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Tortohelie N. 32

Date post: 24-Mar-2016
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Viktor e Andrei. I romeni del capannone hanno un nome una storia, Totoassessore, Patto dei Sindaci e tante altre notizie!
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Il totoassessore L’ormai ex assessore alle Attività Produtti- ve e all’Ambiente Pierpaolo Cau è sparito anche dal sito web del Comune di Tortolì. Di sicuro la poltrona lasciata libera dall’ex assessore leghista, occupata ad interim dal sindaco Lerede, fa gola a tanti, anche se la lotta tra i partiti per accaparrarsi le deleghe è per ora silenziosa. (pagina 5) Saipem, dov’è Tortolì? Mentre il sindaco annuncia entusiasta la ces- sione in locazione dei 5 ha dell’ex cartiera, dalla Saipem colosso petrolifero di casa Eni ci dicono di non saper nulla né di Tortolì né delle aree: per loro 5 ha sono come un agriturismo. (pagina 3) Originaria di Triei, Stefania Sistu è nota al pubbli- co tortoliese quale giovane e apprezzata cantau- trice. Dopo aver ottenuto ottimi risultati in diversi concorsi canori è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: incidere un disco “L’altra me” . (pagina 7) T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortohelieP T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePre eliePress T ortoheliePress T eliePress T o T ortoh T o rtohelie P ress Sport Cultura Politica Cronaca Editoriale il settimanale gratuito di Tortolì Anno I • Numero 32 •Venerdì 20 Gennaio 2012 Tortolì, cento volte complimenti Un Tortolì implacabile e determinato, vendica la pesante sconfitta dell’andata e di misura batte il Sant’Antioco quinto in classifica. (pagina 6) Musica. Stefania Sistu si racconta Viktor e Andrei. I romeni del capannone hanno una storia e un nome Tutti ne parlano, tutti ora scrivono dei cinque occupanti dello stabilimento di proprietà della Curia Vescovile, nella lottizzazione dei preti. Dopo tre settimane di indagini da parte dei carabinieri in seguito alla nostra denuncia, la responsabile dei servizi sociali e le forze dell’ordine si sono recati domenica mattina nello stabile e hanno fatto sgomberare cinque cittadini romeni. (pagina 3) BIVANO VIA GEN. TOXIRI WWW.IMMOBILIALBATROS.COM € 140.000 Tortolì località S. Michele, proponiamo un bivano di mq 55 circa, posto al piano primo del complesso residenziale “Il Borgo Bianco”. L’appartamento è composto da: zona giorno con angolo cottura, camera matrimoniale, un bagno e due verande panoramiche coperte. Posto auto. OFFERTA BAIA DORATA WWW.IMMOBILIALBATROS.COM € 118.000 Lotzorai , appartamento 64 mq posto al piano primo con ingresso in comune, è costituito da ingresso- soggiorno con angolo cottura, camera da letto matrimoniale, secon- da camera da letto singola e bagno. Al piano seminterra- to troviamo la cantina. Gli abusivi del capannone e l’inerzia delle istituzioni Un comunicato stampa trionfalistico del co- mune di Tortolì ci avvisa che sono stati final - mente rintracciati gli occupanti del capannone fatiscente della curia in via Monsignor Virgilio. Come si pensava sono solo dei poveracci, in questo caso rumeni, tre donne e due uomini che vi dimoravano in condizioni davvero pieto- se, in mezzo alla sporcizia, all’amianto e col ri- schio di crollo del tetto. Quelli rintracciati sono tutti adulti, ma non spiegano la presenza nel locale di giocattoli che ci fanno invece pensare ad una occupazione più strutturata con pre- senze magari a rotazione, come un villaggio tu- ristico. Ci dice l’Assessore ai servizi sociali che sono prontamente alloggiati all’hotel S. Lucia dove sono stati rifocillati e riportati ad uno sta- to umano, visto che vivevano come bestie. Non ci dicono chiaramente che sarà per tre giorni al massimo, dopo di che verranno spediti a casa loro, non sappiamo come. “Abbiamo intrapre- so un’azione di stretta emergenza, un primo intervento dettato dalla situazione di pericolo nella quale stavano vivendo i mendicanti. Ci siamo preoccupati di trovare loro una sistema- zione per tutelarne la sicurezza. I vigili urbani hanno provveduto a svuotare il capanno che è stato restituito alla Curia”” (pagina 3) Foto: Federica Melis
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Il totoassessoreL’ormai ex assessore alle Attività Produtti-ve e all’Ambiente Pierpaolo Cau è sparito anche dal sito web del Comune di Tortolì. Di sicuro la poltrona lasciata libera dall’ex assessore leghista, occupata ad interim dal sindaco Lerede, fa gola a tanti, anche se la lotta tra i partiti per accaparrarsi le deleghe è per ora silenziosa. (pagina 5)

Saipem, dov’è Tortolì?Mentre il sindaco annuncia entusiasta la ces-sione in locazione dei 5 ha dell’ex cartiera, dalla Saipem colosso petrolifero di casa Eni ci dicono di non saper nulla né di Tortolì né delle aree: per loro 5 ha sono come un agriturismo. (pagina 3)

Originaria di Triei, Stefania Sistu è nota al pubbli-co tortoliese quale giovane e apprezzata cantau-trice. Dopo aver ottenuto ottimi risultati in diversi concorsi canori è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: incidere un disco “L’altra me” . (pagina 7)

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Tortolì, cento voltecomplimentiUn Tortolì implacabile e determinato, vendica la pesante sconfitta dell’andata e di misura batte il Sant’Antioco quinto in classifica. (pagina 6)

Musica. Stefania Sistu si racconta

Viktor e Andrei. I romeni del capannone hanno una storia e un nome

Tutti ne parlano, tutti ora scrivono dei cinque occupanti dello stabilimento di proprietà della Curia Vescovile, nella lottizzazione dei preti. Dopo tre settimane di indagini da parte dei carabinieri in seguito alla nostra denuncia, la responsabile dei servizi sociali e le forze dell’ordine si sono recati domenica mattina nello stabile e hanno fatto sgomberare cinque cittadini romeni. (pagina 3)

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€ 140.000Tortolì località S. Michele, proponiamo un bivano di mq 55 circa, posto al piano primo del complesso residenziale “Il Borgo Bianco”. L’appartamento è composto da: zona giorno con angolo cottura, camera matrimoniale, un bagno e due verande panoramiche coperte. Posto auto.

