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TERRALBA...1987-2007: “Terralba Ieri & Oggi” festeggia il ven- tennale di attività. Un...

Date post: 19-Sep-2020
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TERRALBA ieri & oggi rivista d’attualità e cultura ANNO XXI - N° 42 - AGOSTO 2007
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Page 1: TERRALBA...1987-2007: “Terralba Ieri & Oggi” festeggia il ven- tennale di attività. Un traguardo importante, storico, per un iniziativa che ha riscosso uno straordinario apprezza-mento

TERRALBAieri & oggirivista d’attualità e cultura

ANNO XXI - N° 42 - AGOSTO 2007

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TERRALBAieri & oggi

ANNO XXI - N° 42 - AGOSTO 2007DIRETTORE RESPONSABILE

Gianfranco CordaCoordinatore

ANDREA MUSSINANOhanno collaborato a questo numero

GESUINO LOI ANTONELLO LOI RINALDO CASU ANDREA TOCCO

MARCO PANIVALENTINA PINTORI

MELANIA LILLIUCRISTINA DIANA

PINO DIANAALDO MURGIAPIETRINO MELE

GIOVANNI CONTINISILVANO PIRASFABIO ANGIUS

GINO VALONGOANTONELLA FOIS

MARCO SERRAGIAMPAOLO SALARIS

GIORGIO CANNAS FELICE MURGIA

LIVIO MURAANNA MARIA MELISGIULIANA GHIANI

ALESSANDRO ROSASELISEO LILLIU

MASSIMO PERLATOPoeti: MARIA FANARI, TERESINA MANCA, EFISIO MANNAI, GIUSEPPE PUTZOLU, KATIA MARCIAS

COPERTINA: MARCO SERRA Foto: MARCO e STEFANIA FRATTINI, PINO DIANA,

MARCO SERRA, GABRIELE ESPIS, PAOLO LOI,ANTONIO DERIU

TERRALBA IERI & OGGIRivista d’attualità, cultura e turismo

Edita dall’Associazione Turistica Pro Locodi Terralba, con il patrocinio

della Biblioteca Comunale “S.Satta”.

Registrazione del Tribunaledi Oristano Nr.1 – 1988

StampaGRAFICHE GHIANI

RedazionePRESSO BIBLIOTECA COMUNALE

PIAZZA LIBERTA’ – TERRALBA

Per la pubblicità su questa rivista allaA.T. PRO LOCO – TERRALBA

La riproduzione anche parziale di testi, bozzetti,fotografie, messaggi pubblicitari,

è vietata

RIVISTA FONDATA NEL 1987

LA TIRATURA DI QUESTO NUMERO È DI 5.000 COPIE

ASSOCIAZIONE TURISTICA

PRO LOCOTERRALBA

Presidente: PIETRINO MARTISVice Presidente: PAOLO LOISegretario: PINO DIANACassiere: GIULIANO ESPISConsiglieri: BONARIA COMINO, CHERCHI

GIAMPAOLO, FLAGIELLO DOMENICOPiazza Libertà - Tel. 0783 84096 e-mail: [email protected]

presso: Biblioteca ComunaleSede Pro LocoNegozi Convenzionati

DISTRIBUZIONE GRATUITA

UN’OFFERTA DI 50 CENTESIMI PER OPERE DI BENEFICENZA

Questo numero della rivista può essere consultatopresso le seguenti biblioteche:Universitarie di Cagliari e Sassari, Comunali diCagliari, Sassari, Nuoro, Olbia, Tempio, Alghero,Ozieri, Macomer, Tortolì, Quartu, Carbonia, Iglesias,Marrubiu, Uras, Arborea, San Nicolò Arcidano,Mogoro

Questo periodico si mantiene “distintoe distante” da qualsiasi condizionamento di “colo-re” politico, grazie anche al fatto che le spese perla stampa sono totalmente coperte dalla pubbli-

cità e da nessun altro tipo di contributo.Si tenga presente che il Direttore,

la Redazione ed i Collaboratori tutti,operano in assoluta gratuità.

Tuttavia, a partire dal numero 37la Redazione e l’Editore, hanno ritenuto

opportuno proporre agli affezionati lettoriun’offerta simbolica, di 0,50 Euro a copia.

Il ricavato la Pro Loco lo devolveràin opere di beneficenza

secondo quanto, di volta in volta, suggerirannogli avvenimenti e tenendo conto anche

delle eventuali indicazioni e suggerimenti dei lettori.

La rivista è consultabile presso le Biblioteche comunali di:Roma, Milano, Firenze, Torino, Napoli, Bari, Palermo,Bologna, Venezia.Circoli di: Torino (Ass. dei Sardi), Magenta (Circ. GraziaDeledda), Milano e Pavia (Circ. dei Sardi), Varese (Ass.Grazia Deledda), Como (Circolo Sardegna), Genova(Ass. Sarda Tellus), Firenze (Ass. Sardi in Toscana),Bologna (Circ. Sardegna), Civitavecchia (Ass. “SardaDomus”), Roma (Ass. Sardi Emigrati)

TERRALBAieri & oggi IN SARDEGNA

www.terralbaierieoggi.it

TERRALBAieri & oggi

TERRALBAieri & oggi NELLA PENISOLA

SUL WEB

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Omaggio alla rivista “Terralba Ieri & Oggi”

V enti anni: “Terralba Ieri e oggi” festeggia così un traguardo che per un periodi-co è veramente notevole. In 42 numeri la rivista ha pubblicato una vera e propriaantologia della storia di Terralba, toccando argomenti di forte impatto socio-eco-

nomico, culturale e ambientale.E’ con immenso piacere, dunque, che mi onoro di rendere omaggio alla rivista “Terralba

Ieri e Oggi” e ai suoi fondatori, tutti volontari, che hanno creduto nell’idea di dover raccon-tare il vissuto di Terralba attraverso le vicende e le vicissitudini dei suoi cittadini e dei per-sonaggi che ne hanno contrassegnato la sua storia.

L’obiettivo iniziale di realizzare un contatto permanente col cittadino per riscoprire le i-dentità culturali, le tradizioni, il paesaggio e il territorio, per promuovere le risorse locali, perdenunciare aspetti nascosti di degrado sociale, dopo venti anni di intensa e appassionata de-dizione, possiamo affermare che sia stato pienamente raggiunto.

Peraltro, in una società dove i mezzi di comunicazione rendono l’informazione immedia-ta e spettacolare, celebrare venti anni di vita di una rivista, rappresenta un evento di grandesignificato: “Terralba Ieri e Oggi” ha saputo rispondere efficacemente alle sfide lanciatedall’informazione tecnologica rimanendo fuori dagli schemi della comunicazione di massa distampo politico e commerciale e affermando l’indipendenza della cultura volta ad allargaree non a restringere gli spazi riservati alla memoria e alla tradizione popolare e ad interpre-tare i fatti e gli avvenimenti del nostro tempo.

Fatti e avvenimenti in grado di creare momenti di confronto dove convivono visioni realie surreali del vivere quotidiano. In tal modo “Terralba Ieri e Oggi” si fa strumento d’incon-tro di una comunità che si interroga e si manifesta comunicando a se stessa e agli altri la pro-pria identità.

Questi ingredienti, associati all’uso di un linguaggio semplice e appropriato, che esaltanoil valore comunicativo della rivista, sono stati la chiave del suo successo che annovera tra isuoi estimatori un numero sempre più ampio di lettori.

Grazie, dunque, al Direttore Gianfranco Corda, alla sua redazione e a tutti coloro che neltempo hanno dato il proprio fondamentale contributo di esperienze e professionalità e augu-ri affinché i prossimi venti anni siano contrassegnati dalla stessa passione, intelligenza e ca-pacità professionale.

Buon compleanno “Terralba Ieri e Oggi”.

Gian Pietro Pili Sindaco di Terralba

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1987-2007: “Terralba Ieri & Oggi” festeggia il ven-tennale di attività. Un traguardo importante, storico, perun iniziativa che ha riscosso uno straordinario apprezza-mento fra i lettori e ha contribuito al risveglio culturaledella cittadina.

Vent’anni da protagonisti con una affascinante av-ventura editoriale che più volte è stata insignita di rico-noscimenti dalla Federazione Regionale dei Periodicidella Sardegna per la regolarità e la continuità di edizio-ne, nonché per la qualità dei contenuti e l’elegante vestegrafica.

Due decenni di pubblicazioni per una rivista che hauna forte caratterizzazione territoriale e che vanta dellepeculiarità che la contraddistinguono nel panorama del-la stampa periodica sarda: dalla vocazione volontaristicadei collaboratori e dei giornalisti, che prestano la loropreziosa opera senza percepire alcun compenso, allascelta forte e decisa di non perseguire fini di lucro e fi-nanziarie tutti i costi del giornale esclusivamente con gliintroiti pubblicitari, senza l’utilizzazione di finanzia-menti di enti pubblici.

“Terralba Ieri & Oggi” è frutto della passione, del-l’entusiasmo, della comprovata capacità e serietà di tantiredattori, studiosi e sostenitori dell’associazionismo che dasempre hanno creduto sulle potenzialità che può avere unarivista per diffondere cultura, stimolare un dialogo profi-cuo e una partecipazione più attiva alla vita associativa.

La ricchezza di un giornale è costituita da ciò cheriesce ad esprimere in assoluta libertà, il suo patrimonioè rappresentato dall’autorevolezza di chi scrive e colla-bora, la nostra massima gratificazione è che rappresentila voce di un’intera comunità, che coinvolga il maggiornumero di lettori rendendoli protagonisti di questo pro-getto culturale. L’impegno redazionale è sempre stato o-rientato verso il rafforzamento dell’identità comunitariae in questa occasione non possiamo nascondere vivasoddisfazione e un pizzico d’orgoglio per i risultati fino-ra conseguiti; elementi, questi, che ci stimolano a prose-guire su questa strada anche per il futuro.

Nei quarantadue numeri finora pubblicati (per un to-tale di oltre 2.500 pagine) innumerevoli sono stati gli ar-gomenti cui abbiamo dedicato particolare attenzione:dalla millenaria storia cittadina alle biografie dei perso-naggi più rappresentativi del passato, dalle testimonian-ze su usi, costumi e tradizioni ai protagonisti di eroicheazioni nel campo di battaglia. Pagine che, raccontandoatti di coraggio e sentimenti di dolore, rendono onore aiprotagonisti e ai famigliari e che si sarebbero sicura-

mente dimenticate se i nostri appassionati cultori dellastoria non avessero realizzato attente e documentate ri-cerche.

Di rilevante interesse, inoltre, le rivelazioni sull’ar-cheologia: grazie agli studi presentati fin dai primi nu-meri della rivista, si è scoperta una ricchissima presenzadi siti nel nostro territorio. Gli articoli sono stati inseriti inbiografie di autorevoli testi dando, così, grande prestigioalla Testata e agli autori delle ricerche. Nella cittadina l’in-teresse per l’archeologia è cresciuto sempre più e, dopo a-ver assistito ad una serie di campagne di scavi, i tempi so-no maturi per la realizzazione di un civico museo.

Il periodico ha focalizzato l’attenzione sulle temati-che d’attualità proponendo inchieste, interviste, docu-menti e notizie con lo scopo di offrire un quadro precisodella realtà d’oggi.

Lo sviluppo socio-economico, le difficoltà crescentinel mondo del lavoro, le problematiche giovanili, l’altale-nante andamento demografico, sono gli argomenti più vol-te affrontati con contributi di idee efficaci e costruttivi.

“Terralba Ieri & Oggi” è una rivista no-profit che haofferto la massima visibilità di volontariato: a tutti è sta-ta offerta la possibilità di intervenire per presentare pro-getti, aprire dibattiti, raccontare esperienze e pubbliciz-

Vent’anni della nostra storiadi Gianfranco Corda

Gianfranco CordaFondatore e direttore della rivista

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zare manifestazioni per stimolare la partecipazione. Ilnostro intendimento è sempre stato quello di fungereda ”cassa di risonanza” per le associazioni e di creareun laboratorio di idee in grado di rafforzare lo spirito disolidarietà e di accoglienza, di cui la cittadinanza hadato finora un’ottima prova.

Il nostro giornale ha instaurato un’ottimo rapportocon le varie Amministrazioni che si sono succedute allaguida del Comune e ha ricevuto riconoscimenti per laproficua attività a favore della comunità: attestati chepremiano le scelte redazionali sempre votate a garantireai lettori un’ informazione scevra da condizionamenti.

Uno speciale riconoscimento va dedicato all’Edi-tore, l’Associazione Pro Loco, che con la Direzione ela redazione della rivista è legato da rapporti di massi-ma stima e fiducia.

Da sempre, i Consigli di Amministrazione dell’En-te Turistico locale, hanno esaltato il ruolo del periodicoe garantito il massimo impegno non solo per la ricercadegli sponsor, per coprire i costi tipografici, ma ancheper il miglioramento grafico, la tiratura e la miglior dif-fusione.

Al presidente e a tutti i componenti del ConsiglioDirettivo un forte plauso e l’augurio che l’unità di in-tenti che hanno sempre caratterizzato le nostre ottimerelazioni ci accompagni alla conquista di traguardisempre più ragguardevoli.

Anche in occasione del ventennale desidero rivol-gere un personale e caloroso ringraziamento a tutti icollaboratori che in questi 20 anni mi sono stati viciniin questa avvincente esperienza giornalistica. Sonopersone che amano Terralba, che, per la sua crescitaculturale, hanno realizzato autorevoli articoli che rap-presentano autentiche pagine di storia. Avrei voluto e-lencare tutti i loro nomi ma, per ragioni di spazio, verràfatto nei prossimi numeri.

Non posso esimermi, invece, di rimarcare la pre-ziosa collaborazione fornita da Andrea Mussinano chein questi ultimi 6 anni ha svolto un importante ruolo dicoordinamento. Mi auguro di poter contare ancora nel-la sua inesauribile dedizione al volontariato, iniziatanel 1983, che ci accompagni a festeggiare il prossimoventennale del “Terralba Ieri & Oggi”.

Infine desidero rivolgere un commosso saluto a treprotagonisti del successo di questo giornale, uomini digrande levatura intellettuale e dirittura morale, che ciguardano da lassù: Luigi Atzei, Quintino Melis e Anto-nio Porru.

Andrea MussinanoCoordinatore della redazione

Quando ad agosto uscirà il numero 42 di “Terral-ba Ieri & Oggi”, questa bella e ormai popolare “Rivi-sta” compirà il 20esimo anno dalla sua nascita, e, al-lo stesso tempo, avrà inizio il secondo ventennio. Eccoche con grande piacere e orgoglio potrò dire: “c’eroanch’io”, almeno a conclusione di un terzo di quelpercorso (cioè gli ultimi 6 anni e mezzo) e a maggiorragione può dirlo e ripeterlo per altri vent’anni, ed al-tri ancora, Gianfranco Corda, a cui va la mia stima esimpatia, nella sua veste di Direttore e fondatore della“Rivista”.

Sono e sarò orgoglioso della collaborazione che hopotuto fin qui fornire e, fintanto che le mie energie misosterranno e la pazienza della Pro Loco e del Diretto-re reggeranno, sarò lieto di dare ancora il mio modestocontributo a questa importante iniziativa culturale, e o-so sperare anche che questo mio proposito venga ac-colto come promessa e non già come ....minaccia (risa-tina sardonica).! Questa collaborazione è nata casual-mente nel segno dell’amicizia e della solidarietà ed èforse per tale ragione che ancora regge bene.

Nel formulare i miei più sinceri e migliori senti-menti di stima e gli AUGURI di “ad multos annos”al-la “Rivista”, colgo l’occasione per un doppio RIN-GRAZIAMENTO; il primo per l’ospitalità data almondo del Volontariato, che da queste pagine fa senti-re la propria voce e il proprio pensiero; il secondo peravermi consentito, attraverso il primo, di arricchire ilsottoscritto (e chi coopera a me vicino) di nuove espe-rienze.

Quando dico “Rivista” intendo compresi: la ProLoco, il Direttore, la Redazione, i numerosi collabora-tori del presente e del passato, e soprattutto i fedeli let-tori che con la loro attenzione fungono da stimolo a tut-ti noi e consentono una diffusione di crescente interes-se per tutto ciò che il Territorio Terralbese ha espressoed esprime. Per quel che mi riguarda: GRAZIE DICUORE a nome di tutte le Associazioni.

Andrea Mussinano

Gli auguri delle associazioni a

Terralba ieri & Oggi

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Vent’anni di pubblicazione della rivista “Terralba Ieri & Oggi” senza aver mai saltato un ap-puntamento con i lettori, sono un esempio di longevità e di costanza non facilmente riscon-trabili in iniziative dello stesso genere. Tutto ciò è dovuto essenzialmente al lavoro di collabo-razione che si è svolto tra il Direttore Responsabile e il Comitato di Redazione da una par-te e la Pro Loco dall’altra, ognuno per le proprie competenze, senza sovrapposizioni e senzainterferenze, con la massima attenzione rivolta al rispetto dei tempi di uscita, che sono Pa-squa e Ferragosto.Si incominciò esattamente nell’agosto 1987 con la pubblicazione di un libretto di venti pagi-ne, in piccolo formato, intitolato “Agosto Terralbese” rivolto ai turisti, agli emigrati che rien-travano per le ferie e ai cittadini che volevano conoscere più a fondo la nostra cittadina.La Pro Loco, in linea con lo scopo istituzionale, con questa iniziativa intese promuovere e va-lorizzare la storia e le tradizioni, dando nel contempo informazioni utili ai turisti, ai visita-tori occasionali ma anche ai cittadini di Terralba sulle attività di intrattenimento, proprie ealtrui, presenti nel programma dell’Agosto Terralbese.Il proposito e l’augurio espresso nella prima pubblicazione, di un’iniziativa che non dovevarestare isolata trova conferma con l’uscita della seconda pubblicazione intitolata “Carneva-le Terralbese”. Alla seconda, nell’agosto ’88, seguì la terza con la testata, che è ancora quellaattuale, “Terralba Ieri & Oggi”. Dal numero 4 in poi la rivista è uscita sistematicamente condue numeri l’anno, con in più un numero speciale, il numero 7 di aprile ‘90, dedicato alla Set-timana Santa. Dal numero 10 la rivista ha assunto il formato attuale e dal numero 26 vienestampato completamente in quadricromia, su carta patinata ed è mediamente composto da64 pagine.Questo crescente impegno rivolto a migliorare il prodotto ha comportato per l’editore, la ProLoco Terralba, un accresciuto impegno nel reperire le risorse occorrenti a far fronte alla spe-sa per la realizzazione della “rivista”. A tale proposito il nostro ringraziamento va alle mol-te aziende che nel corso di questi vent’anni, con la loro disponibilità e sensibilità, attraversole inserzioni pubblicitarie, hanno reso possibile dal punto di vista economico, l’uscita di “Ter-ralba Ieri & Oggi”. Dal numero 37 viene richiesto ai lettori un piccolo contributo, che verràdevoluto in beneficenza, lo scopo è quello di associare una lodevole iniziativa alla distribu-zione della rivista. I ringraziamenti della Pro Loco vanno anche al Direttore Gianfranco Cor-da per l’entusiasmo e la professionalità messi in campo nella realizzazione di ogni numero,al Coordinatore Andrea Mussinano, al Comitato di Redazione, a tutti coloro che hanno col-laborato con articoli, racconti o rubriche, e a chi ha fornito foto o altro materiale utile. Ungrande ringraziamento anche ai lettori che ci seguono e che aspettano impazienti l’uscita diun nuovo numero. Un ringraziamento speciale invece a tutti quei terralbesi che avendo pa-renti o amici emigrati si impegnano a spedire loro ogni nuovo numero.Dopo la cronistoria e i ringraziamenti è doveroso concludere con gli auguri di buon com-pleanno: “a cent’annus”, come si usa dire in sardo, senza però considerarlo un traguardo.

La “Pro Loco”ringrazia

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TERRALBA ieri & oggi 7 ATTUALITÀ

Gian Pietro Pili è stato riconfer-mato sindaco di Terralba. Precisamen-te è il 18° primo cittadino dell’era Re-pubblicana. La sua lista di Centro De-stra ha totalizzato 2.395 preferenze,contro le 1.886 della lista di Centro Si-nistra “Unione per Terralba” che vede-va candidato a sindaco Roberto Ma-rongiu, e contro le 1.741 della lista ci-vica “Insieme Terralbesi protagonisti”con candidato a sindaco Maria Cristi-na Manca. Tenendo conto che i terral-besi che si sono recati alle urne sonostati 6.086 (5.995 voti validi) la per-centuale dei voti che ha portato allavittoria il sindaco Pili è stata del 39,9per cento, contro il 31,6 per cento del-la lista di Centro Sinistra e il 28,5 percento della lista Civica. Nelle prece-denti elezioni comunali del 2002 lepreferenze della lista vittoriosa delCentro destra erano state 2.778 con u-na percentuale del 44,86 per cento,contro le 2.293 preferenze della listadi Centro Sinistra guidata da GesuinoLoi con una percentuale del 36,88 percento e contro le 1.158 preferenze del-la lista civica di Angelo Grussu con u-na percentuale del 18,46 per cento.

Da notare il triste fenomeno delnumero sempre più basso di elettoriche si sono recati alle urne: nel 2002erano stati 6.453, mentre in queste am-

ministrative sono stati appena 6.086 difronte ai 9.387 aventi diritto al voto.

Queste invece le preferenze indi-viduali della lista vittoriosa di CentroDestra: Roberto Garau 194, AntoninoBiolchini 168, Rinaldo Casu 159,Marco Giuseppe Ghiani 138, IgnazioMarongiu 134, Angelo Grussu 126,Giuliano Oliva 126, Alessio Melis111, Massimo Guerriero 107, Ales-sandra Piu 102, Antonio Pinna 98,Giuseppe Frongia 94, Elena DanielleTaris 87, Giorgio Melis 47, MichelaMosca 47, Mario Gasparin 43, Gian-paolo Schintu 31, Elisabetta Spanu 25,Claudio Giulio Mereu 23, GiulianoVaccargiu 14.

Queste le preferenze individualidella lista di Centro Sinistra: Gian-franco Perra 197, Salvatore Ghiani153, Andrea Tocco 119, FrancescoPuddu 118, Angelo Steri 96, GiovanniPaolo Salaris 85, Pietrina Furcas 77,Antonio Sanna 75, Claudio Lai 63, Fe-derico Pusceddu 63, Marco Pau 55,Alberto Filippo Mannias 54, ManuelaAbis 52, Roberto Putzolu 47, Alessan-dro Cauli 46, Giampietro Corona 42,Maria Jole Serreli 40, Monia GemmaManis 34, Michele Diana 25, Giusep-pe Frau 21.

Queste infine le preferenze dellalista Civica: Roberto Soru 144, Gior-

gio Mannu 104, Luigi Ullasci 100,Antonio Aramu 99, Loredana Sanna83, Franco Murgia 77, Aldo Pani 74,Franco Orrù 67, Giorgio Cannas 66,Antonio Casu 54, Graziella Salis 44, I-van Atzori 40, Marzia Marcias 38,Marco Serra 35, Davide Sanna 25, Lu-ca Casu 22, Piero Collu 19, ClaudioScanu 19, Marcello Spiga 15, WalterMartis 8.

Da notare che i voti di lista senzapreferenze individuali sono state 581per la lista Civica di Maria CristinaManca, 521 per la lista di Centro De-stra del confermato sindaco Gian Pie-tro Pili e 424 per la lista di Centro Si-nistra di Roberto Marongiu.

In virtù di questi risultati i consi-glieri eletti sono: di maggioranza delCentro Destra (13) Roberto Garau,Antonino Biolchini, Rinaldo Casu,Marco Ghiani, Ignazio Marongiu, An-gelo Grussu, Giuliano Oliva, AlessioMelis, Massimo Guerriero, Alessan-dra Piu, Antonio Pinna, GiuseppeFrongia, Elena Taris; di minoranza perla lista di Centro Sinistra (4) RobertoMarongiu, Gianfranco Perra, Salvato-re Ghiani, Andrea Tocco; di minoran-za per la lista Civica (3) Maria Cristi-na Manca, Roberto Soru, GiorgioMannu.

EElleezziioonnii aammmmiinniissttrraattiivveeTTeerrrraallbbaa 22000077

di Antonello Loi

PILI GIAN PIETRO (Sindaco) MANCA MARIA CRISTINA (Consigliere di minoranza) MARONGIU ROBERTO (Consigliere di minoranza)

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ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA 8 TERRALBA ieri & oggi

Sindaci, Podestà e Commissari Prefettizidi Terralba dal 1902 al 2007

di Antonello Loi

- Sindaco: Giovanni Paolo Salaris (1983-1985); - vicesindaco: Enzo Atzei; - assessori: Emma Atzori, Felice Steri, Pietro Cannas.

******

- Sindaco: Enzo Atzei (1985-1990); - vicesindaco: Antonino Biolchini; - assessori: Antonio Loi, Ferruccio Putzolu, QuintinoMelis, Felice Steri, Giorgio Cannas (sostituito da PietroSanna).

******

- Sindaco: Gesuino Loi (1990-1992); - vicesindaco: Nazareno Lugas (sostituito da vicesinda-

co da Attilio Frongia e da assessore da Maria CristinaManca);

- assessori: Marinella Isoni, Marcello Tuveri, AttilioFrongia, Antonino Biolchini, Angelo Grussu.

******

- Commissario prefettizio: Antonio Ciraolo (1992)

******

- Sindaco: Maria Cristina Manca (1992-1997);

- vicesindaco: Aldo Corona; - assessori: Giuseppe Carta, Gesuino Tocco (sosti-

tuito da Andrea Tuveri), Massimiliano Aramu, AndreaTocco, Pietro Sanna (sostituito dal tecnico Roberto So-ru).

******

- Sindaco: Maria Cristina Manca (1997-2002); - vicesindaco: Aldo Corona;- assessori: Enzo Atzei, Massimiliano Aramu, Andrea

Tocco, Roberto Soru, Modestino Perra tecnico (sosti-tuito da Cristina Pala e poi da Angelo Grussu).

******

- Sindaco: Gian Pietro Pili (2002-2007); - vicesindaco: Rinaldo Casu;- assessori: Roberto Garau, Marco Ghiani, Antonio Pin-

na, Gesuino Tocco (sostituito da Ignazio Marongiu),Andrea Tuveri (sostituito da Giuliano Oliva).

******

- Sindaco: Gian Pietro Pili (2007- _____);- vicesindaco: Roberto Garau; - assessori: Rinaldo Casu, Giuliano Oliva, Ignazio Ma-

rongiu, Marco Ghiani, Angelo Grussu.

-Felice Porcella (1902-1903)-Salvatore Ghiani (1903-1905)-Felice Porcella (1905-1913)-Cornelio Villafranca (1913-1919)-Faustino Cannas (1920)-Giuseppe Espis (1920-1921)-Battista Manca (1921-1922)-Giuseppe Dessì (1922-1923)-Guerino Melis (1923-1924)-Domenico Palmas (1924)-Raffaele Passino (1924-1925)-Giacinto D’Amico (1925)-Raffaele Passino (1925-1926)-Anselmo Ghinami (1926-1927)-Erasmo Sequi (1927-1928)-Salvatore Lostia (1928-1930)-Enrico Fadda (1930-1931)-Antonio Achenza (1931-1933)

-Paolo Melis (1933-1936)-Antonio Achenza (1936-1942)-Enrico Pinna (1942-1943)-Paolo Casu (1943-1944)-Salvatore Tuveri (1944-1945)-Severino Lay (1946-1952)-Emilio Cuccu (1952-1956)-Emilio Cuccu (1956-1960)-Francesco Pani (1960-1965)-Francesco Pani (1965-1967)-Emma Atzori (1967-1970)-Joele Atzeni (1970-1972)-Italo Loi (1972)-Emma Atzori (1972-1975)-Angelo Fanari (1975-1979)-Ada Lai (1979-1980)-Italo Loi (1980-1983)

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TERRALBA ieri & oggi 9 ECONOMIA

Necessari nuovi interventiper rilanciare la pesca a Marceddì

di Antonello Loi

Il mondo del vinodi Fabio Angius

Massimo Cau, 27 anni, socio dellastorica cooperativa “Corru S’Ittiri” èil nuovo presidente del Consorzio Pe-sca del compendio ittico di Mar-ceddì. Ad eleggere Massimo Cau so-no stati 116 pescatori associati in no-ve cooperative. Le elezioni si sareb-bero dovute svolgere ad ottobre, masono state anticipate per le dimissio-ni per motivi personali di Mariano A-ramu, che ha guidato il Consorzioper circa due anni.

