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TIPOGRAFIA LIBR RIA S. VINC NZO - SAN PI R AR NAbiesseonline.sdb.org/1886/188607.pdf · coraggio...

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TIPOGRAFIA LIBRRIAS .VINCNZO - SANPIR_ARNA Tolleetlege 1 AbbiamoraccomandatonelmesescorsolanostraLibreriadelSacroCuoreinRomaedinquestorac- comandiamoquelladiS .Vincenzode'PaoliinSanPierd'Arena . Istituitagiàdamoltianni,provvedutalargamentedituttelepubblicazionidelleTipografieSalesiane d'uropaed'America,perlasuaposizionesiprestaassaibenealladiffusionediessepertutta1aLiguria, epermezzodeiviaggiatorimarittimianchepertuttoilmondo,ovetrovansicattolicicheintendanolalingua latinaoditaliana,franceseespagnuola . NoilaraccomandiamocaldamenteainostriCooperatorieCooperatricidiLiguriaespecialmenteaquelli che,salpandoperlelontaneAmericheoperaltreregioni,provvedendosidibuonilibri,potrannonellere- gionioveporrannostanza,compiereilsublimeapostolatod'illuminareedincivilirepermezzodeibuonilibri . InmodopoispecialeraccomandiamoquestaLibreriaallebenemeriteSocietàdiS .Vincenzode'Paoli,le quali,acquistandolibriediffondendoli,beneficherannoI'OspiziodiS .Vincenzoedeserciterannol'operadi misericordiad'insegnaragl'ignorantileveritàreligiose .Raccomandiamoloroinprimafilailseguente IlCristianoguidatoallavirtù n alla o c Civiltàse- Il S .Vincenzode'PaolipelSac . GiovanniBosco : Secondadizione ;- unvol.in-32°, dipag .256 L .040 È unadelleprimeoperedi .Bosco,scrittaestampatanegliannistessiincuiimpiantavainTorino l'OratoriochededicavaaS .FrancescodiSates .Laprimaedizionevennefattanel1846 .opoquarant'anni cièconsolantepoterricordarequest'opera,vendibileallaLibreriadell'OspiziodiS .Vincenzode'Paolie ricordarlacolleparoledellastampacattolica . «OgnigiornodelmesehauntrattodellavitadiS.Vincenzoounavirtùpropostaallameditazione deidevoti,edopotiellameditazioneèsegnato un' Ossequio dapraticarsiinonoredelMaestrodellacaritàeda vantaggiodelleanime .Nelleggerequellepagineciabbiamosentitoscenderesulcuoreunpocodiquellacalmache ilmondononsa,nèpuòdare,eselanostracondizioneèsimileaquelladituttiicristianine'rniserissimi tempichecorrono,liesortiamoascegliersicomecompagnoillibrodel .Bosco,nostroamicoedegnodellanostra ammirazione .n (L'codiLourdes). « Altroopuscolomirabileutilissimopereccitareadunaaxtivitàvirtuosamentegenerosaqualunque cristiano,cheintendaessertaledifatto,nondimereparole .e (L'ApeLigure) . «C'estlàunemuvredueàlapiumefécondededomBosco,cethommesiéminentparsacharité .L'au- teuroffreàl'imitationdesfidèlesSaint-VincentdePaul,dontilretracelavieaveruneaffectiontontefiliale . Lavied'unmartirdelacharité,ecriteparunhérosdelacharitò,nesauraitmanquerd'ètreémou- vanteetsurtoutédifiante .Or,telleestl'oeuvrequedomBoscovientdepublier . (Feuilled'Aoste). «ccounaltrolibrettodell'aureapennadell'infaticabile .Bosco!Faeglimestierichenoinedimo- i'striamoipregieloraccomandiamoainostrilettori?Cilimitiamoquindiadannunziarloedafarvotiche i abbialapiùlargadiffusionenelpopolo .e (IlFedelediLucca). ' Vendesilegatoincartasagriacentesimi60,epuòserviredipremioallagioventù . R
Transcript

TIPOGRAFIA LIBR RIA S. VINC NZO - SAN PI R _AR NATolle et lege 1

Abbiamo raccomandato nel mese scorso la nostra Libreria del Sacro Cuore in Roma ed in questo rac-comandiamo quella di S . Vincenzo de'Paoli in San Pier d'Arena .

Istituita già da molti anni, provveduta largamente di tutte le pubblicazioni delle Tipografie Salesianed' uropa e d'America, per la sua posizione si presta assai bene alla diffusione di esse per tutta 1a Liguria,e per mezzo dei viaggiatori marittimi anche per tutto il mondo, ove trovansi cattolici che intendano la lingualatina od italiana, francese e spagnuola .

Noi la raccomandiamo caldamente ai nostri Cooperatori e Cooperatrici di Liguria e specialmente a quelliche, salpando per le lontane Americhe o per altre regioni, provvedendosi di buoni libri, potranno nelle re-gioni ove porranno stanza, compiere il sublime apostolato d'illuminare ed incivilire per mezzo dei buoni libri .

In modo poi speciale raccomandiamo questa Libreria alle benemerite Società di S . Vincenzo de' Paoli, lequali, acquistando libri e diffondendoli, beneficheranno I' Ospizio di S . Vincenzo ed eserciteranno l'opera dimisericordia d'insegnar agl'ignoranti le verità religiose. Raccomandiamo loro in prima fila il seguente

Il Cristiano guidato alla virtù n allao cCiviltà se-

IlS. Vincenzo de' Paoli pel Sac . Giovanni Bosco : Seconda dizione ; - un vol. in-32°,di pag. 256 L. 0 40

È una delle prime opere di . Bosco, scritta e stampata negli anni stessi in cui impiantava in Torinol'Oratorio che dedicava a S. Francesco di Sates. La prima edizione venne fatta nel 1846. opo quarant'annici è consolante poter ricordare quest' opera, vendibile alla Libreria dell'Ospizio di S. Vincenzo de'Paoli ericordarla colle parole della stampa cattolica .

« Ogni giorno del mese ha un tratto della vita di S. Vincenzo o una virtù proposta alla meditazionedei devoti, e dopotiella meditazione è segnato un'Ossequio da praticarsi in onore del Maestro della carità ed avantaggio delle anime . Nel leggere quelle pagine ci abbiamo sentito scendere sul cuore un poco di quella calma cheil mondo non sa, nè può dare, e se la nostra condizione è simile a quella di tutti i cristiani ne' rniserissimitempi che corrono, li esortiamo a scegliersi come compagno il libro del . Bosco, nostro amico e degno della nostraammirazione . n

(L' co di Lourdes).«Altro opuscolo mirabile utilissimo per eccitare ad una axtività virtuosamente generosa qualunque

cristiano, che intenda esser tale di fatto, non di mere parole . e

(L'Ape Ligure) .« C'est là une muvre due à la piume féconde de dom Bosco, cet homme si éminent par sa charité . L'au-

teur offre à l'imitation des fidèles Saint-Vincent de Paul, dont il retrace la vie aver une affection tonte filiale .La vie d'un martir de la charité, ecrite par un héros de la charitò, ne saurait manquer d'ètre émou-

vante et surtout édifiante . Or, telle est l'oeuvre que dom Bosco vient de publier .

(Feuille d'Aoste).« cco un altro libretto dell'aurea penna dell'infaticabile . Bosco! Fa egli mestieri che noi ne dimo-

i' striamo i pregi e lo raccomandiamo ai nostri lettori? Ci limitiamo quindi ad annunziarlo ed a far voti chei abbia la più larga diffusione nel popolo . e

(Il Fedele di Lucca).'

Vendesi legato in carta sagri a centesimi 60, e può servire di premio alla gioventù .R

TIPOGRAFIA LIBR,-4,RIA • SAL SIANAy[olle et lege!

Ultime Novità Bibliografiche .

Martirologio

pubblicato per ordine di Gregorio XIII, e rive-dutoRomano,

per autorità di Urbano VIII e Clemente

X, aumentato e corretto da Benedetto XIV. Nuova edizione italiana accuratamente corretta, mi-gliorata e tradotta sull'ultima edizione latina di Propaganda Fido, per un Padre della comp .di Gesù . - Un elegante volume in-4° grande di pag . VIII-250, carattere rosso-nero . L. 5 00

Un libro che racchiude i gloriosi nomi ed un breve sunto delle gesta memorande di tanti eroi, che con inauditisupplizi e col proprio sangue sostennero e confermarono la divinità del Cristianesimo, non può non venire bene accoltoda quanti hanno in onore il nome e la virtù di cristiano . sso poi sarà senza dubbio bene accolto in ispecial modo dagliIstituti cclesiastici nonchè dalle Comunità religiose, dove la lettura del Martirologio si fa in lingua italiana .

È un' edizione italiana ammodo e scevra di quei non pochi errori di grammatica e d'ortografia, che si leggononelle antiche edizioni già tutte esaurite, e di più, mancanti delle varie nuove aggiunte che vi sono state fatte .

Ora che tanto si cerca di mettere in onore di martiri uomini indegnissimi di tal nome, giova assai far conoscereal popolo ed alla gioventù i veri eroi che combattendo per la fede, conquistarono con essa anche la presento civiltà . Perla qualcosa e per la nobiltà della materia e per la bellezza ed eleganza del volume ci par degna d'essere offerta eziandioquale premio alla gioventù studiosa e quale strenna pel capo d'anno .

Le Veglie di S. Agostino pag..o232d' Ippona

. -un voi. in-32

011 , 20°, di

60Già in altri annunzi anteriori eccitammo ad onorare S . Agostino nel XV centenario della sua conversione . Ora ab-

biamo il piacere d'annunziare la ristampa d'un libro che è come il sugo spremuto dalle sue opere e specialmente dallesue Confessioni . L'Autore, omenico Giulio, ci tratteggia mirabilmente il Santo, che di fresco convertito, lascia l'Italia esalpa per l'Africa sua patria . Lanciato nel mare, lo fa vegliare, e nel silenzio della notte gli fa contemplare le grandezzedell' ssere Supremo e rammentare bellamente i fatti principali della sua vita . L'autore s'immedesima talmente col Santo,che par proprio udire questo a parlare e non quello . È un libro degno d'essere diffuso tra le mani del popolo e dellagioventù ed offerto come premio, come strenna e ricordo nel XV centenario di S . Agostino .

Lezioni di loquenza sacra del Prof . P. A. Paravia - un vol .in-8° pie. di pag . 41?

» 4 00Sono ventisei Lezioni, che tenne il pio ed eloquente Paravia, professore per 25 anni all'Università torinese, nelle

quali non si saprebbe dire se sia maggiore la conoscenza dell'argomento e la leggiadria e vivacità della forma, o ilcoraggio veramente cattolico nel segnalare le glorie storiche dell'oratoria sacra eje norme da seguire per mantenerle . sse abbracciano precetti ed esempi, regole e storia, e possono giovare assai, sì per gli ecclesiastici come po' laici .

