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Date post: 19-Feb-2020
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Anno 2019 No. 2 CANOSSIANI nelle FILIPPINE APRILE – MAGGIO - GIUGNO JIPAPAD -SAMAR DELEGAZIONE dei cosmetici. Pagata male dai mediatori. Per raggiungerli sono necessarie buone gambe, polmoni a posto, servendosi pure in vari passaggi della barca o della canoa. In questi pochi giorni ho avuto unimpegno molto stimolante con il gruppo degli “ Adottati a lunga distanza – Una mano aiuta l’altra “, studenti di scuola media e superiore chevengonoaiutati ad andare a scuola. Sono 53. Li ho incontrati, ho parlato loro incoraggiandoli a realizzare i loro sogni attraverso lo studio e la cultura, con la prospettiva in futuro a cambiare la loro vita in meglio e quella delle loro famiglie. Molto bello l’incontro nelle loro case, meglio nelle loro capanne di bamboo, dove scorre la loro vita nella poverta’ dignitosa e nella semplicita’. Ero accompagnato dal nostro collaboratore Vic, un nostro studente che si e’ diplomato tempo fa nel nostro progetto, e da Padre Ralph Santos, ordinate sacerdote Canossiano lo scorso 28 Agosto Dal 23 al 27 Maggio, dopo alcuni anni, sono andato alla nostra missione di Jipapad, nell’isola di Samar. Immediatamente ho constatato che tante cose e situazioni sono cambiate in meglio. Fino a prima del 2017, raggiungere la missione era un po’ complicato : aeroplano Manila – Tacloban, ( un’ora e mezza di aereo ) ,Tacloban-Oras ( dale 3 alle 4 ore con mezzi pubblici ), Oras – Jipapad ( 3-4 aore con la barca sul fiume Oras ) Ora non piu’, perche’ da Taclobanunabellastradaportadirett amente ad Jipapad in circa 5 ore con un tragitto di 250 chilometri. Cosi’ ne stanno guadagnando i trasporti, facilitando nello stesso tempo le 1
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Anno 2019 No. 2 CANOSSIANI nelle FILIPPINE APRILE – MAGGIO - GIUGNO

JIPAPAD -SAMAR

DELEGAZIONE FILIPPINE  

dei cosmetici. Pagata male dai mediatori. Per raggiungerli sono necessarie buone gambe, polmoni a posto, servendosi pure in vari passaggi della barca o della canoa.

In questi pochi giorni ho avuto unimpegno molto stimolante con il gruppo degli “ Adottati a lunga distanza – Una mano aiuta l’altra “, studenti di scuola media e superiore chevengonoaiutati ad andare a scuola. Sono 53. Li ho incontrati, ho parlato loro incoraggiandoli a realizzare i loro sogni attraverso lo studio e la cultura, con la prospettiva in futuro a cambiare la loro vita in meglio e quella delle loro famiglie. Molto bello l’incontro nelle loro case, meglio nelle loro capanne di bamboo, dove scorre la loro vita nella poverta’ dignitosa e nella semplicita’. Ero accompagnato dal nostro collaboratore Vic, un nostro studente che si e’ diplomato tempo fa nel nostro progetto, e da Padre Ralph Santos, ordinate sacerdote Canossiano lo scorso 28 Agosto 2018, pure lui “ Adottato” nel tempo. E’ vissuto per un lungo periodo, specie comediacono, in questa nostra missione, seguendo molto bene i nostri studenti nella loro formazione umano-cristiana e sociale. In Jipapad esistono solo la scuola elementare e media. Man mano che terminano quest’ultima, continuano la scuola superiore a Borongan, un po’ ilcapoluogo di Samar, a circa 3-4 ore di trasporto. Logicamenteabbiamoaffittatouna casa perche’ gli studenti possano dove dimorare. Direi che il 90 % hanno belle pagelle, con voti molto alti. Cio’ e’ favorite dall’ambiente del villaggio( 6.000 abitanti circa ) che non offre distrazioni come a Manila con i suoi supermercati, ecc…e con la mancanza di inquinamento, perche’ qui si respire aria pulita di giungla. E’ stato un bell’impatto, che spero di ripetere nel futuro. Approfitto per lanciare un appello: abbiamo in lista di attesa

Dal 23 al 27 Maggio, dopo alcuni anni, sono andato alla nostra missione di Jipapad, nell’isola di Samar. Immediatamente ho constatato che tante cose e situazioni sono cambiate in meglio. Fino a prima del 2017, raggiungere la missione era un po’ complicato : aeroplano Manila – Tacloban, ( un’ora e mezza di aereo ) ,Tacloban-Oras ( dale 3 alle 4 ore con mezzi pubblici ), Oras – Jipapad ( 3-4 aore con la barca sul fiume Oras ) Ora non piu’, perche’ da Taclobanunabellastradaportadirettamente ad Jipapad in circa 5 ore con un tragitto di 250 chilometri. Cosi’ ne stanno guadagnando i trasporti, facilitando nello stesso tempo le comunicazioni, il commercio, ecc… Ho osservato il gran lavoro apostolico, missionario e pastorale dei nostri Confratelli :Padri Simplicio, Renato e Rocky, ma quest’utimo fra un po’ di tempo e’ in partenza come missionario in Africa e precisamente a Nairobi , in Kenya. La parrocchia di Jipapad e’ dedicata a Maria del Rosario della pace. Questa missione porta un bel marchio di piu’ di 30 anni, durante i quali e’ stato protagonista Padre Vittorio Cavallaro, ora in Italia. Ripeto, il lavoro e’ un po’ duro, in quanto sono sparsi nella giungla circa 9 villaggi, ai quali bisogna portare la Parola di Dio, i sacramenti e spesso aiuti materiali, cibo, medicine ecc… La gente e’

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il 47° di sacerdozio 

DELEGAZIONE FILIPPINE

dei cosmetici. Pagata male dai mediatori. Per raggiungerli sono necessarie buone gambe, polmoni a posto, servendosi pure in vari passaggi della barca o della canoa.

In questi pochi giorni ho avuto unimpegno molto stimolante con il gruppo degli “ Adottati a lunga distanza – Una mano aiuta l’altra “, studenti di scuola media e superiore chevengonoaiutati ad andare a scuola. Sono 53. Li ho incontrati, ho parlato loro incoraggiandoli a realizzare i loro sogni attraverso lo studio e la cultura, con la prospettiva in futuro a cambiare la loro vita in meglio e quella delle loro famiglie. Molto bello l’incontro nelle loro case, meglio nelle loro capanne di bamboo, dove scorre la loro vita nella poverta’ dignitosa e nella semplicita’. Ero accompagnato dal nostro collaboratore Vic, un nostro studente che si e’ diplomato tempo fa nel nostro progetto, e da Padre Ralph Santos, ordinate sacerdote Canossiano lo scorso 28 Agosto 2018, pure lui “ Adottato” nel tempo. E’ vissuto per un lungo periodo, specie comediacono, in questa nostra missione, seguendo molto bene i nostri studenti nella loro formazione umano-cristiana e sociale. In Jipapad esistono solo la scuola elementare e media. Man mano che terminano quest’ultima, continuano la scuola superiore a Borongan, un po’ ilcapoluogo di Samar, a circa 3-4 ore di trasporto. Logicamenteabbiamoaffittatouna casa perche’ gli studenti possano dove dimorare. Direi che il 90 % hanno belle pagelle, con voti molto alti. Cio’ e’ favorite dall’ambiente del villaggio( 6.000 abitanti circa ) che non offre distrazioni come a Manila con i suoi supermercati, ecc…e con la mancanza di inquinamento, perche’ qui si respire aria pulita di giungla. E’ stato un bell’impatto, che spero di ripetere nel futuro. Approfitto per lanciare un appello: abbiamo in lista di attesa

Dal 23 al 27 Maggio, dopo alcuni anni, sono andato alla nostra missione di Jipapad, nell’isola di Samar. Immediatamente ho constatato che tante cose e situazioni sono cambiate in meglio. Fino a prima del 2017, raggiungere la missione era un po’ complicato : aeroplano Manila – Tacloban, ( un’ora e mezza di aereo ) ,Tacloban-Oras ( dale 3 alle 4 ore con mezzi pubblici ), Oras – Jipapad ( 3-4 aore con la barca sul fiume Oras ) Ora non piu’, perche’ da Taclobanunabellastradaportadirettamente ad Jipapad in circa 5 ore con un tragitto di 250 chilometri. Cosi’ ne stanno guadagnando i trasporti, facilitando nello stesso tempo le comunicazioni, il commercio, ecc… Ho osservato il gran lavoro apostolico, missionario e pastorale dei nostri Confratelli :Padri Simplicio, Renato e Rocky, ma quest’utimo fra un po’ di tempo e’ in partenza come missionario in Africa e precisamente a Nairobi , in Kenya. La parrocchia di Jipapad e’ dedicata a Maria del Rosario della pace. Questa missione porta un bel marchio di piu’ di 30 anni, durante i quali e’ stato protagonista Padre Vittorio Cavallaro, ora in Italia. Ripeto, il lavoro e’ un po’ duro, in quanto sono sparsi nella giungla circa 9 villaggi, ai quali bisogna portare la Parola di Dio, i sacramenti e spesso aiuti materiali, cibo, medicine ecc… La gente e’

Sono sacerdote da 47 anni. Sono canossiano da 60 anni, da quando, il 18 agosto 1959, entrai nel seminario minore, il Collegino di Fonzaso.

