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TANTO CHE I RICERCATORI DELLA COMUNITÀ ......dall’ascolto dei mantra, i canti sacri della...

Date post: 23-Jan-2021
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30 31 AntiAge AntiAge la psiche AntiAge L’ascolto attivo di brani e canzoni è capace di influenzare in senso positivo ormoni, enzimi e biomarcatori che garantiscono la salute e il benessere del nostro corpo e del nostro cervello L a vita è ritmo, è armonia: la vita è musica. Lo dimostra il fatto che il primo suono, quello che rivela che siamo vivi, è il battito del nostro minuscolo cuore che inizia a pulsare nel buio dell’utero di nostra madre. Quel palpito regolare e instancabile, il primo mantra che sentiamo prima di venire al mondo, per 9 mesi scandisce lo svilup- po di ogni singola cellula del corpo e, nell’arco della gestazione, risuona in sintonia con il battito materno, riempiendo di piacevoli vibrazioni la pe- nombra liquida della sacca amniotica. Ecco che cosa siamo: siamo suono, generato e ascol- tato. Canzoni, danze, richiami di animali, il ruggito del mare, la voce del vento… Come dimostrano le più avanzate ricerche di biologia molecolare e di neurofisiologia, l’ambiente sonoro in cui siamo im- mersi già nella fase prenatale e poi per il corso dell’intera esistenza, ha il potere di condizionare la nostra salute, la capacità di autoguarigione e le Batti il tempo! Così la musica protegge dall’invecchiamento DI FIAMMETTA BONAZZI CON LA CONSULENZA DI DANIEL LUMERA, GUIDA E RIFERIMENTO INTERNAZIONALE NELLA PRATICA DELLA MEDITAZIONE, DIRETTORE DELLA FONDAZIONE MY LIFE DESIGN prospettive di longevità. In quale modo? Ne abbiamo parlato con Daniel Lumera, guida e riferimento internazionale nella pratica della meditazione, direttore della Fondazio- ne Internazionale MyLife Design, scrittore e saggista. Oltre che musicista. La musica allunga la vita, lo conferma la scienza. Ma gli antichi, che usavano canti sacri e musiche rituali, già erano al corrente degli effetti terapeuti- ci di certi suoni… Cosa sappiamo in più, noi, oggi? Il corpo umano ha specifiche vibrazioni e si sinto- nizza su particolari frequenze dalle quali dipendo- no la sua armonia e il suo equilibrio. Siamo fatti d’acqua e l’elemento liquido propaga le onde so- nore. Il suono quindi ci arriva dalle orecchie ma anche attraverso la pelle e i liquidi interni, che funzionano come un meraviglioso strumento di ri- sonanza: Ludwig van Beethoven conservò il suo incredibile talento musicale anche dopo aver per- so l’udito, poiché continuava ad ascoltare e ad as- sorbire suoni tramite il corpo. Il nostro organismo è molto sensibile alla musica che, oltre a influen- zare l’attività cellulare, ha un profondo impatto sulla creatività e sulle emozioni. Si dice che la musica abbassi i livelli di stress e che questo sia un fattore di enorme rilievo per ciò che