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Piano Annuale Inclusione
Anno scolastico 2014- 2015
ISTITUTO COMPRENSIVO “PASCOLI” URBINO
Via Piano Santa Lucia, 11 - 61029 URBINO
Tel. 0722/329765 Tel. e Fax 350193 - e-mail [email protected]
Il P.A.I. va inteso come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza
dell'intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione
alla qualità dei risultati educativi per creare un contesto educante dove realizzare concretamente
la scuola “per tutti e per ciascuno”. Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma,
finalizzato all'auto-conoscenza e alla pianificazione , da sviluppare in un processo responsabile e
attivo di crescita e partecipazione.
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Indice
Presentazione dell’Istituto: un Istituto- tante realtà territoriali- diversi
bisogni educativi
1. Sintesi dei dati situazione alunni e loro commento
Punti di forza – criticità
2. Le risorse - Interne
- Collaborazioni esterne
Punti di forza – criticità
3. Azioni-organizzazioni a sostegno BES
3.1 I gruppi di lavoro
- Gruppo GLH -v allegato “A”
- Gruppo DSA - allegato“B”
- Gruppo GLI allargato
- Gruppo GLI operativo- allegato “C”
Punti di forza – criticità
3.2 I progetti - Laboratori
- Attività di recupero- potenziamento
- Progetto continuità
- Accompagnamenti speciali
Punti di forza – criticità
3.3 Quadro sintesi PDP
Punti di forza – criticità
4. Obiettivi di miglioramento
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Presentazione dell’Istituto
UN UNICO ISTITUTO- TANTE REALTA’ TERRITORIALI - DIVERSI BISOGNI
EDUCATIVI
L’Istituto Comprensivo “Pascoli” è sorto nell’anno scolastico 2000/2001, a seguito dei proces-si di razionalizzazione della rete scolastica, che hanno prodotto la soppressione del 1° e del 2° Circolo di Urbino e la nascita di due Istituti Comprensivi. Copre un territorio collinare piuttosto vasto, gestito da due comuni, Urbino e Petriano. Le scuole sono disseminate in realtà ambientali, socio-culturali piuttosto diversificate, dal centro storico urbinate ai paesi delle zone limitrofe: cinque plessi di scuola dell’infanzia (in via Oddi in Urbino, a Cavallino, a Trasanni, a Petriano, a Gallo); tre plessi di scuola primaria (a Gadana, a Trasanni, a Gallo di Petriano); due sedi di scuola secondaria di primo grado (a Urbino e a Gallo di Petriano). Dato importante da considerare è la caratterizzazione sociale delle famiglie: le scuole di Urbino, Gadana e Cavallino sono frequentate da bambini/e e ragazzi/e provenienti da famiglie di ceto medio, perlopiù dipendenti statali o occupati nei servizi; diversa è la situazione dei plessi periferici di Trasanni, Gallo e Petriano, dove negli ultimi venti anni si è verificato un progressivo aumento di alunni/e figli/e di immigrati. La forte presenza di immigrati è determinata dalle possibilità di lavoro che offre, o meglio offriva, la zona di Petriano e Gallo e nello sviluppo edilizio della frazione di Trasanni. Va precisato che in territorio urbinate, sul confine con il comune di Petriano, in località Ponte Armellina, è stato edificato un complesso residenziale costituito da appartamenti che risultano occupati esclusivamente da cittadini migranti (quartiere di Urbino2- località Ponte Armellina).
La popolazione del quartiere Urbino 2 si rivolge al piccolo centro di Gallo e alla frazione di Trasanni, logisticamente più accessibili, per cui i plessi e le sedi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del comune di Petriano e le scuole dell’infanzia e primaria situate nella frazione del Comune di Urbino, presentano una popolazione scolastica fortemente eterogenea, con percentuali di alunni di altra lingua e cultura, che in alcune sezioni/ classi superano il 50%.
Il flusso migratorio, dall’estero ma anche dal sud Italia, che a partire da metà anni ’90 è stato quasi ininterrotto, con l’arrivo di bambini e ragazzi anche in corso d’anno, negli ultimi anni, segnati dalla crisi economica, si è quasi fermato. Sta accadendo ora un nuovo fenomeno: spostamenti di famiglie e bambini/ ragazzi immigrati da o verso altri territori italiani, accanto a diversi rientri in Patria o trasferimenti in altri paesi europei (che talvolta non vanno a buon fine e costringono al ritorno). Si tratta quindi di una situazione particolarmente fluida e instabile; tratti che richiedono una continua revisione delle organizzazioni e progettazioni.
Il dato oramai strutturale, per le due specifiche realtà scolastiche citate, resta comunque la presenza di classi multietniche, inoltre come era prevedibile, sta aumentando anche negli altri plessi la presenza di alunni immigrati.
Ciò che ci preoccupa, dal punto di vista di educatori, sono le condizioni materiali di vita e di sicurezza dei nostri alunni/e figli di immigrati, come e dove trascorrono il loro tempo fuori dalla scuola, la loro separazione dai compagni, che non favorisce l’integrazione sociale e riduce gli effetti positivi dell’integrazione scolastica da noi perseguita.
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Nell’ultimo periodo due altri dati critici caratterizzano la vita dei nostri bambini/ragazzi: la crescente crisi dell’occupazione con conseguente povertà delle famiglie e la diffusa microcriminalità che a livello locale crea tensione nelle comunità, in particolare, di Gallo e Trasanni.
Di fronte alla frammentarietà sul territorio e alle diverse caratterizzazioni della popolazione scolastica accolta, l’Istituto utilizza la propria autonomia e progettualità al fine di definire da un lato delle linee generali di intervento condivise, dall’altro, di proporre percorsi specifici nel rispetto delle esigenze e peculiarità di ciascun plesso. La programmazione delle attività didattiche segue pertanto (come indicato nel POF) la seguente scansione:
Piano educativo- didattico generale: a livello di Istituto per individuare le mete comuni e garantire gli stessi standard di apprendimento ed i medesimi servizi.
Piano educativo -didattico di plesso: per contestualizzare a livello locale le scelte generali.
Questa scelta consente di problematizzare ed affrontare la presenza in ogni classe di bambini/ragazzi che richiedono una speciale attenzione per varie ragioni: svantaggio sociale e culturale, difficolta derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana, come sopra evidenziato, ma anche disagi di origine emotiva -relazionale, disturbi specifici di apprendimento, accanto ovviamente alla presenza di deficit. Il nostro Istituto ha scelto di riflettere e investire risorse (progetti, Gruppi GLI, funzione strumentale) per agire a favore di queste specifiche situazioni e bisogni educativi.
La circolare n. 8 del 6 marzo 2013 ci ha aiutato a meglio definire e sistematizzare il nostro “vecchio” piano di intervento.
L’INCLUSIONE rappresenta una delle prospettive che orientano il
piano dell’offerta formativa.
E’ un processo, che si riferisce alla globalità delle sfere educativa, sociale e culturale; guarda a tutti gli alunni e le alunne (indistintamente/ differentemente) e a tutte le loro potenzialità; interviene prima sul contesto, poi sul soggetto, trasformando la risposta specialistica e di emergenza, in attività ordinaria. Una scuola che include è una scuola che progetta tenendo a mente proprio tutti gli allievi che le sono stati affidati, che si muove attivamente per il proprio miglioramento organizzativo in modo che nessun bambino/ ragazzo si disperda. In questo senso “L’inclusione indica un processo a doppio senso e l’attitudine delle persone a vivere insieme, nel pieno rispetto della dignità individuale, del bene comune, del pluralismo e della diversità, della non violenza e della solidarietà, nonché la loro capacità di partecipare alla vita sociale, culturale, economica e politica “. (da : Vivere insieme in pari dignità. Libro bianco sul dialogo interculturale, Consiglio d’Europa, maggio 2008)
LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA INTERCULTURALE e per una
NUOVA IDEA DI CITTADINANZA
costituisce la nostra risposta educativa alle problematiche di convivenza che caratterizzano le nostre sezioni e classi, l’intera società.
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1. Sintesi dei dati situazione alunni BES
“Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé
tutte le possibili difficoltà educativo - apprenditive degli alunni, sia le situazioni considerate
tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale, sia quelle di deficit in specifici
apprendimenti clinicamente significativi, la dislessia, il disturbo da deficit attentivo, ad esempio, e
altre varie situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di
contesto socio-culturale, ecc. Tutte queste situazioni sono diversissime tra di loro, ma nella loro
clamorosa diversità c’è però un dato che le avvicina, e che le rende sostanzialmente uguali nel loro
diritto a ricevere un’attenzione educativo didattica sufficientemente individualizzata ed efficace:
tutte queste persone hanno un funzionamento per qualche aspetto problematico, che rende loro
più difficile trovare una risposta adeguata ai propri bisogni.”
(cfr Dario Ianes, Vanessa Macchia, La didattica per i Bisogni Educativi Speciali - Strategie e
buone prassi di sostegno inclusivo Erickson, 2008)
E’ per gli alunni con disabilità ed è prescritto dalla L 104/92 art. 13 e dal DPR 24/2/94. E’ redatto congiuntamente dagli operatori scolastici e da quelli dei servizi sociosanitari dell’ASL che sostengono l’integrazione, con la collaborazione della famiglia. La responsabilità è condivisa tra soggetti pubblici, Scuola e Servizi
Previsto dalla L170/10, serve ad esplicitare le linee didattiche che la scuola programma per questo tipo di alunni. E’ di piena competenza
della Scuola che può (non
deve) chiedere la
collaborazione di
specialisti e altri soggetti
esterni, ma ne conserva
la responsabilità e la
definizione.
La C.M. n.8- marzo 2013, estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi ai principi enunciati dalla Legge
53/2003. “…è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica….”.
