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“TENIAMOCI PER MANO E CENTRO DI INCONTRO · Disturbi Cognitivi, che è rappresentativo del target...

Date post: 15-Feb-2019
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36
PROT.3553 Autori : Maria Paola Mascagni, Susanna Giorgi, Joan Ballber, Emanuela Russo, Elisa Carmagnini; Manola Compiani 21.02.2018 PROGETTO “TENIAMOCI PER MANO E CENTRO DI INCONTRO MARGHERITARELAZIONE SUI RISULTATI DELL’ANNO 2017 PROPOSTE E PROGETTI PER L’ANNO 2018
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PROT.3553

Autori : Maria Paola Mascagni, Susanna Giorgi, Joan Ballber,

Emanuela Russo, Elisa Carmagnini; Manola Compiani

21.02.2018

Data:

PROGETTO

“TENIAMOCI PER MANO

E

CENTRO DI INCONTRO

MARGHERITA”

RELAZIONE SUI RISULTATI DELL’ANNO 2017

PROPOSTE E PROGETTI PER L’ANNO 2018

1

INDICE

PROGETTO TENIAMOCI PER MANO 2017 ................................................................... 2

PREMESSA ................................................................................................................................ 2

DATI STATISTICI ..................................................................................................................... 3

VOLUME DI ATTIVITA’ DEL PROGETTO ............................................................................. 8

Assistenza domiciliare specializzata ..................................................................................... 8

I caffè Alzheimer ................................................................................................................... 11

La stimolazione della memoria di gruppo ........................................................................... 16

Il sostegno psicologico ai caregiver ...................................................................................... 17

PIANO DEGLI INDICATORI .................................................................................................. 18

GRADIMENTO DEL SERVIZIO DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIALIZZATA 18

IL CENTRO DI INCONTRO MARGHERITA .................................................................. 21

PREMESSA .............................................................................................................................. 21

DATI STATISTICI ................................................................................................................... 22

VOLUME DI ATTIVITA’ DEL CENTRO MARGHERITA .................................................... 27

Attività di sostegno al nucleo ............................................................................................... 29

Le attività svolte ................................................................................................................... 32

ATTIVITA’ DI COLLEGAMENTO CON IL TERRITORIO .................................................. 33

METODOLOGIA DI LAVORO ADOTTATA .......................................................................... 34

CONCLUSIONI ............................................................................................................. 35

2

PROGETTO TENIAMOCI PER MANO 2017

PREMESSA

Nel 2017 le attività del Progetto “Teniamoci per mano” continuano secondo le modalità già

sperimentate e con i cambiamenti introdotti nel 2016 (ovvero la contribuzione parziale

dell’utenza ai costi di gestione e il consolidamento dell’esperienza del Centro di Incontro

Margherita). Il fatto più innovativo del 2017 è legato all’inaugurazione del quarto caffè

Alzheimer promosso da ASP città di Bologna, il “Beverara Caffè”. La caratteristica peculiare

e innovativa di questo caffè è quella di essere collocato all’interno di un “oratorio”

parrocchiale. L’ incontro costruttivo fra l’Amministrazione di ASP Città di Bologna, in

particolare nella figura dell’ AU Gianluca Borghi e l’ Arcivescovo della Curia di Bologna

Monsignor Matteo Zuppi ne ha permesso la realizzazione. Visitando le strutture per anziani

dell’ ASP in Viale Roma, il Vescovo ha espresso l’intenzione di collaborare attivamente, come

Chiesa bolognese, al potenziamento di servizi rivolti alla fragilità e in particolare agli

anziani. Da qui la proposta di ASP di estendere all’interno di realtà parrocchiali cittadine

l’esperienza del “caffè Alzheimer”, già sperimentata con successo nel contesto dei Centri

Sociali per anziani. La collocazione urbana del Beverara caffè risponde agli intenti del PTM

di allargare il proprio raggio di azione ad un territorio, il Quartiere Navile , in cui non erano

ancora molto diffuse le attività del progetto e non sono presenti servizi residenziali o semi-

residenziali per anziani dedicati nello specifico alle demenze, ma dove invece ha sede il

“Centro Disturbi Cognitivi “di via Byron.

In questa prospettiva si è voluto contribuire ad ampliare l’agire di comunità e la presenza

territoriale del Progetto Teniamoci per Mano come era stato definito negli obiettivi aziendali

dell’anno appena concluso .

Di seguito riportiamo alcuni dati statistici relativi all’utenza e alle attività del Progetto

Teniamoci per mano per l’ anno 2017.

3

DATI STATISTICI

Dati Generali Progetto Teniamoci per mano

Periodo 01/01/2017 – 31/12/2017

UTENZA Differenza

Totali anziani che hanno

usufruito del Progetto nel

periodo

35%

- Donne 88 67,69% 116 66,29% 32%

- Uomini 42 32,31% 59 33,72% 40%

Familiari* 34%

Totale Anziani + Familiari 34%

*111 + 12 frequentanti caffè senza sostegno psicologico

222 298

2016 2017

130 175

92 123

UTENZA

area Est

Totali anziani che hanno

usufruito del Progetto nel

periodo

6,12%

Donne 32 65,31% 34 65,39% 6,25%

Uomini 17 34,69% 18 34,61% 5,88%

Familiari 41,67%

Totale anziani + familiari 17,81%

Differenza

49 52

24 34

73 86

2016 2017

UTENZA

area Ovest

Totali anziani che hanno

usufruito del Progetto nel

periodo

51,85%

Donne 56 69,14% 82 66,67% 46,43%

Uomini 25 30,86% 41 33,34% 64,00%

Familiari* 30,88%

Totale anziani + familiari 42,28%149 212

2016 2017 Differenza

81 123

68 89

La tabella restituisce complessivamente il volume dell'utenza per l’anno 2017 (+ 35% rispetto

al 2016). L'utenza complessiva è di 298 unità (175 anziani e 123 caregivers ).

Un dato numerico che va a registrare un aumento volumetrico complessivo e ci indica

quanto il Progetto Teniamoci per Mano, con i suoi diversi moduli, sia inserito nella rete dei

servizi e intercetti una domanda, seppure latente, di ascolto, sostegno e inclusione, espressa

dalle famiglie con persone anziane malate di demenza, rispondendo in modo congruo a

bisogni sempre più complessi e articolati.

4

Lo stesso possiamo dire per il Centro di incontro Margherita che a sua volta ha visto nel

corso del 2017 un incremento di frequenza media del 4,27%, ovvero un incremento

complessivo netto di 742 presenze in più rispetto all’anno passato, come vedremo nella

sessione dedicata .

Età donne 2016 2017 Differenza

Media 83,5 80,81 -2,69

Max 93,8 94 0,2

Minima 63,1 58 -5,1

Range 30,7 36 5,3

Età

Età uomini 2016 2017 Differenza

Media 78,9 79,39 0,49

Max 92,9 92 -0,9

Minima 62,9 61 -1,9

Range 30 31 1

Età 2016 2017 Differenza

Media 81,9 74,89 -7,01

Max 93,8 94 0,2

Min 62,9 58 -4,9

Range 30,9 36 5,1

Gli altri dati statistici del Progetto Teniamoci per mano ci restituiscono il seguente quadro:

per quanto riguarda l’età si nota un lieve abbassamento dell’età media complessiva.

Se questo trend dovesse riconfermarsi negli anni successivi non va sottovalutato. Sarà

opportuna una riflessione in merito ai bisogni specifici delle persone giovani affette da

demenza e sulla capacità dell’attuale sistema dei servizi di rispondere tempestivamente ed in

maniera efficace a tali bisogni.

