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Torna la Notte Sacra La «terapia» del Papa per le malattie … · 2018. 4. 24. · Alice in...

Date post: 03-Feb-2021
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n incontro della diocesi con il suo vescovo, Papa Francesco, concluderà il cammino avviato dalle comunità parrocchiali e dalle prefetture, nel tempo di Quaresima, sulle malattie spirituali. L’appuntamento è per lunedì 14 maggio alle 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano. Ne dà notizia l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis in una lettera indirizzata nei giorni scorsi alla diocesi. «Ho potuto verificare personalmente – scrive il presule – che nelle nostre assemblee si è lavorato molto e con impegno sul tema proposto. Stanno giungendo qui in Vicariato attraverso i vescovi ausiliari le relazioni che sintetizzano il percorso che abbiamo vissuto. Il materiale che raccogliamo verrà donato al Papa, affinché possa vedere come la sua diocesi si interroga sulle fatiche nell’annunzio della gioia evangelica». A fare da filo conduttore al lavoro svolto, le indicazioni consegnate da Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Ora, spiega De Donatis, «sarà proprio il Papa ad indicarci la “terapia” per uscire dalle malattie che abbiamo individuato». Di qui l’invito a partecipare all’incontro, rivolto a tutte le realtà ecclesiali della diocesi: «Un momento di grazia che ci farà crescere nella dimensione spirituale e U comunitaria». Nel mese di giugno, poi, anticipa il vicario, «chiederemo a tutte le comunità di riflettere al proprio interno sulle indicazioni che Papa Francesco vorrà darci. In questo modo ci prepareremo al prossimo anno pastorale, che si aprirà in settembre con un’altra tappa del nostro cammino, quando ci raduneremo per tradurre tutti gli orientamenti emersi nei mesi scorsi in linee operative per la vita spirituale e l’azione pastorale delle parrocchie e di tutte le realtà ecclesiali della città». Come si ricorderà, era stato proprio il vicario generale De Donatis, concludendo nel settembre scorso l’edizione 2017 del Convegno diocesano, ad indicare nella riflessione sulle malattie spirituali l’impegno principale di ogni comunità parrocchiale e di ogni realtà ecclesiale in questo anno pastorale. «Sono le nostre malattie spirituali – aveva detto nei due appuntamenti con il clero e con il laicato nella basilica di San Giovanni in Laterano – quelle che frenano la circolazione della vita dello Spirito, che impediscono alla comunità cristiana di incontrare in maniera feconda i giovani e le loro famiglie; le malattie ci inducono ad avere lo sguardo corto di chi non intuisce le direzioni di marcia da prendere e si appiattisce quindi sul “già fatto e quindi sicuro” quando ormai da tempo “sicuro non è”!». Nell’occasione De Donatis aveva sottolineato in particolare tre malattie spirituali, a partire dallo stile sbagliato nel vivere il proprio impegno, qualora fosse basato «su logiche mondane». Per dirla con Francesco, ricordava il vicario generale, «basta pelagianesimi!». In secondo luogo, la riscoperta del «piacere di essere popolo, senza individualismi e affermazioni identitarie giocate “contro qualcuno”». Infine, la messa in guardia dal «pessimismo sterile» che diventa «una forma di ateismo pratico». De Donatis annuncia un incontro con tutte le realtà della diocesi «Momento di grazia per crescere Nelle assemblee si è lavorato molto» Torna la Notte Sacra nel cuore di Roma La «terapia» del Papa per le malattie spirituali l’evento. Francesco il 14 maggio a San Giovanni in Laterano querò in occitano vuol dire “quella là”. Ed è così che Bernadette chiamò la Vergine Maria, quando riferì delle apparizioni». A raccontare l’aneddoto è Marcello Bronzetti, ideatore e compositore di musica e testi dell’oratorio sacro “Aquerò”, eseguito ieri a San Marco Evangelista al Campidoglio. Il primo evento apripista della “Notte Sacra – Perfetta letizia. Musica e Preghiera nel cuore di Roma”, in programma nelle chiese del centro storico tra sabato 12 e domenica 13 maggio. Tredici ore – dalle 19 del sabato alle 8 del giorno seguente – scandite da musica e preghiera, anticipate ieri da “Aquerò” e da un altro concerto, previsto per venerdì 4 maggio alla Gran Madre di Dio a Ponte Milvio: al centro due opere di Wolfgang Amadeus Mozart, “Exultate Iubilate” e la “Messa per l’Incoronazione” con il Coro e Orchestra Melos Ensemble, con Jennifer Tomassi, Stefania Colesanti, Alberto Marucci e Andrea Romeo, diretti dal maestro Filippo Manci. La Notte Sacra è alla sua seconda edizione; è promossa dall’Opera romana pellegrinaggi con il contributo del main sponsor Euroma2. Ricco il cartellone degli appuntamenti, che saranno annunciati nel corso di una conferenza stampa, il 3 maggio alle 12.15 nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense. A presentarli sarà la giornalista e conduttrice tv Francesca Fialdini, su testi di Saverio Simonelli. L’apertura della manifestazione, sabato 12 alle 19, nella chiesa di Sant’Andrea della Valle, con la celebrazione dei Primi Vespri Solenni dell’Ascensione insieme alla Cappella Musicale Santi XII Apostoli diretta da Gennaro Becchimanzi. Si proseguirà nella stessa basilica con Alice in “Alice Recital” e Giovanni Caccamo in “Eterno Tour”, con Beppe D’Onghia e Ensemble e con l’attrice Maria Letizia Gorga. Seguiranno, per tutta la notte, concerti, momenti di preghiera di riflessione: a Santa Maria in Aracoeli si terrà un incontro con il francescano padre Massimo Fusarelli, parroco di San Francesco a Ripa, a cui seguirà l’esecuzione di “Il Tesoro e la Sposa”, l’oratorio sacro ispirato proprio al poverello di Assisi, scritto e diretto da monsignor Marco Frisina che dirigerà il Coro della diocesi di Roma e l’Orchestra Fideles et Amati, che vedrà la partecipazione straordinaria di Lina Sastri. Ancora, qualche ora più tardi, nella basilica dei Santi XII Apostoli, Antonella Ruggiero eseguirà “Cattedrali”, con la partecipazione di Sebastiano Somma, all’organo Fausto Caporali e il Coro Musicanova diretti da Fabrizio Barchi. A Santa Maria in Portico a Campitelli il pianista e compositore Santi Scarcella sarà protagonista con “Vulannu chiu pi da” (Volando più in là); seguirà, nella stessa chiesa, “Rete di preghiera con Maria Madre del Signore”. San Bartolomeo all’Isola farà da cornice a un omaggio al femminile, “Stabant Matres: a tutte le donne”, di e con Deborah De Blasi e Ensemble ArsinProgres. La chiusura a Trastevere, alle 8, a San Francesco a Ripa con la celebrazione della Messa animata dalla Cappella Musicale Lauretana, diretta da Adriano Caroletti. Giulia Rocchi A « DI CHRISTIAN GIORGIO ioacchino Gesmundo insegnava storia e filosofia al liceo Cavour di Roma. Era pugliese, di Terlizzi. Nella Capitale si trasferì nel 1928. Durante l’occupazione nazista, fece della sua casa in via Licia un centro nevralgico per il Comitato di Liberazione Nazionale fino al suo arresto, nel gennaio del ‘44. Finito nelle mani dei tedeschi, fu subito portato «a via Tasso». I romani si limitavano a una fredda indicazione di toponomastica stradale per riferirsi alla prigione oggi diventata sede del Museo della Liberazione. «Le cose brutte non si vogliono nominare – riflette il presidente del “memoriale”, Antonio Parisella –. Basti pensare che il carcere di Regina Coeli, in confronto, veniva definito “Grand Hotel”». Nella motivazione della medaglia d’oro si ricorda che Gesmundo «venne sottoposto per un mese intero a inenarrabili torture, stoicamente sopportate a tutela del segreto militare e politico che custodiva». Condannato dal Tribunale di guerra tedesco alla pena capitale, «affrontò la morte alle Fosse Ardeatine». Nella cella 13 di «via Tasso» si conserva ancora la sua camicia sporca di sangue. Lo stesso 24 marzo 1944, alle Ardeatine, la Storia incrociò tragicamente al destino di Gesmundo quello di don Pietro Pappagallo. Anche lui terlizzese, anche lui detenuto a «via Tasso». I pavimenti in graniglia, la carta da parati rosa, comunissime porte e maniglie – facilmente rintracciabili in un qualsiasi mercatino di modernariato – stridono con le grate e le finestre murate che coprivano la visuale ai detenuti di «via Tasso». Per queste stanze passarono circa duemila persone, uomini e donne (circa 300), partigiani, soldati e civili. «Da qui si usciva solo per essere imprigionati a Regina Coeli – sottolinea Parisella –, inviati al Tribunale di guerra (per essere condannati alla fucilazione a Forte Bravetta), per essere deportati nei lager o uccisi alle Fosse Ardeatine». I due sgabuzzini senza finestre e senza luce elettrica poco più grandi di un metro per 2,5 che erano adibiti a celle di isolamento costituiscono oggi il cuore del Museo «perché conservano un patrimonio di memorie di valore inestimabile». I reclusi «lasciarono la traccia della loro presenza graffita sul muro con un chiodo estratto da una scarpa, un mozzicone di matita, un frammento di legno». Arrigo Paladini – che al liceo Umberto I fu allievo del professore antifascista Pilo Albertelli – docente di storia e filosofia, partigiano, scrisse sull’intonaco per chiedere perdono alla madre: «lasciandole (però, ndr) la suprema fierezza di aver dato alla Patria il dono più grande». Il generale dell’areonautica Sabato Martelli Castaldi, nome di battaglia “Tevere”, prima di essere ucciso anche lui alle Fosse Ardeatine, riuscì a scrivere sul muro della cella il proprio testamento spirituale: «Quando il tuo corpo non sarà più, il tuo spirito sarà ancora più vivo nel ricordo di chi resta. Fa’ che possa essere sempre di esempio». A «via Tasso» furono rinchiusi anche il sindacalista Bruno Buozzi, poi fucilato alla Giustiniana insieme con altri 13 ostaggi dei nazisti, l’atleta centometrista e medico chirurgo Manlio Gelsomini, il presidente della Corte Costituzionale e più volte ministro della Giustizia Giuliano Vassalli, il generale Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo che fu interprete dei colloqui tra Mussolini e Hitler a Feltre, ufficiale dello Stato Maggiore, per poi passare in clandestinità promuovendo il Fronte militare clandestino. A «via Tasso» fu sottoposto a torture per circa due mesi (gli furono strappati i denti e le unghie dei piedi) ma non cedette. Alle Ardeatine, come per Pappagallo, Gesmundo e altri 332 uomini, una pallottola nazista gli trapassò la nuca il 24 marzo 1944. G Via Tasso, da luogo di orrori a patrimonio di memorie Il Museo della Liberazione Nella prigione nazista reclusi Buozzi, Vassalli e don Pietro Pappagallo Giovanni Caccamo Il Museo della Liberazione Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza n bambino inglese di due anni, Alfie Evans, affetto da una malattia neurologica degenerativa. I medici dell’ospedale dove è ricoverato che reputano necessaria l’interruzione della ventilazione artificiale (che finora gli ha permesso di respirare). Due genitori impegnati in una battaglia legale con l’ospedale e sostenuti da una mobilitazione popolare. I giudici inglesi che ritengono “futile” la vita del piccolo e, con l’avallo della Corte europea per i diritti umani, danno ragione ai medici. Mentre i due genitori, Tom e Kate, non si danno per vinti. E annunciano un nuovo ricorso alla Corte europea di Strasburgo dopo l’ultimo “no” della Corte Suprema britannica. Con la speranza di evitare una “morte di Stato” e di poter far trasferire Alfie altrove, per esempio al Bambino Gesù di Roma, disponibile ad ospitare il piccolo su impulso del Papa. In tre giorni Francesco è intervenuto due volte ricordando la sua vicenda. «L’unico padrone della vita dall’inizio alla fine è Dio», ha sottolineato. «Preghiamo perché ogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità», il monito di Francesco, che ha ricevuto il papà di Alfie. «Fare di tutto per custodire la vita», appello rivolto a tutti. Affinché non venga assecondata la deriva culturale verso la “morte di Stato”. (A. Z.) U Il piccolo Alfie Evans e la «morte di Stato» Incendio a via Marsala Feroci: «C’è degrado ma siamo lasciati soli» a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLV – Numero 16 Domenica 22 aprile 2018 da sapere Biglietti: la richiesta a richiesta di prenotazione dei biglietti che consentiranno l’accesso alla basilica per l’incontro del 14 maggio, attraverso la scheda inviata insieme alla lettera, dovrà pervenire alla Segreteria generale del Vicariato (indirizzo mail segreteriagenerale@vicariatus urbis.org, fax 06.69886528) entro giovedì 26 aprile. I biglietti potranno poi essere ritirati, sempre presso la Segreteria generale, al secondo piano del Palazzo Lateranense, dal 7 al 10 maggio nei consueti orari d’ufficio. L Il 19 giugno 2017 Papa Francesco è a San Giovanni, in occasione del Convegno ecclesiale diocesano (foto Gennari)
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  • n incontro delladiocesi con il suovescovo, Papa

