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Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro (VT)

Date post: 07-Apr-2016
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La stagione 2014-15 del Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.
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BIGLIETTERIA

da lun a ven ore: 10.00 / 12.00lun e gio anche ore: 15.30 / 17.30

Apertura straordinaria nel caso ci sia spettacolo: a partire da due ore prima dell’inizio dello stesso.

TeaTro Comunale lea PaDoVanI

Via Aurelia Tarquinia n. 58 01014 Montalto di Castro (Viterbo)Tel. 0766 87 01 15

www.teatroleapadovani.itteatroleapadovani@comune.montaltodicastro.vt.it

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STaGIone 2014 / 2015

Comunedi Montaltodi CastroAssessorato alla Cultura

ARSpettacoli

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pag. 6 Introduzione del Sindaco di Montalto di Castro Sergio Caci

pag. 7 Introduzione dell’Assessore alla Cultura Eleonora Sacconi

pag. 8 Introduzione dell’Atcl

pag. 10 Spettacoli in Abbonamento

pag. 12 RAPUNZEL con Lorella Cuccarini

pag. 14 PRIMA DEL SILENZIO con Leo Gullotta

pag. 16 QUATTRO BUFFE STORIE con Glauco Mauri e Roberto Sturno

pag. 18 UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA con Carlo Buccirosso

pag. 20 DOPO IL SILENZIO con Mariangela D’Abbraccio e Sebastiano Lo Monaco

pag. 22 AMLETO con Daniele Pecci

pag. 24 SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA con Luca De Filippo

pag. 26 Spettacoli Extra

pag. 28 PETER PAN scritto da Valerio Russo

pag. 30 CONCERTO DI CAPODANNO Orchestra Roma Sinfonietta

pag. 32 CIAO LUCIO... omaggio a Lucio Dalla

pag. 34 IL LAGO DEI CIGNI OVVERO

IL CANTO

InDICe

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pag. 36 CONTEMPORARY TANGO con Kledi Kadiu

pag. 38 POSSINAMMAZA! con Enrico Montesano

pag. 40 ALADINO dai racconti di Mille e una notte

pag. 42 DANCE TO THE MUSIC gara coreografica di hip hop

pag. 44 INFORMAZIONI UTILI

pag. 46 CALENDARIO EVENTI

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Sergio CaciSindaco del Comune

di Montalto di Castro

Nelle scelte politiche di un’amministrazione, sia essa centrale o periferica come la nostra, quella

di investire sulla cultura e la sua promozione spesso è marginale, se non inesistente.Noi, come dimostra il programma del teatro comu-nale Lea Padovani, vogliamo agire in controtenden-za e, rispettando i limiti imposti dai tagli generali, dare la possibilità al teatro e alle varie attività cultu-rali di diventare volano economico di un territorio, non solo del Comune di Montalto di Castro.L’esperienza di questi anni ci ha dato ragione: la col-laborazione con la Regione Lazio, l’ATCL e le numero-se associazioni, ha dato vita a programmi sempre più belli ed importanti, con artisti e compagnie teatrali che hanno partecipato anche a corsi all’interno del teatro stesso. Il Lea Padovani vive ogni giorno, produce un’ener-gia che ha ormai elettrizzato un territorio sempre più vasto. Sono in aumento gli abbonamenti, ma soprattutto la voglia di volersi esibire sul nostro palcoscenico.

Rivolgo un sentito ringraziamento all’Assessore alla Cultura del Comune di Montalto di Castro, Eleonora Sacconi e a quello della Regione Lazio Lidia Ravera che, con la loro ostinatezza, hanno ridato al teatro corpo ed anima.L’arte è accoglienza dei sentimenti della gente: la partecipazione attiva alla vita del teatro, scrigno dell’arte, significa che anch’essa viene ben accolta, quindi compito nostro è di coltivarla e farla crescere anno dopo anno. Ci stiamo provando.Dandovi il benvenuto a Montalto di Castro, per chi ci raggiunge da fuori, auguro a tutti voi una buona stagione teatrale.Grazie per aver scelto la nostra città ed il nostro tea-tro per le vostre giornate culturali.

Il Sindaco

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Eleonora SacconiAssessore alla Cultura

Investire sulla cultura è un obiettivo primario per la nostra Amministrazione. Per questo, da ormai

oltre due anni, abbiamo puntato fortemente su que-sto settore, convinti che il suo sviluppo possa porta-re ad una crescita del territorio. La continua collabo-razione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, ha permesso la creazione di una rete culturale che in due stagioni ha fatto del Teatro Lea Padovani e di Montalto di Castro un punto di riferimento arti-stico-culturale del territorio.Il progetto casa della cultura è un’iniziativa all’avan-guardia che ha previsto e prevede per questo anno residenze culturali, laboratori formativi per persone di ogni età, collaborazioni con le scuole di danza di Montalto di Castro e dei paesi limitrofi.è un progetto che ha fatto si che il Teatro Lea Padova-ni sia diventato un teatro stabile unico nel suo genere nel territorio della Provincia di Viterbo e del Lazio.Per questo devo ringraziare ATCL che con il proprio contributo e dedizione all’arte e alla promozione del teatro, vista come forma di cultura innovativa , ci ha permesso di far diventare il Teatro Lea Padovani la punta di diamante della Regione.Insieme quindi a Regione Lazio, Ministero per i beni e le attività culturali, Roma Sinfonietta orchestra, AR spetta-coli e Balletto di Roma, abbiamo dato vita al cartellone 2014-2015, che come negli anni passati si contraddistin-