IL NUOVO DIRETTIVO. Presi-dente: Massimo Cau; vice presiden-te: Renato Loi; consiglieri: MarcoMelis, Roberto Ariu, FrancescoCadelano, Paolo Ariu, Sergio Lobi-na, Emanuele Cadelano, SalvatorePinna; delegati delle nove cooperati-ve: Vittorio Pani, Mauro Zucca,Gian Pietro Tocco, Daniele Atzori,Enrico Dore, Claudio Colombu, I-talo Melis, Giorgio Cherchi, PietroColombu.

PROGETTI. Il presidente Massi-mo Cau e il nuovo direttivo hanno leidee molto chiare sugli obiettivi futu-ri del Consorzio :<Intendiamo avereun dialogo sereno e continuo con tut-

ta la classe politica che ci ammini-stra: una condizione indispensabileper chiarire e risolvere alcuni proble-mi che si sono verificati in passato ecreare le basi future per il rilanciodella nostra attività>, spiega il neopresidente Cau <Non intendiamochiedere elemosine o assistenziali-smo, ma interventi fattibili, non fa-raonici ed inutili come alcuni delpassato, capaci di dare vigore alcomparto ittico nel compendio>.

STORIA CONSORZIO. Il Con-sorzio Pesca di Marceddì nasce nel1973. Dopo dure ed estenuanti lottele cooperative operanti nella lagunariescono ad ottenere la gestione di-retta dell’attività ittica. La nuovacondizione si concretizza pagandouna somma di 90 milioni di vecchielire ed gli oneri salariali dei dipen-denti dell’ex Consorzio Nazionale. I-nizialmente il nuovo Consorzio Pe-sca Marceddì è formato da 5 coope-rative: San Pietro, San Giovanni,Golfo Marceddì, Madonna di Bona-ria e Torre Vecchia. Fino all’anno1981 i pescatori del nuovo Consorziolavorano con tranquillità ottenendo

un proficuo reddito, ma nello stessoanno iniziano le lotte con le coopera-tive cosiddette “libere” che chiedonodi entrare nel Consorzio. Attualmen-te le cooperative sono nove: Torre-vecchia, San Pietro, San Giovanni,Golfo Marceddì, Corru S’Ittiri, ValleMarceddì, Madonna di Bonaria,Nuova Rinascita e Capo Frasca. I pe-scatori operanti in 1.700 ettari dicompendio sono attualmente 116,mentre il reddito si è notevolmenteassottigliato per vari fattori ambien-tali e di mercato.

PRESIDENTI. Il primo presidenteè Santino Pani (1975), seguito daMario Zucca (1976-1979), PietroMartis (1979-1983), Giorgio Cade-lano (1983-1986), Gesuino Angius(1986), Giorgio Cadelano (1986-1989), Giorgio Cadelano (1989-1993), Emanuele Cadelano (1993-1996), Franco Zucca (1996-1998),Pietro Colombu (1998), Sergio Lo-bina (1999-2001), Giorgio Cadela-no (2001-2004), Giorgio Cadelano(2004-2005), Mariano Aramu(2005-2007), Massimo Cau (2007-).

Spessissimo da queste pagine si è parlato di vivitivini-coltura nel Terralbese, a volte suscitando polemiche,altre volte suscitando, forse, qualche ilarità da parte

di chi ha una visione completamente distorta di quello cheè oggi questo mondo e di cosa è diventato. Con questo ar-ticolo mi limiterò pertanto a fare un analisi di quello che èoggi il mondo del vino e tutto quello che ci ruota intorno.

Come già detto ridetto e stradetto, il vino e come essotutti i prodotti tipici non possono prescindere dall’essere le-gati al territorio che alla fine finiscono per promuovere, avolte indirettamente, altre volte in maniera molto diretta. Illegame del prodotto tipico al territorio è una cosa tradizio-nalmente europea o del vecchio mondo, tanto per utilizza-re un modo di dire di settore per distinguerci dai paesi nuo-

vi produttori. Basta pronunciare il nome di un prodotto peravere in mente il territorio dal quale scaturisce, per farequalche esempio Stato per Stato, in Italia la mozzarella dibufala campana, il prosciutto di Parma e mille alti prodottiche solo a sentirli ci fanno immaginare Napoli o la pianurapadana, e mille altri luoghi dove si produce il tipico. Anco-ra basta dire Jamon Pata Negra per pensare alla Spagna, Fe-ta per la Grecia o Champagne per la Francia. Sono centi-naia, migliaia i prodotti che nel mondo fanno pubblicità al-la loro terra e il vino, forse rappresenta la nicchia più nobi-le con le varie DOC italiane, AOC francesi e via discorren-do.

Ci sono nel mondo territori che sono diventati notissi-mi grazie al pregiato nettare, il più famoso la regione di

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ECONOMIA 10 TERRALBA ieri & oggi

Saint Emilion nell’area di produzione di Bordeaux dove levigne sono patrimonio mondiale dell’UNESCO, giusto perrendere l’idea lo sono anche le piramidi, Venezia e, in Sar-degna, il Nuraghe di Barumini.

Allora come si fa a far diventare famoso un territorio?Beh immaginate un ristorante prestigioso di New York o diqualche altra grande città, Nobu per esempio, frequentatodal jet set internazionale, e immaginate una bottiglia di vi-no sulla tavola di queste persone ricche ma anche di culturache vogliono sapere e alle quali il sommelier o camerierespiega che il vino che stanno bevendo o ordinando è pro-dotto in quella particolare regione collinare o pianeggiante,caratterizzata per quel clima, non distante dal mare, famosaper quel sito archeologico, etc. etc., tutte situazioni, clima,terra, posto che si riflettono nel carattere del vino e del pro-dotto e che fanno si che chi degusta sia incuriosito e vogliasapere di più oltre al nome del vino e del produttore. Molti-plicate queste situazioni all’infinito – o almeno per quantebottiglie di quel prodotto circolano per il mondo – e capire-te quanto vale quella bottiglia a tavola per l’economia diquel territorio oltre che per l’azienda che lo ha prodotto.

Molti si chiederanno come si è arrivati a tutto questo,soprattutto chi era rimasto al consumo di vino da tavola ingrandi formati senza infamia e senza lode, anonimi, vendu-ti con semplici nomi di fantasia o del produttore senza nes-suna specifica di provenienza. Gli ultimi quindici anni han-no completamente rivoluzionato il settore. Il vino è passatoda bene di consumo di massa a bene voluttuario ed edoni-stico, la contrazione di consumi che ne è derivata ha incre-mentanto in modo esponenziale la richiesta di prodotti diqualità elevata e certificata DOC, IGT a scapito di produ-zioni di massa. I produttori si sono adeguati – non tutti pur-troppo – capendo che qualità elevata voleva anche dire le-gare il prodotto al territorio e dargli un identità precisa, daqui il valore della promozione intrinsecamente legato, nellavendita, al territorio. Diventando bene di consumo edonisti-co, il vino, è diventato anche prodotto di moda e che subi-sce moda e tendenze… molti si ricorderanno della moda deifrizzanti di anni fa, passata poi a bianchi fermi e fruttati madi basso grado alcolico, poi a rossi barricati e strutturati, fi-no ai nostri giorni con i vini rosati, in grande spolvero, inmezzo c’è da aggiungere ovviamente la parentesi vino no-vello, ormai in declino in quanto non più di moda. Sembrastrano ma è evidente che oggi per parlare di vino e affronta-re il mercato si debba applicare praticamente la stessa stra-tegia di marketing di una casa di moda e carpire le tenden-ze con largo anticipo in modo da programmare la produzio-ne. Basti l’esempio dei jeans, a vita bassa, a vita alta, sfran-giati, slavati etc. non è forse la stessa cosa la moda nei con-sumi di questi prodotti? E, ovviamente, i modaioli sono an-che quelli più attenti a scoprire i nuovi stilisti e dunque inuovi nomi della moda come anche sono attenti i consuma-tori di vino più appassionati ad acquistare/scoprire prodottie produttori nuovi. Per contro ci sono anche quelli che spen-dono cifre assurde per comprarsi il capo firmato ma maga-ri di qualità scadente come ci sono i bevitori di etichette –non di vino – che sono contenti solo se bevono quel vino co-

stoso senza capire che il produttore fa leva di marketing pro-prio sulla loro stupidità e ignoranza nel vendere un prodot-to di qualità non consona al prezzo applicato. E’ un mecca-nismo abbastanza difficile da spiegare e comprendere mafunziona più o meno così. E, ancora come ci sono gli stilistie le marche che imperversano per un periodo, allo stessotempo ci sono i prodotti e i produttori che imperversano indeterminati periodi e che poi cadono in disgrazia quandonon sono in grado di gestire il loro successo o di rinnovareimmagine e prodotti, quand’anche non scadono in qualità emettono sul mercato del prodotto di non alta qualità solo peri profitti della prima ora senza alcun pensiero rivolto al me-dio-lungo termine.

Avete visto quanto sia arrivato lontano il vino dalle na-vi cisterna vendute in Francia o dalle centinaia di migliaiadi quintali di prodotti che alla fine hanno soltanto illusodando ricchezza temporanea e non hanno costruito e dun-que lasciato nulla ai posteri?

E’ un po il paradosso del vino, accanto a strutture pa-chidermiche inadeguate non solo nei prodotti ma soprattut-to nella mentalità – quali sono le cantine sociali tanto pergeneralizzare – che non riescono a vendere il vino proprioper questo motivo senza accorgersi della causa, ci sono pro-duttori che si mettono in proprio e che realizzano economiae che fanno impresa seria, lasciando ricchezza anche al ter-ritorio, a volte scontrandosi con le amministrazioni locali –spesso simili e paragonabili alle cantine cooperative nellamentalità o attenzione al prodotto territorio – che non aiuta-no loro lasciandoli di fatto da soli nella loro impagabile o-pera di promozione per la quale spendono fior di quattrini.Ecco perché negli ultimi cinque anni in Sardegna siamo pas-sati da cinquantadue aziende imbottigliatrici di vino alle at-tuali centodiciassette. Aziende di piccole o medie dimensio-ni e tutte private; soci staccatisi dalle cantine sociali chehanno deciso di mettersi in proprio. Certo, incontrerannomille difficoltà, come chiunque decida di fare impresa pro-pria, alcuni chiuderanno, altri avranno successo e contribui-ranno a portare nel mondo il territorio Sardo e il buon nomedella nostra isola. Perché, e qui si ritorna al territorio, ogniqualvolta, citando l’esempio personale, l’azienda si espandenei mercati esteri, è una bandiera per la nostra isola in postilontani da noi ed è un aiutare anche gli altri produttori chegodranno della fama che nel frattempo si saranno fatti i vi-ni sardi in genere, ancor prima di quelli di quel produttoreparticolare.

E allora, come sempre ben vengano tutti i piccoli pro-duttori nuovi e ben vengano le cantine sociali riorganizzatealla radice con spirito imprenditoriale e con i produttori a fa-re i viticoltori (e basta) visto che in questo – lo diceva L’An-gius nel 1800 – meritano molta lode, sperando che altret-tanta ne meritino le amministrazioni locali del Terralbesenella promozione di un territorio dalle potenzialità straordi-narie, tutt’oggi inespresse, non valorizzate né comprese….edove purtroppo la piccola goccia delle associazioni cultura-li attive non basta a riempire il vaso.

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TERRALBA ieri & oggi 11 ECONOMIA

Valorizzare il vitigno “Bovale”per una vitivinicoltura di qualità

di Andrea Tocco

Segnali contrastanti nel settore vi-tivinicolo Terralbese. La crisipurtroppo è molto grave nella

Cantina Sociale di Marrubiu, parecchisoci di Terralba vi conferiscono. Unacrisi dovuta al vino invenduto che gia-ce nelle botti della Cantina, all’inade-guata attività organizzativa e commer-ciale, che comporta, di conseguenza, ilmancato pagamento (ormai da diversianni) del prodotto conferito dai soci,con ripercussioni negative sui viticol-tori, che infatti continuano le estirpa-zioni dei propri vigneti. Unica novitàimportante è che adesso si può aspet-tare fino a otto anni per utilizzare laquota di reimpianto (prima erano 5) i-struendo però una regolare pratica diestirpazione indirizzandola all’Ispetto-rato per l’Agricoltura di Oristano; leorganizzazioni di categoria e l’Asso-ciazione “Terralba Doc” contribuisco-no gratuitamente al buon esito dellapratica, questo per evitare di perdereper sempre la possibilità di reimpian-tare vigneti nel Terralbese.

La strada per uscirne è sicuramentequella di produrre uve di qualità, ma lepossibilità di assorbimento, a un prez-zo remunerativo per il produttore, daparte delle Cantine, anche private, si èmolto ridotto. Eppure ci sono alcunitentativi molto positivi sia di cantineche di produttori, che scommettono sulcambio di rotta del settore. Chi credenella viticoltura o è uno appassionato enon cede o non estirpa i suoi vigneti,cerca in tutti modi di trovare la stradagiusta per rendere remunerativo il pro-prio lavoro: con la vendita ai privatidell’uva, e/o trasformando il prodottoper ottenere comunque un buon vino,soprattutto da uve “Bovale (di Spagna,Sardo o Bovaleddu)”. Tanto fervore di-mostrato dalle tante iniziative che met-tono a confronto i piccoli produttoridel Terralbese grazie ai concorsi: “Fe-stival dei Vini Nuovi” a dicembre o“Calici di Stelle” ad aprile. Inoltre l’a-desione del Comune di Terralba al-

l’Associazione Nazionale delle Cittàdel Vino, permette di sfruttare al me-glio le potenzialità di questo territorio.Per poter essere iscritti Città del Vino ènecessario dare il nome della Città alproprio vino e infatti dal 1975 Terralbadà il nome alla D.O.C. “Terralba oCampidano di Terralba”.

Tutto questo però non basta a man-tenere viva la cultura vitivinicola nelterritorio, è solo il primo tassello ne-cessario a realizzare un progetto chepunti in primis a recuperare ciò che giàesiste e noi per fortuna abbiamo il pa-trimonio della Cantina Sociale, per ilquale bisogna spendere energie per po-ter realizzare qualcosa di positivo perTerralba. La Cantina Sociale per tantianni è stata una risorsa importante perlo sviluppo economico e sociale diquesto Territorio. Nel 1999 un’assem-blea di soci ne aveva decretato la liqui-dazione volontaria e solo il 17 ottobre2003 si è interrotto un periodo buioper la viticoltura Terralbese. Infatti co-raggiosamente un gruppo di soci, sen-titisi umiliati dalle vicissitudini negati-ve causate dalla gestione del liquidato-re, hanno revocato lo stato di liquida-

zione e nominato un nuovo Consigliodi amministrazioni composto da soci,riprendendo le redini e gli oneri di unasituazione disastrosa.

Successivamente è stata costituital’Associazione “Terralba Doc” con ilcompito di sostenere i volontari dellaCantina, onde evitare che il patrimoniodella cooperativa venisse abbandonatoa se stesso, operando per un riscattomorale dei Terralbesi e per una svoltapositiva che superasse lo stato di rasse-gnazione diffusa in tutti noi. Grazie aquest’impegno lo “Spazio” Cantina hapotuto ospitare tante iniziative socialie culturali: Orto di Terralba-Festa delBovale-Museo della Viticoltura-Mo-stre-Centro per la Creatività-Giornatadell’ Anziano, Fiera Regionale dellaSolidarietà AUSER, ecc., che hannoimpedito il sicuro continuo degradodelle strutture, ma soprattutto hannotenuto aperto un possibile sbocco posi-tivo alla storia della Cantina Sociale diTerralba.

Perché qualcosa di positivo avven-ga è però necessario che lavorino consinergia diverse forze:il consiglio di amministrazione con isoci della cooperativa (che ancora de-vono ricevere i compensi dei conferi-menti degli anni 1995/96/97/98;la Comunità Terralbese che ha subito idanni causati dalla perdita di una risor-sa economica importante: posti di la-voro nell’attività di produzione e tra-sformazione, nel commercio e in tuttol’indotto; nell’ambiente che si è degra-dato a causa dell’estirpazione dei vi-gneti e dell’abbandono dei terreni, la-sciando libertà di crescita alle sterpa-glie, ecc.Il Comune di Terralba, per questa si-tuazione si ritrova nel suo centro abi-tato, molto in vista, uno spazio detur-pato e con l’immagine negativa di unaferita sempre aperta nella memoriastorica Terralbese, a causa delle de-molizioni inferte a parte delle strutturedella Cantina “A”.

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NOTIZIE 12 TERRALBA ieri & oggi

In questo quadro “lo Spazio Canti-na” deve ritornare ad essere vitale nel-l’economia Terralbese e i soggetti inte-ressati devono affrontare questi proble-mi. Va studiato un progetto di sviluppo,anche urbanistico, di quell’area per in-vertire un destino di abbandono e didegrado. Bisogna favorire il recuperodella storia vitivinicola Terralbese; lacooperativa in questo contesto non in-tende cancellare, da quell’area, le sueradici, ma vuole mantenere viva la spe-ranza di una nuova crescita sfruttandole professionalità e le esperienze acqui-site dai viticoltori dove i terreni vocatidel Terralbese possono essere motivodi riscatto producendo uve di qualità evalorizzando il vitigno autoctono “Bo-vale” da cui si può produrre l’ottimovino il “Terralba DOC”. Orgoglio delnostro passato ma può essere anchesperanza per il nostro futuro. Dipendeda cosa saremo capaci di fare noi tutti.

CONCORSO FESTIVAL DEIVINI NUOVI 2006

Ecco i vincitori:Vini rossi a base di uve Bovale1° classificato Perra Massimo 2° classificato Cotza GiampietroVini rosati a base di uve Bovale1° classificato Vaccargiu Maria-no2° classificato Zanda GiorgioVini bianchi 1° classificato Porcedda Luigi2° classificato Pau Andrea

CONCORSO CALICI DISTELLE 2007

Ecco i vincitori:Vini rossi a base di uve Bovale1° classificato Scanu Isidoro

2° classificato Cotza Giampietro3° classificato Perra MassimoVini rosati a base di uve Bovale1° classificato Manis Elia2° classificato Cotza Giampietro3° classificato Zanda GiorgioVini bianchi 1° classificato Scanu Isidoro2° classificato Zanda Giorgio 3° classificato Cabras Roberto

CONCORSO L’AMPOLLADORATA 2006

Olio estravergine d’olivaTerralba1° classificato Porcedda Felice2° classificato Porcedda Luigi3° classificato Abis Lillo

È in arrivo un nuovo strumentoper garantire la sicurezza stradale. Se-condo quanto ha recentemente delibe-rato la Giunta comunale infatti, anchela cittadina si doterà di un sistema dirilevazione della velocità degli auto-veicoli nel centro abitato, che consen-tirà inoltre di rilevare le violazioni neipassaggi al semaforo. Un impiantocon telecamera digitale che, collegatoa un semaforo, è insomma in grado difotografare sia le automobili che pas-sano con il rosso che di verificare ilsuperamento del limite di velocità.

Una dotazione che permetterà al-la polizia municipale di garantire unamaggiore sicurezza nella circolazionestradale e di “pizzicare” chi commet-te infrazioni: “secondo i dati ufficiali,due scontri mortali su tre, sono deter-minati da comportamenti errati delconducente e, all’interno di questacategoria, un caso su 5 è dovuto alsuperamento dei limiti di velocità; il41,6 % dei sinistri con decesso avvie-

ne sulle strade urbane” si legge nellarelazione elaborata dal comando dellapolizia municipale, e visto che anchea Terralba i problemi legati all’inos-servanza del codice della strada sifanno sentire, i vigili hanno indivi-duato le zone più a rischio: “nellestrade interne regolate da semaforo siregistrano, nella comune esperienza,velocità eccessive: all’incrocio travia Porcella e via S. Suina; all’incro-cio via Porcella-Viale Sardegna; al-l’incrocio via Marceddì-via Colom-bo, e altri”.

Ma nonostante il lavoro degli a-genti il problema persiste, probabil-mente perché, pur disponendo di unapposito strumento di rilevazione, si èdovuto finora limitare l’accertamentosolo nelle ore diurne feriali e alla pre-senza del personale, piuttosto carentenegli ultimi 2 anni. Di qui la necessitàdi uno strumento che coadiuvi il lavo-ro degli operatori: il sistema “PhotoR&V” è l’unico completamente digi-

tale, omologato dal Ministero dei tra-sporti, per il rilevamento del passag-gio col rosso e del superamento del li-mite di velocità senza l’obbligo dellapresenza dell’agente. Gli impiantiverranno fissati uno all’incrocio travia Marceddì e via Colombo, e l’altronell’incrocio tra via Bacelli e via Por-cella, mentre in seguito un terzo po-trebbe essere fissato anche nel se-maforo fronte al teatro comunale.

Telecamere nei semafori per dissuadere auto e moto che sfrecciano a tutta velocità

di Cristina Diana

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TERRALBA ieri & oggi 13 INDAGINE

LAVORO MULTIMEDIALE REALIZZATO DAI RAGAZZI DEL LICEO SCIENTIFICO DI TERRALBA

“S.O.S. ALCOOL”di Melania Lilliu

La classe 2°A del Liceo Scienti-fico di Terralba nel corso dell’annoscolastico 2006-2007 ha realizzatoun interessante lavoro multimedialedal titolo “SOS Alcol” che poi hapresentato al concorso So.Le ,So-cietà e legalità promosso dal For-mez (centro studi e formazione) diCagliari, vincendo prima la fase Pro-vinciale di Oristano e nel mese dimaggio, ripresentando il proprio la-voro alla fase regionale svoltasi aCagliari, si è nuovamente distinta frale scuole vincitrici delle otto provin-ce della Sardegna ottenendo il terzoposto. I venti alunni hanno prodottoun dvd, una brochure e un depliant incui hanno evidenziato l’incidenzanegativa dell’alcool nella società dioggi e di ieri.

Guidati dagli insegnanti R. Me-lis , T. Cau e P. Concas , i ragazzihanno affrontato il tema sotto cinqueaspetti : 1) L’alcol nella storia, origi-ne del vino e del suo utilizzo; 2) L’al-cool nella letteratura, selezione di te-sti dalla Bibbia, da Platone, dai Car-mina Burana, da Simenon, da Fuma-galli e da Zolà ; 3) L’alcool nella mu-sica, selezione di musicisti e band le-gati all’alcool; 4) L’alcol nella suacomposizione chimica e le sue con-seguenze sull’organismo umano intermini di dipendenza, tolleranza eastinenza; 5) L’alcol e la legalità, le-gislazione e incidenza dell’alcoolnei comportamenti sociali.

Per fare questo lavoro si sonodocumentati attraverso ricerche divario tipo, hanno intervistato il mae-stro servitore del CAT (Club alcoli-sti in trattamento) di Terralba ed ilmaresciallo della stazione dei cara-binieri di Terralba. Inoltre hannopromosso un’inchiesta sull’assun-

zione di alcool da parte dei ragazzitra i 250 alunni dell’Istituto di Istru-zione Superiore di Terralba, di cui ilLiceo scientifico fa parte, e sono e-mersi dati allarmanti, purtroppo inlinea con quelli nazionali. Hanno in-fine prodotto una serie di vignette eslogan originali e personalizzati sul-le conseguenze dell’abuso di alcol.

(Il tutto si può trovare sul sitoInternet : www. Infoalcool.uni.cc )

Gli alunni, che hanno lavoratocon impegno per tre mesi al proget-to, senza peraltro trascurare lo studiodei programmi curricolari, hannopreso coscienza per primi loro stessidel pericolo legato all’assunzione dialcol, non solo per la salute dell’in-dividuo ma soprattutto per l’inciden-za negativa sulla società in termini di

comportamenti violenti e incoscien-ti, con ricadute gravi sulla legalità: e-sempio emblematico di ciò sono inumerosi incidenti stradali causatida guida in stato di ebbrezza, col lo-ro seguito di morti, soprattutto gio-vani, ma ciò che di più grave è emer-so dalla loro ricerca e dalle testimo-nianze raccolte è l’abbassamentoprogressivo dell’età in cui si iniziaad assumere alcool e le motivazioniaddotte: iniziano anche a 12-13 anniin occasione di feste e festini per poiarrivare all’appuntamento fisso delsabato in discoteca o in altri locali. Ilmotivo ? Sballarsi, uscire fuori di sé,“divertirsi”…

Il problema con tutte le sue con-seguenze negative, è evidente, nonl’hanno certo scoperto i ragazzi del-la 2°Liceo di Terralba, ma intanto, seogni scuola, ogni associazione di ca-rattere sportivo o sociale, portasse ilsuo contributo di sostegno ai giovanie alle famiglie, di informazione sul-la legalità, sull’educazione alla salu-te, su problematiche sociali, con lapresenza di specialisti ed il serviziodi uno sportello psicologico, forsetale piaga della società potrebbe per-lomeno ridimensionarsi.

La scuola è piccola ma sta cre-scendo grazie anche all’istituzionedel Liceo Scientifico: per il prossi-mo anno scolastico sono previste seiclassi di Liceo scientifico (2 prime,2 seconde, 1 terza e 1 quarta) ,10classi del corso IGEA (2 prime, 3seconde, 2 terze , 2 quarte, 1 quinta)e 1classe prima del corso serale SI-RIO.

I locali sono purtroppo angusti,ma dal 2008 dovrebbe essere prontoil nuovo istituto che è in fase avanza-ta di costruzione.

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INDAGINE 14 TERRALBA ieri & oggi

Per il progetto “SOS alcool” ab-biamo tenuto un incontro con il ma-resciallo dei carabinieri di Terralbaper discutere problemi di ordinepubblico dovuti all’alcool.

Dopo una piccola introduzioneil maresciallo ha parlato della diffu-sione del problema nella zona so-prattutto di Terralba. Da quanto e-merso dai controlli delle Forze del-l’Ordine ultimamente l’alcool è unproblema che si manifesta tra i gio-vani già dall’età di 14-15 anni. Que-sti ragazzi, ma anche gli adulti, ini-ziano a bere per molti motivi, tra iquali il disagio sociale, la carenza dilavoro, i cattivi esempi sia dei mez-zi di comunicazione di massa siadella stessa famiglia dell’alcolista.Attualmente l’alcool, anche se nonsembra, è un problema più gravedella droga. Molti infatti inizianocon solo qualche bicchiere di vino,al giorno, per arrivare a qualche li-tro e in aggiunta con qualche supe-ralcolico; una vera e propria assue-fazione.

Il maresciallo ha constatato checirca il 30% dei coinvolti in inciden-ti stradali è stato trovato in stato diebbrezza o di ubriachezza. E questoè un dato molto preoccupante se sipensa che la maggior parte di questiincidenti avvengono all’uscita dellediscoteche, e quindi coinvolgono igiovani. Ultimamente le ragazze so-no in “recupero” rispetto agli uomi-ni nel bere.

