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Tacco 78

Date post: 04-Mar-2016
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Tacco d'Italia, Sanità tagliata
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  • La monnezza un colossale business per leaziende di raccolta e smaltimento e per i gestoridelle discariche. In tutta la filiera che va dalla pat-tumiera di casa nostra alla discarica o allinceneri-tore, la Direzione investigativa antimafia hariscontrato in Campania e in alcuni casi anche inPuglia, infiltrazioni mafiose nelle aziende.Che la Puglia accolga e anche bruci rifiuti campaninon una novit: per almeno un decennio nel Sa-lento (a Maglie, paese del ministro Fitto) sono statibruciati dalla Copersalento i rifiuti della Campania,provenienti da ditte su cui pendono processi persmaltimento illegale di rifiuti pericolosi.Adesso, finita la stagione dellemergenza e degli in-ceneritori, si passa a quella della gestione delleemergenze e dei termovalorizzatori, ossia inceneri-tori moderni.In Puglia il business in mano alla Marcegaglia,che su 4 termovalorizzatori se ne aggiudicati tre,quando era presidente Fitto.I termovalorizzatori stanno per essere ultimati edovranno cominciare a funzionare.

    Con che cosa?Beh, i rifiuti campani capitano a puntino. Non sismaltiscono in Campania a minor costo, ma si ca-ricano sui camion e si portano lontano, in un terri-torio che non ha nulla da perdere ormai, iltarantino, gi asfissiato dalla diossina, e si smalti-scono con costi che, a causa del trasporto, lievi-tano anche del 50%.Chi garantir che in quei camion non ci saranno ri-fiuti pericolosi, mescolati con la normale mon-nezza?Chi saranno le ditte che trasporteranno i rifiuti?Chi li accoglier in discarica? Chi li brucer ap-pena possibile?Nelle risposte a queste domande ci potrebbe es-sere la traccia delle future infiltrazioni mafiose nelbusiness campano e pugliese dei rifiuti.Lultima relazione della Dia lo dice chiaro: in Pu-glia la mafia va ricercata negli appalti pubblici,che sono, oltre alledilizia, la sanit, i rifiuti e, ul-tima frontiera, le energie rinnovabili. E come dimo-strano diverse inchieste, pi volte in Puglia la

    magistratura ha dimostrato le infiltrazioni mafiosenellaffare rifiuti.Insomma, un bel risultato per il ministro Fitto, cheha tirato la corda fin quasi al commissariamentodella Puglia (che sarebbe scattato dopo il 15 di-cembre, data ultima per la firma del Piano di rien-tro) dando una gatta da pelare in pi per Vendola,per frenare la sua corsa alle politiche e crearescontento tra quei cittadini che avevano esultatoper la legge sullabbattimento della diossina.Messi di fronte alla scelta: per farsi curare (dalloStato) devono farsi prima intossicare (dai rifiuti).Una coperta sempre pi corta per Nichi e le suefabbriche di entusiasmo.

    LEditoriale LEditoriale//di Maria Luisa Mastrogiovanni

    Il mensile del salentoAnno VII - n. 78 - Dicembre 2010Iscritta al numero 845 del Registro

    della Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

    EDITORE:Coop. Dinamica scarl - Casarano - P.zza A. Diaz, 5

    DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni

    HANNO COLLABORATO:Mario De Donatis,

    Luisa Ruggio, Paola Ancora, Francesca Quarta, Maurizio Muratore

    FOTO:Dove non segnalato archivio del Tacco dItalia

    REDAZIONE:p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238

    E-mail: [email protected]

    PUBBLICIT:[email protected] - tel. 3939801141

    Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n 14705

    STAMPA:MASTER PRINTING s.r.l.Via delle Margherite, 20-2270026 Modugno (Ba)

    TIRATURA 100.000 copie

    DISTRIBUZIONE FREE PRESS:LE - in circa 300 punti

    BR - in edicola in abbinamento con SENZA COLONNEBA, BAT, TA, FG - in circa 100 strutture sanitarie

    pubbliche e private

    Vedere cammello pagare moneta

    continua dalla prima

    Notizie non modificate geneticamente.Inchieste senza coloranti aggiunti.Opinioni con fermenti lattici vivi.

    LEGGI COME MANGI

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  • Opinioni dal Tacco//

    Il problema del contenImento della spesa farmaceutIca

    tInterrogo

    di MARIO DE [email protected]

    BOLLETTINO DEI NAVIGANTI

    CHI SALE

    CHI SCENDE

    Non il mio campo la Sanit. Ma,in ossequio alla odierna edizione spe-ciale del Tacco dItalia, riservata atale tema, ho pensato di evidenziareuna questione che incide sulla spesasanitaria.E tanto con la sola finalit di aprire

    una riflessione utile per soluzioni fu-ture sulla spesa farmaceutica.Non posso che guardare al passato.

    Una provocazione? Forse.Fino agli anni sessanta la spesa

    farmaceutica veniva definita indi-retta. Fatte salve determinate fasce di

    reddito, i cittadini acquistavano rego-larmente i farmaci. La spesa soste-nuta, poi, veniva, in tutto o in parte,riconosciuta e liquidata a quanti go-dendo del sistema mutualistico nefacevano richiesta presentando i fu-stelli quali giustificativi dellacquisto.Pu essere reintrodotto un tale si-

    stema per lassistenza farmaceutica?Ho notizie che in Francia ci sia una le-gislazione che sembra rifarsi alla pas-

    sata esperienza italiana.In questa sede mi preme segnalare

    che un tale meccanismo ferma re-stando la tutela per determinate fascedi reddito di sicuro ha permessoallItalia parca e laboriosa degli anni60 di porre un freno al potenzialespreco dei medicinali, incidendo effi-cacemente sulla spesa, sia in terminidi volume che di velocit deiflussi di erogazione. possibile intervenire, in ogni caso,

    su questi due aspetti, anche rivisi-tando le attuali modalit operative,non necessariamente reintroducendoil vecchio sistema?E, poi, sempre nel campo della

    spesa farmaceutica, mi chiedo se nonsia il caso di evitare di introdurreesperienze doltre oceano, tendenti abanalizzare il ruolo e la professiona-lit del farmacista, e di sostenere, conpi determinazione, la recente riformaperch la rete delle farmacie possarappresentare una risposta forte allanecessit di disporre di presidi in

    grado di esaltare laprofessionalit ed as-sicurare migliori servizisul territorio nelcampo socio-sanitario.Sono convinto che,

    in tale contesto, cisiano ampi marginiper migliorare la qua-lit dei servizi, purperseguendo lobiet-tivo ineludibile di mo-nitorare o la spesasocio-sanitaria nel suoinsieme.Ancora una volta

    la politica chiamataad offrire convincentirisposte, ritirandosidalla gestione ed assi-curando una miglioreprogrammazione.

    Aurelio Gianfreda, ingegnere,tre figli, per pi mandati elettosindaco della sua Poggiardo, stato consigliere e assessoreprovinciale, mentre oggi consigliere regionale dell'Italiadei Valori. Gianfreda uno diquei classici "politici del terri-torio" che intrecciano l'espe-rienza con la passione. Daquando approdato alla bat-

    tagliera formazione guidata da Antonio Di Pietro, il con-sigliere Gianfreda si occupato soprattutto di politicasanitaria, energetica e ambientale, producendo decinedi interrogazioni e interpellanze, e cercando di stimo-lare la Giunta su temi che vanno dal punteruolo rossoalle biomasse. Dopo la sofferta approvazione del Pianodi Rientro da parte del Governo ha allertato tutti sulconcreto rischio smantellamento della Sanit pugliese.A tal proposito ha citato il caso dellOspedale di Pog-giardo la cui ipotizzata chiusura ha definito irrazionalee demenziale. E continua: A fronte dei 450 posti lettoipotizzati con la costruzione del nuovo Ospedale si ve-drebbe attribuiti circa 200 posti letto dellOspedale diScorrano qualora andasse a compimento lipotizzatachiusura di Poggiardo. Non si tratta, perci, di difesa dicampanile, quanto della necessit di condividere unasvolta culturale a favore di una Sanit del territorio,ovvero di un processo che deve essere attivato con gra-dualit e con contestualit di scelte selettive. Altre sueprese di posizione hanno riguardato il DGR 1500 conuninterrogazione urgente allAss. Fiore in cui si chiedeconto dello smantellamento di un settore che ha sem-pre funzionato bene e la necessit di introdurre la con-nettivit wireless negli ospedali.

    Sergio Blasi, 47 anni, duefigli, siede sugli scranni delconsiglio regionale da segre-tario regionale del Pd, impo-nendosi sul sindaco di BariMichele Emiliano. Da segreta-rio regionale ha condotto lasua campagna elettorale, bat-tendosi contro tutto ci cheera spreco, corruzione, inqui-namento. Una battaglia sututte, quella contro la Coper-

    salento, la centrale elettrica alimentata con cdr cheper anni ha sparso diossina su tutto il Salento. Unabattaglia in contrasto con una sua precedente posi-zione pro termovalorizzatori, che da sindaco di Melpi-gnano, paese della Taranta, aveva protocollato inRegione era il 2004 e cera Fitto una delibera diConsiglio comunale firmata allunanimit in cui si di-chiaravano tutti pronti ad ospitare un termovalorizza-tore nel territorio comunale, chiosando poi entusiasta:Linquinamento? La diossina? No, rischi non ce nesono. Semmai ci sono vantaggi. I termovalorizzatorisono nel centro di Helsinki e Oslo: perch non po-trebbe essercene uno pure a Melpignano?In pieno piano di rientro sanitario del Governo Ven-dola, che prevede la chiusura dei piccoli ospedali e ilblocco della assunzioni, Blasi lancia la proposta di co-struire sui terreni dellex Copersalento, inquinati dalladiossina, un nuovo, innovativo ospedale. Che potrebberiassorbire - dice - i 33 lavoratori in mobilit della Co-persalento. Praticamente come se il piano di rientronon esistesse. E poi arriva lultima illuminante idea,proprio nel giorno in cui i magistrati di Bari tornanoallattacco in uninchiesta in cui indagato lex asses-sore regionale alla sanit Tedesco, oggi senatore delPd. Una brutta storia di appalti truccati e sprechi disoldi pubblici. Nelle stesse ore dunque Blasi propone una legge regio-nale che finanzi le minoranze linguistiche. Che in Pugliasono soprattutto (ma non solo ovviamente) quelledellarea della Greca salentina, il suo bacino di voti.Minoranze che gi beneficiano di precisi finanziamentistatali ed europei.Una condotta allinsegna del tempismo e della so-briet, non c che dire.

    proposte IndecentI

    Aurelio Gianfreda

    Sergio Blasi

    il tacco dItalia 5 Dicembre 2010

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  • Una mia zia acquisita qualche mese fa si improv-visamente ammalata. Di cosa ancora non si sa, seb-bene leroina di questo pezzullo stia collezionandoormai da tempo i pareri costosissimi dei medici chesi azzardano a essere i primi e mai gli ultimi a inse-gnarle la teoria delle probabilit, ovvero la via pibreve per farsi spillare due centoni a visita dai col-letti bianchi se si ha la sfortuna di trovarli in ambu-

    latorio a ricevere visite piuttosto che al bar a rim-boccarsi le maniche davanti a un caff fumantesenza la scusa di congressi e giornate di studioqualsiasi.Durante il primo mese di ricerche, la malata nonimmaginaria, si rivolta a quelli che reputava es-sere uomini sereni e affidabili che portano in giro lapropria reputazione dietro le insegne fulminate dei

    nosocomi diprovincia, pienidi gente esa-sperata daitempi dattesaal pronto soc-corso e che peringannare iltempo e il dolore guarda la tv fissata su una grigliaattaccata ai muri verdi e sintonizzata su qualchecanale che trasmette lennesima notizia su un pre-sunto caso di malasanit in Puglia. propriolideale per chi aspetta di farsi visitare una voltacompiuta limpresa delle liste e delle musichettetrash al telefono, nello slalom dei passaggi da un in-terno allaltro alla ricerca dellassistenza sanitariaperduta.Tutto pronto per essere malati come centanni fa,quando il medico bisognava mandarlo a chiamarecalcolando un paio di giorni di viaggio allandata eal ritorno, senza contare gli effetti del traffico cheprima non cera.Obbligata a cercare una via pi breve per cercare dirisalire alla natura del suo malessere, la zia acqui-sita, dopo molti ricoveri qui e l ha cercato la viabreve degli specialisti, un gruppo di sostenitori ac-caniti della visita pi breve del West pagata in mo-nete doro senza alcun risultato. Vogliono rifare laSanit, mi ha detto la zia dopo lennesimo tenta-tivo di capirci qualcosa del suo collasso e/o ulcerae/o imbarazzo intestinale e/o morbo di qualcosae/o tumore e/o ci spe?. Ma prima ha aggiunto pensierosa dovrebberorifare i medici.