Luce ed Arnore, Insegnamenti paterni del Professore Luigi Bottaro ; -in-16°, pag. 232

. 0 90L'importantissimo argomento di questo libro non potrebbe meghó esprimersi che colle parole istesse dell'illustre autore .« Troppi sono i giovani che in molte cose, anche superlue, istruiti, delle verità cristiane poco o nulla sanno ; più

numerosi ancora coloro (e giovani e vecchi) che le riguardano con una incredibile e funesta indifferenza, senza che esseesercitino alcuna potenza nè sui sentimenti, nè sulle opere loro .

Proporre dunque a tutti e segnatamente alla gioventu le verità della fede cristiana, in marniera che la mente levegga dotate di assoluta certezza, e il cuore sia da esse eccitato a forti e santi affetti, ecco una delle più grandi ne-cessità dei tempi nostri. »

tale appunto è l'intento veramente vitale di questo libro. Ora chi sa come il Bottaro sia evidente nelle sue di-mostrazioni e abile a commuovere gli affetti , converrà che nessuno era di lui più adatto a raggiungere un fine sì ne-cessario . Tanto più che a rendere più attraente il libro vi ha intrecciato un commovente racconto , che basterebbe dasolo a farlo leggere avidamente .

È adunque un libro di capitale importanza benchè in piccolo volume e ristretto prezzo , onde tutti i zelatori delbene dovrebbero adoprarsi con ogni possa a diffonderlo . Le società poi per la diffusione della buona stampa dovrebberometterlo in capo ai libri che diffondono ; i padri di famiglia poi loro figli, i capi di stabilimenti d'educazione e di istru-zione, farne tesoro poi loro alunni . Gli effetti salntari saranno certi e grandissimi .

ello stesso autore raccomandiamo le Bellezze e Gioie cristiane in 3 vol . (L . 1, 50) ; i Voli dell'anima (0, 50) ;i Pensieri e i Consigli (0, 50) ; i iliisteri umani (0 50) ; Carità (li io (0, 50) ; Carità dei Fratelli (0, 60) ; laFelicità nel cristianesimo (0, 60) ; Per essere amati (0, 20) ; La Spada e la Croce (0, 40) ; ed In Famiglia(0 . 90') : libri tutti attissimi a fare un gran bene .

ANNO X - N. 7.

sce una volta al mese.

LUGLIO 1886

BOLL TTINO SAL SIANO

IR ZION nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N. 32, TORINO

SOMMARIO - La festa di Maria Ausiliatrice a Valdoccoin Torino - Grazie di Maria Ausiliatrice - on Bosconella Spagna e il monte Tibi dabo-Una Chiesa nuova- Missione sulle sponde del Rio Colorado - Il Cuoredi Gesù e l'umiltà - Una lettera di Augusto Nicolas- Collegio Convitto Manfredini in ste - sercizi Spi-rituali per Signore, Zitelle e Maestre e Cooperatrici Sa-lesiane in Nizza Monferrato = Catalogo assortito di libridi premio per gl'Istituti maschili e femminili - Avviso.

LA F STA I MARIA AUSILIATRIC a Valdocco in Torino.

Viva Maria Ausiliatrice! Questa fu l'ul-tima espressione di gioia, di meraviglia edi sacro entusiasmo che noi abbiamo sen-tito, il 24 maggio, dal labbro eloquente di . Luigi 'Antuono, che diceva le lodi diMaria SS. invocata sotto questo bel titolo .Tale pure era il grido delle migliaia dipersone che lo ascoltavano e tale fu il no-stro alla vista di tanta fede che in questigiorni si era manifestata ai piedi degli im-macolati altari della Regina degli Angioli .La festa di Maria Ausiliatrice fece provarea tutti dolcezze ineffabili e dicevano gliuni, gli altri : Finché la fede ha così pro-fonde radici nel cuore delle nostre bravepopolazioni, invano si travaglierà l'operadegli empi al danno della religione in questipaesi.

Il concorso dei fedeli, già numeroso du-rante il mese di maggio, domenica, 23, eracresciuto a tal segno, che pareva non lavigilia, ma il giorno della festività . Il tempioera adobbato con gusto squisitamente cri-stiano .

Alle 5 3/4 ant . la sezione S. Gioachino del-l'Unione cattolica operaia di Torino, prece-duta dalla bandiera, entrava nel Santuariocon operai di altre sezioni. I soci eranostati convocati col seguente invito

« Operai, fratelli nostri in G. C.,

» a S. . Rev.ma Mons. Giovanni Ca-gliero, vicario apostolico della Patagonia ,socio onorario di questa Sezione, ci è per-venuta una consolante notizia .

» Nel mese di marzo u. s. per la zelan-tissima opera di questo Prelato fu fondataa Buenos-Ayres nella parrocchia estesis-sima di S. Carlo in Almagro una Societàoperaia cattolica . d ora sta pure per es-sere inaugurata una consimile Società inCarmen, territorio patagone .» La sezione S . Gioachino, che innalza

da due anni fervide preci per monsignorCagliero e per le missioni salesiane, ed oravede queste benedette e prosperate, senteil bisogno di renderne pubbliche grazie aMaria SS., la quale, invocata Ausiliatricedei Cristiani, non venne mai meno alle spe-ranze dei suoi devoti .

» La funzione avrà luogo la vigilia dellafesta di Maria SS. Ausiliatrice, cioè dome-nica 23 maggio, alle ore 6 antim . precise,nella chiesa da lei intitolata in Valdocco .

» Vi celebrerà la santa Messa il Rev .mocanonico Raffaele Forcheri , segretario diS. . il Cardinale Arcivescovo e socio ono-rario . Infra Missam, si farà l'offerta diringraziamento, e dopo il fervorino la co-munione dei presenti con accompagnamentod'organo e canto di sacri mottetti .» La nostra funzione sarà seguita alle

ore 7 dalla Messa della comunità salesiana.Quelli che non ne sono impediti, vi si fer-mino e ne riporteranno certamente soave ecommovente ricordo .

» Soci carissimi,» Il venerando . Bosco, nostro presi-

dente onorario, reduce testè dalla Spagna,veda che gli operai cattolici di Torino nonsono dammeno di quelli della Francia edella Spagna . Accorriamo gloriosi del no-stro distintivo e della nostra bandiera . Rin-graziamo Maria SS. Ausiliatrice del felicis-simo viaggio di . Bosco, ringraziandoladella prosperità delle missioni e dei nuovifratelli acquistati . Preghiamola a continuarcitante benedizioni .» Auxilium Christianorum , ora pro

nobis .» Torino, 16 maggio 1886 .

» Il presidente della Sezione» CARLO RIVA

» Il segretario» ALB RTO PIOTON.

» NB. Quei soci che desiderano riunirsi colla Se-zione, si trovino nella chiesa di S . Gioachino alleore 5 1/2, ove si partirà in corpo colla bandiera . »

Fu uno spettacolo meraviglioso il vederequei robusti operai pieni di fede inginoc-chiarsi a fianco dei piccoli artigianelli del-l'Oratorio. Giunta la Messa all'offertorio, ilpresidente della sessione si avanzò ai piedidell'altare e lesse ad alta voce un bel in-dirizzo di ringraziamento a Maria SS. IlRev. can. Forcheri con eloquenti parole glirispose come la Madonna accettasse quel-l'atto di ossequio e i motivi pei quali eralegradito. Prima della comunione eziandio sirivolse alla moltitudine , e con sentimentiche traboccavano da un cuore pieno di af-fetto per Gesù Cristo , la invitò a riceveredegnamente il divin Salvatore in Sacra-mento. Intanto . Bosco era uscito a cele-brare la santa Messa nella cappella di SanPietro, servendolo all'altare il Presidentedelle Sessioni riunite degli operai di Torino

e il presidente della Sessione di S . Gioachino,il signor Boniscontro e il signor Riva . Lafolla allora serrossi così compatta intornoa quella cappella da interrompere il pas-saggio alla sacrestia .

Alle 10 1/2 monsignor Cumino, vescovodi Biella, tenne il suo primo Pontificale, efu eseguita la Messa dell'Haydn a grandeorchestra. Nelle ore pomeridiane poi sitenne nella chiesa la Conferenza salesianache riuscì numerosissima . V'intervenne onBosco, reduce dalla Spagna e dalla Francia,ove colla sola sua presenza aveva mosso icuori alla beneficenza . Comparve all'altarmaggiore fra i suoi Cooperatori, e la suavista fu per tutti quella di un padre tra ifigli. Aveva lasciato sperare che avrebbeparlato , ma non sentendosi abbastanza inforze. parlò in sua vece il bravissimo onBonetti Giovanni . gli seppesantamentecommuovere il cuore de' suoi uditori , di-cendo che la Vergine Ausiliatrice nell'a-verli chiamati a cooperare alle opere sa-lesiane a benefizio della gioventù pericolanteod abbandonata, rivolgeva a ciascheduno diloro quelle espressive parole che disse lafiglia di Faraone alla madre di Mosè quandole consegnava il figlio di cui ella dovevaessere la fortunata salvatrice Prendi questobambino e allevamelo e io ti darò la tuamercede. Presiedeva l'assemblea monsignorChiesa, vescovo di Pinerolo, e chiamato orora dal Pontefice a reggere la diocesi diCasale, che poneva termine alla conferen-zione, benedicendo pontificalmente col San-tissimo Sacramento . Il racconto delle operefatte, di quelle che sarebbero da farsi permano dei Cooperatori salesiani colle loroelargizioni, mossero gli animi a generosità,e cospicua ne fu l'elemosina raccolta condifficoltà, essendo troppo grande la calca .

Tra gli altri è memorabile l'esempio diun povero artigiano che, malgrado la mol-titudine , aiutandosi di braccia , riuscì adavvicinarsi a . Bosco , e deponendo dieciscudi nelle sue mani, gli disse : -- Sonosei mesi che metto in disparte questo po'di risparmio . Se lo abbia per i suoi orfa-nelli . - Altre offerte arrivarono per altrevie nelle mani dell'uomo venerando che siebbe una generale ed affettuosa ovazione,quando uscendo di chiesa comparve nelgran cortile dell'Oratorio, ove eransi affol-lati i Cooperatori col desiderio di osse-quiarlo. ra un trasporto generale di af-fetto che muoveva i cuori e li agitava amanifestarsi in più modi. Chi non vide . Bosco tra i suoi non può farsi un'idea

che cosa sia entusiasmo . ra però questomescolato ad un sentimento di pena, ve-dendo . Bosco così lento a muoversi, cosìincurvato nella persona! - Come invecchiò,buon io, si esclamava ; ma il Signore e laMadonna ce lo conserveranno per molti anniancora. - Alle 6 incominciarono i vespripontificati da monsignor Cumino, il qualedopo la predica impartì per la seconda voltala benedizione col Venerabile .