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€ 118.000Lotzorai , appartamento 64 mq posto al piano primo con ingresso in comune, è costituito da ingresso- soggiorno con angolo cottura, camera da letto matrimoniale, secon-da camera da letto singola e bagno. Al piano seminterra-

to troviamo la cantina.

Gli abusivi del capannone e l’inerzia delle istituzioniUn comunicato stampa trionfalistico del co-mune di Tortolì ci avvisa che sono stati final-mente rintracciati gli occupanti del capannone fatiscente della curia in via Monsignor Virgilio. Come si pensava sono solo dei poveracci, in questo caso rumeni, tre donne e due uomini che vi dimoravano in condizioni davvero pieto-se, in mezzo alla sporcizia, all’amianto e col ri-schio di crollo del tetto. Quelli rintracciati sono tutti adulti, ma non spiegano la presenza nel locale di giocattoli che ci fanno invece pensare ad una occupazione più strutturata con pre-senze magari a rotazione, come un villaggio tu-ristico. Ci dice l’Assessore ai servizi sociali che sono prontamente alloggiati all’hotel S. Lucia dove sono stati rifocillati e riportati ad uno sta-to umano, visto che vivevano come bestie. Non ci dicono chiaramente che sarà per tre giorni al massimo, dopo di che verranno spediti a casa loro, non sappiamo come. “Abbiamo intrapre-so un’azione di stretta emergenza, un primo intervento dettato dalla situazione di pericolo nella quale stavano vivendo i mendicanti. Ci siamo preoccupati di trovare loro una sistema-zione per tutelarne la sicurezza. I vigili urbani hanno provveduto a svuotare il capanno che è stato restituito alla Curia”” (pagina 3)

Foto: Federica Melis

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essVenerdì 20 Gennaio 2012 • [email protected]

Editorialedalla prima

Tutti ne parlano, tutti ora scrivono dei cinque occupanti dello stabilimento di proprietà del-la Curia Vescovile, nella lottizzazione dei preti. Dopo tre settimane di indagini da parte dei carabinieri, in seguito alla nostra denuncia, la responsabile dei servizi sociali e le forze dell’ordine si sono recati domenica mattina nello stabile e hanno fatto sgomberare cin-que cittadini rumeni, di cui tre donne e due uomini. Lo scenario apparso ai loro occhi è il medesimo che si era mostrato a noi quasi un mese fa, a pochi giorni dal Natale. Un edificio abbandonato nel quale cinque poveri immi-grati hanno trovato rifugio. Si era ipotizzato che si trattasse di una famiglia con bambini, perchè trovammo due pupazzi (come mostra anche il video pubblicato sul nostro sito). Chi sono questi “abusivi”di cui tanto si parla? E’ difficile non notarli, li troviamo a mendicare di fronte ai supermercati, alla chiesa e alle poste. Abbiamo parlato con loro per conoscere la realtà dalla quale arrivano e il motivo del loro trasferimento nella nostra città. E’ ormai sera, sono quasi le sette quando incontriamo Viktor,

mentre abbandona la sua postazione davanti ad un supermercato in periferia per anda-re alla casa solidale, dove troverà un pasto caldo. Viktor è un uomo anziano di circa 70 anni, è una delle persone che alloggiavano nel capannone di amianto. Cammina con un ba-stone, è ammalato. I suoi unici averi sono uno zaino e un bastone. Ogni mattina all’alba, da più di un mese, si alza e si reca nel solito posto davanti al supermercato con il suo cartello sul quale campeggia: “Sono povero e ammalato aiutatemi”. Viktor ha abbandonato la sua città natale in Romania: “Perché si muore di fame, ora poi è inverno, c’è la neve e fa tanto freddo. Non ho casa, non ho nulla e sono ammalato”. Cerchiamo di capire che tipo di vita facesse in Romania, Viktor ci racconta che ha sempre fatto la vita del clochard e che non può lavora-re a causa della sua malattia.Spostandoci di pochi chilometri troviamo An-drei, è molto giovane, dice di avere 15 anni. Prende postazione anche lui la mattina presto accanto alla porta del supermercato e vi tra-scorre tutto il giorno chiedendo l’elemosina, in realtà a quest’ora (ndr. ore 12,00) dovrebbe essere a scuola. Non parla tanto bene l’italia-no ma capiamo che arriva dalla città rumena di Baia Mare; è arrivato con sua zia Gabriela, che invece chiede l’elemosina in un altro su-permercato nel cuore della città e anche lei ha un cartello in mano. Ma non vuole parlare o forse non capisce la nostra lingua. Stesso scenario davanti alle Poste, stesso cartello, stessa tazza di plastica, dove trovia-mo Daniel, un ragazzo di circa trent’anni che qui attende tutto il giorno l’elemosina di qual-che passante. Non passano certo inosservati

Viktor e Andrei. I romeni del capannone hanno una storia e un nome

e, a dir la verità, tanti sono i Tortoliesi che si fermano a parlare con loro donano qual-che euro, si preoccupano di come stanno chiedendo se se sono proprio loro, le stesse persone che occupavano il capannone di amianto. Sono, infatti, gli stessi che hanno passato questo mese al freddo e al gelo in condizioni igienico-sanitarie disumane con il pericolo perenne che da un momento all’altro cedesse il tetto di eternit di cui fino a pochi giorni fa hanno respirato le polveri killer. Che fine faranno adesso? Il sindaco Lerede dichiara: “Sono stati accolti tre giorni nell’hotel Santa Lucia a spese dell’Ammini-strazione Comunale, non potevano ospitarli per più tempo”. Ricordiamo che il D.P.R. n° 30/07 in vigore dall’11 aprile 2007 stabi-lisce che possano soggiornare solo i citta-dini comunitari che esercitino un’attività lavorativa, subordinata o autonoma o che siano iscritti ad un regolare corso di studi. “Inoltre - ha aggiunto il Sindaco - l’ammini-strazione non ha le risorse economiche per poterli ospitare ulteriormente. Non possia-mo fare più nulla e loro non possono stare qui senza lavoro a vagabondare e chiedere elemosina perché è reato”. L’Assessore ai Servizi Sociali, Severina Mascia, rimarca: “è stato fatto un pronto intervento di tre gior-ni, essendo cittadini comunitari non ci sono elementi che possano motivare un interven-to di tipo diverso, versano in una situazione completamente differente dai profughi al-loggiati all’hotel Santa Lucia da Luglio.” E mentre queste persone sono nuovamente abbandonate a sé stesse, la Chiesa che fa? Predica… (Federica Melis)

Saipem, dov’è Tortolì?

