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Storia delle migrazioni – Età antica
Fabio Baggio
La preistoria
L’esperienza migratoria ha caratterizzato la storia dell’umanità fin dai suoi albori. Le prime attività di sussistenza di cui si ha testimonianza, ossia la raccolta di frutti e la caccia, obbligavano i primi gruppi umani a spostarsi continuamente alla stregua delle stagioni e dei movimenti delle prede. Gli scombussolamenti climatici e i cataclismi che segnarono le diverse ere causarono spostamenti umani ancor più massicci, sempre alla ricerca della sopravvivenza.
Verso il 10.000 AC, grazie soprattutto alla scoperta dell’agricoltura, alcuni gruppi umani decisero di stabilirsi in territori che considerarono convenienti a uno stile di vita sedentario. Nei millenni successivi continuarono però le migrazioni umane, anche in forma massiccia, sempre alla ricerca di migliori condizioni di vita.
I risultati delle ricerche archeologiche dimostrano come il popolamento dei diversi continenti sia avvenuto grazie alle migrazioni di gruppi umani. Tra il 200.000 e il 150.000 AC fece la sua apparizione in Africa orientale l’homo sapiens, un ominide di configurazione somatica diversa rispetto agli altri homo, con capacità di trasformazione della pietra. Alcuni gruppi di homo sapiens migrarono verso nord-‐est per stabilirsi verso il 90.000 AC nel Medio Oriente; essi si spostarono poi, nei millenni successivi, verso l’India e, ancora più a Oriente, verso l’Indocina. Circa 40.000 anni fa le migrazioni umane causarono il popolamento dell’Europa Occidentale da una parte, e dell’Australia, dall’altra. 35.000 anni fa condizioni climatiche favorevoli permisero lo spostamento di intere popolazioni dal Medio Oriente verso la Russia e da qui, nei millenni seguenti, parte verso la Cina e la Corea e parte verso la Siberia. E’ oramai accertato che proprio da quest’ultima alcuni gruppi umani raggiunsero l’Alaska circa 15.000 anni fa. Le migrazioni continuarono poi verso Sud, lungo la costa del Pacifico, fino a popolare il Sudamerica circa 5000 anni fa. Nel medesimo periodo alcuni gruppi umani si spostarono, via mare, dall’Indocina verso est e verso sud, al fine di popolare le isole del Pacifico.
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Migliaia di anni dal presente
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La figura sopra riportata illustra in forma grafica il processo di popolamento dei continenti dal 150.000 AC fino ai nostri giorni. Nonostante gli enormi progressi che accompagnarono lo sviluppo dell’umanità durante tutti questi millenni, bisogna comunque attendere fino al 7000 AC per assistere alla comparsa dei primi veri e propri insediamenti umani con un certo grado di stabilità e con interrelazioni “comunitarie” strutturate.
La storia antica Le prime civiltà
Per convenzione, l’avvento della scrittura, pur rudimentale, segna la fine della preistoria e l’inizio della storia. Attraverso la scrittura abbiamo testimonianza delle prime “civiltà” che si affermano a partire dal 4000 AC. Le prime testimonianze archeologiche si riferiscono al popolo Indù che abitava i territori che oggi costituiscono l’India e il Pakistan; gli Indù praticavano il commercio e lo scambio e alcuni gruppi erano soliti spostarsi verso i confini, temporaneamente, per comprare o vendere ad altri popoli. La prima scrittura vera e propria viene generalmente attribuita ai Sumeri, i quali nel 3200 AC abitavano la fertile terra della Mesopotamia. Sebbene caratterizzata da una sedentarizzazione più antica, la valle del Nilo assistette al sorgere della civiltà egiziana solo a partire dal 3100 AC. Gli Egizi però raggiunsero rapidamente una strutturazione societaria ben definita (piramidale, con classi sociali be definite) e un potere politico-‐economico così grande da imporsi sulle popolazioni circostanti, che spesso venivano assoggettate per servire come servi o schiavi degli Egiziani. Nel 2000 AC in Mesopotamia si affermarono gli Assiri che codificarono in leggi le norme che regolavano la convivenza e sancivano le punizioni, tra cui l’esilio, per le eventuali infrazioni. Intorno al 1800 AC il bacino del Mediterraneo vide fiorire una nuova civiltà: quella fenicia. Quali esperti naviganti, partendo dall’odierno Libano i Fenici esplorarono isole e coste del Mare Nostrum fondando numerose colonie. Nel 1700 AC si affermarono in Anatolia gli Ittiti, la prima civiltà che vanta origini indo-‐europee, frutto di migrazioni e fusioni etniche. Dalla parte opposta dell’Asia, nel 1600 AC ebbe inizio la civiltà cinese con la prima dinastia Shang. Va qui chiarito che in Cina vi sono testimonianze di gruppi umani sedentarizzati molto più antiche, ma gli studiosi concordano nel datare le prime documentazioni chiare di civiltà solo nel XVI secolo AC. La civiltà greca
