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Tacco_57

Date post: 21-Mar-2016
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Tacco free-press, Tris d'assi
32
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una notizia o un argomento, ese farlo in modo tradizionale, conla carta o la televisione o se con-nettersi al resto del modo attra-verso il web.

Il Tacco d’Italia vuole affron-tare dunque un test in un periodo,quello della campagna elettorale,in cui naturalmente l’attenzionedei lettori e degli inserzionisti sale.

Cambio di periodicità, formatoe di distribuzione, aumento di ti-ratura.

Un tabloid settimanale gra-tuito distribuito in 30mila copie ditutta la Provincia.

A questo si affianca un rinno-vamento anche nell’informazionein rete: il nostro quotidiano on line,il primo nato in Salento ormai cin-que anni fa, si rifà il look.

Non solo una grafica comple-tamene rinnovata, un portale piùaccessibile e più usabile, che ri-sponde ai criteri che il Ministerodetta per l’informazione on line,ma una maggiore interazione congli internauti, esigenti, dinamici,con tanta voglia di esprimersi e didire la propria.

Passano con disinvoltura daun blog a you tube, lasciano unpost sulla loro pagina di myspace

mentre chattano su facebook.A tutti loro Il Tacco si rivolge

offrendo tutto ciò che il web 2.0può offrire:

sul nostro portale possonoanche aprire un proprio blog per-sonale, pubblicare video e foto, la-sciare i demo della loro musica esegnalare notizie.

I nostri 2500 amici di Face-book dialogano con i 15mila let-tori al giorno sul quotidiano on linee con i 30mila lettori del nuovoTacco free press.

Ci piace pensare ad unagrande community che trova in ununico organo d’informazione il pro-prio collante.

Ovviamente è una communityche non ha una “linea editoriale”imposta, ma che si autogenera eautogoverna, semplicemente rico-noscendosi nel modo di fare infor-mazione di questo giornale.

Perché sullo sfondo ci sonosempre le grandi inchieste delTacco d’Italia, gli approfondimentisui temi ambientali ed economici,sui fenomeni sociali e sulla cul-tura, sempre affrontati con un ta-glio “altro”, alternativo alla visionecondivisa, con l’impegno di sca-vare non per scoprire l’illegalità

ma per promuovere una nuovaconsapevolezza sociale che partada una voglia di legalità.

Le inchieste “impegnate”quindi continueranno con unnuovo slancio.

Il primo appuntamento è laraccolta nel libro “Il sistema”,edito dal Tacco d’Italia editore,con la quale il Tacco inaugura unanuova collana di libri d’inchiesta,Millennium.

Infine la collaborazione con al-cuni gruppi di artisti di caraturanazionale: alcuni stralci delle in-chieste e dei dossier del Taccod’Italia, diventeranno il canovac-cio per performance teatrali evideo sulla sistematica distruzionedell’ambiente da parte di grandipotentati economici, con la conni-venza delle pubbliche amministra-zioni e a volte delle organizzazionimafiose.

Un Tacco completamente fuoridagli schemi dell’informazione,dunque, che si spinge verso speri-mentazioni comunicative per vei-colare l’informazione a tutti i livelli.Per incontrare il lettore in più luo-ghi, parlando il suo linguaggio,condividendo un “bene comune”.

La libertà di parola.

L’Editoriale L’Editoriale//di Maria Luisa Mastrogiovanni

il mensile del salentoAnno VI - n. 57 -9 Maggio 2009

Iscritta al numero 845 del Registrodella Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

EDITORE:Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni

HANNO COLLABORATO:Laura Leuzzi, Barbara Melgiovanni, Adolfo Maffei, Giuseppe Finguerra, Marialuce Calsolaro

FOTO:Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia

REDAZIONE:p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238

E-mail: [email protected]

PUBBLICITÁ:[email protected] - tel. 3939801141

Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n° 14705

STAMPA:MASTER 26PRINTING S.R.L. - Via delle Margherite, 20-22

70026 Modugno (Ba)

DISTRIBUZIONE:Italian Services Group - Lecce0832.242214 - 348.0039271

ABBONAMENTI: 15,00 Euro per 10 numeri

c/c n. postale 54550132 - intestato a Nerò ComunicazioneP.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - [email protected]

IL PROSSIMO NUMERO IN EDICOLA “SPECIALE ELEZIONI”16 MAGGIO 2009

Liberiamo Le paroLe.iL Tacco divenTa “free”

COMUNICAZIONE AI SENSI DELL’ART. 7 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO N. 28 E DELL’ART. 15 DELLADELIBERAZIONE 21 FEBBRAIO 2008 N. 33/08/CSP DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI.

Nerò Comunicazione di Maria Luisa Mastrogiovanni, editore del mensile “il Tacco d’Italia” e di www.iltaccoditalia.info, te-

state giornalistiche iscritte al Registro della Stampa del Tribunale di Lecce, con riferimento al proprio intendimento di pub-

blicare pubblicità elettorale a pagamento per le elezioni del 7 e 8 Giugno 2008

RENDE NOTO QUANTO SEGUE:

a) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire 48 ore prima della data di pubblicazione.

L’Editore terrà conto delle prenotazioni in base alla loro progressione temporale.

b) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire a mezzo fax al n. 0833-599238, utilizzando il

documento pubblicato su www.iltaccoditalia.info sin dal 15 aprile.

c) Il pagamento del corrispettivo per la realizzazione e pubblicazione dei banner e comunicati dovrà avvenire in anticipo.

d) il materiale da pubblicare (banner o file .pdf o .jpg) dovrà pervenire almeno 48 ore prima della pubblicazione in formato

digitale.

Si riportano le tariffe per gli spazi pubblicitari disponibili:

Un quarto pagina € 200,00 Mezza pagina € 300,00Pagina intera € 450,00Manchette di prima € 300,00

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La crisi globale impone una dra-stica riduzione della spesa per il fun-zionamento delle istituzioni ed unarivisitazione del sistema delle Autono-mie per ricercare un assetto meno one-roso. L’esigenza si avvertivaprim’ancora della crisi economica-fi-nanziaria, per riservare più risorse allosviluppo, per contenere il deficit delloStato. Oggi possiamo affermare chequello che non si è fatto per amore losi deve fare per necessità. Quello chepreoccupa è che, in nome di tale ne-cessità, si è intrapreso il percorso del“federalismo fiscale” che più che stru-mento in grado di moralizzare la vitapubblica e di ridurre la spesa impro-duttiva può definirsi, come ho soste-nuto in altra sede, “l’emergenza dimarca leghista”, immaginata per dre-nare risorse a beneficio del territoriodel nord-est e dei settori produttivi chelo stesso esprime.

Non sono tra quelli che, ostinata-mente, vedono nelle Province il tessutosu cui intervenire. Sono convinto, alcontrario, che la esistenza delle stesseè insidiata da una proliferazione di or-ganismi, che si sovrappongono in ter-mini di programmazione e di gestione.Penso alle comunità montane, le cuiproblematicità potrebbero trovare ri-sposta nell’ambito della Provincia, conla creazione di “Commissioni speciali”ed agli stessi Ato da riportare nell’alveodelle competenze provinciali. In un rin-novato contesto, le stesse Regioni po-trebbero investire le Province, quali entisub-regionali per la programmazione,per migliorare il raccordo con gli entilocali, completare il trasferimento delledeleghe, immaginando la soppressionedei propri uffici periferici, veri e propriavamposti per il controllo del territorioe del consenso, al di là delle funzioniattribuite. Tanto permetterebbe la ridu-zione dei centri di spesa e, in adesioneal principio della “sussidiarietà verti-

cale”, la razionalizzazione sul territoriodegli interventi e servizi della pubblicaamministrazione. Altro capitolo, poi, daaffrontare sempre in tema di spese difunzionamento delle istituzioni, do-vrebbe condurre a rivisitare le modalitàdi elezione dei riferimenti politici dellaProvincia, immaginando la stessa qualeorgano rappresentativo di secondo li-vello. Tale riforma nell’affidare la ele-zione dei Consigli provinciali alleassemblee elettive dei Comuni, per-metterebbe economie certe anche intermini di indennità per i livelli istitu-zionali preposti.

Nulla di tutto questo! Sulla riformadel sistema delle Autonomie si è dettotutto e il contrario di tutto. E, nell’ul-timo anno, si è passati da una posi-zione intransigente, che sosteneva lasoppressione della Provincia, ad un ac-canimento politico-elettorale per laconquista delle stesse, con fin fine dicandidati, anche per le Province dinuova istituzione.

TagLi aLLe spese.non per amore, per necessiTà

di MARIO DE [email protected]

BOLLETTINO DEI NAVIGANTI

Opinioni dal Tacco//

INDOVINA CHI E’?

La soluzione a pag. 30

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Scambiereste un gioiello con unprodotto di bigiotteria? La domandanon ha bisogno di una risposta, tantoè scontata. Ma quando il “gioiello” ap-partiene alla comunità e serve comestrumento per perseguire un fine pre-ciso, allora anche ciò che sembra as-surdo diventa possibile. L’8 aprilescorso il Consiglio provinciale ha vo-tato all’unanimità una delibera cheautorizza una permuta di edifici tra lastessa Provincia e il Comune di Casa-rano: palazzo De Judicibus con Ca-stello Pio. Il bellissimo palazzo dipiazzetta D’Elia, di proprietà comu-nale, viene scambiato con CastelloPio, affidato per via testamentaria allaProvincia. In virtù di questo atto, in so-stanza, il Comune di Casarano do-vrebbe privarsi di un palazzo del XVIsecolo per acquisire nel proprio patri-monio immobiliare un finto castellomedievale costruito nella prima metàdel Novecento (anni ’30). Un dia-mante per un pezzo di vetro.

La delibera prevede che il castellosarà trasformato in contenitore cultu-rale e, grazie al grande giardino retro-stante, in un parco pubblico. PalazzoDe Judicibus, invece, è destinato adospitare la sede decentrata della Pro-vincia, gli uffici del Centro per l’Im-

piego e l’Ufficio relazioni con il pub-blico. Al di là della notevole differenzadi valore storico-architettonico tra idue edifici, lascia perplessi anche laproposta di istituire un parco pubblicoa poche decine di metri dalla villa co-munale e lo spostamento di uffici pub-blici in un punto del centro storicoprivo di parcheggi e destinato ad es-sere chiuso al traffico veicolare.

Palazzo de Judicibus, inoltre, sep-pure per un periodo limitato, già inpassato è stato un ottimo contenitoreculturale e sono stati vani finora i ten-tativi dell’Amministrazione comunaledi liberare i locali occupati da decenni(senza diritti) da un privato, da dueassociazioni e dalla parrocchia MariaSS. Annunziata.

Per fortuna, la delibera del Consi-glio provinciale non basta a definire loscambio. Per essere effettivo è neces-saria una delibera del Consiglio co-munale favorevole alla permuta. Ma ilsindaco in una nota ha comunicatoche il Comune non è interessato alloscambio, perché Castello Pio ha il vin-colo testamentario che venga desti-nato ad attività sociali-terapeutiche.Compito, quello terapeutico, che nonè demandato al Comune. Il regista diquesta operazione è Claudio Casciaro,

candidato sindaco della coalizione dicentro-destra. E’ stato lui, in qualità dipresidente della commissione Culturadel Consiglio provinciale, a convincerei suoi colleghi di Palazzo dei Celestinia votare a favore della proposta.

Casciaro, come atto formale diavvio della sua campagna elettorale,ha fatto affiggere dei manifesti perpropagandare questo suo progetto,che sarà attuato se dovesse diventaresindaco della città, e non perde occa-sione per ribadire che lo scambio è fa-vorevole alla comunità casaranese.Ma c’è un altro aspetto, non secon-dario, che getta un’ombra sull’opera-zione.