gue per la varietà e la qualità della proposta culturale. Classici del teatro, attori e registi della più alta tradizione italiana, accanto a proposte nuove e vivaci, in un per-corso di sette spettacoli in abbonamento più otto extra sapranno commuovere, faranno divertire e pensare.In questa prima parte del nostro mandato di governo, tramite la cultura abbiamo coinvolto anche le associa-zioni locali, che oltre ad aver partecipato alle “residenze culturali”, hanno messo in scena spettacoli e coreografie di primordine come l’annuale gara nazionale di Hip Hop “Dance to the Music” dell’ASD Sport Mix 2 e gli splendidi balletti di danza del Centro Studio Danza di Lorella Roc-chetti, i cui ragazzi prenderanno parte al progetto “Nata-le in Danza” dal 27 al 29 dicembre prossimo.Il direttore d’orchestra e Senatore a vita della Repub-blica italiana Claudio Abbado, scomparso poco meno di un anno fa, diceva che “la cultura è un bene prima-rio come l’acqua”. Ispirandoci a queste parole stiamo cercando di trasformare Montalto di Castro in una fucina del settore culturale che dia uno slancio de-cisivo al nostro territorio, nella convinzione che la cultura è il vero Ministero dello sviluppo economico del nostro Paese.

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Alla luce dei risultati conseguiti nella stagione 2013-14 l’ A.T.C.L. (Associazione Teatrale fra i

Comuni del Lazio) e il Comune di Montalto di Castro, rinnovano la loro collaborazione per realizzare la seconda edizione del progetto di Residenza Cultu-rale. Il progetto ha trasformato il teatro comunale Lea Padovani in una casa della cultura abitata dalla comunità, qualificandolo come centro dinamico di produzione artistica e aggregazione sociale e come punto di riferimento per tutta la provincia viterbe-se.La declinazione di questo progetto istituzionale, vei-colato da strategie condivise e unificanti, rafforza le potenzialità strategiche dello spettacolo dal vivo e

della cultura a servizio della collettività. Il progetto del 2014-2015 consolida, infatti, il percorso di costi-tuzione di una nuova “economia della conoscenza e della consapevolezza” da affermare nei processi di crescita sociale ed economica della collettività e as-sicura la creazione di posti di lavoro all’interno di un Sistema-teatro che mette in rete associazioni locali, produzioni artistiche, operatori del settore ed ele-menti della cultura locale e delle attività produttive del territorio. Il programma del 2014-15 mette al centro il binomio formazione/partecipazione attraverso la realizza-zione di laboratori integrati di teatro, danza e mu-sica, di residenze artistiche aperte alla comunità, di

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percorsi di accompagnamento alla visione per i più piccoli e di momenti di condivisione del patrimonio creativo locale attraverso la realizzazione di una ras-segna teatrale che vedrà protagonisti artisti e com-pagnie residenti sul territorio.L’obiettivo primario di questa seconda annualità è la riduzione delle distanze fra tra i creatori di con-tenuti (operatori, artisti, critici, studiosi e formatori) e la comunità grazie anche all’elaborazione di nuove strategie di coinvolgimento del pubblico. L’azione sin qui condotta dall’amministrazione lo-cale, da quella regionale e dall’ A.T.C.L., garantisce il supporto economico necessario per fare del teatro Lea Padovani un centro virtuoso di stabilità cultu-

rale permanente dedicato alle nuove generazioni di pubblico, di artisti e di tecnici la cui formazione e occupazione è indispensabile per il necessario rin-novamento generazionale del sistema spettacolo in Italia.

A.T.C.L.

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RAPUNZEL il musicaldi Maurizio Colombi e Federico Del Vecchio

con Lorella Cuccarinimusiche di Davide MagnaboscoPaolo Barillari, Giancarlo Porroliriche di Paolo Barillariregia di Maurizio Colombiproduzione VIOLA PRODUZIONI

Domenica 14 dicembre 2014 ore 18:00

“RAPUNZEL Il Musical” vuole portare sulla scena l’eterna lotta tra il bene e il male, tra la brama delle vanità delle cose fatue e il gusto per le cose semplici, a favore di una vita in armonia con il mondo. Nasce così il confronto tra Rapunzel, l’eroina posi-tiva che cerca di vivere il mondo con gli altri e per gli altri ed è alla ricerca di se stessa e della sua vera identità e l’eroina negativa, Madre Gothel, presa da se stessa, dal desiderio nefasto dell’eterna giovinez-za, desiderio che la spingerà ad usare ogni mezzo pur di fermare lo scorrere ineluttabile del tempo.Si tratta altresì dello scontro generazionale tra geni-tori e figli, tra chi vuole inseguire a tutti i costi i pro-pri sogni e i propri desideri e chi, forse per egoismo o per paura di perdere il proprio ruolo, si oppone ad ogni cambiamento.