Ma spettacolo bello, commovente presen-tava la chiesa di Valdocco nelle ore anti-meridiane di lunedì. Quanta gente d'ognicondizione, d'ogni paese che si accostaronoalla Mensa eucaristica! all'alba fino al mez-zodì fu un avanzarsi continuo di comunicantidesiderosi di acquistare le sante indulgenzee la protezione di Maria SS. Ausiliatrice .Mons. Cumino lesse la messa della Comu-nione generale . Perfin dalla Lombardia ven-nero pellegrini a piedi, desiosi di assisterealla cara festività. Il certo è che lunedìall'Oratorio Salesiano tanta folla non si videmai. ppure era giorno feriale .

Alle 10 e mezzo chi potè trovare un po-sticino in chiesa ebbe bella fortuna . L' -minentissimo Cardinale Arcivescovo , rice-vuto dal clero alla porta del tempio, assistevain cappa magna alla Messa pontificata daSua ccellenza Rev .ma mons. Chiesa. Fueseguita la Messa di mons . Cagliero dettadi Santa Cecilia , concertata e diretta dalbravo maestro Giuseppe ogliani, ed accom-pagnata all'organo dall'abilissimo professoresac. M. Ottonello. Vorrei essere capace adescrivere l'effetto che quelle note armoniosee soavi produssero in tutti gli astanti . Qualeintreccio di voci, quale grazioso accompagna-mento di violini, di trombe e flauti! Suquell'orchestra eransi radunati, coi figli di . Bosco, moltissimi cantori e suonatori divaglia che prestarono gratuitamente l'operaloro. Tra suonatori e cantori passavano ilnumero di 200 : eppure accordo più perfettonon potevasi desiderare .

Quella musica è sacra, è ricca di tantamelodia, che innamora . L'intendono tutti .Felicissimo il Qui tollis peccata mundi : èun'anima innocente che comincia a chie-dere misericordia al Signore ; una voce fan-ciullesca che con quella ripetizione pareabbia diritto ad essere esaudita da io.Meraviglioso effetto l'Incarnatus est delCredo e il Sepultus est, messo in nota diuna quasi marcia funebre . Brillante il Re-surrexit, che pare annunzii una vittoria.L'Agnus ei commosse tutte le fibre .

É una ripetizione lunga, ma sempre soave,

bella, veramente cristiana. L'eccellentissimomonsignor Cagliero, se anche non avessenel suo partire per la Patagonia lasciato ri-cordi carissimi della sua persona, può starsicuro che basterebbero le sue Messe, i suoiVespri, i suoi Inni a rendere eterna laricordanza di lui nell' Oratorio Salesiano ein tutti i Torinesi . Se gli non solo col pen-siero, ma col corpo avesse potuto il giorno24 trasportarsi tra di noi e sentire l'esecu-zione della sua musica avrebbe certamenteapplaudito. I musici nella loro interpreta-zione furono veramente felici . Per quelle notesi sentiva un non so che di celeste ad aleggiarper la Chiesa che accendeva a divozione .

In quanto ai Vespri e all'inno detto laBattaglia di Lepanto, diremo che ascol-tando il Laudate pueri del Capocci sentivamola verità di quel detto Scritturale, le lodidei fanciulli essere gradite al Signore e ascol-tando il Saepe dum Christi credemmo as-sistere ad una vera battaglia . Il reverendo . 'Antuono, che predicò tutto il mese dimaggio, tessé il panegirico di Maria Ausi-liatrice dimostrando che questo titolo diMaria è un inno di trionfo pel passato, eduna profezia per l'avvenire . L'uditorio crebbeancora, ma la vasta chiesa non potè contenertutti i fedeli : ci sarebbe voluto il uomodi Milano. La benedizione, impartita colVenerabile dall' m .mo Cardinale Arcive-scovo, assistendo pontificalmente Mons . Chie-sa, mise sigillo alla splendida solennità reli-giosa. L'altar maggiore attraeva lo sguardoin un modo sorprendente per gli ornati,opera del valente indoratore Torinese MinojaGiovanni, e per il gran numero di lumi .

La festa nell'interno dell'Oratorio fu purelietissima. Se nel tempio migliaia di fedelieran convenuti da ogni paese, nella Casa di . Bosco , ove l' ospitalità è proverbiale ,si erano radunati centinaia di sacerdoti elaici amici di on Bosco venuti da lontanipaesi per rallegrarsi con lui e tenergli lietacompagnia. Oltre l'eminentissimo Principe,resero colla loro presenza più bella questagiornata i Vescovi di Casale, di Biella, mon-signor Richelmy, nuovo vescovo di Ivrea ,e il Conte Colle di Tolone con la sua illustreconsorte .

Possa il nostro amatissimo . Bosco provarsempre consolazioni ineffabili. La VergineAusiliatrice lo benedica , lo assista sempreamorosamente, e lo conservi per moltissimianni all'affetto dei buoni, al vantaggio deinumerosissimi suoi figli spirituali, sparsi inItalia, in Francia e fin nelle lande selvaggedella Patagonia .

In quella sera egli potè udire dalle suecamere il grido immenso di Viva MariaAusiliatrice in cui proruppe un popolo disei o settemila persone che uscito dallaChiesa e riversatosi nella piazza e stradaprospicienti, lasciavasi trasportare dalla gio-ia e dall'entusiasmo alla vista della cupolailluminata come per incanto. Quel gridosarà stato certamente per lui la più cararicompensa per quanto si era faticato inquesto mese per la gloria della VergineBenedetta .

GRAZI I MARIA AUSILIATRIC .

A compimento della relazione sulla festa diMariaSS.Ausiliatrice,notiamoalcunefralemoltissime grazie ottenute,delle quali abbiamoricevuta notizia, riserbandoci a suo tempo di pub-blicare le pìù belle in apposito libretto a gloriadella gran Madre di io.

Gerra Gambarogno (Canton Ticino) 14 Maggio 1886.

opo quattro anni di incredibili angoscie incui versava la mia famiglia causa una terribiledisgrazia che incolse mio fratello, colpito da mo-nomania, or finalmente siamo consolati e rallegratiper la di lui prodigiosa guarigione . Il giorno 11gennaio p . p. supplicavo la S. V. R. a voler pre-gare e far pregare Maria SS. Ausiliatrice perl'infelice mio fratello quando la guarigione fosseespediente alla salute dell'anima sua ed ebbi perrisposta che il giorno 20 dello stesso mese si sa-rebbe incominciato nell' Oratorio una novena dipreghiere e di comunioni . Or bene mentre iopure mi univo a questa novena colla recita ditre Pater, Ave e Gloria al sacro cuor di Gesùe tre Salve Regina a Maria Ausiliatrice vennipoco dopo a sapere che mio fratello era miglio-rato . Il 30 aprile riceveva il consolante invitodalla irezione del Manicomio di Como ove datre anni era ricoverato con grande sacrifizio dellafamiglia, di andarlo a ritirare perchè ricostituitonelle facoltà mentali. Mi recai tosto a Como e ilprimo giorno del mese sacro a Maria lo ricon-dussi a mia casa e quindi in seno alla famiglia,ove fu accolto fra il giubilo dei parenti e degli a-mici ! Siane mille volte benedetta e ringraziataMaria SS. Ausiliatrice la quale ci ottenne dal suodivino Figlio una così segnalata grazia .

Sac . PI TRO P ROTTA Curato .

Torino 17 maggio 1886 .Sono debitore alla nostra buona Madre Maria

SS . Ausiliatrice della mia ricuperata sanità . opoun mese di gravi malattie, complicate, dalle quali

avevo poche speranze di guarigione, eccomi perintercessione di Maria SS. quasi allo stato primi-tivo cioè di quando stavo perfettamente bene .Sono padre di numerosa famiglia ed una mia di-sgrazia sarebbe stata doppiamente funesta . Mariaha visto le mie necessità e mi ha risanato. Sì,lo riconosco proprio e me lo sento in cuore chesono in vita per grazia della Madre celeste. Mache farò io in compenso? Non sapendo fare altroho promesso a Maria di essere tutto suo, di fartutto a suo onore e gloria e di manifestare a leimolto rev. . Bosco la mia obbligazione e rico-noscenza perpetua . Anzi se ella vorrà in qualchemodo rendere per me un tributo di ringrazia-mento a Maria Ausiliatrice rendendo pubblical'ottenuta mia guarigione, lo faccia pure che glienesarò obbligatissimo .

Rossi GIUS PP .

Fano 24 maggio 1886.Le spedisco una mia offerta in ringraziamento

di un favore ottenuto per intercessione di MariaAusiliatrice ed eziandio perchè essendo ammalatoin pericolo di vita, invocata Maria Ausiliatrice,fui ristabilito in perfetta sanità.

FRANC SCO ARCI . MAS TTI.

Caresana 29 maggio 1886.Accetti questa tenue offerta in onore di Maria

Ausiliatrice che fu preceduta da novena allagran Madre per grazia ricevuta istantanea .

A. B .

Mont. . . 30 maggio 1886.R V . SIGNOR ,

Adempio, dopo dieci mesi dacchè le ho scritto,ad un sacro dovere e lo adempio col cuore ri-pieno di santi affetti di gratitudine di riverenzae di amore verso Maria SS . Ausiliatrice . Le scri-veva l'anno scorso col cuore rigonfio di ambascia,non sapendo a chi rivolgermi per aiuto nel so-stentamento della mia famiglia alle sole mie cureaffidata. Avevo cercato per vie umane soccorsi, iquali con somma mia umiliazione mi vennero bru-scamente negati, quando Maria Ausiliatrice permezzo di una pia persona, mi pose sott'occhio illibretto banditore della sua potenza e gloria,ispirando di affidarmi a lei. Lo feci. Non eraperanco finita la novena che costì facevasi perme che mi giunse il sospirato aiuto, precisamenteper quella stessa via la quale gli uomini mi te-nevano chiusa e potei collocare due figlie in unpio istituto ove sono gratuitamente mantenute, e-ducate ed istruite. Vedendo però Maria che talsoccorso era troppo scarso pei miei bisogni, miottenne un impiego onorevole pel quale soppe-risco ai bisogni del restante della mia famiglia .Ora che di tanto mi ha favorito Maria Ausilia-trice, rendiamogliene grazie coll'aggiungere allaluminosa corona delle sue glorie anche questo belfiore che per la sua rarità è degno di unirsi agliinnumerabili che già cingono il di lei capo glo-rioso .

G. Z. S .

Lequio Tanaro 31 maggio 1886 .

Qualche anno fa pervenutomi un libretto dellegrazia di Maria Ausiliatrice , lo porsi al figlioprimogenito gravemente infermo di polmonite .Questi in leggerlo trovò una guarigione miraco-losa in un caso simile al suo, ravvivò la fede, siraccomandò a questa Regina delle grazie e fuguarito. Ora un'altra grazia debbo segnalare diquesta portentosa Vergine, che non volle orfani imiei cinque figli dei quali l'ultimo in fasce . Ca-duta inferma di polmonite nel settembre scorso,con incredibili sforzi passai l'inverno, e in questoessendo io ricorso a Maria Ausiliatrice ssa midiede guarita proprio nel suo mese prediletto, inquel mese nel quale ho più bisogno di sanità perle molteplici faccende domestiche e di campagna.

