Date post: | 08-Mar-2016 |
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Tesina Esame 3°Media 2011/12
• Storia
La storia dei paesi dell' America meridionale è stata caratterizzata da frequenti colpi di
stato dove le ricchissime e corrotte minoranze che formano le classi dirigenti si sono
spesso appoggiate a dittature militari per reprimere le richieste dei poveri. I più
deboli, come gli Indios in Amazzonia o i discendenti degli schiavi in Brasile sono stati
anche i più sfruttati. Spesso i gruppi di oppositori venivano spinti alla clandestinità e
alla guerriglia. La scarsa stabilità politica, l'influenza esercitata sui regimi politici dalle
grandi società multinazionali che sfruttano le miniere e le piantagioni, la debolezza
delle tradizioni democratiche: sono state queste le ragioni che hanno rallentato o
impedito lo sviluppo sociale ed economico dei paesi Sudamericani. Due su tutti
meritano un’ attenzione particolare: Cile e Argentina. In Cile, nel 1970, il socialista
Salvador Allende venne eletto presidente e iniziò una politica di vaste riforme sociali.
Ci fu subito la reazione dei grandi proprietari terrieri che, sostenuti da società
statunitensi e insieme all’ esercito, sostennero un colpo di stato nel quale venne
ucciso Allende e salì al potere fino al 1988 Augusto Pinochet. In Argentina invece,
dopo il lungo governo di Juan Domingo Peron, nel 1976 un colpo di stato instaurò una
dittatura militare: migliaia di oppositori vennero uccisi e fatti sparire (i
desaparecidos). Nel 1982 l’ Argentina combatté contro l’ Inghilterra per le minuscole
isole Falkland e venne sconfitta: a quel punto si torno ad un governo democratico che
dovette combattere con una difficilissima situazione economica. Anche in Brasile,
come Argentina e Cile, nel XX secolo si sono alternati governi autoritari e democratici.
Infatti nel 1964 i militari assunsero il potere con un colpo di stato, furono cancellati i
diritti Civili e fu proibita l’ organizzazione di sindacati e partiti. Solo nel 1985 si riuscì a
tornare ai diritti civile ed il Brasile, 3 anni dopo nel 1988, riuscì a darsi una nuova
costituzione.
Geografia
Negl’ ultimi anni il Brasile, disponendo di immense risorse, è stato portato da un
rapido sviluppo industriale tra i dieci paesi più industrializzati al mondo e agli inizi del
XXI secolo proprio per questo è entrato a far parte dei paesi BRICS (di cui fanno parte,
oltre al Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica di cui le rispettive iniziali formano la
parola B-R-I-C-S). L’ economia è basata su un’ agricoltura quasi interamente di
piantagione che produce prodotti d’ esportazione come caffè, cotone canne da
zucchero…; poi tra le risorse ci sono i legnami pregiati come il caucciù, la carnauba e
alcune essenze utilizzate nell’ industria. Proprio l’ industria, come detto prima, ha
avuto un ruolo importante nella crescita del paese soprattutto nel campo
metallurgico, siderurgico e meccanico. L’ attività industriale, però, non sarebbe mai
decollata senza l’ aiuto di un ricco sottosuolo che le ha fornito grandi quantità di
ferro, bauxite, oro, diamanti, uranio, petrolio e gas naturali. Nel Terziario un posto di
primo piano è occupato dal turismo, mentre la conformazione del territorio sfavorisce
le vie di comunicazione. Il Brasile, con un estensione di oltre 8,5 milioni di km², è il più
grande stato sudamericano ed il suo territorio si può suddividere in 2 zone: il
Bassopiano Amazzonico e l’ Altopiano del Brasile. La prima zona è formata da un’
immensa pianura formata dal bacino del Rio delle Amazzoni ed occupa un terzo del
paese, la seconda comprende una serie di alte terre di antica origine, solcate da
fratture e interrotte da cime più elevate: il monte più elevato è il Pico da Bandeira che
tocca i 2890 m. Il paese è ricco d’ acque: pensate che solo nel Rio delle Amazzoni
confluiscono oltre mille affluenti che formano una rete fluviale in gran parte
navigabile e per questo la regione offre un gran potenziale idroelettrico. Il clima è
equatoriale: è tropicale sulla costa e semiarido nell’ entroterra.
