+ All Categories
Home > Documents > Tacco_56

Tacco_56

Date post: 19-Feb-2016
Category:
Upload: il-tacco-ditalia
View: 219 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
Description:
Tacco d'Italia, Incazzati verdi
32
Transcript
Page 1: Tacco_56
Page 2: Tacco_56
Page 3: Tacco_56

2020 marzo 2009: la Procura di Brindisi e iCarabinieri del Noe colpiscono duro nelcuore della notte: dieci arresti, decine di per-quisizioni e sequestri di impianti e automez-zi in tutta Italia. Numerose intercettazioni ele indagini su un centinaio di persone sma-scherano un traffico illegale di rifiuti specia-li e pericolosi provenienti da mezza Italia.Capolinea: Brindisi.

Il procuratore aggiunto Cosimo Bottazziha illustrato il meccanismo attraverso ilquale una quantità ancora da stimare dirifiuti tossici veniva smaltita nelle cave delladiscarica “Formica ambiente”: i rifiuti arriva-vano nella discarica accompagnati da bolledi accompagnamento (Fir, fogli di identifica-zione rifiuti) truccati: sulle bolle venivanoindicati codici Cer (codice europeo del rifiu-to) non corrispondenti alla verità. In mezzo airifiuti urbani venivano mescolate e quindicamuffate sostanze contenenti mercurio,piombo, cadmio, benzene, nettamente supe-riori alla norma e comunque non ricevibili dauna discarica con autorizzazioni come quel-le in possesso della “Formica ambiente”. Leindagini, durate due anni e mezzo, hannoappurato come i traffici andassero a buonfine grazie alla complicità di “talpe” negliuffici della Provincia di Brindisi, proprio que-gli uffici deputati a controllare l’andamentodella discarica: così ad esempio emergonodalle intercettazioni compiacenti controlli diroutine del dirigente provinciale, il chimico

Salvatore Lapenna. Il quale veniva poi ripa-gato da consulenze. E non era il solo: i magi-strati hanno chiesto anche l’interdizione dal-l’incarico di un componente della poliziaprovinciale e di un impiegato civile dellaForestale.

E’ un sistema, quello scoperto dallaProcura di Brindisi, ben radicato anche inprovincia di Lecce.

E’ quanto emerge dalle indagini condottedalla sostituta procuratrice Valeria ElsaMignone, che da 12 anni combatte in solita-ria una guerra in cui nessuno ha interesse aporsi al suo fianco. Non i Comuni, che dovreb-bero in primis sentire tutta la responsabilitàdi controllare le discariche che insistono sulproprio territorio: solo uno, Melendugno, si ècostituito parte civile in uno dei principaliprocessi per reati ambientali, quello a caricodella Ecolio (ne abbiamo parlato nello scorsonumero). Uno, Melpignano, costituitosi partecivile in un processo contro la Copersalento,riuscì ad avere un indennizzo di circa 200milioni. Non la Provincia, cui per legge èdemandato il compito di rilasciare le dovuteautorizzazioni per l’avvio degli impianti dismaltimento: in 12 anni la Provincia si ècostituita parte civile solo in un processo incorso per reati ambientali nel quale sonoimputati anche alcuni suoi dirigenti.

E la Regione? Ancora dà alla SeaMarconi (la ditta che smaltisce il pcb,sostanza altamente cancerogena) le autoriz-

zazioni per andare avanti – dice la Mignone.Forse sono i cittadini l’unico disperato

combattente che, in tema di ambiente,potrebbe essere un valido alleato dellamagistratura.

Crescono i comitati e le competenze alloro interno. Cresce la sensibilità verso i temiambientali e la consapevolezza del diritto divivere in una realtà sostenibile.

Dalle tante segnalazioni che abbiamoricevuto, dalle mail, dalle migliaia di com-menti sul nostro quotidiano di informazione(www.iltaccoditalia.info), dai movimenti d’o-pinione nati attorno all’emergenza Burgesi eCopersalento, abbiamo idea che i cittadiniabbiano ben dritte le antenne. E che anchein Salento si sia innescata una reazione acatena in cui, finalmente, sarà l’ambiente adavere la meglio.

L’Editoriale L’Editoriale//

//

di Maria Luisa Mastrogiovanni

soMMario

IDEE DAL TACCO04 GOLEM, FOTOPROTESTA, LETTERE AL DIRETTORE

05 TERZO GRADO Alba Sassodi Francesco Ria, LINK

06 BOLLETTINO DEI NAVIGANTIdi Mario De DonatisIPSE DIXIT, COME È ANDATA A FINIRE

07 L’ARIA CHE TIRA di Luisa RuggioQUESTIONE DI LOOK,LA CITTÀ INVISIBILE di Enzo Schiavano

23 SUL COMODINO E NELLA BORSA DI...di Vincenzo Barba

25 OROSCOPOa cura di Iuly Ferrari

28 SAPERE, SENTIRE, VEDEREa cura di Flavia Serravezza

30 CONTROCANTO ospita Serenella Pascali:Servizi sociali a doppia velocità

VEDIAMOCI CHIARO08 INCHIESTA //FINCHÉ GIUDICE NON CI SEPARI

di Laura Leuzzi

CULTURA&PERSONE22 SOCIETÀ // TOGLIETEMI TUTTO MA NON...

di Laura Leuzzi

il mensile del salentoAnno VI - n. 56 - Aprile 2009

Iscritta al numero 845 del Registrodella Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

EDITORE:Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni

HANNO COLLABORATO:Mario Maffei, Laura Leuzzi, Francesco Ria,

Flavia Serravezza, Ada Martella,

FOTO:Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia

REDAZIONE:p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238

E-mail: [email protected]

PUBBLICITÁ:[email protected] - tel. 3939801141

Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n° 14705

STAMPA:Stab. grafico della CARRA EDITRICE Z. I. - Casarano (Le)

DISTRIBUZIONE:Italian Services Group - Lecce0832.242214 - 348.0039271

ABBONAMENTI: 15,00 Euro per 10 numeri

c/c n. postale 54550132 - intestato a Nerò ComunicazioneP.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - [email protected]

IL PROSSIMO NUMERO IN EDICOLA “SPECIALE ELEZIONI”MAGGIO 2009

è il salento il capolineaitaliano dei rifiuti tossici

Page 4: Tacco_56

Cosmo Francesco Ruppi, nato adAlberobello 75 anni fa, vescovo di Lecce inprorogatio per raggiunti limiti di età dal2008, anno in cui lascia la presidenzaregionale della Conferenza episcopale ita-liana. Ordinato sacerdote nel 1954, nel1980 è vescovo delle diocesi di Termoli eLarino. Il 7 dicembre 1988 è elettoArcivescovo metropolita di Lecce. Da guidaspirituale della sua comunità, il prelato halasciato una traccia profonda sulla società,utilizzando con efficacia il pulpito dei massmedia locali (un vero esperto di comunica-zione, don Ruppi, avendo fatto parte del-l’apposita commissione della CEI). Eternamemoria del passaggio di questo vescovonella Firenze del Sud, il sontuoso nuovoportale del Duomo che in bassorilievo recail volto riconoscibilissimo del Ruppi nell’at-to di baciare l’anello di papa Wojtyla.La visita di Giovanni Paolo II a Leccenel 2002 è forse il maggior successodi Ruppi, insieme al restauro di tanteChiese e di piazza del Duomo, lacostruzione del seminario “PastorBonus”e la forte ispirazione caritate-vole che ha saputo esprimere nel ’97in occasione del secondo esodo alba-nese sulle coste del Salento. Sul cen-tro di permanenza temporanea“Regina Pacis” e sull’omonima fonda-zione le opinioni si fanno però piùcontroverse: seppur assolto nel 2005dall’accusa di peculato, resta la mac-chia della pensate condanna in primo

grado per diversi reati di don CesareLodeserto in un’inchiesta correlata. Mons. Ruppi è stato anche indagato percorruzione nell’ambito di un’inchiesta sullasanità pugliese che ha coinvolto l’ex presi-dente della Regione Raffaele Fitto.Ha mancato per poco la tonaca cardinali-zia ed è forse questo il suo maggioro ram-marico. L’augurio del Golem è per il nuovovescovo (si fa insistentemente il nome diDomenico D’Ambrosio, vescovo di SanGiovanni Rotondo, disponibile a partire dagiugno di quest’anno, subito dopo la visitadi papa Benedetto presso il santuario diSan Pio): essere un’alta guida spiritualeper la sua comunità, ridimensionandomagari l’attivismo politico del suo prede-cessore.

Con rammarico sono stato testimone di unostrano meccanismo che si è innescato intorno alcaso di una bambina da sottoporre alle cure in Usa,affetta da paresi spastica e da un’encefalopatiaanossica ischemica. Sono in possesso del preventivomedico rilasciato dalla Clinica statunitense OceanHiperbaric Neurologic Center di Fort Lauderdale inFlorida, il quale prevede una serie di trattamenticome iperbarica, fisioterapia del cranio sacrale, inte-grazione sensoriale e logopedia. Pur non essendouno specialista, mi chiedo: tali trattamenti non pos-sono essere fatti anche in Italia? Qui nel Salento,opera tra gli altri Antonio Gismondi, luminare di tera-pia iperbarica, che coordina un gruppo di fisiotera-pisti presso “Villa Verde” a Lecce. Capisco lo stato

d’animo dei genitori, ma non condivido l’inerzia deimedici italiani dinanzi a casi del genere.

Presso una struttura di Caserta, gestita dalmedico generico Gaudenzio Garozzo, ogni giornovengono accolti numerosi bambini che poi andran-no in Florida. Non capisco come possa un medicogenerico, presidente di un’associazione dove sipratica medicina cinese, avere maggiori conoscen-ze tecniche di qualunque altro specialista delle cli-niche italiane. Non si ha notizia di un solo caso dimiglioramento di pazienti sottoposti a tali terapie.Senza dimenticare che per ogni paziente che sireca negli Usa, si deve far fronte a spese che supe-rano quasi sempre i 100mila euro.

Antonio Montonatopresidente associazione “Idee Valori e Solidarietà”

Taurisano

//

GOLEM

Opinioni dal Tacco

Cosm

o Fr

ance

sco

Rupp

i, ve

scov

o di

Lec

ce

LETT

ERE

AL D

IRET

TORE

il tacco d’Italia 4 Aprile 2009

foto protesta

Non tutte le piazze Diaz n. 5 sono uguali.E’ arrivata alcune settimane fa, presso la redazione del Tacco d’Italia, in piazza Diaz n.5 a Casarano, una lette-ra-bolletta della Tim. Peccato che non fosse indirizzata al Tacco d’Italia, ma ad una cittadina-utente Tim scono-sciuta alla redazione. Domiciliata in piazza Diaz n.5, questo sì, ma a Carmiano. Forse ogni tanto, cari uffici postali frettolosi, sarebbe il caso di attardarsi a controllare con precisione indiriz-zo e destinatario delle missive, per evitare spiacevoli inconvenienti come questo. Sarebbe una grave danno, altri-menti, per i tanti innamorati che mandano lettere speranzosi in una risposta o per i tanti abbonati al Taccod’Italia che attendono con ansia ogni nuovo numero.

//se è l’aMerica a “scoprire” l’italia //energie rinnovabili?

non ho dubbi

piazza diaz, 5.sì, Ma dove?

Egregio direttore,in riferimento alle opinioni espresse sul numerodi febbraio del “Tacco d’Italia” dal giornalistaEnzo Schiavano sul tema “Quando contraddirediventa regola”, con la presente tengo a ribadi-re che mai ho messo in dubbio la bontà e lanecessità delle energie rinnovabili.Pertanto, la invito a voler rettificare quantoattribuitomi.

