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Tic tac: è ora di fare chiarezza - SEV-Online · gono le preoccupazioni sul presente e futuro. Le...

Date post: 23-May-2020
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Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 GAA 6500 Bellinzona 1 N. 06 17 maggio 2018 93.mo anno Tel. 091 825 01 15 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch 50 anni dopo che cosa è rimasto del’68? Ce lo dice uno storico. Pagine 6 e 7 Intervista .. Dal primo gennaio 2019, Peter Bernet cederà il testimone a Calogero Conti Nibali per godersi la pensione. Ma resterà attivo! Pagina 5 VPT Sottoceneri: si conclude un’era Non abbandonare il doppio accompagnamento. Pagina 16 Focus.sev .. Sono mesi decisivi per il futuro delle officine di Bellinzona. La decisione del- le FFS sull’ubicazione del nuovo stabili- mento giungerà entro la fine dell’anno e non come previsto entro giugno. I rap- presentanti del personale vogliono an- dare oltre alla semplice informazione sul prosieguo delle trattative tra Canto- ne, Municipio e FFS ed essere parte atti- va del processo. A suscitare scalpore è stata l’intervista del portavoce delle FFS in cui afferma che l’alternativa d’avere in futuro 200-230 posti di lavoro è quel- la di non averne più del tutto! Queste affermazioni mettono ulteriore benzina sul fuoco e non tranquillizzano certa- mente un clima già teso! Intanto riman- gono le preoccupazioni sul presente e futuro. Le maestranze reputano infatti disattese le promesse delle ferrovie sul mantenimento dei volumi di lavoro a corto e medio termine. a pagina 4 Mesi decisivi per il futuro degli stabilimenti industriali FFS della Turrita Officine: guardia sempre alta .. I membri del SEV non vogliono mollare nulla. I delegati e le delegate della Con- ferenza CCL FFS/FFS Cargo, riuniti lo scorso 9 maggio a Berna, sono stati chiarissimi. La palla è ora nel campo della direzione. Si presenterà al prossi- mo appuntamento negoziale con solu- zioni diverse? Sarà pronta a dialogare veramente? La risposta non tarderà a venire, mentre la base si prepara ad al- zare i toni. alle pagine 2 e 3, editoriale a pagina 3 CCL FFS e FFS Cargo Tic tac: è ora di fare chiarezza La Conferenza CCL FFS/FFS Cargo ha chiaramente ribadito la necessità di mantenere la rotta contro le rivendicazioni della direzione aziendale. Ha comunque conferito il margine di manovra per cercare di usci- re dal vicolo cieco e sbloccare la situazione. Jörg Matter I membri SEV sanno mobilitarsi: eccoli in azione il 22 novembre 2016 davanti alla sede delle FFS a Berna Sabato 22 settembre a Berna: tutti e tutte sulla Piazza federale per dire basta alle discriminazioni salariali delle donne. A 37 anni dall’articolo costituzionale che sancisce la parità tra donna e uomo e a 23 anni dall’in- troduzione della Legge federale sulla parità, in media le donne guadagnano al mese 600 franchi in meno. Ne hanno davvero abbastanza. La parità va applicata. Punto e basta! PARITÀ: APPELLO
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Page 1: Tic tac: è ora di fare chiarezza - SEV-Online · gono le preoccupazioni sul presente e futuro. Le maestranze reputano infatti disattese le promesse delle ferrovie sul mantenimento

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

GAA6500 Bellinzona 1

N. 06

17 maggio201893.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

50 anni dopo che cosa èrimasto del’68? Ce lodice uno storico.

Pagine 6 e 7

Intervista

..

Dal primo gennaio 2019, Peter Bernet cederàil testimone a Calogero Conti Nibali pergodersi la pensione. Ma resterà attivo!

Pagina 5

VPT Sottoceneri: si conclude un’eraNon abbandonare ildoppioaccompagnamento.

Pagina 16

Focus.sev

..

■ Sono mesi decisivi per il futuro delleofficine di Bellinzona. La decisione del-le FFS sull’ubicazione del nuovo stabili-mento giungerà entro la fine dell’annoe non come previsto entro giugno. I rap-presentanti del personale vogliono an-dare oltre alla semplice informazionesul prosieguo delle trattative tra Canto-ne, Municipio e FFS ed essere parte atti-va del processo. A suscitare scalpore è

stata l’intervista del portavoce delle FFSin cui afferma che l’alternativa d’averein futuro 200-230 posti di lavoro è quel-la di non averne più del tutto! Queste

affermazioni mettono ulteriore benzinasul fuoco e non tranquillizzano certa-mente un clima già teso! Intanto riman-gono le preoccupazioni sul presente efuturo. Le maestranze reputano infattidisattese le promesse delle ferrovie sulmantenimento dei volumi di lavoro acorto e medio termine.

a pagina 4

Mesi decisivi per il futuro degli stabilimenti industriali FFS della Turrita

Officine: guardia sempre alta

..

I membri del SEV non vogliono mollarenulla. I delegati e le delegate della Con-ferenza CCL FFS/FFS Cargo, riuniti loscorso 9 maggio a Berna, sono statichiarissimi. La palla è ora nel campodella direzione. Si presenterà al prossi-mo appuntamento negoziale con solu-zioni diverse? Sarà pronta a dialogareveramente? La risposta non tarderà avenire, mentre la base si prepara ad al-zare i toni.

alle pagine 2 e 3, editoriale a pagina 3

CCL FFS e FFS Cargo

Tic tac: è ora di fare chiarezzaLa Conferenza CCL FFS/FFSCargo ha chiaramente ribaditola necessità di mantenere larotta contro le rivendicazionidella direzione aziendale. Hacomunque conferito il marginedi manovra per cercare di usci-re dal vicolo cieco e sbloccarela situazione.

Jörg

Mat

ter

I membri SEV sanno mobilitarsi: eccoli in azione il 22 novembre 2016 davanti alla sede delle FFS a Berna

Sabato 22 settembre a Berna: tutti etutte sulla Piazza federale per direbasta alle discriminazioni salarialidelle donne. A 37 anni dall’articolocostituzionale che sancisce la paritàtra donna e uomo e a 23 anni dall’in-troduzione della Legge federale sullaparità, in media le donne guadagnanoal mese 600 franchi in meno. Nehanno davvero abbastanza. La paritàva applicata. Punto e basta!

PARITÀ: APPELLO

Page 2: Tic tac: è ora di fare chiarezza - SEV-Online · gono le preoccupazioni sul presente e futuro. Le maestranze reputano infatti disattese le promesse delle ferrovie sul mantenimento

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2 ATTUALITÀ ATTUALITÀcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

contatto.sevN. 06/1817.5.2018

Grazie Evi Allemann■ Evi Allemann ha lasciato ilsuo ruolo di presidente dell’ATAAssociazione traffico e ambien-te: a fine marzo è stata elettaconsigliera di Stato del CantonBerna, carica che assumerà il 1°giugno. La consigliera nazionalePS è stata per cinque anni allatesta dell’ATA, attenta alleesigenze delle persone edell’ambiente e si è costante-mente impegnata per unapolitica dei trasporti ecologica.Dal 1° maggio il compito dipresiedere l’associazione passaad interim alla vicepresidentedell’ATA Lisa Mazzone.

In Ticino salari bassi■ In Ticino nel 2016 il salariomediano mensile lordo ammon-tava a 5’563 franchi, controquello svizzero di 6’502 franchi.Si tratta del valore più basso intutta la Confederazione,inferiore di 1’306 franchirispetto a quello percepito aZurigo. Lo si evince da docu-menti pubblicato dall’Ufficiofederale di statistica (UST). InTicino i compensi sono stati ipiù bassi della Svizzera in tuttele categorie professionali.

Edilizia: giù le manidalla pensione■ Il pensionamento a 60 anninell’edilizia è un modello digrande successo e consenteagli edili di vivere una vecchiaiadignitosa. Lo afferma a giustaragione UNIA. La situazionefinanziaria della cassa pensionidell’edilizia è solida: nel 2017 leentrate hanno addiritturasuperato le uscite. A breveandrà tuttavia in pensione lagenerazione del baby boom eavremo bisogno di misurefinanziarie provvisorie pergarantire il futuro del pensiona-mento a 60 anni. La Societàsvizzera degli impresaricostruttori (SSIC) si rifiuta dinegoziare una soluzione epreferisce diffondere fakenews. Il pensionamento a 60anni ha bisogno di trattative,non di una polemica spicciola ascapito dei lavoratori edili.

IN BREVE

«Vogliamo essere pagati giu-stamente e riconosciuti perquanto facciamo alle FFS»!Scrosci di applausi. «L’arro-ganza delle FFS è tale che spet-ta ora all’azienda tornare al ta-volo delle trattative conproposte concrete per uscireda questo vicolo cieco»! Scro-sci di applausi.L’atmosfera non si è mossa diuna virgola dall’inizio dei ne-goziati per il rinnovo del CCLFFS/FFS Cargo. Il personalenon digerisce lo smantella-mento del Contratto collettivodi lavoro (CCL) voluto dalla di-rezione FFS. In sostanzal’azienda chiede maggiore pro-duttività, salari inferiori, menovacanze e licenziamenti più fa-

cili. La comunità di trattativachiede una migliore protezionedella salute dei/delle dipen-denti anche in relazione allenuove forme di lavoro legatealla digitalizzazione. Chiestaanche una migliore progressio-ne salariale.

Quale seguito?Allora, quali piste seguire per ilprosieguo? «Dobbiamo restarefermi sulle nostre posizioni».«Facciamo vedere i canini»!«Non dobbiamo mollare nulla enon molleremo nulla». Chiaro,no? Malgrado tutto la Confe-

renza ha confermato la volontàdi negoziare: «A volte è neces-sario lasciare da parte le emo-zioni», ha detto un delegato.La Conferenza CCL ha perciò in-caricato la delegazione del SEVdi cercare di trovare delle solu-zioni. «Siamo attualmente in

una fase di confronto e per oranon vediamo dove ci siano deimargini di manovra per trovareuna via di uscita» ha incessan-temente ripetuto ManuelAvallone, vicepresidente delSEV e capo della comunità ne-goziale.Il presidente del SEV GiorgioTuti ha ripetuto, rivolgendosiai/alle militanti: «Siete voi adecidere come continuare, adipendenza dai risultati o dall’-assenza di risultati». IntantoGiorgio Tuti ha ribadito chiara-mente la necessità di mobili-tarsi per questo CCL. Ora lapalla è nel campo della direzio-ne FFS. Primo verdetto: giovedì17 maggio, in occasione dellaprossima tornata negoziale.

Vivian Bologna/frg

Trattative per il rinnovo

CCL FFS/FFS Cargo: «Non molleremo nulla»La Conferenza CCLFFS/FFS Cargo si è svol-ta il 9 maggio, mentrele trattative riprendonoquesto giovedì 17 mag-gio. Le posizioni resta-no ancora (molto) lonta-ne .

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La base del SEV è ben capace di mobilitarsi.

Sappiamo che gli/le utenti del-le FFS sono critici con l’aziendada diversi anni. Eppure la dire-zione delle FFS continua a lo-dare la qualità dei servizi offer-ti. Il periodico svizzero tedescodei consumatori e delle consu-matrici Ktipp, ha recentementecommissionato un sondaggiorappresentativo dell’IstitutoGfK. Il principale punto positi-vo è la cordialità e la disponibi-

lità del personale che ricevebuoni voti. Ciò dovrebbe far ri-flettere la direzione delle FFSsu quanto l’utenza apprezzi ilpersonale. I risultati conferma-no anche la visione del SEV checritica i tagli dei posti di lavo-ro, le ristrutturazioni e le dimi-nuzioni delle prestazioni per ilpersonale.Il sondaggio di Ktipp è partico-larmente severo con la pulizia.Quella del WC, in particolare, èconsiderato insufficiente dal41% degli intervistati. Questacifra era solo il 33% nell’ultimosondaggio condotto da Ktippnel 2012. «Queste cifre nonsono una sorpresa» - affermaJürg Hurni, segretario sindaca-le SEV che segue i colleghiZBS. «Perché il tempo che han-no a disposizione per svolgere

i loro compiti, diminuisce co-stantemente».La seconda lezione negativa èda cercare nei lunghi tempi diattesa agli sportelli. A volte acausa delle lunghe attese, gliutenti perdono persino il treno.Criticata anche la riduzionedelle ore di apertura deglisportelli. «Non è sufficientespingere gli utenti verso le bi-glietterie automatiche per mi-gliorare il servizio», affermaJürg Hurni. «C’è un reale biso-gno di servizi di qualità proprioagli sportelli. Il personale divendita sta facendo del suomeglio mentre è sotto pressio-ne estrema. E ogni anno, le FFSdiminuiscono il numero di pun-ti vendita. Dobbiamo dare untaglio a questa tattica del sala-me».

Il punteggio peggiore va allapolitica dei prezzi delle FFS,nonostante i biglietti declassi-ficati che sono disponibili soloonline e per coloro che pianifi-cano il loro viaggio in anticipo.E in questo contesto, va ancheevidenziata la scarsa valutazio-ne emersa dal sondaggio sulrapporto prezzo/prestazioni.Come possiamo stupirci quan-do i prezzi aumentano e le pre-stazioni diminuiscono?In questo contesto, la volontàpadronale di deteriorare lecondizioni lavorative e retri-butive del personale può averesolo un impatto negativo sullasoddisfazione dell’utenza.. vbo

CCL FFS / FFS Cargo

Clientela FFS sempre meno soddisfattaNel contesto dei nego-ziati per il rinnovo delCCL FFS e FFS Cargo, va-le la pena mettere in re-lazione la volontà di de-terioramento delladirezione e il declinodella qualità dei serviziosservati dagli utenti.