Tecnica
Come detto prima il Brasile offre un gran potenziale idroelettrico. Ma cos’ è e in
cosa consiste l’ energia idroelettrica? L’ energia idroelettrica è una fonte di energia
rinnovabile con cui si trasforma l’ energia meccanica dell’ acqua corrente in energia
elettrica. Nelle centrali idroelettriche viene sfruttato il movimento prodotto dalla
caduta di grandi masse d’ acqua . Per avere a disposizione quest’ ultime si
costruiscono, ostruendo il corso di fiumi o torrenti, dighe di sbarramento formando
così dei bacini artificiali. Da questi bacini l’ acqua viene immessa, attraverso dei
canali di derivazione, nelle condotte forzate. Da qui l’ acqua uscirà a valle dopo
aver percorso alcune centinaia di metri azionando, con la forte pressione e velocità
ottenuta, le pale di una turbina che azionerà un potente alternatore (o dinamo)
che genererà energia elettrica.
Scienze
Parlando di energia in generale si può dire che è la capacità di svolgere un lavoro, la
sua unità di misura è il joule (j) anche se spesso al posto dei joule vengono usate le
calorie (cal). 1 caloria è definita come la quantità di calore che serve per innalzare
di un grado la temperatura di 1 grammo di acqua distillata (più precisamente da
14,5 °C a 15,5 °C). Esistono varie forme di energia: le principali sono l’ energia
potenziale e l’ energia cinetica; la loro somma è l’ energia meccanica. L’ energia
potenziale di un corpo dipende strettamente dalla posizione di esso, in particolare
l’ energia potenziale gravitazionale dipende dall’ altezza del corpo ; la sua formula
è: Ep= m (massa) X g(accel. Gravitazionale: 9.8 m/s²) X h (altezza). L’ energia
cinetica invece dipende dal movimento del corpo ed è legata alla sua massa e alla
velocità; la sua formula è 1/2 X m X v². Per osservare come l’ energia potenziale si
trasforma in energia cinetica un esempio pratico è il pendolo: è semplicemente
costituito da una sfera attaccata ad una cordicella fissata a un perno. Quando la
sfera è nella posizione più alta e sta per tornare indietro l’ energia potenziale è
massima e quella cinetica nulla perché la sfera è ferma finché non torna indietro e
riacquista l’ energia cinetica (massima quando è perpendicolare al suolo e nulla la
potenziale). Ma l’ energia si può distruggere? A questa domanda ci rispondono gli
scienziati enunciando il principio di conservazione dell’ energia, cioè che l’ energia
non può essere né creata né distrutta ma solo trasformata.
Musica
Tornando a parlare del Brasile, gli strumenti musicali che più lo caratterizzano sono la
Cuica, tamburo spesso utilizzato nella samba brasiliana, la Conga , tamburo usato
nella musica latino – americana che ha avuto origine in brasile e il Bongos, un altro
tamburo brasiliano. Tutti questi strumenti fanno parte della famiglia delle percussioni
che si dividono in due gruppi: i membranofoni (o tamburi), che suonano per mezzo
della percussione di una membrana, e gli idiofoni che suonano mediante la vibrazione
di tutto il corpo. I membranofoni sono composti da un telaio , o fusto, e da una
membrana tesa su di esso. Le differenze vanno ricercate nel materiale di costruzione
della membrana (pelle d’ animale, fibre vegetali, plastica) e del fusto (legno,
terracotta, metallo, resine sintetiche). Importante è anche la forma del fusto che può
essere a calice, a tronco di cono, a cilindro, a tazza, a botte e a cornice. Diverso è
anche il modo in cui le membrane vengono fatte vibrare: possono essere infatti
percosse o sfregate direttamente dalle mani del musicista o per mezzo di battenti. I
membranofoni principali sono i timpani (a intonazione determinata cioè con varie
note), il tamburo rullante, la grancassa e il tamburello (quest’ ultimi sono a
intonazione indeterminata). Anche la batteria ,che è un insieme di strumenti, utilizza
dei membranofoni; è composta da: una grancassa, una cassa rullante (floor-tom), una
coppia di tamburi (tom-tom) ed infine da dei piatti sospesi (cymbals) e da una coppia
di piatti sovrapposti (hi-hat). Quest’ ultimi due fanno parte degli idiofoni, strumenti a
vibrazione globale. Sono moltissimi e ce ne sono sia a intonazione determinata (come
lo xilofono e la marimba, il vibrafono, le campane tubolari e la celesta), sia a
intonazione indeterminata che sono la maggior parte (come il gong, il tam-tam, il
triangolo, i piatti e così via…). Le percussioni sono usate anche nell’ orchestra: dei
membranofoni si usano per lo più i timpani e a scopo ritmico la grancassa, il tamburo
rullante e il tamburello. Degli idiofoni ne vengono usati molti e possono variare come
il triangolo, il tam-tam, il gong ma anche le castagnette e sonagli di vario tipo come le
maracas, la frusta e tanti altri ancora.