Leda Schirinzi

Page 5: Tacco_56

commenti e opinioni da

www.iltaccoditalia.netSe ho capito bene Zompì si accorge solo adesso di aversostenuto per cinque anni un’amministrazione di cuinon approva i metodi, che già non approvava ai tempidella prima giunta Venuti, quando lui era l’allora capodell’opposizione...William Ghilardi @ 13:40-2.3.09 Commento alla news “Sindaco autoritario. Me ne vado”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=6191

La fortuna per il turista è che venendo qui da noi trovatanta brava gente che nell’accoglierlo gli trasmette laparte migliore di questo Salento, e forse è proprio perquesto che decide di ritornare l’anno successivo. Ma sechi deve di vigilare sulla nostra salute non fa il suodovere, il turista non ci verrà più, e non perché è spa-ventato dalle notizie che gli giungono dai mezzi dicomunicazione, bensì perché non troverà più la meravi-gliosa natura che ha trovato finora e, cosa non menograve, non troverà nemmeno gli ospitali salentini, chenel frattempo sono andati a villeggiare al camposanto.maximiano @ 18:31-5.3.09commento alla news “Monit H2O. Che cosa c’è nell’acqua”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=6213

Sono un simpatizzante del Movimento per il Sud e fac-cio i complimenti a senatrice Poli di essersi messa inprima fila ed avere rotto quegli schemi che nell’ultimoperiodo Alleanza nazionale aveva imposto. Faccianopolitica non demagogia perché le persone aspettanofatti, non parole. livio milelli @ 20:41-13.3.09 commento alla news “Movimento per il Sud a granderichiesta”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=6290

Vogliamo tutti i risultati delle analisi. Ci vuole trasparen-za. I cittadini non si fidano più di nessuno. Vogliamo i livelli di cromo esavalente, quello che provo-ca i tumori. Qui stanno morendo troppe persone e chi ne ha provo-cato la morte le avrà tutte sulla coscienza.Vogliamo la verità @ 23:8-13.3.09 Commento all’approfondimento “Veleni a Burgesi. Terzapuntata”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=5810#com-menti_articolo

Il tempo ci dirà quello che c’è dietro a questi fatti, maoggi abbiamo bisogno di tranquillità nei rapporti tra leparti sociali, tra le persone e soprattutto tra le istituzio-ni ed i cittadini. Da parte nostra, il comitato civico IOCONTO, ha sempre chiesto questo sin dall’inizio dellasua costituzione al di là di quello che altri hanno cerca-to (invano) di fare capire. Ugento ce la farà ad uscireda questo buio periodo con l’aiuto fattivo di tutti. Vito Rizzo.io conto @ 9:46-17.3.09 commento all’approfondimento “Dieci carabinieri in piùper vigilare su Ugento”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=6323#com-menti_articolo

//Opinioni dal Tacco

ruolo e responsabilità le donne vengono pagate meno degli uomi-ni. Lo abbiamo scoperto con una delle azioni del ministroBrunetta quando sono stati resi pubblici gli stipendi dei dirigentiministeriali. A questo va aggiunto che se le donne vanno in pen-sione prima, spesso, è perché assolvono a delle mancanze dellostato sociale: assistono gli anziani, si impegnano maggiormenteper affrontare le difficoltà familiari e questo rende più difficile rag-giungere i livelli più alti di una carriera. Le donne possono ancheandare in pensione a 65 anni, ma prima vanno creati i servizi”!

Esiste ancora la scelta tra carriera e famiglia?“Le donne vivono molto il senso di colpa, si sentono sempre

inadempienti, hanno un altissimo senso di responsabilità, ma oggiriescono a vivere meglio questa lacerazione. Anche nel mio picco-lo quando dall’impegno nell’associazionismo e nella politica gliimpegni sono diventati importanti e difficili da gestire, come puòessere un incarico parlamentare, questa lacerazione non l’hoavvertita. Credo, soprattutto, grazie a chi mi è stato affianco chemi ha sempre supportata”.

Quindi non bastano gli asili nido aziendali per le mammalavoratrici?

“Assolutamente no. Serve affrontare un cambio di mentalità,di cultura. E poi servono anche gli asili nido: necessari anche esoprattutto per i bambini”.

Quanto è ancora difficile, peruna donna, dimostrare realmente ilsuo valore in ambito professionale ein politica?

“Non è sempre facile perché inpolitica le competenze vengonospesso messe in secondo piano. E ledonne sono più legate al fare, al lavo-ro. Sono più portate per vivere laquotidianità, anche e soprattuttonella politica, che significa discuteree tentare di risolvere i problemi dellagente. Significa servizio”.

Come mai i livelli più alti dellaformazione sono raggiunti, per lamaggior parte, da donne, ma solo inpoche assumono ruoli dirigenziali?

“Le donne sono le più braveall’Università. Si laureano prima e convoti più alti. Anche e soprattutto nellematerie scientifiche per le quali, stori-camente, si ritengono più portati gliuomini. Purtroppo scontiamo quelloche, comunemente, è chiamato il‘tetto di cristallo’: nelle posizioni api-cali della società, le donne sparisco-no. Prendiamo l’esempio della scuola.Man mano che si sale di livello ledonne diminuiscono. Sono tantissimenelle scuole dell’infanzia e, personal-mente, credo che sia più difficile inse-gnare ai bambini che a persone piùgrandi, ma se andiamo a vedere tra idirigenti scolastici ne troveremomolte di meno. Le donne rettori diUniversità non sono mai state più diuna o due contemporaneamente”.

La solita domanda: perchétutto questo?

“Provo a fornire una considera-zione diversa da quelle, condivisibili,di cui si parla spesso: a parità di

INDOVINA CHI E’?

La soluzione a pag. 30

il tacco d’Italia 5 Aprile 2009

terzo gradodi FRANCESCO [email protected]

Alba Sasso, già parlamentare, vice presidente dellacommissione Cultura della Camera nella scorsalegislatura, oggi presidente del Consiglio di ammi-nistrazione dell’Adisu-Puglia (nuovo ente regionaleper il diritto allo studio universitario)

alb

a s

asso

Page 6: Tacco_56

IPSE DIXIT// Chi di speranza vive“La situazione non è delle più facili, però restofiducioso sulle possibilità di invertire questa tendenzanegativa”.Giovanni Semeraro, presidente U.S. LecceNuovo Quotidiano di Puglia, 3 marzo 2009, p.37

// Ogni promessa è debito“Non aumenterò la Tarsu e nessun’altra tassa”.Paolo Perrone, sindaco di LecceNuovo Quotidiano di Puglia, 4 marzo 2009, p.9

// Questione di irriconoscenza“Questo congresso è stato un insulto. E così si sonochiusi i battenti, perché è stato rinnegato un percorsopolitico identitario. Qualcuno ora ha potuto godere deifrutti di un lavoro difficile, di una lunga e travagliatastoria politica”.Adriana Poli Bortone, fondatrice del Movimentoper il SudCorriere del Mezzogiorno, 8 marzo 2009, p.5

// “Non sei più quella di una volta”“Adriana Poli Bortone già parla come quelli del cen-trosinistra. Che pessima caduta di stile”.Roberto Tundo, dirigente nazionale An Nuovo Quotidiano di Puglia, 9 marzo 2009, p.10

// Progetti da dopo-poltrona“Voglio lavorare in pieno ad una professione che nonho mai abbandonato e, comunque, solo in parte dapresidente della Provincia. Un progetto politico-cultu-rale ce l’ho: vorrei scrivere un altro libro”.Giovanni Pellegrino, presidente della Provinciadi LecceNuovo Quotidiano di Puglia 19 marzo 2009, p.11

Salento showHa vinto lei. AlessandraAmoroso, la 21enne diGalatina, ha trionfatosul palco della trasmis-sione tv “Amici” condot-ta da Maria De Filippi.Una sfida all’ultimovoto disputata contro il“collega” cantanteValerio, molto quotatoed altrettanto favorito.

Ma la voce graffiante dalle accattivanti tonalità nere della salen-tina e la irrefrenabile energia messa in mostra fino all’ultimoistante di gara, non ha lasciato scampo.La vittoria di Alessandra conferma la grande vocazione artisticadel Salento. Formazioni come i Negramaro, i Sud Sound System,gli Aprés la Classe, sono ormai realtà nazionali se non interna-zionali; ed è datato appena 2008 il successo degli Aram Quartetin un altro talent Show, “X factor” stavolta su Raidue. Il Tacco d’Italia aveva puntato su di lei, quando nello scorsonumero l’aveva definita “una delle voci più interessanti” dellatrasmissione. Che farà adesso? Con i 200mila euro vinti in tvcomprerà un’auto per la madre ed estinguerà il mutuo dellasorella. Progetti che non fanno una piega. Auguri.

COME È ANDATA A FINIRE

In un consultorio del Nord – mi haconfidato una mia amica – ad una donnagiovanissima e fragile psicologicamente,nota preda di giovani e meno giovani, èstato prescritto – quale terapia preventi-va – l’uso sistematico del profilattico.

La prevenzione è, sicuramente, unelemento indice di civiltà ma, nel caso inspecie, o in casi analoghi, mi chiedo se la“cultura del preservativo” possa essereconsiderata esaustiva per far fronte allegrandi questioni del nostro tempo.

Questioni che, com’è noto, vannoben oltre la prevenzione sanitaria, il con-tenimento della diffusione dei contagi(non solo quello legato alla sessualità)per interessare la sfera della “dignitàdella persona”, “la qualità della vita”delle comunità, il “rapporto riferito aiconsumi vitali” tra aree ricche ed i Suddel mondo.

Di fronte alla lacerazione del rappor-to uomo-donna, che interessa anche ilnostro civilissimo Occidente, alle “viteignorate” che risaltano dalla cronaca,agli inferni che le avidità determinanonei continenti più fragili ma, anche, nellenostre periferie, penso che la “cultura delpreservativo” sia, nell’accezione più spe-cifica, inadeguata ed in quella “compor-tamentale”, cinica.

Nel significato più specifico di “con-siglio per gli acquisti” il preservativo è,al più, uno degli strumenti per interveni-re sull’emergenza. Perché le stesse con-dizioni per l’uso corretto dello strumen-to (condizioni igieniche dell’ambiente,disponibilità di acqua, ecc) non sono,per niente, assicurate nel continenteafricano. Sono, questo sì, privilegi dipochi.

Nell’accezione più ampia “la culturadel preservativo”, bisogna ammettere,ben rappresenta il nostro tempo. Sevogliamo racchiude in sé tutti quei com-portamenti personali, dei gruppi, delleistituzioni che, più che essere rivolti “alcomprendere” i problemi della persona,

di una comunità, per risolverli, ricercanosoluzioni pratiche, molto pratiche (maben studiate) per tenere sotto controllo“condizioni esplosive” o per contenerepossibili fastidi, interferenze sui singoli, osul sistema.

L’esatto contrario della “civiltà del-l’amore” che la Chiesa – con tutte leombre e le luci, proprie di istituzionicostituite da uomini – è chiamata a dif-fondere. Come lo stesso Benedetto XVI siè proposto di alimentare con la suarecente visita nel continente africano, lecui denunce, sulle responsabilitàdell’Occidente e delle multinazionali,sono state, inizialmente, fortementeoscurate da una campagna dei media“sull’uso del preservativo” e, successiva-mente, da colpevoli silenzi.

Che cosa c’è dietro l’avversione deimedia nei confronti di Benedetto XVI?Errori di comunicazione, avversità neiconfronti di una Chiesa che – pur espri-mendosi con lo stesso linguaggio diGiovanni Paolo II - si vuol far apparireanticonciliare?

O si tratta, più semplicemente, degliultimi colpi di coda di un sistema che,attraverso le multinazionali, ha reso“infernali” molte vite (molte volte nelnome del progresso) illudendo, con il suoinno alla crescita infinita, il mondo?

Per certi versi, la visita di BenedettoXVI in Africa, con le sue denunce al “siste-ma liberistico”, ha ricordato quelle diGiovanni Paolo II in cui, dalla suaPolonia, ha denunciato il “sistema collet-tivistico”.

