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Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile · L’economia circolare prevede di gestirela...

Date post: 07-Feb-2021
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Analisi degli strumenti di contrasto alla povertà e strategie per la sostenibilità dei modelli di produzione e consumo La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile 2019
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  • Analisi degli strumenti di contrasto alla povertà e

    strategie per la sostenibilità dei modelli di produzione e consumo

    La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

    2 0 1 9

  • 2

    Strategia Nazionale per lo Sviluppo SostenibileChe cos’è

    La Strategia Nazionale per lo SviluppoSostenibile (SNSvS) disegna una visionedi futuro e di sviluppo incentrata sullasostenibilità, quale valore condiviso eimprescindibile per affrontare le sfideglobali del nostro paese.La strategia nasce come aggiornamentodella “Strategia d’azione ambientale perlo sviluppo sostenibile in Italia 2002-2010” da parte del Ministerodell’Ambiente dalla Legge n.221 del 28dicembre 2015 e assume unaprospettiva più ampia, disegnando unquadro strategico di riferimento dellepolitiche settoriali e rappresentando unruolo importante per istituzioni esocietà nel lungo periodo di attuazione,che si protrarrà fino al 2030.

    La Strategia rappresenta il primo passo per declinare a livello nazionale i principi e gliobiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 dalle NazioniUnite a livello di Capi di Stato, assumendo i 4 principi guida:• Integrazione;• Universalità;• Trasformazione;• Inclusione.Il carattere fortemente innovativo dell’Agenda 2030 supera l’idea che la sostenibilitàsia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata dellediverse dimensioni dello sviluppo.Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene monitorato attraverso uncomplesso sistema basato su 17 obiettivi, ma noi focalizzeremo la nostra attenzionesul Goal 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari ) e sul 12 (Consumo e produzioneresponsabile).

    I 17 Obiettivi

  • 3

    Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

    Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico sanitarie

    Il Goal 6 e focalizzato sulla disponibilità di acqua, risorsa vitale e indispensabile per tuttele forme di vita. Rendere l’acqua accessibile alla popolazione e agli ecosistemi e crucialeper garantire la loro sopravvivenza. Il pianeta possiede sufficiente acqua potabile, ma innumerose aree nel mondo, molte persone, soprattutto bambini, muoiono ancora permalattie dovute al consumo di acqua non idonea al consumo umano, servizi sanitariinsufficienti e livelli d’igiene inadeguati. I cambiamenti climatici e la crescentepressione della domanda acuiscono il problema della disponibilità di acqua e leprevisioni per il futuro sono tutt’altro che favorevoli. L’Italia non e estranea al problema,avendo già sperimentato, soprattutto in alcune zone del Paese, carenze d’acqua. Aquesto si aggiungono persistenti inefficienze della rete idrica, che causano, ancoraoggi, sprechi e ingenti perdite di questo bene prezioso. La conservazione ed il buon usodell’acqua consentono di limitare lo stress idrico, ovvero non alterare, ma preservare ilnaturale ripristino della risorsa. La gestione dell’intero ciclo delle acque deve, quindi,essere resa più efficiente, attraverso investimenti nelle diverse attività, dal prelievo alladistribuzione, fino al trattamento delle acque reflue. L’efficienza nell’utilizzo dell’acquain tutti i settori (civile, industriale, energetico, agricolo) va migliorata, attivando sistemidi monitoraggio, investendo in manutenzione e sviluppo, incentivando pratiche diriciclo e raccolta. Per garantire adeguati livelli qualitativi, il ritorno delle acqueall’ambiente naturale deve essere il più possibile privo di inquinanti. Deve esseregarantita la disponibilità di acqua pulita, per la salute, la pulizia e per l’igiene. Gliecosistemi devono essere salvaguardati.

