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TRICOLORI

Date post: 24-Mar-2016
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Pittori scultori e fotografi celebrano i 150 dell'unità d'Italia
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COLORI

DEL

LEVANTE

FIORENTINO

P I TTORI , SCU LTORI E FOTOGRAF I DEL LEVANTE F I ORENTI NOCELEBRANO I 1 50 ANN I DELL 'U N I TA' D ' I TAL I A

TRICOLORI

w w w . C O L O R I D E L L E VA N T E F I O R E N T I N O . i t 1 861 - 201 1

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COLORI

DEL

LEVANTE

FIORENTINO

P I TTORI , SCU LTORI E FOTOGRAF I DEL LEVANTE F I ORENTI NOCELEBRANO I 1 50 ANN I DELL 'U N I TA' D ' I TAL I A

SALA DELLE ERO I N E - PALAZZO COMUNALE D I PONTASS I EVE

1 0 SETTEMBRE - 1 ° OTTOBRE 20 1 1

CATALOGO DELLA MOSTRACON C I TAZ I ON I DAL CONVEGNO SU ARTE E RI SORG I MENTO

TRICOLORI

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E’ certamente un privi legioessere amministratore del Comune diPontassieve, nel l ’anno in cui si celebrai l 1 50° Anniversario del l ’Unità d’ I tal ia,con un calendario di eventi così densodi in iziative interessanti e coinvolgenti .

L’associazione culturale Coloridel Levante Fiorentino è statasicuramente protagonista, con la vivacedisponibi l i tà dei suoi artisti , nelsuccesso di questo itercommemorativo di un momento tra ipiù significativi del la nostra Storia.

Vorrei esprimere dunque plausoe riconoscimento a questi ci ttadini cheattraverso le varie forme artistichehanno reso omaggio, con impegno eamore, al la nostra Ital ianità: l ’Arte,ancora una volta, con i l suo l inguaggiouniversale, d iventa veicolo privi legiatoper sciogl iere emozioni , commuovere,far riflettere e ricordare. Questocatalogo ne è testimonianza.

Un sincero ringraziamentoanche a tutti i ci ttadini d i Pontassieveche con la loro appassionatapartecipazione hanno dimostrato nonsolo di apprezzare gl i eventi d i volta involta proposti , ma anche di volercondividere con le isti tuzioni i l tributoal la Storia che ha fatto del l ’ I tal ia unaNazione: un percorso affatto scontato,duro e faticoso, che ha ingoiato i sognid i intere generazioni , nondimentichiamolo! Non dimentichiamoda dove veniamo e che quel tricoloreche svetta sui palazzi e sul la nostraTorre del l ’Orologio ha un prezzo, lavita di migl iaia di persone che nonhanno più fatto ri torno a casa, nelnome di un ideale: essere Ital iani .

