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TEATRO SCUOLE - Fondazione Molise Cultura scuola_0.pdf · o anche solo sogni, una scatola può...

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SCUOLE TEATRO 8/12/2018 A CHRISTMAS CAROL 14/02/2019 ORFEO EURIDICE ERMES 03/03/2019 SOGNI IN SCATOLA 08/03/2019 BECCO DI RAME 31/03/2019 LE RAGAZZINE STANNO PERDENDO IL CONTROLLO. LA SOCIETA’ LE TEME. LA FINE E’ AZZURRA
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SCUOLE

TEATRO

8/12/2018A CHRISTMAS CAROL

14/02/2019ORFEO EURIDICE ERMES

03/03/2019SOGNI IN SCATOLA

08/03/2019BECCO DI RAME

31/03/2019LE RAGAZZINE STANNO PERDENDO IL CONTROLLO. LA SOCIETA’

LE TEME. LA FINE E’ AZZURRA

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SCUOLE

TEATRO

Compagnia dell’Alba

A CHRISTMAS CAROL Il Musical con Roberto Ciufoli

ROBERTO CIUFOLI nel ruolo di Ebenzer ScroogeMusiche originali di ALAN MENKEN (La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin…)Coereografie di FABRIZIO ANGELINIDirezione Musicale curata da GABRIELE DE GUGLIELMOScenografia di GABRIELE MORESCHI

Isolarsi col telefonino per essere social. Il personaggio di Ebenezer Scrooge potrebbe esse-re facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella di isolarsi, di non tener conto degli altri, dell’indifferenza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Ecco dunque che il monito del defunto ami-co Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un monito per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente alla tolleranza, all’accoglien-za, agli altri. Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo

per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quan-to una maggiore apertura verso gli altri potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.

8 DICEMBrE 2018A CHRISTMAS CAROLAUDITOrIUM ISErNIA

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14 FEBBRAIO 2019ORFEO EURIDICE ERMES

TEATRO SAVOIA

SCUOLE

TEATRO

Lo spettacolo nasce dall’esigenza di provare a tratta-re il tema dell’amore e della perdita dell’amore in ma-niera consonante ai cuori degli adolescenti contem-poranei. La drammaturgia originale si è avvalsa di un lungo lavoro con circa 500 studenti di Scuole Medie e Medie Superiori svolto nelle residenze di Nardò (Teatro Comunale -Terrammare Teatro) e Udine (Bi-blioteca Comunale Joppi -Teatro della Sete). Il tema più frequentemente emerso è quello della nostalgia, dolore per Ala cosaperduta e conseguente strategia di sopravvivenza. Avrà senso tornare sui propri pas-si a riconquistare qualcosa o qualcuno che già si cu-stodisce ben saldo nel cuore?raccontando la storia di Orfeo che non riesce a riportare in vita la sua amata, il mito ci mostra in controluce la vittoria della vita, del suo ineluttabile svolgersi e del necessario avvicendarsi di vita e mor-te come impermeabili stati dell’essere. E se l’amore dura eterno nei cuori è proprio grazie al dolore per

(l’impossibile) ritorno che viene preservato, curato, accudito; consapevoli che esso stesso è amore e lo garantisce.Lo spettacolo ha due facce e due anime: la prima parte è colorata, racconta l’amore dei due innamo-rati, dal primo appuntamento alla prima notte di nozze, in una sequenza musicale e mimica leggera, spensierata, che non lascia presagire la tragedia. La seconda è in bianco e nero, l’attenzione si focalizza su Euridice, sul suo dolore per la perdita di Orfeo e della vita stessa. Ad accompagnarla nel percorso di graduale accettazione e superamento della sua nuo-va condizione sarà Ermes, il traghettatore di anime. Come un sapiente attore, utilizzando gli strumenti propri del teatro, egli vestirà i panni ora dell’uno ora dell’altra per garantire che il destino si compia, che il mito sia rispettato, che la nostalgia non si risolva e che quindi l’amore non finisca mai.