Si possono cogliere, però, delle diffe-renze. All’epoca le denunce di GiovanniPaolo II piacevano all’Occidente ed aimedia (interpreti di una certa culturadell’Occidente); oggi quelle di BenedettoXVI piacciono molto meno, anzi arrecanomolto fastidio, perché, peraltro, sembra-no, per la gran parte, in sintonia con lasvolta di Obama che ci sembra menoincline alla cultura “dell’usa e getta”.

l’antiliberisModi benedetto Xvie la culturadel preservativo

Opinioni dal Tacco//

di MARIO DE [email protected]

BOLL

ETTI

NO D

EI N

AVIG

ANTI

Page 7: Tacco_56

Malgrado tutte le complicazioni che que-sto territorio comporta, l’architetta ValentinaRossi ha deciso di tornare. Di tornare perrestare. Una volta compiuta l’impresa di stu-diare, è rientrata nella sua terra per disporrenuove fondamenta e dimostrare – con unacerta velocità, se si pensa ai suoi 29 anni –che questo sud può essere un cantiere perchi ha voglia di lavorarci.

Talvolta, parlando con chi parte, le donnesoprattutto, che sbarcano il lunario lontanodal Salento, si ha come l’impressione checento anni fa questo bordo di mondo fossepiù progredito. Fu senza propulsori a reazioneche Colombo scoprì L’America. A volte le rivo-luzioni si fanno con mezzi di fortuna, con ciòche capita per le mani, in condizioni che inse-gnano come far stare in piedi un uovo rim-boccandosi le maniche. Senza bisogno ditroppa meditazione, senza paura.

Noialtri ci siamo abituati a quelli cheannunciano le partenze, sa di coprifuoco men-tre l’orologio di una nuova epoca nomade cisovrasta di nuovo. Abbiamo quasi perduto l’a-spetto familiare dei ritorni, qualcuno recide il

filo delle sue avventure esmarrisce il confine invi-sibile tra il suo fare equello di un intero terri-torio-formicaio.

Allora questa peni-sola può sembrare a chiè andato via senza ten-tare un respiro di rumoreribelle, quello che dove-vano fare i vascelli all’at-tracco, una specie dicosa minima, un’anato-mia che ha scalzato isuoi figli migliori insi-nuandogli nelle vertebrela paura di un futuropieno di incognite, pienodi silenzi che si aggiranosu balconi del secolo scorso.

Non è così, non è sempre così, non puòessere. Eppure deve esistere qualcosa cherompe con questo silenzio. Me lo dice la vitadi una donna che ha scelto di tornare, di fareun rumore ribelle d’attracco potente, di respi-rare in questa terra col suo lavoro. Una donnache va sui cantieri, che porta la sua architet-

tura piena di una concezione del sud diversa.Un sud dove si può restare a costruire, nonsolo case. Lo sento il coprifuoco. Ma per for-tuna so che nel Salento c’è Valentina Rossi,piena della nostra antica disciplina, bellacome l’angolo della mezzanotte. Ad aprile, l’e-sempio della sua vita è un caldo presenti-mento di poesia.

Opinioni dal Tacco//

Il bilancio non è soltanto un insieme dinumeri o uno strumento riservato agli esper-ti. Esso influisce sul vivere quotidiano dei cit-tadini, dà l’impronta alla comunità e stabili-sce le priorità in tanti settori diversi: dagliaiuti sociali al turismo, alla scuola, alleopere pubbliche, alle opportunità economi-che e culturali ecc. E’, pertanto, imprescindi-bile la necessità di renderlo comprensibile atutti, assolvendo così a criteri di chiarezza,trasparenza e comunicazione. Di solito sonole stesse Amministrazioni comunali a pubbli-care i loro bilanci in forma e linguaggio com-prensibili. Tanti Comuni lo fanno, senza alcu-na remora. I cittadini di Casarano hanno maivisto un bilancio comunale? Credo che inpochi abbiano potuto farlo. Eppure, Palazzo

dei Domenicani si vanta di avere attuato latrasparenza amministrativa grazie alle formedi comunicazione che internet mette a dis-posizione. E in effetti in alcuni casi è statofatto. Il Comune di Casarano infatti, gestiscedue siti istituzionali: quello dell’amministra-zione comunale (www.comune.casarano.le.it)e il sito di Area Sistema, il consorzio diComuni la cui presidenza è detenuta dalprimo cittadino Remigio Venuti (www.areasi-stema.it). In questi anni però, mai un bilan-cio preventivo o consuntivo è stato pubblica-to, a parte lo schema di delibera, ossia unadichiarazione ufficiale di approvazione o nonapprovazione dell’atto. Tranne sul sito delPit9 (www.Pit9.it), che pubblica tutte ledetermine con cui si conferiscono incarichi

ai consulenti, sugli altri due siti (quello delComune e quello di Areasistema) non v’ètraccia delle determine, ossia di quegli attiche danno conto delle decisioni che prendo-no quotidianamente i responsabili dei variservizi. Non vengono pubblicate nemmeno leordinanze (a parte alcune considerateimportanti), né le licenze commerciali e leconcessioni edilizie.

Non si capisce perché: se sono classifi-cati come “atti pubblici”, si dovrebbe ricorre-re alle norme sulla trasparenza per renderenota questa documentazione. Un consiglio aicandidati alle prossime elezioni amministra-tive: dedicate un capitolo del vostro pro-gramma elettorale a questo argomento.

palazzi trasparenti.a volte si, a volte no

di LUISA [email protected]

sud nelcantiere

l’aria che tira

Porta gli occhiali o forse no. Ha gli occhi azzurri ma, a pensarci bene, castani.Vi ricordate il gioco “Indovina chi?”, tanto in voga negli anni ‘80? Propriocome in quel gioco, anche in provincia di Lecce è caccia all’identità misterio-sa. Solo che bisogna indovinare il candidato alle Provinciali per il centrode-stra. Perché, mentre la sinistra ha riempito colonne su colonne di giornali conle danze interne alla coalizione (chi ha fatto un passo in avanti, chi ne hafatto uno indietro), la destra sorniona è stata in silenzio. Ma forse non aguardare, puntando sull’effetto sorpresa, come Pasqua comanda. Chissà chel’effetto non sia che tra i due litiganti il terzo (polo o Poli) vinca.

//Questione di looK

di ENZO [email protected]

Page 8: Tacco_56

C

Inchiesta// //Divorzio alla salentina//Coppie instabili

il tacco d’Italia 8 Aprile 2009

L’INSTABILITÀ CONIUGALE IN PUGLIAE NEL SALENTO. DOVE SEPARAZIONIE DIVORZI CRESCONO IN LINEACON IL TREND NAZIONALE. A CHIEDERLI SONO SOPRATTUTTO I GIOVANISSIMI. E LE DONNE A PRENDERE L’INIZIATIVA. QUASI SEMPRE PER INCOMPATIBILITÀDI CARATTERE COL PARTNER. GLI ADDETTI AI LAVORI: “CI SI SPOSA CON IMMATURITÀ”

C’era una volta la famiglia tradizionale. Un marito, unamoglie ed uno o più figli. Negli ultimi anni infatti pro-fonde trasformazioni hanno investito la sfera delle

relazioni familiari e sociali, determinando un mutamento dicostumi e stili di vita: si sono diffuse le famiglie ricostitui-te, i genitori soli e i single non vedovi, le unioni libere.

In questo scenario si inserisce la crescita dell’instabili-tà coniugale, misurata attraverso il numero di separazionie divorzi. Eventi fortemente cresciuti nell’ultimo decennio,pur mantenendosi in Italia ancora al di sotto della mediaeuropea.

Una curiosità: la prima proposta di legge per l’istituzio-ne del divorzio venne presentata al Parlamento italiano nel1878. A prendere l’iniziativa fu un deputato salentino,Salvatore Morelli, noto per le sue doti di uomo integerrimoe per essere stato precedentemente rinchiuso in un carce-re borbonico sotto accusa di cospirazione.

di LAURA [email protected]

Foto

di n

ick

bowe

rs55

555

tratta

da

www.

flick

r.com

finchè giudice non ci separi

Page 9: Tacco_56

Su scala nazionale la Puglia è una delleregioni che ricorrono meno agli istitutidella separazione e del divorzio. Uno

studio pubblicato l’anno scorso dall’Istatfotografa la tendenza al 2005: nella nostraRegione in un anno si sono registrate 3,8separazioni ed 1,6 divorzi su mille coppieconiugate. Numeri superiori solo a quelli diBasilicata e Calabria dove su mille coppie leseparazioni sono state tre ed i divorzi rispet-tivamente 1,2 ed 1,4. Il dato medio naziona-le è di 5,6 separazioni e 3,2 divorzi ogni millecoppie.

Le differenze regionali possono dipende-re da fattori quali il tasso di occupazionefemminile, la partecipazione religiosa, unaidea di famiglia di stampo più o meno tradi-zionale.

Nonostante i “numeri” siano più piccoli diquelli relativi ad altre Regioni o alla medianazionale, la crescita del fenomeno in diecianni (l’Istat considera il periodo dal 1995 al2005) è perfettamente in linea, in Puglia, conil resto d’Italia: + 40% di proclamazioni dinullità matrimoniale (vedi finestra “Tutti imodi per lasciarsi”), + 43,2% di divorzi.

E nella provincia di Lecce? La sensazioneè che il Salento rispecchi la tendenza regio-nale, ma non ci sono dati che lo confermino.Il Tribunale civile di Lecce non li fornisce pertutela della privacy. Per farci un’idea della

tendenza, abbiamo incontrato gli “addetti ailavori”: due avvocati e la referente del con-sultorio diocesano di Nardò. Tutti hanno con-fermato che anche in Salento separazioni edivorzi sono in aumento e ci hanno fornito i“loro” dati. Empirici, raccolti sul campo, macomunque rappresentativi del fenomeno.

Un capitolo a parte è quello che si riferi-sce alle proclamazioni di nullità del matrimo-nio presso il Tribunale ecclesiastico regiona-le, con sede a Bari. Nel 2008 sono stateintrodotte 232 nuove cause, otto in più del2007; sono state concluse con decisione

254 cause (nove in più dell’anno precedente)e ne sono state archiviate 32. Delle causeconcluse con decisione, 179 hanno avutoesito positivo, 75 negativo. Procedura in cre-scita, dunque.

Dai dati del Tribunale ecclesiastico è pos-sibile anche conoscere il numero di causeintrodotte per singola diocesi: 16 a Lecce, 16a Nardò-Gallipoli, 12 ad Otranto, sette adUgento-Santa Maria di Leuca.

Secondo l’Istat, le delibazioni in seguito asentenze dei tribunali ecclesiastici sono, inItalia, in un rapporto di uno a 50 rispetto aquelle dei divorzi. Tale rapporto può aiutare afarsi un’idea indicativa del numero di questiultimi.

// CHI PRENDE L’INIZIATIVAA intraprendere più frequentemen-

te l’iniziativa della separazione sonole mogli. I mariti attivano nella mag-gioranza dei casi il procedimento deldivorzio.

Nel 2005 il 71,7% delle domandedi separazione aperte in Italia con ritogiudiziale è stato presentato dallemogli; nel caso dei divorzi, nel 56,3%dei casi dai mariti.

Il 2,5% delle domande di separa-zione ed il 2,7% di quelle di divorziosono state presentate congiuntamenteda entrambi i coniugi (fonte: Istat).

// TUTTI I MODI PER LASCIARSI In Italia i coniugi possono porre termine

al proprio progetto di vita coniugale attraver-so la separazione legale, il divorzio e l’annul-lamento del matrimonio.

La separazione. Non elimina il vincoloconiugale ma lo modifica, con la tempora-nea cessazione di alcuni obblighi derivantidal matrimonio. Ha carattere transitorio inquanto per i coniugi è sempre possibilericonciliarsi, senza ricorrere al giudice. Ilpassaggio da separazione a divorzio non èdunque obbligatorio.

Il divorzio. E’ stato introdotto nell’ordina-mento italiano nel 1970 (legge n.898 del 1°dicembre). Condizione necessaria per pre-sentare domanda di divorzio è la separazio-

ne legale dei coniugi protratta per almenotre anni.