V. GIOVANNA .

ON BOSCO N LLA SPAGNA

e il monte « TIBI ABO . »

( stratto dall'Unità Cattolica 9 Giugno 1886 .)

lll.m° sig. irettore dell'Unità Cattolica,Barcellona, Giugno, 1886 .

Le scrivo queste linee coll'animo ancora pro-fondamente commosso dalle prove di fede e direligione che si ebbe on Bosco nella Spagna .Accenno qui solo ad un fatto, che, come resteràincancellabile dalla memoria dei Barcellonesi, for-merà pure epoca nella storia della Pia SocietàSalesiana. siste in Barcellona un illustre San-tuario dedicato a Nostra Signora della Mercede,e frequentato da numerosi forestieri, che accor-rono in quella città ; ed anche on Bosco, il 5maggio, vigilia della sua partenza, volle far visitaalla Vergine Immacolata, per ringraziarla dei be-nefizi che, durante la sua dimora in Barcellona,gli aveva largiti .

Verso le 4 pomeridiane, prima ancora che on Bosco giungesse, già la Chiesa, la piazza ele vie attigue erano gremite di gente, che atten-devano il suo arrivo ; ci volle fatica e pazienzaprima che la vettura potesse giungere sul luogo. on Bosco fu accompagnato dal clero e da variiillustri signori nel presbiterio, e là un scelto corodi fanciulletti del piccolo clero intuonò una ma-gnifica Salve Regina, che da alcuni di essi eraaccompagnata cogli accordi del violino .

opo di che il presidente della Società di S .Vincenzo e Paoli, unito ad undici altri signori, sipresentò a . Bosco, e gli disse : « A perpetuareil ricordo della vostra venuta in questa città ,questi signori si sono consigliati e di comune ac-cordo hanno deliberato di cedervi la loro proprietàdel monte Tibi dabo, affinchè la cima di esso, cheminacciava di venire un semenzaio d'irreligione,sia consacrata con un Santuario al Sacro Cuoredì Gesù, a mantenere ferma ed incrollabile quellareligione che con tanto zelo ed esempio voi ciavete predicata, quella religione che è il retaggio

dei padri nostri . » Allora . Bosco , profonda-mente commosso, rispose : « Sono confuso dell' in-aspettata e novella prova che mi date della vostrareligione e pietà. Ve ne ringrazio, ma sappiateche in questo istante voi siete lo stromento della ivina Provvidenza, voi compite i suoi imper-scrutabili disegni .

« Quand'io lasciava Torino per venire a questavolta, pensava tra me : - Ora la chiesa del SacroCuore a Roma è pressoché terminata ; bisognache io studii qualche altro mezzo per onorare epropagare questa salutare divozione . - d unavoce interna mi rendeva tranquillo pensando cheio qui avrei potuto soddisfare al mio voto ; erauna voce che mi ripeteva : Tibi dabo! -- Inter-rotto dal pianto suo e degli astanti , on Boscocontinuò : - Sì! o signori , voi siete lo stru-mento della divina Provvidenza ; col suo aiutoben presto sorgerà su quel monte un maestosoSantuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù; làavranno tutti comodo di accostarsi ai santi Sa-cramenti , e ricorderà in eterno la vostra caritàe la divozione alla religione cattolica di cui miavete date tante e così belle prove . »

Barcellona a somiglianza della nostra Torino ,è coronata di fertili e belle colline, ed una diesse, la più alta di tutte, è detta il monte Tibidabo, perché una leggenda popolare dice che colàil demonio abbia trasportato il ivin Salvatorequando lo tentò, dicendogli : Tibi dabo omniaregna mundi si cadens adoraveris me . Quelmonte è frequentato da molti forestieri, come lavetta da cui si domina Barcellona, e si vede ilcelebre Santuario di Monserrato , le circostanticittà e campagne. Alcuni anni or sono questomonte era in possesso di persone che volevanocolà edificare un tempio protestante od un luogodi cattivo ritrovo . Questi buoni signori lo tolseroa quei mali intenzionati, ed ora, colle parole stessedi Cristo , hanno risposto alle insinuazioni deldemonio : Vade retro, o Satana .

satana dovette cedere il luogo ad una gra-ziosa cappella che venne subito innalzata in onoredel Sacro Cuore e che colla graziosa sua cupolapare che inviti a se gli abitanti di tutte le cittàe villaggi dei dintorni e popoli intesero quellavoce e già incominciarono i divoti pellegrinaggi .

Non voglio chiudere questa mia senza far cennodella gran moltitudine di gente che ogni giornoaccorreva ai Talleres Salesianos, dove . Boscodimorava, per ricevere la benedizione e la medagliadi Maria Ausiliatrice . ra cosa commovente vedere gente che anche

alla notte aspettava il momento desiderato ; talvoltai cortili e le vie attigue erano zeppe di unamoltitudine che prostrata a terra recitava divo-tamente il Santo Rosario ; digiuna talvolta dalmattino alla sera aspettando l'arrivo di . Boscoche, stante la gran moltitudine, era costretto aduscire sul poggiuolo per benedire alla folla .

Assicurarono gli agenti della ferrovia che nonmai dacché esisteva la linea di Barcellona-Sarrià,aveano avuto tanto lavoro; dovettero infatti sta-bilire ad ogni quarto d' ora le partenze e porredue macchine a trasportare i convogli sovracca

richi di persone. Noi siamo certi che per moltianniancora durerà viva nei Barcellonesi la me-

noria del venerando on Bosco, giacchè in noièimperituro il ricordo della pietà che essi ad-dimostrarono.V. C.

MONT « TIBI ABO »

PR SSO BARC LLONA

SON TTO .accia il profano Pindo e l' liconaI largiti agli eroi doni del fato inanzi al nuovo che tornò sì gratoAl commosso on Bosco in Barcellona .

l grande Salesiano, onde risuonaAnco in Ispagna il nome venerato,Quell'alme generose hanno donato i verdeggianti colli una corona .sul maggior, che Tibi dabo è detto,Al tuo Cuore, o Gesù, con santo esempio,Sarà tra breve un monumento eretto :là dai Pirenei, là fin dall' broVedran le genti torreggiare un tempioPari a quel che già sorge in riva al Tebro .

G . SCAVIA.

UNA CHI SA NUOVA.

S. Nicolas, 31 marzo 1886 .R v. SIG. IR TTOR ,

Se si ricorda l'anno scorso il Governo della pro-vincia della Plata aveva concesso ai Salesiani un belpezzo di terreno, con certe condizioni, le qualinon compite rimaneva senza effetto il contratto .Prima fra tutte le condizioni era di fabbricare .Ma con il debito enorme di S . Carlos come farea incominciare una nuova fabbrica fosse puredelle più meschine? Si lasciò pel momento ognipensiero di andare alla Plata, ed i Protestantiottennero dal governo quello stesso terreno anoi promesso. Là piantarono le loro tende , viedificarono un bel tempio , due case per loro al-loggio e poi . . . . la Provvidenza faceva il resto .Non so perchè, i Protestanti dovettero sloggiareprima d'aprire al pubblico il loro tempio . Il sig.canonico Carrenza, cura parroco della Plata ot-tenne la proprietà di tutto ... poi una raccoman-dazione pressante del sig. Arcivescovo, di qualchedeputato ecc . . . . e finalmente il curato si presentòai Salesiani per offrir loro terreno e case etempio - Ciò accadde il 18 marzo la vigilia dellafesta di s . Giuseppe. Che ne dice ? I Salesianiavevano una gran voglia di andare alla Platadove più della metà della popolazione è italiana,ma non avevano mezzi . La Provvidenza vi mandò iprotestanti che vi edificarono quanto faceva dimestieri ai Salesiani e poi li obbligò a ritirarsi .Monsignor Cagliero era deciso di non aprire piùcase, per quest'anno almeno, ma dopo questo fatto,non poteva rifiutare quell'accettazione e a giornipartirà . Caprioglio e un prete milanese anchemandato dalla Provvidenza , per aprire la casa

della Plata e attendere per ora alla nostranumerosissima colonia Italiana . Si ricordi chel'anno passato in un giorno solo, il giorno di Pa-squa, si ebbero in questa città 700 comunioni,quasi tutte di uomini e tutti Italiani . É un belcampo !

. RABAGLIATI .

MISSION SULL SPON L RIO COLORA OO PAMPAS LLA PATAGONIA,

R V.MO CARISSIMO SIG. ON Bosco,Il 25 di agosto del 1885 , ricevuta la bene-

dizione dal nostro amatissimo Monsig . Cagliero,Vic. Ap. della Patagonia , partiva accompa-gnato da un Catechista e con buona scorta dicavalli, per una Missione sulle rive del FiumeColorado . - Qualcuno potrà domandare : Comesi trasportano le cose necessarie per la missionee tutto il resto pel vitto e pel vestito? - L'e-quipaggio del Missionario va in due sole valigie ;una contiene la Pietra Sacra, i Sacri Vasi ed altrioggetti per la Celebrazione della S . Messa e am-ministrazione dei Sacramenti ; l'altra, la biancheria,i libri e gli oggetti divoti da distribuire alle fa-miglie sul campo della Missione .

Il tutto si carica sul dorso di un cavallo . Suolsipure portare una tenda per difendersi dalla pioggiae dai venti, qualora ci sorprendano lontani dalleCapanne o Case, oppure ci tocchi passar la nottea cielo scoperto e sulla nuda terra. Il Missionariodev'essere pratico della geografia ed accostumatoalla vita del Campo o deserto, e l'uomo che l'ac-compagna, destro nel maneggio dei cavalli .

Non è raro pel Campo, costretti dalla necessità,di dover improvvisare una cucina campestre ecol mezzo di pochi arbusti o con ossa e sterco dianimali secco, far bollire in una pentola . un po'di carne, ovvero, per guadagnar tempo, arrostirlasulla bragia e cibarsi senz' altro servizio che delcoltello .

Il pane è cosa rara ; rarissimo, cattivo e costo-sissimo il vino : quindi migliore e meno costosal'acqua del fiume . La mia Missione durò 46 giorni,durante i quali percorsi 235 leghe (1200 Chilo-metri) . questo lunghissimo viaggio lo feci soloper amministrare il S. Battesimo a 24 bambini,a 9 indii adulti, convalidare 6 matrimoni legitti-mando 15 creature, e preparare 40 persone aricevere la S . Comunione. Con tutto ciò furonoben premiate le nostre fatiche, se, come diconoi SS. Padri, Iddio sarebbe venuto dal Cielo interra per salvare anche un'anima sola . Tanto èpreziosa ai suoi occhi divini . Ciò premesso, passoa narrarle ad una ad una le varie circostanze diqualche considerazione .

