Date post: | 14-Mar-2016 |
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GirandoInMoto
presenta
Itinerari in moto lungo i percorsi della transumanza in Sardegna
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Gli itinerari proposti in questa pubblicazione ed il marchio sono stati estrapolati dal sito
www.tramudas.com, e sono quindi di proprietà dei Gruppi di Azione Locale (GAL) Mari e Monti, Barba-
gie ed Ogliastra.
La presente pubblicazione nata grazie al lavoro dei Gruppi di Azione Locale (GAL) Mari e Monti, Barba-
gie ed Ogliastra nell’ambito del progetto , ha il solo scopo di portare a conoscenza di altri mo-
toturisti e non, dell’esistenza del progetto e di descrivere le condizioni e la guidabilità delle strade interes-
sate dagli itinerari proposti.
Chiunque vedesse lesa la propria persona o i propri diritti su quanto riportato nella presente pubblicazione,
è pregato volerne dare immediato avviso a me personalmente tramite il sito www.girandoinmoto.it o in-
viando una e-mail all’indirizzo [email protected] o [email protected].
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A mia moglie Clara
ed alla sua bellissima Sardegna
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Tante volte ho percorso la SS128 “Centrale Sarda”, che longitudinalmente taglia l’entroterra della Sarde-
gna partendo da Monastir, poco più a nord di Cagliari, fino a raggiungere la Cantoniera di Oniferi. Una
strada che può essere considerata lo spettro per autobus, camion ed autovetture, ma che per il mototurista
rappresenta un paradiso di curve e paesaggi mozzafiato. Insomma, una strada assolutamente da non perde-
re!
La concentrazione alla guida, specialmente nei tratti più tortuosi, spesso distoglie l’attenzione del biker ai
particolari del paesaggio… un giorno però, giunto nel piccolo paese di Gavoi, noto un cartello turistico con
sfondo marrone e di sfuggita riesco a leggere “Tramudas”. Torno a casa e la prima cosa che faccio è una
ricerca su internet che mi porta all’indirizzo www.tramudas.com, un progetto realizzato da tre Gruppi di
Azione Locale (GAL Mare e Monti, GAL Ogliastra e GAL Barbagie) che permette di riscoprire gli antichi
percorsi della transumanza lungo i luoghi più belli, selvaggi ed affascinanti dell'entroterra sardo. Dall’area
download ho subito scaricato e stampato la relativa guida e la cartina generale, dove ho potuto notare che
nei tre distinti percorsi proposti, sono comprese alcune strade che già conoscevo e che sono perfette da per-
correre in sella ad una due ruote. Altre invece non le ho mai affrontate e così decido di riunire i tre itinerari
proposti e comporre un unico itinerario da completare in due giorni, per trascorrere un fine settimana in
solitaria: io, la tenda e la Mula.
Leggo la guida disponibile sullo stesso sito e segno i punti di interesse da visitare e da fotografare, apro la
cartina sul tavolo da cucina e studio il migliore senso di percorrenza, oltre a tracciare quali strade percorre-
re tra un itinerario e l’altro. Alla fine, dopo vari giorni di lavoro, completo il roadbook con tutti gli appunti
utili e sono pronto a partire.
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Venerdì 24 agosto 2012
Primo Giorno
La sveglia suona presto, come tutti i giorni, sia per
me che per Clara. Lei stamattina deve andare a lavo-
ro, io invece provvedo ad assemblare la moto con le
poche cose che ho preparato ieri sera e che mi servi-
ranno per questi due giorni di viaggio. Alle 7:30 so-
no già in sella percorrendo la SS131 prima e la
SS131dcn poi, fino a raggiungere Nuoro. Lascio la
statale all'uscita successiva per imboccare la SP51.
La strada è bellissima, ben asfaltata, con curve non
molto strette da pennellare a ritmo costante. L’aria
ancora gradevole della prima mattinata lascia pian
piano il posto alle correnti calde di questa torrida
estate che sembra non voler trovare fine.
