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Tacco_49

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Tacco, Solo da morire
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AA passare ai raggi X, come abbiamo fattonoi del Tacco, i verbali sgangherati dei consiglicomunali di Ugento dal 2006 ad oggi, le deli-bere di Consiglio e di Giunta e le determinedirigenziali dal 2002 ad oggi, si rimane inter-detti. Interdetti e indignati.

Perché, a concentrarsi solo sugli interven-ti di Peppino Basile, contestato, irriso, accu-sato di non “saper fare la politica” e di “nonconoscere le leggi” vengono fuori passaggi“schifosi”, come li definiva lui.

Amava definirsi un uomo del popolo einvitava il sindaco a gestire la cosa pubblicacome un padre che pensa al bene della pro-pria famiglia. Ma tra quegli affari di famiglia,ce n’era più d’uno che a Peppino non andavagiù: l’eccessivo ricorso ad incarichi esterni,motivati troppo spesso con la mancanza dirisorse umane interne al Comune (e per cuiPeppino si chiedeva: “Ma allora, questi nostridipendenti comunali, che cosa sanno fare”?);i troppi debiti fuori bilancio: 300mila euro diparcelle di avvocati sia per cause perse, siaper cause vinte (per cui Peppino si chiedeva:“Ma scusate, se ho vinto la causa, le speselegali non sono a carico di chi l’ha persa”?).Chiedeva sempre scusa, perché “non sono unuomo di legge”, ma “vado per logica”.Stigmatizzava le eccessive cause per risarci-mento danni, soprattutto provocate dallebuche delle strade: memorabile quella inten-

tata contro il Comune da un cittadino per ildanneggiamento della sua Porche a causa diun cane randagio che gli aveva attraversatola strada. Duemila euro di risarcimento danni,“ma il cane - diceva Peppino – dov’è? Nonc’era sul ciglio della strada, quindi non èmorto, eppure ha fatto un danno da duemilaeuro. Cos’era, un orso”?). Puntava il dito con-tro le spese folli del Comune: 41mila euro perdue Punto; 4.500 euro di “spese di rappre-sentanza” (“Scusate, ma chi è il rappresen-tante del Comune? E che cosa rappresen-ta”?). Li prendeva in giro, Peppino. Si scaglia-va contro e scherniva “il sistema”. Le mano-vre per “sistemare gli amici degli amici”. Eracontro il parco eolico, denunciava le eccessiveconcessioni demaniali date a privati per larealizzazione di stabilimenti balneari, che nonlasciavano un fazzoletto di spiaggia libera perstendere l’asciugamano; la cementificazionedel parco regionale e l’incoerenza del fare ilparco lottizzandone i terreni vicini destinando-li a insediamenti turistici; i contributi a piog-gia dati alle 45 associazioni (dato record inprovincia di Lecce), per un totale di 33mila400 euro, per i quali aveva richiesto il detta-glio delle attribuzioni.

Denunciava il traffico e il furto d’acquapotabile, perché a Ugento, paese assetato,c’era chi, dopo la chiusura dei pozzi, si eraallacciato direttamente alla rete idrica per

risolvere con un fai da te il problema, facen-done anche un business.

Non c’era Consiglio poi, in cui non lamen-tasse la scarsa illuminazione, amplificazionee gli scarsi posti a sedere dell’aula consiliare,ottimi deterrenti per la partecipazione dei cit-tadini: “Per cambiare le cose, dobbiamo ini-ziare da una parte. Iniziamo da questo e lepersone cominceranno ad interessarsi di più”.Voleva gettare luce sulle ombre, Peppino.

Ultimamente aveva cominciato ad inte-ressarsi della pineta comunale in zona parco,data in concessione ai villaggi turistici e perla cui concessione, secondo Basile, da troppianni stranamente il Comune non percepiva ilcanone. Solo dal 1999 al 2002, apprendiamo

L’Editoriale L’Editoriale//di Maria Luisa Mastrogiovanni

Il mensile del salentoAnno V - n. 49 - Luglio 2008

Iscritta al numero 845 del Registrodella Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

EDITORE:Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni

HANNO COLLABORATO:Giancarlo Colella, Laura Leuzzi, Francesco Ria

COPERTINA E FOTO: Roberto Rocca

REDAZIONE:p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238

E-mail: [email protected]

PUBBLICITÁ:[email protected] - tel. 3939801141

Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n° 14705

STAMPA:Stab. grafico della CARRA EDITRICE Z. I. - Casarano (Le)

ABBONAMENTI: 15,00 Euro per 12 numeri

c/c n. postale 54550132 - intestato a Nerò ComunicazioneP.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - [email protected]

IL PROSSIMO NUMERO IN EDICOLA IL 25 LUGLIO 2008

ACQUE TERMALI NEL PAESE ASSETATO E I MILLE RIVOLI DELLA RABBIA. PER MORIRE DI LEGALITÀ

il tacco d’Italia 3 Speciale//luglio 2008

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studiando le delibere di Giunta, il debito delVictor Village nei confronti del Comuneammontava a 62mila euro (non sappiamo sesia stato saldato). Anche la pineta comunaleattrezzata, nelle ultime settimane, era nel suomirino: gestita dalla cooperativa “Impegnopopolare”, 3.100 euro di canone annuo pererogare servizi, di cui molti a pagamento. Nataper dare lavoro ad ex tossicodipendenti,secondo Basile ultimamente i suoi verticierano occupati da persone vicine ad esponentidella Giunta di Ugento.

Su tutte queste vicende della vita ammini-strativa comunale Peppino stava raccogliendodocumenti ed elementi. Come anche sullarichiesta di un permesso a costruire, pareaccordata, in zona “Casale”, nel parco natura-le regionale. E poi gli interessi pesanti, cheultimamente dalla zona Fontanelle (li l’albergoOrex, 1600 posti letto in pieno parco regiona-le, è ormai concluso e in parte sequestrato) sisono spostati verso Lido Marini e Torre Mozza,dove imponenti complessi turistici si stannoespandendo nel parco naturale. Proprio a TorreMozza, leggiamo tra le migliaia di delibere diGiunta, nel 2002 erano state scoperte sorgentidalle proprietà curative. Acque termali. Acquetermali nel territorio di Ugento, paese asseta-to, dove si raziona l’acqua per lavare i bam-bini. Potenzialmente una bomba dal punto divista dello sfruttamento turistico di quei luoghi.Tanto che il Comune aveva dato incarico per laredazione di un piano dello sfruttamento delleacque termali a due tecnici, uno dei quali,

oggi, ha forti interessi nei nuovi complessi turi-stici tra Lido Marini e Torre Mozza. Come dire:se di terme si stava per parlare, c’era chiaveva già pensato agli stabilimenti termali pertempo. “Fra poco farò scoppiare una bomba”:l’aveva confidato Peppino ad un amico di cuisi fidava, 15 giorni prima della sua morte.