    I pazienti dellospedale di Adria, in provincia di Ro-vigo, mangiano soltanto cibi prodotti nel rodigino.La mensa a chilometri zero, si rifornisce cio daicontadini e dalle aziende agricole locali. Cos facendo lospedale accanto alla cure tradi-zionali si impegna per migliorare la qualit dellavita dei malati durante la degenza la dieta, si sa, essenziale per star bene e riduce linquinamentoambientale, abbattendo costo e impatto del tra-sporto dei cibi. Il progetto della Ussl 19 veneta si in-titola Ospedale pi ospitale. Lospedale del Delta di Lagosanto, in provincia di

    Ferrara ha assunto, dopo regolare gara dappalto,nuovo personale a tempo indeterminato. Si tratta dipersone diversamente abili che gestiranno il bardello stesso ospedale. Niente esternalizzazioni o la-vori interinali che costano troppo. E per risparmiare sulle bollette, il nosocomio emi-liano si dotato di un cogeneratore, un impiantoche riscalda la struttura e contemporaneamente pro-duce energia elettrica pulita. Un parco di lecci epini, roseti e aiuole colorate circonda lospedale Ci-sanello di Pisa, completamente immerso nel verde. Con il sole, i malati e le loro famiglie passeggiano

    tranquilli, lontanodal rumore del traf-fico e della citt, fraaiuole e alberi bencurati. Secondouna recente ricerca dellUniversit di Sheffield, nelRegno Unito, pubblicata su NeuroImage, gli ambientiche ci circondano hanno impatti diversi sulle nostrefunzioni cerebrali: quelli naturali favorirebbero otti-mismo e reattivit. Dal pianeta del buon senso a basso costo tutto, ar-rivederci al prossimo futuro. Speriamo.

    Opinioni dal Tacco//

    INDOVINA CHI E?

    La soluzione a pag. 30

    larIa che tIra

    la trafIladella zIa

    Il buon senso ha costo zero

    di LUISA [email protected]

    //QuestIone dI looK

    Duello infinito.Schermaglie che hanno il sapore della guerriglia. Fitto non dimentica le due brucianti sconfitte alleregionali. Ora stoccate a colpi di comunicati stampa, fendenti micidiali negli incontri conclusi con unnulla di fatto, e affondi possenti, con la firma del Piano di rientro e la richiesta di smaltire i rifiuticampani. Nichi-Raffi 2-1. Arrivederci alle politiche

    di Paola Ancora

    il tacco dItalia 7 Dicembre 2010

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  • Quella del Piano di rientro sanita-rio da 500 milioni di euro unavicenda di conflitti. Tra Regione eGoverno. Tra politica e societ ci-vile. Tra diritti al lavoro e alla sa-lute e diritti negati. del 18novembre una lettera delle asso-ciazioni del Terzo settore che sol-lecitano il governoall'approvazione in tempi brevidel Piano, affinch a pagare nonsiano sempre i pi deboli. I citta-dini pugliesi hanno bisogno dicure e assistenza sanitaria. Idrastici tagli di spesa pubblicaconnessi con il piano di rientro inambito sanitario, hanno determi-nato sul territorio condizioni digrave difficolt. Sempre pispesso i cittadini chiedono aiutoalle organizzazioni di Terzo set-tore, lamentando limpossibilitdi sottoporsi a terapie, interventie/o esami e indagini indispensa-bili per la loro sopravvivenza. Intanti sono costretti a rinviareanche di un anno una cura chepotrebbe salvare loro la vita. Introppi si rivolgono a noi, ango-sciati, non sapendo se potrannoresistere. a rischio quel dirittoalla salute sancito dall'articolo32 della nostra Costituzione. E laCostituzione non unopinione.

    Il pIano dI rIentro sanItarIo.storIa del braccIo dI ferro fItto-VendolaIl Piano di rientro sanitario. A causadello sforamento del Patto di Stabilitregionale per limpegno dei finanzia-menti europei relativamente agli anni2006, 2008 e 2009, la Regione Puglia stata costretta a intervenire sullaspesa sanitaria predisponendo unPiano di rientro (cio di tagli) da 450milioni di euro. Si trattato di unascelta obbligata: pena linevitabile sot-trazione, a fine anno, di 500 milioni suifuturi trasferimenti sanitari e conse-guente deficit fino a quota 900 e oltre.Il disavanzo della sanit, indicato nella

    relazione della Corte dei Conti, negli ul-timi tre anni, di un miliardo e 50 mi-lioni di euro. Dopo mesi di rimpalli traRegione e Governo nazionale, il 29 no-vembre 2010, il Piano ottiene la sotto-scrizione decisiva e alla Puglia sonofinalmente riconosciuti i 500 milioni dieuro di fondi aggiuntivi a quelli delFondo Sanitario 2011. Il Piano per-metter di superare e contenere il pas-sivo per gli anni 2010, 2011 e 2012.L'impegno assunto dalla Regione a ri-muovere le cause di illegittimit dellarecente legislazione regionale in mate-ria - come si vedr - conformementealle richieste avanzate dal Governo, definito determinante per lesito posi-tivo delle trattative. Da qui lavvio di unprocesso di riqualificazione e di rior-ganizzazione del servizio sanitario eriordino della rete ospedaliera. Il go-verno ha chiesto la revoca della leggeomnibus (n. 4 del 25 febbraio 2010),approvata dal Consiglio regionale cheaccordava le internalizzazioni. La Re-gione, da par suo, ha continuato a di-fendere la propria autonomialegislativa. Decider, a febbraio, laCorte Costituzionale. Firmando lac-

    cordo, la Regione si anche impe-gnata a modificare le leggi regionali n.11 e n. 12 del 2010 (per adeguarsi airilievi di legittimit enunciati dal Con-siglio dei Ministri il 18 novembrescorso) e dar, infine, seguito alla boc-ciatura, da parte della Consulta, dellalegge regionale 27 del 2009 su assun-zioni e dotazioni organiche delle Asl. Lefirme in calce al Piano sono dei MinistriTremonti (Economia), Fazio (Salute) eFitto (Affari regionali), ma il percorsoper ottenerle, tra conflitti e mediazioni, stato decisamente a ostacoli. Da su-bito.LugIio 2010. Il documento triennale(2010 2012), presentato prima dellapausa agostana dallassessore regio-nale al ramo, Tommaso Fiore, unamanovra finalizzata a ristabilire lequi-librio economico-finanziario delle Re-gioni sulla base della ricognizione dellecause che hanno determinato i disa-vanzi di gestione. I Piani fanno partedel singolo Accordo fra lo Stato e la Re-gione e si configurano come un vero eproprio programma di ristrutturazioneindustriale che incide sui fattori dispesa fuori controllo. Sono previsti tagli

    ai posti letto, riconversione di strutturee ticket sulle ricette. Il dazio da pagare pesante, ma la scelta obbligata. Dopo il vaglio della Commissione re-gionale sulla Sanit, convocata su sol-lecitazioni del centrodestra, il Piano discusso a Roma con i tecnici del go-verno, presso il Ministero dellEcono-mia. Ma Tremonti non firma perchdice di voler approfondire alcuni datitecnici. La sottoscrizione rinviata, mail Ministro comunica lintenzione dipresentare al Consiglio dei Ministri undecreto legge per il rinvio della data ul-tima per la firma del documento al 15ottobre. Le correzioni richieste do-vranno essere effettuate entro il 30 set-tembre. Inizia cos il balletto dellefirme, un tira e molla tra Roma e Bariche si concluder a fine novembre. Masolo previa disponibilit, da parte diVendola, di smaltire i rifiuti di Napoli. I vincoli posti dal Governo. Sono tregli adempimenti richiesti; la conditiosine qua non sarebbe impossibile ot-tenere il via libera al Piano, evitandocos la sanzione. A met settembre ilConsiglio regionale al lavoro per lap-provazione degli articoli del ddl finaliz-

    il tacco dItalia 8 Dicembre 2010

    Inchiesta// Soldi e salute//

    al capezzaledella sanIta

    di FRANCESCA QUARTA

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  • zati alla copertura delle perdite di eser-cizio degli Enti del Servizio sanitario re-gionale. Si tratta di tetti di spesa per iprivati, blocco del turn-over del perso-nale sanitario e stop alla internalizza-zioni, cio alle assunzioni in societpubbliche dei lavoratori del comparto(ma non per quelle gi in corso). Stop alle internalizzazioni. Fino allaemanazione della sentenza n. 333 daparte della Corte Costituzionale eranosospesi gli effetti dellarticolo dellalegge regionale del 27 novembre 2009,n. 27 (Servizio sanitario regionale - As-sunzioni e dotazioni organiche) checonsentivano di reimpiegare in toto, innuove assunzioni, i risparmi conseguitidai pensionamenti degli anni 2009 e2010. Dal 24 novembre 2010 ci non pi possibile, perch la Consulta habocciato la norma regionale impugnatadal governo. La legge, pur richiamandoi principi stabiliti dalla legislazionedello Stato prevede, mediante la riu-tilizzazione integrale dei minori costiderivanti dalle cessazioni, un meccani-smo che - rimarca la Corte - con essi in contrasto. La circostanza poi chela Regione Puglia - aggiunge la Corte -

    abbia modificato per ben due volte ladisciplina censurata (dapprima preve-dendo una decurtazione delle dota-zioni organiche e, successivamente,introducendo il cosiddetto blocco delturn-over per il triennio 2010-2012)costituisce una ulteriore prova che ladisposizione impugnata non diminui-sce la spesa. Restano sospesi, fino asentenza della Consulta, gli effetti dellalegge regionale (cosiddetta Salva-pre-cari) del 25 febbraio 2010, n. 4, fermorestando i procedimenti amministrativideliberati e gi avviati, alla data del 6agosto 2010 (giorno a partire dalquale le internalizzazioni sono so-spese). La norma prevede le modalitdi transito nelle Aziende di autoprodu-zione dei servizi, costituite dalleAziende sanitarie locali e Aziende ospe-daliere regionali, delle lavoratrici e deilavoratori impiegati nel settore dellasanit. Stop quindi al transito in societ 100%partecipate pubbliche (cosiddette so-cieta in house) dei lavoratori di coo-perative o di imprese affidatarie diservizi da parte delle Aziende Sanitariepugliesi. Il processo ha gi stabilizzato

