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Tlc. Frequenze, refarming bollente 11. 2-15giugno2008 Attualità pag. tredici VINCENZO NOVARI...

Date post: 16-Mar-2018
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pag.tredici 11. 2-15giugno2008 Attualità VINCENZO NOVARI amministyratore delegato di «3» Italia S i allarga la strada del- l’Umts. La decisione del- l’Authority per le Comu- nicazioni di avviare il “refarming” delle frequenze a 900, consentendo l’uso dell’Umts in banda prima bloccata sul Gsm, rappresenta un passaggio importante per la terza generazione mobile. Vuol dire che d’ora in poi ci sarà meno affollamento sulla rete e più spettro a disposizione per tra- smettere i dati, che rappresentano la grande scommessa del mercato del mobile in questo momento. Le frequenze del vecchio Tacs e del Gsm, in particolare, potranno contribuire in modo significativo alla loro diffusione, visto che sono anche più funzionali di quelle usa- te finora per l’Umts: si diffondono meglio negli ambienti chiusi e co- prono aree più grandi, riducendo il numero di antenne necessarie a costruire una rete. Ma non si può dire che la deci- sione dell’organismo guidato da Corrado Calabrò sia stata salutata da un consenso unanime. Dei quattro operatori esistenti, i primi due (Tim e Vodafone) ringraziano, il terzo (Wind) sembra abbastanza indifferente, mentre il quarto (3) è fermamente intenzionato a ro- vinare “la festa”. La compagnia guidata da Vincenzo Novari ha cominciato a fare fuoco e fiamme, paventando addirittura la propria estromissione dal mercato come conseguenza dell’accoppiata fra questo provvedimento e quello che apre la consultazione sulle tariffe di terminazione mobile (che prevede per 3 una riduzione da 16,26 a 13 centesimi al minuto dal 1° settembre 2008, dieci mesi prima del calo delle tariffe dei concorrenti). Non solo 3 ha contestato fin dal- l’inizio la decisione dell’Authority delle Comunicazioni sul refarming, ma ha “raddoppiato” a pochi giorni di distanza con un attacco a sorpresa contro l’amministratore delegato di Vodafone Italia che aveva pubblica- mente apprezzato il provvedimento sulle tariffe di terminazione come fonte di certezze per i futuri inve- stimenti nelle telecomunicazioni. “3 Italia - si legge nel comunicato diffuso dalla compagnia il 26 maggio - ringrazia l’amministra- tore delegato di Vodafone, Paolo Bertoluzzo, per aver reso ancora più chiare ed evidenti le ragioni che inducono un operatore che in Europa ha 252 milioni di clienti a esprimere un giudizio positivo sulle recenti decisioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per il taglio graduale delle tariffe di terminazione e il riassetto delle frequenze. È evidente, infatti, che il diritto ‘ad avere certezze sugli inve- stimenti’ possa andare solo ad ap- pannaggio degli operatori dominanti e non dei nuovi entranti che hanno pagato quasi 830 milioni di euro, sul presupposto di averne l’utilizzo per vent’anni, un pacchetto di frequenze, trovandosi oggi a competere con chi quel pacchetto sta ricevendo gratui- tamente”. Insomma, uno scontro in piena regola, che si spiega anche con il momento particolare attraversato dalle telecomunicazioni in Italia. Il mercato è in una fase di forte concentrazione e al tempo stesso alle prese con diversi cambiamenti tecnologici che potrebbero caratte- rizzarne lo sviluppo per molti anni (l’integrazione fra reti fisse e mobili anzitutto). È probabilmente in que- sti mesi che si decide quali opera- tori saranno ancora qui fra cinque o dieci anni, ed è evidente che la compagnia controllata dal magnate di Hong Kong Li Ka-Shing teme di non essere fra questi. Sono anni che si parla della diffi- cile sostenibilità di un business, quel- lo di 3, che per guadagnare clienti è ricorso largamente al sussidio dei telefonini e i cui cavalli di battaglia iniziali, di sicuro la videotelefona- ta, ma forse anche la mobile-tv, non hanno mantenuto le aspettative. Per ora 3 si concentra sugli aspetti giuridici della vicenda. “La decisione di ridurre solo la nostra terminazio- ne a settembre - argomentano dalla compagnia telefonica - contraddice la delibera 628 del 2007 della stessa Authority, in base alla quale i nuovi tagli sarebbero stati effettuati in ba- Frequenze, refarming bollente L’Agcom allarga la strada dell’Umts ai 9000 MHz. 3 si ribella: «Così ci uccidete» Tlc. Aspri scontri regolamentari in un momento critico per il mercato mobile La protesta di Novari “Operazioni a favore dei gestori dominanti” Saranno messe all’asta le frequenze di Ipse se alle analisi di mercato. Ma come fanno a decidere un’accelerazione solo per noi, se non abbiamo