è uscito e ha fatto un viaggio da solo.

“Il fatto di averla giustificata non annulla il contrasto, ma lo comprende. Il problema sta nel fatto che se giu-stifichi lei non giustifichi te stesso.Ora pensa al periodo in cui avevi 33-38 anni, quello con Roberta. Che posizione ha avuto la mamma durante la separazione?”

Roberta limitava la libertà di Paolo, esattamente come faceva sua madre: quando lui ha pensato di aprire un’attività con dei suoi amici, sua mamma si è dimostrata contraria perché avrebbe preferito il posto fisso per suo figlio.

“Ora pensa a Marianna. Cosa è stata per te e cosa ha rappresentato nella tua vita?”

Gli ha insegnato che cos’è l’amore. Con lei non c’erano problemi di libertà, il dolore è causato solo dalla sua morte.

“Caro inconscio, con la celebrazione di oggi abbiamo ridotto la paura della libertà oppressa?” > vero“È necessario fare qualche altro incontro per il conflitto con se stesso?” > vero

QUARTO INCONTRO

“Come stai dopo il nostro incontro dell’ultima volta?”Paolo sta bene, ma negli ultimi giorni gli è ritornata la congiuntivite. Da circa due mesi va e vie-ne, si attenua quando si dedica un po’ a se stesso per esempio con la meditazione.

FOCUS - obiettivoLavorare sulla congiuntivite

PARTE EMOTIVABraccio destro > avanti Braccio sinistro > avanti

Attivazione del codice del sì e del no“Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Paolo?” > vero“Caro inconscio, vero o falso che ti chiami Francesco?” > falso

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“Hai gradito di più lo stimolo ricevuto con il braccio destro o sinistro? Con il braccio destro?” > vero

La congiuntivite nasce da una crisi d’identità, una libertà oppressa per attaccamento affettivo traumatico.

"La causa del problema è:"• Conflitto con i genitori > vero• Conflitto con altri al di fuori dei genitori > vero

• Rapporti sentimentali/affettivi > falso• Campo autorealizzativo? > vero

• Conflitto con se stesso > vero• Conflitto con il destino > vero

Quindi non è presente solo l’autoattribuzione di incapacità, ma anche la sventura con la soma-tizzazione come sanzione. Se lo stress è troppo elevato, si abbassano le difese del sistema immu-nitario.

"Qual è l’evento che se non si fosse verificato non ti troveresti in questa situazione?"

Ci vuole l’evento responsabile, il maggioritario.

PUAntefatto Fatto

Marianna

20,58 28

0 41

PT

18

Coefficiente di Distorsione = 2

Coefficiente Funzionale = 3

Coefficiente Disfunzionale = 1

28 anni, soggetto maschile, se stesso.

"Te la sei presa con te, questa è l’età in cui si è formato il conflitto con te stesso.""Riguarda il lavoro?" > falso"Riguarda l’ambito sentimentale/affettivo?" > vero"In relazione ad una partner?" > vero"Nome?" Marianna

"Cosa è successo quando avevi 28 anni? Fai delle ipotesi."Il viaggio a Cuba > falsoPaolo ha accompagnato Marianna in Grecia per andare a trovare la sua famiglia, anche se lei era già malata > vero

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CELEBRAZIONE“A 28 anni forse temevi anche un antagonista (28-20= 8 anni, quindi si tratta di comparazione fallimentare). Chi può essere?”Si tratta del medico che seguiva Marianna. Paolo avrebbe voluto fare di più in prima persona, inve-ce non poteva aiutarla. “I tuoi occhi non hanno voluto vedere come questa malattia stava succhiando la linfa vitale di Marianna, la sua bellezza che svaniva. Non volevi vedere la realtà.Paolo, pensa questo: io accetto tutto quello che è accaduto nel nostro amore e uscendo da questa stanza non avrò più la congiuntivite perché il mio inconscio sa cosa deve fare per celebrarti Marianna e per onorarti. Celebriamo l’amore e non il destino.”.

ANDAMENTO GRAFICO DEI COEFFICIENTI

0

1

2

3

4

5

6

I Incontro II Incontro III Incontro IV incontro

Coefficiente di Distorsione

Coefficiente Funzionale

Coefficiente Disfunzionale

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APPUNTI

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