+ All Categories

Sui tetti

Date post: 30-Jul-2015
Category:
Upload: pierangelo-indolfi
View: 77 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
27
Pierangelo Indolfi Sui tetti 1
Transcript

Pierangelo Indolfi

Sui tetti

1

Scirocco inatteso

quando sei nata faceva caldoanche in ottobrele maniche cortele scarpe leggèregià sudato ma prontoa riprendere a correrecon la mia nuovacompagna di squadrache un'infermiera disattentami avrebbe presentato

sei venuta su cosìcome uno sciroccoinattesoin un giorno d'autunnoche se non stanno attentii mandorli riprendonoa fiorire

sarà anche questotuo vento caldocome quando poi d'invernoci si alita sulle mani livideil motivo per cuinon si è ancora gelatoil mio cuore

ora che sei grandesoffia dove ti parema continua a soffiare

2

Pinucce e u PiccininneMarì Marìfa nasce u piccininne.Acchiaminde ci vèntagrosse si' fatte,sora mè.Chisse so' cosec'a nu certe puntenon te le pute tenè 'n guerpe cchiù:l'a da sckattà daffore,pure c'a da sckamàcom'a na mattepe le dulure,pure ce po' a da chiange,pe la contentezze apprime,po' pe l'angoscede sapè che av'a morì uagnone,che te l'hanne accidecom'a nu cane,jidde, u cchiù buène,jidde, core de mamme,jidde, tutt'u bene c'ha trasute jinde a tee po' av'assute e non s'ha fermate cchiù.

Marì, damme n'attaneche cudde mi' morì,non m'arecuèrde bbune,a la uèrre, accise sop'a la fatiche,assute matte,capa cazzate da kidde malamente,o put'jesse che spariscì e avaste,abbune abbune.

Marì, damme nu frate,che manghe m'aricuerdeda quanta timpenon vogghe a scekuà a palloneche le combagne,da quanta timpenon facime a ci arrive apprimea corre 'n mezze a la cambagne,a cì skute cchiù lontane,a cì av'a fa innamoràkedda bella uagnèdde.

Damme nu figghie,Marì,pure che non è figghie a mèpure che è figghie a n'Altuneo a n'altre e Trè.

Marì ha sgravate,regale u figghie o' munne,ma pe mo' vine a mamme,pigghie u latte a la ninnì,p'u acite stè tijmpe.

Pinucce a nu cuèstepènze e acchiamènde,prisciate.Parève ce non avevamefatte nuddejinte a la vita nostre,ma tanta volteu nudde diventa assa',le poveridde so' attane de Rè.

Maria Mariafai nascere il bambino.Guarda che pancione che ti ritrovisorella mia.Queste son coseche ad un certo puntonon te le puoi più tenere dentro:le devi fare uscire fuori,anche se devi urlarecome una mattaper i dolori,anche se poi devi piangere,in un primo momento per la contentezza,poi per l'angosciadi sapere che dovrà morire giovane,che te lo dovranno ammazzarecome un cane,lui, il più buono,lui, cuore di mamma,lui, tutto il bene che è entrato dentro tee poi è uscito e non si è fermato più.

Maria, dammi un padreche quello mio morì,non mi ricordo bene,in guerra, ammazzato da un infortunio sul lavoro,impazzito,col cranio fracassato da gente per male,o forse sparì e basta,senza nessun motivo apparente.

Maria dammi un fratello,che nemmeno mi ricordoda quanto temponon vado a giocare a pallonecon i miei amici,da quanto temponon gareggiamonella corsa campestre,a chi sputa più lontano,a chi riuscirà a far innamorarequella bella ragazza.

Dammi un figlio,Maria,anche se non è figlio mio,anche se è figlio di un Altroo di altri Tre.

...

Maria ha partorito,regala il figlio al mondo,ma per ora vieni da mamma,prendi il latte al mio seno,c'è tempo per l'aceto.

Pinuccio in dispartemedita e osserva,entusiasta.Sembrava che non avevamofatto niente di importantein tutta la nostra vita,ma a volte succedeche il niente diventa tanto,i poveracci diventano padri di Re.

3

Le prezzolate prefiche

Le prezzolate prefichestrappan capelli a ciuffie gli abiti si lacerano.Hanno risposte pianesopra i problemi sdruccioli.

Stanotte questa lunain ciel luminosissimal'hanno incendiata gli angeli.

Era già pronto il cateringper dirti benvenuta.Attendevamo attentiche il viaggio che iniziastiin mezzo a tanto trafficola meta raggiungesse.

Nessuno ti rimprovera,qui non si butta niente,abbiamo il frigorifero.

Siedi e davvero mangia,bevi un bicchier di vino.Al sorgere del soleti affidano un bambinoal quale vorrai benesenza che lui ti vedaun po' come Beppinofece con te per anni.

Dolor che non si seda.

