+ All Categories
Home > Documents > [Title will be auto-generated]

[Title will be auto-generated]

Date post: 20-Mar-2016
Category:
Upload: collegiofraccaro
View: 223 times
Download: 2 times
Share this document with a friend
Description:
http://www.collegiofraccaro.it/vdc/Numero52.pdf
16
http://www.collegiofraccaro.it/vdc [email protected] persi, basti citare Naza e Napo oda ecc, ma la squadra non manca per fare un torneo ad alti livelli. All’inizio ero molto scettico sulle potenzialità di questa squadra ma pian piano mi sto ri- credendo grazie anche alla voglia di tanti di voi. Apprezzo la costanza di Tony e polo negli allenamenti, mi fa piacere ascoltare consigli sulla formazione da parte di Enver e Brigan- te, mi piace notare in allenamento la grinta del solito Tonucci e della scoperta Gamba, mi piace meno ma mi diverte la sciarpa di Laz- zari mentre fa allenamento, ho gradito il gesto da mafioso di Elia quando mi ha portato due pacchi di caffè quarta per farlo giocare titolare (non preoccuparti i tuoi 23 minuti nel torneo non te li porta via nessuno, quindi prenota un posto in panchina), mi piace avere due figure importanti come Giuliano e Pampa che sanno quanta importanza ha la squadra nel collegio, mi fa ridere l’idea che uno come Espo possa fare il capitano (lo spero vivamente) e poi il piccolo grande Bidello che ha una seriet à che non mi sarei aspettato cosi come Ostrega, os- servo con piacere la voglia di Piccinno di giocare la palla e ten- tare raramente dei numeri come ai bei tempi e anche Giovanni che viene agli allenamenti di calcio per dimagrire (grazie). Per tutto questo ho capito che quest’anno potremo dar filo da torcere a quelle squadre che a- spirano a vincere il torneo. Tre allenamenti mi sono bastati per capire che quest’anno c’è voglia di fare qualcosa di impor- tante. Ora spero che questa costanza e serietà che ci state mettendo continui anche dopo le vacanze di natale dove ci aspetta la parte “più dura”. Per informazione l’ultimo allena- mento è il 4 dicembre. Si ripren- de a gennaio. Stefano Tinelli Voci di Corridoio Numero 52—Anno III settimanale fraccarotto 29 novembre 2007 MUSICA CUCINA PER TUTTI CHIMICA LA VOCE CHE MI PORTO DENTRO Montolivo a pag.5 IL SUGO DI POMODORO FRESCO Macchi a pag.6 MICCE ARTIGIANALI Somaini a pag.9 LAVORI IN CORSO AMMINISTRATORI DELEGATI Le deleghe. Ma cosa mai saranno queste deleghe? Parola usata forse per ridere, forse seriamente, forse senza offesa, forse con, forse detta alle persone più adatte, forse non detta a quelle più consone. Ma dopo quattro ore di sonno in una notte chi può essere consono? Non certo Ma- son, che finisce alle ore cinqueequindici di stampare un giornalino. Non certo il sottoscritto che alle cinqueetrenta si ar- rende dopo una ricerca delle chiavi quan- to mai infruttuosa e si accascia nel pro- prio lettino. Chiarisco. Finiamo il VdC della settimana, ore 5.00; Pampa torna in camera ma non trova le chiavi; chiama la redazione ma le sue chiavi non ci sono; torna alla macchi- netta bibite dove sicuramente l’ha dimen- ticata mezz’ora prima; non c’è: ufficiale, Pampa è fuori dalla sua camera. Chi avrà preso le chiavi dalla macchinetta bibite senza riportarla al Direttore, che come tutti sanno, rimane fino alle quattro inol- trate in redazione? Contemporaneamente tornano vari individui ubriachi ma le chiavi non saltano fuori. È ora della solu- zione finale: Tony viene svegliato e la porta di Pampa si apre magicamente. Nel frattempo VdC viene stampato e tutti vanno a dormire. La mattina dopo verso le ore 9.00 Mason e Pampa vengono convocati dal rettore: strafelici per essersi svegliati dopo 4 ore nette di sonno e non aver così gettato alle ortiche un’intera mattinata, si dirigo- no da Panella; appena arrivati si scopre che Pampa è del tutto fuori luogo dato che non si parla né di giornalino, né di biglietti del teatro. Ad essere convocati dovevano essere i membri del Comitato: invece a parte Mason, nessuno. La riunio- ne si svolge intorno a tre punti: una let- tera un po’ “pretenziosa” inviata all’ISU per chiedere fondi pro presepe firmata Vincenzo Romano; un ipotetico consiglio su un’ipotetica bandiera; una paventata strigliata da parte di Vigili del Fuoco per tante piastre illegali. Segue a pag. 16 Quindici Righe Il vostro Voci di Corridoio, come ogni giovedì, soprattut- to per gli abbonati, è ancora qui. Dopo il 50 e il 51, il re- styling continua e diventa sempre più efficace e ampio. Se non lo notate, sentitevi un po’ in colpa. In questo numero lo sport arriva pre- ponderante, con allenamenti vari e l’imminente inizio del torneo di Basket, come a dire che noi ci diamo da fare. Le rubriche quasi consolidate come cucina, le frasi di Got- ta, la chimica inutile dello stronzo della 5 non smetto- no di stupire, come l’ignoranza delle nostre ma- tricole, tutte in fibrillazione per l’arrivo dei Grandi Eventi Fraccarotti quali il presepe e il concerto di Natale. In ogni caso un bel numero pieno delle nostre care cavolate, che ci terrà svegli fino a tar- di, anzi fino a mattina pre- sto, e non abbastanza pre- sto. Abbiate la decenza di leggere qualcosa in più di queste utilissime e invoglianti… quindici righe. Finirei con una citazione: “Approposito di bestemmie, dov’è Barabba?” Gamba - Allenamento di calcio. Il calcio può finire. Se anche Emanuele Diana ha provato ad allenarsi allora il calcio è proprio uno sport che può praticare chiunque. Dai Uzzino perché non provi anche tu? Non so per quale motivo,ma agli allenamenti di calcio vedo gente che ha voglia di giocare..non so come ma il martedi mi ritrovo a gestire un grup- po di quasi 20 persone,cosa che fino all’anno scorso non avevo mai visto. Questo mi fa più che piacere, anche se la prima volta che ho visto 22 collegiali al campo non sa- pevo più cosa fare. Di pezzi importanti nella squadra ne abbiamo “Questo mi fa più che piacere, anche se la prima volta che ho visto 22 colle- giali al campo non sapevo più cosa fare…” e fortuna che sei l’allenatore! In preparazione il concerto di natale e il presepe, al via gli sport di squadra: pubblicato il calendario di basket
Transcript
Page 1: [Title will be auto-generated]

http://www.collegiofraccaro.it/vdc [email protected]

persi, basti citare Naza e Napo oda ecc, ma la squadra non manca per fare un torneo ad alti livelli. All’inizio ero molto scettico sulle potenzialità di questa squadra ma pian piano mi sto ri-credendo grazie anche alla voglia di tanti di voi. Apprezzo la costanza di Tony e polo negli allenamenti, mi fa piacere ascoltare consigli sulla formazione da parte di Enver e Brigan-te, mi piace notare in allenamento la grinta del solito Tonucci e della scoperta Gamba, mi piace meno ma mi diverte la sciarpa di Laz-

zari mentre fa allenamento, ho gradito il gesto da mafioso di Elia quando mi ha portato due pacchi di caffè quarta per farlo giocare titolare (non preoccuparti i tuoi 23 minuti nel torneo non te li porta via nessuno, quindi prenota un posto in panchina), mi piace avere due figure importanti come Giuliano e Pampa che sanno quanta importanza ha la squadra nel collegio, mi fa ridere l’idea che uno come Espo possa fare il capitano (lo spero vivamente) e poi il piccolo grande Bidello che ha una seriet à che non mi sarei aspettato cosi come Ostrega, os-servo con piacere la voglia di Piccinno di giocare la palla e ten-tare raramente dei numeri come ai bei tempi e anche Giovanni che viene agli allenamenti di calcio per dimagrire (grazie). Per tutto questo ho capito che quest’anno potremo dar filo da torcere a quelle squadre che a-spirano a vincere il torneo. Tre allenamenti mi sono bastati per capire che quest’anno c’è voglia di fare qualcosa di impor-tante. Ora spero che questa costanza e serietà che ci state mettendo continui anche dopo le vacanze di natale dove ci aspetta la parte “più dura”. Per informazione l’ultimo allena-mento è il 4 dicembre. Si ripren-de a gennaio.

Stefano Tinelli

Voci di Corridoio Numero 52—Anno III settimanale fraccarotto 29 novembre 2007

MUSICA CUCINA PER TUTTI CHIMICA

LA VOCE CHE MI PORTO DENTRO

Montolivo a pag.5

IL SUGO DI POMODORO FRESCO

Macchi a pag.6

MICCE ARTIGIANALI Somaini a pag.9

LAVORI IN CORSO AMMINISTRATORI DELEGATI

Le deleghe. Ma cosa mai saranno queste deleghe? Parola usata forse per ridere, forse seriamente, forse senza offesa, forse con, forse detta alle persone più adatte, forse non detta a quelle più consone. Ma dopo quattro ore di sonno in una notte chi può essere consono? Non certo Ma-son, che finisce alle ore cinqueequindici di stampare un giornalino. Non certo il sottoscritto che alle cinqueetrenta si ar-rende dopo una ricerca delle chiavi quan-to mai infruttuosa e si accascia nel pro-prio lettino. Chiarisco. Finiamo il VdC della settimana, ore 5.00; Pampa torna in camera ma non trova le chiavi; chiama la redazione ma le sue chiavi non ci sono; torna alla macchi-netta bibite dove sicuramente l’ha dimen-ticata mezz’ora prima; non c’è: ufficiale, Pampa è fuori dalla sua camera. Chi avrà preso le chiavi dalla macchinetta bibite senza riportarla al Direttore, che come tutti sanno, rimane fino alle quattro inol-trate in redazione? Contemporaneamente tornano vari individui ubriachi ma le chiavi non saltano fuori. È ora della solu-zione finale: Tony viene svegliato e la porta di Pampa si apre magicamente. Nel frattempo VdC viene stampato e tutti vanno a dormire. La mattina dopo verso le ore 9.00 Mason e Pampa vengono convocati dal rettore: strafelici per essersi svegliati dopo 4 ore nette di sonno e non aver così gettato alle ortiche un’intera mattinata, si dirigo-no da Panella; appena arrivati si scopre che Pampa è del tutto fuori luogo dato che non si parla né di giornalino, né di biglietti del teatro. Ad essere convocati dovevano essere i membri del Comitato: invece a parte Mason, nessuno. La riunio-ne si svolge intorno a tre punti: una let-tera un po’ “pretenziosa” inviata all’ISU per chiedere fondi pro presepe firmata Vincenzo Romano; un ipotetico consiglio su un’ipotetica bandiera; una paventata strigliata da parte di Vigili del Fuoco per tante piastre illegali.