PEI PDP per DSA PDP per BES
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TABELLA DATI
RILEVAZIONE DELLE SITUAZIONI RILEVAZIONE DELLE RISORSE
PDP PDP
Sedi
Totale Alunn
i
NON ITALIANI
Con DEFICI
T
Con DSA
Con BES
Drop
out
RIPETENTI Docenti
specializzati
Assistenti
educatori comunali
Personale ATA
Collaborazioni con Esperti
esterni
Ore di compresenz
a M F n. ore n. ore DSA BES
Infanzia Petriano 17 9 8 3 0 0 2 0 0 0 0 1 6 1 0 3,6
0 7
Infanzia Gallo 80 41 39 29 1 0 18 0 0 1 6 0 0 0 0 2,5
Infanzia Trasanni 39 21 18 29 1 0 5 0 0 1 25 1 8 0 0 2,5
Infanzia via Oddi 84 39 45 5 2 0 0 0 0 2 31 0 0 0 1 2,5
Infanzia Cavallino 25 11 14 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2,5
Primaria Gallo 150 72 78 57 7 7 10 0 0 6 83 2 26 1 0 18
13 21 Primaria Trasanni 57 29 28 40 1 1 7 0 2 1 12 1 15 0 0 0
Primaria Gadana 103 50 53 5 3 4 3 0 0 2 36 1 18 1 0 4
Primaria Pascoli 159 93 66 14 6 1 7 0 0 3 50 2 33 2 0 10
Secondaria Gallo 89 57 32 41 3 4 6 2 13 3 54 2 12 0 0 0 13 8
Secondaria Pascoli 151 81 70 20 4 9 11 1 3 2 36 2 24 0 0 0
totale 954 503 451 244 28 26 69 3 18 21 333 12 142 5 1 45,6 26 36
totale alunni con specifici bisogni (deficit-dsa-bes-dropout) 126
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Per la lettura dei dati I dati registrati in tabella richiedono, per essere meglio compresi, alcune precisazioni di carattere QUALITATIVO.
I dati consistenti di alcuni plessi si spiegano con la presenza di una popolazione scolastica stabilmente multietnica, come già accennato nella presentazione, con percentuali che superano il 50%. Nelle scuole dell’infanzia di Trasanni, Gallo e Petriano, così come nelle scuole primarie di Trasanni e Gallo e nella scuola secondaria di primo grado di Gallo, la presenza di allievi provenienti da altri Paesi, con lingua madre, cultura e religione differenti ha determinato la necessità di riorganizzare le pratiche educative- didattiche. In questi plessi confluiscono, quasi interamente, le risorse provenienti dall’ex art. 9 CNL, per l’attuazione di ore aggiuntive d’insegnamento, utilizzate in forma laboratoriale (orario scolastico ed extrascolastico- VEDI punto 3.2).
La tabella riporta i dati riferiti anche alle scuole dell’Infanzia. Il nostro istituto, infatti, seppure ciò non risulti indicato nella circolare n.8 -2013, ha scelto, da anni, di coinvolgere questo ordine scolastico nei progetti di educazione interculturale e di integrazione, con la distribuzione delle risorse anche a loro favore (ore aggiuntive d’insegnamento, assistenti comunali….). Questa scelta si è dimostrata proficua: il lavoro dell’inclusione assume, in quest’ordine scolastico, connotati di particolare delicatezza e avvertenza, ma anche significatività: fare interventi precoci a livello linguistico per sostenere i bambini italiani e, a maggior ragione, quelli di diversa lingua madre, ma anche a livello comportamentale, emotivo- relazionale ottiene effetti in termini di efficacia e durata nel tempo, con riscontri positivi negli ordini scolastici successivi. Le insegnanti delle scuole dell’infanzia sono ben consapevoli che i loro piccoli allievi hanno capacità di evoluzione e cambiamento sorprendenti e dunque va rivolta a tutti l’aspettativa positiva di continuo miglioramento verso l’autonomia. Per questo con cautela e senso di responsabilità vanno considerate le situazioni personali portando l’attenzione solo su quelle ritenute davvero preoccupanti, concentrandosi in particolare sui bambini dell’ultimo anno.
Punti di forza Punti di criticità
o Consapevolezza della realtà variegata
dell’istituto da parte del Collegio
Docenti, da cui deriva la decisione di
una distribuzione differenziata delle
risorse fra le varie sedi.
Conoscenza limitata, da parte di
numerosi docenti dell’istituto, della
documentazione ministeriale riferita
ai BES (linee guida, c. m.,
modulistica..). Questo aspetto “pesa”
sui dati riportati in tabella.
Tabella di rilevazione con passaggi
non chiari: da adeguare.
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2. Le risorse INTERNE
Le risorse umane - Numerosi insegnanti del nostro istituto hanno maturato negli anni una specifica
esperienza nell’affrontare l’insegnamento in classi multietniche; in particolare gli
insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria hanno imparato a curare la FASE
DELL’ALFABETIZZAZIONE.
- Possiamo contare su un nucleo di insegnanti specializzati che stanno lavorando con
continuità all’interno delle nostre scuole, consapevoli di costituire una risorsa per l’intera
classe in cui è inserito l’allievo con deficit.
- Da anni è attivo un gruppo/ laboratorio di Ricerca- Azione, centrato sull’educazione
interculturale, denominato <NUOVA IDEA DI CITTADINANZA>, che così come prevede
l’approccio di formazione adottato, conduce approfondimenti su tempi riguardanti
l’inclusione scolastica/ sociale e sperimenta e si confronta su BUONE PRATICHE
D’INCLUSIONE. Il tema affrontato quest’anno è stato: le regole, il loro senso e valore. Questi
15 insegnanti attraverso un percorso di “autoconsapevolezza culturale” curano la propria
formazione e riflettono sulla didattica quotidiana per rinnovarla. I materiali elaborati sono
messi a disposizione dei colleghi interessati.
- LO SPORTELLO D’ASCOLTO: è un servizio di counseling offerto a docenti, allievi e famiglie.
La responsabile opera nelle due principali sedi, Gallo e Urbino- Pascoli. Quest’anno la richiesta
d’intervento è stata significativa ed ha incontrato i bisogni, l’interesse e la soddisfazione dei
fruitori.
- Possiamo contare su personale ATA disposto a prendersi cura, con docenti e assistenti
comunali, dei bambini-/ragazzi che richiedono cure particolari (per la deambulazione, per
l’igiene personale).
Le risorse finanziarie
Per l’attuazione di questo piano, l’istituto attinge a tre diverse fonti:
dal F.I.S., per riconoscere il lavoro del GLI;
dal piano di assegnazione risorse finanziarie (lordo stato) ex art. 9 C.C.N.L. comparto
scuola, per l’attuazione delle ore aggiuntive d’insegnamento;
dal D.L. 104/ 2013- art.7, che assegna finanziamenti per la realizzazione del programma
sperimentale di didattica integrativa/ azioni di contrasto della dispersione scolastica,
per gli interventi di <recupero e potenziamento>.
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Punti di forza Punti di criticità
o Aver coordinato tutti gli interventi a
favore dell’accoglienza,
dell’integrazione, della lotta alla
dispersione scolastica in un UNICO
PIANO. Ciò consente una spesa
meglio organizzata e controllata.
o Il senso di appartenenza all’istituto/
istituzione porta insegnanti,
educatori, personale ATA ad
impegnarsi per il buon
funzionamento del servizio
scolastico in ogni suo aspetto.
o Le risorse finanziarie sono limitate in
rapporto alle necessità; inoltre la
tempista della loro erogazione
condiziona in modo pesante lo
sviluppo e l’attuazione dei progetti.
o Da anni non si attiva una formazione
specifica per docenti e personale
ATA.
COLLABORAZIONI ESTERNE Le collaborazioni sono, nella maggior parte dei casi, formalizzate attraverso CONVENZIONI.
Questi sono i nostri interlocutori esterni.
o ENTI TERRITORIALI: Comune di Urbino, Comune di Petriano, Gruppo Territoriale d’Ambito,
per i servizi atti a favorire i nostri interventi d’inclusione, ad es, il trasporto pomeridiano per la
frequenza dei LABORATORI, ma anche consentendo la collaborazione con i servizi di
assistenza sociale, inserendo assistenti/ educatori nelle classi.
o SERVIZIO CIVILE: giovani volontari operano in alcune delle nostre sedi scolastiche, a favore di
allievi con bisogni speciali, con deficit.
o ASSOCIAZIONI CULTURALI e di VOLONTARIATO: Caritas, Auser, CRI, per assistenza e
sicurezza negli spostamenti degli allievi; Aenigma per l’educazione alla teatralità; L’Alveare,
Porto Franco per accompagnamento educativo e nello studio pomeridiano di bambini e
ragazzi.
o CTI, che fa capo all’istituto Volponi- Urbino.
o ASL: per il sostegno agli allievi con deficit e DSA.
o UNIVERSITA’: attraverso l’invio di tirocinanti del corso di laurea di Scienze della Formazione
primaria, ma anche di Lingue; proponendo occasioni di formazione.
o Le FAMIGLIE: nella definizione reciproca del PATTO FORMATIVO, mediante incontri personali
e di classe, finalizzati alla cura dei percorsi di crescita individuali.
Punti di forza Punti di criticità
o Aver consolidato una serie di pratiche di scambio e collaborazione, nei fatti, sia con gli enti territoriali, sia con le associazioni culturali e di volontariato operanti in zona.
o Dover rinegoziare anno per anno la collaborazione con i due Comuni e il Gruppo territoriale d’Ambito richiede un impegno considerevole.
o Non avere creato RETI con altri istituti della zona.
o Il rapporto con le FAMIGLIE va maggiormente curato; è ben attivare procedure di riferimento per i docenti.
o Aver poco “utilizzato” il CTI.