A seguito delle procedure di gara, l’Ammini-stratore Unico della SARIND Srl ha aggiudica-to, in via definitiva, alla SAIPEM Spa, il contrat-to di locazione di una porzione di Area di circa 5 ettari, ubicata nel sito della ex Cartiera di Arbatax. Questo è ciò che si legge nel sito della Sfirs. E’ quindi ufficiale, dopo mesi di attesa, l’azienda leader nella costruzione di impianti petroliferi off shore ha ottenuto i 5 ettari in lo-cazione destinati allo stoccaggio di materiali, in vista dell’arrivo delle nuove commesse che porteranno lavoro per oltre 43 mesi. Saipem si è infatti aggiudicata nuovi contratti E&C Onshore per un valore di circa 800 milioni di dollari, in Sud America e West Africa.Il Sindaco Lerede annuncia soddisfatto: “Un primo passaggio concreto che disegna il futu-ro industriale dell’area che apparteneva alla cartiera. A breve istituiremo un tavolo tecnico per iniziare a ragionare con dati concreti sulla possibilità dello spostamento dell’azienda nelle aree più interne rispetto alla banchina”.Nonostante il proclami entusiastici del sin-daco Lerede, pare proprio che alla Saipem, azienda del colosso Eni, non sappiano nep-pure dell’esistenza di Tortolì e dell’area dell’ex cartiera.L’addetto stampa, “estremamente gentile e disponibile”, ci spiega che Eni è un colosso mondiale con interessi per lo più nel settore petrolifero, che raramente si occupa dell’Italia

Questo recita il comunicato stampa. Emergenza? Pericolo? Cos’è, uno scherzo? Davvero qualcuno crede che abbiamo l’anello al naso? Se davve-ro qualcuno avesse percepito una situazione di pericolo ed emergenza sarebbe intervenuto anche il giorno di Natale visto che la nostra denuncia risale a quasi un mese fa. Ma forse nessuno voleva rovinarsi le fe-ste, o molto più probabilmente se ne sono fregati, come abbia-mo denunciato con il “Fuori dai denti” intitolato “Il paese del chi se ne frega”. Solo qualche intervento dall’alto deve averli smossi dall’inerzia nella quale sono avvolti. Tutta gente pagata da noi, che dovrebbe protegger-ci, tutelare la nostra sicurezza e la nostra salute e che invece è impegnata solo a far scorrere i giorni, uno dopo l’altro. Vivi e lascia vivere sembra il moto im-perante se pensiamo che tante, troppe, sono le denunce del no-stro giornale che sono rimaste senza risposta.Per finire non possiamo non parlare del proprietario dell’im-mobile, la Curia vescovile. A suo tempo l’abbiamo richiamata, quasi con ironia, ad un compor-tamento più consono al ruolo che ha, o che almeno dice di avere, nella nostra comunità. Pensiamo alla responsabilità di un proprietario, pur gravis-sima, che deve garantire che il suo bene non arrechi pericolo alla collettività, ma ci sembra abnorme che non ci sia stato un intervenuto nell’immediatez-za della denuncia. Anche solo per mettere all’opera l’esercizio della carità cristiana di cui si dicono depositari. Amaramente dobbiamo constatare, almeno per questo caso, solo a parole.

e soprattutto non si occupa dei piccoli contratti che l’azienda sottoscrive con gli attori del terri-torio. Citando le lezioni di economia, sottolinea che ogni azienda è composta da diverse cellule che si muovono in continuazione per garantirne l’esistenza, ma non tutto ha dignità di essere comunicato ed esaltato. Ed è evidente che la notizia della cessione delle aree dall’ex cartie-ra che tanto entusiasma il sindaco, rientra tra quelle non degne di nota.“Vede - continua il referente Saipem - cinque ettari per noi sono come un agriturismo. Cer-to, tutte le realtà sono importanti ma ad uno di Trento poco importa di quanto accade a Torto-lì”. E conclude: “Comunque mi mandi il comu-nicato del sindaco e il link della vostra testata, provo ad informarmi”.Anche l’esponent RSu Aziendale, Marco Angioi, frena gli entusiasmi: è da tempo che attendeva la cessione dei 5 ettari e anche alla notizia dello spostamento dell’azienda per cui lavora orami da anni, non pare tanto fiducioso. “Si è sempre parlato e si continua a parlare di un possibile spostamento, c’è una disponibilità condivisa, ma per arretrare totalmente nelle aree della cartiera oggi abbandonate, si dovrebbe pro-cedere alla infrastrutturazione delle stesse. La domanda è: chi pagherà per questo? Insomma tutti sono d’accordo e c’è perfetta coesione, ma non si sa tra chi vi sia coesione e soprattutto su che argomento, visto che l’azien-da interessata Saipem è “poco informata”, il re-ferente della RSU è dubbioso, mentre la giunta comunale si autoincensa . Le risorse per il trasferimento e l’urbanizzazione delle aree ci sono, o meglio dovrebbero esserci, si tratta quasi di trenta milioni di euro stanziati dall’accordo di programma per nuove infra-strutture. Nel frattempo si continua a parlare e a scrivere di una situazione ancora tutta da definire in cui ad avere la peggio sono sempre gli arbataxini che non sanno ancora se il loro destino sarà turistico o industriale. (F.M. & P.S.)

La carità non ha nazionalità

La vicenda dei mendicanti che “dimora-vano” nel capannone di via Monsignor Virgilio rischia di far emergere pulsioni da cui ritenevamo di essere immuni. Si capisce che la crisi in atto renda tutti più nervosi e la mancanza di lavoro stia diventando una vera e propria emer-genza, peraltro puntualmente trattata in queste pagine. Ma questo non deve impedirci di distinguere fra situazioni completamente diverse. Una cosa è la mancanza di lavoro, la condizione di chi non ha la possibilità di avere un tenore di vita adeguato alle proprie aspetta-tive e che giustamente pretende dalle istituzioni di avere l’opportunità, costi-tuzionalmente garantita, di trovare un lavoro. Ben altro è vivere in condizioni quasi animalesche, al freddo, sommer-si dalla sporcizia e quindi esposti ad ogni genere di malattia. Persone che, se vivono qui in queste condizioni, fug-gono probabilmente da una condizione ancora peggiore. Dovremmo evitare di paragonarci con l’indigenza assoluta o comunque non considerare gli inter-venti a favore degli stranieri come atti discriminanti nei confronti degli ita-liani, sarebbe opportuno avere invece quell’atteggiamento che ci insegnano coloro che sono impegnati nel mondo del volontariato, sempre vicini agli ul-timi anche a rischio della propria sicu-rezza.