Il manto stradale è sporco di escrementi solo in alcu-
ni punti, individuabili in tempo per scegliere la
traiettoria migliore. All'improvviso ecco apparire
Orune, arroccata in cima ad un colle e tutt'intorno
una vegetazione bassa, tipica della macchia mediter-
ranea. Senza entrare in paese svolto sulla SS389 e,
dopo un'altra serie di invitanti curve che tagliano i
terreni piantumati a sugheri, raggiungo Bitti: questo
è il paese che rappresenta l'inizio di uno degli itine-
rari riportati nella guida. Bitti, località famosa per i
Tenores, ha una bella piazza centrale e piccole viuz-
ze che in un sali/scendi tagliano il paese. Proseguo
lungo la SS389 seguo le indicazioni turistiche per il
sito archeologico Romanzesu che raggiungo devian-
do dalla statale, lungo una stretta via chiusa da bassi
muretti a secco.
Non mi fermo,
ma è un interes-
sante sito che
sicuramente vale
la pena visitare.
Proseguo sulla
SP50 in direzio-
ne della colonia
penale di Ma-
mone, attraver-
sando un altipia-
no di sugheri
sparsi un pò
ovunque che, a
causa del vento di
maestrale che
spesso spira vio-
lento su quest'iso-
la, sono cresciuti
già piegati... Da-
vanti il cancello d'ingresso alla colonia, ci sono per-
sone che aspettano di visitare i propri cari, detenuti
in questa struttura. Mi fermo qualche secondo e c'è
solo il più totale silenzio…
Supero l'altipiano ed inizia una strada in discesa, con
tornanti larghi e facili da percorrere. In mezzo al ver-
de intenso degli alberi spuntano delle costruzioni
completamente bianche: il Santuario campestre
della Santissima Annunziata, dove le piccole case
tutt'intorno alla chiesetta sono state costruite come
voto religioso. La solitudine è totale, così come il
senso di pace e tranquillità che trasmettono queste
montagne.
Ancora curve e raggiungo Lodè, poi Torpè ed infine
Posada dove il traffico di autovetture aumenta ed
anche lo stile costruttivo delle case assume il caratte-
re vacanziero... siamo vicini al mare e Siniscola si
raggiunge velocemente lungo la quasi dritta SP24.
Attraverso tutta la cittadina e devio in direzione di
Sant'Anna lungo la SP3. La strada abbandona subi-
to il traffico e sale lungo le vicine montagne. Di
fronte un imponente rilievo dalla cima completamen-
te rocciosa, che ha molto in comune con la morfolo-
gia delle lontane Alpi.
Prendo quota velocemente, ed i tornanti in alcuni
punti sembrano balconi per godere del panorama sot-
Il solitario di Nonnule (Orune)
L’ingresso al sito di Romanzesu
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1. Colonia penale di Mamone
2. Un tratto di curve sulla SP50
3. Santuario campestre della Santissima An-
nunziata e, a destra, alcuni scorci
4. I tornanti che da Lodè consentono di rag-
giungere il Lago di Posada
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tostante dove si vede il mare e la bellissima isola di
Tavolara, la cui cima è coperta da innocue nuvole
bianche. La SP3 è una bellissima strada in salita,
dall'asfalto perfetto che consente di divertirsi con la
manopola del gas ed il pedale del cambio: 2^ e 3^,
facendo salire su di giri il motore, piegando fino a
chiudere il posteriore... che spettacolo!!! Raggiungo
la Cantoniera Sant'Anna e devio a sinistra, sempre
lungo la stessa provinciale: l'asfalto peggiora, ma la
bellezza selvaggia del posto è da brividi lungo la
schiena!
Costeggio il Montalbo, dove pascolano capi di be-
stiame allo stato brado e dalle rocce sgorga acqua di
sorgente freschissima. Il panorama è davvero unico e
spettacolare, con la visuale che si estende verso nord
senza interruzioni. Giungo su un pianoro dove pa-
scola una mandria di mucche, e verso sud il Montal-
bo crea un'insenatura da dove si incanala lo scirocco
acquistando potenza. Il vento è forte ma piacevole...
almeno si respira!
Più avanti quella che era la Cantoniera Guzzurra, è
oggi diventata un bar-ristorante denominato Locanda
Ammentos. Mi fermo per un the freddo e scambio
due chiacchiere con il proprietario il quale afferma
che quella strada è molto frequentata da motociclisti
austriaci e tedeschi nei mesi di maggio-giugno e set-
tembre. Alla fine, gli dico che sto percorrendo gli
itinerari di Tramudas ed al mio saluto mi augura
"buona transumanza!". Vorrei fermarmi a mangiare,
ma in questo periodo sono a dieta e posso permetter-
mi di sgarrare un solo pasto, che per oggi sarà la ce-
na... solo la cena… purtroppo.