Per ottenere il voto unanime delConsiglio provinciale, Casciaro avevadichiarato di avere acquisito il nullao-sta degli eredi al trasferimento del Ca-stello Pio dalla Provincia al Comune diCasarano. La circostanza, però, nonsolo è stata clamorosamente smentitadagli eredi, ma questi hanno anche ri-badito che l’eventuale nullaosta perl’acquisto può essere rilasciato solo achi ha mantenuto in vita le volontà deltestatore, ossia la società “S. Giovannisrl”, che gestisce nel castello una co-munità terapeutica.

il tacco d’Italia 7 Maggio 2009

programma eLeTToraLe:bigioTTeria aL posTodei gioieLLi di famigLia di ENZO SCHIAVANO

[email protected]

IPSE DIXIT// Il guanto di sfidaLe sfide, che lancio ad Adriana Poli Bortone,donna e politico che stimo, sono quelle dellacoerenza, della qualità dei programmi, dell’in-novazione per far crescere il Salento”Loredana Capone,candidata per il centrosinistraGazzetta del Mezzogiorno, 3 aprile 2009, p.IV

// Promessa o minaccia?“Contano i fatti e, statene certi, mi farò cono-scere”.Antonio Gabellone, candidato per il PdlNuovo Quotidiano di Puglia, 16 aprile 2009,p.8

// Fedele alla linea“Sono una persona leale e rimango fedele almio percorso politico”.Adriana Poli Bortone,candidata Io SudNuovo Quotidiano di Puglia, 22 aprile 2009,p.9

commenti e opinioni da

www.iltaccoditalia.netAvete stancato con questi giochi tra Poli e Gabel-lone... equilibri, giochi di potere battute e dichiara-zioni fuori luogo... il Salento ha necessità di unacampagna elettorale seria e quella di Loredana Ca-pone mi sembra sia partita con il piede giusto. Iola voterò.

simpatizzante IDV @ 2:45-16.4.09

commento alla news “La candidatura di Gabellone.Poli: ‘Contro di me’”

http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=6637#commenti_articolo

Sono/ero di sinistra, ma con candidati come que-sta non voto manco morto...

ucciu @ 10:38-4.5.09

commento alla news “Capone e le ‘inutili polemi-che del centrodestra’”

http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=6805#commenti_articolo

Parlate male di Fitto perché è capace e come mini-stro sta lavorando bene, tenetevi stretti stretti i vo-stri cari Blasi, Frisullo, Rotundo ecc. D'altra parte sequesti non fanno politica nella vita cosa potreb-bero fare altro?

sandro @ 19:14-3.5.09

Commento alla news “Fitto e Gabellone a Casa-rano”

http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=6822#commenti_articolo

Opinioni dal Tacco//

La saggezza popolare insegna chedi galli in un pollaio ce ne deve es-sere uno. Solo in tal modo le sceltepossono essere condivise dallamaggioranza. Ma stavolta non siparla di galli.La candidatura di Loredana Caponeallo scranno più alto di Palazzo deiCelestini, promossa dall’uscenteGiovanni Pellegrino come “la piùnaturale”, non ha messo d’accordotutte le anime del Pd. E se la depu-tata Teresa Bellanova non ha esi-tato a caldeggiare la “promozione”della vice, Gianna Capobianco, as-sessora alla Programmazione eco-nomica, ha detto di no. “Sifacciano le Primarie”. Insomma,nulla di certo ancora. L’unica solu-zione è restare in attesa. Che ibatti-becchi finiscano.

//QUesTione di LooK Tacco n° 55, marzo 2008

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PPiù che una certezza, “Yes, we can”, è una domanda:“Can we do?”. Ce la faremo? Mutuiamo il celebre e fieroslogan di Barack Obama in campagna elettorale targata

Usa, trasformandolo un po’ e spostandone il punto di vista.Dai candidati agli elettori, tecnici di alto livello ai quali ab-biamo chiesto di individuare, ognuno per settore di appar-tenenza, le priorità da sottoporre all’attenzione dei tre

aspiranti inquilini di Palazzo dei Celestini. Quali azioni met-teranno in pratica, una volta eletti, gli amministratori del-l’Ente provinciale per risolvere i problemi più urgenti delSalento? Oggi, alla vigilia del voto, gli opinion leaders inter-pellati chiedono ai candidati delle promesse. Se la sentono,questi, di rispondere, alla maniera del presidente americano,con delle certezze?

Provinciali// //Le priorità della politica//Promesse alla vigilia

can We do?

il tacco d’Italia 8 Maggio 2009

CE LA FARANNOGLI AMMINISTRATORIDI DOMANI A RISOLVERELE EMERGENZE DI OGGIDEL TERRITORIOSALENTINO? ALCUNIOPINION LEADERSL’HANNO CHIESTODIRETTAMENTE A LORO

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Oggi più che mai il nostro territorio habisogno di un piano energetico che tengaconto della produzione di energia da fontirinnovabili pulite.

Queste non sono tutte uguali ma si di-stinguono in sporche o pulite.

E’ necessario redigere un accordo chebandisca le biomasse e la produzione dacombustione, consentendo solo i sistemi diproduzione pulita come il solare, il fotovol-taico e l’eolico e che punti a creare strate-gie politiche che riducano i danni derivatida Cerano.

Con un modello di fotovoltaico eolico esolare la mia azienda produce l’80% del-l’energia di cui ha bisogno.

Il mio appello è rivolto agli elettori: te-nete conto di chi, in campagna elettorale,dimostri di avere a cuore le tematiche am-bientali ed energetiche, visto che oggi fa co-modo agli amministratori innescare lalogica dell’equivoco e non distinguere trale varie forme di rinnovabile.

Dopo l’enorme dramma del terremotoin Abruzzo, è giunto il momento di fare unariflessione: il Salento è un territorio fortu-

nato, al sicuro da calamità come terremoti,alluvioni, esondazioni di corsi d’acqua, ecc.Invece di svenderlo, bisognerebbe valutarloa caro prezzo.

E, in tema energetico, puntare sull’au-toconsumo. Gli strumenti di sgravio fiscaleesistono.

La pubblica amministrazione dovrebbescegliere fonti di energia rinnovabili pulitee cercare di snellire le fasi burocratiche traEnel ed Utif e non fare la scelta scelleratadi approvare dieci o più centrali a biomassenel Salento.

Sarebbe devastante per il futuro dellanostra economia che si basa soprattutto sulturismo e sull’agroalimentare.

Ve la sentite di prendere l’impe-gno solenne e morale di difendere adoltranza il territorio fino ad oggi ag-gredito, svenduto e saccheggiato?

energiaenergia pULiTa e bUrocrazia veLoceANTONIO QUARTA, AMMINISTRATORE UNICO QUARTA CAFFÈ, S.P.A.

il tacco d’Italia 9 Maggio 2009

Loredana Capone: La lotta all’inquina-mento sarà una priorità assoluta dei pros-simi anni. Per assicurarci una terra piùverde e più sana è necessario incentivarel’uso delle energie rinnovabili, implemen-tare la raccolta differenziata e chiudere ilciclo dei rifiuti, razionalizzare l’uso dell’ac-

qua e bonificare i siti inquinati. La Provincia si impegnerà,come ha già fatto in questi anni, anche attraverso il raffor-zamento della delega regionale, mantenendo alto il con-trollo sul processo di coordinamento tra tutte le istituzioniterritoriali in modo armonizzare gli interventi e evitare inu-tili sovrapposizioni.

Antonio Gabellone: La difesa ad oltranzadel nostro territorio non costituisce im-pegno “solenne e morale” e prioritario diuna azione amministrativa volta alla suasalvaguardia, ma ne costituisce la pre-condizione. Una delle funzioni delegatealla Provincia è la “difesa del suolo, tutela

e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle cala-mità”: si tratta di dare concreta attuazione ad un compitoprimario. Bisogna attivare azioni legate al rischio idrogeo-logico, al ciclo delle acque, alla prevenzione dell’abban-dono rifiuti, alla mobilità.

Adriana Poli Bortone: Antonio, perdo-nami, ma è una domanda retorica. Chivuoi che, in campagna elettorale, ti dicadi no? Tutti ti risponderanno che sonopronti ad impegnarsi.Dobbiamo vedere dopo, chi sarà davveroin grado di fare che cosa.

Piuttosto sono io che chiedo a te, imprenditore che ha di-mostrato grandi capacità, se hai individuato qualche sug-gerimento a noi amministratori.

La priorità in tema sanitario è l’azien-dalizzazione dell’ospedale “Vito Fazzi” diLecce e la connessa istituzione della facoltàdi medicina dell’Università del Salento; sitratta di un’esigenza peraltro già sancita dauna delibera di giunta regionale (la 1160del 2002). Ciò permetterebbe di poter con-tare su un’amministrazione esclusiva perl’ospedale leccese che, date le dimensioni,ha problemi unici rispetto al resto del ter-

ritorio.Naturalmente il processo di aziendaliz-

zazione del “Fazzi” non è competenza dellaProvincia; l’appello agli amministratori pro-vinciali di domani è affinché contribuiscanoa percorrere questa strada, assieme aquella relativa all’istituzione della facoltàdi Medicina in Lecce.

A loro chiedo che, insieme a me ed in-sieme a tutti gli attori coinvolti, vogliano de-

dicare un po’ di tempo e di attività all’ap-plicazione della norma regionale al fine dirisolvere un problema annoso.

Sul territorio sarebbe invece auspica-bile una significativa integrazione tra ser-vizi sociali del Comune ed Asl, in manieratale da garantire una compiuta assistenzaa domicilio ai cittadini.

Garantirete la stessa disponibilitàalla collaborazione che garantisco iosin da ora per risolvere i problemi esi-stenti in campo sanitario?

sanitàazienda “fazzi” e facoLTà annessaGUIDO SCODITTI, DIRETTORE GENERALE ASL LECCE

Loredana Capone: Certamente sì. Insiemeabbiamo già fatto i progetti per i centridiurni e residenziali per i disabili che sonostati inseriti nei Piani di area vasta; stiamolavorando perché i piani di zona inseri-scano l’assistenza domiciliare integrata trai servizi essenziali da realizzare subito. La

collaborazione continuerà per attuare politiche della salutesempre più efficaci.

Antonio Gabellone: C’è la massima vo-lontà di collaborare, una volontà tesa siaal miglioramento dell’assistenza ospeda-liera che di quella territoriale. Prioritariaattenzione vogliamo riservare pure sulfronte della prevenzione. Professional-mente sono molto vicino a queste vi-

cende. A livello politico tutto deve essere proteso verso unaradicale riduzione delle liste d’attesa, in collaborazione nonlitigiosa con la Regione Puglia.

Adriana Poli Bortone: Prima di rispon-dere, mi piacerebbe sapere in che sensoil direttore generale assicura la sua col-laborazione concretamente.Per quanto mi riguarda, posso affermareche mi impegnerò per poter stabilirerapporti precisi tra Asl e Provincia, so-

prattutto in materia di servizi socio-sanitari.

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Incrementare i servizi alle persone, conparticolare riguardo alle fasce sociali piùdeboli (anziani, minori e non autosuffi-cienti), dando priorità all’assistenza domi-ciliare integrata (Adi), procedendo allarealizzazione dell’integrazione sociosanita-ria, così come previsto dai piani attuativilocali redatti dall’Asl di Lecce. Rispetto allaprogrammazione della seconda triennalitàdei piani di zona, riteniamo urgente l’aper-tura dei tavoli tematici sui temi che riguar-

dano anziani, minori, dipendenze, immi-grati, povertà, inclusione sociale. È inoltreauspicabile l’attuazione in tempi brevi delladelibera 33 del 3 marzo 2009 della Re-gione Puglia, soprattutto per quanto con-cerne la conciliazione dei tempi di vita e dilavoro. Sono queste le tematiche sociosa-nitarie cui i futuri amministratori di Palazzodei Celestini dovrebbero dedicarsi con prio-rità. In tema di formazione ed ammortizza-tori sociali, invece, riteniamo necessarioaumentare la durata di Cig (cassa integra-

zione guadagni) da 52 a 104 settimane, peril triennio 2009-2011; utilizzare le risorsedella formazione continua a favore di tuttii lavoratori licenziati, con particolare riferi-mento alle fasce a rischio di esclusione so-ciale come gli ultracinquantenni e le donnee gli ammortizzatori sociali in deroga anchealle aziende con meno di 15 dipendenti; fa-vorire la ricollocazione e il reimpiego diquanti hanno perduto il posto di lavoro; ga-rantire forme vere di sostegno al reddito apartire dall’anticipo della CIig; prevedere

modalità di sostegno alle persone e alle fa-miglie (lavoratori in Cig o in mobilità, pen-sionati, disoccupati) incapaci di far frontea vitali incombenze come mutui, affitti, pa-gamento delle rette e dei servizi; tutelare ilreddito dei lavoratori, dei pensionati e dellefamiglie.

