SUPPORTO TECNICO-ORGANIZZATIVO ALLE PARTI ECONOMICHE E SOCIALI DEL PO
BASILICATA FSE 2007-2013
Vademecum sulla Politica di coesione 2014-2020
(bozza, febbraio 2014)
Indice
2
Introduzione 4
1. Il contesto della politica di coesione
5
2. Il ruolo della politica di coesione
8
Una visione di sintesi 9
Quadro finanziario pluriennale 2014-20
12
Quadro strategico comune 2014-20 15
Strategia Europa 2020 17
3. Gli obiettivi territoriali della Politica di coesione
18
4. Gli strumenti della Politica di coesione
23
Fondo sociale europeo 24
Fondo europeo per lo sviluppo regionale
27
Gli altri Fondi del QSC 29
5. Un nuovo approccio alla Politica di coesione
30
Gli elementi della riforma Concentrazione tematica
31
32
Orientamento ai risultati 34
Condizionalità 38
Semplificazione 41
Governance 43
Innovazione sociale nel FSE 45
6. Il Partenariato economico e sociale
46
Indice
3
7. Lo stato dell’arte della programmazione in Italia
49
Documento “Metodo e obiettivi” 51
Position paper dei servizi della Commissione
55
Accordo di partenariato 57
Obiettivi tematici 59
Programmi operativi 69
Bibliografia 73
Contatti 75
Introduzione
Il servizio di supporto tecnico-organizzativo alle parti economiche e sociali del
POR FSE Basilicata 2007-13 prevede una linea di attività dedicata alla raccolta
della documentazione ed elaborazione di materiali di interesse delle PES. In
questo ambito, i vademecum semestrali sono finalizzati ad aiutare le PES a
comprendere meglio e approfondire le politiche del lavoro, della formazione e
sociali.
Vista l’attuale necessità delle PES di partecipare alla definizione del nuovo POR
FSE Basilicata, si è deciso di dedicare il primo dei quattro vademecum previsti
alla riforma della Politica di coesione per il periodo 2014-2020.
Le informazioni qui contenute riflettono lo stato dell’arte della negoziazione in
corso sull’Accordo di partenariato dell’Italia. La presente versione del
vademecum è pertanto provvisoria e sarà aggiornata non appena verrà
approvato l’Accordo di partenariato tra la Commissione e l’Italia.
4
1. Il contesto della Politica di coesione 2014-20
5
I progressi nella crescita economica e nella creazione di posti di lavoro dell'ultimo decennio
sono stati vanificati dalla crisi: il PIL è sceso del 4% nel 2009, la produzione industriale è
tornata ai livelli degli anni '90 e 23 milioni di persone (pari al 10% della popolazione attiva
europea) sono disoccupate.
Le finanze pubbliche hanno subito un forte deterioramento, con deficit medi tra paesi pari
al 7% del PIL e livelli di debito superiori all'80% del PIL: è stato cancellato un ventennio di
risanamento di bilancio.
Sono emersi i problemi strutturali di produttività dell’economia europea rispetto ai partner
internazionali. La risposta a questi problemi a livello europeo è stata finora debole e poco
organica.
Crescono i divari economici e sociali tra i paesi, mentre non è ancora compiuto il processo
d’integrazione degli Stati membri più recenti.
L’invecchiamento della popolazione – p.e. gli ultrasessantenni crescono a una velocità
doppia rispetto al 2007 - e la tendenza alla diminuzione della popolazione attiva allargano
la forbice tra i tassi di attività dell’Europa e degli atri paesi e pongono una forte pressione
sui sistemi assistenziali del modello sociale europeo (problema della sostenibilità del
welfare).
La crescita della povertà e del disagio sociale hanno significativamente esteso i bisogni cui
dovrebbero rispondere le politiche di sviluppo.
Contesto europeo
Contesto della Politica di coesione
6
Fonte: EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva /* COM/2010/2020 def.
Contesto nazionale
La crisi in Italia è particolarmente grave, ai
problemi dell’economia globale si sono
sommate le debolezze interne accumulatesi
negli ultimi 15 anni:
Nel Centro Nord le imprese scontano la
concorrenza globale a causa della loro
bassa competitività e del venir meno,
dopo l’adozione dell’euro, della leva
monetaria per contenere i costi;
Ai questi fattori nel Mezzogiorno si
aggiungono l’inefficienza dei servizi
(pubblici e privati) e delle istituzioni
pubbliche;
Bassi tassi di attività (in particolare al
Sud) e bassa produttività minano la
sostenibilità del welfare (in Basilicata
rapporto di 2 a 1 tra inattivi e occupati).
Le principali conseguenze della crisi sono
state:
L’elevato debito pubblico, spinto dalla
crisi finanziaria internazionale, ha
richiesto un aumento generalizzato della
pressione fiscale (tra le più alte
d’Europa);
E’ in atto nel paese un processo di
deindustrializzazione (in Basilicata il
valore aggiunto dell’industria è diminuito
dal 20% al 15% in 10 anni) con una
perdita strutturale di posti di lavoro;
Il tradizionale divario economico e
sociale tra Nord e Sud è tornato ad
allargarsi, con una forte ripresa dei flussi
migratori dal meridione verso le aree
settentrionali ed estere.
7
2. Il ruolo della Politica di coesione 2014-2020
8
Il Trattato dell’Unione europea* (versione consolidata di Lisbona) stabilisce che
l’Unione “promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra
gli Stati membri” (art.2) e che l’Unione ha una competenza concorrente con gli
Stati membri nel perseguire tale finalità generale (art.2C).
Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea** (TFUE) istituisce il
Fondo sociale europeo – FSE (art.162), il Fondo per lo sviluppo regionale – FESR
(art.176), il Fondo di coesione – FC (art.177).
Il TFUE prevede all’art.174 che, per rafforzare la coesione economica, sociale e
territoriale al suo interno, l’Unione mira a ridurre il ritardo nello sviluppo delle varie
regioni e delle regioni particolarmente sfavorite (p.e. regioni in transizione
industriale, insulari, rurali, ecc.).
Il TFUE prevede all’art.175 che l’UE appoggi gli obiettivi di coesione economica,
sociale e territoriale attraverso l’azione del Fondo europeo agricolo di orientamento
e garanzia (per la parte “orientamento”), il FSE, il FESR, la Banca europea degli
investimenti (BEI) e altri strumenti finanziari esistenti (tra cui il Fondo europeo per
lo sviluppo rurale – FEASR e il Fondo per gli affari marittimi e la pesca – FEAMP).
La Politica di coesione nei Trattati
* Trattato di Lisbona sottoscritto nel 2007 e entrato in vigore nel 2009. ** Nella versione consolidata del 2012.
Una visione di sintesi della Politica di coesione 2014-20
9
Trattato dell’Unione Trattato sul funzionamento
dell’UE (TFUE)
Risorse per la Politica di coesione (PC)
Strategia Europa 2020
Quadro Strategico Comune (QSC)
2014-20
Regolamento generale dei
Fondi del QSC
Reg. FESR
Reg. FSE
Quadro finanziario pluriennale
europeo 2014-20
Reg. FC
Reg. FEAMP
Reg. FEASR
Accordo di partenariato sottoscritto dallo SM
PROGRAMMI OPERATIVI
NAZIONALI E REGIONALI
OUTPUT
Verifica dei
risultati attesi
Contributo agli
obiettivi di EU 2020
Una visione di sintesi della Politica di coesione 2014-20
10
Il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) traduce in termini finanziari le priorità politiche dell'Unione
per una durata di almeno 5 anni (in genere 7) e, grazie al Trattato di Lisbona, è divenuto un atto
giuridicamente vincolante.
La strategia Europa 2020 è la strategia decennale adottata dall’Unione per creare le condizioni per
una crescita più intelligente, sostenibile e solidale. Si ritiene che la coesione europea può essere
perseguita in modo più efficace se i Fondi contribuiscono alla realizzazione di Europa 2020.