ancora èresentato i bilanci del 2007? Ricor- reremo al Tar sia su questo che sul refarming”. I margini di manovra dell’Autho- rity, tuttavia, non sembrano molto ampi. Alla fine di giugno 2007 Ca- labrò rallentò la discesa delle tariffe di terminazione di 3, proprio in con- siderazione delle sue difficili condi- zioni. Diversi osservatori prevedono che senza una correzione di rotta oggi potrebbe entrare in conflitto con la Commissione europea, il cui commissario alle Comunicazioni, Viviane Reding, è notoriamente poco sensibile alle difficoltà degli operatori alternativi. Quanto alle frequenze di Ipse, ci sarà un’asta competitiva aperta a tutti. SAVIOCASTIGLIA Il refarming a 900 MHz consentirà minore affollamento sulla rete e più spettro per trasmettere i dati L’Umts avrà bisogno di meno antenne ed avrà una maggiore penetrazione al chiuso Cooperazione. In scadenza i tre progetti italiani per il sostegno tecnologico della ripresa irachena E-government, Baghdad chiama Roma B aghdad chiama Roma. Ma Roma non risponde. Tra settembre e dicembre scadono i tre progetti Ict che, nell’ambito dell’iniziativa “e-Government per lo Svi- luppo”, aderendo alla risoluzione dell’Onu l’allora governo Berlusconi aveva voluto per sostenere la ricostruzione civile ed economica dell’Iraq, aiutandolo a modellare una PA in grado di comunicare all’interno e all’ester- no in modo più efficiente, e supportandolo nella realizzazione di una rete istituzionale, “Govnet”, con tecnologie e aziende italiane attraverso un progetto coordinato e condiviso tra i ministeri degli Affari Esteri e dell’Inno- vazione e le Tecnologie. È in tale ottica che, senza alcuna copertura mediatica, sin dal 2004 Innovazione Italia SpA, braccio operativo dell’allora ministro Lucio Stanca co-promotore dell’iniziativa, ha curato realizzazione e gestione del progetto “Rete di Governo della PA Irachena-GovNet” a Baghdad e, poi, a Nassiriya ed Erbil. Per i continui attentati e combattimenti la realizzazione tecnica del progetto ha dovuto affrontare numerose difficoltà. Nonostante ciò, grazie all’Italia a Baghdad oggi è attivo il collegamento tra oltre 12 ministeri e diversi enti pubblici, che prima non erano in grado di scambiarsi comunicazioni e, soprattutto, dati (statistici, di bilancio, gestione, programma- zione, contabilità, ecc.). L’infrastruttura di rete realizzata dal nostro Paese si avvale di sistemi open source e di tecnologia laser, che ha visto coinvolte molte aziende italiane, come Olidata, per le appa- recchiature e la tecnologia laser; CPI Progetti, per l’addestramento e l’esecuzione del Centro di controllo e assistenza, a Roma; Telespazio per il collegamento internet satellitare per la ricezione di dati aggiornati. In particolare, CPI Progetti e Telespazio consentono di sal- vare il back-up remoto le informazioni della rete e banche dati del Governo di Baghdad, ponendole al sicuro in Italia da perdite per attentati o manomissioni. Inoltre, sono stati installati ponti radio con tecnologia fornita da Essentia e gruppi di continuità alimentati anche da pannelli fotovoltaici equipaggiati da Convert Italia. Caratteristica dei progetti è l’investimento non solo in termini tecnologici, ma anche in corsi di formazione per i tecnici iracheni (dal 2004 addestrate in Italia 130 persone della PA irachena che hanno poi replicato la formazione ai colleghi in Iraq). “I tre pro- getti sono un esempio del ruolo dell’Italia nella ricostruzione civile in Iraq. Questo ha dato al nostro Sistema Paese l’opportunità di mostrarsi come capace attuatore di politiche di e-Government”, ha detto Franco Patini, presidente di CPI Progetti. Ulteriori obiettivi l’integrazione della rete “GovNet” con altre esistenti sul terri- torio iracheno; lo sviluppo di applicazioni e servizi avanzati, come le piattaforme per la telemedicina e l’e-Learning. Ora i tre progetti stanno andando in scadenza e stanno finendo i 9 milioni di euro messi a disposizione dal- l’Italia. La questione del rinnovo di questo significativo “ponte tecnologico” tra Italia e Iraq passa ai ministri Franco Frattini e Renato Brunetta. Il governo di Baghdad tra l’altro non ha nascosto il suo apprezzamento a pro- seguire la collaborazione con l’Italia. BAGHDAD Dal 2004 Innovazione Italia SpA, braccio operativo dell’allora ministro Stanca ha curato realizzazione e gestione del progetto “Rete di Governo della PA Irachena- GovNet” ROBERTOCAPELLI
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Page 1: Tlc. Frequenze, refarming bollente 11. 2-15giugno2008 Attualità pag. tredici VINCENZO NOVARI amministyratore delegato di «3» Italia S i allarga la strada del-l’Umts. La decisione