Segue a pag. 16

Quindici Righe Il vostro Voci di Corridoio, come ogni giovedì, soprattut-to per gli abbonati, è ancora qui. Dopo il 50 e il 51, il re-styling continua e diventa sempre più efficace e ampio. Se non lo notate, sentitevi un po’ in colpa. In questo numero lo sport arriva pre-ponderante, con allenamenti vari e l’imminente inizio del torneo di Basket, come a dire che noi ci diamo da fare. Le rubriche quasi consolidate come cucina, le frasi di Got-ta, la chimica inutile dello stronzo della 5 non smetto-no di stupire, come l’ignoranza delle nostre ma-

tricole, tutte in fibrillazione per l’arrivo dei Grandi Eventi Fraccarotti quali il presepe e il concerto di Natale. In ogni caso un bel numero pieno delle nostre care cavolate, che ci terrà svegli fino a tar-di, anzi fino a mattina pre-sto, e non abbastanza pre-sto. Abbiate la decenza di leggere qualcosa in più di queste utilissime e invoglianti… quindici righe. Finirei con una citazione: “Approposito di bestemmie, dov’è Barabba?” Gamba - Allenamento di calcio.

Il calcio può finire. Se anche Emanuele Diana ha provato ad allenarsi allora il calcio è proprio uno sport che può praticare chiunque. Dai Uzzino perché non provi anche tu? Non so per quale motivo,ma agli allenamenti di calcio vedo gente che ha voglia di giocare..non so come ma il martedi mi ritrovo a gestire un grup-po di quasi 20 persone,cosa che fino all’anno scorso non avevo mai visto. Questo mi fa più che piacere, anche se la prima volta che ho visto 22 collegiali al campo non sa-pevo più cosa fare. Di pezzi importanti nella squadra ne abbiamo

“Questo mi fa più che piacere, anche se la prima volta che ho visto 22 colle-giali al campo non sapevo più cosa fare…” e fortuna che sei l’allenatore!

In preparazione il concerto di natale e il presepe, al via gli sport di squadra: pubblicato il calendario di basket

Page 2: [Title will be auto-generated]

2

ALLENATORE IN DOPPIOPETTO Ecco un vero Fraccarotto Ad Honorem. Il mitico Dipa (al secolo Stefano Di Pasquale), nominato all’unanimità lo scorso anno, il più incazzoso e stiloso allenatore della Provincia Pavia e perché no della Regione Lombardia e perché no del Bel Paese e perché no… In questa in-tervista fatta dal figlior prodigo Rizzi, troviamo conferme a vecchi dubbi e a nuove sicurezze, con una sola unica convinzione: sotto le Torri si combat-te, e quando lo chiede il DIpa si combatte ancora di più!

M: Buonasera Dott. Di Pasquale.. D: (gemiti e coiti) M: Beh…buonasera…qui ci sarebbe Voci di Cor-ridoio per un’intervista… D: Buonasera!! Pronto!! M: Girano voci che lei ci sta abbandonando per allenare il collegio cairoli (già Pistolotto-Sudarico)!? E’ vero? D: Ci sono state allettanti offerte (1.25 E/mese),

ma ho saputo resistere, perché il cuore è Fraccarotto! M: Ha saputo dei nuovi arrivati tra le Sacre Mura? D: No, vedrò tutto sul campo mercoledì sera

(ieri ndr). M: Ma come? Non ha ancora parteci-pato agli allena-menti? D: Sono stato impe-gnato con l’Edimes e siccome è il mio lavoro, ho dovuto soprassedere… i l pane… M: Per quanto ri-guarda gli schemi: adotterà quello a punta di diamante o il mitico tartaru-ga degli esordi,

sotto il duo Urgesi-Dell’Angelo? D: Per quest’anno lo “spighe di grano”, il cui contenuto è ovviamente top secret. M: Ehm…per quanto riguarda il ritiro prepar-tita? D: Guardi, siccome gli obiettivi di quest’anno si sono fatti più impegnativi, direi che il tour sulla Vigentina è umiliante, quindi ho preso accordi con un mio amico soprannominato “Il deviato sessuale” che ha un night a Vistari-

no, il noto “NivellaNight’s”. E’ un impegno economico che comunque con l’aiuto delle pagnotte riusciremo a superare. M: Quindi uno stop netto e distinto alle infe-zioni veneree che decimavano il gruppo nel corso della stagione passata? D: La salute prima di tutto. M: Di getto: avversari temibili? D: Noi stessi sicuramente, ho notato cali di concentrazione importanti la scorsa stagione. M: Ha qualcosa da dire agli arbitri? D: Ma, generalmente ho da ridire, ma mi limi-to a sperare nell’intervento di Patti. M: Io no. Comunque lei è ormai famoso in tutta la provincia per gli screzi col pubblico pavese: ci dica. D: Pavia è una realtà piccolo borghese, in cui incorrere in episodi di ignoranza è un fatto acclarato. M: Richieste particolari? D: Più micie alla partita e ovviamente dopo… M: Lo sa che mio figlio mi fa disperare: non ha ancora fatto la visita medica a 2 settima-ne dal debutto. D: Speriamo che gli diano l’idoneità… M: Motto del Collegio? (temporeggia…ride…mastica….spara caz-zate). D: Beh, te lo mando per sms più tardi. M: Peggiore…

Michele Rizzi

Che la guerra abbia inizio. Il Basket sarà il primo campo di battaglia. Usciti i gironi c’è stata la sorpresa: affronteremo subito la peggior feccia che infesta Pavia: sTallanzani e cairolimerda. Insieme a loro sBorromeo (testa di serie e vincitrice del torneo dello scorso anno) e l’Oratorio DonBosco (sempre se i preti li fanno uscire dopo le 20.30), si profila un girone sicuramente duro e impegnativo: una bella sfida per il nostro Team che però ha nella sua manica assi vecchi e nuovi, e sicuramente ci regalerà spettacolo che noi dovremmo rendere ancora più spettacoloso. Ai nostri giocatori lo show in campo, a noi quello sugli spalti: tutti presenti. Qui di seguito vi lasciamo calendario e orari, così potete liberarvi le sere giuste per combattere con tutta la nostra Onoratissima squadra di Basket!

A-1^ giornata FRACCARO vs sBorromeo 12/11/2007 21.30

sTallanzani vs cairolimerda 12/11/2007 22.45

riposa Oratorio DonBosco

A-3^ giornata FRACCARO vs Oratorio DonBosco 17/11/2007 22.45

sBorromeo vs sTallanzani 17/11/2007 21.30

riposa cairolimerda

A-5^ giornata sBorromeo vs cairolimerda 16/01/2008 21.30

sTallanzani vs Oratorio DonBosco 16/01/2008 22.45

riposa FRACCARO

A-7^ giornata FRACCARO vs cairolimerda 30/01/2008 22.45

sBorromeo vs Oratorio DonBosco 30/01/2008 21.30

riposa sTallanzani

A-9^ giornata FRACCARO vs sTallanzani 13/02/2008 21.30

Oratorio DonBo-sco vs cairolimerda 13/02/2008 22.45

riposa sBorromeo

COMINCIA IL TORNEO

Sport

Page 3: [Title will be auto-generated]

3

NOI SIAMO PER IL BUON VICINATO Tipico pomeriggio pavese di metà novembre. Tipica pioggerellina fina fina, di quella che va avanti per dieci ore di filato. Strade deserte e un freddo considerevole. Gli studenti sono rintanati nelle loro came-rette: c'è chi stu-dia, chi prende un the caldo, chi suo-na la chitarra. Ognuno cerca di passare il tempo nel mi-gliore dei mo-di. Tutto scorre tran-

quillamente, il collegio si svuota con l'avvici-narsi del fine settimana ed è la noia comple-ta. Ma noi fraccarotti, lo sapete, ne sappia-mo una più di messer satanasso e con le mani in mano proprio non riusciamo a starci. In particolar modo quel grand'uomo di Rizzi, che dopo un anno di assenza dalle mura sembra non aver perso lo smalto di un tem-po ed è ancora voglioso di goliardate. Irruzione nella mia cameretta con postura nazi-fascista e illustrazione del piano d'attac-co. Quale attacco? Ricordate l'articolo della vicina arcigna sul num. 50? Bene, non pote-vamo lasciare impunito questo atto di sfida. Allora tutti con la maglietta dei vicini antipa-tici e bandiera in mano, si fa irruzione. La legione fraccarotta è al completo, in men che non si dica siamo sul piede di guerra. il no-stro apripista valtellinese, l’uomo più bello del collegio (fonte Betty&company), ci ripe-te con attenzione le fasi critiche dell'opera-zione. Ecco la formazione d’assalto: MR5 Crampitano, Kapa&Rezza Guastatori,

Violenza antipatico semplice, Toz rompicaz-zo ossessivo/compulsivo. Finalmente parte l’operazione “vicini antipatici”. La colonna di impavidi fraccarelli si porta nei pressi del portoncino. Dlin Dlon, chi è?

Sono io… tlac, il portone si apre… che bella coppia, belli e bravi, bella e brava…via libe-ra, entria-mo. L’ignara vicina non sa ancora che nella scala del suo condo-minio ora stanno sa-lendo a grandi falca-te le orde malefiche di antipatici fraccarotti. Ed è cosi che la quie-te del più tranquillo pomeriggio novembrino viene mandato in frantumi in pochi attimi. Appena entrati

nell’appartamento cominciamo a spostare qualsiasi oggetto ci capiti sotto tiro: quadri storti, vasi per terra, cuscini per aria, grissini e cibarie sul lampadario, poi tutti gli stipi e i cassetti aperti. L’appartamento è in pochi minuti territorio fraccaotto. Dalla finestra che dà sulla strada sbuca festoso il vessillo bian-co rosso. Il successo dell’operazione viene totalmente ripreso dalle telecamere di Perel-loneTV. La vicina è in stato confusionale, missione compiuta? Neanche per idea. Man-ca la fase più importante, nonché obiettivo fondamentale della missione. La conquista totale del divano con annesso telecomando davanti alla tv, vero simbolo universale della mascolinità. Prontamente e con movenze gattopardesche ci fiondiamo sul bellissimo divano bianco che arreda lo spazioso sog-giorno. Ci impadroniamo del telecomando. Al diavolo Maria De Filippi, cartoni animati a gogo spanzati sul divano. Ecco, ora l’operazione può dirsi conclusa. Seguono le foto di rito con l’ormai annichilita vicina arci-gna, che poi tanto arcigna non si è dimostra-ta anzi, (unica dichiarazione pervenuta: “Beh, forse non siete cosi antipatici, ma che simpatici questi fraccarotti, gradite un caffè? Posso offrirvi qualcosa? Venite a trovarmi

quando volete, mi sono davvero sbaglia-ta sul vostro conto, credo che vorrò diven-tare fraccarotta ad Honorem anche io, per me siete come dei fratelli, vi voglio be-ne”.) infine i saluti. Lasciamo la casa per tornare alla base orgo-gliosi. Ora la missione può dirsi veramente conclusa. Subito dopo una squadra di pulito-ri rassettano con pro-fessionalità il nuovo appartamento conqui-stato dalle nostre for-

ze speciali. Tutti i vicini sono avvisati. E poi dicono che siamo antipatici. Rezza

I vicini antipatici che hanno preso possesso della casa della vicina simpatica

La vicina simpatica sequestrata dai vicini antipatici, che la costringo-no a studiare la bibbia del fraccarotto: L’ALMANACCO

COME FRUIRE DELLE RISORSE CONDIVISECome tutti sapete abbiamo ricomperato un hard disk comune per condividere Film, Foto e Musica tra tutti i nostri pc. Le modalità di accesso sono abbastanza semplici da seguire, questa guida vi spie-gherà come connettervi anche se avete quella ciofeca di Vista. Il modo più veloce è quello di aprire i promt d’avvio dei programmi con la com-binazione di tasti:

+ r Si aprirà una finestrella come quella qui a fianco dove dovrete inserire il nome di host del server.