Intorno alle due eroine vivono e si muovono vari personaggi: un re e una regina che con il proprio po-tere credono di poter possedere ogni cosa; un ladro scanzonato che vive di espedienti per sopravvivere e che non fa niente per niente; soldati e guardie, ma-rionette del denaro e del potere; furfanti apparente-mente forti e pericolosi ma dal cuore generoso; po-polani e popolane che vivono di cose semplici e che sanno bene che la vera ricchezza si trova nel saper accettare ciò che la quotidianità dona ogni giorno.

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PRIMA DEL SILENZIOdi Giuseppe Patroni Griffi

con Leo Gullotta e Eugenio Franceschiniregia Fabio Grossi apparizioni di Sergio Maschera e Andrea Giuliano e con l’apparizione speciale di Paola Gassman video Luca Scarzella musiche Germano Mazzocchetti produzione Teatro Eliseodisegno luci Umile Vainieri Schiavoni collaborazione con Fuxia contesti d’immaginerisoluzione scenica Luca Filacidisegno audio Franco Patimoregista assistente Mimmo Verdesca

Martedì 13 gennaio 2015 ore 21:00

Raccontare in poche righe quelle che sono le proget-tualità di un regista che si confronta con un testo, non è mai cosa semplice. Certo è che, appena ci si predispone alla composizione, le parole escono fa-cilmente davanti a soggetti così preziosi. Il testo di questo nuovo progetto è Prima del silenzio di Giu-seppe Patroni Griffi.Non si può di certo negare che tra le parole di Pa-troni Griffi, le sensazioni, i concetti, i sentimenti, le provocazioni, sanno come esaltarsi e completarsi, e che il pensiero di trasporle è fluido e gratifican-te. Scritto negli anni ’70, il testo risulta ancor vivo per tematiche e concetto. La storia racconta le scel-te, pur anche rivoluzionare per la casta che lo ha inglobato per tutta la sua vita precedente, di un uomo, del quale non ci viene fornito il nome. Pro-babilmente questo poco importa alla risoluzione della vicenda, a mio discernimento l’autore, ad arte e tramite l’espediente, ha voluto rendere universa-

le la faccenda. Quello che leggo, con gli occhi di un uomo che vive il XXI secolo, era questa di grande modernità, dove la comunicazione, attraverso appa-rati di nuova costruzione, è molto più facile ed im-mediata, fa sì che intraveda e consideri, attraverso il protagonista un disagio sociale legato soprattutto alla comunicazione della parola scritta, della Poesia. Fantastica la scena finale dell’opera, dove il nostro LUI, circondato da pagine di libri, afferra “la parola” che gli svolazza attorno, in una ideale caduta libera, declamandone la realtà, in essa contenuta. Ma per arrivare a questa, il travaglio assume le fattezze di un incubo, con l’apparizione dei fantasmi della sua vita: la famiglia, affrontata attraverso il personaggio de LA MOGLIE, come un’entità vorace e ricattatoria: la casta, rappresentata dal personaggio de IL FIGLIO, con i suoi orpelli e contributi piccolo borghesi; il do-vere, materializzatosi attraverso il personaggio del CAMERIERE.

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QUATTRO BUFFE STORIEdi Luigi Pirandello e Anton Cechov

con Mauro Mandolini, Laura Garofoli, Amedeo D’Amico, Lorenzo Lazzarini scene Giuliano Spinellicostumi Liliana Sotiramusiche Germano Mazzocchettiregia Glauco Mauriproduzione Compagnia Mauri Sturno

Domenica 25 gennaio 2015 ore 18:00

“Dire cose utili divertendo”, come diceva Orazio, potreb-be essere il sottotitolo di Quattro buffe storie, spetta-colo tratto da opere di Cechov e Pirandello legate insie-me dalla “comica follia” dei personaggi. La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita ad un sorprendente caleidoscopio dove è rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che è l’uomo. Nei folgoranti atti unici di Pirandello, la comicità e il grottesco sono lo specchio deformante della realtà, vista con la “pietas” per i suoi personaggi. Ne La patente vive una delle tematiche più care all’au-tore siciliano: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò che invece gli altri pensano di noi. L’uomo, a volte, per sopravvivere, è costretto a mettersi una maschera che gli è stata plasmata dagli altri. Chiàrchiaro, il protagonista della storia, per i pregiudi-zi, l’ignoranza e la cattiveria della società è condannato a una finzione che diventa per lui l’unica risorsa pos-sibile di vita. Qui dramma e farsa convivono in un’a-mara risata.E Cecè, il personaggio dell’omonimo atto unico conce-