Assessore al le Pol i tiche Cultural i delComune di Pontassieve

Alessandro SartiIngresso del Palazzo Comunale di Pontassieve

settembre 201 1

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TRICOLORILa mostra “Tricolori ” si tiene esattamente a 1 50 anni dal la prima Esposizione NazionaleItal iana, "Esposizione Nazionale di Prodotti Agricol i e Industrial i e d i Bel le Arti ", che si svolse aFirenze subito dopo la proclamazione del Regno d'I tal ia e fu solennemente inaugurata i l 1 5settembre 1 861 al la presenza del Re Vittorio Emanuele I I .Con questo evento si volevano dimostrare i risu ltati raggiunti dal la nuova nazione nel laproduzione economica e culturale, ma esso segnò anche un momento importante per quel loche riguarda la pittura moderna ital iana ed in particolare del la macchia.Fu ri tenuto importante che nel l 'esposizione fossero presenti anche le bel le arti , che anche negl ianni del le dominazioni erano state orgogl io del la nazione e veicolo patriottico durante i lRisorgimento. I l governo auspicava un buon trattamento degl i artisti , “ai qual i ogni beneprocurato loro è debole riconoscenza nazionale, ove si rifletta che nei giorni del dolore sepperocon le tele e gl i scalpel l i mantenere vivo e ammirato i l nome ital iano e che i monumenti e leopere del le qual i hanno arricchito le città sono valse, quasi storia parlante del la grandezzanostra passata, a tener vivo in noi quel sacro affetto di patria che ci ha condotti ad operare perla redenzione d^Ital ia”.Importantissimo infatti fu i l contributo, d iretto o indiretto, al Risorgimento degl i artisti intesi insenso lato: scri ttori , musicisti , pi ttori , etc. Molti parteciparono direttamente al le guerre diindipendenza, altri vi parteciparono indirettamente, tentando, con i loro mezzi d icomunicazione_ letteratura, pittura, musica_, d i svegl iare le coscienze degl i i tal iani affinchétutti partecipassero al la lotta.Una mostra di pittura, scultura e fotografia sul tema unitario, nel l ’anniversario di taleesposizione, ci sembrava pertanto i l modo migl iore per celebrare l ’Unità e tutti g l i artisti chehanno contribuito a fare e a fare grande l ’ I tal ia.Sono stati invitati a partecipare al la mostra pittori , scultori e fotografi , d i lettanti e professionisti ,legati in qualche modo al la nostra associazione, d iversi ma uniti in questa celebrazione, d iversima uniti come tutti g l i i tal iani che nel 201 1 hanno festeggiato come noi questo importanteanniversario.Come associazione culturale cogl iamo l ’occasione di questa mostra per ringraziarel ’amministrazione comunale di Pontassieve, nel le persone del Sindaco Marco Mairaghi edel l ’assessore Alessandro Sarti , che hanno ospitato questa mostra nel Palazzo Comunale.

Colori del Levante Fiorentino

1 5 settembre 201 1

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LA PRIMA ESPOSIZIONE NAZIONALE DEL 1861

Uno degl i eventi più significativi ideati per sancire i l progetto pol i tico e culturale del l ^I tal iaunificata fu la prima Esposizione Nazionale Ital iana inaugurata a Firenze nel 1 861 .Con essa ci si auspicava di raccogl iere i prodotti del l ^ingegno nazionale, al cui inventariomancavano ancora i contributi d i Roma e di Venezia (che infatti saranno rappresentate al lamanifestazione dai rispettivi comitati in lutto).Come sede del la "Esposizione Nazionale di Prodotti Agricol i e Industrial i e d i Bel le Arti " fu sceltala ormai ex stazione Leopolda, prima stazione ferroviaria costruita a Firenze, fuori le mura, conl ’ ingresso rid isegnato per l ’occasione ed un percorso espositivo di circa quattro chi lometri .Ospitava oltre seimi la espositori . Si racconta che per consentire ai visi tatori d i vedere l ’ interamostra venivano date a noleggio del le special i poltrone a rotel le al la tariffa di £ .1 l ’ora.Si poteva ammirare, ad esempio, i l cannone rigato a retrocarica del Gen. Caval l i ; i l pantografodel l ’Abate Casel l i ; le raffinate porcel lane del Ginori ; i primi pianoforti prodotti a Torino; ecc. . Fumesso in funzione un motore a stantuffo l ibero (prototipo del motore a scoppio, a due ci l indri econ venti caval l i d i potenza) dei toscani Barsanti-Matteucci , costruito dal le Officine meccanichedel Pignone, ma senza incontrare i l successo commerciale.Per le arti erano presenti 997 opere di pittura e 426 di scultura di artisti d i tutte le parti d 'I tal ia:arrivarono in massa i napoletani con in testa Domenico Morel l i , i lombardi era rappresentati tragl i al tri dal l 'Hayez e da Gerolamo Induno con quattro opere; c’erano ovviamente i piemontesima anche gl i emi l iani , i l iguri , i sici l iani , i veneti . I Romani erano i l gruppo maggiormente

numeroso. Infine non potevanomancare i toscani .Nel la pittura stava avvenendo uncambiamento: i l passaggio dal lapittura di tema storico e di esecuzioneaccademica, al la pittura diosservazione del la natura e del vero,come qeul la dei Macchiaiol i cheproprio a Firenze erano nati .L'esposizione fu quindi un importantemomento di incontro e di confronto.