Per chi invece usa Vista dovrà scrivere l’indirizzo ip del server:

\\192.168.1.222

Per chi ha Win XP basterà scrivere: \\plinio

A questo punto vi verranno chiesti nome utente e password che sono:

Nome utente: studente Password: fraccaro

Per chi usa Mac OS X o Linux la cosa non cambia molto, scrivete l’ip o nel Finder -> Network (Mac) o sotto il proto-collo Samba - smb:/// (Linux).

Giovanni Mason

Vicinanze

Page 4: [Title will be auto-generated]

4

T: Grazie per il veterano, sembra quasi di rispondere alle domande di un giornalista davanti al teatro Ariston. Parlando delle ultime edizioni, sono molto soddisfatto del lavoro di tutti voi, soprattutto degli strumen-tisti. Anche il lavoro e le proposte dei giovani cantanti sono risultate interessanti e degne di rispetto. Unica pecca la mia assenza l'an-no scorso; scusate! T: Mi aspetto una forte partecipazione sia di pubblico che di artisti; perchè per chi non l'a-vesse ancora capito qui siamo solo grandi arti-sti. Il mio brano, da me personalmente scritto, con l'aiuto di un grande personaggio, Daniele Dantuono, parla di vec-chi difetti, difficili da perdere e sempre vivi in ognuno di noi, il motivo per cui canto questo brano (vecchi difetti, ndr) è semplice, vivo di vecchi difetti in ogni cosa. T: Esperienze personali? Molto poche tranne le mie lunghe serenate nei corridoi del Frac-caro, cantate fra amici, dediche a ragazze. Il mio rapporto con la musica è totalmente il contrario delle mie esperienze, la musica è parte necessaria e unica della mia vita. Prendo spunto da lei per ogni cosa che fac-cio a partire dal sesso fino al sonno più pro-fondo.

T: Ovviamente Como, voce più bella e scelta della canzone migliore (Aida - R. Gaetano, ndr). Anche Cesario sarà pericoloso per il giovane comasco. Poi ovviamente ci sono io (paura vero?). Ma voci di corridoio danno l’elegante genovese come vera rivelazione.

T: No, non saprei cosa dirgli. Più che altro chiedo loro di metterci la stessa voglia degli anni precedenti, che grandi concerti! Ultima cosa, so che sarà difficile, cercate di esclude-re Uzzino: è antiestetico! Scherzo… arriveder-ci al concerto!

Sei ormai uno dei veterani del concerto di Natale. Nelle precedenti partecipazioni hai ottenuto risultati soddisfacenti, cosa pensi delle ultime edizioni della gara ca-noara per antonomasia?

Cosa ti aspetti da que-sta edizione del con-certo? Raccontaci la storia o i motivi che ci sono dietro la scelta del tuo brano.

Cantare regala sempre emozioni forti: raccontaci le tue esperienze personali e il tuo rapporto con la musica. Chi sarà, secondo te, la rivelazione del concerto di Natale?

Hai qualche consiglio da dare per l’organizzazione e per la band impegnata nelle prove dei brani?

B: L'ultima edizione è stata di gran lunga meglio organizzata e meglio riuscita della precedente, mi sono divertito "un botto". La cosa più bella è stata vedere la sala comune stracolma di gente, una cosa straordinaria, c'erano davvero tutti... errrhgg... Speriamo di vederla così anche quest'anno. B: Mi aspetto partecipazione di massa e tanto tanto alcool per ascoltare meglio i brani. Cosa mi ha spinto a scegliere questa canzone (Coriandoli a Natale, ndr)? Sempli-

ce, è facile da suonare e non devo p e r d e r e tempo per imparare il testo…

B: Io e il canto ci siamo in-c o n t r a t i all’età di

dieci anni, quando con Kapa e Rezza entram-mo a far parte del “classico” coro della no-stra parrocchia. Da allora non sono più riu-scito a fermarmi. Il canto è una cosa splen-dida, ti permette di dare emozioni, cosa è più bello di questo?

B: La rivelazione (in negativo) di questa edi-zione sono le m.q.m. Siete delle MMERDE!!!

B: Un solo consiglio vorrei dare a gli organiz-zatori: forse converrebbe cominciare prima la routine organizzativa, perché si arriva sempre con l’acqua alla gola. Non è facile mettere insieme musica e canto a questo livello.

ASPETTANDO IL CONCERTO: INTERVISTA DOPPIA Continua il percorso di avvicinamento al Concerto di Natale 2007. L’unico evento musicale che puoi seguire interamente su VdC. In questo numero la redazione ha intervistato due concorrenti che si sono distinti nelle passate edizioni. Turker e Brighella ci parlano del grande show che sta per arrivare.

Musica

Page 5: [Title will be auto-generated]

5

LA MUSICA CHE MI GIRA INTORNO (...“MUSICA” PER LE MIE ORECCHIE)

La voce che mi porto dentro (parte II) Negli anni Cinquanta Milano è stata il centro di una fecondissima innovazione culturale, a cui si deve la nascita di svariati movimenti artistici (soprattutto in teatro, musica e lette-ratura) che segnarono il superamento del retaggio culturale fascista. Anche Roma, culla del neorealismo letterario e cinematografico, ha notoriamente contribuito a questa trasfor-mazione del nostro paese; ma la Milano di allora, grazie anche alla posizione geografica, vanta un'apertura al clima culturale europeo senza eguali, che progrediva di pari passo con la frenetica reindustrializzazione po-stbellica e attirava giovani da ogni parte. Ornella Vanoni è una delle numerose perso-nalità artistiche plasmate dal clima milanese, ma a differenza della maggior parte, è mila-nese sia di nascita sia di famiglia1, e i suoi inizi come cantante sono legati alle storie suburbane e malavi-tose di q u e s t a città (da cui il pri-mo pseu-d o n i m o , un po' romanze-sco, di 'cantante della ma-la'). Nata da fami-glia bor-g h e s e , s t u d i a lingue in Svizzera; instradata dal padre, industriale farmaceutico, e suggestionata durante l'ado-lescenza da una malattia della pelle, imma-gina un futuro da estetista; senonché, rien-trata a Milano, si lascia tentare da una stra-da meno ordinaria: ventunenne, seguendo il consiglio di un'amica che note la voce parti-colare (e fregandosene dei genitori), si iscri-ve alla scuola del Piccolo, giovane teatro, oggi istituzione della prosa, palcoscenico assoluto del miglior Brecht italiano. Giorgio Strehler, fondatore e maestro di regia teatra-le, intrattiene una relazione con Ornella, che comincia letteralmente a vivere in teatro e accelera il proprio percorso formativo al pun-to che Strehler decide di catapultarla (quasi controvoglia, per l'indole originariamente timidissima) nella compagnia del Piccolo. E si direbbe a ragion veduta, dato che, come attrice, questa prima Vanoni oggi dimentica-ta ottenne grande successo e si aggiudicò diversi premi della critica. Giorgio Strehler, di cui oggi il Piccolo porta il nome, fu anche

responsabile del suo inizio come cantante, convincendola a tenere le prime esibizioni negli intervalli di alcuni spettacoli milanesi. Spigolosa e originale, la voce di Ornella su-scita abbastanza interesse da allestire uno spettacolo solista, e per l'occasione viene creato ex novo un genere teatral-musicale basato sull'invenzione, sulla falsa riga di ballate popolari, di storie della malavita metropolitana: da quest'esperienza patroci-nata da un giovane Dario Fo, nascono pagi-ne miliari della storia della nostra canzone2 (talvolta persino calatesi negli stessi reper-tori popolari da cui traevano ispirazione; al punto che la Vanoni stessa, una volta, pran-zando all'aperto in una trattoria romana, si sentì cantare “Le mantellate” - scritta da lei pochi mesi prima - da un posteggiatore che gliela spacciava come tipicamente romane-sca). Si tratta appunto delle canzoni della mala, che nel 1959 trovano pubblicazione

presso Nan-ni Ricordi, discografico milanese di musica clas-sica che per la prima volta si apre alla musica l e g g e r a , d i v e n t a talent scout di molti cantautor i a p p e n a esordienti. L a s c i a t o Strehler e il

Piccolo, la nuova “casa” di Ornella è la Ricordi, e lì conosce Gino Paoli: presto i due si innamo-rano, e benché entrambi sposati con altre persone, si trasferiscono a Boccadasse (a Genova), in una piccola soffitta sul mare, a vivere di musica ed olii che il cantautore dipingeva. Gino le dedica in questo periodo, durato non molto a lungo, una delle sue pagine più belle: “Senza fine” (...Tu sei un attimo senza fine / Non hai ieri, non hai domani / Tutto è ormai nelle tue mani / Mani grandi, mani / Senza fine...). Le mani di cui parla la canzone sono proprio quelle di Ornella: mani realmente grandi, probabil-mente più di quanto lo siano in media quel-le di una donna, che Paoli diceva capaci di raccogliere tutto il mondo, e che ebbe a descrivere così nella sua canzone. La storia vuole che, appena conosciutisi, Ornella gli chiese una canzone; lui, fingendosi disinte-ressato, buttò giù immediatamente la melo-dia (per cui avrebbe ricevuto i complimenti di Von Karajan e Hoagy Carmichael); ma gli ci vollero mesi per scrivere il testo, compo-nendo decine di strofe, che fu poi Ornella