Un approccio di carità cristiana da par-te di tutti noi, quindi, anche se qui pare sempre meno praticata anche da chi ne ha il copyright.

Foto: Federica Melis

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Car poolingfoto: Ilaria Orrù

Si chiama car pooling. Il nome deriva dall’inglese car, macchina, e pool, associare. Si potrebbe tra-durre letteralmente “auto di gruppo”, e consiste nella condivisione dell’uso della stessa auto privata da parte di più persone che fanno lo stesso percor-so. Anche in Sardegna oggi c’è chi si è organizzato, importando questo nuovo modo di spostarsi tipica-mente nordeuropeo, che promuove la mobilità so-stenibile e porta notevoli vantaggi. Infatti, non solo si risparmia sulle spese del viaggio, ma si contribu-isce anche alla riduzione dell’inquinamento, dato il minor numero di vetture in circolazione. Senza contare l’opportunità di conoscere nuove persone e magari stringere nuove amicizie! Il car pooling è particolarmente diffuso in ambienti lavorativi o universitari, e sta conoscendo sempre più fortuna grazie alle numerose piattaforme web, che con-sentono a chi cerca ed a chi offre un passaggio di incontrarsi e definire i dettagli organizzativi. Inoltre

il web consente di superare la diffidenza che si può provare al pensiero di affrontare un viaggio con dei perfetti sconosciuti, in quanto è possi-bile conoscere le qualità o i difetti del proprio compagno di viaggio grazie ai commenti degli utenti. Passaggiosardegna.it è un sito internet che permette a chi si iscrive di organizzare il proprio viaggio: basta inserire i dati del tragitto, data, luogo della partenza e dell’arrivo, orario e eventuale flessibilità. Si può consultare l’e-lenco dei viaggi inseriti e trovare quello adatto alle proprie esigenze, e, una volta selezionato il percorso, è possibile entrare in contatto con gli altri utenti per mettersi d’accordo su punto d’incontro, divisione delle spese, e tutto ciò che sarà necessario. I passaggi più frequenti, per ora, sono quelli tra i principali capoluoghi di Provincia, ovvero tra Cagliari, Oristano, Sassari e Nuoro, oltre che quelli all’interno di una stessa città. Non si può non notare come tra i luoghi di partenza e di arrivo manchi Tortolì, dove eviden-temente ancora la pratica del car pooling non è molto conosciuta. Eppure l’auto di gruppo è davvero un’ottima idea, soprattutto qui in Oglia-stra dove a causa dell’isolamento, ci si sposta spesso verso i grossi centri . E se sei una donna e ti spaventa viaggiare con persone che non conosci, puoi selezionare l’opzione “solo don-ne” che ti consente di percorrere il tragitto solo con altre ragazze della comunità. Se un ragazzo chiede un passaggio, decidono le fanciulle se includerlo o meno. (Laura Meloni)

Venerdì 20 Gennaio 2012 • [email protected]

Partenza a rilento per il Centro di aggregazione giovanile di Su Troccu a Tortolì. Nonostante siano passati diversi mesi dall’inaugurazione dell’as-sociazione culturale di Juri Piroddi e Giacomo Nulchis, i giovani tortoliesi dovranno attendere ancora un po’ di tempo per usufruire di tutti i servizi promessi dal Centro. Nel luglio del 2011 un’entusiasta Rita La Tosa, Assessore alle Politi-che Giovanili aveva presentato il Centro giovani di Via Angius come una potenziale fucina di ta-lenti che avrebbe permesso ai ragazzi di Tortolì di “svolgere attività teatrali, cinematografiche, informatiche e musicali e coltivare le proprie pas-sioni” in un ambiente accogliente e confortevole. In realtà, nonostante gli sforzi e l’impegno di Nul-chis, Piroddi e dell’Amministrazione Comunale la struttura non ha ancora potuto sfruttare al 100% le proprie potenzialità. “Alcuni ragazzi utilizzano il Centro come sala prove, ma non sono liberi di lasciare la strumentazione all’interno dello sta-bile perché la struttura non è dotata di un siste-ma di sicurezza. Inoltre non abbiamo ancora un impianto di climatizzazione e la strumentazione è quasi del tutto assente.”dichiara Piroddi. Tutte problematiche queste, che secondo le dichia-razioni di Nulchis verranno risolte al più presto. “A breve - dichiara Giacomo Nulchis - saremo in grado di partire a pieno regime con le attività. In accordo con i ragazzi e l’Amministrazione Comu-nale infatti, abbiamo deciso di rimandare l’avvio delle attività alla consegna delle attrezzature e al montaggio dell’impianto di videosorveglianza. La prima gara d’appalto per le attrezzature, come è noto, ha avuto grossi problemi, al punto che il Comune ha dovuto annullare tutto e indire una se-conda gara”.Questo disguido, sommato al lungo iter burocratico e alla difficoltà di reperire nuove attrezzature con il budget predisposto per la vec-chia fornitura, sarebbe la causa della prolungata attesa. A confermarlo, l’Assessore Rita La Tosa, che continua a credere fortemente nel progetto e che indirà una riunione con Nulchis, Piroddi e gli operatori dell’ufficio tecnico per fare il punto della situazione. “Il centro giovani è operativo già da qualche mese - dichiara l’Assessore - dal mese di ottobre la sala è stata utilizzata con regolarità da diverse formazioni musicali. Alcuni ragazzi si sono esibiti durante le vacanze di Natale presso la fiera di Tortolì, altri stanno lavorando sui testi ori-ginali e presto potranno presentare il loro lavoro, ma avremmo potuto fare molto di più. Effettiva-mente l’assenza di climatizzatori e di un sistema di videosorveglianza e i ritardi nella consegna dell’attrezzatura hanno contribuito a rallentare lo svolgimento delle attività. A breve però, i fornitori effettueranno la consegna della strumentazione e dei computer e molto presto chiunque lo desi-deri potrà usufruire del Centro giovani.” Dopo tan-ta attesa dunque, non solo i musicisti, ma anche gli aspiranti attori, registi e ballerini potranno de-dicarsi alle loro grandi passioni. “I nostri giovani artisti dovranno avere ancora un po’ di pazienza -aggiunge Nulchis - Con le attrezzature in sala sa-remo in grado di soddisfare le richieste di quanti attualmente non possono trasportare le proprie. Concentrando il lavoro sulle prove, sarà possibile organizzare a cadenza regolare, una sorta di “jam produttiva” che servirà a tenere vivo l’impegno e lo studio. Questo tipo di lavoro può essere esteso anche al teatro, al cinema, alla danza e a tutte le discipline artistiche. Il tutto dipenderà solo dalle richieste e dalla volontà dei ragazzi.” (ClPi)