In un paesino di undicimila anime, con ilreddito pro capite tra i più bassi della provin-cia, la dispersione scolastica e il tasso di di-

soccupazione tra i più alti, dove si coagulanointeressi tra i più succulenti, sparsi sul piùlungo e il più bello (ancora per poco) litoraledella costa salentina, la rabbia di vedersi sfug-gire di mano l’unica occasione, anche piccolis-sima, del proprio riscatto economico, a causadi un intervento, vero o presunto del“Masaniello di Ugento”, può aver fatto traci-mare la regia di un semplice avvertimentorusticano nella sceneggiatura improvvisata delpiù infame degli assassini. In questo scenariofatto di povertà e ignoranza, nei mille rivolidegli interessi dei singoli, la cui somma, “ilsistema”, come lo definiva Peppino, facevacoincidere con l’interesse di tutti, va ricercatala spiegazione dell’omicidio di Basile. Nel“sistema” ben oleato in cui l’accordo tacito èfarsi i fatti propri senza mettere il naso inquelli degli altri, Peppino è stato il bastone cheha bloccato l’ingranaggio. Troppe volte. Equando non si voleva fare il “favore”, la colpaera di Peppino che lo impediva.

A andare ad Ugento per respirare gli umoridelle persone, non si ricava nulla. Non funzio-nano neanche le chiacchiere tra donne dalparrucchiere. Ecco, si respira questo: omertà.Nessuno vuole parlare. Silenzio. Solo un modohanno avuto gli ugentini per testimoniare tuttoquello che non possono dire: esserci, al fune-rale. Esserci, nell’anonimato, nella folla. Esserenumero, accanto a Peppino.

E lui quello, voleva. Essere uno del popolo.

M.L.M.

il tacco d’Italia 4 Speciale//luglio 2008

Inchiesta// //Solo da morire//Omicidio Basile

GIÙ IL CAPPELLO Pdi GIANCARLO COLELLA

DA BAMBINO RICEVETTE IL PREMIO BONTÀ “LIVIOTEMPESTA”: “AVEVO PROBLEMI DI DEAMBULAZIONE.PEPPINO OGNI MATTINA MI PRENDEVA IN BRACCIO E CON UN ALTRO COMPAGNO MI PORTAVA DA CASA FINO A SCUOLA, PER POI RIPRENDERMI A FINE LEZIONI E RIPORTARMI A CASA”

ESCLUSIVO/ IL RITRATTO DEL “MASANIELLO DI UGENTO” NEL RACCONTO DELL’AMICO SALVATORE CARLUCCIO

Il luogo dell’omicidio.Via Nizza, fuori dal cancello dell’abitazionedi Peppino Basile

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C’è voluto un episodio di violenza barbara eripugnante perché l’opinione pubblica diUgento e del Salento tutto venisse a cono-

scenza dell’impegno civile e politico di PeppinoBasile. L’esponente politico di Italia dei Valori,massacrato nei pressi della sua villetta la nottedel 15 giugno scorso con 19 coltellate, adUgento era conosciuto da tutti, ma spesso piùper il personaggio “colorito” e “rumoroso”, chein parte lui stesso aveva contribuito a costruire,che per le sue battaglie o per la sua vera e tantopoco conosciuta identità. Purtroppo i mezzid’informazione non hanno contribuito molto inquesto senso. Anzi, spesso hanno rimestato neltorbido andando alla ricerca del gossip, incu-ranti del rischio di costruire, di una personarimasta vittima di una violenza, brutale e ingiu-stificabile, un’immagine che non fa certo giusti-zia della verità. E’ così che si sono accavallateimmagini diverse su quello che qualcuno scher-zosamente aveva definito “il Masaniello ugenti-no”, immagini che ora lo vedevano come unosciupafemmine incallito pronto a correre dietroal primo gonnellino che gli passasse davanti,ora invece lo vedevano accanito giocatore sedu-to intorno ad un tavolo verde, fino a descriverlocome uno squattrinato pieno di debiti ed inbalìa degli usurai. Se è vero, come oggi sosten-gono in molti, che Peppino Basile non ha avutogiustizia da vivo, è altrettanto vero che rischia dinon averla neanche da morto. Gli psicologiavranno parecchio da studiare per una specie disindrome che si è manifestata in misura abba-stanza diffusa in questa vicenda: una specie dimanìa da parte di persone che pur di “apparire”sono arrivate a fare affermazioni infamanti oquantomeno molto lontane dalla realtà. Unatteggiamento cinico che probabilmente traeorigine dai messaggi che la televisione di oggipropina quotidianamente, lasciando intendereche può bastare un’apparizione in video per

cambiare la vita di una persona. Ed allora tuttialla rincorsa della cretinata più grossa da ester-nare pur di ricavarsi uno spazietto che dia noto-rietà. Una sindrome diffusa che non ha salvatonessuno, dalle persone semplici a quelle rap-presentative. Ma chi era veramente PeppinoBasile? Siamo andati a trovare una persona chelo conosceva sin dalla nascita e che ha vinto l’i-niziale ritrosia a parlare solo grazie all’amiciziapersonale con chi scrive.

Salvatore Carluccio, docente di filosofianegli istituti superiori in pensione, ha dovutovincere a fatica la commozione prima di parlaredi Basile, facendone un quadro sinora inedito.“Peppino era una persona generosissima, haraccontato il professor Carluccio, pronto a dareprima ancora che la persona che aveva bisognochiedesse. Siamo nati e cresciuti nella stessastrada ed abbiamo frequentato la stessa scuolaelementare. Io ho avuto problemi di motricitàsin dalla nascita e Peppino ogni mattina miprendeva in braccio e con un altro compagnomi portava da casa fino a scuola, per poi ripren-dermi a fine lezioni e riportarmi a casa. Tutti igiorni, senza mai farmi pesare quello che face-va, anzi facendomi letteralmente “crepare” dallerisate per le battute e gli scherzi che faceva aipassanti che incontravamo. Per questo suoimpegno Peppino e l’altro compagno ricevette-ro il Premio Bontà Livio Tempesta, con una ceri-monia scolastica di fine anno, durante la qualevenne consegnato loro un attestato e un sac-chetto di caramelle”. Questo è stato PeppinoBasile da bambino. “Ho iniziato ad insegnarepresso il liceo scientifico di Tricase nel novem-bre del ’69, con una nomina a tempo indetermi-nato giuntami all’improvviso, dato che avevoconseguito la laurea nel giugno dello stessoanno, continua il professor Carluccio. Per questaragione e non potendo quotidianamente rag-giungere la sede scolastica a mezzo ferrovia

