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Tendenze del Retail - Amazon S3 · e rinomato marchio di abbigliamento sartoriale maschile. Sono...

Date post: 12-Jun-2020
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Tendenze del Retail APPROFONDIMENTI SULLE SOLUZIONI DIGITALI PER IL RETAIL IN COLLABORAZIONE CON INTESA SANPAOLO INNOVATION CENTER
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Page 1: Tendenze del Retail - Amazon S3 · e rinomato marchio di abbigliamento sartoriale maschile. Sono entusiasta di poter scrivere un nuovo capitolo della storia di Brioni.” @justinoshea.

Tendenze del RetailAPPROFONDIMENTI SULLE SOLUZIONI DIGITALI PER IL RETAIL

IN COLLABORAZIONE CON INTESA SANPAOLO INNOVATION CENTER

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SOMMARIO

1. Cinque trend principali del settore fashion

• Sostenibilità

• Strategie "vedi e compra subito"

• La fine dell'era degli stilisti

• Marketing omnicanale

• Tecnologie wearable

2. Tendenze dell'e-Commerce su mobile

3. Strategie omnicanale per Retail

4. Strategie di coinvolgimento dei clienti

5. Camerini di prova virtuali

6. Sistemi di certificazione del brand contro la

contraffazione

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Cinque trend

principali del

settore fashion

1. SOSTENIBILITÀ

2. STRATEGIE "VEDI E COMPRA

SUBITO":

3. LA FINE DELL'ERA DEGLI STILISTI

4. MARKETING OMNICANALE

5. TECNOLOGIE WEARABLE

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1. Sostenibilità 1/2

Oggi si stanno introducendo pratiche sostenibili in tutte le fasi dei cicli diproduzione del fashion, dalla creazione all'approvvigionamento dei materiali,dalla produzione al retail: questo trend riguarda il mondo intero.

Su fronte del sourcing, le aziende puntano ad aumentare la tracciabilitàdelle materie prime, oltre a utilizzare fibre provenienti da coltivazioni biologicheo riciclate.

Le associazioni mondiali di produttori di materie prime come CottonLeads si stanno impegnando a sfruttare le tecnologie più innovative perprodurre fibre sostenibili e interamente tracciabili, dall'azienda agricola diproduzione al capo finito.

Di pari passo, stanno nascendo nuove tecnologie per la produzione ditessuti ecologici a partire da materiali non convenzionali come latte, the ochicchi di caffè. Si stanno realizzando nuovi prodotti tessili anche a partire damateriali riciclati, che possono essere tessuti stessi, ma anche buste o bottigliedi plastica.

Gli stilisti e i brand stanno intensificando l'utilizzo di processi innovativi diproduzione, tintura, stampa e lavaggio per ridurre i consumi di acqua edenergia.

Con l'introduzione di tecnologie di tintura di nuova concezione, chepermettono di eseguire tutto il processo di colorazione del tessuto in un'unicafase, è possibile risparmiare fino a 755 l litri d'acqua e fino all'85% di energia perla tintura di 1 kg di tessuto, senza produrre derivati dannosi per la salute.

Il 66% degli intervistati a livello mondiale si

dichiara disposto a pagare di più per prodotti

sostenibili

*2015 Nielsen Global Corporate Sustainability Report.

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1. Sostenibilità 2/2

La stampa digitale, una tecnologia utilizzata da alcuni stilisti difama, permette di ridurre del 95% il consumo di acqua, del 75% il consumodi energia, oltre a ridurre al minimo gli sprechi di tessuto.

La stampa 3D si sta affermando in varie forme nel mondo delfashion, sia per la stampa di materiali plastici sulle pezzi di tessuto, sia cometecnologia di produzione del tessuto stesso.

Nel settore della vendita on-line al dettaglio, le nuove tecnologiedigitali permettono di associare i prodotti ai clienti in base alla taglia e allepreferenze personali, consentendo di ridurre drasticamente il numero di resie, di conseguenza, l'energia consumata per le spedizioni e gli sprechicorrelati.

Di pari passo, si stanno introducendo nuove norme e certificati perfavorire l'adozione di pratiche sostenibili da parte dei brand. Nel 2014 il"Cradle to Cradle Products Innovation Institut" ha inaugurato il "FashionPositive", un programma di certificazione con il quale i marchi di moda cheadottano pratiche sostenibili potranno aumentare la propria visibilità sullascena mondiale.

Dati di mercato:

Secondo il rapporto annuale di Wohlers

Associates 2014, il settore mondiale della stampa

3D passerà da un fatturato di 3,07 miliardi di dollari

nel 2013 a 12,8 miliardi di dollari nel 2018,

superando i 21 miliardi di dollari entro il 2020. Nel

2015 il settore ha già superato i 5,1 miliardi di dollari.

Dal 2011, sono stati stanziati oltre 80 milioni di

dollari per il finanziamento di startup che

propongono LE MIGLIORI soluzioni per le

piattaforme online.

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2. Strategia "vedi e compra subito" 1/2

Per molti anni in passato stilisti e negozianti hanno accettato il fatto

che intercorressero sei mesi circa tra la presentazione dei modelli sulle

passerelle e la loro effettiva commercializzazione. I brand del lusso oggi

però devono far fronte alla concorrenza spietata dei retailer, che

aggiornano regolarmente le loro collezioni, pertanto devono trovare delle

soluzioni per colmare questo gap.

Il primo a prendere l'iniziativa è stato Burberry, che ha annunciato di

essere riuscito a portare subito la nuova collezione nei negozi. Anche Tom

Ford si è mosso nella stessa direzione, inaugurando la strategia “vedi e

compra subito”, seguito a ruota da Rebecca Minkoff e, su una scala più

limitata, da Prada, Diane von Furstenberg e Monique Lhuillier, che offrono

la possibilità di acquistare alcuni articoli appena presentati nelle sfilate.

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I social network come canale di vendita

2. Strategia "vedi e compra subito" 2/2

Una delle motivazioni citate dai brand è che nell'era dei social media, in

cui le sfilate vengono trasmesse in tempo reale e le immagini delle collezioni

vengono caricate immediatamente su Instagram, ritardare le vendite di un

semestre crea solo confusione, poiché non si può pretendere che i clienti si

basino sul calendario tradizionale. Così i brand tarano le sfilate principalmente

sui consumatori, anziché concentrarsi su redattori, buyer e stylist.

Ma c'è un altro motivo per cambiare il calendario: i brand ormai hanno

una presenza globale e i clienti vivono in aree geografiche con climi diversi. Le

esigenze dei clienti devono essere soddisfatte puntualmente, poiché il

consumatore moderno non acquista più in anticipo, ma compra oggi per

indossare oggi.

Questo trend è confermato anche dal "Council of Fashion Designers of

America", che ha annunciato che intende collaborare con Boston Consulting

Group per riesaminare il format tradizionale dell’evento Fashion Week di New

York, che attualmente prevede due appuntamenti l'anno, allo scopo di

avviare uno studio approfondito definendo una roadmap per il futuro.

Questa è una delle tendenze più innovative nell'orizzonte della moda,

che dimostra chiaramente l'enorme influenza dei social network e del focus sul

cliente, ed è molto probabile che il trend continuerà a crescere.

Intervistati: 3.561

PWC Total Retail Survey 2016

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3. La fine dell'era degli stilisti

Uno degli ultimi trend nel mondo del fashion, che dimostra ancora una volta l'influenza

dei social media, è l'uscita dei grandi stilisti dalle case di moda. Siamo di fronte all'inizio di una

nuova era, in cui i direttori creativi non sono più creatori di moda, ma persone la cui

competenza principale è la capacità di definire e comunicare un punto di vista forte su più

canali, sfruttando un ampio ventaglio di strategie, dalle apparizioni pubbliche ai social network.

Nel giro di pochi mesi, infatti, Alexander Wang ha lasciato Balenciaga, Alber Elbaz è stato

licenziato da Lanvin e Raf Simons ha lasciato la posizione di direttore creativo di Dior.

A differenza del passato, quando gli stilisti diventavano vere celebrità trasformando

radicalmente un brand famoso (l'esempio più azzeccato è quello di Tom Ford per Gucci), oggi si

tende ad appoggiarsi direttamente alle celebrità che portano con sé uno stuolo di follower,

benché non abbiano esperienza in settori più tradizionali come quello della creazione di moda.

Un esempio di questa evoluzione è la recente scelta di Brioni di porre Justin O'Shea, ex

direttore artistico (buyer) alla guida del luxury retailer online MyTheresa.com, benché non abbia

una formazione da stilista. La nomina di O'Shea alla posizione di direttore creativo è stata

annunciata sul nuovo account Instagram di Brioni.

I grandi marchi puntano soprattutto alla rilevanza del brand (che si riflette anche nella

tendenza del “vedi e compra subito”), e l'influenza di O'Shea nel settore della moda street-style,

l'enorme pubblicità che si porta con sé - 80.000 follower su Instagram - e la sua esperienza nel

settore retail sono oggi considerate buone ragioni per la sua nomina alla guida di un brand di

abbigliamento per uomo dallo stile tradizionale e conservatore.

#Brioni ha il piacere di annunciare la nomina di Justin O'Shea a Direttore Creativo. “Sono profondamente onorato di intraprendere questa nuova sfida per questo prestigioso e rinomato marchio di abbigliamento sartoriale maschile. Sono entusiasta di poter scrivere un nuovo capitolo della storia di Brioni.” @justinoshea

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4. Marketing omnicanale 1/2

I retailer si rendono conto sempre più della necessità di entrare in contatto

con gli utenti attraverso vari canali e punti di contatto contemporaneamente, o

persino in maniera intercambiabile, e puntano ad aumentare la possibilità dei

consumatori di interagire e completare le transazioni con modalità

personalizzate. Se un cliente vuole visionare un articolo on-line, acquistarlo con il

telefono e restituirlo lasciandolo in un negozio, deve essere in grado di farlo in

modo semplice, senza intoppi.

I social media continuano a influenzare pesantemente le decisioni di

acquisto dei prodotti, e ora fungono da piattaforma di acquisto, acquisendo un

peso maggiore nel mix dei canali. Sono ormai molti anni che i brand utilizzano i

social network per pubblicizzare i loro prodotti, per parlare con i clienti e anche

per prendere decisioni relative alle attività promozionali; ma nell'immediato

futuro i commercianti aggiungeranno anche la parola “vendita” all'elenco delle

attività che possono fare sui social, come già avviene su Facebook, Pinterest e

Twitter.

Influenza dei social media sui comportamenti di acquisto on-line

Intervistati: 22.618

PWC Total Retail Survey 2016

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4. Marketing omnicanale 2/2

I retailer stanno sperimentando varie innovazionitecnologiche nel tentativo di migliorare l'esperienza diacquisto. Ormai la tecnologia è anche parte integrantedei negozi fisici. Si osserva l’aumento di POS e beacon,soluzioni di realtà aumentata (dagli spogliatoi digitali allevetrine interattive), wearable e stampa 3D.

La tecnologia permette ai negozianti di offrireun'esperienza di acquisto più personalizzata ai clienti e, permigliorarla ulteriormente, i retailer stanno investendo insoluzioni Big Data. Le aziende si sono rese conto che perprevedere il comportamento di acquisto dei clienti e offrireloro esperienze davvero personalizzate, devono acquisire ilmaggior numero di informazioni possibile in merito alcomportamento dei consumatori, alla loro storia e al luogoin cui si trovano. Grazie ai Big Data, i negozianti possonodefinire i prezzi in maniera dinamica, fornire consiglipersonalizzati, offrire sconti specifici in base al cliente, emolto altro ancora.

Uso di telefoni cellulari/smartphone durante la

permanenza in negozio.

Intervistati: 22.618

PWC Total Retail Survey 2016

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4. Tecnologie wearable 1/3

Recentemente i confini tra moda e tecnologia sono diventati più

labili, a partire dal 2012, quando Diane Von Furstenberg ha portato in

passerella i Google Glass abbinandoli ai suoi iconici "wrap dress". Anche se il

progetto non è decollato, questo evento ha aperto la strada ai gadget,

che hanno fatto il loro ingresso nel mondo della moda con grande

naturalezza. Nel suo articolo “Perché divorzio dal mio Apple Watch” del

giugno 2015, la critica di moda del “New York Times” Vanessa Friedman ha

dichiarato: “L'Apple Watch può essere appetibile quanto si vuole nel

panorama degli smartwatch o smart band, e con i suoi spigoli arrotondati e

il display rettangolare effettivamente rappresenta un enorme passo avanti

sul piano estetico, ma ciò non toglie che continui ad avere l'aspetto di un

gadget.”