Centro giovani di Su Troccu presto operativo al 100%

Agrumi tortoliesi, una ricchezza poco valorizzataTortolì è storicamente terra di aranceti, un tem-po fonte di guadagno per i tanti coltivatori locali. Oggi questa risorsa del paese non viene sfrutta-ta. Sono infatti pochi i supermercati e negozi nei quali vengono venduti agrumi tortoliesi e ciò che troviamo sono prodotti importati da altre zone della Sardegna o addirittura dal resto del mon-do. L’ottima produzione tortoliese non è valoriz-zata come meriterebbe, ma sacrificata da leggi del mercato che prediligono prezzi bassi e pena-lizzano la qualità e l’utilizzo dei prodotti locali. Questo stato di cose ha due motivazioni principa-li: in primo luogo, i negozi preferiscono comprare merce economica e sono i grossi produttori a potersi permettere prezzi più competitivi rispetto a quelli proposti dal piccolo o medio agricoltore; in secondo luogo, non esiste più una centrale or-tofrutticola che regoli il mercato dell’agricoltura, quindi chi coltiva la terra è sostanzialmente solo, in barba al vecchio detto “l’unione fa la forza”. “Vendere a Tortolì non mi conviene - dice un agricoltore del posto - il mio aranceto è piuttosto grande, produco quattrocento quintali di arance l’anno. Ho investito in questa attività, compran-do macchinari per esempio. Se vendessi in pae-se accettando i prezzi correnti, con tutte le spese che ho, non guadagnerei praticamente niente. Quindi preferisco vendere le arance in altre città della Sardegna, nonostante le debba trasporta-re di persona facendomi quindi carico anche del costo della benzina”. Per quanto riguarda i pic-coli produttori, la musica sostanzialmente non

cambia. “Riesco a vendere qualcosa – dice Salvatore Saba ex socio della centrale ortofrut-ticola e proprietario di un giardino di arance nella zona di Basaura – ma solitamente i prezzi che propongono a Tortolì sono molto bassi. Non sono un grosso produttore, possiedo circa 150 piante di arance clementine, la mia è una produzione biologica, non uso né medicine né concimi, per questo le mie arance sono buone e genuine. Un tempo, quando esisteva la cen-trale ortofrutticola, i piccoli produttori (che era-no anche soci) versavano il raccolto, che veniva venduto nei mercati delle grandi città: Cagliari, Sassari, Nuoro. Alla fine dell’anno si divideva-no gli utili e ognuno di noi riusciva a guadagna-re qualcosa o per lo meno a coprire le spese. Morta la cooperativa è morto anche il piccolo produttore. Chiudere il mercato ortofrutticolo è stato un errore, un peccato mortale per Tortolì che dovrebbe pensare seriamente di tornare a valorizzare l’agricoltura”. E se nella maggior parte dei supermercati si trovano solo prodotti importati, per fortuna c’è ancora qualche ec-cezione: alcuni ambulanti e qualche piccolo negozio comprano e rivendono arance locali. Come Simone e Ilaria, proprietari di un negozio di frutta e verdura nel centro storico; qui trovia-mo arance, mandarini, mandaranci tortoliesi che hanno certamente un costo maggiore, ma il prodotto finale è di elevatissima qualità e so-prattutto sappiamo da dove proviene. (F. M. & I. O.)

FUORI DAI DENTIDAI DENTI

Ogliastra, ultima in tutto Ci mancava solo questa notizia. Fra i presidenti di provincia della Sardegna il nostro è ultimo nel gradimento dei suoi elettori, sotto il 50%. Erava-mo fra gli ultimi per tante cose. Siamo la provincia meno popolosa d’Italia, siamo fra quelle che han-no un reddito pro capite più basso e con un indice di trasferimenti statali e regionali per investimenti fra i più bassi in assoluto. Ma finora tutti ci dava-no atto di essere una una delle province più impe-gnate a riscattare passate sfortune e trascuratez-ze e il giudizio era stato finora benevolo. Grazie, Presidente Pilia, di averci riportato al posto che ci compete anche nel rispetto e nel gradimento degli ogliastrini.

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Il totoassessoreVenerdì 20 Gennaio 2012 • [email protected]

L’ormai ex assessore alle Attività Produtti-ve e all’Ambiente Pierpaolo Cau è sparito anche dal sito web del Comune di Tortolì. Non solo dall’elenco dei componenti della Giunta, ma anche da quello del Consiglio comunale. Se non avesse lasciato dietro sé un polverone, parrebbe quasi che non fos-se mai stato eletto. Inutile dire che dal 10 gennaio, giorno della sua revoca da parte del sindaco Lerede, in Comune sono tutti abbottonatissimi. Nessuno si è ancora az-zardato a rilasciare dichiarazioni, e lo stesso Cau ha preferito a lungo la strategia del si-lenzio. Solo dopo una settimana ha lanciato