pag.trediciN°11. 2-15giugno2008 Attualità

VINCENZO NOVARI amministyratore delegato di «3» Italia

Si allarga la strada del-l’Umts. La decisione del-l’Authority per le Comu-

nicazioni di avviare il “refarming” delle frequenze a 900, consentendo l’uso dell’Umts in banda prima bloccata sul Gsm, rappresenta un passaggio importante per la terza generazione mobile.

Vuol dire che d’ora in poi ci sarà meno affollamento sulla rete e più spettro a disposizione per tra-smettere i dati, che rappresentano la grande scommessa del mercato del mobile in questo momento. Le frequenze del vecchio Tacs e del Gsm, in particolare, potranno contribuire in modo significativo alla loro diffusione, visto che sono anche più funzionali di quelle usa-te finora per l’Umts: si diffondono meglio negli ambienti chiusi e co-prono aree più grandi, riducendo il numero di antenne necessarie a costruire una rete.

Ma non si può dire che la deci-sione dell’organismo guidato da Corrado Calabrò sia stata salutata da un consenso unanime. Dei quattro operatori esistenti, i primi due (Tim e Vodafone) ringraziano,

il terzo (Wind) sembra abbastanza indifferente, mentre il quarto (3) è fermamente intenzionato a ro-vinare “la festa”. La compagnia guidata da Vincenzo Novari ha cominciato a fare fuoco e fiamme, paventando addirittura la propria estromissione dal mercato come conseguenza dell’accoppiata fra questo provvedimento e quello che apre la consultazione sulle tariffe di terminazione mobile (che prevede per 3 una riduzione da 16,26 a 13 centesimi al minuto dal 1° settembre 2008, dieci mesi prima del calo delle tariffe dei concorrenti).

