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TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE CAPIT OL 17 V ......V2OLUME Lo stato fisico di un aeriforme è noto...

Date post: 10-Oct-2020
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2 VOLUME Lo stato fisico di un aeriforme è noto quando sono note due delle tre variabili fondamentali (pressione, volume specifico e temperatura) in quanto la terza è nota tramite l’equazione p · v = R · T . In un sistema di assi cartesiani p v ogni punto P del piano può essere considerato come il punto rappresentativo del- lo stato fisico di un determinato gas in un certo istan- te; la temperatura verrà dedotta mediante l’equazio- ne di stato. Da tale diagramma è possibile determi- nare il lavoro che il gas compie (o quello su di esso esercitato) quando subisce una trasformazione pas- sando da uno stato fisico a un altro. Un gas, passando dallo stato fisico A ad uno B tramite una trasforma- zione termodinamica individua, tramite l’insieme del- le successive posizioni occupate dal punto, una linea di trasformazione. L’andamento della linea di tra- sformazione dipende dalle modalità con cui tale tra- sformazione è avvenuta. Suddividiamo l’area com- presa fra la curva e l’asse delle ascisse in tante strisce verticali di spessore piccolissimo (figura A) la sua area, che vale a 1 = p · (v 2 -v 1 ), ha la stessa espressione (16.15) del lavoro esterno unitario; estendendo il pro- cedimento a tutta l’area A sottostante la curva di tra- sformazione, risulta: A = Σ ai = Σ l = l, ove l i è il lavoro elementare compiuto dal fluido (o ad esso sommini- strato) nel breve tratto di curva relativo a una striscia. Quindi, nel diagramma p v il lavoro compiuto dal fluido (o quello ricevuto) vale l’area compresa fra la curva di trasformazione, l’asse delle ascisse e le nor- mali a essa abbassate dai due punti estremi della cur- va. Il lavoro è compiuto dal fluido e si considera po- sitivo quando la trasformazione si evolve nel senso dei volumi crescenti (da A verso B), negativo se pro- cede in senso inverso (da B verso A). L’area sotto- stante sarà tanto più grande (maggiore è il lavoro scambiato con l’esterno) quanto più alta è la posi- zione della curva rispetto all’asse delle ascisse. Consideriamo 1 kg di un gas perfetto, racchiuso in un recipiente indeformabile il cui stato fisico è caratteriz- zato da p 1 , v 1 e T 1 legate dalla relazione p 1 · v 1 = R · T 1 . Somministrando calore q, la temperatura aumenterà da T 1 a T 2 e non potendo variare il volume, aumenterà la pressione da p 1 a p 2 in modo da soddisfare l’equa- zione caratteristica dei gas p 2 · v 1 = R · T 2 . Dividendo membro a membro le due relazioni e con qualche semplice passaggio si ottiene: = o in generale, possiamo scrivere l’equazione caratte- ristica di tale trasformazione come: = cost equazione che caratterizza ogni trasformazione a vo- lume costante (o isocora o isometrica). Altre caratte- ristiche di una trasformazione isocora sono: • il lavoro esterno è nullo (l = 0); • il calore somministrato produce un aumento della pressione e della temperatura; • il calore eventualmente sottratto provoca una ri- duzione della pressione e della temperatura; • la linea di trasformazione nel piano p v è paralle- la all’asse delle ordinate; • la variazione di energia interna è: u 2 u 1 = c v · (T 2 T 1 ); • la variazione di entropia è: s 2 s 1 = c p · ln(T 2 /T 1 ). Consideriamo 1 kg di gas perfetto racchiuso in un re- cipiente munito di uno stantuffo (che si muove senza attrito), su cui agisca una forza F = cost il cui stato fi- sico è determinato da T 1 e p 1 . Il volume specifico si ri- cava dall’equazione caratteristica: p 1 · v 1 = R · T 1 Somministrando al gas il calore q, la sua temperatura aumenta da T1 a T2 mentre non varia p 1 (dipendente solo dai fattori esterni agenti sullo stantuffo): p 1 · v 2 = R · T 2 Il gas ha compiuto una trasformazione a pressione costante (o isobarica o isobara) utilizzando il calore somministratogli per incrementare la sua tempera- tura e il suo volume. Dividendo membro a membro le due relazioni soprascritte, risulta: = (17.3) o in generale: = cost (17.4) equazione che caratterizza ogni trasformazione a pressione costante. Le altre caratteristiche sono: • la linea di trasformazione nel piano p v è paralle- p 1 T 1 p 2 T 2 p T v 1 T 1 v 2 T 2 v T 1 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzo nell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo Idee per insegnare meccanica, macchine ed energia con Pidatella CORSO DI MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA © Zanichelli 2012 CAPITOLO 17 TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE LEZIONI Sintesi dei capitoli Capitolo 17 p M M A B v V 1 V 2 N N p Figura A
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Page 1: TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE CAPIT OL 17 V ......V2OLUME Lo stato fisico di un aeriforme è noto quando sono note due delle tre variabili fondamentali (pressione, volume specifico