    Francesco, concluderà ilcammino avviato dallecomunità parrocchiali edalle prefetture, nel tempodi Quaresima, sulle malattiespirituali. L’appuntamento èper lunedì 14 maggio alle 19nella basilica di SanGiovanni in Laterano. Ne dànotizia l’arcivescovo vicarioAngelo De Donatis in unalettera indirizzata nei giorniscorsi alla diocesi. «Hopotuto verificarepersonalmente – scrive ilpresule – che nelle nostreassemblee si è lavoratomolto e con impegno sultema proposto. Stannogiungendo qui in Vicariatoattraverso i vescovi ausiliarile relazioni che sintetizzanoil percorso che abbiamovissuto. Il materiale cheraccogliamo verrà donato alPapa, affinché possa vederecome la sua diocesi siinterroga sulle fatichenell’annunzio della gioiaevangelica». A fare da filoconduttore al lavoro svolto,le indicazioni consegnate daFrancesco nell’esortazioneapostolica Evangelii gaudium.Ora, spiega De Donatis,«sarà proprio il Papa adindicarci la “terapia” peruscire dalle malattie cheabbiamo individuato». Diqui l’invito a partecipareall’incontro, rivolto a tutte lerealtà ecclesiali della diocesi:«Un momento di grazia checi farà crescere nelladimensione spirituale e

    U comunitaria». Nel mese digiugno, poi, anticipa ilvicario, «chiederemo a tuttele comunità di riflettere alproprio interno sulleindicazioni che PapaFrancesco vorrà darci. Inquesto modo ciprepareremo al prossimoanno pastorale, che si apriràin settembre con un’altratappa del nostro cammino,quando ci raduneremo pertradurre tutti gliorientamenti emersi neimesi scorsi in linee operativeper la vita spirituale el’azione pastorale delleparrocchie e di tutte le realtàecclesiali della città». Come si ricorderà, era statoproprio il vicario generaleDe Donatis, concludendonel settembre scorsol’edizione 2017 delConvegno diocesano, adindicare nella riflessionesulle malattie spiritualil’impegno principale di ognicomunità parrocchiale e diogni realtà ecclesiale inquesto anno pastorale.«Sono le nostre malattiespirituali – aveva detto neidue appuntamenti con ilclero e con il laicato nellabasilica di San Giovanni inLaterano – quelle chefrenano la circolazione dellavita dello Spirito, cheimpediscono alla comunitàcristiana di incontrare inmaniera feconda i giovani ele loro famiglie; le malattieci inducono ad avere losguardo corto di chi nonintuisce le direzioni dimarcia da prendere e si

    appiattisce quindi sul “giàfatto e quindi sicuro”quando ormai da tempo“sicuro non è”!».Nell’occasione De Donatisaveva sottolineato inparticolare tre malattiespirituali, a partire dallo stilesbagliato nel vivere ilproprio impegno, qualorafosse basato «su logichemondane». Per dirla conFrancesco, ricordava ilvicario generale, «bastapelagianesimi!». In secondoluogo, la riscoperta del«piacere di essere popolo,senza individualismi eaffermazioni identitariegiocate “contro qualcuno”».Infine, la messa in guardiadal «pessimismo sterile» chediventa «una forma diateismo pratico».

    De Donatis annuncia un incontrocon tutte le realtà della diocesi«Momento di grazia per crescereNelle assemblee si è lavorato molto»

    Torna la Notte Sacranel cuore di Roma

    La «terapia» del Papaper le malattie spirituali

    l’evento.Francesco il 14 maggio a San Giovanni in Lateranoquerò in occitano vuol dire “quella là”. Ed ècosì che Bernadette chiamò la Vergine Maria,quando riferì delle apparizioni». A raccontare

    l’aneddoto è Marcello Bronzetti, ideatore ecompositore di musica e testi dell’oratorio sacro“Aquerò”, eseguito ieri a San Marco Evangelista alCampidoglio. Il primo evento apripista della “NotteSacra – Perfetta letizia. Musica e Preghiera nel cuore diRoma”, in programma nelle chiese del centro storicotra sabato 12 e domenica 13 maggio. Tredici ore – dalle19 del sabato alle 8 del giorno seguente – scandite damusica e preghiera, anticipate ieri da “Aquerò” e da unaltro concerto, previsto per venerdì 4 maggio alla GranMadre di Dio a Ponte Milvio: al centro due opere diWolfgang Amadeus Mozart, “Exultate Iubilate” e la