In seguito il maresciallo haspiegato il funzionamento dell’eti-lometro o “prova del palloncino”.Le Forze dell’Ordine, naturalmente,non sottopongono tutte le personeche incontrano al test del pallonci-no, ma seguono alcuni parametri; sel’autista ha l’alito vinoso, il linguag-gio sconnesso, gli occhi lucidi e dif-

ficoltà di coordinazione, spesso icarabinieri ricorrono al palloncino.L’etilometro è un apparecchio cherivela la percentuale di alcool nelsangue; per legge se questa quantitàsupera i 0,5 grammi per litro l’auti-sta è sanzionabile per guida in statodi ebbrezza.

In effetti si stanno riscontrandomolti reati dovuti all’assunzione dialcool che vanno dalla guida in sta-to di ebbrezza che può provocare in-cidenti stradali, ai reati contro lapersona, che vanno dalle percossefino all’omicidio. Essere trovati sot-to gli effetti dell’alcool durante unreato per legge non è un attenuantema un aggravante. In più ci sonodelle distinzioni tra stato di ebbrez-za e stato di ubriachezza: con l’eb-brezza si ha l’annebbiamento dellefacoltà mentali, la compromissionedei riflessi e della vista, mentre conl’ubriachezza avviene la totale per-dita di conoscenza.

Le Forze dell’Ordine possonocomunque fare dei controlli anchese il cittadino non è in auto. Infattiuna persona visibilmente ubriaca èsanzionabile, anche se è a piedi, conuna multa che può arrivare anche a108 Euro. Questi controlli sono fat-ti dai carabinieri in divisa nei bar oanche per strada. Questi controlliavvengono solo sulle persone mag-giorenni e sui titolari dei bar per ve-dere se le leggi in vigore sulla ven-dita di alcolici sono rispettate. Inquesto campo una delle leggi menorispettate è quella che vieta la ven-

dita di alcolici ai minori. In molti lo-cali infatti i baristi vendono libera-mente ai minorenni anche i superal-colici, pur sapendo che rischianosanzioni amministrative che posso-no arrivare alla revoca della licenza.

Tra le leggi più rispettate ci so-no quella che stabilisce un orario al-la vendita di alcolici e quella chevieta di vendere altro alcool a chi ègià visibilmente ubriaco. Nella pri-ma, gli orari sono regolamentati odal prefetto o dal sindaco. D’estatequesti orari vengono prorogati di 1 o2 ore. Nella seconda è rispettata so-prattutto perché nessun barista vuo-le una persona in stato di ubriachez-za nel suo bar per via di tutti i pro-blemi che può creare. In più le For-ze dell’Ordine, a volte, effettuanodei controlli perché qualche cittadi-no ha denunciato fatti accaduti, e disolito queste chiamate non avvengo-no solo perché è presente una perso-na in stato di ebbrezza, ma per coseben più gravi. I controlli possonoessere sia notturni che diurni e nonavvengono mai nei supermercati. Inalcune situazioni comunque le For-ze dell’Ordine sono tenute a chiude-re un occhio anche se ci sono perso-ne che bevono troppo. In ricorrenze,come il carnevale, molti giovani ol-tre che ballare per divertirsi bevono,in questo caso se le Forze dell'Ordi-ne intervenissero per sequestraretutto e arrestare qualcuno si potreb-bero creare degli stati di disordinepubblico inutili.

INTERVISTA DEI RAGAZZI DELLA CLASSE 2^ DEL LICEO SCIENTIFICOAL COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI DI TERRALBA

In aumento gli incidenti stradalicausati dall’assunzione di alcool

Il maresciallo dei Carabinieri:«Circa il trenta per cento delle persone coinvolte in incidenti stradali è stato trovato in stato di ebbrezza o di ubriachezza.

In aumento anche i reati contro la persona provocati dall’alcool».

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TERRALBA ieri & oggi 15 TESTIMONIANZE

Mi chiamo Mara. Ho 35 anni, hodue figli e frequento il C.A.T. n. 60di Terralba da circa 20 mesi. Fino apoco tempo fa avevo anche un mari-to. Ma andiamo per gradi, facendoqualche passo indietro. A 17 anni hoconosciuto l’uomo che poi sarebbediventato mio marito, nonchè il pa-dre dei miei figli. Quando l’ho co-nosciuto aveva già il problema alcol.Certo, la sua dipendenza non era alivelli esasperanti e preoccupanticome gli ultimi anni insieme, perògià il fatto che pur saltuariamentesentiva la necessità di bere era unsegnale che io purtroppo non ho re-cepito subito.

Complice la mia giovane età, l’i-nesperienza, l’ignoranza in materiae sicuramente primo fra tutti l’amo-re che provavo per lui, all’epoca ri-tenevo che questa sua dipendenzafosse un problema di facile risolu-zione e che insieme ci saremmo la-sciati alle spalle.

Non ho capito subito che l’abusodi alcol, la sua dipendenza, la soffe-renza ed il disagio che creava a noie non solo, era un problema che an-dava affrontato immediatamente econ le dovute cautele, lo ritenevo sìun “nemico”, ma sottovalutando iltutto pensavo di riuscire a sconfig-gere questo “nemico” in qualsiasimomento. Tredici anni fa ci siamosposati. Undici anni fa è nato in no-stro primo bambino, Otto anni fa ilsecondo.

In quegli anni il “nemico”, erasempre in agguato, ma figuriamocise dopo la nascita delle nostre duecreature pensavo che lo stesso po-tesse ancora costituire un problemae nuocere alla nostra famiglia. Qua-le padre, infatti, avrebbe potuto con-tinuare a bere e preferire la bottiglia

ai suoi figli, mi chiedevo. Ancora u-na volta sottovalutavo il “nemico”.

Man mano che il tempo passava,il problema diventava sempre piùgrande e difficile da gestire da soli.Abbiamo affrontato diversi ostacoli.La sua salute cominciava a risentiredi questo lungo abuso.

Io non mi arrendevo, pensavoche prima o poi lui si sarebbe resoconto di tutta la sofferenza che stavacreando a se stesso e a tutta la fami-glia. Ero del parere che prima o poiavrebbe capito che i nostri figli a-vrebbero avuto bisogno di un padreal 100%, un esempio da seguire, ungenitore da amare e che li amava so-pra ogni cosa, e non di un padre cheinvece anteponeva la bottiglia allafelicità dei suoi figli.

Gli anni passavano e tutto ciònon avveniva purtroppo. Neanchedopo che gli è stata diagnostica unaobesità preoccupante e una serie dialtre complicanze è riuscito a vince-re questa sua dipendenza.

Il “nemico” era sempre più forte.Dopo vari tentativi, vari ricoveri

e incontri con molti medici, abbia-mo scoperto l’esistenza del C.A.T.

Abbiamo cominciato a frequen-tarlo, pensando che potesse esserel’inizio della fine di un incubo.

Sapevano di dover affrontare unpercorso non facile e di sicuro mol-to lungo, ma eravamo insieme. Tuttie 2 convinti di volerne venire fuori.

Fino a quel momento tutte le mieconoscenze sul problema alcol era-no soprattutto di carattere medico,legate alla salute, quelle nozioni chei medici stessi che lo avevano in cu-ra mi avevano illustrato. Al C.A.T.ho imparato tante cose sul problemaalcol dal punto di vista umano. Hoconosciuto tante persone che mihanno ascoltata e che mi hanno aiu-tata a crescere partecipandomi le lo-ro esperienze. Intere famiglie chefacevano lo stesso percorso e cheprendendosi per mano cercavano disopraffare il famoso “nemico”. Og-gi dopo 20 mesi che frequento ilC.A.T. non ho più un marito. Da po-co siamo legalmente separati. Iocontinuo a frequentare il C.A.T. perme stessa. Sovente mi accompagna-no i miei figli e io sono orgogliosis-sima di vedere che anche loro spes-so e volentieri chiedono la parola, e-sprimono i loro pensieri e ascoltanole testimonianze delle altre fami-glie. Qualcuno direbbe “Ha vinto ilnemico”. Non è proprio così. IlC.A.T. non è un luogo dove avven-gono i miracoli. E’ un luogo dove siincontrano persone vere, per moltiversi straordinarie, che fanno unpercorso con grande impegno e sof-ferenza per uscire fuori da questogrossissimo problema che è l’alcol.Nonostante ad un certo punto mi siatrovata a dire BASTA e stia conti-nuando questo percorso da sola, lamia esperienza al C.A.T. la ritengoassolutamente positiva, perchè stoin compagnia di persone meravi-gliose, in un ambiente semplicissi-mo a rapportarmi con loro e conti-nuare a crescere, sia io che i miei fi-gli.

La storia di Mara,35 anni, sposata e

madre di 2 bambini.Ora è senza maritoa causa dell’alcool.

SENZA SOSTE L’ATTIVITA’ DEL C.A.T. DI TERRALBA

Grande impegno e sofferenzaper sconfiggere il “nemico”

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CHIESA 16 TERRALBA ieri & oggi

Sembra lontano quel 28 agostodel 1994, quando don Nico entravaufficialmente per le porte della par-rocchia di San Pietro Apostolo di Ter-ralba, sotto lo sguardo incuriosito dichi ancora non lo conosceva, se nonper averne sentito parlare in riferi-mento alla sua precedente esperienza,a San Nicolò d’Arcidano. Da allorasono passati tredici anni e quel picco-lo prete, arrivato a testa china, ora ri-prende il suo cammino verso unanuova meta, Villacidro, con in manola stessa umiltà con cui si presentò,per la prima volta, alla comunità ter-ralbese. Dietro i suoi passi, quelli deitantissimi fedeli che, a Terralba, sonocresciuti con lui, con le sue profonderiflessioni bibliche, con la sua capa-cità di ascolto, con il suo umorismo,con la sua semplicità e con la grandedisponibilità di chi sa porre il propriomandato al servizio di tutti.

Don Nico, come vede oggi, allaluce di quanto ha vissuto, la sua e-sperienza nella comunità terralbe-se? «C’è chi sottolinea un po’ le cosefatte, come la ristrutturazione dellaChiesa, l’arredo ligneo di strutture, ilsalone parrocchiale, gli spogliatoi delcampo sportivo, la casa del catechi-smo. Per me era più importante, piùche costruire strutture, che pure an-davano tutelate, custodite e rinnova-te, far crescere la Parola di Dio nellacomunità, cioè far crescere una co-munità come comunità cristiana, co-me Chiesa. Ci sono stati alcuni mo-menti che io ho cercato di tener pre-senti come centrali, soprattutto la li-turgia domenicale, ovvero la Paroladi Dio spezzata come si spezza il pa-ne. Forse ho esagerato nella predica-zione però ci tenevo perché ritengosia la missione più importante. Hovisto crescere il gusto di ritrovarsi co-me comunità che, rispetto alle cose

materialmente fatte, è meno percepi-bile perché meno quantificabile, inquanto non si può misurare con unmetro, ma lo si vive, ci si rende con-to che siamo cresciuti insieme. Oltreche all’interno della comunità cristia-na, è cresciuto anche il rapporto del-la Parrocchia con l’ambiente, con ilterritorio, con la società civile, concui si è instaurato un clima di intesa,di collaborazione. Non ci siamo“noi” e “gli altri”, la Parrocchia havissuto nel territorio non come fattoisolato ma in sinergia con le suerealtà, con i gruppi di volontariato,come l’associazione “Antauser”, concui ci siamo trovati sempre in buonasintonia, con la Pro Loco, con i grup-pi culturali, ecc. Il Salone stesso èstato luogo di accoglienza e di ospi-talità, non solo logistica, e tutti si so-no sentiti a casa proprio per questosenso di respiro, di accoglienza, di

condivisione. Ma questo non è meri-to mio, non sto decantando le mie lo-di, che sarebbe molto sciocco, maquello che ho vissuto come vita dicomunità in cui io sono stato, in qual-che modo, una parte attiva».

Cosa lascia a Terralba? «Lasciouna famiglia. I rapporti che sono dicomunione spirituale poi si sostan-ziano anche di rapporti umani moltocarichi, anche dal punto di vista af-fettivo. Per cui, sia spiritualmente, inquanto parroco e padre spiritualedella parrocchia, sia umanamente,lascio un rapporto ricchissimo, orame ne sto rendendo conto, prima nonci pensavo, lo vivevo e basta. Ades-so, nel momento di congedo, il salu-to di ogni singola persona è comestrapparsi una parte di se stessi. C’èquesto rammarico, questo dispiace-re, questa sofferenza. Quindi, in que-sto momento, mi rendo maggior-

Monsignor Antonio Massa lascia Terralba dopo 13 anni

di Valentina Pintori

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TERRALBA ieri & oggi 17 CHIESA

mente conto che c’è un tessuto dirapporti, spirituali e umani, una ric-chezza che mi porterò dietro e chegiustifica anche la sofferenza del di-stacco. Per cui è come se dovessi la-sciare una famiglia».

Cosa spera, invece, di aver la-sciato a questa comunità? «Lo pos-so dire? Spero di aver fatto menodanni possibili!! - (Ride) - No, per ilresto, vorrei aver comunicato il gu-sto delle cose di Dio, cioè la Paroladi Dio, i momenti di preghiera, i mo-menti di comunione».

C’è un augurio particolare chevuole fare alla comunità terralbese?«Spero che continui a crescere nelladirezione in cui si è incamminata,con la consapevolezza di ciò che èessenziale per il cristiano, soprattuttola comunione e l’ascolto. Adessomolti dicono: “Ma ora come fare-mo?”. Che proseguano! Gli uominicambiano ma chi guida è sempreDio. “Il Signore è il mio Pastore”, glialtri sono “servi pastori”. Lo dicocon molta serenità, i terralbesi sonosulla strada giusta, di condivisione,di collaborazione. Penso anche al-l’orgoglio terralbese, inteso in sensobuono, se esso comporta il trovarsiinsieme come un’identità, anche cri-stiana, di memoria cristiana: i terral-besi conservano molto la memoria equesto vuol dire coltivare la propriaidentità per essere significativi. Que-sta è una bella cosa. Che proseguano,sono nella strada giusta».

Gelo Azzurro

via Porcella, 92 Tel. 0783 82723Terralba (Or)

MACELLERIAFENU RANIERO

solo carnisarde

certificateVia Neapolis, 80Tel. 0783 81407TERRALBA

Don Giovanni Battista MA-DAU, 70 anni, è il nuovo Parroco diS.Pietro Apostolo a Terralba.

Attualmente Parroco a Pabillo-nis, Don Madau arriverà a Terralba aSettembre insieme ad un nuovo gio-vane sacerdote che avrà l’incarico divicario, Don Roberto LAI prove-niente dalla Parrocchiale di Mogoro.

Designazione ufficiale ancheper Don Marco STATZU, attual-mente a Roma per concludere glistudi universitari, a cui è stato con-ferito l’incarico di vicario nella prin-cipale Parrocchia di Guspini, S.Ni-colò.

I trasferimenti decisi dal Vesco-vo Monsignor Giovanni DETTO-RI non hanno riguardato le Parroc-chie di S.Ciriaco (confermato DonEgidio VACCA) e di Tanca Marche-se (Parroco Don Ireneo MANCA)

Il Capo dello Stato Giorgio Napoletano, fra i tanti, ha insignito dell’onori-ficenza di “Cavaliere della Repubblica” a due Terralbesi: Vincenzo FI-DONE, Ispettore Superiore della Polizia, per la sua brillante attività svol-ta nella Squadra Mobile di Oristano culminata con l’incarico di responsa-bile della Sezione Narcotici dal 1995 al 1999; Pietro UCCHEDDU, So-stituto Commissario, per l’alta professionalità e l’appassionata dedizioneal servizio della Polizia di Stato. Il prestigioso riconoscimento è stato as-segnato loro dal Prefetto TUVERI ad Oristano il 2 giugno 2007 in occa-sione della Festa della Repubblica.

Don Giovanni Battista MADAUNuovo parroco di S.Pietro

Due Terralbesi nominati“Cavalieri della Repubblica”

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VOLONTARIATO 18 TERRALBA ieri & oggi

Con tutto quello che si sta “am-mucchiando” dentro e fuori il mondodel Volontariato, diventa sempre piùdifficile poter “governare” le situazioniin maniera serena o in modo tale da po-ter programmare meglio le attività delfuturo per dare puntuali e giuste rispo-ste ai bisogni vecchi e nuovi della So-cietà. A Terralba (l’abbiamo già segna-lato) ci accingiamo a costituire la Con-sulta del Volontariato, che vorremmonon fosse soltanto “un pezzo di carta”sottoscritto dalle Associazioni, bensìvorremmo che fosse l’apice di un ac-cordo atto ad impegnare le Stesse acamminare assieme, utilmente in siner-gia, e con la sicurezza derivante da an-ni di esperienza acquisita nei proprisettori d’intervento.

Da più parti, purtroppo, ci giungo-no segnali “strani”, ma che tanto straninon lo sono giacché si tratta dei solititentativi di voler mettere le mani suquesto mondo che ancora non ha benrecepito il proprio essere, cioè quelloreale di autentico “Soggetto Politico”.A livello Regionale si assiste (passivi,ma fino ad un certo punto) alla proter-via di un gruppo di “malpensanti” chevorrebbe smantellare e smembrare ladecennale funzionalità dell’attualeC.S.V. (Centro di Servizio per il Volon-tariato), per una logica di “spartizione”e del Volontariato, dividendolo per Ter-ritori e per “gruppi di appartenenza” e,soprattutto, dei fondi privati (come det-to altre volte) che spettano per legge alVolontariato, cioè per finanziare i CSV.

Ciò che però ci fa rabbrividire, è

l’atteggiamento complessivo del Mon-do del Volontariato, nel quale si intra-vedono “linee di pensiero” diverse econtrastanti, che psicologicamente (mapoi il passo da qui alla realtà diventabreve..!) favoriscono pericolose spac-cature e che alla fine fanno ritornare aquella “guerra tra poveri” che ha impe-dito per decenni (anni sessanta-ottanta)al Volontariato di affermarsi.

Ed è in questa ottica che “i metodidella vecchia guardia della politica”,nonché i “funzionari burocrati” (daconsumati furbastri), affondano le ma-ni nel Volontariato, per “impastoiarlo”a loro piacimento, per “frenarne le di-namiche di crescita”. Personalmente hoassistito, qualche giorno fa, ad un in-contro che aveva lo scopo di perfezio-nare una “tribolata” convenzione. Aquel funzionario non gli è parso vero dipoter affermare che prima di procedereaveva “bisogno di rapportarsi con rap-presentanze certe, con coesioni sicure”(in quel momento, 110 associazioni su180, erano rappresentate da 3 persone).Ebbi a dire, in quella occasione, chepur ritenendo legittime le pretese delDirigente, difficilmente si sarebbe arri-vati a concludere qualcosa di utile se irapporti futuri avessero dovuto poggia-re (siine qua non) esclusivamente su diun tipo di ipotetica omogeneità del Vo-lontariato. Il non tener conto di questotipo di realtà, significa semplicementevoler facilitare l’inerzia, la paralisi; vo-ler praticamente lasciare le cose comesono facendo finta di cambiarle. In tut-ti i casi (vale anche per l’ipotizzata

consulta) ciò che serve è riuscire a “farquadrato”; è riuscire a camminare as-sieme nell’interesse comune ma nontanto delle Associazioni quanto dellaComunità, e quindi poter dare puntual-mente voce e risposte alle istanze, perle quali il Volontariato si mette da sem-pre in gioco.

In questi 3 mesi che ci attendonoabbiamo diversi momenti di incontrotra Associazioni, incontri nei quali po-terci confrontare per trovare comunistrategie. La ricorrenza del 25esimoanniversario di fondazione della LI-VAS, sarà, ad esempio, una buona oc-casione anche per studiare e dimostrarele capacità di sinergia da poter metterein campo da parte di tutte le Associa-zioni che vorranno aggregarsi. L’im-portante è voler entrare “nel Gruppo”e, per farlo nel modo migliore, la cosapiù saggia dovrebbe essere quella di di-sporsi ad “indossare” la divisa (menta-le) “di squadra”, senza, per questo, farperdere autonomia, identità e specifi-cità proprie ad ognuna di Esse.

Coraggio quindi, diamoci una s-mossa, remiamo contro quella correnteche ci vorrebbe trasportare alla deriva oin qualche “porticciolo non nostro”.Avremo sempre un buon potere di“confronto e contrattazione” se rius-ciremo ad essere consapevoli delle nos-tre forze e delle nostre possibilità. Sitratta solo di avere fiducia in questenostre capacità e convinzione che neilunghi percorsi è meglio “camminaretutti quanti assieme”.

Volontariato di Andrea Mussinano

“La Coccinella” ONLUS lancia la campagna “Addotta un BAMBINO”.

L’adozione può avvenire tramite questa Associazione (che ha sede a Terralba

in Via Lombardia 3/5 - Tanca Marchese) e può esser effettuata o da singoli o

da gruppi di persone, attraverso un versamento, di un contributo mensile di

26.00, sul C.C. Postale n° 15749070, intestato a “la Coccinella”, con il quale

si potrà assicurare ad un bambino bisognoso, cibo, vestiario e scolarizzazione

Per informazioni contattare i numeri di telefono 347/5723118; 328/9588643; o

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TERRALBA ieri & oggi 19 VOLONTARIATO

Tra pochi mesi la LIVAS com-pirà i 25 anni di fondazione.Un quarto di secolo che molti

di noi volontari si portano nel cuorecon orgoglio nella certezza di non a-ver fatto del male, se poi abbiamofatto anche del bene questo non spet-ta a noi dirlo, spetta alla comunità al-la quale i nostri servizi, il nostro im-pegno è rivolto. In questi primi 25anni moltissimi sono stati coloro chehanno contribuito per poco o permolto tempo a far crescere, con pas-sione, con impegno e costanza que-sta Pubblica Assistenza; tantissimisono stati anche coloro che attraver-so le offerte e le quote sociali hannopermesso che questa realtà di Volon-tariato crescesse e si affermasse neltempo.

Ma chi sono i volontari? No nonsono eroi, sono persone comuni pa-dri e madri di famiglia, giovani e me-no giovani che hanno sentito il dove-re di fare qualcosa per gli altri. Per-sone che hanno scoperto il piacere didonarsi agli altri, di contribuire, amodo loro, alla crescita sociale dellacomunità, di farlo volontariamente egratuitamente, non per hobby masentendo l’attività volontaria comeun dovere, un dovere sociale, un do-vere umanitario rispettando regole ecambiando spesso il loro stile di vi-ta, le proprie abitudini e il modo diimpiegare il tempo libero dal lavoroe dagli impegni familiari.

Una scelta di vita che contrastaquella di gran parte dell’odierna so-cietà dove conta solo l’avere; l’averetutto e a tutti i costi: la macchina mi-gliore, il telefonino di ultima genera-zione, gli abiti di marca e quanto al-tro. Una società che sembra aver per-so l’orientamento oltre ai valori gra-zie ai quali è cresciuto.

Oggi tutto è consumismo, siconsuma tutto in modo indiscrimina-to, anche la nostra esistenza vienedai più consumata nella ricerca af-fannosa e spasmodica del futile, del-l’inutile, del non necessario.

Ecco allora che sempre più spes-so i volontari, coloro che offrono a-gli altri parte del proprio tempo libe-ro in modo gratuito si sentono dire:“ma chi te lo fa fare”, insomma nonconcepiscono e non accettano che sipossa fare qualcosa in modo gratui-to, perché in questa società tutto oquasi è mercificato, anche i rapportitra le persone.

Eppure in Italia ci sono milionidi persone che fanno Volontariato,che hanno deciso di andare contro-corrente, che impiegano il propriotempo libero dal lavoro in attività so-ciali utili a se stessi e, soprattutto, a-gli altri.

In questo contesto di idee e diimpegno personale si colloca anchela nostra Pubblica Assistenza, unaAssociazione formata da persone co-muni che giornalmente si adoperanoper offrire assistenza e aiuto agli al-tri, cioè a chi si trova in difficoltà e achi ha un bisogno urgente da soddi-sfare, e molte volte si tratta di biso-gni vitali visto che operiamo nelcampo della sanità e del sociale.

In questi 25 anni qualche perso-na l’abbiamo aiutata, qualche biso-gno urgente l’abbiamo soddisfattovisto che abbiamo compiuto oltre21.600 interventi di soccorso aiutan-do, quindi, oltre 21.600 persone chehanno richiesto il nostro intervento.Dietro ad ognuno di questi interven-ti c’è una storia, c’è stata una perso-na amica, c’è stato l’impegno di piùvolontari che si sono fatti carico diun problema altrui.

Per poter effettuare questi21.600 interventi è stato necessariopercorrere con le nostre ambulanze emezzi sociali oltre 1.300.000 chilo-metri.

Questi numeri hanno poca im-portanza, l’importante è che dietroquesti numeri ci sono state persone,persone comuni, persone come voi,come noi, che hanno dato parte di sestessi con costanza, passione, impe-gno e soddisfazione per aver com-piuto il proprio dovere di cittadini, dicittadini solidali, di cittadini che sen-tono gli altri come fratelli, e che sisentono disponibili ad aiutarli nelmomento del bisogno.

Per quanto mi riguarda posso fa-re, per concludere, un solo augurio:“che nella nostra comunità, nella co-munità Terralbese ci siano semprepersone solidali disposte a offrire ilproprio tempo in modo volontario egratuito per aiutare gli altri, l’augu-rio che la LIVAS e i volontari cheverranno possano festeggiare con or-goglio i cento anni di fondazione.Tra non molto saremo costretti apassare il testimone, ci saranno per-sone pronte a raccoglierlo. Credoproprio di sì, o almeno ce lo auguria-mo.

LIVAS – 25 anni in campo di Pietrino Mele

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Sport e solidarietà, binomio vin-cente che ancora una volta è riuscito acoinvolgere centinaia di persone e so-prattutto a sensibilizzare l’opinionepubblica sui delicati problemi sociali esanitari. Il mondo del volontariato equello sportivo sardo uniti in una per-fetta intesa ad Ar-borea il 19 mag-gio scorso, hannocentrato in pienol’obiettivo sull’e-mergenza delledonazioni di mi-dollo osseo. Pro-tagoniste dellamanifestazionesportiva e socialeal campo comu-nale sono state l’ADMO di Arborea el’ATMO di San Vero Milis, due orga-nizzazioni di volontariato impegnateda anni in queste problematiche e di-ventate ormai veri punti di riferimentonell’Isola. Ed è stato proprio grazie alloro impegno e alla loro tenacia che lanuova edizione di Sport e Solidarietà,manifestazione nata nel 2004 su ini-ziativa dell’Associazione trapiantati dimidollo osseo di San Vero Milis, e vo-luta dal suo presidente GianfrancoCanu, ha registrato un successo dipubblico e partecipanti che è andatoben al di là delle attese degli stessi or-ganizzatori.