Sopra: foto del la facciata del l 'esposizione

A sinistra: i l g iornale del l 'esposizione,

edizioni Bettin i , tipografia Le Monnier,

Firenze. Ne uscirono 50 numeri , tra i l

1 861 e 1 862 , con descrizioni , incisioni e

commenti su l l 'importante evento

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IL LOGO DELLA MOSTRACome logo del la mostra è stata scelta una incisione pubbl icata nel 1 860 in prima pagina di unperiodico francese, che raffigura gl i abitanti d i Pontassieve che, con la bandiera tricolore, vannoa votare per i l plebisci to di annessione al futuro Regno d'I tal ia. Un prezioso documentoartistico che racconta per immagini i l momento culmine del l 'Unità d'I tal ia a Pontassieve.Era i l marzo del 1 860 ed in Toscana gl i elettori erano chiamati a votare i l plebisci to diannessione o meno al Regno di Sardegna, futuro Regno d'I tal ia. L'artista D. Duganz racconta alpubbl ico francese ed internazionale questo importante momento di storia i tal iana facendo una"istantanea" del gruppo di pontassievesi che si recano a Firenze per votare.L'incisione viene al legata al l 'uscita del 29 marzo 1 860 del periodico Universe I l lustrè edito aParigi .L'enfasi d i questo gruppo di persone in marcia rivela l ’atmosfera carica di aspettative, tensionipol i tiche ed ideal i d i un momento così importante del la nostra storia, come fu l ’anno che videla maggior parte degl i Stati preunitari e la Toscana fra questi , pronunciarsi a favoredel l ’annessione al la monarchia costi tuzionale sabauda per costi tu ire i l Regno d’ Ital ia.

"Elections del la Toscane. Les habitants de Ponlasieve venant de voter a Florence"

Incisione di D. Duganz pubbl icata in prima pagina del la rivista "L'Univers I l lustrè", n.98, 29 marzo 1 860.

Documento digital izzato dal la Brown Universi ty di Providence, USA, nel la raccolta "The Garibald i

Panorama: visual izing the Risorgimento"

L'originale del la prima pagina del la suddetta rivista è stata donata al Comune di Pontassievedal l 'associazione Colori del Levante Fiorentino, che l 'ha "scoperta" durante le ricerche relative

al la mostra i l lustrata nel presente catalogo.

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QUEL GIORNO DI 150 ANNI FA QUANDO LA

TOSCANA SCELSE DI FARE L'ITALIA

Fu una splendida giornata primaveri le quel l ’ 1 1 marzo del 1 860. Ovunque, in Toscana,

i l sole accompagnò migl iaia di ci ttadini a votare tra la monarchia costi tuzionale di Vittorio Emanuele I I od

un generico regno separato. I l primo referendum del la storia moderna, chiamato in seguito sempl icemente

plebisci to. Ancora oggi nel le facciate di molti palazzi comunal i toscani si trova affissa la lapide-proclama

che ne annunciava i risu ltati .

A quel lo storico voto erano chiamati tutti i maschi adulti , a qualunque censo appartenessero, ricchi o

poveri , contadini o aristocratici ci ttadini . La gestione del voto fu minuziosa, le disposizioni l iberal i . Venne

assicurata la l ibertà di stampa e la propaganda ammessa per tutte le fazioni , clerical i , bonapartisti ,

democratici , granduchisti , mazziniani . Nel le campagne risuonava lo slogan “chi non vota non pota”.

Regista di quel la giornata, che segnerà per sempre la perdita del l ’autonomia del la Toscana che giusto un

anno avanti (27 apri le 1 859) aveva cacciato i l Granduca Leopoldo I I , fu i l barone Bettino Ricasol i . [. . . ]

Tutto doveva svolgersi ordinatamente, dunque. E le cose andarono proprio così; i toscani avevano ritrovato

l ’antico senso civico e, d i fronte al la storia, sapevano come comportarsi .   Questa la cronaca del la giornata,

per voce dei corrispondenti local i , i prefetti :   “Ci ttà in festa e imbandierata” (Livorno), “Grande, ordinato,

d ignitoso concorso al la votazione. Le mene di pochi tristi sventate e disprezzate anche dai più id ioti ”