2VOLUME

Lo stato fisico di un aeriforme è noto quando sononote due delle tre variabili fondamentali (pressione,volume specifico e temperatura) in quanto la terza ènota tramite l’equazione p · v = R · T . In un sistemadi assi cartesiani p – v ogni punto P del piano puòessere considerato come il punto rappresentativo del-lo stato fisico di un determinato gas in un certo istan-te; la temperatura verrà dedotta mediante l’equazio-ne di stato. Da tale diagramma è possibile determi-nare il lavoro che il gas compie (o quello su di essoesercitato) quando subisce una trasformazione pas-sando da uno stato fisico a un altro. Un gas, passandodallo stato fisico A ad uno B tramite una trasforma-zione termodinamica individua, tramite l’insieme del-le successive posizioni occupate dal punto, una lineadi trasformazione. L’andamento della linea di tra-sformazione dipende dalle modalità con cui tale tra-sformazione è avvenuta. Suddividiamo l’area com-presa fra la curva e l’asse delle ascisse in tante strisceverticali di spessore piccolissimo (figura A) la suaarea, che vale a1 = p · (v2−v1), ha la stessa espressione(16.15) del lavoro esterno unitario; estendendo il pro-cedimento a tutta l’area A sottostante la curva di tra-sformazione, risulta: A = Σai = Σl = l, ove li è il lavoroelementare compiuto dal fluido (o ad esso sommini-strato) nel breve tratto di curva relativo a una striscia.Quindi, nel diagramma p – v il lavoro compiuto dalfluido (o quello ricevuto) vale l’area compresa fra lacurva di trasformazione, l’asse delle ascisse e le nor-mali a essa abbassate dai due punti estremi della cur-va. Il lavoro è compiuto dal fluido e si considera po-sitivo quando la trasformazione si evolve nel sensodei volumi crescenti (da A verso B), negativo se pro-cede in senso inverso (da B verso A). L’area sotto-stante sarà tanto più grande (maggiore è il lavoroscambiato con l’esterno) quanto più alta è la posi-zione della curva rispetto all’asse delle ascisse.

Consideriamo 1 kg di un gas perfetto, racchiuso in unrecipiente indeformabile il cui stato fisico è caratteriz-zato da p1, v1 e T1 legate dalla relazione p1 · v1 = R · T1.Somministrando calore q, la temperatura aumenterà

da T1 a T2 e non potendo variare il volume, aumenteràla pressione da p1 a p2 in modo da soddisfare l’equa-zione caratteristica dei gas p2 · v1 = R · T2. Dividendomembro a membro le due relazioni e con qualchesemplice passaggio si ottiene:

=

o in generale, possiamo scrivere l’equazione caratte-ristica di tale trasformazione come:

= cost

equazione che caratterizza ogni trasformazione a vo-lume costante (o isocora o isometrica). Altre caratte-ristiche di una trasformazione isocora sono:

• il lavoro esterno è nullo (l = 0);

• il calore somministrato produce un aumento dellapressione e della temperatura;

• il calore eventualmente sottratto provoca una ri-duzione della pressione e della temperatura;

• la linea di trasformazione nel piano p – v è paralle-la all’asse delle ordinate;

• la variazione di energia interna è:

u2 – u1 = cv · (T2 – T1);

• la variazione di entropia è: s2 – s1 = cp · ln(T2/T1).