    “Messa perl’Incoronazione”con il Coro eOrchestra MelosEnsemble, conJennifer Tomassi,StefaniaColesanti,Alberto Marucci eAndrea Romeo,diretti dalmaestro FilippoManci. La NotteSacra è alla suasecondaedizione; èpromossadall’Operaromanapellegrinaggi conil contributo del

    main sponsor Euroma2. Ricco il cartellone degliappuntamenti, che saranno annunciati nel corso diuna conferenza stampa, il 3 maggio alle 12.15 nell’Auladella Conciliazione del Palazzo Lateranense. Apresentarli sarà la giornalista e conduttrice tv FrancescaFialdini, su testi di Saverio Simonelli. L’apertura dellamanifestazione, sabato 12 alle 19, nella chiesa diSant’Andrea della Valle, con la celebrazione dei PrimiVespri Solenni dell’Ascensione insieme alla CappellaMusicale Santi XII Apostoli diretta da GennaroBecchimanzi. Si proseguirà nella stessa basilica conAlice in “Alice Recital” e Giovanni Caccamo in “EternoTour”, con Beppe D’Onghia e Ensemble e con l’attriceMaria Letizia Gorga. Seguiranno, per tutta la notte,concerti, momenti di preghiera di riflessione: a SantaMaria in Aracoeli si terrà un incontro con ilfrancescano padre Massimo Fusarelli, parroco di SanFrancesco a Ripa, a cui seguirà l’esecuzione di “IlTesoro e la Sposa”, l’oratorio sacro ispirato proprio alpoverello di Assisi, scritto e diretto da monsignorMarco Frisina che dirigerà il Coro della diocesi diRoma e l’Orchestra Fideles et Amati, che vedrà lapartecipazione straordinaria di Lina Sastri. Ancora,qualche ora più tardi, nella basilica dei Santi XIIApostoli, Antonella Ruggiero eseguirà “Cattedrali”, conla partecipazione di Sebastiano Somma, all’organoFausto Caporali e il Coro Musicanova diretti daFabrizio Barchi. A Santa Maria in Portico a Campitelli ilpianista e compositore Santi Scarcella sarà protagonistacon “Vulannu chiu pi da” (Volando più in là); seguirà,nella stessa chiesa, “Rete di preghiera con Maria Madredel Signore”. San Bartolomeo all’Isola farà da cornice aun omaggio al femminile, “Stabant Matres: a tutte ledonne”, di e con Deborah De Blasi e EnsembleArsinProgres. La chiusura a Trastevere, alle 8, a SanFrancesco a Ripa con la celebrazione della Messaanimata dalla Cappella Musicale Lauretana, diretta daAdriano Caroletti.

    Giulia Rocchi

    DI CHRISTIAN GIORGIO

    ioacchino Gesmundo insegnavastoria e filosofia al liceo Cavour diRoma. Era pugliese, di Terlizzi. Nella

    Capitale si trasferì nel 1928. Durantel’occupazione nazista, fece della sua casa invia Licia un centro nevralgico per ilComitato di Liberazione Nazionale fino alsuo arresto, nel gennaio del ‘44. Finito nellemani dei tedeschi, fu subito portato «a viaTasso». I romani si limitavano a una freddaindicazione di toponomastica stradale perriferirsi alla prigione oggi diventata sede delMuseo della Liberazione. «Le cose bruttenon si vogliono nominare – riflette il

    presidente del “memoriale”, AntonioParisella –. Basti pensare che il carcere diRegina Coeli, in confronto, veniva definito“Grand Hotel”». Nella motivazione dellamedaglia d’oro si ricorda che Gesmundo«venne sottoposto per un mese intero ainenarrabili torture, stoicamente sopportatea tutela del segreto militare e politico checustodiva». Condannato dal Tribunale diguerra tedesco alla pena capitale, «affrontòla morte alle Fosse Ardeatine». Nella cella13 di «via Tasso» si conserva ancora la suacamicia sporca di sangue. Lo stesso 24marzo 1944, alle Ardeatine, la Storiaincrociò tragicamente al destino diGesmundo quello di don Pietro Pappagallo.Anche lui terlizzese, anche lui detenuto a«via Tasso». I pavimenti in graniglia, la cartada parati rosa, comunissime porte emaniglie – facilmente rintracciabili in unqualsiasi mercatino di modernariato –stridono con le grate e le finestre murate checoprivano la visuale ai detenuti di «viaTasso». Per queste stanze passarono circaduemila persone, uomini e donne (circa

    300), partigiani, soldati e civili. «Da qui siusciva solo per essere imprigionati a ReginaCoeli – sottolinea Parisella –, inviati alTribunale di guerra (per essere condannatialla fucilazione a Forte Bravetta), per esseredeportati nei lager o uccisi alle FosseArdeatine». I due sgabuzzini senza finestre esenza luce elettrica poco più grandi di unmetro per 2,5 che erano adibiti a celle diisolamento costituiscono oggi il cuore delMuseo «perché conservano un patrimoniodi memorie di valore inestimabile». I reclusi«lasciarono la traccia della loro presenzagraffita sul muro con un chiodo estratto dauna scarpa, un mozzicone di matita, unframmento di legno». Arrigo Paladini – cheal liceo Umberto I fu allievo del professoreantifascista Pilo Albertelli – docente distoria e filosofia, partigiano, scrissesull’intonaco per chiedere perdono allamadre: «lasciandole (però, ndr) la supremafierezza di aver dato alla Patria il dono piùgrande». Il generale dell’areonautica SabatoMartelli Castaldi, nome di battaglia“Tevere”, prima di essere ucciso anche lui

    alle Fosse Ardeatine, riuscì a scrivere sulmuro della cella il proprio testamentospirituale: «Quando il tuo corpo non saràpiù, il tuo spirito sarà ancora più vivo nelricordo di chi resta. Fa’ che possa esseresempre di esempio». A «via Tasso» furonorinchiusi anche il sindacalista Bruno Buozzi,poi fucilato alla Giustiniana insieme conaltri 13 ostaggi dei nazisti, l’atletacentometrista e medico chirurgo ManlioGelsomini, il presidente della CorteCostituzionale e più volte ministro dellaGiustizia Giuliano Vassalli, il generaleGiuseppe Cordero Lanza di Montezemoloche fu interprete dei colloqui tra Mussolini eHitler a Feltre, ufficiale dello Stato Maggiore,per poi passare in clandestinitàpromuovendo il Fronte militareclandestino. A «via Tasso» fu sottoposto atorture per circa due mesi (gli furonostrappati i denti e le unghie dei piedi) manon cedette. Alle Ardeatine, come perPappagallo, Gesmundo e altri 332 uomini,una pallottola nazista gli trapassò la nuca il24 marzo 1944.

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    Via Tasso, da luogo di orrori a patrimonio di memorieIl Museo della LiberazioneNella prigione nazistareclusi Buozzi, Vassallie don Pietro Pappagallo

    Giovanni Caccamo

    Il Museo della Liberazione

    Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

    Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

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    In evidenza

    n bambino inglese di due anni, Alfie Evans,affetto da una malattia neurologica

    degenerativa. I medici dell’ospedale dove è ricoveratoche reputano necessaria l’interruzione dellaventilazione artificiale (che finora gli ha permesso direspirare). Due genitori impegnati in una battaglialegale con l’ospedale e sostenuti da unamobilitazione popolare. I giudici inglesi che ritengono“futile” la vita del piccolo e, con l’avallo della Corteeuropea per i diritti umani, danno ragione ai medici.Mentre i due genitori, Tom e Kate, non si danno pervinti. E annunciano un nuovo ricorso alla Corteeuropea di Strasburgo dopo l’ultimo “no” della CorteSuprema britannica. Con la speranza di evitare una“morte di Stato” e di poter far trasferire Alfie altrove,per esempio al Bambino Gesù di Roma, disponibilead ospitare il piccolo su impulso del Papa. In tregiorni Francesco è intervenuto due volte ricordandola sua vicenda. «L’unico padrone della vita dall’inizioalla fine è Dio», ha sottolineato. «Preghiamo perchéogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità»,il monito di Francesco, che ha ricevuto il papà diAlfie. «Fare di tutto per custodire la vita», appellorivolto a tutti. Affinché non venga assecondata laderiva culturale verso la “morte di Stato”. (A. Z.)

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    Il piccolo Alfie Evanse la «morte di Stato»

    Incendio a via MarsalaFeroci: «C’è degradoma siamo lasciati soli»a pagina 3

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    Anno XLV – Numero 16 Domenica 22 aprile 2018

    da sapere

    Biglietti: la richiestaa richiesta diprenotazione dei biglietti

    che consentiranno l’accessoalla basilica per l’incontro del14 maggio, attraverso lascheda inviata insieme allalettera, dovrà pervenire allaSegreteria generale delVicariato (indirizzo [email protected], fax 06.69886528)entro giovedì 26 aprile. Ibiglietti potranno poi essereritirati, sempre presso laSegreteria generale, alsecondo piano del PalazzoLateranense, dal 7 al 10maggio nei consueti orarid’ufficio.