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In occasione dell’ultimo Comitato SEV del 4 maggio, erano presenti idue rappresentanti dei dipendenti nel Consiglio di amministrazionedelle FFS. L’opportunità per Daniel Trolliet e Fabio Pedrina di parlaredel loro ruolo e per il Comitato di trasmettere informazioni importanti.Pertanto, Daniel Troillet ha ricordato che il CdA è un organo i cui idossier sono di natura strategica e politica. Ad esempio, il CdA nonentra nei dettagli di temi come il rinnovo del CCL o almeno non se glisi chiede spiegazioni dettagliate.

Ciononostante, i membri del Comitato hanno espresso le loro preoccu-pazioni in merito al CCL FFS e FFS Cargo e hanno sottolineato ladurezza delle rivendicazioni della direzione. Hanno inoltre palesato leloro preoccupazioni su Cargo, su una serie di investimenti e suprogetti informatici come il Sopre e la radio Lisa che non funzionano.Non sono mancate le denunce sulle aggressioni contro il personale.Dubbi anche sull’esternalizzazione della manutenzione del materialerotabile. Insomma tanti argomenti sui quali Daniel Trolliet e FabioPedrina saranno in grado di intervenire al CdA. Giorgio Tuti li haringraziati per la loro visita, rendendoli consapevoli della responsabili-tà che il CdA dovrà assumersi sull’eventuale interruzione del CCL FFSe le potenziali conseguenze che potrebbe avere.

Andando a bomba su un altro tema, il Comitato ha adottato il nuovologo del SEV che sarà introdotto durante la seconda metà dell’anno oall’inizio del 2019. Votato all’unanimità, è il risultato di sei mesi dilavoro per unificare l’identità visiva del SEV.

Infine, è stato lanciato un appello alla manifestazione del 22 settem-bre a Berna per la parità salariale. Deve essere un grande evento.

Comitato SEV preoccupato per il CCL FFS

L’alleanza sindacale Fairlog chiede al Consi-glio federale di resistere alle pressioniesercitate dall’UE e di non rinunciare innessun caso al divieto di cabotaggio inSvizzera. Fairlog sostiene la richiesta avanza-ta dall’Unione dei trasporti pubblici (UTP) edall’Associazione svizzera dei trasportistradali (ASTAG). Al fine di proteggere idipendenti nel settore della logistica, ildivieto di cabotaggio deve ovviamente essereapplicato con fermezza. Ma sono necessarieanche altre condizioni quadro e un fortepartenariato sociale. Se, nella sua contratta-zione con l’UE, il Consiglio federale cede ildivieto di cabotaggio e accetta un allenta-mento, questo potrebbe essere il primo passoverso l’eliminazione totale del divieto. Un’op-zione temuta dai tre sindacati SEV, Unia eSyndicom che, sotto l’egida di Fairlog, stannolottando per migliorare le condizioni di lavoronel settore logistico. Un allentamento deldivieto sarebbe di per sé stesso un duro colpoper i dipendenti della logistica in Svizzera.

Secondo uno studio Ecoplan pubblicatodall’Unione dei trasporti pubblici (UTP) e

ASTAG, gli stipendi dei conducenti nei paesieuropei che confinano con la Svizzera, sonotalvolta inferiori del 53% rispetto a quellisvizzeri. Un allentamento o la rimozione deldivieto di cabotaggio aprirebbe la porta aldumping salariale nel nostro Paese. «Persinooggi, anche in Svizzera, i dipendenti devonospesso lavorare in condizioni precarie e conbassi salari; un contratto collettivo di lavoro(CCL) vincolante per tutti garantirebbe uncambiamento della situazione e il rispettodelle stesse regole del gioco», ha affermatoGiorgio Tuti, presidente del SEV. Un CCLapporta chiarezza e favorisce una visioned’insieme, anche ai datori di lavoro. L’imple-mentazione di condizioni quadro legali el’applicazione di uno standard minimo nellecondizioni di lavoro, possono essere garantitesolo se le parti sociali tirano la corda dallastessa parte. «Un CCL fornisce sicurezza atutte le parti; nella lotta per mantenere ildivieto di cabotaggio, renderà più facile per leparti sociali costruire un fronte unito», haaggiunto Vania Alleva, presidente di UNIA.

Fairlog

CONFERMARE IL DIVIETO DI CABOTAGGIO

Che cosa ne sarà della pensione a 60 anni dei mu-ratori? Questo successo sindacale d’inizio secolo èora seriamente in pericolo. Il padronato vuole ri-durre le rendite e aumentare l’età della pensionedei lavoratori che svolgono un lavoro duro e conqualsiasi tempo. Prima dell’introduzione dellapensione a 60 anni, solo il 20% dei lavoratori ediliraggiungeva l’età della pensione in buona salute.Gli altri o venivano licenziati perché non rendeva-no abbastanza, o erano diventati invalidi. Interes-

sante, direte voi. Ma checosa c’entra con i ferro-vieri?

Mi permette innanzituttodi ricordare che gli attac-chi contro le condizionidi lavoro colpiscono tuttii settori e che sono estre-mamente pesanti : peg-gioramente delle pensio-ni, salari bassi, aumentodel tempo di lavoro,ecc... Alle FFS la direzione vorrebbe sopprimereuna settimana di ferie supplementare per le perso-ne di 60 anni e oltre. Questi attacchi ci scuotono eci ricordano che nulla è scolpito nella pietra: i dirit-ti acquisiti di ieri rappresentano le lotte di oggi edi domani. Le lezioni da trarre sono chiare: per mi-gliorare il CCL FFS attuale è primordiale essere nu-merosi, sempre più numerosi. E dall’inizio delletrattative lo sappiamo sempre di più. Ciò dimostrache la nostra risposta alle smisurate rivendicazionidelle FFS colpisce anche i non sindacalizzati. Perproseguire con questo slancio, il SEV ha deciso dioffrire tre mesi di quote gratuite ai colleghi e allecolleghe delle FFS che aderiranno al SEV primadella fine del mese di giugno. Più numerosi sare-mo, meglio potremo negoziare!

Ma non basta essere numerosi. Ognuno e ognunadeve sentirsi direttamente toccato/a, deve imma-ginare ciò che è disposto/a a fare per le propriecondizioni di lavoro. La scorsa settimana i delegatie le delegate della Conferenza CCL FFS/ FFS Cargohanno già espresso la loro collera, mentre il per-sonale FFS mostra ogni giorno di averne abbastan-za degli attacchi delle FFS contro il CCL.

Le trattative che riprendono questo giovedì sono algiro di boa. E’ imperativo continuare la mobilita-zione!

EDITORIALE

«Non basta essere numerosi. Ognuno e ognunadeve sentirsi direttamente toccato/a, deveimmaginare ciò che è disposto/a a fare per leproprie condizioni di lavoro.» Giorgio Tuti

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ATTUALITÀ........

4contatto.sevN. 06/1817.5.2018

Il punto principale all’ordinedel giorno della riunione diPiattaforma svoltasi lo scorso30 aprile era: «in prospettivadell’applicazione della dichia-razione d’intenti del 10 dicem-bre 2017 con contratti vinco-lanti, verrà offerta alle partil’opportunità di prendere posi-zione sugli intenti di cantone,municipio di Bellinzona e FFS,chiarendo eventuali questioniaperte e di presentare le pro-prie richieste». Dopo aver pre-so atto che sia da parte delleFFS che del Cantone le posizio-ni rimangano immutate rispet-to quanto già riportato dalla di-chiarazione d’intenti, lemaestranze hanno ribaditoquanto contenuto nella risolu-zione votata all’unanimità dailavoratori presenti all’assem-blea dello scorso 20 aprile. Ol-tre che richiamare al rispettodegli accordi sottoscritti e pas-sando puntualmente in rasse-gna tutti gli altri punti della ri-soluzione citata, irappresentanti del personalevogliono andare oltre alla sem-plice informazione sul prosie-guo delle trattative tra Canto-ne, Municipio e FFS ed essereparte attiva del processo. Lemaestranze hanno pertantoformulato la richiesta formale

sul seguente punto: «in confor-mità agli accordi di «Piattafor-ma» si chiede che da subito ledecisioni o eventuali stesure difuturi contratti inerenti progettidi natura operativa o ancor me-glio strategica, che riguardanole OBe nel breve, medio e lun-

go termine, siano discussi,condivisi e approvati con la Co-Pe allargata e ratificati in ulti-ma istanza, dall’assemblea deilavoratori, in linea con quantosottoscritto finora». Bisogneràquindi fare in modo di trasfor-mare le intenzioni in contrattivincolanti. Sebbene il mediato-re Franz Steinegger abbia invi-tato sia i rappresentanti delleFFS che i consiglieri di Statopresenti Christian Vitta e Clau-dio Zali di tener conto di que-sta apprezzabile e importanterichiesta pervenuta al comitatoa nome delle maestranze, nelledichiarazioni ai media sia FFSche Cantone non hanno fattonient’altro che ribadire le pro-prie posizioni, dimenticando dimenzionare la loro disponibili-

tà nel dare seguito alla nostrarichiesta formale.A suscitare scalpore è statal’intervista del portavoce delleFFS in cui afferma che l’alterna-tiva d’avere in futuro 200-230posti di lavoro è quella di nonaverne più del tutto! Queste af-fermazioni mettono ulteriorebenzina sul fuoco e non tran-quillizzano certamente un cli-ma già teso! Intanto rimango-no le preoccupazioni sulpresente e futuro. Le maestran-ze reputano infatti disattese lepromesse delle ferrovie sulmantenimento dei volumi di la-voro a corto e medio termine.Una preoccupazione che per ilcomitato «Giù le mani dalle of-ficine» ha motivazioni concre-te: delocalizzazione e trasferi-

mento di attività o rinuncia diattività legate soprattutto allelocomotive, ad esempio la la-vorazione di parte dei carrimerci che verrà trasferita inGermania, oppure il taglio di25’000 ore di lavoro riconduci-bile alla mancata manutenzio-ne di locomotive.«Si fantastica sul futuro, ma siperde di vista quello che stasuccedendo», afferma GianniFrizzo, leader storico dellosciopero di 10 anni fa. Una co-sa è certa, le incognite sonoancora molte: cosa capiterà neiprossimi anni fino all’aperturadella nuova struttura? Quantisaranno i posti di lavoro? Chefine farà il Centro di competen-ze? Quali saranno i contenutidel nuovo Parco tecnologico?La discussione proseguirà conuna serie di riunioni di Piatta-forma in un gruppo ristretto.

10° anniversario dallo scioperoIl 5 maggio, alla presenza dicirca 200 collaboratori, fami-gliari, simpatizzanti e autoritàpolitiche (tra cui il sindaco diBellinzona Mario Branda) si ètenuta nella storica Pittureriadelle Officine la festa per il 10°anniversario dallo sciopero. Inuna discussione sul presente eprospettato futuro, l’associa-zione «Giù le mani dall’Offici-na» ha approfondito tra l’altrol’ultimo incontro di Piattafor-ma, presentando i dati per ilfuturo: nel nuovo sito le oreproduttive scenderanno dalleattuali 345’000 a 200’000, ov-vero di quasi la metà. Ma quel-lo che preoccupa maggiormen-te è la fase transitoria,soprattutto la fase dal 2023 al2027. Sollecitato a prendere laparola, il sindaco Mario Brandaha dichiarato tra l’altro che lalettera d’intenti sottoscritta as-sieme al Cantone con le FFScontiene l’impegno da partedelle FFS a mantenere i posti dilavoro.Ricordiamo volentieri al sinda-co che alle FFS la protezionedel licenziamento è garantitadal CCL e non è pertanto un re-galo offerto dalle FFS!

Pascal Fiscalini

Officine di Bellinzona; le maestranze vogliono partecipare alla definizione dei contratti

«Vogliamo dire la nostra»Sono mesi decisivi peril futuro delle officine diBellinzona. La decisionedelle FFS sull’ubicazio-ne del nuovo stabili-mento giungerà entro lafine dell’anno e non co-me previsto entro giu-gno.

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Dieci anni di lotta per le Officine di Bellinzona ricordati lo scorso 5 maggio in pittureria

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Il personale non ha nessuna intenzione di fare la fine dei ferri vecchi...

Francesco Giampà sarà il nuovo Direttore delle Officine FFS diBellinzona. Succede a Felix Hauri, che in autunno andrà inpensione. Giampà, 37 anni, cresciuto in Ticino e di madre linguaitaliana, è attivo dal 2010 presso le Officine; dal 2016 è ilresponsabile della Minifactoy Locomotive e membro di Direzio-ne. Con la sua nomina «è stata scelta una figura con ampiaesperienza sia presso le FFS che nel settore industriale» silegge nella nota delle FFS. Giampà ha studiato TecnicheIndustriali e di Produzione presso il Politecnico di Zurigo.