I . a Patagones al Rio Colorado . - Acqua

salata - Natura del terreno - Coltiva-zione della vite - Lezione di dottrina -Una notte da cane - Avventure .

a Patagones o Rio Negro al Rio Coloradohavvi una distanza di 40 leghe circa . Si cammino

sempre in mezzo a praterie e pianure, piene diarbusti e piccoli monticelli sabbiosi ricchi di spine . urante tutto questo tragitto, appena ogni 6 od8 leghe si trova acqua e questa amara ancora edalquanto salata. L'unico pozzo di acqua dolce cheincontrai si fu a dieci leghe dal fiume Colorado,in un luogo detto Gauchos o Uomo del Campo .La sterminata pianura che dal Rio Negro si

estende al Colorado è probabilmente atta alla col-tivazione. In effetto alcuni hanno già cominciatoa coltivare la vite nelle alture e con ottimo ri-sultato, mentre sinora la si coltivava solamentesul margine del Rio Negro .Percorse 8 leghe, giungemmo ad una capanna

ove viveva una famiglia composta di 11 persone,padre, madre e nove figliuoli . Il sole era scom-parso dall'orizzonte e la notte comincinciava abrillare di lucentissime stelle . Il Rancho o casi-pola di terra cruda si componeva di soli due membri,una cucina cioè ed una stanza da letto, senza portanè finestra .

Offertemi dalla padrona l' alloggio per quellanotte, accettai . Poco dopo giunse dal campo ilpadre coi figli maggiori, e salutatolo gli mani-festai il desiderio d'istruire i suoi figliuoli nelladottrina cristiana . « Perché no? rispose egli, quinel campo si vive a guisa di selvaggi. Faccia purciò che le aggrada ; i miei figli sono a suoi or-dini ». Per il che seduto accanto al focolare, mentres'arrostiva un pezzo di carne, insegnai loro il ca-techismo. Venuta l'ora della cena, fui invitato atavola, cioè a sedere attorno ad una spranga diferro piantata in terra cui era infilzata la carnenè arrostita nè da arrostire. Ciascuno con ungrosso coltello, tagliava il pezzo a suo gusto, edopo il primo trinciava il secondo, il terzo e viavia secondo lo sue disposizioni più o meno dige-stive, sicché dopo pochi istanti la tavola, o megliola spranga rimase pulita e sparecchiata. Questoè l' ordinario ed unico piatto degli abitanti delcampo, ed è pur l'unico possibile nel deserto, echi di più ne vuole, può andare all' Hotel diLondra!

opo cena feci altra spiegazione di Catechismoai ragazzi e venne l'ora di dormire .

La famiglia si ritirò tutta nell'unica stanza at-tigua, lasciandomi col mio Catechista, padronedella cucina .

Qui posi il mio letto, formato di poche copertedistese al suolo . Prevedendo i miei buoni ospitiche i cani, accostumati a dormire essi in cucina,mi disturberebbero, li scacciarono a sferzate . Maben presto riacquistarono il campo perduto, sicché,visto riuscir inutile ogni tentativo, per liberarmidall'importunità di quei troppo famigliari amici,io tentai conciliare il sonno alla bella meglio,poiché era stanco assai . Ma invano! Chè i cani,forse sdegnati perché io avessi, benché innocente-mente, occupato il loro giaciglio, di tal modo s'in-asprirono, che continuamente digrignavano i denti,ringhiavano e si mordevano a vicenda . Mi pas-savano senza alcuna discrezione sulla persona, e,con tutta libertà adagiavansi al mio lato, mentrealcuni, vinti dalla fame, fiutavan qui e là per ognicanto e non di rado a me assai vicino, cercando

qualche osso a rosicchiare . É inutile ch'io dicache non dormii quella notte . Al mattino volli con-tare la numerosa turba cagnesca : erano ben 13e tutti grossi da far paura! issi allora tra mee me : Comprendo adesso il perché passai unanotte da cane!!! Ringraziai i nostri buoni ospiti epartimmo, lasciando però indietro nel campo unodei migliori nostri cavalli perché troppo stanco,

opo lungo cammino incontrai una povera ca-panna, ed un buon vecchietto c'invitò a divideresecolui uri guazzetto di lepre, e fummo a dormiresotto la tettoia della Posta che va da Patagonesa Bahia Bianca . Spuntata l'alba marciammo, maavendo errato il cammino, fummo obbligati a per .nottare in altro punto detto : Los Cumiales, ovealloggiano gli impiegati di altra Posta . ssi cor-tesemente ci esibirono carne di struzzo arrostitae cenammo. Alle 10 del dimani, 28 agosto, arri-vammo finalmente a Rio Colorado .

II.Arrivo al Rio Colorado - I balli - Il giuoco

Lutto delle madri indiane.Giunto al Rio Colorado, fui molto ben ricevuto

in casa del Signor Luigi Crespo, Alcalde (Sindaco)di quella località .

Sparsasi tosto la notizia del mio arrivo, alcunefamiglie vennero ove io risiedeva, perché battez-zassi i loro bambini. Ma, come l' oggetto dellaMissione era pure di istruire e preparare gli a-dulti ai SS . Sacramenti, io percorsi le due spondedel Fiume, prendendo stanza in qualche casa par-ticolare, che diventava quindi anche Cappella peltempo di mia permanenza. Quivi io celebrava, ca-techizzava, battezzava ed amministrava la S . Comu-nione a quei pochi che aveva potuto preparare .

Un dì, dopo celebrata la S . Messa e benedettoun Matrimonio in un Rancho, i miei ospiti vol-lero solennizzare quest'atto con un ballo religioso .La casa o piuttosto tugurio era diviso in duemembri al pari di tutte le altre, costrutta di giunchied intonacata con fango . Un membro era desti-nato per mia dimora, l'altro per la sala da ballo . ra accorsa molta gente. La religiosa funzioneerasi fatta circa le ore dieci antim . e da quell'oranon cessò lo sgambettare che all'indomani ; e ri-presa poscia la danza dopo breve respiro, continuòfino alle 9 del dì seguente . - Fu inutile ogni os-servazione in contrario, ed io dovetti allontanarmidi là e stabilire la mia dimora dentro di un carrocoperto di un tendone .

Ivi per tre giorni, studiava, mangiava e dor-miva, mentre nei momenti liberi preparava albattesimo alcuni Indii ed altri ragazzi alla Comu-nione .

In questo mentre ad una donna, che poi con-giunsi in matrimonio cristiano, essendo morto unbambino, essa ordinò nientemeno che un ballo ditre giorni!

non v'è mezzo di togliere questi usi o meglioabusi!Le fanciulle non sanno farsi il Segno di S .

Croce, ma apprendono a suonar la Chitarra comegli uomini, mentre in passato suonavano solamenteil così detto tamburello a sonagli . Gli uomini poi

giuocano alla Carrera o corsa di cavallo ed alcosì detto Choclon, che consiste nel far entrareuna palla in alcuni anelli di ferro o di giunchi .

Stando io al Colorado, un Gaucho (uomo delCampo) perdette 400 scudi in due ore . Un altro200 eziandio in brevissimo tempo . Succede talvoltache perda taluno capitali interi . Un padre di fa-miglia perdette in una scommessa alla Carrera300 vacche . Quando si presentò l'incaricato a ri-ceverle, (che era il medesimo che mi raccontòil fatto), la madre coi figli tutti in lagrime, la-mentavano la comune disgrazia . Un piccino checontava appena cinque o sei anni al vedere chesi radunavano le vacche e si conducevano via,disse alla mamma : « pigliano anche la overa?(vacca del color dell' uovo) . » la madre tra isinghiozzi : Sì, figlio mio . . . continuandosi a con-durre via il bestiame « Mamma, riprese il piccino,ci portano via anche la negra? Purtroppo, Car-luccio mio, anche la negra e tutto, tutto! » « non avremo più latte? « Non più' rispose la madresinghiozzando miserabilmento .

Queste parole fecero tanta sensazione sull'animodi chi spingeva lo vacche, che lasciandole, andò ariferire al suo padrone la triste scena, protestandoche se le voleva, andasse egli stesso a prendersele .Andò colui, e mosso a pietà, fecene dono alla di-sgraziata famiglia, colla condizione però che fosseroproprietà della moglie .

III .

Fiume Colorado - Come si passa - FortinMercedes - Cappella di N. S. de Mer-cedes. - Strana occorrenza di un Indio

Il Rio Colorado, partendo dalle Cordigliere per-corre circa 220 leghe prima di gettar le sue acquenel mare. È più piccolo del Rio Negro ; il suo fondoin più parti è fangoso, per cui il suo tragittoè pericoloso per gli animali, dei quali si vedonoquasi ogni dì qua e là alcuni morti ed impanta-nati nella melma. ue dei nostri cavalli vi rima-sero pure dentro, e certo fa meraviglia che nonsiano morti, essendo rimasti 18 e più ore nel-l'acqua . - Pare che il nome di Colorado gli ve-nisse dal colore delle sue acque rossiccie, poichèa cento e più leghe dalla foce, vi sono catene dimonti la cui terra è rossa . Come pure sembrache il Rio Negro tragga la sua appellazione peranaloghe cagioni, sebbene alcuni lo facciano cosìchiamare dal nome di un tal Cacico Negro, vis-suto ai tempi degli Spagnuoli, che possedeva unagran parte del territorio lungo le sue sponde .

'inverno il Rio Colorado si può guadare ; d'e-state però allo sciogliersi delle nevi nelle Andes,cresce assai ; ed allora i cavalli le passano a nuoto,e noi coll'equipaggio lo traghettiamo in barchetta .

urante la mia escursione apostolica passai alFortino Mercedes, situato sopra una prominenza,dalla quale si domina sulla valle del Colorado . IlGoverno Argentino vi mantiene una guarnigionedi soldati per difendere le frontiere dalle invasionidegli Indii .

In una piccola cameretta appartenente al Fortino,vi si venera l' immagine di Maria Immacolata,

che per ignoranza fin da tempo remoto è dettadi N . S. della Mercede .

La statua è di m. 0,40 incirca, vestita di biancocon manto di color celeste . La Vergine tiene lemani giunte e col piede preme la testa del ser-pente. Narrasi che fu trovata, non si sa benequando, in un cespuglio, dopo un incendio chedistrusse la campagna : alcuni però dicono chefu rinvenuta nel Colorado . ssendosi divulgataquesta notizia, la S. Vergine era onorata con vi-site, offerte di candele, le quali perciò raramentemancavano di arderle innanzi . Ma col tempo sirattiepidì questa divozione, vuoi per le personedi mali costumi di quelle località, vuoi per i con-tinui furti che vi si commettevano nella stessaCappella. i più un Comandante del Fortino malsoffrendo la privazione di una cameretta che sipoteva utilizzare per la guarnigione, dispose cheuna China (donna morena) di poco buoni costumi,si portasse altrove la statua della Vergine . Ac-cadeva ciò l'anno 1880 durante l'ultima rivoluzione.Passato alcun tempo, dicesi, che una notte apparvealla sentinella una signora assai ben vestita, laquale simulando non far caso del soldato entravanella cappella ora destinata a stanza .