Non solo 3 ha contestato fin dal-l’inizio la decisione dell’Authority delle Comunicazioni sul refarming, ma ha “raddoppiato” a pochi giorni di distanza con un attacco a sorpresa contro l’amministratore delegato di Vodafone Italia che aveva pubblica-mente apprezzato il provvedimento sulle tariffe di terminazione come fonte di certezze per i futuri inve-stimenti nelle telecomunicazioni. “3 Italia - si legge nel comunicato diffuso dalla compagnia il 26 maggio - ringrazia l’amministra-tore delegato di Vodafone, Paolo Bertoluzzo, per aver reso ancora più chiare ed evidenti le ragioni che inducono un operatore che in Europa ha 252 milioni di clienti a esprimere un giudizio positivo sulle recenti decisioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per il taglio graduale delle tariffe di terminazione e il riassetto delle

frequenze. È evidente, infatti, che il diritto ‘ad avere certezze sugli inve-stimenti’ possa andare solo ad ap-pannaggio degli operatori dominanti e non dei nuovi entranti che hanno pagato quasi 830 milioni di euro, sul presupposto di averne l’utilizzo per vent’anni, un pacchetto di frequenze, trovandosi oggi a competere con chi quel pacchetto sta ricevendo gratui-tamente”. Insomma, uno scontro in piena regola, che si spiega anche con il momento particolare attraversato dalle telecomunicazioni in Italia.

Il mercato è in una fase di forte concentrazione e al tempo stesso alle prese con diversi cambiamenti tecnologici che potrebbero caratte-rizzarne lo sviluppo per molti anni (l’integrazione fra reti fisse e mobili anzitutto). È probabilmente in que-sti mesi che si decide quali opera-tori saranno ancora qui fra cinque o dieci anni, ed è evidente che la compagnia controllata dal magnate di Hong Kong Li Ka-Shing teme di non essere fra questi.

Sono anni che si parla della diffi-cile sostenibilità di un business, quel-lo di 3, che per guadagnare clienti è ricorso largamente al sussidio dei telefonini e i cui cavalli di battaglia iniziali, di sicuro la videotelefona-ta, ma forse anche la mobile-tv, non hanno mantenuto le aspettative.

Per ora 3 si concentra sugli aspetti giuridici della vicenda. “La decisione di ridurre solo la nostra terminazio-

ne a settembre - argomentano dalla compagnia telefonica - contraddice la delibera 628 del 2007 della stessa Authority, in base alla quale i nuovi tagli sarebbero stati effettuati in ba-

Frequenze, refarming bollenteL’Agcom allarga la strada dell’Umts ai 9000 MHz. 3 si ribella: «Così ci uccidete»

Tlc. Aspri scontri regolamentari in un momento critico per il mercato mobile

La protesta di Novari “Operazioni a favore dei gestori dominanti” Saranno messe all’astale frequenze di Ipse

se alle analisi di mercato. Ma come fanno a decidere un’accelerazione solo per noi, se non abbiamo ancora èresentato i bilanci del 2007? Ricor-reremo al Tar sia su questo che sul

refarming”. I margini di manovra dell’Autho-

rity, tuttavia, non sembrano molto ampi. Alla fine di giugno 2007 Ca-labrò rallentò la discesa delle tariffe di terminazione di 3, proprio in con-siderazione delle sue difficili condi-zioni. Diversi osservatori prevedono che senza una correzione di rotta oggi potrebbe entrare in conflitto con la Commissione europea, il cui commissario alle Comunicazioni, Viviane Reding, è notoriamente poco sensibile alle difficoltà degli operatori alternativi. Quanto alle frequenze di Ipse, ci sarà un’asta competitiva aperta a tutti.