La manifestazione ha previsto unapartita di calcio tra il Cagliari Prima-vera e una rappresentativa di giovanicalciatori della provincia di Oristano,selezionata dai tecnici Serafino Cartae Gianni Chessa. Obiettivo dell’in-contro dunque quello di far conoscerele importanti attività delle due associa-zioni e in particolare di promuoverenuove iscrizioni per diventare donatoridi midollo osseo. Nel corso della gior-nata ADMO e ATMO hanno distribui-to a tutti i presenti materiale informati-

vo sul trapianto del midollo osseo e sucome si può diventare donatore. Unappello urgente, giustificato dalla gra-vità del fenomeno nel nostro territorio.E’ infatti tristemente nota l’alta inci-denza di malattie del sangue comelinfomi, leucemie, la thalassemia, leimmunodeficienze congenite e anchealcuni casi di tumore solido. Patologiegravi che stanno interessando semprepiù persone molte delle quali oggi so-no costrette a ricorrere al trapianto dimidollo osseo. Patologie che talvoltanon si possono affrontare e risolvereproprio a causa della carenza dei po-tenziali donatori. L’incontro di Arbo-rea ha avuto anche un risvolto com-

memorativo digrande rilievo.Per l’occasioneinfatti è stato i-naugurato il tap-peto in erba sin-tetica realizzatonel campo spor-tivo che l’ammi-nistrazione co-munale ha volutodedicare a Gino

Neri, grande sportivo di Arboreascomparso di recente, ricordato ap-prezzato giocatore e allenatore in tut-to la Sardegna. A Ginetto (come affet-tuosamente veniva chiamato) è stataintestata e scoperta una targa posta al-l’ingresso del campo. Alla cerimoniahanno partecipato oltre alle autoritàcivili del territorio, anche alcune figu-re di rilievo sportivo come Gianfran-co Matteoli, Mario Brugnera e nu-merosi sportivi giunti ad Arborea datutta l’Isola.

A nostro parere, la solidarietà nonè certo finita con questa partita di cal-cio. Auspichiamo che ci sia un incre-mento dei soci donatori di midollo os-seo non solo nel nostro territorio maanche in tutta l’Isola. E intanto AD-MO di Arborea e ATMO di San VeroMilis sono già al lavoro per organizza-re nella prossima primavera una nuo-va edizione di Sport e Solidarietà. Peril prossimo anno sono in previsioneinfatti due incontri: uno a Terralba el’altro ad Arborea. Due partite di cal-cio che potrebbero vedere coinvolteimportanti società calcistiche qualil’Inter (campione d’Italia anche nel

Quest’anno cade un’importantericorrenza: i primi 30 anni della leg-ge 517 del 1977, i primi 30 annidell’integrazione scolastica degli a-lunni disabili. Indubbiamente un’im-portante ricorrenza per Noi (e nonsolo), infatti sappiamo bene, che unabuona qualità diffusa dell’integrazio-ne, una qualità realmente esigibiledai cittadini e garantita in modo equoin tutto il Paese, non è certo stataraggiunta. È un traguardo a cui ten-dere, rigenerando continuamente lenostre prassi, pena la loro degenera-zione, poiché (come dice il grandeEdgar Morin) ciò che non rigenera,degenera. Necessario quindi un im-pegno quotidiano di continuo mi-glioramento. Un miglioramento cer-tamente pedagogico, didattico, psi-cologico, tecnologico, sociale, maanche culturale, etico e politico.

È in questa sfera che si inserisceil programma d’intenti che l’Asso-ciazione ha proposto per l’anno incorso alla nostra cittadinanza, attra-verso una serie d’incontri, il primodei quali già realizzato il 15 giugnoscorso, con il titolo «La famiglia nelterritorio “La costruzione della re-te”». Un primo incontro difficile, cheproponeva un incontro-confronto trascuola, famiglie, servizi sociali e A-SL. Non possiamo dire che tutte leparti in causa, si siano esposte con iloro problemi, ma la scuola si, ci haprovato, e questo per Noi famiglieterralbesi è un buon presupposto, sucui porre le basi per una collabora-zione futura.

ASSOCIAZIONI 20 TERRALBA ieri & oggi

ADMO - ARBOREAATMO - S.VERO MILIS

Sport e solidarietà

di Nino Contini

Piccola “Girotondo”

crescedi Antonella Fois

settore Primavera), la Juventus oqualche altra importante squadra.Siamo felici di fare un omaggio allacittadina di Terralba e a tutti i terral-besi, in particolare alla società spor-tiva di calcio che quest’anno ha vin-to il campionato di Promozione assi-curandosi il passaggio di categoria inEccellenza. A loro va il nostro salu-to, quello del presidente e del diretti-vo e di tutti i soci donatori. Un since-ro in bocca al lupo per un campiona-to 2007-2008 che dia tanta soddisfa-zione alla squadra e ai suoi tifosi.

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Su questo lavoro iniziale, fare-mo seguire (oltre una serie di altri in-contri), un monitoraggio del territo-rio, su cui costruire dei progetti mi-rati, sui bisogni reali dei portatori didisabilità della nostra comunità. Maper fare tutto questo, occorre soste-gno, partecipazione e collaborazioneda parte di tutta la cittadinanza, in-clusi i nostri “nuovi” amministratori.D’altronde da questa nuova stagionepolitico-amministrativa ci attendia-mo molto, e siamo disposti a daremolto: crediamo anche, che molti divoi trovino oggi più senso nel lorosforzo quotidiano di migliorare lequalità inclusive nella nostra comu-nità, nella scuola e nelle nostre istitu-zioni tutte.

Da parte dell’Associazione nonpossiamo che confermare il nostroimpegno e la volontà ad andare avan-ti, a dispetto delle difficoltà.

TERRALBA ieri & oggi 21 NOTIZIE

Chi frequenta la Piazza Cattedraleli conosce, o comunque li vede, perchéloro con lo skate sono tutti i giorni lì.Dopo la scuola o il lavoro, eccoli sfrec-ciare fra ostacoli, panchine e gradini,affrontandoli con varie evoluzioni,sempre in equilibrio con il loro skate.

Gli skateboarder a Terralba e neipaesi limitrofi non sono molti, ma co-munque quei pochi che ci sono tra O-ristano, Ar-borea, Mar-rubiu e SanN i c o l òD’Arcidanosi vedonospesso. Par-liamo conalcuni di lo-ro: Davide,Matteo, A-lessandro eSkafy. Han-no tra i tre-dici e i ventianni, qualcuno ha sostenuto l’esamedi licenza media proprio pochi giornifa; loro si allenano tutti i giorni perquattro o cinque ore: i loro genitori“all’inizio erano contrari e poi”, dico-no i ragazzi, “hanno visto che è unosport interessante bello, e hanno vistoche ci interessa e ci piace, e adessosono con noi”. Ammettono di trascu-rare un poco la scuola, ma la passioneper questo sport è grande. Come tuttigli sport, anche questo ha un suo co-sto, si pensi che uno skate professio-nale come quello che utilizzano i ra-gazzi costa più o meno 200,00 euro,senza contare che ha bisogno di conti-nua manutenzione, la tavola può dura-re anche poche settimane e il suo co-sto si aggira tra i 40 e 70 euro.

Il rapporto con gli altri che fre-quentano la Piazza Cattedrale non ècerto dei migliori, dicono i ragazzi:“La maggior parte ci insulta, ci pren-dono per delinquenti. Alcune volte,qualcuno ha persino chiamato i Cara-binieri, ma allo stesso tempo questosport piace. Ci guardano, vedono l’e-stremo, le difficoltà, non di rado capi-

ta che i più piccoli si avvicinano a noiper provare lo skate e noi glielo fac-ciamo provare. Noi vogliamo prati-carlo il nostro sport, gli altri lo vedo-no come un gioco, invece per noi è u-na cosa seria. Dedichiamo tanto tem-po a questo sport e vogliamo conti-nuare a farlo. Vogliamo avere un futu-ro, studiare, ma allo stesso tempo nonabbandoniamo lo skate. Questo sport

non è pertutti, le sen-sazioni poiche ti dà so-no uniche,affrontare led i f f i c o l t àdelle evolu-zioni e i pe-ricoli in e-quilibrio èbellissimo.Purtroppo aTe r r a l b anon c’è un

vero e proprio posto dove praticarequesto sport, per noi il posto idealeoggi è piazza Cattedrale, andiamo tral’altro anche in Piazza di S. Ciriaco eKennedy. Poi abbiamo anche la nuovastruttura di Via S’Isca, lo Skatepark,che l’Amministrazione comunale hafatto fare poco tempo fa, lo utilizzia-mo, ma come struttura non è sicura-mente ideale, è piccola e pericolosa.Ci sentiamo poco considerati, noichiediamo a chi frequenta la PiazzaCattedrale di farci praticare lo sportche amiamo, e se li disturbiamo trop-po, che chiedano chiedano anche loroal Comune di farci fare un posto at-trezzato come skatepark. Per ultimacosa vorremmo invitare tutti a provarelo skate e a vedere se è un gioco op-pure uno sport, e ci auguriamo chel'Amministrazione comunale manten-ga ciò che ci ha promesso, uno Skate-park idoneo per praticare questosport; sarebbe bello anche riuscire,perché no, a formare un'associazionesportiva di skateboard a Terralba eorganizzare delle gare.

Nasce a Terralba, il primo babyparking “Pulcino d’oro” per bambinida uno a sei anni. L’ambiente, prepo-sto per andare incontro alle svariateesigenze del genitore, sarà efficientea partire dal mese di settembre in vi-co Lucifero 23 (presso Piazza IVNovembre), situato nel centro storicocon un ampio giardino a disposizio-ne, per merito della società Imparia-mo Giocando snc costituita da tregiovani educatrici volenterose: Pa-trizia Mura, Giuseppina Masala eClaudia Cotza.

Sarà uno spazio fisico ed emoti-vo che acconsentirà al bambino pic-colo di fare sperimentazioni che losostengano anche nella sviluppo in-tellettuale, visto i servizi che sarannomessi a disposizione, come i labora-tori musicali, di pittura, di plastico-manipolante che serviranno per l’ac-crescimento delle abilità e i vari mo-delli di gioco che saranno usufruiti erealizzati per intrattenerli, fonda-mentali per l’autonomia e la capacitàdi tollerare il distacco dai genitori.

L’orario del baby parking saràflessibile a partire dalle 7 del mattino.A disposizione anche il servizio men-sa e l’eventuale organizzazione di fe-ste di compleanno.

Per informazioni, contattare il nu-mero 347 / 8691003.

Nuovo “Baby Parking”

a Terralbadi Massimiliano Perlato

Gli “skateboarder” di Terralba

di Alessandro Rosas

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SCUOLA 22 TERRALBA ieri & oggi

Dopo cinque anni, lunghi e fa-ticosi per l’impegno profu-so, ma gratificanti e qualifi-

canti dal punto di vista umano, cul-turale e professionale, alunni/e delCorso Serale Sirio dell’Istituto Su-periore di Terralba hanno raggiuntola mèta del conseguimento del Di-ploma di Istruzione Superiore. Unaclasse numerosa fin dal primo annodi corso, composta da alcuni ele-menti giovanissimi e da un numeropiù nutrito di studenti lavoratori piùattempati, ma altrettanto entusiastinel riprendere un percorso di studiinterrotto anni addietro per varie ra-gioni. Escono dalla scuola superiorecon rinnovato entusia-smo: tutti con l’intento di“migliorarsi” nell’attualeprofessione, alcuni cosìmotivati da spingersi an-che più in là, ipotizzandoun futuro percorso uni-versitario a corollario diun rinnovato amore ed en-tusiasmo per gli studi. Aloro va l’applauso e l’au-gurio più sincero. Ma sealcuni hanno raggiunto lamèta altri si accingono aintraprenderne il cammi-no. Dal prossimo anno scolastico2007/2008 venti nuovi iscritti fre-quenteranno il Corso Sirio. L’IstitutoSuperiore di Terralba continua infat-ti nell’impegno di offrire nel territo-rio istruzione e promozione cultura-le a quanti, anni addietro, hanno la-sciato la scuola per intraprenderemagari da subito la via del lavoro. E’un’opportunità che consente ai lavo-ratori di tornare sui banchi di scuolaper conseguire il diploma di ragio-niere. Il Sirio è un percorso didatticoche nasce, infatti, dall’esigenza di

favorire il rientro nel sistema forma-tivo di giovani che riprendono glistudi e di adulti già inseriti in un am-bito lavorativo. Il Corso si proponedi assolvere a due funzionifondamentali: qualificare giovani eadulti privi di professionalità aggior-nata, per i quali la licenza media non

costituisce più una garanzia dall’e-marginazione culturale e/o lavorati-va; consentire la riconversione pro-fessionale di adulti già inseriti inambito lavorativo, che vogliono odebbono “ripensare” la propria iden-tità professionale o sono spinti daldesiderio di accrescere le proprie co-noscenze e competenze.

L’idea base del Corso Serale Si-rio consiste, pertanto, nell’offrire al-l’utenza un percorso flessibile chevalorizzi l’esperienza di cui sonoportatori gli studenti lavoratori e che

si fonda sia sull’approccio al saperein età adulta sia sull’integrazione dicompetenze in genere separate comequelle relative alla cultura generale ealla formazione professionale. L’a-zione didattica del Corso tende fon-damentalmente a motivare gli allievialla partecipazione e allo studio, evi-

denziando soprattutto il va-lore formativo di ciascunaproposta didattica e, nono-stante i gravosi impegni la-vorativi, a coinvolgere glistudenti attraverso unachiara indicazione di tra-guardi raggiungibili ecompiti realizzabili, rispet-to ai quali l’insegnante sipone soprattutto come “fa-cilitatore” di apprendimen-to.

STRUTTURA E CARAT-TERISTICHE DEL CORSO SIRIOArea di indirizzo: Settore commer-ciale. Ragionieri. Durata del corso:anni 5. Titolo di studio valido perl’ammissione: Diploma di LicenzaMedia.Riconoscimento dei crediti forma-tivi: agli studenti lavoratori è offertala possibilità di vedersi riconoscerecrediti riguardanti discipline già va-lutate positivamente nel corso di stu-di precedentemente effettuati conconseguente esonero dalla frequenzadelle relative lezioni.

Riesplode l’entusiasmo per lo studioIl diploma di ragioniere a 22 lavoratori

di Livio Mura

Dopo 5 anni di studi lunghi e faticosi,gli studenti del corso serale “SIRIO”, hanno raggiunto la mèta

del conseguimento del diploma di Istruzione Superiore.L’IGEA di Terralba continua nell’impegno

di offrire istruzione e promozione culturale a quanti,in passato, hanno lasciato la Scuola

per intraprendere da subito la via del lavoro.

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TERRALBA ieri & oggi 23 SCUOLA

I primi diplomati del Corso SeraleSirio di Terralba: Accalai Maurizio,Angius Giuseppe Maurizio, AngiusMattia, Corrias Antonella, DessìPietruccia, Dessì Silvana, DolcezzaEmanuela, Loche Mattia, Loi Do-menico Mario, Loi Fabrizio, MancaFrancesca, Manca Monica, MartisValentina, Melis Mara, Pani MariaCarolina, Pianti Simone, Piras Do-riana, Podda Renzo, Podda Urania,

Porceddu Maria Cristina, Sanna A-lessandra, Zedda Marzia.

I più bravi del Corso Serale Sirio:Pani Maria Carolina, 96/100;Manca Monica, 95/100; CorriasAntonella, 93/100; Zedda Marzia,88/100; Podda Renzo, 87/100; An-gius Giuseppe Maurizio, 82/100.

I più bravi dei neodiplomati delCorso Igea: Vinci Michela, voto:82/100, Siddi Virginia, voto:70/100, per la 5ª A. Serpi Miche-la, voto: 87/100, Medda France-sco, voto: 84/100, per la 5ª B.

QUADRO ORARIO E MATERIE DI INSEGNAMENTO SETTIMANALE

Gruppo studenti corso SIRIO a Praga

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SCUOLA 24 TERRALBA ieri & oggi

Chi volessepresentarela propria

tesi di laurea suTerralba ieri & oggi

può rivolgersialla redazione

TERRALBAieri & oggi

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Un albero cresce sano e rigo-glioso quando attecchisce salda-mente nel terreno, e più la terra èmalleabile, più profondamentele sue radici affondano rendendosalda la pianta, che può stagliar-si sicura verso l’alto.

È questo il pensiero ispira-tore del progetto “Tottus impàri:baddaus, cantaus, accrosàus,scoberrèus” (finanziato con laL.R. 26), che quest’anno hacoinvolto tutti gli alunni dellescuole dell’Infanzia di Terralbae Tanca Marchesa, nonché tuttele classi della Scuola Primaria diVia Roma e le 1e e le 4e di Via E-leonora d’Arborea.

Ciascun gruppo, come il fi-lo di una singola radice di un u-nico ceppo, ha esplorato una“zona” specifica del nostro pas-sato, andando alla ricerca dinuove tradizioni.

Le classi prime della scuolaPrimaria e i piccoli dell’Infanziahanno scandagliato il tema del-l’acqua, per poi ricollegarsi alla

storia Fenicio – Punica – Romana(ripresa anche dalle 5e); inoltre han-no appreso i passi base del ballo sar-

do e a fine anno scolastico si sonocimentati in uno spettacolo finalealla presenza delle famiglie.

Le classi 2e hanno, invece,condotto un’interessante ricercaalla scoperta dell’antico costu-me terralbese femminile, ripro-ducendone un esemplare chel’ultimo giorno di scuola è statopresentato a genitori e sponsor.

Le classi 3 sono andate adinteressarsi del grano e del panetipico, nel periodo natalizio, in-vece è stata realizzata una dram-matizzazione in italiano e incampidanese (“Picciocchedduspitticcus de is tempus passaus”)alla presenza delle famiglie edegli altri alunni della scuola.

La partecipazione è statanotevole, a testimonianza del-l’interesse e dell’amore che, so-prattutto i bambini, nutrono perla nostra realtà.

Siamo ciò che saremo e ciòche siamo stati, e senza passatonon può esserci neanche futuro.

GRANDE PARTECIPAZIONE AL PROGETTO SCOLASTICO

I bambini alla ricerca di storia e tradizioni

di Giuliana Ghiani

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TERRALBA ieri & oggi 25 SCUOLA

Un anno intenso e ricco di soddisfa-zioni per la Scuola media “ErminioMarcias” di Terralba, che si è parti-colarmente attivata a svolgere nume-rosi progetti e distinta in concorsi ecampionati sportivi studenteschi. Inoccasione della manifestazione pro-mossa dal Ministero della pubblica i-struzione “La scuola siamo noi” l’i-stituto ha organizzato una serata alTeatro comunale in cui, alla presenzadi numerose autorità locali e dei ge-nitori, sono state presentate le nume-rose attività svolte nelle varie disci-pline. Con il supporto delle nuovetecnologie multimediali i docentihanno presentato due progetti: “Ben-venuti nella scuola media” e “In vo-lo...orientiamoci”. Il primo, una veranovità per la scuola e per la tipologiadi svolgimento, ha previsto la visitadelle quinte elementari. Gli alunnihanno potuto così conoscere vari am-bienti della scuola, numerosi profes-sori e praticare alcune attività che lihanno intrattenuti piacevolmente peralcune ore, facendogli prendere con-fidenza con la nuova realtà scolasticache li accoglierà il prossimo anno. Ilsecondo ha interessato tutti gli alunnidella scuola media che sono staticoinvolti in varie attività e discussio-ni, con l’obiettivo di far maturare inloro comportamenti corretti, consa-pevolezza delle proprie capacità e at-titudini, e scelte ponderate per il pro-prio futuro.Durante la serata si sono alternatenumerose classi che hanno presenta-to vari argomenti di studio e attività.La prima e la “terza E” hanno parte-cipato al progetto “Campus – Miti ecostellazioni” facendo ricerche suimiti legati ai segni zodiacali e stu-diando le stelle e il sistema solare. Laprima E e le terze B-C-E-F hanno

presentato il loro viaggio d’istruzio-ne servendosi delle nuove tecnichemultimediali che hanno potuto speri-mentare e attuare con il supporto dinumerosi professori. Questi ultimi ariguardo hanno frequentato un corsodi aggiornamento attuato da profes-sionalità interne alla scuola.Un gruppo di alunni di alcune classiha presentato invece delle attivitàsvolte nella cucina della scuola, co-me prevedeva il progetto “Impariamoa mangiare cucinando”; ricette e pre-parazione dei piatti sono state raccol-te in un lavoro multimediale. Poi èstata la volta del concorso di narrati-va “Il libro racconta”, a cui hannopartecipato le prime A-B-D-E e che èstato vinto dalla prima D seguita dal-la prima B. Le due classi si sono ag-giudicate una visita premio nell’Isoladi Sant’Antioco. Gli alunni del labo-ratorio di teatro delle classi secondesi sono particolarmente distinti nellarassegna “Teatro e natura “ tenutasiad Arrone in provincia di Terni, dovehanno portato in scena la piece tea-trale in sardo “S’annu doxi” scrittadal professor Giampaolo Salaris.Notevoli anche i risultati sportivi: inatletica la squadra cadetti ha vinto i

campionati regionali studenteschiclassificandosi per la fase nazionale;nel calcio la squadra femminile si èimposta nei campionati provinciali;e ancora nella pallamano la squadrafemminile si è aggiudicata il titoloregionale, mentre quella maschile siè imposta ai provinciali.

QUESTI GLI ALUNNI PREMIATI

ATTIVITÀ TEATRALE: Sophie Co-rona, Valentino Martis, Giulia Sid-di, Rita Orrù. - ATLETICA LEGGE-RA: Claudia Martis, FrancescaMelis, Erika Pinna, Sofia Pau, Jen-nifer Mustapha, Daniela Lilliu,An-gelica Scanu,Antonella Tocco, SaraZambon, Davide Melis, Luca Piras,Matteo Mereu, Gabriele Orrù,Marco Abis, Francesco Biancu, Fe-derico Bicchiri, Valentino Corrias.- CALCIO: Angelica Scanu, SaraManis, Jennifer Mustapha, EnricaBellu, Noemi Guerriero, LindaPau, Roberta Ullasci, Sofia Pau,Daniela Lilliu. - PALLAMANO: Fa-bio Trudu, Mauro Cotza, DavideMelis, Mattia Cau, Simone Podda,Alessio Martis, Francesco Putzolu,Alessandro Ugozzi, Lorenzo Des-salvi, Stefano Porcu, Stefano Bian-cu, Dylan Perra, Angelica Scanu,Valentina Pianti, Paola Piras, Da-niela Lilliu, Antonella Tocco, Adal-gisa Pau, Sara Manis, Enrica Bellu,Mara Cocco, Roberta Ullasci, Lin-da Pau, Giada Mura, Silvia Pau,Silvia Ariu.

QUESTI INVECE GLI ALUNNI chehanno superato l’esame finale CONLA VALUTAZIONE DI “OTTIMO”:Matteo Corda, Denise Tranza, A-driana Lilliu, Davide Casu, Clau-dia Frau, Luca Piras, Davide Sanfi-lippo, Eleonora Rizzato, FrancescoCauli, Mauro Sanna, Daniele Ariu,Michele Michelutti, Sara Salaris,Angelica Scanu, Andrea Martis. Infine la Scuola fa un caro saluto eaugurio ai professori Maria AntoniaAbis, Fulvia Rulli, Rosalia Scatta-reggia, Piero Martis e ai bidelli An-tonio Loi e Giancarlo Zucca cheandranno in pensione.

NUOVI PROGETTI, CONCORSI E TORNEI SPORTIVI

Un anno ricco di soddisfazioni per la

Scuola Media “E.Marcias”di Anna Maria Melis

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Il 28 febbraio 2007, col voto 110e lode, Giada MURGIA, si èlaureata presso l’Università de-

gli Studi di Urbino “Carlo Bò”, fa-coltà di Scienze della Formazione,corso di Laurea Specialistica, con latesi di cui al titolo. Il lavoro di Tesisi apre con la descrizione del Di-sturbo Autistico e degli altri Distur-bi Pervasivi dello Sviluppo: dall’e-voluzione storica del concetto dia-gnostico di autismo fino all’attualedefinizione, specificando i criteridiagnostici e i diversi inquadramen-ti clinici. Oggi si conosce molto delDisturbo Autistico e degli altri Di-sturbi dello Spettro Autistico ed esi-stono parecchi tipi di interventi chesi sono rivelati efficaci e che mi-gliorano con l’aumentare delle co-noscenze in questo campo.

L’autismo è diagnosticabile consicurezza entro il terzo anno di vitadel bambino e la diagnosi non deveessere considerata una ‘condanna’poiché le persone autistiche sono ingrado di imparare molte abilità se illavoro educativo viene adattato alleloro speciali necessità e per l’interociclo di vita, con gli opportuni cam-biamenti a seconda della fase di svi-luppo. Anche i bambini autistici di-ventano degli adolescenti e degli a-dulti. Nel passaggio dall’età infanti-le all’adolescenza e all’età adultaassume molta importanza il temadella sessualità, intesa non solo insenso strettamente fisico, ma più ingenerale, come parte integrante del-la vita affettiva di ognuno, che inte-

ressa non solo il corpo ma anche lamente e la sfera relazionale dellapersona.

L’argomento specifico dellasessualità nelle persone con autismoè un argomento di recente trattazio-ne, solo dalla fine degli anni ’70compaiono dei lavori che riconosco-no la sessualità come una dimensio-ne fondamentale della vita umana eun diritto da garantire e preservareanche nelle persone con autismo at-traverso l’educazione. Il concetto diintimità pare svanire nel campo del-la disabilità in generale e in quellodei Disturbi Pervasivi dello Svilup-po in particolare.

Nella prima parte della tesi vie-ne descritto lo sviluppo affettivo esessuale tipico: dalla comparsa del-le prime emozioni alla maturazionedel legame diadico di attaccamento,per poi arrivare alla maturazionesessuale e ai cambiamenti che essacomporta negli aspetti bio-psico-so-ciali della vita dell’individuo.

Dalla trattazione dello sviluppotipico si passa ad una più accurata a-nalisi dello sviluppo affettivo e ses-

suale nelle persone con DisturbiPervasivi dello Sviluppo, per coglie-re più da vicino le difficoltà incon-trate dagli individui con disturbodello spettro autistico: nel compren-dere ed esprimere le proprie ed al-trui emozioni, nel manifestare i le-gami di attaccamento e il bisogno,spesso negato o soppresso, di viverela propria sessualità. Il mondo dellasessualità è un mondo fatto di men-te, corpo, relazione, è un mondo chespesso viene ignorato, nascosto emistificato da chi si prende curadella persona con un disturbo perva-sivo dello sviluppo e dall’interarealtà sociale. La sessualità si muo-ve tra un insieme di situazioni rela-zionali, affettive, empatiche, acqui-stando una dimensione particolare.Le carezze, gli abbracci, la ricercadi un contatto fisico anche tra per-sone dello stesso sesso hanno unaforte valenza comunicativa.

Dal punto di vista educativo, ilprimo passo da compiere è quello diabbandonare il pensiero secondo cuiil sesso sia prerogativa esclusiva de-gli individui a sviluppo tipico. Lasessualità è innanzi tutto un bisognoprimario di tutti e non deve esserenegato a chi ci appare “diverso”.

Nell’ultima parte del lavoro, e-videnziati i bisogni e i diritti dellepersone con autismo nell’ambitodell’affettività e della sessualità, so-no elencate alcune indicazioni daseguire per predisporre ed attuaredegli adeguati ed individualizzatiinterventi educativi, sia per favorire

UNIVERSITÀ 26 TERRALBA ieri & oggi

TTeerrrraallbbeessii ccoonn ““CCoorroonnaa dd’’AAlllloorroo””

Giada MURGIA laureata in “Psicologia Clinica del Bambino e dell’Adolescente” con la tesi

“Lo sviluppo affettivo e sessuale nei disturbi pervasivi dello sviluppo”

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lo sviluppo emotivo e sociale sia nelcampo ancor più complesso dell’e-ducazione sessuale.

A scopo esemplificativo vengo-no in ultimo descritti tre casi clinici,che permettono di esporre alcunetra le metodiche utilizzate per af-frontare i comportamenti problemadella sfera sessuale più frequente-mente riscontrati in adolescenti e a-dulti con autismo. Anche le persone

con autismo hanno bisogno che ci sioccupi con estrema cura delle loroemozioni, dei loro affetti e della lo-ro sessualità, ma spesso la disinfor-mazione e l’ignoranza di chi gli staattorno generano una visione altera-ta della sessualità, che costituisce lacausa principale delle difficoltà in-contrate nell’accostarsi a tale tema.