ORFEO EURIDICE ERMESDi e con Serena Di Blasio e Dario GarofaloRegia Maril Van Den BroekCostumi Valentina BazzucchiScene Stefania FrascaContributi musicali Giovanni Di Capua, Simone MemèProduzione Garraffo TeatroTerra

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3 MARZO 2019SOGNI IN SCATOLA

TEATRO SAVOIA

SCUOLE

TEATRO

Sogni in scatola è un mondo fatto di cartone, scatole e imballaggi. Uno spettacolo in cui tutto è possibile. Due piccoli e buffi personaggi saranno complici di enormi creazioni, tutto ai loro occhi è gigante e fuori misura come per gli occhi di un bambino.Ed è con questo sguardo che riusciranno ad immagi-nare realtà incredibili, divertendosi a vestire i panni della tradizione e della contemporaneità, traspor-tando il pubblico in un divertente viaggio surreale.Quante cose può diventare una scatola?…..una sca-tola può essere tutto... una spedizione, un trasloco, o anche solo sogni, una scatola può diventare all’oc-correnza qualsiasi cosa…basta crederci.

NOTE DI PRODUZIONELo spettacolo “Sogni in scatola” nasce dal progetto del nuovo spettacolo della compagnia Nanirossi. Il tema fondamentale dello spettacolo sono le scatole di carto-ne ed in genere il materiale da imballaggio che invade-

ranno letteralmente la scena.Infatti l’unico componen-te dell’universo nel quale i personaggi si evolvono è il cartone. Simbolo straordinario della nostra società at-traverso gli oggetti e le forme che può prendere sarà af-fiancato dall’utilizzo delle tecniche di manipolazione, di mano a mano (acrobatica a partner) e clownerie. In un mondo figlio della rivoluzione consumistica dell’u-sa e getta, dove il bisogno è diventato essenziale ed ha sostituito la ragione per l’assurdo viene naturale difen-dersi attraverso i comportamenti più banali e semplici come il ritorno all’ingenuità, alla fantasia ed all’essere bambini…in fondo basta poco per essere felici.

SOGNI IN SCATOLAIdeazione, realizzazione e produzione: Matteo Mazzei ed Elena FreschCompagnia NanirossiCollaborazione e sguardo esterno: Mario GuminaIdeazione costumi: Nanirossi Produzione costumi: Halina U.Ideazione e creazione scenografie NanirossiAiuto alla creazione: Lan NGUYEN

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8 MARZO 2019BECCO DI RAMETEATRO SAVOIA

SCUOLE

TEATRO

Becco di rame è una storia vera. La storia di un’oca To-losa che una notte, per proteggere l’aia e il pollaio, in una lotta furiosa con una volpe, perde la parte superiore del becco rischiando di non poter sopravvivere. Ma un vete-rinario, il dottor Briganti, ha un’intuizione geniale e crea una protesi di rame che le permette di continuare a vivere una vita normale nonostante la disabilità acquisita. Lo spettacolo narra la sua storia, i bambini possono im-medesimarsi nel nostro protagonista che, ancora pulcino, viene portato nella fattoria dove si svolge l’intera vicenda. E qui, incontra gli altri personaggi: le galline, tre vecchie zie brontolone dal cuore tenero, i maiali, marito e mo-glie, che diventano genitori adottivi affettuosi e insepa-rabili e la cicogna, viaggiatrice instancabile che conosce il mondo, ideale di bellezza e libertà. Le relazioni che si instaurano tra i personaggi, hanno una loro evoluzione che procede di pari passo con la crescita del protagonista

e con l’avvenimento più importante di tutta la storia, la perdita del becco. La metafora del mondo animale ci aiuta ad affrontare con la giusta leggerezza ma con profondità temi importanti come quelli della diversità, della disabilità e dell’impor-tanza di essere accolti, accettati e desiderati nonostante una fisicità diversa o un’abilità diversa rispetto a quelle ritenute “normali”. Il desiderio è quello di dedicare questo spettacolo a tutti i “brutti anatroccoli” e a tutti quei bambini che, nonostan-te un’avventura ingiusta che ha portato ad una disabilità acquisita, trovano la forza e il coraggio di ri-innamorarsi della vita.