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5ATTUALITÀcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

E così si chiude quasi un’era.Alla fine dell’anno Peter Bernetandrà in pensione e cederà iltimone della sezione VPT Sot-toceneri a Calogero Conti Niba-li, per tutti noi Calo. Un annodopo il pensionamento del se-gretario sindacale Pietro Gia-nolli - che con Peter Bernet hacomposto per anni un duo ro-dato e solido - la VPT Sottoce-neri è dunque al centro di unprocesso di rinnovamento, pre-parato comunque con cura. «Invista della mia successione -ha commentato Bernet (che fi-no al 2020 resta vicepresiden-te della VPT e membro del Co-mitato SEV) - abbiamo parlatomolto, ci siamo confrontati eabbiamo cercato di individuarei profili più adatti. E soprattut-to disponibili». Sì, perché im-pegnarsi per il sindacato ri-chiede davvero tempo,energia, volontà. Significaspesso rubare tempo alla pro-

pria vita privata, per un benecollettivo. Quindi, tanto di cap-pello e tutti e a tutte coloro chesi mettono a disposizione, inun contesto non sempre facile.«Prima di accettare la candida-tura - ha spiegato Calo - ho ri-flettuto molto perché prendereil posto di Peter Bernet non ècompito facile. Non potrò farele stesse cose. Ma ciò che ècerto - ha continuato Calo - èche darò il massimo e cercheròsempre di dare e di fare delmio meglio. So che Peter ci ac-compagnerà anche dopo, e diquesto possiamo solo essergliriconoscenti». Eletto pure all’unanimità anche il vicepresi-dente Michele Ponzo, lusinga-to per la fiducia accordataglidall’assemblea. «È chiaro che

Peter lascerà un vuoto. Ma re-sterà sempre con noi - ha con-tinuato Ponzo - la sua visionedi sindacato, la cui importanzaè fondamentale nei rapporti dilavoro e nel contesto socialeche stiamo vivendo. Ma ri-cordiamoci che la forza sinda-cale siamo soprattutto noi».Stesso spirito anche in Salva-tore Giacobbe, nuovo segreta-rio. «Il gruppo e il collettivo so-no importanti tanto quanto lapersona singola. Ma per lottaree ottenere qualcosa occorre es-sere in tanti. Mi fa piacere fareparte di questa squadra». Unasquadra che comprende anchegli altri membri di comitato: ilcassiere Igor Sassi, Aldo Anza-lone e Nicola Capoferri per laFLP e Mauro Cappelletti per

l’AMSA. Prima delle nomine,Peter Bernet ha ricordato ilnuovo sondaggio sulla saluteper i conducenti di bus, ha fat-to il punto sull’iter parlamenta-re della mozione per rivederela doppia pena legata a «ViaSicura» (mozione presentatada una sindacalista del SEVche siede in Consiglio naziona-le), ha menzionato la nuova

Legge sulla durata del Lavoro.La segretaria sindacale Fran-çoise Gehring ha fatto il puntosui diversi CCL delle ITC e sulrinnovo del CCL di FFS e FFSCargo. Infine Pietro Gianolli,rappresentante del personalein seno al CdA della TPL, ha vo-luto salutare di persona PeterBernet per la sua ultima as-semblea sezionale. frg

Elezioni alla VPT Sottoceneri in vista del pensionamento dell’attuale presidente Peter Bernet

«Esserci per il sindacato»Calogero Conti Nibalidal primo gennaio 2019sarà il presidente dellasezione VPT Sottocene-ri, Michele Ponzo vice-presidente e SalvatoreGiacobbe segretario.

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Peter Bernet e Calogero Conti Nibali, una storia anche di amicizia

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C. Conti Nibali, Salvatore Giacobbe, Michele Ponzo e Peter Bernet

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Pietro Gianolli e Peter Bernet, due pezzi da novanta

Anche se le FFS sono dispostea dialogare e a offrire una solu-zione a diversi fornitori sotto-posti ad un’unica concessione,

l’ex regia federale minaccia an-cora di presentare ricorso incaso di conferma della conces-sione alla BLS. Il SEV racco-manda una cooperazione tra idue attori. Invita pure le rispet-tive direzioni a tornare a discu-tere una soluzione in tal sensoe a smettere di usare toni mi-nacciosi, compresa la minacciadel ricorso a vie legali. Ciò cheoccorre è tornare a parlarsi at-torno a un tavolo. Per il benedella clientela, dei dipendentie del buon funzionamento delservizio.

Dall’inizio dei bisticci sulleconcessioni ferroviarie a lungadistanza, il SEV ha costante-mente sottolineato l’importan-za di cooperare per il bene ditutto il traffico ferroviario sviz-zero. «Il nostro sistema è co-struito sulla filosofia dell’«in-sieme» piuttosto che dell’«uno contro l’altro», affermaGiorgio Tuti, presidente delSEV: «La sfrenata concorrenzacreerebbe solo perdenti in tut-to il Paese sia nel sistema com-plessivo dei trasporti pubblicie, alla fine, sia nel servizio

pubblico». A lungo termine ilrischio è che la frammentazio-ne del traffico a lunga distanzainduca i numerosi attori incampo a voler servire solo le li-nee redditizie.Ciononostante, l’UFT proseguenella direzione della messa aconcorso delle concessioni alunga distanza. La concessionealla BLS delle due piccole lineeBLS può sembrare in linea diprincipio un fatto minore, ma èsolo l’inizio di un cambio di pa-radigma che indubbiamenteporta a una concorrenza sfre-

nata. «Il modo di procederedell’UFT crea solo perdenti»,ne è convinto Giorgio Tuti.Questo è il motivo per cui ilSEV chiede di nuovo alle dire-zione di FFS e BLS di parlarsi edi cercare una soluzione dicompromesso, senza metterein pericolo l’intero sistema. Unsistema globale che funzionabene a vantaggio dei clienti edel personale.

SEV/red

Traffico a lunga distanza: l’appello del SEV

«FFS e BLS trovino un accordo»FFS e BLS devono met-tersi d’accordo! Il SEVcondanna la reazionedelle FFS sulla propostadell’Ufficio federale deitrasporti (UFT) di affida-re a BLS l’esercizio didue linee ferroviarie alunga percorrenza, dal-la fine del 2019.

Page 5: Tic tac: è ora di fare chiarezza - SEV-Online · gono le preoccupazioni sul presente e futuro. Le maestranze reputano infatti disattese le promesse delle ferrovie sul mantenimento

■ Siate realisti: chiedete l’im-possibile! Sono trascorsicinquant’anni da quandoquello slogan, insieme adaltri simili, risuonava esventolava in ogni angolodel mondo. Rispetto ad altreespressioni di ribellione ocontestazioni storiche, qualisono state le caratteristichedella rivolta del ’68?

Forse la caratteristica più pecu-liare risiede proprio in quel «inogni angolo del mondo»: ilSessantotto si diffuse quasi insimultanea a livello internazio-nale, in contesti radicalmentediversi che tuttavia si influen-zarono a vicenda. Inoltre fu inmassima parte improntato allospontaneismo: in rottura con lepratiche politiche più «tradi-zionali» si puntava ad evitare

le strutture e le gerarchie. Que-sta precisa volontà di non la-sciarsi imbrigliare o incasellarefa sì che anche a 50 anni di di-stanza risulti difficile definireprecisamente di cosa si è trat-tato, senza cadere nelle sem-plificazioni.

■ E in Svizzera che forma han-no assunto le contestazioni?Sono state altrettanto di-rompenti rispetto, per esem-pio, ai paesi vicini, come laFrancia?

Sono state senz’altro menoeclatanti sul piano dell’azione,ma sono partite da esigenze eprese di coscienza per moltiversi simili. I riferimenti cultu-rali e politici in buona parte so-no gli stessi nei vari contesti eanche i mezzi e i modi per

prendere la parola e passareall’azione sono simili. Partì tut-to dalla condivisione: i giovanileggevano, si riunivano, discu-tevano e prendevano posizio-ne: scrivendo e distribuendo ri-viste autoprodotte e volantini,organizzando vari tipi di mani-festazioni, indette per solida-rizzare con determinate situa-zioni (ad esempio i paesi in via

di sviluppo) o contestarne altre(autorità e assetti politici do-minanti).

■ Quali sonostate le mag-giori rivendica-zioni?Si chiedevanouno svecchia-mento della so-cietà da diversipunti di vista,maggiori liber-tà e un’atten-zione a quantirisultavano sfa-voriti dalle di-namiche delprogresso incorso. Il Ses-santotto fu in

buona parte un fenomeno stu-dentesco, molte rivendicazionitoccavano dunque anchel’istruzione (rinnovamento deiprogrammi scolastici, ricono-scimento delle assemblee stu-dentesche, ecc.).

■ A differenza del resto d’Eu-ropa le donne svizzere nonavevano ancora il diritto di

voto, vigeva il divieto di con-vivenza per le persone nonsposate, circolavano censu-re e pregiudizi. Il 68 ha con-tribuito in modo incisivo allacausa dell’emancipazionefemminile?

Al diritto di voto si sarebbe ar-rivati comunque, era nell’aria.Era una rivendicazione su cui silavorava da tempo (a livello fe-derale era stata sottoposta alvoto popolare una prima voltanel 1959) e i tempi erano ma-turi. È importante però sottoli-neare che alle manifestazionidel 1968 parteciparono in pri-ma linea proprio le ragazze,che prima di acquisire il dirittodi voto presero dunque la pa-rola e si mobilitarono. Il con-cetto di «condivisione» accen-

nato prima ebbe sicuramenteun ruolo importante anche perla causa femminile: le giovanidonne iniziarono a discutere escambiare opinioni anche sullaloro condizione e sul loro ruolonella società; questo favorìsenz’altro una presa di co-scienza collettiva.

■ Possiamo parlare di rivolu-zione? Oppure si è piuttostotrattato di un momento rivo-luzionario?

Si è trattato anzitutto di un im-portante fenomeno generazio-nale. La generazione che havissuto quegli eventi era radi-calmente diversa da quelle chel’hanno preceduta: il fatto dipoter contare su un relativo be-nessere fece sì che l’attenzio-ne si spostò dai bisogni mate-riali a concetti e situazioni piùampi e meno concreti: solida-rietà, libertà, uguaglianza.Questo portò a una rimessa indiscussione globale degli equi-libri creatisi nei diversi paesinegli ultimi decenni e a unchiaro rifiuto delle autorità co-stituite.Stando così le cose, si puòsenz’altro parlare di un mo-mento rivoluzionario, lo erasenz’altro negli intenti dei pro-tagonisti.

■ Cosa è rimasto oggi dellospirito di quegli anni, delleutopie di pace e dei sogniper una società migliore,

della spinta creativa e dellavoglia di controcultura?

Ci sono indubbiamente statidei cambiamenti per quanto ri-guarda gli «usi e costumi», lamentalità, le concezioni e l’am-bito culturale. Si è arrivati an-che a delle riforme (ad esem-pio nel campo degli studi) e aconquiste che possiamo asso-ciare sotto al concetto di gene-rico di «democratizzazione». Igiovani e le donne, ad esem-pio, hanno acquisito una mag-giore consapevolezza e ruolipiù attivi nella società.Uno sguardo – del tutto sog-gettivo – alla società odiernarestituisce un ritratto in chiaro-scuro: le possibilità offerte dal-le nuove tecnologie sembranoricreare condizioni per moltiversi analoghe a quelle di allo-ra: un maggiore e più agevoleaccesso alle informazioni; nuo-vi mezzi e nuovi canali per co-municare e condividere; mag-giori possibilità per esprimersie prendere la parola… ma non

mi sembra di ravvisare segnaliraffrontabili a quelli di quel pe-riodo. Se allora la mancanza difiltri e di intermediari venivasfruttata per attaccare e conte-stare i «potenti», oggi semprepiù spesso si fa uso di questestesse condizioni per attaccarei più deboli e le minoranze (glistranieri, con maggior frequen-za). La storia tuttavia riservasempre delle sorprese. Si pen-si ad esempio alla grande ade-sione e solidarietà popolaremanifestata nel Canton Ticinoin occasione dello sciopero al-le Officine di Bellinzona nel2008. Un evento certamenteascrivibile alla più ampia storiadelle lotte sindacali, ma nell’adesione e nelle manifestazio-ni popolari a sostegno dei la-voratori credo siano ravvisabilianche echi di quanto successo40 anni prima.

Françoise Gehring

Intervista alla storico ticinese Mauro Stanga, autore di una tesi di laurea proprio sul ’68

Dalla ribellione a oggi:che cosa resta del ’68Il ’68 ha segnato intere generazioni per la sua forza propulsiva nell’imprimere cambiamenti. «L’immagi-nazione al potere», si diceva nelle strade di Parigi. Un appello a rompere gli schemi, a scardinare regoleprecostituite, ad occupare lo spazio pubblico senza mediazioni. E le donne si prendono finalmente il di-ritto di ribellarsi, di autodeterminarsi, di affermare il loro bisogno di libertà. In Svizzera le proteste furo-no meno spettacolari che altrove, ma costituirono comunque un’esperienza decisiva.

«La generazione che ha vissuto il ’68 eraradicalmente diversa da quelle che l’hannopreceduta. Poter contare su un relativo benessere hapermesso di spostare l’attenzione dai bisognimateriali agli ideali di libertà e uguaglianza.»Mauro Stanga, storico

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Dalla mostra «Revolution» presso la Fabbrica del Vapore a Milano

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All’ingresso della Fabbrica del Vapore, Milano

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6 INTERVISTAcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

contatto.sevN. 06/1817.5.2018

Mauro Stanga (1973), hastudiato storia contemporaneaall’Università di Friburgo,laureandosi nel 2001 con unatesi sulle contestazioni studen-tesche del 1968 nelle scuolesecondarie del cantone Ticino. Èconsiderato un grande conosci-tore del fenomeno del ’68 inSvizzera. Lavora come collabo-ratore scientifico all’Ufficio distatistica del Canton Ticino.