(Lucca), “Contadini salgono numerosi con bandiere salutati dai volterrani” (Volterra), “I popol i del la

campagna vengono distinti parrocchia per parrocchia, con bandiere spiegate, e alcuni con i l parroco al la

testa” (Barga in Garfagnana), [. . . [ “La città è imbandierata e in festa. Numerosi drappel l i d i campagnol i

accorrono a rendere i l loro suffragio e porzione al la loro testa con la bandiera nazionale. Anche alcuni

sacerdoti e parrochi sono venuti a votare al la testa de’ loro popolani ed è notevole che i l decrepito

giubbolato parroco Ottaviano Garzi d i Montecchio d’anni 89 ha voluto esser condotto in legno e si è fatto

trasportare in poltrona per render esso pure i l suo suffragio. I l quale atto è

stato accolto dal la popolazione con applausi . L’ordine è perfetto” (Cortona),

[. . . ] “Hanno desiderato assistere alternativamente al la votazione un

americano, un inglese e uno spagnolo. L’americano si è mostrato tanto

soddisfatto che uscendo ha offerto un francescano per la soscrizione dei

fuci l i ed ha soggiunto di render nota la di lu i soddisfazione col mezzo di un

giornale del suo paese” (Firenze) [. . . ]

Poi , i l 1 5 marzo, la Corte di Cassazione conval ida i risu ltati . A darne

l ’annuncio dal balcone di palazzo Vecchio i l ministro Guardasigi l l i . “Toscani

concorsi a dare i l voto 386.445”, grida. Poi , preso dal l ’emozione per

l ’ immensa fol la in piazza del la Signoria, si prende i l tempo di inghiottire.

“Voti per l ’unione al la monarchia costi tuzionale 366.571 ; Voti per i l regno

separato 1 4.925 ; voti nul l i 4.949”. L’effetto percepito dal la piazza lo

raccontò mirabi lmente sul le colonne de La Nazione, Carlo Lorenzini , al ias

Col lodi : “Al l ’apparire del ministro sul la terrazza, si fece istantaneamente un

si lenzio, intero, profondo, rel ig ioso, qual si conviene al compimento dei

grandi ri ti . Giunta la lettura al la cifra dei votanti per l ’unione scoppiò un

grido di universale esultanza. La cifra dei 1 4 mi la dissenzienti fu

accompagnata da una risata prolungatissima e clamorosa, come le risate

degl i eroi d i Omero”.

“Fini to di leggere i l plebisci to, l ’aria rintronò d’un concerto smisurato di grida

festose, fra le qual i spiccavano i viva al l ’ I tal ia, al Re eletto, al Ricasol i . ” “La

festa si è prolungata fino a giorno” “I l del i rio di giovedì notte resterà unico

negl i annal i d i tutte le feste nazional i passate, presenti e future del nostro

bel l issimo paese”

Michele Taddei , tratto da La Nazione - 1 1 marzo 201 0La lapide di Pontassieve

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TRICOLORICATALOGO DELLA MOSTRA

Un bel ricordo del momento del tagl io del nastro in Sala del le Eroine da parte di tre pittori del gruppo

Oda, al la presenza del l 'assessore Sarti e del cri tico d'arte dott. Stefano de Rosa.

I festeggiamenti sono poi proseguiti con un concerto, su arie risorgimental i , del soprano Beatrice Bianchi ,

eccezionalmente accompagnata dal maestro Antonio Giovannini .

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Le immagini del le opere sono pubbl icate secondo quanto reso disponibi le dagl i autori .

Le citazioni sono state l iberamente scelte dai curatori del la mostra con i l solo scopo di abbinare al le

opere attual i brani che richiamassero l 'atmosfera del l 'epoca.

Beatrice Bianchi , soprano e Antonio Giovannini

Alcuni dei pittori che hanno partecipato al la mostra

I l gruppo dei fotografi

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UNITI1 2 tavolette 24x24, tempera acri l ica

GRUPPO PITTORI ODA DIACCETOQuel lo che è oggi l ’ I tal ia è i l frutto di un'opera col lettiva real izzata con amore e con fatica da persone

diverse. I l gruppo di pittori , ospiti del la struttura di riabi l i tazione Fondazione ODA di Diacceto, socio di

Colori del Levante Fiorentino, ha voluto interpretare con un'opera col lettiva la ricchezza rappresentata

dal la nostra diversi tà. Educatrice: Bel inda Quercetini . Pi ttori : Roberto Gini , Daniela Baroni , Massimo