Riguardo la presenza di una diagnosi di deterioramento cognitivo al momento della presa in

carico si registra una sostanziale continuità con i dati precenti. Più del 30% degli anziani

incontrati nel PTM non presenta ancora una diagnosi certificata e il suo

conseguimento si caratterizza come uno degli obiettivi del servizio.

5

Differenza

San Vitale – San Donato 48 36,93% 49 28% 2,08%

Navile 1 0,77% 27 15% 2600,00%

Santo Stefano 2 1,54% 4 2% 100,00%

Borgo – Reno 29 22,30% 30 17% 3,45%

Porto – Saragozza 50 38,46 61 35% 22,00%

Savena 0 0,00% 1 1% 100%

Fuori Comune Bologna* 0 0,00% 3 2% 300%

Totale 130 175

* Persone che frequentano gruppo della memoria zona ovest residenti a Casalecchio di Reno

QUARTIERE DI RESIDENZA

2016 2017

Per quanto riguarda la diffusione del PTM sul territorio cittadino vediamo una

prevalenza del servizio nell’area Ovest (quasi il 67% del volume complessivo), una

tendenza già registrata nell’anno precedente, ma che si è ulteriormente accentuata nel corso

del 2017. Tale sbilanciamento è probabilmente legato all’apertura del terzo caffè Alzheimer

nella zona ovest, il “Beverara caffè”, del Quartiere Navile, che si va ad affiancare al “Caffè

Par tot” di Borgo-Reno e all “Un due e tre cafè” del Quartiere Porto-Saragozza.

I due quartieri che vedono una maggiore diffusione dell’attività del PTM restano S. Vitale-

S.Donato e Porto-Saragozza. Si puo’ ritenere raggiunto l’obiettivo individuato nel 2016 di

favorire una maggiore diffusione del PTM anche sugli altri territori. Rimangono invece

ancora marginali, relativamente al PTM, il Quartiere Santo-Stefano e Savena. E’ da

rilevare,seppure con valori minimi, un utilizzo del PTM da parte di cittadini fuori del

Comune centrale.

6

Persona di riferimento

Per quanto riguarda le persone di riferimento notiamo una netta prevalenza dei figli, seguiti

dal coniuge e altri familiari, resta tuttavia significativo il 10% di persone che non hanno

“nessuno” a cui potersi rivolgere.

2016 2017 Differenza

Familiare 51,54% 46,29% -5,25%

Assistente familiare 11,54% 6,29% -5,25%

Sola/o 30,00% 34,86% 4,86%

Non riportato 6,92% 12,56% 5,64%

Persona convivente

I dati riguardanti la persona convivente confermano la netta prevalenza dei familiari, anche

se va sottolineato che quasi il 35% del target dell’utenza del Progetto Teniamoci per

Mano vive sola. Rispetto al 2016 si registra infatti una lieve crescita percentuale di

anziani soli (+4,86%), un dato che caratterizza ulteriormente la fragilità del target

intercettato dal servizio.

7

Si 76 43,43%

No 64 36,58%

Non riportato 35 20,00%

Totale 175

2017

Utilizzo di altri servizi della rete

Rispetto all’utilizzo di altri servizi della rete notiamo che nel 2017 si registra un 36,58% di

persone che non usufruiscono di altri servizi della rete. Tale dato potrebbe anche aumentare

visto l’alta percentuale del valore “non riportato”.

Centro Diurno 1 1,32%

Assegno di Cura 2 2,64%

SAD 4 5,27%

Centro Disturbi Cognitivi 69 90,79%

Non riportato 0

Totale 76

2017

Servizi usufruiti

Tra i servizi pubblici della rete usufruiti, il dato percentuale più alto riguarda il Centro dei

Disturbi Cognitivi, che è rappresentativo del target di utenza a cui ci rivolgiamo. Escludendo

l’area sanitaria, la percentuale di utilizzo di altri servizi pubblici rimane ancora

molto bassa, e questo riconferma uno dei principali mandati del progetto, che è quello dell’

accompagnamento nell’inserimento della rete dei servizi.

8

VOLUME DI ATTIVITA’ DEL PROGETTO

Servizi del Progetto Teniamoci per Mano 2017

Anziani totale N° attivazioni N° dimissioni Anziani in carico nell’anno

Media mesi

attivazione

Assistenza domiciliare

specializzata 43

42 (di cui 20 attivati nel

2017) 67 6,4

Caffè Alzheimer 88 48

(di cui 23 attivati nel 2017)

151 19,88

Stimolazione memoria

8 11

(di cui 1 attivati nel 2017)

23 19,27

Totale 139 101

(di cui 44 attivati nel 2017)

241

Riguardo ai servizi del Progetto Teniamoci per mano usufruiti dagli utenti nel corso del 2017,

si evince una buona prevalenza dei caffè alzheimer, che rappresentano il 62% dei

servizi fruiti, l’assistenza domiciliare specializzata il 28% e la stimolazione della

memoria il 9%. L’apertura del nuovo caffè Alzheimer nella zona ovest della città, il

“Beverara Caffè”, accolto dalla Parrocchia di San Bartolomeo della Beverara nel Quartiere

Navile, avvenuta il 3 febbraio, ha contribuito fortemente all’incremento del volume di attività

dei caffè Alzheimer, che, nel corso dell’’anno ha coinvolto complessivamente 151 persone.

Nello specifico ci sono registrate 88 attivazioni e 48 dimissioni, 23 delle quali erano state

attivate nel 2017. Attualmente i caffè Alzheimer del Progetto Teniamoci per mano coprono 4

dei 6 quartieri della città (“Un, due, tre caffè” quartiere Porto-Saragozza, “Par…tot caffè”

quartiere Borgo-Reno, “Beverara caffè” quartiere Navile e “Vit..alè Caffè” quartiere San

Donato-San Vitale), rispondendo in maniera efficace al bisogno di inclusione ,di collegamento

con il territorio e di sostegno alla domiciliarità.

ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIALIZZATA

Rispetto all’ assistenza domiciliare specializzata del Progetto Teniamoci per mano, si

osserva che la durata degli interventi si attesta intorno ai 6 mesi di media. Tale

servizio è finalizzato ad affrontare situazioni di criticità. Il lavoro dell’equipe consiste

nell’affiancare il nucleo familiare in un percorso che prevede un’analisi accurata del bisogno,

l’individuazione delle risorse e degli obiettivi da perseguire per raggiungere i servizi più

9

idonei nella rete o per potenziare le risorse all’interno del sistema di cura. Rispetto a ciò va

sottolineato anche che l’ introduzione della contribuzione economica, con l’acquisto di

pacchetti da 10 interventi (1/2 colloqui con lo psicologo e 8/9 interventi di assistenza

domiciliare), ha certamente incentivato il lavoro per obiettivi e la razionalizzazione

dei tempi degli interventi, riducendone la durata media del percorso. Si tratta di

dati comunque non confrontabili con quelli degli anni precedenti poiché sono modificate le

modalità di utilizzo del PTM da parte degli utenti e si è indotti ad una definizione più precisa

di tempi ed obiettivi condivisi.