    2mila lavoratori nelle province di Fog-gia, Taranto e Barletta-Andria-Trani. A Bari le procedure non sono state av-viate e, particolarmente critica, risultaessere la situazione a Brindisi e Lecceche interessa oltre 800 persone. In unanota diramata dal Governo il 30 aprilescorso, si chiarivano i motivi del ricorsoalla Consulta da parte dellEsecutivo.In violazione del riparto di compe-tenza tra norme statali e disciplina re-gionale la legge regionale n. 4 del2010 consente infatti la stabilizzazionedi oltre 8000 precari tra dirigenti me-dici e personale ex Lsu e proroga gli ef-fetti delle procedure di stabilizzazionepreviste dalla precedente normativa re-gionale, ampliando cos i destinataridelle stesse. Inoltre, consente lillegit-timo inquadramento di personale pro-veniente da imprese o societcooperative allinterno di societ,aziende o organismi della Regione Pu-glia in violazione della richiamata di-sciplina statale in materia distabilizzazioni. Questa norma si ponealtres in contrasto sia con i principi co-stituzionali di cui agli articoli 3, 97 e117, secondo comma, lett. l, che riser-

    vano alla competenza esclusiva delloStato la materia dellordinamento ci-vile (contratti collettivi), sia con la giu-risprudenza costituzionale che ha pivolte ribadito come il pubblico con-corso costituisca lunica forma di re-clutamento del personale idonea agarantire lefficienza, il buon anda-mento e limparzialit della pubblicaamministrazione.La Puglia al bivio. Lo stop alle inter-nalizzazioni , fra gli adempimenti ri-chiesti, certamente il pi doloroso. Dauna parte la certezza occupazionaleper i lavoratori precari del compartosanitario. Dallaltra i 500 milioni dieuro del fondo sanitario nazionale. Alcentro, il Piano di rientro. Allorizzonte, lo spettro del commissa-riamento evitato con la firma del Go-verno (Tremonti, Fazio). Compresolaumento automatico delle tasse per ipugliesi. Ma le conseguenza sono pe-santissime perch, per oltre 5mila la-voratori delle Asl, svanisce la speranzadel posto fisso.Il 22 settembre gli adempimenti fun-zionali al Piano sono approvati a mag-gioranza (astenuti Pdl e Udc) con unimportante emendamento a firma del-lassessore Nicola Fratoianni e che pre-vede che la validit legislativa degliadempimenti richiesti cessi se l'ac-cordo non dovesse essere pi sotto-scritto dal governo nazionale,nemmeno a ottobre. Approvato all'unanimit dei presenti (sdellUdc con i consiglieri del Pdl chehanno abbandonato laula) anche unodg proposto da Vendola con cui il

    Consiglio regionale si impegna a chie-dere al governo di stralciare la que-stione dello stop alle internalizzazionidalle condizioni poste alla Regione Pu-glia per la sottoscrizione del Piano dirientro: Valutando che la legge haconsentito il miglioramento delle con-dizioni di vita e lavoro di migliaia di la-voratrici e lavoratori e di produrreconsistenti risparmi sul fronte dellaspesa, si chiede al governo nazionaledi non inserire il blocco delle interna-lizzazioni tra le condizioni poste allaRegione per la sottoscrizione del Pianodi rientro, con limpegno da parte delConsiglio regionale a sopprimere im-mediatamente la norma legislativa.

    il tacco dItalia 9 Dicembre 2010

    STORIA DI UN BALLETTOINFINITO TRA IL GOVERNO

    E LA REGIONE PUGLIA PER LA RATIFICA

    DEL COSIDDETTO PIANODI RIENTRO.

    UNA MANOVRA DI TAGLIDOLOROSI RICHIESTI

    DAL GOVERNO CENTRALEPER FAR QUADRARE

    I CONTI DELLA REGIONE,CHE HA SFORATO

    IL PATTO DI STABILIT

    IL DISAVANZODELLA SANIT, INDICATONELLA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI,NEGLI ULTIMI TRE ANNI, DI UN MILIARDO E 50 MILIONI

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  • 450 milioni di euro (di tagli)Il Piano sanitario di rientro spesa (2010-11-12)

    500 milioni di euro di competenzaLa Sanzione sul fondo sanitario 2010

    900 milioni di euroIl Deficit previsto per il 2011

    5.000 circa in totaleI Lavoratori precari da internalizzare di cui:

    780 a Foggia (procedura portata a termine)623 a Taranto (procedura portata a termine)228 nella Bat (Barletta-Andria-Traniportata a termine)2.000 a Bari (in attesa)76 a Brindisi (in attesa)800 a Lecce (in attesa)

    20 milioni risparmiati nel 201030 milioni risparmiati nel 201150 milioni risparmiati nel 2012

    la manovra in numeri

    Per il presidente Nichi Vendola Il governocentrale impone di bloccare i processi di in-ternalizzazione e stabilizzazione dei lavoratoriesternalizzati, cio ci impone di bloccare unprocesso virtuoso che portava a emersione illavoro in condizioni talvolta semischiavistico;portava a legalit ci che troppo spesso confinato nel buio, restituiva diritti ai lavora-tori, e ci consentiva di risparmiare e di miglio-rare la qualit del servizio. un atteggiamento

    davvero drammatico. Ora ognuno si deve assumere le proprie responsabi-lit: noi ci assumiamo quella di vivere un passaggio cos doloroso, perdobbiamo raccontare la verit di quello che sta accadendo.

    nIchI Vendola

    Chiari sono gli obiettivi del governo di screditare lamministrazione regio-nale: unoperazione che si consuma sulle spalle di migliaia di lavoratori edelle loro famiglie in favore di interessi politici che nulla hanno a che ve-dere con i problemi reali delle persone. La sospensione della legge sulle in-ternalizzazioni, per la Cgil, si mette a repentaglio il futuro dei lavoratori inpugliesi. Si oltraggiano i diritti delle persone, per ostruzionismo nei con-fronti di una parte politica avversa. Gli sprechi da eliminare nella sanit, siriferiscono alla gestione dei servizi da parte di ditte esterne. Internalizzaree stabilizzare significa risparmiare milioni di euro sulla spesa pubblica.

    cgIl

    Il Piano di rientro ladeguamentodei servizi sanitari alla dotazione fi-nanziaria del governo. Non dipendeda sperperi, sprechi o altro. Il pianodipende dal fatto che il governo dicenon dovete spendere un euro in pidi quello che io vi do. E questo pernoi significa tagliare servizi. Lo diceTommaso Fiore, assessore alla Sa-nit. I nostri amici del governo - ag-giunge - sono convinti che il mercato, lo stesso che ha creato lacrisi economica pi grave di questo secolo, sia il supremo rego-latore; e che tutto ci che si fa contro il mercato peccato.

    tommaso fIore

    Onofrio Introna, presidente del Con-siglio Regionale, parla di una deci-

    sione sofferta, necessitata,temporanea, che in prospettiva potressere stralciata dal piano di rientro

    sanitario. Comprendo che per chiresta in una condizione di precariatola situazione pesante e dolorosa,ma linvito ad avere fiducia negli

    impegni della Giunta e del Consiglio.Stiamo lavorando insieme, forze di maggioranza e di opposizione,perch questi aspetti possano essere stralciati da una materia picomplessa come quella del piano di adeguamento. Ladozione del

    blocco necessitata dalle richieste del governo nazionale, manon in discussione la volont della Regione, nell'unit e nella

    compattezza, senza distinguo: quella di internalizzare, gi affer-mata all'unanimit a febbraio e rappresenta una soluzione posi-

    tiva nellinteresse della sanit e dei lavoratori.

    onofrIo Introna

    Il piano di rientro- ha commentatoRocco Palese,

    capo dellopposi-zione a via Ca-pruzzi - fruttodelle inadem-

    pienze della giuntaVendola che ha

    usato le Asl comeslot machine per favorire laumento del con-

    senso elettorale della sinistra. Sulle internaliz-zazioni non ho nulla in contrario, purch

    avvengano nel rispetto delle leggi. In ogni caso,la giunta Vendola prenda atto del fallimentodella sanit pugliese. Il Piano infatti frutto

    delle inadempienze della Regione Puglia: man-cato rispetto del Patto di Stabilit nel 2006,2008 e 2009, mancato recepimento delle in-tese Stato Regioni del 2005 e del 2009.

    rocco palese

    Gianni ForteSegretario Regionale Cgil

    Tacco 78:Layout 2 06/12/10 19:08 Pagina 10

  • 18 ospedali da chiudere o convertire di cui 7 nel Grande Salento sul territorio

    1.411 entro il 2010Posti letto tagliati nelle strutture pubbliche

    129 per la provincia di Brindisi195 per la provincia di Lecce285 per la provincia di Taranto800 nel 20112.000 nel 2012

    137 milioni (risparmio previsto con i tagli dei posti letto)

    300 nelle strutture private convenzionateTAGLI POSTI LETTO 2011 - 2012

    130 negli ospedali di enti ecclesiastici380 negli ospedali pubblici

    30 milioni di risparmioUso medicinali equivalenti o generici

    88 milioni di risparmioTicket 1 euro a ricetta

    305 milioniSpesa farmaceutica (triennio)

    blocco del turn oVer1) Per gli anni 2010-2011-2012 fatto divieto ai Direttori generali delleAziende Sanitarie Locali, AziendeOspedaliero-Universitarie ed Irccs (Isti-tuti di Ricovero e Cura a CarattereScientifico) pubblici di procedere allacopertura, mediante incarichi a tempoindeterminato e a tempo determinato,dei posti resi vacanti a partire dall en-trata in vigore della legge sulla stabi-lizzazione dei precari (legge regionalen. 4 del 25 febbraio 2010).

    2) consentita, ai fini della coperturadei posti vacanti () la mobilit tra leAziende ed Enti del Servizio SanitarioRegionale. 3) In caso di comprovata necessit eurgenza, accertata limpossibilit digarantire lerogazione dei livelli es-senziali di assistenza con il personalein servizio anche attraverso le proce-dure di mobilit di cui al comma pre-cedente, la Giunta Regionale autorizzail direttore generale, in deroga alblocco del turn-over (vedi punto 1), aprocedere alle assunzioni necessarie.4) Con cifre indicative, sono previsti ri-

    sparmi per 20 milioni di euro nel2010, 30 nel 2011 e 50 nel 2012.

    tettI dI spesa1) Negli accordi contrattuali stipulaticon gli erogatori privati, provvisoria-mente, e/o istituzionalmente accredi-tati, deve essere garantito il rispettodel limite di remunerazione delle strut-ture in base al tetto di spesa ed ai vo-lumi di attivit predeterminatiannualmente. 2) vietata lerogazione e la relativaremunerazione di prestazioni sanita-rie effettuate al di fuori dei tetti dispesa previsti.

    reazIonI e protesteIl provvedimento arriva sui tavoli isti-tuzionali tra le insoddisfazioni e le la-mentele delle comunit locali e delcomparto dei lavoratori della sanit. Ilterritorio tutto si mobilita con singolicittadini, sindacati, associazioni, am-ministrazioni locali. I sindaci denun-ciano la mancata concertazione nelladefinizione del Piano. Fondamentaleper lAnci la discussione su verificadi merito e metodo adottati per la ste-sura del Piano e concertazione istitu-zionale per aree territoriali sulle sceltedi Piano; conoscenza dettagliata degliinterventi programmati per ogni sin-gola struttura ospedaliera; certezzadei tempi, dei processi e relativa do-tazione finanziaria degli eventuali in-terventi di riconversione; verifica dieventuali soluzioni alternative ai taglidei posti letto, alle chiusure dei repartie alle riconversioni. Protestano, sottole Prefetture e fuori dalle Asl pugliesi,anche i dipendenti di cooperative eimprese che gestiscono i servizi in ap-palto per conto della Sanit pubblica(118, pulizie, cucina, mansioni di por-

    tinariato, usiliariato). Si mobilitano inmassa contro la vita da precari a cuisono destinati dopo anni di duro la-voro, in bilico tra passato e presentesenza poter pensare al futuro. Sono in5mila ad attendere la stabilit occu-pazionale, con retribuzioni basse ezero prospettive.

    le struttureospedalIereIl passaggio del Piano di rientro non indolore neanche per i servizi sanitarisui territori con la riorganizzazionedelle strutture. Previste chiusure, ac-corpamenti di reparti e riconversionedi piccoli ospedali. Tra i 18 nosocomida chiudere e da riconvertire (soprat-tutto quelli piccoli da 50 70 postiletto, in case della salute, presidi ter-ritoriali e poli riabilitativi entro il2010), sette sono collocati nel Sa-lento: Cisternino (Brindisi); Gaglianodel Capo, Maglie, Poggiardo e San Ce-sario (Lecce); Massafra e Mottola (Ta-ranto).La misura prevede un taglio di 1411per i posti letto entro la fine del 2010;ulteriori 800 tra il 2011 e 2200 entroil 2012 per le strutture pubbliche. Peril 2010, i posti da eliminare sono 129nella Asl di Brindisi, 195 nella provin-cia di Lecce e 285 nella Asl di Taranto.I tagli permetteranno di risparmiare137 milioni di euro. Nel biennio suc-