La domanda dei consumatori, tuttavia, ha ottenuto una risposta

molto vivace da parte delle aziende del settore tecnologico, che hanno

dato vita a una delle due principali tendenze identificate nel settore della

tecnologia wearable: grazie alla collaborazione intensa e profonda delle

aziende tecnologiche con stilisti e case di moda, i gadget indossabili oggi

stanno diventando pezzi di design. In genere nascono dal connubio tra una

struttura esistente, come quella di dispositivi di monitoraggio dell'attività

fisica e dello stato di salute o con funzioni specifiche (ad es. sicurezza o

social media), e un gioiello di design.

*statista.com

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Un altro trend importante e, forse, più promettente, è quello delle attività

di ricerca e sviluppo nel campo del tessuti intelligenti, in netta accelerazione.

Grazie a recenti sviluppi tecnologici, le aziende del settore dell'abbigliamento,

della tecnologia e del tessile hanno iniziato a collaborare per creare tessuti con

nuove caratteristiche che potranno cambiare il modo di interagire con gli abiti

e con altri prodotti tessili. I nuovi tessuti nascono con metodologie diverse -

sfruttando la chimica o le tecnologie informatiche - e sono dotati di svariate

funzionalità: ad esempio abbiamo iniziato a vedere tessuti che reagiscono ai

cambiamenti dell'ambiente e prodotti tessili creati per puro divertimento.

Il panorama delle startup globali nel campo delle tecnologie wearable è

il riflesso di queste due tendenze: in tutto il mondo si sta infatti assistendo alla

nascita di aziende che propongono nuovi abbinamenti tra dispositivi

tecnologici e fashion, così come aziende che puntano alla creazione dei

materiali tessili del futuro.

Dati di mercato:

Secondo le previsioni di Gartner, la fetta

più ampia e in più rapida crescita del mercato

delle tecnologie wearable sarà quella dei vestiti

intelligenti: in questo campo si passerà infatti

dalle 100.000 unità spedite nel 2014 a 26 milioni

di unità nel 2016.

4. Tecnologie wearable 2/3

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4. Tecnologie wearable 3/3

Le tecnologie wearable in Italia

Distribuzione delle aziende produttrici di

tecnologie wearable nei vari settori

in Italia**

All'inizio del 2016 le start-up innovative registrate in Italia erano 5.150.*

Il 20% di queste aziende aveva sede in Piemonte, seguito dalla Sardegna, al secondo posto con

un 15%. A ruota Lombardia, Toscana, Sicilia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia con un 10% ciascuna.**

La maggior parte di queste aziende è già affermata: il 48% è rappresentato da S.r.l. di lunga data,

mentre le startup sono al secondo posto con un 36%.

Si ritiene che le cause di questa distribuzione siano le barriere in ingresso, rappresentate dagli

ingenti capitali necessari e dalla carenza di esperti con competenze multisettoriali.

Ci sono tuttavia esempi isolati di progetti di Fashion Tech in Italia, sia startup che leader

dell'industria.

Circle Garage, start-up di Genova, lo scorso anno ha presentato il suo smart watch HIRIS al

Consumer Electronics Show di Las Vegas.

Colmar, storica azienda di abbigliamento, si è alleata con Directa Plus per lanciare la prima linea

di indumenti al mondo realizzata con il grafene.

* aster.it

**wearable.to, wired.it

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Tendenze dell'e-Commerce su mobile

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E-Commerce su mobile

Lo shopping online si compone principalmente di tre attività: navigazione, ricerca e

acquisto. Due terzi del tempo che attualmente trascorriamo nello shopping online

avviene su cellulari e tablet. I dispositivi mobili danno la possibilità di connettersi

rapidamente a prodotti o servizi nel momento che ci vengono proposti e di scegliere le

opzioni di acquisto più appropriate, mettendo a frutto la nostra intenzione di acquisto. I

dispositivi mobili non vengono solo utilizzati con successo nelle arene che servono da

simulazione prima dell'acquisto finale - per inviare notifiche push, geo-fencing,

personalizzazione - ma anche come piattaforma di commercio in crescita. Tuttavia

occorre fare di più per migliorare la percentuale di conversioni dal dispositivo mobile, ed è

per questo che i provider di servizi sia di front-end che di back-end stanno investendo con

coraggio in questo segmento.

In base agli studi effettuati da MasterCard, entro il 2020 il mobile diventerà il canale più

importante, sorpassando negozi, PC, call center e direct mail. Attualmente, già un terzo

dei rivenditori utilizza i telefoni cellulari come principale strumento di comunicazione con i

clienti. Si prevede che il commercio via mobile diventerà imperante: sia

mediante l'uso delle tecnologie di comunicazione a campo ravvicinato sia con quelle

con pagamento contactless. pulse.custora.com

Nel febbraio 2016, la quota di ordini effettuati mediante telefonia

mobile (telefono + tablet) rispetto a tutti gli ordini di e-commerce

nel mondo, è aumentata passando al 31% rispetto al 27% del

2015

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App per shopping su mobile

L'uso del mobile è in costante ascesa. Oggi la maggioranza delle

informazioni digitali passa dai dispositivi mobili (smartphone e tablet).

Insieme all'aumento del numero di utenti, sono in crescita anche gli

introiti dell'internet mobile e del commercio elettronico via mobile

(mCommerce), le cui vendite entro il 2017 saranno pari a circa 500

miliardi di dollari. L'Asia rappresenterà quasi il 50% dell'mCommerce

globale.

Secondo il product manager senior presso Shopify, che vende

software back-end utilizzati da oltre 275.000 rivenditori, Brandon Chu,

"C'è una correlazione tra la forza del brand e il successo delle app".

Il gigante del caffè Starbucks genera 5 milioni alla settimana di

pagamenti via mobile attraverso la sua applicazione e questa

tendenza rispetto ai pagamenti si è già pienamente integrata nel

mondo della moda. Mentre molti brand stanno inserendo delle

modalità di shopping nelle loro applicazioni in maniera diretta, la

domanda di pagamenti in-app, come nel caso del servizio Uber, in

cui il meccanismo di pagamento è contenuto all'interno dell'app

mobile è di per sé in aumento, e alcuni attori principali, tra cui Apple

Pay e Android Pay, stanno prendendo di mira questo segmento.

Fonte: smartinsights.com

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App per shopping su mobile

Nel 2014, durante l'evento del Black Friday, un terzo di tutti i ricavi

online è derivato da acquirenti su dispositivo mobile, con un

incremento del 48% rispetto all'anno precedente; anche durante il

Cyber Monday 2014 i ricavi dello shopping su mobile in USA sono

aumentati del 76% rispetto all'anno precedente. Secondo gli esperti,

i prodotti del settore della moda si riveleranno essere la categoria più

importante per lo shopping su mobile nei prossimi dieci anni.

Molti giganti di e-commerce come Amazon o Ebay forniscono ai

clienti entrambe le possibilità, sia il sito web mobile sia l'applicazione

mobile, che naturalmente è la strategia migliore.

Altro trend è la combinazione dell'esperienza dei social media e

dello shopping su mobile. Spring, un'app per lo shopping su mobile,

ha guadagnato 25 milioni di dollari, e tra gli investitori c'erano

professionisti della moda come Rachel Zoe, Lew Frankfort (ex

amministratore delegato del brand Coach) e il Gruppo Arnault (il

fondo controllato dalla LVMH di Bernard Arnault).

Fonte: ComScore

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Servizi di pagamento via Social Media

I social media svolgono da parecchio tempo un ruolo importante

nell'ambito dello shopping, e questa tendenza andrà rafforzandosi

anche nel 2016. Tuttavia, ora più rivenditori stanno cercando di

adottare soluzioni di vendita social, come Soldsie (vendita attraverso

commenti) e Like2Buy (gallerie di contenuti generate dagli utenti).

Qui viene mostrato un esempio di un retailer del settore

abbigliamento, TopShelf Style, che rappresenta un grande esempio

di vendita social in azione. TopShelf utilizza Soldsie, una soluzione che

permette al retailer di implementare le vendite tramite commento su

Instagram. Ogni volta che TopShelf mette qualcosa in vendita su

Instagram, i clienti che vogliono acquistare devono semplicemente

commentare "venduto" insieme al proprio indirizzo di posta

elettronica. Soldsie quindi genera una fattura e la invia al cliente, in

modo da poter completare la transazione.

Retailer come Macy’s, Tesco e Nordstorm hanno cominciato a

presentare offerte con pagamento integrato e integrazione nei

canali dei social media

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Servizi di pagamento via Social Media

Il trend dei pagamenti Social sta facendo passi da gigante. È

interessante notare che sebbene PayPal sia uno dei leader di

pagamenti online della parte occidentale del mondo, la Cina è

diventata il campo di battaglia dei titani della tecnologia, date le

cifre di denaro che può muovere. Due colossi tech, Tencent e

Alibaba, hanno deciso di entrare nei settori di pagamento bancario

e offline, presentando i propri servizi di pagamento online WeChat

Payments e Alipay Wallet, con caratteristiche "per l'altra parte del

mondo" di assoluta novità. Non è una sorpresa trovare molti modi

diversi di acquisto di beni e servizi su Alipay Wallet attraverso la sua

varietà di altre app, in cui è possibile acquistare un numero qualsiasi

di prodotti differenti, trasferire virtualmente denaro ad altri utenti o la

funzione “dividi il conto”, ecc.

L'applicazione è già disponibile per i pagamenti mobile a Taiwan e

Hong Kong e arriverà in Corea del Sud quanto prima. Ad Hong Kong,

336 empori OK, 90 negozi di cosmetici Bonjour e 10 negozi di

abbigliamento Giordano hanno supportato pagamenti con codice

QR tramite Alipay Onsite: gli esercenti accettano i pagamenti

mediante la scansione di codici QR generati da clienti dell'app

Alipay Wallet.

global.alipay.com

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Oltre a inviare e ricevere denaro "friend-to-friend", Messenger

ora consente il pagamento verso retailer statunitensi

selezionati e lancerà presto una funzione per effettuare

acquisti in-store. Occorre l'utilizzo di una carta di debito da

entrambe le parti della transazione, ma il servizio è a costo

zero. Secondo lo stesso Facebook offre una protezione

basata su PIN e "una sicurezza leader del settore".

Funziona in due semplici passaggi:

1) Si registra la propria carta di debito

2) Si apre una chat tra mittente/destinatario

3) Si tocca Pagamenti per pagare o Richiesta per ricevere,

si inserisce l'importo e si invia

Viene visualizzata la transazione su un articolo online

incorporato con la chat. Il destinatario può quindi accettare

o rifiutare questa operazione.

Servizi di pagamento via Social Media

Case study: Facebook Messenger

cnet.com

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La sud-coreana KakaoPay nel 2016 ha raggiunto con successo 10

milioni di utenti attivi al mese, grazie alla sua piattaforma di

pagamento mobile dopo un solo anno sul mercato. Con il 60% dei

suoi utenti di sesso femminile, KakaoPay permette solo agli utenti di

KakaoTalk di pagare prodotti di e-commerce tramite KakaoTalk. Gli

utenti possono pre-registrare le loro carte di credito e di debito ed

effettuare le transazioni digitando la propria password.

Kakao sostiene che la transazione singola più grande effettuata

attraverso il servizio di pagamento mobile è stata di circa 17 milioni di

won (14.693 di dollari), e gli utenti che si sono iscritti a tale servizio

hanno accumulato 113 milioni di punti, che possono essere spesi per

ottenere articoli presso 12 punti vendita locali del paese.

Servizi di pagamento via Social Media

Case study: KakaoPay

znet.com

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Il giapponese LINE Pay è un servizio di pagamento mobile disponibile

in Giappone, Taiwan, Corea del Sud e Thailandia, gestito da una

delle più grandi società di app di messaggistica mobile in tutto il

mondo, la LINE Corporation.

Tramite questa piattaforma è possibile inviare, accettare e chiedere

un rimborso.

Nel marzo 2016, LINE Corporation ha annunciato un'espansione dei

propri servizi LINE Pay, fornendo un facile metodo senza contanti per

il completamento delle transazioni. Questi nuovi servizi includono la

LINE Pay Card, una carta prepagata che consente acquisti

tradizionali alla cassa, e i LINE Points, un sistema a punti che premia

gli utenti per l'utilizzo di vari servizi LINE.

Per i pagamenti in-store, LINE sta elaborando un metodo grazie al

quale, attraverso la scansione alla cassa di un codice a barre LINE

Pay dallo schermo dello smartphone del cliente, i rivenditori non

virtuali partecipanti saranno presto in grado di accettare pagamenti

tramite LINE Pay.