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3. Azioni-organizzazioni a sostegno BES 3.1 I gruppi di lavoro
GRUPPO GLH (vedi allegati <A>)
Il GRUPPO DI PROGETTO è costituito dai 21 docenti specializzati dei tre ordini di scuola dell’Istituto, da un docente per ogni sezione e classe in cui sono inseriti allievi con deficit (n. 30). Inoltre ne fanno parte i genitori, i referenti territoriali e l’assistente sociale U.M.E.E. territoriale. Il nostro istituto ha aderito all’ACCORDO DI PROGRAMMA per l’inclusione scolastica degli alunni disabili della Provincia di Pesaro e Urbino, stipulato tra MIUR, Ufficio VII Ambito Territoriale per la Provincia di Pesaro e Urbino, Ambiti Territoriali Sociali 1 - 3 - 4 - 5 - 6 – 7, Provincia di Pesaro e Urbino, Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche, Area Vasta 1, aa. ss. 2014/15 – 2018/2019; ne rispetta le indicazioni di senso e le procedure. La modulista in uso è stata rielaborata a partire dai “modelli provinciali” e consiste in:
o Relazione di sintesi delle osservazioni o Diagnosi Funzionale o PDF profilo dinamico funzionale o P. E. I. scolastico (cartaceo e in file) o Progetto Permanenza.
Le FINALITA’ del gruppo di progetto sono state così definite:
- Favorire l’integrazione scolastica - Informare famiglie e docenti sui servizi offerti dal territorio/ enti a favore dei
bambini diversamente abili - Monitorare andamento incontri con U. M. E. E. - Verificare il grado di realizzazione P. E. I. scolastici - Formulare le richieste per integrare ore di sostegno o confermarle per il successivo
anno scolastico, entro il mese di febbraio - Distribuire le ore di sostegno assegnate all’istituto ad inizio anno, in base alla gravità
dei bambini, al loro tempo scuola e al numero di docenti specializzati presenti - Coordinare i docenti specializzati, dare indicazioni/ informazioni su documenti da
compilare, tempi e modi e caratteristiche registro per il sostegno (cartaceo/ informatico)
- Rispondere alle richieste di aiuto e risolvere eventuali problematiche esposte dalle famiglie, dai docenti e dalle assistenti comunali scolastiche
- Decidere quali alunni del nostro istituto faranno l’incontro di coordinamento con il neuropsichiatra U. M. E. E. per il P. E. I. scolastico.
Il gruppo è riuscito quest’anno a riunirsi solo due volte; questo ha pregiudicato l’efficacia degli scambi e delle collaborazioni. Per la referente non è stato agevole seguire lo sviluppo dei vari P. E. I. scolastici, così come il rispetto delle procedure definite a livello d’istituto. Da parte dei docenti sono state avanzate difficoltà nel gestire diverse situazioni, per la scarsità di ore a disposizione, ma anche la limitata collaborazione da parte dell’ U. M. E. E. (la situazione di numerosi alunni non è stata supervisionata, per mancanza di disponibilità a livello di tempo).
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GRUPPO DSA (vedi allegati <B>)
Il Gruppo Tecnico era quest’anno composto da12 elementi ed ha proseguito nello sviluppo delle linee di lavoro tracciate negli scorsi anni. A partire dall’anno scolastico 2010/2011 è stato promosso dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Pesaro Urbino il Progetto “Spider: prassi innovativa per la gestione integrata dei Disturbi Specifici di Apprendimento nella Provincia di Pesaro e Urbino”. Tale progetto è stato strutturato a partire dall’individuazione della “necessità di intervenire in modo integrato e interistituzionale al fine di sostenere il successo scolastico e formativo degli alunni con DSA in modo adeguato e funzionale ai bisogni in un’ottica di valorizzazione dei punti di forza.” (ACCORDO DI RETE PROPT. N. 6741/a. 36.B DEL 8 LUGLIO 2010).
Il nostro istituto ha aderito al Progetto Spider costituendo, come previsto, un Gruppo Tecnico per la Scuola Secondaria di I grado ed un Gruppo Tecnico per la Scuola Primaria, formato da un docente tutor, un docente specializzato per il sostegno e un docente per ciascun ambito disciplinare: linguistico, lingue straniere, logico-matematico, antropologico. È stato avviato un piano di formazione a partire da settembre 2011. Ai docenti formati delle scuole aderenti è stata chiesta la “restituzione” della formazione all’interno dei Collegi Docenti in modo da garantire la diffusione il più capillare possibile delle informazioni e dei contenuti relativi all’alunno con DSA e all’adattamento didattico volto all’integrazione. Una parte della formazione ha riguardato l’individuazione dei casi sospetti attraverso la somministrazione di prove standardizzate. L’uso di queste nella “valutazione” di eventuali atipie nel processo di apprendimento nasce dall’esigenza di essere più puntuali ed accurati. Tra gli strumenti standardizzati ci sono state presentate le Prove MT che tuttora vengono utilizzate nelle classi seconde della Scuola Primaria e nelle classi prime della Scuola Secondaria. In questo anno scolastico l’istituto ha aderito alla realizzazione del progetto proposto dal personale esperto del servizio psico – pedagogico della “Scuola per Tutti” (con sede in Urbino), a seguito di un Protocollo d’intesa tra l’Unione dei Comuni della Valle del Metauro, l’Ambito Territoriale Sociale IV e il Distretto Sanitario Urbino – Urbania: PROGETTO DYSLEXIA- progetto integrato sui Disturbi Speciali dell’Apprendimento. Il progetto aveva la durata di questo anno scolastico; ha riguardato gli alunni delle classi seconde delle Primarie Pascoli e Gallo.
Si propone un modo diverso di fare lo screening: 1. vede il coinvolgimento delle famiglie che, se aderiscono, devono compilare una checklist sui
propri figli; 2. anche i docenti devono compilare una checklist sulla base delle osservazioni e delle valutazioni
riguardanti i loro alunni; 3. le checklist vanno poi inserite nel sistema Web in una piattaforma creata appositamente;
4. il sistema elabora i dati ed individua il grado di rischio di DSA (nullo, lieve, moderato, grave);
5. il personale specializzato della Scuola per Tutti dopo averne stabilito l’opportunità con i docenti di classe, somministrano dei test specifici e predispongono una relazione su ciascun soggetto “esaminato”;
6. i docenti di classe e il personale specializzato consegnano la relazione alla famiglia;
7. nei casi in cui si conferma un “rischio importante” il Distretto Sanitario garantisce l’emissione della diagnosi entro 60 giorni dal ricevimento della documentazione.
Vanno evidenziati come dati positivi l’interesse, il desiderio di scambio e la condivisione che hanno caratterizzato i componenti il gruppo, finalizzato a individuare strategie e materiali.
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In collaborazione con il vicario prof. Antonelli è stato realizzato uno spazio specifico nel sito della scuola dove collocare le elaborazioni del gruppo e i materiali raccolti, in modo da renderli accessibili a tutti. Le difficoltà sono dipese dalle scarse risorse a disposizione; soprattutto è emersa la difficoltà ad applicare nelle classi, al meglio, le linee d’intervento concordate, a causa delle limitate ore di contemporaneità. Una pratica didattica inclusiva nei confronti dei soggetti con DSA richiede infatti attenzioni mirate, accanto ovviamente a una riorganizzazione delle programmazioni di classe.
GRUPPI GLI (vedi allegati <C>) Di fatto un gruppo per l’inclusione esisteva nel nostro istituto da vari anni, seppure
chiamandosi COMMISSIONE ACCOGLIENZA.
Da tempo, infatti, come già accennato, ci eravamo resi conto che era necessario un osservatorio
d’istituto, finalizzato a monitorare le situazioni presenti fra gli allievi a noi affidati e a raccogliere i dati
su cui basare e coordinare gli interventi di accompagnamento, tenendo conto delle risorse (umane e
finanziare) a disposizione sia all’interno dell’istituto, che all’esterno (famiglie- servizi comunali-
esperti…). Questo in relazione all’aumento significativo e diffuso fra i nostri studenti di situazioni di
disagio o difficoltà (di carattere personale, familiare, sociale, culturale), anche in fase precoce (nella
scuola dell’infanzia), e del rischio di dispersione scolastica (in particolare fra gli studenti delle due
scuole secondarie di primo grado).
Per funzionalità operativa, ottimizzando le scarse risorse del F.I.S. disponibili per questo
ambito d’intervento, abbiamo dato al gruppo due forme: GLI- allargato, in azione sul fronte
del monitoraggio e dell’analisi dei problemi; GLI- operativo, più ristretto per procedere,
appunto operativamente nella elaborazione e diffusione di strumenti di lavoro. Alla Funzione
Strumentale (area 3) è stato assegnato il compito di mantenere uno stretto rapporto fra
questi due livelli di lavoro.
GLI allargato: è costituito da: o Dirigente Scolastico o Funzione Strumentale di riferimento o un rappresentante per ogni PLESSO (comprese le scuole dell’infanzia) o il referente gruppo GLH o il referente gruppo DSA o un assistente amministrativo E’ prevista la presenza dei responsabili delle Amministrazioni Comunali di Petriano ed Urbino, in alcune fasi di lavoro- Dott. Bramante Adriana (comune di Urbino), Dott. Volpini (comune di Petriano)- e/o delle Assistenti Sociali in servizio presso gli enti locali. Questa COLLABORAZIONE, che coinvolge i i due Comuni di Petriano e Urbino, e il Gruppo d’ambito Territoriale, basata su scambi di informazioni e sostegno ai reciproci interventi, si è consolidata negli anni, dimostrandosi particolarmente proficua.
Finalità:
Contestualizzare le indicazioni ministeriali riferite all’inclusione di bambini/ ragazzi con bisogni educativi speciali (BES).
Elaborare materiali e definire prassi a sostegno dei processi di inclusione, da proporre e condividere con tutti i docenti.
Creare collaborazioni e scambi con altri istituti, del territorio, sulle questioni riferite all’inclusione scolastica e sociale degli allievi dell’istituto.