Quegli intimò il « Chi va là » e la Signora« Voy a mi casa » rispose, e scomparve. Fattosigiorno la guardia raccontò ai suoi commilitoni ilsuccesso, ed eglino facendone le più grasse risa,lo qualificavano effetto di dappocaggine nel soldato :V'ebbe un più ardito che si esibì a fare da sen-tinella la notte seguente, dicendo non temerebbed'impedire il passo alla fantastica Signora. Standopertanto egli di guardia quella notte, ecco allastess' ora apparire la Signora che tranquilla emaestosa entra nella cappella, lasciando lui comemorto disteso al suolo . Stette così immobile sinoall'alba ed interrogato dai compagni sull'accaduto,con cenni e tronche parole diede ad intendereessergli apparsa la Signora e come volendole egliinterdire il passo, era caduto a terra spinto daforza invisibile e rimasto privo dei sensi .

Lo portarono al letto e prodigarongli le curepossibili senza buon risultato, poiché dopo qualchetempo all'infermità si aggiunse la pazzia, per loche fu condotto a Patagones per curarlo in quell' o-spedale. Il Comandante del Fortino in vista di talprodigio fece ristabilire la cameretta e la destinòall'antico suo uso di Cappella, ordinando in paritempo alla donna morena di restituire la statuache ella aveva trafugato .

Per accertarmi di questo fatto ho interrogatovarii di quel vicinato ed avendolo scritto con tuttele circostanze sopra esposte, lo lessi alla presenzadi un testimonio oculare che mi disse stare pie-namente conforme alla verità .

Voglio ancora narrarle un lepido episodio .Un giorno avendo amministrato il Santo Bat-

tesimo a due giovani Indiani, se ne presentò unterzo che prima ricusava riceverlo, ma avendovisto che i suoi compagni si erano fatti cristiani,insisteva perche gli si facesse la stessa grazia . Miopposi, dubitando lo domandasse con non rettofine. Allora insistendo egli : Se non vuoi lavarmiinteramente, diceva al Sacerdote, gettami almeno

un poco d'acqua sul capo e fa ch'io sia fatto al-quanto Cristiano!

IV.Popolazione del Colorado - Suo territorio

Alcuni animali più notevoli - Come sicacciano - Vista di Guanachi - Cacciadel Leone .Siccome non si è fatto ancora alcun censimento,

la popolazione del Colorado si può calcolare da350 a 400 persone ; tutti adetti alla pastorizia. Lavalle che giace alle rive del Colorado presenta incerti punti un bellissimo prospetto . Pare altresìche una gran parte dei suoi terreni siano atti allacoltivazione di cereali, una volta che si apranodei canali per irrigarli .

Le sponde del fiume sono fiancheggiate da al-beri di alto fusto. La vastissima pianura è inter-rotta da alcune catene di colli che la natura dis-seminò qua e colà con varietà ammirabile . Lasuperficie del suolo verdeggia di pascolo duro esvariatissimo. La terra in generale è argillosa emescolata con arena .

i tratto in tratto incontransi strati nitrosi piùo meno estesi. Vi hanno pur lagune o serbatoidi acque perenni, per lo più salate. Raramentese ne scoprono di acqua dolce, se si eccettuanoquelle che sono originate dalla pioggia .

Gli animali che popolano questa immensa pia-nura, sono molti e di sì differente specie, che sirichiederebbe l'opera di un abile naturalista perfar risaltare debitamente la quantità e bellezzadi uccelli, insetti ecc . Forniscono l'alimento quo-tidiano alle varie famiglie del campo, la pernice,l'anitra selvaggia, la cicogna, il tatu l'armadillo,la lepre, la volpe, la gama, lo struzzo ed il gua-naco. Il nemico comune è il Leone Puma.

Caccia dello struzzo . - Convenuto il giornodella caccia, un gruppo di 10, 15 o 20 uominiarmati di boleadoras (laccio lungo poco più di unmetro e con alle due estremità due palle di piombo,ferro o di pietra), e seguiti da grossi cani e ca-valcando veloci cavalli, si portano là ove sannoesservi stormi di struzzi .A un certo punto si separano e mettendosi a

certa distanza formano un grande circolo. Al segnodato ciascuno corre verso il centro . Lo struzzoinseguito fugge, ma sempre attorno alla circonfe-renza di detto circolo che si va restringendo, re-stringendo, finchè il povero animale resta circondatoper ogni parte senza veder modo di uscirne . Al-lora i cacciatori scagliano le boleadoras che av-viluppano le lunghe sue gambe e cade . Se poierra il colpo, i cani l' assaltono e l'uccidono .

Caccia del guanaco . - Il guanaco è una speciedi cervo, ma più piccolo, senza le corna e di unacarne squisita e di una pelle preziosissima. ssofornisce il vitto ed il vestito all' Indio . Va astormi come le pecore. la boleadoras in manoall'Indio è sempre causa di sua morte . Nella pri-mavera la caccia è più facile, perchè hanno i loropiccoli nati, i quali avvicinano e talvolta seguonoil cavallo . Quest'animale è innocuo ed amante deidolci, per cui se addimesticato, si avvicina allepersone ed alzando il lungo collo, guarda fissa-mente, aspettando qualche gradito boccone . Un

giorno si presentavano a mia vista drappelli diguanachi in tanta quantità che ne biondeggiavail colle su cui pascolavano. Mi ricordo che neldeserto di Balcheta furono veduti branchi diquattro o cinque mila. Accortisi di nostra presenzasi diedero a precipitata fuga, sicché pareva cheil monte corresse con loro !

II guanaco si difende dall' importunità dei ra-gazzi in due modi : con lo sputo assai puzzolentee ributtante, che scaglia con precisione e destrezzain faccia all'avversario, e col salto . Questo saltolo fa con tanta sveltezza e delicatezza insieme,che non cagiona danno veruno all'individuo, facen-dolo solamente cadere a terra coll'urto che gli dàcol suo corpo . Perciò il ragazzo va munito diuna sferza, vista la quale, il guanaco fugge .Caccia del leone puma - Il leone è la belva

più dannosa che si conosca in queste parti dell'A-merica Meridionale . ntra nottetempo negli stec-cati dove stanno a riparo le pecore, ne addentauna per la gola, le rompe il collo e ne succhiail sangue. Quando già è satollo, spinto da feroceistinto, ne ammazza altre ancora, e se ne va.Talvolta si sono viste venti e fin trenta pecorestrangolate in questo modo . I guardiani di mandrevanno alla caccia di questa fiera muniti di armeda fuoco, su destri cavalli e seguiti da grossi cani .Il puma teme l'uomo e lo fugge e raramente loassalta .

ccole, Carissimo on Bosco, descritta la miaMissione al Rio Colorado, con le particolarità chel'accompagnarono. La Missione che ho dato conlo stesso amatissimo Monsignore lungo le spondedel Rio Negro fu assai più fruttuosa, come leverrà scritto . Adesso sto preparandomi per partirecol nostro on Panaro per altra Missione assaipiù lontana, cioè alle falde delle Cordigliere, dovehavvi una popolazione di 15 e più mila Araucani .

Preghi, Veneratissimo Padre, preghi Maria Aus .perchè ci liberi da ogni pericolo, e ci aiuti a sal-vare molte anime.

Mi benedica e mi creda

Suo affez. in Gesù e Maria .Sac, OM NICO MILAN SIO.

IL S . CUOR I G SU' L'UMILTÀ.

Gesù Cristo nel gran lavoro del Cristianesimoscolpì intera la propria fisionomia ; questa é l'u-miltà (1) . Queste sublimi parole rivolgeva annisono a' Genovesi in una delle sue dottissime Con-ferenze l'Alimonda , sublimi parole che rivelanodi per sè sole il carattere, come i doveri del verodivoto del Cuor di Gesù . Poichè questo carat-tere e questi doveri si riassumono e si compiononella pratica soprattutto di quella fra le virtùdel ivin Redentore, che egli amò come la cosapiù cara, e l'amò non solo colle parole inculcan-dola, ma l'amò cogli esempi e con le opere fa-cendone la regola costante di tutta la sua vita e

(1) Il Sovrannaturale nell'uomo . Vol. 1, Conf. 12'

ponendola a base, a fondamento della nuova re-ligione .

L'umiltà come virtù era assolutamente scono-sciuta al gentilesimo ; tutta quanta la letteraturadi Grecia e di Roma pagana non ha pur unaparola che la significhi. d è naturale, perchémancava l'idea ; quei due popoli assorti nella vitaclamorosa esterna erano incapaci di comprenderele grandezze e le soavità della vita interiore, chesi fonda sull'umiltà . Gli esempi, che si adduconodi Socrate e di iogene, son ben lungi dal cor

-rispondere al concetto cristiano e solo vero del-l'umiltà, giacché l'umilissimo Socrate, al dir dellostesso Rousseau, si mostrava e si fingeva umileper accattar lode nella gente con falsa modestia,peccando per tal modo di finissima superbia, e ilcencioso iogene, in quella che si atteggiava asprezzatore della fastosa grandezza di Platone,piacevasi con sottilissimo orgoglio della sua cinicaimpudenza. Non vi è maggior superbia, esclama aquesto proposito quell'altissimo ingegno di S . Ago-stino, che la simulazione dell'umiltà . Simulatio hu-militatis major superbia est (1) . L'umiltà dunque,non sarà mai troppo ripeterlo , è una gemmapreziosa, ma una gemma della nostra santa reli-gione ; è un fiore, ma fiore trapiantato dallamano di io nel giardino della Chiesa e inaffiatodal sangue di G. C . ; è un frutto, ma frutto cre-sciuto al grand'albero del Cristianesimo .

la pratica dell'umiltà è appunto il fine chesubito dopo la fede e l'amore all' ucaristia sipropose quell'ardente e illuminato promotore delladivozione al S . Cuore, che fu il nostro S. Fran-cesco di Sales . gli infatti collocò l'umiltà a basee fondamento dell' Ordine da lui istituito e leFiglie della Visitazione volle che vivessero dellospirito di abnegazione e di annichilimento diGesù, il cui nascondimento non pur agli occhi,ma agl' intelletti stessi, durò ben 28 anni, inter-rotto una volta sola da un lampo, quello cioèdella sua conversazione co' dottori del Tempio edella divina risposta alla Madre Maria (2) . Voisiete morte, diceva e scriveva colle parole di S .Paolo alle Figlie della Visitazione il Santo Ve-scovo di Ginevra, voi siete morte e la vostravita é nascosta con Cristo in io . Mortuienim estis, et vita vestra est abscondita cumChristo in eo (3) . Vale a dire, voi siete mortealle cose della terra, al mondo, alla carne, agliaffetti terreni, e la vita spirituale soprannaturale,di cui ora vivete, nascosta in io con G . Cristo,che è principio e fonte di essa vita, non è intel-ligibile fuorché alla fede ed all'amor di io ,perché appunto nella cognizione e nell'amor di io essa consiste . d affinché queste parole rima-nessero insieme col senso, che racchiudono, pro-fondamente scolpite nella mente e nel cuore,volle che fossero loro pronunziate e come lasciatea perenne ricordo nel momento più solenne dellavita, quello cioè della professione religiosa .