Il Quadro Strategico Comune 2014-20 (QSC) è uno strumento previsto allo scopo di rafforzare la
coerenza tra gli impegni politici presi nell’ambito di Europa 2020, incoraggiare l’integrazione tra i
Fondi, essere una fonte di orientamento strategico che “dovrà essere tradotta dagli SM e dalle regioni
nella programmazione dei Fondi […] nel contesto delle loro esigenze, possibilità e specifiche sfide”*. Il
QSC dovrebbe facilitare la definizione degli Accordi di partenariato e dei programmi.
Il Regolamento generale recante disposizioni comuni sui Fondi garantisce l’impiego coordinato dei
Fondi, la concentrazione delle risorse sugli obiettivi di Europa 2020, le modalità di pianificazione e
attuazione, la concentrazione sui risultati, l’armonizzazione delle regole di ammissibilità e la
semplificazione amministrativa.
I Regolamenti specifici stabiliscono il campo di applicazione e le disposizioni specifiche per ciascun
Fondo.
L’Accordo di partenariato (AP) è il documento preparato dallo SM per definire sia la strategia e le
priorità nazionali sia le modalità di impiego dei Fondi del QSC; in particolare definisce i programmi per
l’attuazione dei Fondi.
Elementi della Politica di coesione
Una visione di sintesi della Politica di coesione 2014-20
* Cit. da Elementi di un quadro strategico comune, SWD(2012) 641 final. 11
Finalità e dimensioni del QFP*
Il TFUE (art.132) sancisce che il QFP “mira ad assicurare l’ordinato andamento
delle spese dell’Unione entro i limiti delle sue risorse proprie” e che “il bilancio
annuale dell’Unione è stabilito nel rispetto del QFP”. Parlamento, Consiglio e
Commissione hanno raggiunto un accordo politico ed entro l’autunno 2013 è
programmata l’approvazione del regolamento del QFP.
Il Quadro proposto per il periodo 2014-20 equivale a 959,9 miliardi di euro,
pari all’1% del reddito nazionale lordo (RNL) della UE, e contempla sei macro
categorie di spesa.
Per quanto riguarda la rubrica 1.a “Coesione economica, sociale e territoriale”:
o Stanzia complessivamente di 325,15 miliardi di euro equivalente a circa
il 39% del totale;
o Diminuisce le risorse di 29,7 miliardi di euro rispetto al 2007-13 (-
8,4%);
o Gli Stati membri più poveri riceveranno una quota maggiore della
dotazione globale destinata alla Politica di coesione rispetto ad oggi.
Quadro Finanziario Pluriennale 2014-20
12
* REGOLAMENTO (UE, EURATOM) N. 1311/2013 DEL CONSIGLIO del 2 dicembre 2013
che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020
La proposta di QFP
Quadro Finanziario Pluriennale 2014-20
STANZIAMENTI DI IMPEGNO 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2014-20
1. Crescita intelligente ed inclusiva 60.283 61.725 62.771 64.238 65.528 67.214 69.004 450.763
1a: Competitività per la crescita e l'occupazione 15.605 16.321 16.726 17.693 18.490 19.700 21.079 125.614
1b: Coesione economica, sociale e territoriale 44.678 45.404 46.045 46.545 47.038 47.514 47.925 325.149
2. Crescita sostenibile: risorse naturali 55.883 55.060 54.261 53.448 52.466 51.503 50.558 373.179
di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti 41.585 40.989 40.421 39.837 39.079 38.335 37.605 277.851
3. Sicurezza e cittadinanza 2.053 2.075 2.154 2.232 2.312 2.391 2.469 15.686
4. Ruolo mondiale dell'Europa 7.854 8.083 8.281 8.375 8.553 8.764 8.794 58.704
5. Amministrazione 8.218 8.385 8.589 8.807 9.007 9.206 9.417 61.629
di cui: spesa amministrativa delle istituzioni 6.649 6.791 6.955 7.110 7.278 7.425 7.590 49.798
6. Compensazioni 27 0 0 0 0 0 0 27
TOTALE STANZIAMENTI DI IMPEGNO 134.318 135.328 136.056 137.100 137.866 139.078 140.242 959.988
in percentuale dell'RNL 1,03% 1,02% 1,00% 1,00% 0,99% 0,98% 0,98% 1,00%
TOTALE STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 128.030 131.095 131.046 126.777 129.778 130.893 130.781 908.400
in percentuale dell'RNL 0,98% 0,98% 0,97% 0,92% 0,93% 0,93% 0,91% 0,95%
Margine disponibile 0,25% 0,25% 0,26% 0,31% 0,30% 0,30% 0,32% 0,28%
Massimale delle risorse proprie in % del RNL 1,23% 1,23% 1,23% 1,23% 1,23% 1,23% 1,23% 1,23%
(milioni di euro – prezzi 2011)
13
* REGOLAMENTO (UE, EURATOM) N. 1311/2013 DEL CONSIGLIO del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020
Differenze tra QFP 2014-20 e QFP 2007-13
Quadro Finanziario Pluriennale 2014-20
Stanziamenti di impegno QFP 2014-20 QFP 2007-13 Confronto tra 2014-20 e 2007-13
Meuro Meuro MILIARDI di Euro %
1. Crescita intelligente e inclusiva 450.763 446.310 4,5 1,00%
1a. Competitività per la crescita e l'occupazione 125.614 91.495 34,1 37,30%
1b. Coesione economica, sociale e territoriale 325.149 354.815 -29,7 -8,40%
2. Crescita sostenibile: risorse naturali 373.179 420.682 -47,5 -11,30%
3. Sicurezza e cittadinanza 15.686 12.366 3,3 26,80%
4. Ruolo mondiale dell'Europa 58.704 56.815 1,9 3,30%
5. Amministrazione 61.629 57.082 4,5 8%
6. Compensazioni 27 n/a 0,027 n/a
Totale stanziamenti d'impegno 959.988 994.176 -35,2 -3,50%
in percentuale dell'RNL 1,00% 1,12%
Totale stanziamenti di pagamento 908.400 942.778 -34,4 -3,70%
in percentuale dell'RNL 0,95% 1,06%
Fonte: Consiglio dell’Unione europea, http://www.consilium.europa.eu/special-reports/mff/summary-of-the-
european-council-agreement?lang=it
14
Il QSC* ha lo scopo di migliorare il coordinamento e l’integrazione tra i Fondi
FESR, FSE, FC, FEASR e FEAMP attraverso:
11 Obiettivi Tematici (OT) per la Politica di coesione e le loro connessioni
con gli obiettivi di Europa 2020;
Le azioni fondamentali per ciascun OT e per ciascun Fondo;
I principi generali di attuazione, p.e. per il FSE e l’OT n. 8 Occupazione
si prescrive: a) una stretta collaborazione con le PES per l’attuazione della
Youth Guarantee; b) la concentrazione delle risorse sulle micro e piccole
imprese nel caso delle politiche per la creazione di posti di lavoro;
I principi che assicurino complementarietà e coordinamento tra i
Fondi, p.e. nel caso dell’OT n. 8 Occupazione il FSE deve investire nello
sviluppo delle competenze, mentre il FESR deve supportare gli investimenti
compresi quelli per le infrastrutture dei servizi per l’impiego.
Contenuti del Quadro Strategico Comune
* CE, Documento di lavoro SWD(2012) 61 final.
Quadro Strategico Comune 2014-20
15
1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione (FESR e FEASR)
2. Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e
la qualità delle medesime (FESR e FEASR)
3. Rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese (FESR), il settore agricolo (per il
FEASR) e il settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP)
4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
(FEAR, FEASR e FEAMP)
5. Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
(FESR, FC, FEASR)
6. Proteggere l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse (FESR, FC, FEASR, FEAMP)
7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali
infrastrutture di rete (FESR e FC)
Obiettivi di interesse prevalente del FSE:
8. Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori
9. Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà
10. Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente
11. Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica
efficiente
Obiettivi Tematici
Quadro Strategico Comune 2014-20
16
Collegamento tra Europa 2020 e il QSC
Strategia Europa 2020
Obiettivi Tematici del QSC Obiettivi di Europa 2020
OT 1 - Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione
Migliorare le condizioni per la ricerca e lo sviluppo, in particolare allo scopo di portare al 3% del PIL i livello d’investimento pubblico e privato in questo settore.