    I PIANI DI RIENTRO FANNOPARTE DEL SINGOLO ACCORDO FRA LO STATO E LA REGIONE E SI CONFIGURANO COME UN VERO E PROPRIOPROGRAMMA DI RISTRUTTURAZIONE INDUSTRIALE CHE INCIDESUI FATTORI DI SPESAFUORI CONTROLLO

    SONO PREVISTI TAGLI AI POSTI LETTO, RICONVERSIONE DI STRUTTURE E TICKETSULLE RICETTE. IL DAZIO DA PAGARE PESANTE, MA LA SCELTA OBBLIGATA

    Ospedale di Cisternino

    Ospedale di Maglie

    Ospedale di Massafra

    Ospedale di Mottola

    Ospedale di Poggiardo

    Ospedale di San Cesario

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  • il tacco dItalia 12 Dicembre 2010

    cessivo, i tagli riguarderanno com-plessivi 800 posti letto in meno instrutture private convenzionate (300posti), ospedali di enti ecclesiastici(Ospedale Panico di Tricase, Casadella Divina Provvidenza a Monte San-tAngelo e il Miulli di Acquaviva delleFonti per un totale di almeno 130posti) e 380 in ospedali pubblici. Inquestultimo caso, gli ospedali inte-ressati dovrebbero essere quelli di

    Conversano-Gioia del Colle, Trani-Bi-sceglie, Lucera, Andria-Canosa, Ospe-dale della Murgia di Altamura, CeglieMessapica, Triggiano, Nard, CampiSalentina, San Pietro Vernotico-Mesa-gne, Ostuni-Fasano, Grottaglie. Nellaprovincia di Lecce, gli ospedali inte-ressati iniziano a preparare le barri-cate gi in estate. LOspedale San Pio di Campi Salen-tina va tutelato. Il messaggio emergedurante la seduta monotematica stra-ordinaria del Consiglio dell'Unione deiComuni del Nord Salento (Campi Sa-lentina, Guagnano, Novoli, Squinzano,Surbo, Trepuzzi) svoltasi a luglio,presso l'atrio del nosocomio di Campie giunge direttamente in Regione.Tutto il Nord Salento contro il rior-dino ospedaliero che potrebbe preve-dere tagli, riconversioni e chiusure. IlSan Pio punto di riferimento per100mila utenti. Inoltre, ha sede a Campi l'unico Cen-tro nazionale di eccellenza che si oc-

    cupa di "malattie infiammatorie cro-niche, immuno-mediate e ambiente-correlate", un punto di riferimentointernazionale per tanti pazienti,come sottolinea Esther Paola Tattoli,presidente dellAssociazione che sioccupa proprio di queste problema-tiche. Lobiettivo non perdere i ser-vizi sanitari di base che possonoanche andare a implementare quellidi eccellenza. Per Campi, lappello alla mobilitazionegenerale stata riproposta con forzadal Sindacato Autonomo Sanit chechiede il coinvolgimento dei consiglieriregionali della provincia di Lecce, deiconsiglieri provinciali del Nord Sa-lento, dei consiglieri comunali del-lUnione dei Comuni del Nord Salento,di tutti sindaci facenti parte dell'Am-bito zonale del distretto Socio Sanita-rio di Campi Salentina e di tutte leassociazioni di categoria. Nelle prospettive, Campi e Nard(dove, in estate, si costituito un co-

    mitato di difesa accanto al quale simuovono i politici di entrambi glischieramenti, contrari alla chiusura),saranno soggetti alla riduzione deiposti letto. Poi, entro la fine del 2012,diverranno presidi sanitari territoriali.Stesso destino per Maglie, Gagliano ePoggiardo. In merito a questultimo, lespese per riqualificare la strutturasono state di 5 milioni di euro (1 mi-lione per due sale operatorie, 2 per lamessa a norma delle sale da ricovero,1 per la ristrutturazione della farma-cia e per l'impiantistica generale e 1ancora per la riorganizzazione delladialisi, per il laboratorio analisi e di ra-diologia e per le sale dattesa. Perchspendere tanti soldi per un ospedaleche destinato alla chiusura? Tra lal-tro, quello di Poggiardo lunico ospe-dale con bilancio in attivo (300milaeuro di attivo). Per San Cesario, invece,si parlato di un centro di riabilita-zione a soppiantare il noto ospedalespecializzato in malattie polmonari.

    altre mIsure:le rIcette sI paganoe le clInIcheprIVate sono rIVIsteStretta sui farmaci: si incoraggerluso di quelli equivalenti riducendo ilnumero delle ricette. Risparmio pari a30 milioni di euro in tre anni. Previstoticket di un euro su ogni ricetta (ec-cetto patologie croniche) per abbat-tere lacquisto di farmaci nonindispensabili. Risparmio atteso: 88 milioni. Nel com-plesso, in tre anni, si prevede un ri-sparmio sulla spesa farmaceutica percirca 305 milioni in tre anni. Infine ri-duzione di ricoveri inappropriati, con-tenimento di spese per il personale erivisitazione di accordi contrattualidella Regione Puglia con le clinicheprivate.

    arrIVa lasottoscrIzIoneAttesa per il 15 ottobre, la sottoscri-zione del Piano di rientro sanitariotriennale, predisposto dalla RegionePuglia, arriva a fine novembre. Il mo-tivo del ritardo lo illustra il Ministrodella Salute, Ferruccio Fazio, rispon-dendo, nel corso del Question Time del20 ottobre, a un'interrogazione diDario Franceschini (Pd) secondo il

    quale, il governo ritarda la firma permotivi politici, usando due pesi e duemisure rispetto ad altre regioni comeil Piemonte, con conseguenze che ri-cadranno sui cittadini pugliesi. In fase istruttoria - ha riferito Fazio -il Piano non stato ritenuto adeguatoe idoneo a riorganizzare e qualificareil servizio sanitario regionale dai tavolitecnici di monitoraggio, nonostante ilConsiglio regionale avesse approvatodei provvedimenti propedeutici(blocco turn over, sospensione inter-nazionalizzazioni, tetti alla spesa coni privati), ritenuti dal governo condi-zioni indispensabile per non vanificare

    il processo di razionalizzazione dellaspesa. Poi ha ricordato che nel mese di agostoi ministri interessati si erano comunquedetti disponibili al differimento al 15 ot-tobre. Il 28 settembre e il 12 ottobre- ha detto ancora il Ministro - si sonotenute due riunioni tecniche, da cui emerso che, pur in presenza di una so-stanziale coerenza degli interventi sa-nitari proposti, non stato risolto ilproblema connesso alle avviate pro-cedure di stabilizzazione del perso-

    nale. I rappresentanti della Regione nonhanno escluso che i provvedimenti ab-biano continuato a produrre effetti. Ap-pare elusa quindi la richiestagovernativa di sospensione in attesadella Consulta. Per due volte - diceOnofrio Introna, presidente dellassisedi via Capruzzi - il 28 luglio e il 12 ot-tobre scorsi, il Piano predisposto dal-lAmministrazione regionale sulla basedelle indicazioni governative statogiudicato valido, sotto gli aspetti tec-nici, dalla struttura interministerialeincaricata di esaminarlo. Il nodo fondamentale legato allaquestione delle internalizzazioni. Per ottenere i fondi, la Regione ha do-vuto confermarne il blocco, e cancel-lare lodg approvato il 22 settembre,allunanimit del Consiglio regionale,per chiedere a Roma di stralciare,dalle condizioni poste, la sospensione

    delle internalizzazioni. I provvedimentiriguardano in particolare le Asl deBrindisi e Lecce. Intanto, torna a riu-nirsi Commissione Sanit per appro-vare la modifica allart. 24 della LeggeRegionale 4/2010 riguardante la no-mina del direttore generale delleAziende Ospedaliero Universitarie, unulteriore adempimento richiesto dal

    LA PUGLIA AL BIVIO. DA UNA PARTE LA CERTEZZA OCCUPAZIONALE PER I LAVORATORI PRECARIDEL COMPARTO SANITARIO.DALLALTRA I 500 MILIONIDI EURO DEL FONDO SANITARIO NAZIONALE

    SONO 18 GLI OSPEDALICHE DOVRANNO CHIUDEREIN TUTTA LA PUGLIA DA RICONVERTIRE ENTROIL 2010 IN CASE DELLA SALUTE, PRESIDITERRITORIALI E POLI RIABILITATIVI. MA LANNO GI FINITO

    PREVISTO TICKET DI UN EURO SU OGNI RICETTA (ECCETTO PATOLOGIE CRONICHE) PER ABBATTERE LACQUISTO DI FARMACINON INDISPENSABILI.TAGLI ALLE CLINICHE PRIVATE

    FRANCESCHINI (PD) FA UNINTERROGAZIONE AL MINISTRO FAZIO: PIEMONTE E PUGLIA DUE PESI E DUE MISURE. VENDOLA A BERLUSCONI: POLEMICA POLITICA SPINTA

    Dario Franeschini Ferruccio Fazio

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  • il tacco dItalia 13 Dicembre 2010

    Governo nazionale per la sottoscri-zione. La commissione, presieduta daDino Marino, ha espresso allunani-

    mit parere favorevole. La Giunta, d'intesa con il Rettore del-lUniversit, proceder alla nomina.

    VendolachIede un faccIa a faccIa con Il premIerLa sottoscrizione tarda ad arrivare,malgrado la Giunta abbia assecon-dato alcune delle richieste prove-nienti da Roma, come la modificadelle procedure di nomina dei diret-tori generali delle aziende ospeda-liero - universitarie. Il sospetto che la partita in gioconon abbia nulla a che vedere con ilPiano di rientro, ma che riguardi i rap-porti tra Puglia e Governo, dice las-sessore alla Sanit, Tommaso Fiore. La questione di fondo restano le in-ternalizzazioni. Il governo chiede chela Regione blocchi il piano di assun-zioni alle Asl (anche quelle attive e cheriguardano circa 800 persone) dei pre-cari che lavorano nelle aziende affida-tarie di servizi sanitari e ospedalieri.Ma la giunta pugliese non rinuncia aquelle gi avviate. Afferma ancora Fiore che solo unatrentina di precari sono stati gi as-sunti tra Lecce e Brindisi. E questo dimostrerebbe che la normadi fatto inapplicata dal 6 agostoscorso.Ed in un orizzonte cos delineato,che, il 18 novembre, irrompe sullascena, il Ministro per gli Affari regio-nali, Raffaele Fitto.

    fIne ottobre.caro berlusconI tI scrIVoCaro Presidente,

    in data 2 agosto scorso Le ho scritto circa la mancata sottoscrizione daparte dei Ministri competenti dellAccordo per lapprovazione del Pianodi rientro della Regione Puglia. A distanza di alcuni mesi mi trovo co-stretto a riproporre alla Sua cortese attenzione la spiacevole e grave si-tuazione venutasi a determinare a causa della perdurante assenza dellasottoscrizione del citato Accordo, nonostante che in data 28 luglio e indata 12 ottobre il Piano di rientro della Puglia sia stato ritenuto idoneodalla struttura tecnica interministeriale che ha, quindi, formalmente ri-tenuto efficace le azioni individuate congiuntamente alle strutture tec-niche di questa Regione. Sottolineo che il Consiglio Regionale della Pugliaha gi approvato sin dal 22 settembre le norme richieste da Giulio Tre-monti Ferruccio Fazio e Raffaele Fitto con la nota interministeriale del 5agosto scorso. Ritengo che la Puglia abbia sin qui dato ampia e totale collaborazioneal Governo per addivenire alla definizione di un Piano di rientro valido che,per, inspiegabilmente non trova ancora formalizzazione. Le chiedo, quindi, un autorevole e risolutivo intervento presso i Ministricoinvolti affinch si possa giungere sollecitamente alla sottoscrizionedellAccordo cos come avvenuto per tutte le altre Regioni italiane inPiano di rientro. appena il caso di segnalare alla Sua sensibilit che stiamo parlandodi salute dei cittadini e che non possibile pensare che elementi altri,

    di polemica po-litica spintasino a rischiarelacerazioni isti-tuzionali, pos-sano pesarepi del dovutonella vicenda.