BIO

La rivolta del ’68, come spiegano icuratori della mostra «1968 Suisse», èun fenomeno dalle mille sfaccettature:manifestazioni contro la guerra delVietnam, affermazione della vitacomunitaria, nascita dei figli dei fiori,scoperta di musiche rock e pop,esperienza dell’amore libero e dellalibertà sessuale. Insomma dal «flowerpower» ai sogni psichedelici, dallasolidarietà come articolazione dellerelazioni umane, alla protesta controogni forma di violenza. Senza dimenti-care l’icona di un’epoca, il furgoncinoBulli, simbolo di scoperta e di libertà dimovimento collettivo. La coloratissimamostra – una vera botta di energiascintillante visitabile fino al 17 giugno –illustra in modo molto chiaro e coerente che il 1968 è molto di più di una semplice data. È il simbolo di unosconvolgimento sociale e culturale tra il 1960 e il 1970, che ha lasciato tracce profonde nella vita quotidiana,nella cultura e nella politica. A distanza di cinquant’anni, l’esposizione dà voce a sedici testimoni e protagoni-sti del movimento sociale che raccontano il «loro» 1968, invitando a riflettere con sguardo critico sulle azioni ei risultati ottenuti.

Per saperne di più: http://www.bhm.ch/fr/fr/1968/

IL ’68 AL MUSEO STORICO DI BERNA

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■ Siate realisti: chiedete l’im-possibile! Sono trascorsicinquant’anni da quandoquello slogan, insieme adaltri simili, risuonava esventolava in ogni angolodel mondo. Rispetto ad altreespressioni di ribellione ocontestazioni storiche, qualisono state le caratteristichedella rivolta del ’68?

Forse la caratteristica più pecu-liare risiede proprio in quel «inogni angolo del mondo»: ilSessantotto si diffuse quasi insimultanea a livello internazio-nale, in contesti radicalmentediversi che tuttavia si influen-zarono a vicenda. Inoltre fu inmassima parte improntato allospontaneismo: in rottura con lepratiche politiche più «tradi-zionali» si puntava ad evitare

le strutture e le gerarchie. Que-sta precisa volontà di non la-sciarsi imbrigliare o incasellarefa sì che anche a 50 anni di di-stanza risulti difficile definireprecisamente di cosa si è trat-tato, senza cadere nelle sem-plificazioni.

■ E in Svizzera che forma han-no assunto le contestazioni?Sono state altrettanto di-rompenti rispetto, per esem-pio, ai paesi vicini, come laFrancia?

Sono state senz’altro menoeclatanti sul piano dell’azione,ma sono partite da esigenze eprese di coscienza per moltiversi simili. I riferimenti cultu-rali e politici in buona parte so-no gli stessi nei vari contesti eanche i mezzi e i modi per

prendere la parola e passareall’azione sono simili. Partì tut-to dalla condivisione: i giovanileggevano, si riunivano, discu-tevano e prendevano posizio-ne: scrivendo e distribuendo ri-viste autoprodotte e volantini,organizzando vari tipi di mani-festazioni, indette per solida-rizzare con determinate situa-zioni (ad esempio i paesi in via

di sviluppo) o contestarne altre(autorità e assetti politici do-minanti).

■ Quali sonostate le mag-giori rivendica-zioni?Si chiedevanouno svecchia-mento della so-cietà da diversipunti di vista,maggiori liber-tà e un’atten-zione a quantirisultavano sfa-voriti dalle di-namiche delprogresso incorso. Il Ses-santotto fu in

buona parte un fenomeno stu-dentesco, molte rivendicazionitoccavano dunque anchel’istruzione (rinnovamento deiprogrammi scolastici, ricono-scimento delle assemblee stu-dentesche, ecc.).

■ A differenza del resto d’Eu-ropa le donne svizzere nonavevano ancora il diritto di

voto, vigeva il divieto di con-vivenza per le persone nonsposate, circolavano censu-re e pregiudizi. Il 68 ha con-tribuito in modo incisivo allacausa dell’emancipazionefemminile?

Al diritto di voto si sarebbe ar-rivati comunque, era nell’aria.Era una rivendicazione su cui silavorava da tempo (a livello fe-derale era stata sottoposta alvoto popolare una prima voltanel 1959) e i tempi erano ma-turi. È importante però sottoli-neare che alle manifestazionidel 1968 parteciparono in pri-ma linea proprio le ragazze,che prima di acquisire il dirittodi voto presero dunque la pa-rola e si mobilitarono. Il con-cetto di «condivisione» accen-

nato prima ebbe sicuramenteun ruolo importante anche perla causa femminile: le giovanidonne iniziarono a discutere escambiare opinioni anche sullaloro condizione e sul loro ruolonella società; questo favorìsenz’altro una presa di co-scienza collettiva.

■ Possiamo parlare di rivolu-zione? Oppure si è piuttostotrattato di un momento rivo-luzionario?

Si è trattato anzitutto di un im-portante fenomeno generazio-nale. La generazione che havissuto quegli eventi era radi-calmente diversa da quelle chel’hanno preceduta: il fatto dipoter contare su un relativo be-nessere fece sì che l’attenzio-ne si spostò dai bisogni mate-riali a concetti e situazioni piùampi e meno concreti: solida-rietà, libertà, uguaglianza.Questo portò a una rimessa indiscussione globale degli equi-libri creatisi nei diversi paesinegli ultimi decenni e a unchiaro rifiuto delle autorità co-stituite.Stando così le cose, si puòsenz’altro parlare di un mo-mento rivoluzionario, lo erasenz’altro negli intenti dei pro-tagonisti.

■ Cosa è rimasto oggi dellospirito di quegli anni, delleutopie di pace e dei sogniper una società migliore,

della spinta creativa e dellavoglia di controcultura?

Ci sono indubbiamente statidei cambiamenti per quanto ri-guarda gli «usi e costumi», lamentalità, le concezioni e l’am-bito culturale. Si è arrivati an-che a delle riforme (ad esem-pio nel campo degli studi) e aconquiste che possiamo asso-ciare sotto al concetto di gene-rico di «democratizzazione». Igiovani e le donne, ad esem-pio, hanno acquisito una mag-giore consapevolezza e ruolipiù attivi nella società.Uno sguardo – del tutto sog-gettivo – alla società odiernarestituisce un ritratto in chiaro-scuro: le possibilità offerte dal-le nuove tecnologie sembranoricreare condizioni per moltiversi analoghe a quelle di allo-ra: un maggiore e più agevoleaccesso alle informazioni; nuo-vi mezzi e nuovi canali per co-municare e condividere; mag-giori possibilità per esprimersie prendere la parola… ma non

mi sembra di ravvisare segnaliraffrontabili a quelli di quel pe-riodo. Se allora la mancanza difiltri e di intermediari venivasfruttata per attaccare e conte-stare i «potenti», oggi semprepiù spesso si fa uso di questestesse condizioni per attaccarei più deboli e le minoranze (glistranieri, con maggior frequen-za). La storia tuttavia riservasempre delle sorprese. Si pen-si ad esempio alla grande ade-sione e solidarietà popolaremanifestata nel Canton Ticinoin occasione dello sciopero al-le Officine di Bellinzona nel2008. Un evento certamenteascrivibile alla più ampia storiadelle lotte sindacali, ma nell’adesione e nelle manifestazio-ni popolari a sostegno dei la-voratori credo siano ravvisabilianche echi di quanto successo40 anni prima.

Françoise Gehring

Intervista alla storico ticinese Mauro Stanga, autore di una tesi di laurea proprio sul ’68

Dalla ribellione a oggi:che cosa resta del ’68Il ’68 ha segnato intere generazioni per la sua forza propulsiva nell’imprimere cambiamenti. «L’immagi-nazione al potere», si diceva nelle strade di Parigi. Un appello a rompere gli schemi, a scardinare regoleprecostituite, ad occupare lo spazio pubblico senza mediazioni. E le donne si prendono finalmente il di-ritto di ribellarsi, di autodeterminarsi, di affermare il loro bisogno di libertà. In Svizzera le proteste furo-no meno spettacolari che altrove, ma costituirono comunque un’esperienza decisiva.

«La generazione che ha vissuto il ’68 eraradicalmente diversa da quelle che l’hannopreceduta. Poter contare su un relativo benessere hapermesso di spostare l’attenzione dai bisognimateriali agli ideali di libertà e uguaglianza.»Mauro Stanga, storico

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Dalla mostra «Revolution» presso la Fabbrica del Vapore a Milano

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7 INTERVISTAcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

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Mauro Stanga (1973), hastudiato storia contemporaneaall’Università di Friburgo,laureandosi nel 2001 con unatesi sulle contestazioni studen-tesche del 1968 nelle scuolesecondarie del cantone Ticino. Èconsiderato un grande conosci-tore del fenomeno del ’68 inSvizzera. Lavora come collabo-ratore scientifico all’Ufficio distatistica del Canton Ticino.

BIO

La rivolta del ’68, come spiegano icuratori della mostra «1968 Suisse», èun fenomeno dalle mille sfaccettature:manifestazioni contro la guerra delVietnam, affermazione della vitacomunitaria, nascita dei figli dei fiori,scoperta di musiche rock e pop,esperienza dell’amore libero e dellalibertà sessuale. Insomma dal «flowerpower» ai sogni psichedelici, dallasolidarietà come articolazione dellerelazioni umane, alla protesta controogni forma di violenza. Senza dimenti-care l’icona di un’epoca, il furgoncinoBulli, simbolo di scoperta e di libertà dimovimento collettivo. La coloratissimamostra – una vera botta di energiascintillante visitabile fino al 17 giugno –illustra in modo molto chiaro e coerente che il 1968 è molto di più di una semplice data. È il simbolo di unosconvolgimento sociale e culturale tra il 1960 e il 1970, che ha lasciato tracce profonde nella vita quotidiana,nella cultura e nella politica. A distanza di cinquant’anni, l’esposizione dà voce a sedici testimoni e protagoni-sti del movimento sociale che raccontano il «loro» 1968, invitando a riflettere con sguardo critico sulle azioni ei risultati ottenuti.

Per saperne di più: http://www.bhm.ch/fr/fr/1968/

IL ’68 AL MUSEO STORICO DI BERNA

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8 DOSSIERcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

contatto.sevN. 06/1817.5.2018

’estate scorsa, dopo averricevuto la comunicazio-ne di essere stati licen-

ziati, reagirono compatti conun esemplare sciopero a ol-tranza durato 20 lunghi giornie da cui sono usciti ottenendoil reintegro di tutti a pari condi-zioni salariali. Uno scioperocon cui «abbiamo riportato lapersona e la sua situazionenell’odierno mondo del lavoroal centro dell’attenzione», harivendicato Gianluca Carini,militante del sindacato SEV euno dei protagonisti dello sto-rico sciopero. In relazione al la-voro, oggi «sentiamo solo par-lare di riduzione dei costi, dicorsa al risparmio, di digitaliz-zazione, di flessibilità, di pro-fitto, di know how. Tanti beiparoloni che riempiono la boc-ca a coloro che credono di sa-perne più di noi, a coloro chehanno in mano il nostro desti-no professionale. È raro sentirparlare di persone. Quasi mai èdato modo alla persona di direquello che pensa, di partecipa-re da protagonista ai continuicambiamenti che il mondo dellavoro ci impone. Sentiamoparlare di noi lavoratori soloquando il lavoro non ce l’ab-biamo più, quando siamo li-cenziati, quando ormai è trop-po tardi», ha aggiunto.Ricordando la ricorrenza delcentenario dallo storico scio-pero generale del 1918, la con-sigliera nazionale Marina Ca-robbio ha voluto sottolineare il«coraggio» dimostrato dai ma-

L rinai: «Grazie alla vostra deter-minazione avete avuto la popo-lazione al vostro fianco e avetesmosso la politica per trovareuna soluzione». La vicepresi-dente del Partito socialistasvizzero ha però anche volutoattirare l’attenzione sulle altregrandi lotte che vedono prota-gonisti i lavoratori: contro ledisuguaglianze, per un «sala-rio minimo degno di questonome» e per la parità salarialeuomo-donna.Un tema questo al centro dellerivendicazioni dell’odierna fe-sta dei lavoratori in tutto il pa-ese, che dal palco di Piazzagrande è stato affrontato daEleonora Failla, in rappresen-tanza del Gruppo donne diUnia: «A 22 anni dall’introdu-zione della Legge sulla paritàsiamo ancora qui a parlare dicifre intollerabili. Le donneguadagnano quasi il 20% inmeno rispetto agli uomini perlo stesso lavoro, che si traducein circa 600.- franchi al mese inmeno, oltre 7000.- all’anno inmeno», ha sottolineato con-dannando la recente decisionedel Consiglio degli Stati di rin-viare alle calende greche «unatimida revisione della legge».«Vogliamo controlli salariali si-stematici e vincolanti condotticon la partecipazione attivadella rappresentanza sindaca-le, vogliamo misure concreteper correggere i salari discrimi-natori, vogliamo la possibilitàdi sanzionare le aziende checommettono infrazioni».