(sempre per il mio handicap) ne parlai con luie, inquadrata subito la mia difficoltà, mi replicòcon la frase, diventata poi proverbiale: “Fratello,e dov’è il problema?”. E così, ogni mattina luipensava a lavorare i tufi ed incaricava un suooperaio di accompagnarmi a Tricase con la suaMercedes, per poi tornare a riprendermi a finelezioni. Tutto questo fino a quando non acqui-stai una mia autovettura. Era un generoso, unvaloroso combattente, un guerriero, come glipiaceva definirsi. Aveva un unico cruccio, quellodi non aver potuto conseguire un’istruzione sco-lastica superiore, ma ogni volta che contestaval’inerzia dei titolari del “quadro di Picasso” (noilaureati) si vantava di aver frequentato “l’univer-sità della vita”, molto più valida delle altre”.Questo è Peppino Basile nel ricordo della perso-na che lo ha tenuto vicino da amico, dallanascita fino all’ultimo suo giorno di vita.“Peppino Basile ha costruito veramente da solotutto quello che ha realizzato nella sua vita diapprendista, di giovanissimo emigrante, di gio-vane imprenditore. E allo stesso modo ha svoltola sua passionale, sincera, sanguigna militanzapolitica (fin dalla sua militanza nel Msi), convin-to di interpretare le istanze del popolo, di quelpopolo che non aveva spazio nel palazzo e nonaveva voce per reclamare i propri diritti! Perricalcare che lui non intendeva servirsi dellapolitica, al contrario di tanti altri, ripeteva sem-pre: “Non ho terreni da rendere edificabili, néfigli da sistemare”. Tutto e sempre da solo. Intante campagne elettorali non ho mai visto uncandidato sindaco o ad altre cariche attaccareda solo i manifesti, approntare il palco deicomizi da esperto e veloce manovale, smontar-lo subito dopo il comizio per non incorrere inqualche trasgressione. Sempre e tutto da solo,così come da solo hanno sempre tentato dilasciarlo i suo detrattori, coloro che su di luihanno fatto tanto sarcasmo, sputato tanto vele-

no, gettato tantissimo fango e maldicenze perpoi, in questi momenti, ipocritamente fingere dirimpiangerlo. Mi piace precisare che non hannomai digerito che “il figlio del popolo” (per loro“lo scemo del villaggio”) sia diventato consiglie-re provinciale, a differenza di tanti di loro chehanno fallito. Mi piace pensare che tutti coloroche senza averlo conosciuto da vicino, comeme, e magari ne hanno indegnamente sparlatoin questi giorni, abbiamo almeno il buon sensodi chiudersi in un dignitoso silenzio ed al pro-nunciare del suo nome si tolgano il cappello”.

il tacco d’Italia 5 Speciale//luglio 2008

PER IL GUERRIERO

www.iltaccoditalia.info/sito/commenti.asp?id=4821I commenti a caldo degli esponenti politici,i saluti dei lettori.

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APPROFONDIMENTIwww.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4900

Tanti volti e tante firme.I cittadini di Ugento hanno partecipato, con laloro presenza silenziosa ai funerali del politico

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Quando gli abitanti di via Nizza intorno alla1,45 di domenica 15 agosto vennero sve-gliati dai lamenti e dalle flebili richieste

d’aiuto, ormai Peppino Basile stava spirando. Ilcorpo asciutto e muscoloso di questo muratoreinfaticabile non aveva potuto reggere alle 19coltellate che aveva ricevuto in un agguatotesogli proprio sulla porta di casa. Era appenarientrato ed aveva parcheggiato la Panda nelcortile della sua villetta, quando qualcuno deveaverlo chiamato dalla strada e sull’uscio delportoncino d’entrata si è consumato uno dei piùefferati e ributtanti omicidi della storia crimina-le salentina. Ben 19 coltellate, di cui 15 porta-te a segno al cuore e ai polmoni, inferte con unaccanimento indescrivibile. Ma chi poteva pro-vare tanto odio da arrivare ad infierire sull’espo-nente comunale e provinciale di Italia dei Valoricon una tale brutalità? L’interrogativo è ancorasulla bocca degli inquirenti, magistratura, cara-binieri e polizia, che a distanza di più di duesettimane proseguono le indagini senza esclu-dere alcuna ipotesi investigativa. Sul luogo deldelitto gli inquirenti non avevano trovato traccedell’arma usata per far tacere per sempre unavoce scomoda ma libera ed avevano comincia-

to a battere tre piste: quella del delitto passio-nale, quella del movente privato e quella delmovente politico.

La pista passionale. Secondo i supporterdella ipotesi passionale Basile era uno sciupa-femmine che, dopo la separazione dalla moglieAda Cairo, aveva intessuto relazioni con diversedonne. Ma col passare del tempo questa pistasi è andata indebolendo sempre di più. Basileera separato, ma da diversi anni aveva una rela-zione fissa con una vedova di Collepasso. Lasera del 14 giugno, infatti, Basile aveva invitatouna decina di familiari della sua compagna afesteggiare l’ufficializzazione del “fidanzamen-to” in un locale di Torre Pali. Dalla parte suaaveva portato un vecchio amico, Silvio Fersini,una delle tante persone che avevano avutomodo di conoscere la generosità del“Masaniello di Ugento”. Basile, infatti, senza chenessuno glielo avesse chiesto, anni fa si era pre-murato di portare all’ospedale Gaslini diGenova un figlio disabile del Fersini, nella spe-ranza di riuscire a trovare il modo per migliora-re la qualità della vita del bambino, alleviandole sofferenze dei famigliari. La serata di sabatocomunque era andata avanti in allegria finoall’una di notte, quando la comitiva si era sciol-ta e Basile aveva fatto rientro ad Ugento.

Qui, dopo aver accompagnato a casa l’ami-co Fersini, Basile avrebbe trovato la morte in unagguato finito nel sangue.

La pista privata. La seconda pista seguitadagli inquirenti è quella privata. Qualcuno haipotizzato che Basile fosse pieno di debiti e che,addirittura, possa aver avuto a che fare con usu-rai di Taurisano. Ma anche questa ipotesi coltempo si è dimostrata poco credibile.L’immagine di uno squattrinato che va in giro achiedere soldi contraendo debiti con chiunquee cadendo vittima dei cravattari non regge.Peppino Basile aveva avuto una impresa dicostruzioni con la quale aveva ben guadagnato

e capitalizzato negli anni Settanta e Ottanta. Poinegli anni Novanta, per potersi dedicare atempo pieno alla politica, aveva deciso dilasciare l’impresa ai suoi operai. Ma comesostengono i suoi amici che lo conoscevano inprofondità, era ancora proprietario di diversiterreni e di diversi rustici che complessivamen-te fanno un valore piuttosto consistente. Altroche debiti.

La pista amministrativa. Resta la terza ipo-tesi, quella politica, che ancora seguono gliinquirenti della Polizia di Stato.

Qui si continua ad indagare sulle battagliedi Peppino Basile, sull’ipotesi che queste bat-taglie possano aver pestato i piedi a personeche rappresentano grossi interessi dove, even-tualmente, sarebbe potuta maturare l’idea didare al rappresentante di Italia dei Valori “unalezione”.

E probabilmente era questa l’intenzione ini-ziale degli aggressori di Basile che lo hannoaspettato sotto casa. Ma Basile non era il tipodisposto a subire una qualsiasi minaccia, né erail tipo da prendersi paura di fronte ad una per-sona armata di coltello e sicuramente, se que-sto è lo scenario di partenza, avrà reagitominacciando chi lo aveva minacciato. Da quipotrebbe essere nata una reazione che alla finesi è tradotta in una violenza inaudita nei con-fronti dell’uomo politico. Oggi le indagini conti-nuano ma senza prospettiva di soluzione abreve termine. Gli inquirenti hanno esaminato ireperti che di recente avevano trovato i rappre-sentanti di un comitato di sostegno alle indagi-ni ufficiali, una camicia, un calzino ed un coltel-lo. Potrebbero esserci tracce di sangue. Gliinquirenti stanno mettendo sotto torchio alcuniprobabili testimoni, mentre Peppino Basile con-tinua a chiedere ad alta voce, come faceva davivo, “che venga fatta giustizia”.