Quali interventi metterete in pra-tica in favore dei lavoratori al fine disuperare la crisi?

lavoroUno sgUardo ai più deboLi per UsciredaLLa crisiSALVATORE ARNESANO, SEGRETARIO GENERALE CGIL LECCE

il tacco d’Italia 11 Maggio 2009

Loredana Capone: E’ necessario orientarel’aumento dell’occupazione verso quei set-tori a maggiore valore aggiunto, riducendol’emigrazione dei talenti, il lavoro nero e ilprecariato.La Provincia punterà sull’ulteriore incre-mento dell’occupazione nei servizi, nell’ar-

tigianato e nell’agricoltura di qualità, nell’e-business e neilavori verdi e fornirà incentivi concreti alle imprese e ai ri-cercatori che vorranno puntare su questi ambiti.Al contempo punterà sull’attrazione di investimenti attra-verso l’offerta di pacchetti localizzativi di concerto con i Co-muni volti a offrire servizi e convenienze insediative aimprese provenienti dall’esterno. Inoltre dobbiamo puntaresulla formazione professionale e sull’incentivo all’autoim-presa.

Antonio Gabellone: E’ necessario porrein essere azioni finalizzate ad incentivarelo sviluppo di un’agricoltura specializzatae orientata alla qualità, favorendo l’im-prenditorialità giovanile; sostenere il ri-posizionamento competitivo del Tac;favorire la tutela e la trasmissione dei

“saperi artigiani” tradizionali; cogliere il trend positivo delterziario, sostenendo e indirizzando lo sviluppo turistico-al-berghiero verso un modello di turismo eco-compatibile eterritorialmente diffuso; nel commercio, incentivare lo svi-luppo qualificato del piccolo commercio al dettaglio e, ri-spetto alla grande distribuzione organizzata, promuoverepartnership commerciali con le imprese di produzione lo-cali, in particolare nel settore agroalimentare.

Adriana Poli Bortone: Nel nostro pro-gramma , un intero paragrafo è dedicatoalla “Agenzia per il Lavoro, Orientamentoe Formazione”. Peraltro, come senatore,sto presentando due semplici disegni dilegge che riguardano il lavoro nel Meri-dione, e mi farà piacere confrontarmi

con voi del sindacato. Ritengo fondamentale stabilire unpatto tra Istituzioni, Confindustria, Pmi da una parte; escuola, formazione, Università dall’altra, al fine di creare unciclo compiuto e programmato, che parta dalla formazioneed arrivi al lavoro. Credo molto nel rilancio dei prodotti lo-cali: solo acquistando nostri prodotti possiamo sperare chele risorse rimangano sul territorio. Infine credo che sia arri-vato il momento di affidare i nostri risparmi alle banche lo-cali, le popolari, pronte ad investire nel territorio.

Nella nostra provincia la condizioneuniversitaria non è delle migliori, dovendoavere a che fare con problemi che vannodall’organizzazione dei trasporti, fino al so-stegno e tutela delle esigenze concretedella cittadinanza studentesca.

Il solo raggiungere i plessi universitaridalla provincia è un’impresa ardua. A voltegli studenti sono obbligati a cambiare trecompagnie (Sud-Est, Stp e Sgm) per rag-giungere Ecotekne con interminabili tempidi percorrenza e di attesa. Ma l’impegno

della Provincia molto potrebbe anche persostenere le famiglie salentine nel mo-mento della scelta universitaria: scelta checondiziona, e non poco, la vita familiare egli impegni dei giovani come dei loro geni-tori.

Un segno di quanto servizi di questotipo siano molto richiesti e apprezzati si èavuto in questi anni con gli sportelli diorientamento e tutoraggio che l’UdU, anchecon il contributo della Provincia, ha gestitosull’intero territorio provinciale e che hanno

registrato la presenza di migliaia di stu-denti.

E’ un primo passo, ma la strada da per-seguire è quella del confronto. Il rischio èche la politica proponga soluzioni improv-visate, o peggio ancora meramente eletto-ralistiche.

Capitolo a sé quello dell’edilizia uni-versitaria. Molti plessi sono inagibili. Lecase dello studente sono indegne di unpaese civile.

Una seria programmazione tra enti lo-

cali, Università ed ente per il diritto allo stu-dio potrebbe essere un importante mo-mento per programmare e realizzare operesignificative.

Che cosa conoscete dei problemidell'Università e degli universitari?Come li risolvereste?

politiche giovanilinon più soLUzioni improvvisaTeVALERIA PENNETTA, RESPONSABILE COMUNICAZIONE UDU LECCE

Loredana Capone: La tariffa integrata inmateria di trasporto, avviata in manierasperimentale in questi anni, e la destina-zione di immobili provinciali all’università eagli studenti sono solo alcune delle azioniconcrete realizzate in questi anni. Credoche offrire agli studenti e ai loro docenti

spazi e servizi e concrete opportunità di sviluppo della ri-cerca sia fondamentale. Ma la prima azione che voglio com-piere, se eletta presidente, è garantire opportunità concretedi assunzione dei giovani laureati all’interno delle aziendee negli enti locali per incentivare l’innovazione e l’efficienzae dunque la managerialità.

Antonio Gabellone: Io penso alla politicadelle scelte concrete e dei problemi quo-tidiani. Ma abbiamo anche la forza diidee nuove, che porterebbero nel Salentol’Università degli Stranieri, per lanciareun’idea, seguendo la scia delle eccel-lenze già presenti (Nanotecnologie, Inge-

gneria). Un polo scientifico internazionale che sappiasfruttare la nostra posizione geografica, in grado di racco-gliere e far esprimere nel Salento le intelligenze migliori deipaesi oltre il Mediterraneo. Sarebbe importante riproporreoperazioni che nel passato recente si erano create con Brin-disi e Taranto.

Adriana Poli Bortone: Occorre rivedere,con l’Università, il collegamento tra corsidi laurea esistenti e reali possibilità per lacollocazione nel mondo del lavoro, inoltreoccorre studiare con i Comuni limitrofi lapossibilità di fare un progetto compiuto dicase per gli studenti, con relativi servizi.

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Provinciali// //Baldassarre interroga Pellegrino//Resoconti di fine mandato

cinQUeanni airaggi XUN BILANCIO DELL’ATTIVITÀ.GIOVANNI PELLEGRINO,PRESIDENTE USCENTEDELLA PROVINCIA DI LECCE,CHIAMATO A DAR CONTODEL FATTO E DEL NON FATTODA RAFFAELE BALDASSARRE,LEADER DI OPPOSIZIONE

LLi abbiamo messi nuovamente faccia a faccia. Loro cheuno contro l’altro si sono ritrovati tante volte. Nel 2004,quando correvano entrambi per la Provincia di Lecce,

e poi nel corso dei successivi cinque anni di Governo, se-duti l’uno sullo scranno di presidente di Palazzo dei Cele-stini e l’altro su quello di capogruppo dell’opposizione. Sullepagine del Tacco lo scontro si disputa a colpi di domandee risposte. Riprendiamo una vecchia rubrica del Tacco d’Ita-lia, che tanto successo ha riscosso tra i lettori, “A colpi ditacco”, in cui esponenti dell’opposizione interrogavano ilsindaco o l’amministratore in carica sul fatto e sul non

fatto.E’ Raffaele Baldassarre, leader della minoranza pro-vinciale, a chiedere conto a Giovanni Pellegrino, presidenteuscente, dell’attività svolta nell’arco dell’intero mandato.In questo numero pubblichiamo la prima parte dell’inter-vista, in cui sotto la lente sono la Masseria Torcito, il Pianodi sviluppo provinciale, la tassa sugli accessi, l’emergenzarifiuti. Nella seconda parte, che pubblicheremo la settimanaprossima, le domande di Baldassarre riguarderanno lavoroed occupazione, turismo, iniziative culturali e di promozioneterritoriale, l’affidamento di incarichi provinciali.

il tacco d’Italia 12 Maggio 2009

Giugno 2004. Giovanni Pellegrino eRaffaele Baldassarre si sfidano per lacarica di Presidente della Provincia diLecce. Così li ritraeva la copertina delTacco d’Italia, riprendendo il celebrefilm “Per un pugno di dollari”

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Dopo cinque anni la Masseria “Torcito”continua ad essere poco utilizzata. Uninvestimento sbagliato o scarse idee eprogetti?“All’inizio del mio mandato era in corsouna procedura di evidenza pubblica perla costituzione di una società mista, il cuioggetto sociale sarebbe stato la gestioneTorcito di un grande parco divertimenti,per la cui realizzazione erano previsti no-tevoli interventi.Per la verità alcune componenti della coa-lizione (Verdi e Rifondazione), che mi so-stenevano, non erano entusiaste dell’ideaed io stesso nutrivo perplessità perché suquesta importante proprietà provincialegravano un insieme di vincoli, di cui forsenon si era tenuto conto adeguato. Co-munque siccome la procedura era già in-detta non ritenni di interromperla. L’esitodella stessa è stato, però, negativo, così inqualche modo confermando che forsenon si trattava di una buona idea. Solo aquel punto venne a porsi in termini nuoviil problema della utilizzazione di Torcito.Muovendo dal presupposto che il Salentoè descritto come una ‘Città diffusa in unparco’ dal PTCP già redatto durante laprecedente amministrazione e di cui inquesta consiliatura la Provincia di Lecce(prima fra le Province pugliesi e tra leprime nell’Italia meridionale) si è defini-tivamente dotata, ho concepito l’idea direalizzare in Torcito il ‘parco urbano dellaCittà diffusa Salento’; un grande spazioattrezzato per attività all’aperto, evitandointerventi edilizi che alterino la bellezzadel sito. Gli Uffici provinciali (ho cercatopiù possibile di evitare il conferimento diincarichi onerosi all’esterno) hanno re-datto un progetto preliminare, che è statopubblicamente illustrato; lo stesso è statoinviato alla Regione, per il reperimentodelle risorse finanziarie necessarie allasua realizzazione, mentre abbiamo costi-tuito all’interno della burocrazia provin-ciale un Ufficio speciale Torcito, cui, datala natura dell’iniziativa, è stato prepostoil dirigente del Settore Ambiente, GianniRefolo. L’istruttoria regionale è stata lungaed elaborata, ed ha implicato modificheal progetto originario. Solo recentementeabbiamo ricevuto dalla Regione il nullaosta all’inizio dei lavori, che godranno diun finanziamento di oltre cinque milioni dieuro e che probabilmente avranno iniziogià nella prossima estate. Il progetto de-finitivo sarà a giorni pubblicamente illu-strato”.