OT 4 - Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
Ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990 o del 30% se sussistono le condizioni necessarie. Migliorare l’efficienza energetica portando al 20% i consumi finali di energia proveniente da fonti rinnovabili.
OT 8 - Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori (FSE)
Aumentare il tasso di occupazione delle donne e degli uomini di età compresa tra 20 e 64 anni almeno fino al 69%-75%, anche mediante una maggiore partecipazione dei giovani dei lavoratori più anziani e di quelli poco qualificati e una migliore integrazione degli immigrati irregolari
OT 9 - Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà (FSE)
Promuovere l’inclusione sociale, in particolare attraverso la riduzione della povertà, in modo tale da sollevare almeno 20 milioni di persone dal rischio di povertà e di esclusione entro il 2020 (pari a una riduzione del 25% della popolazione in stato di povertà).
OT 10 - Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente (FSE)
Migliorare i livelli d’istruzione, in particolare mirando a ridurre i tassi di abbandono scolastico al di sotto del 10% e aumentando la percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni che hanno completato l’istruzione terziaria o equivalente almeno al 40%
17
3. Obiettivi territoriali della Politica di coesione
18
Obiettivi territoriali
Regioni meno sviluppate: regioni il cui PIL pro capite, a
parità di potere di acquisto (PPP), è inferiore al 75% della
media del PIL dell’UE27 continuano a ricevere un intenso
supporto dalla Politica di coesione pari ad almeno due terzi
della dotazione dei fondi strutturali del 2007-13.
Regioni di transizione: è una categoria introdotta in
luogo dell’attuale sistema di phasing-in e phasing-out, vi
rientrano le regioni con un PIL pro capite (PPP) compreso
tra il 75% e il 90% della media dell’UE27.
Regioni più sviluppate: regioni il cui PIL pro capite (PPP)
è superiore al 90% della media del PIL dell’UE27.
Obiettivi territoriali della Politica di coesione
19
Risorse per obiettivi territoriali
Obiettivi territoriali della Politica di coesione
Regioni/Obiettivi Italia UE Quota
FSE Meuro % Meuro %
Regioni meno sviluppate
22.324,6 69,8 182.171,8 52,6 nd
Regioni in transizione 1.102 3,4 35.381,1
10,21 nd
Regioni più sviluppate
7.692,2 24 54.350,5 15,69 nd
Totale parziale 31.11 97,2 271.903,4 78,49
Regioni che beneficiano del Fondo di coesione - - 63.399,7 18,3 -
Regioni ultraperiferiche - - 1.555,4 0,45 -
Cooperazione territoriale
1136,7 2,8 9.623,4 2,77 -
Totale* 32.225 100,0 346.481,9 100,0 80.154
Disposizioni finanziarie FSE: una quota minima del 23,1% della Politica di
coesione, pari a circa 80 miliardi di euro, è complessivamente destinata al FSE.
20
Fonte: Commissione – DG Regio ed elaborazioni di Ismeri Europa
* Non include l’iniziativa occupazionale per i giovani
* Fonte: “Stato dell’arte della programmazione dei Fondi strutturali europei 2014-2020” slide di F. Busillo
Le risorse comunitarie per l’Italia
21
Obiettivi territoriali della Politica di coesione
Eleggibilità delle Basilicata
Obiettivi territoriali della Politica di coesione
o La Basilicata, attualmente tra le regioni in phasing-out, nel prossimo ciclo di programmazione tornerà nell’obiettivo delle regioni meno sviluppate*.
22
4. Gli strumenti della Politica di coesione
23
Missione del FSE
L’art.2 del Regolamento specifico definisce i compiti del FSE:
o Promuovere elevati livelli di occupazione e di qualità dei posti di lavoro,
sostenere la mobilità geografica e professionale dei lavoratori, facilitare il
loro adattamento ai cambiamenti, incoraggiare un livello elevato di
istruzione e di formazione, promuovere l'uguaglianza di genere, pari
opportunità e la non discriminazione, migliorare l'inclusione sociale e la lotta
contro la povertà;
o favorire le persone, compresi i gruppi svantaggiati quali i disoccupati di
lunga durata, le persone con disabilità, i migranti, le minoranze etniche, le
comunità emarginate e le persone socialmente escluse;
o sostenere le imprese, i sistemi e le strutture al fine di agevolare il loro
adattamento alle nuove sfide e promuovere la buona governance nonché
l'attuazione delle riforme, in particolare nel settore dell'occupazione,
dell'istruzione e delle politiche sociali.
Fondo sociale europeo - FSE
24
Priorità d’investimento FSE
Fondo sociale europeo - FSE
Obiettivi Tematici
Priorità d’investimento
OT 8 –
Occupazione
e mobilità
dei
lavoratori
I. Accesso all’occupazione per le persone disoccupate e inattive e sostegno alla mobilità professionale;
II. Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani NEET;
III. Sostegno all’attività autonoma, spirito imprenditoriale e creazione d’impresa;
IV. Uguaglianza tra uomini e donne e conciliazione tra vita e lavoro;
V. Adattamento di lavoratori, imprese e imprenditori ai cambiamenti;
VI. Invecchiamento attivo e in buona salute;
VII.Modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni del mercato del lavoro, comprese azioni volte a migliorare la mobilità professionale.
OT 9 –
Inclusione
sociale e
lotta contro
la povertà
I. Inclusione attiva;
II. Integrazione comunità emarginate quali i rom;
III.Lotta alla discriminazione basata sul sesso, l’origine razziale, o etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento personale;
IV. Migliore accesso ai servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure d’interesse sanitario;
V. Promozione dell’economia sociale e delle imprese sociali;
VI. Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività.
25
Obiettivi e priorità d’investimento FSE
Fondo sociale europeo - FSE
Obiettivi Tematici
Priorità d’investimento
OT 10 –
Istruzione e
formazione
I. Abbandono scolastico precoce e uguaglianza di accesso all’istruzione
prescolare, primaria e secondaria di buona qualità;
II. Qualità, efficacia, e apertura dell’istruzione superiore a di livello equivalente al
fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita;
III. Aumento delle possibilità di accesso alla formazione permanente, aggiornando
le abilità e le competenze della manodopera e migliorando l’utilità dei sistemi
d’insegnamento e di formazione per il mercato del lavoro.
OT – 11
Capacità
istituzionale
I. Investimento nella capacità istituzionale e nell’efficacia delle PPAA e dei servizi
pubblici nell’ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una
buona governance;
II. Rafforzamento delle capacità delle parti interessate che operano nei settori
dell’occupazione, dell’istruzione e delle politiche sociali; patti settoriali e
territoriali di mobilitazione per una riforma a livello nazionale, regionale e
locale.
26
Ambito del sostegno FESR
a) Investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento
di posti di lavoro sostenibili, tramite aiuti diretti a investimenti in piccole e
medie imprese (PMI);
b) investimenti in infrastrutture che forniscono servizi di base ai cittadini nei
settori dell'energia, dell'ambiente, dei trasporti e delle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione (TIC);
c) investimenti in infrastrutture sociali, sanitarie ed educative;
d) lo sviluppo del potenziale endogeno promuovendo lo sviluppo regionale e
locale, la ricerca e l'innovazione. Queste misure comprendono:
I. investimenti fissi in attrezzature e infrastrutture di ridotte dimensioni;
II. sostegno e servizi a imprese, in particolare a PMI;
III. sostegno a organismi pubblici di ricerca e innovazione e a investimenti
in tecnologie e nella ricerca applicata nelle imprese;
IV. la creazione di reti, la cooperazioni e lo scambio di esperienze tra
regioni, città e attori ambientali, economici e sociali interessati;
e) assistenza tecnica.
Fondo europeo per lo sviluppo regionale - FESR
27
Integrazione FESR e FSE
Il FESR concorre con il FSE al raggiungimento degli Obiettivi dell’occupazione e
dell’inclusione sociale occupandosi delle seguenti priorità:
Fondo europeo per lo sviluppo regionale - FESR
Obiettivi Tematici Priorità d’investimento
OT 8 – Occupazione
e mobilità dei
lavoratori
• Sviluppo di incubatori d’impresa e sostegno a investimenti per i
lavoratori autonomi e la creazione d’impresa;
• Iniziative per lo sviluppo locale e aiuti a strutture che forniscono
servizi di zona per creare nuovi posti di lavoro, se tali azioni non
rientrano nel campo di applicazione del FSE.
