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Teatro del Cluster del Cacao e del...

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in collaborazione con l'Associazione Scrittori e Sapori e l'ospitalità di Eurochocolate, Official Content Provider EXPO MILANO 2015 30 SETTEMBRE Teatro del Cluster del Cacao e del Cioccolato
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in collaborazione conl'Associazione Scrittori e Saporie l'ospitalità di Eurochocolate,

Official Content Provider

EXPO MILANO 201530 SETTEMBRE

Teatro del Clusterdel Cacao e del Cioccolato

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PROGRAMMA INCONTRI

16 SettembreL’evoluzione dei dolci al cioccolato da Casa Savoia all’EXPO 2015: dolci al cioccolato rivisitati e tratti da ricette reali.Degustazioni: Barbero Cioccolato Cherasco (Cn) - Pasticceria Sacchero Canale (Cn)

18 SettembreIl lato Oscuro del Cioccolato. Come si sono trasformati i gusti e le sensazioni.Degustazioni: Silvio Bessone “puro cioccolato“ Santuario di Vicoforte (Cn)

23 SettembreLa grappa e i distillati con il cioccolato dalla taverna “futurista” del ”Santo Palato “ di Torino all’Expo 2015 Degustazioni: Giordano Cioccolato Leinì (To); Distilleria Gualco Silvano d’Orba (Al )

30 Settembre

Le dolci sorprese della Langa: Incontro con la tonda trilobata della Langa e i suoi sapori dal cioccolato, le torte e i suoi vini e distillati. Degustazioni: Pasticceria BLanghe Alba (Cn); Rossello Vini Cortemilia (Cn)

13 OttobrePercorsi tra le valli olimpiche del Gusto da Torino 2006 ad Expo 2015

Incontro: Giorgio Giordano (Consorzio Fortur - Sauze d’Oulx (To)Showcooking: HCM alta accademia di cucina Chef: Barbero cuoco stellato del Ristorante Chalet Capricorno di Sauze d’Oulx (To)

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21 OttobreE se il mondo fosse di Cioccolato?Viaggio nel linguaggio fotografico - Style life. Incontri e momenti fissati con un click.Incontro: fotografo Mauro RAFFINI Torino (To)Degustazioni: Pasticceria Vincenzo Barbero Asti (At)

Regione Piemonte10 e 24 GiugnoI distretti italiani del cioccolato: Torino “Il Piemonte fa bene “

Giovanni MeninoRegione Piemonte - Direzione Competitività del Sistema RegionaleSettore Artigianato

Il Piemonte del cioccolato, tra locali d’antan e madamine: storie, tradizioni e immagini

Tutti gli incontri in calendario si svolgeranno dalle ore 18,00 alle ore 19,00 e saranno presentati da Laura Travaini, presidente dell’Associazione Scrittori e Sapori.

EVENTO DEL 30 SETTEMBRE 2015

Le Dolci sorprese della Langa:incontro con la tonda trilobata della langa e i suoi sapori dal cioccolato alle torte ai suoi vini e distillati

Degustazioni: Rossello Vini Cortemilia (Cn) Pasticceria Blanghe Alba (Cn)

I Siti del Piemonte iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Nella riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale che si è tenuto a Doha in Quatar dal 15 al 25 giugno 2014 i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono stati riconosciuti come parte integrante del Patrimonio Mondiale, attribuendo l’eccezionale valore universale al paesaggio culturale piemontese. L’iscrizione del sito alla World Heritage List porta l’Italia al 50° sito nazionale riconosciuto dall’UNESCO, una sfida importante per la nazione e, in particolar modo, per il Piemonte che oggi ha l’occasione di mettere in luce agli occhi del mondo intero le sue bellezze, i suoi paesaggi, i suoi valori storico-culturali. Il successo della proposta di candidatura è stato determinato dalla partecipazione e dalla collaborazione delle istituzioni coinvolte e dalla cittadinanza, che hanno visto in prima linea schierati il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in qualità di coordinatore e di supporto tecnico-scientifico, la Regione Piemonte, promotrice dell’iniziativa e l’Associazione dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, referente e gestore del sito, le Province di Alessandria, Asti e Cuneo.Il processo di candidatura è stato lungo e complesso, avviato nel 2006 con l’iscrizione nella Tentative List italiana del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, da parte del gruppo di lavoro interministeriale permanente per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e seguito nelle diverse fasi dall’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione (SiTI) del Politecnico di Torino, e supportato dalla Regione Piemonte, dal Segretariato Generale del MiBACT, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Torino, Asti, Cuneo, biella e Vercelli.