BECCO DI RAMEdal libro diAlberto BrigantiAdattamento drammaturgicoIra RubiniIdeazione e messa in scenaJolanda Cappi, Giusy Colucci, Nadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena CroccoMusiche originali diAndrea FerrarioIn scenaNadia Milani, Matteo Moglianesi,

Serena CroccoVociFrancesco Orlando, Flavia Ripa, Valentina Scudieri, Nadia Milani, Serena CroccoPupazziChiara De Rota, Linda ValloneScenografie e oggettiRaffaella MontaldoNadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena CroccoLuciMarco ZennaroDirettore di produzioneFranco Spadavecchia

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Il progetto si fonda sulla formazione di una compagnia locale temporanea composta da un massimo di 12 ra-gazze tra i 13 e i 18 anni che per 7 giorni lavorerà con la regista alla creazione e messa in scena della perfor-mance originale.

Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine e’ azzurra. è il nuovo progetto teatrale pe-ople-specific ideato e diretto dalla regista Eleonora Pip-po che indaga i sentimenti della crescita e dell’identità.A partire dall’omonimo teen drama a fumetti di ratigher vincitore del prestigioso Premio Micheluzzi come Mi-glior Fumetto al Napoli COMICON 2015 che racconta la storia dell’amicizia di due ragazzine delle medie con la passione per le analisi mediche, il progetto prevede la formazione di compagnie locali temporanee composte da ragazze tra i 13 e i 18 anni, che nel tempo record di sette giorni lavorano insieme alla regista alla creazio-ne di una performance originale. La rappresentazione va in scena un’unica volta, è basata sulle peculiarità e il vissuto delle ragazzine coinvolte e si avvale della parte-cipazione attiva del pubblico.Filo conduttore è la storia del graphic novel di ratigher, che narra attraverso le due protagoniste l’ansia di vita, le paure, i conflitti e la confusa ricerca di un’identità e della prova materiale della propria esistenza attraverso l’indagine medica sul proprio corpo adolescente. Ma in

questo “adattamento”, la trama si arricchisce del vissu-to delle giovani interpreti in scena. Una narrazione pa-rallela fatta di brevi interviste, canzoni live scelte dalle stesse ragazze e lettere indirizzate ad una sé del futuro rivela le risorse delle Post-Millennial Girls intrecciando finzione e realtà che si avvalorano a vicenda. Ogni spet-tacolo è unico, diverso e imprevedibile, fortemente le-gato all’umanità delle giovani interpreti e della comunità alla quale appartengono.La narrazione si avvale di un linguaggio ibrido che acco-glie la casualità tra le componenti dinamiche del proces-so creativo e parte dal presupposto che nell’imperfezio-ne si manifesti la vita lasciando spazio ad un’esperienza di autentico confronto e condivisione delle emozioni legate al controllo ma soprattuto alla sua assenza.Parte integrante della messa in scena è l’installazione ‘La fine azzurra’ ad opera della stessa Eleonora Pippo. Il lavoro rappresenta il terzo ed ultimo atto della pièce ed è allestito in una sala dedicata visitabile nei giorni pre-cedenti l’andata in scena dello spettacolo. Una scultura gonfiabile raffigurante la mastodontica ragazzina-car-toon azzurra del fumetto di ratigher accompagnata da un cameo sonoro per il quale la Pippo affida l’interpre-tazione delle due protagoniste tredicenni a Davide Pa-nizza e Niccolò Di Gregorio, rispettivamente fondatore e componente di spicco dell’irriverente gruppo musica-le e collettivo artistico trentino Pop X.

LE RAGAZZINE STANNO PERDENDO IL CONTROLLO. LA SOCIETA’ LE TEME. LA FINE E’ AZZURRADi Eleonora Pippo, ispirato al fumetto di Ratigher Co-prodotto da Teatro della Tosse di Genova + Eleonora Pippo

SCUOLE

TEATRO

31 MARZO 2019LE RAGAZZINE

TEATRO SAVOIA


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