OT 9 – Inclusione
sociale e lotta
contro la povertà
• Investimenti in infrastrutture sanitarie e sociali che contribuiscano
allo sviluppo nazionale e locale e alla riduzione delle disparità;
• Rigenerazione fisica ed economica delle comunità urbane e rurali
sfavorite.
OT 10 – Istruzione
e formazione N/A
OT – 11 Capacità
istituzionale N/A
28
Ruolo del FEASR e del FEAMP
a) Le priorità del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
riguarderanno la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nei settori agricolo,
alimentare e forestale e in generale nelle zone rurali. Esse comprendono:
• Il trasferimento delle conoscenze e l'innovazione,
• la competitività dell'agricoltura,
• la gestione delle risorse naturali,
• la lotta contro i cambiamenti climatici,
• lo sviluppo inclusivo delle regioni rurali.
b) Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), in linea con la
riforma della Politica comune della pesca, avrà come priorità:
• la redditività e la competitività della pesca e dell'acquacoltura,
garantendone al tempo stesso la sostenibilità ambientale;
• creazione di posti di lavoro nelle comunità che dipendono dalla pesca, in
particolare mediante la diversificazione delle attività in altri settori marittimi
nonché attraverso misure nel settore della politica marittima integrata.
Gli altri fondi del QSC
29
5. Il nuovo approccio alla Politica di coesione
30
Programmazione efficace e concretezza dei risultati
Concentrazione tematica sulle priorità per la crescita
Condizionalità ex-ante
Governance e partenariato
Semplificazione
Sintesi della riforma della PC
Criticità riscontrate Elementi chiave della riforma della Politica di coesione
Strategia europea debole e azione autonoma dei Fondi
Presenza di indirizzi europei più stringenti che in passato, costituiti dalla
strategia Europa 2020 e dal Quadro Strategico Comune (QSC)
Equilibrio tra obiettivi di crescita e obiettivi di inclusione con una forte enfasi
sulle politiche sociali
Funzionamento degli interventi
Forte attenzione ai processi di governance multilivello e rapporto
“contrattualistico” e non più amministrativo tra UE e Stato membro
Maggiore articolazione del partenariato
Semplificazione della attuazione e armonizzazione delle spese ammissibili
Impatto e concretezza dei risultati
Definizione puntuale ex ante degli obiettivi, dei risultati attesi e delle azioni
per conseguirli
Semplificazione amministrativa orientata ai risultati
Attenzione alla spesa e dispersione risorse
Concentrazione delle risorse su poche priorità fondamentali (11 obiettivi
tematici della PC, vedi sopra)
Mismatch tra strategia e attuazione
Adeguamento delle capacità delle istituzionali come precondizione
necessaria all’approvazione dei programmi
31
Gli elementi della riforma
Dal Regolamento generale:
“Al fine di conseguire gli obiettivi generali e specifici della
strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva, i Fondi del QSC dovrebbero concentrare il sostegno
su un numero limitato di obiettivi tematici”.
“E’ opportuno che l’ambito preciso di ciascun dei Fondi del QSC
sia descritto nelle regole specifiche [nei Regolamenti specifici]
di ciascun fondo ed è possibile circoscriverlo ad alcuni soltanto
degli obiettivi tematici definiti nel presente regolamento”.
Regole specifiche per la concentrazione tematica delle risorse sono
previste sia per il FESR che per il FSE.
Scopo della concentrazione tematica
Concentrazione tematica
32
Disposizioni specifiche per la concentrazione tematica del FSE:
Almeno il 20% delle risorse totali del FSE sono attribuite in
Ciascuno SM all‘Obiettivo Tematico n. 9 “Promuovere
l'inclusione sociale e combattere la povertà“;
Per quanto riguarda le regioni meno sviluppate, compresa la
Basilicata, lo SM concentra il 60% della dotazione FSE destinata
a ciascun programma operativo su un massimo di cinque delle
priorità d'investimento*.
Inoltre, le azioni del FSE devono essere coerenti e incentrate sulla
risoluzione dei problemi individuati nei programmi nazionali di
riforma (PNR) e nelle raccomandazioni allo SM formulate dal
Consiglio (ex art.148 del Trattato).
Concentrazione tematica nel FSE
* Le percentuali salgono rispettivamente all’80% e al 70% nei casi delle regioni più sviluppate e
delle regioni in transizione.
Concentrazione tematica
33
1. Previsione ex ante di efficacia: gli Stati membri devono
prevedere ex ante i risultati attesi, gli indicatori per monitorarli, i
target e le azioni per raggiungerli.
2. Contratto con la Commissione: le suddette previsioni saranno
vincolanti e, per ciascun Obiettivo Tematico, saranno indicate
nell’Accordo di partenariato.
3. Monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi concordati:
avverrà durante l’attuazione e di concerto con la Commissione
attraverso la fissazione di tappe fondamentali intermedie e di
obiettivi finali che costituiranno il quadro di riferimento dei
risultati. La verifica dei risultati avverrà mediante il rapporto sullo
stato dei lavori presentato dallo SM.
Continua
Soluzioni volte a migliorare l’efficacia
Orientamento ai risultati
34
4. Disposizioni di monitoraggio specifiche per il FSE: alcuni
indicatori comuni consentiranno un monitoraggio più accurato e
agevoleranno la valutazione dell’impatto dell’investimento del FSE
a livello europeo.
5. Condizionalità ex post: accantonamento del 5% di ogni Fondo
del QSC a livello nazionale e assegnazione di una premialità alla
verifica del conseguimento dei target previsti.
6. Incentivo per i beneficiari: le opzioni di costo standard (vedi
oltre sulla semplificazione), quali tabelle standard di costi unitari e
importi forfettari, consentiranno agli SM di introdurre una gestione
orientata ai risultati, perché spingeranno i beneficiari a spostare
l’attenzione dalle attività agli output dei progetti.
Soluzioni volte a migliorare l’efficacia
Orientamento ai risultati
35
Il quadro di riferimento dei risultati riporta le tappe fondamentali definite per
ciascuna priorità per gli anni 2016, 2018 e 2022, secondo il formato standard
riportato sotto.
Quadro di riferimento dei risultati
Orientamento ai risultati
Priorità Indicatore e
unità di misurazione
Tappa fondamentale
per il 2016
Tappa fondamentale
per il 2018
Obiettivo per il 2022
Fonte: Regolamento generale dei Fondi, allegato II
Formato standard per il quadro di riferimento dei risultati
Le tappe fondamentali comprendono indicatori finanziari, di realizzazione e,
solo per il 2018 e se del caso, indicatori di risultato, e devono essere:
o pertinenti recanti informazioni essenziali sui progressi di una priorità,
o trasparenti con obiettivi verificabili e fonti di dati chiare e pubbliche,
o verificabili senza imporre un onere amministrativo eccessivo,
o coerenti tra i vari programmi che costituiscono l’Accordo di partenariato.
36
Il Rapporto è presentato dalla SM nel 2017 e nel 2019, concerne l’esecuzione
dell’Accordo di partenariato rispettivamente al 31/12/2016 e al 3/12/2018, e
contiene informazioni e valutazioni in merito a:
Cambiamenti nelle esigenze di sviluppo dall’adozione dell’Accordo di
partenariato;
Progressi nella realizzazione della strategia Europa 2020 e in particolare
rispetto alle tappe fondamentali stabilite per ciascun programma nel quadro
di riferimento dei risultati, collegato ai risultati attesi dell’Accordo di
partenariato;
Effettiva attuazione, secondo il calendario stabilito, delle eventuali azioni per
soddisfare le condizioni ex ante non presenti all’avvio del programma;
Attuazione dei meccanismi di coordinamento tra Fondi del QSC;
Azioni intraprese per rafforzare la capacità delle autorità e dei beneficiari;
Azioni intraprese per ridurre gli oneri amministrativi a carico dei beneficiari;
Ruolo dei partner nell’esecuzione dell’Accordo di partenariato.