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Le Residenze Sabaude

Dal 1997 tali residenze sono iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale. Ciascuna di esse è contraddistinta da caratteristiche peculiari che, nel loro insieme, offrono uno straordinario affresco della storia del Piemonte e dell’Italia, con particolare riferimento agli avvenimenti che hanno portato – sullo sfondo della storia europea – alla formazione dello Stato unitario: un circuito culturale, storico, architettonico e ambientale unico, fruibile e visitabile, che ha un valore universale eccezionale e che merita la tutela a beneficio di tutta l’umanità.I Savoia, dopo il trasferimento della capitale da Chambéry a Torino (1562), tra la fine del Cinquecento e la metà dell’Ottocento affidano ai principali architetti e artisti della propria corte la realizzazione di prestigiose residenze, a testimonianza del crescente potere acquisito in Italia e in Europa. Nasce così un percorso architettonico e urbanistico che ha come centro Torino e che si irradia sul territorio circostante, in quella che viene definita la “Corona di Delizie”, destinata allo svago e alla caccia.A Torino, fanno parte del Patrimonio Mondiale Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Chiablese, Palazzo Carignano, Armeria Reale, Archivio di Stato, Palazzo della Prefettura, la Cavallerizza, l’ex Accademia Militare, l’ex Zecca di Stato, la facciata del Teatro Regio, il Castello del Valentino e Villa della Regina. Fuori città e nel resto del Piemonte si trovano il Castello di Moncalieri, il Castello di Stupinigi, la Reggia di Venaria Reale, Borgo Castello alla Mandria, il Castello di Rivoli, il Castello di Agliè, il Castello di Racconigi, il Castello di Govone, l’Agenzia di Pollenzo.

 

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I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia

I nove Sacri Monti dell’Italia Settentrionale sono gruppi di cappelle e altri manufatti architettonici eretti fra il XVI e il XVII secolo, dedicati a differenti aspetti della fede cristiana. In aggiunta al loro significato simbolico e spirituale, possiedono notevoli doti di bellezza, virtù e gradevolezza, e risultano integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di colline, boschi e laghi; contengono inoltre reperti artistici di assoluto rilievo. Con questa motivazione nel 2003 l’UNESCO ha iscritto il sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il prestigioso riconoscimento attribuisce un valore universale a sette siti del Piemonte (Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo) e due della Lombardia (Ossuccio e Varese).I Sacri Monti piemontesi sono inseriti nel sistema delle Aree protette della Regione Piemonte, che provvede alla loro conservazione storico-artistica sotto la tutela della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Novara, Alessandria e Verbano-Cusio-Ossola, garantisce gli interventi di manutenzione e la tutela dell’ambiente naturale dei parchi.Sito web: www.sacrimonti.net

 

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I Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino

Dal 27 giugno 2011 i Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino sono nella Lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. La decisione è stata presa dalla 35° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunita a Parigi dal 19 al 29 giugno 2011.La serie dei Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino si estende sui territori di sei paesi, Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia. In Italia sono interessate cinque regioni, che appartengono all’arco sud-alpino, e in particolare la Lombardia, il Veneto, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige.I siti seriali sono 156, dei quali 25 in Italia, due in Piemonte: Viverone (TO) e Mercurago, Arona (NO). Il sito di Viverone è stato scoperto negli anni Settanta del Novecento. È uno dei più importanti abitati palafitticoli dell’età del Bronzo nell’arco alpino per la ricchezza di manufatti di metallo e di ceramica e per la complessità delle strutture, cruciale per la comprensione dei contatti tra l’Italia e l’area transalpina nell’età del Bronzo (XVII-XV e XI secolo a.C.). Mercurago è la prima stazione palafitticola del Piemonte, scoperta ancora nel XIX secolo da Bartolomeo Gastaldi, il fondatore della Paleontologia piemontese.Sito web: www.palafittes.ch

 

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La Langa del Barolo

L’area comprende i territori storicamente favorevoli alla coltivazione del vitigno Nebbiolo, da cui si produce il vino rosso a lungo invecchiamento denominato Barolo, uno delle prodotti enologici piemontesi dal consolidato prestigio internazionale.Nell’area sono presenti numerosi luoghi del vino relativi all’intera filiera produttiva del Barolo, tra cui spiccano aziende vitivinicole di storica fondazione che hanno contribuito alla nascita e sviluppo di questo vino, quali i tenimenti di Fontanafredda appartenuti alla casa Reale dei Savoia e le proprietà della Famiglia Falletti di Barolo. I borghi medievali quali Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba si caratterizzano per l’imponente presenza di castelli in ottimo stato di conservazione attorno ai quali si sono modellati i centri urbani, che rappresentano importanti riferimenti visivi e identitari.