pesanti accuse contro i suoi ex colleghi di maggioranza, gridando al complotto mes-so in piedi per colpirlo e sbarazzarsi di lui. Di sicuro la poltrona lasciata libera dall’ex assessore leghista, occupata ad interim dal sindaco Lerede, fa gola a tanti, anche se la lotta tra i partiti per accaparrarsi le deleghe è per ora silenziosa. Intanto il Totoassesso-re è già partito, e ancora si possono sola-mente fare delle ipotesi su chi sarà il futuro componente della Giunta comunale. Sarà, come richiesto due mesi fa dalla Lega nord Sardinia, un altro leghista? Se così fosse, si tratterebbe di Massimilia-no Piras, l’unico presente in Consiglio, a meno che non siano vere le voci secondo cui Piras sarebbe pronto a passare all’opposi-zione insieme a Cau. Se non fosse Piras, sa-rebbero cinque gli altri consiglieri papabili di maggioranza. Due sono donne, Monica Fanni, del gruppo consiliare “Per Tortolì – Arbatax”, e Laura Pinna, in quota Pdl. Nel caso di una nomina in rosa diventerebbero tre gli assessori “sui tacchi” della Giunta Lerede, ma ci sono molti dubbi sul fatto che gli uomini della maggioranza lascino, senza malumori, delle deleghe così importanti a una rappresentante del gentil sesso. Gli altri tre nomi son quelli di Giovanni Battista Cor-da, capogruppo Pdl, di Giuseppe Meloni, capogruppo Udc, e quello di Walter Cattari, appartenente al gruppo “Per Tortolì – Arba-tax” con la Fanni. Salvo ribaltoni, i nomi più spendibili parrebbero questi, a meno che, seguendo le ultime tendenze in atto a livello nazionale, il sindaco Lerede non decida di nominare un assessore tecnico. Di sicuro, se il primo cittadino vuole continuare ad amministrare Tortolì e mantenere la carica, l’ipotesi di una nomina tecnica dovrà essere scartata. (Laura Meloni)

Il patto dei sindaci

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Il tema delle energie rinnovabili ha acquisito in questi ulti-mi anni un’importanza fondamentale. Fra le iniziative più concrete in materia ambientale, figura il Patto dei Sindaci, movimento lanciato nel 2008 dalla commissione europea. Il patto ha lo scopo di sensibilizzare le autorità locali e regio-nali sui temi del cambiamento climatico e dell’energia so-stenibile. Nel concreto, il movimento propone degli obiet-tivi ben precisi: ridurre le emissioni di anidride carbonica del 20% entro il 2020, spianare la strada ad una maggiore autonomia energetica, creare nuove figure lavorative e, so-prattutto, tutelare l’ambiente. L’iniziativa si propone risultati su larga scala, ma coinvolge in maniera diretta gli enti locali di tutta l’Europa, dalle grandi città fino ai paesi più piccoli del vecchio continente. I firmatari sono già 3350, per un totale di più di 152 mila abitanti che godranno dei bene-fici del Patto. Anche l’Ogliastra ha aderito al movimento, e qualche comune è già firmatario. “La provincia Ogliastra ha iniziato l’estate scorsa il percorso di adesione al Patto dei Sindaci. – dice Roberto Cabiddu, assessore provinciale all’ambiente – Abbiamo promosso due incontri con i sindaci ogliastrini per discutere in ma-niera condivisa le tematiche del movimento. Siamo infatti convinti che i piani d’azione per l’energia sostenibile vada-no condivisi innanzitutto con le amministrazioni del terri-torio, ma anche con tutta la società civile. Solo i piani con un’elevata partecipazione dei cittadini hanno la possibilità di garantirsi continuità nel lungo periodo e raggiungere gli obiettivi prefissi”. La provincia funge inoltre da struttura di supporto per i comuni che hanno deciso di aderire all’ini-ziativa, e ha il compito di offrire assistenza anche, ma non solo, finanziaria. Per ora hanno aderito al Patto cinque paesi, ovvero Arzana, Elini, Ilbono, Loceri e Villagrande. Tortolì non figura nell’elenco, così come Lanusei, l’altro capoluogo ogliastrino. Come mai la nostra cittadina non ha ancora partecipato? “La situazione attuale delle adesioni dei comuni ogliatrini non è certamente omogenea – dice Cabiddu – e ciò è probabilmente dovuto anche alla man-canza di personale tecnico all’interno degli uffici comunali. La provincia, comunque, si propone di fornire supporto dove serve.” I vantaggi che si possono ottenere con l’adesione al Patto sono innumerevoli, e coinvolgono anche i settori della piani-ficazione urbana e territoriale, delle fonti di energia sosteni-bili ma soprattutto della tutela dell’ambiente, tema fonda-mentale soprattutto in un territorio come quello ogliastrino. “I comuni che aderiscono al patto potranno beneficiare di strumenti finanziari messi a disposizione dall’Europa – ri-corda Cabiddu – grazie a programmi specificatamente de-dicati allo sviluppo sostenibile. Un notevole vantaggio per le amministrazioni”. Insomma, si tratta di un’iniziativa im-portante, a cui si spera che possano presto aderire anche Tortolì e gli altri comuni mancanti dell’Ogliastra. (Ilaria Orrù)

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SPORT

Arbatax: Caria dà la carica in vista del Perdas

agguerrito Loceri. “Sono contento per questo momento che sto attraversando. Dopo due anni sto finalmente bene fisicamente”. A chi gli chie-de a chi dedica la rete di domenica scorsa, lui sor-ride e risponde: “Dedico la mia prima marcatura stagionale agli amici del Bar di Franco”.Intanto la squadra arbataxina continua a prepa-rarsi in vista della gara casalinga contro il Per-dasdefogu. All’andata finì con il punteggio di 0 a 0, ma stavolta l’Arbatax avrà fame di punti e tra le mura amiche non potrà più permettersi passi falsi. La gara di domenica 22 gennaio sarà l’oc-casione del rientro a Tortolì del portiere Massimo Guerriero, autore durante la passata stagione di un ottima annata con la maglia arbataxina.Cantelmi spera di recuperare l’infortunato Pili mentre sarà assente lo squalificato Pilia.Appuntamento per domenica 22 alle ore 15 al Campo di Fra Locci, sperando in un folto pubbli-co che inciti la squadra alla vittoria che potrebbe rappresentare per l’Arbatax un importante boc-cata di ossigeno. (Claudio Mascia)

A fine anno 2011 era stato annunciato come il vero acquisto per il 2012. Ora è arrivata la con-ferma: Fabio Caria sta dimostrando partita dopo partita di essere un giocatore fondamentale per l’organico bianco – azzurro. Domenica è arrivato anche il suo primo gol stagionale che ha con-sentito ai ragazzi allenati da Mister Cantelmi di ottenere un importante punto sul campo di un