• Italiano
In Brasile poi ha vissuto per un paio di anni un grande poeta italiano: Giuseppe
Ungaretti. Ungaretti nacque nel 1888 ad Alessandria d’ Egitto dove la famiglia era
emigrata. Compiuti gli studi superiori nel 1912 si trasferì a Parigi dove si iscrisse all’
Università della Sorbona; lì entrò in contatto con i maggiori artisti e intellettuali del
tempo. Nel 1914 tornò in Italia e allo scoppio della guerra si arruolò in qualità di
soldato semplice sul fronte del Carso. Gli anni a seguire furono caratterizzati da
numerosi viaggi e da una permanenza a proprio a São Paulo (Brasile) come docente
dell’ Università. Tornò in Italia nel 1942 e ottenne la cattedra all’ Università di
Letteratura Moderna di Roma. Era un esponente della poesia ermetica e la sua poesia
era definita “pura” perché è contraddistinta da uno stretto legame con l’ esperienza
biografica e dal bisogno di esprimersi in maniera autentica. Una delle poesie più
importanti è la “Veglia”: opera costruita come un diario in cui il poeta annota le
emozioni e le riflessioni che esprimono la coscienza dell’ orrore della guerra. In questa
poesia quindi Ungaretti racconta la dolorosa esperienza passata da lui sul Carso, in
particolare un evento terribile accaduto nella notte del 23 dicembre 1915, cioè un’
intera nottata passata tra neve, fango e accasciato affianco ad un compagno morto; a
quel punto si sentì talmente attaccato alla vita che cominciò a scrivere lettere d’
amore. La metrica di questo componimento è a versi liberi, cioè senza regole precise:
nei primi due versi e nei ultimi 3 è presente l’ allitterazione della T considerata lettera
forte e ai V.V. 8 - 12 è presente la sinestesia (cioè l’ affiancamento di due elementi
opposti) fra tatto e udito. Altre poesie molto famose di Ungaretti sono “Soldati” e
“Fratelli” che fanno parte della raccolta “Allegria” del 1931, poi “Allegria di Naufragi”
(del 1916), “Il dolore” (del 1947) ed infine nel 1966 pubblicò una raccolta intitolata
“Vita d’ un uomo” che sarebbe la raccolta di tutte le sue opere in un solo libro. Morì a
Milano nel 1970.
Francese
La lingua parlata dai brasiliani è il portoghese poiché il brasile fu colonizzato dal
portogallo. Ma non tutti gli stati sudamericani parlano la stessa lingua, difatti certi stati
o arcipelaghi colonizzati dalla Francia sono di lingua francofona come la Guyana o le
Antille Francesi o, al di fuori dell’ America, la nuova caledonia, la Polinesia, il principato
di Monaco ma anche in Italia stessa come in Valle d’ Aosta. Mais qu’est-ce que la
francophonie? La francophonie est l’ ensemble des Etats qui utilisent le français et qui se
reconnaissent membres de cette communauté de culture et d’ historie. Le français reste
present aussi en Afrique noire et a gardé ses positions dans le monde arabe (Maghreb).
Le maghreb est la région d’ Afrique du Nord qui se trove entre la Mer Méditerranée, le
Sahara et l’ océan Atlantique. Le Maghreb comprend aujourd’hui le Maroc, la Tunisie, l’
Algerie, la Mauritanie, le territoire du Sahara occidental et l’ ensemble de la Libye.
Céline Ramsauer en 2009, comme un hommage, à la Francophonie a écrit une chanson
qui est intitulé "Ensemble". Plus qu’une chanson, il s’agit d’une composition offerte aux
jeunes artistes francophones pour qu’ils se l’approprient et l’interprètent aux rythmes
de leur culture. C’est aussi un appel à renforcer les liens entre les différents pays.