Rapporto sullo stato dei lavori
Orientamento ai risultati
37
L’erogazione dei Fondi del QCS è condizionata al rispetto di requisiti
ex ante di natura sia normativa che sostanziale; se non soddisfatti,
tali requisiti comportano sanzioni come la sospensione dei
pagamenti da parte della Commissione.
Le condizionalità ex ante sono stabilite a livello europeo per ciascun
Fondo del QSC, ma vengono poi declinate da Commissione e Stato
membro nell’Accordo di partenariato.
Le condizionalità ex ante di natura generale sono:
Macroeconomiche, ovvero, per assicurare maggiore coerenza
tra spesa nazionale e spesa europea, la politica di coesione deve
inquadrarsi in un contesto di finanza pubblica solido;
Strategiche, ovvero l’attuazione dei programmi deve essere
coerente con gli impegni assunti dallo Stato membro in relazione
agli obiettivi di Europa 2020.
Condizionalità ex ante generali
Condizionalità
38
Le condizionalità ex ante specifiche sono individuate per ciascuno
degli 11 obiettivi tematici nell’allegato al Regolamento generale dei
Fondi del QSC.
Gli Stati membri verificano l’applicabilità delle condizionalità ex ante
e, se necessario, ne assicurano il soddisfacimento al massimo entro il
31 dicembre 2016.
I criteri di verifica delle condizionalità ex ante sono ancora oggetto di
dibattito a livello europeo e permangano alcune questioni aperte:
Rilevare la predisposizione degli strumenti richiesti dall’Accordo di
partenariato o verificare che siano effettivamente operativi;
Applicare un principio di proporzionalità che renda la
cogenza/entità della condizionalità proporzionale alla risorse
stanziate.
Condizionalità ex ante specifiche
Condizionalità
39
Condizionalità dell’OT 8 - Occupazione
Condizionalità
Condizionalità Criteri di soddisfacimento
Politiche attive lavoro e
modernizzazione dei servizi
per il lavoro in linea con gli
Orientamenti europei in
materia di occupazione
I servizi per l’occupazione assicurano:
servizi personalizzati e misure del mercato del lavoro di tipo attivo e
preventivo in una fase precoce, che privilegiano i più vulnerabili;
Previsioni su opportunità di occupazione a lungo termine create da
mutamenti strutturali nel mercato del lavoro;
Informazioni trasparenti e sistematiche su nuove opportunità di lavoro;
Accordi di cooperazione con le parti interessate.
Lavoro autonomo,
imprenditorialità e creazione
di imprese: esistenza di un
quadro strategico per il
supporto alle nuove imprese
Esistenza di un quadro strategico che preveda:
misure per ridurre i tempi di costituzione di un'impresa a tre giorni lavorativi
e il relativo costo;
misure per ridurre il tempo necessario per ottenere licenze e permessi;
azioni di raccordo dei servizi per lo sviluppo delle imprese e i servizi
finanziari.
Invecchiamento attivo e in
buona salute in linea con gli
Orientamenti europei in
materia di occupazione
Parti interessate sono coinvolte nella definizione e controllo di politiche
d’invecchiamento attivo volte a trattenere lavoratori anziani sul mercato del
lavoro e promuoverne l’occupazione;
Poste in essere misure atte a promuovere l’invecchiamento attivo e a ridurre
il prepensionamento.
Politiche volte a gestire i
cambiamenti e processi di
ristrutturazione
Posti in essere strumenti efficaci volti a supportare le parti sociali e le
istituzioni pubbliche nello sviluppo di approcci proattivi ai cambiamenti e ai
processi di ristrutturazione.
40
La semplificazione intende ridurre gli oneri amministrativi a carico sia delle autorità
responsabili che dei beneficiari:
Armonizzazione delle norme tra i diversi Fondi del QSC, al fine di evitare la
sussistenza di più normative contemporaneamente;
Pianificazione comune di interventi finanziati da fondi diversi per facilitare
l’approccio integrato alla realizzazione delle politiche;
Aumento della proporzionalità dei costi amministrativi, prevede la
riduzione delle attività di audit, rivelatesi molto onerose nel 2007-13,
focalizzandole sui progetti a rischio di irregolarità e in genere sui finanziamenti
superiori ai 100mila euro;
Semplificazione delle attività di reporting, p.e. il rapporto annuale di
esecuzione potrà essere focalizzato solo sulle informazioni essenziali;
Calcolo semplificato dei costi, al fine di ridurre gli oneri amministrativi a
carico dei beneficiari, è prevista l’introduzione di costi standard e/o forfettari
che dovrebbero ridurre gli oneri a carico dei beneficiari e i tempi di attuazione.
Misure di semplificazione comuni*
* Proposte presentate dalla Commissione, cfr. CE, Semplificare la politica di coesione 2014-2020,
febbraio 2012.
Semplificazione
41
Per il FSE sono previste ulteriori possibilità per l’utilizzo del calcolo
semplificato dei costi:
Per esempio, il totale dei costi ammissibili potrà essere calcolato
aggiungendo il 40% dei costi diretti del personale. Questa
procedura consentirà una estesa applicazione dei costi forfettari
alle spese FSE e le autorità nazionali non dovranno giustificare
l’utilizzo di questa percentuale in quanto fissata dal Regolamento;
Saranno introdotte alcune procedure semplificate per i
finanziamenti di piccoli importi, che consentiranno sia un calcolo
semplificato dei costi, sia un controllo semplificato da parte delle
autorità.
Semplificazione specifica per il FSE
Semplificazione
42
I ministeri e le autorità responsabili dell’attuazione dei Fondi del
QSC devono lavorare in stretta collaborazione per la preparazione,
l’attuazione, il monitoraggio e la valutazione dell'Accordo di
partenariato e dei programmi:
Assicurando un solido quadro politico attraverso lo sviluppo di
documenti strategici vincolanti;
Garantendo una chiara ripartizione delle responsabilità delle
istituzioni coinvolte nell’attuazione;
Assicurando che le autorità di gestione sviluppino
abilità/competenze interne rispetto all'attuazione delle politiche
in cui intervengono i programmi operativi;
Continua
Nuovi strumenti di governance
Governance
43
Attivando un forte centro di coordinamento per migliorare
l'applicazione della strategia di sviluppo. In merito a ciò, l’Italia
prevede di realizzare tre innovazioni nelle relazioni tra il centro e
la periferia che implementa la programmazione*:
Consolidare la natura non contrattabile delle “regole del
gioco” che saranno approvato con l’Accordo di partenariato;
Prevedere il lancio da parte nazionale di azioni di co-
progettazione strategica territoriale in aree selezionate sulla
base di quanto già sperimentato con il Piano di Azione per la
Coesione;
Creazione dell’Agenzia per lo sviluppo e la coesione;
Possibile estensione del ruolo del centro nella gestione dei
piani operativi.
Nuovi strumenti di governance
Governance
* Fonte: Documento “Metodi e obiettivi” del Ministro della coesione economica. Vedi oltre per la
trattazione del Documento.
44
Oltre agli elementi già descritti e comuni ai Fondi, il FSE presenta
ulteriori novità:
Secondo l’art.9 del Regolamento specifico, il FSE “incoraggia
l’innovazione sociale in tutti i settori che rientrano nel suo ambito
d’applicazione […] al fine di sperimentare e sviluppare soluzioni
innovative che rispondono ai bisogni di carattere sociale”;
I programmi operativi “identificano i temi relativi all’innovazione
sociale che corrispondono alle loro esigenze specifiche”;
In deroga al Regolamento generale, i programmi operativi del
FSE possono “definire assi prioritari per l’attuazione
dell’innovazione sociale e della cooperazione transnazionale”.
Innovazione sociale nel FSE
Innovazione sociale nel FSE
45
6. Il partenariato economico e sociale
46
Il codice europeo di condotta definisce gli obiettivi e i criteri di per
sostenere l’attuazione del partenariato e agevolare lo scambio delle
esperienze a livello europeo.