Servizi di pagamento via Social Media

Case study: LINE

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Dal 2015 Weibo ha oltre 212 milioni di utenti attivi al mese, l'85% dei

quali provenienti da terminale mobile. Il numero di utenti Weibo che

ha utilizzato la soluzione di pagamento Weibo Payment, di

produzione propria, ha raggiunto oltre 46,5 milioni.

Nel tentativo di aumentare la sua iniziativa di m-commerce, l'app

mobile di Weibo ha aggiunto una nuova funzionalità di shopping via

social simile a WeChat, consentendo agli utenti selezionati di

vendere beni ai follower.

Inoltre è molto interessante e piuttosto sorprendente sapere che

Weibo permette non solo la ripubblicazione da siti e-commerce di

terze parti come Tmall e Taobao di Alibaba, ma anche dal forte

concorrente Weimai, il mercato di commercio mobile di Wechat.

Weibo è da tempo conosciuto come terreno di coltura dei più

influenti personaggi dell'Asia (blogger, celebrità, ecc.) e attraverso

questo sistema di commercio non solo permette un maggiore

avvicinamento da parte dei propri fan, ma offre anche loro

un'esperienza di mobile-commerce in un ambiente di social media

incontaminato

Servizi di pagamento via Social Media

Case study: Pagamenti Weibo

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La società Tencent (proprietario di WeChat), gigante tecnologico

cinese, non molto tempo fa ha lanciato la funzione WeChat Wallet,

attraverso cui gli utenti possono inviare denaro agli amici, o "buste

rosse" digitali con denaro o doni, oppure effettuare pagamenti in

diversi negozi offline.

Tuttavia, a partire da marzo 2016 viene applicata una commissione

dello 0,1% sui trasferimenti digitali effettuati da utenti di conti bancari

la cui somma sia superiore a 1.000 yuan (153 di dollari). La

commissione minima per il trasferimento è di 0,1 yuan. Il più grande

concorrente di WeChat per i pagamenti mobile, Alipay, sostenuto

da Alibaba, non fa pagare alcun canone ai propri utenti di telefonia

mobile per il trasferimento di denaro su conti bancari, sebbene agli

utenti del sito web venga applicata la commissione dello 0,2% del

valore della transazione.

Tencent ha lanciato anche un proprio fondo del mercato monetario

in diretta concorrenza con Yuebao App. Di conseguenza, Alibaba e

Tencent stanno iniziando a competere su mercati che da sempre

sono stati sotto il controllo delle società finanziarie, in competizione

per riempire i propri contenitori virtuali con denaro reale dei

consumatori cinesi.

* scmp.com

Servizi di pagamento via Social Media

Case study: WeChat Wallet

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App per pagamenti mobile

I portafogli digitali, com'è noto, sono il modo più sicuro di effettuare

pagamenti senza contanti, mantenendo la tracciabilità online. I tre

colossi, vale a dire Google, Apple e Paypal, detengono la quota di

mercato maggiore, ma ci sono molti altri che stanno guadagnando

terreno:

Google Wallet utilizza la tecnologia Near Field Communication

(NFC), grazie alla quale con un tocco è possibile pagare nei

negozi (che accettano MasterCard PayPass) collegando la carta

di credito o di debito al proprio account Google. Per ora tale

servizio è disponibile solo negli USA. Tra i retailer ad avvalersi di

questo servizio troviamo Tommy Hilfiger, Fancy, Rakuten, Rockport

ecc.

Apple Pay consente agli acquirenti statunitensi di pagare in

negozio (con iPhone o Apple watch) o all'interno di altre

applicazioni. Sono abilitati gli iPhone dotati della necessaria

antenna radio NFC e di sensori ID Touch. Con Apply watch, si può

pagare utilizzando l'app Apple watch per iPhone. Questa

funzione viene già utilizzata da retailer quali Aeropostale,

American Eagle, Macy’s, Nike e Sephora

Alipay , è un equivalente cinese di Paypal, di proprietà di Alibaba,

che controlla oltre il 50% di tutte le transazioni in Cina. È stato

lanciato in Europa di recente e viene utilizzato da retailer che

hanno molti clienti cinesi. Il pagamento può essere effettuato sia

con la scansione di un codice QR 2D in negozio sia con l'aggiunta

del commerciante e il trasferimento diretto dell'importo tramite

app

L'app Paypal consente agli utenti di inviare denaro l'uno sul conto

PayPal dell'altro o pagare un servizio. Nei negozi che supportano

questo servizio si può pagare alla cassa, digitando un PIN a 4 cifre.

Adidas, Nike, Nautica, UGG, Ralph Lauren, GUESS, Calvin Klein e

molti altri offrono tale servizio

LifeLock Wallet è un'applicazione molto efficace che consente di

custodire e utilizzare le proprie carte di debito, di credito,

identificative, assicurative e carte fedeltà. Tutte le relative

informazioni sono trasformate in un codice a barre da sottoporre

a scansione al momento del pagamento

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Oltre alle app, stanno emergendo molti esempi di fusione tra l'esperienza online e quella non

virtuale tramite pagamento mobile nei negozi autonomi. Aurora Fashions, capogruppo di

Coast, Oasis, Warehouse e Karen Miller si è unita con PayPal per consentire ai propri clienti di

pagare tramite telefono cellulare.

L'app PayPayl fornisce ai clienti un numero unico di codice a barre e di transazione che il

cassiere del negozio può scansionare per effettuare il pagamento dal conto PayPal del

cliente. Tale applicazione permette di effettuare il pagamento in qualsiasi punto del negozio

e quindi di risparmiare tempo.

Inoltre i personale di Nordstrom addetto alle vendite utilizza i dispositivi mobile point-of-sale

(POS) per eseguire un check-out in qualsiasi momento e in qualsiasi parte del negozio.

Secondo il Rapporto vendite della società di marzo 2012, “Il totale delle vendite al dettaglio

per il trimestre in corso, pari a 1,73 miliardi di dollari, è aumentato del 15,3% rispetto alle

vendite al dettaglio totali di 1,50 miliardi di dollari per lo stesso periodo dell'anno fiscale

2011". Inoltre, secondo il Rapporto annuale Nordstrom 2011, "sia il prezzo medio di vendita

che il numero di articoli venduti hanno avuto un incremento nel 2011 rispetto al 2010.

• forbes.com

App per pagamenti mobile

Case study: Oasis

Store Oasis

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Due anni fa, Ebay Inc. ha lanciato quello che definisce la sua "vetrina

digitale" a San Francisco e New York, portando l'esperienza di

acquisto totalmente digitale nel mondo reale. Gli acquirenti interessati

ad acquistare o a navigare in queste vetrine virtuali possono toccare

la vetrina, scegliere tra un centinaio di articoli e controllare inoltrando

l'ordine al proprio telefono cellulare. I pagamenti possono essere

effettuati tramite cellulare e gli acquirenti possono optare per la

consegna gratuita a domicilio o presso uno dei punti di ritiro.

In passato, nel 2013, Ebay ha anche collaborato con The Westfield

Labs per creare una vetrina digitale interattiva per retailer come

Rebecca Minkoff, Sony e TOMS, con cui i visitatori potevano

interagire, scegliere un prodotto e pagare con Paypal:

http://fsh.by/ul4_Cg

App per pagamenti mobile

Case study: Ebay

Store Ebay, USA

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Soluzioni di pagamento innovative

Sia che si tratti di farlo online o offline, se un cliente ha la fiducia e

la comodità di poter pagare chiunque, in qualsiasi momento,

ovunque si trovi, lo farà in maniera più veloce e compulsiva.

I progressi tecnologici in ambito hardware (POS mobile,

contactless, NFC e wearables) hanno portato ad un aumento dei

canali di pagamento per i clienti al dettaglio.

Allo studio dei colossi della tecnologia c'è poi una soluzione che sia

vantaggiosa per i commercianti e che consenta loro di ricevere il

pagamento immediato senza contanti e senza dover attendere a

lungo.

I commercianti cercano inoltre di sfruttare le nuove tecnologie, tra

cui la cosiddetta "Internet of Things" (IoT) in modo da poter usufruire

dei dati delle transazioni in tempo reale per comprendere il

comportamento dei consumatori e formulare di conseguenza le

strategie successive.I trasferimenti di denaro peer-to-peer (P2P), i sistemi di moneta mobile e i pagamenti

per lo shopping nella vendita al dettaglio hanno assistito negli ultimi anni ai più alti

livelli di innovazione.

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Chirpify consente di utilizzare le app di social media come Twitter e Instagram per

acquistare, vendere, inviare e ricevere denaro tramite Paypal.

Una volta che un utente crea un profilo sul loro sito web, può creare una lista sulla

sua dashboard se ha intenzione di vendere qualcosa o avviare una raccolta fondi.

Può creare un elenco tramite Instagram con le didascalie:

• "$5 #instasale" per vendere

• "$0 #instagimme" per una cessione gratuita

• "$10 #instafund" per una donazione

Gli altri membri Chirpify che vogliono acquistare tali articoli devono commentare

"Compro" su Instagram o rispondere "Compro" con un Tweet, e l'operazione viene

completata automaticamente. Inoltre gli utenti Chirpify hanno la possibilità di

inviare denaro tra amici o effettuare donazioni via Twitter.

Tuttavia, sul denaro che si movimenta sul proprio conto Chirpify viene applicata una

commissione del 5%.

Soluzioni di pagamento innovative

Case study: Chirpify

Hongkiat.com

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Nonostante si tratti di un caso non recente, vale la pena di

segnalarne il concetto.

The North Face ha deciso di tentare una via innovativa per

raggiungere il proprio target di riferimento e indirizzare il traffico verso

i negozi, facendo leva sulla tecnologia di localizzazione mobile

Placecast ed eseguire un programma di fidelizzazione su dispositivo

mobile.

La campagna di mobile marketing basata sulla localizzazione è stata

attuata a New York, Boston, San Francisco e Seattle nel 2010. Il

raggio di geo-fencing attorno ai negozi The North Face era di circa

mezzo miglio. Gli avvisi via sms furono inviati solo a chi aveva scelto di

ricevere tali messaggi.

La percentuale esatta di risposta a tale programma non è stata resa

pubblica, ma in seguito la società ha ampliato il programma per 37

dei suoi punti vendita a livello nazionale, per cui si può affermare

senz'altro che fu un successo.

Soluzioni di pagamento innovative

Case study: The North Face e Placecast

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Nel 2014, la Harvey Nichols ha sistemato dei tablet all'interno

dei punti vendita in modo che i clienti potessero interagire

con i prodotti tramite i tag NFC sugli scaffali.

I ripiani con questi tag pubblicizzavano il tipo di contenuti,

per esempio alcuni board Pinterest che mostravano i

prodotti indossati, o delle celebrità che indossavano un

abito particolare, o dettagli più comuni.

I clienti avevano la possibilità di fare shopping da soli o

presso uno store affiliato e quando terminato, se

desideravano, salvare una "collezione" dei prodotti

scansionati. A tal fine occorreva immettere un indirizzo di

posta elettronica, in modo che la Harvey Nichols potesse

ricontattare il cliente via e-mail.

Al termine dell'operazione, si raggiunsero ottimi risultati: il 90%

degli acquirenti che furono coinvolti in negozio non era noto

in precedenza al brand. il 16% del totale degli acquirenti

venne coinvolto da quest'esperienza. il 7% si identificò via e-

mail. il 18% continuò il contatto dopo aver ricevuto un'e-mail.

Soluzioni di pagamento innovative

Case study: Harvey Nichols e NFC

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Il retailer statunitense Fanzz ha installato dei touch-screen

con un catalogo web dei prodotti e un terminale di

pagamento. Questo ha consentito ai clienti non solo di

cercare le informazioni, ma anche di ordinare i prodotti

disponibili al momento. Una simile prassi può essere una

soluzione adatta per negozi di brand che dispongono di

aree limitate per gli espositori della merce, e inoltre riduce il

rischio che un potenziale cliente cerchi il prodotto su fonti

web di altri retailer. Come risultato, la società Fanzz ha

assistito ad un aumento delle percentuali di acquisto e di

coinvolgimento dei clienti con i messaggi marketing in-store.

Soluzioni di pagamento innovative

Case study: Fanzz

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Strategie omnicanale per Retail

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Strategie di distribuzione: Presenza online e

offline

A determinate condizioni, ci sono diversi tipi di strategie di distribuzione utilizzate

dai brand della moda. Vale a dire:

Presenza offline solo via DOS - "Directly Operated Stores", ad es. Giada

Presenza offline via DOS e retailer, ad es. Harry Winston, Goyard

Presenza offline solo via retailer, ad es. Dima Ayad

Presenza offline con DOS e store ufficiale online, ad es. Louis Vuitton, ZARA

Presenza offline con DOS, retailer e store ufficiale online, ad es. Van Cleef &

Arpels

Presenza offline con DOS, retailer ed e-tailer, come Givenchy

Presenza offline con DOS, retailer, store ufficiale online ed e-tailer, ad es.