La nullità del matrimonio. La nullità delmatrimonio civile è disposta in caso di viola-zione dei principi di legge relativi ai requisitiper la celebrazione del matrimonio. Sonocause di invalidità il vincolo di precedentematrimonio, il delitto tentato o consumatosul coniuge, un legame di parentela tra iconiugi.

Il matrimonio concordatario (celebratoin Chiesa) può essere dichiarato nullo incaso di esclusione di una delle finalità delmatrimonio (la fedeltà, l’indissolubilità delvincolo, la procreazione), di impotenza, diviolenza fisica.

il tacco d’Italia 9 Aprile 2009

LA PUGLIA È UNA DELLE REGIONI CON LA MINOR PERCENTUALEDI SEPARAZIONI E DIVORZI IN ITALIA. NEL 2005 SI SONOREGISTRATE 3,8 SEPARAZIONI ED 1,6 DIVORZI SU MILLE COPPIECONIUGATE. LA MEDIA NAZIONALE È DI 5,6 SEPARAZIONI E 3,2 DIVORZI. I DATI SALENTINI? IL TRIBUNALE NON LI FORNISCE,PER TUTELA DELLA PRIVACY

anche i pugliesi divorziano. pocoCOME I DIVORZI, CRESCONOANCHE LE CAUSE DI NULLITÀMATRIMONIALE. NEL 2008PRESSO IL TRIBUNALE ECCLESIASTICO PUGLIESE NE SONO STATE INTRODOTTE232, OTTO IN PIÙ DEL 2007. 51 PROVENIVANO DA DIOCESI SALENTINE: 16 DA LECCE, 16 DA NARDÒ-GALLIPOLI, 12 DA OTRANTO, SETTE DA UGENTO-SANTA MARIA DI LEUCA

1962. La locandina del film “Divorzio all’italiana”di Pietro Germi, con Marcello Mastroiannie Stefania Sandrelli

Page 10: Tacco_56
Page 11: Tacco_56

In che cosa consi-ste la richiesta di nulli-tà matrimoniale?

“E’ un ricorso intro-dotto presso il Tribunaleecclesiastico con ilquale si chiede allaChiesa di giudicare se ilmatrimonio sia valido omeno. Se non è valido ècome se non fosse mai

stato celebrato”.Quali sono nel Salento i motivi che indu-

cono a chiedere la nullità del matrimonio?“Svariati. Oggi le cause più frequenti per

la dichiarazione di nullità fanno capo allacosiddetta simulazione, ovvero la condizioneche si verifica quando, nel contrarre il matri-monio, una delle due parti ha una riserva sul-l’assunto della Chiesa secondo cui il sacra-mento matrimoniale è unico, indissolubile edorientato alla procreazione”.

Come si sviluppa il processo di nullitàmatrimoniale?

“Dopo la dichiarazione di nullità in primogrado, emessa dal Tribunale ecclesiasticoregionale di Bari, ci si appella a quello diBenevento. Se i due tribunali danno sentenzeconformi il matrimonio si può considerarenullo. Il Supremo Tribunale della Segnatura

Apostolica dà il suo imprimatur e, a quelpunto, le parti possono chiedere alla Corted’appello italiana di recepire nell’ordinamen-to italiano la sentenza di nullità. Se le sen-tenze di Bari e Benevento sono discordanti, ènecessario un terzo grado di giudizio, davantial Tribunale della Rota Romana, ma è raroche ciò si verifichi”.

Quanto dura e quanto costa un proces-so di nullità matrimoniale?

“I tempi variano di caso in caso. Le tariffesono fisse in tutta Italia: la parte attrice versaal Tribunale 500 euro, l’unico costo realechiesto alle parti. La parte convenuta, se sicostituisce da sola, non paga nulla; se sicostituisce col patrono, versa 250 euro alTribunale. L’onorario dell’avvocato è determi-nato dal Tribunale ecclesiastico alla fine dellacausa e va da 1.500 a 2.850 euro”.

Chi chiede la nullità matrimoniale?“E’ difficile dirlo data l’assoluta trasversa-

lità delle cause, relativamente ad età, profes-sione, estrazione sociale. Non è un procedi-mento elitario e non è appannaggio degliiper-religiosi. Per molti è una catarsi”.

avvocato presso il Tribunale ecclesiastico, MaglieStefano Sinisi

COME PER OGNI PROCESSO, LA DURATA DELLE CAUSE DI NULLITÀ MATRIMONIALE VARIADI CASO IN CASO. LE TARIFFE,INVECE, SONO STABILITE E VALIDEIN TUTTA ITALIA: LA PARTE ATTRICEVERSA AL TRIBUNALE 500 EURO;LA PARTE CONVENUTA, SE SICOSTITUISCE COL PATRONO, NE VERSA 250. L’ONORARIO DELL’AVVOCATO VARIA DA 1.500 A 2.850 EURO

coMe se nulla fosse accaduto

In base alla sua esperienza professionale,può dire che il divorzio sia in crescita?

“Indubbiamente sì. Ho notato un incrementonelle richieste di divorzio dei miei clienti”.

Quanto tempo serve per portare a compi-mento un divorzio?

“Oggi le Camere di Consiglio sono moltoveloci. E’ possibile liquidare anche 12 o 13divorzi nel giro di un’ora, se sono consensuali”.

Sono più gli uomini o le donne a chiedere di divorziare?“Nel 70% dei casi sono le donne; sono più consapevoli e, se

decidono di separarsi, difficilmente tornano sui loro passi”. Quali sono i principali motivi che spingono al divorzio?“Contrariamente a quanto si crede, il tradimento non è il motivo

principale. La causa vera è la mancanza di dialogo. In un rapportogià minato l’infedeltà del coniuge rappresenta la goccia che fa tra-boccare il vaso”.

Qual è l’età media delle coppie che chiedono il divorzio?“Le coppie più giovani sono la maggioranza; in molti casi decido-

no di separarsi dopo pochi anni di matrimonio; addirittura di ritornodal viaggio di nozze, nei casi più estremi. Tuttavia mi capita non dirado di seguire coppie di 50 o 60 anni”.

Quante cause aperte si concludono effettivamente con il divor-zio?

“Praticamente tutte. A volte succede, però, che i due coniugiintraprendano inizialmente la causa giudiziale e, dopo anni di batta-glie in udienza, la trasformino in consensuale”.

avvocato civilista e penalista, CasaranoGianni Bellisario

GIANNI BELLISARIO: “OGGI SONO SOPRATTUTTO LE COPPIEPIÙ GIOVANI A DIVORZIARE, ANCHE DOPO POCHI ANNI DI MATRIMONIO. NEL 70% DEI CASI SONO LE DONNE A PRENDERE L’INIZIATIVA, PERCHÉ SONO PIÙ CONSAPEVOLI E DIFFICILMENTE TORNANO INDIETRO”

divorziare dopoil viaggio di nozze

Avvocata, il divorzio è in crescita?“Indubbiamente. Oggi seguo una media di 20

divorzi all’anno, mentre quando ho iniziato, neglianni ’90, solo una o due”.

Perché si divorzia?“Per incompatibilità di carattere o difficoltà a

condividere la vita familiare. Ciò spiega l’incre-mento di separazioni tra coppie giovani. Quandoil sentimento è forte, anche il tradimento si supe-ra”.

Chi decide di divorziare?“Nella maggior parte dei casi, le donne; le quali riescono meglio

a riorganizzarsi una vita dopo la separazione. Gli uomini spesso sub-iscono la decisione”.

Le sue clienti sono soprattutto donne. E’ più facile per unadonna rivolgersi ad una donna?

“Credo di sì. Quando ho iniziato, 18 anni fa, ero l’unica avvocatadonna a Casarano. Ed ancora oggi il 70% dei miei clienti è donna.Rappresento tuttavia anche numerosi uomini”.

Il divorzio è praticato indistintamente in tutti gli strati sociali?“Certamente. Esso non dipende dalla condizione economica”. Come spiega il maggiore ricorso al matrimonio. Ci si “arrende”

prima?“Probabilmente. Trovo giusto che se il matrimonio non va, si possa

divorziare. Ma il periodo di tre anni tra separazione e divorzio mi sem-bra troppo lungo. Spesso in questo arco di tempo capita che unadelle due parti formi un’altra famiglia, metta al mondo dei figli, nonpotendo garantire loro i diritti sacrosanti di una famiglia”.

avvocata civilista e penalista, segretaria Camera civile Lecce, Casarano

Anna Maria Borgia

ANNA MARIA BORGIA: “OGGI SEGUO UNA MEDIA DI 20DIVORZI ALL’ANNO; QUANDO HO INIZIATO, NEGLI ANNI ’90,SOLO UNA O DUE. DOPO IL DIVORZIO, LE DONNE NONHANNO DIFFICOLTÀ A RICOSTRUIRSI UNA VITA. GLI UOMINI SUBISCONO LA SCELTA”

da donna a donna

Page 12: Tacco_56
Page 13: Tacco_56

sospettose e gelose. il “sesto senso” feMMinile

In 20 anni di attività, Gianni Paolo, titolare dell’a-genzia investigativa omonima di Casarano, di storiestrane ne ha viste tante. E le ha viste da vicino, datoche la modalità principale per condurre le sue indaginiè il pedinamento. Il controllo diretto e costante della“preda”. Indaga su tutto: infedeltà coniugale, correttez-za e fedeltà all’azienda da parte dei dipendenti, con-dotta dei figli nel tempo libero. Il 50% delle telefonateche arrivano in agenzia chiedono che si indaghi sulpartner; arrivano soprattutto da donne. Sospettose,curiose, gelose. Quasi tutti i casi hanno esito positivo.

faMiglie sotto osservatorio

il senso del sacrificio

I CLIENTI DELL’AGENZIA INVESTIGATIVA DI GIANNIPAOLO SONO AL 99% DONNE. PER FAR LUCE SULLA PRESUNTA INFEDELTÀ DEL CONIUGE, CORRISPONDONO TARIFFE, IMPOSTE DALLA PREFETTURA, CHE VARIANO DA 60 A 120EURO ALL’ORA

Si è costituito l’anno scorso presso laProvincia l’Osservatorio provinciale sui ser-vizi sociali. Realizza approfondimenti sullasocietà che poi saranno la base per le ini-ziative da intraprendere da parte dell’Ente.

Abbiamo chiesto a Loredana Capone,assessore provinciale di riferimento(Sicurezza e qualità sociale) come si realiz-za nel pratico l’attività dell’Osservatorio e aquali risultati è giunta.

L’OSSERVATORIO PROVINCIALE SUI SERVIZI SOCIALI È NATO UN ANNO FA GRAZIE AD UN CONTRIBUTO REGIONALE DI 100MILA EURO. SI OCCUPA DI REALIZZARE RICERCHE SOCIALI SU FAMIGLIA E MINORI, DISABILITÀ E NON-AUTOSUFFICIENZA, DISAGIO E DIPENDENZE, NUOVE POVERTÀ, ANZIANI

Con quale fine ènato l’Osservatorio pro-vinciale per i servizisociali?

“E’ nato sulla basedi un progetto regionaledi massima che abbrac-ciava tutte le cinqueprovince. Poi ogniProvincia ha elaborato ilproprio progetto esecu-tivo. Il nostro prevede diesercitare ricerchesociali per tracciare le

condizioni di vita nel Salento da cui trarre lelinee guida per la programmazione. E’ finan-ziato con fondi regionali per 100mila euro”.

Come è strutturato?“In più tavoli: della famiglia e minori;

della disabilità e della non-autosufficienza;

del disagio e delle dipendenze; delle nuovepovertà; delle problematiche degli anziani”.

In che cosa consiste l’attivitàdell’Osservatorio?

“E’ un’attività di tipo analitico;l’Osservatorio realizza ricerche sociali. Il comi-tato tecnico è composto da dipendenti dellaProvincia e referenti dell’Università. Nellescorse settimane abbiamo pubblicato dueguide: la Guida ai servizi alle famiglie e aiminori e la Guida ai servizi in genere che sitrovano sul territorio”.