Consideriamo 1 kg di gas perfetto racchiuso in un re-cipiente munito di uno stantuffo (che si muove senzaattrito), su cui agisca una forza F = cost il cui stato fi-sico è determinato da T1 e p1. Il volume specifico si ri-cava dall’equazione caratteristica:

p1 · v1 = R · T1

Somministrando al gas il calore q, la sua temperaturaaumenta da T1 a T2 mentre non varia p1 (dipendentesolo dai fattori esterni agenti sullo stantuffo):

p1 · v2 = R · T2

Il gas ha compiuto una trasformazione a pressionecostante (o isobarica o isobara) utilizzando il caloresomministratogli per incrementare la sua tempera-tura e il suo volume. Dividendo membro a membrole due relazioni soprascritte, risulta:

= (17.3)

o in generale:

= cost (17.4)

equazione che caratterizza ogni trasformazione apressione costante. Le altre caratteristiche sono:

• la linea di trasformazione nel piano p – v è paralle-

p1�T1

p2�T2

p�T

v1�T1

v2�T2

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1La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzonell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo

Idee per insegnare meccanica, macchine ed energia conPidatella CORSO DI MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA © Zanichelli 2012

CAPITOLO 17TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE

LEZI

ON

I

Sintesi dei capito

li

Capitolo 17

p

M

M

A

B

vV1V2

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pFigura A

Page 2: TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE CAPIT OL 17 V ......V2OLUME Lo stato fisico di un aeriforme è noto quando sono note due delle tre variabili fondamentali (pressione, volume specifico

la all’asse delle ascisse;

• il lavoro esterno è dato da: l = p · (v2 – v1);

• il calore somministrato produce un aumento delvolume e della temperatura;

• il calore sottratto provoca una riduzione di volu-me e di temperatura;

• la variazione di entropia è:

s2 – s1 = cv · ln

• l’equazione fondamentale è:

cp · (T2 – T1) = cv · (T2 – T1) + p · (v2 – v1)

Da quest’ultima relazione si ricava: cp = cv + R (17.5)dove la costante R varia solo con la natura del gas eindica che cp > cv.

Consideriamo 1 kg di gas perfetto il cui stato fisicoiniziale è individuato da p1, v1 e T1; supponiamo diaumentare gradualmente la pressione esercitando uncerto lavoro esterno sull’aeriforme contenuto nel re-cipiente. Il volume dell’aeriforme si riduce a un valo-re v2 e contemporaneamente parte del lavoro som-ministrato si trasforma in calore elevando la tempe-ratura del gas. Se contemporaneamente procediamoa una graduale sottrazione di calore, evitando varia-zioni di T1, il gas ha compiuto una trasformazione atemperatura costante o, più precisamente, una iso-termica di compressione.

Dall’equazione caratteristica nello stato iniziale p1 ·v1 = R · T1 e in quello finale p2 · v2 = R · T1, ugua-gliando i primi membri si ottiene:

p1 · v1 = p2 · v2 (17.6)

ovvero:

p · v= cost (17.7)

equazione che rispecchia l’enunciato della legge diBoyle, e nel piano p – v, rappresenta una iperbole equi-latera avente per asintoti gli assi coordinati. La trasfor-mazione può avvenire anche in senso inverso, riducen-do la pressione iniziale e lasciando di conseguenza algas la possibilità di espandersi; si parlerà, in questo caso,di espansione isotermica (il calore dovrà essere som-ministrato per compensare la tendenza della tempera-tura a diminuire). Le altre caratteristiche sono:

• non si manifesta variazione di energia interna;

• il calore sottratto (o somministrato) uguaglia l’e-quivalente termico del lavoro speso (o sviluppato);

• tale lavoro è dato da: l = pi · vi · ln

• se la pressione aumenta, il volume deve diminuire esi tratta di una compressione; in tal caso, occorrespendere lavoro, e il gas cede calore all’esterno; illavoro si considera negativo;