concerne la longevità… Lo stress è una delle più importanti concause dell’invecchiamento precoce insieme all’infiamma- zione, che indebolisce il sistema immunitario e aumenta il rischio di ammalarsi. È stato dimostra- to che l’esposizione del corpo alle onde sonore mo- difica la secrezione di ormoni: in particolare, si è verificato che la musica riduce la sintesi del corti- solo, l’ormone dello stress, e aumenta i livelli di serotonina, il neurotrasmettitore del benessere e del relax. Si è poi visto che i 172 geni attivati dal processo infiammatorio vengono tutti “spenti” at- traverso la meditazione accompagnata dalla con- templazione del silenzio ma anche dalla musica, dall’ascolto dei mantra, i canti sacri della tradizio- ne indo-vedica. Attualmente si fa ricerca su speci- fiche tonalità: cito gli studi del biologo molecolare e pianista Emiliano Toso, che crea composizioni con frequenze di 432 hertz poiché, rispetto alle musiche standard, accordate a 440 hertz, sono più affini ai suoni biologici delle nostre cellule. Anche il silenzio ha effetti curativi e antiage? Silenzio e suono sono complementari: entrambi possono essere ascoltati e svolgono una funzione terapeutica. La meditazione crea un ponte fra mu- sica e silenzio, e non a caso tutte le grandi religio- ni, dall’ebraismo al buddhismo, dall’induismo al cristianesimo, accompagnano i riti e la preghiera con un sottofondo di canti o di musica sacra. La musica è più importante dopo una certa età? La musica è sempre presente nella nostra vita e, se sappiamo metterci davvero in ascolto, i suoni giusti per noi ci arriveranno in modo spontaneo. La musica è come un’amica geniale, che capisce al volo quando abbiamo bisogno di lei. Bastano 10 minuti al giorno, ma con attenzione Quanto e come bisogna ascoltare per ottenere dei benefici antiage? «Per cominciare - afferma Lumera -, ci si può abituare ad ascoltare musica in stato meditativo per almeno 10 minuti al giorno. Ma attenzione: non si tratta semplicemente di accendere la radio o l’ipod, per avere un sottofondo; occorre spegnere il cellulare, cercare uno spazio tranquillo, mettersi in posizione comoda e rilassata, chiudere gli occhi e concentrarsi unicamente sul flusso dei suoni». LE CONFERME SCIENTIFICHE SI MOLTIPLICANO SONO MOLTI GLI STUDI SUI BENEFICI DELLA MUSICA, TANTO CHE I RICERCATORI DELLA COMUNITÀ MONDIALE DELLA LONGEVITÀ (CMDL) HANNO INSERITO LA MUSICOTERAPIA COME VERO E PROPRIO STRUMENTO DI CURA, UTILE IN DISTURBI DEL MOVIMENTO MA ANCHE PER FRENARE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE. L’ASCOLTO ATTIVO DELLA MUSICA, COSÌ, SAREBBE IN GRADO DI ALLUNGARE LA VITA DI 10 ANNI
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Page 1: TANTO CHE I RICERCATORI DELLA COMUNITÀ ......dall’ascolto dei mantra, i canti sacri della tradizio-ne indo-vedica. Attualmente si fa ricerca su speci-˜ che tonalità: cito gli