Piano di Sviluppo provinciale. Tanti focused incontri, una bella pubblicazione manessun dibattito. La Provincia ha avutoun’idea di sviluppo in una terra con140mila disoccupati?“Posso serenamente rispondere in modopositivo. Abbiamo delineato, a valle di unlungo percorso di ascolto del territorio cu-

rato dalla vicepresidente Loredana Ca-pone, un modello di sviluppo del Salento,coerente con la sua pianificazione terri-toriale, sul quale vi è stato una grandeconvergenza da parte di tante Ammini-strazioni comunali anche di centrodestrae dello stesso Comune capoluogo. Suquesto modello abbiamo registrato ancheuna progressiva convergenza della mino-ranza consiliare, che pure in campagnaelettorale aveva progettato un modello di-verso, che ora sembra aver abbandonato.Su questo un modello quelle che iochiamo ‘imprese culturali’ e imprese diospitalità hanno avuto un ruolo centralein attesa che processi necessariamentedi più lungo periodo non consentano unriposizionamento del Tac e la sua inte-grazione con un nuovo manifatturiero leg-gero sostenibile ed ecocompatibile. Sulmodello forte è stata la convergenza delleparti sociali, sindacati da un lato, Confin-dustria dall’altro. A smentire ogni criticastanno ancora una volta dati oggettivi: nel2005, 2006, 2007 e nella prima metà del2008 la ricchezza prodotta nel Salentoha avuto tassi di incremento notevol-mente superiori alla media nazionale.Solo più di recente stiamo risentendo glieffetti di una negativa congiuntura mon-diale”.Tassa sugli accessi, un tributo partico-larmente odioso. Perché la sua ammini-strazione non l’ha revocato?“E’ stata una scelta operata dalla prece-dente Amministrazione, che aveva con-cluso con la Serfin un contratto, chepotrebbe risultare particolarmente one-roso se il gettito fosse minore di quelloprevisto nel piano di impresa. Tuttavia ve-nendo incontro a richieste pressanti, chesono venute sia dalla minoranza, sia dallamaggioranza, il Consiglio provinciale haadottato una recente deliberazione, cheesclude dalla imposizione tutti gli accessial cui servizio non siano state realizzateopere visibili; ciò implicherà indubbia-mente un onere finanziario della Provincianei confronti di Serfin a chiusura di unrapporto, che non è nato con me, ma conLorenzo Ria. A chi parla di odioso balzellosfugge, però, un dato importante: i pro-cedimenti accertativi in corso tendono aregolarizzare una serie di accessi, che al-trimenti a norma del codice della stradadovrebbero essere chiusi”.Rifiuti. Il rischio dell’emergenza conti-nua ad essere presente nel Salento edin particolare nell’Ato Le/2. La Regione

scarica sulla Provinciaresponsabilità ed au-mento dei costi. Ritieneche la Provincia abbiafatto tutto il possibile?“La Provincia è andataben al di là del suo ruolo,trattandosi di materia incui non è titolare né difunzioni, né di poteri,salvo quello eccezionaleche in casi di contingibi-

lità ed urgenza può essere esercitato dalsuo presidente. In questi ultimi anni laProvincia ha quindi potuto svolgere sol-tanto un ruolo di faticosa mediazione traComuni, Ato, Regione e Commissario stra-ordinario, cooperando alla individuazionedi soluzioni e all’attenuazione di contra-sti, che si collegavano alla loro attua

zione. L’eccezionalità dell’impegno pro-fuso in questo dall’assessore Scognamilloe da dirigenti e funzionari del Servizio pro-vinciale rifiuti è stata da tutti apprezzata.Per parte mia ho adottato quattro prov-vedimenti contingibili ed urgenti, che, im-pugnati innanzi al Tar, hanno tenutoall’esame giudiziario. Ancora oggi lo smal-timento dei rifiuti nell’Ato Le 3 è regolatoda un mio provvedimento, che il Tar ha ri-tenuto legittimo, benché sia stato impu-gnato da imprese, che secondol’opposizione consiliare intendevo favo-rire! Mi è stata di recente addebitata di unainerzia provinciale anteriore alla nominadi Gianni Scognamillo ad assessore; nonsi tiene conto che questa ha coinciso conla sottoscrizione da parte della Regionedei contratti con le imprese selezionateda procedure concluse quando RaffaeleFitto era ancora presidente della Regionee Commissario straordinario. Quelle sceltediedero luogo a contenziosi, di cui l’Avvo-catura dello Stato ha consigliato a Ven-dola di attendere gli esiti prima dellasottoscrizione dei contratti . Fino a quelmomento non sapevamo quali fosserocon certezza le modalità dello smalti-mento a regime degli Rsu (rifiuti solidi ur-bani, ndr)!In quella situazione di stallo mi assunsila responsabilità di una proposta: quelladi creare nel territorio provinciale una ul-teriore discarica pubblica da utilizzarecome recapito di soccorso per i ritardi egli inceppamenti, che ritenevo prevedibilinella realizzazione degli impianti a re-gime. Fui sommerso da un diluvio di cri-tiche ed iscritto di ufficio al ‘partito dellediscariche’.Fui accusato di conflitto e di pasticcio diinteressi in un copioso dossier diffuso dal-l’onorevole Fitto. Sono stato costretto adautodenunciarmi alla Procura della Re-pubblica per essere assolto; ed in seguitoho dovuto produrre querele, alcune delle

quali ancora pendenti.Penso che oggi non ci sia nessuno nonconvinto della ragionevolezza di quellamia iniziale proposta; un ulteriore disca-rica nel Salento ci avrebbe evitato di in-viare affrontando i relativi costi i nostriRsu a Grottaglie, Fragagnano e tra pocoa Brindisi e ad impegnarci in una onerosamediazione con le autorità rappresenta-tive di quei territori.Altri miei suggerimenti sono stati accoltiin ritardo, quale quello di introdurre unavariante nella discarica di servizio soc-corso proposta da Fitto in Coriglianod’Otranto al di sopra delle falde acquiferepiù importanti del Salento. Tra la mia pro-posta e l’approvazione della variante èpassato più di un anno. Solo su mia sol-lecitazione è stata disposta una occupa-zione di urgenza necessaria perconsentire l’inizio dei lavori degli impiantia servizio dell’Ato Le/2; il provvedimentoè stato impugnato innanzi al Tar Lazio enon è stato sospeso anche perché l’Avvo-catura provinciale è validamente interve-nuta nel giudizio, benché anche in questocaso il ricorso fosse stato proposto dauna di quelle imprese, che ero stato ac-cusato di voler favorire.I ritardi con cui le imprese concessiona-rie della Regione stanno realizzando laimpiantistica a regime e gli inceppamentiche i primi impianti appena collaudatistanno denunziando non mi sono adde-bitabili, perché non è stata la Provincia ascegliere i progetti, né i loro esecutori. Stadi fatto che ogni 15 giorni il Servizio rifiutie la Polizia provinciale hanno informatoPrefetto e Regione del ritardo nei lavori.Che in questa situazione il centrodestraabbia iniziato la sua campagna elettoraleper le provinciali, addebitando alla miaAmministrazione la permanenza di unaemergenza rifiuti attiene al grottesco, cuipuò spingersi, a volte, la cattiva polemicapolitica”.

“ANCORA OGGI LO SMALTIMENTODEI RIFIUTI NELL’ ATO LE 3 È REGOLATODA UN MIO PROVVEDIMENTO, CHE IL TARHA RITENUTO LEGITTIMO, BENCHÉSIA STATO IMPUGNATO DA IMPRESE,CHE SECONDO L’OPPOSIZIONECONSILIARE INTENDEVO FAVORIRE”

il tacco d’Italia 13 Maggio 2009

Marzo 2008. La vignetta del Tacco d’Italia n°45 rappresentava la situazionedella Provincia di Lecce in tema di rifiuti. Della serie: Non ci resta che affidarciai Santi in Paradiso

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Europee// //Cosimo Durante//L’intervista

dUranTe,porTarein eUropaLa nosTraprovincia

il tacco d’Italia 14 Maggio 2009

di ADOLFO MAFFEI

Calici amari.Cosimo Durantenelle vestidi Bacco.Così lo ritraeva la copertina delTacco d’Italia n.20, novembre 2005

Cosimo Durante, assessore provincialee sindaco di Leverano, candidato del Pd,si sente pronto per questa sfida?“Assolutamente. Dopo 15 anni di attivitàamministrativa alla Provincia, gli ultimidieci dei quali con la delega allo sviluppolocale, all’agricoltura, alla pesca e, im-portantissima, alle politiche comunitarie,ho maturato esperienze esaltanti che,anche dal punto di vista formativo, mihanno accompagnato e mi hanno aiutatoa crescere per convincermi profonda-mente di una cosa decisiva: che il Salentopuò essere un punto di riferimento perquell’Europa che guarda agli interessi deicittadini e non solo dei burocrati e deglieconomisti”.Come ha interagito da assessore conl’istituzione europea?“Abbiamo toccato con mano le innume-revoli opportunità che l’Unione offre aglienti locali e non, da amministratori pro-vinciali abbiamo posto in essere tantis-simi progetti che la Provincia di Lecce si

è vista approvare creando così un vero eproprio network internazionale. Ne citouno che mi sta molto a cuore: il progettodi formazione Leonardo che ha visto tantigiovani formarsi all’estero e tanti altri neporterà. Questo progetto si inserisce in unpiù vasto contesto, una linea strategicache, puntando alla cultura, ha fatto rag-giungere al Salento risultati significativi.Cito ancora il bando grazie al quale siamoriusciti a mettere insieme, con la compa-gnia Astagali, un laboratorio teatrale cheè diventato opportunità di lavoro.Pensi che, grazie a questo progetto, ab-biamo messo insieme greci e turchi aCipro, riuscendo con il teatro dove la po-litica non era riuscita; sono contraddizioniall’interno dell’Europa che per noi sonodiventate opportunità”.Quali sono i punti di forza del Salento daportare in Europa?“I cittadini, le persone che vivono in que-sta terra, innanzi tutto. Siamo europeispeciali, che guardano con calore umano

al proprio simile e che fanno della soli-darietà un principio irrinunciabile. Il Sa-lento che accoglie ha ricevuto ilriconoscimento dal Forum internazionalepermanente della Pace, ad Acaya, doveabbiamo offerto agli ospiti lo scenario diun Salento che guarda all’Europa, salva-guardando la forte identità di questo ter-ritorio. Il punto di partenza, dunque, sonole persone. Va de sé, poi, che occorre met-ter mano ai progetti, in primis quelli cheriguardano le infrastrutture, da realizzaree da consolidare e completare, come leopere aeroportuali, stradali, portuali e fer-roviarie. Ma, insisto, occorre pensare aduna nuova governance che tenga nel giu-sto conto le identità territoriali le quali,come nel nostro caso, sanno rappresen-tare meglio dell’anonima e fredda culturaburocratica il patrimonio che conferi-scono alla grande Comunità europea.Parlo della salvaguardia dell’ambiente,della valorizzazione dei borghi, dei nostribeni culturali, dell’agroalimentare che

stiamo riuscendo a fare conoscere e ap-prezzare”.Uno dei progetti fermi si chiama Corri-doio 8 uno, lo immagino come un fal-done impolverato seminascosto inqualche scaffale a Bruxelles. Il Parla-mento di Strasburgo ha i mezzi per sol-lecitarne la rivisitazione.“Sì, è una del pratiche da riaprire. Il Cor-ridoio 8 prevede la realizzazione di unagrande arteria stradale che, partendodagli innesti nel cuore dell’Europa, giungafino al Salento e si riallacci ad una dor-sale balcanica, di uguale portata. Sarebbeun formidabile strumento di sviluppo, ungrande ponte ideale che guarda a queipaesi, come la Croazia e la Serbia, che siaffacciano alla famiglia europea. Da lì ilpasso verso Ucraina e Russia è brevis-simo: il Corridoio 8 significa aprire il Mez-zogiorno d’Italia, e la Puglia in particolare,a tutti i Paesi l’Est, dove anche le nostreaziende possono beneficiare dei vantaggidella cooperazione della internazionaliz-

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// UNITA DA 17 ANNINata il 7 febbraio 1992, l’Unione europea ingloba le vec-chie organizzazioni europee: la Euratom (comunità eu-ropea per l’energia atomica), la Ceca (comunità europeaper il carbone ed acciaio), la Cee (Comunità economicaeuropea), la Ce (Comunità europea).