• se la pressione diminuisce, il volume deve aumen-tare e si tratta di una espansione; in tal caso, il gas

assorbe calore dall’esterno e produce un lavoro cheviene assunto come positivo;

• la variazione di entropia è:

s2 – s1 = · ln

Consideriamo 1 kg di gas perfetto racchiuso in un ci-lindro munito di stantuffo, mobile senza attrito, e checilindro e stantuffo siano isolati in modo che il calorenon possa trasmettersi attraverso le pareti. Se aumen-tiamo gradualmente la pressione agente sullo stantuf-fo il volume diminuisce e, non potendosi trasmettereall’esterno il calore, aumenta la temperatura. Il gas hasubito una trasformazione senza scambio di calore conl’esterno, (trasformazione adiabatica). L’equazione ca-ratteristica di una trasformazione adiabatica è:

p · vγ= cost (17.8)

in cui γ è dato dal rapporto dei calori specifici cp e cv.

Inoltre:

• nel piano p – v l’adiabatica è rappresentata da unaiperbole non equilatera;

• se si tratta di una espansione, aumenta il volumementre diminuiscono pressione e temperatura; inquesto caso, il lavoro compiuto dal fluido è positivoe il suo valore è l = − cv · (T2 – T1);

• se si tratta invece di una compressione, diminuisce ilvolume mentre aumentano pressione e temperatu-ra; in questo caso il lavoro è somministrato al fluidodall’esterno e viene considerato negativo;

• la variazione di entropia è nulla; l’adiabatica è unatrasformazione a entropia costante (isoentropica).

Abbiamo visto che in una trasformazione adiabatica,l’equazione caratteristica è: p · vγ = cost. In una tra-sformazione isotermica è: p · v = cost. In una trasfor-mazione intermedia fra una adiabatica e una isoter-mica, l’equazione caratteristica è del tipo:

p · vn = cost (17.9)

con 1 (isotermica) < n <γ (adiabatica). Tale trasfor-mazione viene definita politropica.Se supponiamo n = 0, l’equazione diventa p = cost.

Cioè durante tutta la trasformazione, rimane costan-te il valore della pressione: in definitiva si tratta diun’isobara.

In modo analogo, ponendo n = ∞ si ottiene: v = cost,equazione caratteristica di un’isometrica.

In una trasformazione politropica:

• si ha scambio di calore, esprimibile dalla relazione:

q = c · (T2 · T1) (17.11)

a ogni valore dell’esponente n della politropica cor-risponde un valore ben determinato del coefficientec, ricavabile dalla formula:

T2�T1

v2�v1

l�T

v2�v1

2 La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzonell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo

Idee per insegnare meccanica, macchine ed energia conPidatella CORSO DI MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA © Zanichelli 2012

CAPITOLO 17TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE2

VOLUME

LEZION

I

Sintesi dei capitoli

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2VOLUME

n = (17.12)

• le equazioni generali della curva (e le formule cheesprimono il lavoro) sono le stesse gia trovate perl’adiabatica, sostituendo γ con n;

• una trasformazione politropica può rappresentare –a seconda del valore dell’esponente n – una qual-siasi delle trasformazioni semplici precedentemen-te descritte;

• se la politropica è di espansione, con n compresofra 1 e γ, il volume aumenta mentre diminuiscono

pressione e temperatura;

• in una compressione politropica – con lo stesso va-lore di n – diminuisce il volume mentre aumentanopressione e temperatura; l’aumento di questa è pe-rò inferiore a quello ottenuto con una adiabatica;

• per n compreso fra zero e uno, aumentano volumee temperatura e diminuisce la pressione, mentre sisomministra calore dall’esterno;

• per n compreso fra γ e ∞, si ottiene una trasforma-zione lungo la quale aumenta il volume e diminui-scono pressione e temperatura, mentre si sottraecalore al gas.

cp – c�cv – c

3La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzonell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo

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CAPITOLO 17TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE

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Sintesi dei capito

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