30 31AntiAge AntiAge

la psiche AntiAge

L’ascolto attivo di brani e canzoni è capace di infl uenzare

in senso positivo ormoni, enzimi e biomarcatori che garantiscono

la salute e il benessere del nostro corpo e del nostro cervello

La vita è ritmo, è armonia: la vita è musica. Lo dimostra il fatto che il primo suono, quello che rivela che siamo vivi, è il battito del nostro

minuscolo cuore che inizia a pulsare nel buio dell’utero di nostra madre. Quel palpito regolare e instancabile, il primo mantra che sentiamo prima di venire al mondo, per 9 mesi scandisce lo svilup-po di ogni singola cellula del corpo e, nell’arco della gestazione, risuona in sintonia con il battito materno, riempiendo di piacevoli vibrazioni la pe-nombra liquida della sacca amniotica. Ecco che cosa siamo: siamo suono, generato e ascol-tato. Canzoni, danze, richiami di animali, il ruggito del mare, la voce del vento… Come dimostrano le più avanzate ricerche di biologia molecolare e di neuro� siologia, l’ambiente sonoro in cui siamo im-mersi già nella fase prenatale e poi per il corso dell’intera esistenza, ha il potere di condizionare la nostra salute, la capacità di autoguarigione e le

Batti il tempo!Così la musica protegge

dall’invecchiamento

DI FIAMMETTA BONAZZI CON LA CONSULENZA DI DANIEL LUMERA, GUIDA E RIFERIMENTO INTERNAZIONALE NELLA PRATICA DELLA MEDITAZIONE, DIRETTORE DELLA FONDAZIONE MY LIFE DESIGN

prospettive di longevità. In quale modo? Ne abbiamo parlato con Daniel Lumera, guida e riferimento internazionale nella pratica della meditazione, direttore della Fondazio-ne Internazionale MyLife Design, scrittore

e saggista. Oltre che musicista.La musica allunga la vita, lo conferma la scienza. Ma gli antichi, che usavano canti sacri e musiche rituali, già erano al corrente degli effetti terapeuti-ci di certi suoni… Cosa sappiamo in più, noi, oggi?Il corpo umano ha speci� che vibrazioni e si sinto-nizza su particolari frequenze dalle quali dipendo-no la sua armonia e il suo equilibrio. Siamo fatti d’acqua e l’elemento liquido propaga le onde so-nore. Il suono quindi ci arriva dalle orecchie ma anche attraverso la pelle e i liquidi interni, che funzionano come un meraviglioso strumento di ri-sonanza: Ludwig van Beethoven conservò il suo incredibile talento musicale anche dopo aver per-so l’udito, poiché continuava ad ascoltare e ad as-

sorbire suoni tramite il corpo. Il nostro organismo è molto sensibile alla musica che, oltre a in� uen-zare l’attività cellulare, ha un profondo impatto sulla creatività e sulle emozioni.Si dice che la musica abbassi i livelli di stress e che questo sia un fattore di enorme rilievo per ciò che concerne la longevità…Lo stress è una delle più importanti concause dell’invecchiamento precoce insieme all’in� amma-zione, che indebolisce il sistema immunitario e aumenta il rischio di ammalarsi. È stato dimostra-to che l’esposizione del corpo alle onde sonore mo-di� ca la secrezione di ormoni: in particolare, si è veri� cato che la musica riduce la sintesi del corti-solo, l’ormone dello stress, e aumenta i livelli di serotonina, il neurotrasmettitore del benessere e del relax. Si è poi visto che i 172 geni attivati dal processo in� ammatorio vengono tutti “spenti” at-traverso la meditazione accompagnata dalla con-templazione del silenzio ma anche dalla musica, dall’ascolto dei mantra, i canti sacri della tradizio-ne indo-vedica. Attualmente si fa ricerca su speci-� che tonalità: cito gli studi del biologo molecolare e pianista Emiliano Toso, che crea composizioni con frequenze di 432 hertz poiché, rispetto alle musiche standard, accordate a 440 hertz, sono più af� ni ai suoni biologici delle nostre cellule.Anche il silenzio ha effetti curativi e antiage?Silenzio e suono sono complementari: entrambi possono essere ascoltati e svolgono una funzione terapeutica. La meditazione crea un ponte fra mu-sica e silenzio, e non a caso tutte le grandi religio-ni, dall’ebraismo al buddhismo, dall’induismo al cristianesimo, accompagnano i riti e la preghiera con un sottofondo di canti o di musica sacra.La musica è più importante dopo una certa età?La musica è sempre presente nella nostra vita e, se sappiamo metterci davvero in ascolto, i suoni giusti per noi ci arriveranno in modo spontaneo. La musica è come un’amica geniale, che capisce al volo quando abbiamo bisogno di lei.

Bastano 10 minuti al giorno, ma con attenzioneQuanto e come bisogna ascoltare per ottenere dei benefi ci antiage?«Per cominciare - afferma Lumera -, ci si può abituare ad ascoltare musica in stato meditativo per almeno 10 minuti al giorno. Ma attenzione: non si tratta semplicemente di accendere la radio o l’ipod, per avere un sottofondo; occorre spegnere il cellulare, cercare uno spazio tranquillo, mettersi in posizione comoda e rilassata, chiudere gli occhi e concentrarsi unicamente sul fl usso dei suoni».