Michael Kors, Fay, Missoni, Stella McCartney

Presenza online solo con store ufficiale online, ad es. Asos, Net-A-Porter

Presenza online con store ufficiale online ed e-tailer/retailer, ad es. Mochi

È importante notare che l'approccio verso la struttura di distribuzione non dipende

dal segmento di mercato del brand, ma dalla decisione di strategia dell'azienda.

Strategie di distribuzione

Solo offline

DOS

DOS e retailer

Retailer

Offline e online

DOS e store ufficiale online

DOS, retailer e store ufficiale

online

DOS, retailer ed e-tailer

DOS, retailer, store ufficiale

online ed e-tailer

Solo online

Store ufficiale online

Store ufficiale online ed

e-tailer

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Nel corso degli ultimi anni, l'approccio di marketing è cambiato: dal marketing

orizzontale, a canale singolo, si è passati al marketing omnicanale, fino ad

evolversi verso una strategia di marketing omnicanale per i brand e di omni-

esperienza per i clienti.

Per multicanale si intendeva che i retailer vendessero direttamente al cliente

attraverso più di un

canale, ma restavano isolati con esperienze canale-centriche.

Una delle principali differenze tra marketing multicanale e omnicanale è che il

secondo consiste in un approccio continuo verso il consumatore attraverso tutti i

canali disponibili. Il punto chiave è che questi canali funzionino simultaneamente e

siano integrati gli uni agli altri. Non si tratta solo di vendita, ma anche di strategia di

comunicazione.

Benché l'e-commerce e la promozione via web siano state prese in considerazione

dai marketer anche nel marketing multicanale, in realtà, ci si è limitati ad

assicurarsi che sulla borsa della spesa ci fosse l'indirizzo del sito web del brand, o

che l'annuncio TV/stampa facesse riferimento al sito web, o che ci fosse una

funzione "store locator" sulla homepage. Il marketing omnicanale implica l'accesso

illimitato e infinito alle informazioni e ai prodotti del brand, indipendentemente dal

tempo e/o dalla geografia, in tutti i canali possibili del brand e/o dei dispositivi dei

clienti.

Strategie di distribuzione: Approccio

omnicanale

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Il comportamento di acquisto del cliente odierno non è solo online o offline; gli acquirenti possono svolgere le loro ricerche online per poi completare

la transazione nei negozi non virtuali. Conosciuto come Showrooming, un cliente può vedere il prodotto nel negozio reale, ma acquistarlo online in un

secondo tempo. Oppure, al contrario, è possibile fare la ricerca online, ma alla fine acquistare i prodotti offline; questo viene chiamato Webrooming.

Secondo una recente ricerca sui comportamenti di acquisto dei consumatori, lo showrooming è in aumento del 46%, mentre il webrooming è ancora

più usato poiché è il metodo preferito dal 69% dei clienti. Mentre il webrooming può essere rafforzato da una presenza online ben guidata dal brand,

lo showrooming può essere trasformato in vantaggio, qualora si imposti una corretta strategia di integrazione con l'aiuto di risorse come gli annunci di

voucher promozionali tramite le applicazioni del brand che motivino il cliente a recarsi presso il negozio fisico.

Un'altra ricerca sull'utilizzo del mobile in-store mostra che i clienti che fanno maggior uso del mobile, spendono di più in negozio. Inoltre, gli acquirenti

frequenti su mobile spendono il 25% in più in negozio rispetto a coloro che per i loro acquisti utilizzano un telefono cellulare solo occasionalmente.

Alla fine, la perfetta integrazione di questi canali online e offline dei brand dovrebbe creare una crescita equilibrata su entrambi i canali. Il retailing

omnicanale, a questo punto, si propone di fornire ai clienti l'esperienza del brand, non solo diversi canali di interazione. Non si tratta solo di vendita, ma

anche di strategia di comunicazione. Traguardo finale è ottenere una visione specifica su ciascun cliente, il quale riceve servizi in modo coerente

attraverso tutti i canali, che dovrebbero funzionare simultaneamente e integrarsi gli uni agli altri.

L'approccio omni può essere visto come un'azione opposta per l'e-commerce che opera separatamente da operazioni offline di un brand. Occorre

operare sugli store online affinché agiscano unitamente con le operazioni offline, in modo che entrambi prevengano conflitti in ambito commerciale e

consentano l'analisi del comportamento dei consumatori per integrare le decisioni strategiche da attuare e indirizzare complessivamente le vendite

verso una crescita positiva. Di seguito sono riportati i casi di studio su brand di successo, che sono stati in grado di accrescere il fatturato su entrambi i

canali, online e offline.

Strategie di distribuzione: Approccio

omnicanale

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Nel giugno 2013, Gap ha annunciato la sua campagna “Reserve in Store”

implementata presso 40 negozi pilota Gap e Banana Republic di San Francisco e

Chicago.

Attraverso la campagna, i consumatori potevano prenotare fino a cinque articoli

e provarli in un negozio selezionato di Banana Republic e Gap. Dopo la

prenotazione, il consumatore riceveva conferma degli articoli in attesa assieme

alle istruzioni per il ritiro. Gli articoli venivano conservati presso il negozio selezionato

fino alla fine del giorno lavorativo seguente.

Tale iniziativa avrebbe dovuto spingere le vendite anche durante le festività.

Inoltre, si sarebbe dovuta innescare la tendenza ad acquistare prodotti

complementari in aggiunta a ciò che il cliente aveva inizialmente prenotato,

ispirandolo con l'aggiunta di altri articoli durante la sua visita in negozio.

Avendo notato la facilità d'uso del programma per i clienti della località pilota, nel

novembre 2013 il retailer decideva di espandere tale programma in più di 400

negozi degli USA e in oltre 200 negozi Gap dei 15 mercati principali. Non abbiamo

riscontro dei risultati conclusivi, ma si è registrata una risposta altamente positiva

proveniente da questi mercati.

Case study: GAP

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Un grande magazzino britannico-irlandese, House of Fraser, insieme con la Box Technologies, ha

lanciato dei concept store abbinando negozi non virtuali al servizio e-commerce della società.

L'azienda ha installato una serie di schermi touch-screen ELO di grande formato e di computer nei

punti vendita, che consentono di ordinare i prodotti online, i quali vengono poi consegnati il giorno

successivo a domicilio o sono disponibili per il ritiro in negozio. I clienti potevano scegliere

direttamente fra i 1000 brand stoccati nel sito recentemente rinnovato di House of Fraser.

In più, si è provveduto a far rilassare i clienti facendoli accomodare gratuitamente in una zona

caffetteria come parte del concept complessivo. Inoltre, degli addetti alle vendite hanno assistito i

clienti nella navigazione tra le offerte online di House of Fraser, aiutandoli durante la procedura,

dalla selezione dei prodotti al pagamento sicuro online.

Per l'anno fiscale 2013, House of Fraser ha dichiarato un fatturato pari a 1,83 miliardi di dollari. Dopo

il lancio dell'innovazione, le vendite online sono aumentate del 107% nella prima metà del 2014.

Esaminando l'intero anno, le prestazioni della catena di grandi magazzini è stata trainata dalle

vendite online, che sono cresciute del 31,2%, eclissando la crescita nei suoi negozi fisici, che si sono

attestati soltanto al 4,2% su base like-for-like. Solo nella settimana precedente a Natale si è

osservata una crescita del 6%. A seguito di questo record, la catena è ora di proprietà di Nanjing

Xinjiekou Department Store Co. Ltd, e prevede di continuare ad accrescere la propria attività on-

line.

Case study: House of Fraser

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Secondo il rapporto annuale di Deckers Outdoor Corporation, le

vendite nette di e-commerce della società sono aumentate del

37,5% nell'anno fiscale concluso nel mese di aprile 2015, mentre

l'aumento totale per i negozi al dettaglio è del 17,6%.

La ragione di questo successo è stata l'implementazione strategica

di nuove tecnologie innovative, che hanno sfocato i confini tra

vendita materiale al dettaglio ed e-commerce. Deckers ha

permesso ai suoi clienti di personalizzare e visualizzare i prodotti con

tag RFID di cui erano alla ricerca sui quattro touchscreen del

negozio all'interno di un contenuto creato appositamente, che

comprendeva le informazioni sul prodotto e le varie opzioni, oltre a

consigli sullo stile, video, campagne di marketing correlate e

suggeriva prodotti complementari. Scopo dell'utilizzo di tale

tecnologia nel negozio era anche quello di informare più clienti

circa i suoi brand meno noti. Deckers inoltre ha fornito otto iPads

all'interno dei negozi per consentire ai clienti di ordinare online

prodotti non in magazzino con consegna gratuita.

All'interno dell'integrazione ben consolidata online e offline, il

fatturato per brand per canale di vendita ha registrato una crescita

positiva. In altre parole, l'e-commerce non ha cannibalizzato ma

stimolato i risultati del retail offline.

Case study: Deckers

Fatturato per brand 3/31/2015 12/31/2013 Importo %

UGG $ 1.493.193 $ 1.298.880 194.313 15,0%

Ingrosso $ 903.926 $ 818.377 $ 85.549 10,5%

E-Commerce $ 209.722 $ 155.635 $ 54.087 34,8%

Negozi al dettaglio $ 379.545 $ 324.868 $ 54.677 16,8%

Teva $ 126.743 $ 116.387 $ 10.356 8,9%

Ingrosso $ 116.931 $ 109.334 $ 7.597 6,9%

E-Commerce $ 9.179 $ 6.627 $ 2.552 38,5%

Negozi al dettaglio $ 633 $ 426 $ 207 48,6%

Sanuk $ 114.711 $ 101.680 $ 13.031 12,8%

Ingrosso $ 102.690 $ 94.420 $ 8.270 8,8%

E-Commerce $ 8.214 $ 6.077 $ 2.137 35,2%

Negozi al dettaglio $ 3.807 $ 1.183 $ 2.624 221,8%

Altri brand $ 82.410 $ 39.671 $ 42.739 107,7%

Ingrosso $ 76.152 $ 38.276 $ 37.876 99,0%

E-Commerce $ 5.955 $ 1.195 &4.760 398%

Negozi al dettaglio $ 303 $ 200 $ 103 51,5%

Totale $ 1.817.057 $ 1.556.618 $ 260.439 16,7%

Totale E-Commerce $ 233.070 $ 169.534 $ 63.536 37,5%

Totale negozi al

dettaglio

$ 384.288 $ 326.677 $ 57.611 17,6%

Fatturato, in migliaia

Rapporto

annuale

Deckers, 2015

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Burberry Regent Street ha aperto i battenti nel 2012 a Regent Street

quale negozio più grande di Londra. Progettato per riflettere il sito web

della società, il punto vendita ha evidenziato l'importanza che ha per

Burberry la presenza digitale. Come ha dichiarato l'ex-CEO Angela

Ahrendts: “Attraversare le porte d'ingresso è proprio come entrare nel

nostro sito web. È il mondo Burberry Live. ”Conosciuto come il leader

digitale del settore, Burberry ha una crescita che aumenta di anno in

anno, non solo online, ma anche offline.

71% del fatturato (2014: 70%); con 214 negozi mainline, 213 concessioni

all'interno dei grandi magazzini, commercio digitale e 57 punti vendita.

La crescita del 9% delle vendite comparabili si è mantenuta

sostanzialmente in equilibrio tra due metà, ma riflette le diverse

tendenze regionali. In negozio, la diminuzione del numero di visitatori è

stata compensata da una migliore conversione e da valori più alti

della transazione media. Online, nel corso dell'anno il mobile ha

raddoppiato la sua quota di fatturato, in seguito al lancio di una

piattaforma mobile potenziata nella seconda metà dell'anno.

Case study: Burberry

Fatturato espresso in migliaia

Crescita del fatturato

Rapporto annuale Burberry, 2015

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Oggi è difficile trovare un brand completamente offline o online al 100%; pur non avendo uno

store ufficiale online o non operando con e-tailer, può sostenere la propria presenza on-line

grazie ai canali dei social media e con un sito web. Altro concetto fuorviante è che i brand

premium e lusso possano svalutare la propria immagine aziendale con la presenza online

tramite lo store. È vero che i brand premium sono stati più lenti nell'adozione del commercio

elettronico rispetto a quelli activewear o del mercato di massa, ad esempio Dior vende sul

proprio store ufficiale online dei beni selettivi, mentre Chanel ha limitato il suo merchandising

sullo store online solo a prodotti distribuiti da licenziatari (profumo, make-up e occhiali). Allo

stesso tempo, Gucci offre la possibilità di acquistare l'intera collezione online, e per di più, lancia

"capsule collection" in esclusiva per le vendite su Internet.