stessa a selezionare, delineando definitiva-mente la canzone così come passò alla sto-ria.L'indelebile segno di stima reciproca rima-sto dalla relazione, prolunga la collaborazio-ne artistica fino ai giorni nostri; difatti negli anni '60/'70 Gino le restò fedele come autore (cfr. “Che cosa c'è”, “Anche se”, “Come si fa” etc.) e nel 1984, periodo molto fiacco per Paoli, Ornella lo tirò dentro in un tour che si rivelò spopolante, e che lo riportò in auge. Infine, a settembre del 2006, a Venezia, Or-nella e Gino hanno concluso una tourné di più di cento date durata due anni; il che, a settant'anni, prova non solo un'individuale resistenza al tempo senza riscontro, ma an-che una solidarietà artistica unica per com-plicità ed intesa. Tornando ai primi anni Sessanta, va forse precisato che la realtà di una casa discografi-ca, allora, era completamente diversa: l'aria che si respirava era molto più familiare, e gli artisti praticamente trascorrevano le intere giornate presso la sede, partecipando reci-procamente alle sedute di prova e di incisio-ne. In questo senso, con un euffemismo, diciamo che non è da tutti i giorni lavorare fianco a fianco con Luigi Tenco e Gino Paoli per dei mesi... Ed è proprio in questo senso che, come dicevo, Ornella è nata con i can-tautori; perché era figlia della stessa atmo-sfera culturale e perché ha percorso la me-desima strada, da molto prima di vedere il successo. Infatti, se Ornella era uscita trion-fale dalla carriera teatrale, dovette invece aspettare molto tempo, mettendola da parte in favore della musica, per potersi affermare in questo campo. A questi affezionati colle-ghi dedicò nel 1968 un doppio album che chiamò appunto “Ai miei amici cantautori”, incidendo però solo canzoni d'amore: lasciò provocatoriamente da parte ogni pagina del-la protesta giovanile imperante, ma non per reazionarismo. Per Ornella, in quel momento, rivoluzionario era poter cantare al femminile una canzone come “Mi sono innamorata di te” di Luigi Tenco: abbastanza avanguardista, concettualmente, da valere come passo in avanti per il femminismo3. La strada di inter-prete fu assai più tortuosa di quella di attri-ce; ma una volta arrivata al successo di pub-blico, lo spessore artistico non smise mai di crescere. Neanche adesso. Nel prossimo numero, “Il Brasile di Ornella”, “Ornella e il turpiloquio”, “Come ho cono-sciuto Ornella Vanoni”. (1) Milanese è anche Mariangela Melato; ma non Enzo Jannacci (pugliese), Giorgio Gaber (friulano), Sergio Endrigo (Sloveno). (2) In particolare “Ma mi”, in milanese, e “Le mantella-te”, in romanesco. (3) Analoga, nel 1968, l'incomprensione verso “Vengo anch'io” di Enzo Jannacci, vivida metafora dell'emargina-zione, scambiata per canzonetta per via dell'andamento spensierato.

Rubrica musicale a cura di Giorgio Montolivo

“...una solidarietà artistica unica per complicità ed intesa”

Page 6: [Title will be auto-generated]

6

RICETTA: SUGO AL POMODORO FRESCO Settimana scorsa abbiamo iniziato questa nuova rubrica con lo scopo appunto di assicurarvi un’alimentazione u po’più sana di quella che le matricole ci hanno offerta per la, ormai famosa cena. Per questo ho deciso di iniziare dalle basi presen-tandovi la ricetta, credo, più semplice e che com-porta veramente poco tem-po senza però dover rinun-ciare al gusto. Come seconda uscita pre-sento una variante alla ricetta della scorsa volta. Sicuramente ci vorrà un po’di tempo e di voglia in più ma sicuramente il ri-sultato sarà di gran lunga migliore.

Ingredienti: aglio olio sale pomodorini basilico

Preparazione: in una padella antiade-rente mettete un filo d’olio e lo spicchio d’aglio schiacciato e la-sciatelo quindi soffrigge-re. Intanto lavate i pomo-dorini e tagliateli possibil-mente in quattro. Quando l’olio sarà caldo buttate tutti i pomodorini tagliati e abbassate la fiamma.

A questo punto aggiungete le foglie di basili-

co e lasciate che i pomodorini perdano tutto il loro succo. Quando ormai i pomodorini avranno perso tutto il succo si sfalderanno, quindi se avete tempo togliete di mezzo tutte le bucce che si staccheranno facilmente dai pomodorini op-pure, in caso di mancanza di tempo lasciate tutto com’è, è comunque commestibile. Fate cuocere la pasta, quindi una volta scola-ta buttatela nella padella, un paio di salti per amalgamarla al sugo e impiattare. Dato che ilMazzon mi ha fatto notare che settimana scorsa ho scritto che vi avrei detto tre segreti e ve ne ho detto soltanto due questa settimana ne aggiungo uno: per evi-tare che l’aglio vi impesti il fiato una volta schiacciato toglietegli l’anima (quella cosa verdolina simile ad un seme in cima all’aglio) in questo modo sarà più digeribile mantenendo il gusto ma non vi limiterà nei vostri limoni.

LA CUCINA PER TUTTI di Giuliano Macchi

L’olio di Olivo da bere in tazza

Dal monte d e l l ’ O l i v o , nelle colline liguri ter-r a z z a t e , sgorga l’olio d’Olivo mine-rale natura-

le che la Montolivo & Co imbottiglia alla sorgente e la porta sulle vostre tavole … ehm nelle vostre tazze.

PERCHE’ COMPRARE UN TRI-LOGY ALLA TUA SPLENDIDA

MOROSA?

Beh, insomma se vicino a te hai una donna sei un ragazzo fortunato, ma se accanto ne hai una che è bella e pure simpatica, sei stato sicuramente benedetto dal signore! Ma diciamolo, se ne hai una che anche solo ti sopporta puoi considerarti Gastone in To-polino! Ma ora la cosa più importante è riuscire a tenertela! Per Natale puoi guadagnare punti e provare a rifarti davanti ai suoi occhi e rimediare a tutti gli sbagli che hai fatto:farti perdonare tutte le volte che l’hai fatta aspet-tare ore in macchina quando lei viene a prenderti sotto casa, tutte le domeniche che ha perso per vedere la partita,tutti i regali disgustosi che le hai comprato e lei si è te-nuta facendo finta che le piacessero…. E così via! Oramai su ebay, si trova tutto, proprio così, anche tu all’irrisorio costo di 3700 euro puoi trovare un De Beers autentico, e rinunciando a qualche cazzata…..alla Play Station 3, ai giochi per la Play Station , la macchina per lo zucchero filato, i soprammobili che sembra-no economici dell’ikea, e qualche polo di troppo da mettere sopra la camicia, e magari provaste a rompere almeno 3 cellulari all’anno di meno … alme-no 1000 euro li avreste già messi da parte! E potreste far provare alla vostra ragazza l’irripetibile sensazione di mostrarlo alle ami-che che diventerebbero verdi d’invidia, e nel frattempo mettere in crisi altri milioni di ragazzi, che sarebbero costretti dalle loro mo-rose a emulare il vostro gesto! Buon Natale a tutti!

Pagella Susanna & Camilla Weger

Si cucina

Page 7: [Title will be auto-generated]

7

A OGNUNO LE PROPRIE RESPONSABILITA’ Cari amici FRACCAROTTI, premetto di non avere la presunzione di giudicare nessuno di voi, ma voglio lanciare una nuova provoca-zione nel tentativo di sensibilizzarvi un po’ su alcune questioni che mi turbano quotidia-namente. Ogni giorno che passa mi convinco sempre di più che siamo governati da una classe politica che fatica troppo a rinunciare ai pro-pri privilegi e a quelli confindustriali-bancari. Pur rendendomi conto di quanto questo at-teggiamento sia fisiologico, non posso non indignarmi di fronte a cotanto spregio dell’opinione pubblica nell’avanzare certe proposte. Mi riferisco al tentativo di modificare norme già approvate in finanziaria come la class action (azione legale collettiva contro impre-se che hanno danneggiato gruppi di perso-ne),la stabilizzazione di alcune classi di precari, ecc La class action esiste da anni in tutti i paesi “civili” ed è inaccettabile che ci sia qualcuno che si opponga pubblicamente a tale diritto dei consumatori. Voglio soffermare la mia attenzione su un altro aspetto, che a mio giudizio è ancora più importante e cioè il fatto che in Italia TUTTO SIA RELATIVO. Con questo intento dire che in questo paese l’iter legislativo (che ammetto di non conoscere approfonditamen-te) ha dell’assurdo. Nell’approvazione della finanziaria, conside-rati i disaccordi nella maggioranza, Berlusco-ni aveva scommesso sulla caduta del gover-no, quindi le due opzioni possibili erano: o trovano un accordo o Prodi va a casa. Alla

fine la finanziaria passa e tutti pensavamo che la maggioranza avesse trovato un accor-do, ma leggendo il giornale di oggi martedì 27/11/07 mi rendo conto che la finanziaria è passata, ma non c’è stato alcun accordo, tanto che oggi c’è chi propone di approvare la class action ma con una clausola: non si può fare contro le multina-zionali, cioè contro i più forti. Questa proposta penso che si commenta da sola, perché la fun-zione della class action è quella di contrapporre all’enorme potere di un’azienda ( o addirit-tura delle multinaziona-li), il potere delle masse per avere giustizia nel caso in cui ci siano e-stremi di reato. Purtroppo, se alcuni politici, che dovrebbero rappresentarci possono permettersi di battersi contro i nostri diritti (anche quelli più ele-mentari) è anche col-pa nostra. Molti gior-nali e i tg, come ho spiegato nell’articolo dei numeri scorsi di vdc, si impegnano affinché noi rimaniamo silenti, inconsapevoli, ma fortunatamente (chi più, chi meno “e chi zero”) alcune notizie devono

pubblicarle per forza (approfitto per consi-gliare di leggere gli

articoletti nascosti qua e là su una sempre meno timi-da Repubblica) e quindi sono alla portata di tutti. Allora, come si spie-ga il fatto che con elezioni democrati-che vengano elette persone che rema-no contro tutti gli Italiani?? La risposta è semplice: IGNO-RANZA E VOTO DI SCAMBIO. E’ normale che non ci si può aspettare un voto coerente da parte delle casalin-ghe che guardano ignare il tg 4, ma è intollerabile che anche i giovani e

specie quelli universitari (che dovrebbero rappresentare l’elite della società), accettino di votare queste persone. Per questo voglio far notare a tutti coloro che dicono “io non

capisco di politica, preferisco il calcio!” che se non l’avete capito, non si tratta solo di sport, ma è un mezzo di distrazione di massa (“invece di leggere un giornale che mi informi sul presente e sul futuro del mio paese, leggo la gazzetta”, Bravi! E’ anche colpa vostra se siamo nella merda). Con questa cultura è chiaro che il voto viene dato a quello che “sembra” essere il meno peggio. A queste per-sone consiglio, anzi ve lo chiedo per favore, se non volete infierire ulteriormente o vi informate per bene o vi astenete (non si tratta di ide-ali, i loro sono tutti uguali) e poi i danni li paghiamo tutti. Per quanto riguarda il voto di scambio, chiedo a tutti di farsi un esame di coscienza. Viviamo in un periodo molto difficile, e una spintarella farebbe comodo a chiunque, ma questo è un sistema

perverso che porta benefici solo a pochi. Posso anche capire questi “pochi”, ma pen-so che a determinare il risultato elettorale non siano direttamente queste persone, ma quello che ci sta intorno, ossia il fatto che ognuno piuttosto che “sprecare” il proprio voto, nel senso di darlo a qualcuno che nem-meno si conosce, lo da a chi dice l’amico, il parente, datore di lavoro che ne potrebbe trarre benefici. Io vengo da una terra dove questo sistema è fortemente radicato e in più occasioni ho notato come al voto di scambio sia associato un grave spreco di soldi pubblici. Purtroppo sono solo in pochi a dirci che i veri costi della politica non riguardano i privilegi dei parlamentari, come qualcuno vuole farci credere ( anche se si tratta di somme incen-di) , ma i costi che i politici devono sostene-re per ricambiare favori a tutti coloro che hanno portato voti o finanziamenti per la campagna elettorale e che a loro volta devo-no dividere ai singoli votanti (si tratta di dare posti di lavoro che molte volte nemme-no servono, finanziamenti a imprese che non hanno alcun diritto, ecc). Questo ricade sulle tasche di tutti i contribuenti ed è questo che ci distingue dagli altri paesi Europei in termi-ni di tassazione (non è che in Germania i politici non hanno auto blu o non hanno stipendi da capogiro).