Né si dica che queste parole, queste massime,

(1) e sancta Virqinitate, 43 .(2) Luca II . 46 e segg .(3) Coloss. III, 3.

che S. Francesco rivolgeva alle Figlie della Vi-sitazione, valgono solo pe' religiosi e per le re-ligiose. No mai ; S. Paolo, da cui egli le toglie,le indirizzava indistintamente a tutti i cristiani diColossi e per essi a tutti i cristiani del mondo,come quelli che risorti con G . C. debbono spo-gliarsi dell'uomo vecchio co' suoi vizi e le sueconcupiscenze, e rivestirsi del nuovo, creato da ionella giustizia e nella santità della verità . No ,non vi ha Cristianesimo senza umiltà, né verodivoto del Cuor di Gesù senza lo spirito di ab-negazione, di nascondimento e come annienta-mento di se medesimo, che ne costituisce il prin-cipal carattere .

Ma come ed in qual maniera deve effettuarsiquesto annientamento? La risposta non è difficile . ue infatti sono le parti, di cui si compone il Cristia-nesimo e che richiedono quindi l'assenso nostro,cioè il dogma e la morale. ue perciò devonoessere gli atti corrispondenti dell'umiltà, l'attocioè dell'intelletto e l'atto della volontà. Quantoal primo non dovrebbe presentar gran difficoltà,sol che diamo uno sguardo a quel che siamo ea quello che ci circonda. La vita e la morte ,l'amore e il dolore, la cognizion naturale e lacognizione per fede, l'intelligibile e il sovraintel-ligibile , tutto è involto nella oscurità e nelletenebre ; il mistero è il centro d' ogni cosa, d'o-gni esistenza, di ogni evidenza. Quando Gesù,sapienza del Padre, disse che senza di lui nullapossiamo noi fare, sine me nihil potestis facere (1),alluse non solo agli atti della volontà, ma aquelli ancora dell'intelletto, e dicendo nulla, volleescludere, come osserva S . Agostino, il molto eil poco , il facile e il difficile , il piccolo ed ilgrande ; nulla assolutamente. Comprender ben ad-dentro questo è la scienza delle scienze e ad untempo la via più sicura alla salvezza . Imperoc-chè, come osserva un profondo ingegno, Iddioavendo fatto centro all'universo e fonte dellanostra salute un mistero, ha pietosamente ordi-nato le cose in modo che tutte ci dimostrinola via di andar là, e quasi ci facciano forzaa volerci salvare (2) . Benediciamo adunque anchein questo il Cuore di Gesù, e con la sottomissionedell'intelletto e la docilità della mente, fiore efrutto l'una e l'altra dell'umiltà, manteniamo vivala nostra fede e rendiamo meritorie le nostreopere.

Ma l'umiltà dell'intelletto non basta ; ci vuol an-che quella della volontà, perché la religione no-stra non è solo un insieme di verità da credere, maancora di virtù da operare, non ha solo il dogma,rna la morale . certamente questo secondo attodell'umiltà presenta maggiori difficoltà del primo ;lo proviamo in noi stessi tuttodì . Quante lotte ,quante contraddizioni fra l'intelletto che imponele sue cognizioni e la volontà che si ribella ametterle in pratica! Quanta ripugnanza a farquello che pur conosciamo doveroso! Quale sfre-nata tendenza a ciò che fede e ragione ci atte-stano concordemente come vietato, peccaminoso,

(1) Giov. XV, 5.(2) V. Fornari, Vita di G. C., lib. II, Vol. 1.

colpevole! Vogliamo noi vincere questa guerra,che ci costa ogni dì tanti dolori e tante angoscie?Attacchiamoci all'umiltà, facciamo che essa pre-sieda all' esercizio della virtù . per riuscirvimodelliamoci sul Cuor di Gesù, sì di Gesù, chenon potendo quanto alla sua divinità stimarsi unnulla, perchè e ogni bene in se stesso e fonte diogni bene per tutti gli altri, pur riconobbe subito,appena fatto uomo, che tutto doveva al suo ternoPadre ; substantia mea tanquam nihilum antete (1). non solo lo riconobbe in astratto, manella pratica, facendo della sua vita una catenanon interrotta di atti di umiltà, e l'umiltà invi-tando, o piuttosto comandando di apprendere dalui al conseguimento di quella pace de' figliuolidi io, che S. Tomaso definì bellamente la tran-quillità nell'ordine . L'umiltà fu nelle mani di io lo strumento dell'opera sovranaturale dellacreazione e della redenzione, per l'umiltà fu Mariaperdono divina, per umiltà tutte le altre creature ac-quistano del divino in loro, ma umiltà d'intellettoe di volontà, di mente e di cuore . No, la divo-zione al S. Cuore di Gesù non è un'astrazione emeno ancora un sentimentalismo ; essa importala conoscenza di Gesù io e Uomo, la conoscenzaamore e l'amore imitazione. come fra tutte levirtù l'umiltà è quella, che insieme con la mi-tezza predilige particolarmente il Cuor di Gesù,noi saremo suoi veri devoti se ci studieremo difarne la regola costante così dei nostri pensieri ,come delle nostre azioni .

Una lettera di Augusto Nicolas.L'ultimo bellissimo libro dell'illustre Augusto

Nicolas ROMA IL PAPATO fu tradotto in Italiano dalchiarissimo M. R. . Parodi, il quale per ab-bracciare lo stato cclesiastico, abbandonò un po-sto eminente della R. Marina. Questa pregievoleversione fu pubblicata dalla tipografia Salesianadell'Ospizio di S. Vincenzo in Sampierdarena.

Ora apprendiamo dall'Ottimo Univers di Parigiper mezzo dell'Amico delle famiglie, che l'illustreautore ha scritto al suo traduttore la seguentebellissima lettera, che torna di grande onore

al regio e dotto Sacerdote .

R V R N O SIGNOR ,

La vostra traduzione italiana del mio libroRoma e il Papato ha creato fra di noi come unafratellanza di devozione a questa causa sublime .La parte che voi ci avete presa è stata troppo rag-guardevole, pel gran merito di questa traduzione

medesima, perchè io non abbia sentito dispiacere,di non potere, tutto all'opposto del noto adagio ,traduttore traditore, tradire a mia volta il miotraduttore , segnalandone il nome alla pubblicastima. Ma il vostro nome avrebbe portato seco

anche la vostra qualitàPla condizione;di che,tenuto conto dello spirito che regna in questitempi, abbiamo creduto più giusto e più conve-niente di serbare il silenzio . lo ne fui dolentissimo .

(1) Salmo 33°

perchè si sarebbe potuto allora spiegare, ciò chemaggiormente si nota nella vostra penna, vogliodire, oltre al letterato, egualmente esperto nelledue lingue, anche l'uomo di azione , il cui stilevigoroso richiama in qualche modo alla mentequello di ante .

Ma ciò che mi vien fatto ora noto, mi sciogliee ben ampiamente da ogni riserva : da ufficialesuperiore nella marina da guerra del suo paese, omenico Parodi è passato, per la grazia di io,al grado di soldato nella milizia di Gesù Cristo,diventando suo sacerdote .

A dir il vero, comandante, voi non avete cam-biato già di carriera, ma di marina, e, senza volerrecare offesa a quella che avete onorato, mi per-metterò di dire ch'essa non regge al paragonecon quella che oggi vi onora, quella cioè di questaBarca di Pietro, che, uscita dal lago di Gene-saret, è divenuta incontanente Roma e il Pa-pato ; nave ammiraglia che, senza aver mai pro-vato il naufragio, solca da duemila anni l'oceanodi questo mondo, affrontandone tutte le tempesteper la salvezza eterna delle anime e temporaledelle nazioni .

Avendo quindi inteso dire che il nostro libro,umile navicella, il cui pregio potissimo consistenelle relazioni che lo congiungono a quella navesublime, e che perciò appunto ne ha preso l'in-segna colla benedizione di Leone XIII, stava peresser rimesso a galla con una nuova edizioneitaliana, io non dubito punto che non vi inalbe-riate questa volta il vostro stendardo per inau-gurare il vostro passaggio al suo glorioso ser-vizio. chi sa che forse un nuovo avvenimentosul genere di quello di Lepanto e di tant'altrisimiglianti, non ne abbia ad essere il riscontrofortunato .

Vogliate gradire, caro ed onorato signore, conquesta fiducia la cordiale assicurazione dei mieisentimenti affezionati e devoti.

Versailles, 12 marzo 1886 .

F. AuGusTo NIcoLAS.

Ricordiamo che il sullodato stupendo libro delNicolas si vende al prezzo di L. 1, 70 pressotutti i librai cattolici ad esclusivo vantaggio de-gli Ospizi di . Bosco .

COLL GIO-CONVITTO MANFR INI

IN ST

Questo istituto appartenente a . Boscofu aperto l'anno 1878 ad alcuni minuti fuori dellacittà di ste , nella regione detta Torre , sullastrada ste-Montagnana. L'edifizio ampio ed ele

-

vato fu fatto costruire il secolo passato dall'Illu-stre famiglia Pesaro di Venezia . sso è postoall'aperta campagna, reso più ameno dei colli u-ganei che in parte lo circondano da tramontana.Sicchè presenta il vantaggio dell'igiene, favorendolo sviluppo fisico degli alunni, mentre la quiete

che vi regna, concilia non poco lo studio. Lacittà ha stazione sulla via ferroviaria Monselice-Legnago-Mantova ; inoltre un servizio di omnibusla congiunge con la stazione S . lena sulla fer-rovia Venezia-Bologna in coincidenza con tuttele corse. Scopo di questo Istituto è di prestareai giovanetti ogni opportunità per una educa-zione religiosa, civile ed intellettuale . L'insegna-mento abbraccia il corso lementare e Ginnasiale,che viene impartito a norma dei Programmi go-vernativi e da professori approvati . Oltre le ma-terie richieste dai programmi avvi la scuola dideclamazione, di canto, di buona creanza.

Non si accettano allievi oltre i dodici annid'età, nè si ammettono giovanetti espulsi da al-tro Collegio. Solo il irettore potrà fare eccezioni .Ogni allievo nella sua entrata deve essere mu-nito 1° della fede di battesimo ; 2° della fede divaccinazione o sofferto vaiuolo ; 3° di un atte-stato della classe percorsa e di un attestato dibuona condotta . Le domande di ammissione sifanno al irettore del Collegio Sac . GIovANNITAMI TTI, dottore in lettere , oppure in Torinoal Reverendo Sac. GIOVANNI Bosco .

La pensione è a lire 35 mensili . Ogni convit-tore deve inoltre pagare per diritto d'entrata L .30 (senza rimborso) . Per più fratelli si condonal'entrata . Non si concedono riduzione di pensione .La pensione comincia dal giorno fissato per l'in-gresso e si paga a trimestri anticipati . A chipassa alcuni giorni in Collegio viene computatala metà del mese ; e a chi oltrepassa la metà ècalcolata l'intiera mensile pensione. Se prima deltermine dell'anno i signori genitori vorranno ri-tirare i figliuoli dal Convitto, dovranno darne av-viso al irettore almeno un mese prima : in casodiverso non avranno diritto a rimborso .