Gli individui autistici sonospesso iperprotetti, e l’argomento

sessualità non viene preso in consi-derazione per paura che essa si ri-svegli in loro, mentre per i genitori echi se ne prende cura è più comodoche resti celata. Ma in realtà è tem-po che se ne parli ed è tempo di cor-reggere i limiti del nostro modo dipensare, di discutere, di operare eprogettare servizi.

Il Cinema d’Animazione non de-ve essere considerato come sem-plice ‘cinema per ragazzi’. In-

fatti nonostante il pensiero comune,forse non tutti sanno che questo co-stituisce una delle forme di espres-sione artistica più vaste e multifor-mi. Così, attraverso questa tesi hocercato di evidenziare il fatto cheaccanto alla produzione seriale perla tv, alle realizzazioni di lungome-traggi e di pubblicità si è sempre af-fiancata la creazione di cortome-traggi d’autore, così definiti proprioperché realizzati per volontà del-l’autore, senza una committenza e-sterna e spesso autofinanziati, forseper questo meno noti, ma non certoda sottovalutare, anzi…

L’attenzione è stata poi incen-trata sull’opera di Ursula Ferrara,pittrice-regista quarantaseienne to-scana ancora poco nota, ma consi-derata una delle registe d’animazio-ne italiana più innovative, e pluri-premiata a festival e manifestazioninazionali e internazionali. Attraver-so le sue otto corto-animazioni, Ur-sula, parte da una semplice linea ne-ra su sfondo bianco (“Lucidi Folli” ,1986), riuscendo a sviluppare unostile sempre più definito da un film

all’altro (“Congiuntivo Futuro”,1988; “Amore Asimmetrico”, 1990;“Come Persone”, 1995), attraversol’utilizzo del colore (“Quasi Nien-te”, 1997; “ Cinque Stanze”, 1999;“La Partita”, 2002), e infine del col-lage (“News”, 2006). Il fascino deisuoi cortometraggi sta nella fluiditàdelle immagini, nel passaggio da u-na figura all’altra, nella fusione deitratti, nel ritmo, che danno luogo adei veri e propri quadri in movimen-to, dai quali lo spettatore viene tra-scinato. Guardando e riguardando ifilm, si scoprono nuove caratteristi-che, nuovi particolari, nuove sensa-zioni, e se le prime volte nel guar-darli mi soffermavo più sugli aspet-ti tecnici o su quali idee l’autrice vo-

lesse trasmettere, alla fine mi sonoresa conto di quanto in realtà questeimmagini, nel loro scorrere, susse-guirsi, rincorrersi e amalgamarsi,siano più “realistiche” di quanto sipossa pensare, perché la nostramente funziona davvero così: i pen-sieri e i ragionamenti che facciamosi muovono allo stesso modo. E pro-prio su questo si basa la poetica diquest’autrice, non tanto sul trasmet-tere pensieri o idee, quanto piuttostonel rievocarli. La sua capacità staproprio nel riuscire a rappresentareattraverso le immagini quei pensieriche passano continuamente non so-lo nella sua, ma anche nella nostratesta, spesso senza un filo condutto-re, senza tregua, senza una destina-zione precisa, in quanto famiglia, a-more, quotidianità, gioco, sesso, ci-bo, ricordi, foto, dolore, desideri,sogni, persone, ecc… percorrono inostri pensieri in continuazione. Edè qui che lo spettatore (che potrebbeessere qualsiasi persona, in quantoquesti film non sono indirizzati adun pubblico particolare), assume ilruolo essenziale di far scatenare ipropri pensieri, attraverso la visioneanimata delle immagini messe a di-sposizione dall’autrice.

TERRALBA ieri & oggi 27 UNIVERSITÀ

Marta MELIS laureata presso l’Accademia di Belle Artidi Sassari, Corso di Pittura,

con la tesi “Ursulitudine. Viaggio tra i ‘pensieri’ di Ursula Ferrara”

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UNIVERSITÀ 28 TERRALBA ieri & oggi

Il lavoro ha come oggetto il siste-ma dei controlli interni nelle AziendeSanitarie Italiane. Nello studio delfunzionamento delle Amministrazionipubbliche, che è stato l’oggetto prepon-derante del corso da me seguito, la pro-grammazione e controllo mi ha senzadubbio interessato in maniera prevalen-te. D’accordo con il mio docente rela-tore, ho voluto indagare più a fondo suisistemi di controllo interni, focalizzan-domi prima sul sistema Lombardo,prendendo spunto da articoli specificidel settore, scritti dagli stessi docentidella Bocconi e in seguito prendendocome caso l’Azienda Ospedaliera diPavia, utilizzando i dati fornitimi dal-l’ufficio budget e analizzandoli sinteti-camente.

Le conclusioni tratte dal mio pro-

getto sono che le tecniche, gli strumen-ti e i modelli riguardanti il processo diprogrammazione e controllo, siano ef-ficacemente applicate in ambito sanita-rio; questo avviene in maniera più chia-ra rispetto a quanto non avvenga nellealtre amministrazioni pubbliche.

La ragione di ciò sta nel fatto chel’insieme delle combinazioni economi-

che e del processo input - throughput -output, per quanto riguarda il sistemasanitario, assume una particolare cicli-cità che permette di pianificare, pro-grammare e attuare gli obiettivi previ-sti, con un basso margine di scosta-mento.

Ovviamente per permettere ciò oc-corre comunque un importante impe-gno dello staff dirigenziale, nonché diquello medico, che devono lavorare astretto contatto l’uno con l’altro, per po-ter ottenere ottime condizioni di effi-cienza ed efficacia.

Un ulteriore punto a favore, risiedenel fatto che vengono spesso utilizzatisistemi personalizzati e logiche im-prontate sulla realtà dell’azienda, pro-gettate ad hoc e quindi non basate sustrumenti standard.

Mattia VACCARGIU si è laureato in Economia delle Amministra-zioni Pubbliche e Istituzioni Internazionali, presso la Facoltà di

Economia dell’Università Bocconi di Milano, con la tesi dal titolo“Il Sistema dei Controlli Interni nelle Aziende Sanitarie Locali

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TERRALBA ieri & oggi 29 UNIVERSITÀ

La tesi analizza l’emittenza ra-diofonica locale rapportata ad unapiccola realtà come Terralba e cercadi spiegarne il ruolo assunto, nel cor-so del tempo, all’interno della comu-nità terralbese. La ricerca si concen-tra su un periodo che va dal 1976,anno che vide fiorire, nel paese, leprime “radio libere”, così come ven-nero chiamate le emittenti privateche scardinarono il monopolio pub-blico della Rai in molte realtà italia-ne, al 2007, in cui, l’unica emittenteancora attiva a Terralba è Radio Stu-dio 2000. La storia dell’emittenza lo-cale terralbese ha visto l’intercalarsidi cinque radio: tre nate nella secon-da metà degli anni ’70 (Radio SuperSound, Radio Terralba, L’Altra Ra-dio) e due negli anni ’80 (Radio An-tenna Verde, Radio Studio 2000).Accanto a queste, che hanno assuntoun ruolo intersettoriale nel territorio,se ne affiancano delle altre che, tut-tavia, rappresentano una ridotta pa-rentesi nel lungo cammino della ra-diodiffusione terralbese, essendostato, il loro attivismo, limitato aqualche mese di trasmissione.

Le prime tre emittenti nate a Ter-ralba convergevano tutte in un’unicatipologia di “radio libera”, quella “a-micale”, caratterizzata dalla compar-tecipazione di giovanissimi, acco-munati dalla passione per la musicae/o per l’elettronica, che percepivanola radio soprattutto come un luogofisico di aggregazione e motivo disocializzazione. Le radio libere e,nello specifico considerato, quelleterralbesi, limitatamente all’ambitodi riferimento, capovolsero il model-lo comunicativo adottato dall’emit-tenza di Stato, impostato, sino ad al-lora, su una dinamica unidirezionale,in cui era la radio a imporre una de-terminata tipologia di contenuto, a

cui l’utenza si doveva adattare. Lenascenti emittenti locali, al contra-rio, mirarono a creare un’interattivitàtra la radio e l’ascoltatore che, so-prattutto attraverso i programmi didediche, divenne artefice, assiemeallo speaker, della scrittura del testoradiofonico. Oltre a interagire con ilpubblico, a Terralba, negli anni ’70-’80, la radio si dimostrò “locale”perché si inseriva nel territorio in cuiera insediata, entrando in sinergiacon la sua cultura, le sue tradizioni,le sue istituzioni.

Oggi, rispetto al periodo pionieri-stico, si è registrato un affievolimentodella funzione partecipativa della ra-dio all’interno della comunità terral-bese e si è assistito, nel contempo, al-l’ingresso, nel settore, delle nuovetecnologie che hanno semplificato lefasi dell’attività radiofonica, a partiredalle tecniche di trasmissione. La de-dica, che persiste come caratteristicapeculiare dell’emittenza privata, èstata piegata alle nuove forme comu-nicative in uso nella società, che han-no sostituito le telefonate con gli smse le e-mail. Il sistema dei brevi mes-

saggi di testo consente a Radio Studio2000, l’unica emittente ancora attivanel territorio, di mantenere un rappor-to di continuità con il suo pubblico,anche in assenza del personale, attra-verso il servizio “Music Line”, cheoffre la possibilità di richiedere unbrano musicale, digitando il titolo e ilrelativo cantante sul cellulare; la Re-gia Automatica, che è un softwarecomputerizzato, provvederà, da sé, adinformare l’ascoltatore circa la dispo-nibilità del pezzo richiesto e l’orariodella sua eventuale messa in onda.

Radio Studio 2000 è affiancataanche da un sito internet che offreinformazioni relative al palinsesto,alla storia, all’area di copertura del-l’emittente, nonché la possibilità diascoltare, in tempo reale, le sue pro-grammazioni grazie a tecniche di“streaming”, che consentono una let-tura immediata dei file audio senzadovere eseguire, prima, l’intero“download” (copia dei dati sul pro-prio disco fisso), operazione che puòrichiedere molto tempo. Internet harotto quel patto di esclusività che laradio tradizionale aveva stipulatocon il suono e ha reso “visibile” unmezzo fino a poco tempo fa percepi-bile solo in modalità audio.

Nonostante la sinergia con lenuove tecnologie, l’emittente terral-bese è riuscita a conservare la suafunzione locale in relazione ad alcu-ni ambiti, come la Chiesa, la discote-ca, la scuola, oltre che ai settori del-l’informazione e della pubblicità.Anche nell’area locale, la radio siconferma, così, come un mezzo dal-l’esplicito carattere duttile, capace diadattarsi al contesto in cui è inseritae alle evoluzioni apportate dalla mo-dernità.

Valentina PINTORI si è laureata in Scienze della Comunicazione eGiornalismo, presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Universitàdegli Studi di Sassari, con la tesi dal titolo “L’emittenza locale aTerralba: dalle radio libere a Radio Studio 2000”

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UNIVERSITÀ 30 TERRALBA ieri & oggi

Tabaccherie, ricevitorie, Lotto,Superenalotto, Totocalcio, Tris, Totip

Tutti i giorni dalle 6,30 alle 20,30.Domenica dalle 8-13 e dalle16-20

MANISMANIS ANTONELLAANTONELLAVia Marceddì 91 - Terralba - Tel. 0783 84401

ABIS CLAABIS CLAUDIAUDIAVia G. Manca 73 - Terralba - Tel. 0783 850079

PILI LAPILI LAURAURAVia Cagliari 39 - Guspini - Tel. 070 9786015

Tutti i giorni dalle 7,30 alle 20,15.Domenica dalle 8,30 alle 13

Tra le emittenti locali che, dal 1976,si sono succedute a Terralba, Radio Stu-dio 2000 è l’unica ancora attiva nel ter-ritorio, dopo vent’anni di attività. Il 27marzo del 1987 è la data che contrasse-gnò l’apertura delle trasmissioni ufficia-li dell’emittente, allora conosciuta con ilnome di Radio Boomerang Studio 2000,

ma, come nel caso delle altre radio ter-ralbesi, essa fu preceduta da un periododi sperimentazione, finalizzato al mi-glioramento della qualità del segnale eall’estensione dell’area di copertura.

L’emittente nacque dalle ceneri diuna radio di San Nicolò d’Arcidano, do-ve, nel 1985, furono avviate le primeprove tecniche, su iniziativa di Angiolet-to Serpi. Le attrezzature furono acquisi-te da Paolo Montisci e gli studi furonotrasferiti da San Nicolò d’Arcidano a

Terralba. Tra il personale, c’era anchechi aveva vissuto un’esperienza radiofo-nica con altre emittenti locali, comeGiampietro Zedda, che aveva collabora-to con L’Altra Radio, e Fabrizio Casu,arrivato qualche mese più tardi, che ave-va iniziato ad operare nel settore conRadio Super Sound e proseguito, suc-cessivamente, con Radio Antenna Verde.

(V.P.)

Buon compleannoRadio studio 2000

Lo scopo di questa tesi sperimen-tale è stato quello di valutare l’effica-cia del fludioxonil nella conservazio-ne di albicocche, nettarine e pesche(drupacee) in combinazione con iltrattamento con acqua calda e di valu-tare l’entità dei residui del fungicidain funzione della concentrazione delpesticida utilizzato, della temperaturad’immersione, della durata del tratta-mento e infine delle condizioni diconservazione della frutta.

Il fludioxonil è un fungicida fe-nilpirrolico, analogo sintetico dellapirrolnitrina, metabolita secondarioche è prodotto da alcune specie diPseudomonas ed è molto attivo controun ampio spettro di funghi tra cui A-scomiceti e Basidiomiceti ma nonviene ampiamente utilizzato in agri-coltura data la sua elevata fotodegra-

dabilità. Al contrario invece il fenil-pirrolfludioxonil presenta un’elevatastabilità alla luce e una bassissimatossicità. Le drupacee sono, infatti,suscettibili ad andare incontro a di-verse patologie tra cui le principali, intermini di perdita del raccolto, sono lemalattie fungine dette anche crittoga-miche e comunemente definite muf-fe. Le patologie più importanti sonosicuramente la moniliosi o imbruni-

mento causata dalla Monilinia fructi-cola, la muffa blu causata dal Penicil-lium expansum, e infine la muffa ver-de causata dalla Botrytis cinerea. At-traverso questo lavoro è stato possibi-le dimostrare che il fludioxonil rap-presenta uno strumento efficace nelcontrollo della marcescenza che simanifesta in tale frutta durante la po-st-raccolta in particolare il pesticidaha dato degli ottimi risultati quando èstato applicato in combinazione conl’acqua calda e infine esso ha permes-so di mantenere intatte le caratteristi-che organolettiche della frutta utiliz-zata negli esperimenti, consentendocosì di poter affermare che è possibi-le ridurre sia le concentrazioni delfungicida sia i tempi dei trattamentiche vengono riportati in etichetta a li-vello commerciale.

Silvia MURGIA laureata il 18/07/2007 in Scienze e tecnologie er-boristiche con la votazione di 110/110 e lode con la tesi: “effica-cia dei trattamenti post-raccolta sulla conservazione di albicoc-

che, pesche e nettarine e sui livelli di residui di fludioxonil”

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TERRALBA ieri & oggi 31 LINGUA SARDA

Il riconoscimento a vari livelli dellalingua come elemento di identitàdi un popolo e la promulgazione di

importanti norme in tal senso, come la“Carta europea delle lingue” del 1992,la legge regionale n. 26 del 1997, aisensi della quale la Regione assumecome beni fondamentali da valorizza-re, la lingua sarda, la storia e il patri-monio culturale del popolo sardo, lalegge nazionale 482 del 1999, che puraffermando che la lingua ufficiale del-la Repubblica è l’italiano, riconosce,in attuazione dell’articolo 6 della Co-stituzione e in armonia con i principigenerali stabiliti dagli organismi euro-pei e internazionali, la tutela della lin-gua e della cultura delle popolazioniminoritarie, dove è compresa anche lalingua sarda, è il principio che ha i-spirato il progetto dell’Amministra-zione provinciale di Oristano per in-terventi formativi e promozionali, fi-nalizzati alla conoscenza, all’utilizzo ealla valorizzazione della lingua e dellacultura sarda.

Con questi presupposti, nei mesidi marzo, aprile e maggio si è tenuto aTerralba, e in molti altri centri dellaprovincia, un corso di formazione, de-nominato “ Sa limba sarda in s’ammi-nistrazione pubblica”, destinato prin-cipalmente al personale del costituen-do “sportello linguistico comunale”.Il corso, articolato in 9 lezioni, hatrattato le seguenti materie: Ortogra-fia linguistica sarda, Storia della Sar-degna, Geografia linguistica sarda,Linguistica sarda e generale, Italia-nizzazione del sardo, Politica lingui-stica, Linguaggio giuridico e ammini-strativo e Laboratorio di traduzione.

Oltre a dirigenti e impiegati delComune di Terralba vi hanno parteci-pato anche molti cittadini interessati aapprofondire la conoscenza della lin-gua sia parlata che scritta.

La formazione è volta soprattuttoa garantire negli uffici la presenza dipersonale che sia in grado di rispon-

dere alle richieste del pubblico usan-do la lingua ammessa a tutela. Conl’avvio dello sportello linguisticoquindi il cittadino potrebbe rivolgersialla pubblica amministrazione in sar-do e pretendere di avere risposta insardo o di ricevere il documento ri-chiesto scritto in sardo.

Come sappiamo la lingua sarda sicompone sostanzialmente di tre dialet-ti, il logudorese il nuorese e il campi-danese. Mentre nella lingua parlata cisi può esprimere, se si preferisce, nelproprio dialetto o nella variante localedi esso, per la lingua scritta il proble-ma che si pone è quale dialetto o va-riante locale debba essere usato. Al ri-guardo si è ritenuto opportuno propor-re delle norme scritte di riferimentoche costituiscano una specie di media-zione tra i diversi dialetti. E’ stato co-sì individuato un punto di mediazionefra le varietà più comuni ottenuto conil confronto delle differenze all’inter-no della nostra lingua. E’ nata così laLingua Sarda Comuna (LSC) che nonè una nuova lingua ma semplicementeuna norma scritta di riferimento che sipropone una mediazione tra le diffe-renze che costituiscono la ricchezzadella lingua sarda. Attualmente vieneutilizzata in via sperimentale dalla Re-gione per la redazione di documentirivolti a tutti i sardi.

Ho motivo di pensare che saranno

pochi i cittadini che utilizzeranno lapossibilità di fare alla pubblica ammi-nistrazione le proprie istanze in sardo(in Lingua Sarda Comuna), o che pre-tenderanno di ricevere un documentoredatto in sardo, che peraltro poi nonavrà nessuna validità legale e che peraverla dovrebbe essere tradotto in ita-liano. Credo invece più verosimileche, come è successo finora, una par-te della popolazione , quella più an-ziana, continuerà ad interloquire congli addetti dei pubblici uffici in sardo,certi di essere capiti e di ricevere co-munque una risposta, mentre un’altraparte di popolazione, quella più gio-vane, si rivolgerà agli stessi utilizzan-do la lingua nazionale e ove vi sarà lanecessità di avere un certificato oun’autorizzazione resterà più utile ri-ceverlo in italiano.

In Sardegna, sino a quando in fa-miglia e nei rapporti amichevoli econfidenziali, si è continuato a parla-re in sardo, si è verificato ciò che glispecialisti chiamano diglossia, che èun termine complementare al bilin-guismo che indica un utilizzo dellalingua diverso a seconda dello scopoper cui viene usata, cioè una per il li-vello più alto (l’italiano) e una per illivello più basso (il sardo).. La situa-zione di oggi è che sono poche le fa-miglie che insegnano a parlare il sar-do ai propri figli, forse perché anche igenitori si sentono incapaci di inse-gnarlo, e i giovani che lo capiscono,ma non lo parlano, l’hanno imparatosoprattutto dai nonni. E’ necessario aquesto punto che ai bambini venga in-segnato il contemporaneo utilizzodell’italiano e del sardo, sia in fami-glia che a scuola, dove dovrebbe esse-re insegnata soprattutto la grammati-ca e le regole per la lingua scritta, senon vogliamo perdere definitivamen-te quell’immenso patrimonio di mil-lenni di storia che la nostra lingua rac-chiude.

UN CORSO PER LO “SPORTELLO LINGUISTICO COMUNALE”

Sa limba sardain s’amministrazione pubblica

di Pino Diana

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Prima fila in alto: Emilio LOI, Elio GARAU, Giusepppe TURCHIANI, Gino CORRIAS, Luciano DEIDDA,Palmiro SPIGA, Gino DESSI’.Seconda fila in alto: Angelino LEDDA, Adelmo BALAROTTI, Eleuterio MURRU, Armando ARAMU, Rai-mondo CASCILI, Pietro ARGIOLAS, Francesco CADDEO, Paolo LOI, Giovanni CASULA, Giuliano A-RAMU, Efisio LONIS, Gianfranco DEIDDA.Terza fila in alto: Pietro ANGIUS, Giuseppe LITTERA, Severino ARTUDI, Bruno FABBRI, Mariano SA-LARIS, Efisio ESPIS, Silvano PIRAS, Angelino ANGIUS, Emilio ARGIOLAS, Antonio PALA, Adriano ME-LIS.Quarta fila in alto: Palmiro NOCCO, Livio SARDU,Aldo ANGIUS, Rino ANGIUS, Pietro DESSI’, Mario FO-GU, Mario CASU, Dino BIOLCHINI, Giorgio PAU, Renzo MARONGIU, Gianfranco PIANTI, GiancarloLOI.

1955 - 56 - 3a classe maschile - Insegnante Gigina Piras

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TERRALBA ieri & oggi 33 ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

Nelle consultazioni comunalidel 6 novembre del 1960 lacoalizione guidata dalla DC

locale vinse le elezioni, costringendola vecchia giunta guidata dal profes-sor Cuccu all’opposizione. Le ele-zioni si svolsero in un clima di aper-ta contrapposizione politica fra laconsueta lista delle sinistre “Sarde-gna e due spighe” e quella democri-stiana, nell’occasione, coalizzatacon i sardisti, i socialdemocratici e ladestra locale, quest’ultima rappre-sentata da liberali e missini. La sini-stra perdeva il confronto politico peralcune centinaia di voti; l’emorragiapiù grave si verificava sul fronte deipescatori che, contrariamente alleprevisioni, avevano votato democri-stiano. Il “macchine indietro” deipescatori, fortemente sostenuti dalleamministrazioni di sinistra nel chie-dere l’eliminazione dei diritti esclu-sivi di pesca, era in parte dovuto aitimori circa il futuro assetto da dareal compendio ittico di Marceddì. In-fatti, in quella infuocata campagnaelettorale la componente democri-stiana denunciò l’amministrazioneuscente di voler gestire direttamenteil compendio, sottraendolo alle ri-chieste di gestione da parte dei pe-scatori; anche se il motivo avanzatodal Cuccu era quello di evitare chericadesse in mano ad un altro priva-to1. L’accusa avanzata dall’allora op-posizione, comunque, colpì nel se-gno. La consultazione amministrati-va ebbe anche degli strascichi post e-lettorali, come la mancata assegna-zione di preferenze da parte di alcu-ni presidenti di seggio alla lista di si-nistra. Da subito gli sconfitti prote-starono presso gli organi competenti,ma il ricorso non ebbe seguito2. Co-sì, il 21 novembre si insediava il nuo-vo Consiglio comunale all’interno

del quale la coalizione vittoriosa ot-tenne ben 16 seggi su 20, mentre irestanti furono appannaggio delle si-nistre3. La nuova amministrazione,che elesse a Sindaco il democristia-no Francesco Pani, ebbe una compo-sizione eterogenea: si andava dall’e-strema destra, rappresentata dal mis-sino Siro Usai, alla sinistra riformi-sta del socialdemocratico Dante Dia-na, mentre al centro si collocavano idemocristiani e i sardisti4. La giuntaveniva formata dagli assessori effet-tivi Severino Cannas, Giovanni Pani,Efisio Casu, Tigellio Tuveri e dagliassessori supplenti Siro Usai e Dan-te Diana5.

Da subito emersero le divergenzecon l’opposizione minoritaria ridot-ta, appunto, a pochi consiglieri. Laprincipale consisteva nel diversomodo di concepire l’iniziativa politi-ca e amministrativa. L’attività delleamministrazioni di sinistra si eramossa soprattutto in ambito socialeed economico, nel tentativo di ri-comporre quella integrità territoria-le, ormai definitivamente persa conl’esito negativo del ricorso al Consi-glio di Stato, e con l’obiettivo di riat-tivare un processo di sviluppo eco-nomico da incentrarsi sul settore pri-mario, agricoltura e pesca, attraversouna serie di iniziative prima rivendi-cative e poi propositive. La nuovaamministrazione, invece, cercò dimantenere inalterate quelle forme digestione del territorio, amministrati-ve ed economiche, per evitare di sra-

dicare il sistema di potere ancoratoad un ristretto numero di notabili tra-dizionalmente legati agli ambientiecclesiastici locali. Una politica chesi identificava attraverso un’azionepaternalista e assistenziale, tipicadelle comunità statiche, che non mo-dificava sostanzialmente i rapportidi forza delle categorie economichee sociali locali.

Un simile atteggiamento portò adisinteressarsi dei più importantiprogetti avviati dall’amministrazio-ne uscente, come il tentativo di gui-dare e strutturare la categoria dei pe-scatori, ponendo mano alla risolu-zione della gestione del Compendioittico di Marceddì, sia essa subordi-nata al comune o diretta dagli stessi6,della creazione del Consorzio di bo-nifica, della realizzazione dei pianiparticolareggiati riguardanti il pianoregolatore generale e soprattutto del-la questione territoriale. Certo, nontutti i progetti della vecchia ammini-strazione furono abbandonati, così,proseguirono quelli riguardanti le o-pere pubbliche, come la costruzionedel primo lotto dell’acquedotto e delsecondo lotto delle fognature. Pro-prio alla fine dell’anno, il ministerodei Lavori Pubblici, con note 17460e 17461, entrambe del 29 ottobre1960, ammetteva il Comune di Ter-ralba ai benefici delle leggi attinentiil finanziamento delle due operepubbliche accennate. Il 30 dicembreil Consiglio comunale incaricaval’ingegnere Carlo Pellegrini di Ca-

La crisi amministrativa degli anni sessanta

di Marco Pani

Nel novembre del 1960 terminava l’esperienza frontista guidata dal professor Cuccu e prendeva corpo una nuova

linea politica caratterizzata da un sostanziale immobilismoe dalla paralisi amministrativa del biennio 1965-1967

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ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA 34 TERRALBA ieri & oggi

gliari di elaborare i progetti relativial primo lotto dell’acquedotto7 ed alsecondo lotto delle fognature8. Sem-pre nel settore delle opere pubbliche,si impegnò nella sistemazione dellapiazza Marconi e nella costruzionedel campanile, facendo richiesta al-l’assessorato regionale ai LavoriPubblici per essere ammessa ai be-nefici della legge regionale n° 4 delgiugno 19589. Nonostante queste ini-ziative risultava evidente la netta di-scontinuità politica e amministrativacon la precedente amministrazione.