    Silvio Berlusconi Nichi Vendola

    Raffaele Fitto

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  • Inchiesta// Braccio di ferro//

    la gamba tesadI fItto e Il corto cIrcuIto IstItuzIonale

    di FRANCESCA QUARTA

    IL GOVERNO CHIEDE ALLA PUGLIA IL PIANO DI RIENTRO. POI FA ALCUNI DISTINGUO, PER RISPONDERE AI QUALI LA PUGLIA EMANA DUE LEGGI.FITTO ENTRA A GAMBA TESA NELLA QUESTIONE, IMPUGNANDO LE NORME DI FRONTE ALLA CORTE COSTITUZIONALE. TUTTO SI PARALIZZA. ENTRO IL 15 DICEMBRE: O LA FIRMA DEL PIANO O IL COMMISSARIAMENTODELLA REGIONE. QUANDO IL CONTO ALLA ROVESCIA STA PER SCADERE ARRIVA LA BOCCIATURA DELLA CONSULTA, FITTO FIRMA IL PIANO E VENDOLA SMALTISCE I RIFIUTI DI NAPOLI

    Non c pace per la sanit pugliese.Nuova frattura tra Istituzioni. Il 18 no-vembre, il Consiglio dei Ministri, su pro-posta di Raffaele Fitto, titolare per gliAffari regionali, ha impugnato, di frontealla Consulta, due leggi regionali: la n.11/2010 e la n. 12/2010. Si tratta delle norme che lo stesso Go-verno richiese alla Regione, quali condi-zioni per pervenire alla firma sul Piano diRientro. Il tempo stringe. Per la sotto-scrizione, infatti, partito definitiva-mente il conto alla rovescia (la firmadeve arrivare entro il 15 dicembre), mail percorso minato da nuove difficolt.Accade cos che, se i fondi sembrano al-

    lontanarsi, contestualmente, lo spettrodel commissariamento si materializzacon forza, di fronte al tempo che vola. La prima delle due norme riguarda le co-perture previste dal Bilancio autonomoper il triennio del piano e che si rilevaessere stata oggetto di censura gover-nativa, perch prevede la cessazionedell'efficacia delle disposizioni in essacontenute in caso di mancata sottoscri-zione dellaccordo per il rientro dal di-savanzo sanitario nei termini previsti. La maggioranza di via Capruzzi ha infattiinserito nei testi una clausola che ne de-termina lefficacia: lemendamento, afirma dellassessore Nicola Fratoianni

    prevede che la loro validit legislativacessi qualora laccordo non venga pisottoscritto dal governo nazionale.Il conflitto nasce qui. Il Governo contestala possibilit che lefficacia della leggedipenda strettamente dall'accordo sulpiano. Michele Pelillo, assessore al Bi-lancio, spiega che si tratta di una normapuramente tecnica, perch ovvio chequelle coperture siano legate al piano. La seconda norma, che, per la Regione,risulterebbe anchessa inefficace se ilPiano non venisse sottoscritto, blocca leinternalizzazioni, salvando, per, quellegi avviate dalle Asl prima del 6 agosto,data a partire dalla quale come stabi-

    lito dalla norma - vengono sospese le in-ternalizzazioni.In questo caso limpugnazione cau-sata da profili di illegittimit costitu-zionale. In pratica, un corto circuitoperch il Governo rileva che alcune di-sposizioni presuppongono logicamentela vigenza delle norme sospese, le qualinon cessano di essere incostituzionali.Forse, nella prospettiva governativa, sa-rebbe auspicabile labrogazione e nonla sospensione delle norme? A fine novembre il nodo si scioglie: laConsulta boccia una delle due leggi eFitto firma il piano di rietro.Tanti i commenti alla notizia.

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  • Lo segue a ruota Rocco Palese, capogruppo Pdl inConsiglio regionale della Puglia: "Il Governo nazio-nale e il ministro Fitto hanno confermato ancheoggi lo spirito istituzionale e di collaborazione finqui sempre mostrato nei confronti della RegionePuglia sulla firma del Piano di Rientro. Ci auguriamoche questo spirito, peraltro oggi invocato anche dalpresidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna,possa contraddistinguere davvero tutti per arrivarein tempi brevi alla firma del Piano. Da parte nostra,

    abbiamo favorito l'iter legislativo di tutte le norme necessarie; il Governo nazio-nale non ha mai assunto posizioni politiche, ma solo rilievi tecnici, e ci augu-riamo che tutti gli esponenti regionali, a tutti i livelli, seguano lo spirito delpresidente Introna". La Giunta regionale, da par suo, dopo aver accusato il colpo, prende in considerazione la possibilit di sollevare in ogni sede (di frontealla Commissione parlamentare di inchiesta sui deficit sanitari, presieduta dall'on. Leoluca Orlando e in Conferenza delle Regioni) il problema del mancato ri-spetto da parte del Governo del principio di leale collaborazione tra le Istituzioni della Repubblica.

    il tacco dItalia 15 Dicembre 2010

    Per Michele Losappio, assessore regionaleal Bilancio, chi aveva ancora dubbi ser-vito. Il ricorso alla Corte Costituzionale delMinistro Fitto contro quelle leggi con cui laRegione intendeva rispettare proprio le pre-scrizioni indicate dal Governo come condi-zione per sottoscrivere il Piano di rientrochiarisce che lobiettivo quello di non fir-mare e di arrivare al commissariamentodella nostra sanit. Siamo dunque davanti

    ad atti di slealt istituzionale rivendicati da un Ministro che anche ilcapo del Pdl pugliese. Per questo non regge lapparente neutralit deiConsiglieri del Pdl che attendono la sottoscrizione dell'accordo per impe-gnarsi con giudizi ed atti. Quando Fitto vuole confinare i lavoratori deiservizi nella precariet lo fa anche come leader del Pdl e tutti sono chia-mati alle proprie responsabilit davanti ai pugliesi. Quanto al commissa-riamento esso procurer danni incalcolabili al diritto alla salute nellanostra regione e il Governo dovr gestirlo in proprio perch non verr ac-cettata alcuna soluzione di coinvolgimento della Regione e saremo noinei territori a chiarire le conseguenze dei tagli ed a chiamare Sindaci, As-sociazioni e Sindacati alla mobilitazione. Il commissariamento sar poiscongiurato con la firma del Piano.

    mIchele losappIo

    rocco palese

    Interviene anche il diretto interessato, Raf-faele Fitto, per il quale latteggiamento

    del Governo nei confronti della Regione Pu-glia, al pari delle altre, sempre stato im-

    prontato al principio di lealecollaborazione che proprio del rapportotra Istituzioni della Repubblica. Di fronteagli scomposti atteggiamenti del Governoregionale e della sua maggioranza che de-finiscono ogni volta attacco politico il re-sponsabile esercizio della prerogativa assegnata al Governo di proporrericorso per conflitto di attribuzioni, opportuno fare finalmente chia-

    rezza. Dallinizio della legislatura il Governo ha impugnato il 20% delleleggi regionali pugliesi, in linea con la percentuale delle altre Regioni.Sulle leggi in questione: la 11/2010 stata oggetto di censura gover-

    nativa perch non possibile prevedere (come fa la legge regionale pu-gliese) la cessazione dell'efficacia delle disposizioni contenute in casodi mancata sottoscrizione del Piano di Rientro nei termini previsti; la

    12/2010 prevede, come richiesto dal Governo, la sospensione degli ef-fetti di altre leggi regionali fino al 15 ottobre ma, essendo stato proro-gato fino al 15 dicembre il termine per la sottoscrizione del Piano, va

    prorogata fino al 15 dicembre anche la sospensione delle norme. Dettoquesto, sempre allinsegna della leale collaborazione e della estremadisponibilit che fin dal principio il Governo ha mostrato nei confrontidella Regione Puglia prorogando per ben due volte i termini per la sot-toscrizione del Piano, la lettera inviata nei giorni scorsi dal presidente

    Vendola sul rispetto delle precondizioni necessarie allapprovazione delPiano (di cui all'articolo 14 del Patto per la Salute sottoscritto tra Go-

    verno e Regioni il 3 dicembre 2009) costituisce elemento utile al fine digiungere allaccordo. I numeri comunicati dal presidente in riferimentoalle internalizzazioni gi effettuate precedentemente e successivamente

    alla data del 5 agosto, e dei quali egli si assume ogni responsabilit,costituiscono base utile; se la Regione provveder anche ad apportare

    le indispensabili correzioni formali e sostanziali alle leggi 11 e12/2010, eliminando i profili di illegittimit costituzionale, ritengo chepotr essere rapidamente integrato il testo dellaccordo per consentire

    quanto prima la firma del Piano e lo sblocco delle risorse.

    raffaele fItto

    Per Losappio Fitto non neutrale. Per Fitto il go-verno ha impugnato di fronte alla Consulta il 20%delle leggi pugliesi. Un dato che sarebbe in lineacon le altre regioni

    La Giunta regionale sta valutando se sollevaredi fronte alla Commissione parlamentare diinchiesta sui deficit sanitari e in Conferenzadelle Regioni il problema del mancato rispettoda parte del Governo del principio di leale col-laborazione tra le Istituzioni della Repubblica

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  • se manca Il tettosulla... spesa

    I

    Inchiesta// Caos ambulatoriale//

    se manca Il tettosulla... spesaLA REGIONE PUGLIA RIDISTRIBUISCE I BUDGET CHE LE STRUTTURE PRIVATE CONVENZIONATEPOSSONO SPENDERE OGNI ANNO, GETTANDO NEL CAOS IL SETTORE AMBULATORIALE. LICENZIAMENTI A RAFFICA E LISTE DATTESA BLOCCATE. ANCORA

    In pieno marasma piano di rientroda 500 milioni lassessorato allaSalute della Regione Puglia ha rivo-luzionato i criteri per l'assegnazionedel budget annuale alle strutture pri-vate convenzionate ambulatoriali (Dgr1500 del 25 giugno 2010).La ragione deriva da una segnalazionedellAutorit garante della concorrenzache risale al 2008 in cui si rimprove-rava alla Regione di utilizzare un si-stema di ripartizione dei fondicristallizzando le posizioni storiche

    degli operatori, producendo ingiustifi-cate alterazioni delle dinamiche dimercato. LAntitrust concludeva au-spicando linstaurarsi di condizioniconcorrenziali.La Regione ha inteso quindi agevolarela libera concorrenza attraverso una

    perequazione dei budget assegnati,con un trasferimento di risorse dastrutture di dimensioni maggiori versooperatori pi piccoli. Senza quindi unreale riconoscimento della qualit edel livello tecnologico delle aziende.Lobiettivo di Tommaso Fiore, asses-sore regionale alla Sanit, avvicinarei servizi sanitari convenzionati ai cit-tadini. LAntitrust per intervenuta nuova-mente sullargomento e il 22 ottobrescorso ha sancito che il DGR Puglia n.2671/09 e la DGR n. 1500/10 nonhanno risolto gli effetti distorsivi dellaconcorrenza nella sanit privata pu-gliese. LAutorit Garante della Con-correnza e del Mercato liquida inpoche righe il provvedimento rilevandoche considerati le valutazioni e gli au-spici gi formulati (), in merito alladeterminazione dei budget per i labo-ratori di analisi cliniche anche conespresso riferimento alle struttureoperanti nella Regione Puglia quantolamentato mediante la segnalazionein oggetto risulta coperto dalle valu-tazioni gi formulate dallAutorit,come peraltro ricordato da codesteassociazioni nella segnalazione in og-getto. Si da cio ragione alle asso-ciazioni ricorrenti, reiterandosostanzialmente il proprio parere inmerito allesigenza di introdurre un di-verso sistema di ripartizione dei tetti

    di spesa.Si attendono ora gli esiti delle decinedi ricorsi al Tar. La prima sentenza attesa al Tar di Lecce per i primi del2011.Chi si oppone alla 1500 sottolineacome i tagli sulle spese totali non su-perano il 2%, mentre leffetto per lesingole imprese fa sapere il neo co-stituito Comitato per la libera sceltain sanit - devastante, con alcunicasi limite in cui si registrano per ipiccoli aumenti del tetto di quindicivolte e per i grandi abbattimentidell80%. Il criterio con cui si sono ri-distribuiti i tetti di spesa la mera po-sizione geografica, cercando dispalmare il budget sullintero territo-rio, evitando posizioni forti. Ma che i piccoli non siano in grado dispendere limprovviso portafoglio a di-sposizione, lo dimostra il fatto cheoggi su un tetto annuo di 82 milioni, il16% risulta ancora non impiegato. Tre-dici milioni su base regionale che ipiccoli non hanno ancora speso,mentre i grandi hanno gi esauritoin funzione della libera scelta del pa-ziente. Il provvedimento regionale stato poirecepito da ciascuna Asl in modo di-verso. Brindisi lunica a non averdato immediata esecuzione per lannoin corso, pianificando per sin dora iprogrammi di attivit 2011.