pito e scritto da Pirandello direttamente per il teatro nel 1913, è il degno rappresentante di una società frivola e corrotta, dove ingannare e imbrogliare è la normalità. Ambientato in una Roma (come oggi?) invischiata in scandali e allegra corruzione politica, esplode un’in-solita, divertentissima “pochade” in cui il cinismo di una situazione diventa non solo fonte di comicità ma anche di condanna. Un’ironia grottesca è sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcu-ni suoi brevi atti unici come in Una domanda di matri-monio, scherzo in un atto così lo sottotitola lo scrittore. Un’invenzione di una comicità al limite dell’assurdo che rappresentata a Mosca nel 1889, fu da L.N. Tolstoj così definita: “La domanda di matrimonio è la personifi-cazione della comicità”.Anche in Fai male il tabacco (certamente un piccolo capolavoro) il grottesco dona in modo mirabile quella “leggerezza” che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. Una confe-renza sui danni che provoca il tabacco, sfocia nella confessione di una triste vita, inutile e meschina. E il grottesco di Cechov diventa poesia.

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UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTAscritto e diretto da Carlo Buccirosso

con Rosalia Porcaro, Gino Monteleone, Davide MarottaTilde De Spirito, Peppe Miale, Fiorella Zullo, Giordano BassettiCompagnia Enfi Teatroproduzione Michele Gentile

Mercoledì 18 febbraio 2015 ore 21:00

“Una famiglia quasi perfetta” è un affresco impieto-so della nostra società, reso irresistibile dal sarcasmo e l’ironia del comico napoletano Carlo Buccirosso.

Una coppia normale, come tante. Si conoscono da poco ma sono innamorati e desiderosi di mettere al mondo un bambino. Esami, controlli, analisi, tutto in regola, ma il bambino tarda ad arrivare. La dia-gnosi è “spermatozoi pigri”. La coppia decide allora di rivolgersi al migliore dei luminari, il guru dell’in-seminazione artificiale, ripromettendosi di andare avanti lo stesso “col nostro amore e i nostri progetti” nel caso che il bambino non arrivi. Ma il guru è lì per rassicurarli, anzi, dà loro la certez-za di diventare genitori .

E, infatti un giorno arriva LUI, il figlio tanto atteso. Ma, come spesso accade nella vita e ancor più nelle commedie, c’è un MA.

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DOPO IL SILENZIOtratto dal libro di Pietro Grasso “Liberi tutti”

di Francesco Niccolini e Margherita Rubinoregia di Alessio Pizzechproduzione Alessio Pizzech

Sabato 28 febbraio 2015 ore 21:00

Il silenzio omertoso è una delle armi della mafia: il teatro invece è parola, comunicazione, presa di co-scienza.Sarà per questo motivo che Pietro Grasso ama il teatro e per la seconda volta vi approda, dopo la significativa esperienza di “Per non morire di mafia” – molto apprez-zato allo Stabile che lo ha ospitato nel 2010 e nel 2012 – con un nuovo testo, Dopo il Silenzio, che Francesco Niccolini e Margherita Rubino traggono dal suo libro Liberi tutti.A dare voce al suo fondamentale messaggio, è nuova-mente Sebastiano Lo Monaco, accompagnato questa volta in scena da Mariangela D’Abbraccio – che incar-na i vari personaggi femminili del testo – e Turi Moric-ca che vestirà invece i panni del mafioso. Lo Monaco, si offre nuovamente alla lezione del gran-de magistrato, alla sua lotta contro il silenzio, al suo desiderio di coinvolgere le giovani generazioni, di dia-logare con esse, di far passare alla storia le figure oscu-re di chi ha contribuito ai delitti di mafia, ma – soprat-tutto – l’esempio limpido ed eroico di coloro che contro quest’orrore hanno combattuto, a rischio della vita. “In questo caso il palcoscenico è il luogo della Storia” – ri-flette il regista Alessio Pizzech – di una storia collettiva che attraversa le piccole vicende personali di ognuno

di noi e che quindi può in sé contenere le fondamenta di un possibile riorientamento nazionale. In questa ottica anche in Dopo il Silenzio la parola tea-trale diventa strumento di indagine di una Storia di un paese, l’Italia, che coincide, si scontra talora, diverge e poi trova punti di contatto con la storia della mafia con i suoi addentellati politico-economici, con il suo ribal-tamento valoriale che si è unito ad un imbarbarimen-to dei costumi e della vita pubblica.Questo certo rappresenta il fulcro narrativo di questo nuovo spettacolo, stavolta travalicando l’esperienza individuale e autobiografica di Grasso, e ponendo ele-menti di un racconto scenico che, non riducendosi ad una dimensione cronachistica o di denuncia, mi pare vada verso le forme dell’antica Tragedia affrontando i grandi temi della coscienza in lotta con la giustizia e con la morte come orizzonte estremo.Dopo il Silenzio ha esordito nell’edizione 2013 del Fe-stival di Spoleto, ed è stato accolto molto positivamen-te: uno spettacolo “ad alta tensione emotiva”, grazie alla forza e all’etica di Pietro Grasso ma anche per merito di un cast molto generoso, concentrato, vibrante, a parti-re da Lo Monaco, impegnato nella duplice dimensione di determinato narratore e di appassionato interprete delle figure di Grasso o Borsellino.