  • 4

    Consumo e produzione sostenibili

    Garantire modelli sostenibilidi produzione e di consumo

    GARANTIRE Significa mantenere una stabilità inflessibile di una responsabilità chemira a creare le condizioni opportune per il raggiungimento dell’obiettivo. Non ècorretto interpretarlo in modo riduttivo come un generico impegno a “farequalcosa”. Questa responsabilità fa capo a ciascun soggetto che, pur avendo ruolidifferenti, agisce all’interno di una comunità sociale.Il termine MODELLI si riferisce a sistemi articolati e coerenti dei quali siadimostrata l’efficacia con caratteristiche fondamentali della replicabilità eadattabilità ad ambiti e contesti differenti , assicurando il corretto funzionamento.Ciò significa che non è sufficiente metter insieme azioni virtuose se sono tra loroslegate e che non rispondono ad un quadro d’insieme coerente.L’aggettivo SOSTENIBILI è forse il termine che più presenta il maggior rischio diambiguità. L’utilizzo del termine in modo generalizzato un’espressionecomparativa, da cui di deduce che la sostenibilità di tali modelli debba rispondere aprecise caratteristiche e le più importanti sono:• Durabilità nel tempo: è considerato sostenibile un modello che, applicato in

    modo ciclico e sistematico per un lungo periodo di tempo, produce i risultatiattesi senza creare impatti negativi sugli elementi di contesto esterno né iningresso né in uscita dal modello stesso;

    • Scalabilità: è considerato sostenibile un modello che può essere applicato sudiverse scale o dimensioni mantenendo inalterate le proprie caratteristiche equelle del contesto in cui è inserito;

    • Equilibrio: è considerato sostenibile un modello in grado di bilanciare i diversifattori utilizzati in modo da conservare un’armonia e quindi un equilibrio. Unmodello che tende a produrre squilibri e che non risolve al suo interno questoproblema non è sostenibile perché, per quanto piccoli possano essere, glisquilibri nel tempo tenderanno a sommarsi e a determinare fratture in grado diminare il funzionamento del modello stesso.

  • 5

    Il concetto di Economia Circolare

    È importante vedere il valore che assumono le imprese e il mondo della produzione,il cui ruolo va interpretato in funzione della necessità di garantire sostenibilità. Talemodello quindi può basarsi quindi su un concetto di Economia Circolare, piuttostoche sul concetto di Economia Lineare.

    L’economia circolare prevede di gestire la fine della vita di ciascun prodotto con unafase di raccolta, scomposizione e recupero, quanto più ampia possibile, dei materialiche lo compongono in modo da poter essere rigenerati e riutilizzati in nuovi cicliproduttivi.

    Fonte ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile)

    RifiutoUsoProduzioneMaterie

    prime

    Economia lineare

    Progettazione

    Produzione

    DistribuzioneUso

    Raccolta rifiuto

    Riciclaggio

    Economia circolare

    Materie prime

    Scarto

    Consumo e produzione sostenibili

  • 6

    Andamento italiano secondo il rapporto ASVIS

    CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILI

    ACQUA PULITA E ERVIZI IGIENICO-SANITARI

    L’Italia presenta il maggiore prelievo di acqua per uso potabile pro capite tra i 28 Paesi

    dell’Unione europea: 156 metri cubi per abitante nel 2015. Nel 2015 sono stati prelevati

    9,5 miliardi di metri cubi d’acqua per uso potabile, ma solo 8,3 sono stati immessi nelle

    reti comunali di distribuzione e 4,9 sono stati erogati agli utenti, corrispondenti a 220 litri

    per abitante al giorno. L’efficienza della rete di distribuzione dell’acqua potabile e in

    peggioramento. Nel 2018 il 10,4% delle famiglie italiane lamentano irregolarità nel

    servizio di erogazione dell’acqua nelle loro abitazioni. Nel 2015, e pari al 59,6% la quota

    di carichi inquinanti di origine civile confluiti in impianti di tipo secondario o avanzato,

    che rappresentano il 44,2% del parco depuratori.

