“Tomografia sismica locale nella zona di raccordo
tra le Alpi Sud-Orientali e le Dinaridi Esterne
utilizzando i dati sismici della rete transfrontaliera CE3RN”
Sessione 1.2: Geodinamica, Processi di tettonica attiva: osservazioni e modelli interpretativi
Autori:
Colavitti, L. (1), Tiberi, L. (1), Böhm, G. (2), Costa, G. (1), Gallo, A. (1)
(1) Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Matematica e Geoscienze, Gruppo SeisRaM, Trieste, Italia
(2) OGS, Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, Sezione di Geofisica, Trieste, Italia
34° Convegno GNGTS - Gruppo Nazionale Geofisica della Terra Solida
Trieste, 17 Novembre 2015
AO: Alpi Orientali
AM: Alpi Meridionali
DE: Dinaridi Esterne
DI: Dinaridi Interne
BP: Bacino Pannonico
AA: Avampaese Adriatico
da Placer, 1999 (modificato)
1. Inquadramento geologico-strutturaleSuddivisione in unità geologiche e modello strutturale 3-D
Subduzione EU-AD da Doglioni e Carminati, 2008
Sequenza del Friuli 1976-1977
1. Inquadramento geologico-strutturaleDistribuzione della sismicità
da Cheloni et al., 2014 (modificato)
Eventi di Bovec 1998 e 2004
Idrija 1511
2. DatasetRete CE3RN (Central Eastern European Earthquake and Research Network):
eventi e stazioni utilizzati nell’area in esame
1960 forme d’onda:
• 1350 fasi P
• 610 fasi S
Database utilizzato:
2004-2013,
180 eventi
3. MetodoProcedura iterativa localizzazione-tomografia
Fasi P ed S
Modello
iniziale di
velocità
Localizzazione
delle sorgenti
NLLOC
Tomografia dei
tempi d’arrivo
Cat3D
Nuovo modello
di velocità 3-D
RMS maggiore
dell’iterazione
precedente?
NO
SI
FINE
SIRT
Simultaneous
Inversion
Recursive
Technique
(Gilbert, 1972)
NLLoc
Non
Linear
Location
(Lomax et al., 2009)
4. ProcessingModello di velocità iniziale
e modifiche apportate
da Costa et al., 1992 (modificato)
Velocità delle onde P (km/s)
modifiche da Slejko et al., 1987
10*10 km
Risoluzione orizzontale
cella iniziale
3*3 km
Risoluzione orizzontale
cella ‘sfalsata’
Risoluzione maggiore
conservando
un’alta attendibilità
4. ProcessingUtilizzo delle griglie sfalsate
da Böhm et al., 1999
5. Attendibilità del modelloDensità dei raggi
Bassa densità dei raggi
ALTA ATTENDIBILITA’
Alta densità di raggi
BASSA ATTENDIBILITA’
5. Attendibilità del modelloMappa dello spazio nullo
Alto spazio nullo:
• Zona della pianura
• Limiti del modello
Basso spazio nullo:
• Area centrale
• Strati superficiali
5. Attendibilità del modelloTest a scacchiera
Modello a scacchiera da riprodurre
Modello invertito
Matrice delle differenze
Piano X-Y
Piano X-Z
Parte centrale del modello Bordi del modello
Evento all’ultima iterazione Andamento della localizzazione nel corso delle iterazioni
5. Attendibilità del modelloAndamento della localizzazione nel corso delle iterazioni
6. Risultati e discussioni
Sezioni orizzontali a varie profondità
Amato et al., 1990
Bressan et al., 1992
Chiarabba e Amato, 1994
Gentile et al., 2000
Brückl et al., 2007
Bressan et al., 2012
6. Risultati e discussioniSezioni tomografiche
6. Risultati e discussioniSezione A-B
6. Risultati e discussioniSezione C-D: Val Fella-Monte-Bernadia-Codroipo
da Ponton, 2010
PZ-Basamento metamorfico del Paleozoico
TR-Dolomie del Triassico
G-Calcari del Giurassico
C-Calcari del Cretacico
F-Flysch
M-Molassa
Q-Quaternario
6. Risultati e discussioniSezione E-F: Dogna-Forni di Sopra
da Ponton, 2010
Linea But-Chiarsò
6. Risultati e discussioniSezione G-H: Valle di Musi-Monte Cornaget
da Ponton, 2010
6. Risultati e discussioniSezione I-L: Valle di Bate (SLO)-Zell (AUT)
I-L
I L
• L’applicazione del metodo di tomografia sismica locale attraverso la
procedura di inversione congiunta di localizzazione ed inversione dei
tempi d’arrivo, ha fornito un modello tridimensionale di velocità (Vp e
Vs) attendibile. La bontà del modello ottenuto è stata confermata anche
dalla bassa variabilità delle localizzazioni nel corso delle iterazioni
tomografiche.
• In generale, i risultati hanno messo in evidenza valori di velocità delle
onde P attorno a 7 km/s già riscontrati in altri studi tomografici di
letteratura (in particolare Amato et al., 1990; Chiarabba et al., 1994;
Bressan et al., 2012) e che sembrano essere ricollegabili ad una delle zone
sismogenetiche più attive nel Friuli Centrale.
• Dal modello ottenuto, il maggiore ispessimento delle radici crostali nelle
Dinaridi Esterne è confermato da più alti valori di velocità rispetto alle
Alpi Sud-Orientali, come dimostrato dall’interpretazione di recenti
indagini geofisiche (Brückl et al., 2007).
7. Conclusioni (1)Valutazioni generali sul modello 3-D
Il confronto tra il modello ottenuto e le sezioni geologiche tratte da un lavoro
di Ponton (2010), ha messo in luce:
• L’identificazione del basamento attorno ai 10 km di profondità della
sezione Val Fella-Monte Bernadia.
• Per la sezione Dogna-Forni di Sopra, il riconoscimento del basamento a
partire dai 10 km di profondità e l’ interposizione dello stesso a profondità
più superficiali, rispetto ad una zona circostante verosimilmente più lenta.
• Per la sezione Valle di Musi-Monte Cornaget, i valori di Vp nei primi 10
km hanno evidenziato velocità maggiori per le dolomie triassiche rispetto
ai calcari del Giurassico e del Cretacico.
7. Conclusioni (2)Discussione con le sezioni geologiche esistenti
La sezione Bate (SLO) – Zell (AUT), perpendicolare al sistema di faglie
trascorrenti di Idrija, ha messo in evidenza alcune zone con valori di velocità
attorno a 7 km/s corrispondenti ai rigetti delle principali dislocazioni dell’area.
Grazie per l’attenzione
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