Inchiesta// //Le indagini//Morire di legalità

CRONACA DI UN OMICID

LA SERA PRIMA DI MORIREAVEVA INVITATO I FAMILIARIDELLA SUA COMPAGNAE L’AMICO SILVIO FERSINI PER FESTEGGIARE IL FIDANZAMENTO “UFFICIALE”.ALTRO CHE SCIUPAFEMMINE

di GIANCARLO COLELLA

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Troppo tardi. Le scritte ingiuriose nei confronti di Peppino Basile,che da diverso tempo si leggevano sui muri di Ugento. Il Comune,solo dopo l’omicidio del consigliere le ha fatte coprire

TEMA DEL MESEwww.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4901

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Ad un suo amico d’infanzia aveva semprechiesto: “Se mi ammazzano voglio essere

sepolto in Africa, senza croce sulla tomba esenza pietre che indichino la presenza di unmorto”. Ma quando diceva queste cose PeppinoBasile non avrebbe mai immaginato che glisarebbe toccata una sorte crudele come quellache gli hanno riservato i suoi sicari la notte del15 giugno scorso.

Col passare del tempo l’impegno politico diquesto “figlio del popolo” che amava definirsi“guerriero” si va sempre più delineando in tuttala sua vastità.

Il “Masaniello ugentino”, come scherzosa-mente qualcuno lo aveva definito, aveva indos-sato la divisa di soldato impegnato nella lottacontro gli abusi ed il malgoverno di ogni genere,a difesa degli interessi del popolo, della poveragente che “non ha voce per chiedere i propridiritti”. Ed in quest’ottica aveva intrapreso bat-taglie in tutte le direzioni, ma che vedevanocome interlocutore privilegiato il Comune diUgento dove, finalmente, da qualche anno rico-priva la carica di consigliere comunale. Unacosa che lo faceva andare in bestia erano quel-le che lui definiva “le spese folli” del Comune,che lui citava in qualunque contesto, nella sala

consiliare del Comune come al bar o in piazza,riferendosi alla somma di 33.400 euro per con-tributi alle associazioni locali, alle spese di rap-presentanza pari a 4.500 euro, fino alla spesaper l’acquisto di due Fiat Punto pagate 41milaeuro. Un’altra battaglia che Peppino Basileaveva ingaggiato era quella relativa agli allacciabusivi con furti di grosse quantità di acqua chequalcuno vendeva a terzi, specialmente neiperiodi di penuria programmati dall’AcquedottoPugliese. Basile aveva avuto modo anche dicontestare le somme relative alle parcelle peravvocati (per un totale annuo di 300mila eurocirca), comprese le parcelle pagate anche ingiudizi in cui il Comune aveva avuto ragione. Maaveva sollevato un polverone anche di frontealle ingenti somme relative ai risarcimenti rico-nosciuti a cittadini di Ugento per danni subitidai mezzi di trasporto a causa delle buche stra-dali. Peppino Basile proprio non ci stava a sop-portare lo spreco di denaro pubblico e denun-ciava il facile ricorso alle perizie suppletive divariante di tantissimi progetti appaltati al ribas-so, ma alla fine costati alla collettività più diquanto preventivato inizialmente.

Ma l’impegno più visibile di Basile è statoquello profuso per la tutela dell’ambiente, dovesi è speso completamente contro i grossi inse-diamenti sulla costa, cercando di evitare lacementificazione sui terreni destinati a parconaturale. Il rappresentante di Italia dei Valoriaveva cominciato ad interessarsi anche dellapineta di Ugento, delle concessioni rilasciatedal Comune alcune decine di anni fa e per lequali i villaggi turistici non avrebbero pagatomai il canone, oltre che della concessione rela-tiva alla pineta attrezzata con relativi parcheg-gi. Non aveva tralasciato il Piano Coste, il ritar-do nell’approvazione del parco regionale per ilquale il Comune aveva proceduto a cambiare

tre volte la perimetrazione, era riuscito persinoa bloccare un insediamento previsto nella zonadel Casale. Insomma il suo è stato un impegnoa 360 gradi. Peppino Basile per molti era unsoggetto scomodo, di cui però d’ora in poi sicu-ramente si sentirà la mancanza.

G.C.

DIO ANNUNCIATO

“FRA POCO FARÒ SCOPPIAREUNA BOMBA”. LO CONFIDÒ AD UN AMICO 15 GIORNI PRIMADI MORIRE

I PROTAGONISTIDELLE INDAGINI

LE BATTAGLIEDEL “GUERRIERO”

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Riccardo Urciuoli,tenente dei carabiniericaserma di Ugento

Carlo Sfacteria,capitano dei carabiniericaserma di Ugento

Giovanni De Palma,sostituto procuratoreTribunale di Lecce

Rosanna Buffo,vicecommissarioPolizia di Taurisano

A COLPI DI TACCOwww.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4902

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Inchiesta// //15 giugno: caso o premeditazione//Solo da morire

DA PROFICO A BASILE,UNA STORIA LUNGA UN SECOLO

LE COINCIDENZE TRA L’OMICIDIO DI PEPPINOE QUELLO DI COSIMO: LA DATA, L’IMPEGNO POLITICO PER SOTTRARRE IL DEMANIO AI POTENTI E DARLO AL POPOLO

di GIANCARLO COLELLA

15 giugno 1922. In piazza Colonna adUgento Cosimo Profico, bracciante agricolo impe-gnato nella lotta per la distribuzione della terradel demanio ai contadini, viene barbaramenteucciso con quattro colpi di pistola alla nuca.

15 giugno 2008. In via Nizza ad UgentoPeppino Basile, consigliere comunale e provin-ciale di Italia dei Valori, strenuo “difensore degliinteressi del popolo” e oppositore dell’ammini-strazione comunale di centro-destra, viene bar-baramente ucciso con 19 coltellate.

Tra i due delitti, destinati a segnare inmaniera indelebile la storia di un paese, non cipuò essere alcun collegamento, non fosse altroche per il tempo intercorso tra il primo e ilsecondo, 86 anni. Ma è stato il caso a volereche venissero commessi lo stesso giorno: il 15giugno? C’è da domandarsi, infatti se ci siaun’analogia tra il contesto in cui qualcuno armòla mano di Luigi Ancora, l’omicida di CosimoProfico, e quello attuale in cui è maturata labarbara esecuzione di Peppino Basile.

Chi era Cosimo Profico. Cosimo Profico eraun capo lega, uno di quelli che si battevano perl’assegnazione ai contadini delle terre demania-li e di quelle incolte di proprietà dei grandi lati-fondisti. Come tanti contadini era partito per laprima guerra mondiale con la convinzione che

al ritorno dalla guerra i sopravvissuti avrebberofinalmente avuto in assegnazione un fazzolettodi terra dalla quale produrre quanto bastava persfamare i figli. Come tanti contadini aveva subi-to “il tradimento” delle autorità politiche e mili-tari che avevano fatto questa promessa e cometanti reduci di guerra si era ritrovato a fiancodelle leghe contadine, che ad Ugento erano gui-date da due sacerdoti, don Vito Marinuzzi emonsignor Vito De Razza.