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AMLETOdi William Shakespeare

con Daniele Pecci regia Filippo GiliCompagnia Stabile del Molise

Sabato 21 marzo 2015 ore 21:00

è un progetto che nasce con Daniele Pecci. Quando Daniele mi ha chiesto se volevo curare la regia di un “Amleto” con lui protagonista, è stato come ritrovarsi un ombrello sotto la pioggia. Era quello che attendevo. Ed è quello che faremo. Mettere un ombrello sotto le infinite chance di una lettura di un testo infinito.Un ombrello che copra una sola parte di mondo, il palcoscenico della rappresentazione, ma spoglio di letture forzate, unicamente teso al gioco di analizzare perché, all’alba del ‘600, nacque un uomo che vide il mondo uscire dai suoi binari. Se si fa Amleto, oggi, nel trascendente ritmo biologico di un accavallarsi di sce-ne una dentro l’altra, è perché è infinita la malizia di

Polonio, è perché è infinita la cattiva coscienza di Ger-trude, è perché è infinita la dannata verginità di Ofelia, è perché è infinita l’intuizione di Claudio: un impero, da Don Chisciotte, passando per il potere dell’atomo, fino ai microchip odierni e per chissà quanto ancora, si può mettere a soqquadro solo con l’ausilio di una goc-cia di veleno. Con Amleto che si porta sulle spalle un peso che lo porta ai giorni nostri:quello di un vivere nel mondo, senza “esserci”. Spetta-colo semplice, spoglio, essenziale.Ferro. E legno. E relazioni. E stupore. E impossibilità di essere, modernamente, eroi.

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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIAdi Eduardo De Filippo (liberamente tratto dalla commedia “La fortuna si diverte” di Athos Setti

con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteoe in ordine alfabetico Giovanni Allocca, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo,Paola Fulciniti, Viola Forestieroregia Armando Pugliesescene Bruno Buonincontricostumi Silvia Polidorimusiche Nicola Piovanidisegno luci Stefano Stacchini

Martedì 21 aprile 2015 ore 21:00Dopo il lavoro degli ultimi anni, durante i quali è stato realizzato un puntuale approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo del primo dopoguerra, con Sogno di una notte di mezza sbornia la Compa-gnia di Teatro di Luca De Filippo propone un nuovo progetto, questa volta specificatamente tematico, sui testi di Eduardo, in un percorso che porterà suc-cessivamente all’allestimento di “Non ti pago”, che lo stesso Eduardo definisce “una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia scritto”. Infatti “Sogno di una notte di mezza sbor-nia” scritta da Eduardo nel 1936, ne è il prologo na-turale: si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente.Questa commedia fu tratta da “La fortuna si diver-te”, scritta da Athos Setti nel 1933 per la scena tosca-na; fu poi rappresentata nel 1934 da Ettore Petrolini in romanesco con il titolo “La fortuna di Cecè” e da Angelo Musco in siciliano come “La Profezia di Dan-te” per arrivare nel ‘37 al Teatro Umoristico dei De

Filippo col titolo e l’adattamento che conosciamo, con numerose riprese durante le varie stagioni dato lo straordinario successo riscontrato.(Breve sinossi) A Pasquale Grifone, un povero fac-chino, piace alzare il gomito e quando beve fa sogni strani, così da ricevere la “visita” di Dante Alighieri, del quale gli era stato regalato un busto in gesso. Il Poeta suggerisce all’uomo quattro numeri da gio-care al lotto, sottolineando però che essi rappre-sentano anche la data e l’ora della sua morte. Di lì a poco, la quaterna esce e Pasquale vince una forte somma di denaro; la famiglia si adatta prestissimo alle nuove condizioni e nessuno si preoccupa della crescente disperazione del povero Pasquale, terro-rizzato dalla sua “imminente” morte, cercano anzi di convincerlo del fatto che si tratti solo di una sciocca superstizione. Il giorno annunciato per la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli siano gli ultimi momenti di vita dell’uomo ma quan-do il pericolo sembra ormai scongiurato un colpo di scena riapre il gioco.

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PETER PANdi James Matthew Barrie scritto da Valerio Russo

con Valentina Bonci, Matteo Di Girolamo, Marco Ferrari, Valerio RussoPierfrancesco Scannavino, Jacopo Sorbini, Maya Vassallocanzoni e musiche originali Claudio Coronascene e costumi Clelia Catalanoregia Maurizio LombardiTSI La Fabbrica dell’Attore - Teatro Vascello Roma