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    Il 19 giugno 2017 Papa Francescoè a San Giovanni, in occasione

    del Convegno ecclesialediocesano (foto Gennari)

    TECNAVIA

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  • Sant’Andrea Corsini, la parrocchia«in questo quartiereè l’unico punto di riferimento»

    a parrocchia è dovuta crescere in fretta e in que-sti ultimi 30 anni è stata costretta ad interve-

    nire laddove l’amministrazione pubblica non è stataquasi mai presente. Siamo diventati l’unico punto diriferimento per il quartiere». Così don Roberto Lan-di, parroco di Sant’Andrea Corsini a Casal Morena, e-strema periferia est della Capitale, descrive la realtànella quale opera da quasi dieci anni.Una zona dove la presenza della Chiesa è stata fon-damentale per la popolazione. I primi sacerdoti arri-vati nella borgata nascente agli inizi degli anni ‘60 ce-lebravano la Messa anche in appartamenti privati, fi-no a quando non fu costruita la prima chiesetta nel1969. La piccola comunità ha accolto ieri sera il vica-rio Angelo De Donatis, che ha celebrato la Messa nel-la grande chiesa di via Alessandro Della Seta. L’edifi-cio fu costruito in una zona che doveva ospitare unnuovo quartiere residenziale, mai realizzato per mo-tivi archeologici. «Abbiamo una parrocchia fisica-mente molto grande per una popolazione che nonsupera i quattromila abitanti», spiega il parroco chesi ritrova ad affrontare quotidianamente serie pro-blematiche sociali. Ubicata a ridosso del Grande Rac-cordo Anulare, incastonata tra via Anagnina e via Ap-pia Nuova, la chiesa si erge solitaria come unico luo-go di aggregazione dell’intera borgata. «Può essere dif-ficile da credere ma oltre alla parrocchia qui c’è solouna salumeria – prosegue don Roberto –; è per que-sto che i cittadini si rivolgono a noi per qualsiasi ne-cessità. Abbiamo dovuto sopperire alla mancanza diparchi giochi, di polisportive, di cinema, cercando dioffrire momenti di svago ma anche di evangelizza-zione ed integrazione». Punto di incontro per i citta-dini, molti dei quali stranieri, è il giardino con anfi-

    teatro ubicato difronte a Sant’An-drea Corsini che rappresenta perla comunità uno snodo fonda-mentale per il processo di inte-grazione. «Svolgiamo in tal sen-so anche un ruolo di mediazio-ne culturale – rimarca il sacer-dote – in modo particolare per inuovi arrivati. In questo giardi-no vi possono accedere tutti edè bello vedere ad ogni ora delgiorno mamme di diverse etniechiacchierare tranquillamente ebambini di varie nazionalità gio-care insieme».

    La carità è al centro dell’azione pastorale. Tante le fa-miglie che si riforniscono presso il banco alimentareo alle quali vengono distribuiti generi di prima ne-cessità e, a causa della crisi economica, negli ultimimesi «il numero di quelle italiane è drammaticamenteaumentato», dice don Roberto. La società in continuaevoluzione ha indotto la comunità ad interrogarsisulle modalità da adottare per trasmettere la fede aipiù giovani. «Stiamo puntando sull’annuncio dellaParola più che a mantenere una pastorale pretta-mente sacramentale – conclude il sacerdote –. Ri-flettendo sulle “malattie spirituali” siamo al lavoroper attivare processi nuovi di evangelizzazione pernon rimanere una realtà assistenziale “ad intra” maessere sempre più una comunità viva e missionaria».

    Roberta Pumpo

    De Donatis: l’oratorio accompagna i più piccoli a GesùLa presentazione delle attività estive all’OrEs Day

    a Chiesa di Roma vi è grata per il servi-zio che rendete ai più piccoli nell’ora-torio estivo», ha esordito l’arcivescovo

    Angelo De Donatis, vicario di Roma, rivolgen-dosi ai tanti giovani che hanno partecipato sa-bato 14 aprile, all’OrEs Day 2018, la Giornata de-gli oratori estivi, al Seminario Maggiore. «Il vo-stro dedicarvi a bambini e ragazzi è fatto di ge-sti semplici come il bicchiere d’acqua donato aipiù piccoli che cita il Vangelo, ma in questo mo-do li accompagnate verso Gesù. Magari in futu-ro anche loro faranno lo stesso con altri bambi-ni».Anche il vescovo Gianrico Ruzza, ausiliareper il settore Centro e segretario generale del Vi-cariato, ha voluto sottolineare l’importanza diquesta gioiosa esperienza ecclesiale in occasio-ne dell’uscita della decima edizione del sussidiodiocesano. «L’oratorio estivo è un segno che re-sta per la vita nella memoria dei bambini. Rap-presenta la risposta della Chiesa alla sottocultu-ra in cui sono immersi i giovani e diviene la prin-

    cipale risposta alle problematiche di questa fa-scia d’età», ha dichiarato. Ruzza ha auspicato u-na sempre maggiore alleanza con le famiglie econ il territorio. «L’oratorio estivo rappresenta u-na speciale grazia della Chiesa italiana», ha sot-tolineato don Riccardo Pascolini, segretario delForum per gli oratori italiani e responsabile delCoordinamento oratori umbri. «Un’occasioneda non perdere e in cui spendere le nostre ener-gie migliori. L’oratorio è passione educativa inatto, è uno stare con gli adolescenti che coin-volgiamo nell’animazione dei bambini, è un in-trecciare l’intera comunità in uno sforzo educa-tivo partendo dalla formazione».Don Riccardo ha anche ricordato i numeri sor-prendenti dell’oratorio estivo in Italia che negliultimi anni ha coinvolto oltre 2 milioni di bam-bini e 600 mila animatori con percentuali di a-desioni delle parrocchie che superano ampia-mente il 90% in tutto il territorio nazionale. SuorEnrica Ottone, docente di Pedagogia alla facoltà

    Auxilium, ha sottolineato l’importanza del pat-to con gli animatori adolescenti che sempre piùnumerosi popolano gli oratori estivi, con l’inte-ra comunità educante che prepara e realizza ilprogetto. Senza dimenticare i rapporti con le al-tre agenzie educative del territorio, a comincia-re dalla scuola, utilizzando l’opportunità offer-ta dall’alternanza scuola-lavoro con l’oratoriocome partner significativo per l’elevata offerta e-ducativa e la ricchezza dei progetti proposti. Ipartecipanti all’OrEs Day hanno poi potuto ap-profondire i vari aspetti della preparazione di unoratorio estivo attraverso una serie di workshop.Nel pomeriggio gli animatori più giovani han-no scoperto il tema del nuovo sussidio diocesa-no intitolato “Memores” che li accompagneràper le molte settimane di attività nelle rispettiveparrocchie. Il sussidio e le informazioni sul pro-getto sono disponibili sul sito dedicatowww.oresroma.org.

    Micaela Castro

    L’abbraccio di Corvialee il pianto di EmanueleDI ROBERTA PUMPO

    l pianto a dirotto di Emanuele è statoil momento più toccante della visitadi Papa Francesco nella parrocchia di

    San Paolo della Croce, a Corviale,domenica scorsa. Con altri tre bambinidel catechismo e dell’oratorio,Leonardo, Carlotta ed Edoardo, ilpiccolo Emanuele aveva preparato unadomanda da porre a Bergoglio maquando è giunto il suo turno ilbambino ha sussurrato un timido «nonce la faccio» prima di scoppiare apiangere. Francesco lo ha invitato adavvicinarsi ed Emanuele si è accoccolatotra le sue braccia sfogando tutto il suodolore. Ha spiegato al Pontefice che ilsuo papà, scomparso di recente, non eracredente ma era «un brav’uomo» e avevacomunque accettato di far battezzare isuoi quattro figli. Da quando è morto ilbambino si tormenta chiedendosi se ilgenitore si trovi in paradiso oall’inferno. Il Santo Padre lo harassicurato: «Il tuo papà non aveva ildono della fede ma ha fatto battezzare ifigli, aveva il cuore buono e lo dimostral’aver cresciuto figli come te.Sicuramente a Dio questo è piaciutotanto e non lo avrebbe lasciato lontanoda sé, sicuramente era fiero del tuo papàperché è più facile battezzare i figliquando si è credenti. Parla con il tuopapà e prega per lui. Magari tutti noipotessimo piangere come te ed avere ilcoraggio di esternare i nostrisentimenti». Giungendo con largoanticipo a Corviale, Bergoglio ha volutoprima compiere in macchina un lungogiro intorno al Serpentone, lacostruzione di nove piani, lunga unchilometro, che racchiude dentro di séun intero quartiere nella periferia ovestdella Capitale. Per un pomeriggio iproblemi, il degrado, la mancanza diservizi, sono stati accantonati perlasciare spazio all’abbraccio del vescovodi Roma che ha voluto salutare,benedire, dare parole di conforto a tutti.Sul piazzale della parrocchia Bergoglioera atteso dal vicario Angelo DeDonatis, da monsignor Paolo Selvadagi,vescovo ausiliare per il settore Ovest, dalparroco don Roberto Cassano e daisacerdoti della Comunità

    I

    dell’Incarnazione che hanno dato vitaad un monastero al quarto pianodell’edificio, quello oggi occupato damolti inquilini abusivi. Nel campettoparrocchiale, il Papa ha risposto alledomande dei bambini. A Carlotta, chegli ha domandato se anche i nonbattezzati fossero figli di Dio, haspiegato che «siamo tutti figli di Dioanche i non battezzati, quelli checredono in altre religioni, che hannoidoli, anche i mafiosi che peròpreferiscono comportarsi come figli deldiavolo. Dobbiamo pregare perché siconvertano». Successivamente Bergoglioha incontrato gli anziani e gli ammalatie ha invitato loro a non perdere lasperanza. Si è quindi intrattenuto in

    forma strettamente privata con dieciuomini tra i 25 e i 40 anni agli arrestidomiciliari o in semilibertà. Operanotutti nell’associazione “Piacca” che sioccupa del reinserimento lavorativo dichi ha commesso reati. Nell’omelia hainvitato la comunità ad essere gioiosa ea «far entrare nel cuore la verità dellaresurrezione di Cristo. Non abbiatepaura perché Gesù è risorto e vivo e cirinnova mentre il peccato ci invecchia.Chiediamo al Signore la grazia che lagioia non ci impedisca di credere, lagrazia di toccare Gesù risorto,nell’incontro con la preghiera, neisacramenti, con il suo perdono che è larinnovata giovinezza della Chiesa,nell’incontro con gli ammalati, i