Segue nel prossimo numero. Vincenzo Romano

MAGGIANATE Le migliori dal WEB

Trattasi di specchietto per allodole, se state leggendo questo articolo solo perché vi piace la

foto ci siete cascati come allodole..

Politica

Page 8: [Title will be auto-generated]

8

FRAMMENTI DI POLONIA Tutti gli uomini hanno i baffi, tutti i capelli sono nei cibi, tutti i cibi sono stragrassi.

Seduto presso la gate 5 dell’aeroporto di Orio, in mezzo a commercianti in trasferta, coppie in cerca di un’atmosfera romantica e ragazzi in “puttan tour”, immagino la Polo-nia: penso a pianure incontrastate, dalle quali, fitte in conifere, si aprono città dall’architettura socialista: dal Baltico di Danzica ai meridionali Monti Tatra. L’est da scoprire. Krakow è una città dal centro stori-co medievale con spunti più che pittoreschi, “la dama con l’ermellino” di Leonardo che fa da perla e una periferia massivamente indu-striale imposta dalla nomenklatura. Atmosfe-ra compatta, ricca in caffè, da cui, da seco-li, sgorgano gli impeti intellettuali di una nazione, prima in chiave anti-nazista, quindi anti-comunista, con un ricco background cattolico, rinnovato dalla figura di Papa Giovanni Pao-lo II. La resistenza è un fattore accomu-nante, così come la distruzione delle co-munità ebraiche ad opera di Hitler, fatto ancor più evidente a Warsaw, città cosmo-polita, fatti di contra-sti visivi: dallo storico e mignon centro stori-co, alla zona presiden-ziale, ricca in palazzi dagli echi parigini, fino al quartiere economi-

co, folto in grattacieli, tra i quali spicca an-cora, paradossalmente, quello dell’amicizia con l’URSS, degradando (in stile e in sfarzo) fino ai quartieri po-polari, gelidi, ce-mentati, tra i quali si nasconde il mer-cato russo: vero e proprio bazar all’aperto, gestito soprattutto da un popolo qui inaspet-tato: il vietnamita. Qui venditori abusivi di alcolici soffiano nel gelo con grande

accortezza la parola “spyritus”, come invi-to all’acquisto. La gente è riservata, con un cenno di imbarazzo nei confronti dei me-glio vestiti e più e-mancipati occidentali: un popolo umile, di-sponibile, a cui manca un fattore così fasti-

dioso nella burinissima Italia: l’arroganza.

Gente che esce da secoli di sopraffazioni, ben consci della propria identità, ma forse non ancora certi di aver trovato la propria

strada che, comunque, guarda all’Europa Unita. Quella stessa Europa che talvolta l’ha difesa e in altre occasioni l’ha abban-donata alla mercé dei più feroci dittatori, gli stessi che hanno trasformato la Polonia in un laboratorio di genocidio e eliminazioni di massa mirate: testimoni ne sono i campi di stermi-nio di Auschwitz I e Au-scwitz-II-Birkenau: luoghi di silenziosi passi e rifles-sivi, nella speranza che il ricordo non sfumi e sia monito per sempre (ben conscio che la storia è spesso purtroppo un “capitone che si morde la coda”, come asseriva Vi-co). I racconti raccapric-cianti e la neve che copre il legno delle baracche dei campi pervadono l’anima

di “indignatio” e preghiera, silenzio, ancora. Nelle pagine di un libro extra-ordinario, quel-lo dell’assistente coatto in medicina legale del crudele Dottor Mengele, attendo la notte davanti a una cioccolata in Rynek Glowny e sull’anima cadono gli ennesimi detriti che ricoprono l’anima di un occidentale: un velo di consapevole tristezza, pienezza di espe-rienza e cultura che rendono in fondo l’agilità meno possibile.

Michele Rizzi

Tallà la Polonia...birra, sedie, strade, marciapiede, cartelli stradali, parcheggi, rizzi, boccali e tante

altre sciccherie!!

L’olio di Olivo da bere in tazza

Esteri

Page 9: [Title will be auto-generated]

9

Il nostro favoloso viaggio nel mondo del la-voro futuro continua. Riprendendo da dove abbiamo lasciato abbandoniamo il nostro vigile e troviamo Valeriano O’suonatore che in futuro sarà il capo dei ribelli, d’altronde si sa, un casinaro come lui difficilmente sareb-

be finito a fare altro. Appena più su c’è Genova che lavorerà come tessitore di parrucche, non che la sua laurea gli per-metterà di fare molto altro… Proprio di fianco c’è il caro “senza amici” Camo-ranesi, Alias D a n i e l e d ’ A n t u o n o , che svolgerà

un lavoro che tante volte a visto dalla fine-stra della sua cameretta nel suo quartiere nel centro di Milano; infatti intraprenderà una prolifica carriera da ragazza squillo e via con mille seghini… Abbandoniamo questo corridoio triste e ci ritroviamo in un corridoio ancora più triste…

la prima persona che incontriamo sul nostro cammino è jhonny, che in barba a tutti, diventerà un rinomatissimo architetto, e chissà quante cose costruzioni ha già immaginato nei fumosi pomeriggi passati nella sua camera.

P r o p r i o di fianco si trova il Juin che, d o p o a v e r acciden-talmente i n a l a t o un virus che gli

ha fatto letteralmente vedere le stelle, si è dato alla sicuramente più fruttuosa carriera

da astrologo. Continuando troviamo Piatti, che smessi i panni del 50enne, si troverebbe molto a suo

agio nei p a n n i del por-t i n a i o , i n f a t t i noto una c e r t a s o m i -g l i a n z a con uno dei no-stri por-tinai… Appena di fianco troviamo

l’erasmus che non ha ancora imparato l’italiano, Tony, che, da buon siculo, inizie-rebbe una fruttuosa carriera come ladro di gioielli. Un consiglio, senti il nero di Noci, aprite una società, la T&T spa, dove il primo ruba le auto e tu i gioielli, eh che idea?!? Per ultimo prendiamo in considerazione Ita-lo, il pallanuotista che con il suo fisico scul-toreo intraprenderà sicuramente la carriera di porno star, e per come è arrapato, non stento a crederlo.

Giuliano

DA GRANDE

MICCE ARTIGIANALI Beh come avete potuto vedere la prima usci-ta di questa nuovissima rubrica era bellissi-ma e interessantissima (ma dove??? nda) ma difficilmente attuabile (almeno per chi non ha accesso ai labora-tori protetti a chimi-ca)… Ma era solo la prima uscita… Quindi vediamo qual-cosa di interessante e allo stesso tempo fattibile: come si pos-sono preparare le micce, almeno quelle molto elementari (anche se piena-mente efficaci). Metodo 1. Serve: una cartina da sigaretta (io consiglio le Rizla bianche, bruciano meglio!), della polvere da sparo (basta smontare un petardo), una lingua inumidita (e a che ser-ve?) e un accendino. Preparazione: strappare la cartina a metà lungo la piega e tenere la metà con la colla. Piegare a metà per il lungo la mezza cartina, tenendo la colla all’interno. Posizionare la pds uniformrmente sulla piega e chiudere la

cartina con la lingua inumidita (visto che serviva?!). Lasciare che il tutto si asciughi. Accendere. Metodo 2. Serve: una cartina da sigaretta (sempre le Rizla bianche), della polvere da

sparo (basta sempre smontare sto petar-do), una lingua inu-midita (ormai sapete a che serve..) e un accendino. Preparazione: esatta-mente come prima solo che si arrotola la carta sulla miccia stessa invece di la-

sciarla così com’è… In que-sto modo si

evita che la polvere si accumuli tutta ad un estremo della cartina, compromettendo il funzionamento della miccia. Accendere. Metodo 3. Serve: dell’amido, un fornello, un pentolino, dell’acqua, un termometro, del filo di cotone fine, polvere da sparo. Preparazione: si mette l’amido nel pentolino e si scalda fino a 160° in modo da arrostire per bene tutto l’amido. In questo modo si degradano le molecole dell’amido a destrine (molecole molto simili ai carboidrati ma con

peso molecolare di molto inferiore, cioè a catena più breve per chi se ne intende). Si lascia quindi raffreddare fino a temperatura ambiente. Si aggiunge acqua q.b. (lo so che qui è inutile scrivere “quanto basta”, ma sono anni che volevo scriverlo da qualche parte e non ho potuto resistere!!!) fino ad ottenere un composto molto viscoso. A que-sto punto si immergono i fili di cotone. Dopo averli bagnati per bene nel pentolino li si tira fuori eliminando ogni eccesso di “poltiglia” di destrine e li si rotola nella polvere da spa-ro (spianata precedentemente su un foglio di carta stagnola), ricoprendoli interamente. Combinando tanti fili preparati in questo modo in una singola treccia si ottiene una miccia semplice ma carina e funzionante!!!

Dexter Nota 1: vedi disclaimer sul n.50 Nota 2: ho saputo che elementi poco racco-mandabili si stanno spacciando come autori di questa rubrica: Halloween e Polo siete solo degli emulatori mal riusciti!!! Nota 3: per difendere il mio anonimato ho deciso di cambiare il mio soprannome. Natu-ralmente tutti quelli che sono a conoscenza della mia vera identità non devono ASSOLU-TAMENTE chiamarmi così!