Castor che peccato

Il Girasole stravinceil Derby

Tortolì, cento volte complimenti

ricevute. L’altra nota positiva, è indiscutibil-mente il pubblico, che sta infiammando e caricando, partita dopo partita, la squadra di mister Tamponi.I supporter tortoliesi, stanno tornando con entusiasmo a riempire le tribune del Frau Locci, come non si vedeva da qualche tem-po, e di questo rinnovato entusiasmo ne sta sicuramente giovando l’intero gruppo del Tortolì calcio.Questa domenica i rossoblù saranno impe-gnati fuori casa contro l’ultima in classifica, in una partita apparentemente semplice, ma talmente delicata da non poter conce-dere ai tortoliesi nessun calo di concentra-zione, per non rovinare quanto fatto fin ora.Per il momento cento volte complimenti a Salerno, al pubblico e all’intera squadra.(Riccardo Melis)

Un Tortolì implacabile, e determinato, ven-dica la pesante sconfitta dell’andata, e di misura batte il Sant’Antioco quinto in clas-sifica. Da più di un mese si vede e si respira un’altra aria, e i risultati e la classifica, sono lì a dimostrarlo.La vittoria di domenica scorsa ha evidenzia-to tante note positive che hanno un signifi-cato maggiore rispetto alle altre. La prima, è la rete numero 100 nei campionati di pro-mozione del capitano rossoblù, che sblocca e decide la gara regalando i tre punti fon-damentali, stiamo parlando chiaramente di Daniele Salerno, tortoliese doc.L’apporto della punta alla causa tortoliese è sotto gli occhi di tutti, Salerno, infatti, sta confermando i suoi numeri da bomber di razza, con 5 reti in cinque partite. Per que-sto merita tutti gli elogi e le congratulazioni

Venerdì 20 Gennaio 2012 • [email protected]

Derby spettacolare doveva essere, e derby spetta-colo è stato. La partita di domenica scorsa, gioca-ta tra Idolo e Castor, è stata una gara giocata ad altissima intensità, con un susseguirsi di emozioni e un finale scoppiettante, che ha visto purtroppo i tortoliesi subire il goal beffa a tempo abbondan-temente scaduto. La partita è terminata 3-2 per i padroni di casa, che al 96° hanno trovato il goal vittoria, che ha reso inutile e amara la doppietta del ritrovato Marco Ladu, e di conseguenza ne-gato alla Castor un importantissimo punto fuori casa. La situazione in casa tortoliese è tuttavia rasserenante, complice una classifica, a prescin-dere dalla sconfitta nell’ultimo incontro, che vede la Castor, in ogni caso al sesto posto in classifica, a soli due punti dalla terza. In questo momento delicato della stagione, i tortoliesi hanno bisogno di ritrovare la brillantezza delle giornate migliori, e di assicurare il ritorno a ottimi livelli di alcuni dei suoi giocatori chiave, che all’inizio della stagione hanno trascinato la squadra nelle posizioni di vertice. Siamo sicuri che partita dopo partita, il momento di appannamento sarà superato, come dimostra anche il ritorno al goal del bomber Ladu, indispensabile nel gioco dei granata. Adesso i Granata, incamerata la delusione, dovranno immediatamente ripartire; a cominciare dallo scontro casalingo di questa domenica, che li ve-drà opposti al Villasimius, squadra di metà clas-sifica, in una partita da affrontare con la massima concentrazione e da non prendere assolutamente sottogamba, cercando di ottenere il massimo del-la posta, per affrontare al meglio il proseguimento del torneo. (R. M.)

Esultano anche questa settimana i giallover-di del presidente Angioi che si fanno strada in classifica. Arrivano alla terza posizione con 31 punti in parità con il cus Cagliari ed avendo davanti solo il San Vito a 34 e il Gemini Pirri a 39. Il Girasole esce dal derby con il Villagrande vincente per 4 a 0, primo tempo scoppiettante, Tegas al 19’ porta in vantaggio gli ospiti e Giolitti dopo nemmeno un minuto regala il secondo gol, al 36’ Mameli non si fa aspettare, coglie di sorpresa Usai e dopo soli 5 minuti firma la sua doppietta personale. I giocatori di Murino danno il meglio, davanti a un pubblico infred-dolito ma felice. I ragazzi di casa purtroppo non rispondono con grinta e così il secondo tempo risulta essere lento e monotono e il derby finisce senza troppe emozioni. Il girasole la settimana prossima andrà a Sarroch e affronterà la squa-dra locale che si trova nei bassifondi della clas-sica, ma che proprio per questo da non deve essere sottovalutata. (Federica Pilia)

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CULTURA

L’RSA apre le portealla cultura

Tortohelie Press è un settimanale gratuito.Registrazione Aut. Tribunale di Cagliari n°13/ 11 del 19/05/2011.Direttore Raimondo Schiavone Responsabile pubbliche relazionie pubblicita Patrizia SalisIn Redazione Federica MelisGrafico Francesca ZiccaCollaboratori Ilaria Orrù, Federica PiliaRiccardo Melis, Patrizia Salis, Michela GirardiClaudio Mascia, Thomas Melis, Claudia Pilia,Laura Meloni, Andrea De MurtasSede Legale Viale Bonaria 98 09125 Cagliari Sede Amministrativa Via Barracelli snc 08048 Tortolì Editore Primaidea Srl

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Il Giornale di Tortolì lo trovionline dal Giovedì!

molto curiosi e attivi, hanno accolto con grandissimo entusiasmo questi interven-ti, convincendo così le operatrici a proce-dere nella pianificazione di un altro incon-tro di matrice culturale. Per il mese di gennaio ( per la precisione sabato 21 alle 16.30) è difatti prevista la presenza della scrittrice arbataxina Margherita Musella, che presenterà agli ospiti dell’RSA di Viale Europa e a tutti co-loro che vorranno partecipare all’evento (quindi fatevi avanti!) il suo ultimo libro “Ci vuole poco…anzi, niente!”. Terza tap-pa di un originale percorso culturale de-gno di lode e nota, del quale senza dubbio risentiremo parlare. (Michela Girardi)