Non diverso fu il comportamentodella maggioranza nei confronti delproblema dei pescatori di Marceddì.L’opposizione, sin dalle prime riu-nioni consiliari, non mancò di solle-citare il Sindaco a intervenire sullecondizioni contrattuali fra gli stessipescatori e la ditta concessionariaCastoldi. Il tentativo era quello di in-serire l’argomento all’ordine delgiorno, ma la maggioranza spessoglissava cercando di prendere tem-po10. Una situazione che si ripeté al-cuni mesi dopo quando fu il consi-gliere Angelino Steri a proporre cheil Consiglio prendesse in esame laloro situazione per sostenerli in pre-visione della firma del contratto11.La Giunta municipale non si espone-va e lasciava che i rapporti fra i pe-scatori e la ditta venissero curati dal-la Coldiretti. Nella stessa occasionel’opposizione si apprestò a chiedereal sindaco Pani il risultato del viag-gio fatto a Cagliari, alcuni giorni pri-ma, presso il presidente della Regio-ne, senza comunque ottenere validichiarimenti. Il Sindaco rispose che“la visita (…) aveva avuto caratteredi cortesia, nella cui occasione si eraavuta una presa di contatto per poteresporre i bisogni del Comune”12.

Anche la realizzazione dei pro-getti consortili, indirizzati al risana-mento idraulico e pedologico dell’a-gro terralbese, sembravano bloccatidal regime commissariale che, da al-cuni anni, paralizzava l’attività delnascente Consorzio di bonifica, tan-to da spingere l’amministrazione anominare una rappresentanza consi-

liare per informarsi presso l’assesso-re regionale all’Agricoltura circa lostato degli studi in atto. La rappre-sentanza doveva avere notizie sulladata dei lavori già progettati, cono-scere i motivi del ritardo e reclamarele convocazioni dei proprietari perl’elezione del consiglio di ammini-strazione13. Comunque, il Consorziodi bonifica sembrava essere abban-donato a se stesso, anche se i motivierano da ricollegarsi più a livello diprogrammazione nazionale e regio-nale che a livello comunale14. Una li-nea politica ripetutamente criticatadall’opposizione che accusava lagiunta di “favorire l’attuale regimecommissariale che oltre ad apportareeccessivi oneri amministrativi, impe-disce il razionale sviluppo di una piùdinamica risoluzione del programmache lo stesso consorzio dovrebbe ef-fettuare in favore dell’economia ter-ralbese e delle zone consorziate”15.Certo vi è da notare una certa passi-vità delle istituzioni locali rispetto aiproblemi della terra e non mancaro-no in proposito le denunce dell’op-posizione che sottolineava il “cre-scente disagio delle popolazioni a-gricole che emigrano incessante-mente, come è per altro dimostratodall’ultimo censimento”16. È certoche l’amministrazione di centro-de-stra, in quegli anni Sessanta, lungi daapplicare una propria linea di politi-ca economica che valorizzasse le ri-sorse locali, si adeguava passiva-mente alle direttive imposte dai go-verni regionali e nazionali.

Note1 Nel settembre del 1958 il comune aveva

fatto richiesta di concessione dell’interocomprensorio di tremila ettari alla RegioneAutonoma della Sardegna a parziale ripara-zione dello spoglio subito con la perdita delterritorio a favore di Arborea; Archivio Co-munale di Terralba (da ora in poi ACT), Ri-chiesta della concessione patrimoniale delloStagno di Marceddì, delibera del C.C. n° 87del 16 settembre 1958.

2 Archivio Personale dell’Autore (da orain poi APA), La questione dei diritti nel com-pendio ittico di Marceddì, in Intervista adAngelino Steri, del 19 agosto 2002.

3 Questi i venti consiglieri eletti nelle ele-

zioni del 6 novembre 1960: 1) professor E-milio Cuccu (PSI), 2) Silvestro Atzori (DC),3) Efisio Casu (Sardista), 4) Pietro Lai (DC),5) Salvatore Floris (DC), 6) Severino Cannas(PLI), 7) Siro Usai (MSI), 8) Francesco Pani(DC), 9) Francesco Cenedese (DC), 10) Igi-no Deidda (Sardista), 11) Giovanni Pani(DC), 12) Claudio Mannai (DC), 13) LuigiMura (DC), 14) Virgilio Melis (DC), 15)Dante Diana (PSDI), 16) Felice Tocco (Sar-dista), 17) Tigellio Tuveri (DC), 18) AngeloSteri (PSI), 19) Guerino Melis (PCI), 20) E-milio Serra (PSI); ACT, Insediamento delnuovo Consiglio Comunale ed esame dellecondizioni degli eletti, delibera del C.C. n°82 del 20 novembre 1960.

4 Il sindaco Francesco Pani fu eletto conben 15 voti su 20, le restanti 5 schede eranorimaste bianche. Fra queste vi era anchequella dello stesso Sindaco che non si votò;ACT, Elezione del Sindaco, delibera del C.C.n° 83 del 20 novembre 1960.

5 ACT, Elezione della Giunta Municipa-le, delibera del C.C. n° 84 del 20 novembre1960.

6 La nuova amministrazione di centro-de-stra sin dai suoi primi esordi manifestò la vo-lontà di non intervenire come parte attivanella questione. Certo i pescatori non furonocompletamente abbandonati ma il governocomunale, con la complicità degli organi sin-dacali cattolici, per fiaccare il fronte di pro-testa, li divise, utilizzandoli come massa divoti, senza impegnarsi a guidarli e a struttu-rali. Da qui le continue sollecitazioni del-l’opposizione che invitava la maggioranza a“prendere in esame la situazione dei pescato-ri del comprensorio di Marceddì, onde soste-nere le loro cause in previsione della firmadel nuovo contratto” e l’accusa di una man-cata coraggiosa politica amministrativa cheaffrontasse il problema del comparto itticolocale; ACT, Rivendicazione dei pescatori,delibera del C.C. n° 27 del 10 maggio 1961.

7 ACT, Ratifica deliberazione della Giun-ta n° 254 del 20-12-1960 avente per oggetto;incarico all’ing. Carlo Pellegrini della pro-gettazione del 1° lotto dell’acquedotto, deli-bera del C.C. n° 108 del 30 dicembre 1960.

8 ACT, Ratifica deliberazione della Giun-ta n° 255 del 20-12-1960 avente per oggetto;nomina progettista del II° lotto della fogna-tura, delibera del C.C. n° 109 del 30 dicem-bre 1960.

9 ACT, Richiesta benefici della legge re-gionale 13/06/1958 n° 4 per la sistemazionePiazza Marconi, delibera del C.C. n° 113 del30 dicembre 1960 e Richiesta benefici leggeregionale 13/06/1958 n° 4 per la costruzioneCupola Chiesa Parrocchiale, delibera n° 114del 30 dicembre 1960.

10 Il consigliere Cuccu (…) interroga ilSindaco se sia a conoscenza della situazioneche si sta creando a Marceddì in seguito allecondizioni contrattuali che vorrebbero stabi-lire fra i pescatori e la ditta Castoldi, conces-sionaria dello stagno, condizioni che sareb-

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TERRALBA ieri & oggi 35 ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

bero a tutto danno dei lavoratori della pesca:fa istanza che detto argomento venga inscrit-to all’ordine del giorno della prossima sedu-ta del Consiglio. Il Sindaco (…) per quantoriguarda la situazione dei pescatori di Mar-ceddì, essendo intervenuto nella discussionequalche altro consigliere, pone in votazioneper alzata di mano la proposta del consiglie-re Cuccu per l’iscrizione dell’argomento al-l’ordine del giorno del Consiglio, riportandon° 4 voti favorevoli e 16 contrari. La propo-sta, pertanto, si intende respinta; ACT, Inter-rogazioni, delibera del C.C. n° 105 del 30 di-cembre 1960.

11 ACT, Rivendicazione dei pescatori, o-pera citata.

12 ACT, Interrogazioni, opera citata.13 “Il Consiglio rendendosi interprete del-

la grave situazione economica esistente intutto il comprensorio di bonifica del terral-bese e del crescente disagio delle popolazio-ni agricole che emigrano incessantemente,come è per altro dimostrato dall’ultimo cen-simento; Considerato che ormai è avvenuto ilriconoscimento da parte dell’Autorità regio-nale del Consorzio di Bonifica del Campida-no di Terralba, a cui fanno capo i comuni diPalmas Arborea, Uras, Mogoro, Marrubiu,Terralba, e San Nicolò d’Arcidano; Consta-tato che il funzionamento dello stesso Con-sorzio è seriamente antecipato dalla presenza

di un Commissario di nomina regionale, ilquale per la natura dei suoi compiti non puòassolvere alle molteplici iniziative utili all’i-nizio dell’opera; preso atto delle dichiarazio-ni rese dall’on. le Assessore all’Agricolturaad una interrogazione consiliare, decide: dieleggere la rappresentanza di questo Consi-glio Comunale nelle persone dei Sigg. PaniFrancesco, Sindaco, Steri Angelo, CannasSeverino e Mura Luigi, rispecchiante glischieramenti politici presenti in seno al-l’Amministrazione, col compito di recarsipresso le Autorità Regionali, a somiglianzadi quanto hanno già fatto altri Comuni, per:conoscere lo stato di avanzamento degli stu-di affidati all’Ing. Flavio Gioia e per saperealtresì se i termini indicati nella risposta del-l’Assessore, saranno o meno rispettati, sape-re quando avranno inizio i lavori già proget-tati ed appaltati fin dall’agosto dello scorsoanno, e consegnati nel settembre all’impresa,per la costruzione delle strade di bonifica. Laprima dalla statale 131 all’abitato di Terral-ba; la seconda, dall’abitato di Terralba, allastrada n° 3 di Arborea, la cui ultimazione èprevista nel settembre 1962; perché siano no-te le ragioni del ritardo relativamente alla i-stituzione del centro di assistenza tecnica re-lativamente alla istituzione del centro di assi-stenza tecnica per gli agricoltori del com-prensorio. Per reclamare la convocazione

delle elezioni per l’elezione del Consiglio diamministrazione del Consorzio di Bonifica,affinché detto organismo, sia diretto dagliautentici rappresentanti dei consorziati”;ACT, Consorzio di Bonifica del Campidanodi Terralba, delibera del C.C. n° 1 del 12gennaio 1962.

14 “Dopo gli anni del miracolo appariva e-vidente che il problema del Mezzogiorno siponeva in modo molto diverso da come si e-ra presentato appena alcuni anni prima. Lacontinuazione di programmi di valorizzazio-ne e di opere di bonifica agraria avrebbe co-stituito un inutile spreco di ricchezze e di e-nergie. Si imponevano pertanto nuove scelteeconomiche e nuove strategie piuttosto chel’indiscriminata continuazione di politiche disostegno che non erano suscettibili di dare ri-sultati economicamente utili e risolutivi”, inL’Italia contemporanea, vol. V, di GiuseppeMammarella, il Mulino, Bologna 1993, pag.290.

15 ACT, Bilancio di previsione dell’eser-cizio 1962, delibera del C.C. n° 20 del 20 a-prile 1962.

16 ACT, Consorzio di Bonifica del Cam-pidano di Terralba,

(La seconda parte verrà pubblicatanel prossimo numero)

“C’erano un uomo e anche un cane stavolta. Due bestie, contando old ben, l’orso, e due uomini, contando BoonHogganbeck, nel quale scorreva un po’ dello stesso sangue di Sam Fathers, anche se quello di Boon era di vena ple-bea…..”

Altro grandissimo narratore americano, premio nobel come H.H. Da “Go down Moses “ ( Scendi Mosè), la novel-la “L’orso”. Autore di romanzi sperimentali e fondamentali come “Luce d’agosto”, “Santuario”, “Mentre morivo” e ilprimo “La paga del soldato”.

••••••••••••

…“Avevo sognato mia nonna e quando mi sono avvicinata alla finestra prima che fosse giorno, attraversando i mobi-li senza sfiorare il pavimento come se stessi ancora dormendo.”

…“Si vede il sole in uno degli angoli superiori del rettangolo, quello alla sinistra di chi guarda, e l’astro re è raffigu-rato con la testa di un uomo da cui sprizzano raggi di luce pungente …..”

Due narratori portoghesi, tra i più grandi scrittori viventi. Due modi di raccontare: viscerale il primo - da “Esorta-zioni ai coccodrilli” - Antonio Lobo Antunes - medico psichiatra autore anche degli intensi “Lo splendore del Portogal-lo”, “Trattato delle passioni dell’anima” e “L’ordine naturale delle cose”. L’incomprensibilità della guerra, il coloniali-smo (Angola) , il dolore.

Il secondo, premio nobel – da “Vangelo secondo Gesù” – Josè Saramago originale creatore di eventi che riporta constile giornalistico, capace di rinarrare la storia, autore di opere come “Cecità”, “Le intermittenze della morte” , “Di que-sto mondo e di altri” e il metaforico “la zattera di pietra” in cui il Portogallo si stacca dal resto dell’europa.

cercalinella Biblioteca Comunale che ha la nuova sede – in Via Tasso, 60

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IL PERSONAGGIO 36 TERRALBA ieri & oggi

Il maestro Antonio Porru se n’èandato in punta di piedi, senzaclamori, si è addormentato per

sempre nella sua casa, all’alba del 10luglio scorso, dopo una breve malat-tia.

Non lo rivedremo più in piazza,sempre accuratamente vestito, conuna eleganza ricercata, col bastone, apasseggiare e chiacchierare amabil-mente con chiunque gli si avvicinavae voleva scambiare con lui quattroparole. Era sempre ben disposto adascoltare, ma soprattutto a narrare itanti fatti che nella sua lunga e benspesa vita aveva visto e il suo mododi parlare era rassicurante, tranquil-lo, misurato: infondeva in chi ascol-tava un senso di ammirazione.Profondamente onesto e mite, dalsuo parlare traspariva la grande sag-gezza e il suo spessore culturale.Possedeva inoltre una memoria pro-digiosa: ancora ricordava chiara-mente di aver incontrato l’onorevoleFelice Porcella ad Oristano nel 1918,quando aveva appena quattro anni.

Era nato a Terralba nel febbraiodel 1914 da Francesco ed EsterinaGhiani e aveva ascendenze nella no-bile famiglia Porru-Bonelli. Dopo a-ver studiato alle scuole elementari diTerralba, continuò a Cagliari, comeconvittore presso i Salesiani, neglianni 1928/30, assieme ai coetaneiVirgilio Salaris, che diventerà avvo-cato, e ad Erminio Cuccu, studentebrillante e intelligentissimo (era ilprimo della classe), che morì proprioin quel convitto all’età di diciassetteanni, nel 1931.

La sua famiglia, composta oltreche dai genitori dalla sorella Maria edal fratello Ottavio, per motivi di la-voro si trasferì negli anni trenta aLaerru, dove il padre faceva il capo-stazione. Anche del paesino di Laer-ru Maestro Porru conserverà sempreun ricordo struggente e lì vive anchela sua figlioccia, Lucia, con la quale

intratteneva rapporti di profonda a-micizia e di grande rispetto, tantoche la figlioccia, divenuta orfana dibabbo, aveva voluto che fosse mae-stro Porru ad accompagnarla in chie-sa il giorno del matrimonio.

Poco prima degli anni Quaranta a-veva preso il diploma magistrale eallo scoppio della guerra venne chia-mato a fare il soldato e prestava ser-vizio come caporale-scrivano pressoil Tribunale penale militare di Ori-stano, collaboratore del giudiceFrancesco Coco, che aveva già cono-sciuto da ragazzino, quando Coco a-bitava in via Garibaldi. Nel 1941 iPorru vennero colpiti da un gravelutto: a ventun anni moriva il fratelloOttavio, colpito da malattia allora in-curabile. Gli veniva accordata unabreve licenza per partecipare a fune-rali.

Durante le leva militare vinse ilconcorso per l’insegnamento e ven-ne assegnato alla sede di Sassari. Quiha insegnato a tante generazioni diragazzi, fino alla fine degli anni Ses-santa, quando veniva trasferito a Ter-ralba e nel 1970 chiudeva la sua frut-tuosa carriera con il pensionamento.

Per i ragazzi aveva un amore ecce-zionale: era nato ed era rimasto sem-pre un maestro: ha speso gran partedella sua vita per formare con amoree dedizione dei cittadini. Oltre a farapprendere ai bimbi i primi rudi-menti del sapere, egli insegnava conil suo comportamento, il rispetto peril prossimo, la benevolenza versotutti, la solidarietà verso i meno for-tunati e l’amore per la cultura.

Dopo questo “traguardo” del pen-sionamento amava trascorrere legiornate immerso nella lettura, o im-pegnato in lunghe passeggiate e con-versazioni. Fino a una decina di annifa era ancora al volante della sua au-to, la famosa 500, ed era solito tra-scorrere il Natale e le feste di fineanno a Sassari presso la carissima

famiglia amica di Anna Maria che lovoleva ospite, sentendosi onoratadella sua presenza. Molto morigera-to in tutto, non rinunciava mai peròalla sua fumatina giornaliera. Avevaancora dei parenti a Cagliari, la mo-glie e la figlia di un suo cugino pri-mo, anch’egli di nome Antonio Por-ru. Grande familiarità aveva con lesue cugine Putzolu e con la mammadi loro, fino a quando è vissuta, la si-gnora Emma –Mimietta- Atzori

Non si era mai sposato e con l’an-dar degli anni gli erano venuti amancare i suoi più stretti familiari eda ultimo, nel 1983, anche la sorellaMaria, e così era rimasto solo ad abi-tare nella sua casa di via Porcella,sempre però circondato dall’affetto,dalla stima e dal rispetto di tutti. Isuoi modi gentili, cortesi e garbati davecchio gentiluomo conquistavanol’ammirazione di chi lo conosceva elo frequentava.

Religioso, non mancava mai allamessa vespertina del sabato pome-riggio. È stato per tanto tempo ancheun valido ed apprezzato collaborato-re della rivista “Terralba Ieri & Og-gi”. Negli ultimi tempi, quando or-mai la salute andava declinando enon poteva più passeggiare, era assi-stito con dedizione e affetto dalla fa-miglia di Peppi Ranieri e dalle sorel-le Anna e Barbara Piga, che gli han-no fatto trascorrere serenamente, co-me aveva sempre vissuto, gli ultimimesi di vita. Ogni volta che finiva lachiacchierata, era solito salutare conla formula beneaugurale: “ tante bel-le cose e a ben rivederla”

Grazie maestro Porru per i prezio-si insegnamenti che ci ha trasmesso,per le liete chiacchierate e per l’e-sempio di vita laboriosa, onesta esaggia che ci ha offerto.

Ciao maestro Porru: che la terraLe sia lieve.

ESEMPIO DI VITA LABORIOSA, ONESTA E SAGGIA

Ciao maestro Porru di Gesuino Loi

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TERRALBA ieri & oggi 37 IL PERSONAGGIO

Nasce a Terralba l’8-10-1919,dopo le scuole elementari,frequenta il ginnasio nell’i-

stituto Salesiano di Santulussurgiuma in seguito alla morte del padre econseguente crisi economica fami-liare è costretto a trovare un lavoro:farà il cronometrista in miniera aMontevecchio. Riprende gli studi enel 1939, consegue il diploma magi-strale che gli permette così di comin-ciare a lavorare nella scuola. Si iscri-ve all’università nella facoltà di let-tere e filosofia ma la guerra inter-rompe questo cammino,quandomancavano pochi esami alla laurea.Alla caduta del fascismo fa parte delComitato di Liberazione Nazionale.Incontra Emilio Lussu e GiovanniBattista Melis e ne condivide piena-mente le idee politiche. Dopo qual-che anno d’insegnamento come pre-cario ad Arborea, Masullas e Terral-ba, nell’anno scolastico 1947-48 en-tra in ruolo nelle scuole elementaridi Terralba, in qualità d’insegnantema nel 1955 viene nominato segreta-rio della direzione didattica e questosarà il suo lavoro per dieci anni. Du-rante questo periodo ricopre la cari-ca di presidente del Patronato Scola-stico che si occupa di assistenza aibambini bisognosi per i quali coordi-na la distribuzione di abbigliamento,scarpe, un pasto caldo. Per assolverea questo impegno la scuola viene do-tata di una ben attrezzata cucina e undecoroso refettorio, viene dato lavo-ro a due cuoche e due assistenti,scelte queste ultime, fra le insegnan-ti fuori ruolo.

Nel novembre del 1961, incomin-cia una collaborazione volontaria colCentro di Cultura Popolare UNLAche si occupa di attività di educazio-ne e alfabetizzazione degli adulti. Di

questo ente nel gennaio 1965 assumela direzione provinciale per Cagliarie nel 1971 è Presidente Regionaleper la Sardegna. Tale incarico com-portava la frequenza a numerosi con-vegni e seminari di qualificazioneper educatori degli adulti, tra cui nel-l’agosto 1963, a un viaggio di studioin Danimarca. Nel centro UNLA diTerralba sono stati organizzati diver-si incontri di studio e corsi di aggior-namento per collaboratori, un semi-nario internazionale con esperti del-l’UNESCO provenienti da vari pae-

si, tra cui Belgio, Cecoslovacchia,Algeria, Stati Uniti, Tanzania, Ecua-dor, Mali, Uruguay, Polonia, Vene-zuela, corsi di aggiornamento per a-gricoltori, viticoltori, sarte e confe-zioniste, viaggi d’istruzione, assi-stenza allo sviluppo socio-economi-co studio e documentazione dell’am-biente, attività ricreative, sportive,musicali, sperimentazioni didatti-che. Tutto il suo lavoro mirava a su-scitare l’interesse per la tutela delpatrimonio storico, la lotta all’anal-fabetismo la necessità di una qualifi-cazione culturale superiore. Nel1977 va in pensione. La sua attivitànella scuola e il suo grande impegnonon gli ha impedito di dedicarsi an-che allo sport. Per una legislaturanell’amministrazione comunale si è,occupato dell’assessorato alla cultu-ra e allo sport. Ha fatto parte per tan-to tempo all’Associazione NazionaleGiudici di gara del ciclismo. In qua-lità di giudice di gara ha fatto partedelle giurie di gara internazionali co-me: giro di Sardegna, Sassari-Ca-gliari, Tirreno Adriatico, Milano-SanRemo, San Pellegrino, Giro d’Italia.Le sue molteplici attività e il grandeinteresse per tutto ciò che poteva es-sere utile al progresso del suo paese,non lo ha mai distolto dall’attenzio-ne per la sua famiglia e dall’educa-zione dei suoi figli che consideravalo scopo principale della sua esi-stenza.

L’intensa attività di Quintino Melisper la promozione socio culturale

di Gianfranco Corda

Per un lungo periodo ha guidato il Centro UNLAed il suo impegno mirava a creare interesse

per la tutela del patrimonio storico e per una qualificazione culturale superiore.

Importante la sua opera di educazione e di alfabetizzazione degli adulti

Quintino Melis Per tanti anni è stato un apprezzatissimo collaboratore della rivista Terralba Ieri & Oggi

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LA MEMORIA 38 TERRALBA ieri & oggi

Il modo di parlare, calmo e com-passato, senza mai adirarsi o per-dere la pazienza, mi fanno ritene-

re che sia un uomo di campagna. Cioèappartenente a quella categoria dipersone abituate a sopportare (ma an-che a combattere), oltre ai normali di-sagi e attriti della vita di relazione chetutti dobbiamo affrontare, anche leavversità atmosferiche che possono,anche in poche ore, mandare a monteil lavoro di un anno, senza però checiò possa mai fargli perdere la fiducianel futuro e la speranza che l’annoche verrà sia migliore. Di poche paro-le, Giuseppe “Peppi” Ranieri, spe-ranzoso nel futuro, affronta tutti igiorni la vita con determinazione epiglio deciso. E’ probabile, nonostan-te oggi lavori nel settore dell’edilizia,che questo suo atteggiamento menta-le di persona che affronta la vita conspirito di uomo avvezzo a sfidare an-che le avversità atmosferiche senzaperdere la calma né la speranza siadovuta alle diverse generazioni dicontadini che sono in lui e che lo han-no preceduto. Anche lui del resto,quando era ragazzo, lavorava da Pep-pi Garau e aiutava Cicchiu a condur-

re al pascolo le mucche, che allora al-loggiavano, almeno di notte, nel cen-tro abitato e precisamente dove oggisorge la farmacia di dottor Annis e ilfabbricato della famiglia Angotzi:quella era la casa-fattoria di PeppiGarau, possidente assai facoltoso.

Peppi Ranieri, come i contadini,ha anche amore e dedizione per le co-se che fa, che realizza e nutre gli stes-si sentimenti anche verso gli oggetti outensili che lui utilizza o che altrihanno utilizzato e che servono – o so-no serviti nel passato - a risolvere lenecessità della vita. Oggetti e utensiliche a volte sono passati da padre in fi-glio, da nonno a nipote, sempre effi-cienti, sempre ben mantenuti. Oggettidi uso quotidiano, molto comuni, chequasi tutte le famiglie avevano e checustodivano. Questi oggetti erano, inuna società contadina come quellaterralbese, in particolar modo attrezzi

del mondo agricolo. Il contadino ter-ralbese, come figura sociale- econo-mica, è venuto a mancare alla fine de-gli anni settanta: il tracollo del settorevitivinicolo ha determinato lo sfalda-mento della società agricola terralbe-se e non solo terralbese. Oggi la cam-pagna è gestita dall’impresa agricolae la figura economica – sociale attua-le è quella dell’imprenditore, -figuranuova non riconducibile al contadi-no,- con valori e ideali della societàmoderna, regolata solo da ferree re-gole economiche. Dunque Peppi rap-presenta anche la figura del contadinoche oggi non esiste più, salvo s’inten-de qualche eccezione. E con questospirito da uomo di campagna ha rac-colto, pezzo dopo pezzo, per sua me-moria e per ricordo di una societàscomparsa, gli oggetti e utensili chedal 1970/1980 in poi sono incomin-ciati a sparire in maniera repentina e

L’antico mondo contadino rivive in una Casa-museo di “Funtanedda”

di Gesuino Loi

Giuseppe Ranieri ha raccolto gli oggetti e gli utensili del mondo agricolo che dal 1970 sono repentinamente spariti.

Una encomiabile iniziativa che vuole salvare la memoria di una società che non esiste più.

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TERRALBA ieri & oggi 39 LA MEMORIA

TerralbaVia Baccelli, 50

San Nicolò D’ArcidanoViale Repubblica, 87

veloce: il fenomeno è stato fulmineo,di una velocità sbalorditiva. Sono spa-riti, a mò di esempio, i carri utilizzatiper il trasporto. Prima sono stati di-strutti i carri a buoi: a Terralba ogginon esiste un carro del genere. Poi so-no spariti, dalla circolazione ma an-che dalla case, i carri tirati dai caval-li, anche se qualcheduno è stato sal-vato. Così come sono spariti i carri,anche perché sostituiti da nuovi mac-chinari, sono altresì scomparsi, alme-no in gran parte, gli altri oggetti delmondo contadino.

Ma Peppi, lottando contro il tem-po e le usanze moderne, ha salvatodalla distruzione ineluttabile parte de-gli oggetti che ci ricordano le fatichedei nostri padri oppure gli utensili cheutilizzavano le nostre nonne nel pre-parare e conservare la roba da man-giare.