Ho vissuto negli anni della mia formazione il grande evento del Concilio Vaticano secondo: la ventata di aria nuova che Giovanni 23° si augurava, indicendo il Concilio: le trasformazioni liturgiche, le messe dei giovani con chitarre e tamburi, il fervore che si sentiva nella vita ecclesiale, le grandi folle dei “Papaboys “ alle Giornate mondiali della Gioventù

Ma anche le difficoltà del “nuovo”: cambiavano i libri di teologia, i catechismi, i libri sacramentali.

Ho vissuto le crisi dei molti sacerdoti che lasciarono il ministero:::li chiamavano “ gli indecisi”… “meglio che siano usciti” disse qualcuno.

Ho vissuto con amarezza lo spopolamento dei seminari, la diminuzione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche, l’affermarsi di nuove teorie, la crescente distanza del popolo di Dio dai sacerdoti, sopportati ma non ascoltati, l’emarginazione e il senso di inutilità dei religiosi, la sfrontatezza e la sfacciataggine del “male”, reclamizzato come “bene-libertà-piacere…”.

E, ultimamente, una chiesa assediata e circondata da leggi, codici, regolamenti, strutture, condizionamenti, burocrazie, assicurazioni…

Difficile essere prete oggi in Italia… Provoca un senso di solitudine e di inutilità…sembra quasi una strada che nessuno vuol percorrere per anadre verso Dio e verso l’uomo.

A volte mi chiedo se non si stia avverando ciò che Cristo disse:” Il Figlio dell’uomo troverà la fede sulla terra al suo ritorno?”

Nei pochi mesi trascorsi nelle Filippine ho trovato una certa risposta (logicamente non

Ho visto che Cristo è amato, seguito, voluto in questa terra lontana dagli inquinamenti europei.

Anche oggi Cristo affascina questo popolo giovane,colmo di bambini, ragazzi, giovani.

Certo, non sono un ingenuo so bene che “non tutto è oro ciò che luccica” nemmeno nelle Filippine e nella Chiesa filippina.

Ma qui c’è Cristo. Si tocca con mano la sua presenza. Cristo “non si è fermato ad Eboli” (come scrisse Carlo Levi), ma ha solcato gli oceani e qui è più forte che mai.

Nelle grandi città (Manila, Cebu’, Davao, Orani), nella giungla di Jipapad, folle di popolo, di giovani seguono Cristo, lo servono e onorano e celebrano con dignità, amore, sacrificio, compostezza, fede, festa.

Alle 6.00 del Giovedì Santo la cattedrale di Manila e piazza antistante erano colme di fedeli e sacerdoti,

Alle 4.00 del mattino la palestra di Jipapad con 400 giovani provenienti dai 13 villaggi della missione che dal pomeriggio del giorno precedente e per tutta la notte hanno cantato, pregato, danzato la loro fede.

Per un fantasma? Per un idea? Per un grande filosofo? Per un morto?

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DILI EST TIMOR

Sono sacerdote da 47 anni. Sono canossiano da 60 anni, da quando, il 18 agosto 1959, entrai nel seminario minore, il Collegino di Fonzaso.

Ho vissuto negli anni della mia formazione il grande evento del Concilio Vaticano secondo: la ventata di aria nuova che Giovanni 23° si augurava, indicendo il Concilio: le trasformazioni liturgiche, le messe dei giovani con chitarre e tamburi, il fervore che si sentiva nella vita ecclesiale, le grandi folle dei “Papaboys “ alle Giornate mondiali della Gioventù

Ma anche le difficoltà del “nuovo”: cambiavano i libri di teologia, i catechismi, i libri sacramentali.

Ho vissuto le crisi dei molti sacerdoti che lasciarono il ministero:::li chiamavano “ gli indecisi”… “meglio che siano usciti” disse qualcuno.

Ho vissuto con amarezza lo spopolamento dei seminari, la diminuzione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche, l’affermarsi di nuove teorie, la crescente distanza del popolo di Dio dai sacerdoti, sopportati ma non ascoltati, l’emarginazione e il senso di inutilità dei religiosi, la sfrontatezza e la sfacciataggine del “male”, reclamizzato come “bene-libertà-piacere…”.

E, ultimamente, una chiesa assediata e circondata da leggi, codici, regolamenti, strutture, condizionamenti, burocrazie, assicurazioni…

Difficile essere prete oggi in Italia… Provoca un senso di solitudine e di inutilità…sembra quasi una strada che nessuno vuol percorrere per anadre verso Dio e verso l’uomo.

A volte mi chiedo se non si stia avverando ciò che Cristo disse:” Il Figlio dell’uomo troverà la fede sulla terra al suo ritorno?”

Nei pochi mesi trascorsi nelle Filippine ho trovato una certa risposta (logicamente non

Ho visto che Cristo è amato, seguito, voluto in questa terra lontana dagli inquinamenti europei.

Anche oggi Cristo affascina questo popolo giovane,colmo di bambini, ragazzi, giovani.

Certo, non sono un ingenuo so bene che “non tutto è oro ciò che luccica” nemmeno nelle Filippine e nella Chiesa filippina.

Ma qui c’è Cristo. Si tocca con mano la sua presenza. Cristo “non si è fermato ad Eboli” (come scrisse Carlo Levi), ma ha solcato gli oceani e qui è più forte che mai.

Nelle grandi città (Manila, Cebu’, Davao, Orani), nella giungla di Jipapad, folle di popolo, di giovani seguono Cristo, lo servono e onorano e celebrano con dignità, amore, sacrificio, compostezza, fede, festa.

Alle 6.00 del Giovedì Santo la cattedrale di Manila e piazza antistante erano colme di fedeli e sacerdoti,

Alle 4.00 del mattino la palestra di Jipapad con 400 giovani provenienti dai 13 villaggi della missione che dal pomeriggio del giorno precedente e per tutta la notte hanno cantato, pregato, danzato la loro fede.

Per un fantasma? Per un idea? Per un grande filosofo? Per un morto?

DALLA LONTANA TERRA DI TIMOR LESTE

Lontana fisicamente, ma non nel cuore.Timor Leste e’ una delle due nazioni a stragrande maggioranza Cattolico-Cristiana dell’interoimmenso continente asiatico.