    Il Papa a San Paolo della Croce. La carezzaal piccolo che ha persoil papà, il giro in auto

    intorno al serpentone,l’incontro con diecidetenuti: «Gesùè vivo e ci rinnova»

    Il Villaggioper la TerraSpettacolie dibattitifino al 25

    La visita di PapaFrancesco e ilcollegamento con ilPalazzo di Vetro Onudi New York (per laratifica dello storico accordo sul clima)sono due eventi ancora nella memoria dichi ha vissuto le passate edizioni delVillaggio per la Terra. Ma l’evento volutoda Earth Day Italia e Movimento deiFocolari in occasione della Giornatamondiale della Terra non guarda solo alpassato. Anzi, rilancia l’impegno perl’ambiente dedicando l’edizione 2018 agli“obiettivi per lo sviluppo sostenibile”lanciati dall’Onu. Il Villaggio, che haaperto ieri mattina i battenti sullaTerrazza del Pincio e nell’area delGaloppatoio di Villa Borghese, prevedenumerose attività fino al 25 aprile. Con 17piazze multimediali dedicate ai singoliobiettivi e animate da varie iniziative.Ogni giorno uno speciale talk show

    approfondirà gli obiettivi di sviluppodeclinati nelle 5 P della sostenibilità:“People, Planet, Prosperity, Peace,Partnership”. Dedicati sia ai grandi che aipiù piccoli, a sportivi, famiglie, studentied esperti, anche quest’anno sono inprogramma spazi di musica, scienza,sport, giochi, arte e informazione. Acominciare dal Villaggio dello Sport, cuipartecipano oltre 30 federazioni eassociazioni sportive. Ecco poi il Villaggiodei Bambini, con attività didattiche per ipiù piccoli, e quello dei Ragazzi, con ilFestival dell’educazione alla sostenibilitàe gli Stati generali dell’ambiente deigiovani. Questa sera grande concerto contanti artisti al Pincio. Programma suwww.villaggioperlaterra.it.

    Casal Morena

    carcerati, i più bisognosi, i bambini e glianziani». Facendo il parroco a Corviale,don Roberto ha compreso le dueespressioni spesso usate da Bergoglio,“periferie esistenziali” e “Chiesa inuscita”. «Mi sono considerato parroco didue parrocchie – ha detto al terminedella Messa –, una “ad intra”, dei fedeliche cercano di vivere con serenità lapropria fede mettendosi generosamenteal servizio dei fratelli, e una “ad extra”,quella del palazzo con tanti problemima con altrettante brave persone. Ognioccasione è buona per andare a trovarlea casa. È difficile, faticoso e a volteumiliante ma assolutamente gratificantequando si torna a casa e si è soddisfattidi aver tentato di fare qualcosa».

    DI FILIPPO PASSANTINO

    e bottiglie di birra su muretti, lanotte, davanti ai locali, in via deiMarrucini, a San Lorenzo. Poco

    lontano porte aperte e luci accese. Èuna parrocchia, San Tommaso Moro.La cittadella della Sapienza è a pochecentinaia di metri, come il PoliclinicoUmberto I. Nella chiesa si ritrovanogiovani del quartiere e universitari,romani e fuori sede. Le chiavi sononelle mani di ragazzi come Alberto, 22anni, pugliese, studente in Ingegneria

    aerospaziale, o come Giacomo,25enne, ministro straordinario dellaComunione. Sono loro, di notte, agirare per l’ultima volta la chiave nellaserratura, quando fuori anche i localiabbassano la saracinesca. A visitare laparrocchia oggi sarà il vicario AngeloDe Donatis, che alle 17 incontrerà igruppi e alle 19 celebrerà la Messa.Nella chiesa dedicata al patrono deigovernanti, da tre anni è nato unpercorso di formazione sociale epolitica per gli universitari che «ha loscopo di mettere nel loro cuore lavoglia di testimoniare con la propriaesistenza i valori evangelici di cui sonoportatori, ma che spesso nascondonosotto una patina di apparenteindifferenza». A spiegarlo è il parrocomonsignor Andrea Celli, che tiene unacatechesi settimanale per tutti i gruppi.

    Sono circa sessanta i ragazzi, tra i 19 e i26 anni, che si ritrovano il mercoledìsera per gli incontri. Al centro, temicome bene comune, solidarietà,famiglia, lavoro. Un «dialogo con lacontemporaneità» sviluppato anchecon due iniziative: dibattiti sutematiche di attualità con protagonistidel panorama politico ed ecclesiale, e ilcineforum. Alla proiezione dei filmsegue il dibattito con i registi, tra cuiTornatore, Genovese, Vanzina, Verdone.«Sono stato accolto come in unafamiglia – racconta Alberto Barile –.Qui posso crescere nella fede eumanamente. È un luogo in cuiimparare a pensare e formare la propriacoscienza». Gli educatori sono ragazzipiù grandi, come Federica Ceci, 25anni: «Ci impegniamo a essere per iragazzi più piccoli punto di riferimento

    credibile, che li possa portare a Cristo, efratelli maggiori che li accompagnano acrescere in un percorso di fede». Nellasua prima Messa a San TommasoMoro, monsignor Celli avevapresentato il suo impegno principale:«Mettere al centro l’incontro colVangelo in un annuncio all’uomocontemporaneo, credente o noncredente». Otto anni dopo chi lafrequenta la descrive come «unacomunità accogliente in cui sisperimenta la gioia di stare insieme».Grande l’attenzione per i senza fissadimora, con il servizio di guardaroba eil pranzo per i poveri con la comunitàuna volta al mese. Nei localiparrocchiali, anche una casaaccoglienza che ospita gratuitamente igenitori di bambini ricoverati alPoliclinico.

    L

    San Tommaso Moro, in dialogo con la societàNella parrocchia al centrol’incontro con il VangeloPercorso di formazione socialeGrande impegno dei giovani

    L’abbraccio tra Francesco e il piccolo Emanuele (foto Gennari) Sant’Andrea Corsini

    San Tommaso Moro (foto Gennari)

    2 Domenica22 aprile 2018

    TECNAVIA

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  • Incendio a via Marsala. Feroci: «Siamo lasciati soli»

    accaduto nelle prime ore di lunedì,16 aprile, tra le baracche di legno ecartone davanti alla cancellata

    esterna dell’Ostello Caritas intitolato adon Luigi Di Liegro: un incendio si èsviluppato tra quelle sistemazioni difortuna, causando «ingenti danni» allastruttura esterna dell’Ostello,denunciano dalla Caritas diocesana, conil crollo pressoché totale delcontrosoffitto e dei corpi illuminanti.Nessun ferito grave, anche grazieall’intervento degli operatori Caritas, che«hanno prontamente messo in salvo isenza dimora che vi alloggiavano»: duedi loro hanno riportato lievi ustioni e

    sono stati trasportati immediatamente alpronto soccorso; uno degli operatoriinvece ha riportato un trauma dovutoalla caduta del materiale mentre siapprestava ai primi soccorsi. Unasituazione di abbandono, quella in cuiversa via Marsala, che sia la Caritas chegli abitanti del quartiere hannodenunciato da mesi, «con piùsegnalazioni rivolte alle istituzioni»,evidenziando soprattutto, si legge in unanota diffusa dall’organismo pastorale, ipericoli per coloro che dimorano nellebaracche. Iniziative riprese anche daimezzi di comunicazione. «Purincontrando e mantenendo rapporti diaiuto con gli abitanti delle baracche,invitandoli a trovare altre sistemazionialternative, gli operatori della Caritas – èla denuncia – nulla possono perprevenire tale situazione se nonappellarsi alle istituzioni. Purtroppo anulla è servito, l’unica consolazione è

    che non ci siano vittime». Quello dilunedì, rimarcano dall’Ostello, è «ilsecondo episodio di questo tiponell’arco di una settimana»: l’incendioprecedente è stato tenuto sotto controllodagli operatori della Caritas con gliestintori. Anche lunedì l’impiantoantincendio e quelli di allarme hannofunzionato «alla perfezione»,consentendo di dare pronta rispostaall’emergenza. Sulla situazione a viaMarsala è intervenuto monsignor EnricoFeroci, direttore dell’organismodiocesano, da Abano Terme, dove sitrovava nei giorni scorsi per partecipareal convegno nazionale delle Caritas:«Abbiamo segnalato la situazione ma dalComune di Roma non arrivano risposte.Se non c’è sinergia e sussidiarietà, se nonlavoriamo insieme, ognuno per leproprie competenze, non possiamoandare da nessuna parte. Da soli non cela facciamo». E ancora: «C’è degrado per

    chi vive lì, per la cittadinanza, bisognaintervenire e trovare soluzioni abitative –ha sottolineato –. Le persone hannofatto le baracche con i pallet ma nonpossono stare lì, è pericoloso per tutti,per loro e per i cittadini. C’è degrado,persone ubriache, rischio di tensioni. Ciaccusano perché sembra che noi nonvogliamo ospitarli ma siamo pieni comeun uovo. Non siamo noi la risposta».Feroci ha ricordato che la Caritas aveva«già avvisato gli amministratori delrischio di incendi, perché era giàsuccesso dieci giorni prima. Ma se sonosordi non possiamo cambiare gliapparecchi acustici – ha concluso –. Noici sentiamo soli». Unica novità, per ora,la visita dell’assessore alla Persona,Scuola e Comunità solidale del Comunedi Roma, Laura Baldassarre. Unsopralluogo per vedere le conseguenze diquanto era accaduto. Ma senzadichiarazioni di sorta.