La sua casa, nel rione di Funta-nedda, è un libro aperto sugli oggettiche i terralbesi hanno usato. Nel cor-tile, rigorosamente acciottolato, rea-lizzato personalmente da Peppi e dalfiglio, appesi ai muri, riparati dallaintemperie, si vedono oggetti che cirichiamano alla mente antiche usanzedi lavoro: Fudazzas, fudazzeddus, se-ghe completamente di legno, carriolein legno con la ruota in ferro, il carroa cavallo con le ruote in legno, le mi-sure in ferro per i cereali (sa quarra,su quattu), sa macchina po molli fà,craddascius, pingiadas e pingiaded-das in terra cotta, carradeddas, decali-trus per vino e per liquidai, poias, ci-

birus, sedazzus, pabia de forru, froc-chittas, cavuas, marras di ogni generee tipo, sonaios per pecore e buoi, frac-cis per falciare il grano (I lavoratori,fino all’avvento della mietitrebbia,mietevano il grano sotto il sole cocen-te di giugno/luglio e spesso, i più bra-vi e svelti, venivano chiamati dai pae-si vicini e così si andava a massai fo-ras(a)- a mietere fuori dal paese di re-sidenza-). Ci sono anche le bardatureper i cavalli, i ferri dei buoi e dei ca-valli, che quando eravamo ragazzitrovavamo lungo le strade di campa-gna. Ogni oggetto che Peppi esponenella sua casa museo richiama allamente un modo di vivere che ogginon esiste più. Di pari passo al mododi vivere e di lavorare del contadinoc’era anche la sua filosofia di vita,oggi scomparsa con lui. Il contadinorispettava la campagna che era nonsolo uno strumento per il suo sosten-tamento, ma anche il luogo dove lanatura faceva il suo corso naturale. Ilcontadino teneva la campagna ordina-

ta: le recinzioni di ficodindia eranopulite per evitare incendi, i fossi scol-matori sempre liberi, le strade pulite epercorribili. La campagna era pienadi alberi da frutto (fichi, pere, pru-gne): sono spariti anche loro. Su sattuè utilizzato anche come discarica: sitrova buttato di tutto e di più. Inoltreoggi mezzi enormi di lavoro non tol-lerano la presenza di alberi, di fossiscolmatori, di strade percorribili: si a-ra tutto anche tratti di strade e, a vol-te, fino in prossimità degli stagni, fa-cendo sparire anche quella fascia dirispetto che separa lo stagno dalla ter-ra ferma, regno de sa spadua e deglianimali acquatici. Il Museo di Peppici ricorda come eravamo. Certo oggi(forse) stiamo meglio, ma il prezzoche la natura sta pagando è troppo al-to. Così l’estinzione del mondo con-tadino ha portato all’estinzione anchedella sua filosofia sull’utilità e utiliz-zo della natura e in genere delle risor-se naturali.

Peppi Ranieri, andando contro lacorrente di rimuovere la memoria e difar sparire anche le tracce più piccoledella società contadina, ha raccolto eha ricomposto, tassello dopo tassello,i pezzi sparsi, e che si sono salvatidalla distruzione, di una società chenon esiste più. Egli ha compiuto un o-pera meritoria.

Caru Peppi continua così, a rac-cogliere giorno dopo giorno gli og-getti di un mondo che fu: le genera-zioni venienti –anche quelle attuali- tisaranno grate.

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ARCHEOLOGIA 40 TERRALBA ieri & oggi

Un nuovo tassello che viene ad aggiungersi per rico-struire il nostro passato. Per un intero mese infatti, dal 12giugno al 12 luglio, un’equipe di archeologi provenientidall’università di Glasgow e dall’università di Valencia harealizzato una prima campagna di scavo su un terreno sitoin località Truncu’ e Molas.

Si tratta di un progetto di collaborazione tra i 2 ateneiche verte sullo studio degli insediamenti rurali nel periodopunico, e che ha individuato in questo sito del Terralbese u-na fattoria di medie dimensioni, che dovrebbe risalire attor-no alla fine del V secolo a.c. Un progetto importantissimo,soprattutto visto che in Sardegna c’è solo uno scavo ben do-cumentato di fattoria punica, quello di S’Imbalconadu nel-l’Olbiese, e che ha già portato a interessanti ritrovamenti.Uno dei coordinatori del progetto, il Dr. Peter Van Dom-melen, dell’Ateneo di Glasgow, già in passato aveva con-dotto degli studi in Sardegna, sempre riguardo l’età punica,avendo modo di conoscere le prospettive di ricerca del Ter-ralbese grazie alla collaborazione di 2 ricercatori terralbe-si, componenti dell’Associazione Selas.

In seguito, dal 2003 al 2005, Van Dommelen, sempreper conto dell’università di Glasgow, nell’ambito del cosid-detto “Progetto Terralba”, ha condotto una serie di ricogni-zioni in superficie con strumenti di tipo geofisico, comevari tipi di magnetometro e resistenza elettrica, un metododi analisi ancora poco utilizzato in Italia, nonché una rac-colta di reperti presenti in superficie e uno scavo stratigra-fico molto circoscritto, di tipo solo esplorativo. Ed è a se-guito di questi lavori che l’interesse comune delle due Uni-versità ha portato a questo progetto congiunto, con lo sca-vo integrale del sito, che è finanziato dalla British Aca-

demy, dalla Carnegie Trust for the universities of Scotland,e dal ministero di educazione e Scienze spagnolo.

I risultati ottenuti a Terralba serviranno poi per effet-tuare uno studio comparato con altri siti analoghi che si af-facciano sul Mediterraneo, come alcuni insediamenti sullecoste spagnole e africane. “Ci sono grosse potenzialità diricerca qui, proprio perché il terreno sabbioso, molto di-verso da altri siti su cui abbiamo lavorato, ci restituisce u-na stratigrafia ben sviluppata e un alto potenziale di con-servazione” spiega Van Dommelen, “nonostante sia diffici-le recuperare le strutture costruttive dell’insediamento, cheerano composte di materiali altamente deperibili, tuttaviaci sono ritrovamenti più consistenti per quanto riguarda al-tri materiali”.

Sono stati infatti rinvenuti numerosi frammenti cera-mici, riconducibili a resti di contenitori alimentari, di anfo-re di vario genere, di fornelli per la cottura, e molto mate-riale organico, come gusci di frutti di mare, acini di uva, eresti ossei di animali, soprattutto di maiale, pecora e anchecervo. Sono infatti al lavoro un archeobotanico e lo zoolo-go, proprio per la classificazione dei residui organici. Di al-cuni frammenti ceramici è poi possibile comprendere la na-tura di contenitori alimentari perché sono in parte bruciati,in quanto sottoposti ai fuochi della cottura. “Ciò che ci in-teressa è proprio ricostruire la vita quotidiana di una co-munità rurale con le sue attività, nonché le caratteristichefunzionali di una fattoria punica, e questi elementi sonofondamentali a questo scopo” continua Van Dommelen.

Tra i ritrovamenti più consistenti c’è una pressa, rinve-nuta integra, probabilmente utilizzata per la spremitura del-l’uva o delle olive, e un pozzo, che probabilmente in una

Interessanti rinvenimenti archeologici in località “Truncu e Molas”

di Cristina Diana

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TERRALBA ieri & oggi 41 ARCHEOLOGIA

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seconda fase della vita della fattoria fu utilizzata come con-tenitori di rifiuti, visto l’alto ritrovamento di resti organici.Sono inoltre state rinvenute tracce di un sistema per la con-servazione dei cibi, una sorta di “frigorifero” dell’antichità:3 anfore, una accanto all’altra, tenute in un foro, copertocon un apposito coperchio. “Si tratta di uno stabilimentorurale di un certo pregio, visto i residui di intonaco che do-vevano ricoprire le mura e anche materiali ceramici dal cuiimpasto desumiamo la provenienza da Cartagine, e ancheda Atene, quindi una nutrita presenza di elementi importa-ti dall’esterno. Un insediamento che dovrebbe essere sortonella prima fase dell’espansione punica nel Mediterra-neo”. continua Van Dommelen “inoltre secondo gli studi

precedenti e anche le nostre ricerche degli anni passati ri-sulta un’alta densità di insediamenti punici in quest’area,che va dal Rio Mannu al corso originario del Rio Mogoro,nella quale si parla di circa 5 o 6 fattorie per kmq”. Dopoquesta prima campagna di scavi tutti i reperti verranno ca-talogati e digitalizzati, e si procederà poi alla pubblicazio-ne dei risultati. “Prevediamo almeno un’altra campagna discavi la prossima estate e 2 campagne di studio, in cui esa-minare i materiali al microscopio e classificarli, per poifarne un archivio on line, e in seguito predisporre anchedelle pubblicazioni divulgative e una mostra dei reperti quia Terralba” conclude Van Dommelen.

archeologi che esaminano frammenti di ceramica « prenza » per la spremitura dell’uva

pozzo archeologi a lavoro sul campo

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STORIA 42 TERRALBA ieri & oggi

Circa un anno fa, lo studiosoGino Artudi, attento ricerca-tore archeologico del nostro

territorio, tenne una conferenza chetrattava sulla scoperta di un impiantotermale rinvenuto all’interno dell’a-bitato di Terralba. Le strutture delfrigidarium e altri basamenti muraridelle terme sono venute alla luce inesecuzione di lavori edilizi nel corti-le dell’attuale Oratorio in Via Gari-baldi, quindi in pieno centro storico.Nella sua esauriente esposizione del-la stato abitativo in quel determinatocontesto storico, Gino Artudi indica-va altri rilevanti insediamenti pre-senti nel circondario, tra i quali lapresenza di impianti termali anche in“Su Cungiau de is Domus Beccias”.

Prendendo spunto da questi fattioggettivi, voglio evidenziare quantogià da me esposto in altre circostan-ze sull’ipotetica origine di Terralba.

Il periodo storico citato è chiara-mente di epoca romana imperiale delII- III secolo d.C., questo ci fa capi-re che la presenza di impianti terma-li indicava l’ esistenza di un grossocentro abitativo ed un ricco tessutosociale, testimoniato anche dallamassiccia presenza di ceramiched’importazione rinvenute in paese edin particolare, per gli scavi di fognee per le fondamenta di abitazioniproprio nel centro storico. Questa si-tuazione abitativa la possiamo rile-vare con certezza anche in periodiprecedenti almeno fino al IV – V se-colo a. C. con la presenza capillaredi ricche e organizzate ville agrico-le fenicio puniche, come confermatodagli scavi effettuati proprio in que-sti giorni dall’equipe di studiosi pro-venienti da varie università europee.

E’ luogo comune che la nascitadi Terralba avvenga con lo spopola-

mento dell’antica città di Neapolisdovuto al ripetersi delle incursionibarbaresche, (705 - 1.800 circa) equindi con il trasferimento in luogopiù sicuro e difendibile da siffatti pe-ricoli.

Ora prendiamo in esame i perio-di storici su citati e più rilevanti efacciamo un analisi col metodo dellacosiddetta “Archeologia Comparati-va” per verificarne le eventuali in-congruenze con quanto comunemen-te risaputo.

Se già in periodo romano esiste-va un così rilevante insediamento a-bitativo paragonabile alla stessaNeapolis, di molti secoli antecedentil’abbandono della città Neapolitana,ci dice chiaramente che esistevanodue importanti insediamenti contem-poranei.

Negli attuali scavi ufficiali diNeapolis sono emerse una serie di e-videnze archeologiche che testimo-niano una continuità abitativa che ri-porta fino al neolitico con la presen-za di ceramiche neolitiche e di ossi-diana simili a quanto si ritrova ingrande abbondanza qui nel territoriodi Terralba.

Altro recente ritrovamento aNeapolis è la grande strada in baso-lato, il tipico decumanus maximused il cardo maximus, (strade che siincrociano e si dipartono da nord asud e da est a ovest, su cui poi si e-spandeva l’abitato romano) su que-sto non abbiamo testimonianze ar-cheologiche a Terralba, ma le attualistrade che si incrociano tra la chiesaed il municipio, Via Porcella con ViaRoma e Via Baccelli hanno lo stessoimpianto stradale e urbano similare aNeapolis.

Sappiamo anche che l’attualecattedrale di San Pietro è datata al

1.144 ed in quel periodo ancora sus-siste il centro di Neapolis sia per latestimonianza di documenti medie-vali del 1.300, nonché la citazionedell’ uso del porto e il grosso ritrova-mento di monete, genovini,

Questi esempi, (potremmo citar-ne tanti altri altrettanto interessanti asuffragare questa ipotesi) ci fannomanifestamente capire che esisteva-no due realtà coeve della stessa im-portanza. Quindi Terralba, in quantotale, non nasce con la fuga degli abi-tanti di Neapolis che fondano di sa-na pianta una nuova città, ma sola-mente si verifica, come in tante altrerealtà costiere della Sardegna, (Thar-ros, Nora, Bithia ecc) l’abbandonoper i pericoli che arrivano dal mare esolamente favoriscono l’espandersidei centri urbani che già si trovano insituazioni più sicure.

Se si accetta questa ipotesi, allo-ra si potrebbe fare un certo discorsoanche con il nome “Terralba”, poi-ché è impensabile che un centro ur-bano così importante e vitale, cheaffonda le sue origini fin dai tempineolitici (San Ciriaco lo dimostra)non abbia avuto una propria denomi-nazione, e si deve aspettare la venu-ta dei romani a darci una toponoma-stica.

Su questo campo, cioè la topo-nomastica, è d’obbligo restare moltoprudenti poiché non esistono certez-ze.

Se l’insediamento dell’abitatonon coincide col momento dell’eso-do da Neapolis, ma è molto prece-dente, il nome dato a questo abitato,cioè Terralba, non ha niente a chevedere con l’attribuzione dal latino“terra-alba” = “terra-bianca”, ma sipuò ipotizzare che il termine siamolto più antico, vale a dire in sinto-

Ipotesi sulle origini di Terralbadi Giorgio Cannas

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TERRALBA ieri & oggi 43 STORIA

nia con l’insediamento preistorico,come i dati archeologici lo dimostra-no. Prendendo in esame la radice deltermine Thar, Ther, o Tham, abbia-mo infatti tanti toponimi che si rifan-no a questa radice. Tharrai toponimonella costa vicino a Neapolis, PortoTherraxi dietro Capo Frasca, Thamisin territorio di Masullas, la stessa

Tharros, e ciò senza tralasciare i to-ponimi di Urrai e Urradili, insedia-menti pre e nuragici nel vicino agrodi Guspini. È molto probabile che iltoponimo tharrai abbia dato Therra-ba -Tharraba e poi in epoca storicaper assonanza in Terralba dal latinoTerra Bianca, nome molto più bello,elegante e gentile forse comprensibi-

le per la nuova epoca. Quanto espo-sto è certamente suscettibile di ap-profondimento, proprio per questo ciauguriamo di stimolare la curiositàdi quanti hanno interessanti argo-menti, visti da altre angolazioni, so-prattutto per i così detti luoghi co-muni.

Il territorio Terralbese abitato dall’uomodal periodo neolitico antico e medio

di Eliseo Lilliu

In questo periodo il territorio ter-ralbese era già abitato dall’uomoe lo possiamo dedurre dal ritro-

vamento di una scodella nella sta-zione di S. Giovanni, e di due piattioffertoriali di arenaria, ora nel Mu-seo Cappuccino di Sanluri. Si puòperò dire, dall’esame di questi re-perti, che si era già in possesso di u-na cultura in un certo qual modo e-levata, nonché di una buona cono-scenza tecnica di produzione delmanufatto. Si presume che le abita-zioni fossero costruite con i fala-schi, in quel periodo molto abbon-danti nella zona.

La stazione di S. Giovanni è acirca 5 / 6 km dalla cittadina Terral-bese e deve il suo nome all’anticapresenza di una chiesetta ormai di-strutta. Tale luogo è un dosso digra-dante verso lo stagno omonimo nel

golfo di Marceddì.In questo territorio è facile tro-

vare materiale ceramico, special-mente di piccolo taglio, per effettodelle frequenti arature, specialmentedei trattori che dissodano fino ad u-na buona profondità.

Molti reperti che vi si trovanosono spesso riferibili al periodo O-zieri classico, per il colore nero-car-bone o bruno rossiccio, raramentebeige, crema, rossiccio.

L’impasto, spesso sabbioso,rende la ceramica un po’ friabile; èlisciata a mano, con tracce di pitturarossiccia.

Le forme e le tipologie sonomolto varie, a seconda delle esigen-ze. Spesso le tecniche decorative so-no: pittura, impressione e incisionedi buona fattura.

LA CERAMICA8.000 anni di vita terralbese

Il nuovo libro di Eliseo Lilliu

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LA MEMORIA 44 TERRALBA ieri & oggi

Non capita spesso che nelle re-lazioni di viaggi di studiosi e scrit-tori appaiano notizie riferentesi inmodo particolare a Terralba, anco-ra più raro e che ciò avvenga daparte di studiosi stranieri.

Casualmente, leggendo un li-bro scritto dal sardo Mimo Bua,dal titolo: ”storie, fatti, fiabe, ritidel mondo contadino oristanese”,vi erano due pagine scritte dal ri-cercatore francese Gustave Jour-dan che fra tanto male che dicevadella Sardegna, parlava in modopositivo di due paesi dell’oristane-se: Terralba e Milis, l’avevano col-pito gradevolmente sia gli aspettidei paesi che le loro campagne.

Di Milis lo avevano impressio-nato i suoi aranceti, quando videl’intera pianura Terralbese coltiva-ta a vite, doveva essere sicuramen-te nel periodo della vegetazione edei frutti, se tutto gli apparve co-me un giardino.

Così commenta Mimo Bua:”Le campagne coperte di vigne diTerralba non mancarono di attirarel’attenzione un po’ distratta di Gu-stave Jourdan, il quale fece uscirea Parigi nel 1861 un saggio di 32pagine col titolo “L’ILE DE SAR-DAIGNE”, scritto più con l’inten-to di denigrare la nostra isola chedi esaltarla. In quei tempi si parla-va di una possibile annessione del-la Sardegna alla Francia.

Jourdan voleva dimostrare che ifrancesi avrebbero fatto un pessi-mo affare anche accettandola inregalo, per lui l’isola era: “un fo-colare spento, una terra di banditi,misera, una terra di barbarie in se-no alla civiltà”.

Con queste convinzioni e con-siderando che il saggio era soltan-to di 32 pagine, c’è da chiedersiperché abbia salvato della Sarde-gna soltanto Terralba e Milis, e’unmotivo di orgoglio e di tristezzaper i terralbesi di oggi dato che lacampagna terralbese è diventata ingran parte una brughiera.

Chi e’ nato nei primi decennidel novecento, ha un bellissimo ri-cordo della campagna terralbese,altrettanto bello di quello delloscrittore francese; un giardino pie-no di animazione e di vita, contante persone, uomini, donne, ra-gazzi che vi lavoravano.

Aggiunge Mimo Bua:”se ilgiudizio di Juordan su Terralba èpositivo, si deve credere che nonlo abbia fatto per partito preso, an-che se esso contrasta con il giudi-zio che condanna uomini e attrez-zi, compresi i carri a buoi dalleruote piene, che secondo lui “so-migliano a quelli sui quali i <roisfaineants> portavano a passeggiole loro mollezze”

Sempre secondo il francese,Terralba prometteva “importantirisultati” anche rispetto allo sfrut-tamento del sottosuolo: il parere e-ra basato sulle tracce di lavori di e-strazione fatti addirittura dai ro-mani.

Non si sbagliava quando affer-mava che “i lavori delle minierepotrebbero prendere in Sardegnaun grande sviluppo”.

Per quanto riguarda lo sviluppodi Terralba, legato alle miniere,non c’è stato nessun riscontro senon di riflesso, legato al gran nu-mero di terralbesi che hanno lavo-rato nelle miniere della vicina Gu-spini. Speriamo che sia stato pro-feta e abbia visto molto lontano.Penso questo riferendomi alla re-cente decisione dell’ammi-nistrazione regionale di concede-re, ad una importante società di ri-cerche minerarie, di fare sondaggiin una parte del territorio di Terral-ba, per accertare l’esistenza di ba-cini di idrocarburi.

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TERRALBA ieri & oggi 45 LA MEMORIA

L’arguto “Pabidoi”

Era uno dei tipi più caratteristici chesiano vissuti a Terralba, relativa-mente giovane,era nato nel 1923, emorì che aveva poco più di sessantaanni, la sua personalità si discostavanotevolmente dai tipi curiosi, che a-vevano fatto parte della nostra co-munità, si chiamava Emilio Soru, a-veva ereditato per la sua particolarepersonalità, il sopranome che datanto tempo aveva contraddistinto lasua famiglia: “is Pabidoi Soru”Era povero, ed era un gran lavorato-re; aveva frequentato poco la scuolama doveva aver letto molto poichécitava a memoria brani della DivinaCommedia e le poesie dei poeti piùfamosi. Aveva una intelligenza acu-ta e alle frequenti provocazioni ri-spondeva con molta arguzia, anchese come succedeva molto spesso eraubriaco, aveva istituzionalizzato la“sbornia del sabato sera”, che vede-va il suo epilogo quasi sempre in su“stabi” nel pergolato del portale dicasa Pinna, di fronte alla chiesa.Soccombeva ai fumi dell’alcol,

sdraiato per terra, ma sempre in gra-do di rispondere a tutte le battuteche, i giovani che l’attorniavano, gliindirizzavano.Per il suo senso dell’umorismo e peril suo carattere pacifico, era graditoa tutti, parlava sempre in italiano eci teneva a parlarlo bene. Non è esa-gerato dire che si esprimeva in mo-do forbito, né mancavano le citazio-ni su Dante ed altri poeti.La vita di Emilio era sicuramenteconsiderata da molti a un livello didegrado, ma andava inquadrata nelclima di solitudine che conducevanelle due stanzette di una piccolacasa posta in un vicolo di via Cairo-li, circondato da decine di gatti e dadue cani.Una solitudine originata dalla morteprematura del padre, della madre edei due fratelli più grandi, ambeduemorti in guerra: Eugenio, nato nel1909 e morto in seguito a ferite ri-portate in combattimento, in un o-spedale militare. L’altro fratello, E-fisio, classe 1916, morì da valoroso,sul fronte jugoslavo, il 13 febbraio1942, e gli fu concessa la medagliadi bronzo al valor militare. In un

precedente fatto d’arme sul frontegreco gli fu concessa la croce diguerra al valore. La presenza di Emilio non mancavamai, in piazza, specialmente nellesere d’estate. Il mio gruppo di ami-ci, subordinava il suo rientro a casa,una mezz’oretta dopo l’apparizionedi Emilio, che avveniva immanca-bilmente verso le undici e trenta;spuntava dall’angolo del palazzo diVillafranca, con il suo passo strasci-cato, anche nel mese di agosto cal-zava sempre stivali al ginocchio che,indossati da lui basso ed esilecom’era, sembrava che vi sisprofondasse. Faceva qualche passonel marciapiede, aguzzava lo sguar-do per identificare la panchina dovestazionava il gruppo che gli era piùsimpatico, quindi si avvicinava ed i-niziava subito una scintillante con-versazione a base di battute e com-menti, più o meno salaci, sulle vi-cende che, la giornata appena tra-scorsa, suggerivano e dove Emilioteneva banco non rinunciando mai aparlare in italiano.

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SCUOLA 46 TERRALBA ieri & oggi

“La terra dove sono nata e dovela Coga Aresti mi ha ‘injanato’ nel-l’albero, prima che arrivassero i cin-golati a scacciare le pecore e i feni-cotteri, si chiamava Terras Abbas. Ilnome gliel’avevano messo i pastoriprotosardi nuragici dell’interno del-l’isola che venivano a svernare legreggi negli inverni freddi, quandonelle valli del Gennargentu, del Go-ceano, del Marghine e del Montifer-ru la neve per mesi si trasformava inghiaccio.”

“Qui continuo io, mi permetta,

tzia Nika,” intervenne Mr. Bloom.“Conosco bene la storia di TerrasAbbas per averla studiata per anniprima di decidermi a fare questoviaggio.”

Fai cumenti bolis”, si rassegnòla donna in nero levandosi le cuffiedagli orecchi e il fazzoletto dagliocchi.

“Terras Abbas” continuòAnthony “significa terre e acque.Ed erano proprio questi due ele-menti a caratterizzarne il paesaggio.Qui, in un territorio circoscritto tra

gli stagni di Marceddì e di Sassu e letorri nuragiche di Nuraxi Mannu eNuraxi Arbu, edificate a protezionedi S’Isca Manna, l’alveo naturaledel Rio Mogoro, viveva una popola-zione dalle antiche origini medio-rientali.

Acqua e cibo non mancavano:arselle e murici in abbondanza neglistagni, anguille e muggini, orate espigole, sparlotte grandi quanto ilpalmo di una mano; e poi uccelli:folaghe, anatre, germani reali, galli-nelle d’acqua e fenicotteri rosa,‘genti arrubia’ li chiamavano, genterossa, quando a migliaia invadevanogli stagni a far la concorrenza alla‘gente bianca’, gli arsellai che, chinia testa in giù sull’acqua e sedere alvento, come i fenicotteri, affondava-no le unghie nel fango delle lagunealla ricerca dei prelibati molluschi;e sulla terra ferma, nelle vaste radu-re disseminate tra stagni, paludi ecorsi d’acqua, sovrabbondavanopernici, lepri e conigli, che abilicacciatori scovavano tra ginepri erosmarini, ginestre e tamerici.

Qui, sui numerosi colli emer-

La Scuola Media “. Marcias”di Terralba ha realizzato un video,chiamato appunto Viaggio a Terras Abbas, che “rivisita” con lafantasia e le immagini gli albori della bonifica e dell’impatto

della stessa sul territorio terralbese. Il video, curato dal prof. G.Luca Mandis, prende in prestito alcune pagine del nuovo romanzo

in attesa di pubblicazione “La leggenda di Nika Pompongias di G. Paolo Salaris, e può essere visto sul sito della scuola

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dal romanzo “La leggenda di Nika Pompongias”di G. Paolo Salaris

“Viaggio a Terras Abbas”

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TERRALBA ieri & oggi 47 SCUOLA

genti dall’acqua, tra le dune di sabbia modellate dalvento di maestrale, prosperò la popolazione di TerrasAbbas. Con pali di leccio ben conficcati sul terreno sab-bioso e rami di ginepro intrecciati con canne e tifa, det-ta spadula, furono edificati decine e decine di villaggi.La tecnica costruttiva migliorò col tempo: le capanne difalasco, ‘barracas de fenu’, furono edificate su muri dipietra bassi e circolari; in seguito le erbe palustri lascia-rono il posto ai mattoni crudi di fango impastati col fie-no, i tetti furono resi impermeabili con tegole cotte neiforni a legna scavati sul terreno.

A Terras Abbas la popolazione cresceva e con essasi allargavano anche i campi arati, gli orti e soprattutto levigne. Al porto di Terras Abbas, chiamato Marceddì,(forse dal latino mar caeli, che significa mare celeste,per distinguersi dall’altro vicino Mar rubrum, mare ros-so, da cui il villaggio di Marrubiu) approdarono le navifenicie, poi quelle puniche, romane, iberiche, genovesi,inglesi e francesi, e ripartivano, cariche d’ossidiana nel-l’età più remota, poi di grano e di vino più recentemen-te. Quando i bastimenti erano troppo grossi, ancoravanoal largo e i cuponi, le grandi botti di vino, venivano sca-ricati in acqua e trascinati a galla fino alle navi, issati abordo e rivenduti in tutta Europa.

Ma le frequenti inondazioni dei fiumi Rio Mannu,Sitzerri e soprattutto Rio Mogoro, rigonfio delle acqueimpetuose dei rivi di Monte Arci, spazzavano via le casee costringevano gli abitanti a ricominciare tutto daccapo.Resistettero all’acqua, al tempo, alla peste e ai pirati delmare solamente i quattro villaggi di Ter, Mar, Ur e Arci.

Qualcuno pensò di porre rimedio alla violenzadelle acque ipotizzando prima una diga, per regolare il

corso del Rio Mogoro, poi una bonifica dell’intero ter-ritorio. Lo chiamavano…S’Abogau, l’Avvocato. Eral’Avvocato Felice Porcella.

Fu in una di quelle mattine trascorse all’ovile che sipresentò da noi un gruppo di giovani continentali. Conattrezzi vari incominciarono a misurare e picchettaretutt’intorno senza chiedere neppure permesso. Cantavail capomastro che li guidava, era lui Augusto, cantava edava ordini, quasi danzando a ritmo di walzer.

“Lega la lenza, pianta il picchettonella pendenza sotto quel mirto

legalo stretto tienilo drittotogli quel cisto che può disturbare.