C'è però un altro trend da quando le aziende online si stanno inserendo nello spazio fisico. Net-

a-Porter, un e-tailor di livello premium, ha lanciato la pubblicazione di una rivista cartacea per

aumentare le vendite online. Nel 2016, Amazon aprirà la terza libreria non virtuale, senza

contare che il gigante del retail ha già lanciato una griffe di abbigliamento propria.

Dopo tutto, le aziende vendono beni a clienti concreti, che vivono nel mondo fisico e sono

collegati 24 ore su 24 tramite smartphone, computer, tablet, smart watch e molti altri dispositivi,

sui quali scoprire nuovi brand e prodotti o cercare consigli. Quindi è necessario che i brand

analizzino tutti i possibili punti di contatto con i clienti, sia attraverso l'ambiente online che offline,

per massimizzare i propri risultati di vendita, a prescindere dai canali di distribuzione.

Strategie omnicanale: Presenza online vs

offline

Amazon Books a Seattle

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Strategie di coinvolgimento dei clienti

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Strategie di coinvolgimento dei clienti

Le tecnologie digitali sono entrate a far parte di tutti gli aspetti della nostra vita, e il retail non fa eccezione. I brand di tutto il mondo cercano

costantemente di sorprendere i clienti investendo nell'ambiente degli store. Le tecniche più comuni che implicano l'uso della tecnologia digitale

sono:

• Vetrine

• Retail virtuale e scaffali intelligenti

• Realtà aumentata

• Tablet nel punto vendita

• Specchi e camerini intelligenti

• Soluzioni di marketing di prossimità (notifiche push)

• Coinvolgimento sui social media

• Gamification

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Vetrine: Adidas

La nuova vetrina è un punto vendita virtuale interamente funzionale

con prodotti a grandezza naturale. L'intuitiva interfaccia della vetrina

touch screen consente ai clienti di esplorare, giocare e trascinare

direttamente nel loro smartphone i prodotti a grandezza naturale che

desiderano comprare, per un acquisto semplice e immediato su

Adidas NEO online.

È sufficiente visitare una semplice URL con lo smartphone e digitare un

PIN univoco per collegare in tempo reale il dispositivo mobile del

cliente a una borsa della spesa virtuale sulla vetrina, visualizzandone in

live view il contenuto. Tutti i prodotti trascinati nella borsa della spesa

della vetrina appaiono immediatamente nello smartphone. Il cliente

può modificare i dettagli del prodotto, salvare gli articoli per l'acquisto

immediato o successivo e condividerli con gli amici sui social media o

via mail.

https://www.youtube.com/watch?v=MYBURgFgP7w

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Vetrine: Kate Spade

Kate Spade, in collaborazione con eBay Inc., ha lanciato la vetrina

touch screen a New York. Quattro vetrine interattive nel cuore di

Manhattan restano aperte 24 ore su 24, 7 giorni su 7, permettendo ai

clienti di scegliere e ordinare i prodotti presso Kate Spade Saturday.

Per l'acquisto basta selezionare il prodotto e digitare un numero di

cellulare: sarà visualizzato un testo che consente di programmare la

consegna gratuita in giornata.

https://www.youtube.com/watch?v=CdotI0wax4Y

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Retail virtuale e scaffali intelligenti:

Vanquish

https://www.youtube.com/watch?v=vLlwLjQWYu4

Il negozio di abbigliamento giapponese VANQUISH ha integrato i manichini

digitali teamLabHanger nel suo punto vendita di Ikebukuro Parco, a Tokyo,

dando immediatamente ai clienti un'idea di come starebbe su di loro un

particolare abito. Ogni appendino è dotato di un ID univoco. Quando il cliente

toglie l'appendino dalla rastrelliera porta abiti, il sistema teamLabHanger

individua il capo e mostra su monitor un video o una foto di un modello che

indossa il capo prescelto. Quando l'appendino viene rimesso sulla rastrelliera, il

monitor si spegne automaticamente.

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Retail virtuale e scaffali intelligenti:

Mark & Spencer

https://www.youtube.com/watch?v=GG5liV2U0Qg

Mark & Spencer ha aperto il suo primo negozio in Olanda, nel popolare

quartiere di Kalverstraat, ad Amsterdam. Nel punto vendita i clienti possono

comprare prodotti alimentari, ma anche esplorare l'intera gamma di capi di

abbigliamento sui monitor da tavolo presenti in negozio e sugli schermi digitali.

Un video wall formato da nove pannelli mostra i contenuti usando una nuova

soluzione software di digital signage, con espositori a colonne che mostrano le

ultime tendenze moda della stagione proiettando i video di sfilate.

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Retail virtuale e scaffali intelligenti:

BaubleBar

https://www.youtube.com/watch?v=d0r3dU0chU0

Il negozio pop-up di BaubleBar, a SOHO, mostra i suoi gioielli usando un sistema

espositivo unico che consente alle clienti di interagire direttamente con il

prodotto. Quando la cliente prende un articolo viene attivata un'animazione,

con diamanti che luccicano e danzano intorno al prodotto. Poi, la superficie

da cui è stato tolto il gioiello mostra ulteriori informazioni sul prodotto che la

cliente sta tenendo in mano. Questa interazione tra prodotto e informazioni

crea un'esperienza di acquisto totalizzante per le clienti di BaubleBar.

L'esposizione interattiva di BaubleBar è stata ideata da Perch Interactive, uno

studio di design con sede a New York.

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Realtà aumentata:

American Apparel

https://www.youtube.com/watch?v=0O9CUpqSNRU

Il retailer di abbigliamento American Apparel ha scelto la Augmented

Reality per portare offline l'esperienza di acquisto online. Usando

un'applicazione di realtà aumentata, i clienti del negozio possono

scansionare l'articolo per vedere il prodotto in vari colori e leggere le

recensioni di altre persone che lo hanno acquistato.

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Realtà aumentata: Topshop

https://www.youtube.com/watch?v=c8jSlq8Tqlc

Topshop ha messo a disposizione dei clienti delle speciali cuffie VR

(realtà virtuale), realizzate ad hoc, per entrare nel mondo virtuale a

360° di una sfilata Topshop dal vivo. Indossando le cuffie, i clienti

hanno assistito al video in tempo reale di una sfilata TopShop e hanno

potuto osservare che cosa succede nel backstage. In passerella e nel

backstage sono state usate delle telecamere speciali per riprendere le

scene, consentendo a ogni partecipante di osservare i modelli e le

celebrità nell'ambito dell'evento.

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Realtà aumentata: Tommy Hilfiger

In alcuni punti vendita selezionati di tutto il mondo è stato possibile

assistere alla sfilata Primavera 2015 di Tommy Hilfiger, grazie a

un'esperienza di realtà virtuale. Indossando le cuffie Samsung GearVR,

i clienti hanno potuto assistere a una versione tridimensionale a 360°

della sfilata, come se fossero seduti in prima fila.

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Realtà aumentata: Dior

https://www.youtube.com/watch?v=STLfm9u9ZlE

Dior Eyes è un nuovo retail concept innovativo promosso dall'iconica

casa di moda francese che regala un'esperienza di interazione

totalizzante con i clienti. In un'occasione di public viewing, a giugno

2015 i clienti dei punti vendita Dior hanno potuto osservare da vicino

quello che succede nel backstage, durante la preparazione degli

eventi del brand.

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Realtà aumentata: Tissot

https://youtu.be/LJSVIBj3g1w

Il produttore di orologi svizzero Tissot ha mostrato i suoi prodotti nei

grandi magazzini Harrods usando un servizio virtuale in 3D per la prova

degli articoli. Grazie a una tecnologia sviluppata da Holition, una

società specializzata nel 3D, i clienti che hanno visitato il punto vendita

di Brompton Road hanno potuto indossare le versioni virtuali degli

orologi Tissot attraverso un sistema di realtà aumentata.

Indossando una striscia di carta intorno al polso, i visitatori hanno

potuto vedere come starebbero su di loro i modelli da donna e gli

articoli della collezione T-Touch uomo, semplicemente osservando le

immagini proiettate su monitor.

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Tablet nel punto vendita: JC Penny

https://youtu.be/xQa1eHVk4tw

JC Penney ha creato il Denim bar di Levi’s: un touch screen e una app

consentono di esplorare nuovi look, di vedere tutti i lavaggi disponibili,

di trovare il modello che veste in modo perfetto e di cercare taglie

extra.

Oltre a consentire il checkout mobile, gli iPad rappresentano anche

un'ulteriore fonte di informazioni sul brand, per una ricerca allargata

degli articoli e la visualizzazione di video sui prodotti. Chi vuole

acquistare da casa può accedere al Denim bar virtuale anche online.

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Tablet nel punto vendita: New

Balance

https://www.youtube.com/watch?v=Nm0RcLKktFE

New Balance ha creato un'applicazione per iPad per valorizzare

l'esperienza di acquisto del cliente all'interno del punto vendita,

concepita per coinvolgere l'acquirente nel self-service e consentire

interazioni per la consulenza di vendita.

L'applicazione consente agli addetti alle vendite di accedere a

funzioni e utility con cui possono assistere i clienti nella scelta delle

taglie, fornire informazioni sui prodotti e fare confronti. Inoltre, l'app

permette di visualizzare l'intera gamma di prodotti New Balance,

attraverso l'accesso a una serie di informazioni sui prodotti e sulle

tecnologie.

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Tablet nel punto vendita: Hointer

La società Hointer ha mostrato una vera innovazione. Il suo punto

vendita di Seattle è interamente digitalizzato e regala ai clienti

un'esperienza unica grazie a un'app. A prima vista lo store di Hointer

sembra uno showroom. Ogni linea viene mostrata in un unico

esemplare, in modo che lo sguardo e il tocco del cliente siano

concentrati sul singolo prodotto. Grazie alla app, il cliente può

toccare l'articolo per ricevere informazioni sull'articolo, per

visualizzare le recensioni e le clip, e può persino aggiungere il

prodotto al camerino. Dopo 30 secondi in uno dei camerini il cliente

troverà l'articolo che ha scelto, nella sua taglia.

Dal touch screen che si trova all'interno del camerino o tramite

un'app è possibile ordinare una taglia diversa o un altro modello, o

chiedere l'assistenza di uno stilista. Anche la procedura di

pagamento è molto semplice. Il cliente deve solo cliccare sulla

funzione di pagamento sul suo telefono, portarlo al terminale per il

pagamento fai-da-te e digitare. Non serve scansionare i prodotti

perché il terminale sa già che cosa intende acquistare il cliente.

L'ultima cosa da fare è passare la carta. Tutti i processi all'interno del

punto vendita sono completamente automatizzati.

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Specchi e camerini intelligenti:

Ralph Lauren

https://youtu.be/vFF95SvTfRE

Gli specchi dei camerini usano la tecnologia RFID per riconoscere gli

articoli scelti dal cliente, riproducendoli sullo schermo. Per ciascun

articolo gli specchi mostrano altre taglie e colori disponibili e i prodotti

raccomandati, in base ai capi selezionati. Il tasto "chiama un

commesso" consente di collegarsi al tablet di un addetto alle vendite

sul piano, che raggiungerà il cliente nella cabina di prova. Altre

funzioni, come la modifica delle impostazioni di illuminazione e

l'opzione per la scelta della lingua, contribuiscono a migliorare

l'esperienza del brand.

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Specchi e camerini intelligenti:

Rebecca Minkoff

https://youtu.be/6G3JIyG_GeY

Anche in questo caso la tecnologia, che è di eBay, si sovrappone allo

specchio, senza telecamere integrate. I tag RFID riconoscono ogni

articolo scelto e i clienti possono richiamare visualizzazioni di prodotto

che mostrano l'articolo in vari stili, in altre taglie e colori disponibili,

proprio come avviene per gli acquisti online.

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Specchi e camerini intelligenti:

Nike

https://vimeo.com/135480452

Nel punto vendita Nike di Berlino sono stati installati tre terminali

indipendenti che comunicano tramite un'infrastruttura sottostante

middleware e server, formata da Media Wall, Replica Kiosk e Nike

Botroom.

Ogni terminale ha uno stack tecnico ad hoc. Inoltre, i terminali sono

integrati al catalogo ERP del punto vendita e all'eCommerce shop,

fornendo informazioni sulla disponibilità dei prodotti in tempo reale. Il

design e lo sviluppo di Unity, un motore di gioco più che una soluzione

web, garantiscono prestazioni elevate, massima usability e stabilità

globale.