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Il Castello di Grinzane Cavour

Il castello fu dimora di Camillo Benso Conte di Cavour nella prima metà del XIX secolo. In questi luoghi egli curò le prime sperimentazioni votate al miglioramento delle tecniche di produzione dei vini rossi piemontesi.Attualmente, il castello e la sua collina rappresentano un polo d’eccezione per la conoscenza e la valorizzazione della cultura vitivinicola dell’intero comprensorio di Langhe-Roero e Monferrato. Il castello ospita infatti la prima Enoteca Regionale del Piemonte e uno dei più completi musei etnografici di tradizione vitivinicola della regione. Il vigneto ai piedi del castello costituisce un importante centro di ricerca e sperimentazione sul patrimonio viticolo piemontese e presenta una delle collezioni di vitigni più ampie a livello europeo.

Le colline del Barbaresco

L’area comprende vigneti prevalentemente coltivati a Nebbiolo, da cui si produce il vino rosso a lungo invecchiamento denominato Barbaresco, che rientra a pieno titolo nel palinsesto dei grandi vini italiani riconosciuti a livello internazionale. La zona include i borghi di Barbaresco e Neive, in cui si sono svolte le principali vicende storiche che hanno portato alla nascita del vino omonimo. L’area include le più importanti aziende legate alle prime sperimentazioni dedicate alla vinificazione del vino Barbaresco, quali la cantina dei Produttori di Barbaresco, oltre a numerosi altri luoghi del vino in grado di rappresentarne l’attuale filiera produttiva.Una particolarità dell’area è infine l’imponente torre medievale di Barbaresco, a strapiombo sul Tanaro, uno dei più rilevanti riferimenti visivi del comprensorio di Langhe-Roero e Monferrato.

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Nizza Monferrato e il Barbera

L’area è stata selezionata all’interno del territorio della DOCG Barbera d’Asti, e nello specifico all’interno della sottozona ‘Nizza’, prima area di diffusione e coltivazione del vitigno Barbera. Qui si produce l’omonimo vino rosso, il vino piemontese più esportato all’estero.Numerosi sono i luoghi del vino in grado di rappresentare la filiera produttiva del Barbera - tradizionalmente legata al sistema della cooperazione - quali la cantina sociale di Vinchio e Vaglio Serra e alcune importanti aziende che hanno contribuito al perfezionamento delle tecniche di vinificazione di questo prodotto. L’area racchiude anche importanti testimonianze della cultura del vino, tra cui il Museo Bersano, che ospita una ampissima collezione di attrezzi da lavoro in vigna e testimonianze del “saper fare” contadino. La città di Nizza Monferrato, identificata come la “capitale” del Barbera, è inoltre un eccezionale esempio di ‘villanova’ medievale dalla consolidata tradizione commerciale.

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Canelli e l’Asti Spumante

Selezionata all’interno del territorio della DOCG Asti, e nello specifico all’interno della sottozona ‘Canelli’, è un’area prevalentemente coltivata a Moscato Bianco. Da questo vitigno si produce il vino spumante aromatico Asti – il vino bianco italiano più esportato all’estero - vinificato grazie ad una specifica tecnica inventata e perfezionata dall’enologo piemontese Federico Martinotti alla fine del XIX secolo.Nella componente è inclusa una parte significativa del centro urbano di Canelli, città commerciale e industriale di primo piano del comprensorio di Langhe-Roero e Monferrato, in cui dalla seconda metà dell’Ottocento si è avviata la tradizione spumantiera piemontese (e italiana). Le industrie spumantiere possiedono imponenti spazi di lavorazione, denominati “cattedrali sotterranee” grazie alla spettacolare ampiezza degli ambienti voltati che rappresentano una delle più significative testimonianze architettoniche del sito candidato.Inoltre il borgo medievale di Calosso si contraddistingue per la concentrazione di crutin, una particolare tipologia di architettura vernacolare utilizzata per la conservazione domestica delle bottiglie.

 

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Il Monferrato degli Infernot

L’area è caratterizzata dalla diffusione di una singolare tipologia di manufatto architettonico, l’Infernot. Gli infernot sono scavati in una peculiare formazione geologica presente solo nel Basso Monferrato, la cosiddetta Pietra da Cantoni

Gli infernot sono utilizzati per la conservazione domestica delle bottiglie e rappresentano vere e proprie opere d’arte legate al “saper fare” popolare. L’area selezionata comprende le principali cave da cui si estraeva il materiale lapideo che caratterizza anche l’architettura dei pregevoli borghi d’altura. In stretta connessione sono i territori vitati, storicamente legati alla coltivazione del vitigno Barbera – qui vinificato principalmente come Barbera del Monferrato DOCG – e di altri vitigni minori comunque caratterizzanti il patrimonio di uve piemontesi.L’interesse dell’area è anche testimoniato dalla presenza, oltre che di borghi e castelli, del Sacro Monte di Crea, a sua volta componente di un sito seriale Unesco, il paesaggio culturale “I Sacri Monti di Piemonte e Lombardia”.