Riprendo la strada, in discesa, la cui vegetazione cir-
costante diventa sempre più fitta. Il panorama viene
coperto dagli alberi, ma in compenso c'è ombra e
soffro meno il caldo. L'asfalto continua ad essere
granuloso e non dà molta fiducia sotto le ruote, ma
per me va bene lo stesso. Giungo a Lula e la attra-
verso per poi dirigermi ad Onanì dove sorge la pic-
cola e graziosa chiesa di San Pietro. Ancora curve e
sono di nuovo a Bitti dove termina questo primo iti-
nerario.
Il caldo è forte e sudo tantissimo dentro la tuta tou-
ring... per fortuna ho la scorta di acqua fresca presa
dalle sorgenti del Montalbo che mi disseta piacevol-
mente!
Imbocco la bellissima SS389 dall'asfalto impeccabi-
le. Le curve proseguono una dietro l'altra ed il grip
che regalano è eccellente. Nuoro è vicina, l'attraver-
so ma sembra di essere in un forno. Seguo le indica-
zioni per Mamoiada percorrendo la stessa stata-
le. Le condizioni del manto stradale non sono co-
stanti: tratti buoni si
alternano ad altri più
malandati... ormai
esiste la nuova stra-
da a scorrimento ve-
loce e 4 corsie,
che permette di rag-
giungere i paesi a
sud del capoluogo di
provincia in breve
tempo, e quindi l’en-
te addetto alla manu-
tenzione l’ha ormai
quasi abbandonata.
In moto però si può
apprezzare ogni chi-
lometro di questo
bellissimo nastro di
asfalto che attraver-
sa luoghi selvaggi e
solitari. L'ingresso a
Mamoiada mi acco-
Il Montalbo
Il monumento ai Mamuthones
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Alcuni scorci che si possono apprezzare sulla
SP3 che costeggia il Montalbo, in direzione
della Cantoniera Guzzurra
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glie con una scultura della maschera dei famosissimi
Mamuthones, simbolo del paese riconosciuto ovun-
que.
Pochi chilometri e raggiungo Lodine, infine Gavoi,
l'inizio di un secondo itinerario Tramudas. La guida
disponibile sul sito prevede un itinerario circolare,
da percorrere in senso orario. Per comodità di allog-
gio notturno e di collegamento all'ultimo itinerario di
domani, lo percorrerò nel senso opposto. La sempre
stupenda SS128 mi consente di raggiungere il bivio
per Ollolai, la cui strada principale era transennata
per la preparazione alla festa di San Bartolomeo pre-
vista per questo weekend.
Mi arrampico lungo le piccole viuzze del paese per
aggirare il blocco. Chiedo informazioni per raggiun-
gere Ovodda e mi consigliano di tornare indietro
nuovamente in direzione di Gavoi, ma spiego che
voglio percorrere un'altra strada che passa tra le
montagne. Grazie alle precise indicazioni fornitemi
imbocco una stretta strada dall'asfalto messo abba-
stanza male che, prima in salita, poi in discesa, mi
porta direttamente sulla SP4, sulle sponde del lago
Cucchinadorza. Un bellissimo panorama mi fa ap-
prezzare questo specchio d'acqua il cui colore spezza
con il verde circostante.
Attraverso un breve ponticello e percorro la provin-
ciale costeggiando il lago alla mia destra. La strada è
interessata da vari tratti di lavori in corso e bisogna
andare piano. Giungo ad Ovodda e poi a Tiana do-
ve mi fermo ad una fontana posta all’ingresso del
paese per mangiare la mia razione prevista dalla die-
ta: un cetriolo ed una confezione di bresaola che nel
frattempo si erano riscaldati nella valigia della Mula
ed avevano assunto un sapore ed una costistenza non
tanto gradevoli… Risalgo in sella e valico il passo
S'Isca de sa Mela a 950 m.s.l.m.. La strada è stu-
penda e scendo verso Sorgono. Da qui a Meana
Sardo e poi alla Cantoniera Ortuabis è un conti-
nuo di curve con dislivello minimo, ma deviando per
la SS295 riprendo nuovamente quota fino a raggiun-
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1. Su Textile ad Aritzo
2. L’arrivo al Valico Sa Casa
3. Le curve che collegano la Cantoniera Ortuabis a
Meana Sardo
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gere i 1040 m.s.l.m. del Valico Sa Casa. Che strade meravigliose! Una goduria assoluta per chi guida una
moto!