Le lotte contro la feudalità. In sintonia colprogramma del Partito Popolare fondato da donLuigi Sturzo, anche ad Ugento i contadini riven-dicavano il passaggio al Comune delle terredemaniali delle quali, dopo le leggi sulla feuda-lità del 1806, avevano preso abusivamente pos-sesso alcuni agrari del luogo. Per questo ancheUgento nel biennio 1920-1921 fu teatro di lottecontadine e di occupazioni delle terre. AncheUgento ebbe le sue manifestazioni di protestaed i suoi arresti, anche Ugento vide i grossi pro-prietari terrieri sponsorizzare le sezioni deifascisti in un clima di violenza in cui si consumòl’omicidio di Cosimo Profico. Il 15 giugno Proficosi incontra in piazza Colonna con Luigi Ancora,un facinoroso considerato l’autore delle scritteminacciose apparse sui muri dell’abitazione dimonsignor De Razza. Tra i due nacque una dis-

cussione che degenerò nell’omicidio. Ancoraestrasse una pistola e, mentre Profico cercavadi scappare per mettersi in salvo, lo colpì quat-tro volte alla nuca ammazzandolo.

Basile, al fianco della “povera gente lon-tana dal Palazzo”. Peppino Basile si è sempredefinito “un figlio del popolo”, “un guerriero”,impegnato a combattere il malaffare in tutti isettori, a tutelare gli interessi della gente comu-ne che cozzano con quelli degli speculatorisenza scrupoli, pronti a mettere le mani sul patri-monio della collettività per trarne profitto, anchea costo di deturparlo o distruggerlo. Basile si èspeso in diverse battaglie contro lo sperpero deldenaro pubblico, contro quelle che lui chiamavale “spese folli” che finivano per ricadere sempresulle tasche del cittadino contribuente, controqualunque forma di abusivismo e di illegalità. Inqueste sue battaglie ha sempre cercato di tute-lare la legalità e, attraverso di essa, gli interessidella gente, della “povera gente che sta lontanadal Palazzo”.

Il contesto in cui è maturato l’omicidio. Inquesto cozzava chiaramente con gli interessi dichi aveva sposato il malaffare come sistema perraggiungere i propri obiettivi, a qualunquecosto, fossero grossi investitori che cercavano diurbanizzare zone vincolate paesaggisticamente

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Il parco naturale regionale“Litorale di Ugento”.La tutela dell’ambienteera uno dei principali interessidi Peppino Basile nella sua attivitàpolitica

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Impegnata in politica e pure donna. Lasera del 31 marzo del 1984, tre colpi dipistola spezzarono la vita di Renata Fonte,assessora alla Cultura e alla Pubblicaistruzione del Comune di Nardò (primaeletta del Partito Repubblicano). La pro-fessoressa Fonte rincasava dopo averpreso parte ad un acceso consiglio comu-nale. Aveva 34 anni e due figlie, Sabrina e

Viviana, ora attive nell’associazione cheporta il suo nome.Renata è stata vittima del primo delittopolitico mafioso perpetrato su una donna.Pagò con la morte la sua ferma opposizionead una pesante speculazione edilizia all’in-terno del parco naturale neretino. Da presi-dente del Comitato per la salvaguardia delparco naturale di Porto Selvaggio, si era

infatti sempre battuta contro gli interessiprivati nel territorio da proteggere.Esattamente undici anni dopo, il 31 marzo1995, dei sicari spararono al maritoFrancesco Marcone, direttore dell’ufficiodel Registro di Foggia, anche lui in lottacontro la corruzione e la “mafia del matto-ne”. L’iter durato 25 anni per l’istituzionedel parco regionale naturale di Porto

Selvaggio e palude del Capitano si è chiu-so nel 2006, con una legge che ne habloccato definitivamente il perimetro.

Claudia Raho, amica e compagna di batta-glie di Renata Fonte, intende, assieme allefiglie della politica neretina, far riaprire leindagini attorno all’omicidio. “Troppospesso si tace sul fatto che gli autori dellavoro sporco sono personaggi di secondopiano e che i veri mandanti rimangonointoccati ed intoccabili – dice -. La senten-za della Corte d’Assise fa riferimento ad‘interessi e personaggi vicini ad AntonioSpagnolo’, ma non indica di quali interessiné di quali personaggi si tratti. Per questoè necessario ripartire da quell’istruttoria.Chiederemo i documenti e faremo riaprirel’inchiesta”.

Francesco Ria

o piccoli operatori che si facevano assegna-re lotti di terreno demaniale vendendo poia caro prezzo la concessione o aspiranti aconcessioni illegittime che “per colpa suanon potevano essere date”. Da questopunto di vista Peppino Basile si era fattodei nemici. Una inimicizia supportata da chilo ha usato spesso come capro espiatoriosu cui far ricadere l’impossibilità di esaudi-re ogni richiesta. Se una concessione edili-zia su un terreno non edificabile non sipoteva rilasciare “la colpa è di PeppinoBasile che rompe le scatole”. Se una gros-sa operazione di abusivismo veniva blocca-ta “la colpa è di Peppino Basile”. Se unaparcella non veniva liquidata “la colpa è diPeppino Basile”. Se una pratica non venivaevasa entro tempi ragionevoli “la colpa è diPeppino Basile”. In questo clima sonomaturati manifesti murali e volantini in cuiBasile è stato fatto segno di attacchi bece-ri e violenti. In questo clima sono nati e cir-colati anche volantini anonimi squallidi e lescritte murali con cui Basile veniva minac-ciato di morte. In questo clima nessuno,dico “nessuno”, ha mai speso una parola dicondanna contro queste espressioni chestigmatizzavano l’esponente di Italia deiValori e lo additavano come “ignoranterompiscatole”. In questo clima probabil-mente sarà nato il barbaro delitto che havisto Peppino Basile cadere al suolo sotto ilpeso di 19 coltellate.In questo clima cia-scuno di noi dovrebbefarsi un esame dicoscienza per capirein che misura anchelui ha armato la manoassassina di chi quel-la notte del 15 giugnoscorso ha strappatoad Ugento ed al Sa-lento Peppino Basile,“un guerriero” con uncuore grande.

IL 15 GIUGNO 1922 MORIVA ASSASSINATO DA UN FASCISTA COSIMOPROFICO, UN UOMO DEL POPOLO IMPEGNATOPER LA DISTRIBUZIONEDELLA TERRA DEL DEMANIOAI CONTADINI

OMICIDIO FONTE: “FAREMORIAPRIRE LE INDAGINI”

A COLPI DI TACCOwww.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4903

Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano.Per difendere quest’oasi naturale,Renata Fonte portò avanti battaglie contro lespeculazioni edilizie di privati Claudia Raho, amica di Renata Fonte

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Inchiesta// //Peppino in Consiglio//Solo da morire

“SEI UN PREDICATORE?MA S. GIOVANNI BATTISTA,IL PREDICATORE,FINÌ CON LA TESTA MOZZATA”

// 30 novembre 2006Discussione sulla variazione di bilancio di previsione2006 e bilancio pluriennale 2006/2008; Basilelegge una dichiarazione di Giovanni Pellegrino sulleautorizzazioni edilizie concesse nel parco naturale diUgento

CONSIGLIERE BASILE: “Con un importante emen-damento alla legge stessa, concordato tra Comune diUgento, Provincia e Regione, si danno tutte le autoriz-zazioni edilizie nel cuore del parco previste dal Pianodi lottizzazione del Comune e con la schizofrenia dichi vuole proteggere, ma nel contempo sogna metricubi di cemento”. Questo dice il presidente Pellegrino.Non dice quello che ha risposto il sindaco all’amicoconsigliere. Non si può camminare con due piedi inuna scarpa, caro sindaco.