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Obiettivi Avere un quadro complessivo delle situazioni di difficoltà, degli allievi, differenziate in
base a: deficit, disturbi specifici, bisogni speciali; predisporre materiali (di rilevazione, didattici) indicazioni metodologiche e azioni di
supporto per il team docente accogliente al fine di consentire l’elaborazione di percorsi di lavoro individualizzati/ personalizzati: un “modello” di Piano Didattico Personalizzato; strumenti compensativi e misure dispensative…;
raccogliere, documentare e valutare gli interventi didattico -educativi posti in essere, al fine di migliorare, nell’anno successivo, l’utilizzo delle risorse (umane, organizzative, finanziarie, ambientali…….).
GLI operativo: è costituito da soli sei docenti:
o Ins. Antonelli Luciano, ins. Sc. Sec.1°, vicario
o Ins. Patrizia Pediconi, sc. primaria, referente gruppo DSA, o Ins. Roselli Luigina, sc. infanzia o Ins. Iacomucci Laura, sc. primaria o Ins. Magi Marcello, sc. primaria o Ins. Massaro Paola, sc. Primaria, Funzione Strumentale - Area 3 (coordinatrice)
Finalità:
Contestualizzare le indicazioni ministeriali riferite all’inclusione di bambini/ ragazzi
con bisogni educativi speciali (BES). Elaborare materiali e definire prassi a sostegno dei processi di inclusione, da proporre e
condividere con tutti i docenti. Creare collaborazioni e scambi con altri istituti, del territorio, sulle questioni riferite
all’inclusione scolastica e sociale degli allievi dell’istituto.
Obiettivi Avere un quadro complessivo delle situazioni di difficoltà, degli allievi, differenziate in
base a: deficit, disturbi specifici, bisogni speciali; predisporre materiali (di rilevazione, didattici) indicazioni metodologiche e azioni di
supporto per il team docente accogliente al fine di consentire l’elaborazione di percorsi di lavoro individualizzati/ personalizzati: un “modello” di Piano Didattico Personalizzato; strumenti compensativi e misure dispensative…;
raccogliere, documentare e valutare gli interventi didattico -educativi posti in essere, al fine di migliorare, nell’anno successivo, l’utilizzo delle risorse (umane, organizzative, finanziarie, ambientali……..).
Il doppio livello GLI- allargato e GLI- operativo si è rivelato funzionale ed efficace; ogni
componente dei due gruppi ha partecipato in modo costruttivo.
Il GLI allargato, composto da un referente per ogni sede scolastica, si è incontrato tre volte,
cercando di interpretare e valutare l’applicabilità delle indicazioni ministeriali in rapporto al
nostro contesto. I componenti si sono fatti carico di sensibilizzare e diffondere fra i colleghi
tali indicazioni, ma anche di mediare l’utilizzo dei nuovi strumenti elaborati (griglie di
rilevazione e PDP). Va detto- ed è una criticità non di poco conto- che alcuni fra loro hanno
trovato limitata disponibilità di ascolto e collaborazione da parte dei colleghi, sia nel momento
della raccolta dei dati (specificazione delle situazioni BES), ancor più nel momento di
proposta di utilizzazione del PDP (in particolare, quando riferito a situazioni BES
temporanee). Per il GLI- allargato l’incontro con le Assistenti Sociali dei due comuni si è
confermato un confronto utile, per il passaggio di informazioni, ma anche per l’integrazione
delle reciproche competenze d’intervento, nei confronti di alcune situazioni famigliari difficili.
14
Il GLI operativo, costituito da soli sei docenti, si è impegnato a tradurre le indicazioni
ministeriali di bambini/ ragazzi con bisogni educativi speciali (BES), mediante l’elaborazione
di materiali e procedure a sostegno dell’inclusione scolastica e sociale dei nostri allievi/e. Il
gruppo si è preoccupato di raccogliere e interpretare i dati, così da avere un quadro
complessivo delle situazioni di difficoltà degli allievi, differenziate in base a: deficit,
disturbi specifici, bisogni speciali transitori. Si è impegnato- così come il Ministero richiede- a
far confluire dati, attività /progetti, criticità, prospettive…..nel PAI- piano annuale per
l’inclusione, indicando aspetti da migliorare e curare nel futuro.
Punti di forza Punti di criticità
GLH: poter contare, come riferimento, su un
ACCORDO di PROGRAMMA a livello provinciale.
Gr. DSA: - la collaborazione tra i docenti, interessati nel trovare strategie efficaci, materiale compensativo (mappe concettuali, tabelle, schemi, programmi informatici); - la condivisione di scelte sulle modalità di valutazione degli alunni con DSA; - un’area riservata nel sito della scuola dove è stato inserito tutto il materiale utile raccolto in questi anni.
GLI:
- l’ORGANIZZAZIONE, ovvero, il doppio livello di lavoro (gruppo allargato e ristretto) e il coordinamento della FS , con i responsabili gruppo DSA e gruppo GLH;
- partecipazione costruttiva dei componenti;
- collaborazione con le Assistenti Sociali comunali.
GLH: scarsità di risorse economiche e numero insufficiente degli insegnanti di sostegno a favore degli alunni con disabilità.
Difficoltà di comunicazione che coinvolgono docenti e famiglie nei riguardi degli operatori del servizio socio-sanitario.
Gr. DSA:
- poco materiale di supporto a disposizione dei docenti; - mancanza di compresenza tra docenti che permetterebbe una parte di didattica mirata; - poche risorse economiche per acquistare materiale didattico strutturato.
GLI:
- non aver definito con chiarezza a inizio anno, come Collegio Docenti, la linea d’indirizzo a cui poi ogni insegnante andava invitato ad attenersi; ne è conseguita una partecipazione poca attenta da parte di un buon numero di colleghi sia nella rilevazione dati che nell’utilizzo della modulistica approntata;
- la non sufficiente attenzione al RAPPORTO CON LE FAMIGLIE, prevedendo momenti e modalità comunicative adeguati, per fare sì che il patto educativo funzioni e diventi costruttivo, finalizzato all’inclusione scolastica e sociale di ciascun allievo a noi affidato;
-scarsa presenza del CTI;
- limitati scambi/ confronto con altri istituti del territorio.
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3.2 I PROGETTI
SOSTEGNO ALLA LINGUA – SOSTEGNO ALLO STUDIO
Questa progettazione, che si rivolge a bambini/e, ragazzi/e italiani e stranieri, mira: - all’inclusione di tutti i soggetti; - all’offerta di pari opportunità di crescita per ciascun bambino/a; - a qualificare l’offerta formativa in rapporto alle caratteristiche della popolazione
scolastica. I progetti sono stati organizzati da docenti del nostro istituto, coordinati dalla Funzione Strumentale, attingendo ai finanziamenti ex art. 9 C.N.L.
A livello organizzativo, ogni plesso/sede, condividendo le finalità e gli obiettivi, ha poi contestualizzato le modalità di svolgimento e di organizzazione degli interventi (in particolare: calendario e orari).
Rispetto alla verifica e valutazione, queste sono le modalità adottate: Per allievi di sc. Primaria e secondaria di 1° grado DALLE OSSERVAZIONI/ ANNOTAZIONI + PROPOSTA DI SCHEDE OPERATIVE
- Miglioramento delle capacità comunicative individuali.
- Miglioramento della capacità di analisi e comprensione di testi specifici.
- Miglioramento dei comportamenti in rapporto alle situazioni e ai contesti.
Per allievi di scuola dell’infanzia DALLE OSSERVAZIONI/ ANNOTAZIONI + PROPOSTA DI ATTIVITA’ FINALIZZATE Miglioramento delle capacità espressive e comunicative.
Come documentazione delle esperienze sono stati previsti
LIVELLO DIDATTICO Elaborazioni collettive/ di gruppo: cartelloni, video, prodotti multimediali o in supporto
informatico. LIVELLO ISTITUZIONALE
Verbali dei vari incontri di programmazione/progettazione. Verbali degli incontri del gruppo docente che conduce i Laboratori Linguistici (stesura a cura
della referente/ F. Strumentale) Verbali delle ore aggiuntive di insegnamento e di Laboratorio Linguistico (redazione da parte di
ogni docente che effettua le ore). Relazione consuntiva da parte dei Coordinatori del Progetto e/o dei Collaboratori delle sedi
coinvolte con indicazioni, richieste e/o proposte/suggerimenti per il proseguimento della progettazione nel corso dell’anno (finanziamenti permettendo).
Verbali gruppo GLI – OPERATIVO redatti dalla Funzione Strumentale.
OSSERVAZIONE: questa organizzazione si è andata consolidando nel tempo; ogni anno vengono confermate le modalità risultate efficaci, intervenendo a modificare gli aspetti critici. Va ricordato che questa progettazione vede la diretta collaborazione dei due Comuni, nello specifico, per le spese di trasporto (in orario pomeridiano) e delle famiglie con cui viene stabilito un patto di corresponsabilità educativa (si impegnao a far rientrare i propri figli a scuola nel pomeriggio).
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Si passa ora alla presentazione dei vari livelli/interventi progettuali
PROGETTO <SOSTEGNO LINGUISTICO E ALL’INCLUSIONE >nelle Scuole
dell’Infanzia
E’ rivolto a bambini/e di altra lingua madre e/o che manifestano disagio (di
adattamento, a livello comportamentale, emotivo….)
- sede TRASANNI: allievi n. 12 –insegnanti n.3 - sede PETRIANO: allievi n. 5– insegnanti n.1 - sede GALLO: allievi n. 18– insegnanti n.3
Obiettivi:
Imparare a socializzare e comunicare con gli altri, affrontando situazioni (di gioco e
attività) diversificate.
Adattarsi al contesto scolastico, come primo luogo di scambio e condivisione.
