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Tecnologie di dispositivi, circuiti e sistemi...

Date post: 12-Mar-2018
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Tecnologie di dispositivi, circuiti e sistemi elettronici Schede elettroniche stampate – Monostrato – Multistrato Componenti attivi e passivi Transistori e diodi – Resistori – Condensatori – Induttori Circuiti Integrati – Monolitici – Ibridi
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Tecnologie di dispositivi, circuiti e sistemi elettronici

• Schede elettroniche stampate– Monostrato– Multistrato

• Componenti attivi e passivi– Transistori e diodi– Resistori– Condensatori– Induttori

• Circuiti Integrati– Monolitici– Ibridi

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Circuiti stampati

Maschera

Per realizzare apparati elettronici complessi occorre interconnettere tra lorodiversi circuiti integrati. Il numero delle interconnessioni da fare in genere è molto elevato, e per realizzarle si utilizzano schede di circuiti stampati (PCB: Printed Circuit Boards).

Sono schede di materiale isolante (plastiche o vetroresine) sulle qualivengono montati I componenti elettronici e realizzati I necessaricollegamenti mediante piste metalliche conduttrici.

Le schede vergini sono con la superfice completamente ricoperta da un sottile strato metallico. Per realizzare le piste si asporta il materialeconduttore dovunque non serve: si deposita del materiale fotosensibile sullasuperfice della scheda e con processo fotografico si stampa su di essol’immagine del circuito da realizzare. Con processo chimico si asporta ilmetallo dalla parte di superfice che non è stata stampata, ricavando così le piste desiderate. Data la complessità dei circuiti da tracciare, la scelta deipercorsi delle piste (sbrogliatura) non è generalmente fatta a mano ma daappositi programmi al computer che utilizzano al meglio l’area a disposizione. Ovviamente non è possibile utilizzare su un unico piano (scheda monofaccia) linee che si incrociano, per cui oltre una certacomplicazione circuitale un’unica faccia o anche l’utilizzare entrambe le faccie (scheda doppia faccia) non è più sufficiente.

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Circuiti stampati

Scheda in tecnologia SMD

I componenti sia attivi (transistori e circuiti integrati) che passivi (resistori, condensatori ecc.) sono saldati sulle piste con due possibili tecnichealternative:

-Con la tecnica Through-Hole la scheda viene forata in corrispondenza deipiedini del componente, I fori sono metallizzati e i componenti hanno piedini(pins) di una certa lunghezza che, infilati nei rispettivi fori, vengono fissatitramite saldatura.

-Con la tecnica più recente Surface Mount (SMT) invece i componenti non hanno piedini di lunghezza apprezzabile, ma piccole aree metallizzate sulcorpo del contenitore in corrispondenza di ogni pin: il componente vieneposizionato da macchine a controllo numerico sopra il circuito stampato sucorrispondenti areole metallizzate (pad) cui arrivano le piste di collegamento, e la saldatura fissa il componente alla scheda.

-In entrambi i casi la saldatura realizza sia la connessione meccanica (a volte una goccia di colla tra componente e scheda aiuta a sopportare meglioeventuali stress meccanici dovuti ad esempio a vibrazioni) sia le connessioni elettriche.

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PCB multistrato

rame

Esempio di scheda a 4 strati.Esistono schede a 6, 8 .... n strati.

Per poter avere più piani su cui tracciare le interconnessioni, si realizzanoschede multistrato, costituite da più piani di metallizzazioni separati da stratidi materiale dielettrico. Ogni piano metallico può essere utilizzato per le interconnessioni in orizzontale, mentre le connessioni elettriche in verticaletra I diversi piani sono realizzate tramite fori metallizzati (detti Via). I diversipiani di interconnessioni sono incisi separatamente e poi assemblati nellastruttura a sandwich.

Spesso si dedica un piano completo per distribuire il riferimento di tensione0V e un altro per le tensioni di alimentazione: questo può essere molto utile per opttimizzare il comportamento nei riguardi dei problemi di CompatibilitàElettromagnetica e per raggiungere frequenze di funzionamento elevate..

