STUDIO FLUDD
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OPUSCULA MISCELLANEA
STUDIOFLUDD
Studio Fludd è un collettivo creativo multidisciplinare attivo dal 2008 e attualmente di base a Venezia.Il gruppo prende il nome dall'alchimista Robert Fludd, da cui assume la metafora della trasformazione della materia vile attraverso il processo empirico.I progetti intrapresi finora sperimentano miscele: dalla grafica all'illustrazione, dalla stampa d'arte all'installazione e design auto-prodotto, coniugando percorsi formativi nell'ambito del design con la formazione artistica accademica. Filo conduttore della ricerca sono la fluidità di approccio tra i linguaggi del visivo e un particolare interesse per le tecniche artigianali.
Studio Fludd è Matteo Baratto (1986), Caterina Gabelli (1984), Clara Giaquinto (1986), Sara Maragotto (1986) e Valeria Sanguin (1986).
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Studio Fludd is a multidisciplinary creative collective operating since 2008 and currently based in Venice.The group takes its name from the alchemist Robert Fludd and they both share the aim to transmute base matter through the empiric process. Most of the undertaken projects experiment with mixtures and combinations: from graphic design to illustration, from printing to installation and self-produced design.The leitmotif of its research is a very fluid approach towards the visual languages and a vivid interest for craftsmanship.
Studio Fludd is Matteo Baratto (1986), Caterina Gabelli (1984), Clara Giaquinto (1986), Sara Maragotto (1986) e Valeria Sanguin (1986).
OPUSCULAMISCELLANEACULTIVATED VARIETY
Questa è una collezione di cose da appendersi al collo, fatte a mano e in quantità limitata.Nasce in un clima di vivace decadenza e anarchica vitalità che ha le sue radici e il suo specchio nella Venezia del Settecento, isola del vezzo e del sollazzo.Celebra l'esuberanza formale e lo spirito eccentrico in toni elettrici e cipriati insieme. Leggerezza e ricchezza della materia, echi di sapienza artigiana in un gioco combinatorio dagli esiti vari ed irregolari.
TRE LE LINEE1. “Cose fino allora non descritte”, dal carattere effimero ed essenziale;
2. “Cose anticamente descritte e poi dimenticate”, che salva e ripropone curiosi pezzi unici in vetro di Murano;
3. “Cose da altri descritte in modo diverso”, giocose combinazioni multimateriale.
> Qui il lookbook completo.
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This collection features things to hang around your neck, handmade and in limited edition. Born from an atmosphere of lively decadence and anarchic vitality, harkening back to 18th century Venice, the island of quirks and delights. A celebration of formal exuberance and the eccentric spirit, embracing colours both electric and powdered. Materials that are lightweight and also sumptuous along with echoes of artisanal knowledge combined to produce varied and unusual results.
THREE LINES1. "Things not yet described", ephemeral and essential in character;
2. "Things previously described but then forgotten", reusing and reoffering curious one-of-a-kind pieces in Murano glass;
3. "Things described by many in different ways", playful multi-material pieces.
> Here the complete lookbook.
«Solo nei resoconti di Marco Polo, Kublai Kan riusciva
a discernere, attraverso le muraglie e le torri destinate
a crollare, la filigrana d’un disegno così sottile da
sfuggire al morso delle termiti.»
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«Only in Marco Polo’s accounts was Kublai Khan able
to discern, through the walls and towers destined to
crumble, the tracery of a pattern so subtle it could
escape the termites’ gnawing.»
Italo Calvino, Le Città Invisibili / Invisible Cities, 1972
(transl. W. Weaver)
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