A chi volesse notizie più particolareggiate saràmandato il programma del Collegio.

Noi raccomandiamo caldamente questa casa dieducazione ai nostri buoni cooperatori, benchà giàsi raccomandi da sè e per gli eccellenti profes-sori che vi insegnano e per la costante buonariuscita dei giovani alunni. I padri di famiglia siricordino che è troppo necessaria la scelta peiloro figli di un collegio veramente cristiano, sedesiderano aver la loro vita infiorata di grandiconsolazioni .

S RCIZI SPIRITUALI

per Signore Zitelle e Maestre e Cooperatrici Salesianein Nizza Monferrato .

Per secondare il desiderio di molte zitelle emaestre di scuola, nonchè di pie Signore e Coo-peratrici Salesiane, le quali amerebbero passarealcuni giorni di sacro ritiro per attendere al benedell' anima loro, saranno dati anche quest' annogli esercizi spirituali nel Conservatorio della Ma-donna delle Grazie, diretto dalle figlie di MariaSS. Ausiliatrice in Nizza Monferrato .

Incominciano la sera del 2° di Agosto e ter-

minano la mattina del 11, e saranno dettati daSacerdoti Salesiani .

La pensione è fissata in L. 20. Si fa una ec-cezione per le Maestre, la cui quota sarà di L . 15.

L' aria salutare e di campagna, il sito ame-nissimo e solitario , sono allo stesso tempo unsollievo per lo spirito affaticato e bisognevole diriposo. Anche l'ampliamento del fabbricato porgetutte quelle comodità, di che taluna potrebbe ab-bisognare.

Pertanto chi volesse prendervi parte, è pre-gata a farne pervenire la domanda non più tardidel 30 Luglio alla Superiora dell' Istituto delleFiglie di Maria Ausiliatrice in Nizza Monferrato .

Torino, 1 luglio 1886 .Sac. GIOVANNI BOSCO .

NB. NIZZA MONF RRATO è Stazione della FerroviaAL SSAN RIA- CAVALL RMAGGIOR .

CATALOGO ASSORTITO I LIBRI I PR MIO

per gl'Istituti maschili e femminili .

Coll'avvicinarsi della fine dell'anno scolasticosono frequenti le domande, che ci arrivano daogni parte per acquisto di libri ad uso di premioper le scuole, pei Convitti e per gli ducatorii .Son domande giuste ed altamente commendevoli .Ma se è un'eccellente consuetudine quella di as-segnar libri in premio agli alunni più segnalatiper buona condotta e studio, tutti sanno che oc-corre nella scelta la più attenta circospezione . Nonson rari i casi, in cui, anche senza cattiva in-tenzione, si danno in mano a fanciulli e fanciullelibri, che poi riescono la prima causa della rovinaloro morale e religiosa, e fonte di sciagure perle famiglie . Col desiderio di ovviare a questigravi inconvenienti abbiamo compilato una rac-colta dei migliori libri per bontà di materia eleggiadria di forma, li abbiam fatti legare con i-squisita eleganza ed ora li presentiamo al pub-blico, e soprattutto a' nostri Cooperatori e Coope-ratrici, in un catalogo assortito appositamentestampato. Chi desiderasse provvedersi di libriin esso indicati, non ha che a rivolgersi a questaLibreria Salesiana, da cui riceverà tosto il dettocatalogo.

AVVISOIn qualche paese della diocesi di Ver-

celli alcune donne vanno attorno spar-gendo foglietti e raccogliendo elemosineper le Opere Salesiane e in nome di onBosco. ichiariamo che . Bosco non haautorizzato alcuno a fare simili questue .

Scene morali di Famiglia esposte nella dita di Margherita Boscoracconto edificante ed ameno pel sac .

G. B. Lemoyne ; - in-16° pie. di pag . 188 L. 0 80- dizione economica in-32° i 0 40

È uno di quei libri che noi vorremmo vedere in mano alle fanciulle che frequentano le scuole, che governano lecase, lavorano nelle officine od alla campagna, ovvero si dedicano all'educazione della gioventù . Noi lo vorremmo vederesul tavolino della ricca signora che si onora della nomea di letterata e sullo scanno della contadina, che filando nellastalla si fa leggere qualche buon libro a comune istruzione e ad alleggerimento delle sue fatiche .

Ad invogliare le donne italiane a diffonderlo trascriviamo la prefazione dell'Autore .« Benchè tardivo, è ben giusto che venga finalmente il momento nel quale i figli dell'Oratorio di S . Francesco di

Sales porgano un tributo di riconoscenza a quella piissima donna, che on Giovanni Bosco lor amatissimo superiore,ebbe per madre. non solo queste pagine è nostra intenzione che servano a perpetuare la memoria di MargheritaBosco e della cooperazione da lei prestata al caritatevole suo figliuolo nella fondazione dell' Oratorio, ma che sianouno specchio delle più pure virtu cristiano e casalinghe . Non descriveremo fatti straordinarii ed eroici, ma ritrarremouna vita semplice, costante nella pratica del bene, vigilante nell'educazione dei figli, rassegnata e previdente nelle angustiedella vita, e risoluta in tutto ciò che il dovere le imponeva . Non ricca, ma con un cuore da reina, non istrutta inscienza profana, ma educata nel santo timor di io, priva ben presto di chi doveva essere il suo` sostegno, ma sicuracoll'energia della sua volontà appoggiata coll'aiuto celeste, seppe condurre a termine la missione che Iddio avevale affidata .Il corso dei suoi giorni fu tomo quello di un limpido ruscello, che senza fragore scendendo dal colle nativo, va vivificandocolle sue onde le erbette e i fiori dei suoi margini, terminando col perdersi silenzioso fra le acque del fiume .

Margherita Bosco infatti, mentre finiva in seno a io la sua tarda età, lasciava dopo di sè fiori olezzanti di virtùe germi di fiori. Fortunati quei figli che ebbero la gloria di possedere tali madri .

cco lo scopo di questo nostro lavoro. Chi lo legge, son certo che in Margherita Bosco troverà il ritratto di quelladonna forte della quale si parla nel libro dei Proverbi : « lla si procura della lana e del lino e lo mette in opera collaperizia delle sue mani lla si alza che è ancor di notte , e distribuisce il vitto alla gente di casa.. . . col guadagnadelle sue mani piantò una vigna. Si cinge di fortezza i suoi fianchi e fa robusto il suo braccio, dando esempi di la( -voro nelle opere più faticose.. . . Con sapienza apre ella la sua bocca, e la legge della bontà governa la sua lingua .Sta attenta agli andamenti di sua gente, e il pane non mangia nell'ozio. Sorgon i figli di lei e l'annunziano per som-mamente beata e . (XXXI e seg.)

noi ci gloriamo annunziare a tutte le donne italiane la vita di mamma Margherita, affinchè leggendola modellinola propria su di essa.

e due suoi nemici, il Razionalismo e il Naturalismo ; Omelia dela Pentecoste Cardinale Gaetano Alimonda, Arcivescovo di Torino, letta nellametropolitana di S . Giovanni il 13 Giugno 1886 ; - in-8° 1 0 80

« I lupi son venuti a gittare insidie nel diletto greggeAiutami, o Spirito, perchè io fremo e sono incitato alcombattimento . Nell'adempiere i doveri episcopali, che son diversi e molti, questo ora parmi il supremo ; tu sostentamid'indomabile forza. n

a queste parole stampate al principio dell'omelia si rileva l'importanza dell'argomento trattato, che è il Raziona-lismo ed il Naturalismo, il qual ultimo mena grande strage in varie città d'Italia per opera specialmente di un famosoipnotista il quale opera in tanti spiriti una specie di distruzione morale, peggiore di quella materiale operata daibarbari socialisti dell'illustre sua nazione, il Belgio .

~

della guardia d'onore al Sacro Cuore di Gesù per un Preteeccolo Llanu.alU della missione ; seconda ediz . ; - in-32° pag.

e 0 40

È un'operetta encomiata da parecchi Arcivescovi e Vescovi fra i quali il Cardinale Alimonda . ssa è indirizzataa far conoscere cosa sia la Guardia d'onore, suo scopo , la sua eccellenza e il modo pratico di approfittarne. Vi siscorge unzione e desiderio vivo di concorrere alla divozione del S . Cuore di Gesù .

ossia la guardia d'onore al Cuore di Gesù11

eCrvo alla Fontana Cristo pel Teol. Coll. Il. Maur. Vigo . -

Opuscolo di pag . 16 n 0 10

Il Vero Segreto per essere felice alnza, proposto dalTeol. Cbll . Ilario M . Vigo ; - opuscolo di pag. 16 n 0 05

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la Festa ; p_P

leol. Coli. I. M. Vigo ; - opuscolo diSantificate

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Copie cento

» 4 00f

Opportunità poi Mese di Agosto del 1886 .San Gaetano Tiene ; - un vol. in-32°, di pag . 736L_ 2 00

Contiene la vita del Santo, scritta dal sac. Paolo Capello. Si raccomanda a tutti, ma in modo specialeai chierici seminaristi, i quali, troveranno in esso una lettura assai istruttiva e ricreativa insieme .L'Assunzione di Maria Vergine . Fotografia sul formato di visita (6) . . . » 0 25

Sull'Assunzione di Maria SS . raccomandiamo il JANNUCCI - e Psychosomatica et Pneumatosoma-tica eiparentis Assumptione: disquisitiones, vendibile presso la Libreria Salesiana a L. 7, 50 .San Rocco, speciale protettore contro le pestilenze ; - in-32°» 0 20

Oltre all' interesse della salute dell' anima, ci deve spingere ad onorare questo Santo anche I' interessedella salute corporale, essendo' continuamente minacciati dal cholera .San Bernardo . Storia della sua vita e del suo secolo pel P . M. T . Ratisbona ; - 3 v. » 1 80

- Legati » 2 50È una lettura utilissima a tutti e specialmente ai giovani Seminaristi , avendo in tal mese di vacanze

agio di trattenersi in simili sante letture .Sant'Agostino . Vedi seconda pagina di questa coperta .Sacro Cuore di Maria. Fotografia sul formato di visita» 0 25

Su questo sacro argomento raccomandiamo il UF ICH - SCH NNaTT S, Manuale di istruzioni e pre-ghiere per uso degli aggregati all'Arciconfraternita del SS. ed immacolato Cuore di Maria (1, 00)e Storia della stessa Arciconfraternita, (0, 50).Vita del Venerabile Giovanni Giovenale Ancina ; - in-32°» 0 25

È un'altra lettura come quella dianzi annunziata sui santi Gaetano e Bernardo, utilissima a tutti ed op-portunissima nell'Agosto, ai seminaristi in vacanza .


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