Relativamente al divorzio di quali dati èin possesso l’Osservatorio?

“Non conosciamo il numero dei divorzi inProvincia. Sappiamo però che a fronte di untotale di 204.122 maschi coniugati e di206.161 femmine coniugate in Provincia diLecce, ci sono 2.266 divorziati e 3.654 divor-ziate. Stiamo analizzando questa disparità”.

assessora alla Sicurezza e qualità sociale, Provincia di LecceLoredana Capone

Da dieci anni Clara De Braco è responsa-bile del consultorio di ispirazione cristianadella diocesi di Nardò, la più vasta della pro-vincia di Lecce. Il consultorio ha una sedecentrale, a Nardò, e due sedi distaccate a

Galatone e Casarano. Si mantiene con un contributo da parte

della Curia che serve solo alle spese quotidia-ne e offre sostegno e consulenze professionalia titolo gratuito.

OGNI ANNO SI RIVOLGONO AL CONSULTORIO DIOCESANO DI NARDÒUNA MEDIA DI 15 COPPIE INTENZIONATE A SEPARARSI, PER I MOTIVIPIÙ DIVERSI. INOLTRE È CRESCIUTA, NEGLI ULTIMI ANNI, LA TENDENZAALLA CONVIVENZA COME PROVA PRE-MATRIMONIALE

Come è organizza-to il consultorio?

“Vi prestano serviziofigure professionali, comepsicologi, avvocati, peda-gogisti, medici. 25 perso-ne in tutto. Rigorosa-mente volontarie”.

Come si mantieneeconomicamente?

“Riceve un contri-buto da parte della

Curia. Circa 5mila euro per le tre sedi operati-ve: oltre a Nardò, anche Galatone eCasarano”.

In che cosa consiste l’attività del con-sultorio?

“Oltre a svolgere consulenza a coppie incrisi, facciamo opera di prevenzione. I proble-

mi di una coppia si trovano a monte, in unapreparazione non sufficiente al matrimonio”.

Come spiega la crescita del numero deidivorzi?

“La nostra società non ha il senso delsacrificio. Ciò spiega anche la crescente ten-denza alla convivenza, che 15 anni fa era unarifiutata dalla nostra cultura, mentre oggi èquasi una tappa obbligata prima del matri-monio”.

Quante coppie, in un anno, si rivolgono avoi perché hanno in mente di divorziare?

“Circa 15. Il consultorio cerca di capirese si può salvare il matrimonio. I motivi percui i coniugi scelgono la separazione sonodiversi: primo fra tutti, l’incompatibilità dicarattere; ma incidono molto anche l’invaden-za dei genitori, la divergenza di vedute circal’educazione dei figli”.

docente di materie letterarie scuola media, in pensione;responsabile consultorio diocesano Nardò-Gallipoli

Clara De Braco

Il logodel Consultorio

Chi sono i suoi clienti?“Al 99% sono donne. Di ogni

estrazione sociale ed ogni età”. Come se lo spiega?“Le donne sono più sospettose; gli

uomini invece stentano a parlare dicose personali”.

Quanti casi trattate in un mese?“In un mese ci arrivano circa 15

telefonate di persone che voglionoindagare sul partner; molte di esse poisi tirano indietro. Intraprendiamo, in

un mese, due o tre casi”. Su che cosa vi chiedono di indagare?“Su sospetti tradimenti, su presunte attività illecite del

partner come l’uso di droghe o il gioco d’azzardo”.Quante volte vi è capitato che il risultato delle vostre

indagini fosse la causa di una separazione o divorzio?“Il risultato delle indagini è quasi sempre positivo. Ma

che sia stato causa del divorzio, è successo raramente.Spesso diventa occasione di dialogo tra i due partner chealla fine decidono di ritornare insieme”.

Quali sono le tariffe per un servizio investigativo?“Variano da un minino di 60 euro ad un massimo di

120 euro all’ora, a seconda dell’orario in cui viene svolto.Sono tariffe imposte dalla Prefettura”.

Può essere pericoloso?“E’ sempre pericoloso. Un investigatore è costantemente

nel mirino della persona su cui indaga”. Ci racconta un caso curioso che ha seguito?“Una donna insisteva che il marito la tradisse e no-

nostante i nostri risultati fossero negativi, ci chiedeva dicontinuare ad indagare su di lui. Alla fine, scoprimmo chequando usciva di casa, l’uomo si recava nei cinema a lucirosse”.

Qual è stata l’avventura più strana che le è capitata?“Mi è capitato di rimanere su un albero per molti giorni

per non perdere d’occhio la mia ‘donna’; era il punto diosservazione migliore per tenere sotto controllo la miapreda. Alla fine scoprii era innocente”.

Le è mai capitato di essere scoperto durante i pedina-menti?

“Mi è capitato; ed ho dovuto sospendere le indagini.Ma molto raramente”.

titolare agenzia investigativaGianni Paolo Investigazioni, Casarano

Gianni Paolo

Page 14: Tacco_56

di LAURA [email protected]

Forever friends.Linus, il celebre personaggio dei “Peanuts”, natodalla matita di CharlesSchulz, non si separava mai dalla suaadorata coperta

Società// // //Questione di priorità Mai senza

toglieteMi

RINUNCEREBBERO A TUTTO, MA PROPRIO A TUTTO. C’È QUALCOSA PERÒ, DI CUI I VIP SALENTINI NON POTREBBERO MAI FARE A MENO.ECCO CHE COS’È

asqua � tempo di rinunce. I cosiddettiÒfiorettiÓ (in genere alimentari) che ser-vono per purificare l?anima ed ingraziarsila benevolenza del Cielo. Il fioretto haeffetto solo se chi lo intraprende rinunciaa ci� a cui tiene di pi�: la cioccolata, idolci, un bel piatto di pasta. Ci sono cose,per�, alle quali � difficile dire di no e nonci sono fioretti che tengano. Una passione,un?abitudine quotidiana, un modo di fare.Anche la stessa cioccolata e lo stessopiatto di pasta, per qualcuno, possono

Lorenzo Ria,senatore Pd, Taviano

Non rinuncerei per nulla al mondo allacorsa mattutina. Mi è capitato pochissi-me volte di saltarla e sempre controvo-

glia. Per me è un modo per iniziare la gior-nata nella maniera giusta, per stare solo con

me stesso e poter pensare senzaessere disturbato. Grazie alla

maratona quotidianariesco a trovare l’energiagiusta per affrontare lagiornata di impegni chemi attende. Se mi dices-sero: “Diventi ministro serinunci alla maratona”,risponderei di no conestrema convinzione. Sesi potessero unire ledue cose, beh, allorasarebbe il massimo.

Non potrei mai rinunciare alla mia libertà, al mio punto di vista, alle mie opinioni. Leho sempre difese con tutte le mie forze, quando qualcuno ha tentato di privarmene.Mi è accaduto spesso, anche in famiglia. Una famiglia di stampo tradizionale, in cuiho dovuto in molti casi rimboccarmi le maniche ed alzare la voce, anche a costo dipagare in prima persona. La libertà di poter essere se stessi e di tentare di realizzareciò che si sogna non ha prezzo; vale la pena, dunque, difenderla ad ogni costo. E’ unacostante prova di forza, non fisica, ma intellettiva. Ma è una dura prova di forza.

Caterina Gerardi,docente di materieletterarie in pensione,fotografa per passione,Arnesano

P

ma non...tutto

il tacco d’Italia 14 Aprile 2009

‘Diventi ministro se rinunci alla maratona’,risponderei di no con estrema convinzione.

SE SI POTESSERO UNIRE LE DUE COSE, BEH, ALLORA SAREBBE IL MASSIMO”

Lorenzo Ria: “Se mi dicessero:

Page 15: Tacco_56

Michela Di Ciommo, presidente Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Lecce

A che cosa non rinuncerei? Potrei indicare due cose,di cui una apparentemente (solo apparentemente)materiale. La prima è la libertà di esprimere le mieopinioni. Purtroppo a volte, soprattutto recentemente,ho dovuto farne a meno. E’ sempre una grande soffe-renza ma il mondo di oggi ci pone continuamentenella condizione di dover scendere a compromessi percui, alle volte, pur di non rinunciare ai propri sogni, siè costretti a fare un passo indietro. Un passo indietromolto sofferto. Inoltre non rinuncerei al telefono che mi tiene vicina aimiei cari e mio figlio in primis. E’ un bisogno materialema, come si può vedere, ne nasconde uno molto piùimmateriale: il bisogno di mantenermi sempre vicinaalle persone che amo. E a mio figlio, ovviamente.

Antonio Baglivo, direttore sportivo Circolo Tennis, Maglie

Da padre di famiglia,non potrei rinunciare pernulla al mondo allaserenità e al benesseredi mia moglie e dei mieidue figli. Subito dopo lamia famiglia, viene lamia passione per il ten-nis; ed infatti difficil-mente rinuncerei ad unapartita del mio sportpreferito. Ho 49 anni, 35dei quali passati a gio-care a tennis. Un tempolo praticavo in primapersona a livello agoni-

stico ed ero spesso fuori per disputare i tornei; mancavo dacasa per almeno cinque giorni su sette. Ora che sono direttoresportivo, le trasferte sono meno impegnative, ma disputo alme-no tre partite alla settimana. Del resto è una passione che hotrasmesso anche ai miei figli: a mia figlia, che poi l’ha abban-donata per la palestra, dandomi un grande dispiacere, e a miofiglio che invece continua a praticarla con ottimi risultati. Perme il tennis è una necessità, un modo per scaricare lo stress,per misurarmi costantemente con me stesso e per tenere sem-pre viva quella sana competitività.

“a due cose non rinuncerei mai: alla libertà di esprimere lemie idee e al telefono, che mi permette di sentirmi vicina ai miei cari, mio figlio in primis”

Michela Di Ciommo:

Pasquale Aralla, presidente I circoscrizione Centro Mazzini, Lecce

Personalmente, penso che non rinuncerei mai ad una serata conle mie figlie, a qualsiasi evento di origini più disparate che possadarmi conoscenza, sensazioni e arricchimento. Non rinuncereialle uscite con i mitici amici che tanto calore mi danno; inoltrenon rinuncerei mai ad una giornata al mare da cui traggo quellasimbiosi che mi fa sentire parte integrante della natura. Ed infi-ne, non rinuncerei mai ad un piatto fumante di pastasciutta. E’questa una piccola sintesi delle mie irrinunciabilità.

Maria Grazia Paterno,dentista, Lecce

Non potrei mai fare a meno della mia mezzagiornata libera al giorno. Per me è un momentofisiologico, che devo obbligatoriamente ritaglia-re all’interno delle 24 ore. Mi serve per starecon i miei figli, condividendo le loro passioni;mi serve per leggere; mi serve per giocare con imiei cani. E’ una parte importantissima dellamia giornata. Non potrei rinunciarci per nullaal mondo.

il tacco d’Italia 15 Aprile 2009

Claudio Prima,musicista Notte della Taranta(organetto e voce), Lecce

Non potrei mai fare a menodella musica. Suono da quan-do ho memoria. Non sarei ingrado di immaginarmi diversa-mente. Rinunciare alla musicasarebbe come rinunciare adesprimersi, ad avere voce;come rinunciare ad utilizzareun canale diretto del mio statoemozionale più profondo. Perme la musica costituisce unanecessità perché è la manierapiù autentica di dire la verità.Rinunciare a suonare vorrebbedire rinunciare ad essere pie-namente me stesso e dunquead esistere.