    Bari e Taranto lo hanno interpretatonella maniera pi traumatica provane che le liste dattesa sono au-mentate - valutando la retroattivit delprovvedimento per le prestazioni gierogate nei mesi di gennaio-settem-bre 2010. LAsl di Lecce, temendo diperdere gli inevitabili ricorsi (lo hascritto nero su bianco nella deliberacorrettiva) ha ritirato il principio di re-troattivit, applicando i nuovi tetti apartire dallultimo trimestre dellanno;tuttavia non risulta siano state ancorapagate le prestazioni di luglio.

    GLI EFFETTI SONO TRAUMATICI, CON ALCUNI CASI LIMITE IN CUI SI REGISTRANO PER LE PICCOLE STRUTTURE AUMENTI DEL TETTO DI QUINDICIVOLTE E PER LE GRANDIABBATTIMENTI DELL80%

    LE STRUTTURE CHE HANNOGI CONSUMATO IL TETTOENTRO SETTEMBRE, RITROVANDOSI IN OTTOBRECON UN TETTO PI BASSO, A CAUSA DELLAPPLICAZIONE DELLA NUOVA DELIBERAREGIONALE, NON HANNOPOTUTO GARANTIRE LE PRESTAZIONI A CARICODEL SERVIZIO SANITARIOREGIONALE

    da sinistra: MASSIMO IURINO (Laboratorio LBD - Altamura)ROBERTO PANNI (Odontoiatra - Branche a visita - Bari)TEO VACCA (Centro Analisi Cliniche San Paolo - Bari)

    FRANCESCO PIGNATELLI (Laboratorio Pignatelli - Lecce)MARIO DE MARTINO - (Biologo del Laboratorio Romano) - Lecce

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  • Lintervista// Sergio Di Tondo//

    tettI dI spesa:cos le asl Interpretano

    SERGIO DI TONDO DIRIGENTE AMMINISTRATIVO IN PENSIONE DELLE ASL PRIMA DI LECCE EPOI DI BRINDISI, PER ANNI RESPONSABILE DEI RAPPORTI CONVENZIONALI CON LE AZIENDE ACCREDITATE E DELLA CONTRATTUALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE PRIVATE. CON LUI ABBIAMOCOMMENTATO GLI EFFETTI DELLA CONTROVERSA DELIBERA DI GIUNTA N. 1500/2010La branca ambulatoriale accredi-tata, composta dai medici speciali-sti, laboratori analisi e centriradiologici e di riabilitazione chehanno subito un ridimensionamentodei budget a seguito dellapplica-zione del DGR 1500, contestano ilprovvedimento che considerano unregalo regionale ai troppi neo-ac-creditamenti concessi negli ultimianni. Oltre al merito della riformaprotestano anche per la mancanza dipreavviso e per la sostanziale retro-attivit dellatto. Le ASL pugliesihanno infatti da poche settimanecorretto il tetto di spesa di ognistruttura, alzandolo o abbassandologi con riferimento al 2010. Fa ec-cezione la sola ASL di Brindisi che ha

    fissato la decorrenza al prossimoanno. Perch secondo lei? Forse per-ch i neo accreditati a Brindisi sonopochissimi?Sicuramente questa una delle com-ponenti, per una filosofia applica-tiva del provvedimento regionale unpo meno traumatica di quella diLecce o di Bari. Per una serie di ragioni infatti ha so-stanzialmente conservato i valori dispesa attribuiti alle singole struttureper lanno 2009 anche per il 2010pianificando per e sin dora, in ese-cuzione della delibera 1500 regio-nale, i programmi di attivit 2011.Quindi, la Asl di Brindisi non ha vo-luto traumatizzare la coda dellanno2010, anche perch per molte bran-

    che cerano una serie di prenotazionigi in piedi, gi accese, per cui ilmodificare al ribasso i tetti di spesadi alcune strutture voleva dire veniremeno a quellimpegno assunto con laprenotazione circa la eseguibilitdella prestazione.E per converso, le altre strutture cheavessero ricevuto lincremento delbudget assegnato, magari non sa-rebbero state in grado in tempo realedi assorbire la domanda, con ci de-terminando quindi verosimilmente unulteriore scompenso sociale nei con-fronti dei cittadini. Credo, ma una mia interpretazione,che sia stata la logica che ha soste-nuto la decisione finale del direttoregenerale di Brindisi.

    Perch Bari e Lecce non hannoagito come Brindisi?Lo hanno fatto in parte, nel sensoche hanno conservato per i 9/12 del-lanno e quindi fino a settembre i va-lori dellanno precedente, e attribuitosolo i valori che derivano dallappli-cazione della nuova delibera regio-nale limitatamente al periodoottobre, novembre e dicembre.

    Tutti i pazienti possono accedere inconvenzione entro il limite dei tetti?Le strutture che hanno gi consu-mato il tetto entro settembre, ritro-vandosi in ottobre con un tetto pibasso, a causa dellapplicazionedella nuova delibera regionale, nonhanno potuto garantire le prestazioni

    il tacco dItalia 17 Dicembre 2010

    La protesta dei lavoratori delle aziende sanitariedi branca ambulatoriale colpite dal DGR/1500

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  • il tacco dItalia 18 Dicembre 2010

    a carico del servizio sanitario regio-nale.

    Quindi?Quindi c il rischio concreto chechiudano le attivit.

    Ma lei, in base alla sua esperienza,ritiene credibile che questi opera-tori sanitari privati impediscano difatto laccesso alle strutture ai pro-pri utenti-pazienti?Il problema semplice. La strutturache non pu pi erogare prestazionicon oneri a carico del servizio sani-tario regionale, due cose pu fare: ole fa pagare al cittadino, oppure devedire io non posso erogare pi nulla.Quindi le attivit, quindi gli operatoridipendenti se ne vanno, perch unastruttura non pu tenere in piedi unapparato di operatori che non potrremunerare.

    C stato, come ha detto Fiore, unassalto alla diligenza?Non un assalto alla diligenza: unconcetto va chiarito.La Regione non ha diminuito i fondi dadestinare alla funzione della speciali-stica ambulatoriale, se non del 2%,che un valore residuale.Ha voluto solo modificare i criteri diattribuzione di quei fondi tra le diversestrutture, e lo ha fatto, dice la Regione,secondo una logica di adeguamento

    alle indicazioni dellanti-trust, cheavrebbe visto per gli anni precedentisolo la conservazione, in Puglia, delleposizioni storiche delle strutture. Conin pi un intendimento lodevole: age-volare un riequilibrio sul territorio deipunti di erogazione, per avvicinare iservizi al cittadino.Il problema che questo provvedi-mento non stato n preceduto nsostenuto da una idonea pianifica-zione utile ad agevolare lo sposta-mento fisico delle strutture stesseverso territori comunali oggettiva-mente meno serviti. ben noto cheper la maggior parte dei casi si trattadi strutture complesse il cui eventualespostamento in altro ambito territo-riale necessita di tempi adeguati e co-munque non certo immediati (comese si dovesse trasferire un banco divendita di frutta e verdura). Il percorso

    definito dalla Regione, per la sua im-mediatezza e radicalit, determina laperdita certa e secca della capaciterogativa di grosse Strutture (sino adoltre il 50% della capacit consolidatanel tempo) e il contestuale caos nellepiccole strutture decentrate, che ve-rosimilmente non avranno neanche lacapacit organizzativa di fronteggiarein tempi brevi la maggiore domandadi prestazioni da parte dei cittadini.

    Da ex manager pubblico, vede un pe-ricolo per la tenuta della stessa Asl?Cio non avr anche lazienda sani-taria locale dei ritorni negativi?Lo stravolgimento dei criteri di attri-buzione dei tetti di spesa determinercon assoluta immediatezza le seguenticonseguenze:- la impossibilit per numerose strut-ture di poter continuare ad erogare

    prestazioni sanitarie con oneri a ca-rico del Servizio Sanitario Regionale,con conseguente grave disordine so-ciale;- lobbligo, per i cittadini che inten-dessero continuare ad avvalersi per li-bera scelta e continuit terapeuticadella stessa struttura ridimensionatanellattribuzione del tetto di spesa, asostenere il costo della prestazione aproprio carico;- la caduta verticale dei livelli occu-pazionali sino ad oggi garantiti dallestrutture, con conseguente gravedanno per gli operatori del settore.Inoltre nel tentativo di migliorare laerogazione dei servizi sui territori pidecentrati si viola il diritto di sceltadel paziente, a vantaggio di strutturepi piccole. Invece il diritto di sceltadel paziente va tutelato a tutti i costi.

    C IL RISCHIO CONCRETODI CHIUSURA PER LE AZIENDE SANITARIEPRIVATE ACCREDITATE DANNEGGIATE DAL DGR 1500

    I lavoratori si appellano ai cittadini

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  • tuttI gI dal tetto.nasce Il comItato per la lIbera scelta del cIttadIno In sanItAllindomani della ridistribuzione dei tetti di spesa da parte della RegionePuglia, nasce il Comitato per la Libera Scelta del Cittadino in Sanit.Si tratta di un movimento spontaneo di un migliaio di medici, biologi, lavo-ratori dipendenti e collaboratori appartenenti a circa 80 strutture della sa-nit specialistica ambulatoriale, ovvero: studi medici delle branche a visita(odontoiatri, oculisti, cardiologi, ecc.), laboratori analisi, studi radiologici edi medicina nucleare, centri di terapia riabilitativa, nelle province di Bari,Bat, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce.

    GLI OBIETTIVI1) Informare tutti gli utenti del servizio sanitario regionale che la delibera digiunta n1500 del 26-06-2010 viola il principio costituzionale della libertdi scelta del luogo di cura (sia pur nei limiti delle risorse disponibili) e mettein pericolo lesistenza stessa della medicina specialistica accreditata.2) Far comprendere allopinione pubblica che la riforma solo una ridi-stribuzione dei budget che non prevede alcun risparmio per le casse dellaRegione.3) Difendere il posto di lavoro di centinaia di dipendenti delle strutture ade-renti al comitato che fanno registrare tagli del budget che in alcuni casi ar-rivano fino all80%. ingiusto punire gli studi medici e le strutture sanitarieche negli anni hanno assunto personale specializzato, investito in tecnolo-gie avanzate e incontrato il favore dei pazienti/utenti.