Totali 2016 2017 Differenza

Nel periodo di riferimento gli interventi domiciliari effettuati sono stati n° 923 525 -43,12%

di questi:

interventi di tipo relazionale 915 518 -43,39%

interventi di tipo assistenziale 221 127 -42,53%

interventi di tipo riabilitativo 315 145 -53,97%

La durata di ogni intervento va da ca. 30' a ca. 3h 1h 30' 1h 30'

Le ore di assistenza domiciliare complessivamente erogate sono state n° 1343 924,18 -31,19%

Dettaglio interventi Assistenza Domiciliare Specializzata

Entrando nel dettaglio del servizio di Assistenza Domiciliare Specializzata del Progetto

teniamoci per Mano, come si evince dalla tabella ,si è registrato un netto calo del

numero degli interventi. Anche questo dato è in linea con quanto osservato sopra circa la

durata media degli interenti, e ci fa notare che il passaggio da interventi totalmente gratuiti

(attivati su proposta del Servizio sociale territoriale) a interventi con la compartecipazione

dell’utente ha profondamente modificato l’utilizzo del progetto. Attualmente Gli interventi

vengono attivati per una prima fase di osservazione su proposta dell’Assistente sociale; a

questa segue una proposta di intervento che viene condivisa con il nucleo familiare e che

prevede l’acquisto di pacchetti di dieci interventi, rinnovabili in base agli obiettivi

prestabiliti. La contrazione delle ore di assistenza domiciliare specializzata è probabilmente

anch’essa dovuta ad un cambiamento nella modalità d’uso del progetto di assistenza

domiciliare e che vede un nuovo bilanciamento tra interventi domiciliari e colloqui psicologici

Evidenziamo che tale modalità contributiva, se da un lato ha l’aspetto positivo di

incrementare efficacia ed efficienza del progetto domiciliare, dall’altro rischia di

non riuscire a raggiungere e sostenere quelle famiglie che hanno meno

consapevolezza dei propri bisogni e meno strumenti (anche economici) per

accedere al sostegno dei servizi.

10

Qui di seguito riportiamo i dati al 31/12/2017 dei pacchetti attivi /chiusi

Effettuata solo vista

domiciliare

49,31%

Solo osservazione 9 20,93%

1° pacchetto 22 51,17%

2° pacchetto 6 13,96%

3° pacchetto 1 2,33%

4° pacchetto 1 2,33%

43

Pacchetti attivati

Specifichiamo che delle 9 osservazione attivate nel 2017, 2 osservazioni sono ancora aperte;

così come sono ancora aperti con possibilità di rinnovo 10 dei 22 complessivi “1°pacchetto”

Inserimento a centro diurno 9 21,43%

Inserimento in struttura

protetta

2 4,77%

Inseriemnto assistente

familaire

8 19,05%

Aggravamento 2 4,77%

Decesso 2 4,77%

Abbandono utente 2 4,77%

Abbandono/rifiuto

familiare 13 30,96%

Inserimento Caffè

Alzheimer 1

2,38%

Familiari in disaccordo 1 2,38%

Inserimento SAD 1 2,38%

Trasferimento fuori

Comune Bologna 1

2,38%

MOTIVO DI DIMISSIONE

11

22%

5%

19%

5%5%5%

31%

2%2% 2% 2%

Inserimento a centro diurno

Inserimento in struttura protetta

Inseriemnto assistente familaire

Aggravamento

Decesso

Abbandono utente

Abbandono/rifiuto familiare

Inserimento Caffè Alzheimer

Familiari in disaccordo

Inserimento SAD

Trasferimento fuori Comune Bologna

Motivo di dimissione

Dalla tabella emerge una percentuale del 31% di abbandono, all’interno del quale ci

teniamo a specificare che rientrano anche tutte quelle situazioni che terminano a seguito

della sola osservazione e che, non si traducono nell’attivazione di pacchetti di intervento, per

svariate motivazioni, tra le quali la compartecipazione alla spesa,. Per il rimanente 50% il

motivo della dimissione è rappresentato dall’inserimento all’interno di un servizio della rete

pubblica o privata, come da obiettivo prefissato.

I CAFFÈ ALZHEIMER

Di seguito riportiamo i grafici che evidenziano i totali delle presenze mensili e le medie di

frequenza dei quattro caffè.

12

0

20

40

60

80

100

120

140

Tota

le U

ten

ti

Vit..alè Cafè

Partot Cafè

Un, due, tre Caffè

Beverara Caffè

0

5

10

15

20

25

30

Me

die

Pre

sen

ze U

ten

ti

Vit..alè Cafè

Partot Cafè

Un, due, tre Caffè

Beverara Caffè

Per quanto concerne i caffè Alzheimer gestiti d’ASP presenti sul territorio Bolognese, come si

evince dal grafico soprastante, si osserva un andamento incline alla natura stessa dei servizi

a bassa soglia, con una fluttuazione nell’adesione nei mesi estivi, più caldi, e dopo le feste

natalizie. Il grafico mostra anche dei picchi di affluenza che in alcuni casi ( Un due tre caffè e

Beverara caffè) sono attribuibili a ricorrenze particolari legate all’attività.

13

Per quanto riguarda il caffè “ Un, due, tre..caffè “del Quartiere Porto-Saragozza, si era

registrata a fine 2016 inizio 2017 una certa sofferenza nel numero delle presenze, che a

nostro parere richiedeva un intervento di rilancio promozionale. A tal proposito possiamo

dire che, grazie ad uno stretto lavoro di rete con i SST, si è riusciti a invertire il trend

negativo e riportare le frequenze ad un ottimo livello. Ciò è avvenuto nonostante la

dislocazione urbanistica che rimane critica e che rende difficoltoso l’accesso per chi ha

necessità di accompagnamento. Il caffè è collocato infatti entro le mura cittadine in area ZTL

e all’interno di un’area pedonale.

14

Per quanto riguarda il “ Par…tot caffè” del Quartiere Borgo-Reno si evidenzia un trend più

stabile rispetto a quello del “Un due..tre caffè”, e le cui fluttuazioni sono riconducibili alle

motivazione sopracitate, in particolare alla stagionalità.

Il “Vita..alè caffè” del Quartiere San Vitale-San Donato, rispetto agli altri caffè alzheimer,

presenta delle peculiarità che sicuramente vanno ad influenzare il numero di presenze. Tra

queste si evidenziano l’apertura il venerdì mattina, penalizzante per la presenza dei familiari

15

lavoratori. Ciò ha comportato, per il 2017, la non attivazione di un gruppo di supporto ai

caregiver all’interno del caffè, ma questo è in parte sopperito dal gruppo presente al Centro

di Incontro, che in diversi casi coinvolge la medesima utenza.

Il neonato “Beverara Caffè” ha avuto un picco iniziale di presenze, attribuibile alla novità del

servizio, e all’ attenzione mediatica che ha suscitato l’inaugurazione, a cui è seguito un calo

fisiologico. Si è arrivati, negli ultimi mesi dell’anno, alla formazione di un gruppo stabile di

frequentatori che si riflette anche in termini di presenze medie degli utenti.

2016 2017 Differenza

Area Est 42 44 4,76%

Area Ovest 83 125 50,60%

Totale 125 169 35,20%

Dettaglio interventi Caffè Alzheimer

Complessivamente nel 2017 si registra un aumento degli incontri del 35% rispetto al 2016,

dovuti ad un lieve aumento degli incontri nella zona est della città, e al significativo

incremento in area ovest. Come già evidenziato nella zona ovest gli incontri sono aumentati

di un buon 50% grazie all’apertura del nuovo caffè del Navile.

16

LA STIMOLAZIONE DELLA MEMORIA DI GRUPPO

2016 2017 Differenza

Area Est 73 82 12,33%

Area Ovest 70 83 18,57%

Totale 143 165 15,38%

Dettaglio interventi Stimolazione della memoria

Il Progetto Teniamoci per Mano ha all’attivo nel 2017 due gruppi continuativi di

stimolazione della memoria . Uno è dislocato nella zona est (presso il Centro di Incontro

Margherita) e l’altro nella zona ovest della città (presso il Centro Sociale della Pace).

La caratteristica specifica di tale dispositivo consiste nell’essere un gruppo aperto e

continuativo che persegue la finalità di stimolare le funzioni cognitive e relazionali residue

Tutto questo all’interno di un progetto più ampio di accompagnamento lungo il percorso della

malattia, di monitoraggio e ri-orientamento verso altri servizi della rete.