• Inglese
In Brasile però non si parla solo il portoghese: infatti la presenza di Indios in Amazzonia
determina anche la presenza di idiomi amerindi fra le lingue parlate. Popolazioni
indigene non sono presenti solo in Brasile ma anche negli Stati Uniti in un area chiamata
“The Great Plains”. The Great Plains is a Large Prairie in the United States and Canada,
east of the Rocky Mountains. Canadians call the area the “Prairies”. Today it is an
important agricultural area, producing a lot of wheat and sunflowers. For thousands of
years the Native People inhabited the Great Plains. They were nomadic and moved their
tents, called “tepee” from place to place following the bison. They lived close to nature
but they also enjoyed sports such as running and horse racing. They had a strong sense
of loyalty. The men and boys went hunting and the women looked after the home and
children and often made the tepee. Their existence on the Central Plain depend on the
presence of the bison. They ate the meat and used the skins to make clothes and
tents. They made blankets from the wool and tools from the bones. They even used the
dung – there weren’t’ t many trees on the plains so it was burnt on fires instead of
wood. They cut buffalo meat into thin slices and dried it in the sun for food in thewinter.
Il surrealismo Il disegno che ho rappresentato è una rielaborazione dell’ opera di René Magritte (1898 –
1967) e si intitola “Volo di Colomba”. È un opera surrealista, dal francese “surrealité”, cioè
realtà superiore ed è un movimento letterario e artistico che ha rivalutato la parte
irrazionale dell’ uomo, cioè il mondo dei sogni. La sua idea base era quella di considerare
la dimensione dei sogni come una caratteristica fondamentale della natura umana. Nel
1924 il poeta André Breton pubblicò un manifesto dichiarando: “Il surrealismo deve
esprimere il pensiero immediato; senza il controllo della ragione, un modo per registrare
ogni palpito interiore”. I principali esponenti furono: il belga René Magritte (1893 – 1967),
lo spagnolo Salvador Dalì (1904 – 1989) e lo spagnolo Joan Mirò (1893 – 1983).
René Magritte
René Magritte nacque nel 1898 a Lessines, dopo vari trasferimenti con la famiglia, nel
1916 si iscrive all’ Accademia delle Belle Arti di Bruxelles dove si trasferì. Nel 1919 espose
la sua prima tela e 3 anni dopo si sposò con Georgette Berger. La sua carriera da pittore
cominciò assimilando le tecniche futuriste e cubiste, anche se il suo periodo di massimo
splendore fu dal 1926 in poi quando conobbe André Breton, esponente del surrealismo.
Questa esperienza lo colpì al punto da affermare :”i miei occhi hanno visto il pensiero per
la prima volta”. Il surrealismo di Magritte non si rifà esclusivamente all’ inconscio o al
sogno, infatti i suoi dipinti sono estremamente lucidi e razionali. Sembra che dica di fare
attenzione perché non tutto quello che è verosimile è vero (Volo di Gabbiana). Il mondo
di Magritte è poetico e lieve in cui le immagini sono molto descrittive e curate. Morì nel
1967 a Bruxelles per un misterioso tumore al pancreas.
La tecnica: le matite colorate.
La tecnica che ho utilizzato per realizzare la mia elaborazione dell’ opera di Magritte è
stata effettuata con le matite colorate. Oggi sono in commercio quelle prodotte con colori
sintetici trattati industrialmente. La mina colorata è normalmente inglobata nel
contenitore di legno esagonale o circolare. Esistono matite colorate acquerellabili:
bagnando la punta si ottengono effetti simili a quelli ottenuti con gli acquerelli. Le matite
colorate sono piuttosto delicate: bisogna evitare di farle cadere a terra o di sottoporle a
violenti urti che potrebbero spezzare la mina all’ interno. Un disegno realizzato con le
matite colorate va conservato utilizzando un fissatore spray per evitare che si creino aloni
o macchie indesiderate. Anche il supporto usato è molto importante per il risultato della
colorazione: un foglio liscio permetterà di ottenere un tratto preciso e particolareggiato,
su un foglio ruvido , invece, si otterrà u tratto granuloso e più corposo. I colori delle matite
non sono mescolabili prima della loro stesura, di conseguenza tutte le sfumature cercate
devono essere realizzate sulla carta. Ombreggiare due colori uno sull’ altro è un buon
procedimento per mescolare due tinte e creare nuovi colori. Un’ altra tecnica per
mescolare i colori è quella del tratteggio, incrociando i segni e mettendo un colore sull’
altro, si possono inoltre affiancare tanti punti fra loro.