    È

    Stage catechesi e disabilità«Qualcosa è cambiato»

    Al via progetto controle difficoltà scolastichee di inclusione socialeSinergia tra Istitutosuperiore di sanità,Asl di Latina e Centroper la pastorale familiareLa formazione parteda San Bonaventura

    Esperti in campoper l’autismo

    DI FILIPPO PASSANTINO

    na rete di esperti che sioccuperanno di fornire aidocenti, ai familiari e alle

    associazioni le tecniche percontrastare le difficoltà scolastiche edi inclusione sociale dei bambiniautistici. Nascerà grazie al progettopilota “Educautismo”, presentatoall’Istituto superiore di sanità

    Unell’ambito del convegno“Counseling familiare e scolasticoper i disturbi dello spettro autistico.Modello integrato di formazione trasanità, scuola e famiglia”. Unanovità nella presa in carico dellepersone affette da autismo e nellaformazione di chi le assiste graziealla collaborazione tra l’Istitutosuperiore di sanità, l’Asl di Latina e ilCentro per la pastorale familiare delVicariato. Durante gli incontri saràutilizzata la metodologia “behaviorskill training”, che permette anche ainon esperti un apprendimentofacilitato di tecniche di interazionecon la persona autistica. A Roma laformazione si farà nella parrocchiadi San Bonaventura e in altri luoghiche aderiranno al progetto nellediverse zone della città. L’obiettivo èquello di sensibilizzare sull’autismoe sostenere i bambini con disturbidello spettro autistico, attraversandotutti i momenti educativi, dallaformazione scolastica a quellareligiosa. «Abbiamo contribuito allavalidazione di questo progettopartecipando anche alla formazione

    degli operatori e degli insegnantipoiché riteniamo che questomodello presenti caratteristiche disostenibilità importanti chevorremmo estendere su più largascala – afferma Aldina Venerosi,ricercatore dell’Iss –. Ilcoinvolgimento di un’intera reteattraverso una partecipazionesinergica ci permette di utilizzarerisorse già presenti nella scuola e nelterritorio per rispondere ai bisognicomplessi che impone questo tipodi patologia. Inoltre questi modelliapplicati nel quotidiano, e non inambienti specialistici o separati,rendono tutta la comunità piùpreparata a interagire con ilbambino permettendogli diaumentare le sue opportunità diapprendimento e le sue possibilitàdi inclusione sociale». A sostenere ilpercorso il Centro per la pastoralefamiliare, che coinvolge nel progettoparrocchie, associazioni di settore,animatori volontari: «Proprio persupportare le famiglie abbiamopensato di utilizzare molte dellefigure che collaborano con noi e

    agiscono nelle comunità educative –spiega il direttore monsignor AndreaManto –. Con il nostro contributovogliamo sottolineare il valoredell’accoglienza e di una presa incarico in continuità tra scuola,famiglia e oratorio. Vogliamo che ilpercorso formativo attuato favoriscal’accoglienza umana e l’inclusionesociale dei bambini autistici e delleloro famiglie, vincendol’indifferenza e la solitudine con lapartecipazione di tutti». Già dalleprossime settimane il team dioperatori sanitari sarà impegnato inundici istituti comprensivi di Latinanell’assistenza e nella formazione diassociazioni e docenti. «Ladefinizione a livello territoriale diun percorso sanitario per l’assistenzaintegrata in rete rivolta alle personecon autismo con tutti gli attoricoinvolti – conclude Giorgio Casati,direttore generale dell’Asl di Latina –è ormai divenuta un’esigenzaprioritaria che permette di superarela frammentarietà degli interventiper un’efficace, appropriata esostenibile azione di governance».

    are catechesi non “per” ma“con” le persone disabili

    significa educare la comunitàparrocchiale all’inclusione. È questoil traguardo delineato dallo stageformativo organizzato dall’Ufficiocatechistico diocesano e dedicatospecificatamente a disabilità ecatechesi, che ha avuto luogosabato 14 alla Casa Bonus Pastor.“Qualcosa è cambiato” il temascelto «per dire che il lavoro fattonegli ultimi anni e le esperienzeraccolte e iniziate dal basso – hachiosato don Luigi D’Errico,referente dell’Ufficio su catechesi edisabilità – stanno portando frutto:l’inclusione nelle parrocchie sirealizza, a volte con difficoltà, masempre per e con amore». Ad aprirel’incontro è stato il vicario AngeloDe Donatis, il quale ha auspicatoche «il Signore ci conceda la graziadi liberarci dalla paura per potercicosì aprire al diverso», senza che «ilimiti fisici e psichici siano unimpedimento per riconoscere ilmistero dell’altro». Di un processodi inclusione che si sta attuando inmaniera sempre più strutturata haparlato suor Veronica Donatello,responsabile del Settore per lacatechesi delle persone disabilidell’Ufficio catechistico nazionaledella Cei: «Alla nostra proposta leparrocchie non rispondono più conil “no” ma con il “come si fa?”», cosìl’Ufficio diventa punto diriferimento «accompagnando, noninsegnando mere e semplicistrategie: il nostro è un servizio allaParola perchè ciò che è vero, è veroper tutti». La religiosa si è

    soffermata sulla sindrome dellospettro autistico spiegando come«non si tratta di una malattia ma diun funzionamento differente delcervello cui dobbiamo permetteredi interagire» adottandocomportamenti mirati epersonalizzati: «non basta la buonavolontà ma è necessario formarsiper conoscere le difficoltàrelazionali di questi bambini eragazzi». Fondamentale, in questosenso, «lavorare e fare rete con lafamiglia e gli insegnanti». Dellastessa opinione Fiorenza Pestelli,responsabile del Settore disabili ecatechesi dell’arcidiocesi di Pesaroche ha trattato di catechesi e “Bes”:«I bisogni educativi specialiinteressano sempre più bambini eragazzi, oggi e anche comecatechisti dobbiamo essere in gradodi farvi fronte». Per lavorare conbambini e ragazzi dislessici, condeficit di attenzione e iperattivibisogna «fare rete mediante unapproccio cooperativo che valorizzii talenti e gli stili di ognuno,offrendo opportunità educative chesiano compensative e normalizzinoil processo cognitivo». Un invito allacura e all’accoglienza delle personedisabili condiviso anche da donAndrea Cavallini, direttoredell’Ufficio diocesano, che haconcluso: «La nostra diocesiprecede le altre nella carità evogliamo quindi farci modello eriferimento, dimostrando comequesto tema dell’inclusione di chi èdiverso sia centrale e quanto ci stiaa cuore».

    Michela Altoviti

    F

    n occasione della Giornatamondiale del libro (proclamata

    nel 1996 dall’Unesco), domani, alle18.30, alla Biblioteca Casanatense siterrà un nuovo appuntamentoorganizzato dall’Ufficio diocesanoper la cultura e l’università. “Fattiper scrutare il cielo. Il raccontodella creazione fra scienza, arte efede” è il titolo dell’incontro che,

    dopo il saluto della direttrice dellaBiblioteca Casanatense LuciaMarchi, vedrà tre interventi. MarioCucca, docente di teologiadell’Antico Testamento allaPontificia Università Antonianum,offrirà alcune chiavi di lettura delprimo libro della Bibbia, Genesi;Federica Favino, ricercatrice allaSapienza di Roma, parlerà di

    Galileo Galilei e del libro dellanatura; monsignor Andrea Lonardo,direttore dell’Ufficio diocesano,traccerà una storia dell’iconografiadella creazione attraverso i secoli.Nell’occasione sarà presentato illibro di monsignor Andrea LonardoLa bellezza originaria. I raccontidella Creazione nella Genesi (Itacaedizioni, 2017).

    IGiornata del libro, incontro sulla creazione

    «Un cuore traboccante di Spirito Santo»un rapporto simbiotico quello che

    lega il quartiere Tor Sapienza allaparrocchia di Santa Maria Immacolata

    e San Vincenzo de’ Paoli. Incastonatanella zona industriale e circondata daedifici occupati, la chiesa è l’unico luogodi aggregazione per i circa 16 mila abitantidella zona. Famiglie e anziani si ritrovanonel cortile della parrocchia consacrata nel1950 e affidata alla Congregazione dellaMissione (lazzaristi). Sentendosi accolti icittadini, molti dei quali stranieri, siaffidano alle cure e alle attenzioni deisacerdoti e dei numerosi volontari. Tantele realtà parrocchiali a partire dalleventuno comunità neocatecumenali chemartedì hanno incontrato, in viainformale, il vicario, monsignor AngeloDe Donatis. A fare gli onori di casa ilparroco, padre Antonio di Santo, che hapresentato i fondatori della prima

    comunità nata 50 anni fa. Oggi sono millei neocatecumenali della parrocchia,quattro le vocazioni presbiteriali maturatenei gruppi e tre le famiglie in missione inCosta Rica, Austria ed Inghilterra. Ilvicario ha augurato ai presenti di «averesempre un cuore traboccante di SpiritoSanto. La Sua bellezza è la comunità e voisiete la testimonianza che in questa cittàc’è un numeroso popolo di credenti il cui“io” spirituale cede il posto al “noi”. Lavostra vita e tutto il quartiere senza questoCammino sarebbero stati più poveri».Circa duecento i ragazzi che partecipanoalle attività dell’oratorio; tanti anche gliiscritti al gruppo scout Agesci Roma 108.Molto attivo il post–cresima frequentatoda circa 150 ragazzi tra i 13 e i 19 anni.Fiore all’occhiello della comunità èl’associazione “Volontariato cattolico TorSapienza” presieduta da Melania Nicoli la

    quale, con il supporto di cinquantavolontari, coordina il centro di ascolto e ladistribuzione di pacchi viveri a persone indifficoltà. Maria Tiziana è una dellevolontarie: «Se un nostro assistitonecessita di un paio di occhiali nuovo, diun capo di abbigliamento o di qualsiasialtro bene, i commercianti della zonasono sempre pronti ad intervenire ma nonvogliono nessun tipo di pubblicità –spiega –. Anche la dispensa è semprefornita grazie alla generosità di tanticittadini». Psicologi volontari offronoassistenza alle famiglie attraverso losportello “Sos famiglia”; supportateanche le donne che vorrebberoabortire. «Dall’inizio dell’anno –aggiunge Maria Tiziana – già dueragazze hanno deciso di portare avantila gravidanza».