La realizzazione di schede multistrato è ovviamente più costosa che non la realizzazione a doppia faccia, ma in molte applicazioni attuali è assolutamente necessaria per ragioni di compattezza e di prestazioni.

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Resistori per l’elettronica

Surface-Mount

Through-hole mount

variabiliResistori

Si hanno resistori a strato, nei quali l'elemento resistivo è realizzatodepositando sulla superficie del cilindro uno strato di lega metallica, ossidimetallici o carbone, oppure resistori ad impasto, costituiti da particelle di materiale conduttore impastate con un legante.

Si utilizzano sempre più frequentemente resistori realizzati per deposizionedi un film conduttore su un supporto isolante di ceramica (resistori a film spesso) sopratutto per realizzare schiere di resistori e circuiti integrati ibridi.

Ogni resistore è caratterizzato da tre parametri fondamentali:

-Il valore di resistenza

-La sua tolleranza espressa in % e la stabilità in funzione della temperaturae dell’invecchiamento

-La potenza massima che può dissipare senza rischio di danneggiarsi (la potenza massima condiziona le dimensioni fisiche del resistore)

-Come per tutti i componenti elettronici può avere piedini per il montaggiotipo TH (Through-Hole) oppure SMT (Surface Mount Technology). Quest’ultima tecnica porta a componenti con dimensioni fisiche da metà ad un terzo dei corrispondenti TH, e il costo del montaggio su scheda si riduceda metà a un quarto.

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Condensatori

Sono caratterizzati da diversi parametri:

- Capacità, espressa in pF(10-12F), o nF (1000 pf) o µF (106 pf)

-Tolleranza

-Max tensione sopportabile in V

Le forme di impaccamento sono veramente molte.

Per realizzare capacità elevate con volumi fisici ridotti occorre utilizzare dielettrici ad elevata costante dielettrica.

I condensatori sono classificati in base al materiale con cui è costituito il dielettrico, con due categorie: a dielettrico solido e a ossido metallico (detti condensatori elettrolitici).

Tra I condensatori a dielettrico solido la tecnologia più diffusa fa uso come dielettrico di materiali ceramici (condensatori ceramici)

Per capacità di valore molto elevato si ricorre ai condensatori elettrolitici. In questi non è presente un materiale dielettrico, ma l'isolamento è dovuto alla formazione e mantenimentodi uno sottilissimo strato di ossido metallico sulla superficie di una armatura. A differenzadei condensatori comuni, la sottigliezza dello strato di ossido consente di ottenere molta piùcapacità in poco spazio, ma per contro occorre adottare particolari accorgimenti per conservare l'ossido stesso. In particolare è necessario rispettare una precisa polarità nellatensione applicata, altrimenti l'isolamento cede e si ha la distruzione del componente. Sihanno condensatori elettrolici ad Alluminio o al Tantalio: questi ultimi di valore più stabile e preciso ma che sopportano tensioni inferiori.

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Induttori

Piccoli induttori

Un induttore è costituito da un avvolgimento di materiale conduttivo, generalmente filo di rame ricoperto da una sottile pellicola isolante. Per aumentare l'induttanza si usa spesso realizzare l'avvolgimento su un nucleodi materiale con elevata permeabilità magnetica (ad es. ferro o ferriti).

Poiché gli induttori sono difficilmente miniaturizzabili e di difficilerealizzazione sui circuiti integrati si cerca di evitarne ( o comunque di limitarne) l’uso ricorrendo ad opportuni artifici circuitali.

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Dispositivi attivi

• Transistori

Diversi tipi di contenitori per montaggio TH e SM

Sono realizzati generalmente su Silicio, tramite introduzione di quantitàcontrollate di atomi di droganti nella struttura cristallina del Si, in regioniopportunamente delimitate con precisione da tecniche di mascheraturaottenute con processi fotolitografici.In alternativa al Silicio, per applicazioni a frequenze molto elevate puòessere utilizzato l’Arseniuro di Gallio (GaAs), ma il suo impiego è abbastanza poco frequente.Si parte da una fetta di silicio (wafer) tagliata da un monocristallo e siintroducono gli atomi di droganti mediante diffusione da un gas ad altatemperatura o per impiantazione mediante accelerazione degli ioni chevengono sparati sulla superfice del Si. Le aree da drogare sono individuate da opportune maschere che schermano la restante parte del Si. Su un unico wafer si realizzano moltissimi transistori o diodi che poi