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Specchi e camerini intelligenti:

Karl Lagerfeld

Nei camerini di prova di Karl Lagerfeld i clienti possono farsi un selfie

usando gli iPad incorporati collegati a internet. Il flagship store di Karl

Lagerfeld, aperto a Londra sulla Regent Street, ha installato degli iPad

nelle pareti di tutti i camerini del negozio.

Oltre a scattarsi un selfie con il capo che hanno scelto, i clienti

possono applicare dei filtri alle immagini e condividerle su Facebook o

su Twitter o spedirle via mail.

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Specchi e camerini intelligenti:

Brioni (tecnologia di Sharp & CLX Europe)

Installato nei flagship store Brioni, in cinque delle sue boutique

principali (Milano, Roma, Penne (Pescara), Las Vegas e New York), lo

schermo Brioni Miror integra una nuova tecnologia che consente al

cliente di scegliere tra vestiti di diversi tessuti e colori, che può

osservare su un manichino virtuale.

Entro il 2017 il brand aspira a portare questa nuova tecnologia a un

livello superiore: guardandosi allo specchio il cliente vedrà quel

particolare modello su di sé, con una resa ad alta definizione, in un

gioco di interazione con lo specchio.

https://vimeo.com/98918184

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Soluzioni di marketing e di prossimità:

Macy’s

I proprietari di IPhone su cui è installata la app di retail Shopkick

ricevono una notifica quando entrano nei punti vendita Macy's di

Herald Square, a New York, o Union Square, a San Francisco. La

notifica li invita a usare la app Shopkick, che segnala particolari

occasioni e mette in evidenza i prodotti per cui il cliente aveva

mostrato interesse, quando sono in saldo nello store.

https://www.youtube.com/watch?v=CipsLFB8KFk

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Soluzioni di marketing e di prossimità:

Duane Reade by Walgreen

Duane Reade, la più grande catena di drugstore di New York City, ora

di proprietà di Walgreens, a maggio 2014 ha aggiornato la sua app

con iBeacon integrati in 10 sedi selezionate. Questo ha consentito alla

catena di farmacie di aggiungere nuove funzioni come annunci

settimanali e coupon, promemoria per non dimenticare di prendere le

medicine, la possibilità di fissare appuntamenti, salvare la lista della

spesa e persino ordinare stampe di foto da Instagram. I clienti ricevono

le notifiche (anche se lo schermo è bloccato) quando si trovano

vicino a un punto vendita e offerte di sconto ad hoc, sulla base di

acquisti precedenti.

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Coinvolgimento sui social media: Ted

Baker

Per celebrare il lancio della campagna natalizia, Ted Baker ha creato

un'installazione digitale con vischio posta nella parte superiore

dell'entrata dei negozi, in tre soli punti vendita, che si chiama "Merry

Kissmas". I tre store coinvolti sono New York 5th Avenue, London

Westfield e Tokyo Omotesando. Per creare questo esclusivo patchwork

di vetrine, progettato e realizzato da Kin Design, Ted ha organizzato

anche una campagna digitale condotta sui social media, "Meet Me

Under the Mistletoe", in cui Ted Baker invita clienti e spettatori di ogni

parte del mondo che si trovano nelle vicinanze o visitano i punti

vendita selezionati a farsi scattare una foto sotto il vischio. Usando i

loro profili personali di Twitter e Instagram, con l'hashtag #KissTed

potranno vincere una romantica vacanza di lusso per due.https://vimeo.com/81832701

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Coinvolgimento sui social media:

Marc Jacobs

Per un certo periodo un negozio pop-up di Marc Jacobs, nel quartiere

newyorkese di SoHo, ha accettato fotografie su Twitter, Facebook e

Instagram con l'hashtag #MJDaisyChain al posto dei soldi, per

l'acquisto del nuovo profumo Daisy. Lo store è rimasto aperto anche

durante la settimana newyorkese della moda, a febbraio 2014.

https://www.youtube.com/watch?v=42BEJ5r_wkQ

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Coinvolgimento sui social media:

Nextatlas

Nextatlas è un servizio innovativo che esegue un'analisi accurata

dei trend emergenti della moda, del design e dello stile.

È un nuovo modo di prevedere le nuove tendenze che assembla

i dati ottenuti dai principali social network di condivisione di

immagini, come Tumblr, Instagram, Twitter e Pinterest, e tramite

un algoritmo sviluppato internamente li riorganizza in report utili a

professionisti di moda, design, comunicazione e marketing.

I brand possono facilmente immaginare i trend emergenti in

base ai loro settori e alle loro necessità, attraverso la

combinazione di immagini provenienti da vari flussi dei canali

social, e possono sfruttarli per capire meglio come rinnovare le

scorte o come fonte di ispirazione per la nuova collezione.

www.nextatlas.com

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Gamification: iCoolhunt

Lanciata nel 2010 dai due fratelli torinesi Luca e Alessio Morena (che

sono anche i fondatori di Nextatlas), la app "iCoolhunt" è una

piattaforma location-based di condivisione delle immagini per la

scoperta di nuovi trend. Si tratta di un modo interessante per

raccogliere dal basso informazioni utili sulle tendenze attuali.

I fondatori la descrivono come una app di gioco per i social network in

cui tutti gli utenti, definiti “coolhunter”, pubblicano immagini e

suggerimenti su trend interessanti e attuali su vestiti, design, tecnologie,

musica e altri aspetti della vita. I giocatori raccolgono follower e

votano per passare al livello successivo, da Rookie a Observer e

Spotter, fino a diventare Guru. Grazie alla Trenditory gli utenti possono

anche visualizzare il tracciato dei trend emergenti, a livello locale e

globale.

www.icoolhunt.commashable.com

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Gamification: Uniqlo

https://vimeo.com/151343864

Il retailer giapponese UNIQLO ha lanciato la sua prima campagna di

moda basata sulla neuroscienza, che associa la scelta dei capi agli

umori del consumatore.

La tecnologia wearable UMood viene posta sulla fronte dei clienti, ai

quali viene mostrata una serie di fermi immagine e video. In base alla

loro reazione neurologica viene eseguita la lettura delle onde

cerebrali, consentendo a UNIQLO di assegnare un punteggio basato

su un algoritmo e proporre al cliente una t-shirt scelta tra la gamma

offerta dal retailer che sia in linea con il suo stato d'animo.

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Gamification: Sun & Sand Sports

https://www.youtube.com/watch?v=oHiWNH5BpT8

Sun & Sand Sports ambisce a offrire esperienze emozionanti e

innovative ai suoi clienti. I suoi concept store sono la perfetta

interpretazione di questa visione, grazie a guide all'acquisto interattive,

display digitali, personalizzazione e aree di training e cabine di prova

intelligenti. Nelle tre Experience Zone interattive (football, basket e

corsa) vengono riprodotti gli ambienti e i suoni di ciascuno sport, con

l'integrazione dei social media e la possibilità di cogliere i dettagli di un

particolare cliente. La CRE-8 Customization Zone consente ad artisti

dal vivo di personalizzare gli articoli, dalle scarpe da ginnastica alle

tavole da surf, e uno spazio centrale dedicato agli eventi mostra nuovi

prodotti e sport emergenti.

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Gamification: The North Face

The North Face usa l'intelligenza artificiale per

coinvolgere i clienti tramite il sito internet.

A novembre 2015 il brand ha annunciato il collaudo di

un software che svolgerà la funzione di “personal

shopper intelligente per gli acquisti online”.

Usando la piattaforma di intelligenza artificiale IBM

Watson e il motore di raccomandazione intuitivo Fluid

XPS, mentre acquistano online i clienti possono

conversare normalmente, ricevendo suggerimenti di

acquisto personalizzati.

Gli utenti inseriscono informazioni su quando e dove

intendono usare la giacca e rispondono a una serie di

domande sulle loro preferenze (caratteristiche, colori,

ecc.). Successivamente il sistema propone gli articoli in

linea con le preferenze indicate.

www.thenorthface.com/xps

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Camerini di prova virtuali

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Panoramica dei camerini di prova

virtuali

I camerini di prova virtuali sono la versione online delle classiche cabine di prova dei negozi, ovvero consentono ai clienti di provare i capi

in una o più taglie per vedere come stanno su di loro, però virtualmente e non fisicamente. Affermatesi dal 2005 in poi, si è iniziato a parlare

diffusamente di queste tecnologie dal 2010, e ora sono offerte da un numero sempre maggiore di fornitori e vengono usate da molti retailer

di prestigio nei loro webstore o negli spazi fisici di retail. Esistono diversi tipi di approcci:

Approccio Start up/Nuove imprese Società tecnologiche affermate Collaborazioni

Suggerimento della taglia Fittery, Fit Analitics, Sizer, Virtusize, Stantt, ThirdLove

Modello cliente in 2D Camerino di prova virtuale Holition Sally Hansen & Holition*,

CoverGirl & Holition*

Modello cliente in 3D triMirror, Styliff, Nobrandsolution, ELSE Twin Set & FitsMe*

Brioni & Clx Europe and Sharp*

Realtà aumentata MemoMi, Fitnect, Zugera, Xoonla, ELSE

FXGear, Microsoft (Kinect), Uniqlo & Holition*,

Rayban & Fitting Room*, Kakimoto Arms & Toshiba*

* partner tecnologici

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Suggerimento della taglia: Fittery

Caratteristiche: la fondatrice Catherine Iger ha creato una start up di analisi dei

big data, la Fittery, partendo dall'idea che la maggior parte dei tool per il

suggerimento della taglia usati nello shopping online è imprecisa e che questo

ogni anno causa 18 miliardi di dollari di resi. La vestibilità non si basa sulla taglia,

ma sulle effettive misure del capo: l'articolo viene adattato espressamente alle

misure del cliente e a come preferisce portare i vestiti. Il tool garantisce una

maggior precisione nella scelta della taglia (+34%) e i test hanno dimostrato

che è in grado di ridurre al 6% la percentuale di resi degli acquisti online, dagli

attuali standard del 30%-40%. La società, che ha iniziato con l'abbigliamento

da uomo e intende passare a quello da donna, può usare questi dati anche

per offrire suggerimenti ai brand. Per esempio, chi confeziona camicie

potrebbe venderne molte di più, se le stringesse di soli 2 centimetri e mezzo.

www.fittery.com

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Suggerimento della taglia: Fit Analytics

Caratteristiche: Fit Analytics è un consulente che offre suggerimenti per la

scelta della taglia alla clientela online, tramite rilevazione via webcam delle

misure personali. La società collabora con oltre 5.000 brand presenti in negozi di

e-commerce multimarchio, come Asos. Inoltre, lavorando con marchi come

Puma e The North Face e trattando 1 milione e mezzo di capi, addebita la

commissione solo se il cliente accetta il suggerimento, acquista l'articolo e non

lo restituisce. In un A/B test condotto da The North Face, Fit Analytics ha

incrementato il tasso di conversione del 2,4%. Su base annua, questo aumento

del 2,4% equivale a un valore aggiunto di 1,3 milioni di dollari.

www.fitanalytics.com

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Suggerimento della taglia: Sizer

Caratteristiche: la computer vision technology brevettata di Sizer permette la

ricostruzione di un oggetto tridimensionale (il corpo dell'utente) partendo da

una serie di fotografie in 2D. Questa tecnologia dirompente viene applicata al

dispositivo più usato sulla faccia della terra: lo smartphone. Il sistema tiene

conto di diversi parametri per ogni capo: misure, tipi di tessuti, flessibilità,

tolleranza dell'organismo e visione dello stilista, e li associa alle misure

dell'utente, rilevate dalla app o inserite manualmente. Sizer propone due tipi di

collaborazione: uno per i retailer e uno per i consumatori.

www.sizer.me

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Suggerimento della taglia: Virtusize

Caratteristiche: Virtusize consente ai clienti di mettere a confronto le misure

specifiche del capo che intendono comprare con quelle di un indumento

simile che possiedono già. Secondo la start up, visualizzando e sovrapponendo

le sagome in 2D dei due capi i clienti possono fare un confronto più preciso

delle taglie e scegliere l’articolo più adatto a loro. È un metodo efficace e

consente un'evidente riduzione dei costi rispetto al lavoro preliminare che

comporta la visualizzazione in 3D dell'intero catalogo del retailer. La start up è

stata lanciata nel 2011 a Stoccolma e collabora con molti brand e retailer,

incluse partnership con Asos, Acne Studios, Balenciaga, ecc.

www.virtusize.com

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Servizio di suggerimento della taglia:

Stantt

Caratteristiche: questa start up specializzata in camicie vuole mettere fine al

dilemma della scelta della taglia. Sì, ma come? Tutto ha avuto inizio su

KickstarterKick. Nel 2013 Matt Hornbuckle e Kirk Keel hanno finanziato la ricerca

iniziale per la scansione di diversi tipi di corpi in 3D, creando circa 200.000

misure con milioni di punti di dati per ottenere 75 taglie tipo. I clienti non

devono far altro che misurare la lunghezza del braccio, il girovita e la

circonferenza del petto. Un algoritmo stabilisce la vestibilità migliore.

www.stantt.com

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Servizio di suggerimento della taglia:

Third Love

Caratteristiche: brand che vende reggiseni in base a una scheda di vestibilità

proprietaria. Per stabilire la taglia occorre scaricare la app e scattare una

propria foto in reggiseno e canottiera. Sul sito web c'è un questionario che

serve a stabilire la propria taglia. Anche se si tratta di un brand di moda, il suo

core value è quello di offrire alle clienti taglie "reali", non standard.

www.thirdlove.com

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Modello cliente in 2D: Holition

Caratteristiche: la strategia principale di Holition è incentrata sul

coinvolgimento digitale, dove la tecnologia incontra l'esperienza umana.