Discussione sull’assestamento generale del bilanciodi previsione 2006 e sulla variazione del bilanciopluriennale 2006/2008

CONSIGLIERE BASILE: Qua siamo abituati a bur-lare la gente, presidente, e qualche volta succederàqualche gesto poco simpatico, proprio per questocomportamento, perché io non mi burlo quandoascolto uno che parla, al massimo gli replico e glireplico il pensiero mio diverso, ma non mi metto aridere. […]

(A Francesco Pacella, assessore Al Bilancio, ndr)Avevi previsto che spendevi di meno. […] “Prestazionespese varie per rappresentanza”, che non capiscocos’è: avevi previsto di spendere 1.500 euro, ne sonoservite 4.200 in più con un totale di 5.700. Ma nonho capito la voce. “Spese varie di rappresentanza”cosa è? Mi spieghi cortesemente? Avete qualcuno che

fa il rappresentante del Comune di Ugento? […]Avevi previsto di spendere 49mila euro per spese

telefoniche […] ne hai dovuto mettere 6mila ancora esi è arrivati a 55mila. […]

Avevi previsto incarichi professionali esterni LL.PP.[…] Avevi previsto 2mila euro, ne hai dovuto metterein aumento 2.200 ancora per 4.200.

CONSIGLIERE BASILE: Vorrei avere ancora unattimo di spazio per le mie perplessità da poter chiari-re in questa sede.

PRESIDENTE (Biagio Marchese, ndr): Ma le avre-sti dovute dire quando hai fatto l’intervento le tue per-plessità, non le puoi dire adesso.

CONSIGLIERE BASILE: Ma le mie perplessità senon le pongo all’assessore di competenza in questaassise del consiglio comunale, a chi le devo andare aproporre?

ABBIAMO RIPORTATO I PASSAGGI SALIENTI, DAL 2006 AD OGGI, DEGLI INTERVENTI DI PEPPINO BASILE IN CONSIGLIO COMUNALE. DAI VERBALI EMERGE UN CLIMA DI OSTILITÀ RADICATA NEI CONFRONTI DELL’ESPONENTE DELL’ITALIA DEI VALORI, IL “CIARLATANO”, DERISO, CHE “NON SA FARE POLITICA”

Di fronte al Municipio.Il feretro di Peppino Basilesfila davanti al Comune, dove erastata allestita la camera ardente.

Nella foto a destra: Carlo Scarciaassessore ai Lavori pubblici,ai Contratti e al Contenzioso,e Massimo Lecci, vicesindacoe assessore all’Ambiente e allaCultura, portano sulle spalle la bara di Basile

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PRESIDENTE: Il Regolamento è stato approvatoanche date stesso, non solamente da me.

CONSIGLIERE BASILE: Regolamento di che cosa?Il Regolamento dice che ogni intervento è una duratadi 15 minuti. Io ne posso fare, dopo il passaggio, unaltro intervento?

PRESIDENTE: No. (Invece il regolamento prevede-re interventi di 15 minuti+15 di replica, ndd)

CONSIGLIERE BASILE: In quale Regolamento stascritto?

PRESIDENTE: Non lo dice.

CONSIGLIERE BASILE: Perché non mi dai i mieidiritti? I tuoi te li sei presi. Questa è legalità. Quandousi il metro della legalità, la devi usare in toto. Allora,assessore al Bilancio… […]

“Contributi ad enti, associazioni e varie”, 19.400euro; ne avevi previsti 2mila. […]

Chiedo cortesemente una per una la documenta-zione a chi avete assegnato questi soldi. […] Una peruna, per un totale di 33.400 euro.

Il consiglio prende atto della donazione di un terre-no al Comune da parte di un privato; Basile ritornasul tema degli orari di convocazione dei consiglicomunali

CONSIGLIERE BASILE: Sindaco, che cosa sarebbecambiato se questo consiglio invece delle 10.00 dimattina l’avremmo fatto alle 4.00 di pomeriggio? […]Essendo che io sono impegnato in un’altra sede. […]O perché avevate optato che essendo che lo facciamodi giorno, Peppino Basile è impegnato alla Provincia eci togliamo un rompiscatole di torno?

SINDACO (Eugenio Ozza, ndr): Nessuno di noi sisarebbe voluto privare del tuo contributo in consigliocomunale. Perchè ci farebbe piacere sempre sentirtiparlare.

// 19 aprile 2007Discussione sulla proposta di ampliamento dell’istitu-to professionale “Bottazzi” tramite cessione anticipa-ta al Comune di un’area di proprietà privata

CONSIGLIERE BASILE: Anche in questo ordine delgiorno ci sarebbero tanti scheletri da fare uscire con-servati nell’armadio, ma dato che la problematica è diinteresse veramente della collettività… Il giudizio miimpone a lasciare tutto il passato, incominciare daoggi.

// 1 agosto 2007Riconoscimento debiti comunali fuori bilancio perrisarcimento ad un privato in seguito ad un inciden-te su corso Annibale a Torre San Giovanni; Basilevota contro; l’odg viene approvato

CONSIGLIERE BASILE: Se i soldi fossero stati ditasca nostra avremmo trattato con questo signore? Sìo no? Tanto i soldi, che mi importa, non sono di tascamia. […]Siamo veramente bravi, attenti ed oculati agestire i soldi dei cittadini, dei contribuenti, i soldipubblici.

ASSESSORE PACELLA: Questa discussione chehai fatto in aula l’ho già saputa perché l’hai fatta intutto il paese. […] Che cosa vuoi da noi? Che cosavuoi dall’amministrazione? […] Non ti permetto di fareillazioni in aula di tale gravità! La prossima voltacerca di misurare le parole perché mi hai stancatocon questi discorsi!

CONSIGLIERE BASILE: Francesco Pacella, staisbagliando! […] Io ti dico che se fossero stati soldidi tasca tua a queste condizioni non saresti arriva-to!

Discussione della proposta di variazione della rela-zione previsionale programmatica 2007/2009 e albilancio 2007/2009; Basile vota contro ma l’odgviene approvato

CONSIGLIERE BASILE: Adesso ti arrabbi,Francesco, arrossisci. No? Bravo, mantieniti calmo,sereno e tranquillo. […] Se noi andiamo a questa suagrande relazione, questa previsione di bilancio 2007,siamo al settimo mese di percorso già scaduto.Vogliamo vedere se qualche opera pubblica ha avutolo spunto di inizio. […] Nel 2007 ancora non si è fattoniente. E poi ti arrabbi dicendo che io devo sapereparlare, devo saper moderare i concetti. […]

E parlo sempre, Francesco. Parlo sempre. Io misono proposto di parlare. […]

Quando ti dà fastidio che io vado in giro a parla-re, penso che sbaglio poco. […] Non è facile ascoltarei miei pensieri perché cozzano con i vostri pensieri.