Goffredo, Letizia Picciau, Laura Pieraccini , Gianluca Giannel la, Andrea Vignol in i , Luci l la Cappel l in i ,

Antonio Genovieri , Roberta Checcacci , Antonel la Chiosi , Isabel la Bruno

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VIVA V.E.R.D.ILA COLONNA SONORA DEL RISORGIMENTO

acquerel lo 40x30

ROBERTA MELI

La leggenda vuole che nel l ’Ottocento sui muri del le ci ttà da l iberare si leggesse W V.E.R.D. I ,abbreviazione di Viva Vittorio Emanuele Re D’ Ital iaIn quel periodo i l melodramma era senz'altro la musica che suscitava i l maggiore interesse sianel le persone sempl ici che negl i intel lettual i e negl i aristocratici . La rappresentazione diun'opera era un evento di eccezionale importanza ed era capace di suscitare vero entusiasmo inun'epoca in cui le possibi l i tà di intrattenimento non erano molte. Per questo molti guardavanoal melodramma come a uno dei mezzi più efficaci per far conoscere le nuove idee di l ibertà, d iindipendenza e di amor di patria.Le opere che Giuseppe Verdi scrisse tra i l 1 842 e i l 1 849 avevano tutte una forte componentepatriottica e vennero tutte accolte dal l 'entusiasmo del pubbl ico. Le arie e i cori che parlavano aicuori e al le coscienze, venivano bissati in teatro e cantati nel le piazze, andando in un certosenso a costi tu ire la "colonna sonora" del Risorgimento.Da al lora iniziò i l mito di Giuseppe Verdi , mito che continua tuttora, perché, come disse i lpresidente Ciampi in occasione del centenario del la morte di Verdi , "se l 'I tal ia divenne una solanazione lo si deve anche a lu i e al la forza del suo l inguaggio musicale".Un l inguaggio musicale, quel lo del l ’opera l irica, che ha esportato nel mondo l ’ i tal ianità.

atuâvvÉ;DKGE<

Parte I I I , Scena IV

Le sponde del l ’Eufrate

Ebrei incatenati e costretti al lavoro.

Va, pensiero, sul l 'al i dorate;Va,

ti posa sui cl ivi , su i col l i ,

Ove olezzano tepide e mol l i

L'aure dolci del suolo natal !

Del Giordano le rive saluta

Di Sionne le torri atterrate. . .

Oh mia patria sì bel la e perduta!

O membranza sì cara e fatal !

Giuseppe Verdi e Temistocle Solera

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I PADRI NOBILI DEL RISORGIMENTOol io su tela 40x80

MARIANO PINZAUTI

"Vorrei sottol ineare l 'eccezionale levatura dei protagonisti del Risorgimento. Una formidabi legal leria di ingegni e di personal i tà - quel le femmini l i fino a ieri non abbastanza studiate ericordate - di uomini d i pensiero e d'azione. A cominciare, s'intende, dai maggiori : si pensi almito mondiale, senza egual i - che non era artificiosa leggenda - di Giuseppe Garibald i , e lediverse, egualmente grandi eredità di Cavour, d i Mazzini e di Cattaneo. Quei maggiori , losappiamo, tra loro dissentirono e si combatterono: ma ciascuno di essi sapeva quanto l 'apportodegl i al tri concorresse al raggiungimento del l 'obbiettivo considerato comune, anche se ciò nonvalse a cancel lare contrasti d i fondo e poi tenaci risentimenti . "

Giorgio Napolitano, Aula di Montecitorio, 1 7/03/2011

". . .non l i poteva fermare nessuno, ed erano persone mirabi l i .

Mazzini , Cavour, Garibald i : tutti e tre entrati in pol i tica e usciti dal la pol i tica più poveri d i come c’erano

entrati : ma hanno arricchito gl i i tal iani , enormemente."