Lo Stato membro organizza, sia per il Contratto di partenariato che per
ciascun programma, un partenariato composto da:
Autorità regionali, locali, cittadine e altre autorità pubbliche
competenti,
Parti economiche e sociali (PES),
Organismi che rappresentano la società civile, compresi i partner
ambientali, le ONG e gli organismi di promozione delle pari
opportunità.
Lo SM associa i partner alle attività di preparazione dei Contratti di
partenariato e delle relazioni sullo stato di attuazione, nonché alle attività
di preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi
operativi.
Codice Europeo di condotta sul
partenariato*
* Fonte: Regolamento Delegato della Commissione del 7.1.2014 recante un codice europeo
di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europei
Partenariato economico e sociale
47
Il nuovo pacchetto legislativo per il periodo 2014-20 promuove:
un maggiore coinvolgimento delle parti sociali, degli stakeholders e dei
rappresentanti della società civile, perché ancora troppo limitato a
procedure formali;
un ulteriore sviluppo e maggiore utilizzo delle reti partenariali esistenti,
valutandone anche la performance.
Un adeguato volume delle risorse FSE è destinato dalle autorità di gestione
alle attività di sviluppo delle capacità (p.e. formazione e collegamento in
rete), al rafforzamento del dialogo sociale e ad attività intraprese
congiuntamente dalle PES.
Un nuovo ruolo è riconosciuto alle ONG, alle quali deve essere destinato un
adeguato volume di risorse per incoraggiarne la partecipazione alle azioni
nei settori dell’inclusione e delle pari opportunità.
Il ruolo delle PES nel FSE
Partenariato economico e sociale
48
7. Stato dell’arte della programmazione in Italia
49
Le tappe della programmazione in Italia
Confronto con CE su bozza di alcune sezioni dell’AP (aprile 2013)
Avvio del dialogo informale (gennaio 2013)
Osservazioni CE
Approvazione del Regolamento generale dei Fondi del QSC e avvio il negoziato formale Italia-CE
L’Italia trasmette ufficialmente l’Accordo di partenariato alla CE
Osservazioni CE
Quadro Strategico Comune
Accordo di partenariato
Programmi operativi
Dialogo informale CE-Italia
Negoziato formale
CE-Italia
Il Documento “Metodi e obiettivi” del Ministro della coesione sociale avvia il confronto pubblico in Italia sull’Accordo di partenariato e i programmi operativi (dicembre 2012)
Fonte: elaborazione di Ismeri Europa dello schema presentato in DPS, Una PA per la crescita, n. 2/2013.
Tavoli nazionali con il
partenariato istituzionale e audizioni con il partenariato
socio-economico (febbraio-marzo
2013)
50
Principi generali di metodo
Il Documento “Metodi e obiettivi” (2012) definisce una road map dettagliata e un
metodo per la programmazione dei Fondi del QCS in Italia nel 2014-20:
Risultati attesi: gli obiettivi devono essere esplicitati in termini misurabili
tramite indicatori qualitativi dell’impatto prodotto sulla vita dei cittadini;
Azioni previste: devono essere indicate in termini puntuali e operativi;
Tempi d’implementazione: devono essere vincolanti e associati chiaramente ai
soggetti responsabili da cui dipendono le scadenze;
Partenariato mobilitato: dare vera attuazione al principio del partenariato
(vedi slide successiva);
Trasparenza: promuovendo il dialogo sui territori e tramite le tecnologie della
Rete, secondo il metodo inaugurato con l’iniziativa “open data” di OpenCoesione;
Valutazione: deve riguardare soprattutto l’effetto prodotto dagli interventi e i
meccanismi per cui tale effetto ha avuto luogo;
Forte presidio nazionale della programmazione: attraverso task-force
regionali (già sperimentate nel Piano di Azione per la Coesione), sopralluoghi e
centri di competenza.
Documento “Metodi e obiettivi”
51
Partenariato mobilitato
“Dare vera attuazione al principio del partenariato” significa secondo il
Documento “Metodi e obiettivi”:
Estendere il partenariato alla fase “discendente” della
programmazione , in primo luogo nel disegno dei bandi;
Coinvolgere nella “valutazione aperta pubblica”, oltre alle Parti
economiche e sociali, anche tutti i soggetti potenzialmente
influenzati o che possono dare un contributo di conoscenza alle
azioni da realizzare;
Basarsi sui principi di riferimento del “Codice di condotta europeo
del partenariato”, descritto precedentmente e che sarà emanato
dalla Commissione;
Indicare in ogni programma i “centri di competenza” (soggetti
portatori di conoscenza) rilevanti e il modo in cui essi saranno
coinvolti.
Documento “Metodi e obiettivi”
52
Missioni/obiettivi dell’Italia
Gli 11 Obiettivi Tematici stabiliti dal QSC non costituiscono, in
realtà, ipotetici obiettivi dei futuri programmi ma un
raggruppamento possibile delle azioni da realizzare.
Pertanto, Il Documento individua quattro missioni/obiettivi in cui si
traduce l’obiettivo generale europeo 2020 di uno sviluppo
sostenibile, inclusivo e intelligente:
A. Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione;
B. Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente;
C. Qualità della vita e inclusione sociale;
D. Istruzione, formazione e competenze.
Per ognuna di queste missioni il Documento assegna un punteggio
di rilevanza, da 1 (min) a 3 (max), agli Obiettivi Tematici europei.
Documento “Metodi e obiettivi”
53
Per il Mezzogiorno…
Il Documento individua due deficit che caratterizzano le quattro attuali regioni convergenza
più la Basilicata:
A. Deficit di cittadinanza riferito alla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia,
all’istruzione, alla salubrità dell’ambiente, al trasporto pubblico, ai servizi di cura, alle
reti digitali;
B. Deficit di attività produttiva privata, “in primo luogo manifatturiera, ma anche
agricola, commerciale e di servizi del welfare” e in generale deficit dell’innovazione nel
metodo produttivo.
Il Documento affianca alle innovazioni di metodo, valide per tutto il paese, quattro indirizzi
per l’impiego delle risorse come risposta ai deficit specifici del Mezzogiorno:
1. Utilizzare anche per le risorse ordinarie le innovazioni di metodo e l’approccio
territoriale proposto nel Documento;
2. Distinguere con chiarezza tra azioni rivolte all’inclusione sociale (ossia allo sviluppo
della cittadinanza) e azioni rivolte alla crescita e all’occupazione;
3. Concentrazione delle risorse a sostegno della tutela dei diritti di cittadinanza forte e
diffusa, sulla scorta dell’esperienza degli “obiettivi di servizio”;
4. Destinare le risorse restanti alla valorizzazione e sviluppo della base industriale.
Documento “Metodi e obiettivi”
54
Finalità del Position paper
Il Position paper dei servizi della Commissione è il documento in cui
si individuano, per ciascuno Stato membro, le priorità strategiche e
attuative che servono a sviluppare l’Accordo di partenariato e i
programmi operativi.
Le sfide più urgenti per l'Italia sono:
o rilanciare la crescita sostenibile,
o la competitività complessiva del paese e le disparità regionali,
o promuovere l'occupazione.
La strategia delineate nel Position paper intende promuovere la
crescita e l’utilizzo sostenibile delle risorse, ottimizzando l'utilizzo dei
Fondi del QSC, stabilendo un forte legame con le riforme nazionali
volte a promuovere produttività e competitività, incentivando l'uso di
risorse private e stimolando i settori con elevate potenzialità di
crescita.
Position paper dei servizi della Commissione
55
Contenuti del Position paper Italia Priorità:
• ambiente favorevole all’innovazione delle imprese;
• infrastrutture performanti e gestione efficiente delle risorse naturali;
• aumento della partecipazione al mercato del lavoro, in particolare dei giovani;
• forte incremento della produttività, efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione.
Condizionalità ex-ante indispensabili per il successo delle iniziative FSE in italia:
• completare e attuare un sistema nazionale per il riconoscimento e la convalida delle competenze;
• definire una strategia per ridurre l’abbandono scolastico e un quadro politico per l’apprendimento
permanente;
• adottare una strategia per rafforzare l’efficienza amministrativa.