ASSESSORE PACELLA: A me non dà fastidio che ilconsigliere Basile vada nelle piazze a parlare. Tu puoifarlo quando e quanto vuoi. Quello che a me dà fasti-dio è quando volutamente vai a dire sciocchezze. […]

CONSIGLIERE BASILE: Francesco, quanto ti vogliobene. […] Con le tue belle espressioni, quasi quasi miconvinci, perchè sembra di vedere e toccare con manorealtà che non esistono. […]

Su questa poca cura dei soldi pubblici io di certonon posso non esprimere il mio voto contrario a que-sto totale o alquanto totale sperpero di denaro. […]

Ma si possono spendere, cari signori, 41milaeuro? Giustamente è la richiesta fatta dagli uffici diPolizia municipale. […] Hanno bisogno di due nuovePunto. Costo di queste due Punto, 41mila euro. […] Sefossero soldi tuoi, una Punto la pagheresti 20.500euro, Francesco? […]

// 9 settembre 2007Discussione delle determinazioni da adottare per l’e-mergenza idrica

CONSIGLIERE BASILE: Io mi assumo a mie speseeconomiche e penali e rischio di trivellare un pozzo adUgento, in area dei cittadini pubblica, mettere giù unagrossa pompa per intingere dal sottosuolo quel liquidochiamato acqua e di allacciarsi alle condutturedell’Acquedotto Pugliese che, come ben sai, caro sin-daco, non sono dell’Acquedotto Pugliese. Le tubaturesono nostre, comunali.

ASSESSORE PACELLA: Il consigliere Basile sa chequesta sua affermazione è semplicemente una affer-mazione per fare bella figura.

// 19 settembre 2007Si discute sull’approvazione del bilancio consuntivo(Basile vota contro ma l’odg viene approvato)

SINDACO (a Basile, ndr): Ogni tanto assistiamo

a spettacoli indecorosi in questa sala. Sei sempre tu,gli altri non danno questo spettacolo. Ogni volta seitu che fai queste sceneggiate. E siccome sei abituatoa fare soltanto sceneggiate, perché non conoscinemmeno i regolamenti, non sai nemmeno le leggiche cosa dicono, ti atteggi a supremo censore ditutti quanti, senza capire nemmeno che cosa staidicendo. […]

Questo vizio non te lo togli, perché purtroppo seifatto male. […]

Tu devi stare attento ad usare le parole. Peppino,sei abituato a parlare male di tutti, è più forte di te.

ASSESSORE PACELLA (a Basile, ndr): Consigliere,se stai un attimo calmo e tranquillo, mi faresti unacortesia, senza interrompere. Perché penso che staiabusando della pazienza di tutti, ma da sempre, pur-troppo. Ogni consiglio comunale ormai è una buffona-ta da parte del consigliere Basile.

// 22 novembre 2007In aula consiliare si discute la variante al pianoregolatore in vista dell’ampliamento della strutturaturistico-ricettiva “Hotel La Giurlita”, della societàGardenia Immobiliare Srl, in località Torre Mozza,zona Sic, di interesse paesaggistico. Basile lascial’aula consiliare per protesta; la variante al prg vieneapprovata.

// 21 dicembre 2007Riconoscimento del debito fuori bilancio per risarci-re un cittadino in seguito ad un incidente stradale;Basile vota contro; il debito fuori bilancio vieneapprovato

CONSIGLIERE BASILE: Dice che rientrando alle11.50 di notte, transitando sulla provinciale Racale-Ugento, gli traversa un cane e rovina il frontale dellamacchina e fa una richiesta di danni di 2.500 eurocirca. […] Non può il danno arrivare a 2.500 euro. […]

Essendo che quest’ente Comune spreca un casinodi quattrini per oneri di avvocati, come mai in questodiverbio il Comune non si è presentato con il suo lega-le a dire: “Caro giudice di pace, questo debito io nonlo riconosco perché è un falso”? […]

Riconoscimento debiti fuori bilancio per il pagamen-to di parcelle a legali, anche per cause vinte; Basilevota contro ma l’odg viene approvato

CONSIGLIERE BASILE: Io non posso condividere,accettare e votare un debito fuori bilancio, quando ilComune, nel diverbio che si è andato a creare, è usci-to con le sue ragioni. […] Ha fatto sì che le sue ragio-ni venissero accolte e poi noi ci troviamo qua a paga-re quei legali, il nostro legale che ci ha fatto valere.Allora, a che serve andare a creare dei contenziosi eche il giudice desse ragione ad uno o all’altro?

L’ultimo saluto.Antonio Di Pietro, leader nazionaledell’Italia dei Valori, rivolge il suo “addio”all’esponente del suo partito

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// 28 dicembre 2007Discussione del riconoscimento del debito fuoribilancio per l’ampliamento di un opificio. Basilerichiama l’attenzione sul manifesto con il qualel’amministrazione risponde ad un manifesto daBasile precedentemente diffuso per denunciare l’o-perato della giunta. Il manifestodell’Amministrazione comunale riporta termini quali“Ignoranza, falsità, incapacità, pervicace malafede”riferiti all’operato di Basile

CONSIGLIERE BASILE: Vorrei chiedere al sindacose sarebbe utile commentare in quest’aula di consi-glio comunale questo manifesto che ha tappezzato leplance di Ugento. […] E se problematiche di questaportata non vengono discusse in questa aula diConsiglio, dove vanno discusse? In piazza?

CONSIGLIERE BASILE: Ho ascoltato attentamen-te, anche con fatica, perché quando hanno timore adillustrare o verbalizzare un ordine del giorno chesanno che gli fa male, parlano a bassa voce. […] Iol’ho letto attentamente, anche se mi chiamate igno-rante, che non so leggere le delibere.

Il consiglio discute su un debito fuoribilancio per lavori extra contrattualieseguiti su piazza Pompeo Colonna(Basile vota contro)

CONSIGLIERE BASILE: Forse sonoripetitivo. Essendo che io sono il redegli ignoranti, come diceva Celentano.[…]

Sempre due facce ha la medaglia:o questa impresa è stata bonacciona difare i lavori fuori del progetto, e li hafatti in buona fede, o qua entra qualco-sa di dolo. Due sono le cose: o ha fattodei lavori fuori progetto, o non lo so. […]

Un’amministrazione oculata ed attenta il denaropubblico lo va ad amministrare con un’ottica pari paria quel denaro delle sue tasche. Questa dovrebbeessere l’etica della legalità. E dove sta la legalità?

// 14 febbraio 2008Si discute della surroga di un consigliere comunale(Luigi Corvaglia subentra a Carlo Catino); Basile rin-nova l’invito a restaurare l’aula comunale; in segnodi protesta abbandona l’aula

CONSIGLIERE BASILE: Va data la possibilità aquei pochi, anche a quei pochi cittadini che vengonoad ascoltarci, di fare in modo che siano seduti in unaposizione ed in una sistemazione alquanto comoda.[…]

Voi avete gestito, nell’anno 2007, un pacchettodi denari di circa 15 milioni di euro. E’ mai possibileche non si sono trovati i 10, i 12, i 15mila euro persistemare questa assise comunale?