    L’Italia si colloca in posizione virtuosa in Ue per il contenuto consumo di risorse naturali,

    grazie anche al netto calo registrato negli ultimi quindici anni. Il consumo di materia torna

    pero a crescere in concomitanza con la ripresa delle attività produttive, raggiungendo, nel

    2017, 8,2 tonnellate pro capite; con notevolissimi disparita regionali. Nonostante i

    numerosi segnali positivi relativi alla gestione dei rifiuti, l’Italia e ancora indietro rispetto ai

    target di raccolta differenziata stabiliti dalla normativa. Tra il 2012 e il 2015, due istituzioni

    pubbliche su 10 hanno adottato forme di rendicontazione non finanziaria. La diffusione del

    Green Public Procurement e molto variabile a seconda della tipologia di bene/servizio

    acquistato. Ancora in crescita l’incidenza del turismo sui

    rifiuti, a seguito della ripresa dell’intensità turistica degli ultimi tre anni. Nel 2017, le

    presenze turistiche in strutture a maggiore sostenibilità sono 20 su 100, un’incidenza più

    elevata nelle Marche, in Toscana e in Umbria.

    Fonte Rapporto ASVIS 2019

  • 7

    Andamento dei Goal selezionati

    Fonte Rapporto ASVIS 2019

    100 115,42

    115,85

    111,17118,57

    109,04104,92

    98,03

    0

    20

    40

    60

    80

    100

    120

    140

    2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

    OBIETTIVO 6

    64,13

    68,8574,61

    83,0489,7

    94,67100

    103,78111,35

    114,83

    116,94

    116,17

    116,56119,01

    0

    20

    40

    60

    80

    100

    120

    140

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

    OBIETTIVO 12

    Gli indicatori sono stati costruiti utilizzando una metodologia AMPI, adottata anchedall’Istat: è stato possibile costituire l’indicatore tenendo come riferimento il 2010(valore base 100) mostrando il miglioramento o il peggioramento degli altri anni.

    Indicatore sintetico per l’Italia (base 100)

  • 8

    L’Italia sta perdendo la sfida dello sviluppo sostenibile. E anche negli ambiti in cui siregistrano miglioramenti, a meno di immediate azioni concrete e coordinate, saràimpossibile rispettare gli impegni presi dal nostro Paese il 25 settembre del 2015,all’Assemblea Generale dell’Onu, con la firma dell’Agenda 2030. Serve dunque unurgente cambio di passo.

    Rapporto ASviS 2018

    Aree di Peggioramento: 1 povertà

    8 condizione economica e occupazionale 10 disuguaglianze

    11 condizioni delle città15 ecosistema terrestre

    Aree di Miglioramento:2 alimentazione e agricoltura sostenibile3 salute4 educazione5 uguaglianza di genere9 innovazione12 modelli sostenibili di produzione e di consumo13 lotta al cambiamento climatico17 cooperazione internazionale

  • 9

    Rapporto ASviS 2019

    Il Rapporto ASviS 2019 mostra un'Italia ancora molto lontana dal percorso disostenibilità delineato dagli impegni sottoscritti all’Onu nel 2015. Il documentocontiene approfondimenti analitici per ciascuno dei 17 Goal dell’Agenda 2030, nonchéuna rassegna delle strategie disegnate da altri Paesi europei.I progressi maggiori relativi agli ultimi anni (2016-2017) interessano nove Obiettivi: 3salute e benessere, 5 parità di genere,8 buona occupazione e crescita economica, 9innovazione infrastrutturale, 10 ridurre le disuguaglianze, 11 città e comunisostenibili, 12 consumo e produzione responsabili, 16 pace giustizia e istituzionesolide e 17 partnership per gli obiettivi.Si rileva, al contrario, un peggioramento degli indicatori relativi agli obiettivi 1sconfiggere la povertà, 2 sconfiggere la fame, 6 acqua pulita e servizi igienico-sanitari, 7 energia pulita e accessibile, 14 flora e fauna acquatica e 15 flora e faunaterrestre.

    Aree di Peggioramento: 1 sconfiggere la povertà

    8 condizione economica e occupazionale 11 condizioni delle città

    14 flora e fauna acquatica15 ecosistema terrestre

    Aree di Miglioramento:2 alimentazione e agricoltura sostenibile3 salute4 educazione5 uguaglianza di genere7 energia pulita e accessibile9 innovazione12 consumo e produzione responsabili13 lotta al cambiamento climatico17 cooperazione internazionale

    Tra il 2010-2017:

    Fonte Rapporto ASVIS 2019


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