Indirizzi attuativi della Politica di coesione che tengono conto della debolezza
amministrativa nel Mezzogiorno:
• concentrazione su un numero limitato di progetti ad alto valore aggiunto;
• predisposizione di linee guida chiare ed armonizzate ai beneficiari, da aggiornare regolarmente e
rese facilmente accessibili;
• sviluppo di sistemi informatici per lo scambio elettronico di dati ed informazioni;
• riduzione dei costi amministrativi per gli organi di gestione e i beneficiari e una maggiore
trasparenza nelle procedure.
Position paper dei servizi della Commissione
56
Stato dell’arte dell’Accordo
L’Accordo di partenariato è attualmente in
discussione nell’ambito di tavoli tematici
nazionali. Sono state per ora rese
pubbliche le bozze delle seguenti parti:
• Analisi dei fabbisogni per OT,
• Obiettivi tematici, principali risultati
attesi e relativi Fondi del QSC,
• Processo di preparazione dell’accordo
di partenariato.
Logica dell’Accordo
Accordo di partenariato
Obiettivo Tematico
Risultati Attesi
Sono definiti in modo puntuale come già sperimentato nel
Piano di Azione per la Coesione
Obiettivi specifici Vi sono associati gli indicatori e, se del
caso, gli altri Obiettivi Tematici che vi contribuiscono
Azioni ammissibili
Sono definite a livello nazionale e distinte per Fondo
del QSC
Organizzazione dell’Accordo
Sono stati attivati tavoli tematici nazionali:
• Lavoro,
• Inclusione sociale,
• Istruzione e formazione,
• Capacità istituzionale,
• Gruppo regole e questioni orizzontali.
57
Risultati dell’Accordo
Elementi di metodo
• Effettuate scelte che definiscono
il perimetro di azione dei programmi
operativi.
• Le specificità regionali “si
muovono” all’interno del perimetro.
• Identificate sia le azioni per
target d’intervento sia le azioni di
governance funzionali alle azioni sui
target.
• Identificate azioni per la capacità
istituzionali funzionali a tutti gli
Obiettivi Tematici.
Accordo di partenariato
Elementi di merito
• Definizione di politiche per la
formazione.
• Previsione di interventi integrati
sulla crisi di tipo preventivo.
• Particolare attenzione al target
giovani.
• Previsione di misure per
l’inclusione sociale anche per target
“lontani” dal mercato del lavoro.
Fonte: Ministero del Lavoro, slide presentate al 5° workshop territoriale SPES LAB, Napoli 10 ottobre
2013 (http://www.speslab.it/sites/speslab/files/documenti/curzi_all.pdf ).
58
Risultati attesi nell’OT 8 Occupazione e
mobilità professionale
1. Aumentare l’occupazione giovanile e favorire la transizione dei
giovani nel mercato del lavoro, con particolare attenzione ai NEET
2. Aumentare la partecipazione e l’occupazione femminile
3. Aumentare l’occupazione dei lavoratori anziani e favorire
l’invecchiamento attivo
4. Rafforzare e qualificare l’inserimento lavorativo degli immigrati
5. Ridurre la disoccupazione di lunga durata
6. Favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori
coinvolti in situazione di crisi
7. Favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione dei soggetti
svantaggiati
8. Migliorare la qualità dei servizi per il lavoro
9. Facilitare la diversificazione, la creazione di nuove piccole
imprese e di lavoro nelle aree rurali
Obiettivi Tematici del FSE
59
Aree d’intervento dell’OT 8
Obiettivi Tematici del FSE
Emergenza occupazionale
Ulteriori aree d’intervento
Principale area d’intervento
Invecchiamento attivo
Compimento riforma del mercato del lavoro
(prestazione dei servizi per il lavoro, servizi informativi e
archivi informatici)
Lavoro sommerso
60
Azioni e target per l’area “emergenza
occupazionale”
AZIONI
Interventi coordinati sul sistema di
istruzione e formazione, e interventi
sul sistema produttivo:
• Strumenti in grado di incidere sul costo
del lavoro
• Investimenti in istruzione e formazione
di qualità
• Valorizzazione dell’alternanza istruzione-
formazione-lavoro
• Promozione dell’auto-impiego e
dell’auto-imprenditorialità
• Interventi integrati e contestuali di
politica attiva, passiva e di sviluppo
industriale e territoriale
Obiettivi Tematici del FSE
TARGET DEI DESTINATARI
• Giovani
• Donne
• Lavoratori colpiti dalla crisi
economica
• Lavoratori maturi
• Disoccupati di lunga durata
• Immigrati
61
Risultati attesi nell’OT 9 Inclusione
sociale e lotta alla povertà
1. Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale
2. Incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del
lavoro delle persone maggiormente vulnerabili, vittime di violenza o
grave sfruttamento e a rischio di discriminazione
3. Aumento/consolidamento/qualificazione dei servizi di cura socio-
educativi rivolti ai bambini e cura rivolti a persone con limitazioni
dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e
dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali
4. Riduzione delle famiglie in condizione di disagio abitativo
5. Incremento dei livelli di istruzione, delle condizioni di salute e della
partecipazione sociale e lavorativa delle popolazioni Rom, Sinti e
Camminanti in collegamento con la strategia nazionale di
integrazione dei Rom
> Continua
Obiettivi Tematici del FSE
62
Risultati attesi nell’OT 9
6. Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e
miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di
legalità.
Risultati complementari dell’OT 9:
• Rafforzamento delle capacità di programmazione, monitoraggio e
valutazione delle prestazioni sociali,
• Incremento partecipazione al mercato del lavoro,
• Incremento livelli di istruzione delle persone con disabilità.
Obiettivi Tematici del FSE
63
Accompagnamento della politica ordinaria in materia di servizi sociali: •Implementazione di un sistema informativo, •Definizione di profili professionali comuni e rafforzamento delle competenze degli operatori, •Integrazione dei servizi sociali con le altre filiere dei servizi pubblici, ossia sanità, scuola e servizi per l’impiego, •Consolidamento e rafforzamento dell’economia sociale.
Servizi di cura, in particolare servizi per l’infanzia e per gli anziani non autosufficienti
Aree d’intervento dell’OT 9
Obiettivi Tematici del FSE
Ulteriori linee
d’indirizzo (rilevanti
per la Basilicata):
•Inserimento lavorativo, •Cittadinanza attiva e legalità, anche attraverso la riforma della giustizia civile •Servizi per le popolazioni delle aree rurali e interne.
Lotta alla povertà e all’esclusione sociale, in particolare : A) Persone in situazione di grave deprivazione materiale
B) Persone che vivono in famiglie con intensità lavorativa molto bassa, attraverso azioni di inclusione attiva.
