TEAM BUILDING e
BENESSERE ORGANIZZATIVO
Faenza, 12 dicembre 2012
Ravenna, 24 gennaio 2013 Bandini Barbara
Lugo, 30 gennaio 2013
benessere organizzativo secondo la normativa italiana
“l’insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano la dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando la qualità della vita e il grado di benessere fisico, psicologico e sociale delle comunità lavorative”
Parleremo di:
Gruppo / gruppo di lavoro
Obiettivo
Metodo
Ruolo
Conflitto
Leadership
Clima
. Un gruppo in una organizzazione
di lavoro = GRUPPO DI LAVORO
Dal GRUPPO DI LAVORO dipende:
. il suo successo
. la sua sopravvivenza
. un prodotto qualitativamente valido
. la soddisfazione dei membri
. il piacere di appartenere al gruppo
.il piacere di realizzare qualcosa nel gruppo
1° ERRORE che si compie nella formazione di un gruppo di lavoro: Mettere insieme validi professionisti
Assegnare loro un compito o un problema
Attendere un risultato migliore di quello che avrebbero potuto ottenere singolarmente
??? gruppo = depositario di grandi attese e speranze ???!!!!!
COMMITENZA ORGANIZZATIVA VISIBILE e AFFIDABILE
IN TERMINI DI RICONOSCIMENTO
IN TERMINI DI RISORSE ASSEGNATE
PROGETTO CHIARO
CONDIVISO DAI MEMBRI DEL GRUPPO
Teoria di TUCKMAN
1° fase FORMAZIONE
2° fase STORMING ( subbuglio )
3° fase NORMING ( assestamento, giusta distanza )
4° fase PERFORMING ( produttività )
5° fase ADJOURNING ( incertezza in caso di cessazione del gruppo )
L’OBIETTIVO
È LA DEFINIZIONE DEL RISULTATO ATTESO.
PER ESSERE CHARO E CONDIVISO DAI MEMBRI DEVE DESCRIVERE IL PUNTO DI ARRIVO CONCRETO E MISURABILE AL QUALE IL GRUPPO TENDE E PER IL QUALE IL GRUPPO SI IMPEGNA A LAVORARE.
2°ERRORE DI FORMA
NON SI PUO’ TROVARE COME SCUSA LA NON CHIAREZZA DELL’OBIETTIVO PERCHE’ LO SI SUBISCE IN QUANTO CALATO DAL VERTICE DELL’ORGANIZZAZIONE!
L’ERRORE è LA PROSPETTIVA:
L’ORGANIZZAZIONE DEFINISCE L’OBIETTIVO DAL SUO PUNTO DI VISTA, CHE è QUELLO DI UN OSSERVATORE DI UN FENOMENO PiU’ GLOBALE DI QUELLO OSSERVATO DAL GRUPPO
IL GRUPPO DEVE PRENDERE L’OBIETTIVO, CHIARIRLO, COMPRENDERLO, MISURARLO E FARLO DIVENTARE PROPRIO
Condividere l’obiettivo in un gruppo di lavoro, significa impegnare le proprie competenze per raggiungerlo e per far funzionare al meglio il gruppo accettando i vincoli imposti dalla presenza e dai bisogni degli altri membri
Riassumendo
l’obiettivo in un gruppo di lavoro
deve essere: DEFINITO ( scritto, visibile a tutti)
COSTRUITO SUI FATTI,SUI DATI OSSERVABILI, CON LE RISORSE
DISPONIBILI (Cosa si vuole fare? Con chi? In quanto tempo?)
CHIARITO E ARTICOLATO IN COMPITI
PERSEGUIBILE (per difficoltà e varietà del rischio non può essere affrontato da un solo individuo)
VALUTATO (misurabile con strumenti coerenti definiti all’inizio dei lavori che possono dare una logica di problem solving)
………………..avete mai sentito:
«occorre coordinare»
«è necessario controllare»
«organizzare meglio…….»
Qui manca la chiarezza nel senso di obiettivo quantificabile, misurabile, che dia la percezione al gruppo di dove si voglia andare e come!
Avere una comune finalità facilità l’unità tra gli individui del gruppo contribuendo a costruire sia il senso di appartenenza che la coesione
Influisce sul clima organizzativo e definisce la natura del rapporto con l’organizzazione
Da questo ne deriva che l’incertezza delle risorse disponibili determina per esempio la sensazione che l’organizzazione non supporti concretamente l’attività del gruppo; cioè che non abbia un reale interesse per il suo lavoro
Ne segue un vissuto di abbandono e la percezione che l’obiettivo sia impossibile da raggiungere e che comunque irrilevante per lo sviluppo dell’organizzazione
Cosa fare dunque per avere un obiettivo chiaro e definito?