STUPIDA CHIMICA A CURA DI S5

A quanto pare Somaini ha seguito una vecchia guida di Gio Maiocchi

Rubriche

Page 10: [Title will be auto-generated]

10

Ci vuole pazienza. Con le matricole ci vuole pazienza. Bisogna insegnare, e a volte servo-no dei sacrifici. Ci vogliono sacrifici per far capire che tra matricole non ci si mena (tranne che nel modo che piaceva tanto fare a Toz e Napo, mere prove di forza e ignoranza), che biso-gna sempre esser presenti alla vita collegia-le, che si deve sempre scherzare e stare allo scherzo, che nella vita biso-gna saper abbassare le orecchie e mangiare quintali e quintali di umilté. E’ uno sporco lavoro quello dell’indottrinamento, ma qualcuno deve pur farlo… C’è gente volenterosa tra di noi, tra queste Auliche Mura. E non crediate che sia un piacere per noi massacrare questa classe ’88, anche perché sappiamo bene che non è colpa loro se sono nati così: per chi non lo sapesse il 1° luglio 1988, a Bologna si esibisce per l’ultima volta il Quartetto Cetra, un trauma troppo forte per non aver ripercussioni. E così tocca a noi, Colonne e Anziani, riportare il Verbo Biancorosso a que-ste giovani pecorelle (non sapete quanto) smarrite sulla retta via… a

volte con lo zucchero e quando serve col bastone, ma non quel bastone, un bastone un po’ più serio che abbia visto qualche cianciana (nome onomatopeico traducibile con “u’picu” – fonte Ferrari-Garzanti o “lo spacco col ciuffo” – dal Vangelo secondo Pino Scotto). Ed è così che a volte capita che qualche

camera si svuoti… e contemporaneamente ci cada dentro dello zucchero…. E contempora-neamente si attappi il lavandino aperto…. E contemporaneamente ci volino dentro un paio di secchi d’acqua. A volte al destino e alla casualità non manca tempismo e senso dell’ironia. Ma così facendo, sembra che le cose migliorino. Sembra quasi che uno col

nome strano abbia voglia di non lasciarci mai, e di prodigarsi ogni volta possibile per il benessere del Nostro Bel Collegio. Quindi non ce ne vogliate, se ogni tanto siamo un po’ duri, lo facciamo soprattutto per voi, e leggermente per noi… e, nel dub-bio, dopo aver letto questo arti-colo, care matricole, mettetevi giu e fate un paio di flessioni. Se stai leggendo vuol dire che non stai flettendo, e qualcuno potreb-be esser dietro di te che control-la. E quando non ascoltate, noi ci innervosiamo parecchio… Su su flettete e non preoccupatevi: stiamo lavorando per voi! Violenza

STIAMO LAVORANDO PER VOI

ONCE IN THE “DISLOCATIO” Lunedì 5 Novembre 2007 (ore 1:00 a.m.) si è tenuta la “Dislocatio”, ossia l’ultima delle famose “atio”, gli scherzi della matricola che si tramandano da generazioni. Dopo averci pregato di recarci in sala comune muniti di accappatoio, siamo stati divisi a coppie e accompagnati in luoghi disparati da anziani, colonne e fagioli. In seguito abbiamo dovuto trovare la strada del ritorno per il collegio, partendo chi da una risaia a Cava Manara (io e Big Jim), chi da un boschetto nei pres-si della Certosa (Adolfino Salamino Citterio Hitler e Gesù). La strada del ritorno è stata ricca di vari episo-di: i conducenti che, passando in macchina, si volta-vano per la serie “che cazzo fanno questi qua in accappatoio alle due e mezza di notte” ; le pattuglie della polizia che ral-

lentano e ridono (bastardi!); Big Jim terroriz-zato dai versi mai sentiti della natura (e detto da uno scimmione pompato di anfeta-mine come lui c’è da stupirsi). A questi so-no seguiti fatti di inaudita ed incontrollata demenza. Tutto è cominciato con una cor-setta in discesa e da una frase giustapposta di Big Jim: “Ah, adesso che sono in discesa

posso scoreggia-re che è una meraviglia!”. Al che la mia men-te malata, di-storta da troppi anni di studio della fisica, ha cominciato a partorire stron-zate. Passeran-no alla storia i “Due Teoremi del Cazza” e il “Teorema del Cazza-Big Jim”, ossia: Una persona che

scoreggia può considerarsi un sistema isola-to, perché nessuno le sta vicino; di conse-

guenza, dato che la quantità di moto del sistema si conserva, la spinta della scoreggia determina una propulsione anteriore non indifferente (specialmente in discesa); Se una persona si muove verso il basso sco-reggia che è una meraviglia perché la sue energia cinetica aumenta e il suo intestino ne risente; Se scoreggi sei almeno un Euro Due e quindi Big Jim non potrebbe sempre circolare per Pavia (non riportiamo la dimostrazione per ragioni di complessità). Infine, giunti in collegio, ci siamo attardati con le altre matricole in attesa di Adolfino e Gesù, e Krasthu ci ha deliziati con il “Teorema della quantizzazione della sbor-ra” (per conoscerlo nei dettagli, rivolgersi a lui direttamente alla camera 57! Care amiche, telefonate, telefonate, telefonate!). Il morale di questa serata non è che la matricola di-storce l’intelletto delle persone, bensì che Big Jim sembra uno scimmione, ma in realtà è una macchina a metano, un automa delle scoregge, un profeta dell’asfissia.

Cazza

Se hai bisogno di sprint e mente lucida vai piano con l’alcol, vai forte con l’Olio (di Mont’Olivo). Renzo Arbore

mqm1

Page 11: [Title will be auto-generated]

11

Giovandomenico

Bosurgi

Mimmo

tento di studiare ingegneria meccanica

stanza 67

nato a Reggio Calabria (rc) il16/10/88

diplomato presso il liceo classico europeo con 77/100 hobby: palestra,vela,donne e motori. Mi piace molto guardare la tv e girovagare,w i simpson mi

piace soprattutto Bart, ragazzo sfrenato mi piacerebbe assomigliarli.

PRESENTATI !

Francesco Rinaldi “Barabba”(e purtroppo me lo devo tenè) Stanza 12 Nato a Como il 19-12-88 Diplomato presso il liceo classico “A. Volta” di Como con 70/100 Tento di studiare giurisprudenza(primo anno) Hobby and Sports: fantacalcio, calcio, judo, nuoto. Mi piace molto l'attività fisica(non quella che pensate voi) e intraprendere sempre nuove avventure. CRE-DO IN DIO e sono fermamente convinto che non è possibile essere atei. Sono altresì convinto che qualche volta è necessario RISCHIARE, cosa che, a mio parere, colma il distacco con il divino. Credo che ognuno abbia una sua dignità che non deve e non può essere calpestata. Credo che ognuno di noi debba lottare fino in fondo per tutto ciò che è giusto e che sia vero bene per sé e per gli altri. Credo si possa sperare in un mondo migliore, che la fortuna aiuta gli audaci e punisca gli sfrontati. “L'uomo è un punto a cui non basterebbe l'intero universo”(Leopardi).

Simone Caminiti

Gesù stanza 4

nato a Aosta il 30 dicembre 1988 Diplomato al'Istituto Magistrale Regina Maria Adelaide indirizzo Scientifico Tecnologico

voto 90/100... Hobby:leggere(libri fantasy), guardare film, cacciare via dalla mia stanza il bidello che alle volte si

trattiene fino alle 2 di notte, e vabbé, bestemmiare... ma non so se è un hobby

Sono ormai 3 anni eppiù che mi faccio crescere i capelli...ora assomiglio a un personaggio dell'iconografia classica...non so se è cosa buona e giusta...

sono già finito crocifisso un paio di volte da quando sono entrato al Fraccaro...una volta persino in piaza... Nel presepe vivente dovrò impersonare la madre del mio sosia...e questo crea molti fraintendimenti...

Simone Zaganelli bidello stanza 29 nato a Verbania il 12 marzo 1988 diplomato all'Itis L.Cobianchi con 85/100 Hobby: campo minato, calcio, tetris, TV, alcolici, infestare la stanza di gesù...e le professoresse ovviamen-te... Innanzitutto mi scuso per il mio attuale aspetto, condizionato da questa foltissima barba,necessaria però per rappresentare S. Giuseppe nel presepe vivente. Di solito sono molto più attraente. Detto questo, vi assicuro che il meglio di me lo vedrete in campo, come giocatore della squadra di calcio del collegio, o fuori, come portaborracce. Vi prometto che le mie prestazioni saranno perfino superiori a quelle della mia precedente carriera cinematografica…

mqm2

Page 12: [Title will be auto-generated]

12

Stremato da esami a catena e lezioni di corsi avanzatissimi suIla validità del teorema di Gay-Lussac: “cazzo in culo fa cic ciac” (ciao Marzio!) l’unico argomento, anche se un po’ noioso, che riesce a partorire il mio unico neurone agonizzante riguarda il marketing. Il marketing è un ramo della scienza econo-mica che si occupa dello studio descrittivo del mercato e dell'analisi dell'interazione del mercato, degli utilizzatori con l'impresa. Di-verse sono le definizioni possibili del marke-ting, a seconda del ruolo che nell’impresa viene chiamato a ricoprire in rapporto al ruolo strategico, al posizionamento dell'im-presa nel suo ambito competitivo. Il marke-ting è soprattutto la base di processo sociale e manageriale diretto a soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotto e valori. E’ l' arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto: delivery of satisfaction at a price. Il marketing management: consiste nell'analizzare, pro-grammare, realizzare e controllare progetti volti all'attuazione di scambi con mercati-obiettivo per realizzare obiettivi aziendali. Esso mira soprattutto ad adegua-re l'offerta di prodotti o servizi ai bisogni e alle esigenze dei mer-cati obiettivo ed all'uso efficace delle tecniche di determinazione del prez-zo, della comunicazione e della distribuzione per informa-re, motivare e servire il mercato. In so-stanza possiamo definire il marketing come l'insieme delle attività che mirano a influen-zare una scelta del consumatore o cliente. La definizione di marketing non è comunque univoca, infatti possono essere definite atti-vità di marketing quelle che consentono ad una impresa di orientare la produzione alla

domanda del mercato e di promuovere quanto si è prodotto presso il pubblico al quale è destinato generando profitto In real-tà, negli ultimi venti anni, il marketing ha subito una rapida e forte evoluzione che ha segnato la concezione stessa del marketing come ambito di ricerca. Il mar-keting ha inizia-to ad abbando-nare la prospet-tiva transazio-nale, per con-centrarsi mag-g i o r m e n t e sull'ottica rela-zionale (per l’appunto il cosiddetto mar-keting relazio-nale). La defini-zione piu recen-te dell'AMA Board descrive infatti il marke-ting come " an organizational function and

a set of processes for creating, commu-nicating, and delivering value to

customers and for managing customer relationships in

ways that benefit the organization and its stakeholders" (se non avete capito un cazzo state tranquilli, dopo il corso di conversazione

in lingua inglese By Plinio Fraccaro sarete in grado di

tradurloin scioltezza…). Il mar-keting può rivolgersi ai consuma-

tori, e in questo caso si parla di marketing B2C , cioè business to consumer (spesso definito semplicemente marketing), oppure al mercato delle imprese, e in questo caso prende il nome di marketing industriale o marketing B2B (business to business). Sono da citare anche il marketing dei servizi (compagnie aeree, catene alberghiere...) e il

marketing istituzionale (fatto cioè da istitu-zioni). Di significato meno economico è il marketing politico. Elemento fondamentale del marketing è l'essere, insieme al reparto commerciale, l'unica funzione aziendale di-chiaratamente rivolta all'esterno. Questa

attività pertanto può f u n g e r e d a "interfaccia" tra l'im-presa e il contesto esterno, osservando-ne il comportamento e presidiando, alme-no in parte, i flussi informativi uscenti dall'impresa (voluti o non voluti), e inca-merando le cono-scenze provenienti dall'esterno; tra que-ste sono compresi i deboli segnali che

consentono di comprendere, possibilmente in tempo utile, le modifiche al mercato che si realizzeranno in un prossimo futuro. L'ana-lisi della posizione competitiva dovrebbe essere diffusa nella direzione delle varie funzioni, ma spesso è lasciata al marketing, che utilizza modelli come le "5 forze di Por-ter" (teorizzate dal docente universitario statunitense Michael Porter), modelli analitici come la matrice del Boston Consulting Group o le 7S della McKinsey, le ricerche ed indagi-ni di mercato e le segmentazioni del merca-to. Il marketing è inoltre volto alla creazione del valore per il cliente, e uno dei suoi scopi è creare un posizionamento della marca (brand) nella mente del consumatore attra-verso tecniche di brand management. Le ultime tendenze sono volte allo studio del marketing esperienziale, che abbraccia la visione del consumo come esperienza, in cui il processo di acquisto si fonde con gli sti-moli percettivi, sensoriali ed emozionali.