La breve discesa immersa nel verde dei castagni mi porta ad Aritzo, il cui biglietto di presentazione al turi-
sta è rappresentato dal bellissimo e maestoso monumento naturale Su Texile che sembra osservare costan-
temente il paese dal versante montuoso opposto.
Entro subito nel piccolo e caratteristico paesino di Belvì per poi raggiungere infine Tonara, la mèta finale
di questa prima giornata. Sono stanco, con 540 km sotto le ruote... ma ciò che più mi ha sfiancato è stato il
caldo afoso che da 3 mesi ormai sembra non voglia lasciare l'isola. Trovo il campeggio montano Sa Colo-
nia e monto la mia tendina, faccio una doccia e bevo una fresca birra Ichnusa, nella quiete più totale di que-
sto bosco fatto di castagni: è ora di far scattare la serata di pausa-dieta!
Mentre mi godo il fresco seduto sul mio sgabellino, sento un picchio battere contro il tronco di un albero,
monto il 200mm alla mia D5100 ma non riesco ad individuarlo per fotografarlo. Dopo 10 minuti di vane
ricerche ci rinuncio e mi preparo per andare a cena, un'ottima cena presso la Locanda del Muggianeddu.
Già conoscevo questo ristorante dove avevo mangiato qualche anno fa, e così ci sono tornato molto volen-
tieri. Dopo aver mangiato, mentre stavo andando via vengo invitato da un signore del posto a sorseggiare
un bicchiere di vino. Al tavolo c'è una coppia di Roma, invitati dello stesso signore, con i quali mi intrat-
tengo per quasi due ore, parlando del più e del meno, anche in compagnia della signora Tina, proprietaria
del ristorante, che ci raggiunge poco dopo. Col buio pesto torno al campeggio e davanti alla tenda mi atten-
dono due cani randagi che si dibattono come se volessero giocare... non ho voglia di intrattenermi e mi
chiudo nel mio piccolo alloggio, mentre loro rimangono tutta la notte lì accanto. Che goduria questo fresco
di montagna, lo stavo desiderando!!! Appoggio la testa al cuscino e cerco di dormire...
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Siamo nella bellissima Barbagia del Mandrolisai, in Sardegna, lun-
go una delle strade più emozionanti da percorrere in moto. Su que-
st'isola non c'è molta scelta di campeggi montani... qualcuno sta sor-
gendo negli ultimi anni, altri adattano i propri agriturismi ad acco-
gliere improbabili turisti in tenda. Ce ne fossero di più, i motocicli-
sti provenienti soprattutto dall'estero, li prenderebbero molto più in
considerazione!
A Tonara, paese famoso soprattutto per la produzione di un otti-
mo torrone, ha sede questo rarissimo campeggio montano che si
raggiunge facilmente seguendo le indicazioni stradali. Certo, ho
soggiornato in campeggi migliori, ma in mancanza d'altro questo va
più che bene. E' posto poco fuori il centro abitato, immerso in un
piccolo castagneto. Sviluppandosi su un terreno in pendenza, le
piazzole sono disposte su terrazze, ben ombreggiate. Ero l'uni-
co presente quella notte in cui ho soggiornato, quindi non posso
esprimermi in merito alla privacy. Il personale è cortese ed acco-
gliente ma la struttura ha alcune carenze che sento il dovere di se-
gnalare: l'illuminazione notturna è praticamente inesistente, non so
se a causa dell'impianto elettrico non funzionante (le lampade al
suolo sono quasi tutte rotte) o per scelta di risparmio da parte del
gestore, inoltre mi sarebbe piaciuto trovarlo un pò più ordinato. I
bagni si presentano puliti e, altro punto a favore, è presente un bar-
ristorante-pizzeria, ma sinceramente non so quale sia la qualità dei
piatti perchè non l'ho provato. Sta di fatto che di venerdì sera era quasi pieno, soprattutto di gente del
posto.
Non è un campeggio eccellente, ma comunque è accogliente (anche se un pò trascurato), discreto e spe-
ro continui ad esserci in una zona che ha molto da offrire dal punto di vista motociclistico e non solo!