Nel 2017 le persone che hanno partecipato a questi due gruppi sono state 23. Nello specifico

ci sono state 8 attivazioni e 11 dimissioni, quest’ultime per aggravamento e/o re-indirizzo ad

altri servizi della rete. Delle 8 attivazioni 5 sono arrivate al progetto per canali non ufficiali

(pubblicità, informazione in rete, passa parola) e le altre 3 provengono rispettivamente dal

Centro Disturbi Cognitivi, Servizio Sociale Territoriale e Centro di Incontro Margherita.

Complessivamente sono stati svolti 165 incontri, che corrisponde ad un aumento del 15 %

rispetto all’anno precedente. Nella tabella sottostante si possono vedere i dettagli relativi ai

numeri di incontro e alle presenze per i due gruppi continuativi di stimolazione della

memoria.

MESENUMERO

INCONTRI

TOTALE

PARTECIPANTIMESE

NUMERO

INCONTRI

TOTALE

PARTECIPANTI

GENNAIO 6 22 GENNAIO 7 31

FEBBRAIO 6 17 FEBBRAIO 8 29

MARZO 9 44 MARZO 9 46

APRILE 7 34 APRILE 6 20

MAGGIO 7 30 MAGGIO 7 25

GIUGNO 9 42 GIUGNO 7 17

LUGLIO 6 21 LUGLIO 9 16

AGOSTO 0 0 AGOSTO 0 0

SETTEMBRE 8 38 SETTEMBRE 7 24

OTTOBRE 9 38 OTTOBRE 9 41

NOVEMBRE 9 39 NOVEMBRE 8 46

DICEMBRE 6 29 DICEMBRE 6 26

TOTALE 82 354 TOTALE 83 321

GRUPPO STIMOLAZIONE DELLA MEMORIA

ZONA EST

GRUPPO STIMOLAZIONE DELLA MEMORIA

ZONA OVEST

17

IL SOSTEGNO PSICOLOGICO AI CAREGIVER

2016 2017 Differenza

Gruppi sostegno familiari zona est 13 6 -53,85%

Gruppi di sostegno ai familiari/caregivers al

caffè

36 46 27,78%

Corso di formazione e informazione 10 0 -100,00%

Totale incontri di gruppo di sostegno 59 52 -11,86%

Familiari che hanno usufruito di sostegno

psicologico (individuale + gruppo)

90 111 23,33%

Nel periodo di riferimento i colloqui

individuali con psicologo effettuati

complessivamente sono stati n°

117 154 31,62%

Familiari che hanno usufruito d’incontri di

sostegno individuale

58 66 13,79%

Servizi a favore dei familiari attivati dal progetto

Il sostegno psicologico ai caregivers continua ad essere un importante mandato del

progetto, come si evince dai dati raccolti. Il 2017 ha visto un aumento (+23,33%) di

persone prese in carico nelle diverse modalità. Durante l’anno si è verificata la

chiusura del gruppo di supporto nella zona est, che accoglieva ancora familiari dell’ex centro

diurno Margherita( ormai convogliati nei Centri Diurni Savioli e Aquilone.). Di contro è stato

introdotto dal mese di aprile un nuovo gruppo all’interno del nuovo caffè, che convalida

l’incremento complessivo del 27,78%. dei gruppi di sostegno ai caregivers

all’interno dei caffè alzheimer.

Ad oggi possiamo affermare che i Caffè Alzheimer sono diventati i luoghi d’elezione dove

svolgere l’attività di supporto psicologico di gruppo ai caregiver . L’organizzazione di tale

contesto permette ai caregiver di poter accedere ai gruppi lasciando il proprio caro all’interno

di un contesto “protetto”.

Per quanto riguarda il supporto psicologico individuale si evidenzia un incremento sia

in numero di incontri, pari a un 31,62 %, sia rispetto alle persone raggiunte 13,79%.

Tale dato può essere legato ad un passaggio nell’assistenza domiciliare specializzata ad un

lavoro per obiettivi temporalmente definiti che ha reso anche più forte e capillare il lavoro di

supporto psicologico individuale.

18

PIANO DEGLI INDICATORI

Per quanto riguarda gli indicatori generali del Progetto Teniamoci per mano che venivano

raccolti negli anni precedenti, visto le modifiche intercorse nel corso del 2016-2017 ,ci

sembra che i più significativi rispetto all’assetto attuale risultino i seguenti:

GRADIMENTO DEL SERVIZIO DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE

SPECIALIZZATA

19

Il questionario di gradimento è somministrato, esclusivamente per il servizio di assistenza

domiciliare specializzata, al familiare al momento della dimissione ed è è mirato a valutare:

- la soddisfazione percepita dai caregiver rispetto ai servizi offerti;

- l’utilità percepita;

- la congruenza del servizio erogato rispetto alle aspettative iniziali;

- la chiarezza ed esaustività delle informazioni fornite rispetto agli obiettivi

dell’intervento;

- la qualità della relazione con gli operatori;

- la qualità della relazione con l’equipe del progetto;

- la qualità della vita della persona affetta da demenza e del nucleo familiari

La somministrazione del questionario auto compilato dal famigliare/caregiver avviene a

conclusione del percorso. Durante l’ultimo colloquio, lo psicologo lascia al familiare il

questionario in una busta aperta spiegando il senso dell’indagine e invitandolo a restituire il

questionario compilato in busta chiusa.

Nel 2017 siamo riusciti a raccogliere solo 12 questionari, corrispondenti circa al 40% delle

dimissioni effettuate, in cui siano stati completati i pacchetti di intervento attivati.

Capita a volte che il colloquio finale venga fatto telefonicamente e si fatica a far ritornare il

familiare per la chiusura e la restituzione del questionario. Inoltre la chiusura dei pacchetti

può essere temporanea e non sempre corrisponde ad una dimissione finale.

Dai questionari ritornati, emerge complessivamente un gradimento del servizio di Assistenza

domiciliare specializzata ( 91,67% si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto, e un solo

familiare =8,33% si ritiene parzialmente soddisfatto. Rispetto alle aspettative iniziali verso il

progetto, il 75% dei familiari che hanno risposto ritiene di aver trovato risposta, mentre il

25% ritiene che il servizio abbia risposto parzialmente alle aspettative. Per quanto riguarda

la percezione dell’aiuto fornito dal progetto domiciliare l’ 81,82% ritiene che lo sia stato,

mentre il 18,18% ritiene lo sia stato in parte.

Rispetto alle informazioni ricevute sul servizio 83,33% dei familiari si ritiene soddisfatto

mentre una percentuale di 16,67% ritiene di esserlo solo in parte.

Riguardo alla domanda se il progetto domiciliare li abbia agevolati nei contatti con i servizi

della rete per l’80% la risposta è positiva, per un 10% lo è parzialmente e per un altro 10% la

risposta è negativa: In questo ultimo caso viene comunque riportata la spiegazione in cui si

dice che la persona con demenza “non ha frequentato la struttura..”, probabilmente non

riuscendo a raggiungere l’obiettivo iniziale prefissato, anche se il familiare si dichiara poi

molto soddisfatto del progetto nel suo complesso.

Complessivamente la risposta che somma il 100% della soddisfazione dei familiari che hanno

risposto al questionario è quella relativa al lavoro svolto dagli operatori. Il gradimento è

sempre alto e viene segnalata la “gentilezza”,”disponibilità”,”umanità”,”professionalità”,”la

pazienza”,”il cuore” e “la passione”. Viene anche riportato il desiderio di più interventi

settimanali, di tempi più lunghi di intervento e in un caso il desiderio di poter prolungare

l’intervento anche in modalità privatistica.