«La nostra pazienza è giunta allimite», ha ammonito EleonoraFailla.Contro un mondo del lavoroche si regge sulla «logica delprofitto» è intervenuto MarcoBelloli, capotreno e militantedel sindacato SEV, il quale hadenunciato gli attacchi al con-tratto collettivo dei ferrovierida parte della direzione delleFfs. Attacchi nel nome del«mercato» e nel segno della«deregolamentazione» edell’«indebolimento dei dirit-ti», (cfr articolo accanto).Il diritto allo studio è il tema in-vece affrontato da Zeno Casel-la a nome del sindacato stu-dentesco Sisa, il quale ha de-nunciato come in Svizzera e inTicino le pari opportunità nonsiano garantite nemmeno inquesto campo: «Già a partiredalla scuola dell’obbligo, i ra-gazzi che provengono da unafamiglia agiata ottengono ri-sultati migliori, non perché so-no più intelligenti, ma perchévivono in condizioni materialimigliori rispetto ai loro coeta-nei; perché possono permet-tersi recuperi e lezioni private;perché non vivono in una situa-zione familiare stressata, doveogni giorno si lotta per arrivarealla fine del mese», ha ricorda-to Casella stigmatizzando i ta-gli di 5 milioni di franchi sullaspesa per gli assegni di studiooperati dal Cantone negli ulti-mi due anni. Una situazione«assolutamente inaccettabile»,politiche cui opporsi perché

creano «il precariato del futu-ro». «La lotta è persa soloquando si abbandona», ha infi-ne ricordato al popolo del Pri-mo maggio riunito in PiazzaGrande Bruno Pesce, leaderstorico della battaglia control’amianto a Casale Monferrato,la cittadina piemontese(36000 abitanti) già sede diuno stabilimento Eternit chedal 1980 a oggi ha causato piùdi 2200 morti. Pesce ha in par-ticolare ricordato la battagliaper la giustizia in corso in Ita-lia, che nonostante le sentenzesfavorevoli continua e conti-nuerà nei prossimi anni.Diversi anche gli interventi du-rante il partecipato e coloratocorteo che ha sfilato dalla sta-zione di Locarno fino a PiazzaGrande, dove da poco sono ini-ziati i concerti. Dario Cadenaz-zi, responsabile del settoreedilizia di Unia, ha attirato l’at-tenzione sugli attacchi padro-nali che stanno subendo i lavo-ratori edili in vista dellascadenza del Contratto nazio-nale mantello. L’emergenza sa-lariale in Ticino è invece la pro-blematica portata dalresponsabile del settore terzia-rio di Unia Giangiorgio Gargan-tini: nel nostro cantone «i sala-ri diminuiscono e il divario colresto del paese si allarga: c’èuna differenza media di circa1000 franchi al mese e i costisono gli stessi», ha denunciatopuntando anche il dito sulla«vergognosa proposta» delConsiglio di Stato in materia di

salario minimo. Terry Arioli,impiegata postale e militantedi syndicom ha dal canto suodenunciato la continue chiusu-re di uffici postali, i tagli sala-riali e l’aumento della flessibi-lità richiesta dalla Posta aipropri dipendenti.Un accorato appello all’ «unitàtra i lavoratori e la solidarietàtra tutti gli individui» è statoinfine lanciato da Ivan Cozza-glio, in rappresentanza dei la-voratori delle Officine di Bellin-zona, protagonisti dello storicosciopero di 10 anni fa. Unosciopero che ha consentito disalvare i posti di lavoro propriograzie all’unità e alla solidarie-tà popolare, ha sottolineato.

Giorgio Tuti a San GalloIl presidente del SEV GiorgioTuti ha fatto sentire la propriavoce a San Gallo. Ha denuncia-to senza mezzi termini lo scan-dalo delle discriminazioni sala-riali delle donne: «Non esisteche le donne debbano guada-gnare meno degli uomini per lostesso lavoro. Vi esorto pertan-to a venire a Berna il prossimo22 settembre per una manife-stazione. La politica deve sve-gliarsi». Giorgio Tuti si è soffer-mato anche su un tema moltocaldo, che coinvolge tutti i la-voratori e tutte le lavoratrici: laprevidenza vecchiaia e i premidi cassa malati, che strangola-no sempre di più le famiglie. Sitratta di due temi sociali su cuianche il sindacato deve farsisentire! USS TI/red

Primo Maggio 2018 a Locarno

Riscoprire il valore dell’unitàIl valore della persona che il mondo del lavoro tende a non considerare, l’eterna questione della disparità salariale, gli incessantiattacchi ai contratti collettivi di lavoro e ai diritti nel settore privato e nel settore pubblico, ma anche i successi delle mobilitazioni edelle lotte. Sono i temi che con discorsi, striscioni e canzoni, sono stati portati al centro della Festa dei lavoratori e delle lavoratrici(oltre 1000 i partecipanti) che quest’anno l’USS Ticino e Moesa ha celebrato in onore dei marinai.

«È raro sentir parlare di persone. Quasi mai è datomodo alla persona di dire quello che pensa, di

partecipare da protagonista ai continui cambiamentiche il mondo del lavoro ci impone»

Gianluca Carini, marinaio.

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Donne e marinai in prima fila per ribadire l’importanza dei diritti

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Giorgio Tuti a San Gallo

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Il SEV ben presente a Locarno

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Care colleghe e cari colleghiBUON PRIMO MAGGIO!

In questo giorno di festa deilavoratori e delle lavoratrici, c’èchi onora una storia collettiva ochi desidera onorare una propriastoria personale di fatica quotidia-na.

Le storie di fatiche sono tante,diverse una dall’altra, ma spessolegate da una trama comune: unmondo del lavoro dove la logicadel profitto e dei bonus faraonicidei manager, hanno la priorità su

tutto. Se i conti non tornano èpresto fatto: si tagliano posti dilavoro. Le persone vengonospostate come tante pedinesolitarie sullo scacchiere dellaredditività ad ogni costo.

Noi ferrovieri stiamo lottando inquesto momento per il rinnovo delContratto collettivo di lavoro. Uncontratto al centro di attacchi daparte della direzione FFS, secondocui l’attuale CCL non risponde alleregole del mercato.

Ma quali regole? Quelle della

deregolamentazione ad ognicosto? Quelle del dumpingsalariale e sociale? Quelle dellaconcorrenza sulle spalle delpersonale? Noi ferrovieri NONvogliamo che il nostro CCL vengasmantellato.

Ma quando mai si dovrebbeaccettare un colpo di spugna suidiritti acquisiti? Ma quando mai sidovrebbe accettare un indeboli-mento dei diritti, così essenziali inogni rapporto di lavoro? Diritti checi siamo guadagnati! Come tutti etutte voi! I diritti sono fondamen-

tali perché il legame tra lavoro ediritti è centrale per la democra-zia. Come è fondamentale laparità tra donne e uomini. Perchénon esiste che le donne debbanoessere pagate meno per un lavorodi pari valore. La crisi economica el’assenza di prospettive dovutaalla mancanza di lavoro, aumenta-no la precarizzazione che spingedonne e uomini di tutte le età adaccettare un lavoro con scarsidiritti e a basso reddito. Abarattare sudore in cambio dipoco denaro.

Noi ferrovieri conosciamo il valoredi un buon contratto di lavoro, cheprotegge dai licenziamenti, cheassicura prestazioni dignitose pertutto il personale, che ogni giornosi impegna per far funzionarel’azienda. Non permetteremo chevenga calpestato. Noi ferroviericonosciamo, come voi, il valoredella lotta. E insieme siamo prontia lottare.

Conosciamo, come voi, anche ilvalore della solidarietà. E insiemesiamo pronti a rendere questomondo un posto un po’ migliore.

L’appello di Marco Belloli (ZPV/SEV) al Primo Maggio: «Il lavoro ha un valore. Difendiamolo»

Immagini di un Primo Maggiodi successo, in cui la parola so-lidarietà riecheggia più volte.Per dire anche che deve esseresoprattutto un atto concreto equotidiano. Un gesto che deveanche avere un senso politico,perché far rispettare i diritti èirrinunciabile.

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9 DOSSIERcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

contatto.sevN. 06/1817.5.2018

’estate scorsa, dopo averricevuto la comunicazio-ne di essere stati licen-

ziati, reagirono compatti conun esemplare sciopero a ol-tranza durato 20 lunghi giornie da cui sono usciti ottenendoil reintegro di tutti a pari condi-zioni salariali. Uno scioperocon cui «abbiamo riportato lapersona e la sua situazionenell’odierno mondo del lavoroal centro dell’attenzione», harivendicato Gianluca Carini,militante del sindacato SEV euno dei protagonisti dello sto-rico sciopero. In relazione al la-voro, oggi «sentiamo solo par-lare di riduzione dei costi, dicorsa al risparmio, di digitaliz-zazione, di flessibilità, di pro-fitto, di know how. Tanti beiparoloni che riempiono la boc-ca a coloro che credono di sa-perne più di noi, a coloro chehanno in mano il nostro desti-no professionale. È raro sentirparlare di persone. Quasi mai èdato modo alla persona di direquello che pensa, di partecipa-re da protagonista ai continuicambiamenti che il mondo dellavoro ci impone. Sentiamoparlare di noi lavoratori soloquando il lavoro non ce l’ab-biamo più, quando siamo li-cenziati, quando ormai è trop-po tardi», ha aggiunto.Ricordando la ricorrenza delcentenario dallo storico scio-pero generale del 1918, la con-sigliera nazionale Marina Ca-robbio ha voluto sottolineare il«coraggio» dimostrato dai ma-

L rinai: «Grazie alla vostra deter-minazione avete avuto la popo-lazione al vostro fianco e avetesmosso la politica per trovareuna soluzione». La vicepresi-dente del Partito socialistasvizzero ha però anche volutoattirare l’attenzione sulle altregrandi lotte che vedono prota-gonisti i lavoratori: contro ledisuguaglianze, per un «sala-rio minimo degno di questonome» e per la parità salarialeuomo-donna.Un tema questo al centro dellerivendicazioni dell’odierna fe-sta dei lavoratori in tutto il pa-ese, che dal palco di Piazzagrande è stato affrontato daEleonora Failla, in rappresen-tanza del Gruppo donne diUnia: «A 22 anni dall’introdu-zione della Legge sulla paritàsiamo ancora qui a parlare dicifre intollerabili. Le donneguadagnano quasi il 20% inmeno rispetto agli uomini perlo stesso lavoro, che si traducein circa 600.- franchi al mese inmeno, oltre 7000.- all’anno inmeno», ha sottolineato con-dannando la recente decisionedel Consiglio degli Stati di rin-viare alle calende greche «unatimida revisione della legge».«Vogliamo controlli salariali si-stematici e vincolanti condotticon la partecipazione attivadella rappresentanza sindaca-le, vogliamo misure concreteper correggere i salari discrimi-natori, vogliamo la possibilitàdi sanzionare le aziende checommettono infrazioni».

«La nostra pazienza è giunta allimite», ha ammonito EleonoraFailla.Contro un mondo del lavoroche si regge sulla «logica delprofitto» è intervenuto MarcoBelloli, capotreno e militantedel sindacato SEV, il quale hadenunciato gli attacchi al con-tratto collettivo dei ferrovierida parte della direzione delleFfs. Attacchi nel nome del«mercato» e nel segno della«deregolamentazione» edell’«indebolimento dei dirit-ti», (cfr articolo accanto).Il diritto allo studio è il tema in-vece affrontato da Zeno Casel-la a nome del sindacato stu-dentesco Sisa, il quale ha de-nunciato come in Svizzera e inTicino le pari opportunità nonsiano garantite nemmeno inquesto campo: «Già a partiredalla scuola dell’obbligo, i ra-gazzi che provengono da unafamiglia agiata ottengono ri-sultati migliori, non perché so-no più intelligenti, ma perchévivono in condizioni materialimigliori rispetto ai loro coeta-nei; perché possono permet-tersi recuperi e lezioni private;perché non vivono in una situa-zione familiare stressata, doveogni giorno si lotta per arrivarealla fine del mese», ha ricorda-to Casella stigmatizzando i ta-gli di 5 milioni di franchi sullaspesa per gli assegni di studiooperati dal Cantone negli ulti-mi due anni. Una situazione«assolutamente inaccettabile»,politiche cui opporsi perché

creano «il precariato del futu-ro». «La lotta è persa soloquando si abbandona», ha infi-ne ricordato al popolo del Pri-mo maggio riunito in PiazzaGrande Bruno Pesce, leaderstorico della battaglia control’amianto a Casale Monferrato,la cittadina piemontese(36000 abitanti) già sede diuno stabilimento Eternit chedal 1980 a oggi ha causato piùdi 2200 morti. Pesce ha in par-ticolare ricordato la battagliaper la giustizia in corso in Ita-lia, che nonostante le sentenzesfavorevoli continua e conti-nuerà nei prossimi anni.Diversi anche gli interventi du-rante il partecipato e coloratocorteo che ha sfilato dalla sta-zione di Locarno fino a PiazzaGrande, dove da poco sono ini-ziati i concerti. Dario Cadenaz-zi, responsabile del settoreedilizia di Unia, ha attirato l’at-tenzione sugli attacchi padro-nali che stanno subendo i lavo-ratori edili in vista dellascadenza del Contratto nazio-nale mantello. L’emergenza sa-lariale in Ticino è invece la pro-blematica portata dalresponsabile del settore terzia-rio di Unia Giangiorgio Gargan-tini: nel nostro cantone «i sala-ri diminuiscono e il divario colresto del paese si allarga: c’èuna differenza media di circa1000 franchi al mese e i costisono gli stessi», ha denunciatopuntando anche il dito sulla«vergognosa proposta» delConsiglio di Stato in materia di

salario minimo. Terry Arioli,impiegata postale e militantedi syndicom ha dal canto suodenunciato la continue chiusu-re di uffici postali, i tagli sala-riali e l’aumento della flessibi-lità richiesta dalla Posta aipropri dipendenti.Un accorato appello all’ «unitàtra i lavoratori e la solidarietàtra tutti gli individui» è statoinfine lanciato da Ivan Cozza-glio, in rappresentanza dei la-voratori delle Officine di Bellin-zona, protagonisti dello storicosciopero di 10 anni fa. Unosciopero che ha consentito disalvare i posti di lavoro propriograzie all’unità e alla solidarie-tà popolare, ha sottolineato.