Page 16: Tacco_56
Page 17: Tacco_56

Antonio Buccoliero:

Carla Quaranta,“presidente-operaio” Coppula Tisa, TricaseCi sono molte cose a cui non rinuncerei per nulla almondo. Non potrei mai rinunciare alla mia libertà, aldiritto di esistere, di essere sempre me stessa.La verità in primo luogo. Detesto la menzogna, l’ipo-crisia, chi si nasconde dietro i luoghi comuni. Nonrinuncerei mai alla possibilità di sbagliare, di metter-mi in gioco, di rischiare, di osare, di lottare per lecose e le persone in cui credo. Non rinuncerei maialla mia coperta elettrica d’inverno, ad una penna eun foglio e al mio pantaloncino di jeans d’estate.Non rinuncerei mai alla magia dei piccoli riti quotidiani,alla forza creativa dell’immaginazione, alla passione e a tuttociò che mi lega e mi restituisce emozione. Non rinuncerei alla tenerez-za della fedeltà e al coraggio della lealtà e alla possibilità di lasciarmi sor-prendere. Sempre. Non rinuncerei mai al buon gusto e ad una buona parolaquando serve. Non rinuncerei mai ai toni grigi dell’anima, allo sguardo lungo che unisce gli orizzonti eriflette i tramonti, agli odori e ai colori dell’alba, ai miei ricordi più cari, alla mia Bianchina, alle mie scar-pe da ginnastica, alle mie contraddizioni, al mio senso del pudore e alla presunzione di saper rinuncia-re alla vanità del potere.

Antonio Buccoliero, consigliere regionale Udeur, vicesegretario nazionale, Sava

Diceva Winston Churchill: “Per quanto mi riguarda io sono unottimista; non sembra essere molto utile essere qualcos’altro”. Questa celebre affermazione racchiude ciò a cui non potrei mairinunciare: l’ottimismo, cioè quella capacità, tanto rara quantopreziosa, di riuscire a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno,sdrammatizzando anche le situazioni più controverse. Se esisteun problema, esiste necessariamente anche la sua soluzione, cherappresenta un nuovo corso, una nuova opportunità e, dunque,una crescita. Da ufficiale dell’Arma prima e da rappresentantepolitico poi, ho sempre lasciato che l’ottimismo permeasse ognimia scelta e mi sono reso conto di come questo atteggiamentopositivo riesca non solo a risvegliare gli entusiasmi, ma anche aconcretizzare la risoluzione di un problema.Chi guarda in positivo, infatti, non perde tempo a piangersiaddosso, a scaricare la colpa o a polemizzare: si rimbocca lemaniche e guarda, con entusiasmo, alla soluzione più efficace,

trovando un’opportunità di vita anche nelle difficoltà. Ebbene, non potrei mai fare a menodi questa opportunità!

Enrico Melissano,presidente associazione Cicloamici Fiab, LecceNon rinuncerei mai alla mia idea di trasformare ilSalento nella Danimarca del Mediterraneo.Il “parco Salento”, una regione così bella, pianeg-giante, calda, così ricca di natura incontaminata,storia e tradizioni, non può che essere disseminatadi miriadi di ciclovie che in tranquillità collegano inumerosi parchi e i borghi antichi interconnettendotreni e bici.Quale mezzo migliore, salutare, amico dell’ambien-te, silenzioso ed economico della bicicletta perstringere relazioni umane?

Laura Preite,stundetessa di Filosofia, vicepresidente associazione“Terra del fuoco/Mediterranea”, Surano

Nella vita non rinuncerei mai a quell’energia che spesso ripo-niamo in parti nascoste del nostro essere, nelle cave che cicostruiamo, nelle buche che a volte vediamo la necessità discavare. Quell’energia che riesci a portare fuori e ad utilizza-re al meglio in ogni attività di cui ti rendi protagonista. Nonrinuncerei alla possibilità di utilizzare il mio senso di respon-sabilità, quello che sento impetuoso, quello che ad un certopunto diventa una bussola infallibile. Non rinuncerei alla bel-lezza del sentirmi parte di una comunità, del viverla, proteg-gendola, analizzandola, passeggiando tra i suoi problemi, lesue incertezze ed i suoi limiti. Non rinuncerei mai alla memo-ria che noi abbiamo deciso di portare sulle spalle. A volte unfardello difficile da sopportare, a volte una spinta a preserva-re le conquiste che qualcuno prima di noi è riuscito a rag-giungere. La responsabilità, la comunità, la nostra storia. Nonrinuncerei ad essere un cittadino. il tacco d’Italia 17 Aprile 2009

Elisabetta Salvati,presidente Scuola di formazione managerialeAforisma, Lecce

In questo momento di crisi mi sono posta il pro-blema di rivedere le abitudini di consumo a cui cisiamo abituati. Sono felice di essermi posta que-sta domanda e di essermi risposta che a moltefutilità rinuncerei senza davvero grande fatica. Ciòa cui non potrei rinunciare è invece la libertà diesistere con autenticità, a tutti i costi, senza alcuncompromesso. Mai.

“Come diceva Churchill, non potrei mai fare a meno dell’ottimismo, cioè quella capacità, tanto rara quanto preziosa, di riuscire a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, sdrammatizzandoanche le situazioni più controverse”

Page 18: Tacco_56
Page 19: Tacco_56

Commozione e partecipazione caratteriz-zano, in Salento, l’intera settimana santa,quella precedente la Pasqua (quest’anno il12 aprile). Gran fermento si respira pratica-mente in ogni centro, dove in più occasionisi organizzano processioni e si segue un rigi-do rituale di purificazione e preparazioneall’evento.

In genere i riti pasquali hanno inizio illunedì e si protraggono fino alla domenica,giorno di Pasqua.

A Gallipoli essi partono ancora prima, ilvenerdì precedente la domenica delle Palme,quando ha luogo la processione dellaMadonna Addolorata, organizzata dalla con-fraternita omonima.

Quando, dopo la messa, la statua escedalla chiesa ed i membri della congrega siuniscono alla folla di devoti, la commozioneraggiunge livelli altissimi.

C’è chi prega e c’è chi piange.E questo è solo l’inizio. L’appuntamento

successivo è il giovedì santo, quando a tardaora, si allestiscono i “sepolcri” (“li sabbur-chi” o “sibburchi”, a seconda della latitudi-ne), ovvero si decorano gli altari delle chiesecittadine (a volte possono essere anchesemplici cappelle di piccole dimensioni) confiori o stoffe finemente ricamate. Le chieserimangono aperte alle visite dei fedeli fino almattino successivo. A Gallipoli, la processio-ne legata alla visita dei “sepolcri” acquista icolori delle tuniche delle diverse confraterni-te che percorrono al ritmo cadenzato deltamburo e allo squillo della tromba le stradi-ne del centro storico facendo tappa e medi-tazione ad ogni cappella. Un’usanza legataalla visita delle chiese (devono essere alme-no sette) nota nell’intero Salento è il cosid-detto “piattu pe llu sabburchiu” e consiste

nel disporre accanto all’altare un pane digrano lasciato germogliare al buio.

Ma quando sembra che le processionisiano terminate, Gallipoli ne propone una ilvenerdì santo: è quella organizzata dalleconfraternite del SS. Crocefisso e dellaMadonna degli Angeli. Anche in questo casosi tratta di un evento molto suggestivo con iconfratelli che, sfilando, portano in proces-sione le statue in cartapesta che evocano imisteri della passione di Gesù. Qualcuno, perpenitenza, è scalzo e si percuote con l’anticostrumento di tortura chiamato “disciplina”oppure trasporta due grosse pietre appesealle spalle.

A Galatina si svolge una processioneaddirittura il sabato santo; sfila in quell’oc-casione anche la Caremma, fantoccio dallesembianze di vecchia, simbolo della peniten-za che si è protratta per l’intera Quaresima.

Gallipoli. Una delle tante processioni del periodo pasquale, foto di Red Beetle tratta da www.flickr.com

Almanacco salentinoCO

ME

TRAD

IZIO

NE V

UOLE

in processione fino a pasQua

il tacco d’Italia 19 Aprile 2009

Page 20: Tacco_56
Page 21: Tacco_56

Il pic nic di Pasquettadava il via alle scampagnatefuori porta. Poteva capitarespesso, quindi, che i più pic-coli incappassero in cadutecon relativa sbucciatura diginocchio o bruciature aifalò.

Per tutte le ferite delcaso, c’era un unguentoinfallibile. Ada lo preparavacon bianco d’uovo e zolfo.Faceva cuocere al fuoco gliingredienti fino ad ottenereuna poltiglia, che spalmavasulla ferita. Come garze per

la medicazione (al temponon esistevano) utilizzava lefoglie della “serpentana”,pianta spontanea dallefoglie larghe, che sostituivadue volte al giorno. Quandola ferita era in via di guari-gione, cambiava pozione.Preparava il secondounguento con cera, olio eallume. Anche in questocaso, cuoceva il compostoal fuoco e poi lo metteva araffreddare su una lastra dimarmo.

Poi riduceva in polvere.

a cura di ADA DE PIETRO

election daysDal sacro al profano. Il mese di aprile di

un anno fa è stato tutto dedicato alle elezio-ni politiche. Si sono svolte nelle giornate del13 e del 14 aprile ed hanno decretato la vit-toria, anche piuttosto schiacciante, del PdL.

Anche a Lecce e in provincia il Popolo didestra ha trionfato su quello di sinistra connumeri importanti, nonostante l’affluenza alleurne sia stata più bassa rispetto alla prece-dente esperienza elettorale: il 78% degliaventi diritto rispetto all’82% registrato nel2006.

Le urne del 2008 hanno così portato alSenato quattro salentini: Adriana PoliBortone, Rosario Giorgio Costa e CosimoGallo (PdL) e Alberto Maritati (Pd); nove figlidel Salento alla Camera: Raffaele Fitto,Alfredo Mantovano, Luigi Lazzari, Ugo Lisi eVincenzo Barba (PdL); Massimo D’Alema,Teresa Bellanova e Lorenzo Ria (Pd);Salvatore Ruggeri (Udc).

Raffaele Fitto verrà poi nominato mini-stro agli Affari regionali, mentre AlfredoMantovano riceverà la carica di sottosegre-tario all’Interno.

Ingr edienti

FarinaAcquaSaleUn uovo per ognipupa o caddhuzzu

PreparazionePrecisazione necessaria a chiunque voglia preparare “pupe” e

“caddhuzzi” secondo tradizione: non sono per tutti. Cioè: le “pupe”sono destinate alle femminucce ed i “caddhuzzi” ai maschietti.Attenzione a non sbagliare: potrebbe essere un vero affronto per chili riceve!

Dopo aver realizzato un impasto morbido, ma non troppo, difarina, acqua e sale, si poteva procedere a dargli forma di bambinao di galletto. Dei grani di pepe nero costituivano gli occhi dei perso-naggi, ma ci si poteva sbizzarrire con la fantasia per renderli il piùverosimili possibile. Un uovo sodo collocato proprio al centro dellapancia, era una vera e propria sorpresa per i più piccoli.

“Pupe” e “caddhuzzi” venivano realizzati in casa dalle mammeed erano il corrispettivo del moderno uovo di Pasqua. Dopo averlipreparati, il sabato santo si portavano in chiesa a benedire e non sipotevano consumare prima del lunedì di Pasqua, giorno di“Pascareddha” (Pasquetta). Per i bambini era una dura prova diastinenza averli in casa e non poterli mordere.

“Natale cu llu sule e Pascacu llu tizzune, ci hoi cu bbenebbona la stagiune”.

Se vuoi avere un buon rac-colto, devi augurarti che il perio-do invernale sia soleggiato equello primaverile sia piovoso efreddo (tanto da richiedere l’uti-lizzo della legna da ardere nelcamino). A dicembre, infatti, ilterreno ha bisogno di sole per

far germogliare le piante; amarzo e ad aprile, invece, habisogno della giusta quantità diacqua piovana per innaffiarle.

