Modelli di apprendimento cooperativo: organizzare e gestire gruppi
di apprendimento in reteIndicatori di qualità
dell’integrazione
Fattori di inclusione
Condividere il senso dell’integrazione
“In Italia, negli ultimi trent’anni abbiamo percorso, nella scuola,
alcuni piccoli passi verso l’integrazione, con ottimi livelli di
inserimento, ma con deboli soglie di inclusione”
FIORINO TESSARO– www.univirtual.it –
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INTEGRAZIONE
INSERIMENTO
INCLUSIONE
La rete è
Integrazione sociale
Integrazione personale
Integrazione relazionale
Integrazione comunicativa
Integrazione formativa
Integrazione scolastica
Integrazione lavorativa
Indicatori di qualità dell’integrazione - Fattori di
inclusione
Il valore della differenza, il limite della diversità
Proprio per la sua differenza, ogni persona deve poter realizzarsi
ed espandersi in tutta la sua originale pienezza,
affermandosi come “differente”
non solo dagli altri ma anche da se stessa, dai propri limiti, dal
proprio vissuto, dal proprio ambiente.
Ciascuno ha diritto di essere differente
da ieri.
La differenza si articola in un continuum
(potenzialità della relazione)
(necessità della mediazione)
PROGETTI
Integrazione è riconoscimento reciproco …
È importante non guardare solo al problema,
non porre l’accento su ciò che risulta impossibile,
ma accogliere il soggetto così com’è.
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Inclusione: fattori relazionali
Rispetto / conoscenza
Inclusione
I DIRITTI
Il diritto a sperimentarsi
Il disabile ha il diritto di poter conoscere sempre più il mondo
che lo circonda,
di potersi sperimentare,
Bisogna riconoscere alle persone disabili
il diritto all’esperienza, a occasioni che possono anche farle
soffrire e renderle più consapevoli delle difficoltà.
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Il diritto a immaginare
La realtà può essere molto difficile, ristretta e povera, ma
l’immaginare, il progettare, il realizzare qualcosa è sempre
possibile e può essere d’aiuto, può dare un senso diverso alla
vita, creare gioia e allegria.
È importante che il disabile possa immaginarsi in una storia, in un
tempo, possa cercare il proprio ruolo; ma deve essere chi lo aiuta
a cominciare a sognare e a progettare “su di lui”.
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Il diritto a crescere
Anche il soggetto con disabilità ha il diritto di diventare adulto
e di costruire la propria storia.
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Il diritto alla relazione affettiva
È necessario distinguere tra il bisogno di affetto, di tenerezza,
di riconoscimento e ciò che è la ricerca della soddisfazione
sessuale.
È possibile che si creino tra i disabili delle alleanze
particolari, relazioni di amicizia e affettuosità: queste
esperienze arricchiscono il mondo interiore delle persone e vanno
accolte e accettate, fanno crescere, gratificano, corrispondono a
bisogni importanti.
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Il diritto alla sessualità
La sessualità è un elemento fondamentale nella crescita e
nell’acquisizione dell’identità personale:
non è possibile svilupparla senza poter sperimentare sia i
meccanismi dell’identificazione che quelli dell’opposizione.
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Il diritto al pudore
A questo si collega qualcosa di maggiormente intimo e personale: il
bisogno di rispetto.
Al disabile vanno salvaguardati i suoi spazi: la privacy, il
riconoscimento del pudore, dell’intimità.
Se una persona ha bisogno costante dell’altro viene trattato come
un bambino, ed erroneamente (come ad un bambino), questi diritti
essenziali gli vengono frequentemente negati.
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Il diritto ad affermare se stesso
La persona attiva si afferma anche con la sua possibilità di
opporsi; esercitare questa capacità può aiutare il disabile a
sentirsi maggiormente sé stesso, a sviluppare la propria identità,
a far valere necessità, desideri e gusti.
Bisognerebbe comprendere che un valido modo per riconoscere
l’identità personale è accogliere e interpretare anche i
comportamenti aggressivi e oppositivi.
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Il diritto ad operare senza rete
Per divenire autonomi è necessario conoscere realtà diverse sia
riguardo al mondo, sia riguardo a sé.
Il confronto, la consapevolezza, sono a volte faticosi,
dolorosi.
E il disabile ha il diritto di sperimentarsi anche in situazioni
non protette, rischiose, di provare a sopportare attivamente la
sofferenza. Così imparerà ad affrontare gli ostacoli, a sopportare
le frustrazioni, a sentirsi, a volte, rifiutato.
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Il diritto ad un ruolo attivo
Bisognerebbe che al disabile fossero garantite alcune soluzioni
affinché i timori del futuro, della solitudine, della necessità di
aiuto,
che aumentano con l’età,
possano essere contenuti o neutralizzati.
Così, anche per un disabile, sarebbe più facile immaginare
e costruire un avvenire.