LE CONFERME SCIENTIFICHE SI MOLTIPLICANOSONO MOLTI GLI STUDI SUI BENEFICI DELLA MUSICA, TANTO CHE I RICERCATORI DELLA COMUNITÀ MONDIALE DELLA LONGEVITÀ (CMDL) HANNO INSERITO LA MUSICOTERAPIA COME VERO E PROPRIO STRUMENTO DI CURA, UTILE IN DISTURBI DEL MOVIMENTO MA ANCHE PER FRENARE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE. L’ASCOLTO ATTIVO DELLA MUSICA, COSÌ, SAREBBE IN GRADO DI ALLUNGARE LA VITA DI 10 ANNI

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la psiche AntiAge

AntiAge AntiAge

Le 7 note allungano i telomeri, garanzia cellulare di lunga vita

Si dice che la musica attivi nel cervello le mede-sime aree del piacere legate al sesso e al cibo… «La musica fa di più - afferma Daniel Lumera -: in� uisce sugli stessi centri nervosi sui quali agisce la mor� na e dunque riduce la percezione del do-lore. Ecco perché viene sempre più spesso utiliz-zata durante gli interventi chirurgici e nelle sale parto. La musica, a maggior ragione se è abbinata alla meditazione, libera la mente dai cattivi pen-sieri, migliora la funzionalità delle cellule e ripor-ta nel corpo l’armonia. Inoltre ha effetti positivi sul sistema limbico, la parte più antica del cervel-lo dove matura l’empatia, il desiderio di condivi-

dere e di creare relazioni. E, come ben sappiamo, saper dosare momenti di solitudine e d’incontro è fondamentale per restare giovani.

Una passione che rende longeviStatistiche alla mano, i musicisti sbaragliano tutti in tema di longevità e le arpiste, in particolare, sono le donne più longeve in assoluto. Qual è il loro segreto? La ricerca medica conferma che le persone che invecchiano lentamente, in salute e senza acciacchi, hanno i telomeri più lunghi: si tratta di quei piccoli “cappucci” che proteggono le estremità dei cromosomi e che si riducono a ogni

Per saperne di più“MANAS TRAYATI: LIBERA LA MENTE, PURIFICA IL CUORE. SUONO E MANTRA FRA ANTICHE CONOSCENZE E NUOVE EVIDENZE SCIENTIFICHE”: È QUESTO IL TITOLO DEL CONVEGNO CHE SI TERRÀ IL 29 FEBBRAIO A MILANO, PER SCOPRIRE COME L’ASCOLTO IN STATO MEDITATIVO DI ALCUNE PARTICOLARI SONORITÀ, PRODOTTE DAGLI STRUMENTI O DALLA VOCE, ABBIA LA CAPACITÀ DI “RESETTARE” E RINGIOVANIRE I TESSUTI NEURONALI. ALL’INCONTRO, COORDINATO DA DANIEL LUMERA, PARTECIPERÀ IL PERCUSSIONISTA RASHMI V. BHATT, COLLABORATORE DI STING. PER INFORMAZIONI WWW.MANASTRAYATI.IT

IN SALA OPERATORIA LA MUSICA GUIDA PERFINO IL BISTURI DEL NEUROCHIRURGO

LA MUSICA STA DIVENTANDO UNA STRAORDINARIA ALLEATA ANCHE IN SALA OPERATORIA, DOVE VIENE UTILIZZATA COME “GUIDA” E

STRUMENTO DI MAPPATURA PER MINIMIZZARE I POTENZIALI DANNI ALLE FUNZIONI CEREBRALI CHE POTREBBERO ESSERE PROVOCATI

DALL’INTERVENTO CHIRURGICO. PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, NEL 2017, NEL REPARTO DI NEUROCHIRURGIA DELL’OSPEDALE S.ANNA DI