CONFRONTO momento in cui tutti gli elementi di conoscenza vengono riletti e valutati
NEGOZIAZIONE capacità progettuale del gruppo permettendo il consenso e la condivisione degli obiettivi da parte di tutti
OBIETTIVO CHIARO=
MAGGIORE MOTIVAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
MAGGIORE CREATIVITA’ ED INIZIATIVA
MINOR USO DEL TEMPO E DELLE ENERGIE
MINORE CONFLITTUALITA’ INTERNA NEL GRUPPO
Metodo di lavoro
= Regola
Istituisce e ordina il lavoro di gruppo, prevede il rispetto di procedure ed una sequenza di comportamenti predeterminati
CONTRATTO NEL GRUPPO
MAGGIORE DIFFICOLTA’ = ADEGUARSI AL METODO DECISO
DAL GRUPPO
GLI APPROCCI PROFESSIONALI SCELTI DAL GRUPPO POSSONO ESSERE PiU’ O MENO DISTANTI DALLA LOGICA E DAL PENSIERO PERSONALE
GESTIONE DI EVENTUALI CONFLITTI
METODO
SERIE DI AZIONI, OPERAZIONI, MODALITA’
CHE PERMETTONO DI PROCEDERE CON
EFFICACIA, MANTENENDO IN EVIDENZA SIA
IL PERCORSO DI LAVORO CHE IL GRUPPO
STA SVILUPPANDO E SIA OTTIMIZZANDO LE
RISORSE DEI SINGOLI COMPORTAMENTI
ANALISI VINCOLI/RISORSE ESAME DI REALTA’
RISORSE - UMANE (CON QUALITA’ PERSONALI E
CAPACITA’ PROFESSIONALI)
-ORGANIZZAZIONE
-TEMPO (SE NON SPRECATO)
VINCOLI – RISORSE UMANE (CON QUALITA’
PERSONALI E CAPACITA’ PROFESSIONALI SE SI ADOTTANO COMPORTAMENTI CHE «REMANO» DALLA PARTE OPPOSTA RISPETTO ALL’OBIETTIVO DEL GRUPPO)
-TEMPO (SE MAL UTILIZZATO)
-ORGANIZZAZIONE
DIALOGO E CONFRONTO NEL GRUPPO: «PRAGMATICO» E NON «CONVERSAZIONALE»
è necessario un criterio:
- ruota libera
- l’iscrizione a parlare
- giro di tavolo
Definiti in partenza tempi
3 fasi: -raccolta dati
-scambio di opinioni
-decisione e conclusione
Al termine delle tre fasi = registrazione per iscritto
Decisione per maggioranza
Metodo di decisione a «IMBUTO» che prevede di fissare delle tappe che sono rappresentati da criteri binari «passa» «non-passa»e prevedono di fare la selezione successiva delle variabili che intervengono
Metodo «matrice a scelte pesate» dove si fissa l’obiettivo della decisione, si formulano soluzioni alternative e si ordinano le priorità rispetto all’obiettivo
Oltre al metodo c’è di più………
La logica del PROBLEM SOLVING che per essere ben utilizzata deve superare l’atteggiamento del cercare il colpevole in un problema (CHI E’ STATO), ma rispondere alla domanda:
PERCHE’ E’ SUCCESSO?
IL PROBLEM SOLVING SI BASA SUI DATI DI FATTO
Cioè sui DATI sui FATTI
E non sull’apparenza o sulla percezione astratta
Tappe classiche del PROBLEM SOLVING
Analisi
Diagnosi
Soluzione
Verifica
NB: -tenere sempre conto dei diversi punti di vista
dei membri del gruppo
-separare i dati, fatti dalle opinioni
Atteggiamento di
rifiuto verso il vincolo, la norma =
gruppo che manca unità
ciascuno risolve i problemi come meglio crede, il gruppo sembra preoccupato a
salvaguardare la libertà individuale piuttosto che il risultato
. possibile formazione di sottogruppi
Metodo è
Sequenza
Ritmo di lavoro
Ordine
Accettazione del pensiero di gruppo
Accettazione dei vincoli dati da regole
Coordinamento
Strategia comune
I MEMBRI DEVONO PASSARE DALLA: . DISCUSSIONE . NEGOZIAZIONE
Per arrivare al METODO
DEL GRUPPO DI LAVORO
IL METODO AUMENTA I LIVELLI DI DIPENDENZA RECIPROCA FRA I MEMBRI
(CONFORMARSI E CONDIVIDERE LA REGOLE DECISA)
NON CONFORMARSI ALLA REGOLA O TRASGREDIRLA = SENTIMENTI DI PERDITA O DI PREVARICAZIONE
(AGITA FANTASIE DI PUNIZIONE E RIVALSA)
RUOLI
INSIEME DEI COMPORTAMENTI CHE CI SI ASPETTA DA CHI OCCUPA UNA POSIZIONE ALL’INTERNO DEL GRUPPO