Ad oggi il questionario di gradimento è presente solo per l’assistenza domiciliare ed è

costruito su vecchio modello, precedente l’inserimento della compartecipazione economica

degli utenti. Si sta valutando un adeguamento dello strumento, che riveda le modalità, le

20

tempistiche di rilevazione. e la versatilità. Occorre ripensare questo strumento, ma

soprattutto occorre pensare ad un questionario di valutazione della qualità percepita che sia

comprensivo dei diversi moduli del Progetto, e che sia utilizzabile anche per il meeting

center.

21

IL CENTRO DI INCONTRO MARGHERITA

PREMESSA

Il 2017 vede conclusa la fase sperimentale dell’implementazione del Meeting Center o

meglio del Centro di Incontro Margherita. Questo è infatti il primo Meeting Center a

Bologna, contemporaneamente ne sono stati attivati altri 3 in tutta l’Emilia Romagna,

nell’ambito del progetto MEETINGDEM Adaptive implementation and validation of

the Meeting Centers Support Program for people with dementia and their carers

in Europe (Meeting Centers Support Programme – MCSP) www.meetingdem.eu.

I dati riportati dal progetto europeo confermano una validazione del modello adattato al

contesto bolognese. Tale modello, secondo lo studio del progetto europeo, risulta efficace

nel migliorare la qualità della vita della persona con demenza e del suo familiare.

Si dimostra inoltre efficace nel ridurre i sintomi comportamentali della demenza, e il carico

assistenziale del caregiver, nell’aumentare la sensazione di supporto sociale e aiuto. Inoltre i

dati italiani evidenziano un maggior livello di soddisfazione, di supporto sociale ed un minor

livello di stress legato ai sintomi comportamentali della demenza. (Meetingdem: Reporting

on the implementation, Effectiveness and the cost effectiveness of the Dutch Meeting

Centres Support Programme for people living with dementia and family Carers in three

European Counties. 2017-Chattat Rabih et al.).

Il Centro di Incontro Margherita continua a perseguire i due grandi mandati originari:

accogliere persone con demenza e i loro familiari, per sostenerli nel

fronteggiare la malattia attraverso incontri e attività mirate;

fornire una sorta di “sportello” di accoglienza e orientamento ( voluto in primo

luogo dalla Committenza ) attraverso un “momento specializzato” di

informazione e indirizzo verso i servizi, le iniziative e le proposte attive nella

città.

22

DATI STATISTICI

Riportiamo di seguito alcuni dati che danno conto delle modalità con cui , nel corso del 2017,

si è operato al fine di continuare a perseguire tali obiettivi:

23

Nel primo semestre dell’anno si è registrato un tasso di crescita costante che si è ridotto nei

mesi estivi, in particolar modo nel mese di Agosto anche a seguito della chiusura del servizio

nella settimana di ferragosto. La crescita ha ripreso il suo trend in autunno, con una lieve

flessione nel mese di Novembre, ma già ben compensata in Dicembre, nonostante la chiusura

di alcuni giorni per le festività natalizie.

Come si vede nella tabella gli utenti che frequentano il Cento di Incontro Margherita sono

attualmente 65. Di questi 26 sono persone affette da deterioramento cognitivo, 39

sono caregivers di cui: 15 coniugi, 18 figli, 4 assistenti familiari e 2 sono altri

familiari, fra i quali troviamo anche un genitore .

Si tratta quindi di 26 coppie composte da persona con deterioramento cognitivo e

accompagnatore che complessivamente sono inserite al Centro di Incontro e che hanno una

frequenza variabile a seconda delle modalità di accesso scelte (pacchetti di accessi acquistati

e loro utilizzo nel mese). Agli utenti normalmente presenti si aggiungono frequenze

occasionali di altri familiari, come per esempio: i figli “lavoratori” che vengono al Centro per i

colloqui con lo psicologo, i gruppi di sostegno, le assemblee, gli incontri di formazione, o per

altre attività ed occasioni quali ad esempio: feste, eventi, uscite, ecc.

Nel complesso possiamo dire che è stato ampiamente superato l’obiettivo iniziale di

raggiungere un numero di persone tale da giustificare l’iniziale investimento. Si

era infatti prevista una frequenza di 20 nuclei (utente + caregiver). Tale obiettivo è stato

rivisto e insieme al Comitato Guida, si è condiviso di fissare il numero complessivo

a 15 nuclei, al fine di riuscire a garantire interventi personalizzati, progettati sulla base dei

bisogni e delle risorse espresse dalle persone con disturbi cognitivi, e dai loro caregivers,.

Ad oggi si registra una presa in carico di circa 26 nuclei , con una frequenza media di

circa 10 nuclei. Tale numero di prese in carico riflette la natura flessibile di tale servizio, in

grado di adattarsi, anche in termini di frequenza d’uso, ai diversificati bisogni delle persone.

Dell’utenza attualmente inserita, 6 coppie frequentano tre mezze giornate di apertura del

servizio, 8 coppie frequentano con due accessi settimanali, e le restanti 12 coppie frequentano

con un solo accesso settimanale

Da gennaio 2017 gli utenti del Centro di Incontro Margherita sono tutti paganti con le

modalità previste di contribuzione diretta (vedi tabella sottostante.) Nessuno fruisce più

della gratuità derivante dal contributo INPS Home care premium, che aveva agevolato gli

utenti iniziali nel corso del 2015 e 2016.

24

La modalità contributiva che risulta più utilizzata è l’acquisto dei pacchetti da 10 accessi, in

seconda istanza i pacchetti da 25 accessi con un lieve incremento rispetto al 2016, seguono gli

abbonamenti trimestrali e infine l’acquisto del pacchetto da 50 accessi o l’abbonamento

semestrale.

L’utenza che fruisce del servizio è prevalentemente femminile, possiamo vedere che il divario

più grande lo troviamo tra i caregivers (80% è di presenza femminili).

Massimo 90

Minima 58

Media 81

Statistica descrittiva età

Persone con deterioramento cognitivo

Massimo 89

Minima 49

Media 66

Statistica descrittiva età

Caregiver

E’ interessante notare che la media di età dei caregivers si attesta intorno ai 66 anni, ci

sembra una media piuttosto alta tenendo conto che ci sono anche molti figli fra i caregivers.

25

San Vitale – San Donato 12 46,16%

Navile 5 19,23%

Santo Stefano 3 11,54%

Borgo – Reno 3 11,54%

Porto – Saragozza 3 11,54%

Quartiere di residenza

Persone con deterioramento cognitivo

La provenienza territoriale dell’utenza è fortemente sbilanciata sul territorio dove

è ubicato il Centro di Incontro che assomma il 46% dell’utenza, un altro 30% è

proveniente da territori confinanti e il 23% proviene da quartieri abbastanza

distanti. Questo 23% di utenza proveniente dalla parte ovest della città conferma il bisogno

di promuovere un servizio con queste caratteristiche anche in quella zona. Infatti la ridotta

percentuale potrebbe essere dovuta alle difficoltà sia logistiche, che economiche connesse al

raggiungimento del Centro di Incontro .

In generale però può considerarsi parzialmente raggiunto l’orientamento cittadino del

servizio a cui si è mirato, secondo gli indirizzi originari, che prevedevano la sperimentazione

del modello in ambito cittadino, rivolgendosi ad un’utenza del territorio comunale senza

vincoli territoriali per Quartiere di provenienza.

Risulta invece non ancora raggiunta la zona di Savena, come si è visto anche per il Progetto

Teniamoci per mano.

26

San Vitale – San Donato 17 44,74%

Navile 7 18,43%

Santo Stefano 3 7,90%

Borgo – Reno 3 7,90%

Porto – Saragozza 2 5,27%

Fuori Città 6 15,79%

Quartiere di residenza

Caregiver

.