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La rete della valutazione
Cooperazione per la valutazione
La rete è forma mentis per la
valutazione integrata,
Il disagio della valutazione
e la valutazione del disagio
considerare in modo approfondito le difficoltà speciali o
particolari che la persona deve affrontare rispetto agli
altri
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Il disagio della valutazione
e la valutazione del disagio
valutare il livello di integrazione dell’allievo come “presupposto”
del successo individuale
perché il successo degli interventi formativi è determinato più
dalla situazione che dal soggetto stesso
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Il disagio della valutazione
controllare che il sistema non stigmatizzi le diversità
(come mancanze) e
promuova il potenziale
Il disagio della valutazione
evitare le situazioni
ripetute di fallimento
favorendo l’espressione
dei talenti individuali
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Il disagio della valutazione
esprimere il giudizio valutativo in modo realistico, positivo e
prognostico
sondare il vissuto dell’allievo nel momento della ricezione del
pronunciamento valutativo
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La rete interna: qualità della collaborazione
“Ritengo che appena si entra
in una scuola,
La rete interna: qualità della collaborazione
INSEGNANTI:
consapevolezza che l'alunno con disabile costituisce una ricchezza
ed è un alunno DI CLASSE;
collaborazione fra colleghi di sostegno e colleghi del c.c;
rapporti interpersonali tra colleghi di sostegno e altri
colleghi;
disponibilità ad utilizzare materiali, metodi e strumenti nuovi e/o
diversi da quelli tradizionali;
presenza di insegnanti di sostegno specializzati;
continuità degli insegnanti di sostegno;
presenza di corsi di formazione in servizio sulle problematiche
della disabilità/diversità/H.
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La rete interna: qualità della collaborazione
ALUNNI:
Collaborazione fra loro;
Consapevolezza della ricchezza che porta con sè il ragazzo disabile
e anche di tutto quello che i ragazzi di classe possono dare al
ragazzo disabile.
Tutoring.
Mantenimento dei rapporti anche al di fuori della scuola con il
compagno disabile.
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La rete interna: qualità della collaborazione
GENITORI:
informazione costante e comunicazione costante
scuola/famiglia;
scuola non intesa come "parcheggio" ma come luogo dove migliorare
la qualità della vita del proprio figlio, potenziare le sue
capacità, prepararlo alla vita dopo la scuola.
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Qualità della collaborazione
assistenza igienica,
biblioteca fornita di libri e materiali specifici,
abbonamento a riviste specializzate!!!
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Azioni per la rete di integrazione
collaborare – organizzare con risorse esterne ed interne alla
scuola,
conoscere la legislazione nazionale e locale circa la
disabilità,
saper instaurare buoni rapporti con tutti,
riuscire a coinvolgere il collegio docenti sull’importanza dei
progetti per l’integrazione (da inserire nel POF),
far partecipare i colleghi del consiglio di classe in modo ATTIVO
nell’integrazione – educazione -formazione di tutti gli
alunni
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attivare i compagni come risorsa per la formazione personale,
- monitorare e verificare continuamente lo stato degli
apprendimenti e dell'inclusione
predisporre progetti che favoriscano l'inclusione del disabile nel
gruppo classe /
tener traccia del lavoro svolto
Documentare le (buone) pratiche
Azioni per la rete di integrazione
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CLASSIFICAZIONE RISPOSTE DEI PARTECIPANTI-1
“quali sono, secondo te, i principali problemi dell’integrazione
scolastica degli studenti H?”
GRUPPO DI RISPOSTE ‘1A’ – MAGGIORE FREQUENZA:
Scarsa comunicazione e scarsa collaborazione insegnanti sostegno ed
insegnanti curricolari
Scarsa sensibilizzazione dei docenti curricolari
Difficile coinvolgimento dell’insegnante di classe
Mancanza di una cultura dell’integrazione tra molti docenti
curricolari
Non accettazione degli alunni non “fisicamente” H
Poca disponibilità a farsi carico delle difficoltà degli
alunni
Docenti e genitori fanno spesso troppa pressione sullo svolgimento
del programma nelle varie discipline (non ci si adatta ai tempi dei
bambin). Inoltre, la programmazione di classe NON tiene quasi mai
conto, come dovrebbe essere per legge, dei bisogni educativi dei b.
H
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CLASSIFICAZIONE RISPOSTE DEI PARTECIPANTI-2
“quali sono, secondo te, i principali risultati che ti aspetti di
ottenere con questo progetto?”
GRUPPO DI RISPOSTE ‘2A’ – MAGGIORE FREQUENZA:
Costruire un linguaggio comune con gli operatori ASL
Scambio reale e di collaborazione fattiva con figure professionali
(medici, psicologi, ecc…)
Maggiore collaborazione da parte degli esperti esterni
Attivare con gli enti territoriali sportelli di scambio
comunicativo per definire migliori strategie d’intervento
Costituire una rete di dialogo tra le varie agenzie preposte
(scuola, ASL, famiglie, ecc…)
Snellire la collaborazione tra i soggetti istituzionali
preposti
Confronto tra scuole ed operatori ASL
Confronto tra scuole e risorse del territorio
Maggiore coinvolgimento degli specialisti
Avere più interventi specialistici da parete delle
Istituzioni