Gioia dopo gli affanni.

(9 febbraio 2009 – in morte di Eluana Englaro)

4

Figlia i miei sogni

Figlia i miei sogninon sono quelli tuoie un padre sognatoreimbarazza e non risolveche già la vita è ambiguaqualcuno che è affidabileci vorrebbe.

Sta lì,risolve a comandonumerosi problemie ha fatto la sua parte.Un domani potrò direche padre meravigliosoche ho avuto.

Cosa potrai diremi interessa poco.O meglio,vorrei che dicessiche sognava cose diversema sognava come me.Che mi voleva benesenza pretendereche facessi chissà cheper meritarlo.

Come nessun uomoha fatto.

5

Slow shame

Sì lo soche si va all'andaturadel più lentoché questo è un gioco di squadramica il tennis.

Ma ero così intentoa vergognarmiper tante coseche non ci arrivoche ci arrivo tardiche non sono all'altezzache si fa quel che si può

che dovermi vergognareanche per gli altriè qualcosa che proprionon ci voleva.

6

Disinteresse

Inutili adulatoripotrebbero approfittarneprofittatoriprofitto.

Cantavo nel coro e solistanon era malacciola vocetenorela vitatenore di vita.

Progettied aspettativesperavi in un buon partitoe invece trovastiun partito(chissà per dove)uno spartito(ma buono).

Delusarimpiangi il fruttodi una fervida immaginazionelasciando appassiresul bordo della stradai fiori di campogialliche tu non hai seminato.

In bancanon vogliono fioritantomeno gialli.

Quando sarà l'invernonon me ne portareche neanche iosaprò più che farmene.

7

Bisogno

Avevo bisogno di tee già ammetterloera una tenerissimaviolenzache un uomonon ha bisogno di nessunopiuttostosi occupa di tutto e tuttidispensando certezze.

Ora toccava a teper un istanteper un mese o un annocomunque per un tempolimitato.

Lancio la pallae tu rimani fermaabituata a scaricaremai a raccogliere.

Diciamo che non ho bisognodiciamo che un uomoun vero uomonon ha bisognodi nessuno.

Scherzavo scusaè stato un momento.Perdona la debolezzanon chiedo nientee ti ascoltocon amorecome sempre.

8

Gli abbracci

Io sogno gli abbracciche non mi abbracceranno piùperché non possono piùo perché non mi vogliono piùe mi consòloperché ancora immaginola gioia e la forzadi quegli incontriche forse ancora avverrannotendendo all'infinito.

9

Un amore che muore

Un amore che muorecapisci se era davvero amorese te lo porti dentrocome un tuo segreto preziosoche non puoi più condividerecon qualcuno

10

Certi distacchi

Pioveva e tu mammati rannicchiavi su di medando le spalle al parabrezza.

Ioprotetto dal tuodoppio airbagsentivo l'ultimo battitodel tuo grande cuore.

Per amor mioti sei lasciatasfondare il cranioimmortalata e immortalenel gesto di darmie ridarmi la vita.

Se avessimo vissuto insiememi avrebbe certo insegnatoad amare con meno paure.

Ma è andata così.

Quello che mi ha trasmessocon il sangue e con il latteè ciò che di più bellohai visto in me.Non lo serbo geloso,ma te lo dono e condivido.

L'amore in macchinala mia testa abbandonatasul tuo senomomenti splendidie dolci e terribiliche conoscevo già a nove mesie ti ho insegnatoprovocandoti stuporeancora non pienamente compreso.

Odio certi distacchi.

11

Forte come un fiore

Debole come una rocciae forte come un fiore.

Ti vedo cosìossimoro riccioche ti abbiamo desiderato tantosenza desiderarti in un modo particolareche come sei vai benee non deludiperché a noi interessa soloche tu esistimisteriosa presenzadi un amore più grande di noi.

12

Freudiana

Faccio sognicon sceneggiature raffinatissimeche al risveglio scappano via.Forse non è soltanto merdain quella voragine profondache il Super Io censura.

13

Complessi

Radicequadratadimenounonon esiste.Ma me la posso immaginare.

Quella iè un marchio di fabbrica.

I naturali al massimopossono contare i soldi.I relativivanno spesso sotto zero.Compatisco i razionalied i loro antiperiodi.

Coniugoi miei piuomeno,ma nessunopotrà mai separarela mia parte realedalla mia parte immaginaria.

14

Berlino

Per un muro che cade giù,Berlino o Punta Perotti,cento ne salgono;che chi sta di quanon può andare di là.

Quello che il murogli divideva la cucina dal soggiornoe quello che il ventricolo sinistronon sapeva cosa facesse il destro.

Muri che ci portiamo dentro,resistenti alla dinamite.

E tu, stupida come un mattone,tutta intenta a costruireinutili barrierecon cui pensi di difenderti,tronfia del tuo isolamento.