Giorgio Tuti a San GalloIl presidente del SEV GiorgioTuti ha fatto sentire la propriavoce a San Gallo. Ha denuncia-to senza mezzi termini lo scan-dalo delle discriminazioni sala-riali delle donne: «Non esisteche le donne debbano guada-gnare meno degli uomini per lostesso lavoro. Vi esorto pertan-to a venire a Berna il prossimo22 settembre per una manife-stazione. La politica deve sve-gliarsi». Giorgio Tuti si è soffer-mato anche su un tema moltocaldo, che coinvolge tutti i la-voratori e tutte le lavoratrici: laprevidenza vecchiaia e i premidi cassa malati, che strangola-no sempre di più le famiglie. Sitratta di due temi sociali su cuianche il sindacato deve farsisentire! USS TI/red

Primo Maggio 2018 a Locarno

Riscoprire il valore dell’unitàIl valore della persona che il mondo del lavoro tende a non considerare, l’eterna questione della disparità salariale, gli incessantiattacchi ai contratti collettivi di lavoro e ai diritti nel settore privato e nel settore pubblico, ma anche i successi delle mobilitazioni edelle lotte. Sono i temi che con discorsi, striscioni e canzoni, sono stati portati al centro della Festa dei lavoratori e delle lavoratrici(oltre 1000 i partecipanti) che quest’anno l’USS Ticino e Moesa ha celebrato in onore dei marinai.

«È raro sentir parlare di persone. Quasi mai è datomodo alla persona di dire quello che pensa, di

partecipare da protagonista ai continui cambiamentiche il mondo del lavoro ci impone»

Gianluca Carini, marinaio.

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Donne e marinai in prima fila per ribadire l’importanza dei diritti

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Giorgio Tuti a San Gallo

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Il SEV ben presente a Locarno

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Care colleghe e cari colleghiBUON PRIMO MAGGIO!

In questo giorno di festa deilavoratori e delle lavoratrici, c’èchi onora una storia collettiva ochi desidera onorare una propriastoria personale di fatica quotidia-na.

Le storie di fatiche sono tante,diverse una dall’altra, ma spessolegate da una trama comune: unmondo del lavoro dove la logicadel profitto e dei bonus faraonicidei manager, hanno la priorità su

tutto. Se i conti non tornano èpresto fatto: si tagliano posti dilavoro. Le persone vengonospostate come tante pedinesolitarie sullo scacchiere dellaredditività ad ogni costo.

Noi ferrovieri stiamo lottando inquesto momento per il rinnovo delContratto collettivo di lavoro. Uncontratto al centro di attacchi daparte della direzione FFS, secondocui l’attuale CCL non risponde alleregole del mercato.

Ma quali regole? Quelle della

deregolamentazione ad ognicosto? Quelle del dumpingsalariale e sociale? Quelle dellaconcorrenza sulle spalle delpersonale? Noi ferrovieri NONvogliamo che il nostro CCL vengasmantellato.

Ma quando mai si dovrebbeaccettare un colpo di spugna suidiritti acquisiti? Ma quando mai sidovrebbe accettare un indeboli-mento dei diritti, così essenziali inogni rapporto di lavoro? Diritti checi siamo guadagnati! Come tutti etutte voi! I diritti sono fondamen-

tali perché il legame tra lavoro ediritti è centrale per la democra-zia. Come è fondamentale laparità tra donne e uomini. Perchénon esiste che le donne debbanoessere pagate meno per un lavorodi pari valore. La crisi economica el’assenza di prospettive dovutaalla mancanza di lavoro, aumenta-no la precarizzazione che spingedonne e uomini di tutte le età adaccettare un lavoro con scarsidiritti e a basso reddito. Abarattare sudore in cambio dipoco denaro.

Noi ferrovieri conosciamo il valoredi un buon contratto di lavoro, cheprotegge dai licenziamenti, cheassicura prestazioni dignitose pertutto il personale, che ogni giornosi impegna per far funzionarel’azienda. Non permetteremo chevenga calpestato. Noi ferroviericonosciamo, come voi, il valoredella lotta. E insieme siamo prontia lottare.

Conosciamo, come voi, anche ilvalore della solidarietà. E insiemesiamo pronti a rendere questomondo un posto un po’ migliore.

L’appello di Marco Belloli (ZPV/SEV) al Primo Maggio: «Il lavoro ha un valore. Difendiamolo»

Immagini di un Primo Maggiodi successo, in cui la parola so-lidarietà riecheggia più volte.Per dire anche che deve esseresoprattutto un atto concreto equotidiano. Un gesto che deveanche avere un senso politico,perché far rispettare i diritti èirrinunciabile.

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SOTTOFEDERAZIONI........

10contatto.sevN. 06/1817.5.2018

Il ristorante «L’Esprit» si è rive-lato una scelta azzeccata datutti i punti di vista, dall’infra-struttura alla ristorazione. Aquesti fattori si è poi aggiuntala gradita sorpresa di due vir-tuosi musicisti di strada chehanno accolto i delegati all’-aperitivo all’aperto, sottoli-neando ancora una volta la cu-ra posta nell’organizzazionedella giornata, per la qualeWalter Merz e il suo team meri-tano un grande complimento.Il presidente centrale (PC) Ro-land Schwager si è preparatoaccuratamente e ha così sapu-to gestire con grande profes-sionalità questa 99esima as-semblea dei delegati,rivolgendo dapprima un benve-nuto particolare a René Läublidella CVG SEV, ai membri dellaCVG PV, al traduttore in simul-tanea Frédy Imhof nonché allecolleghe e ai colleghi che par-tecipavano per la prima voltaall’AD. La direzione del SEV erarappresentata dal segretariosindacale Vincent Brodard.Il dettagliato rapporto annualedi Roland Schwager ha suscita-to molto interesse e ampi con-sensi, illustrando compiuta-mente gli eventi politici e illavoro sindacale svolto ed èstato accolto all’unanimità conun caloroso applauso.

FinanzeLe trattande conti d’esercizio,bilancio, rapporto della CVG epreventivo hanno fatto regi-strare alcune domande di chia-rimenti, evase con competenzadal nostro cassiere Egon Mini-kus. L’esercizio ha chiuso conuna perdita di CHF 7 643.85,

che migliora comunque il pre-ventivo di CHF 25 716.15, gra-zie in particolare ad una mi-glior valutazione di titolipresso la banca Cler, al fattoche non si sia dovuto far capoad un «credito libero» e allapossibilità di utilizzare 54 buo-ni Reka da 100 franchi per pa-gare il Parkhotel Brenscino inoccasione del convegno PV.I cambiamenti rispetto al pre-ventivo sono stati compiuta-mente motivati nel commentoai singoli conti.

Rapporto di revisionee cambiamenti nella CVGIl rapporto della CVG sulla ge-stione e sui conti dello scorsoanno loda il cassiere centraleEgon Minikus per il suo ottimolavoro, svolto con dedizione ecompetenza. Anche il segreta-rio centrale Otto Huser riceve

complimenti per i suoi verbalichiari e dettagliati. Sotto la di-rezione di Roland Schwager,commissione e comitato cen-trali hanno svolto il loro diffici-le lavoro in modo encomiabileper raggiungere i non sempliciobiettivi che la SEV-PV si eraprefissa per il 2017.Dall’ultima AD, la CVG è statadiretta da Benoit Koller, che èstato ringraziato per il suo otti-mo lavoro. Come da turno, lapresidenza passa ora a EugenBammert, mentre come suben-trante è stato eletto all’unani-mità Fritz Jäggi, della PV Olten.

Modifiche del regolamentodi gestioneL’AD ha approvato con una so-la astensione una modifica del-l’art. 8.3 del regolamento digestione PV che affida allacommissione centrale un credi-

to annuo di CHF 10 000.00 perfinanziare attività sindacalistraordinarie. Ha poi esamina-to una proposta della PV Giurache chiedeva di ridurre da tre aun mese il termine per la pre-sentazione di una proposta.Dopo averla dichiarata urgen-te, l’AD ha approvato questamodifica dell’art. 6.6 del rego-lamento di gestione.

Questioni sindacaliA questo punto dell’ordine delgiorno, la discussione si è sof-fermata in particolare sui con-tinui peggioramenti delle facili-tazioni di viaggio (FVP), con ilrincaro delle carte giornalieremultiple e dei cambi classe. Èstato anche interessante ap-prendere quanto avviene nellenazioni confinanti Germania,Austria, Italia e Francia, dove siregistrano differenze sorpren-

denti: a Sud e a Ovest vigonodisposizioni molto generose,mentre a Nord e a Est l’obbligodi dichiarazione fiscale.Nella sua relazione, il PC Ro-land Schwager ha affrontatotemi come la previdenza vec-chiaia, la revisione delle leggesulle prestazioni complemen-tari, la cassa pensioni FFS, Car-go International e la ripartizio-ne della concessione per iltraffico a lunga percorrenza.I membri della commissionecentrale hanno invece informa-to sulle FVP, l’assistenza aimembri, su FARES/SSR nonchésull’attività della commissionefemminile.

100 anni di PVL’anno prossimo, oltre al SEV,anche la PV festeggerà 100 an-ni di vita. È stato costituito uncomitato, composto da RolandSchwager, Rudolf Flückiger, Pa-trick Rouvinez, Egon Minikus eOtto Huser, incaricato di orga-nizzare un evento degno dellaricorrenza. La festa avrà luogogiovedì 13 giugno 2018, sullamotonave «Berner Oberland»,in navigazione sul lago diThun.Il PC ha infine chiuso l’AD, rin-graziando i delegati per la loroattiva partecipazione e per l’in-teressante dibattito. Grazie an-che al traduttore per il suo otti-mo lavoro. Anche questaedizione della nostra AD, comele precedenti, è stata molto vi-vace e stimolante. Un granderingraziamento va a WalterMerz, Rolf Deller ed Egon Mini-kus per la perfetta organizza-zione e l’ottima accoglienza.

Otto Huser

segretario centrale PV-SEV

Assemblea dei delegati della sottofederazione dei pensionati FFS (PV)

Riunione vivace con musica a sorpresaLa 99esima assembleadei delegati PV SEV,svoltasi l’8 maggio2018 presso il ristoran-te «L’Esprit» di Basilea,ha beneficiato di un’or-ganizzazione impecca-bile della sezione localee della signorile direzio-ne del presidente cen-trale Roland Schwager.

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Il presidente centrale Roland Schwager con i membri della commissione centrale.

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I musicisti di strada con gli organizzatori Rolf Deller (links) e Walter Merz; manca Egon Minikus.

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11SOTTOFEDERAZIONIcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

Allo stato attuale, il nostro Pa-ese non vuole ancora prendereposizione sulla forma che que-

sta norma dovrà avere, ovverose dovrà essere formulata co-me convenzione o come racco-mandazione. La norma, co-munque, dovrà sancireresponsabilità e diritti chiari,strategie condivise e progettidi collaborazione. Per realizza-re il compito fondamentale del-l’OIL, ossia contribuire al rag-giungimento della paceattraverso la giustizia sociale,

la Svizzera si impegna a pro-muovere il dialogo sociale invia prioritaria a livello sia na-zionale sia internazionale. Ladiscussione che si terrà in se-no alla Conferenza dovrà pro-muovere il ruolo attivo delleparti sociali alla luce degli svi-luppi e dei cambiamenti cui èsoggetto il mondo del lavoro eil loro impatto sul dialogo so-ciale a tutti i livelli. Il ruolo del

tripartitismo e del dialogo so-ciale dovrà essere promossonell’ambito del Programma disviluppo sostenibile 2030dell’ONU e degli obiettivi disviluppo sostenibile (OSS) cor-rispondenti. Per realizzarequesti obiettivi, la Svizzera ap-poggerà l’idea di un interventoefficace da parte dell’OIL a fa-vore della cooperazione allosviluppo. L’Organizzazione, in-

fatti, deve dotarsi di una visio-ne di lungo termine. La delega-zione governativa svizzera saràguidata da Boris Zürcher, capodella Direzione del lavoro dellaSegreteria di Stato dell’econo-mia SECO.La delegazione dei lavoratorisarà diretta da Luca Cirigliano,segretario centrale dell’USS.

La Svizzera parteciperà alla 107a Conferenza internazionale del lavoro, dal 28 maggio all’8 giugno a Ginevra

Basta violenze nel mondo del lavoroLa Svizzera sosterràl’iniziativa dell’OIL dielaborare una norma inmateria di violenze emolestie contro le don-ne e gli uomini nel mon-do del lavoro.

«Una sala molto piena. È mera-viglioso che tutti i delegati sia-no stati in grado di venire a Ol-ten» ha esordito Peter Käppler,presidente centrale AS. Nell’in-troduzione ha annunciato lemodifiche all’interno del per-sonale del SEV, il nuovo logoSEV e il giubileo del centenarioche inizierà il 3 giugno delprossimo anno. Il presidenteha subito lanciato l’appello perla manifestazione nazionaledel 22 settembre a Berna dedi-cata alla parità salariale conl’hashtag #ENOUGH18 e per lacelebrazione dei 100 anni del-lo sciopero generale a Olten il10 novembre dalle 14 alle 17.