Come forse alcuni di voi sapranno, per l’in-trattenimento dei propri ospiti l’RSA OGLIA-STRA sta organizzando già da tempo ( grazie ad un valido team composto da assistente sociale, educatrice e psicologa) degli eventi culturali particolarmente interessanti con cadenza mensile. Alla Residenza Sanitaria Assistenziale tortoliese hanno già presen-ziato nei mesi scorsi Virginia Murru e Gian-giacomo Pisu. La prima per narrare la storia di una donna coraggiosa che fu processata dall’Inquisizione con l’accusa di stregone-ria. Il secondo per parlare delle sue ricerche relative alla Flotta Shardana, tra storia e mito.A quanto pare gli ospiti dell’RSA, sempre

Musica. StefaniaSistu si racconta

Originaria di Triei, Stefania Sistu è nota al pubblico tor-toliese quale giovane e apprezzata cantautrice. Dopo aver ottenuto ottimi risultati in diversi concorsi canori è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: incidere un disco. “L’altra me” è difatti un album emozionante ed autoprodotto che vanta interessanti collaborazioni e propone otto intensi brani dei quali la Sistu ha firmato te-sti e musica. La cantante attualmente fa parte della rosa di musicisti dell’associazione tortoliese Albatros, grazie alla quale ha potuto aggiungere al proprio curriculum altre importanti collaborazioni, cantando ad esempio per Bob Destiny. Quando si esibisce nei locali della zona o quando partecipa alle manifestazioni canore, riesce sempre a catturare l’attenzione del pubblico con una grinta e un magnetismo davvero non comuni. Un mix raro di talento e bellezza. Conosciamola meglio. Quando ha iniziato a cantare?Ho iniziato a cantare da piccolissima, avevo solo 5 anni quando armata di infantile sfacciataggine salii per la prima volta su un palco, davanti a tantissima gente, in occasione di un festival che si teneva nella mia città. Già allora quando mi si chiedeva “Stefania, cosa farai da grande?” io rispondevo sempre con assoluta risolutezza: “La cantante!”. Ed oggi posso dire di essere riuscita a far diventare quel sogno di bambina una realtà, diventando tra l’altro direttore artistico proprio di quel festival che ha visto il mio esordio. Ho sempre preso molto seriamente i miei progetti musicali, lavorando sodo…e pian piano ho avuto e sto avendo le mie soddisfazioni. Cosa pensa del panorama musicale tortoliese?Vedo che qualcosa si sta muovendo: tanti ragazzi comin-ciano a prendere in mano uno strumento e a studiare la musica, dando vita anche a nuove band. Non se ne ve-devano da parecchio tempo e la cosa non può farmi che piacere. Inoltre penso che non appena il Centro Giovani potrà lavorare a pieno regime, tanti ragazzi avranno final-mente uno spazio ed uno stimolo in più per avvicinarsi alla musica e alle arti in generale, arricchendo la cittadi-na in maniera esponenziale dal punto di vista culturale. Ovviamente mi piacerebbe vedere più concerti a Torto-lì…quelli non sono mai abbastanza!Che emozioni prova quando canta per il pubblico?Certe emozioni sono difficili da descrivere…però posso dire che sul palco riesco ad essere veramente me stessa, a lasciarmi andare del tutto. Spesso mi emoziono pro-fondamente mentre canto e a giudicare dalle reazioni del pubblico che mi ascolta, suppongo che quella forte emozione arrivi anche al cuore degli altri. E per una can-tante questo non può che dirsi motivo di soddisfazione. In quale genere musicale si riconosce?Posso definirmi una cantante versatile. Affronto tutti i generi,dal Blues al Jazz. Ma le mie vere passioni sono il Rock, il Metal e il Symphonic metal. In questi ultimi anni poi mi sono specializzata anche in canti gotici! C’è da dire che purtroppo in Italia si ascolta soprattutto il pop e il melodico. Per il Rock c’è ancora poco spazio, cosa che penalizza moltissimi artisti che rimangono sconosciuti nonostante il loro talento. Scrive i suoi pezzi. Quali sono le tematiche che predilige?I testi delle mie canzoni sono sinceri: nascono dallo stato d’animo del momento, così come le musiche che com-pongo possono dirsi figlie della pura ispirazione. E non si sa mai dove ti troverai quando l’ispirazione busserà alla porta: ecco perché ho il telefonino pieno zeppo di registrazioni ( che poi riordino e sviluppo in studio) e la casa tappezzata di foglietti dove scrivo tutto quello che mi passa per la testa! (M.G.)

Esiste una terribile malattia, progressiva e degenerativa, che colpisce senza pietà il sistema nervoso. Il nome di questa ma-lattia è Sclerosi Laterale Amiotrofica, le cui cause sono ancora sconosciute e per la quale purtroppo non esiste ancora una cura. La città di Tortolì si è così schierata in prima linea per sostenere la raccolta di fondi in favore della ricerca su questa patologia e per dare la possibilità agli esperti del settore di informare il pubbli-co sulla SLA e sulla vita dei pazienti che ne sono stati colpiti. Sabato 21 gennaio alle ore 18, infatti, la tensostruttura del nostro Teatro San Francesco ospiterà la prima importante tappa del progetto bat-tezzato “SLAncio di gioia tra parole e mu-sica” organizzato dalle Sezioni Aisla delle Province di Nuoro e d’Ogliastra. Come ci dicono gli organizzatori, tale progetto na-sce con il lodevole obiettivo di “sensibi-lizzare sempre di più l’opinione pubblica sulla SLA, evidenziando i bisogni degli

ammalati e delle loro famiglie, sostenen-do queste persone nella lotta quotidiana con la malattia per migliorare la loro qua-lità della vita ma anche per fotografare, dal punto di vista scientifico, lo stato dell’arte su una patologia al momento inguaribile, coinvolgendo specialisti e medici di base”. Carina Barca e Rosa Maria Puligheddu, le referenti dell’Aisla per la provincia ogliastrina e per quella nuorese, af-fiancate da altri rappresentanti sardi dell’associazione, presenteranno scopi e attività dell’Aisla. Un nutrito gruppo di medici illustrerà poi al pubblico le carat-teristiche e le conseguenze della malat-tia, facendo luce anche sui risultati che la ricerca scientifica ha vantato finora. Ad intervallare i discorsi medici sarà la buona musica. Si esibiranno infatti sul palco noti artisti isolani, tra i quali Piero Marras e Maria Luisa Congiu. Siete tutti invitati a partecipare. (M.G.)

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