Si registra come è comprensibile una maggiore mobilità da territori anche distanti per

quanto riguarda i caregivers dove infatti compaiono anche alcuni residenti fuori Comune.

27

VOLUME DI ATTIVITA’ DEL CENTRO DI INCONTRO MARGHERITA

Nuclei*

Persone con

deterioramento

cognitivo

Frequentanti(persone con

deteriormento

cognitivo + caregiver)

Numero di

attivazioni15 15 34

Numero di

dimissioni9 9 20

Numero di

transitati al centro

di incontro

36 36 85

VOLUME ATTIVITA' CENTRO DI INCONTRO MARGHERITA

ANNO 2017

Le persone presenti alla fine del 2017 hanno una media di inserimento di circa 8 mesi .

A.R.A.D. 1 3,85%

Accesso autonomo 2 7,70%

Centro Disturbi

Cognitivi

15 57,70%

Progetto Teniamoci per

Mano

6 23,08%

Servizio Sociale 1 3,85%

Sportello Sociale 1 3,85%

MODALITA’ DI INVIO

28

4%

7%

58%

23%

4% 4%

Modalità di invio

A.R.A.D.

Accesso autonomo

Centro DisturbiCognitivi

Progetto Teniamociper Mano

E’ interessante notare le fonti di invio che sono prevalentemente caratterizzate dai Centri

per i Disturbi Cognitivi, seguiti dal Progetto Teniamoci per mano. Tale dato può essere

considerato in linea con gli obiettivi iniziali del Centro di Incontro. Lascia un po’ sorpresi il

fatto che l’accesso autonomo sia a pari livello con gli invii dal Servizio Sociale/Sportello

sociale, ma da un lato riconferma la natura del servizio a bassa soglia di accesso.

Inserimento a centro diurno 3 33,34%

Inserimento in struttura 1 11,12%

Decesso 1 11,12%

Peggioramento 2 22,23%

Incompatibilità con il contesto

(distanza dal centro di incontro)

1 11,12%

Abbandono utente 1 11,12%

MOTIVO DI DIMISSIONE

34%

11%

11%

22%

11%

11%

Motivi di dimissione

Inserimento a centrodiurno

Inserimento instruttura

Decesso

Peggioramento

Incompatibilità con ilcontesto

29

Il Centro di Incontro nasce come centro finalizzato all’inclusione, al ri-orientamento e/o

all’accompagnamento nella transizione della rete dei servizi. I dati di dimissione relativi ad

un esiguo campione numerico ( n.9) ci riportano che un 44% è in linea con il mandato del

Centro di Incontro; le restanti percentuali sono legati a fattori non dipendenti dal servizio:

decesso, peggioramento, altri motivi (distanza del servizio). Un caso a parte riguarda la

situazione di abbandono che è riferito a un’attivazione a cui, per problematiche familiari, non

ha fatto seguito un percorso all’interno del servizio.

La media di permanenza al Centro di Incontro, per le persone già dimesse, si è

attestata intorno ai 13 mesi. Questo dato può essere interpretato come un tempo

mediamente necessario, almeno un anno, per riuscire a fornire un sostegno alla persona con

demenza e al caregiver e per permettere loro di acquisire nuovi strumenti e modalità

organizzative con cui tentare di riadattare la propria vita nei confronti della malattia.

ATTIVITÀ DI SOSTEGNO AL NUCLEO

Lo sportello di ascolto offre uno spazio consulenziale sul tema della demenza, inoltre ha il

compito specifico di offrire informazioni sul Centro di Incontro e/o di ri-orientare l’utenza

sulla rete dei servizi o le proposte attive nel territorio bolognese per le persone con problemi

di compromissione cognitiva. E’ attivo nei giorni e negli orari di apertura del Centro. Inoltre

c’è la possibilità di ricevere informazioni/consulenze telefonicamente il lunedì e il mercoledì

dalle 9.00 alle 14.00, il martedì e il giovedì dalle 9.00 alle 18.00 ed il venerdì dalle 11.00 alle

14:00. Le figure coinvolte inizialmente nello sportello di ascolto sono state: la psicologa e due

volontarie dell’associazione ARAD e NON PERDIAMO LA TESTA, oltre la Responsabile

delle attività assistenziali, in particolare per la consulenza telefonica.

Ad oggi constatiamo che è soprattutto l’equipe del Centro di Incontro Margherita che se ne

sta facendo carico e i tirocinanti della Scuola di Psicologia coadiuvati dagli psicologi.

I volontari delle associazioni attualmente forniscono un prezioso supporto durante

l’accoglienza degli utenti del Centro, nello smistamento delle telefonate e nello svolgimento

delle attività il giovedì mattina ed il mercoledì pomeriggio.

Qui di seguito si riportano i dati volumetrici dello sportello di ascolto (colloqui di accesso di

accoglienza/orientamento) e di dati volumetrici delle attività del Centro di Incontro (colloqui

di valutazione e attività di sostegno del nucleo, consultazioni psicologiche, gruppo caregiver,

assemblee, incontri familiari).

30

La tabella ci restituisce il grande lavoro di ascolto, orientamento, consulenza psicologica e

sostegno al nucleo, sia di gruppo che individuale, che ha caratterizzato il Centro di Incontro

Margherita e che si conferma in linea con il progetto Teniamoci per mano. Dai dati emerge la

forte esigenza delle famiglie e delle persone colpite dalla demenza di trovare un punto di

ascolto aperto e qualificato dove ricevere sostegno, indirizzo e proposte concrete per

affrontare insieme la malattia.

Nel corso del 2017 l’impegno dedicato allo sportello d’ascolto è stato significativo. Come si può

vedere nelle tabelle circa la metà dei colloqui realizzati dallo sportello di accoglienza

si sono trasformati in inserimenti al Centro di Incontro. Le altre situazioni sono

state ri-orientate verso altre proposte della rete dei servizi o dell’associazionismo.

Una percentuale è stata orientata verso i servizi sociali del territorio perchè presentava

bisogni assistenziali e/o di sollievo più rilevante.

Nel centro di Incontro viene condotta un’attività di gruppo di supporto emotivo per i

caregivers con cadenza quindicinale. Inoltre la psicologa effettua colloqui di sostegno

psicologico individuale rivolti sia al caregiver sia, in alcuni casi, anche all’anziano.

A partire dal mese di novembre è stata avviato in modo sperimentale una attività di

supporto psicologico di tipo gruppale, con cadenza settimanale, rivolto

specificamente alle persone con deterioramento cognitivo.

Sono state effettuate nel 2017 tre Assemblee Generali del Centro di Incontro

Margherita con la partecipazione di tutti gli utenti e i caregivers, insieme ai professionisti e

agli operatori. L’Assemblea, anche se non è sempre ben compreso, rappresenta lo

strumento principe del Centro di Incontro e coinvolge sia i familiari che le persone

con demenza, le quali sono chiamate a partecipare attivamente, fornendo il loro punto di

31

vista rispetto alla progettazione delle attività proposte dal centro. All’interno di tale spazio

sono anche fornite informazioni sul servizio, sull’organizzazione interna, valorizzando

sempre il coinvolgimento e la partecipazione attiva, in un clima che favorisce l’ascolto

reciproco e la condivisione di vissuti ed emozioni messi in gioco dalla frequentazione del

Centro di Incontro.

Durante l’anno si sono tenute due riunioni con i caregivers. La prima riunione si è tenuta il 2

marzo con l’obiettivo di dare voce ai bisogni dei caregivers e sono emerse alcuni suggerimenti:

Migliorare il passaggio delle informazioni per fare conoscere il C. I nella rete dei

servizi

Organizzare incontri tematici sulla malattia e le sue conseguenze.

La presenza del familiare/accompagnatore.

La continuità di frequenza del familiare al Centro quando l’anziano non c’è più.