Uno sguardo europeocon Giorgio TutiDopo la parte statutaria, carat-terizzata dall’approvazione deiconti e dalla nomina di alcunidelegati in seno alla conferen-za CCL, il presidente del SEVGiorgio Tuti è intervenuto perpresentare la liberalizzazione

della ferrovia in Europa e leconseguenze per la Svizzera.A partire dalla direttiva 91/440dell’Unione europea del 1991,Tuti ha dimostrato come l’aper-tura del mercato e la libera cir-colazione delle merci sianostate progressivamente realiz-zate da diversi pacchetti ferro-viari nel 2000, 2004, 2007 e20016. L’UE ha anche utilizza-to l’Ordinanza sul servizio pub-blico nel 2007 con la possibili-tà di indire gare d’appalto peril traffico regionale e il trafficoa lunga distanza. Nel 2012 isindacati sono saliti sulle bar-ricate contro la disastrosa se-parazione tra esercizio e infra-struttura. Nel 2016 i sindacatihanno pure combattuto e re-spinto la volontà di aprire ilmercato al traffico passeggerinazionale. Giorgio Tuti è quinditornato alle «piccole sperimen-tazioni» con le quali è impe-gnato l’Ufficio federale dei tra-sporti e la sua speranza è cheFFS e BLS si accordino per evi-

tare una insidiosa concorrenza.Nella seconda parte del suo in-tervento, Tuti ha presentato ildialogo sociale e la sua attivitàcome presidente della sezioneferroviaria dell’ETF che rappre-senta 850 mila lavoratori e la-voratrici delle ferrovie. Ha sot-tolineato la complessità diquesta organizzazione, che sirispecchia anche nella comuni-cazione al suo interno. Tra lesue speranze come presidente,limitare il lavoro temporaneonella legislazione europea.Provenendo dalla Svizzera, do-ve il sistema ferroviario funzio-na ancora relativamente bene,gli permette di essere ascolta-to dai suoi colleghi.

Protezione sul lavoroWossen Aregay, che lavora perla protezione giuridica, ha pre-sentato l’importanza di questoservizio che offre un vantaggiochiave per i membri: «l’assi-stenza legale non è un’assicu-razione, ma deriva dal contrat-

to di lavoro e dall’essere mem-bro SEV. I membri SEV possonofare capo alla protezione giuri-dica professionale. Questo ser-vizio è incluso nella quota. Lepersone interessate devonoannunciarsi se possibile entro10 giorni dall’incidente o dalfatto. Il segretariato centraledecide poi se la protezionegiuridica può essere concessae se sarà sotto forma di inter-vento sindacale o attraversoaltre vie legali. La protezionegiuridica è un argomento mol-to importante per il recluta-mento. Aderire al sindacato si-gnifica anche assicurarsi unaprotezione sul lavoro. «L’ade-sione al sindacato è una prote-zione al lavoro».

Risoluzioni e trattative CCLDue risoluzioni sono state vo-tate quasi all’unanimità: unarelativa al CCL FFS/FFS Cargoche «condanna fermamente lerivendicazioni sproporzionatedella direzione FFS»; una se-conda che «chiede l’introdu-zione di un CCL per i bus a lun-ga distanza» e che critica«severamente la politica neoli-berale dell’Ufficio federale deitrasporti».I negoziati CCL FFS/FFS Cargohanno ovviamente occupatobuona parte del pomeriggio.«La mobilitazione è ora centra-le», ha detto il presidente. Il 28maggio ci sarà una giornata diazione sul terreno». Una pano-

ramica sulle attività dei diversisettori ha mostrato che nontutto è roseo alle FFS. La situa-zione è particolarmente tesa aCargo mentre pare caotica nel-la divisione dei servizi centrali.I dipendenti sono trattati sen-za riguardo e, dopo aver dovu-to traslocare da Lucerna a Ol-ten, l’insieme del settorefinanze dovrebbe essere cen-tralizzato a Ostermundigen(BE). A Securitrans la situazio-ne sembra seria, in particolarein Ticino dove regna un veroclima di paura.Il presidente ha concluso rin-graziando tutti per questo pri-mo incontro di delegati in fran-cese e tedesco, lodando la«bellissima miscela di lingue».

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Assemblea dei delegati della sottofederazione AS

A 360 gradi su diversi argomentiMartedì 8 maggio, circa50 delegati della sotto-federazione AS si sonoincontrati a Olten. I temiprincipali sono stati inegoziati per il rinnovodel CCL FFS e FFS Cargoe le conseguenze per laSvizzera della liberaliz-zazione delle ferrovie inEuropa.

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Folta partecipazione a Olten

Tre colleghi sono stati ringrazia-ti per il loro impegno:

René Zürcher, AS Ovest, cheha fatto molto per la sottofede-razione e che ora lavora al SEVcome segretario sindacale.Alex Bringolf, responsabileuscente del settore infrastruttu-ra e sempre molto impegnato.Verena Gämperli AS Est,assente a Olten, ma comunqueringraziata calorosamente pertutto quanto ha fatto per lasottofederazione.

PARTENZE

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POLITICA........

12contatto.sevN. 06/1817.5.2018

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l’iniziativa popolare!

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Sìalla trasparenza

per l’introduzione del formulario

ufficiale ad inizio locazione

Firma e fai firmare l’iniziativa popolare!

Noalle pigioni abusiveSì alla trasparenza

per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione

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otori:

ASI, Associazione ticinese delle famiglie

monoparentali e ricostituite, Forum

Alternativo,

GISO, M

ontagna Viva, OCST, PC, PS Ticino,

UNIA, USS, I Verdi del ticino, VPOD

ll formulario ufficiale ad inizio locazione riporta la pigione delprecedente locatario, gli eventuali aumenti e la loro motivazio-ne. È lo strumento che permette all’inquilino di contestare lapigione iniziale se è abusiva. Perché vogliamo introdurre ilformulario ufficiale?

■ Perché limita gli aumenti abusivi a ogni cambio d’inquilino.

■ Perché contribuisce a ridurre le pigioni.

■ Perché si applica anche ai contratti dei locali commerciali,sempre più in difficoltà a causa delle pigioni troppo alte.

■ Perché é uno strumento semplice, che non comporta inutileburocrazia e non genera controversie, al contrario favorisce unrapporto di locazione basato sulla trasparenza.

■ Perché è già stato introdotto in altri sei Cantoni, con ottimirisultati.

■ Perché è a vantaggio di inquilini e proprietari corretti chepotranno sempre adattare la pigione come sinora, se hannomotivi giustificati.

■ Perché anche oggi si può contestare la pigione iniziale, mase non si conosce quanto pagava il precedente inquilino, èpraticamente impossibile farlo.

■ Perché è importante mantenere il diritto dell’inquilino dicontestare la pigione iniziale.

■ Perché favorirà il monitoraggio del mercato, attraverso laraccolta di dati per tipologia di alloggi e di pigioni, che darannola reale situazione del mercato immobiliare.

SÌ A PIGIONI TRASPARENTI

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13SERVIZIOcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

§Colpi di diritto

Questionari sulla saluteTra dovere d’informazione e tutela della personalità

Le informazioni sul proprio stato disalute vengono considerate comedati particolarmente degni di prote-zione, in quanto parte della sferapersonale. Essi sottostanno quindialle disposizioni per la tutela dellapersonalità. Raccogliere e custodirequeste informazioni rientra quindinel concetto di elaborazione dati,per la quale devono essere rispetta-ti i principi della legge federale sullaprotezione dei dati, dei quali fa par-te anche quello della proporzionali-tà. In altre parole, ciò significa che

possono essere raccolti solo i datinecessari ed adeguati a raggiungereun determinato scopo. Nel nostrocaso, il datore di lavoro, rispettiva-mente il servizio medico di fiduciada lui incaricato, devono riceveresolo le informazioni che permettanoa quest’ultimo di determinare l’ido-neità della lavoratrice o del lavora-tore di occupare una determinatafunzione. Il o la dipendente nonhanno alcun obbligo di dare ulterio-ri informazioni.I questionari sulla salute devonopertanto contenere solo le domandein stretta pertinenza con uno speci-fico profilo professionale. Il SEV haperò ricevuto dal servizio medicodelle FFS - Health and Medical Servi-ce - formulari che da questo puntodi vista non appaiono del tutto cen-trati. I profili professionali interes-sati sono suddivisi in cinque gruppidi idoneità. I gruppi di idoneità da 1a 3 contemplano un ventaglio diprofili professionali molto ampio,ma i relativi questionari risultanoidentici nei contenuti.

Questo fatto è sorprendente, inquanto se una domanda può esseregiustificata per un determinato pro-filo, non lo è necessariamente perun altro. E viene poi da chiedersi si-no a che punto una domanda sullemalattie sessuali possa in effetti ri-guardare il datore di lavoro.Viene quindi da chiedersi se sia ne-cessario rispondere a tutte le do-mande. I questionari dell’Healthand Medical Service prevedono unaclausola che esige dal dipendenteuna risposta a tutte le domande, pe-na sanzioni che possono giungeresino allo scioglimento del rapportodi lavoro. Anche questa condizioneappare sproporzionata. Il o la dipen-dente dovrebbero avere la facoltà dinon rispondere ad una domanda in-giustificata e di firmare il formulariocon riserva, oppure almeno di rice-vere dal datore di lavoro spiegazioniprecise sulla pertinenza di questedomande in relazioni con il proprioprofilo professionale.Va anche ricordato come il datore dilavoro non abbia alcun diritto di

Nessuno mette in dubbio lanecessità di un trasporto pub-blico sicuro e efficiente. Néqualcuno mette in discussionel’interesse di un’impresa ditrasporto a disporre, nei setto-ri rilevanti per la sicurezza, dipersone idonee dal punto divista delle competenze profes-sionali e delle condizioni di sa-lute.

prendere visione dei questionari ri-empiti, che dovrebbero essere tra-smessi direttamente in busta chiusaal servizio medico di fiducia.Quest’ultimo è tenuto a rispettare ilsegreto medico e quindi ad espri-mersi nei confronti del datore di la-voro unicamente sull’idoneità allafunzione.Su richiesta del SEV, il datore di la-voro ha spiegato di aver preso co-scienza del problema, decidendo diriesaminare i questionari. Una pri-ma conseguenza è l’abbandono dainizio anno del questionario per ilgruppo di idoneità 5, nel quale rien-tra il personale che lavora in ufficioo al di fuori dei binari.Il SEV è stato invitato a seguire que-sto processo e ad esprimersi sullesue varie fasi. È quanto ci ripromet-tiamo di fare in favore di tutti.

Servizio di assistenza giuridica SEV

www.sev-online.ch

■ Nelle seguenti CoPe di su-perficie i posti vacanti hannopotuto sottostare ad una pro-cedura di elezione tacita poi-ché non ci sono state nuovecandidature per l’attribuzionedei seggi.P-VM: eletto Eugénie Guédat,Bienne (luogo di lavoro), pro-posto dal SEV.P-VM-CTL: Thomas Marti, Lo-sanna, SEV.P-OP-ZF: Jota Caruso, Zurigo,SEV.P-OP-ZBS Zurigo: GianlucaBarba, Winterthur, SEV, e An-dreas Passannante, Zurigo,SEV.P-OP-ZBS Ost/RICO: KarstenEnglisch, Winterthur, SEV.P-OP-ZBS Mitte: Markus Niet-

hammer, Basilea, SEV.P-OP-ZBS Parkmanagement:Matthias Haag, Zurigo, SEV.P-OP Werk Olten: Oliver Ser-daoun, Olten, SEV.P-VS Contact Center Briga:Olivier Dubuis, Briga, SEV, eBruno Del Zordo, Briga, conpropria lista.

Contesa elettorale nella CoPeP-OP-ZBSSui 17 seggi della CoPe Su-perficie P-OP-ZBS due devonoessere coperti e per questo ruo-lo che riguarda il collegio elet-torale Riparazioni/Helpdesk.si sono candidati in tre, tuttiproposti dal SEV.Settore riparazioni:■ Heinz Ruf, 46 anni. «Ho uno

spiccato senso della giustiziae mi sonosempre battu-to per le esi-genze dei mieicolleghi di la-voro. Pensoche appartene-re alla CoPe sia la piattaformaideale per far sentire la miavoce. Per questo motivo micandido ufficialmente. Sonoalle FFS da 18 anni e da ottoanni lavoro nel centro ripara-zioni di Zurigo-Altstetten. At-tualmente lavoro in un teamdi produzione come addettointerno alla preparazione deilavori e l’anno scorso anche lamia funzione è stata interes-sata dal nuovo profilo profes-

sionale delle FFS».Settore Hel-pdesk:■ Gilbert Pür-ro,58 anni. «Ilmotivo princi-pale che mispinge a can-didarmi a membro della CoPeè continuare a lavorare nel-l’Helpdesk materiale rotabile,supportare nel miglior modopossibile le colleghe e i colle-ghi di lavoro e fornire loro ve-locemente le novità. Parteci-pando alla riunione dellaCoPe di agosto 2017 con Han-speter Grünig ho già avutouna prima impressione comemembro CoPe. I temi trattati ele diverse richieste mi sono

sembrati istruttivi. La mia car-riera professionale alle FFS èiniziata nel 1989».■ Björn Schiemann, 38 anni.«Dal momentoche lavoro vo-lentieri per lepersone e conle persone, vo-glio impegnar-mi per plasma-re le condizioni di lavoro. Sonomolto lieto di conoscere gli am-biti di attività della CoPe. Lavo-ro come assistente tecnicopresso il First Level-Supportcarrozze».

La scheda di voto deve essereinviata entro il 4 giugno.

red

Elezione CoPe della Divisione viaggiatori, circoscrizione elettorale superficie, P-OP-ZBS Riparazione/Helpdesk

11 elezioni tacite e lotta elettorale per due posti

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SEZIONI........