// LE ISTITUZIONI UEIl Parlamento Europeo condivide il potere di fare le leggicon il Consiglio e controlla l’operato delle altre istituzionieuropee. Il Consiglio dell’Unione ha il compito di elabo-rare le direttive e i regolamenti europei e prendere le de-cisioni. La Commissione è l’organo di governo dellaUnione europea. La Corte di Giustizia è il giudice del-l’Europa. La Corte dei Conti controlla la correttezza dei

conti dell’Europa.// IL PARLAMENTO EUROPEOOgni Stato europeo elegge un numero maggiore o minoredi rappresentati nel Parlamento U.E. secondo l’impor-tanza demografica dello Stato. Ecco perchè l’Italia ha piùrappresentanti rispetto a Malta.Il Parlamento europeo non ha molti poteri.Stimola altriorgani europei a emanare direttive o regolamenti.Discute su importanti principi europeistici.Controlla l’operato della Commissione o del Consigliod’Europa, ossia degli organi europei che decidono in ma-terie importanti per i cittadini europei.

// LA COMMISSIONEÈ l’organo motore dell’Europa, poiché promuove e svi-luppa le politiche previste dai trattati della U.E. ed è com-

posta da un rappresentante per ogni Stato membro.I poteri sono: iniziativa legislativa con l’adozione dei re-golamenti che integrano i regolamenti adottati dal Con-siglio; vigilanza sulla esatta esecuzione dei trattati;rappresentanza della U.E. con la tenuta delle relazionicon gli Stati ed i rapporti con le altre organizzazioni in-ternazionali.

// LA CORTE DI GIUSTIZIAÈ l’organo giurisdizionale, formato da un giudice per ognistato membro e otto avvocati generali, eletti per sei annie con mandato rinnovabile.Assicura il rispetto dell’interpretazione e dell’applicazionedegli atti normativi comunitari.

zazione. La Puglia gioca un ruolo cruciale,in questo senso i parlamentari eletti quipotrebbero fare squadra, a prescinderedai partiti che li hanno espressi”.La domanda di rito, Cosimo Durate: per-ché votare per lei?“E’ sotto gli occhi di tutti la mia storia aservizio del territorio; le tante attenzioni ela disponibilità, i progetti e le misure diinternazionalizzazione in favore delleaziende che sono diventati atti concreti emomenti di sviluppo per questo territorio,i tantissimi giovani che siamo riusciti aformare, i fondi comunitari che abbiamoottenuto per le misure contro le vecchie enuove schiavitù e a favore dei rifugiati po-litici.E proprio a proposito di diritti umani,tema sul quale sono particolarmente sen-sibile, ho stretto rapporti con Serbia, Mol-

davia e Romania prima che quest’ultimanazione entrasse nell’Europa. Onesta-mente dico che ab-biamo svolto unbuon lavoro. Ab-biamo portatoavanti progetti dicooperazione de-centrata che hannoriguardato il Ma-rocco dove, per lagioia di tanti bimbiche non avevanouna scuola, la Pro-vincia di Lecce harestaurato una casacoloniale che è di-ventata scuola.Lasciamo in eredità ai prossimi ammini-

stratori un progetto attorno al distretto ar-cheologico di Ebla in Siria per la nascita

di un’agen-zia di svi-luppo delturismo, los v i l u p p oagricolo, eper la salva-g u a r d i adella dignitàdella donnacon partico-lare riferi-mento allep a t o l o g i egenitali. In-fine stiamo

lavorando per la riconversione del debito

dell’Egitto.Ho fatto solo qualche esempio, fra i tanti,dell’impegno che ho profuso in questamateria. Senza falsa modestia, credo diaver maturato una grande esperienzasulle politiche comunitarie e, più in, ge-nerale, sull’internazionalizzazione del Sa-lento. Se tutto questo verrà riconosciuto dal-l’elettorato il nostro territorio avrà un’ul-teriore la chiave di volta per spingere ilproprio sviluppo.Essere eletto a Strasburgo sarebbe lacontinuazione di un lavoro e il consolida-mento di tanti risultati già raggiunti”.

“SIAMO EUROPEI SPECIALI, CHEGUARDANO CON CALORE UMANOAL PROPRIO SIMILE E CHE FANNODELLA SOLIDARIETÀ UN PRINCIPIOIRRINUNCIABILE. IL SALENTOCHE ACCOGLIE HA RICEVUTOIL RICONOSCIMENTO DAL FORUMINTERNAZIONALE PERMANENTEDELLA PACE, AD ACAYA”

Europee// //La nascita dell’UE//L’Europa in una striscia a cura diGIUSEPPE FINGUERRA

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di LAURA [email protected]

Società// // //Amministrative Gli elettori di domani

orrebbero essere tenuti in maggiore considera-zione. Gridano il proprio bisogno di spazi ricrea-tivi. Semplicemente chiedono di vivere in una

città pulita, ammettendo con grande onestà che spessoproprio i bambini “buttano le cartacce per strada esporcano” ma in altri casi sono “i grandi” a non cu-rarsi dell’ambiente. Sono i piccoli cittadini di oggi, glielettori di domani. A loro, tutti residenti nei Comuni

al voto per il rinnovo amministrativo, abbiamochiesto che cosa si aspettanodal nuovo sindaco. Ci hannorisposto senza pensarcidue volte.

Zenone Orbetelli,11 anni, Acquarica del Capo,

Vorrei che il nuovo sindaco siste-masse le cose rovinate della città. Ionon penso che Acquarica del Caponon sia adatta ai ragazzi; ci sonoperò molte cose da rimettere in piedi,come per esempio le strade che sonotutte piene di buche. Visto che giocoa calcio, vorrei che il sindaco ristrut-turasse i campetti comunali dove,oggi, si rischia di farsi male. Non vor-rei nulla di più di quello che già c’è,solo vorrei che venisse rinnovato.

Vincenzo: Al nuovo sindaco chiedopiù attenzione ai problemi dei ra-gazzi, con spazi dove ritrovarsi estare insieme.Giuseppe: Vorrei un campo sportivoe di calcetto e una scuola più dotatadi attrezzature.

Vincenzo e Giuseppe Cananiello,12 e 10 anni, Palmariggi

Vorrei

il tacco d’Italia 17 Maggio 2009

Mi piacerebbe cheil nuovo sindacotogliessel’amiantodall’ex fab-brica di ta-bacchi che si trova a meno di 50 metri da casa mia.Per noi bambini è diventato impossibile giocare, per-ché nei paraggi ci sono sempre topi e condizioni discarsa igiene. Ormai la zona è diventata una vera di-scarica. Non riesco più a sopportare di vederla inquelle condizioni. Alcuni mesi nel quartiere ci fuanche una raccolta di firme rimasta inascoltata.Siamo tutti preoccupati.

Gabriele Sergi,12 anni, Cursi

Vorrei avere a Casarano delle piste ciclabilidove i bambini possono passeggiare in bi-cicletta, senza aver paura delle macchine.

Matilde Alessandrelli,7 anni, Casarano

Vorrei un paese pulito.Molto spesso le persone, soprat-tutto i bambini, buttano perstrada le cartacce e sporcano.E poi vorrei una pista per bici-clette, per poter andare in bicitranquillamente. Anche se ho solosei anni vado già senza le rotelle.

Gianmarco Sansò,9 anni, Muro LecceseVorrei un campo da tennis vero dovepoter giocare ogni pomeriggio. I corsidi tennis oggi li facciamo nella pale-stra della scuola elementare.

Il mio paese oggi è privo di strutturericreative per ragazzi. Questa man-canza ci mortifica moltoe ci penalizza rispetto achi vive in città. Perso-nalmente sono costrettoad andare a Lecce perpraticare il nuoto, unodei miei sport preferiti.Oltre a nuotare, gioco acalcio e suono la fisar-monica; tutte passioniche mi piacerebbe potercoltivare nel mio paese.Dal nuovo sindaco vorreiun maggiore interesseverso i luoghi di aggregazione pergiovani. Mi piacerebbe se ci fosse uncentro polivalente dove approfondirei propri hobby.

Matteo Quarta,9 anni, Campi Salentina

IN TEMPO DI COMUNALI LE PROPOSTE DEI PIÙ PICCOLIPER MIGLIORARE LE CITTÀ. CHI SARÀ ELETTO PRIMO CITTADINO NON POTRÀ FARE A MENO DI TENERNE CONTO

La ciTTàche

V

Francesca Ponzetta,6 anni, Morciano di Leuca

GABRIELE SERGI: “MI PIACEREBBECHE IL NUOVO SINDACOTOGLIESSE L’AMIANTO DALL’EX FAB-BRICA DI TABACCHI.NON RIESCO PIÙ A SOPPORTARE DIVEDERLA IN QUELLE CONDIZIONI”

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LA RETE INTERNET LA FA DA PADRONAANCHE IN POLITICA. COSTI RIDOTTIE DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA ELETTO-RALE IN MODO IMMEDIATO ED INTERATTIVOE, SOPRATTUTTO, AL PASSO COI TEMPI.PECCATO CHE NON TUTTI ABBIANO COLTOLA PORTATA DEL MEZZO

Provinciali// // //Nuovi Media Campagna elettorale al tempo di internet

reTecandidaTi nella

IL VECCHIO MANIFESTO AGONIZZA.LA CAMPAGNA ELETTORALE CORRESUL WEB. A VELOCITÀ DIVERSE, PERÒ

di BARBARA [email protected]

CChe fine hanno fatto le piazze gremite di gente in oc-casione dei comizi elettorali? E i “santini” con il voltodei candidati che gli stessi si affannavano a distri-

buire di casa in casa percorrendo fino a notte strade e vi-coli di ogni frazione di paese? In tempo di crisi economical’imperativo è: risparmiare. In tempo di internet il valore ag-giunto di una campagna elettorale è: essere al passo coitempi e con le nuove tecnologie. E per rispondere alla fa-tidica domanda “Su quanti voti posso fare affidamento?”oggi al candidato è sufficiente contare gli amici collezio-

nati su Facebook e cercare di capire se l’amicizia e lastima si tradurranno nella preferenza alle urne. Una ten-denza che trova origine nella campagna elettorale degliamericani che già da tempo fanno politica via web. Maquanto quest’influenza a stelle e strisce ha effettivamentecontagiato i politici salentini? Prendiamo i tre candidatialla presidenza della Provincia di Lecce, ad esempio. Bastafare un giro, anzi una navigata in rete, per farsi un’ideadella loro predisposizione verso gli strumenti all’avan-guardia di comunicazione politica. Ecco il risultato.

I tradizionalisti perdurano. C’è infatti chiun sito internet dedicato non ce l’ha,come Antonio Gabellone, candidato a Pa-lazzo dei Celestini per il PdL. Il fronte fem-minile, Loredana Capone e Adriana PoliBortone, che corrono l’una per il centro-sinistra, l’altra per il terzo polo (Movi-mento Io Sud), si rivela più moderno eattento alle innovazioni.Ma andiamo con ordine e partiamo daAntonio Gabellone. Ha un profilo su Face-book. Solo mille amici (al 2 maggio), al-cuni album fotografici e video con sueinterviste. Sempre su Facebook, esiste ungruppo di suoi sostenitori che conta1.341 membri, con pronostici sul risul-tato, domande su che cosa ci si aspettadalla nuova Giunta e libere impressionisul candidato.Loredana Capone di amici ne ha il dop-pio, 2mila. Il suo sito www.loredanaca-pone.it è spartano, ma lascia spazioall’interattività: tramite la voce “Contatti”si possono mandare, infatti, messaggi chele vengono poi inoltrati. Si vedrà dopo leelezioni se questi siti saranno ancora così“pieni di vita” o se la cassetta della postarimarrà chiusa per tempi lunghi.Se qualcuno ci sa fare sul serio, è Adriana

Poli Bortone, menzionata anche su Wiki-pedia, l’enciclopedia on line aggiornabileda tutti.Il suo sito www.adrianapolibortone.eu èmolto più comunicativo di quello dellasua avversaria. Ma non è tutto. Perché la Poli di siti elet-torali ne ha due.Il portale www.iosud.it continua a stupireper i risultati conseguiti in poco tempo:in poco più di 50 giorni dalla sua messaon line ha infatti raggiunto quota 100milapagine viste e 20mila utenti “unici” che lohanno visitato (registrare gli “utenti unici”di un portale significa che non vengonoconteggiati gli eventuali accessi ripetutida uno stesso utente nel corso dellastessa giornata, non vengono conteggiatidal counter). Se la maggior parte dei visitatori del por-tale di Io Sud arriva dall’Italia, moltesono anche le visite da parte di utentistranieri, che si collegano in particolareda Inghilterra, Svezia, Stati Uniti GermaniaFrancia Olanda, e con numeri inferiori datutto il resto d’Europa.Per ciò che riguarda l’Italia, la prove-nienza delle visite è concentrata soprat-tutto nel Sud Italia, con accessi

soprattutto da Lecce, Bari e Taranto; tut-tavia numerosi sono gli utenti che si col-legano da Roma e Milano. Rappresentaun aiuto importante anche per i media,che ad oggi hanno potuto trovare più di800 notizie relative al Movimento ed allasua fondatrice, 36 comunicati, contributifoto e video.Ed è punto di riferimento essenziale per icirca 120 circoli di Io Sud aperti in Puglia(circa 40 in provincia di Lecce e 80 nelresto della Puglia).Un contenitore ricco di informazioni, foto,comunicati, rassegna stampa, che allostesso tempo consente di scaricare i loghidel movimento, l’inno, di prenotare i gad-get, di dire la propria sul blog, di contri-buire al sostegno del movimento, diinserire contributi in forma di testo evideo.Dal www.iosud.it è possibile accedere di-rettamente al profilo Facebook di AdrianaPoli Bortone, presidente del Movimento,che in meno di tre mesi ha avuto 5milarichieste di amicizia accettate (sono5mila gli amici della Poli); altri 2.100sono ancora in attesa di risposta, consi-derato che il gruppo ha già raggiunto ilsuo limite massimo di iscritti.