 

 

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CASA VINICOLA ROSSELLO

ContattiCASA VINICOLA ROSSELLOCortemilia (Cn)Via Bergolo, 10 tel: +39 393 98 78 978e-mail: [email protected] web: www.rossellovini.it - www.facebook.com/rossello1920

casa fondata nel 1920

 

 

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Fondata nel 1920 dal Cav. Bernardino Rossello e condotta successivamente dal figlio Pietro, la Casa Vinicola Rossello si è imposta con la produzione di vini classici piemontesi e pregiati spumanti. La filosofia che ha da sempre accompagnato lo sviluppo aziendale si basa sull’accurata selezione delle uve, primo e importante presupposto per ottenere vini di qualità. Nel tempo, attraverso moderne tecniche di vinificazione, sono stati elevati gli standard produttivi fino a ottenere i vini dell’attuale gamma.Le cantine Rossello hanno puntato alla diversificazione dei loro prodotti, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo, accontentando così sia i grandi intenditori che i giovani consumatori.Una differenziante scelta aziendale ha portato la Rossello a prediligere negli anni il canale diretto con il consumatore finale, preservando l’esclusività del proprio marchio senza entrare nei grandi circuiti distributivi.Questa visione è stata volta al mantenimento di una gamma di prodotti elitari, gestiti con l’ottica di servizio al cliente. Attraverso quattro generazioni di passione per i grandi vini la Rossello continua a rispecchiare, nel presidente Dino e nel figlio Giulio, gli stessi principi del fondatore ed i valori che accompagnano i vini Rossello sulla tavola dei consumatori da quasi cento anni.

   

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PASTICCERIA B LANGHE

Contatti:PASTICCERIA B LANGHE Alba (Cn)Località San Cassiano 7/cTel. 0173288500e-mail: [email protected] web: www.blanghe.it

 

 

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Il Buon frutto di ciò che è Bello

Nella vita sono rare le occasioni di incontrare bellezza e bontà in un unico prodotto. Con B. Langhe non potrebbe essere diversamente poiché i suoi gusti e suoi sapori nascono da una terra fantastica che ha saputo stregare lo sguardo di turisti e visitatori tanto da meritare di essere inserita, nel 2014, tra i siti Patrimonio dell’Unesco.Ma tutto ha inizio tanto tempo prima, lontano dalle luci della ribalta, nella riservatezza di un laboratorio artigianale, dove si tramandano con le generazioni i segreti dell’arte dolciaria. Erano gli anni Settanta e B. Langhe era un piccolo biscottificio che si affacciava su una delle strade del centro cittadino di Alba. E c’erano soprattutto caparbietà, tanta voglia di lavorare, creatività da vendere e coraggio imprenditoriale che portarono il piccolo laboratorio a diventare un’azienda solida che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo. Lo stesso spirito che anima quotidianamente l’impianto produttivo di B.Langhe, oggi fuori dal centro cittadino, ma sempre ad Alba, il cuore enogastronomico delle Langhe.

Alla base di tutto rimane il legame con il territorio:-le nocciole sono solo e rigorosamente quelle del Piemonte, riconosciute dagli esperti come le migliori al mondo;-il cacao è quello che ha fatto grande la tradizione piemontese del cioccolato;-le ricette sono quelle tipiche della cucina delle Langhe, reinterpretate con gusto contemporaneo: Tartufi Dolci, Cuneesi, Torte di Nocciola.

 

 

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Artigianalità certificata

Seguire il solco della tradizione lasciandosi contagiare dall’innovazione, è l’atteggiamento con cui si distingue la produzione pasticcera di B.Langhe. Per questo l’azienda ha acquisito tutte le certificazioni necessarie per garantire ai suoi clienti prodotti sicuri e genuini secondo i più recenti criteri internazionali. Ha ottenuto, infatti, l’ISO 9001:2008 che certifica la qualità in ogni fase di lavorazione del prodotto e nell’acquisizione delle materie prime. Inoltre, B.Langhe è tra le aziende accreditate anche da Italcheck, una garanzia di tracciabilità ed autenticazione che permette ai consumatori finali di riconoscere con certezza i soli prodotti autenticamente Made in Italy.

Vogliamo dare il massimo agli appassionati della dolcezza

   

DEGUSTAZIONE

GRAN ROSÈ DI PINOT METODO CHARMAT100% PINOT NEROin abbinamento con

“TAROCCO” D’ALBA DI NOCCIOLEE CIOCCOLATO FONDENTE

MOSCATO D’ASTI D.O.C.G. 2014in abbinamento con

TARTUFI DOLCI BIANCHI E NERIE TORTE DI NOCCIOLE

EXPO MILANO 201530 SETTEMBRE

Si ringraziano Eurochocolate e l’associazione Scrittori e Saporiper la collaborazione a supporto dell’evento

http://artigianato.sistemapiemonte.itinfoartigianato@regione.piemonte.it

app: Il Piemonte fa Benewww.piemontexperience.it


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