Domenica 7 dicembre 2014 ore 18:00

La Compagnia dei giovani del Teatro Vascello adatta in modo originale la fiaba di J. M. Barrie diverten-dosi ad introdurre speciali effetti scenografici per rendere più suggestiva ed avvincente la storia, ren-dendo la trama più efficace e divertente. Lo spetta-colo si avvale di coreografie e canzoni che gli attori eseguono dal vivo. La regia fresca e nuova permet-te di coinvolgere non solo i bambini ma anche gli adulti in un divertimento teatrale dove il lavoro sul corpo dell’attore è il vero protagonista. ...il bambino che non voleva crescere... La storia del ragazzo che non voleva crescere e del suo autore curiosamen-te anch’egli considerato - per la sua poetica visio-naria e disincantata e per la sua capacità di saper giocare anche in età adulta - una persona incapa-ce di crescere, ha fatto il giro del mondo in questo secolo appena passato. E questo grande successo si

deve al fatto che questa favola trova nel suo autore un alleato dei bambini, un adulto dall’animo eter-namente giovane e quindi in grado di comunicare senza sovrastrutture con i più piccoli. Entrando nel loro mondo ha svelato, quindi, anche agli adulti una realtà parallela che viaggia attraverso il sogno arrivando fino a noi nel mondo reale di oggi. Ed è proprio in questa condizione di grazia e di magia che si sviluppa questa favola di successo e proprio per questo nota a tutti.

Età consigliata per tuttiGenere teatro ragazzi / per tutta la famiglia Tecnica attori, canto e canzoni originali dal vivo

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CONCERTO DI CAPODANNOOrchestra Roma Sinfonietta

direttore Fabio Maestri violino solista Vincenzo Bolognesemusiche J. Strauss, N. Rota, P. Caikovskijcon la partecipazione del Centro Studio Danza di Lorella Rocchetti

Giovedì 1 gennaio 2015 ore 18:00

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CIAO LUCIO...omaggio a Lucio Dalla

scritto e diretto da Ermanno Croceproduzione Sanremo Production Accademy

Sabato 10 gennaio 2015 ore 21:00

Ciao Lucio... è un viaggio che racconta attraverso le canzoni del grande Lucio Dalla atmosfere colori ed emozioni della nostra vita.Lo spettacolo pensato, scritto e diretto dal Maestro Ermanno Croce vede la partecipazione degli allievi della Prestiogisa Academy Sanremo Production. Sarà un omaggio alla vita e alla carriera di uno dei più grandi cantautori italiani.

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IL LAGO DEI CIGNI OVVERO IL CANTOliberamente ispirato al balletto Il lago dei cignie all’atto unico di Anton Cechov Il canto del Cigno

coreografia, regia e allestimento scenico Fabrizio Monteverdemusiche P. I. Cajkovskijcostumi Santi Rinciarilight designer Emanuele De Mariaassistente alle coreografie Sarah Taylor, Maître de Ballet, Piero Rocchetti costumi realizzati da Opificio della moda e del costumerealizzazione maschere Crea FX Effetti Specialivideo realizzati da Matteo Carratoni e Michele Innocente

Sabato 17 gennaio 2015 ore 21:00“Titolo” per eccellenza nel repertorio del grande bal-letto classico, Il lago dei cigni ben si presta (anche per il complesso, sofisticato arco drammaturgico della struggente vicenda rappresentata, in cui il libretto di Begicev e la stupenda musica di Cajkovskij si fondono con inimitabile fluidità) a essere punto di partenza per una riflessione sul sottile,ambiguo rapporto che lega inscindibilmente arte e vita,e se sia quest’ultima a in-fluenzare la prima o se piuttosto non sia “secondo un vecchio paradosso” la vita a “imitare” l’arte. Capolavoro del teatro di danza, perfetta sintesi di composizione coreografica accademica e “notturno” romantico, di chiarezza formale e inquietanti simbologie psicoanali-tiche, Il lago dei cigni è una fiaba senza “happy end”, in cui i due protagonisti Siegfried e Odette pagano con la vita l’amore che li lega, anche se vediamo i loro spiriti risorgere e avviarsi uniti verso una felicità ultrater-rena. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza”, avrebbe detto un altro grande russo con-temporaneo di Cajkovskij, Anton Cechov, che nel 1887

scrive l’atto unico Il canto del cigno, in cui un attore or-mai vecchio e malato, “con l’anima fredda e buia come una cantina”, ripercorre in modo struggente i grandi ruoli interpretati nella sua lunga carriera. Con una dichiarata derivazione intellettuale dal grande com-mediografo russo, questa proposta di Fabrizio Monte-verde mette in scena un gruppo di anziani danzatori che provano un’eventuale messa in scena del Lago dei cigni come “inevitabile” percorso memoriale d’arte e di vita, tentando (invano?...), o meglio, illudendosi (ri-cerca dell’happy end) di vincere la battaglia contro gli anni con la sola cosa che possono, e forse sanno fare.Crudele, solipsistico, grottesco “jeu de massacre”, dove si mescolano teatro, immagine e, ovviamente, danza, questo “lago dei cigni/canto del cigno” scava in quella zona “neutra e incolore” in cui l’interprete si fa, miste-riosamente, personaggio, lasciandosi alle spalle volga-rità e minuzie della vita quotidiana per ritrovarle, in un inquietante automatismo, ogni sera subito dopo il calare del sipario.