// 25 febbraio 2008Si discute dell’eventualità (proposta dal presidentedel consiglio e poi ritirata) di abbandonare l’aulaconsiliare in segno di protesta per le condizioni“invivibili” in cui verte; Basile chiede il criterio discelta degli orari dei consigli comunali

CONSIGLIERE BASILE: Il presidente del nostroconsiglio, il garante di questa aula, ha optato, hadeciso di sospendere la sua protesta perché il siste-ma l’ha voluto. Ad Ugento c’è il “sistema”, lo confer-mo in quest’aula. […]

Vorrei avere spiegazioni su quali criteri e prin-

cipi è stato indetto a quest’ora il consiglio comu-nale. Molta gente si è lamentata che l’ora non èopportuna di assistere ad un consiglio comunale,giustamente. Trattasi che l’inizio dei lavori di que-sto consiglio comunale è iniziato circa a mezzo-giorno. […]

SINDACO: In quasi tutti i Comuni è così, trannein poche lodevoli eccezioni, dove evidentemente lapolitica amministrativa è più sentita ed è più seguita.Qui ad Ugento abbiamo questo distacco di cui dob-biamo farci carico. Però non è solo perché la gentenon viene che tu devi cambiare orario. […]

E’ inutile che tu parli di sistema. Il sistema èfatto di regole , che tu anche devi rispettare, come lerispettiamo noi. […] Che tu vai a parlare col prefetto,vai a parlare col commissario Bono a chiedere perchénon ti fanno parlare, ma tu parli tanto, molte volte avanvera, anche a sproposito, e poi pretendi che devianche parlare dove dici tu.

CONSIGLIERE BASILE: Io sono un predicatore,che posso predicare anche un pensiero non condivisoda te, ma che ne sono convinto di ciò che predico,

essendo che sono quel predicatore basato sulla lega-lità, su diritti dei cittadini e sulla trasparenza delleamministrazioni. Questo è il mio predicare, che ho imiei dubbi che in questo Comune esistono, alloracontinuo a predicare. Voglio rimanere quella voce iso-lata nel deserto, ma continuo a predicare.

CONSIGLIERE GIANNUZZI: Volevo dire al consi-gliere Basile: il profeta, il predicatore nel deserto, poiGiovanni Battista finì con la testa mozzata. […]

A volte può anche essere pericoloso, scomodo,avere questo ruolo.

// 3 maggio 2008Discussione sulla realizzazione di un opificio in zonaagricola

CONSIGLIERE BASILE: Tale metro di misura, chestiamo usando quest’oggi per la richiesta del cittadi-no, che sia usato con la stessa equità di misura pertutte le richieste che qualsiasi cittadino ci venga arichiedere. […]

Non voglio parlare di niente, sorvolo tutto, picco-le o grosse… […]

E se io ho usato che noi dobbiamo trovare formae modo, quando c’è un problema e ci dobbiamoimpegnare a risolverlo. […] Ma voi pensate che gridoperché sono pazzo?

Mentre si discutono le interrogazioni, Basile fa rife-rimento al piano regolatore

CONSIGLIERE BASILE: Noi abbiamo partorito unmostro di quel piano regolatore, dove ha fatto sì chequesto paese non può camminare, non può sviluppar-si, grazie a questi grandi interessi di qualche signoredi Ugento.

// 6 giugno 2008Commento al bilancio di previsione per l’eserciziofinanziario 2008 del Comune; Basile lascia l’aula insegno di protesta

CONSIGLIERE BASILE (al presidente delConsiglio, ndr): Te, presidente di questo Consiglio,questo bilancio l’hai guardato, l’hai analizzato, ne haipresa visione, l’hai controllato? […]

Ma tu sei pazzo davvero. E te lo dico pubblica-mente nell’assise comunale. E dicono che sono pazzoio! […]

Se avresti alquanto aperto, spulciato e visionato,avresti constatato, avresti preso visione, caro presi-dente, che questo bilancio che stai andando adapprovare, è la fotocopia del bilancio del 2007. […]

E’ cosa grave per un presidente del Consiglio chenon si va a guardare gli atti di un bilancio dell’annoprima e dell’anno in corso. Veramente grave. […]

E continui a ridere, presidente! E continui a ridere.PRESIDENTE: Il tetto della voce alterata tua mi

dà fastidio all’orecchio, che mi fa scattare i nervi e ilsorriso. Non è colpa mia.

CONSIGLIERE BASILE: Bene, forse,forse, essendo che, cari signori, io, anchenon avendo competenze in materia, nonsono un dottorato in economia e commer-cio, ma mi prendo la briga a guardarmi idocumenti, a visionare le carte e cerco diprendere visione e recezione dei contenutiriguardanti. […]

I vostri pastrocchi e imblattamentiapprovateveli da voi.

Approvazione del programma 2008 degliincarichi di studio, di ricerca, e consulen-za ad esterni

CONSIGLIERE BASILE: Assistiamo adun’altra vostra trovata. E non perdete occasione,come vi capitano, di sfruttarle. […] L’opportunità perdare, per impegnare, per sperperare denari a incarichiprofessionali esterni. Forse vi acconsentono di farlo evoi prendete al volo. […] L’indirizzo sempre politicodice che tante competenze e tante spettanze vannosvolte, vanno eseguite con il personale in possessoall’azienda. Voi, io ho letto bene quell’ordine del gior-no, avete sostenuto che in questa azienda avete sol-tanto del personale incapace, che non ha cognizionee capacità dei settori, delle voci dei settori. […]

Allora, cosa ci serve? Per poter mandare avantila barca, ci dobbiamo rivolgere a professionisti ester-ni, a figure esterne, per dare degli incarichi. Incarichiesterni agli amici degli amici, ai compari di merenda.[…] Non mi ci trovo in questa forma, in questo pen-siero di fare politica. […]

Essendo che voi non perdete occasione, coglieteal volo l’opportunità che vi si dà, nel ricambiare inca-richi ad amici, a compari di merenda.

SINDACO: Hai la grazia di non capire mai quelloche leggi. Perché, se avessi capito la legge che staalla base di questo atto, tu non ti saresti espresso inquesta maniera. Allora ti posso assicurare, siccomepurtroppo l’ignoranza va sempre scusata, in questocaso hai detto delle cose gravi. Invito la segretaria diprendere la registrazione, di mandare tutto al Prefettoe alla Procura della Repubblica perché mi riservo,insieme a tutta la maggioranza, di fare delle denuncecon gli atti registrati che stanno qui. Perché, Peppino,tu forse non capisci niente di leggi. Te lo dico, mi que-reli. Tanto sta registrato. E te lo dico con piena cogni-zione di causa, perché quello che dici non corrispon-de assolutamente al vero, perché, ripeto, non sai leg-gere le leggi, non sai interpretarle, non sai capirle.[…] E’ l’unico qui dentro, su 21 persone, che si com-porta in questa maniera. […] Tu non sai fare politica,sei soltanto un ciarlatano.

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La commemorazione. Al microfono, circondato da altre autorità,Eugenio Ozza, sindaco di Ugento

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