    LATTIVIT DEL COMITATOIl Comitato ha finora organizzato tre conferenze stampa a Lecce il 27 otto-bre, a Bari il 6 novembre e a Taranto il 25 novembre. Ha prodotto una seriedi interventi sulla stampa e ha cercato tenacemente di convincere lAsses-sore Tommaso Fiore ad aprire un confronto per una analisi delle gravi con-seguenze causate dalla DGR 1500.Il 30 novembre presso il comune di Altamura si tenuto un consiglio co-munale monotematico sullargomento, mentre il previsto incontro tra rap-presentanti del Comitato e lassessore Fiore del 7 dicembre saltatoallultimo momento.Questo Comitato spontaneo per la Libera Scelta del Cittadino in Sanit, oltre

    al nome altisonante, per certi versi unanomalia nel panorama delle rela-zioni sindacali: in primo luogo perch riunisce lavoratori e dipendenti, unitiin una battaglia per la sopravvivenza che non avrebbero mai pensato didover combattere. Poi perch ha una distribuzione molto omogenea tra lesei province pugliesi, con forte rappresentanza di Bari, Lecce, Bari e Bat. Poiperch ne fanno parte in maniera abbastanza equilibrata i medici speciali-sti delle branche a visita e i laboratori analisi, due mondi dellambulato-riale che non hanno mai avuto occasione di condividere un percorsocomune, insieme peraltro a centri di radiologia, medicina nucleare e fisio-terapia (seppur con meno strutture rispetto alle prime due categorie).Il Comitato ha un profilo facebook con circa 1500 amici e si caratterizzaper la volont di alzare il livello del coinvolgimento dei pazienti e utenti,senza ricorrere tuttavia alla serrata o allinterruzione del servizio.Per una materia tecnica come quella dei tetti di spesa nella branca ambu-latoriale non facile attirare lattenzione degli opinion leader, eppure ancheil presidente di Confindustria Puglia Piero Montinari intervenuto sullargo-mento, invitando la politica a riflettere sui danni per le imprese e per i la-voratori, oltre che per lutenza.

    LA PROPOSTASecondo il Comitato, se si voleva introdurre un criterio pi concorrenziale,come peraltro prescritto dallAntitrust, la soluzione pi corretta sarebbe statail tetto unico di branca. Un meccanismo che, pur con lintroduzione di op-portuni meccanismi di salvaguardia da comportamenti opportunistici e dilimitazioni del rischio di abuso di posizione dominante:a) garantisce la libera scelta del cittadino nellambito di ciascuna ASLb) garantisce la continuit assistenziale fino alla fine dellannoc) instaura un meccanismo virtuoso di competizione sulla qualit (comeprescritto dallAntitrust)d) permette a tutti di crescere e di affermarsi secondo i reali meriti di cia-scunoe) non comporta aumenti, nemmeno di un euro, delle risorse economicheprogrammate.

    Bari - Villa Romanazzi Carducci Lecce - Sala stampa della Provincia

    Taranto - Sala conferenze Confindustria

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  • il tacco dItalia 20 Dicembre 2010

    Inchiesta// Il caso Calabrese//

    pet-tac: per lecce la regIone non assegna soldI

    di MARIA LUISA MASTROGIOVANNI

    LA STORIA DI UN PARADOSSO DELLA BUROCRAZIA. DOPO ANNI DI CARTE BOLLATE E RICORSI IN GIUDIZIO, LA PET-TAC DI CAVALLINO HA LAPPROVAZIONE DI REGIONE E ASL. CONVENZIONATA CON IL SISTEMA SANITARIO REGIONALE, MA NON VENGONO ASSEGNATE RISORSE PER IL RIMBORSO DELLE PRESTAZIONI

    Le prestazioni Pet-Tac costituisconoallo stato attuale il pi avanzato si-stema diagnostico per le patologieoncologiche. Lindagine Pet-Tac in-fatti consente la valutazione di pa-zienti oncologici, della vitalitmiocardica e del metabolismo cere-brale nelle malattie neurovegetative. La Pet-Tac ha quindi acquisito unruolo clinico-diagnostico estrema-mente rilevante, sia in campo onco-logico, sia in quello cardiologico eneurologico, perch in grado di for-nire precocemente informazioni di

    tipo funzionale che spesso prece-dono linsorgenza di una condizionepatologica, considerata una presta-zione con funzione salvavita.Di tali importantissime apparecchia-ture vi una ingiustificata carenza inmolte Regioni meridionali ed in par-ticolare in Puglia, che annovera adoggi solo 5 postazioni pet pubbliche:3 presso strutture pubbliche: gliospedali di San Giovanni Rotondo,Bari, Barletta, Brindisi e una privataaccreditata presso lazienda Cala-brese a Cavallino.

    Poich la Regione (regolamento re-gionale n. 14 del 30-6-09) ha piani-ficato che vi sia una Pet-Tac ogni750mila abitanti, ne consegue che lastruttura di Calabrese dovrebbe in-tercettare lintera domanda dei cit-tadini appartenenti allambitodellAsl Le.Il Centro Calabrese in possesso ditutti requisiti di legge per risponderealla domanda del territorio di appar-tenenza, avendo ricevuto il definitivonulla osta, dopo lungo e tortuoso iterburocratico e giudiziario, da parte

    LA REGIONE HA ASSEGNATO PER LINTERA BRANCA RADIOLOGICA DI TUTTA LA REGIONE SOLO180MILA EURO. QUANTO BASTA PER UN SOLO MESE DI PET-TAC FATTE A CAVALLINO

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  • il tacco dItalia 21 Dicembre 2010

    della Asl di Lecce il 13 luglio scorso.Da allora e fino al 20 novembrescorso la pet-Tc Calabrese ha gieseguito per 803 pazienti circa 1000esami. La lista dattesa, peraltro contempi brevissimi di massimo una set-timana, riguardano circa 200 pa-zienti fino al 31 dicembre.Nonostante questo la Regione Puglia

    ha fissato un budget irrisorio per lin-tera branca, pari a poco pi di180mila euro con espressa esclu-sione proprio delle prestazioni di PET-TC che, a tuttoggi, non risultanocontrattualizzate dalla ASL LE.Di fatto costringendo i pazienti adandare fuori regione, facendo lievi-tare i costi a carico del SSN.

    Calabrese infatti aveva concordatouna tariffa a carico del SSN al mi-nimo tra quelle previste, di granlunga al di sotto di quanto oggi la Re-gione paghi per ogni Pet-Tac eseguitaal nord.Ma il budget assegnato copre le pre-stazioni per un solo mese di eserci-zio, di fatto annullando tutti ibenefici per i pazienti, che derivanodallavere una struttura pet-tac di al-tissima tecnologia, in loco.Infatti secondo il regolamento regio-nale 14/09, essendo una strutturaprivata convenzionata accreditata,dovrebbe vedersi assegnato un bud-get minimo pari a quello necessarioper coprire le prestazioni richiestedal territorio di riferimento, ossia1500 Pet-Tac allanno, per 750milaabitanti. Cos non stato. Il paradosso proprio questo: che daun lato la Regione e la Asl hanno ap-provato la convenzione con la pet-Tacdi Cavalino, dallaltra non hanno as-segnato un budget alla struttura.Intanto aumentano di mese in mesei viaggi della speranza e anche leliste dattesa. A causa della storicacarenza di strutture Pet-Tac in Pugliae con laumentare delle malattie neo-plastiche (dati forniti dalla Ares Pu-glia e dalla Svim Service-Puglia) sievidenzia un trend di crescita co-stante di pazienti che si rivolgonoalle strutture fuori Provincia di Leccee fuori dal territorio della Regione Pu-glia. Si tratta di pazienti in lista da mesi instrutture fuori Regione per i quali lavicinanza della struttura e limme-diatezza della prestazione compor-

    terebbe non solo lalleviare i disagifisici e psicologici a seguito deiviaggi della speranza, ma anche lapossibilit di unaspettativa di vitapi lunga. noto che le prestazioni salva vita,quale la Pet-Tac, hanno propriolobiettivo di avere certezza della dia-gnosi per poter intervenire rapida-mente.I numeri delle persone che ogni annoaffrontano fatica e spese per fare laPet-tac presto e fuori Regione fannoindignare.Nel 2009, 4.975 persone sono an-date fuori regione per la Pet-Tac, perun costo a carico delle casse pubbli-che di quasi 6,5 milioni di euro.Nel 2009, 1.100 pazienti provenientidalla sola Asl-Le, cio il territorio diriferimento di Calabrese, si sono ri-volti alle altre strutture Pet-tc pre-senti in Puglia, per un costo di circadue milioni di euro.Significa che la Pet-Tac di Cavallino commisurata, esattamente comeimpone la legge, al territorio di riferi-mento e alla domanda.Perch allora non assegnare subito ilbudget per quei 1500 pazienti cheogni anno potrebbero usufruirne?Che cosa resta loro da fare, dunque?La Pet-Tac di Calabrese, attendendorisposte dalla Regione, sta comunqueeffettuando gli esami Pet-Tac in re-gime di convenzione, i pazienti pos-sono prenotare e pagare solo il ticketprevisto (e non oltre mille euro, che il costo della prestazione).In attesa che la burocrazia si dia unamossa.

    4.975Le persone che nel 2009 sono andate fuori regione per la Pet-Tac

    6,5 milioni di euroIl costo a carico delle casse pubbliche per i viaggi della speranza

    1.100I pazienti della Asl-Le che nel 2009 hanno fattola Pet-Tac fuori provincia, ma in Puglia

    2 milioni di euroIl costo a carico del servizi sanitario regionale per le Pet-Tacdei salentini fatte nel resto della Puglia

    1.500I pazienti che ogni anno possono rivolgersi alla Pet-Tac di Cavallino

    180 mila euroIl budget assegnato alla Regione. Basta solo per un mese di Pet-Tac

    I numeri

    Sala dattesa

    Particolare della Pet-tac Giuseppe Calabrese

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  • Inchiesta// Pubbliche eccellenze//

    breast unIt. al fazzI Il cancro sI combatte In pool

    COMPIE UN ANNO DI ATTIVIT LA BRESTUNIT PRESSO IL VITOFAZZI: UN GRUPPO INTERDISCIPLINARE PER IL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA MAMMARIO CHE AFFRONTA OGNI SINGOLO CASO IN RIUNIONI SETTIMANALICOLLEGIALI, PIANIFICANDO TUTTI GLI INTERVENTI NECESSARI PER LA PAZIENTE

    di MARIA LUISA MASTROGIOVANNI

    In un anno la Breast unit ha valutatopi di 250 nuovi casi di pazienti af-fette da neoplasia mammaria del Sa-lento, che sono state valutate in 44riunioni settimanali.Lunit composta da undici medicispecialisti di diverse branche dellamedicina; dal chirurgo plastico al ra-diologo, dalloncologo medico allo psi-cologo, dal radioterapista al fisiatra.Sono coordinati dal primario di Onco-logia del Fazzi e un addetto ammini-strativo si occupa di pianificare,programmare, prenotare, per ogni sin-gola paziente, ogni analisi e ogni in-dagine diagnostica pre e postintervento.Per Rosachiara Forcignan, responsa-bile del day-hospital oncologico, sitratta di un sogno che si realizza. Iltumore alla mammella spiega la For-cignan - forse quello che maggior-mente implica un coinvolgimentomultidisciplinare per le sue specificitbiologiche compresa la delicatabranca della psicologia oncologica. Ilfattore critico di successo della nostraBreast Unit proprio quello umano. Cerchiamo perci, con un lavoro disquadra, di seguire la paziente nontrascurando laspetto psicologico enaturalmente tutti gli effetti collateraliche la terapia oncologica comporta.

    Ecco: proprio questo che sognavo difare. Aiutare ed incoraggiare le donnea vivere meglio questa dolorosa espe-rienza con la consapevolezza da parteloro che a fianco al loro percorso cisono professionisti consapevoli, inte-ressati e sensibili al loro disagio e allaloro sofferenza.La caratteristica che contraddistingueil gruppo dunque la multidisciplina-riet, che consiste nella discussionecollegiale che avviene ogni settimana,in cui partecipano tutti gli specialistiallo scopo di consigliare alla pazienteil miglior percorso diagnostico-tera-peutico attraverso una decisione con-divisa da pi specialisti. La pazienteuna volta operata non viene lasciata

    a se stessa nella difficolt logistica diprenotarsi da sola ed eseguire esamistrumentali, e di dover provvedere dasola a prenotare le visite dagli altrispecialisti (es radioterapista o onco-logo), ma viene accompagnata dalpersonale addetto.Per il 50 % delle donne seguite dallaBreast unit del Fazzi stata prescrittala sola terapia ormonale, sfatandoquel mito ormai appannaggio solodelle oncologie di scarsa qualit - diceil primario Lorusso - che la donna ope-rata di tumore al seno debba per forzafare la chemioterapia per evitare la ri-caduta. Il trattamento ormonale, in-fatti, quando indicato, consenteidentiche possibilit di protezionesenza i noti effetti collaterali spessodevastanti della chemioterapia.I dottori della Breast Unit, hanno inol-tre stilato le Linee guida per la dia-gnosi ed il trattamento del carcinomamammario che sono state inviate perapprovazione a tutte le Unit di Onco-logia della provincia di Lecce alloscopo di omogeneizzare i percorsi e leterapie, perch la donna salentina af-fetta da cancro del seno abbia in ognipunto della Rete Oncologica Salentinaidentiche possibilit di cura evitandoinutili viaggi della speranza, con laconsapevolezza di avere il pi vicino

    possibile alla propria abitazione unluogo dove curarsi e guarire.