PROGETTO <PRONTO INTERVENTO>
Riguarda alunni di scuola primaria e secondaria, figli di immigrati, da poco arrivati o
rientrati (dopo un lungo periodo/ estivo di ritorno al paese d’origine) nel nostro territorio:
- sede PASCOLI: allievi n. 5 –insegnanti n.1 - sede GALLO: allievi n. 3–insegnanti n.1
Obiettivi:
Interventi per sostenere l’inserimento nelle classi di alunni, figli di immigrati, da poco arrivati nel nostro territorio, fornendo indicazioni e informazioni.
Interventi linguisti di primo livello: LA LINGUA STRUMENTALE. Interventi per sostenere il reinserimento nelle classi di alunni che sono rientrati nelle
terre di origine permanendovi a lungo.
PROGETTO <LABORATORI POMERIDIANI>
SOSTEGNO ALLO STUDIO
I soggetti a cui è rivolto sono bambini e ragazzi (scuola primaria e secondaria) italiani e
immigrati che, su indicazione dei docenti di classe, hanno bisogno di essere supportati
sia linguisticamente, sia ad affrontare lo studio di testi specifici/ complessi.
- Sede PASCOLI: un gruppo (primaria e secondaria), allievi n. 16- –insegnanti n.1 - sede TRASANNI: due gruppi (primaria), allievi n. 18 - –insegnanti n. 2 - sede GALLO: tre gruppi (primaria e secondaria), allievi n. 59– insegnanti n.3
Obiettivi:
(per allievi di altra lingua madre)
1) Apprendere la lingua italiana come L2: LIVELLI individuati
interlingua (pre- basica, basica, post-basica)
strumentale (ITALBASE)
dello studio (ITALSTUDIO)
(per allievi italiani e non, con difficoltà di apprendimento)
2) Imparare a studiare e rielaborare le conoscenze, in forma comunicativa (orale e scritta.)
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Punti di forza Punti di criticità
La FORMA LABORATORIALE si conferma come la più adeguata a sostenere i bambini/ ragazzi, offrendo situazioni di apprendimento alla “loro portata”, motivanti.
Il progetto <Pronto intervento> (nelle mattinate) si dimostrato efficace per tempi e modalità di sviluppo.
I ragazzi delle scuole secondarie hanno frequentato con meno costanza e partecipazione positiva il LABORATORIO pomeridiano, sia nella sede Pascoli, che a Gallo.
Non aver potuto svolgere gli incontri di programmazione ha penalizzato il confronto fra gli insegnanti conduttori dei laboratori e la possibilità di definire un migliore “orizzonte progettuale”.
Gli scambi con i docenti di classe (in particolare della scuola secondaria di primo grado) sono stati troppo limitati; inoltre la partecipazione e i risultati dei percorsi laboratoriali devono essere presi in considerazione nei consigli di classe, nel momento delle valutazioni.
Progetti RECUPERO- POTENZIAMENTO Questi interventi costituiscono AZIONI DI CONTRASTO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA, sono tentativi di didattica integrativa (ai sensi del’art. 7 del D.L. 104/ 2013- con finanziamenti specifici), che abbiamo deciso di rivolgere in maniera specifica agli allievi delle scuole secondarie di primo grado. Nel nostro istituto, infatti, il rischio dispersione riguarda i ragazzi, in particolare, figli di immigrati, che scoraggiandosi davanti alle difficoltà di apprendimento tendono ad assentarsi frequentemente. Si crea, in alcune situazioni, un circuito vizioso che può portare alla bocciatura ripetuta. Ci preoccupano, in particolare, i ragazzi con un’età vicina ai sedici anni propensi ad abbandonare l’impegno scolastico. La loro INCLUSIONE è tra le più impegnative e difficili.
Le attività svolte in orario extrascolastico, cercando di motivare alla partecipazione, sono state così organizzate:
fase di autovalutazione dei bambini/ ragazzi: "mi trovo in difficoltà in...." Individuazione delle situazioni da sostenere Comunicazione alle famiglie e proposta d'intervento (necessità, orario/ calendario) Formazione dei gruppi di lavoro (distinti per ambito disciplinare/ materie) Attività in orario pomeridiano
Gli interventi, dal mese di marzo in poi, con cadenza settimanale, hanno riguardato lo studio della matematica e della lingua italiana, con lo scopo di sostenere e recuperare le COMPETENZE DI BASE. Si è proceduto con:
Attività individualizzate e per piccolo gruppo per il recupero delle
Problem –solving
compiti di realtà
Ci si è avvalsi dell’uso delle LIM, di strumenti informatici, di una piattaforma on linee di
mappe concettuali.
18
Punti di forza Punti di criticità
Aver integrato questi interventi nel PIANO generale d’INCLUSIONE, connotandoli in maniera specifica (recupero delle competenze di base).
Non aver integrato questi interventi, a causa dei limite risorse finanziarie, con altre attività centrate sull’ORIENTAMENTO (come già fatto in passato).
Progetti di CONTINUITA’ Da diversi anni, nel nostro Istituto esiste un gruppo di lavoro che si occupa della Continuità con la finalità di trovare ed usare forme di raccordo pedagogico, organizzativo e didattico sia per favorire un passaggio graduale, sereno, non traumatico, da un ordine di scuola all’altro, sia per promuovere ambiti di progettazione comune e condivisa in verticale. Si tratta dunque di una progettazione che favorisce l’INCLUSIONE di ogni allievo in momenti particolarmente impegnativi e di cambiamento della propria storia scolastica. Il gruppo CONTINUITA’ è formato da un docente per ciascun plesso di Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado. Opera su più livelli:
- progetta esperienze di continuità tra gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria
ed i docenti e gli alunni della Scuola secondaria di primo grado per permettere loro di conoscere e cominciare ad orientarsi nel nuovo contesto educativo. Per i ragazzi accoglienti è l’occasione per raccontare la propria esperienza scolastica e trasmettere il proprio vissuto. Gli alunni delle quinte accolti nel corso del seguente anno scolastico sono stati 86.
- In accordo con l’altro Istituto Comprensivo presente nel Comune di Urbino, Volponi, partecipa ad una commissione di continuità territoriale che vuole raccordare i due Nidi con tutte le Scuole dell’Infanzia del territorio queste ultime con tutte le Scuole Primarie. L’obiettivo è garantire ai bambini il diritto di avere un percorso formativo completo a livello psicologico, pedagogico e didattico. Si condividono i principi con i quali promuovere il benessere del bambino e si organizzano esperienze di continuità/accoglienza degli iscritti al primo anno della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. Nel corso del seguente anno scolastico gli alunni accolti nei plessi di Scuola Primaria sono stati 87. I bambini che passano dai Nidi alle Scuole dell’Infanzia sono 17. Viste però le difficoltà ad organizzare giornate di accoglienza, sia per la mancanza di compresenza tra le docenti delle Scuole dell’Infanzia, sia per l’impossibilità delle educatrici dei nidi ad accompagnare i bambini, si è scelta una diversa modalità di “passaggio”: le educatrici dei Nidi hanno consegnato ad ogni bambino/famiglia e ad ogni scuola dell’Infanzia accogliente un gioco costruito da loro (“Il gioco delle scatole” e “La tombola dei colori”). Dopo averlo usato in famiglia nel periodo estivo, i bambini lo ritroveranno nella loro scuola.
Punti di forza Punti di criticità
Il confronto professionale tra docenti e la capacità di collaborazione.
L’ingente riduzione del FIS ha compromesso la realizzazione completa di tutte le attività di continuità.
19
ACCOMPAGNAMENTI SPECIALI
Nel nostro istituto sono presenti alcuni BAMBINI ADOTTATI. Le loro storie vengono raccolte e seguite con particolare attenzione da parte degli insegnanti che li hanno in affidamento.
Ci siamo avvalsi delle indicazioni fornite nelle LINEE D’INDIRIZZO PER FAVORIRE LO STUDIO DEGLI ALUNNI ADOTTATI- Prot. n. 7443, 18 dicembre 2014. “Occorre considerare che alla condizione adottiva non corrisponde un’uniformità di situazioni, e quindi di bisogni, e che i bambini adottati possono essere portatori di condizioni molto differenti che, se poste lungo un continuum, possono andare da un estremo di alta problematicità ad un altro di pieno e positivo adattamento. Non è raro, infatti, incontrare soggetti che presentano benessere psicologico e performance scolastiche nella media, se non addirittura superiori. È, pertanto, molto importante non avere pregiudizi e non dare per scontata la presenza di problematicità nei minori adottati. Ciò detto, è innegabile che all’essere adottato siano connessi alcuni fattori di rischio e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati, affinché sia possibile strutturare una metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere di questi alunni sin dalle prime fasi di ingresso in classe, nella convinzione che un buon avvio sia la migliore premessa per una positiva esperienza scolastica negli anni a venire.” Queste considerazioni/indicazioni presenti in quel documento, ben rappresentano le situazioni dei bambini da noi accolti e, nello stesso tempo, sono un riferimento che orienta le scelte e azioni del nostro Istituto.
Frequentano il nostro Istituto alcuni ALLIEVI CON PARTICOLARI PATOLOGIE: - 1 alla scuola dell’infanzia - 3 alla scuola primaria
- 2 alla scuola secondaria di primo grado.
Sono stati definiti comportamenti e azioni che gli insegnanti di sezione/ classe devono tenere, in collaborazione con le famiglie e con i medici specialisti che hanno in carico questi bambini/ ragazzi. In nessun caso è stata necessaria l’istruzione domiciliare.
Obiettivi perseguiti:
favorire nei bambini e ragazzi affetti da patologie un'esperienza scolastica il più possibile serena, sovrapponibile a quella dei loro compagni, garantendo il diritto allo studio attraverso la normale integrazione nella comunità scolastica
progettare contesti scolastici accoglienti per ciascuna patologia a livello di ambienti, spazi, tempi, materiali, relazioni interne ed esterne
creare una cultura della responsabilità nel prendersi cura dei problemi connessi alle patologie, superando il concetto della delega agli specialisti
sviluppare una rete di scambi informativi stabili tra le diverse istituzioni, che, a diverso titolo, si occupano di questi bambini/alunni; tutto ciò nel rispetto delle specifiche competenze che possono e debbono integrarsi.