Il prezzo? Giusto per il tipo di struttura: 10 euro per una persona ed una tenda.
Camping Sa Colonia Via Muggianeddu 4 - Tonara (NU) http://www.campingsacolonia.it/
Il posto tenda presso il Camping Sa
Colonia
Camping “Sa Colonia”
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Tra castagneti e noccioleti, immersi in una natura selvaggia, verde e rigogliosa, esiste questa tranquilla
cittadina montana che più volte ho visitato. Tonara è molto nota per la produzione di un'ottimo torrone,
al quale viene sostituito il miele al posto dello zucchero rendendo il gusto particolare e buonissimo. Qui
nasce la Locanda del Muggianeddu, un ristorante che fa della qualità degli ingredienti il proprio punto di
forza. Ho già mangiato in passato presso questo locale, e tornandoci dopo 3 anni, posso solo confermare
l'eccellenza della cucina. La signora Tina, proprietaria con il marito, cura ogni aspetto degli ingredienti,
andando alla ricerca di erbe aromatiche autoctone e prodotti locali, spesso comprati dalla gente del posto
o raccolti da lei stessa sul territorio. Ricordo con piacere di aver mangiato un'ottima frittura di animelle,
ma questa volta scelgo l'antipasto misto composto da prosciutto e salsiccia, casu axedu, una ruota di ci-
polla gratinata al forno, verdure al forno e polpettine nel sugo. Sinceramente avrei evitato l'insalata di
mare che, pur essendo buona, non la vedo in tono ad una località montana. Evito il primo, seppur tenta-
to, solo per un discorso di non esagerare con lo "sgarro" della dieta di questo periodo, ma prendo molto
volentieri un cinghiale al vino ottimamente cucinato: saporito e tenero proprio come piace a me. Un
buon rosso della casa (di produzione locale) accompagna i piatti, mentre come dessert scelgo una mous-
se di torrone, decorata ed impreziosita nel sapore con susina e dell'ottima marmellata di more fatta in
casa. Per finire un liquore di genziana ed uno di assenzio, le cui piante sono state raccolte dalla stessa
signora Tina. Parlando con dei vicini di tavolo, mi hanno riferito che i ravioli di patate (che nel frattem-
po stavano preparando a mano in cucina) erano ottimi, così come la frittura mista di antipasti che com-
prendeva, tra l'altro, la frittura di animelle e di foglie di salvia a foglia larga ed aromatica che, al dire del-
la padrona di casa, è di una specie tipica sarda e quasi introvabile. Da assaggiare anche il torrone fatto in
casa e i bromiolus con formaggio entrambi ottimi!
Che dire, sicuramente ci tornerò presto per portare anche Clara!!!
Il prezzo: 1 antipasto, 1 secondo, 1/4 di vino rosso, 1 dessert, 1 digestivo a €26,50
Locanda del Muggianeddu
via Mons. Tore n. 10
Tonara (NU)
Tel.:078463885
Antipasti misto di terra Cinghiale al vino Mousseal torrone
Locanda del Muggianeddu
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Sabato 25 agosto 2012
Secondo Giorno
Sono le 7:30 quando apro gli occhi... non ho dormito
quasi niente. Per tutta la notte, in qualche casa nei
pressi del campeggio c'è stata una festa con musica
da discoteca a palla, in più i due cani che si erano
accucciati accanto alla mia tenda, ogni tanto rispon-
devano all'abbaiare di altri loro simili in paese. Ho
sonno ma mi devo alzare e prepararmi per quest'altra
giornata di moto!
Mi lavo, mi vesto, sistemo tenda, sacco a pelo e ma-
terassino e riparto. L'aria è fresca e gradevole, so-
prattutto quando imbocco la strada che da Tonara
arriva al Passo Tascussì, anzi in alcuni punti non di-
co che faccia freddo ma quasi. La visuale cerca di
farsi spazio tra la vegetazione, molto fitta in alcuni
punti. L'asfalto non sempre consente di agire sul gas,
ma va bene così perchè sono ancora frastornato dalla
notte trascorsa in bianco. Arrivo al bivio in cima,
dove è presente la chiesa della Madonna della Ne-
ve. Questi luoghi hanno un fascino unico! Davanti
l'ingresso, una statua che ne ricorda il motivo per la
quale è stata edificata.