Mettere in evidenza il programma del Centro di Incontro, renderlo consultabile e

facilmente accessibile ai familiari.

Inseguito a questo incontro si è valutato di fare un programma formativo/informativo non

aperto alla cittadinanza, come per lo scorso anno, ma più mirato ai bisogni espressi dai

caregivers che frequentano il Centro di Incontro. Quest’analisi ha portato alla seguente

proposta formativa:

Lunedì 10 aprile 2017. “Programma di supporto al Centro di Incontro Margherita.

dall’accoglienza alle attività: la costruzione di un progetto condiviso.”

Introduzione del il Prof. Rabih Chattat, Dipartimento di psicologia di Bologna.

Equipe Centro di Incontro.

Mercoledì 3 maggio 2017. “Il fare nella vita quotidiana. Strategie e strumenti”.

Carla Brini e Santa Distratis, Manola Compiani, operatrici e RAA del Centro di

Incontro Margherita

Lunedì 26 giugno 2017. “Emozioni, sentimenti e la fatica della cura. Conoscere per

superare”. Prof. Rabih Chattat, Dipartimento di Psicologia di Bologna.

Giovedì 14 settembre2017. “Emozioni, sentimenti e la fatica della cura. Conoscere per

superare”. Prof. Rabih Chattat, Dipartimento di Psicologia di Bologna.

Lunedì 04 dicembre 2017. “Emozioni, sentimenti e la fatica della cura. Conoscere per

superare”. Prof. Rabih Chattat, Dipartimento di Psicologia di Bologna.

Il primo incontro del ciclo è stato dedicato a una ripresa del modello di riferimento. L’incontro

ha posto l’accento sulla diagnosi psico-sociale come orientamento del percorso all’interno del

servizio.

La seconda riunione con i caregivers si è tenuta nel mese di novembre con un duplice

obiettivo, da un lato avviare lo spazio di confronto tra caregivers ed equipe e dall’altro una

condivisione/verifica dei progetti e attività dedicate a loro durante il corso dell’anno. Inoltre

risponde a un bisogno rilevato dai familiari stessi, per avere uno spazio dove esprimere

contenuti che, nel contesto della assemblea generale, in presenza del proprio caro, sono più

difficili da affrontare.

32

LE ATTIVITÀ SVOLTE

Le attività sono state proposte agli utenti sulla base dei bisogni individuati nei colloqui di

inserimento e sulla base della diagnosi psico-sociale che viene elaborata dall’equipe nel corso

dell’inserimento; inoltre vengono raccolte le proposte e i desideri espressi dagli utenti nel

corso dell’Assemblea. Le attività proposte sono:

attività occupazionali (orto, giardinaggio, cucina, cucito);

attività artistico espressive (laboratori musicali, di pittura, lettura e scrittura);

laboratori di attivazione cognitiva (reminescenza, esercizi di stampo cognitivo in

piccolo gruppo);

attività di socializzazione e ludico-ricreative (canto, ballo, giochi di società, ecc)

attività di benessere (attività motoria, passeggiate, cure estetiche, ecc.).

Progetti “Specifici 2017”

Biodanza

Con la collaborazione di Ines Bussolotto; si è svolto un progetto dal

titolo“Danzando i colori”, a partire dal mese di gennaio 2017 e per una durata

di 6 incontri della durata di due ore ciascuno con cadenza settimanale, il

mercoledì mattina. Gli incontri avevano come filo conduttore i colori a ciascuno

dei quali era dedicato un incontro, terminando con l’insieme di tutti i colori.

Musicoterapia

In collaborazione con Rosamaria Bellina, musicoterapista che opera all’interno

dei servizi per anziani di ASP già da diversi anni, è stato attivato un progetto di

musicoterapia che si è svolto dalla metà del mese di maggio fino alla fine

dell’anno. Il progetto è stato svolto di mercoledì pomeriggio con una pausa nei

mesi estivi per riprendere nel mese di ottobre fino a Natale.

Approccio alla musica lirica

Promosso, come nel 2016, insieme all’ Associazione “Non perdiamo la testa”, con

la conduzione di Piera Cavatorta. Gli incontro di “approccio alla musica lirica”,

prevedono la narrazione della trama dell’opera, vengono letti brani scelti dai

libretti dell’opera e ascoltati i corrispondenti brani musicali. Nel mese di gennaio

è stata presentata l’opera il “Rigoletto” di G.Verdi. e nel mese di ottobre si è

realizzato un incontro centrato sull’opera della “Aida” sempre di Giuseppe Verdi,

in occasione della sua rappresentazione al Teatro Comunale di Bologna.

Laboratorio di Cucina

Una delle attività che raccoglie fin dall’inizio un alto gradimento è il laboratorio

di cucina. Da quest’anno si è deciso di dedicargli un incontro mensile,

tendenzialmente l’ultimo mercoledì del mese, realizzando l’attività in piccolo

gruppo in modo da poter condurre l’attività da forma più mirata.

Danza movimento.

Dal mese di Novembre sono state proposte delle sessioni di danza- movimento

tenute da una tirocinante in psicologia esperta di danza. Tale attività, tenutasi

per circa tre volte al mese, nasce con l’obiettivo di:

a) utilizzare forme di comunicazione non verbale con persone affette da

deterioramento cognitivo;

b) favorire uno scambio emotivo tra persone affette da demenza e caregiver;

c) favorire un miglioramento del tono dell’umore

d) tenere in allenamento il sistema motorio.

33

Gli incontri hanno una durata che può variare dai 30 ai 90 minuti, divisi tra

ballo libero, di coppia e in circolo.

Angolo della poesia.

Sempre dal mese di Novembre, in seguito all’analisi dei talenti e dei desideri di

un caregiver, sono stati programmati degli incontri di ascolto della poesia

all’interno delle attività programmate al Centro di Incontro. Ogni incontro è

dedicato ad un autore che viene concordato previamente; ciò prevede un lavoro

congiunto di preparazione dell’incontro, presentazione del poeta (biografia e

bibliografia), recita e commento delle sue opere.

Angolo della lettura

Questo angolo nasce in sinergia con il progetto teniamoci per Mano, con

l’intenzione di creare un angolo di lettura/biblioteca. Questo nasce dall’intenzione

di dare alle persona uno spazio dove poter coltivare i propri interessi e passioni,

che si è tradotto nella creazione di uno spazio di consultazione di libri di diversi

argomenti, sia all’interno del centro che portandoli a casa. Al momento i testi

disponibili non sono tanti, ma trattano diversi argomenti (narrativa, libri

fotografici, poesia, libri su Bologna, arte, ecc..).

Eventi speciali ( feste/Uscite..)

22 febbraio 2017. Festa di Carnevale.

08 marzo 2017. Festa della donna

15 marzo 2017. Festa del papà.

06 aprile 2017. Visita alla Quadreria dell’ASP Città di Bologna. Palazzo Rossi Poggi Marsili.

12 aprile 2017. Festa di Pasqua.

17 maggio 2017. Festa dei fiori.

24 maggio 2017. Passeggiata presso “Parco Vincenzo Tanaro e Parco Campo Via Larga”.

22 giugno 2017. Visita al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna.

10 agosto 2017. Festa d’estate.

13 settembre 2017. Visita ai Giardini Margherita.

25 ottobre 2017. Visita alla mostra “Van Gogh experience”.

20 dicembre 2017. Festa di Natale.