15

Frettolosamente fiori

I fiori di campodi un giallo chiassosoveloci prepotenti invincibilisbocciano sbocciano sbocciano

Non sarò la rosache tu annuserai emozionatache punge le ditase è gialla lo è di gelosiae piano appassisce in un vaso

Perdona la frettanel sogno sognavo un aprilesfacciatoa vederti arrossirefinché anche tu accelerandomi avresti volutomi avresti veduto venire

Ed era un ulivocomplicenel sogno era tetto e riparonell'incubovi giunsi in anticipofrettoloso giallo amantea disagioda solodi novembree di notte

Per me non piangetese uno è già giallomai gli può capitaredi ingiallire.

16

Pittosporo

Che ne sapete voi del pittosporo?Un arbusto che ci pisciano i cani.

Eppure oggi pomeriggiocome un appuntamentonei giardini sul marevicino a casa miaera un tripudio di bocciolie profumo di fiori d'aranciodei poveri,da dire ti sposoma anche non ti sposerò mai.

Primaveraprofumo di marela festa di santo Nicolale fave mangiate crudefinché sono tenere.

Profumo che fa impazzireprofumo di futuroquando futuro non c'è.

17

Infantile

Vedogiovanimadricoccolarefigli maschi.

Mi incanto.

Ho avuto tantoma qualcosa manca.

Sconsolatoconsiderodesiderocompiangoquelle donneche fino a un certo puntoma poi basta.

Scleroticiuteriprofumate sterili vaginesenza nulla dentro.

18

Quando

Quando non ci saran più le paroleche tu svuotasti di significatorammentando canzoni che ho cantatoil corpo mi farà da testimone.

Parlavano di donne non più soledi quel che è sciolto senza esser legatodel sentimento grande appena natodi libertà nella condivisione.

Non valutasti quel che abbiamo avutodono del cielo singolare e raroe ne abortisti l'oggi ed il futuro.

Quello che è dolce tramutato in duroe tra i ricordi solo quello amaroné arcobaleno dopo che è piovuto.

19

Quando nacque il poeta

Quando nacque il poeta

stupì la levatrice

per con quanta dolcezza

da quella fica uscì.

Non furon pianti infanti

ma onomatopee

retoriche figure

similitudini.

Ed attaccato al seno

lo videro lodare

la soda morbidezza

di quel capezzolo.

Andò avanti così

sperimentando vita

succhiandone parole

per poi descriverla.

Lo videro tornare

all'uscio di quell'antro

dove iniziò il suo canto

finché spirò.

Dedicato al mio amico Tommaso Di Ciaula per il suo sessantanovesimo compleanno

20

Litania di Ognissanti

Benedetto colui che viene

benedetta se non te ne vai

i cieli la terra la gloria

il tralcio la vite

il seme che muore

i frutti in eterno

i secoli dei secoli

I santi sono morti tutti

i superstiti vagano senza pace

nostalgici di una comunione

mai vissuta abbastanza

stupefatti assaporano

la solita solitudine

mentre testardi

hanno nuove visioni

di progetti comuni

un po' più immortali.

21

Rapsodia di metastasio

Il cancro

ti mangia

da dentro

ammazza

ragazze

divora

bambini

le cellule

pazze

libellule

non guardano

in faccia

né classi sociali

né razze.

L'uranio

mi ha impoverito

la scoria

interrompe

la storia

reazione

a catena

trasformi la vita

in inutile

pena.

E spiegami

allora

che utile

traggo

da un chilowattora.

22

Estranei mai

Mi accosto appena

e inciampo nel tuo respiro

Sottovento i profumi

di stagioni di caldo e di gelo

quando tu confidente e impudica

sorridevi e piangevi

Non so tu come fai

ma estranei mai

23

Contando i passi

Quanta mafia tra me e te

se vuoi un vincente

mi puoi lasciare

Eri bella e incredibile

non comprendevi

le mie parole

Cento passi tra me e te

distanza poca

tra luna e sole

Ti saluto dall'aldilà

estranee cosce

sterili e amare

24

Crescono i ragazzini

I ragazzini alla Madonnella

crescono presto

crescono insisti.

L'odore del mare

li rende nervosi.

Non li circoscrivi in niente

perché piuttosto che adattarsi

alla gente

passano ore sul mare

a scrutare nuovi orizzonti

oppure salgono sul primo treno.

Nel cuore del mondo

porteranno rotonde, focacce,

scuole balille,

nonni che montavano antenne,

partite ai giardini,

primi baci alle panchine.

Loro che han scritto la poesia più bella,

i ragazzini della Madonnella.

25

#twittastorie

Vento di mare.

Un attimo per innamorarsi.

Primi baci e secondi più belli ancora.

A Bari ruffiana le giovani zite sorridono.

26

Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenzaCreative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported.

Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/

o spedisci una lettera aCreative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105,

USA.

27


Recommended