20
3.3 Quadro sintesi PDP
“Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico- strumentale. La Direttiva ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia. (c.m.n.8, 6 marzo 2013)
Il PDP per i bambini/ragazzi con DSA (vedi ALLEGATO B), è oramai in uso da qualche anno; viene sottoscritto dalle famiglie come richiesto.
Il modello PDP (per BES temporanei- vedi ALLEGATO C) è stato composto da più blocchi componibili fra loro, ma anche ampliabili a seconda delle situazioni e necessità.
Il modello è stato quest’anno proposto in prova, vale a dire che ogni docente è stato invitato a provarne l’uso e ad indicarci i passaggi poco utili e/o non chiari.
Punti di forza Punti di criticità
La struttura del PDP (BES temporanei) è ben adattabile ai vari ordini scolastici e alle situazioni dei singoli alunni.
Non ci è pervenuto alcun suggerimento, per migliorare il modello PDP (BES temporanei) elaborato.
PDP PDP
DSA BES
0 7
13 21
13 8
26 36
21
4. Obiettivi di miglioramento
Organizzazione di un’aula attrezzata con ausili specifici, considerandola uno spazio a disposizione di tutti
Creazione area riservata BES nel sito della scuola, una sorta di spazio- archivio per materiali operativi, dove raccogliere: la modulistica, postare gli avvisi e le informazioni utili; soprattutto fare memoria, mettere da parte e a disposizione i materiali didattici, la documentazione delle BUONE PRATICHE sviluppate negli anni.
Percorsi di formazione e aggiornamento per gli insegnanti, verificando le risorse interne e facendo capo alle disponibilità del CTI . Criteri di scelta:
- attività di formazione/ autoformazione per la diffusione, adozione e maggiore condivisione degli strumenti elaborati per la raccolta dati e l’accompagnamento dei processi d’inclusione;
- una formazione comune a tutti i docenti dell’istituto che possa supportare la continuità educativa e didattica ed individuare dei principi comuni con i quali ricercare e promuovere il benessere di ogni bambino e ragazzo;
- iniziative riguardanti l’aggiornamento delle metodologie e degli strumenti didattici affinché l’organizzazione delle lezioni possa motivare gli alunni e favorire la loro inclusione: tutoring, gruppi di lavoro, problem- solving…………
Questionari online per raccolta dati BES e PDP, per snellire le procedure e abbreviare i tempi di rilevazione.
Confronto sulle strategie di valutazione coerenti con le pratiche inclusive: parte del PDP da elaborare, dopo momenti di discussione e condivisione del Collegio Docenti (gruppi di studio specifici). Riflessione e progettazione sulla questione <BOCCIATURE >, da contestualizzare nell’ambito delle iniziative per l’ORIENTAMENTO.
Sensibilizzazione e coinvolgimento delle famiglie attraverso incontri informativi, a livello assembleare (ad es. cos’è la dislessia ecc…….), ma anche attraverso colloqui personali.
23
ALLEGATO <A>
Per la modulista in adozione presso il nostro istituto,
rimandiamo alla consultazione dell’ACCORDO DI PROGRAMMA
PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI DELLA
PROVINCIA DI PESARO E URBINO, stipulato tra MIUR, Ufficio VII Ambito
Territoriale per la Provincia di Pesaro e Urbino, Ambiti Territoriali Sociali 1 - 3 -
4 - 5 - 6 – 7, Provincia di Pesaro e Urbino, Azienda Sanitaria Unica Regionale
Marche, Area Vasta 1, aa. ss. 2014/15 – 2018/2019
annotiamo l’elenco e il link di accesso:
o Relazione di sintesi delle osservazioni o Diagnosi Funzionale o PDF profilo dinamico funzionale o P. E. I. scolastico (cartaceo e in file) o Progetto Permanenza.
www.provincia.pu.it/.../Accordo_Programma_def_07072014_1_
24
ALLEGATO <B>
PDP
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PER ALUNNI CON DSA
Istituzione scolastica
……………………………………………………
A.S. …………
25
ELEMENTI CONOSCITIVI DELL’ALUNNO
Dati anagrafici
Nome e Cognome
Luogo e data di nascita
Classe
Sezione
Insegnante referente /
Coordinatore di classe
Eventuali ripetenze
(anno scol. – scuola)
Composizione nucleo familiare
Nome e Cognome
dei genitori
Indirizzo
Telefono
26
Dati clinici
Diagnosi clinica sintetica
Tipologia del disturbo
Dislessia
Comprensione del testo
Disortografia
Disgrafia
Discalculia
Grado del disturbo
Lieve
Medio
Severo
Data di rilascio della diagnosi
Centro Pubblico / Struttura abilitata / Specialista che ha rilasciato la diagnosi
Interventi riabilitativi pregressi
Logopedia
Riabilitazione neuro-cognitiva
Altri interventi
Specialista di riferimento
Durata
Interventi riabilitativi in atto
Logopedia
Riabilitazione neuro-cognitiva
Altri interventi
Specialista di riferimento
Giorni
Orario
27
Osservazione dell’alunno
Lettura
Velocità Lento Adeguato
Accuratezza Molti errori Numero errori accettabile Adeguato
Scrittura (Ortografia) Numerosi Livello adeguato
Scrittura (Grafia)
Calcolo (accuratezza e velocità nel calcolo a mente e scritto)
Conteggio reverse Automatizzato Non automatizzato
Fatti aritmetici Automatizzati Non automatizzati
Algoritmo del calcolo Automatizzato Non automatizzato
Letto - scrittura del numero Acquisita Non acquisita
Comprensione del testo
Comorbilità
Disprassia Deficit di attenzione e iperattività Vulnerabilità psicologica (ansia da prestazione, ansia generalizzata, disturbo del comportamento, depressione reattiva) Oppositività Altro ...............
Difficoltà visuo- spaziali Sì No
Memoria di lavoro Carente Adeguata
Attenzione Carente Adeguata
Bilinguismo Sì No
Punti di forza
Punti di debolezza
28
Informazioni dalla Famiglia
utilizzati dall’alunno (processo di
personalizzazione) STRUMENTI COMPENSATIVI
utilizzati per tutta la classe
(processo di normalizzazion
e)
formulari
formulari matematici
formule chimiche
formulari delle discipline tecniche
………………………………..
tabelle
dei valori posizionali delle cifre
delle operazioni
tavola pitagorica
delle unità di misura
della scomposizione in fattori primi
degli indicatori cronologici
dei verbi in L1/L2
dei verbi in L1/L2
linea del tempo
tavola periodica degli elementi
…………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………….……….
mappe/schemi riepilogativi sia per la produzione scritta che orale
cartine geografiche e storiche tematiche
schemi di sviluppo per la produzione scritta
INTERVENTO DIDATTICO METODOLOGICO
29
vocabolari digitali
immagini per la comprensione del testo in L1/L2
calcolatrice/calcolatrice parlante
libri digitali
audiolibri
libri con testo ridotto (anche per la narrativa)
registratore
presentazioni in power point sia per la produzione scritta che orale
penne con impugnatura speciale ergonomica
computer con:
programmi di video-scrittura con correttore ortografico (es. Microsoft Word / Open Office Write)
sintesi vocale (es. Carlo II / Alpha Reader / BalaBoolka)
programmi per l’elaborazione di mappe e schemi (es. Super mappe – Cmap tools-VUE – Freemind - …)
programmi per geometria e/o disegno tecnico (es. Photoshop – Autocad – Wincad – Google Sketchup – Geogebra - Cabri geomètre)
programmi per il calcolo e creazione di tabelle e grafici (es. Excel – Calc)
……………………………………………………………………………………………………
Altro …………………………………………………………………………………….………
adottate per l’alunno (processo di
personalizzazione)
STRATEGIE COMPENSATIVE E FORME DI FLESSIBILITÀ
adottate per tutta la classe (processo di
normalizzazione)
Recupero fonologico e metafonologico (scuola primaria)
Apprendimento della digitazione su tastiera con le 10 dita (scuola primaria – secondaria di grado)
Predisposizione di mappe/schemi anticipatori con i nuclei fondanti dell’argomento da trattare
Costruzione di mappe/schemi riepilogativi con i nuclei fondanti dell’argomento trattato
Scrittura alla lavagna (se necessario) in stampato maiuscolo.
Predisposizione di testi scritti utilizzando i caratteri senza grazie (es. Verdana – arial – comic sans) di dimensione 14/16, interlinea almeno 1,5, senza giustificazione del testo
Sintesi della spiegazione effettuata al termine della lezione da parte del docente
30
Sintesi della spiegazione effettuata al termine della lezione da parte del docente con contestuale registrazione
Preregistrazione di materiale da parte dell’insegnante
Fornitura di materiale didattico digitalizzato su supporto fisico e via mail
Predisposizione della lezione con il rinforzo di immagini o l’ausilio di sussidi (computer, registratore, LIM…)
Consegna anticipata all’alunno del testo in vista di esercitazione di comprensione o lettura ad alta voce in classe
Didattica esperienziale e laboratoriale
Esercitazioni e attività in cooperative learning
Altro …………………………………………………………………………………………………
adottate per l’alunno
(processo di
personalizzazione)
STRATEGIE METODOLOGICHE
adottate per
tutta la classe
(processo di
normalizzazion
e)
adottate per l’alunno
(processo di
personalizzazione)
STRATEGIE METACOGNITIVE
adottate per
tutta la classe
(processo di
normalizzazion
e)
Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi,
immagini, didascalie, …)
Sollecitare collegamenti fra le nuove informazioni e quelle già acquisite ogni
volta che si inizia un nuovo argomento di studio.
Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le
discipline.
Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per
orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali.
Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale per favorire
l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa.
Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle strategie di
apprendimento negli alunni.
Altro…………………………………………………………………………….………….…….
31
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le attività in piccoli
gruppi.
Predisporre azioni di tutoraggio.
Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando
mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …).
Guidare e sostenere l’alunno/a affinché impari a:
conoscere le proprie modalità di apprendimento, i processi e le strategie mentali più adeguati e funzionali
applicare consapevolmente comportamenti e strategie operative adeguate al proprio stile cognitivo
ricercare in modo via via più autonomo strategie personali per compensare le specifiche difficoltà
accettare in modo sereno e consapevole le proprie specificità
far emergere gli aspetti positivi delle proprie potenzialità e della capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati
Altro………………………………………………………………………………………….……..
Misure dispensative
L’alunno è dispensato da:
leggere ad alta voce
scrivere in corsivo
prendere appunti
copiare dalla lavagna
dettatura di testi
uso di vocabolari cartacei
costruzione di cartine geografiche e storiche mute
assegnazione dello stesso carico di compiti a casa dei compagni
studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni, regole, testi poetici
svolgere contemporaneamente 2 prestazioni (es. copiare e ascoltare la lezione)
effettuare di più prove valutative in tempi ravvicinati
altro ………………………………………………………………………………………………………………………………….
32
Modalità di svolgimento prove di verifica scritte
verifiche scritte utilizzando schemi, tavole e mappe di sintesi e ogni altro strumento compensativo della memoria
informazione all’alunno degli argomenti oggetto di verifica
lettura della consegna alla classe
predisposizione di uno schema di sviluppo della consegna con domande guida
utilizzo del computer con tutti i programmi utilizzati regolarmente
uso della calcolatrice, di tavole pitagoriche, formulari, tabelle e mappe
prove strutturate con risposta a scelta multipla
riduzione quantitativa della consegna
tempi più lunghi per lo svolgimento della prova
evitare le verifiche a sorpresa
evitare verifiche sui linguaggi specifici, definizioni, regole a carattere puramente mnemonico
altro…………………………………………………………………………………………………
33
Modalità di svolgimento prove di verifica orali
programmazione delle interrogazioni
informazione all’alunno degli argomenti oggetto di verifica
evitare le verifiche a sorpresa
evitare verifiche sui linguaggi specifici, definizioni, regole a carattere puramente mnemonico
verifiche orali utilizzando schemi, tavole e mappe di sintesi e ogni altro strumento compensativo della memoria
ripasso degli argomenti prima della verifica orale
verifiche orali con domande guida, non aperte (colloquio semistrutturato) senza partire da termini specifici o definizioni
altro……………………………………………………………………………………..……………………………………………
Criteri di correzione delle verifiche scritte
Non considerare né sottolineare gli errori ortografici
Non considerare gli errori di spelling
Non considerare gli errori di calcolo nella risoluzione di problemi
Altro …………………………………………………………………………………………………………………..…………
Criteri di valutazione adottati
Premettendo che i criteri adottati sono gli stessi per tutta la classe, l’insegnante nel valutare l’allievo considera anche:
Progressi e sforzi compiuti.
Livello di acquisizione degli argomenti, indipendentemente dall’impiego degli strumenti e delle strategie adottate dall’alunno.
Miglioramento della resistenza all’uso degli strumenti dispensativi e compensativi.
Altro…………………………………………………………………………………………………………………………………
34
PATTO CON LA FAMIGLIA
Compiti a casa
Riduzione in quantità
Qualità richiesta
Strumenti compensativi da usare
Misure dispensative da attivare a casa
Piano di lavoro settimanale
Altro
Modalità di aiuto
Chi
Come
Per quanto tempo
In quali discipline/attività
Altro
Le interrogazioni
Modalità
Contenuti
Richieste più importanti
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SOTTOSCRITTORI DEL PDP
Il Dirigente Scolastico ……………………………………………………………………………………….
Docenti del Consiglio di Classe
Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di …………………………………… Doc. di ……………………………………
…………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………..
Genitori …………..…………………………………… …………. ……………………………………
…………..………………………………………………………………..……… …………. ……………………………………………………..…………………
Specialista (se presente)
Dott. ………………………………………..
…………………………………………………………………………………….
Data …………………………………………………
Luogo ……………………………………………………………….……………………
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ALLEGATI <C>
Procedura per l’individuazione/inclusione alunni con Bisogni Educativi Speciali
Scheda di ricognizione - alunni con bisogni educativi
speciali (bes)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO- PDP-alunni/e con
bisogni educativi speciali- temporanei
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PROCEDURA
per l’individuazione/inclusione alunni con Bisogni Educativi Speciali
“…Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni, sia le situazioni considerate tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale, sia quelle di deficit in specifici apprendimenti clinicamente significative, la dislessia, il disturbo da deficit attentivo, ad esempio, e altre varie situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socio-culturale, ecc. Tutte queste situazioni sono diversissime tra di loro, ma nella loro clamorosa diversità c’è però un dato che le avvicina, e che le rende sostanzialmente uguali nel loro diritto a ricevere un’attenzione educativo-didattica sufficientemente individualizzata ed efficace: tutte questi alunni hanno un funzionamento per qualche aspetto problematico, che rende loro più difficile trovare una risposta adeguata ai propri bisogni…..” (da Bisogni Educativi Speciali su base ICF:un passo verso la scuola inclusiva. Dario Ianes -aprile 2013). L'individuazione della presenza di alunni in situazione di BES, e la scelta di un intervento didattico specifico, non può avvenire se non dopo una rilevazione dell'esistenza di difficoltà nelle attività scolastiche, a cui segue un'osservazione sistematica per raccogliere dati oggettivi e stabili, vagliata attraverso un confronto tra adulti ed integrata con una valutazione degli elementi contestuali che possono essere concausa delle difficoltà, ovvero mitigarle o accentuarle. L’osservazione è sempre a sostegno, all’interno di un approccio educativo, dell’assunzione di precise scelte pedagogiche che comportano l’individuazione degli aspetti su cui porre maggiore attenzione e la definizione degli obiettivi e delle strategie da attuare con le singole situazioni. A tal proposito possono essere utili agili schede di osservazione, da utilizzare in modo condiviso dal team docenti/consigli di classe/intersezione. Il ruolo dei Consigli di classe/ intersezione/team dei docenti E’ doveroso compito dei consigli di classe/sezione/team docenti indicare in quali casi (oltre a quelli già certificati come disabilità/DSA) sia opportuna e necessaria l’adozione di una individualizzazione/personalizzazione della didattica e l’eventuale adozione di misure compensative o dispensative. Il consiglio di classe/team docente, individuati gli alunni con BES,collegialmente :
individua le carenze/problemi/bisogni educativi e potenzialità dell’alunno programma gli interventi/attività/laboratori
Ogni docente si impegna per quanto riguarda la sua area disciplinare e per quanto riguarda gli obiettivi trasversali ad “attivare” quanto programmato e nei tempi previsti. Normativa di riferimento art. 34 Costituzione italiana “La scuola è aperta a tutti” Legge n. 517/77 (artt. 2 e 7) Legge n. 104/92 ( disabilità) Legge 170/2010 e allegato (DSA) Legge 53/2003 ( personalizzazione) D.lgs 196/2003 (privacy) Direttiva ministeriale del 27/12/2012 ( Strumenti di intervento per alunni con Bisogni
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Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”) Circolare ministeriale n. 8 prot. 561 del 06/03/2013 (Indicazioni operative) e successivi “chiarimenti”.
Modalità di individuazione di Bisogni Educativi Speciali
PDF-PEI per alunni con deficit L. 104/1992
PDP per alunni certificati L. 170/2010
PDP per alunni con disagi/difficoltà Direttiva 27.12.2012
Eventuale riprogettazione
interventi
Osservazione periodica
Verifica in itinere
Creazione di un fascicolo personale dell’allievo
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Modi e tempi
Fasi di lavoro Periodo Responsabile Accoglienza/adattamento Osservazione iniziale della classe e relative annotazioni
Fino a metà ottobre Consiglio di classe/intersezione/team docenti
Rilevazione/annotazione individuali tramite apposite griglie (allegato a – solo per allievi BES temporanei)
Metà ottobre – fine novembre Consiglio di classe/intersezione/team docenti
Compilazione della scheda riassuntiva di rilevazione dei bisogni educativi speciali (RICOGNIZIONE SU ALUNNI BES)
Da consegnare al referente di plesso per l’inclusione entro il 15 dicembre
Consiglio di classe/intersezione/team docenti
Rilevazioni dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare leva nell’intervento formativo (scheda di riferimento allegato b)
Entro il 15 dicembre Consiglio di classe/intersezione/team docenti
Rilevazione delle situazioni che favoriscono la partecipazione dell’alunno alla vita della classe e all’impegno scolastico(allegato c)
Entro il 15 dicembre Consiglio di classe/ intersezione/team docenti
Raccolta e aggiornamento della documentazione (che va a costituire il Fascicolo dell’alunno)
(indicativamente) ogni due mesi
Consiglio di classe/intersezione/team docenti
Comunicazione e condivisione con la famiglia delle strategie d’intervento e dei tempi di verifica periodica del Piano.
Fase iniziale del percorso (indicativamente) ogni due mesi
Consiglio di classe/intersezione/team docenti
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Per il TEAM DOCENTE / CONSIGLIO DI CLASSE
INDICAZIONI OPERATIVE: SCHEDA DI RICOGNIZIONE SU ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Ogni team docente/Consiglio di Classe si confronta per la compilazione delle tabelle (nei tempi e nei modi specifici di ogni ordine scolastico) da
consegnare in file al Referente di plesso GLI entro il 10/02/2015.