La sua “cristianizzazione” ha avuto inizio 5 secoli fa ad opera dei Portoghesi che non vennero in quest’isola con l’intenzione missionaria ma solo perche’ da queste terra sipotevatrovare il prezio- solegno del “sandalo”, bianco e profumato, che ancora oggi si trova, anche se non diffuso come allora. Gli anni passano, ma gli atteggiamenti umani non mutano. Allora siportava la croce, per giustificare la spada, oraalcuniostentanoilrosario in pubblico (poi in privato lo usano? Io non ci credo) per ragioni di interesse personale e di parte. Una volta si diceva :”non nominare il nome di Dio invano”, era un comandamento importante e credo lo sia ancora per tutti. Non solo la bestemmiavacontro questo comandamento, ma anche la “bestemmia contro la carita’” ,quandolasciamomorire in mare poveridisgraziati. Chedifferenza c’e’ tra i crociati di allora e i crociati di oggi? Il nome di Dio viene ancora USATO e quando usiamo il nome di Dio, non siamo per niente differenti dai colonizzatori e “gli incivili” di allora.Quando i primi missionari arrivarono in Timor Leste trovarono una cultura e una religione che noi chiamiamo pagane, ma includevano un profondo rispetto per il soprannaturale e per la natura. Una credenza che portava al rispetto delle creature di Dio. Animali inclusi. Un rispetto cosi’ grande che veniva tramandato attraverso molte credenze e leggende. Leggende che i ragazzi di montagna conoscono ancora, ma quelli di citta’ hanno gia’ dimenticato quasi tutto . Dopo essere stato sui monti per i miei primi due anno e mezzo qui a Timor, ora insegno inglese in una scuola Cattolica in citta’. Di questo ne sono testimone oculare e auricolare.Non conoscono piu’ il profondo rispetto per I coccodrilli, che nella cultura li chiamano “AVO”, lo considerano un antenato, da qui e’ nata la terra di Timor (se l’italia e’ a forma di stivale, Timor e’ a forma di coccodrillo). Si sono dimenticati della grande amicizia chec’eratra un bambino e un coccodrillo, coccodrillo che poi ,dopo la sua morte in mezzo al mare, ha dato origine alla isola di Timor. O dellaleggenda del maiale, tramite la quale, spiegano, perche’ in alcuni villaggi non mangiano la carne di maiale. La leggenda racconta che un giorno un giovane semplice

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DELEGAZIONE FILIPPINE  

Lontana fisicamente, ma non nel cuore.Timor Leste e’ una delle due nazioni a stragrande maggioranza Cattolico-Cristiana dell’interoimmenso continente asiatico.

La sua “cristianizzazione” ha avuto inizio 5 secoli fa ad opera dei Portoghesi che non vennero in quest’isola con l’intenzione missionaria ma solo perche’ da queste terra sipotevatrovare il prezio- solegno del “sandalo”, bianco e profumato, che ancora oggi si trova, anche se non diffuso come allora. Gli anni passano, ma gli atteggiamenti umani non mutano. Allora siportava la croce, per giustificare la spada, oraalcuniostentanoilrosario in pubblico (poi in privato lo usano? Io non ci credo) per ragioni di interesse personale e di parte. Una volta si diceva :”non nominare il nome di Dio invano”, era un comandamento importante e credo lo sia ancora per tutti. Non solo la bestemmiavacontro questo comandamento, ma anche la “bestemmia contro la carita’” ,quandolasciamomorire in mare poveridisgraziati. Chedifferenza c’e’ tra i crociati di allora e i crociati di oggi? Il nome di Dio viene ancora USATO e quando usiamo il nome di Dio, non siamo per niente differenti dai colonizzatori e “gli incivili” di allora.Quando i primi missionari arrivarono in Timor Leste trovarono una cultura e una religione che noi chiamiamo pagane, ma includevano un profondo rispetto per il soprannaturale e per la natura. Una credenza che portava al rispetto delle creature di Dio. Animali inclusi. Un rispetto cosi’ grande che veniva tramandato attraverso molte credenze e leggende. Leggende che i ragazzi di montagna conoscono ancora, ma quelli di citta’ hanno gia’ dimenticato quasi tutto . Dopo essere stato sui monti per i miei primi due anno e mezzo qui a Timor, ora insegno inglese in una scuola Cattolica in citta’. Di questo ne sono testimone oculare e auricolare.Non conoscono piu’ il profondo rispetto per I coccodrilli, che nella cultura li chiamano “AVO”, lo considerano un antenato, da qui e’ nata la terra di Timor (se l’italia e’ a forma di stivale, Timor e’ a forma di coccodrillo). Si sono dimenticati della grande amicizia chec’eratra un bambino e un coccodrillo, coccodrillo che poi ,dopo la sua morte in mezzo al mare, ha dato origine alla isola di Timor. O dellaleggenda del maiale, tramite la quale, spiegano, perche’ in alcuni villaggi non mangiano la carne di maiale. La leggenda racconta che un giorno un giovane semplice

Ad un certo punto nota che il maialino diventava questa bella ragazza. La osserva e vede che era lei che faceva tutto questo. Aspetta qual- che ora e poi siavvicina e entra nella casa, la ragazza non ha piu’ il tempo di tornare nella sua pelle di maiale. Il contadino chiese alla ragazza di sposarlo. Ebbero figli e vissero felici e contenti.il villaggio del contadino da allora in poi decise di non mangiare piu’ maiali, perche’ sarebbe stato come mangiare la loro mamma: l’antenata. E tutt’ora in questo villaggio le donne non mangiano la carne di maiale.

La storia ci puo’ far sorridere e’ vero, ma questo insegna a noi che ci “crediamo” piu’ civilizzati che uomo e natura sono chiamati a vivere insieme e a rispettarsi a vicenda.

Dovremo imparare a nontrattare il diverso da me come un pericolo, ma come un fratello. Parlare di pace e eliminare la poverta’. Aiutare “loro” a casa loro. Se siamo SERI il primo passo per aiutarli, anche a casa loro e FERMARE LA PROLIFERAZIONE E VENDITA DI ARMI a quei paesi e regimi che le usano contro la propriagente, chee’poi la stessagentechescappa e muoreneimari e cercaasilo da noi. Loro no, ma la vendita di armisi. Dove sta la giustizia umano- Cristiana ? L’italia, se non sbaglio e’ il quarto paese al momento per esportazione di armi. E achivengono vendute?Non di certo a nazioni che stanno bene. Poi dalle loro terre o isole vengono usate per “buttare” i rifiuti non riciclabili dell’occidenteopulento e cosidetto Cristiano.

La civilta Cristiana non si difende con i rosari in piazza e le porte chiuse ma con I cuori aperti e l’amore di Cristo. Ogni cosache avrete fatto ad uno di questi miei figli, l’avrete fatto a me. E di questo renderemo conto, come nella parabola del povero Lazzaro (che per Cristo ha un nome) e del riccoepulone (che Cristo non sidegna di chiamarlo per nome)

Buone vacanze a chi ha la possibilita di farlo e non dimenti chiamoci del prossimo. E chi e’ il mio prossimo? Cerca la risposta del vangelo, non far finta di niente chiudendo cuore, occhie dorecchie.

Il mese di Giugno e’ stato molto impegnativo per tutti i religiosi Canossiani delle Filippine. Abbiamo avuto in visita il nuovo Padre Generale, Carlo Bittante, il quale si e’ intrattenuto con ciascun religioso e con le varie comunita’. Come ogni anno, in Talita’ Kumi’ quasi tutti i Confratelli hanno partecipato per 5 giorni al ritiro spirituale, molto ben riuscito per i importanti contenuti offerti da Padre Robert dei Francescani. Si sono susseguiti altri importanti appuntamenti : l’assemblea generale, durata 2 giorni con interessanti discussioni per dare piu’ impulso alla delegazione, l’anniversario dei 47 anni di ordinazione sacerdotale di di Padre Carmelo Mandala’, la prima professione religiosa di Peter, proveniente dal Vietnam, ed infine la partenza per un anno particolare per l’Italia di quattro chierici che hanno terminato il corso teologico dopo il quale professeranno per sempre e il prossimo 2.020 verranno consacrati sacerdoti Canossiani. Assieme due “Formatori “ per un convegno particolare a Roma.

Sabato 25 Giugno, nel pomeriggio, nella parrocchia di San Pablo la comunita’ si e’ ritrovata per una grande festa : la benedizione delle campane, alla presenza del Padre Generale, Carlo Bittante e dell’Arcivescovo di Manila, il Cardinale Antonio Luis Tagle.

Ormai la grande chiesa e’ arrivata al suo

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TONDO MANILA

ORATORIO – SAN PABLO PARISH TONDO – MANILA

Ad un certo punto nota che il maialino diventava questa bella ragazza. La osserva e vede che era lei che faceva tutto questo. Aspetta qual- che ora e poi siavvicina e entra nella casa, la ragazza non ha piu’ il tempo di tornare nella sua pelle di maiale. Il contadino chiese alla ragazza di sposarlo. Ebbero figli e vissero felici e contenti.il villaggio del contadino da allora in poi decise di non mangiare piu’ maiali, perche’ sarebbe stato come mangiare la loro mamma: l’antenata. E tutt’ora in questo villaggio le donne non mangiano la carne di maiale.