FINANZA € MERCATI RUBRICA A CURA DI EMANUELE DIANA

Il marketing è un ramo della scienza economica che si occupa dello studio descrittivo del mercato e

dell'analisi dell'interazione del mercato, degli utilizza-

tori con l'impresa

FRASI CAZZUTE Buongiorno fraccarotti…questa settimana voglio farvi parteci-pe di una cosa divertente in cui mi sono occasionalmente imbattuto. Cioè trovarmi a “studiare” nel retro dell’aula EF3 della Nave. Un delirio di frasi sconnesse scritte sui muri che mi hanno fatto pi-sciar dal ridere. Tralasciando insulti personali ai professori, e bestemmie ecco le + belle! Un giorno la fatina disse a pinocchio: “pinocchio non dire le bugie o racconto a tutti che hai l’uccello di legno” e pinocchio rispose: “e allora dico a tutti che hai le schegge nel culo”.

Una mucca entra in un supermer-cato, fa la verticale e… muore. Fin da quando il mondo aveva solo in vita Adamo ed Eva, le scoreggie più indiscrete conturbavano la quiete. Frase in latino: “intra coscias est fessura tam prufunda quam oscura

sinseriscit vergam duram libidatio est sicu-ra”. Scambio moto da pista con donna da strada. Chi si addormenta con il culo che prude si sveglia col dito che puzza. Lo disse Socrate, lo conferma Platone, dopo

aver pisciato ci vuole uno scrollone. Pif quando scoreggia fa puf. Chi fa il peto vive lieto. MCC = Milano Che Conta (e sotto) PCC = Pavia Che Ciula. La bissia che striscia nell’erba liscia alsa la cossia e piscia. Natale 6 un babbo( con tanto di disegnino a fianco). E per finire la chicca per Mason: Vendo cassette vergini con tutti i successi dell’Inter.

Gotta Lorenzo

Rubriche

Page 13: [Title will be auto-generated]

13

Ciao ragazzi, lo avete già capito no?! Questa è la nuova rubrica dedicata alla “regina degli sport acquatici”: la pallanuoto. Uno sport che da sempre viene messo alle strette dei più comuni e cerca di irrompere nella cultura sportiva degli italiani anche il tentativo sem-bra vano nella maggior parte dei casi. In particolare, que-sto angolo ha l’intento di interes-sare, coinvolgere e di fornire, a tutti voi, informazioni relative alle regole e alla tattica di gioco, alle tecniche di nuotata, alle modalità di allena-mento ed i risultati delle partite di serie A1 e serie D. Si, serie D!! Come molti di voi già sapranno, da febbraio giocherò nel campio-nato di serie D (Girone lombardo) nel team del Pavia Pallanuoto. Va da sé che le partite di campionato più commentate, in questa rubrica, saranno quelle della mia attuale squadra. Il campo regolamentare misura metri 30x20; ma molte piscine abilitate ai campionati di Serie C, D e giovanili misurano mt 25x15. La profondità della vasca deve essere obbligato-riamente di metri 1,80 (minimo). L’area di gioco è costruita in questo modo: a 2 metri dalla porta viene posto sul bordo, un birillo (od altri tipi di segnali) di colore gial-lo; a 5 metri dalla porta ne viene posto un

altro (verde). I segnali di centro campo è di colore bianco. I giocatori che fanno parte di una squadra sono 13, ma in acqua ne scendono solo 7. Trala-sciando il portiere, tutti attaccano e tutti difen-dono.

I ruoli in situazione di contrattacco (da de-stra verso sinistra): in posizione n.1 c’è il giocatore della fascia (da qui parte solita-mente l’azione “lato sbagliato o cattivo)” il quale raggiunge i 2 metri a destra; la posi-zione n.2 viene occu-pata da un altro gioca-tore di fascia destra (il “5 metri, lato sbaglia-

to”) il quale raggiunge i 5 metri dell’area d’attacco; in posizione n. 3 troviamo il “centro vasca” (il no-me deriva dalla posi-zione più arretrata rispetto gli altri com-pagni di squadra e più vicina alla metà cam-po); le posizioni 4 e 5 sono simili a 1 e 2, ma sono più favorevoli per l’esecuzione di un tiro “a volo” più veloce…da qui il nome “lato buo-no”(sinistra). Tutto questo e quant’altro avrete modo di rivi-

sitarlo meglio leggendo attentamente i pros-simi numeri del Nostro famigerato giornalino. Tabellini della 8° giornata di serie A1: Del Monte Carisa Savona-Pompea Brixia 9-10 Lazio Nuoto-Chiavari Nuoto 12-8 RN Florentia-Bissoalti Cremona 14-10 RN Bogliasco-Baxi Bozzola Padova 11-7 Tufano Posillipo-Pro Recco 9-15 Sportiva Nervi-CN Salerno 11-10 RN Sori-Sp Energia Siciliana Catania 13-11 CLASSIFICA PRIMA FASE Pro Recco 24; Brixia Leonessa 21; Del Monte Carisa Savona 21; Tufano Posillipo 18; A.S.D. Rari Nantes Sori 15; Rari Nantes Florentia 13; Canottieri Bissolati Cremona 12; Sp Energia Siciliana Catania 10; S.S. Lazio

Nuoto e Sportiva Nervi 7; Circolo Nautico Salerno e Rari Nantes Boglia-sco 6; Baxi Bozzo-la Plebiscito Pado-va 3; Chiavari Nuoto 0

A presto! E….Forza Pavia Pallanuoto!!

Ecco l’Aurucci che svetta sugli avversari, in realtà, da vero napolitano, usa dei trampoli segreti che gli permettono

essere il più forte di tutti

PALLANUOTO TRA LE TORRI di Italo Aurucci

Tazza anche tu con Como, bevi l’Olio Mont’Olivo “… è l’olio ufficiale delle cene dei fisici…”

Sport ?

Page 14: [Title will be auto-generated]

14

Introduzione

Rivolto a chi asserisce di non capire un ...acca di quanto scrivo: questo articolo, i due precedenti e anche le FAQ pubblicate a suo tempo sempre su queste colonne sono di ambito emi-nentemente tecnico. Semplifica-re ulteriormente lo stile servi-rebbe soltanto a togliere conte-nuto. Inoltre, è dimostrato che serva almeno una forma d'intel-ligenza pari a quella di un pro-cione (elevata quindi) per co-struire un videoproiettore. Chi è posto ad un livello inferiore mi spiace ma non vi potrà riuscire mai. Chi ha orecchie per inten-dere, inTenda. Con me (astenersi qualora non siate belle ragazze).

Il Pannello LCD

Nel sistema ovviamente non può mancare, oltre alla fonte luminosa, la sorgente visiva delle informazioni che saranno proiettate sullo schermo. Allo scopo si impiegherà un pannel-lo trasparente a cristalli liquidi, ricavato dallo smontaggio di un monitor ultrapiatto da scrivani-a. Un display ricavato da un portatile ha il necessario controller video integrato nella scheda madre, rendendo così la soluzione in genere obsoleta. Un proiettore LCD commerciale impiega lo stesso tipo di sorgente video, ma dalle di-mensioni ridottissime. Pannelli dalla diago-nale inferiore al pollice, ad alta risoluzione, non sono disponibili in commercio; se anche lo fossero, avrebbero dei costi proibitivi.

Alcuni punti da considerare nella scelta di un LCD

Smontaggio semplice. I FFC (Flat Flexible Cable, i cavi di collegamento dal pannello LCD alla scheda di controllo) devono essere sufficientemente lunghi da permettere la separazione del LCD dal controller. Esistono anche delle prolunghe FFC, ma per non in-correre in problemi piu' gravi, e' sempre meglio prendere un modello facilmente smontabile. Consultare il thread dei monitor LCD compatibili. La risoluzione. Naturalmente, la più alta pos-sibile. Si controlla sempre la risoluzione "nativa" e non quella interpolata. Un contrasto di 400:1 ~ 500:1. Tempo di risposta di 16ms o inferiore (piu' basso e' il valore, meglio e'), per evitare il fastidioso effetto di ghosting. [vedi Glossario]

Da notare che, quando io ho assemblato il mio videoproiettore, TUTTI i monitor LCD dai tempi di risposta sotto i 16ms avevano 262.144 colori (2^18, o 18-bit). Infatti, i 16.2 milioni di colore si ottengono tramite inter-polazione (dithering) [vedi Glossario]. Da un

veloce controllo in vari negozi online, la si-tuazione non è migliorata, almeno per i mo-delli a basso prezzo. Connettività video. Nei monitor CRT e nei display LCD più antiquati esiste un solo tipo di connessione, la VGA. In modelli più recen-ti, o pensati per un utilizzo maggiormente multimediale, sono integrati anche altri tipi di uscite video: RCA, S-Video (analogiche), oppure DVI o HDMI (digitali). Servono per collegare lettori dvd, console, e altre periferi-che video. In caso di un solo VGA input, esi-stono comunque dei video convertitori. È importante verificare che il display non abbia pixel bruciati (spenti permanentemen-te) o fissi su un colore solo. altrimenti, que-sti durante la proiezione saranno notevol-mente ingranditi. Dato che alcuni dei prerequisiti qui elencati non sono di facile accesso, sarà necessario basarsi sull'esperienza di chi ha già tentato lo “str ippaggio” dei monitor : su www.allinbox.com (un frequentatissimo fo-rum dedicato alla “vp-costruzione” – pur-troppo solo in francese) è reperibile un database di monitor con recensiti tutti, o quasi, i punti sopra citati. Io ho usato un Proview ps-576w, rimarcato anche come MAG.

Raffreddamento

Nonostante il basso consumo di energia del-la nostra lampada, in un ambiente chiuso potrebbe comunque raggiungere una tempe-ratura molto elevata. Pertanto nella zona della lente fresnel e del pannello LCD è con-sigliabile implementare una sistema di raf-freddamento (ventole per PC, ventilatori...) e di circolazione dell'aria fredda e calda (aperture nel case, senza che entri la polve-re o ce esca troppa luce). Un altro accorgimento utile è l'installazione di un vetro temperato per contenere il calore nella regione della lampada. Va posizionato dopo la lampada, non troppo vicino alla Fre-snel condensatrice. Senza questo, la fresnel, essendo in acrilico, si scioglierebbe dal calo-re della lampada. Le lampade a scarico di gas emettono anche raggi UV che possono danneggiare il filtro del colore del monitor LCD e costituire anche un pericolo per gli occhi. Senza un filtro UV, a lungo termine, si puo' scolorare completa-mente l'LCD.