Sopra il muretto passo col cingoloa mo’ di simbolo faccio il canalesu quei corbezzoli apro le stradesu per lo stagno giù fino al mare.

Su quello stormo di fenicotterifaccio ricoveri per gli animali

dove nidifican verdi realifaccio le stalle per i maiali.

Su quel cucuzzolo di forma conicacasa colonica edificherò

sulle vestigia di antichi popoliquelle necropoli profanerò.

“Sa Murangessa”

In alto da sinistra: Virginia MURA,Clara PORCU,Maria PORCEDDU,Giovanna ERASMO,Irma MURA,Franco FLORIS,Teresina MURA,Menuccia MURA,Delio ERASMO,Tonino SANNA,Gesuina ERASMO.

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POESIE 48 TERRALBA ieri & oggi

Sa Preghieradi Tziedda Maria Fanari

Gesusu e Mariami fazza cumpangiaNostra senora mia,

gloriosa e bellalucida e florida, arrosa nodida,de su paradisu de su coru miu

ti ci se fuida, nostra senora bella,de su celu sa stella,

sa stella colorada arrosa stimadade su paradisu, dei frori bellusu

chi funtis in sa gloria,in sa nostra memoria,

arrosa stimada cumenti u’gravellubellu e colorau de su coru miu

ti ci sesi andau.

Proi, proi.di Teresina Manca

Proi, proi, funtis lambrigas de oi,funtis lambrigas fui fui,funtis stiddius mius nuis.

Funtis lambrigas de illusioi coment’esti sa stagioni, prèa comenti u’idea candu beidi a cantilena.

Torru, torru a lambrigai.Ah, si podiu torrai.!.a su giogu de pipia,arri arri, ia ia, tottu lughi fiu cricchendi in sa campagna ripetendicanzois chenz’è daòris, che abi frori, frori.

Ah, si podiu torrai.!... A su giogu de pipia … Ah, t’hat bellus cuss’annus chenz’è mancu u’ingannu,tottu lughi fiu cricchendi, in sa campagna ripetendi, canzois chenz’è daòris,che abi frori, frori.

Cun larvas de meraviglia oia, e itta bella fiada sa vida cantu gioia mi giadiada, attendimi a puntillia arri arri, ia ia, chenz’è is lambrigas de oichi mi torranta proi, proi.

Su Poburudi Efisio Mannai

Poburu non cicchisi de fai richèsanon pensisti manku de migliorai.Si pagu provista teisi in ssa mesastai tranquillu e non disperisi mai.

Si pò fortùa bivisi a beccèsanon pensisti mancu a cosas de lassai.Bivi cuntentu de sa poburesalassa ‘curri tottu bènisi e dinai.

Lassa accurri tottu dinai e bènisino ti mortifichisti cichendu aumentu.Si bingias e tancas e palazzus no tèis,stai tranquillu e bividi cuntentu.

S’oru e s’argentu chi no du possìdisi,no invìdisti richèsas alenas,cca funti terrenas,e cosa de ssu munduche in nd‘unu segundupodisti mancai.

In dd’unu segundu torranta a niente,tancas palazzusutesorus imprusu.Non fazzasta abusupo’ cresci ssu tantie si ‘u mendicanti ti ciccada pàinno du trattisti de caj e inforas ddu lasisti, darettu non passistisenza de dd’agiudai.

Su bècciudi Efisio Mannai

Ccandu movi ssu libecciuno potzu navigàie po mei funti dannuscca in tempu de u’orapedru barca e arremus.

Ccandu movi ssu libecciui bellu muttetu mannusno potzu pru cantaiimmou cca seu becciu.

Po mei funti dannuscca in tempus de u’oraperdu barca e arremusimmou cca seu becciuno potzu pru cantaii bellu muttetu mannuse ki deu cantu ancorano m’ascutta pru nemus.

Il matto del Paese …

“Cheddu Còi”di Giuseppe Putzolu

Alto, slanciato natura l’ha fatto,ma senza cervello, è un povero matto.

Bello non è. Denti lunghi ha d’avanti, la bocca bavosa, gli altri mancanti.

Manca mai nei matrimoni né alle feste ricoperto da una misera veste: calzoni agli stinchi, in testa un berretto, giacca disfatta, camicia e colletto.

Din-don, din-don, lo chiaman per celia, ma una sassata ti suona la sveglia. Sputa improvviso ridendoti in faccia«padre cornuto, tua madre donnaccia!».

Mi è capitato, burlando per caso, un sasso passarmi a filo di naso.Questa storiella vi insegni coi fatti di non scherzare coi santi e coi matti.

Terralba belladi Giuseppe Putzolu

Racchiusa nella costa della Frasca, la bagna la laguna di Marceddì.Sormontata dall’Arquentu e dal Monte Arci, di Sé mostra Terralba la facciata. Da cornice le fan nuovi quartierida “Sa Ussedda”, “Moinu Mannu” a “Moineddu”, Salve Terralba-bella, “Torineddu”!

Caro mi torna al cuore il mio bel rione, dove son nato e fatti i primi passi, “Santu Triagus” dal nome di quel Santo. Mi passan per la mente gli altri siti In cui trascorsi infanzia e giovinezza,“Su grifoni ‘e Floris”e “Lacchiteddus”, da “Domus Beccias”, a “Sa Gruxi Manna”,da “Santu Luziferu”

NB - Le due poesie che seguono, sono giàstate pubblicate nel precedente numero 41della rivista senza il nome dell’Autore

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TERRALBA ieri & oggi 49 POESIE

a “Funtanedda”,“Gotoniusu”, “Pratzas Mannas” e “Pratzixeddas”,rimembranze che il tempo mai cancella.

Era pio il salutarsi della gente“Ave Maria” e, sovente, “Gesù Cristu”, “Andai cun Deus” e “Abarrai cun sa Mamma”.Si riuniva d’estate il vicinato,seduto in crocchio al fresco della sera, le vicende del Paese a commentare.Lavorava le vigne, e la campagnaSegnava la stagione coi suoi frutti.

Potessi, mio buon Dio, tornare indietro, rincorrere, fra zolle appena arate,il leprotto rimasto senza tana e l’allodola sfuggiti ai miei lazi,saltellare tra il verde del frumentoe cogliere deliziose margheriteda farne col papavero un mazzetto. Ritornare vorrei alla mia murera, nascosti tra i pampini del vigneto, a osservare il merlo nel proprio nido mentre cova i suoi ovetti delicati, con una voglia matta di toccarli.

Vano sperar, il tempo se n’è andato, troppo tardi, son solo desideri,non si può più tornare nel passato.

Rinascitadi Katia Marcias

Le tenebre si sono dileguate.Da una sorgente remotaun ruscello di luceha preso a scorrere.Si snoda in infiniti rivoliche alimentanoinsondabili profondità.Il chiarore destafiori appassiti cherigenerano corolle variopinte.Una nuova melodia vibracorde di relitti violini.Gli artigli che stringevanoil cuore allentanola morsa facendolo scivolarein una coppa di miele.Dal mare della solitudineriemerge il vascellodella mia animache riprende a navigaresospinto dal vento delle emozioniche cantano l’Io. Dalla terra bruciatarinasce un sogno.

Cuore umanodi Katia Marcias

Davanti all’Infinitoaccelera il suo battitoper raggiungere l’Estremo.Il movimento è così veloceche le forze cedono.Il cuore si cristallizzain un moto perennein una vibrante tensione

non raggiunge mai l’acme.La Razionalità è un labirintosenza uscita.Il cervello stella polarenon riesce ad indicare la via verso la Luce.L’essere sprofondanel desideriodi dissolversidi annullarsi.Tutto attorno divienedeserto l’unica cosache riempie è l’Io.

Occhi di Katia Marcias

Negli occhi il temporaleUno di quei temporaliestivi che fanno sobbalzare.Le nuvole che accarezzatedal sole andavano danzando.Per il cielo sospese da un leggero scirocco. Trovarmi improvvisamente immersa in quella tempesta mille brividi e ancora millee poi brividiincontrai quegli occhi quandouscita da una scatola ritornavo a brindare alla vita.

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SPORT 50 TERRALBA ieri & oggi

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MMMMUUUU RRRR AAAA&&&& BBBBRRRR OOOO VVVV EEEE LLLL LLLL IIII

INFISSI INTERNI ED ESTERNIMOBILI SU MISURACUCINE RUSTICHE

Via Millelire, 19 - Tel. 81464Terralba

Sardegna CV

In piedi da sinistra verso destra:Federico PUSCEDDU (Allena-tore), Davide LILLIU, Marcel-lo COLOMBU, Mattia FLO-RIS, Giacomo VACCA, Fabri-zio PINNA, Cristian ABIS,Marco PANI, Andrea PIRAS,Paolo ZOCCHEDDU, RenzoMEREU, Francesco LAI, Pao-lo TORE, Alessio PELLEGRI-NI.Accosciati:Marco CARTA, Davide SAN-NA, Cristian VINCI, MauroMURA, Alessandro CUCCU,Andrea ORRU’, Mauro RUG-GERO, Andrea ANEDDA.

Brillante piazzamento (sesti su ven-ti) dei bambini della Categoria“Pulcini” del Terralba Calcio, al tor-neo nazionale FEPAS svoltosi aMontecatini Terme. Da rimarcareche Massimiliano Pili è stato sele-zionato per la squadra nazionale chea settembre incontrerà la Croazia.Questi i bambini che hanno parteci-pato al torneo: Daniele BENVE-NUTI,Alessandro LORU,AndreaLIVERANI, Andrea MASALA,Gianluca TRINCAS, Massimilia-no PILI (cap.),Alessandro DEID-DA, Michael OGNO, FedericoLOI, Francesco COA, Simone A-RANGINO, Davide FRONGIA,Federico BIANCU. Assenti al tor-neo: Nicola TUVERI, Luca ON-NIS, e Nicola DESSI’.

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TERRALBA ieri & oggi 51 SPORT

Che fra la tifoseria fosse riesplosol’entusiasmo non c’era proprio alcundubbio, perché in tutto il campionatol’incitamento dei supporters è statocostante. Ma la bella festa di mezza e-state organizzata dalla Società nelcampo di Narbonis, è stata una splen-dida conferma di quanto la squadra,allenata da Fadda, abbia riacceso la

passione tra i tifosi del Terralbese. In-fatti, oltre mille persone, hanno parte-cipato alla cena per raccogliere fondiper la Società.

Il Presidente Tonio Mura, arteficedel rilancio del calcio Terralbese, con-ferma tutto l’impegno per allestire u-na squadra competitiva per il prossi-mo torneo di Eccellenza che vede in

lizza tante agguerrite compagini.Sul fronte dirigenziale c’è da rile-

vare il positivo ingresso di nuovi soci,mentre alla carica di Vice Presidente,Eugenio Figus, verrà affiancato daTonio Corda da oltre 25 anni impe-gnato nella Società Terralbese.

Questa la rosa dei giocatori che ha trionfato nel torneodi promozione: Andrea Sanna, Antonio Lai, MicheleMurgia, Angelo Sperandìo, Andrea Garau, CristianSurano, Maurizio Nulchis, Giovanni Ruggiu, Gior-gio Vacca, Nicola Muntoni, Danilo Ledda, RenatoFalqui, Tommy Lai, Fabio Surano, Andrea Giorda-no, Riccardo Caria, Antonello Atza, Gianluca Serra,Gabriele Piras. Allenatore Vincenzo Fadda, prepara-tore atletico Mauro Marras, massaggiatore MarioMelis.Coordinatore settore giovanile: Giorgio Frongia. Alle-

natori: Giovanni Biancu, Antonello Piras, Franco Pi-ras e Mauro Serra.Questo il nuovo organico della società: presidente To-nio Mura, vicepresidenti Tonio Corda ed Eugenio Fi-gus, segretario Domenico Flagiello, consiglieri: CarloLombardo, Marco Lilliu, Angelino Contini, LuigiSerra, Rinaldo Melis, Dino Melis, Massimo Manca,Giuseppe Scanu, Francesco Manca, Stefano Volpe,Rossella Dessì, Roberto Biancu, Giancarlo Turnu,Antonio Biancu, Mariano Littera, Antonio Piras,Giampaolo Pibi, Andrea Melis, Cristian Atzei.

Il Terralba conquista l’Eccellenzae ritorna nell’elite del calcio isolano

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ANAGRAFE CITTADINA 56 TERRALBA ieri & oggi

Auguri ai

Neonati

e ai loro

Genitori

Nati dal 1 gennaio

al 30 giugno

2007

COGNOME E NOME LUOGO DATA DI NASCITA

ALBIERO LETIZIA ORISTANO 20.05.2007BIANCU ALESSIO ORISTANO 05.03.2007BRANCA CHANTAL ORISTANO 09.06.2007 CARVONE MARTINA ORISTANO 30.01.2007CASU ALESSANDRO ORISTANO 12.05.2007CICU ISABEL ORISTANO 20.02.2007 CORRIAS CHIARA OLBIA 19.01.2007 CUCCU FRANCESCO ORISTANO 24.04.2007DESSI’ RICCARDO SAN GAVINO M.le 05.04.2007FEDORCENKO NICOLA WASSILI ORISTANO 23.05.2007 GHIANI MICHELE ORISTANO 24.05.2007KARIM BRAHIM CAGLIARI 10.04.2007LISCI ANGELICA ORISTANO 05.02.2007LIVERANI CLAUDIA ORISTANO 26.03.2007 MANZATO LORENZO ORISTANO 23.03.2007 MARCIAS NICOLA ORISTANO 23.02.2007 MARTIS MANUEL EMILIO ORISTANO 21.06.2007 MEDDA CHIARA SAN GAVINO M.le 17.01.2007 MEREU MIRIAM ORISTANO 09.01.2007 MILANOVIC MICHELE ORISTANO 09.03.2007MOULABBI AFAF LETIZIA ORISTANO 20.02.2007MUNTONI MARTINA ORISTANO 17.06.2007MURA GAIA ORISTANO 08.02.2007MUSIO GIULIA ORISTANO 25.05.2007OBINU RITA ORISTANO 29.03.2007ONANO ALESSIO ORISTANO 03.04.2007ORRU’ AURORA ORISTANO 06.02.2007PALA ELISA CAGLIARI 21.03.2007PALA ROBERTO ORISTANO 11.02.2007PEDDIS DAVIDE ORISTANO 17.02.2007PELLEGRINI CRISTIAN ORISTANO 24.02.2007PINNA CRISTIANO ORISTANO 24.06.2007PIREDDU MICHELE CAGLIARI 23.03.2007PITTONI FRANCESCO ORISTANO 17.01.2007SERRA GABRIELE CAGLIARI 23.12.2006SIDDI LAURA ORISTANO 11.01.2007SIDDI RAFFAELE CAGLIARI 26.04.2007SORU GIULIA ORISTANO 29.05.2007SPANU ALESSIA ORISTANO 22.03.2007TUVERI ALESSIO ORISTANO 30.01.2007URRACI MARTINA ORISTANO 07.06.2007ZEDDA AMBRA FLORA V. ORISTANO 07.06.2007ZEDDA AURORA SAN GAVINO M.le 16.02.2007ZUCCA GAIA ORISTANO 25.06.2007ZUCCA MARTA ORISTANO 19.04.2007

Si ringrazia della colla-borazione fornitaci perla compilazione dellePagine dell’Anagrafecittadina l’Ufficio Ana-grafe del Comune diTerralba.

OREFICERIALABORATORIO ORAFO

PUGGIONILEONARDO

VIA NAZIONALE, 106TEL. 0783/83363

TERRALBA

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TERRALBA ieri & oggi 57 ANAGRAFE CITTADINA

NOZZE D’ARGENTOdal 1 gennaio al 30 giugno 2007

25 ANNI DIMATRIMONIOAuguri a

Luciano e Patrizia

Mario e Cinzia

Gianni e Rimedia

Livio e Veneranda

Alfredo e Antonella

Silvio e Susanna

Antonello e Rimedia

Fausto e Vanna

Luciano e Bonaria

Claudio e Rita

Giampietro e Roberta

Carlo e Antonia

Antonio e Maria Paola

Mariano e Pasqualina

Giuseppe e Ivana

Francesco e Lucia

1977 - Festa dell’Unità foto A. Deriu

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ANAGRAFE CITTADINA 58 TERRALBA ieri & oggi

NOZZE D’OROdal 1 gennaio al 30 giugno 200750 ANNI DIMATRIMONIOAuguri a

Pietro MURA e Chiara ARGIOLAS Erminio COLOMBU e Maria SCANUGiovanni SERPI e Maria ABISBattista MURA e Maria CORONAGiovanni ATZORI e Augusta PEDDISGino PIRAS e Anna GRANIEROGesuino BIANCU e Gesuina URRUPaolo ORRU’ e Erminia PERRAAlfredoLILLIU e Claris Lilliana C. D’AMICOFelice ARAMU e Emma ATZORINereo BORDIGNON e Bertilla Lucia BORSATO

Auguri per 50 annidi matrimonio

Gesuino Cadelanoe Amelia Argiolas

sposati il 13/07/1957

1953 MarceddiOlga Loi, Giuseppe Garau, Olga Pilloni, Errinia Marcias,Teresina Melis, Vitalia Pilloni, Maria Martis, Felice Loi.

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TERRALBA ieri & oggi 59 ANAGRAFE CITTADINA

Ci

hanno

lasciato

Elencodecedutiperiodo

dal

1 Gennaio

al 30Giugno

2007

ABIS SILVIO TERRALBA 04.01.1939 15.03.2007ANGIUS CLAUDIO TERRALBA 05.03.1930 12.01.2007ARESTI GIOVANNI FRANC. TERRALBA 23.12.1946 21.02.2007ARGIOLAS MARIO CAGLIARI 20.03.1959 02.05.2007AROFFU PIERLUIGI ORISTANO 05.02.1980 01.05.2007ATZEI LUIGI TERRALBA 18.03.1947 21.02.2007ATZORI FILOMENA TERRALBA 23.03.1929 06.04.2007CARTA EFISIO ARBUS 11.03.1912 02.03.2007CARTA RITA IGLESIAS 12.01.1952 03.02.2007CATENACCI FLORA ROMA 29.03.1931 22.02.2007CONI ANTONIO TERRALBA 03.06.1950 02.06.2007CORDA ALESSIO ORISTANO 18.07.1981 02.06.2007CORDA ANDREA ARBUS 12.02.1939 15.02.2007CORDA REMIGIO FURTEI 13.12.1929 15.01.2007DEIAS NATALINA GIOV. SIAMANNA 24.12.1928 09.02.2007DEIDDA ANNA MARIA TERRALBA 10.08.1924 01.06.2007DESSI’ GESUINO TERRALBA 13.06.1918 06.01.2007ESPIS PRIAMA TERRALBA 23.01.1932 22.05.2007GHIANI CORNELIA TERRALBA 12.12.1914 06.01.2007LAI DEFENZINA TERRALBA 29.12.1914 13.04.2007LOI ARMIDA TERRALBA 18.01.1914 31.12.2007MARTIS IGNAZIO TERRALBA 02.04.1933 21.04.2007MELIS ENEA TERRALBA 06.09.1930 10.04.2007MELIS HAIDEE BENIGNA TERRALBA 13.09.1931 26.05.2007MELIS LUIGI TERRALBA 14.12.1937 07.05.2007MELIS MARGHERITA TERRALBA 04.02.1930 25.06.2007MELONI FELICE TERRALBA 20.03.1947 09.01.2007MUCCELLI GIUSEPPE QUARTU S.E. 17.07.1929 06.02.2007MURRU GIUSEPPA TERRALBA 11.10.1915 12.04.2007NOVARESE GIUSEPPE TORINO 25.11.1930 31.05.2007PADERI ANTONIO GUSPINI 02.09.1914 27.05.2007PANI GESUINO TERRALBA 19.02.1938 24.04.2007PANI SILVIA TERRALBA 25.12.1922 14.02.2007PAU ANGELO TERRALBA 09.09.1924 30.01.2007PIANO LUIGI TERRALBA 07.04.1928 25.12.2006PILLONI LIVIO TERRALBA 01.03.1932 31.01.2007PINNA BENIAMINO URAS 26.07.1926 11.05.2007PINNA CARLO TERRALBA 07.02.1915 14.02.2007PIRAS GENESIO TERRALBA 19.05.1914 27.03.2007PIRAS LUCINA TERRALBA 23.09.1941 31.05.2007PIRAS SEVERINO TERRALBA 05.03.1921 17.03.2007PIRAS SOFIA AGRIGENTO 11.02.1922 06.06.2007PORCEDDU FELICE TERRALBA 23.04.1902 07.01.2007PUTZOLU FELICE TERRALBA 13.09.1929 01.01.2007PUTZOLU MARISA TERRALBA 03.09.1938 13.12.2006SCINTU VERONICA VIRGINIA MARRUBIU 30.01.1924 01.04.2007SELIS LETIZIA TERRALBA 17.06.1911 15.01.2007SERRA EMILIO TERRALBA 05.01.1923 30.06.2007SERRA GESUINO TERRALBA 02.09.1923 25.04.2007SERRA GUIDO TERRALBA 02.06.1934 24.03.2007SPANU DARIO TERRALBA 08.01.1942 19.04.2007TALLORU DINO TERRALBA 10.08.1920 14.04.2007TESSARI CLORINDA ARBOREA 03.06.1935 30.04.2007USAI RINALDO TERRALBA 25.04.1930 29.03.2007ZUCCA LUISELLA VILLAURBANNA 30.03.1958 27.05.2007ZURRU DELFINA PABILLONIS 10.04.1935 12.06.2007

COGNOME LUOGO DATA DATAE NOME NASCITA NASCITA MORTE

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2^ Elementare 1962

In alto da sinistra: Prima fila: Michelangelo SCARPA,Gino LOI, Antonio MUNTONI, I-gnazio SERRA, Eusebio LILLIU,Roberto MANNAI, Vinicio VAC-CA, Francesco COSTANZO, Mar-cello TUVERI, Marco TOCCO,Luigi PINNA, Pinuccio TRANZA;Seconda fila: Felice PORCELLA,Antonio PORCU, Sandro PINNA,Marcello VARGIU, Marcello SER-RA, Gianni CASU, Franco PINNA,Giorgio PEDDIS;Terza fila: Claudio ORRU’, G.Pao-lo MUNTONI, Marcello MURA,Renzo SERRA, Franco PIANU,Antonio PIANU, Brunello STERI,P.Paolo PORCEDDU, GiorgioMANNAI, Giuliano MURA.

1957Gruppo Muntoni

da sinistra: Lucio CORRIAS,Efisio NOCCO,Francesco MURA,Giovanni MURGIA,Lucio ORRU,Emilio MURA

GRUPPO DI TIFOSI CON GIOCATORI DEL

TERRALBA CALCIOMETA’ ANNI 50 – CAMPO SPORTIVO

DOMUS BECCIAS

1 Fila: Rodolfo CORONA,Orazio ATZORI,Felice MANCA, DESSI’,Erasmo ABIS, Gianni CABIANCA. 2 Fila: Emilio CORONA,Osvaldo PEDDIS,Enzo CARTA, Silvano PANI,Rinaldo USAI,Angelino CORONA,Lucio MURA. 3 Fila: Emilio PODDA,Carletto SCHINTU.

foto P. Loi

foto A. Deriu

foto A. Deriu

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In alto da sinistra:Prima fila: Debora TUVERI, Marzia MARCIAS, Serena ARGIOLAS, Gianni LILLIU, Daniele ZANDA, Davide CO-RONA, Diacono STATZU, Melissa MICHELUTTI, Roberta DESSALVI, Francesca ZUCCA, Simone MELIS, AndreaANEDDA;Seconda fila: Andrea MURGIA, Eleonora BOCCO, Nicola PORCELLA, Francesca MANCA, Pierpaolo ARAMU, Va-lentina ANDREOTTI, Silvia MURA, Nicola PILI, Federico CARTA, Gianmarco RUGGERI, Efisio TOCCO;Terza fila: Alessia PODDA, Stefania SCANU, Paolo ZOCCHEDDU, Claudia PIRINA, Silvia DEMONTIS, AngeloMOCCI, Sascia ATZORI, Simone VARGIU;Quarta fila: Erika SIMBULA, Barbara LOBINA, Serena LOI, Barbara PUXEDDU, Andrea MURA, Davide SANNA,Mattia FLORIS, Paolo CORRIAS, Andrea PIRAS, Marcello CORRIAS, Sendy COLOMBU, Taja SCANU, AntonioPIANTI.

foto M. Frattini

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Prima fila in ginocchio: Andrea LILLIU, Sandro ANGIUS, Sandro PILLONI, Sandro PILI, Roberto ME-LONI, Davide LOI, Stefano DEMONTIS, Andrea MURA, Davide DEMONTIS, Mauro MURA;Seconda fila: Efisio MELIS, Monica ARAMU, Loredana SORU, Donatella ANGIUS, Anna Rita BIANCU,Marta LAI, Roberta BIANCU, Elisabetta MANIS, Sandra LAI, Daniela PUTZOLU, Ornella PIRAS, Ca-rolina SIDDI, Rosalia TEOTTO, Maria Carmela MARRAS, Cecilia CARTA, CASU, Ignazia MELIS, PaolaOLIA;Terza fila: Vincenzo TOCCO, Sandro PIRAS, Luigi USAI, Antonio PIANU, Martino PIANTI, Roberto CA-BRAS, Aldo BIANCU, Francesco ROSAS, Elisabetta MURA, Enrica CARTA, Rita ARIU, Lorella SCALAS,Alessandra ZUCCA.

LA FESTA DEI QUARANTENNI CLASSE 1967 foto M. Frattini

Chi volessepresentarela propria

tesi di laurea suTerralba ieri & oggi

può rivolgersialla redazione

TERRALBAieri & oggi

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Prima fila in alto: Pietro LILLIU, G.Paolo SCARPA, Bernardo TOCCO, Giuseppe TRANZA, Antonella SERRA, PaoloPIA, Corrado CORRIAS, Marcello SPIGA, Bruno LILLIU, Brunello STERI, Rosaria GIGLIO, Andrea CUCCU, An-drea ARGIOLAS, Giuliano CARTA, Rita MELIS; Seconda fila: Gesuino LOI, Antonello LILLIU, Pier Luigi OBINU, Gesuino BIANCU, Efisio PIANTI, Teresina MAN-CA, Battistina CAPPAI, Beatrice TALLORU, Ignazio SERRA, Livio SPANU, Efisia COLOMBU, Luciano CADELA-NO, Carlo CARTA, Antonella PALA, Franca ABIS, Marcello TUVERI, Franco SCARPA;Terza Fila: Carmina SERRA, Teresina MELIS, Delia PUDDU, Anna Paola TALLORU, Vittorio PANI, Lorenzo OGNO,Anna BOSCARATTO, Caterina FRAU, Marcella VARGIU, Renzo TUVERI, Ivana MELIS, Sabina LAI, Giuliano MU-RA, Gabriele PODDA;Quarta fila: Franco ARAMU, Anna MARIANI, Carla ARTUDI, Ottavio PIRAS, Paolo MUNTONI, Luisa ARDU, Gio-vanni Battista SERRU, Ferdinando CARTA, Franco MURA, Paolo PORCEDDU, Stefano ARAMU, Carlo CABRASA,Aldo ATZORI, Cecilia ARGIOLAS, Elisabetta VARGIU, Luisanna MEDDA, Marco CHERCHI, Marcella PANI, RitaLILLIU, Modesto LOCHE.

LA FESTA DEI CINQUANTENNI CLASSE 1956 foto M. Frattini

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Il sapore del mare 3a edizioneTerralba Sabato 1 Settembre 2007 - Piazza Libertà

Il sapore del mare 3a edizionedi A.S. - C.D.

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