La storia ci puo’ far sorridere e’ vero, ma questo insegna a noi che ci “crediamo” piu’ civilizzati che uomo e natura sono chiamati a vivere insieme e a rispettarsi a vicenda.

Dovremo imparare a nontrattare il diverso da me come un pericolo, ma come un fratello. Parlare di pace e eliminare la poverta’. Aiutare “loro” a casa loro. Se siamo SERI il primo passo per aiutarli, anche a casa loro e FERMARE LA PROLIFERAZIONE E VENDITA DI ARMI a quei paesi e regimi che le usano contro la propriagente, chee’poi la stessagentechescappa e muoreneimari e cercaasilo da noi. Loro no, ma la vendita di armisi. Dove sta la giustizia umano- Cristiana ? L’italia, se non sbaglio e’ il quarto paese al momento per esportazione di armi. E achivengono vendute?Non di certo a nazioni che stanno bene. Poi dalle loro terre o isole vengono usate per “buttare” i rifiuti non riciclabili dell’occidenteopulento e cosidetto Cristiano.

La civilta Cristiana non si difende con i rosari in piazza e le porte chiuse ma con I cuori aperti e l’amore di Cristo. Ogni cosache avrete fatto ad uno di questi miei figli, l’avrete fatto a me. E di questo renderemo conto, come nella parabola del povero Lazzaro (che per Cristo ha un nome) e del riccoepulone (che Cristo non sidegna di chiamarlo per nome)

Buone vacanze a chi ha la possibilita di farlo e non dimenti chiamoci del prossimo. E chi e’ il mio prossimo? Cerca la risposta del vangelo, non far finta di niente chiudendo cuore, occhie dorecchie.

Il mese di Giugno e’ stato molto impegnativo per tutti i religiosi Canossiani delle Filippine. Abbiamo avuto in visita il nuovo Padre Generale, Carlo Bittante, il quale si e’ intrattenuto con ciascun religioso e con le varie comunita’. Come ogni anno, in Talita’ Kumi’ quasi tutti i Confratelli hanno partecipato per 5 giorni al ritiro spirituale, molto ben riuscito per i importanti contenuti offerti da Padre Robert dei Francescani. Si sono susseguiti altri importanti appuntamenti : l’assemblea generale, durata 2 giorni con interessanti discussioni per dare piu’ impulso alla delegazione, l’anniversario dei 47 anni di ordinazione sacerdotale di di Padre Carmelo Mandala’, la prima professione religiosa di Peter, proveniente dal Vietnam, ed infine la partenza per un anno particolare per l’Italia di quattro chierici che hanno terminato il corso teologico dopo il quale professeranno per sempre e il prossimo 2.020 verranno consacrati sacerdoti Canossiani. Assieme due “Formatori “ per un convegno particolare a Roma.

Sabato 25 Giugno, nel pomeriggio, nella parrocchia di San Pablo la comunita’ si e’ ritrovata per una grande festa : la benedizione delle campane, alla presenza del Padre Generale, Carlo Bittante e dell’Arcivescovo di Manila, il Cardinale Antonio Luis Tagle.

Ormai la grande chiesa e’ arrivata al suo

La conferenza episcopale delle Filippine ha dichiarato il 2019 “ L’ ANNO DELLA GIOVENTU’ “. Esso fa parte della grande preparazione per l’anniversario dei 500 anni dell’arrivo della Fede Cristiana nel Paese, con I conquistatori Spagnoli..Cio’ avverra’ nel vicino 2021. La denominazione e’ “ La gioventu’ Filippina in missione – Amore, Dono, Forza. “

Sotto il patrocinio e la pastorale della Parrocchia di San Pablo in Tondo, affidata ai Padri Canossiani, i vari gruppi dei giovani dell’Oratorio, tutte le attivita’, le capacita’ , le forze, sono indirizzate ad acquisire e a produrre gradualemte maturita’ che conduca a glorificareDio.

Un grande primo incontro a livello nazionale e’ avvenuto verso il sud delle Filippine, e precisamente nella citta’ di Cebu’, della regione Visaya. Ben 70 giovani, provenienti dalle varie comunita’ dei Canossiani, accompagnati da collaboratori, da Confratelli, hanno partecipato all’evento. Ben 14 provenienti dal nostro Oratorio di Tondo. Il tema conduttore e’ stato circa il “ SI’ “ al Signore, accompagnato alla Vergine Maria, con il suo “ FIAT “. E’ stata una settimana vissuta intensamente. Si e’ calcolato che 12.000 giovanivi hanno partecipato.

Grande preparazione prima del mese di Maggio, per la celebrazione gioiosa del GREST. Tresettimane di entusiasmo, di cultura, di gioco, di preghiera per ben 450 ragazzi e ragazze, sostenuti da 45 collaboratori, giovanotti e signorine. Dvisi in gruppi secondo l’eta’, tra lo schiamazzo tipico giovanile, ma animato da disciplina, il tempo e’ passato veloce. Nello stesso mese si e’ celebrato nello spirito Oratoriano Canossiano il “ Family Day “ I trent’anni del progetto “ Adozioni a lunga distanza – Una mano aiuta l’altra “, e un’altra celebrazione-festa quella della “ Mamma “.

Ogni giornosi e’ pregato pre la protezione della Madonna con la recita del Rosario.Il 22 Maggio c’e’ stata una solenne conclusione che ha caratterizzato un passoavanti

nell’educazione e nella maturita’ della fede.Un’ultima “ perla” della vivacita’ dell’Oratorio in San Pablo e’ stato dal 26 Maggio al 2 Giugno il raduno dei vari gruppi giovanili che espletano la loro particolare attivita’. : Festa dello sport , la Notte della Cultura, Campeggionotturno, Missione in aiuto ai bisognosi, Preghiera di Taize’ , ecc….Alla fine di questa settimana, ci sono stati i riconoscimenti per queigiovani che durante l’anno trascorso si sono impegnati con serieta’ e

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TONDO MANILA 

La conferenza episcopale delle Filippine ha dichiarato il 2019 “ L’ ANNO DELLA GIOVENTU’ “. Esso fa parte della grande preparazione per l’anniversario dei 500 anni dell’arrivo della Fede Cristiana nel Paese, con I conquistatori Spagnoli..Cio’ avverra’ nel vicino 2021. La denominazione e’ “ La gioventu’ Filippina in missione – Amore, Dono, Forza. “

Sotto il patrocinio e la pastorale della Parrocchia di San Pablo in Tondo, affidata ai Padri Canossiani, i vari gruppi dei giovani dell’Oratorio, tutte le attivita’, le capacita’ , le forze, sono indirizzate ad acquisire e a produrre gradualemte maturita’ che conduca a glorificareDio.

Un grande primo incontro a livello nazionale e’ avvenuto verso il sud delle Filippine, e precisamente nella citta’ di Cebu’, della regione Visaya. Ben 70 giovani, provenienti dalle varie comunita’ dei Canossiani, accompagnati da collaboratori, da Confratelli, hanno partecipato all’evento. Ben 14 provenienti dal nostro Oratorio di Tondo. Il tema conduttore e’ stato circa il “ SI’ “ al Signore, accompagnato alla Vergine Maria, con il suo “ FIAT “. E’ stata una settimana vissuta intensamente. Si e’ calcolato che 12.000 giovanivi hanno partecipato.

Grande preparazione prima del mese di Maggio, per la celebrazione gioiosa del GREST. Tresettimane di entusiasmo, di cultura, di gioco, di preghiera per ben 450 ragazzi e ragazze, sostenuti da 45 collaboratori, giovanotti e signorine. Dvisi in gruppi secondo l’eta’, tra lo schiamazzo tipico giovanile, ma animato da disciplina, il tempo e’ passato veloce. Nello stesso mese si e’ celebrato nello spirito Oratoriano Canossiano il “ Family Day “ I trent’anni del progetto “ Adozioni a lunga distanza – Una mano aiuta l’altra “, e un’altra celebrazione-festa quella della “ Mamma “.