Roberto Benigni , Sanremo 201 1

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DIVERSI MA UNITIceramica cm 30

SANDRA PELLI

NON E' RETORICA. . ."L'Unità d'I tal ia fu perseguita e conseguita attraverso la confluenza di d iverse visioni , strategiee tattiche. Fu davvero una combinazione prodigiosa, che risu ltò vincente perché più forte del letensioni anche aspre che l 'attraversarono.. . .Si indulge forse al la retorica rievocando questi e altri aspetti e momenti . . . ? Retorica sarebbeuna rappresentazione acritica del processo unitario, che ne lasci in ombra contraddizioni einsufficienze per esaltarne solo la dimensione ideale e le prove di sacrificio ed eroismo; e ancorpiù lo sarebbe una rappresentazione acritica dei traguardi raggiunti 1 50 anni fa e da al lora adoggi . . .E' g iusto ricordare i vizi d 'origine e gl i al ti e bassi d i quel la costruzione, mettere a fuoco leincompiutezze del l 'unificazione ital iana e innanzitutto la più grave tra esse che resta quel la delmancato superamento del d ivario tra Nord e Sud. . .E tanto meno è retorica i l recuperare motivi d i fierezza e di orgogl io nazionale : ne abbiamobisogno, ci è necessaria questa più matura consapevolezza storica comune, anche peraffrontare con l 'indispensabi le fiducia le sfide che attendono e già mettono al la prova i l nostropaese, per tenere con dignità i l nostro posto in un mondo che è cambiato e che cambia."

Giorgio Napol i tano per i l 1 50° anniversario del la “Partenza dei Mi l le".

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IL BACIO A PONTASSIEVEol io su tavola 35x25

MAURO MANNELLII l celeberrimo quadro di Hayez “i l bacio” è considerato una del le opere più simbol iche delRisorgimento, tant’è che per i due anni precedenti ai festeggiamenti del 1 50°, in anticipazionedegl i stessi , è stata oggetto di esposizione itinerante in alcune città i tal iane. Oggi , grazie al lacopia d’autore qui proposta, i l viaggio continua a Pontassieve, nel palazzo comunale,rappresentato dal lo stemma del la famigl ia Anforti che possedeva l ’edificio in epoca precedenteal l ’Unità d’ I tal ia.L’opera “i l bacio” fu presentata nel 1 859 al l ’esposizione di Brera, solo tre mesi dopo l ’ ingressodi Vittorio Emanuele I I e Napoleone I I I a Mi lano. L’artista attraverso i colori dei vesti ti del l ’uomo(tricolore ital iano) e del la donna (azzurro del la Francia) vol le rappresentare l ’al leanza tra i duepaesi . Ne fece altre tre copie, in una del le qual i , siamo nel 1 861 , i l vesti to del la donna diventabianco: l ’ I tal ia è ormai fatta e i l quadro diventa completamente “i tal iano”.Un quadro romantico, carico di emotivi tà e passione, come quel la che animò gl i annirisorgimental i .

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EVVIVAceramica altezza 60 cm

PAOLO STACCIOLI

"Abbiamo o non abbiamo da festeggiare? E' molto sempl ice. Per i l nostro centocinquantesimoanniversario del l 'I tal ia unita vale quel lo che vale per qualsiasi persona che compia cinquanta,sessanta, settanta anni : che le cose gl i siano andate megl io o peggio, festeggia i l megl io del lapropria vita, e noi festeggiamo i l megl io del la nostra storia. Abbiamo avuto momenti brutti ,abbiamo commesso errori , abbiamo vissuto pagine drammatiche, ma abbiamo fatto tante cosegrandi e importanti .Grazie al l 'unità siamo diventati un paese moderno. Se fossimo rimasti come nel 1 860, divisi inotto Stati , senza l ibertà e sotto i l dominio straniero, saremmo stati spazzati via dal la storia, nonsaremmo mai diventati un grande paese europeo.[. . . ] Auguri a tutti g l i i tal iani . "

Saluto del Presidente del la Repubbl ica in occasione del la "Notte Tricolore", 1 6/03/201 1

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17 MARZO 201 1 - IL 150°ol io su tela 70x1 50

ANNALISA BATI

Dedicato a tutti g l i uomini e le donne che hanno fatto e hanno fatto grande l ’ I tal ia.E a chi proseguirà nel cammino.

dâtÇwÉÇÉ|tyyÜÉÇà|tÅÉvÉÇ|ÅÑxzÇÉÄxvxÄxuÜté|ÉÇ|wxÄDHC¥tÇÇ|äxÜátÜ|ÉwxÄÄËhÇ|àõwË\àtÄ|t? |ÇÜxtÄàõÄÉytvv|tÅÉÑxÜzâtÜwtÜxÑ|∞ÄÉÇàtÇÉ? ÇÉÇÑxÜzâtÜwtÜx|Çw|xàÜÉ;Z|ÉÜz|ÉatÑÉÄ|àtÇÉ<