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CONTEMPORARY TANGOcon Kledi Kadiu

coreografia e regia Milena Zullomusiche Francisco Canaro, Lucio Demare, Juan D’Arienzo, Carlos Gardel, Astor Piazzola, Osvaldo Pugliese, Anibal Troilo, Angel Villoldomaitre de ballet e assistente alle coreografie Piero Rocchettiscene e costumi Giuseppina Maurizilight designer Emanuele De MariaBalletto di Roma

Venerdì 20 febbraio 2015 ore 21:00

L’opera, attraverso l’uso del linguaggio contempora-neo, vuole raccontare un ballo: il tango sociale, che sempre di più sembra diffondersi nel nostro piane-ta. Segnale ulteriore del fenomeno della globalizza-zione che ancora una volta anche in questo ambito, come nel linguaggio della danza tutta, contamina, unisce, condivide. Il Tango sociale vissuto non più semplicemente come un ballo, con i suoi passi tipici, ma capace di divenire “racconto” di un modo di sen-tire tanto diffuso e così capace anche di percorrere con la sua musica ormai tutti i continenti della ter-ra. L’opera creata per il Balletto di Roma esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contempo-raneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del bal-letto. Lo spettacolo narra l’abbraccio del tango, den-tro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni,

desideri e oblii, un abbraccio che ciascuno esprime arricchendolo del proprio sè e portando in esso tutta quella memoria, consapevole e non, che la vita gli ha tracciato nel corpo. Attraverso un rito che si con-suma sempre uguale, in ogni dove, attraversando il tempo, la sala da ballo, propriamente detta Milon-ga, detta un codice di comportamento, attraverso il quale prende forma il ballo. L’uomo e la donna si ritrovano, come dentro una scatola nuova, superan-do ogni confine dentro quel mistico abbraccio, ritro-vando in se stessi virilità e femminilità, che in que-sto ballo non hanno crisi di individualità. Preziosa e speciale diviene la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiu, grazie al quale la virilità contenuta in questa danza diverrà ulteriore protagonista.

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POSSINAMMAZZA!con Enrico Montesano

AB produzioni

Sabato 7 marzo 2015 ore 21:00

L’artista cercherà di raccontarsi cosi come è oggi, alla soglia dei 50 anni di carriera. Cercherà di dire e fare quello che oggi “sente” maggiormente, quello che lo di-verte e lo attrae di più.Sarà quel che sarà... Enrico, stanco della “solita” satira e delle “solite” battute sui “soliti” argomenti, tenterà di percorrere strade diverse sino ad arrivare a mettere “in piazza” i suoi segreti più intimi, dalla sua vita fami-liare alle magagne del suo privato. Lo spettacolo, in cui l’artista spera nell’attiva partecipazione del pubblico, sarà sano, allegro, irriverente ed affabulatorio, per chi avrà la forza di resistere. Gli altri non avranno comun-que diritto al rimborso del biglietto.Il suo monologo sarà spesso interrotto da incursioni musicali, affiancato come sarà, da un quartetto di va-

lenti musicisti, perchè gli hanno detto che “la musica in uno spettacolo ci sta bene”.Poi parodie, sberleffi, indignazioni ed improperi, in-somma quello che non vedrete e non sentirete mai in tv. Divertimento? Bravura? Sorpresa? Sarà il pubblico a giudicare mentre una squadra speciale di corruttori passerà tra il pubblico stesso all’intervallo con mazzet-te di danaro. Vecchie lire, purtroppo! Ma chi si conten-ta gode, come dice Renzi alla Merkel!!!Con un fuoco d’artificio di battute sull’attualità, il co-stume e sulla cricca che accrocca, si chiuderà lo spet-tacolo, “un gratificante e divertente incontro teatrale con uno dei più grandi professionisti dello spettacolo italia-no”, come ha ammesso (sotto tortura), Gigi Marzullo, in una replica alle 5 del mattino!

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ALADINOdai racconti di Mille e una notte

adattamento di Valerio Russoregia Maurizio Lombardicon Valentina Bonci, Matteo Di Girolamo, Marco Ferrari, Valerio RussoPierfrancesco Scannavino, Jacopo Sorbini, Maya Vassallo, Isabella Carlecanzoni e musiche originali Claudio Coronascene e costumi Clelia CatalanoLa fabbrica dell’Attore - Teatro Vascello Roma

Domenica 15 marzo 2015 ore 18:00

La Compagnia dei giovani del Teatro Vascello adat-ta in modo originale la fiaba di Aladino dai celebri racconti de Mille e una notte, divertendosi ad intro-durre speciali effetti scenografici per rendere più suggestiva ed avvincente la storia, rendendo la tra-ma più efficace e divertente. Lo spettacolo si avvale di coreografie e canzoni che gli attori eseguono dal vivo. La regia fresca e nuova permette di coinvolge-re non solo i bambini ma anche gli adulti in un di-vertimento teatrale dove il lavoro sul corpo dell’at-tore è il vero protagonista.Il giovane Aladino, era un fannullone perdigiorno, la cui indolenza faceva disperare la madre, rimasta vedova del padre, morto di crepacuore per la preoc-cupazione che gli dava questo figlio disobbediente.