Ogni giornosi e’ pregato pre la protezione della Madonna con la recita del Rosario.Il 22 Maggio c’e’ stata una solenne conclusione che ha caratterizzato un passoavanti

nell’educazione e nella maturita’ della fede.Un’ultima “ perla” della vivacita’ dell’Oratorio in San Pablo e’ stato dal 26 Maggio al 2 Giugno il raduno dei vari gruppi giovanili che espletano la loro particolare attivita’. : Festa dello sport , la Notte della Cultura, Campeggionotturno, Missione in aiuto ai bisognosi, Preghiera di Taize’ , ecc….Alla fine di questa settimana, ci sono stati i riconoscimenti per queigiovani che durante l’anno trascorso si sono impegnati con serieta’ e

Dopo una assenza di ben sei anni, durante i quali sono diventata mamma e sono stata maggiormente assorbita dalle esigenze familiari, ho deciso di tornare nelle Filippine per partecipare al Family Day del 4 maggio. Non vi partecipavo dal 2013, data del mio ultimo soggiorno a Manila, e ho accolto con molto piacere l’invito di Padre Giovanni. Questo Family Day era speciale sotto diversi punti di vista e non potevo mancare! Prima di tutto i Padri avrebbero festeggiato i 30 anni di attività a Tondo e, secondariamente, la ragazzina che ho sostenuto per 12 anni, Sherryl, ormai ventenne, si è diplomata il 5 aprile. Desideravo enormemente rivederla e trascorrere con lei del tempo per complimentarmi di persona per il suo sudato e meritatissimo traguardo e parlare insieme dei suoi progetti futuri. Sono partita per le Filippine da sola, non senza qualche remora legata alla preoccupazione di lasciare per la prima volta la mia bimba per una interasettimana (…remora poi verificatasi infondata perché papà e figlia se la sono cavata benissimo!!) e, appena arrivata a Manila, a mezzogiorno del 2 maggio, con quasi 40 gradi, il mio pensiero è stato quello di tutte le altre volte: “che caldo pazzesco! Come si fa a vivere con questo clima così caldo e umido?!”. Padre Giovanni e Tess erano in prima fila in aeroporto ad attendermi ed il loro sorriso mi ha ripagato di tutta la stanchezza del viaggio (durato oltre 20 ore)! Pensavo che mi avrebbero accompagnata a Talita Kumi per rinfrescarmi e riposarmi un po’, invece il programma prevedeva un pranzo veloce insieme e poi l’appuntamento a Tondo, presso gli uffici dei Padri, per incontrarci con una coppia di altri italiani, Renato e Luisa, amici di vecchia data di Padre Giovanni, non ché sostenitori del Progetto del Sostegno a Distanza da anni. Sono arrivata a Tondo stanca ed accaldata e mi sentivo priva di energie per affrontare tutta la miseria di quel posto.

VIAGGIO A MANILA

Mentre ero in auto guardavo fuori dal finestrino e, con sgomento, pensavo che tutto era assolutamente uguale agli anni precedenti… baracche arroventate dal sole che fungono da case, traffico impazzito e vicoli maleodoranti, bimbi malconci che giocavano e si inseguivano in mezzo alla strada, mamme tristemente sedute sugli sgabelli fuori dalle baracche a pulire catini di aglio… insomma, come sempre tanta,tanta povertà. Eppure, in quella desolazione, ho colto come sempre tanti sorrisi! E il sorriso più bello me lo ha riservato la “mia” Sherryl, che mi ha fatto la sorpresa di farsi trovare con sua madre presso la Parrocchia e, appena entrata in ufficio, mi è letteralmente volata tra le braccia! Che enorme emozione… mi sono veramente commossa e, di colpo, tutta la stanchezza e la tristezza sono passate! Una grande gioia rivedere anche Mary Jane e Padre Allan e conoscere di persona Benj, persone con le quali dall’Italia si lavora quotidianamente via e-mail, ma alle quali si ha voglia, ogni tanto, di stringere la mano e lavorare insieme di persona. Dopo i saluti, gli abbracci, gli sguardi e le chiacchiere, è arrivato il momento di salutarci e partire per Talita Kumi, dove mi attendeva un po’ di refrigerio e riposo. E così è stato, grazie alla squisita ospitalità di Padre Giovanni e di tutti i suoi collaboratori che mi hanno fatto

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TONDO MANILA

Dopo una assenza di ben sei anni, durante i quali sono diventata mamma e sono stata maggiormente assorbita dalle esigenze familiari, ho deciso di tornare nelle Filippine per partecipare al Family Day del 4 maggio. Non vi partecipavo dal 2013, data del mio ultimo soggiorno a Manila, e ho accolto con molto piacere l’invito di Padre Giovanni. Questo Family Day era speciale sotto diversi punti di vista e non potevo mancare! Prima di tutto i Padri avrebbero festeggiato i 30 anni di attività a Tondo e, secondariamente, la ragazzina che ho sostenuto per 12 anni, Sherryl, ormai ventenne, si è diplomata il 5 aprile. Desideravo enormemente rivederla e trascorrere con lei del tempo per complimentarmi di persona per il suo sudato e meritatissimo traguardo e parlare insieme dei suoi progetti futuri. Sono partita per le Filippine da sola, non senza qualche remora legata alla preoccupazione di lasciare per la prima volta la mia bimba per una interasettimana (…remora poi verificatasi infondata perché papà e figlia se la sono cavata benissimo!!) e, appena arrivata a Manila, a mezzogiorno del 2 maggio, con quasi 40 gradi, il mio pensiero è stato quello di tutte le altre volte: “che caldo pazzesco! Come si fa a vivere con questo clima così caldo e umido?!”. Padre Giovanni e Tess erano in prima fila in aeroporto ad attendermi ed il loro sorriso mi ha ripagato di tutta la stanchezza del viaggio (durato oltre 20 ore)! Pensavo che mi avrebbero accompagnata a Talita Kumi per rinfrescarmi e riposarmi un po’, invece il programma prevedeva un pranzo veloce insieme e poi l’appuntamento a Tondo, presso gli uffici dei Padri, per incontrarci con una coppia di altri italiani, Renato e Luisa, amici di vecchia data di Padre Giovanni, non ché sostenitori del Progetto del Sostegno a Distanza da anni. Sono arrivata a Tondo stanca ed accaldata e mi sentivo priva di energie per affrontare tutta la miseria di quel posto.

Mentre ero in auto guardavo fuori dal finestrino e, con sgomento, pensavo che tutto era assolutamente uguale agli anni precedenti… baracche arroventate dal sole che fungono da case, traffico impazzito e vicoli maleodoranti, bimbi malconci che giocavano e si inseguivano in mezzo alla strada, mamme tristemente sedute sugli sgabelli fuori dalle baracche a pulire catini di aglio… insomma, come sempre tanta,tanta povertà. Eppure, in quella desolazione, ho colto come sempre tanti sorrisi! E il sorriso più bello me lo ha riservato la “mia” Sherryl, che mi ha fatto la sorpresa di farsi trovare con sua madre presso la Parrocchia e, appena entrata in ufficio, mi è letteralmente volata tra le braccia! Che enorme emozione… mi sono veramente commossa e, di colpo, tutta la stanchezza e la tristezza sono passate! Una grande gioia rivedere anche Mary Jane e Padre Allan e conoscere di persona Benj, persone con le quali dall’Italia si lavora quotidianamente via e-mail, ma alle quali si ha voglia, ogni tanto, di stringere la mano e lavorare insieme di persona. Dopo i saluti, gli abbracci, gli sguardi e le chiacchiere, è arrivato il momento di salutarci e partire per Talita Kumi, dove mi attendeva un po’ di refrigerio e riposo. E così è stato, grazie alla squisita ospitalità di Padre Giovanni e di tutti i suoi collaboratori che mi hanno fatto