Verso il 600 AC la penisola ellenica divenne la culla della civiltà greca, fondata sullo sviluppo intellettuale, sociale ed economico di gruppi umani costituiti politicamente in città indipendenti (polis). Il possesso di terre o case all’interno del territorio cittadino divenne la base del concetto di cittadinanza e del diritto di partecipazione al governo della polis. Lo sviluppo economico e la crescita demografica portò i popoli greci a fondare colonie prima in Asia Minore e poi in tutto il bacino mediterraneo, trasmettendo cultura e arte alle popolazioni autoctone. In questi secoli si sviluppò l’idea del cosmopolitismo come superamento della cittadinanza legata alla polis.
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L’impero Macedone
Verso il 300 AC, la Macedonia di Alessandro Magno s’impose prima sulle città della Penisola Ellenica per intraprendere poi la sua campagna militare d’espansione verso la Persia e l’India, fino a creare il grande impero macedone dell’era ellenistica, una realizzazione parziale e peculiare del sogno cosmopolita. L’Impero Romano
Nel medesimo secolo cominciò la storia dei Romani, che passarono dalla monarchia alla repubblica, attingendo dall’esperienza di cittadinanza delle città greche. La sorprendente fioritura economica, politica e militare del popolo della Città Eterna generò le mire espansionistiche che portarono la repubblica a trasformarsi in impero, allargando il concetto di cittadinanza alla maggioranza delle popolazioni annesse (province). In seno all’impero romano si strutturò l’ordinamento giuridico, garanzia di diritto e giustizia uguale per tutti, che rimane ancora alla base delle moderne costituzioni e leggi nazionali. La caduta e la ricostruzione dell’Impero Cinese
In Estremo Oriente, nel 500 AC, l’impero cinese si divise in tanti piccoli regni che facevano riferimento a grandi città indipendenti. Per diversi secoli (Tempo dei Regni Combattenti) le città si contesero il dominio dei territori. Le continue guerre causarono migrazioni e deportazioni ripetute. L’unificazione dei regni venne raggiunta solo nel II secolo DC, allorquando la dinastia Qin sconfisse tutti gli antagonisti. Per difendersi dai pericoli d’invasione provenienti dal nord s’iniziò la costruzione della grande muraglia cinese. Alla dinastia Quin successe quella Han che, nel III secolo DC, diede inizio all’espansione dell’impero cinese verso la Manciuria, la Corea, la Mongolia, il Vietnam e l’Asia centrale. L’annessione di nuovi vasti territori determinò l’estensione del concetto di cittadinanza /appartenenza all’impero. La società cinese cominciò quindi a strutturarsi in classi sociali ben marcate, tra le quali eccelleva il mandarinato, ossia la classe dei funzionari civili e militari dell’Impero. La composizione classista della società e il legame alla terra (sistema feudale) limitò notevolmente le migrazioni all’interno dell’impero.
L’Impero Maya
Intanto, nel 300 DC, nel continente americano la civiltà Maya raggiungeva rapidamente il suo periodo classico. In tutta la Mesomerica, i Maya fondavano città popolate da una società alquanto strutturata. La fioritura economica e militare causò mire espansionistiche che portarono all’assoggettamento delle popolazioni circostanti, spesso deportate e ridotte in schiavitù. L’Impero Gupta
Nei secoli IV e V DC si afferma in India l’Impero Gupta, caratterizzato da una rigogliosa fioritura artistica e culturale. In seno a tale impero si realizzarono lavori eruditi di matematica, astronomia e medicina. Il fiorente commercio portò molti sudditi dell’impero a frequenti viaggi e contatti con le popolazioni circostanti.