SAVIOCASTIGLIA

Il refarming a 900 MHz consentiràminore affollamento sulla rete e più spettro per trasmettere i datiL’Umts avrà bisognodi meno antenne ed avrà una maggiorepenetrazione al chiuso

Cooperazione. In scadenza i tre progetti italiani per il sostegno tecnologico della ripresa irachena

E-government, Baghdad chiama RomaBaghdad chiama Roma. Ma Roma non

risponde. Tra settembre e dicembre scadono i tre progetti Ict che, nell’ambito dell’iniziativa “e-Government per lo Svi-luppo”, aderendo alla risoluzione dell’Onu l’allora governo Berlusconi aveva voluto per sostenere la ricostruzione civile ed economica dell’Iraq, aiutandolo a modellare una PA in grado di comunicare all’interno e all’ester-no in modo più efficiente, e supportandolo nella realizzazione di una rete istituzionale, “Govnet”, con tecnologie e aziende italiane attraverso un progetto coordinato e condiviso tra i ministeri degli Affari Esteri e dell’Inno-vazione e le Tecnologie.

È in tale ottica che, senza alcuna copertura mediatica, sin dal 2004 Innovazione Italia SpA, braccio operativo dell’allora ministro Lucio Stanca co-promotore dell’iniziativa, ha curato realizzazione e gestione del progetto “Rete di Governo della PA Irachena-GovNet” a Baghdad e, poi, a Nassiriya ed Erbil.

Per i continui attentati e combattimenti la realizzazione tecnica del progetto ha dovuto affrontare numerose difficoltà. Nonostante ciò, grazie all’Italia a Baghdad oggi è attivo il collegamento tra oltre 12 ministeri e diversi enti pubblici, che prima non erano in grado di scambiarsi comunicazioni e, soprattutto, dati (statistici, di bilancio, gestione, programma-zione, contabilità, ecc.).

L’infrastruttura di rete realizzata dal nostro Paese si avvale di sistemi open source e di tecnologia laser, che ha visto coinvolte molte aziende italiane, come Olidata, per le appa-recchiature e la tecnologia laser; CPI Progetti, per l’addestramento e l’esecuzione del Centro di controllo e assistenza, a Roma; Telespazio

per il collegamento internet satellitare per la ricezione di dati aggiornati. In particolare, CPI Progetti e Telespazio consentono di sal-vare il back-up remoto le informazioni della rete e banche dati del Governo di Baghdad, ponendole al sicuro in Italia da perdite per attentati o manomissioni. Inoltre, sono stati installati ponti radio con tecnologia fornita da Essentia e gruppi di continuità alimentati anche da pannelli fotovoltaici equipaggiati da Convert Italia.

Caratteristica dei progetti è l’investimento non solo in termini tecnologici, ma anche in corsi di formazione per i tecnici iracheni (dal 2004 addestrate in Italia 130 persone della PA irachena che hanno poi replicato la formazione ai colleghi in Iraq). “I tre pro-getti sono un esempio del ruolo dell’Italia

nella ricostruzione civile in Iraq. Questo ha dato al nostro Sistema Paese l’opportunità di mostrarsi come capace attuatore di politiche di e-Government”, ha detto Franco Patini, presidente di CPI Progetti.

Ulteriori obiettivi l’integrazione della rete “GovNet” con altre esistenti sul terri-torio iracheno; lo sviluppo di applicazioni e servizi avanzati, come le piattaforme per la telemedicina e l’e-Learning. Ora i tre progetti stanno andando in scadenza e stanno finendo i 9 milioni di euro messi a disposizione dal-l’Italia. La questione del rinnovo di questo significativo “ponte tecnologico” tra Italia e Iraq passa ai ministri Franco Frattini e Renato Brunetta. Il governo di Baghdad tra l’altro non ha nascosto il suo apprezzamento a pro-seguire la collaborazione con l’Italia.

BAGHDADDal 2004 Innovazione Italia SpA, braccio operativo dell’allora ministro Stanca ha curato realizzazione e gestione del progetto “Rete di Governo della PA Irachena-GovNet”

ROBERTOCAPELLI

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