Sabato 4 maggio sveglia alle 6:00 del mattino per recarci al Rogazionisti College a Silang, Cavite, dove già ci attendevano oltre mille studenti del Progetto del Sostegno a Distanza con i loro genitori (in prevalenza le mamme), che erano arrivati in pullman da Manila pronti per la festa e la lunga giornata insieme. L’entusiasmo e l’energia erano palpabili e dopo poco la festa ha avuto inizio, prima con la presentazione dei singoli gruppi di studenti e poi con la celebrazione della Santa Messa nel mattino, mentre nel pomeriggio si sono succedute le bellissime coreografie degli studenti, dai piccoli della nostra Scuola della Gioia fino al gruppo dei ragazzi che ad aprile si erano diplomati. Tutto questo intramezzato dai video contenenti i messaggi di affetto, stima e riconoscenza pervenuti ai Padri nel mese antecedente il Family Day da importanti figure istituzionali del Paese. Un bellissimo video dedicato in particolare a Padre Giovanni ha ripercorso, non senza momenti di grande ilarità, i suoi 30 anni al servizio dei poveri di Tondo; la premiazione ai collaboratori del Progetto, tra cui anche alla nostra Associazione Una Mano per i Bambini di Brescia, è stato un altro momento molto toccante e sentito, così come lo è stato quello in cui sono stati chiamati sul palco tanti ragazzi ormai adulti diplomatisi negli anni grazie alla Scholarship… ragazzi avviati brillantemente nel lavoro e nelle rispettive famiglie. Insomma, direi che le emozioni non sono mancate! Straordinario sentire la gratitudine di questi ragazzi… molti si avvicinavano chiedendo notizie dei propri sponsor italiani e pregandomi di portare loro i saluti più affettuosi. Commovente sentire l’inno nazionale Filippino e subito dopo l’inno nazionale Italiano cantato dai filippini a voce alta e sicura… un tributo all’indissolubile connubio che ormai lega i nostri due Paesi grazie all’opera dei Padri da oltre trent’anni. In quel momento, lontana dai tanti messaggi di odio ed intolleranza a cui stiamo assistendo da tempo anche nel nostro Paese, ero felice di essere presente per testimoniare tutta la nostra vicinanza ai poveri di Tondo e all’opera di Padre Giovanni, che ha speso gran parte della sua vita in un luogo tanto difficile e faticoso. Nei giorni successivi e fino al rientro in Italia ho avuto modo di stare a lungo con la “mia” Sherryl, far visita alla sua famiglia, incontrare personalmente tanti bimbisostenuti dagli sponsorbresciani peril tramite

della nostra Associazione, e, soprattutto, visitare la Scuola della Gioia a seguito dei lavori di ristrutturazione recentemente ultimati. I giorni, alla fine, sono volati e quello che mi sono portata a casa nel bagaglio di questa esperienza non sono né la stanchezza, né la fatica, che ho dimenticato immediatamente, bensì i sorrisi dei nostri bimbi della Scuola della Gioia, le loro manine infilate nelle mie tasche per regalarmi foglioline prese dalle aiuole del cortile e la consapevolezza che, seppur tante cose possano e debbano migliorare, si può davvero fare molto per queste persone e che ciò che si fa per loro in fondo arricchisce noi stessi, poiché la solidarietà riempie di senso le nostre vite.

Federica TriboldiVice Presidente di

UNA MANO PER I BAMBINI ONLUS

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TONDO

FAMILY DAY

MANILA

Sabato 4 maggio sveglia alle 6:00 del mattino per recarci al Rogazionisti College a Silang, Cavite, dove già ci attendevano oltre mille studenti del Progetto del Sostegno a Distanza con i loro genitori (in prevalenza le mamme), che erano arrivati in pullman da Manila pronti per la festa e la lunga giornata insieme. L’entusiasmo e l’energia erano palpabili e dopo poco la festa ha avuto inizio, prima con la presentazione dei singoli gruppi di studenti e poi con la celebrazione della Santa Messa nel mattino, mentre nel pomeriggio si sono succedute le bellissime coreografie degli studenti, dai piccoli della nostra Scuola della Gioia fino al gruppo dei ragazzi che ad aprile si erano diplomati. Tutto questo intramezzato dai video contenenti i messaggi di affetto, stima e riconoscenza pervenuti ai Padri nel mese antecedente il Family Day da importanti figure istituzionali del Paese. Un bellissimo video dedicato in particolare a Padre Giovanni ha ripercorso, non senza momenti di grande ilarità, i suoi 30 anni al servizio dei poveri di Tondo; la premiazione ai collaboratori del Progetto, tra cui anche alla nostra Associazione Una Mano per i Bambini di Brescia, è stato un altro momento molto toccante e sentito, così come lo è stato quello in cui sono stati chiamati sul palco tanti ragazzi ormai adulti diplomatisi negli anni grazie alla Scholarship… ragazzi avviati brillantemente nel lavoro e nelle rispettive famiglie. Insomma, direi che le emozioni non sono mancate! Straordinario sentire la gratitudine di questi ragazzi… molti si avvicinavano chiedendo notizie dei propri sponsor italiani e pregandomi di portare loro i saluti più affettuosi. Commovente sentire l’inno nazionale Filippino e subito dopo l’inno nazionale Italiano cantato dai filippini a voce alta e sicura… un tributo all’indissolubile connubio che ormai lega i nostri due Paesi grazie all’opera dei Padri da oltre trent’anni. In quel momento, lontana dai tanti messaggi di odio ed intolleranza a cui stiamo assistendo da tempo anche nel nostro Paese, ero felice di essere presente per testimoniare tutta la nostra vicinanza ai poveri di Tondo e all’opera di Padre Giovanni, che ha speso gran parte della sua vita in un luogo tanto difficile e faticoso. Nei giorni successivi e fino al rientro in Italia ho avuto modo di stare a lungo con la “mia” Sherryl, far visita alla sua famiglia, incontrare personalmente tanti bimbisostenuti dagli sponsorbresciani peril tramite

della nostra Associazione, e, soprattutto, visitare la Scuola della Gioia a seguito dei lavori di ristrutturazione recentemente ultimati. I giorni, alla fine, sono volati e quello che mi sono portata a casa nel bagaglio di questa esperienza non sono né la stanchezza, né la fatica, che ho dimenticato immediatamente, bensì i sorrisi dei nostri bimbi della Scuola della Gioia, le loro manine infilate nelle mie tasche per regalarmi foglioline prese dalle aiuole del cortile e la consapevolezza che, seppur tante cose possano e debbano migliorare, si può davvero fare molto per queste persone e che ciò che si fa per loro in fondo arricchisce noi stessi, poiché la solidarietà riempie di senso le nostre vite.

Federica TriboldiVice Presidente di

UNA MANO PER I BAMBINI ONLUS

incontrato dapprima a Tondo e ritrovato più volte durante il Family Day assieme alla mamma Lorena e alla sorella maggiore. Tutte loro impegnatissime, con altri centinaia di ragazzi, nei vari balletti figurati che nel lungo pomeriggio ci hanno offerto e, anche qui, sempre presente con vari striscioni, il Grazie per i loro Adottanti. A Rhealine abbiamo assicurato un doveroso aiuto per completare i suoi studi che dureranno altri 5 anni: sogna di diventare una insegnante e non vogliamo spegnere il suo sogno!

Magari ritorneremo nell’anno del suo diploma (salute e forma fisica permettendo).

Come dicevo i vari gruppi si sono esibiti in canti, danze, coreografie varie con variopinti costumi da essi stessi confezionati; emozionante il momento iniziale con i due inni nazionali Filippino e Italiano che sono stati ascoltati, mano sul cuore, da tutti con attenzione esemplare e il successivo dispiegamento dei due vessilli nazionali al lato del grande palco.

E poi i discorsi, ancora ringraziamenti, applausi, e molti partecipanti che ci venivano a salutare prendendoci la mano e portandosela a toccare la loro fronte : bellissimo. Se poi aggiungiamo il condimento di innumerevoli sorrisi (non solo dei ragazzi ma anche dei loro genitori) appare chiaro il senso di una giornata festosa e, ripeto, indimenticabile.

Per finire un sacco di fotografie che molti gruppi familiari con mamme e figli sempre presenti, (padri scarsi ma si sa che il carico famigliare anche nelle Filippine è sopportato in prevalenza dalle donne) che desideravano avere il loro ricordo con noi Italiani....bello, semplice, emozionante e, ancora una volta, ci hanno fatto capire che è la Famiglia il valore inestimabile che troppo spesso noi dimentichiamo pagandone poi socialmenmte le conseguenze.