    Roberta Pumpo

    È

    Ingenti danni alla strutturadell’ostello dopo le fiammetra i cartoni dei senza dimoraLe denunce non hanno risposta

    All’incontroalla Casa BonusPastor èintervenuto ilvicario AngeloDe Donatis

    l’appuntamento

    L’incontro di De Donatiscon i mille neocatecumenalidella parrocchia Santa MariaImmacolata e San Vincenzonel quartiere Tor Sapienza

    I danni causati dall’incendio

    3Domenica22 aprile 2018

    TECNAVIA

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  • 4 Domenica22 aprile 2018

    el 1846 ilgovernodegli Stati

    Uniti dichiaròguerra al Messicoper fissare i confinidel Texas. Loscontro bellico siconcluse conl’annessione diCalifornia, Nevada,Utah, Colorado,Arizona e NewMexico da partedegli Usa. Fu una

    gigantesca vincita al tavolo del Grande Giocodestinata a determinare le sorti del nostropianeta ma si trascinò dietro la tensione febbriledi alcuni importanti protagonisti. Il giovaneHenry David Thoreau, nella sua romanticaindignazione morale, si schierò d’istinto coimessicani e questo, se da un lato gli costò nonpoche rimostranze, dall’altro orientò per sempre

    il suo pacifismo integrale. Quando poi decise dinon versare le tasse come forma di protestacontro il conflitto, lo misero in prigione. Unapremurosa zia versò la cauzione necessaria afarlo uscire di cella. Tuttavia per il ragazzo lepoche ore trascorse in gattabuia furono prezioseperché gli fecero conoscere l’umanità derelittanei cui confronti si sentiva naturalmente portato.Stiamo parlando di una delle menti più influentidella sua epoca: l’appassionato filosofotrascendentalista di Concord, innamorato deiboschi e dei sentieri dove cercare il sensoprofondo dell’essere umano, anche al di là dellesue capacità di percezione mentale; l’autore diWalden, riferimento ancora oggi obbligato pertutti gli ecologisti e ambientalisti e di Camminare,una specie di speciale guida interiore, per citarealcuni dei testi più celebri, fra i quali spiccaDisobbedienza civile, riproposto da Einaudi nellatraduzione di Andrea Mattaccheo (pp. 83, 10euro), insieme a un discorso di ferma condannadello schiavismo in Massachusetts. GiustamenteLeonardo Caffo, nella sua bella introduzione,

    sottolinea la matrice anarchica e visionaria diquesto breve scritto militante spingendoci aleggerlo, prima ancora che in chiave speculativa,«come un invito a restare adolescenti». Quasi chela filosofia di Thoreau fosse «una performance,una pratica, un teatro continuo». Taleconnotazione espressiva rende l’opera ancoraattuale: non tanto per il muro che Trump haannunciato di voler costruire al confine colMessico, quanto per il fondamento della suascrittura–azione che ci vuole portare dentro ilfuoco della controversia. Sentiamo fra le righetutta l’insoddisfazione, il furore vitale insiemeall’ansia creativa, del ragazzo lanciato verso ilfuturo che si mette da solo di fronte al pattosociale con l’intenzione di poterlo ripercorrere eaddirittura rinnovare. Eppure proprio taleillusione diede vita a movimenti di popoliorganizzati che infusero ulteriore forzapropulsiva al pensiero politico: basti ricordareGandhi e Martin Luther King, entrambi assailegati allo spirito libertario di questo libro.

    Eraldo Affinati

    N«Disobbedienza civile», il furore vitale di Thoreaulibri

    DI MICHELA ALTOVITI

    a scuola non solo come luogo diistruzione ma anche comeoccasione di relazione autentica,

    quella che porta a galla le domandedel cuore e si impegna per trovarestrade nuove da percorrere. È laproposta del progetto ScholasCittadinanza promosso dallaFondazione pontificia ScholasOccurrentes in collaborazione con ilMinistero dell’Istruzione e sostenutoda tre Uffici diocesani (Migrantes,pastorale scolastica, cultura euniversità), che nei giorni scorsi – dal13 al 20 aprile – ha interessato la cittàdi Roma. Sei gli istituti superioricoinvolti, sia licei che scuole diformazione tecnica (Galilei, Majorana,Poliziano, Rossellini, Sereni, Visconti),per un totale di 140 alunni del terzo equarto anno. «L’obiettivo della nostraproposta – ha spiegato Maria PazJurado, coordinatrice internazionaledel progetto Scholas Cittadinanza – èinterrogare i giovani ascoltando iproblemi e i bisogni che rilevano nelsistema educativo» rendendoliprotagonisti, chiedendo loro diipotizzare «iniziative risolutive, per lequali sono chiamati a rispondere inprima persona» ma anchecoinvolgendoli nell’elaborazione di«proposte da sottoporre all’attenzionedel Ministero dell’Istruzione», affinchédesideri e aspirazioni possanodiventare cammini praticabili nelquotidiano. Dopo le prime quattrogiornate di confronto e formazione

    con esperti e specialisti, all’istitutotecnico Colombo di via Panisperna,venerdì mattina i ragazzi si sonoriuniti nell’Aula della Conciliazionedel Palazzo Lateranense, sede delVicariato, per la mattinata conclusivanella quale hanno riferito del percorsocompiuto, mettendo in luceproblematiche e soluzioni. Due letematiche scelte perl’approfondimento: il pregiudizio e ilsistema educativo. Per ciascuna, sonostate costitutite due commissioni dilavoro chiamate non solo adevidenziare criticità ma anche adelineare nuove strategie di intervento.Omofobia, bullismo, razzismo eindifferenza nascono dal pregiudizio e«sono frutto della paura del diverso» –hanno spiegato i portavoce dellaprima commissione –: «ci sembra cheil primo passo da compiere sia aprire inostri orizzonti alla diversità mediantela cultura». Ancora, nel concreto, lavolontà di farsi portavoce «tra i nostripari di quanto imparato esperimentato in queste giornate»nonché organizzare «manifestazioni disensibilizzazione sul tema»; alleistituzioni i ragazzi chiedono diincrementare le borse di studio «perviaggi di formazione all’estero, inEuropa e nel mondo» e di stanziarefondi «per rendere operativi nellescuole sportelli di ascolto per le vittimedi emarginazione di ogni tipo».Interessante, a questo proposito, latestimonianza degli alunni del liceoVisconti, di recente oggetto dipolemica per un articolo che la

    indicava come «una scuola settoriale ed’élite» a causa di un’interpretazione dialcune frasi contenute nel rapporto diautovalutazione compilato dal liceo.Decisa la reazione dei giovani studentidella scuola di piazza del CollegioRomano, in particolare di Arianna edEduard, nato in Italia ma di originialbanesi: «Bisognava ascoltare la nostravoce e le nostre esperienze positive diinclusione». Anche la commissioneche ha lavorato sul sistema scolasticochiede la riorganizzazione dellagestione dei fondi destinati alla scuola«affinché cessino le disuguaglianzeinfrastutturali tra gli istituti». Ancora,la richiesta di strutturare in modo piùfunzionale «il processo di alternanzascuola–lavoro affinché sia di veroorientamento per noi studenti». Tuttigli interlocutori chiamati a darerisposte concrete ai giovani si sonodetti positivamente colpiti dalla lorovisione ragionata. «Oggi si chiude unpercorso ma ne inizia uno nuovo», ha

    detto Italo Fiorin, docente di Didatticaall’Università Lumsa e direttore dellecattedre di Scholas, «l’educazione èfatta di testa, cuore e mani, ora voisiete chiamati all’azione in primapersona». Don Filippo Morlacchi,direttore dell’Ufficio diocesano per lapastorale scolastica e l’insegnamentodella religione cattolica, ha chiesto airagazzi di «farsi custodi dei luoghi cheabitano, lavorando sul senso diappartenenza con la realtà scolastica»,spronandoli inoltre a coltivare i proprisogni «perché nessuno può mettere lamuseruola ai tesori che avete dentro».Per monsignor Pierpaolo Felicolo,direttore dell’Ufficio Migrantes, lascuola «deve diventare un laboratoriodove si sperimenta l’empatia», mentreGiovanni Caprioli, della Direzionegenerale per l’edilizia scolastica, haauspicato che «il processo dicambiamento cui la scuola è chiamatasi compia insieme: alunni einsegnanti».