Un giorno Aladino ricevette la visita di un mago...da qui iniziano le mille avventure del giovane Ala-dino.Età consigliata per tuttiGenere teatro ragazzi / per tutta la famigliaTecnica attori, canto e canzoni originali dal vivo

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DANCE TO THE MUSICgara coreografica di Hip Hop

organizzata da Marco Cavalloro e A.S.D. Sport Mix 2

Venerdì 24 aprile 2015 ore 21:00

Sabato 25 aprile 2015 ore 18:00

Dance to the music è uno spettacolo realizzato con i migliori gruppi di hip hop scelti in tutta Italia.La selezione avviene attraverso una giuria qualificata e i gruppi scelti verranno a Montalto per aggiudicarsi il primo premio. Il 24 aprile ore 21,00 si affronteranno i gruppi over 14.Il 25 aprile ore 18,00 si affronteranno i gruppi under 14.

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INFORMAZIONI UTILI

Abbonarsi conviene:si spende molto meno, si possono scegliere i posti

migliori, si eliminano file e si gode di uno sconto su tutti gli spettacoli extra.

Ogni abbonamento non è nominale ed è cedibile.

Chi era già abbonato alla Stagione 2013/2014 potrà rinnovare i propri posti dalle ore 10.00 di lunedì 27 ottobre

fino alle ore 12.00 di venerdì 31 ottobre 2014.

I nuovi abbonamenti verranno messi in vendita dalle ore 10.00 di lunedì 3 novembre 2014 fino alle ore

12.00 di venerdì 21 novembre 2014

COSTO ABBONAMENTO STAGIONE 2014/2015 (TURNO UNICO POSTO FISSO 7 SPETTACOLI)

Poltronissima (1° settore) intero € 100,00 ridotto € 85,00* Poltrona (2° settore) intero € 85,00 ridotto € 75,00*

*La riduzione è prevista per ragazzi fino a 25 anni e per gli adulti sopra i 65 anni

QUEST’ANNO I BIGLIETTI DEI SINGOLI SPETTACOLI POTRANNO

ESSERE ACQUISTATI ON LINE SUL SITO WWW.BIGLIETTO.IT

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INFORMAZIONI UTILICOSTO BIGLIETTO SINGOLO STAGIONE 2014/2015

*La riduzione è prevista per ragazzi fino a 25 anni e per gli adulti sopra i 65 annie per gli abbonati della stagione teatrale 2014/2015

INTEROPoltronissima € 25,00Poltrona € 22,00

RIDOTTOPoltronissima € 25,00Poltrona € 22,00

INTEROPoltronissima € 25,00Poltrona € 22,00

RIDOTTOPoltronissima € 25,00Poltrona € 22,00

INTEROPoltronissima € 20,00Poltrona € 17,00

RIDOTTOPoltronissima € 17,00Poltrona € 15,00

INTEROPoltronissima € 20,00Poltrona € 17,00

RIDOTTOPoltronissima € 17,00Poltrona € 15,00

INTEROPoltronissima € 20,00Poltrona € 17,00

RIDOTTOPoltronissima € 17,00Poltrona € 15,00

INTEROPoltronissima € 20,00Poltrona € 17,00

RIDOTTOPoltronissima € 17,00Poltrona € 15,00

INTEROPoltronissima € 20,00Poltrona € 17,00

RIDOTTOPoltronissima € 17,00Poltrona € 15,00

ADULTIBiglietto unico € 5,00

RAGAZZIBiglietto unico € 3,00

INTEROBiglietto unico € 15,00

RIDOTTOBiglietto unico € 12,00

INTEROBiglietto unico € 15,00

RIDOTTOBiglietto unico € 12,00

INTEROBiglietto unico € 15,00

RIDOTTOBiglietto unico € 12,00

INTEROBiglietto unico € 15,00

RIDOTTOBiglietto unico € 12,00

INTEROBiglietto unico € 15,00

RIDOTTOBiglietto unico € 12,00

ADULTIBiglietto unico € 5,00

RAGAZZIBiglietto unico € 3,00

INTEROBiglietto unico € 15,00

RIDOTTOBiglietto unico € 10,00

PETER PAN7-12-2014

CONCERTO DI CAPODANNO1-1-2015

CIAO LUCIO...10-1-2015

IL LAGO DEI CIGNI OVVERO IL CANTO17-1-2015

CONTEMPORARY TANGO20-2-2015

POSSINAMMAZZA! (Montesano)7-3-2015

ALADINO15-3-2015

DANCE TO THE MUSIC24 -04-2015 25-4-2015

RAPUNZEL14-12-2014

PRIMA DEL SILENZIO13-1-2015

QUATTRO STORIE BUFFE25-1-2015

UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA18-2-2015

DOPO IL SILENZIO28-2-2015

AMLETO21-3-2015

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA21-4-2015

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PETER PAN

RAPUNZEL il musical

CONCERTO DI CAPODANNO

CIAO LUCIO...

PRIMA DEL SILENZIO

IL LAGO DEI CIGNI OVVERO IL CANTO

QUATTRO STORIE BUFFE

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DICEMBRE GENNAIO46

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UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA

CONTEMPORARY TANGO

DOPO IL SILENZIO

POSSINAMMAZZA!

ALADINO

AMLETO

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA

DANCE TO THE MUSIC

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