Renato e Luisa Adami

Non avevamo mai potuto assistere a questa grande festa e lo desideravamo da molto....quest’anno per il trentesimo anniversario del progetto “Una mano aiuta l’altra” avevamo promesso a Padre Giovanni di fare il possibile per esserci e...l’abbiamo fatto.

Che dire : giornata indimenticabile, emozioni ripetute , incontri con tante Persone che non conoscevamo (ma che sembravano conoscerci da sempre), una Concelebrazione Eucaristica molto sentita e partecipata con armonie e canti bellissimi, con dieci Sacerdoti celebranti sia Filippini sia Italiani (ricordo tra gli altri i Padri Allan, Julius, Ralph, Giovanni, Stefano, Carmelo...) che ha unito due Paesi e due Popoli così lontani ma così uniti nella nostra Fede Cristiana.

Ci hanno riservato un posto d’onore (non meritato, ma si sa ...gli Ospiti Italiani...) in mezzo a tanti giovani, alle loro famiglie, in un grande spazio concesso dai Padri Rogazionisti, che grossomodo si trovano a 60 Km da Manila e a 20 Km da Talita Kumi, dove sono convenuti i vari gruppi rionali residenti in Tondo per festeggiare il Giorno della Famiglia e per poter ringraziare anche tutti i benefattori italiani che contribuiscono, con le Adozioni a distanza, al completamento dei loro studi.Incontrare qui la “nostra” prima adottata Josenia, oggi già mamma di una studentessa appena diplomata, è stata forse la più grande delle emozioni; Lei, povera ma dignitosissima, ci ha voluto persino fare un piccolo omaggio da unire ad un abbraccio da “figlia” che ci ha inumidito gli occhi e fatto molto, molto bene all’anima. Saperla oggi realizzata e, detto da Lei, averle permesso attraverso lo studio di “cambiare” la propria vita è una realta che abbiamo constatato, e abbiamo capito meglio oggi il vero valore delle Adozioni: prima era una piccola spesa da devolvere per aiutare Qualcuno, oggi quel Qualcuno l’abbiamo visto, toccato, abbracciato e gioito con Lei ! Grazie alla Provvidenza e grazie a tutti coloro che ce l’hanno permesso. Ma non solo Josenia, abbiamo ovviamente fatto lo stesso con Rhealine, nostra

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TONDO MANILA  

Non avevamo mai potuto assistere a questa grande festa e lo desideravamo da molto....quest’anno per il trentesimo anniversario del progetto “Una mano aiuta l’altra” avevamo promesso a Padre Giovanni di fare il possibile per esserci e...l’abbiamo fatto.

Che dire : giornata indimenticabile, emozioni ripetute , incontri con tante Persone che non conoscevamo (ma che sembravano conoscerci da sempre), una Concelebrazione Eucaristica molto sentita e partecipata con armonie e canti bellissimi, con dieci Sacerdoti celebranti sia Filippini sia Italiani (ricordo tra gli altri i Padri Allan, Julius, Ralph, Giovanni, Stefano, Carmelo...) che ha unito due Paesi e due Popoli così lontani ma così uniti nella nostra Fede Cristiana.

Ci hanno riservato un posto d’onore (non meritato, ma si sa ...gli Ospiti Italiani...) in mezzo a tanti giovani, alle loro famiglie, in un grande spazio concesso dai Padri Rogazionisti, che grossomodo si trovano a 60 Km da Manila e a 20 Km da Talita Kumi, dove sono convenuti i vari gruppi rionali residenti in Tondo per festeggiare il Giorno della Famiglia e per poter ringraziare anche tutti i benefattori italiani che contribuiscono, con le Adozioni a distanza, al completamento dei loro studi.Incontrare qui la “nostra” prima adottata Josenia, oggi già mamma di una studentessa appena diplomata, è stata forse la più grande delle emozioni; Lei, povera ma dignitosissima, ci ha voluto persino fare un piccolo omaggio da unire ad un abbraccio da “figlia” che ci ha inumidito gli occhi e fatto molto, molto bene all’anima. Saperla oggi realizzata e, detto da Lei, averle permesso attraverso lo studio di “cambiare” la propria vita è una realta che abbiamo constatato, e abbiamo capito meglio oggi il vero valore delle Adozioni: prima era una piccola spesa da devolvere per aiutare Qualcuno, oggi quel Qualcuno l’abbiamo visto, toccato, abbracciato e gioito con Lei ! Grazie alla Provvidenza e grazie a tutti coloro che ce l’hanno permesso. Ma non solo Josenia, abbiamo ovviamente fatto lo stesso con Rhealine, nostra

Una vacanza inusuale : Talita Kumi e Tondo-FilippineQuando con mia moglie Luisa abbiamo deciso di partire per le Filippine sapevamo di andare in un “posto” un po' fuori dal mondo, lontanissimo dalle rotte turistiche, e già alcuni conoscenti ci avevano presentato Tondo come un “inferno dantesco” popolato dagli “ultimi” in uno dei quartieri più poveri e trascurati della grande Manila.Ci eravamo quindi preparati al peggio ma volevamo comunque andarci pronti a sopportare alcuni giorni di disagio in cambio dei sorrisi che i ragazzi “adottati” da molte nostre famiglie ci avrebbero donato.Ci siamo invece trovati a Talita Kumi, a circa un'ottantina di chilometri da Manila e dove attualmente risiede Padre Giovanni Gentilin, già Parroco a Tondo, e da oltre trent'anni missionario nelle Filippine e...l'inferno si è trasformato in un piccolo paradiso terrestre fatto apposta per ospitare, in vari turni, ragazzi e persone bisognose di periodi di ossigenazione terapeutica, ritrovare un po' di serenità e che arrivano da Tondo, sempre infestata da arie non certo salutari.Insediamento creato su circa due ettari e mezzo di terreno collinare, voluto e realizzato grazie al sostegno economico della famiglia dei signori Bruno e Silvana Mastrotto , notissima ad Arzignano, e già protagonista di parecchie altre simili iniziative in altre zone bisognose nel mondo : a Loro anche il nostro Grazie personale per quanto fatto e per quanto vorranno ancora fare a favore dei poveri.Sono sorti lì prima due edifici principali (progettati dall'Arch. Lito Tabulan , filippino e già ex studente adottato di Tondo) cui si sono più tardi affiancate quattro bellissime casette (Casa di Bianca, di Silvana, di Bruno, di Chiara, di Gabriele, di Santo e Renata, di Dario....) con otto appartamentini confortevoli e posti in mezzo alla natura ricca di piante da frutto quali banani, avocado, frutto della passione, jack-fruit e dragon fruit, papaya, manghi ... i cui frutti servono spesso anche all'alimentazione degli ospiti.E' stata aggiunta una serra per coltivare varie squisite verdure e...ci sono persino alcune viti importate dall'Italia che stentano un po' a sopravvivere ma che riescono a produrre qualche grappolo!E non manca un piccolo zoo con gabbiette che contengono due scimmiette, alcuni cagnolini di varie razze, bellissimi coniglietti, il recinto dei pavoni e dei colombi, e, sparse nel territorio a brucare qualche ciuffo d'erba, alcune caprette e pecore per poter allietare e far vedere ai bambini di Tondo animali che non conoscono. Infine Bruno e Silvana hanno permesso la costruzione di un funzionale Oratorio, affidato al giovane sacerdote filippino Padre Julius, costituito da una piattaforma cementata e coperta dove poter giocare a basket, pallavolo, calcetto o semplicemente stare insieme e passare il tempo parlando così come facevamo anche noi nei campetti dei nostri oratori parrocchiali (tanti anni fa,