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    La scuolapalestrad’inclusione

    l’evento.Lavoro di riflessione con sei istituti romani

    «Dreamers», in fotoil racconto del ’68

    n occasione del 50° an-niversario del 1968, Agi

    Agenzia Italia ricostruiscel’archivio storico di quel-l’anno e organizza “Drea-mers. 1968: come erava-mo, come saremo”, mostrafotografica e multimedia-le, che sarà allestita al Mu-seo di Roma in Trasteveredal 5 maggio al 2 settem-bre 2018. Un viaggio neltempo in 171 immagini,tra cui 60 inedite: non so-lo occupazioni e studenti,ma cinema, sport, costu-me, vita quotidiana.

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    culturaA SANT’EUSEBIO INCONTRO CONBERTINOTTI. Per i Lunedì culturaliorganizzati dalla parrocchia diSant’Eusebio (piazza Vittorio) domanisarà protagonista di un incontro–testimonianza l’ex presidente dellaCamera Fausto Bertinotti. Appuntamentoalle 19 nella Sala Sant’Eusebio.

    A SAN MELCHIADE IL RICORDO DI DONTONINO BELLO. Due iniziative nellaparrocchia di San Melchiade (viaCostantiniana, 19) per il venticinquesimodella scomparsa di don Tonino Bello. Laprima è una mostra in chiesa, dal 25aprile al 2 maggio, su “Don Tonino Bello,la profezia della Misericordia”, curatadall’Azione cattolica parrocchiale; e unincontro, il 26 aprile alle 21, per rifletteresulla figura del sacerdote pugliese con ilgiornalista Gianni Di Santo.

    PONTIFICALE IN OCCASIONE DELLASOLENNITÀ DI SAN MARCO. A San Marco alCampidoglio, mercoledì 25 alle 18,prevista la celebrazione del pontificale inbasilica (piazza di San Marco, 52). I cantiliturgici saranno accompagnati dallacorale «Center Chorus» di BassanoRomano.

    CONVEGNO SU GIOVANI, FEDE EDISCERNIMENTO. Inizierà con laprolusione del cardinale Mauro Piacenzasu «La confessione dei giovani, fede,discernimento vocazionale» alle 9.30 alPalazzo della Cancelleria, giovedì 26aprile, il convegno organizzato dallaPenitenzieria apostolica. Previste duegiornate con sessioni mattutine epomeridiane; tra gli interventi quelli diSalvatore Martinez di Rinnovamentonello Spirito, Chiara Amirante dellacomunità Nuovi Orizzonti, Claudia Koll.

    TESTAMENTO BIOLOGICO: INCONTRO DISTUDIO DELL’UNIONE GIURISTI. L’Unioneromana giuristi cattolici promuove,venerdì 27 alle 16 (piazza Adriano, 22)l’incontro di studio su «La legge 22dicembre 2017 n. 219: una leggeproblematica» alla Lumsa. Tra gli altriinterventi quello di Francesco D’Agostino,docente a Tor Vergata; Giovanni Giacobbedella Lumsa; Alberto Gambino,presidente di Scienza & Vita.

    PELLEGRINAGGIO SULLE ORME DI ANGELOPAOLI. Sabato 28 pellegrinaggio a piedisulle orme romane del beato AngeloPaoli. L’appuntamento è alle ore 9davanti alla basilica di San Martino aiMonti (viale del Monte Oppio, 28). Info:[email protected].

    PRESENTAZIONE DEL LIBRO SU STURZO EGOBETTI DI PAOLO BAGNOLI. Sabato alle16.30, presso l’Arciconfraternita di SantaMaria Odigitria dei Siciliani (via delTritone, 82), la Facoltà teologica di SiciliaSan Giovanni Evangelista e il Centro perlo studio della storia e della cultura diSicilia Monsignor Travia organizzano lapresentazione del libro di Paolo Bagnolisu «Luigi Sturzo e Piero Gobetti, dueopposte radici e una stessa idea di libertà»(Sciascia editore). Sarà presente l’autore.

    DONARE IL SANGUE CON AD SPEM E AVIS.Domenica 29 si potrà donare il sanguecon l’associazione Ad Spem nellaparrocchia dell’Ascensione di NostroSignore Gesù Cristo in via Manfredonia,5. I volontari dell’Avis comunale, invece,saranno presenti a San Timoteo (viaApelle, 1) e Santa Giovanna AntidaThouret (via Roberto Ferruzzi, 110).

    Il Notiziario

    Il progetto della Fondazione Scholas Occurrentesin collaborazione con il Miur e il sostegno di treUffici diocesani. Coinvolti 140 alunni. Giornatedi confronto, la conclusione nel Palazzo Lateranense

    DOMANI. Alle 11 in Vicariatoincontra i parroci di Ostia.

    MARTEDI 24. Dalle 8.30 riceve isacerdoti. – Alle 18.30 celebra laMessa al Villaggio per la Terra aVilla Borghese organizzato dalMovimento dei Focolari e EarthDay Italia.

    MERCOLEDI 25. Alle 19 celebrala Messa nella parrocchia di SanMarco Evangelista all’AgroLaurentino in occasione dellafesta patronale.

    GIOVEDI 26. Alle 10 in Vicariatopartecipa all’incontro con icappellani ospedalieri. – Alle 12visita l’Università Campus Bio–Medico di Roma e celebra la

    Messa in occasione del XXVanniversario della fondazione.

    SABATO 28. Alle 8.30 celebra laMessa alla Domus Pacis inoccasione del convegno dellepresidenze diocesane dell’Azionecattolica italiana “Un popolo pertutti”. – Alle 18 celebra la Messanella parrocchia di San Crispinoda Viterbo.

    DOMENICA 29. Alle 12.30celebra la Messa al santuariodella Madonna del Divino Amorein occasione del 3° convegnonazionale dei leader delle celluleparrocchiali di evangelizzazione.– Alle 19 celebra la Messa nellaparrocchia di Santo StefanoProtomartire.

    L’AGENDADEL VICARIO

    Celiachia, piccoin età geriatrica

    a celiachia, una delle più diffuse “intolleranze” ali-mentari: una condizione che può danneggiare seria-

    mente l’intestino e non solo, e che si presenta con unavarietà di sintomi a volte difficili da riconoscere. La curaè semplice e consiste nell’eliminazione del glutine dallapropria dieta. Ma chi è afflitto da celiachia spesso non sadi esserlo.Si tratta di una condizione di origine genetica, nei con-fronti di una proteina – il glutine – contenuta in alcunicereali: orzo, frumento, farro, segale. Anche se per con-suetudine viene denominata intolleranza, la celiachia èpiù assimilabile a una patologia autoimmune che a unaallergia. La proteina responsabile di questa condizione,il glutine appunto, nell’intestino delle persone intolle-ranti scatena una vera e propria battaglia, che determi-na un’alterazione della mucosa intestinale; danno re-versibile se la sostanza viene eliminata dalla dieta.Se la celiachia non è riconosciuta in tempo utile, si rischiadi veder peggiorare; possono poi svilupparsi patologieanche a carico di altri organi. Essendo una condizione ge-netica, si nasce con la predisposizione a sviluppare laceliachia: ma si può scoprire di esserlo a qualunque età.Fino a poco tempo fa si riteneva fosse una patologia e-sclusiva dell’infanzia; studi recenti dimostrano invece chesi manifesta prevalentemente tra i 20 e i 30–35 anni, maaddirittura esiste un picco in età geriatrica.Le manifestazioni cliniche della malattia celiaca sonomolto variabili, anche a seconda dell’eta di insorgenza edi diagnosi. Nel bambino sono abbastanza evidenti: scar-sa crescita, segni di malnutrizione e diarrea. La celiachianell’adulto è più difficile da riconoscere, si presenta ol-tre che con i già citati diarrea e perdita di peso, anche conuna vasta gamma di sintomi che spesso non hanno – ap-parentemente – rapporti con l’apparato digerente: ca-renza di ferro, soprattutto nelle donne; alopecia; inferti-lità; stomatite aftosa; e ancora osteoporosi, dolori ossei,manifestazioni cutanee.Secondo studi epidemiologici recenti, si stima che la pre-valenza media della celiachia in Italia e nella maggior par-te del mondo sia una persona ogni 100. Oggi è relativa-mente semplice verificare la presenza di malattia celia-ca grazie ad alcuni test. Una volta posto il sospetto la dia-gnosi definitiva viene eseguita mediante la dimostrazio-ne bioptica di atrofia villare, con biopsia eseguita in cor-so di una semplice duodenoscopia. Ma la affidabilità diquesti test è talmente alta che in età pediatrica le societàdi gastroenterologia pediatrica italiana ed europea (Esp-gan) permettono di evitare la biopsia duodenale quan-do gli esami siano francamente positivi, accompagnati dasintomi evidenti e dalla presenza del corredo genetico(DQ2–DQ8) predisponente.

    Italo De Vitis, gastroenterologo

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    Obiettivo Salutea cura del Policlinico Gemelli

    TECNAVIA

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