OGNI RUOLO ALL’INTERNO DI UN GRUPPO IDENTIFICA UNO SPAZIO
DA OGNI RUOLO CI SONO DOVERI E DIRITTI CHE SONO CIO’ CHE CI SI ASPETTA DAL RUOLO STESSO CON VINCOLI ED OPPORTUNITA’
LA MOTIVAZIONE INFLUISCE NELL’ACCETTAZIONE DEL RUOLO ASSEGNATO DAL GRUPPO, perché DERIVA DALLE ASPETTATIVE PERSONALI CHE SI INVESTONO IN QUEL RUOLO
IL «NEGOZIATORE»
Sarà colui che «sa di possedere»:
.una capacità di analisi dei dati che gli permette di raccogliere anche quelli contradditori fra di loro
. Di cogliere le similitudini fra i diversi punti di vista
. Una capacità di decisione orientata all’integrazione
. Ricerca della mediazione
. Qualità personali quali flessibilità e tolleranza
Se il ruolo è assegnato in base alle competenze e abilità abbiamo:
Capacità logico strategiche (programmazione/pianificazione, delega, controllo, analisi e soluzione dei problemi)
Capacità relazionali (capacità di comunicare, negoziare,
collaborare, conduzione del gruppo e delle riunioni)
Capacità gestionali (capacità di organizzare, decisione,
leadership, motivazione e sviluppo dei collaboratori, gestione del cambiamento)
Capacità organizzative (realizzazione, iniziativa,
determinazione, concretezza)
Qualità sociali (affidabilità, trasparenza, positività, apertura ed
integrazione con gli altri)
Qualità soggettive (flessibilità, tolleranza allo stress, creatività,
apprendimento e consapevolezza di sé)
I membri vanno a ricoprire dei ruoli nel gruppo a partire dalle capacità e qualità che possiedono e che vengono riconosciute dagli altri più che dalle loro conoscenze
IL VALORE AGGIUNTO DEL GRUPPO STA NEL POTER
DISPORRE DEL SISTEMA DI COMPETENZE DIVERSE, CHE SI INTEGRANO E CHE INSIEME NE
COSTITUISCONO UNO MAGGIORE DELLA SOMMA DI QUELLI DEI
MEMBRI
Il veliero, se ben comandato, riesce a governare bene le vele sia col mare mosso, che col mare calmo……………………
Bisogna sapere dove si vuole andare, con chi,
come, superare eventuali ostacoli………………...
ma non improvvisando
CONDIVIDENDO LA STRATEGIA
CONFLITTO
Può ESSER DEFINITO COME UNO SCONTRO FRA FORZE OPPOSTE RAPPRESENTATE DA:
. IDEE
. RISORSE
. INTERESSI
. COMPETENZE
. BISOGNI
. DESIDERI
GESTIRLO PERCHE’ COSTRUISCA E NON DISTRUGGA
GENERA NUOVE IDEE, CREATIVITA’
LEADERSHIP
PROFESSIONISTA DELLE RELAZIONI
OBIETTIVO, METODO CLIMA, COMUNICAZIONE
RUOLI SVILUPPO
LEADERSHIP
IL LEADER PERMETTE IL GIUSTO EQUILIBRIO FRA LE FORZE CENTRIFUGHE DEL MEMBERSHIP E CENTRIPETE DEL GROUPSHIP
MEMBERSHIP
GROUPSHIP
IL LEADER ISTITUZIONALE E GLI ALTRI………………….
AL LEADER ISTITUZIONALE VENGONO ATTRIBUITI:
- RESPONSABILITA’
- AUTORITA’ DI RUOLO
AGLI ALTRI TUTTO CIO’ CHE IL GRUPPO DESIDERA
CLIMA
IL CLIMA DEL GRUPPO E’ L’INSIEME DELLE:
- PERCEZIONI
- SENTIMENTI
- VISSUTI
DEI MEMBRI
IN BASE AL TIPO DI RELAZIONE IN BASE AL TIPO DI DISTANZA IN BASE AL TIPO DI CONDIVISIONE TRA I MEMBRI DEL GRUPPO
ABBIAMO UN AGGIUSTAMENTO DELLA TEMPERATURA
Cosa si può fare per migliorare il clima?
Non c’è una ricetta,ma………………..
-sostegno(avere fiducia, dare fiducia)
-calore (atmosfera amichevole nella quale
non si perde di vista l’obiettivo, ma si presta attenzione anche alle relazioni ………….c’è spazio anche per la battuta senza compromettere il risultato)
-apertura/feedback (possibilità di esprimere nel gruppo idee, dubbi e sentimenti)
Un buon clima si rivela con i suoi indicatori:
-sostegno
-calore
-valorizzazione delle capacità dei membri
-comunicazione aperta, franca
-comportamenti condivisi
-ruoli chiari e riconosciuti
-Evidenza di risultati
GRAZIE GRAGRS