Padre Giovanni ha voluto qui un centro dove curare il corpo ma anche un centro di spiritualità dove ospitare persone desiderose di incontrare Dio attraverso lo studio comunitario della Bibbia, dove in una “Eco Chapel” ricca di fiori e arbusti bellissimi (e persino con un piccolo laghetto contenente dei pesci e delle tartarughe), celebrare la Messa in mezzo alla natura ma anche qualche Matrimonio o Battesimo soprattutto per i suoi amati “Poveri”.Arrivano qui vari gruppi di ragazzi e giovani che stanno imparando a suonare strumenti musicali (grazie all'apporto di volontari locali messisi a disposizione per insegnare musica), arrivano persone bisognose di cure dentistiche (altra volontaria medico che riesce a fare qualche piccolo miracolo) e lui, Padre Giovanni, continua da qui a sorvegliare il progetto di Una Mano Aiuta l'Altra dedicato alle Adozioni a Distanza per sostenere negli studi i “suoi” ragazzi di Tondo .Ci sono mini corsi di cucina, c'è una attività continua, mai caotica, dove vari assistenti operano quotidianamente; voglio qui ricordarli e ringraziarli : Ajie ed Isabel in cucina e in casa, Manu e Nestor quali autista e addetto agli approvvigionamenti, Junior che cura vari aspetti logistici e il giardino e poi Lei, la Tess Carmelo che definirei il braccio destro di Padre Giovanni per l'amministrazione in generale ma che nel tempo è diventata anche sua assistente per le cure, le visite da effettuare, la dieta da rispettare visto che gli anni passano e gli acciacchi, ahimè, si manifestano. Si vede, e ne siamo molto felici, che l'amore che Padre Giovanni ha dato loro in tanti anni , adesso gli viene ritornato con tante piccole e

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TONDO MANILA

Quando con mia moglie Luisa abbiamo deciso di partire per le Filippine sapevamo di andare in un “posto” un po' fuori dal mondo, lontanissimo dalle rotte turistiche, e già alcuni conoscenti ci avevano presentato Tondo come un “inferno dantesco” popolato dagli “ultimi” in uno dei quartieri più poveri e trascurati della grande Manila.Ci eravamo quindi preparati al peggio ma volevamo comunque andarci pronti a sopportare alcuni giorni di disagio in cambio dei sorrisi che i ragazzi “adottati” da molte nostre famiglie ci avrebbero donato.Ci siamo invece trovati a Talita Kumi, a circa un'ottantina di chilometri da Manila e dove attualmente risiede Padre Giovanni Gentilin, già Parroco a Tondo, e da oltre trent'anni missionario nelle Filippine e...l'inferno si è trasformato in un piccolo paradiso terrestre fatto apposta per ospitare, in vari turni, ragazzi e persone bisognose di periodi di ossigenazione terapeutica, ritrovare un po' di serenità e che arrivano da Tondo, sempre infestata da arie non certo salutari.Insediamento creato su circa due ettari e mezzo di terreno collinare, voluto e realizzato grazie al sostegno economico della famiglia dei signori Bruno e Silvana Mastrotto , notissima ad Arzignano, e già protagonista di parecchie altre simili iniziative in altre zone bisognose nel mondo : a Loro anche il nostro Grazie personale per quanto fatto e per quanto vorranno ancora fare a favore dei poveri.Sono sorti lì prima due edifici principali (progettati dall'Arch. Lito Tabulan , filippino e già ex studente adottato di Tondo) cui si sono più tardi affiancate quattro bellissime casette (Casa di Bianca, di Silvana, di Bruno, di Chiara, di Gabriele, di Santo e Renata, di Dario....) con otto appartamentini confortevoli e posti in mezzo alla natura ricca di piante da frutto quali banani, avocado, frutto della passione, jack-fruit e dragon fruit, papaya, manghi ... i cui frutti servono spesso anche all'alimentazione degli ospiti.E' stata aggiunta una serra per coltivare varie squisite verdure e...ci sono persino alcune viti importate dall'Italia che stentano un po' a sopravvivere ma che riescono a produrre qualche grappolo!E non manca un piccolo zoo con gabbiette che contengono due scimmiette, alcuni cagnolini di varie razze, bellissimi coniglietti, il recinto dei pavoni e dei colombi, e, sparse nel territorio a brucare qualche ciuffo d'erba, alcune caprette e pecore per poter allietare e far vedere ai bambini di Tondo animali che non conoscono. Infine Bruno e Silvana hanno permesso la costruzione di un funzionale Oratorio, affidato al giovane sacerdote filippino Padre Julius, costituito da una piattaforma cementata e coperta dove poter giocare a basket, pallavolo, calcetto o semplicemente stare insieme e passare il tempo parlando così come facevamo anche noi nei campetti dei nostri oratori parrocchiali (tanti anni fa,

E Tondo?

Si, ci siamo stati ma solo una mezza giornata e abbiamo visitato la nuova grande Chiesa Parrocchiale, visto i dignitosi uffici dove operano Mary Jane, Benjamin, Padre Allan, Tess, Padre Giovanni (quando arriva da Talita Kumi) ed altri preziosi collaboratori che gestiscono il lavoro corposo delle Adozioni; ci ricordavano che in trent'anni si sono diplomati 2.840 studenti poverissimi e che la zona di Arzignano ne sorregge da sola circa 500 ! Ci ricordavano le difficoltà iniziali quando Padre Giovanni arrivò e celebrò la sua prima Messa natalizia nella vecchia e oggi dismessa chiesa (1989, mi pare) ancora munito di stivaloni perchè le strade (se si possono definire strade) erano ancora invase da vari liquami semi permanenti di varia origine e provenienza.Abbiamo qui incontrato la “nostra” attuale figlioccia Rhealine Soriano con la mamma Lorena : bellissimo anche se l'incontro è stato abbastanza silenzioso con lei timidissima e, forse, impaurita da una coppia, noi due, gia anziana per i canoni di Tondo (vita media di circa 45/50 anni). Ma comunque emozionante e con un abbraccio finale liberatorio molto intenso: gioia pura !Abbiamo visto e salutato Marinella, figlioccia dei nostri cari amici Anna e Mariano, altra bellissima ragazza che si sta per diplomare e che affronterà la sua vita sempre ringraziando i “suoi” benefattori...Con poco, eonomicamente parlando, noi possiamo fare moltissimo per loro e aiutarli a cambiare letteralmente il corso della loro esistenza perchè la possibilità di studiare produce questo.Andandocene, a buio già calato, abbiamo intravisto il brulicare della vita umana nelle caotiche e trafficatissime strade di Tondo con un ammasso di persone, cose, baracche, mezzi di ogni genere tutti prospicenti la strada dove si vive, si lavora, si commercia, si gioca, si discute e, purtroppo, troppo spesso si delinque, ma...si vive!

Ci siamo ripromessi di tornare per cercare di entrare un po' meglio nella realtà locale o, forse, per capire meglio quanto noi dobbiamo ritenerci fortunati di essere nati e vivere in Italia.

Renato e Luisa

Maggio 201910

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 CHI, MOSSO DA GENEROSITÁ - SENSIBILITÁ - AMORE - AMICIZIA PER LE NOSTRE MISSIONI, QUI NELLE FILIPPINE E EAST TIMOR, VUOLE CONTRIBUIRE A PICCOLI PROGETTI, QUALI: “ADOZIONE A LUNGA DISTANZA DI UN NOSTRO SEMINARISTA” “DI UN INSEGNANTE DI RELIGIONE • “DI UN RAGAZZO O RAGAZZA POVERI DI SAMAR, DI BATAAN, DI ALFONSO, DI MARIKINA, DI TONDO” • ACQUISTI DI MEDICINALI. URGE AIUTO PARTICOLARE PER IL SEMINARIO CANOSSIANO DI DILI ecc. . . PUÓ CHIEDERE INFORMAZIONI A: 

Associazione “Mano Amica - Canossiani” Onlusvia S. G. Bakhita, 137142 Poiano (VR)

tel. e fax: 045/8408891e-mail: [email protected]

web: www.manoamica.canossiani.orgorario d’ufficio: da lunedì a venerdì 9.00 - 12.30

(in altri orari è attiva la segreteria telefonica)Per contribuire ai nostri progetti

Iban c/c postale: IT52 Y076 0111 7000 0003 6600 518oppure

- bonifico bancario sul c/c presso Banca Popolare di VeronaIBAN: IT 91 F 05034 11750 000000163682

intestati a: Associazione “Mano-Amica - Canossiani” OnlusVia S.G. Bakhita 1 - 37142 Verona

indicando nella causale:EROGAZIONE LIBERALE e il destinatario dell’offerta

sia esso l’adottato, il missionario, la missione o il progetto.La ricevuta è documento valido ai fini delle detrazioni fiscali

nella dichiarazione dei redditi.  

PER FAVORE CHI AVESSE L'INDIRIZZO DI POSTA ELLETTRONICA: LO INVII A QUESTO INDIRIZZO NELLE FILIPPINE:; [email protected]

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