    ROSACHIARA FORCIGNAN,RESPONSABILE DEL DAY HOSPITAL ONCOLOGICO: UN SOGNO CHE SI REALIZZA. UN GRUPPO DI STUDIOSICHE COMBATTE IL TUMORE AL SENO

    UNDICI MEDICI HANNOTRATTATO 250 CASI DI TUMORE IN 44 RIUNIONI SETTIMANALI. AL 50% DELLE DONNE IN TERAPIA PRESSO IL FAZZI STATA PRESCRITTA LA SOLA TERAPIA ORMONALE, NON LA CHEMIO

    il tacco dItalia 24 Dicembre 2010

    Rosachiara Forcignan

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  • effIcIentI,senza sprechIVito Lorusso, coordinatore della Breast unit del Vito Fazzidi Lecce e primario di oncologiaal nosocomio del capoluogo

    La Breast unit attiva al Vito Fazzida un anno. Quali gli obiettivi per cui nata?Volevamo offrire un servizio in pi alledonne operate al seno. Finora, una

    volta operata, la donna veniva lasciataa se stessa: venivano date ovviamenteindicazioni sugli esami da eseguire,ma al trauma da affrontare, si aggiun-geva la fatica e anche la sofferenza didover affrontare da sola il percorso te-rapeutico. In centri altamente qualificati, soprat-tutto allestero, e in Italia nellIstitutoLoieo e nellIstituto tumori di Milanodi Veronesi, al contrario, la paziente accompagnata nel suo percorso diguarigione.Ecco: la Breast unit attiva al Fazzi daun anno compete tranquillamente coni centri di alta qualit.

    Con quali risorse va avanti la Breastunit?Non abbiamo budget. I risultati sonoraggiunti grazie ad una migliore or-ganizzazione delle risorse umane. Isoldi del contratto di lavoro della co-ordinatrice, ad esempio, arrivano daicontributi che riceviamo per la speri-mentazione dei farmaci che effet-tuiamo a livello ministeriale.

    Qui fate ricerca?Certo, siamo un Centro di sperimen-

    tazione sulle neoplasie al seno, peresempio studi osservazionali.

    Quante sperimentazioni portateavanti?Al momento abbiamo 35 sperimen-tazioni attive. Intorno ai cento pazientilanno sono inseriti nei programmi diricerca e riguardano tutte le patologietumorali, non solo quelle al seno.

    Da quanto si fa ricerca?Da quando sono arrivato qui: il 1marzo 2006.

    Come si inserisce la Breast unit nellaprogrammazione regionale?Il Piano sanitario di salute emesso daVendola nel 2009 dice che gli ospe-

    dali si devono organizzare nei gruppimultidisciplinari di patologia.Tutte la patologie vengono affrontatein maniera multidisciplinare ma per laBreast unit abbiamo particolare cura,perch il tumore alla mammella quello a maggiore incidenza. il tu-more pi diffuso.

    Perch?Non si sa.

    Fattori ambientali?Possiamo fare tutte le ipotesi, manessuna prova concreta. Per fortunanon il tumore a maggiore mortalit,perch il 50% guariscono. Ci sono altritumori, come quello al polmone, cheha una mortalit del 90 percento.

    I tumori nel Salento stanno aumen-tando o no?I dati ufficiali, quelli del Registro tu-mori ionico salentino, ci parlano di unaumento in linea con laumento dei tu-mori nel resto ditalia. C insomma ungenerale aumento dei tumori, per mo-tivi probabilmente correlati al nostrostile di vita, al cibo, allambiente.

    IL TUMORI IN SALENTOSONO IN AUMENTO, SEGUENDO UNA TENDENZAGENERALIZZATA IN ITALIA.LE CAUSE? SOPRATTUTTOLO STILE DI VITA, IL CIBO, LAMBIENTE

    Vito Lorusso

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  • del 15 marzo scorso la promul-gazione della legge nazionalesulle cure palliative, la numero38. Sancisce il diritto della persona anon soffrire, ad alleviare il dolore. Unmese prima la Regione Puglia avevadato il via libera allutilizzo dei farmacia base di cannabis per i malati termi-nali in Puglia: da oggi sono a totale ca-rico del servizio sanitario regionale. Ladelibera di giunta (n. 308/10 del 9febbraio scorso) firmata dallassessorealla sanit Tommaso Fiore, uno degliultimi atti del primo governo Vendola,infatti, autorizza le farmacie ospeda-liere delle aziende sanitarie a garan-tire lerogazione dei cannabinoidi acarico del Servizio sanitario regionale,in caso di carenza sul mercato ita-liano. Significa che i farmaci dovrannoessere somministrati a pazienti in re-gime di ricovero o in day hospital o inregime di assistenza domiciliare inte-grata. La Puglia la seconda in Italia,dopo la Toscana, ad aprire ai deri-vati della cannabis per uso terapeu-tico che, tuttavia devono essereimportati in quanto, lo conferma la de-termina della Puglia, nel nostro Paesenon sono disponibili formulazioni com-merciali registrate.

    Di fatto quindi, la lunga trafila buro-cratica per lapprovvigionamento dal-lestero dei farmaci, rimane, ma a farlasaranno le Asl di competenza, che poipagheranno anche il conto: una solaconfezione di medicinale costa 600

    euro ed sufficiente per un mese.Potranno beneficiare del rimborso sa-nitario i malati terminali di cancro o ipazienti affetti da sclerosi multipla, inquanto lutilizzo dei cannabinoidi previsto come trattamento nella tera-pia del dolore. Ne potranno beneficiare un esercito dinovemila ammalati di tumore che ognianno muoiono nella nostra Regione equattromila ammalati di sclerosi. Per iniziare. Perch in realt il campo

    di applicazione molto vasto. Nel2007 un decreto ministeriale aveva in-serito le principali sostanze psicoat-tive naturali derivate dalla cannabissativa (il delta-9 tetraidrocannabinolo- THC; il Cannabidiolo - CBD), traquelle che potevano essere importatein mancanza di valide alternative sulmercato italiano. Recependo e applicando quel decretodunque, la Puglia autorizza ad utiliz-zare i derivati della cannabis, sempree solo in mancanza di valide alterna-tive, solo come terapia del dolore esolo per pazienti ricoverati. Tra le patologie ammesse alla cura eal rimborso: spasticit secondaria amalattie neurologiche, nausea e vo-mito non sufficientemente controllatiindotte da chemioterapia o radiotera-pia, dolore cronico neuropatico chenon risponde ai farmaci disponibili.Per avere accesso ai nuovi farmaci, necessario seguire un rigido iter: i pa-zienti per iniziare la somministrazionedevono essere ricoverati. Solo successivamente potranno con-tinuare la terapia a casa. Possono es-sere prescritti solo dal medicospecialista in neurologia, oncologia opreposto al trattamento della terapia

    del dolore, alle dipendenze di strutturesanitarie pubbliche. La certificazioneha una validit di sei mesi e la pre-scrizione 30 giorni. La farmacia ospe-daliera, ricevuta la prescrizionemedica, pu ordinare il farmaco tra-mite lUfficio centrale stupefacenti delministero della Salute. Non si possono acquistare quantita-tivi superiori a quelli necessari a co-prire una cura di sei mesi. Superatoquesto periodo, la trafila ricomincia.Per i malati di sclerosi multipla, quelliche maggiormente saranno interessatidal provvedimento, questa decisione un importante successo. In tutto ilmondo infatti si sono registrati impor-tanti miglioramenti nella sintomatolo-gia, fin quasi a farla scomparire deltutto. Gi il 28 novembre 2009 la Pugliaaveva dimostrato grande attenzione aquesta patologia, quando partirono icontributi-assegni di cura per i malatidi SLA disposti dallassessore regio-nale alla Solidariet, Elena Gentile,oggi in odore di riconferma. Una tappaimportante a cui si aggiunge questul-tima della gratuit delle cure tramite icannabinoidi.

    Inchiesta sanit// Le avanguardie//

    SIAMO LA SECONDA REGIONE IN ITALIA. PRIMA DELLA PUGLIA, LA TOSCANA HA INCLUSO I DERIVATI DELLA CANNABIS TRA I FARMACI CONVENZIONATI CON IL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE, PER CURARSI DALLA SCLEROSI MULTIPLA E PER ALLEVIARE IL DOLORE. RISPARMIANDO SOLDI E SOPRATTUTTO, AVENDO RISULTATI

    cannabIs.oggI In puglIa una medIcIna

    NE POTRANNO BENEFICIARE UN ESERCITODI NOVEMILA AMMALATI DI TUMORE CHE OGNIANNO MUOIONO NELLA NOSTRA REGIONE E QUATTROMILA AMMALATIDI SCLEROSI

    di MARIA LUISA MASTROGIOVANNI

    il tacco dItalia 26 Dicembre 2010

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  • Io mI curocon la marIaIl racconto di chi non si arrende. N alla malattia, n alla burocrazia

    Ha 32 anni, una moglie, un bambino diotto. da sette anni responsabile perla Puglia dellassociazione Luca Co-scioni e da quattro ammalato disclerosi multipla.Andrea Trisciuoglio, da Foggia, dovevive, ha fatto arrivare la sua voce intutta Italia, in tutte le stanze del po-tere. stato lui, insieme alla sua as-sociazione, a scrivere una lettera daitoni decisi a Nichi Vendola, nel 2009.Il testo della determina di Giunta re-gionale che ha fatto il giro dItalia, la308 del 9 febbraio scorso, statoscritto anche su sua proposta e dellasua associazione. divenuto un punto di riferimento perdecine di cittadini malati che tentanodi orientarsi nel caotico mondo ita-liano della cannabis terapeutica: inItalia sono 58mila, un nuovo malato

    ogni quattro ore. In Puglia quattromila.Quando scopre di essere ammalato,inizia a girare mezza Italia scoprendoil tab della cannabis terapeutica:Nonostante la legge autorizzi lim-portazione e il consumo, alla Asl diFoggia non ho trovato un medico chevolesse prescrivere il farmaco. Va avanti per mesi, ad essere rimbal-zato di Asl in Asl finch non riesce a

    convincere quella di Foggia con unaargomentazione puramente econo-mica: perch continuare a spenderetremila euro al mese per la mia flebodi Tysabri, quando con 140 euro di Be-drocan si potevano ottenere risultatimigliori? La Asl si cos impegnata aimportare il farmaco e sostenere lespese. Un sintomo caratteristico della scle-rosi dice Andrea la rigidit delcorpo. Progressivamente si diventa ri-gidi come pietre. Si chiama ipertono. Il farmaco con-venzionale che mi era stato prescrittonon sortiva alcun effetto. Con il Be-drocan (che contiene Thc e Cbd) glispasmi delle mani si sono calmati, ecos anche i dolori lancinanti alle gi-nocchia. Cos, finalmente, Andrea hapotuto dire addio alla carrozzella.

    ANDREA TRISCIUOGLIO, 32 ANNI, UN BIMBO DI 8,AMMALATO DI SCLEROSIMULTIPLA DA 4 ANNI. CON LA CURA A BASE DI CANNABIS HA DETTOADDIO ALLA CARROZZELLA

    LA LEGIONELLOSI, o malattia dei legionari, unagrave forma di polmonite che viene contratta per viarespiratoria mediante linalazione o microaspirazionedi aerosol in cui contenuto il batterio del genere Le-gionella. La letalit media di tale malattia del 10%,ma pu arrivare fi


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