Holition applica progetti globali basati su un'ampia gamma di tecnologie.

L'impresa ha sviluppato numerose app che permettono alle clienti di provare

un capo o un particolare make-up o di mettere lo smalto usando una loro foto.

Oltre a offrire le sue app, Face by Holition e Nails by Holition, la società

collabora con marchi di prestigio come Sally Hansen e Covergirl. Grazie all'uso

di modernissimi sistemi di monitoraggio in tempo reale, visualizzazione realistica

e analisi personalizzata della carnagione è nata un'unica app mobile per il

consumatore.www.holition.com

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Modello cliente in 2D: Virtual Dressing

Room

Caratteristiche: la app Virtual Dressing Room è un esempio di come adattare gli

abiti alle fotografie dei clienti. Le categorie di capi disponibili sono tante, dai

calzoncini alle gonne fino ai vestiti, ecc. La app mostra alcuni capi di brand

reali, come H&M, Forever 21 e altri, ma non è possibile acquistare dalla app.

www.primolook.com

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Modello cliente in 3D: triMirror

Caratteristiche: il Designer Tool di triMirror usa una tecnologia di simulazione in

tempo reale che rileva tutti gli aspetti del capo, incluse le caratteristiche fisiche

dell'articolo e le sue misure, mostra i punti in cui il capo è aderente o comodo e

come si comporta quando l'avatar è in movimento. Gli abiti sono così simili al

materiale reale che l'utente può quasi toccarli. Usando questa tecnologia

chiunque può creare il proprio modello su misura, scegliendo il colore della

pelle e dei capelli, la pettinatura, la forma del corpo e le misure precise. È

possibile sfogliare il catalogo degli abiti, osservare i dettagli dei capi, provare

tutte le taglie disponibili, aggiungerle all'elenco dei preferiti e visualizzare i

modelli provati di recente, e infine acquistarli.www.trimirror.com

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Modello cliente in 3D: Styliff

Caratteristiche: Styliff Inc è una start up tecnologica fondata nel 2014 in Florida,

Stati Uniti. Il progetto è nato nel 2013 da un'idea degli studenti Grega Trobec,

originario della Slovenia, e Konrad Zuwała, polacco. Nello stesso anno ha vinto

un premio nell'UE e un riconoscimento che la Polonia assegna a programmi

innovativi (Lower Silesian voucher for Innovation). Nel 2014, durante il

programma di scambio per studenti che Grega Trobec ha seguito a

Barcellona, i due hanno ottenuto il capitale di avviamento da un investitore

informale brasiliano e hanno creato la Styliff Inc insieme ad alcuni partner

brasiliani, olandesi, spagnoli e statunitensi. La Styliff è una app rivoluzionaria per

la prova virtuale degli abiti che consente agli utenti di provare i capi, acquistarli

e condividerli con gli amici. Purtroppo per ora è disponibile solo negli Stati Uniti.www.styliff.com

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Modello cliente in 3D: Twin Set &

Fits.Me

Caratteristiche: Twin Set, in collaborazione con Fits.me, offre alla sua clientela e-

commerce la possibilità di provare i capi online semplicemente digitando le

misure nel programma. Fits.me, una delle tecnologie più avanzate del

momento, può creare facilmente un avatar 3D con l'aspetto dell'utente e

suggerire la taglia più adatta.

www.twinset.com

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Modello cliente in 3D:

Nobrandsolution

Caratteristiche: start up italiana che offre la piattaforma Taylormatic, un

configuratore tridimensionale di prodotti virtuali. Taylormatic consente agli

utenti di scegliere prodotti personalizzabili da un catalogo virtuale, che poi

possono configurare e adattare a piacere. Le opzioni di configurazione

includono la scelta di componenti del prodotto, di forme, accessori, materiali e

colori.

Taylormatic non si limita a tipi di prodotti specifici: grazie a un database

flessibile e alla possibilità di configurare ogni aspetto dell'interfaccia utente,

come le icone, i menu, l'albero logico dei cataloghi ecc., questa piattaforma

può essere usata in qualunque campo da qualsiasi brand o cliente, dal settore

della moda a quello dell'arredamento, dagli orologi alle auto, dall'architettura

al design.

www.angel.co/nobrandsolution-srl

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Modello cliente in 3D: Samsung

Samsung trasforma i display OLED in camerini di prova virtuali.

Integrati con la tecnologia Intel Real Sense, gli schermi OLED

creano una sorta di guardaroba interattivo.

Entrambi i dispositivi attingono alla tecnologia Intel Real Sense

e sono destinati a punti vendita retail che vogliono mettere un

camerino virtuale a disposizione dei clienti. Samsung ha

affermato che il Mirror Display (nella foto) un giorno potrebbe

sostituire gli specchi di casa.

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Modello cliente in 3D:

Brioni & Sharp and CLX Europe

Basato su un software progettato e sviluppato da *Clx Europe,

installato su un monitor Sharp da 70' PN-E703, Brioni Miror è un grande

schermo verticale che troneggia in cinque delle boutique del brand di

lusso del menswear: a Milano, Roma, Penne (Pescara), Las Vegas e

New York.

Questo schermo interattivo è in grado di simulare oltre 8 milioni di

combinazioni possibili su una figura umana in 3D, associando 1.500

tessuti e accessori diversi e usando un tablet come interfaccia.

Secondo Roberto Antoniotti, CEO di Clx Europe, “Il tablet potrebbe

anche contenere informazioni sulle preferenze del cliente, e il software

può proporre i tessuti tenendo conto del clima del luogo in cui si trova

il punto vendita. Dopo che l'utente ha fatto la sua scelta, può

emettere l'ordine direttamente da digitale.” https://vimeo.com/98918184

Fonte: italiaoggi.it*Clx Europe è una società che assiste brand, retailer e agenzie nella creazione, gestione

e distribuzione di contenuti mediatici su scala globale e in un mercato multicanale.

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Realtà aumentata: Uniqlo & Holition

Caratteristiche: per l'apertura del nuovo flagship store, a San Francisco, a

ottobre 2012 Uniqlo ha reso noto "il camerino di prova virtuale" basato su una

tecnologia in attesa di brevetto di Holition. Holition ha sviluppato il software su

cui si basa la tecnologia Magic Mirror e, in collaborazione con la società Dai

Nippon Printing, ha creato un'esperienza di retail totalizzante che consente ai

clienti di provare l'intera gamma di colori per una serie di giacche Uniqlo

Autunno/Inverno. Quando il cliente prova il capo davanti al Magic Mirror si

attiva un touch screen da cui è possibile scegliere altri colori in assortimento.

Questi specchi, inoltre, sono collegati ai social media, permettendo la

condivisione immediata, direttamente dal negozio. Il Magic Mirror è stato

installato anche nel punto vendita Shinjuku Takashimaya, in Giappone.www.holition.com/portfolio/uniqlo

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Realtà aumentata:

Ray Ban & Fitting Box

Caratteristiche: Ray-Ban usa la realtà aumentata per mostrare i suoi prodotti

grazie al Ray-Ban Virtual Mirror. La tecnologia alla base di questo specchio

virtuale, che si chiama FIT3D Live, è stata realizzata dalla società FittingBox, la

quale afferma di voler essere "la forza trainante di questa rivoluzione digitale

che cambierà drasticamente il settore ottico". La società ha inoltre trovato un

modo per riconoscere il viso dell'utente senza dover usare un tracking marker

per applicazioni di augmented reality. Pertanto, apparentemente i punti di

riferimento esistenti (occhi, naso, orecchie) sono sufficienti a posizionare e a

muovere gli occhiali da sole in tempo reale.

Il risultato finale è un'esperienza fluida, che replica con precisione l'atto di

indossare un paio di occhiali da sole e conferma con decisione l'idea che

presto la realtà aumentata potrebbe sostituire le visite al punto vendita,

offrendo un modo per valutare molti prodotti.

www.ray-ban.com/usa/virtual-mirror

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Realtà aumentata: Zugera

Caratteristiche: Zugara è una società che opera nel campo della realtà

aumentata con sede a Los Angeles, California, e produce software di

augmented e virtual reality e la tecnologia Virtual Style Sense (VSS), grazie alla

quale ora i retailer possono gestire dal negozio l'interazione con l'inventario.

Sviluppata con Custom Country, la tecnologia VSS consente la visualizzazione

digitale su display di vari stili e colori per singoli articoli da parte del cliente. La

società ha collaborato con aziende di prestigio del settore moda, come

Nordstorm e Ted Baker.

www.zugara.com

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Realtà aumentata: FXGear

Caratteristiche: FXGear è una società sudcoreana, inizialmente nata come

sviluppatore di software di computer grafica, che in seguito si è dedicata allo

sviluppo di tecnologie virtual human, motori per grafica mobile e tecnologie di

realtà virtuale. FXMirror è un camerino di prova basato sulla realtà aumentata

che offre praticità ai clienti e dati sui consumatori ai retailer: gli utenti possono

provare virtualmente i capi senza doversi cambiare in continuazione, mentre i

retailer ottengono dati essenziali sulle preferenze e sul comportamento di

acquisto dei consumatori.

www.fxgear.net

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Realtà aumentata: Microsoft (Kinect)

Caratteristiche: sebbene sia nata come una rivoluzionaria console da gioco, gli

effetti di Kinect si stanno ripercuotendo in settori che vanno dall'esplorazione

dello spazio all'assistenza sanitaria. Kinect può riprodurre una stanza, una

persona e il movimento degli oggetti in 3D, consentendo alle persone di

interagire in modo naturale con il sistema. Questa applicazione sta iniziando ad

avere un impatto rilevante anche nel settore retail, dove gli store stanno

iniziando a usare Kinect come un mezzo per raggiungere più facilmente i clienti

e migliorare la loro esperienza di retail. Nei punti vendita che usano grossi

monitor e schermi per mostrare i loro prodotti, la scelta di usare Kinect e le sue

opzioni di interfaccia utente è l'evoluzione naturale rispetto a uno statico

terminale di informazioni. Kinect trasforma in attivo un dispositivo passivo: "si

sveglia" al passaggio di un cliente e proietta offerte promozionali, ed è in grado

di mostrare i vari articoli addosso al cliente - che interagisce con la telecamera

di Kinect - dai vestiti al make-up. Trovare le informazioni è facilissimo, navigando

l'interfaccia o con un semplice comando vocale.

www.youtube.com/watch?v=Mr71jrkzWq8

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Realtà aumentata: MemoMi

Caratteristiche: MemoMi Labs Inc. offre la prima piattaforma al mondo per

software di digital imaging true-vision ad alta fedeltà. Garantendo

un'angolazione adattabile e controllata della telecamera, la tecnologia

brevettata di MemoMi può essere usata in un'ampia gamma di applicazioni

tecnologiche, inclusi gli "specchi intelligenti" dei punti vendita retail.

