COSTI STANDARD NEL TRASPORTO PUBBLICO COSTI STANDARD NEL TRASPORTO PUBBLICO Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma Anno XXIX - Settembre 2013 Anno XXIX - Settembre 2013 Legge di stabilità Abbattere il rumore TRASPORTI PUBBLICI TRASPORTI PUBBLICI € 11,00 TP - Rivista di politica ed economia del trasporto e della mobilità 9 9 TP - Rivista di politica ed economia del trasporto e della mobilità € 11,00
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COSTI STANDARDNEL TRASPORTO PUBBLICOCOSTI STANDARDNEL TRASPORTO PUBBLICO
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma
Anno XXIX - Settembre 2013Anno XXIX - Settembre 2013
Legge di stabilità
Abbattere il rumore
TRASPORTI PUBBLICITRASPORTI PUBBLICI
€ 11,00TP - Rivista di politica ed economia del trasporto e della mobilità
99
TP - Rivista di politica ed economia del trasporto e della mobilità € 11,00
1TP Trasporti Pubblici settembre 2013
Politica4 Legge di stabilità, fondi
per il rinnovo dei bus
di Gianpiero Ruggiero
Ambiente10 Quando il trasporto
pubblico non fa “rumore”
di Nadia Amitrano
Ricerca18 Costi standard del Tpl
un modello per calcolarli
Slow motion42 Viaggiare oltre l’auto
l’alternativa è possibile
di Sergio Rossi
Aziende44 Potenza, nuovo piano
di trasporto pubblico
di Eduardo Cagnazzi
Mobilità Aziende45 Brindisi, azienda eCarabinieri per la legalitàdi Rosario Almiento
Aziende46 Sangritana, provetecniche di serviziodi Aristide Ricci
Aziende48 Napoli guarda alriassetto dei trasportidi Eduardo Cagnazzi
Aziende49 Salerno, la metropensa a nuove lineedi Eduardo Cagnazzi
Aziende50 La più frequentatametro del mondodi Eduardo Cagnazzi
Aziende51 Mobilità fraecologia e storiadi Sergio Rossi
Gomma
Ferro
ANAV
SSTRAA
3TP Trasporti Pubblici settembre 2013
Se la situazione del paese non fosse incredibilmente più tragica oggi di
quanto non lo fosse nel 2003, quando andò in scena sotto Natale lo
sciopero selvaggio di tram, bus e metro a Roma e Milano, leggendo i
giornali che negli ultimi giorni di novembre hanno scritto a proposito
dei fatti di Genova, penseremmo di vivere un “déjà vu” o di essere
tornati indietro di dieci anni. Oggi, proprio come allora, abbiamo
visto pubblicata sui quotidiani la stessa concentrazione di informazioni
sul Trasporto Pubblico Locale (analisi, retrospettive e numeri) che è
abitualmente spalmata sui media nazionali in 10 anni! Ma come è
possibile, ci chiediamo sconcertati, che un settore vitale per la qualità della vita delle persone e
delle città , passi quasi sotto silenzio stampa , a meno che non ci siano fatti di cronaca estrema o
scandali da raccontare? Eppure questa è la realtà, a parte qualche rarissima eccezione come il
Corriere della Sera che lo scorso mese di luglio, senza che ci fossero stati né scioperi né scandali
in vista, ma solo la nostra denuncia martellante della crisi a cui andava incontro il sistema,
aveva portato all’attenzione dei lettori con una inchiesta a 360° il tracollo del trasporto pubblico
locale. Il problema è che la sensibilità e l’interesse della politica nei confronti del settore sembra
funzionare come quella dei media: solo a grandi ondate , inevitabilmente effimere, e solo in
reazione a qualche choc. Un approccio che ha impedito alla politica fino ad oggi di considerare
il trasporto pubblico locale per quello che è: un volano imprescindibile per l’economia e la
crescita sostenibile del paese e non, come invece accade, un problema, una patata bollente da
passare in mano a qualcun altro il più rapidamente possibile.
Con questo quadro, la crisi del settore stenta terribilmente a trovare degli sbocchi di sistema e i
trasporti pubblici locali rischiano di diventare definitivamente un settore a geometria variabile,
con conseguenze pesanti sui cittadini con un diritto alla mobilità “diversamente tutelato” a
seconda della Regione in cui vivono. Per questo la costituzione del Fondo Nazionale Trasporti è
stata la sola buona notizia per il comparto negli ultimi, difficilissimi, tre anni , unitamente alla
sentenza della Corte Costituzionale (273/2013) che l’ha salvato dall’attacco frontale sferrato
dalla Regione Veneto, dichiarando inammissibili e non fondate le questioni di legittimità
costituzionale sollevate nei confronti delle disposizioni legislative del Fondo Nazionale Trasporti
(art. 16 bis del D.L. 95/2012).
Una sentenza storica non solo per il risultato in sé, che ha blindato i circa 5 miliardi del Fondo
ad essere spesi nelle Regioni a statuto ordinario solo per il TPL, ma anche e soprattutto per
l’affermazione della Corte che ha riconosciuto al TPL una dignità di servizio essenziale per la
collettività pari alla sanità.La nota dolente è che la dotazione attuale del Fondo rappresenta una parte consistente ma non
esaustiva del fabbisogno minimo per il funzionamento del TPL, pari a 6,5 miliardi l’anno.
Tuttavia, nonostante questa lacuna rimane il fatto che un primo paletto fondamentale per la
stabilità del sistema è saldamente piantato. Parola della Corte.
Marcello Panettoni Presidente ASSTRA
l’editoriale
Rivista di politica ed economia del trasportoe della mobilitàregistr. Trib. Roma n. 00521 del 22/9/97A cura di AsstraAnno XXIX - 9 Settembre 2013