Inizia la discesa, su un manto stradale molto miglio-
re del precedente, specialmente all'altezza del parco
Donnortei, dove si apre il panorama sul Monte
Spada. Giungo a Fonni, bel paese della Barbagia ed
unico ad avere nel proprio territorio gli impianti di
risalita alle piste sciistiche, ed imbocco una stupenda
provinciale che sale fino a raggiungere il Passo Cor-
reboi, da dove si domina la nuova SS389 e, allun-
gando lo sguardo verso l'orizzonte, si vede in lonta-
nanza lo sperone roccioso di Perd' e Liana.
La vecchia SS389 ormai abbandonata, corre lungo il
versante montuoso e man mano scende fino ad arri-
vare a livello della nuova statale. Il traffico è inesi-
stente, e posso permettermi di allargarmi per affron-
tare le curve. Percorro un tratto di strada chiusa al
traffico ma non sbarrata, per poi proseguire lungo
l'itinerario prefissato. Perdo di vista la nuova statale
e mi inoltro sugli adiacenti rilievi percorrendo un
tratto molto panoramico e suggestivo. Non essendo
più manutenzionato, l'asfalto è mal ridotto, ma vale
comunque la pena percorrere questa strada per il pa-
norama davvero unico. Tanti sono i particolari che
saltano all'occhio: le rocce, i letti dei torrenti, i su-
gheri, le more di rovo, il gioco luci/ombre che si
crea tutt'intorno... e poi la completa solitudine. Spet-
tacolo puro!
Giungo a Villanova Strisaili, la oltrepasso e dopo
pochi chilometri imbocco la deviazione per Tonne-
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Scendendo, da sinistra a destra: la vecchia
stazione ferroviaria di Villagrande Strisaili,
Gairo Vecchia, letto di un fiume sul tratto
della SS389 ormai abbandonato, Lo sperone
roccioso di Perd’ e Liana, case abbandonate
ad Osini Vecchia, i Tacchi d’Ogliastra
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ri, nei pressi della vecchia e caratteristica stazione
ferroviaria di Villagrande Strisaili verniciata di rosa
ed ormai utilizzata solo come attrazione per i turisti
che viaggiano a bordo del Trenino Verde. Le rotaie
sono occupate da mucche e vitelli che pascolano
beati in queste zone. Le caprette belano in lontanan-
za, accompagnate dal suono dei campanacci che por-
tano al collo.
Dopo una breve pausa per fotografare e dissetarmi
riprendo il percorso. Una curva, poi un'altra e di
fronte a me ecco presentarsi il bellissimo Perd' e
Liana.
Continuo senza sosta seguendo le indicazioni per
Gairo Taquisara che raggiungo dopo pochi chilo-
metri. Devio per Osini ed imbocco la SS198 fino ad
arrivare nella valle del Riu Pardu, sotto i Tacchi di
Ogliastra. Si sente il rombo di altre moto percorrere
queste fantastiche strade: sicuramente sono sul ver-
sante opposto, a Gairo Sant'Elena per dirigersi verso
Lanusei.
Mi fermo per rinfrescarmi alle fontane pubbliche di
Osini e poi continuo per Ulassai, dominata dal mae-
stoso Tisiddu, ed attraverso il parco eolico che mi
accompagnerà fino a Perdasdefogu su una SP13 da
paura! Da qui mi tuffo sulla strada militare che scen-
de verso il mare.
Alla mia destra una giara immensa e verde. Il caldo
aumenta, la brezza della montagna si placa: sono alle
porte di Tertenia sulla SS125, l'orientale sarda, per
l'ultimo tratto da completare fino alla cantoniera
San Giorgio, dove un tempo le greggi arrivavano
per occupare i pascoli invernali, attendere la prima-
vera e tornare a casa.
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Tramudas finisce qui. Ho percorso tanti chilometri lungo strade che in parte già conoscevo, mentre altre
sono state davvero una bellissima sorpresa. Magari non tutte hanno quell'asfalto eccellente che cerca chi
vuol sfogare i cavalli della propria moto, ma in compenso la bellezza dei panorami ripaga. Queste strade
isolate, lontane dal turismo di massa, che vengono percorse solo da chi davvero ricerca un viaggio del ge-
nere, mi hanno fatto vivere emozioni uniche e scoprire altri lati nascosti di questa meravigliosa isola che
continua a sorprendermi, giorno dopo giorno.
Carmine Scudiero
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Gli Itinerari
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