Applicabile a qualunque combinazione di telecamera e schermo, la

piattaforma MemoMi corregge la prospettiva da qualunque angolazione e

distanza in tempo reale, restituendo un'immagine realistica priva di distorsioni,

stabilendo un vero contatto visivo.

www.memorymirror.com

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Realtà aumentata: Fitnect

Caratteristiche: Fitnect è un tipo di cabina di prova in 3D basata

sulla realtà aumentata e interamente personalizzabile, efficace e

facile da usare. La tecnologia su cui si basa consente ai clienti di

provare virtualmente diversi vestiti e accessori, con la possibilità di

vederli in anteprima senza doverli indossare fisicamente.

www.fitnect.hu

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Realtà aumentata:

Toshiba & Kakimoto Arms

Caratteristiche: le clienti di uno dei più famosi saloni di

acconciature e make-up di Tokyo, Kakimoto Arms, ora possono

ottenere molto di più di una semplice tinta o un taglio dal loro

stilista preferito: possono anche vedere come stanno con gli

ultimissimi trend e scegliere un intero look coordinato, grazie a un

sistema di simulazione virtuale sviluppato da Toshiba.

www.youtube.com/watch?v=abcqIZku784

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Realtà aumentata: Xoonla

Caratteristiche: è una società con sede a Milano che offre una soluzione di

realtà aumentata per i retailer. La tecnologia su cui si basa è stata sviluppata

da FX Gear e viene mostrata su appuntamento nello showroom della città.

www.xoonia.com/virtual-dressroom

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Realtà aumentata: ELSE

Caratteristiche: ELSE Corp è una start up italiana B2B che ha progettato e

sviluppato una nuova piattaforma tecnologica SaaS per il Virtual Retail e il

Cloud Manufacturing. Per i saloni theMicam e MIPEL, ELSE ha creato un angolo

virtuale in negozio dedicato a una nuova esperienza del cliente, con la prova

di prodotti personalizzati e su misura tramite scansione 3D del piede e virtual

fitting.

www.else-corp.com

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Sistemi di certificazione del brand

contro la contraffazione

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Soluzioni anticontraffazione

La contraffazione dei prodotti ha sempre caratterizzato il settore della moda e del lusso e ha sempre avuto il suo

target di acquirenti. È un fenomeno in crescita, mentre il mondo sta lottando contro il trauma della crisi

economica.

Sono stati chiusi oltre 37.000 siti internet che vendevano merci contraffatte, con un'azione volta all'applicazione

delle leggi a livello globale (dicembre 2015). Condotta nel periodo delle follie dello shopping online del Black

Friday e del Cyber Monday, l'azione è stata guidata dall'Homeland Security Investigations (HSI) dell'US

Immigration and Customs Enforcement (ICE), in collaborazione con operatori del settore e con autorità di legge

di 27 paesi del mondo, inclusi l'Europol e l'Interpol, con l'obiettivo di chiudere i siti.

Insieme ai cloni dei prodotti, tuttavia, si sta diffondendo anche il fenomeno della clonazione dei pagamenti.

Molti fornitori di servizi finanziari back-end e front-end stanno facendo il possibile per adattare e favorire la

migrazione dei pagamenti tramite carta dalle strisce magnetiche ai chip EMV e ai metodi basati su chip. La ACI

Universal Payments ha incaricato la Forrester Consulting di condurre uno studio sul modo in cui i retailer stanno

gestendo le frodi perpetrate attraverso vari canali, ed è emerso che il 65% dei retailer ritiene di non disporre degli

strumenti necessari a gestire in modo efficace le frodi multicanale.

Attualmente, alcuni brand stanno implementando soluzioni interne per combattere la contraffazione dei

prodotti, ma allo stesso tempo le singole imprese stanno lanciando servizi e app speciali per aiutare i clienti a

verificare l'autenticità di un articolo.

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Case study: Moncler

Moncler introdurrà un nuovo tool tecnologico

per la lotta contro le merci contraffatte. A

partire dalla collezione Primavera/Estate 2016,

tutti gli articoli Moncler saranno dotati di un chip

di identificazione a radiofrequenza (RFID) che

consentirà ai clienti di identificarli con una app.

La tecnologia impiegata è la stessa sui cui si

basa il pagamento tramite telefono. Il chip sarà

inoltre dotato di un codice QR, che i clienti

possono scansionare, e un codice

alfanumerico, che può essere verificato sul sito

internet code.moncler.com.

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Case study: Salvatore Ferragamo

A partire dalla collezione Pre-Autunno 2014,

Salvatore Ferragamo ha iniziato a integrare dei chip

RFID nella suola sinistra delle sue scarpe da donna,

in modo che la società possa verificarne

l'autenticità. In seguito ha aggiunto i tag a prodotti

di altre categorie, tra cui borse e valigie da donna e

scarpe e piccoli articoli della collezione uomo.

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Case study: UGG

UGG sta conducendo una vera e propria lotta

contro l'enorme quantità dei suoi articoli

contraffatti. Il brand ha avviato un

procedimento legale contro 60.000 siti internet

che vendono imitazioni di prodotti UGG. La

maggior parte di questi siti è gestita in Cina,

dove i falsari sono protetti dal perseguimento.

Per questo UGG ha creato nel sito un tab

separato sull'autenticità dei prodotti, dove i

clienti possono controllare se il sito internet

esterno dal quale intendono acquistare

l'articolo UGG sia legittimo.

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Case study: Certilogo

Certilogo è un sistema di verifica dell’autenticità

del brand usato da un network crescente di

marchi prestigiosi e da quasi 1 milione di

consumatori di tutto il mondo.

Su ogni articolo viene posto un diverso Codice

Certilogo, associato alle informazioni sulla

catena di fornitura. Prima o dopo l'acquisto i

consumatori scansionano il codice per

verificare l'autenticità della merce e forniscono

preziose informazioni sul loro profilo, sul posto in

cui si trovano e sul punto vendita online/offline

in cui è stato trovato il prodotto. In seguito la

piattaforma Certilogo traduce tutti i dati

raccolti in statistiche complete sulla

contraffazione, su aspetti della catena di

fornitura, su mercati paralleli e sui profili dei

consumatori.

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Case study: NetNames

NetNames offre un unico punto di contatto per

la gestione di nomi di domini internet, in

qualunque luogo e a livello globale, e protegge

i brand in tutti gli ambienti online. I servizi resi

dalla società includono protezione del brand,

sicurezza online, antipirateria, acquisizione di

domini, nuovi gTLD e gestione di nomi di domini

aziendali. NetNames offre un'ampia gamma di

servizi di protezione del brand in ambiente

online: protezione di app per dispositivi mobili,

monitoraggio dei social media e del

cybermercato, incluso il servizio Anti-

Counterfeiting (rilevamento online interamente

personalizzato e rimozione rapida di merci

contraffatte e prodotti del mercato grigio).

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Case study: Novagraaf

Novagraaf è uno studio di consulenza

internazionale che opera nell'area marchi e

brevetti e offre assistenza in materia di strategie

e gestione della proprietà intellettuale. Che si

tratti di marchi commerciali, brevetti, nomi di

dominio o disegni, Novagraaf è specializzata

nella protezione e nella gestione globale di

diritti di proprietà intellettuale, inclusa la

rilevazione di abusi e l'adozione di contromisure

efficaci, se e quando ha luogo una violazione.

Novagraaf offre tool IP che consentono di

monitorare le URL in caso di attività sospetta,

inclusa la contraffazione di marchi commerciali.

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Case study: Sinfotech

Sinfotech è nata in Italia nel 2012 con

l‘introduzione e la diffusione della tecnologia

NFC, allo scopo di testare e sviluppare nuove

soluzioni di marketing e business.

Sinfotech propone soluzioni innovative basate

sulla comunicazione in prossimità per diversi

settori di mercato, tra cui anticontraffazione,

tracciabilità, marketing, fedeltà. Sinfotech è

inoltre disposta a personalizzare e sviluppare

nuove soluzioni e applicazioni.

Le applicazioni NFC anticontraffazione sono

possibili grazie alle peculiarità dei tag NFC, che

hanno un ID univoco per prevenire la

falsificazione.

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Case study: Spronxil

Sproxil utilizza la tecnologia mobile per

combattere la contraffazione e incrementare il

valore del marchio attraverso un'innovativa

protezione del prodotto orientata al cliente e

soluzioni di marketing mirate. La pluripremiata

tecnologia Sproxil Defender™ traina le vendite

e coinvolge i consumatori nel punto vendita

grazie a garanzia del brand, protezione

antifrode e premi fedeltà.

Sproxil Defender™ ha fama di essere la

soluzione più diffusa nel suo genere, impiegata

da molte grosse società di dieci settori per la

protezione di milioni di consumatori di tutto il

mondo.

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Case study: Brand Reporter

Brand Reporter è la piattaforma tecnologica di

YPB progettata per autorità governative, brand

e consumatori allo scopo di individuare, gestire,

monitorare e segnalare prodotti contraffatti o

non conformi all'interno della catena di

fornitura o in negozio. Le soluzioni personalizzate

sono applicazioni semplici e di facile utilizzo,

disponibili per tutti gli smartphone più comuni.

Le soluzioni di Brand Reporter includono: codici

QR, scansione di codici a barre, autenticazione

retail online, marketing rivolto al consumatore,

coinvolgimento dei consumatori, raccolta dati,

premi fedeltà e incentivi, autenticazione del

prodotto e servizi di ricerca e tracciamento.

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Case study: MarkMonitor

MarkMonitor®, parte di Thomson Reuters, offre tecnologia avanzata e

competenza per la protezione dei fatturati e della reputazione dei

brand più famosi al mondo. MarkMonitor Brand Protection tutela i

ricavi e il nome del marchio contrastando la minaccia dilagante

dell'abuso dei brand online, inclusi la contraffazione, i canali non

autorizzati, l'imitazione del marchio e il furto di traffico web.

Servizio e-commerce

• Ideazione e sviluppo di strategie di protezione del brand online

• Denuncia e neutralizzazione di tentativi di intercettazione di traffico

web, come siti non paganti e cybersquatting

• Salvaguardia della capacità del brand di indirizzare il traffico,

protezione della fama e della fiducia del consumatore

annientando gli abusi di marchi e loghi

• Rilevamento di canali non idonei e attività correlate e relativi

provvedimenti

• Denuncia di potenziali contraffattori e interruzione delle loro attività

illecite.

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Case study: IPReye

IPReye offre due servizi essenziali per gli

appassionati di marchi commerciali e brand:

ricerca gratuita di marchi e loghi con la

possibilità di registrarne di nuovi e un sofisticato

tool online per contrastare la contraffazione.

PReye Global Ltd è una società specializzata

gestita da privati che si occupa di aspetti di

tutela dei marchi commerciali a livello globale.

Per segnalare violazioni di marchi commerciali e

prodotti falsi con smartphone, tablet e portatili

occorre scattare una foto dell'articolo sospetto,

aggiungere alcune informazioni chiave sul

target e inviare il tutto alla società. IPReye

penserà al resto: analisi del rapporto,

comunicazione al proprietario del brand,

gestione della violazione del marchio con i

partner legali e aggiornamento costante sui

relativi progressi a chi ha segnalato il caso.

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Case study: uFaker

uFaker è una piattaforma web per dispositivi

mobili e social media per l'individuazione, la

segnalazione e la lotta alla contraffazione.

Grazie a uFaker, i proprietari di marchi

commerciali dispongono di un sistema che

consente di monitorare e condividere in tempo

reale eventuali casi di contraffazione con un

team di avvocati, investigatori, licenziatari e

responsabili dell'applicazione della legge.

Gli utenti della app uFaker possono segnalare

una contraffazione scattando una fotografia

del prodotto e ottenendo una preziosa

ricompensa. Il motto dell'azienda è “Trovali,

denunciali e sarai ricompensato!”

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Case study: Brand Guard

Brand Guard ha sperimentato una nuova soluzione

anticontraffazione basata su un servizio brevettato

mobile-based di verifica del prodotto. Grazie all'uso

di tecnologie collaudate, l'autenticazione del

prodotto tramite Brand Guard garantisce la massima

protezione da falsificazioni e contraffazioni. Questa

combinazione di evidenti caratteristiche di sicurezza

permette di identificare in modo univoco i prodotti a

marchio e consente ai clienti di verificarne

l'autenticità in modo rapido e affidabile.

Inoltre, Brand Guard offre agli utenti finali la possibilità

di indicare il nome e la sede di retailer che vendono

merci contraffatte. E ancora, il sistema può generare

in modo semiautomatico documenti di legal alert e

postarli in caso di retailer sospetti.

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Case study: Authenticateit Pty Ltd.

Authenticateit Pty Ltd è una start up australiana

creata da un team di esperti di proprietà

intellettuale, protezione di marchi commerciali,

retail, telecomunicazione, e-commerce,

logistica e IT. Allarmato dalla sempre maggior

sofisticazione dei falsari nel contesto della

legittima vendita al dettaglio, cui si aggiungono

i crescenti problemi del retail online, il team ha

sviluppato Authenticateit per offrire ai

consumatori e ai brand maggior protezione

contro la minaccia di importazioni illegali e non

autorizzate. Il team ha una vasta esperienza in

territori quali l'Europa orientale, l'America

settentrionale e l'Australasia e ha dedicato

ingenti sforzi alla ricerca finalizzata allo sviluppo

della piattaforma Authenticateit. Il risultato è un

sistema completo e infallibile, facile da usare,

che rappresenta un efficace deterrente per i

falsari di tutto il mondo.

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In esclusiva per Intesa Sanpaolo Innovation Center

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