ATTIVITA’ DI COLLEGAMENTO CON IL TERRITORIO

Progetto “Badabene” alla salute

Dal mese di giugno, insieme con l’Area Benessere di Comunità: U.I. Salute e Città

Sana in collaborazione con U.I. Fragilità, Non Autosufficienza e Disabilità del

Comune di Bologna, è stata implementata una collaborazione con l’èquipe del

progetto “Badabene” alla salute ( del Quartiere S. Vitale-S. Donato) composta da

giovani laureati in scienze motorie e scienze sociali. Si è’avviato un percorso di

sperimentazione per over 65 con moderata fragilità e/o affetti da lieve deterioramento

cognitive con l’obiettivo di sperimentare un percorso integrato sociale e sanitario di

prevenzione e promozione della salute e di corretti stili di vita: promozione del

movimento, dell'attività fisica leggera e dell'allenamento della memoria per garantire

il mantenimento delle capacità residue; prevenzione dell'insorgenza di malattie

34

croniche non trasmissibili e contrasto alla solitudine e all'isolamento degli anziani

più fragili residenti sul territorio cittadino. Il progetto di collaborazione si è

sviluppato in questo modo:

L’ équipe del “Badabene”, una volta al mese, ha accompagnato al Centro Incontro

Margherita anziani fragili segnalati dai servizi territoriali e/o frequentanti i

laboratori Badabene per svolgere attività insieme con i partecipanti del Centro

Incontro Margherita. Le attività sono state caratterizzate da sessioni di attività fisica

leggera condotte dall’équipe Badabene alla salute e attività di stimolazione cognitiva

e ludico-ricreative diverse, condotte dal team del Centro Margherita. L’obiettivo era

di favorire la conoscenza, lo scambio reciproco, la continuità fra le due equipe di

operatori (Badabene e Meeting center) e soprattutto fra gli anziani che afferiscono

alle diverse attività. Ha dato risultati positivi sia in termini di gradimento che e di

continuità di frequenza. Sono stati realizzati 6 incontri con cadenza mensile a partire

del mese di giugno fino al mese di novembre coinvolgendo diversi anziani e caregiver

del Centro di incontro insieme ad anziani del territorio afferenti al progetto

Badabene.

Formazione per Assistenti familiari

In collaborazione con i Servizi per la domiciliarità di ASP Città di Bologna si è svolta

una sperimentazione per l’utilizzo di una piattaforma digitale di formazione per le

assistente familiari, in particolare straniere. Il percorso prevedeva la formazione in

aula e la sperimentazione della app digitale realizzata dalla Regione Emilia

Romagna che ha richiesto di testare lo strumento sul campo con un gruppo di

“assistenti familiari”. Gli incontri formativi sono stati realizzati in primavera

all’interno del Centro di incontro Margherita,che è stato individuato come contesto

adeguato, per il monitoraggio del progetto e dello strumento. Il percorso formativo ha

visto il coinvolgimento di circa 8 assistenti familiari, di cui 5 sono accompagnatrici

degli anziani del Centro Incontro. Nella piattaforma formativa è stata coinvolta la

Psicologa del meeting center per la spiegazione dei disturbi comportamentali e le

strategie di approccio alla persona affetta da demenza.

METODOLOGIA DI LAVORO ADOTTATA

L’equipe si incontra circa ogni due mesi con il Prof. Rabih Chattat, docente di “psicologia

dell’invecchiamento” presso l’Università di Bologna che è il curatore scientifico del progetto.

In questo incontro di “intervisione” vengono affrontate le problematiche emerse e soprattutto

ci si confronta nell’ elaborazione delle diagnosi psico-sociali relative agli utenti inseriti.

L’Equipe si incontra inoltre settimanalmente per una riunione di due ore di tipo clinico e

organizzativo.

Nel Progetto del Centro di Incontro è previsto un gruppo di lavoro definito “Comitato

Guida” che ha continuato a seguire il percorso del Centro di Incontro, con l’obiettivo di

favorire un lavoro di rete e di collaborazione/integrazione fra tutti i soggetti che lavorano con

anziani affetti da deterioramento cognitivo. Nel 2017 si è Stato convocato nelle seguenti date:

31 gennaio, 19 giugno e 25 settembre.

35

CONTRIBUTO AL CONVEGNO REGIONALE

Il 23 Ottobre 2017, su richiesta della Regione è stato portato il contributo del Centro di

Incontro Margherita all’interno del Convegno: “LE DEMENZE - fra innovazione e mondo

reale, il modello dell’Emilia-Romagna alla luce della DGR 990/2016” attraverso la

realizzazione di un video relativo alle attività psico-sociali. La realizzazione del video,

presentato insieme a quello dei meeting centers di Rimini e Riccione, ha visto il

coinvolgimento, oltre all’equipe, anche di alcuni familiari e persone con la demenza afferenti

al centro. La realizzazione ed il montaggio è frutto di una collaborazione con due studenti del

Liceo Majorana che avevano svolto l’esperienza di “Alternanza scuola-lavoro” in altri servizi

di ASP e che hanno messo in gioco la loro “professionalità”. Per visionare il video si rimanda

al link all’interno della pagina del Centro di Incontro Margherita del sito www.aspbologna.it.

CONCLUSIONI A Conclusione di questo excursus sui risultati del 2017 del Progetto Teniamoci per Mano e

del primo anno di Attività del Centro di Incontro Margherita ci sembra importante

sottolineare che :

Il Progetto Teniamoci per mano, nelle sue diverse articolazioni e il Centro di Incontro

Margherita, hanno contribuito insieme a offrire uno spazio di ascolto, orientamento,

sostegno e affiancamento alle famiglie e alle persone affette da demenza che risulta

significativo in ambito cittadino. Il 2017 si è caratterizzato per un importante

collaborazione con le Istituzioni coinvolte: Comune, AUSL, Regione E.R., Università di

Bologna e Diocesi di Bologna ( Dipartimento per il benessere di comunità, Dipartimento

di Psicologia di Unibo, Servizi sociali anziani dei Quartieri, i Centri per disturbi

Cognitivi, il Progetto demenze della Regione, La Curia e la Parrocchia della Beverara) e

con le associazioni di volontariato ed le onlus ( A.R.A.D, “Non perdiamo la testa”, Auser,

Centri Sociali). Queste collaborazioni hanno favorito un agire orientato in un’ottica di

lavoro di Comunità. Oltre ai già citati progetti “Badabene alla salute “, e di “Formazione

delle badanti” all’uso della piattaforma digitale, si inseriscono in quest’ottica anche la

visita guidata di studenti di scuole superiori di Berlino e Varsavia con il Progetto

Erasmus+, e le diverse convenzioni instaurate con l’Università di Bologna, Padova,

Napoli per accogliere tirocini professionalizzanti in Psicologia; ed infine l’accoglienza di

studenti delle scuole superiori in “alternanza scuola-lavoro”.

C’è ancora tanto da fare per realizzare questa dimensione comunitaria dei servizi, ma

pensiamo che questi progetti siano un’opportunità da consolidare per il presente e da

sviluppare ulteriormente per il futuro. Nel 2017, relativamente al Progetto Teniamoci

per mano e al Centro di Incontro Margherita si è operato nell’ottica di ricomporre un

progetto complessivo, favorendo un approccio sempre più di “sistema cittadino” in grado

di rispondere in modo equo ed efficace ai bisogni di questa tipologia di utenza. Occorre

pertanto promuovere azioni di sviluppo in raccordo con i Servizi sociali territoriali e

l’AUSL, finalizzati a favorire anche la copertura economica necessaria.

Il significativo aumento volumetrico dei dati raccolti evidenzia la necessità di predisporre

un supporto informatico adeguato.

Va ripensato anche un questionario di valutazione della qualità percepita che sia

comprensivo dei diversi moduli del Progetto e del Centro di Incontro.

Si conferma la proposta di implementazione di un secondo meeting center nell’area ovest

della città, dove è stato già individuato uno spazio adeguato e per il quale l’equipe di Asp

Città di Bologna si sta attivando per la realizzazione del progetto di fattibilità.


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