Il consiglio di Giorgio è,dunque, di non lamentarsi se aprimavera le temperature sten-tano ad alzarsi; la terra ed isuoi prodotti ne trarranno bene-ficio. E, di conseguenza, anchela nostra tavola dell’annoprossimo.

a cura di GIORGIO ORLANDO

Almanacco salentinoIL

RIM

EDIO

DEL

LA N

ONNA

DIT

TERI

‘NT

ICHI

ACCADDE UN ANNO FA LA RICETTA DEL MESE

pupe e caddhuzzi per pascareddha

l’unguentofac totuM

sole e pioggiacoMe terra coManda

il tacco d’Italia 21 Aprile 2009

Raffaele Fitto, ministro agli Affari regionali

Alfredo Mantovano,sottosegretario all’Interno

Page 22: Tacco_56
Page 23: Tacco_56

Il mio comodino è una vera e propria edicola, un chioschetto di gior-nali, riviste e libri. È, in realtà, il regno in cui soggiornano - vivendo divita propria - quotidiani, settimanali, mensili e tanti, tantissimi libri.

Libri e giornali che vorrei leggere o sfogliare durante il giorno, ma che,non trovando un minuto di tempo libero, finiscono irrimediabilmentepoggiati là, accanto al letto, pronti ad ammonticchiarsi rapidamente,per formare un’autentica torre di carta dall’equilibrio incerto.

Ma sbaglia, e sbaglia di grosso chi pensa che il mio comodino siail regno del disordine. Assolutamente no. Direi che le regole che gover-nano l’ordine nella vita normale di ogni persona, sul mio comodinovanno in deroga per essere interpretate in maniera difforme, ma nonper questo meno ferrea. Saprei dire, con precisione certosina, dove sitrova l’articolo di quell’editorialista che, con arguzia, si è soffermatosulla notizia del giorno. E saprei anche andare a prendere il giornaleche agli occhi degli altri sembra invisibile, per quanto nascosto sottoad una pila di carte. So esattamente dietro quale mazzetta di settima-nali è nascosto il libro di cui ho fatto appena in tempo a leggere l’in-troduzione. Purtroppo - come ho avuto modo di dire in varie interviste- la mia giornata dovrebbe essere fatta non di 24, né di 48 ma di 72ore per riuscire a fare tutto ciò che mi piacerebbe fare. E invece ci dob-biamo accontentare di 24 misere ore, appena 1.440 minuti. E’ il nostrodestino. Ultimamente mi sta appassionando molto la “Trilogia diMillennium” di Stieg Larsson. Sul mio comodino si nascondono tutti etre i volumi, perché talvolta dimentico gli antefatti e vado a cercarenegli altri libri il reale svolgimento della situazione che ha portato aquel punto del racconto. Ma è anche vero che l’offerta giornalistica elibraria del nostro Paese è talmente vasta che sarebbe impossibile leg-gere tutto ciò su cui vorremmo formarci e indottrinarci. Pazienza, dovre-mo aspettare la prossima vita. Sempre che non ci veda impegnati conlo stesso stakanovismo di questa esistenza. Tra l’altro, a proposito di“Millennium”, ho letto da qualche parte che il “Tacco d’Italia” è statoparagonato a questa rivista di fantasia di giornalismo economico.Complimenti, mi sembra davvero un paragone entusiasmante.

Quanto alla borsa, debbo ammettere che non è mia abitudineviaggiare con “24 ore”, borselli, marsupi o scrigni di cuoio di qualsiasigenere. I miei collaboratori mi coadiuvano portandomi qualche faldo-ne o qualche cartellina per gli impegni in cui sono chiamato ad inter-venire o a relazionare. Ma ho anche la buona abitudine di mettere lecarte e le “cartuscelle” più importanti nel taschino della giacca. Postosicuro e sempre infallibile. Racconterò una cosa. Una volta, durantel’inaugurazione di un convegno, chiesi all’architetto austriaco HeinzTesar perché portasse una giacca di velluto in piena estate e se nonsentisse caldo. “Caro onorevole - mi rispose – qui, in questa giacca,ho penne, matite, fogli e taccuini, tutti strumenti che sono utili adafferrare le idee quando passano. Questo è il mio ufficio ambulante.Pensa che potrei farne a meno anche solo per il giorno di ferrago-sto?” Aveva ragione. Sì, aveva proprio ragione lui.

Sul comodino e nella borsa di... Vincenzo Barba// //VI

STI D

A VI

CINO

Vincenzo Barba,deputato PdLGallipoli

un’edicola sul coModino.gli appunti? nella giacca

La borsa di Vincenzo Barba. Data la linea moderna e giovani-le, sembra quella di un adolescente. Per il deputato del PdLla borsa non è lo scrigno di fogli e foglietti come per molti.Egli la abbandona sul divano senza troppa premura: gliappunti più preziosi sono nel taschino della giacca!

Il comodino di Vincenzo Barba. Più che un comodino ha l’a-spetto di un’edicola. Sopra, infatti, non vi sono i soliti acces-sori da comodino (come una lampada, una sveglia, un bic-chiere d’acqua per la notte) ma solo libri e giornali di variotipo. Spicca la stravaganza di tenere accanto al letto, oltre agiornali di informazione (tra cui il “Tacco d’Italia”), anchelibri di fiabe più o meno noti.

di VINCENZO BARBA

Page 24: Tacco_56
Page 25: Tacco_56

// Toro (21.4-20.5)Vi attendono ottime soddisfa-zioni in campo professionale.Come tutti i “segni di terra”sarete moto avvantaggiatidalla dea Fortuna. Chi già lavo-ra, potrà concretizzare nuoviprogetti e realizzarsi anche incampo sentimentale.

// Gemelli (21.5-21.6)Saranno giorni di numerosecollaborazioni che porterannoa tagliare traguardi importanti.Per voi ha inizio una fase del-l’anno molto positiva. Se cer-cate un posto di lavoro, nondisperate: è il vostro momento.

// Cancro (22.6-22.7)Termina, finalmente, un perio-do di fatiche. Con l’entratadella primavera vi sentiretepiuttosto affaticati ed ancheun po’ giù di morale. Maabbiate pazienza. E’ solo unafase di transizione.

// Leone (23.7-23.8)Subirete l’opposizione di diver-si pianeti: Marte, Nettuno eGiove vi daranno del filo datorcere. Se vorrete affermarvi,avrete molto da faticare.Coraggio. La forza che vi serveè dentro di voi.

// Vergine (24.8-22.9)Saturno nel vostro segno sioppone ad Urano; ciò signifi-cherà che dovrete mettere incampo tutta la vostra diploma-zia nei rapporti interpersonaliper non combinare guai. Il con-siglio: tenete la lingua a freno.

// Bilancia (23.9-22.10)Sarete concentrati principalmen-te su questioni che riguardano ibeni immobiliari, la casa, leristrutturazioni ed i lavori: vi sen-tirete molto “casalinghi”.Assecondate questa vena e gode-te del rapporto con la famiglia.

// Scorpione (23.10-22.11)A gonfie vele le conquiste sessua-li. La casa dell’eros è nel vostrosegno con l’entrata della primave-ra. Marte in Pesci vi dona ancheun aspetto più sognante del solitoe meno aggressivo. E’ il periodoadatto per i fidanzamenti.

// Sagittario (23.11-21.12)L’amore fila liscio, uscendoindenne anche da qualche picco-la incomprensione. Grazie allavostra giovialità saprete affronta-re tutti gli imprevisti nel miglioredei modi.

// Capricorno (22.12-20.1)Sarete più cupi del solito e trop-po concentrati sulla sfera lavora-tiva. Perseveranti per carattere,sarete in grado di superare anchequesto periodo “no”. Non con-centrate le vostre energie sempree solo sul lavoro.

// Acquario (20.2-20.3)Nonostante siate spiriti liberi, èarrivato anche per voi il momen-to di mettersi alla ricerca delcompagno di vita. Relazioni a go-go, più o meno solide, renderan-no davvero piacevole il mese diaprile.

// Pesci (20.2-20.3)Avvertirete nervosismo e tensio-ne. Ciò vi renderà ancora più fortiperché vi consentirà di tirarefuori quella sana aggressivitàinnata. Ben vengano i viaggi di-stensivi per “staccare la spina”.

Ariete(21 marzo-20 aprile)

//obiettivo:l’estero

il tacco d’Italia 25 Aprile 2009

Oroscopo // //Il segno del mese Ugo Latrofa

a cura di IULY FERRARI

Aprile sarà per te un mese di grandeenergia. Ancora più del solito vivrai ladifficoltà di tenere a bada la tua parte

più istintiva. In un periodo di crisi diffusacome quello attuale, che ne pensi, caroUgo, di investire tempo ed energie all’este-ro? Hai mai pensato ad una meta esotica?La tua spiccata abilità nello stringere rap-porti ed il tuo innato senso dell’avventura,ti daranno grande credito dappertutto.Parti, allora, senza pensarci troppo. Preparauna valigia veloce e lanciati in una nuovaavventura. Metti in conto che dal 21 marzoVenere è nel tuo segno e non si escludono,dunque, innamoramenti improvvisi.L’affettività caratterizzerà l’intero mese, maanche il lavoro andrà a gonfie vele. Moltofavoriti sono i contatti al di fuori del tuo ter-ritorio di appartenenza, dove sei popolare

per forza. Il consiglio è: buttati nellamischia, agisci, non aspettare. Fatti un paiodi conti in tasca e vai, facendoti trascinaredalla corrente.

Ugo Latrofa, responsabile comunicazioneed innovazione Bpp, Galatina

SOTT

O IL

CIE

LO D

EL S

ALEN

TO

//

Page 26: Tacco_56
Page 27: Tacco_56
Page 28: Tacco_56

il tacco d’Italia 28 Aprile 2009

Ecco una nuova residenza musicale per le band salentine. VillaPrandico, a Tuglie, si trasforma ogni venerdì in fucina d’arte per i talen-ti locali e gli amanti della musica live. Sul palco si alternano la resi-dent large band Ics project (Industrie culturali del Salento) e altregiovani realtà musicali salentine accuratamente selezionate. Dopoogni concerto, si balla con il dj resident Mr Groove. Ma non è tutto.Villa Prandico è anche osservatorio musicale. I musicisti emergenti,infatti, possono presentare nell’apposita postazione le proprie schedetecniche ed un demo: i migliori potranno esibirsi durante la rassegnaestiva live che si svolgerà nel parco attorno alla villa, tra i menhir del-l’artista Mauro Sances.

3 aprile: Skalento. Moderno roots-rock-reggaeunito ai ritmi saltellanti dello ska. I componenti:Fabio De Vitis (voce), Alessandro Cisternino (voce),Antonio d’Amuri (chitarra, voce), Olimpio Micelli(basso), Daniele Ferreri (batteria), Rocco Nardelli(percussioni), Salvatore Minonne (tastiere e sinth).

10 aprile: Ics Project propone una serata dedi-cata alla discomusic ed al divertentismo. I compo-nenti: Giusi Colì (voce solista), Shary Antonaci(voce), Marco Mastroleo (tromba), Fernando Fattizzo(piano), Luca Mastroleo (sax), Alfredo Ronzino (chi-tarra), Marco Calignano (basso), Roberto Duma(batteria).

17 aprile: Simone Perrone & Band. E’ una dellanuove scoperte di Carosello Records. Sonorità rockcon sfumature ed influenze pop, tra testi e melodie

originali, che lasciano trasparire il talento emotivo da vendere:Simone Perrone (voce, chitarra, piano), Aldo Natali (chitarra), GianluigiGiorgino (chitarra), Mike Minerva (basso), Giulio Rocca (batteria).

24 aprile: Ics Project. Serata live di sonorità funk a cura dellaresident band di Villa Prandico. Dal grande “sacerdote” James Brownai giovani interpreti di oggi.