FERRARA, UN MUSICISTA È STATO OPERATO AL CERVELLO IN CONDIZIONE VIGILE MENTRE SUONAVA IL CLARINETTO: CON LA

MODALITÀ DELLA COSIDDETTA AWAKE SURGERY (CHIRURGIA DA SVEGLI), E GRAZIE AL MONITORAGGIO DEI SEGNALI

NEUROLETTRICI, È STATO POSSIBILE ASPORTARE IN MANIERA PRECISA UNA NEOPLASIA, EVITANDO DI PROVOCARE

LESIONI IRREVERSIBILI ALLE AREE DEL CERVELLO CHE GOVERNANO IL LINGUAGGIO, IL MOVIMENTO, L’ASCOLTO

COME PURE LE FUNZIONI COGNITIVE PIÙ COMPLESSE. ANCORA DI RECENTE (NOVEMBRE 2019) ALL’OSPEDALE

BUFALINI DI CESENA UN PIANISTA È STATO OPERATO PER UN TUMORE CEREBRALE MENTRE ESEGUIVA

ALCUNE MELODIE ALLA TASTIERA

Le 7 note allungano i telomeri, garanzia cellulare di lunga vita

divisione cellulare. Quando i telomeri sono troppo “usurati”, impediscono la rigenerazione dei tes-suti: di conseguenza, gli organi perdono vitalità e possono prendere piede svariate patologie dege-nerative. Secondo gli studi della psichiatra Elissa Epel, direttrice dell’Aging, Metabolism and Emo-tions Center alla University of California, e autri-ce del saggio La scienza che allunga la vita (Mon-dadori), scritto insieme alla biochimica Elizabeth Blackburn, premio Nobel per la medicina nel 2009, lo stress, la depressione e il senso di perdita pro-vocherebbero un rapido deterioramento dei telo-meri dei leucociti (le nostre fondamentali cellule di difesa) e, di ri� esso, un indebolimento del si-stema immunitario, favorendo la tendenza ad am-malarsi di più. Fra le diverse cure che possono in� uire sulla salute dei telomeri, gli esperti rico-noscono un ruolo-chiave alla musica, meglio anco-ra se abbinata alla meditazione.

Si riduce la proteina che causa l’AlzheimerUn nuovo studio di un gruppo di ricerca coordina-to da Kim Innes, professoressa della West Virginia University, ha mostrato che abbinare la musica alla meditazione, già ef� cace, può modi� care i livelli di alcuni biomarcatori dell’invecchiamento cellu-lare e del morbo di Alzheimer. L’esperimento, illu-strato sul Journal of Alzheimer's Disease, ha preso in esame una sessantina di pazienti anziani colpiti da declino cognitivo, che nell’arco di 12 settimane hanno svolto semplici esercizi di meditazione e ha nno ascoltato musica (classica) per 12 minuti al giorno; dopo 3 mesi, sono stati eseguiti degli esami del sangue e si è notato che l’attività della telome-rasi (l’enzima responsabile della durata e della lunghezza dei telomeri) era nettamente aumenta-ta e si erano, per contro, abbassati i livelli di beta amiloide, una proteina presente nel sistema ner-voso che, se non viene adeguatamente smaltita, può determinare la formazione delle placche tipi-che del morbo di Alzheimer. ❍

La tua playlistEcco i brani più adattiper “tonifi care” i neuroniMa c’è una musica migliore di altre? «Paradossalmente - spiega Lumera - la musica che cura può essere anche un pezzo di heavy metal perché ci permette di processare la rabbia, un’emozione che, se rimane inespressa, può in qualche modo “bruciare” le cellule. Questo per dire che ognuno di noi deve scegliere la musica che sente più affi ne in un certo momento. Oltre alle composizioni di “Translational music” del già citato Emiliano Toso, tutte eseguite con una frequenza di 432 hertz, consiglio l’ascolto di musica classica, dai canti gregoriani a Vivaldi, e di musica sacra indo-vedica, come ad esempio i mantra hindu eseguiti dalla cantante Deva Premal. Ovviamente non si può dimenticare Mozart, che secondo il medico e musicoterapeuta Alfred Tomatis garantisce il maggior effetto curativo sul corpo umano per la sua capacità di “tonifi care” i tessuti neuronali e di migliorare le capacità visive e spaziali». Gli studiosi del cosiddetto “effetto Mozart” suggeriscono in particolare l’ascolto della sonata per due pianoforti in Re maggiore K448 e del concerto per pianoforte e orchestra in La maggiore K488, che sarebbero in grado di regolare il battito cardiaco e di abbassare la pressione sanguigna. Una volta scelto il brano, l’obiettivo è, inizialmente, quello di cogliere le “voci” dei singoli strumenti, per poi lasciarsi avvolgere dalla musica come se fosse un vasto paesaggio sonoro, fi nché tutte le note si uniranno in un’unica vibrazione benefi ca.


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