Le due dame della sfida provinciale sonoentrate a far parte anche del mondo di“you tube”.Ciò significa che i loro comizi e pubbliciinterventi viaggiano sul web. Non si puòdire altrettanto per Antonio Gabellone.Bocciato, se tocca a noi dare le pagelle,nella cyber-comunicazione. Peccato chequesti non abbia colto (ma c’è sempretempo per rimettersi in carreggiata) laportata della rivoluzione internettiana.Perché di una vera e propria rivoluzionesi tratta.Come dire che se i politici non parlano dipersona con i loro cittadini, nelle piazze enelle sale congressi, a questi basta colle-garsi con loro on line e, magari, intavolareuna video-conferenza per vederseli difronte.Risponderanno, almeno fino a quandonon dovranno render conto del loro ope-rato.Lo spazio è per chi ha spiccate doti co-municative ed è inesauribile. Chi avrà la meglio? Probabilmente chisaprà stringere, anche a colpi di click,sempre nuove amicizie. Virtuali, ma si faper dire.

il tacco d’Italia 19 Maggio 2009

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Provinciali// // //Vox populi Le domande dei lettori

i LeTTori

AAbbiamo lanciato l’inizia-tiva sul portale www.iltac-coditalia.net e sul Face-

book del Tacco d’Italia. Qualedomanda vorreste fare, ab-biamo chiesto ai nostri lettori,ai candidati alle elezioni, Am-ministrative, Provinciali o Eu-ropee che siano? Di domandene sono arrivate tante. Noi leabbiamo girate ai diretti inte-ressati. Ne riportiamo alcune,con relative risposte. Ma nonfinisce qui.Le altre saranno pubblicate leprossime settimane. Intanto l’invito resta in piedi:collegatevi a www.iltaccodita-lia.net, diventate amici delTacco su Facebook e se neavete inviateci le vostre do-mande da girare ai candidati.

La politica è un bene comune oppureun'ottima occasione di buon lavoro pri-vato?

Christian “Diggei Thunder”

Loredana Capone: “‘La politica - come di-ceva don Luigi Sturzo - è un dovere civico,un atto di carità verso il prossimo’.Per me è un modo di contribuire al benecomune e di lasciare segni concreti per ilmiglioramento delle condizioni di vitadella comunità”.

Antonio Gabellone: “La Politica con la ‘P’maiuscola è un servizio per il bene pub-blico. Avendo però a che fare con il po-tere, il suo ruolo è appunto quello diservire le categorie più deboli della so-cietà, di lavorare alla risoluzione dei loroproblemi.Quando interveniamo direttamente in fa-vore di persone o di grandi masse, agiamosecondo il principio della “mia” buonapolitica. L'azione a favore del bene co-mune implica un impegno cosciente, de-ciso e continuo.Per questo, la politica per me è semprestata collegata al concetto di responsa-bilità e di efficacia”.

Adriana Poli Bortone: La differenza traun’ipotesi e l’altra la fanno le persone, enon i giochi di parole. In linea di massima,poi, è un’affermazione che potrebbe va-lere per varie tipologie di professioni. Ri-cordo che c’era anche chi diceva che “infondo, fare il giornalista è sempre meglioche lavorare”.Questione di punti di vista. Ogni lavorovale per come si fa. Ed ogni cosa si puòfare in tanti modi. Per ciò che mi riguarda,posso dire che mi piace essere valutataper quello che ho fatto dagli altri, piutto-sto che autovalutarmi.

Avete intenzione di migliorare tutta laviabilità che riguarda la provincia ed inparticolar modo le coste con servizi dinavetta per esempio?

Stefano Pepe

Loredana Capone: “Sicuramente. In que-sti anni la Provincia ha investito in mobi-lità dolce (trasporto su ferro, pisteciclabili e trasporti collettivi) e ha avviatoil progetto delle Strade Parco. Il nostroobiettivo è quello di creare un sistema in-tegrato (gomma-rotaia-mare) per venireincontro alle esigenze di imprese, pendo-lari e turisti. I risultati ottenuti dal pro-getto Salentointrenoebus sono stati ottimie continueranno a migliorare nei prossimianni. Infine, dopo circa 50 anni di ab-bandono, inizia a diventare realtà il sognodella trasformazione delle vecchie Sud Estin una moderna metropolitana di superfi-cie con treni confortevoli e veloci”.

Antonio Gabellone: “Certamente sì, laquestione ricade tra le nostre priorità,anche a causa del disordine con cui è in-tervenuto il centrosinistra in questa Legi-slatura Pellegrino. È vero, hanno rifattoqua e là alcune strade, abbellito qualcherondò, ma senza un Piano Strade, che vo-gliamo discutere con i Comuni, senzasprecare piccoli interventi disorganici amacchia di leopardo. Dobbiamo raffor-zare le direttrici che penetrano nelle no-stre ‘perle’ del turismo, ma anche lavoraredi più alla manutenzione stradale di ciòche già abbiamo, anche per evitare lapiaga degli incidenti”.

Adriana Poli Bortone: “Caro Stefano, nes-suno ti potrebbe dire di no. E’ un’esigenzareale, ed è un’esigenza a servizio di unadelle maggiori risorse per il nostro terri-torio: il turismo, soprattutto balneare.

Come per ogni cosa occorrerà fare i conticon le risorse disponibili e con le prioritàda affrontare. Per quanto riguarda i ser-vizi navetta, siccome io sono contraria alprincipio per cui tutto quello che è statofatto da altri va necessariamente elimi-nato (spesso con sperpero di danaro in-dicibile, giustificato solo dalla voglia dirivincita o di vendetta), credo che occorrafare un’attenta valutazione di come hafunzionato in questi anni il servizio “Sa-lento In Bus” offerto dalla Provincia diLecce. Sicuramente, lavorerei a migliorareuna cosa esistente”.

Nel vostro programma sono previsti deitagli a figure inutili presenti a Palazzodei Celestini, come aveva annunciatoAntonio Gabellone, come quella del por-tavoce e dell’Ufficio relazioni?

Paolo Franza

Loredana Capone: “Io credo che la pa-rola d’ordine, soprattutto in un periodo dicrisi, sia razionalizzare le risorse. La miagiunta sarà composta da otto assessori e,come ho già detto in altre occasioni, nonmi avvarrò del portavoce ma potenzieròl’ottimo ufficio stampa e l’ufficio di rela-zioni con il pubblico. Il candidato del Pdlparla di tagli indiscriminati.Credo invece che bisogna far lavoraresempre meglio le risorse umane e pun-tare sull’innovazione e sulla semplifica-zione. Il mondo va veloce e noi dobbiamoadeguarci”.

Antonio Gabellone: “Ribadiamo forte-mente questa necessità, spendere meglioe meno i nostri soldi, ridimensionare quei100 milioni di euro giganteschi che laProvincia ‘divora’ ogni anno nel suo contoeconomico, solo per le ‘Spese Cor-renti’.Alcune figure introdotte da Giovanni

Pellegrino nell’organigramma dell’Entesono la dimostrazione di come si debbanecessariamente collocare da qualcheparte il personale politico che non vieneeletto. È ovvio che alcune, invece, sono fi-gure irrinunciabili”.

Adriana Poli Bortone: In nove anni diesperienza come sindaco della città diLecce, ho imparato che qualunque ge-stione del personale non può prescindereda una verità ineluttabile: valorizzare almeglio le risorse interne, motivandole edelegandole a fare ciò che sanno fare me-glio. Gli impiegati, i funzionari, devono es-sere al servizio della res publica, e sesanno fare bene il loro lavoro, non c’è mo-tivo per sostituirli con altre figure, interneo esterne che siano. Per parlare di eccel-lenza amministrativa, occorre utilizzare lerisorse interne disponibili, mettendo alloro servizio anche la formazione neces-saria. Poi, se qualche figura esterna puòritornare utile al buon governo, deve ri-manere comunque un’eccezione.

Per Adriana Poli Bortone: come mai sisottovaluta il problema della raccoltadifferenziata? Non vogliamo diventarela prossima Napoli, ogni volta che im-buco la Lecce Maglie c'è una puzza in-sopportabile. E' ora di prendereseriamente in considerazione questoproblema e differenziarci.

Ganimede Erchie

Adriana Poli Bortone: “Il problema nonlo sottovalutiamo affatto, ma non pos-siamo nascondere che ancora non esisteuna cultura diffusa della sensibilizzazione,ed è su questo che occorre insistere, in-traprendendo sin da subito una fortecampagna di sensibilizzazione”.

il tacco d’Italia 21 Maggio 2009

CHieDoNoI RIFIUTI, L’AMBIENTE, LA VIABILITÀ. I CANDIDATI ALLE PROVINCIALI CHIAMATIA RISPONDERE SUI TEMI PIÙ SCOTTANTI PER IL SALENTO. DIRETTAMENTE DAI CITTADINI

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Qual è stato il suo percorso politico?“Eletto consigliere comunale per il Msi nel’84, alle comunali del ’93 mi candidai asindaco e, al secondo turno, fui eletto con-sigliere comunale nell’amministrazione diGiulio Tamburino Frisari.Uno spirito libertario come il mio non hamai nascosto un forte disagio legato allaconsapevolezza che nella realtà di Magliee Provincia nel centro-destra non ci fossespazio se non per il pensiero unico di Fitto.Per questo, alle comunali 2005, ho datoil mio appoggio al candidato sindaco delcentro-sinistra.Ho scelto di aderire al Movimento Repub-blicani Europei perché, seguendoli negliultimi tre anni, ho sentito il pensiero re-pubblicano sempre più mio. Lo ritengo ilpiù bel pensiero libertario e democraticonel nostro Paese”.Che cosa l’ha spinta oggi a dare il suosostegno a Loredana Capone?“Ho deciso di sostenere Loredana Caponealla luce dell’emergenza ambientale e sa-nitaria che ha colpito il nostro territorio.Sulla vicenda Copersalento tutto il centro-destra ha delle grosse responsabilità. Oggiil sindaco Fitto ama sottolineare il fattoche sia stato lui a disporre con un’ordi-nanza la chiusura della Copersalento. Pec-cato che ometta di dire che solo lui, e nonla Provincia, aveva il potere di farlo. Sono

i legami tra la famiglia Fitto e la Copersa-lento che fanno intuire perchè in passatol’amministrazione comunale non si è pre-occupata di costituirsi parte civile in unprocedimento a carico dell’azienda.La nostra terra va valorizzata e protetta enon annientata da fabbriche di veleni ca-muffate da termovalorizzatori. Su questitemi, Loredana Capone ha un programmamolto chiaro e per questo sono lieto di es-sere dalla sua parte”.Perché gli elettori dovrebbero votarla?“Per smuovere le coscienze. Per far capirea tutti che l’emergenza ambientale non èuna questione di destra o sinistra, che bi-sogna guardare ai fatti e che chi si è resoresponsabile di questa situazione deve pa-garne le conseguenze e non essere pre-miato con un’elezione in consiglioprovinciale.Ai miei sostenitori dirò: scegliete LoredanaCapone perché solo questa donna ha unprogramma chiaro a difesa del Salento,solo lei e la sua futura squadra di governopotranno assicurare ai cittadini continui eseveri controlli sull’operato delle aziendedel territorio e in primis sulla Copersa-lento. In questi giorni vedo molti manife-sti di candidati del centro-destra chesorridono. Quel sorriso è il sorriso di chivuole coprire la verità sull’emergenza am-bientale in cui siamo sprofondati”.