1 maggio: Ginga de Bamba Quintet propone un viaggio nellatradizione musicale del Brasile. I componenti: Francesca Leo (voce),Beppe Magagnino (pianoforte, tastiere), Marco Calignano (basso,contrabbasso), Antonio De Marianis (batteria), Daniele Leucci (per-cussioni).

ecco tutti i livein programma,ogni venerdì,dal 3 aprile al 1° maggio:

“Andata e Ritorno” è il primo lavoro discografico di Paqman eSerena, duo rap/hip hop italo-svizzero. Lui è un salentino doc, origina-rio di Brindisi, mentre lei vive a Zurigo. La loro storia musicale (e nonsolo) inizia cinque anni fa con un incontro virtuale su un sito hip hop.L’idea di registrare una canzone li fa incontrare. L’intesa e la complici-tà in rima tra i due cresce, anche dopo il trasferimento di Paqman aMilano. In cinque anni hanno fatto uscire diversi release su produzio-ni svizzere e italiane e si sono esibiti in varie manifestazioni in Italia eall’estero. Il disco d’esordio (2008) è il racconto della loro storia in 12tracce. Interessanti i racconti biografici dell’incontro della title track,poi i colori e i tepori passeggeri di “Un’altra estate” (brano di cui èstato girato il video con la regia di Gianfranco D’Attoma). Colpisconol’atmosfera malinconica di ”Ricordi d’infanzia”, l’ostinata “Non mifermo qui” (featuring Alessio Beltrami), gli amori giovanili di “Tra emo-zione e sentimento” e le apparenze di “Non trovo pace”. Le produzio-ni musicali sono affidate a pregevoli produttori della scena hip hopeuropea: Michel (Metrostars), Raven, Mastrobeat, Dj Esoph, Jay, con lapartecipazione di Maxi B, Alessio Beltrami, Morph e Killa Mazi(Prestigio Records).

Per un assaggio, www.myspace.com/paqmanserena

a cura di FLAVIA [email protected]

Sapere, sentire, vedereMUSICA

MAE

STRO

MUSICA

MAE

STRO

MUSICA

MAE

STRO

MUSICA

MAE

STRO

MUSICA

MAE

STRO

fare musicaa villa prandico

la prima volta di paqman e serena

Inviate i vostri demo al Tacco:piazza Diaz n. 5 - 73042 Casarano (Le)[email protected]

Page 29: Tacco_56

LUCI DELLA RIBALTA

Sapere, sentire, vedere

il tacco d’Italia 29 Aprile 2009

Sono la nuova rivelazione del cabaretmade in Salento. Gli Scemifreddi, triocomico di San Cesario di Lecce, si cimen-tano da diverso tempo nello spettacolo“Doveva succedere che succedesse” chehanno portato in scena in diversi teatridella provincia. “In una fredda serata diuna calda estate, quando ci siamo accor-ti che ci mancava soltanto un nome,abbiamo pensato per la prima volta diessere un gruppo… Sono servite le caldeserate di un freddo inverno per dimo-strarlo. Non siamo trio da molto, manemmeno trio da poco! Come? Perchéproprio Scemifreddi? Spiegarlo sarebbecome piovere sulla Croce Rossa o spararesul bagnato… Doveva succedere che suc-cedesse!”. Gli Scemifreddi sono AnthonyFracasso, Cristian Nobile e Tonio Rollo e illoro spettacolo è un continuo fiorire distorie impossibili, freddure e colossali“stronzate”, come tengono a sottolineare,recitate con stile ironico, sguardi grotte-schi, pronunce balzane e buffi dialettismiche fanno centro. E così, una battuta die-tro l’altra, spiegano: “Abbiamo cominciatocon piccoli spettacolini in famiglia… maci venivano solo i cognati di vomito”. Danon perdere.

un’orazione per i martiridei petrolchimici

Per la verità non è un vero e propriolibro. Cioè, non è solo un libro. E’ unmediometraggio di straordinaria attualitàcon gli interventi eccezionali di Caparezzae Franco Battiato. “Un rumore di gabbiani.Orazione per i martiri dei petrolchimici” diGiuseppe Cristaldi, giovane autore che vivee lavora a Parabita, è la veemente descri-

zione della vasta piaga petrolchimica neiterritori italiani, la deriva degli operai e larabbia delle famiglie, il disinteresse deidirigenti e delle istituzioni. Un’opera filmi-ca sperimentale sia a livello testuale siastrutturale, che si traduce in un canto dilotta e di denuncia, un’orazione per i mar-tiri dei petrolchimici appunto, come recitail sottotitolo del lavoro (libro+dvd) editoda Besa.

Il documentario racconta l’esperienzadisumana di Gabriele Bortolozzo, ex-dipendente del petrolchimico di PortoMarghera, attraverso le parole crude edense di rabbia che un operaio brindisi-no, gravemente malato a causa di conti-nue inalazioni di polivinilcloruro, rivolgead un feto, affinché possa diffondersi lasperanza di un futuro diverso e niente enessuno annaspi più nell’oblio e nell’o-mertà.

Dopo il suo primo lavoro, “Storia diun metronomo capovolto”, Cristaldi tornaa mostrare tutta la sua sensibilità versoproblematiche di carattere civile.

“Un rumore di gabbiani. Orazione peri martiri dei petrolchimici”, di GiuseppeCristaldi; editore Besa, 15 euro(libro+dvd)

appunti di natura“Nelle nostre campagne si possono

osservare ancora stupendi uliveti costituitida monumentali esemplari con alle spalle600 anni di vita. Stesso concetto vale perla nostra fauna selvatica. Molte specieantropofobe come la faina, il tasso, la don-nola, sono quasi del tutto scomparse dalnostro territorio perché sono scomparsi i

loro habitat, mentre altre specie più gene-raliste si sono adattate incrementando lepopolazioni locali così come è successoad esempio per la volpe o per la gazza”.

Con l’amore e l’ammirazione che tra-pela da ogni riga Roberto Gennaio, tavia-nese d’origine, ma adottato da Alliste rac-conta i segreti della Serra di Calaturo, interritorio di Alliste-Felline. Uno scrignonaturalistico dove il tempo si è fermatoed ha conservato le caratteristiche idealiper la vita di alcune specie di piante eanimali che sembrerebbe impensabileritrovare in Salento.

Gennaio è tecnico Arpa e socio dellaSocietà botanica italiana e di Giros, ilGruppo italiano per la ricerca sulle orchi-dee spontanee. Ha già pubblicato duevolumi, “Alberi monumentali del Salento”e “Tra le dune e la macchia i Bacini diUgento”.

“La serra di Calaturo. Appunti di natu-ra del territorio di Alliste-Felline” diRoberto Gennaio, Edizioni del Grifo, 22 euro.

arrivanogli scemifreddi

SUGL

I SC

AFFALI

Page 30: Tacco_56

il tacco d’Italia 30 Aprile 2009

Controcanto//

IIn Puglia i piani sociali di zona (lo strumento di pro-grammazione dei servizi sociali dei Comuni raggrup-pati in associazioni di Comuni) hanno programmato

servizi sociali e sociosanitari a partire dal 2005.Ma a quattro anni dall’avvio di questo nuovo pro-

cesso i cittadini pugliesi hanno beneficiato di pochissi-mi servizi sul territorio regionale, ancor meno su quelloprovinciale.

Nel 2006 e nel 2007 la Regione Puglia completa ilquadro degli strumenti normativi con la l.r. 19/2006“Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali perla dignità e il benessere delle donne e degli uomini inPuglia” ed il suo regolamento attuativo n. 4/2007, det-tando le regole del gioco. Che spetta, già dal 2004, aiComuni. Ma qui intervengono le prime differenze: c’è chista al gioco e crea sul territorio servizi per tutti, e chi fafatica, ritarda, non sa o sa poco.

Il mensile “Volontariato Salento” del CSVS ha avvia-to un’inchiesta che fa il punto sui servizi erogati e suquelli mancanti.

I soldi sono stati erogati dalla Regione e attendonodi essere organizzati in servizi per i cittadini.

Complessivamente in provincia di Lecce sono statierogati dalla Regione Puglia per il quadriennio 2005-2008 oltre 46 milioni di euro e, al 31 dicembre 2007,di queste risorse era stato speso poco più del 13,5%.

Molto differenti i comportamenti degli ambiti in ter-mini di servizi. Alcuni (pochi) hanno investito in pochiservizi ma ben dotati finanziariamente (in totale in pro-vincia di Lecce sono stati previsti 555 servizi), altri, lamaggior parte, hanno continuato a polverizzare le risor-se in piccoli interventi che mediamente non superano i98mila euro.

Significativa la scelta dell’organizzazione. La mag-gior parte degli ambiti territoriali continua ad effettua-re servizi su scala comunale. Solo quattro ambiti sudieci hanno scelto la dimensione di ambito allargata atutto il territorio del distretto.

Anche qui non mancano le criticità. Le regole dellaRegione spesso vengono disattese dai Comuni o rag-girate.

La scelta di servizi effettuata dai Comuni salenti-ni in questi anni è comunque chiara. Nonostante glisforzi compiuti per qualificare il sistema di welfare neiservizi alla persona, ci sono ancora alcuni ambitidella provincia di Lecce in cui sono molto presenti itrasferimenti economici. Per alcuni si attestano anco-ra intorno ad un quinto/un quarto delle risorse pro-grammate.

Scarso risulta l’investimento finanziario effettuatodagli ambiti territoriali per la dotazione di strutture acarattere semiresidenziale e residenziale, con incidenzeche non superano mai il 13,8%.

Lo scenario che si va delineando è di un Salentoa doppia velocità: da una parte ambiti che hannoerogato già tutti i servizi previsti nei Piani sociali dizona (Galatina e Maglie), tanto da richiedere allaRegione l’anticipazione delle risorse finanziarie pro-grammate per il prossimo triennio; dall’altra parte chiha cominciato a balbettare l’erogazione di servizi eprestazioni o è fermo al palo, con i soldi in cassa e icittadini alle porte.

*giornalista di “Volontariato Salento”; esperta diPolitiche sociali

“Bestiario pubblico. ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”

ind

ovi

na

ch

i è

di SERENELLA PASCALI*

servizi sociali a doppia velocitàLA PUGLIA HA DETTATO LE REGOLE PER LA PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI. MA DEGLIOLTRE 46 MILIONI DI EURO EROGATI ALLA PROVINCIA DI LECCE DALLA REGIONE PER IL QUADRIENNIO 2005-2008,AL 31 DICEMBRE 2007 È STATO SPESO POCO PIÙ DEL 13,5%. ALCUNI AMBITI HANNO INVESTITO IN SERVIZI BEN DOTATIFINANZIARIAMENTE; ALTRI (LA MAGGIOR PARTE) HANNO POLVERIZZATO LE RISORSE IN PICCOLI INTERVENTI. PUBBLICHIAMO IN ESCLUSIVA UN ABSTRACT DEL DOSSIER REALIZZATO DAL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO SALENTOCHE SARÀ PRESENTATO UFFICIALMENTE A METÀ APRILE

Vincenzo Magistàdirettore “TgNorba”Rosanna Metrangolocaporedattore “Nuovo Quotidiano di Puglia”Marco Renna“Studio 100 Lecce”Mimmo Pavonedirettore responsabile “Il Paese nuovo”Vincenzo Marucciogiornalista “Nuovo Quotidiano di Puglia”Tonio Tondoinviato “La Gazzetta del Mezzogiorno”Roberto Guidodirettore “quiSalento”Lino De Matteiscaposervizio “Nuovo Quoti-diano di Puglia”, vicepresidente regionale AssostampaRenato Morocapocronista “Nuovo Quotidiano di Puglia”Gabriella Della Monacacoordinatore TG NORBA GRANDE SALENTOLuisa Ruggioredattrice Canale8, scrittriceWalter Baldacconidirettore responsabile Tg Studio 100Paola Ancoraaddetta stampa Ministero delle Politiche agricoleMichele Mauridirettore editoriale L’ATVAntonio Silvestriaddetto stampa Inps LecceDionisio Ciccaresepresidente homepage Group, società di consulen-za di comunicazione strategica ed editrice digrandi giornali e siti internetNunzio Pacellaaddetto stampa Apt di LecceLoredana Di Cuonzogiornalista pubblicista dirigente scolasticoIstituto d’arte “G. Toma” Galatina-NardòGiancarlo Minicuccidirettore Il Nuovo Quotidiano di PugliaVaileth SumuniLuigi Russogiornalista, presidente CSV SalentoFrancesco Riafisico, pubblicista

CHI HA FIRMATO CONTROCANTO

Page 31: Tacco_56
Page 32: Tacco_56