APPENDICE

Il mio progetto

lampada: OSRAM HQI doppio attacco (F27)

fresnel: F1 220mm, F2 330mm (395 x 395 mm)

LCD: Proview ps-576w (rimarcato anche come MAG)

obiettivo: tripletta 345mm

Notate bene che il modello di lampada qui elencato non è più disponibile (almeno, io non l'ho trovato ad un prezzo ragionevole).

Glossario

dithering: tecnica d'interpolazione utilizzata negli schermi lcd per aumentare il numero di colori visibili negli stessi. In sostanza, per ottenere un colore mancante, si varia oppor-tunamente la colorazione dei pixel confinanti (es, da toni di giallo e di rosso si può simu-lare un certo valore di arancione). Si dovreb-be trovare specificato 6 bit per canale, o 6+2 bit per canale, o 16,2 milioni di colori, per riconoscere la differenza con schermi più costosi da 8 bit per canale (16,7M di colori effettivi). Ghosting: scia di pixel ancora intenti a cam-biare di colore generata da un oggetto in movimento veloce sullo schermo LCD. Hotspotting: effetto di abbagliamento sullo schermo di proiezione.

Trinca

VIDEOPROIETTORE FAIDATE parte 3 Fai da Te

Page 15: [Title will be auto-generated]

15

My Bloody Valentine – Loveless C'era una volta lo shoegaze, genere particolare che prende il nome dall'abitudine che avevano questi musicisti di fissare le pro-prie scarpe durante lo spettacolo, non solo per timidezza ma anche per gestire le infinite catene di effetti a pedale che utilizzava-no. Questo è un disco chiave per capire tutta la musica degli ultimi quindici anni, grandiose ed ispiratissime melodie sono anne-gate in un mare di distorsioni, feedback, delay ed altri effetti speciali atti a creare un tappeto sonoro su cui declamare malinconi-

ci e stralunati testi. In bilico fra sogno e realtà, è d'obbligo lasciarsi naufragare.

Nine Inch Nails – The Fragile Fragile è l'animo dell'uomo, e uno dei sostegni possibili può essere la musica, serbatoio e sfogo di quelle pulsioni che lo possono mandare in pezzi. In questo doppio cd i NIN ridefiniscono i canoni del rock duro spingendo ancora più all'estremo la loro ricetta di industrial oscuro e disumanizzato. Che la voce vi sia o meno, che a suonare sia una chitarra o un synth ha poca importanza, l'essenziale è che la musica ci aiuti a sopportare il peso dell'anima.

Pantera – Vulgar Display Of Power Titolo e copertina dicono già tutto: un disco di rara potenza e brutalità ma assolutamente godibile anche per i profani delle sono-rità estreme. La voce di Phil Anselmo è abrasiva come una mazza di ferro arrugginita, mentre il compianto Dimebag Darrell usa la chitarra elettrica alternativamente come una palla da demolizione od un martello pneumatico a seconda che si tratti di ritmiche o soli. Disco fondamentale per il metal, tuttavia molto accessibile pur nella sua durezza.

Offspring – Smash A questo disco (assieme a Dookie dei Green Day e ... And Out Come The Wolves dei Rancid) va il merito di aver rilanciato alla grande l'hardcore melodico. Fra le potenti e brucianti distorsioni si contorcono allucinate melodie che entrano nella testa, sintesi perfetta per descrivere un quotidiano di rabbia frustrata ed incoscienza adolescenziale, esplosioni sonore e rapide cavalcate elet-triche completano un disco che ha inciso profondamente su una generazione.

Nirvana – In Utero A mio parere la vetta artistica dei Nirvana, In Utero esplode in tutta la sua malata ma dirompente forza e ci conferma la grandez-za della band di Seattle. Cobain riesce a dominare tutto il suo male di vivere incanalandolo in una forma canzone squisitamente accessibile nonostante le tematiche e certe sfuriate elettriche, ma quando il dolore è troppo solo un rabbioso e disperato muro di suono ci può aiutare a non sentirlo.

Pearl Jam – Yield Oggi autentici paladini di una certa tradizione rock americana, i Pearl Jam è con questo disco che imboccano la via della maturità. Abbandonate quasi completamente le esplosioni sonore del passato si concentrano su variazioni sul tema della più classica balla-ta, sfornando pezzi di grande intensità senza alzare mai i toni più del dovuto. Un disco da gustare piano, fermandosi ad ascoltare senza fretta come peraltro suggerisce la copertina.

P.J. Harvey – Stories From The City, Stories From The Sea In questo disco la cantautrice rock inglese Polly Jean Harvey lancia uno sguardo fragile ed affilato sulla nostra modernità, nei suoi occhi si riflettono tramonti dietro i grattacieli come balli nella notte. Con un linguaggio classico ma stesso tempo vibrante ed ispi-rato ci racconta storie venute dal mare o ristagnanti in città, ballate sempre venate di un'aria elettrica, a volte fredda e a volte frizzante, sempre comunque dal profumo molto intenso. Indimenticabile il duetto con Thom Yorke dei Radiohead.

Prodigy – The Fat Of The Land Chi conosce le terrificanti facce dei frontman di questa band non se le può scordare, ed allo stesso modo questo disco rimane attaccato come un incubo dal quale è difficile svegliarsi. Sonorità cupe, distorsioni schiave dell'elettronica e di beat tekno, un viaggio sotterraneo nei luoghi malfamati della nostra mente.

Radiohead – Kid A Uno dei dischi più incredibili e magnifici che abbia mai sentito. Ancora ricordo il primo ascolto, rimasi stupito come se a conse-gnarmelo fosse stato un alieno venuto da un altra galassia. Ogni suono viene trasfigurato, c'è un miratissimo e magistrale uso dell'elettronica atto a creare atmosfere sonore oniriche stracolme di lirismo puro, la voce di Thom Yorke è una litania post moder-na dall'emotività straripante. “How to disappear completely” è una canzone che può distruggere tanto è bella. Il primo indiscuti-

bile capolavoro del nuovo secolo.

Nick Cave & The Bad Seeds – Murder Ballads Le cosiddette “murder ballads”, cioè ballate che raccontano di omicidi, sono una branca importante della musica folk inglese. Qui Nick Cave si cimenta in questo macabro genere ed il risultato è strepitoso. La sua voce baritonale impersona canzone dopo can-zone personaggi di agghiaccianti fatti di sangue, coaudiuvato in due episodi da PJ Harvey e Kylie Minogue, e sia che si tratti di un violento ubriacone o invece di un amante impazzito il risultato è sempre perfetto, e a noi vengono i brividi.

AUDIOTECA a cura di Angelo Savini Savini...

Pescatore pesca proponendo puttanate per preparare pesce puzzolente precedentemnete pescato. Per portare pesce puzzoni per povero pastore peloso puritano, programmando pomeriggi porno. Sascia si sposterà sussurrando storie su stambecchi siberiani, sodomizzati sfruttando sferiche supposte. Se Simone sborrone sbarbato sarà, sempre subirà! Stando seduto sotto stelle scintillanti, sarà salamino scaldato soltanto se somaro scorreggerà sbuffi scottanti. Senza soffermarci solo sul Signore, stà segnando scie scintillanti sopra sentieri, spirito soave:sul suo scalpo svolazzano scarlatti “spaghetti” scompigliati. Simone si strofina su sederi scoperti: sensazione sublime!!! Tante scurrili MQM

PRESEPE: I PENSIERINI DELLE MQM

Page 16: [Title will be auto-generated]

16

Voci di Corridoio

Direttore responsabile Simone Pellegrin

Vice Direttori

Elia Ferrari Giovanni Ferrari

Art Director

Giovanni Mason

Redattore Andrea Violetto

Fornitori ufficiali di schifezze:

Edoardo Marvaldi Mattia Tonucci

Ultimo arrivato Luca Rebecchi

PROPOSTE PER LA BANDIERA Ciclicamente il Rettore ci richiede di pro-porre rivisitazioni del nostro simbolo per poter fare un bel bandierone da far sventolare sopra l’entrata del Plinio. E ogni volta i collegiali si chiedono per-ché rivisitare un simbolo che ci piace e ci rappresenta? L’anno scorso VdC ha proposto decine e decine di bandiere accogliendo tutte le proposte giunte da più parti del mondo, ma sono state tutte ignorate.

Ecco allora la nostra proposta definitiva, niente rivisitazioni, niente simboli nuovi, niente scudi o

stemmi medioevali, ma il NOSTRO simbolo con i NOSTRI colori. La combinazione delle cose qui è stata solo abbozzata ma il concetto di fondo è che vogliamo una bandiera che ci rappresenti e che pos-siamo sentire NOSTRA.

Giovanni Mason Quest’altro logo era stato ideato dal sottoscritto per le medagliette e per il sito.

Segue dalla prima

Ma il fatto è che si mettono in discussione presunte deleghe a carico, eventualmente, di Longobeach (membro del comitato). Ma Longobeach non c’è e con lui nemmeno le scusanti circa la trascrizione della lettera degli anni passati. Quindi discorso finito direte voi? Invece no, perché di mezzo ci sono ‘ste benedette deleghe! Era tutto molto più semplice in realtà…se solo Longobucco avesse portato le chiavi a Pampa, invece di farlo vagare a vuoto per tutta la notte!

Simone Pellegrin

AMMINISTRATORI DELEGATI

Nel numero 50 è stato pubblicato un articolo mandatoci da due Tenere Ragazze intitolato “Quei Teneri Fraccarotti” a pag. 19. Le pulzelle ingenuamente si sono firmate “Fraccarotte ad honorem”, probabilmente senza sapere che questo titolo è una cosa paragonabile all’elezione di un Papa, con tutti i crismi e i riti del caso. Apprezzando e ringraziando per ogni contributo, soprattutto femminile ed esterno, al nostro lavoro e alla vostra informazione, ci teniamo a sottolineare che il titolo è stato deliberatamente utilizzato dalle scrittrici senza alcuna assegnazione ufficiale, da prendersi quindi in termini goliardici e non Ufficiali. Per esser Fraccarotto Ad Honorem si deve poter urlare reali-sticamente “e la fava rivoltà all’insù!”.

LA REDAZIONE

Fine

La scorsa settima-na il più lesto ad indovinare la fusione è stato: Montolivo! Ha vinto la maglietta sudata da Tinelli durante la corsa campestre, ironia del destino! Provateci questa settimana...

Sapevatelo è stato indovinato per primo da Messina, che ora ha una piramide di cani che scodinzola in camera...forse è per questo che per la prossima animalata ha promesso: “Offro tutto io”!!!Ci sarà da avvisare l’ENPA? La soluzione era Perelli. Ma indovinate il collegiale che si cela dietro questi tre indizi...e vincerete un coltellaccio!

PS: questo non è un indizio


Recommended