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Che cosa l’ha spinta ad intraprendere lacarriera politica?“Ho iniziato molto giovane, a 29 anni. Ve-nivo dal direttivo della Dc e, in un momentoparticolare per Maglie, ho deciso di impe-gnarmi in prima persona. Non dico di averiniziato per gioco, ma quasi… Volevo im-pegnarmi nel sociale, ma non puoi sapereprima dove questo ti può portare. In poli-tica non inizi ponendoti degli obiettivi. Manmano che vai avanti nel percorso riesci acapire qual è l’obiettivo finale”.Qual è stato, a grandi linee, il suo per-corso politico?“Ho sentito subito una forte responsabilitànei confronti degli elettori, perché fin dallaprima candidatura sono stato il primo deglieletti a Maglie ed ho ricoperto il ruolo diassessore al Bilancio. Nel 1999, mi sonocandidato alla Provincia per la prima volta.Anche in questo caso il risultato è stato ot-timo: primo degli eletti. Cosa che si è ripe-tuta con la seconda candidatura.Purtroppo sempre all’opposizione! Al Co-mune di Maglie ho ricoperto un po’ tutte lecariche. Nella seconda amministrazione horicoperto il ruolo di assessore all’Ambiente,al personale e alla formazione professio-nale. Nella terza, per mia scelta, ho accet-tato il ruolo di presidente del Consiglio.Questo perché ritengo che in politica nonci si debba cristallizzare. Se si ricopre sem-

pre lo stesso ruolo è la fine, perché si ve-dono le cose sempre allo stesso modo enon si ha la possibilità di cambiare”.Perché gli elettori dovrebbero votarla?“Devono votare innanzitutto la coalizione.Devono votare Antonio Gabellone, che inquesti anni è stato capogruppo dell’oppo-sizione in Provincia.I problemi della Provincia sono tutti lì. Separliamo di turismo abbiamo un’idea to-talmente contraria. La sinistra ha puntatosulla Notte della Taranta, ma non si saquantificare quanto porti in termini di turi-smo per il territorio. Noi piuttosto puntiamosulle infrastrutture, perché siamo convintiche sviluppando queste si sviluppi il terri-torio. Le manifestazioni culturali vannobene, ma in questo momento particolarea livello finanziario, noi privilegiamo le in-frastrutture. Inoltre, vogliamo che si riescaad avere una progettualità globale dellaProvincia di Lecce, che, tra l’altro, è uno deirequisiti fondamentali dell’amministrazioneprovinciale.Abbiamo un orientamento totalmente di-verso nell’amministrazione della cosa pub-blica. Siamo convinti che bisogna trovare lerisorse: per fare questo bisogna principal-mente razionalizzare la spesa. È qui chebattiamo come governo di centrodestra”.

carLo Toma ernesTo Tomacandidato nel collegio di Maglie-Cursi e Melpignano con ilMovimento Repubblicani Europei a sostegno di Loredana Capone

candidato nel collegio di Maglie-Cursi eMelpignano con il PdL a sostegno di Antonio Gabellone

di MARIALUCE CALSOLARO

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Lei è un giovane agronomo in ascesanella sua professione. Perché la politica?“Non credo che fare politica sia una cosasbagliata, anzi. Non ho interessi da difen-dere o posizioni ideologiche. Sono unesperto di agricoltura e l´Italia dei Valorimi ha proposto di coordinare le politichedel partito su questi argomenti. Pertantovivo la politica come un’esperienza al ser-vizio del mio territorio, un modo per inci-dere sulle scelte di temi che mi stanno acuore”.Perché l’Italia dei Valori?“Intanto perché credo che l’onestà sia laquestione fondamentale in politica.Poi, sa come nascono queste cose: ho co-nosciuto Francesco D´Agata (segretarioprovinciale Idv, ndr) che è un mio coeta-neo ed è scattato un buon feeling perso-nale. Ammiro Antonio Di Pietro anche sedevo dire che dentro Idv, a differenzadei vecchi partiti, c´è pluralismo emassima libertà nel confronto tra idee”.Quanti anni ha?“Ho trent´anni; ma le dico subito cheessere giovane non è un problema per me.Ho a che fare per lavoro con personedi tutte le età e tutte le estrazioni socialie culturali”.

Qual è il suo programma per le elezioniprovinciali?“Il mio programma sarà pubblicato abreve sul mio sito (www.antoniostea.com).Non mi propongo come un politico tutto-logo, ma come un esperto di politicheagricole. Guardare a 360 gradi è d’obbligonel settore dell’agricoltura in un territoriocome il nostro Salento in cui esistonopunti di forza, ma anche tante potenzialitàancora inespresse. Il nostro intento è dipoterle esprimere al meglio, stando alfianco delle aziende e degli operatori delsettore. Le nostre aziende agro-alimentarihanno bisogno di programmazione ammi-nistrativa valida e innovativa e la nostralinea programmatica individuata ci per-metterà di farlo”.Quindi lei si rivolge al mondo dell’agri-coltura?“Certamente al settore agricolo con i suoiaddetti, gli operatori, gli imprenditori pic-coli o grandi o part-time che siano chequotidianamente debbono affrontare tantiostacoli. Oggi l' agricoltura deve viaggiaresu un treno dalle tre “q”: qualità sociale,qualità ambientale e qualità lavorativa, trebinari fondamentali che si intrecciano conla qualità intrinseca del prodotto”.

VISTO DA DESTRA

Assessore Memmi, lei è candidato sia alComune di Casarano sia alla Provincia.Non teme errori da parte degli elettori?“La candidatura al Comune è quasi un do-vere nei confronti degli altri candidati deLa Puglia prima di tutto che si trovano allaprima esperienza e che mi hanno chiestodi trasferire su di loro la mia esperienzamaturata negli anni. La candidatura al Co-mune e alla Provincia vuole segnare uncammino in continuità. La mia città ha bi-sogno di essere rappresentata”.Quali ragioni politiche l’hanno spinta adabbandonare il centrosinistra?“Sono racchiuse in una lettera che ho in-viato a tutte le famiglie di Casarano. Ilcentrosinistra a Casarano non esiste; esi-ste solo la sinistra o meglio una aggrega-zione che risponde a logiche di potere.Se avessi voluto garantirmi, sarei rimastodov’ero e sarebbe stato molto più co-modo.Il Pd in alcuni momenti sembrava quasi ilPc quindi ho optato per la moderazione eper l’equilibrio che poi hanno fatto la sto-ria della mia città”.Si dice che sia stata decisiva una telefo-nata del ministro Fitto per convincerla.“La prendo come una provocazione posi-tiva. Con il ministro Fitto vi è una anticaamicizia.

Abbiamo iniziato insieme il nostro impe-gno in politica nel 1990 con la Democra-zia cristiana. Adesso è giunto il momentodi riprendere un cammino comune ecreare una filiera istituzionale. Questacompetizione è solo la prima tappa di uncammino che mi vedrà al suo fianco”. Qual è la prospettiva politica di mediotermine per “la Puglia prima di tutto”?“La Puglia prima di tutto si riconosce nelministro Fitto e quindi rappresenta un va-lore aggiunto per la crescita dei nostri ter-ritori.E’ il momento di ridare alla nostra cittàuna adeguata rappresentanza istituzio-nale che ormai manca da troppo tempo”.Lei è stato assessore alle politiche so-ciali. Che cosa non ha funzionato nellaProvincia di Lecce in quest’ambito?“La Provincia non deve essere una bar-riera per cittadini ed istituzioni ma un fa-cilitatore istituzionale nei confronti deimunicipi e delle istituzioni in genere. Bi-sogna costruire un nuovo welfare chetenga conto dei nuovi bisogni.La Provincia è firmataria dell’accordo diprogramma relativo all’ambito di zona maspesso non è stata in grado di assolvere ilcompito che si era attribuita”.

anTonio sTea anTonio memmiCandidato nel collegio di Casarano-Supersanocon l’Italia dei valori a sostegno di Loredana Capone

Candidato nel collegio di Casarano-Supersano con La Pugliaprima di tutto a sostegno di Antonio Gabellone

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E’ la sua prima esperienza in politica.Come si sente?“Mi sento pronta, chiamata ad impe-gnarmi in prima persona per la mia città.Entusiasta perché carica di aspettative. Edisponibile a mettere a disposizione delbene comune le mie capacità e, data lamia età, la mia naturale voglia di cam-biare. Non mi tirerò indietro davanti allemie responsabilità”.Che cosa l’ha spinta a scegliere proprio ilMovimento Io Sud per impegnarsi inprima persona?“Adriana Poli Bortone, con la sua espe-rienza e la sua concretezza, ha dato vitaad un movimento nuovo. In Io Sud ho po-tuto ritrovare valori forti, significativi, fon-danti, che mi hanno coinvoltaemotivamente. Io Sud, a Casarano, pun-terà alla valorizzazione della città occu-pandosi di mettere in campo strategieutili a risollevarne l’economia”.In quanto donna, che cosa crede di poterdare alla politica più di un uomo?“Chi meglio di una donna può affiancareil nuovo sindaco? Per il bene della cittàcredo che sia utile avere una visione glo-bale dei problemi e delle necessità dei cit-tadini.La sinergia e la completa collaborazionetra universo femminile ed universo ma-schile sarà certamente efficace per ri-

spondere ai bisogni della totalità della po-polazione.Casarano avrà solo da guadagnarci. Inol-tre le donne hanno quella sensibilità spic-cata che anche gli uomini sannoriconoscere loro. Perché non dare il miocontributo personale dunque al futurodella mia città”?Perché i cittadini di Casarano dovreb-bero votare per lei?“E’ difficile dirlo in poche parole; non sa-rebbero sufficienti. Il mio biglietto da visitaè l’impegno che garantisco sin da ora adamare e a migliorare la nostra città. Pos-siamo farlo solo conoscendola a fondo.Ed è proprio ciò che intendo fare. Ritengodi avere una particolare attenzione versogli aspetti economici e sociali dal mo-mento che vivo la città in prima personae, data la mia professione, sono costan-temente a contatto con le persone più di-verse”.