La tabella n. 1 -SOGGETTI CON DIAGNOSI DI DEFICIT- è a carico dei docenti specializzati.
La tabella n. 2 - SOGGETTI CON CERTIFICAZIONE- è a carico del team docente/Consiglio di Classe (esclusa scuola
Infanzia).
La tabella n. 3 - SOGGETTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI SENZA DIAGNOSI/CERTIFICAZIONE (area
svantaggio; situazioni temporanee)- è a carico del team docente/Consiglio di Classe (Direttiva Min. 27/12/2012 –
C. M. n. 8 del 6/3/2013).
Il Referente raccolti i dati li invierà in file alla Funzione Strumentale che opererà la sintesi della ricognizione,
a livello di Istituto.
La Funzione Strumentale
Massaro Paola
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SCHEDA DI RICOGNIZIONE SU ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
RILEVAZIONE DELLE SITUAZIONI RILEVAZIONE DELLE RISORSE
1. SOGGETTI CON DIAGNOSI DI DEFICIT Docenti specializzati (ore in classe)
Assistenti educatori comunali
Compresenze docenti
Laboratori /progetti (da specificare)
Personale ATA
Esperti Esterni
Tipologia deficit Specificità personali (situazioni particolari aggravamenti, ecc.)
Età – classe di inserimento – plesso
Ritardo mentale
Disturbo dello sviluppo
Minorazioni sensoriali e motorie
Deficit Psicofisici
ITER DI DIAGNOSI IN CORSO DI SEGNALAZIONE (Dati soggetto)
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RILEVAZIONE DELLE SITUAZIONI RILEVAZIONE DELLE RISORSE
2. SOGGETTI CON CERTIFICAZIONE Docenti specializzati (ore in classe)
Assistenti educatori comunali
Compresenze docenti
Laboratori/progetti (da specificare)
Personale ATA
Esperti Esterni
Disturbo dell’apprendimento e del linguaggio - DSA (disgrafia, dislessia, disortografia, discalculia, disprassia)
Disturbo del comportamento (ADHD - DOP)
Borderline cognitivo
Altro
ITER DI CERTIFICAZIONE IN CORSO DI SEGNALAZIONE (Dati soggetto)
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RILEVAZIONE DELLE SITUAZIONI a carico del team docente/Consiglio di Classe
RILEVAZIONE DELLE RISORSE
3. SOGGETTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI SENZA DIAGNOSI/CERTIFICAZIONE (area svantaggio; situazioni temporanee)
Docente sostegno (ore in classe)
Assistenti educatori comunali
Compresenze docenti
Laboratori / progetti (da specificare)
Personale ATA
Esperti Esterni
Tipologia svantaggio/difficoltà
Specificità personali Età – classe di inserimento – plesso
Alunno che vive una situazione sociale, personale e familiare deprivata/degradata
Alunno con una storia personale/familiare difficile (patologie, separazioni, …)
Alunno con svantaggio linguistico (di altra lingua e cultura, adottato, parla italiano solo a scuola, …)
Alunno con difficoltà psicologiche (scarsa autostima, non tolleranza della frustrazione,
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aggressività, passività, …) Alunno con difficoltà relazionali (vittimismo, bullismo, non rispetto degli adulti, …)
Alunno con malattia che causa prolungate assenze
Alunno con frequenza molto irregolare
Altro SITUAZIONI IN OSSERVAZIONE (Dati soggetto)
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PIANO
DIDATTICO
PERSONALIZZATO
(Alunni/e con bisogni educativi speciali- temporanei)
a.s. 2014-2015
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GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DI ALUNNI BES
Allegato a)
ALUNNO: CLASSE: A.S. 2014/15
Annotazioni descrittive
Data ……………………. Ora…………………. Attività…………………………………Insegnante………………………….
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Data ……………………. Ora…………………. Attività…………………………………Insegnante………………………….
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Data ……………………. Ora…………………. Attività…………………………………Insegnante………………………….
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Data ……………………. Ora…………………. Attività…………………………………Insegnante………………………….
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Dati di sintesi: barrare con una X le voci che specificano la situazione dell'alunno.
COMPORTAMENTO
Collaborazione Raramente A volte Spesso
Accetta di eseguire un compito insieme ad un compagno o in gruppo
Collabora solo con un piccolo gruppo di persone
Gioca e socializza in gruppo
E’ ricercato e accettato dai compagni
Si separa con difficoltà da alcuni adulti
Autocontrollo Raramente A volte Spesso
Interviene in modo adeguato
Mangia e beve durante la lezione
Spinge quando sta in fila
Gioca durante la lezione
Sta seduto/composto e controlla i movimenti
Assume posizioni oppositive
Dimensione emozionale Raramente A volte Spesso
Fa dispetti ai compagni
Ricerca continue attenzioni e rassicurazioni
Deride gli altri quando non riescono
Sostiene compagni in difficoltà
Mantiene un atteggiamento di distanza dalle situazioni
Accetta l’insuccesso
Assume comportamenti pericolosi nei confronti dei compagni
Usa parole offensive nei confronti degli adulti
Nega le evidenze
Accetta le critiche
Piange spesso/ Lamenta malesseri fisici
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Affronta positivamente novità e difficoltà
Ha difficoltà a chiedere o a esprimersi di fronte al gruppo
Compie gesti di autolesionismo
Regole Raramente A volte Spesso
Rispetta gli orari
Esce dall’aula durante la lezione
Rispetta spazi e materiali
Viene a scuola con oggetti pericolosi o inappropriati
Esegue disegni volgari
Impegno/ partecipazione Raramente A volte Spesso
Durante la lezione collabora
Svolge le mansioni assegnate
Porta a termine i compiti assegnati
Passa frequentemente da un’attività all’altra
Contribuisce con materiali personali alle attività
Attenzione Raramente A volte Spesso
Guarda fuori dalla finestra
Ascolta le indicazioni e le richieste
Si fa distrarre
Sa di cosa si sta trattando
Autonomia Raramente A volte Spesso
Ha con sè il materiale occorrente
Accumula sul banco oggetti per giocare
Organizza i tempi di lavoro
Chiede in continuazione come deve essere svolto un compito
Svolge i compiti a casa
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3. DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI
LETTURA
Velocità e correttezza sostanzialmente corretta e regolare, ma lenta
stentata e disarmonica
lenta
con inversioni
con sostituzioni
con omissioni
altro
Comprensione limitata
difficoltosa
accettabile
buona
altro
PRODUZIONE ORALE
Chiarezza
Scioltezza
Lessico
Articolazione
limitata
difficoltosa
accettabile
buona
altro ____________________
SCRITTURA
Tipologia errori sotto
dettatura
scrittura lenta con difficoltà ortografiche:
errori fonologici (omissioni, sostituzioni, ecc.)
errori non fonologici
errori fonetici (doppie, accenti)
altro
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Produzione testi:
ideazione
stesura
revisione
difficoltà a comporre testi
difficoltà nella copia (lavagna/testo personale)
difficoltà grammaticali e sintattiche
problemi di lentezza nella produzione scritta
buona
altro
Grafia problemi del tratto grafico
quasi incomprensibile
disordinata
leggibile
ordinata e chiara
altro
AMBITO LOGICO-
MATEMATICO
Orale e scritto
errori di processo numerico (leggere e
scrivere i numeri, difficoltà negli aspetti
cardinali e ordinali dei numeri,
corrispondenza tra numero naturale e
quantità)
difficoltà di uso degli algoritmi di base del
calcolo (scritto e a mente)
carente memorizzazione delle tabelline
altro
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problemi difficoltà di comprensione del testo
difficoltà nell’individuazione dei dati e della
situazione
difficoltà nell’individuazione della procedura
risolutiva
altro
CARATTERISTICHE
DEL PROCESSO DI
APPRENDIMENTO
Caratteristiche del
processo di
apprendimento
procede con tempi lenti di assimilazione ed
esecuzione
ha bisogno di esempi e spiegazioni ripetute
ha bisogno di compiti ben strutturati e per
tappe
procede per prove ed errori
procede per intuizioni
procede con poca cura dei passaggi esecutivi
non riesce ad operare collegamenti fra le
conoscenze e le esperienze
fa difficoltà a generalizzare e ad astrarre
altro _______________________________
LIVELLI DI
CONSAPEVOLEZZA ED
AUTOSTIMA
DELL’ALLIEVO
Dimostrazione della consapevolezza della propria situazione
scarsa da rafforzare acquisita
Autostima
nulla o scarsa sufficiente adeguata eccessiva
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Allegato b)
Scheda rilevazione dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare leva nell’intervento
Punti di forza
dell’allievo
Attività preferite
Attività in cui riesce
Desideri e /o bisogni espressi
Hobbies, passioni, attività extrascolastiche
Presenza di persone nella scuola, nella famiglia e/o nell’extrascuola
significative o disponibili
Punti di forza gruppo
classe
Presenza di un compagno
o un gruppo di compagni
che sono un riferimento
per le attività disciplinari
SI (specificare)
no
Presenza di un compagno
o un gruppo di compagni
per le attività
extrascolastiche
Si (specificare)
no
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Allegato c)
Rilevazione delle situazioni che favoriscono la partecipazione, dove l’alunno dà il meglio di sè, che
chiamiamo “condizioni favorevoli”.
Segnare con una X le “condizioni favorevoli”. In caso positivo (SI), specificare.
attività in palestra o altri
ambienti diversi dall’aula
Si no
uso di strumenti, sussidi,
attrezzatura specifica
si no
Adattamenti e
accorgimenti messi in atto
dagli insegnanti in aula
Si no
Attività laboratoriali Si no
Attività a coppie e in
piccolo gruppo
(omogeneo, non
omogeneo, per classi
aperte….)
Si no
Attività individuali fuori
dell’aula
Si no
Attività di sostegno allo
studio, in orario aggiuntivo
si no