venguno separati tramite taglio. I singoli chip così ottenuti vengono quindiincapsulati nei contenitori protettivi che possono essere di tipo plastico (i piùeconomici), o ceramico oppure di metallo. Il contenitore (package) lo preserva dagli agenti esterni e favorisce lo smaltimanto del caloresviluppato dal funzionamento.Le connessioni tra le regioni del Si e i piedini esterni sono fatte tramite sottilifili d’oro (bonding)I transistori singoli sono di uso sempre meno frequente, e ormai limitatoquasi esclusivamente ad applicazioni di potenza.Si utilizzano sempre più circuiti integrati

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Circuiti integrati

I circuiti integrati realizzano in forma estremamente miniaturizzata, su un unico supporto generalmente di silicio, ma talvolta anche di GaAs (arseniurodi Gallio) o isolante (SOI Silicio su Isolante), circuiti elettronici completi e anche sistemi molto complessi. Si distinguono in circuiti integrati monolitici, se realizzati su un unico supporto di semiconduttore, e circuiti integrati ibridi, in cui I singoli componenti sia attivi sia passivi sono incollati su un supportoisolante.

Si hanno sia circuiti integrati analogici (ad es. Amplificatori operazionali, regolatori di tensioni ecc.), sia digitali (come chip di memorie, microprocessori, registri ecc.) sia sistemi completi (SOC: System On Chip) misti analogici digitali come molti microcontrollori, circuiti per il controllodella potenza (smart power) ecc.

Si producono sia circuiti digitali di impiego generale sia su specifica del cliente (detti ASICs Application Specific Integrated Circuits).

La complessità dei circuiti integrabili su un unico chip cresce con leggecostante da molti anni (legge di Moore). Oggi si possono integrare più di un milione di transistori per mm2 di area di Si.

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Wafer e montaggio di un chip

Bonding

Le tecniche di fabbricazione dei circuiti integrati monolitici sono le stesseche per i singoli transistori, per cui su un unico wafer si realizzano moltissimicircuiti integrati e i singoli chip poi vengono separati tramite taglio e opportunamente incapsulati in contenitori appositi.

Il processo di bonding collega le piazzole di input output del chip ai piedinidel contenitore.

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Legge di Moore

Formulata da Moore nel 1965 questa ipotesi (chiamata impropriamente legge) prevedevache il numero di transistori integrabili su un chip potesse raddoppiare ogni 18 mesi. Questa legge si è dimostrata sorprendentemente valida per I passati 40 anni, e sembra checontinuerà a valere per molti anni ancora. In realtà il raddoppio del numero di transistoriogni 18 mesi si è avuto per i chip di memoria, mentre per i microprocessori il raddoppio è circa ogni 24 mesi.

L’efficienza della singola porta logica aumenta al diminuire delle sue dimensioni. In particolare, se l’area occupata diminuisce di un fattore 4, la porta è in grado di funzionarecorrettamente ad una velocità doppia dissipando al contempo un quarto della potenza. Pertanto, a livello dell’intero chip, si ha che:

- La densità del numero di porte logiche per unità d’area aumenta di un fattore 4.

- La densità di capacità elaborativa per unità d’area aumenta di un fattore 8.

- La densità di potenza dissipata per unità d’area rimane invariata.

Sebbene da un punto di vista fisico questa riduzione delle dimensioni dei singolicomponenti potrebbe durare ancora per diversi anni, il costo degli impianti per poterprodurre circuiti integrati sempre più complessi sta assumendo valori per cui solo pochissimi grandi gruppi industriali possono permetterserli.

A titolo di esempio l’attrezzare una nuova linea di produzione oggi costerebbe ben circa 20.000 milioni di dollari, 50.000 nel 2009. Al contrario il costo del singolo transistoreintegrato dal 1968 ad oggi si è ridotto di circa 10-7 volte, arrivando ad essere circa 100 n$.


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