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Lei è stato al centro della prima pole-mica elettorale casaranese. Ci raccontacome è andata con l’associazione deicommercianti?“Più che la polemica sterile, voglio sotto-lineare come il tema del commercio è alcentro dell'attenzione: improvvisamente,tutti hanno a cuore le sorti di una cate-goria da sempre dimenticata se non bi-strattata dagli amministratori pubblici. Ilcommercio e l'artigianato sono invecel'asse portante della nostra economia”.Oltre all’Acas, lei si occupa di consu-lenza e finanza aziendale. Ha tre figli eanche sua moglie è una professionistaconosciuta. Scusi la domanda: ma chigliel’ha fatto fare?“Da anni mi occupo di aggregazione d'im-prese, perché se esse non imparano astare insieme è difficile competere sulmercato. Dieci anni fa ho iniziato questopercorso di aggregazione nel terziario diCasarano ma qui, oltre alla motivazioneprofessionale, ho una forte motivazionepersonale, da cittadino che ama la suacittà. Abbiamo le potenzialità ma è man-cata fino ad ora la volontà politica”.Perché il centrodestra?“Casciaro è una figura nata e cresciutanell'area di centro; oggi, per questa suanuova sfida, le forze espressione del cen-tro-destra hanno visto in lui la persona

giusta su cui puntare per partecipare allacompetizione elettorale. Nelle ammini-strative la qualità del candidato prevalesu tutto”.Che senso ha una lista come “La Casa”.Non suona troppo corporativa?“La lista civica ‘La casa’ è un movimentopolitico espressione della categoria deicommercianti e degli artigiani, una casacomune dove tutti loro si possono ricono-scere. E' un progetto che guarda al rilan-cio commerciale della nostra città ma noncon spirito corporativo bensì nell'interessegenerale di Casarano. Rilanciare com-mercialmente Casarano vuol dire rilan-ciarla prima di tutto dal punto di vistaurbanistico e dei servizi”.Come condurrete la vostra campagnaelettorale?“Parlando di ciò che vogliamo per la città;parleremo ai commercianti ed agli arti-giani e poi a tutti i cittadini; conosciamoquali sono i loro problemi ma sappiamoanche quali sono le soluzioni. Intendodare risposte, soluzioni e non parolevuote, come quelle che fino ad ora i com-mercianti e gli artigiani di Casarano hannoascoltato dai loro amministratori”.

aLessandra cosTa anTonio fabbianocandidata alle Amministrative di Casarano con Io Suda sostegno di Ivan De Masi

candidato alle Amministrative di Casaranocon la lista “La Casa” a sostegno di Claudio Casciaro

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Come tutti i nati gli anni tra il 1964 ed il1967 hai in testa idee geniali. La fortecongiunzione della Vergine ti rende biso-gnosa di continue novità. Per questo nonrifiuti mai di impegnarti in prima personae gridare “Ci sono” se l’istinto o gli altrite lo chiedono. Sempre in movimento, ibuoni risultati ottenuti nei campi più di-versi sono per te fonte inesauribile dienergia vitale. Impugnando la bandieracon su scritto “Chi dorme non pigliapesci” ti lanci nelle avventure senza pen-sarci due volte, essendo sempre originale

e diversa dagli altri e riuscendo a gestirealla perfezione tutte le incombenze chegravano sulle tue spalle: quelle di donna,di madre e di moglie, di professionista edi politica. La tua inventiva è la dote sucui puntare per dimostrarti diversa daglialtri e meritevole della fiducia non solodegli “affezionati” ma anche di chi non sitrova propriamente sul tuo stesso latodello schieramento. La settimana delle elezioni sarà moltofavorevole per te; le stelle ti omagge-ranno di quel pizzico di fortuna che non

guasta. E che, dosata nella giusta mi-sura assieme alla tua cronica perseve-ranza ed alla tua inguaribile caparbietà,potrebbe rappresentare l’ingredientegiusto per farcela. Il consiglio è di fare leva sulle tue capa-cità di innovazione per svecchiare la po-litica e presentare, soprattutto ai piùgiovani, obiettivi chiari e chiari propositiper raggiungerli.

il tacco d’Italia 29 Maggio 2009

Oroscopo// //Le stelle della politica I candidati alla Provincia

a cura di IULY FERRARI

SOTTO IL CIELO DEL SALENTO

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// “il multitasking mi fa un baffo”

Loredana Capone14 febbraio 1964

Acquario

// “Lasciate che i giovani, e le donne, vengano a me”Come Raffaele Fitto, hai Luna in Pesci eSole in Vergine. E questo non può cheessere un incoraggiamento a tenereduro fino all’ultimo istante di campagnaelettorale. Iper-riflessivo, ami analizzare tutti gliaspetti di una situazione prima di scen-dere in campo. Sei dotato di spiccataintelligenza, sei pignolo e perfezionista.Ciò spesso ti porta ad essere conside-rato una persona fredda e a non avere ilseguito di amicizie o alleanze che meri-teresti. La “settimana calda” di giugno

potrebbe risultarti particolarmente fati-cosa, soprattutto per via della pressionenon di poco conto che sentirai sullespalle. Ma la forbita dialettica e la bella pre-senza, valide frecce al tuo arco, ti per-metteranno di superare i momenti diempasse e fare presa soprattutto sulpubblico di donne e giovani. Le stelle ticonsigliano di puntare a questi target.Non lasciarti scoraggiare da chi pensache il tuo volto non sia noto quantoquello delle tue avversarie, ma valorizza

le doti che ti contraddistinguono, comela discrezione, la concretezza, l’innatosenso di lealtà e perfezione. Sfrutta iltuo inguaribile idealismo e pensa ingrande. Attenzione, però, a non fare de-magogia. Le critiche ai predecessori oalle donne non sono proprie di un Cava-liere; corredale sempre da proposteconcrete ed atteggiamento positivo. Ilconsiglio: fatti vedere, scendi in piazza,nelle tv, sui giornali. L’appeal non timanca, dunque: sorridi e mostra il tuoprofilo migliore.

Antonio Gabellone16 settembre 1959Vergine

// come una neonata della politicaL’avere Plutone e Giove ed anche il nodolunare nel Leone ti porta a vivere di rela-zioni. E, di conseguenza, a risentire moltodi abbandoni e tradimenti. Vivi per ve-derti riconoscere il tuo valore; ed, in ef-fetti, ne hai da vendere. La politica per te non è cosa nuova, tut-tavia ti butterai anima e corpo nell’im-presa elettorale, perché non sai farealtro che essere in continuo Movimento. Irisultati ti daranno ragione anche se,probabilmente, meno di quanto tiaspetti. L’opposizione di Giove-Nettuno

al tuo Sole potrà metterti i bastoni tra leruote, ma non è detto che con la tuaproverbiale passione ed il tuo innegabileimpegno tu non riesca a sovvertire ancheil risultato scritto negli astri. Da grandecomunicatrice, per averla vinta dovraipuntare proprio sulla tua spiccata dotedel saper parlare con gli altri. Il consiglioè ad essere più innovativa e presentartialla gente come una “neonata” della po-litica, non riproponendo o sottolineandociò che hai detto e fatto nelle passatecampagne elettorali, ma portando in

campo idee nuove. Gli “affezionati” e l’elettorato anzianonon ti abbandoneranno ed anzi confer-meranno la loro simpatia nei tuoi con-fronti. Punta maggiormente sui giovani,che hai la capacità di conquistare, inte-ressandoti di temi di loro interesse comeil lavoro, i luoghi di aggregazione, la cul-tura. Li potrai trascinare senza troppedifficoltà. E se le donne giovani preferi-ranno Gabellone, gli uomini potrebberoscegliere te.

Adriana Poli Bortone25 agosto 1943

Vergine

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SSarebbe curioso (e istruttivo) saperequante volte nel programma di ciascuncandidato, in ciascuna delle competi-

zioni elettorali in corso (comunali, provincialied europee) il caro candidato ha citato laparola giovani: tra le più belle del vocabola-rio della politica. Sicuramente molte, proba-bilmente a vanvera, e non per insensibilità,ma perché evocare i giovani profuma di mo-dernità, “avvicina” la categoria, stimola ac-cenni al consenso. D’altronde, parlare dibuone intenzioni non costa nulla, così comeenunciare i problemi giovanili (carenza di im-pianti sportivi, periferie degradate con rischiannessi, malfunzionamento della scuola,zero prospettive di lavoro eccetera) non ge-nera reazioni infastidite per l’ovvietà delleargomentazioni e la rassegnazione ormaicertificata. Non c’è adulto, poiché la cate-goria dei giovani è in costante evoluzione,che non si sia sentito almeno una volta, inpassato, obiettivo prezioso di un programmapolitico; ma nessuno degli adulti ha mai rin-facciato al suo caro candidato il tradimentodelle promesse di cui a suo tempo era de-stinatario. Adesso tocca a loro, ai ragazzi dioggi, al loro primo o secondo voto, di sorbirsi

la cascata di illusioni preelettorali. Ma per-ché nessuna parte politica considera questotema strategico? Sembra più facile proget-tare e finanziare un traforo sotto le Alpi checostruire mille piscine che costerebberomille volte di meno di un solo chilometro diquel buco. Quando c’è poi da spartirsi pol-trone (vedi la Rai di questi tempi) non esistepiù neppure differenza di orientamento, lacoesione maggioranza-opposizione è per-fetta. Per come sono messe male le giovanigenerazioni, basterebbe poco. Quindi il pro-blema non risiede nelle (eventuali) prioritàprogrammatiche ma nella percezione deltema. Mi spiego. Se, mettiamo, un venti-duenne di origini rom partecipa al GrandeFratello, si comporta meglio degli altri con-correnti e vince la gara (e 300mila euro),anche grazie alla sua giovane età ed alla suacondizione, quel giovane diventa ipso factoun protagonista che ha “svoltato” per tutta lavita. Se, mettiamo, cento ragazzi e ragazze silaureano a 22 anni in materie ad alta spe-cializzazione, magari con tesine d’avanguar-dia, nessuno se ne accorge e nessuna tv faràun servizio di 30 secondi su qualcuno di essi.Questi potenziali piccoli geni, dopo aver fe-

steggiato per il risultato con familiari e fi-danzati/e, si accorgeranno di essere giuntisolo ad un altro pianerottolo, oltre il qualec’è un’altra scalinata da fare, erta e scon-nessa, e manderanno i curricula per interneta mille indirizzi che il più delle volte reste-ranno muti. Nel frattempo quelli la cui fami-glia non può andare oltre quel pianerottolocercheranno di sbarcare il lunario, lavoretti,call center, lezioni private in casa. Pochi da-ranno seguito alla loro vocazione, alle lorocapacità, al talento che forse qualcuno pos-siede. Conosco due ragazzi, un uomo e unadonna. Il primo, dopo la laurea in Fisica a 22anni, ha girovagato in alcuni tra i laboratoridi ricerca sulle attività del cervello umanopiù avanzati e autorevoli nel mondo; se losono contesi da Amsterdam alla California,da Edimburgo a Parigi (dove si trova attual-mente). Dal suo Paese, l’Italia, nulla. La ragazza in-vece si è laureata in Microbiologia, ha fattoil master di specializzazione, ha trovato unlavoro ben pagato il mese dopo grazie adun’azienda cui la stessa Università l’avevasegnalata; la fanciulla, evidentemente moltobrava, ha oggi solo 25 anni, è alla terza espe-

rienza professionale e ad ogni cambio lesono stati modificati, in meglio, mansioni estipendio. Una favola contemporanea? Mac-ché, ordinaria amministrazione. In Gran Bre-tagna. E allora ecco la proposta finale.Consideriamo la condizione giovanile del no-stro benamato Paese l’equivalente di un ter-remoto, come quello che ha devastatol’Abruzzo. Con zero morti e zero danni materiali, sistanzi la stessa cifra che si sta rendendo di-sponibile per quelle popolazioni e si pianifi-chi uno straccio di progetto strategico per igiovani. La politica ha l’imbarazzo dellascelta sulle priorità: campus universitari conannesse strutture per lo sport e laboratori,cittadelle dello sport in tutte le città con al-meno 20 abitanti, borse di studio di tre anniper il conseguimento del PHD.E se proprio è a corto di fantasia, si vada arileggere le promesse fatte in campagna elet-torale alla voce “giovani”, qualcosa di favo-loso da fare lo troverà!

“bestiario pubblico. ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”

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di ADOLFO MAFFEI*Minima immoralia//

Così il Tacco vedeva, appena un mese fa, la sfida elettorale casaranese all’interno del centrosinistra. Pronostico smentito dai fatti. Claudio Casciaro e Ivan De Masi sonocandidati entrambi alla carica di sindaco di Casarano. In schieramenti opposti. Il primo nel PdL, il secondo per una coalizione di centrosinistra.

giovani,La promessaa cosTo zero

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