14contatto.sevN. 06/1817.5.2018

Quanto stia pian piano aumen-tando e si stia diffondendo lapercezione di questa «comu-nanza» di interessi tra i colle-ghi dei diversi settori delleFFS, ma anche con quelli dellealtre imprese di trasporto, si èchiaramente avvertito dal cli-ma dell’assemblea sezionaledi giovedì 26 aprile a Rivera,che ha registrato un’affluenzasenza precedenti negli scorsianni e alla quale hanno anchepartecipato quali ospiti i presi-denti delle altre sezioni ticinesiin ambito FFS (con una eccezio-ne) e della sezione VPT Locar-no.Un presupposto importanteper l’accrescimento e la diffu-sione di questa consapevolez-za tra i colleghi è stato il lavoroalla base svolto dal Comitatocon il prezioso supporto deicolleghi fiduciari. Non a caso,la sezione ha visto un impor-tante incremento del numerodegli affiliati nell’ultimo anno,e soprattutto ha potuto farsitrovare pronta con una rete dif-fusa di attivisti al momento incui è stata chiamata a parteci-pare alle iniziative finora mes-

se in atto di pressione e infor-mazione legate alle difficilitrattative in corso per il CCL.Rientra nel nostro programmadi «lungo termine» anche ilprossimo passo: quello di avvi-are iniziative specifiche per icolleghi di lavoro più giovani.Superare le difficoltà del lorocoinvolgimento e della loro dif-fidenza, spesso interpretatacome indifferenza, rappresentala sfida da cui non si può pre-scindere per salvaguardare ilfuturo del sindacato e per ciòstesso la difesa delle condizio-ni di lavoro a lungo termine.La partecipazione alla nostraassemblea di Stefan Bruderer,membro della CommissioneGiovani del SEV, ha rappresen-tato il primo passo per la co-struzione di una rete in Ticinodei colleghi più giovani sinda-calizzati, che faccia da trainotra i loro coetanei sul posto dilavoro e ne rappresenti visioni,bisogni e richieste. Iniziativache, inoltre, rappresenta unterreno privilegiato per avviareuna più stretta collaborazionecon le altre sezioni SEV ticine-si.

La sicurezza primaLa Direzione del Servizio I-ESP-LOG-RSD (Biasca ed Er-stfeld) sta conducendo unacampagna di sensibilizzazionealla sicurezza presso il propriopersonale, mirata in particola-re alla presa di coscienza dell’-importanza di «rendersi visibi-li» durante gli spostamentianche all’esterno degli impian-ti ferroviari (ad esempio sultragitto casa-lavoro), soprattut-to negli orari notturni e nelle

situazioni di scarsa visibilità.Come sezione SEV Lavori Tici-no appoggiamo l’iniziativa deiresponsabili ESP e invitiamotutti i colleghi a prestarvi la do-vuta e opportuna attenzione.Grazie al sostegno di HelvetiaAssicurazioni, abbiamo potutooffrire il nostro contributo allacampagna fornendo braccialiriflettenti da distribuire al per-sonale di Biasca ed Erstfeld.

Ferruccio Calogero Noto

Assemblea Bau/Lavori Ticino

Si vince insieme o si perde tuttiVincere, oggi, significariuscire a difendere lecondizioni qualificantidell’attuale CCL. Unavittoria che sarebbefondamentale non soloper il personale FFS eFFS Cargo e per il suofuturo, ma con le sue ri-percussioni anche per ilpersonale del trasportopubblico in generale.

..

Oris Pons, Peter Alder, Piero Cattaneo: il meritato ringraziamentoper i 40 anni nel SEV!

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Aldo Sciamanna ringrazia Pietro Gianollii, da poco in pensione

..

Assemblea molto ben frequentata

..

Bei uns spielt die Solidarität On y joue la carte da la solidarité Solidarietà: la nostra carta vincente

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15INFOcontatto.sevN. 06/1817.5.2018

contatto.sev è il giornale delsindacato del personale deitrasporti SEV. Pubblicazionequindicinale

Editore: SEV, www.sev-online.ch

Redazione: Vivian Bologna(caporedattore), Peter Anliker,Pascal Fiscalini, Chantal Fischer,Markus Fischer, Françoise Gehring,Jörg Matter, Anita Merz, PatriziaPellandini Minotti, Yves Sancey,Karin Taglang

Indirizzo della redazione:contatto.sev, CP, 6501 Bellinzona,e-mail: [email protected],telefono 091 825 01 15

Tiratura: edizione italiana: 3591copie; totale: 40’995; certificata il06.02.2018

Abbonamenti e cambiamenti diindirizzo: SEV, divisioneamministrativa, casella postale,3000 Berna 6, e-mail:[email protected],

tel. 031 357 57 57, fax 031357 57 58. Abbonamento annualeper i non affiliati: 40 franchi

Pubblicità: Fachmedien ZürichseeWerbe AG, Laubisrüti 44, 8712Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044928 56 00, e-mail:[email protected],www.fachmedien.ch

Prestampa: AZ Medien, Aarau,www.azmedien.ch

Stampa: Mittelland ZeitungsdruckAG, Neumattstrasse 1, 5001Aarau,www.mittellandzeitungsdruck.ch

ISSN 1662-8470

Prossima edizione: il31 maggio.Chiusura redazionale:il 24 maggio, ore 10

IMPRESSUM

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Dopo la pausa gite del 2017 con i festeg-giamenti del Centenario della PV Ticino eMoesano e l’uscita al Caseificio di Airolo,eccoci qui a proporvi una gita con visita adun museo che racconta la storia dell’avia-zione. La meta non é troppo distante enon ci obbliga a lunghe ore di viaggio. Ar-riveremo verso le ore 10-10.30 ed avremola possibilità di seguire una visita guidataa cura dei volontari dell’Associazione Ami-ci di Volandia di circa un’ora suddivisi ingruppi. Dopo la visita ci trasferiremo a Ca-sorate al ristorante le Querce per il pranzoche prevede dopo l’aperitivo «Le Querce»con stuzzichini dello chef, carpaccio discottona con scaglie di parmigiano, insa-lata novella e senape rustica; a seguire ri-sotto mantecato ai fiori di zucca, straccettidi grano saraceno al ragù di verdure esti-ve, pancetta di maialino al mirto e riduzio-

ne alla liquirizia, per finire con un semi-freddo al pistacchio di Bronte e cioccolato.

Dopo il pranzo sulla via del ritorno effet-tueremo una fermata di un’ora al nuovissi-mo centro acquisti di Arese.

Costo della gita CHF 70.– comprendenteviaggio, biglietto d’entrata a Volandia,aperitivo e pranzo con bibite al Ristorantele Querce di Casorate.

Termine d’iscrizione: mercoledì 30maggio, ma per questioni organizzative visaremmo grati per un annuncio tempesti-vo a: Marco Hefti, via Salim 7, 6653 Ver-scio, tel. 091 796 28 16 o 078 846 91 73,e-mail: [email protected] o tramite iltagliando di iscrizione sottostante.

PV Ticino e Moesano ferrovieri pensionati - gita aperta pure ai membri VPT

Gita al Museo Volandia di Somma Lombardo (VA)giovedì 7 giugno 2018

Orari delle fermate

Sopraceneri

Airolo Stazione 06:50Faido Posta 07:05Lavorgo 07:10Biasca Stazione 07:30Castione rist. Meridiano 07:45Bellinzona fermata busal Ramone 07:55Bellinzona P.zza Mesolcina 08:00Giubiasco Casa anziani Aranda 08:15Giubiasco stazione 08:20Chiasso Dogana Brogeda 09:15

Lugano - Ceresio / Basso Mendrisiotto

Lugano Fornaci Grancia 08:30Melano Posta 08:45Capolago, P. Duttweiler 08:50Mendrisio Stazione 09:00Balerna Rimessa AMSA(centro California) 09:10

Chiasso Dogana Brogeda 09:15

Fermate e orari sono provvisori e po-tranno subire modifiche a seconda del-le iscrizioni.

Mi iscrivo / ci iscriviamo alla gita al museo Volandia 2018

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TAGLIANDO D’ISCRIZIONE

Numero di persone che si iscrivono: .......................................................

Cognome e nome:...................................................................................

..............................................................................................................

Telefono/i:.............................................................................................

Salita a: .................................................................................................

Intolleranze alimentari: ..........................................................................

Inviare il tagliando all’indirizzo di Marco Hefti indicato sopra.

La sezione PV Ticino e Moesano (pensionati) ha il mestocompito di annunciare l’avvenuto decesso dei propri soci:

Carlo Bernasocchi, 94 anni, BellinzonaMario Biffi, 85 anni, S. PietroMyriam Canetti, 91 anni, BellinzonaMissia Cavallini, 87 anni, BellinzonaAlberto Maggi, 69 anni, Monte CarassoMargot Melera, 89 anni, GiubiascoWilma Mondini, 76 anni, LocarnoDario Moro, 86 anni, OsognaMichelino Rebozzi, 74 anni, BellinzonaAugusta Rima-Bozzini, 90 anni, BellinzonaEdi Serta, 98 anni, BellinzonaClementina Solcà, 88 anni, ColdrerioGianpaolo Zocchi, 80 anni, Vacallo

A tutti va un pensiero di sentita riconoscenza per la fedeltàdimostrata al nostro movimento sindacale. Ricordando que-sti cari colleghi e queste care colleghe, rinnoviamo ai lorocongiunti le nostre sincere condoglianze e ci scusiamo pereventuali involontarie dimenticanze. Il comitato

I nostri morti

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FOCUS.SEV........

16contatto.sevN. 06/1817.5.2018

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Potete rispondere alla domandadel concorso entro mercoledì 23maggio 2018;

inviando una cartolina postalecon nome, cognome, indirizzo esoluzione a: SEV, Photomystère,casella postale, 3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Non verrà tenuta alcuna corri-

spondenza sul concorso. Le vie

legali sono escluse.

In palio vi sono buoni Reka del

valore di 40 franchi che verranno

sorteggiati tra coloro che avranno

dato la risposta esatta.

La foto dell’ultima edizione

mostrava die Station Baulmes VD

mit den Aiguilles de Baulmes im

Hintergrund.

Troverete una foto esplicativa sul

nostro sito www.sev-online.ch.

La fortunata vincitrice del set di

scrittura Caran d’Ache è:

Monique Wehrli, Châtelaine.

Sezione PV Ginevra

Photomystère: «Di che cosa si tratta»

frg

L’abolizione dell’accompagna-mento integrale da parte di dueagenti permetterà alle FFS diprevedere solo un o una solaagente per treno, aggiungendoaltri agenti in modo flessibile aseconda delle necessità. Il SEV èpiuttosto critico nei confronti diquesta idea, anche perché l’ac-compagnamento con due agentiera stato adottato nel 2010, aseguito delle aggressioni sem-pre più frequenti ai danni delpersonale treno. Da allora, que-sti episodi non sono certo dimi-nuiti e la loro gravità è persinoaumentata.

Le rivendicazioni del personaleIl SEV chiede di mantenere il

principio dell’accompagnamen-to da parte di due agenti, in par-ticolare per questi treni:

■ in circolazione dopo le 22.00;■ con fattori critici;■ che circolano attraverso legallerie di base del Gottardo edel Lötschberg;■ ICN con due composizioni;■ con più unità e moduli;■ con oltre sei carrozze;■ nuove composizioni a duepiani

Le FFS hanno preso atto di que-ste rivendicazioni, senza tutta-via riprenderle nel progetto e li-mitandosi a ribattere che anchein futuro il personale continueràa viaggiare sulla maggior partedei treni in team di due o piùpersone.

Tre categorie di prestazioniLe FFS hanno operato una di-stinzione tra prestazioni di baseobbligatorie, che esigono l’ac-compagnamento da parte didue agenti, in particolare permansioni di regolazione treni,altre che permettono in casi ec-cezionali di non prevedere dueagenti e prestazioni facoltative,che possono, a seconda delle

necessità, richiedere l’impiegodi ulteriore personale.

Tre domande a Andreas Menet,presidente centrale ZPV

■ Andreas Menet, le FFS so-stengono di aver tenuto con-to delle esperienze raccoltedal personale e dei suggeri-menti dei partner sociali.

Non è vero. Abbiamo comunica-to per iscritto le nostre rivendi-cazioni già nel mese di novem-bre e adesso riceviamo undocumento di lavoro che non netiene praticamente conto. Devosottolineare che le indicazioni diun recente sondaggio della ZPVconfermano il tenore delle no-stre rivendicazioni, che rispec-chiano assolutamente i senti-menti e le paure del personaletreno.

■ Le modifiche del profilo pro-fessionale previste dal pro-getto di accompagnamentotreno 2020 porteranno an-che vantaggi al personale?

Vi sono aspetti positivi ed è perquesto che i giovani sono piut-tosto favorevoli. Considerato losviluppo della digitalizzazione,il ricongiungimento delle tre

funzioni della lunga percorren-za, del traffico regionale e dellasorveglianza P viene accolto confavore, ma non mancano i timoria causa dell’aumento delle esi-genze.

■ Le FFS appaiono fermamen-te decise ad applicare il pro-getto come presentato...

È quanto ha deciso la direzione.Noi restiamo del parere che visiano ancora numerosi aspettida migliorare e tenteremo di far-

ci valere a tutti i livelli, in parti-colare per rimettere in discus-sione l’abolizione dell’accompa-gnamento da parte di dueagenti. Vi sono anche aspettiche riguardano la salute. Non daultimo, viene criticato il fatto chegli accompagnatori treno nonpossano più essere impiegatinella circolazione subito dopo laformazione, che compromette laflessibilità nell’impiego quoti-diano. chf

Accompagnamento alla clientela 2020

Non abbandonare l’accompagnatore trenoLe FFS vogliono abolirel’accompagnamento ditutti i treni da parte didue agenti dal cambia-mento d’orario 2018,con l’obiettivo di otte-nere maggior flessibili-tà e migliorare l’orien-tamento alla clientela.Nel personale, questeintenzioni generanoscetticismo e timori.

I risultati del sondaggio ZPV coincidono con le rivendicazioni for-mulate dal SEV alle FFS.


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