64
Risultati attesi nell’OT 10 Istruzione e
formazione
1. Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa a
parità di contesto
2. Miglioramento delle competenze chiave degli allievi
3. Innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta con particolare riguardo
per le fasce di istruzione meno elevate
4. Miglioramento dell’offerta formativa ed educativa per agevolare la mobilità,
l’inserimento/reinserimento lavorativo e accrescere le competenze della forza lavoro
5. Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo nell’istruzione
universitaria e/o equivalente di servizi sanitari e sociosanitari territoriali
6. Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale, attraverso
l’intensificazione dei rapporti scuola-formazione-impresa e lo sviluppo di poli tecnico-
professionali
7. Miglioramento della sicurezza, dell’efficientamento energetico e dell’attrattività degli
ambienti scolastici finalizzato ad aumentare la propensione dei giovani a permanere nei
contesti formativi
8. Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e
adozione di approcci didattici innovativi
9. Miglioramento delle capacità di auto-diagnosi, auto-valutazione e valutazione
Obiettivi Tematici del FSE
65
Investimento in percorsi di istruzione e formazione professionale che prospettino esiti formativi tangibili e occupazionali realistici
Aree d’intervento dell’OT 10
Obiettivi Tematici del FSE
Riqualificazione della mission di sistema di istruzione e formazione come strumento per lo sviluppo di competenze funzionali a: • Cittadinanza attiva, • Inclusione sociale, • Conseguimento di
obiettivi occupazionali e professionali
66
Settori d’intervento dell’OT 10
ISTRUZIONE
• Dispersione scolastica e
formativa
• Competenze chiave
• Livello di istruzione della
popolazione adulta
• Società della conoscenza
• Istruzione e formazione
tecnico-professionale
• Capacità istituzionale del
settore
Obiettivi Tematici del FSE
FORMAZIONE
• Coerenza con i fabbisogni del
settore produttivo
• Elevato livello di qualità
• Riconoscimento conoscenze
acquisite per agevolare la
mobilità geografica e
professionale
• Transizioni tra i sistemi della
formazione, della scuola e del
lavoro
• Lotta alle dispersione formativi
67
Il FSE in ottica di trasversalità dovrebbe inoltre contribuire ad altri obiettivi tematici:
o sostegno alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio,
resistente ai cambiamenti climatici e più efficace a livello energetico (OT 4 e 5)
in collegamento con l’ OT 8 l'adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli
imprenditori ai cambiamenti anche climatici;
o maggiore utilizzazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
(OT 2) in particolare con l’OT10 aggiornando le abilità e le competenze della
manodopera e migliorando l'utilità dei sistemi d'insegnamento e di formazione
per il mercato del lavoro;
o potenziamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione (OT 1)
con l’ OT11 in riferimento all’ investimento nella capacità istituzionale e
nell'efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici nell'ottica
delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance ;
o incremento della competitività delle piccole e medie imprese (OT 3) con OT9, in
riferimento alla promozione dell'economia sociale e delle imprese sociali.
Connessione del FSE con gli altri OT
68
Obiettivi Tematici del FSE
I programmi operativi sono presentati dagli Stati membri unitamente al
contratto di partenariato, ognuno accompagnato dalla valutazione ex ante.
Il programma è approvato dopo l’Accordo di partenariato ed entro sei mesi
dalla presentazione ufficiale da parte dello SM, a condizione che le eventuali
osservazioni siano state adeguatamente recepite.
Un programma definisce le priorità, stabilendo gli obiettivi specifici, le
dotazioni finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente cofinanziamento
nazionale. Per ciascuna priorità sono stabiliti indicatori che permettono di
valutare i progressi nell'esecuzione del programma verso il conseguimento
degli obiettivi.
Ogni programma contiene una descrizione delle le azioni e stabilisce l'importo
indicativo del sostegno da destinare agli obiettivi relativi al cambiamento
climatico.
Un programma operativo è costituito da assi prioritari. Un asse prioritario
riguarda un solo Fondo e corrisponde a un obiettivo tematico. Per il FSE, un
asse prioritario può associare le priorità di investimento di diversi obiettivi
tematici.
Elaborazione dei programmi operativi
Programmi operativi
69
a) Una strategia per il contributo del programma alla strategia Europa
b) Per ciascun asse prioritario:
priorità d’investimento e obiettivi specifici,
Indicatori di risultato comuni e specifici (del programma) con, se del
caso, un valore di riferimento e un valore obiettivo quantificati,
Descrizione delle azioni da sostenere, individuazione dei gruppi
destinatari, dei territori specifici interessati, i tipi di beneficiari e il
previsto impiego di strumenti finanziari,
Categorie d’intervento basate sulla nomenclatura definita dalla
Commissione;
c) Il contributo allo sviluppo dell’approccio integrato territoriale;
d) Il contributo allo sviluppo dell’approccio integrato definito nell’Accordo per
rispondere alle esigenze di zone geografiche particolarmente colpite dalla
povertà o a gruppi di destinatari più a rischio di esclusione;
Struttura dei programmi
Programmi operativi
70
e) Le modalità per garantire l’esecuzione efficace dei Fondi, in particolare:
• Il quadro di riferimento dei risultati,
• Una descrizione delle azioni da intraprendere per ciascuna
condizionalità ex ante non soddisfatta,
• Le azioni per il partenariato e il ruolo dei partner nell’implementazione.
f) Le modalità per garantire l’esecuzione efficiente dei Fondi (assistenza
tecnica, azioni per rafforzare la capacità amministrativa delle autorità e dei
beneficiari, ecc.) per ciascun asse;
g) Il piano finanziario;
h) Le disposizioni di attuazione (autorità di gestione, organismo di
accreditamento, autorità di certificazione, autorità di audit);
Infine, ciascun programma presenta una descrizione delle azioni specifiche
previste per la protezione ambientale e alla promozione delle pari opportunità
e della non discriminazione.
Struttura dei programmi
Programmi operativi
71
Criteri per la definizione dei programmi
Alla luce dell’impostazione che si sta dando alla nuova
programmazione (orientamento ai risultati, maggiore controllo,
ecc.), alcuni criteri dovrebbero guidare la scelta dei programmi:
Essere realmente orientati ai risultati, ovvero non devono essere
generici e recepire le sette innovazioni di metodo viste
precedentemente, con particolare riferimento alla dettagliata
specificazione dei risultati attesi, delle relative azioni e dei tempi;
Limitare il numero dei programmi, al fine di accrescere la capacità
amministrativa e la trasparenza e contenere i costi di sistema;
Scegliere il tipo dei programmi (nazionali, regionali e pluriennali)
in stretta connessione con il tipo di azioni e di risultati previsti
nell’ambito di un determinato obiettivo.
72
Programmi operativi
Bibliografia
o Bozza dell’Accordo di Partenariato, versione del 9/12/2013.
o Communication from the Commission “Europe 2020 – A strategy for smart, sustainable and
inclusive growth” [COM(2010) 2020 final].
o Conclusioni del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2013.
o Documento di lavoro dei servizi della Commissione “Elementi di una quadro strategico comune
2014-2020 per il FESR, il FSE, il FC, il FEASR e il FEAMP [SWD(2012) 61 final] parti I e II.
o Documento “Metodi e obiettivi” elaborato dal Ministro per la Coesione territoriale d’intesa con i
Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e
o REGOLAMENTO (UE, EURATOM) N. 1311/2013 DEL CONSIGLIO del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro
finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020
o Forestali, del 27 dicembre 2012.
o “Innovazioni dei Regolamenti, logiche di programmazione e attuazione degli interventi: alcuni punti
chiave” di M. Ruffino, slide presentate alla summer school (progetto Capacity Sud) Salerno 3
luglio 2013.
o Regolamento del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020
del 2 Dicembre 2013.
73
Bibliografia
o Regolamento (UE) N. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante
disposizioni comuni sul FESR, sul FSE, sul Fondo di coesione, sul FEASR e sul FEAMP e che abroga il
regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio
o Regolamento Delegato della Commissione del 7.1.2014 recante un codice europeo di condotta sul
partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europei
o Regolamento No 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 Dicembre 2013 relativo al
Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio
o Regolamento No 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 Dicembre 2013 relativo
al Fondo europeo per lo sviluppo regionale e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006
o “Position Paper dei Servizi della Commissione sulla preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei
Programmi in ITALIA per il periodo 2014-2020”, Rif. Ares (2012) 1326063 - 09/11/2012.
o “Semplificare la politica di coesione per gli anni 2014-2020”, Commissione Europea, febbraio 2012.
o “Stato dell’arte della programmazione dei Fondi strutturali europei 2014-2020” di F. Busillo, slide
presentate alla summer school (progetto Capacity Sud) Salerno 17 Dicembre 2013
o Versione consolidata del trattato sull'Unione europea e del trattato sul funzionamento dell'Unione
europea, Gazzetta ufficiale dell’Unione europea n. 55 del 26 ottobre 2012.
o “Verso 2014-2020. Interventi e misure per l’occupazione giovanile”, slide presentate dal Ministero del
Lavoro al workshop di Napoli del 10 ottobre 2013.
74
Contatti
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Segreteria del progetto E-mail:
Tel: +39 (06) 3269121
Cell: +39 348.2111318
Web:
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ec=102269
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Via G. G. Belli, 39
00193 Rome - Italy
Tel: +39 (06) 3269121
Fax: +39 (06) 3213306
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Staff
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