"Io sono ital iana[….] Perdonatemi , mi lord, ma mi sembra di ri trovare in voi quel l ’orgogl io nazionale che

spesso è tipico dei vostri compatrioti . In questo Paese siamo più modesti ; non siamo compiaciuti d i noi

stessi come i Francesi , e nemmeno fieri d i noi come gl i Inglesi . Ci accontentiamo di un po’ di indulgenza

da parte degl i stranieri , e poiché ci è negato da molto tempo di essere una nazione, abbiamo i l grande

torto di mancare spesso, come individui , del la dignità che come popolo non ci è consenti ta. Ma quando

conoscerete gl i I tal iani , vedrete che nel loro carattere conservano qualche traccia del l ’antica grandezza.

Tracce rare, cancel late, ma che potrebbero riapparire in tempi più fel ici . "

Madame de Stael , "Corinna o l ’ I tal ia" (1 807)

Studio per 1 7 marzo 201 1 - I l 1 50°

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GARIBALDItecnica mista su carta 70x50

MASSIMO CANTINI

“Tutto i l mondo ciguardava.Garibald i era un vero mito:altro che Che Guevara,Bono, i Beatles o i Rol l ingStones. Garibald i era unacosa impressionante pertutti , era detto El d iablo, eraimpressionante per label lezza, l ’ardore, i lcoraggio. Era l ’eroe dei duemondi . (. . . ).I più grandi scri ttoridel l ’epoca, come i l duca diWel l ington, Charles Dickenso Alessandro Dumas padre- quel lo de I treMoschettieri , quel lo che hascri tto I l Conte diMontecristo, e che seguivaGaribald i col taccuino intutto i l mondo -,personaggi come VictorHugo, George Sand. . . , sitassavano per questa cosadi bel lezza unica che stavaavvenendo in Ital ia, perquesta grandezza immensa,eroica, epica, che stavaprendendo forma.Dovunque c’eraun’ ingiustizia “chiamiamoGaribald i ! ”, si d iceva! ”

Roberto Benigni – Sanremo

201 1

Gl i americani , d iceva Indro Montanel l i , su esi l i basi hanno costruito l ' impero del la leggenda del Far West

e l ' industria del western. Noi invece abbiamo avuto Garibald i , e non ne abbiamo fatto nul la di

lontanamente simi le.

"Garibald i è megl io del Far West", Giuseppe Galasso, Corriere del la Sera, 3 marzo 2008

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ITALIAol io su tela 30x30

DANILO FUSII l 201 1 non è i l compleanno di una idea. Sono anni d i storia, la storia di generazioni d i i tal ianiche hanno vissuto qualcosa di comune, esperienze, sensazioni e sentimenti .I tal iani che hanno conosciutoI l d isincanto: i l non essere riusciti a fare tutto ciò che ci si riprometteva di fare o di avereLa tragedia: l ’essere stati toccati dal la tragedia del la guerra e da quel le del la naturaLa commedia: l ’essere riusciti a sorridere e a ridere del potere e di noiLa vittoria: l ’aver ottenuto i l successo guadagnato dal la pena del la guerra o dal la abi l i tà o dalgenioLa diversi tà: l ’aver cioè conosciuto le differenze che attraversano i l paese e le sue plural i tà cosìforti e armonizzate da un sentire comune e da un comune percorsoLa sol idarietà: i l fatto che quando ce n’è stato bisogno è arrivata una mano, offerta congenerosità da gente che non si conosceva ma che sapeva condividere e curare

Da: Le unità degl i i tal iani , video celebrativo del la “Notte tricolore”

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I MACCHIAIOLI, PITTORI RIVOLUZIONARIOlio su tela 50x70

PATRIZIA FABBRIQuel lo dei Macchiaiol ifu un movimento nonsolo di ricerca pittorica,ma anche dipartecipazione attivaal le battagl ie delRisorgimento. Intorno al1 850 al CaffèMichelangiolo, a Firenzein via Larga (oggi viaCavour) - un caffè cheoggi non esiste più - sitennero le primeriunioni dei Macchiaiol i .Gl i artisti checosti tu irono i l primonucleo storico deimacchiaiol i furono i

fiorentini Adriano Cecioni , e Raffaele Sernesi , i l l ivornese Serafino De Tivol i , i l pisano OdoardoBorrani , i l pesarese Vito D'Ancona; a loro si aggiunsero i l napoletano Giuseppe Abbati , i lveronese Vincenzo Cabianca ed i fiorentini Telemaco Signorini e Diego Martel l i . Dal la fine degl ianni Cinquanta conflu iscono nel movimento dei macchiaiol i degl i artisti che con le loro operecaratterizzano indelebi lmente la corrente: Giovanni Fattori , Giovanni Nino Costa, FedericoZandomeneghi , Si lvestro Lega, Giovanni Bold ini , e altri minori . Diversi d i loro, ad esempio,Signorini , Martel l i , Abbati , Sernesi , parteciparono al le campagne garibald ine e ad altre battagl ieper la indipendenza nazionale e chi non partì dette i l suo contributo al la causa delRisorgimento col la propria opera artistica. Famosissimi sono isoggetti mi l i tari dei d ipinti d i Giovanni Fattori , ripresi poi danumerosi Macchiaiol i .

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Diego Martel l i

Volontario nel la terza guerra

d'indipendenza

1 866 Archivio Dini Montecatini Terme

Page 23: TRICOLORI

QUARTO STATOacquerel lo, 50x70

LUCIANO PISERI

Omaggio al la famosa opera “Quarto Stato” di Pel l izza da Volpedo (1 901 ). I l quarto stato, i lproletariato in sciopero, si affaccia sul la scena, in ideale marcia verso i l “sole” del nuovo secolo.Quarto Stato è opera ottocentesca, erede di una cultura risorgimentale e verdiana per quel cheriguarda l ’enfasi del la scena, inoltre è legata al real ismo ottocentesco che spingeva numerosipittori a centrare la loro attenzione sul la vita e sul lavoro del popolo; al lo stesso tempo è operagià pienamente del Novecento perché i l lustra la questione pol i tico-sociale che si èintensamente svi luppata nel corso del XX secolo

Page 24: TRICOLORI

OMAGGIO ALL’ITALIAtecnica mista 30x20

GAETANO URZI

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Fratel l i d 'I tal ia

L'I tal ia s'è desta,

Del l 'elmo di Scipio

S'è cinta la testa.

Dov'è la Vittoria?

Le porga la chioma,

Ché schiava di Roma

Iddio la creò.

Stringiamci a coorte

Siam pronti al la morte

L'I tal ia chiamò.

Noi siamo da secol i

Calpesti , derisi ,

Perché non siam popolo,

Perché siam divisi .

Raccolgaci un'unica

Bandiera, una speme:

Di fonderci insieme

Già l 'ora suonò.

Stringiamci . . .

Uniamoci , amiamoci ,

l 'Unione, e l 'amore

Rivelano ai Popol i

Le vie del Signore;

Giuriamo far l ibero

I l suolo natìo:

Uniti per Dio

Chi vincer ci può?

Stringiamci . . .

Dal l 'Alpi a Sici l ia

Dovunque è Legnano,

Ogn'uom di Ferruccio

Ha i l core, ha la mano,

I bimbi d 'I tal ia

Si chiaman Bal i l la,

I l suon d'ogni squi l la

I Vespri suonò.

Stringiamci . . .

Son giunchi che piegano

Le spade vendute:

Già l 'Aqui la d 'Austria

Le penne ha perdute.

I l sangue d'I tal ia,

I l sangue Polacco,

Bevé, col cosacco,

Ma i l cor le bruciò.

Stringiamci a coorte

Siam pronti al la morte

L'I tal ia chiamò

(1 847, Goffredo Mamel i )

Page 25: TRICOLORI

FIRENZE CAPITALEol io su tela 50x60

GRAZIANO MARSILI

Dal 1 865 al 1 870 Firenze divenne capitale d’ I tal ia.Per l ’occasione cominciò un processo di "rinnovamento" del la ci ttà che portò al la real izzazionedi molti nuovi edifici e infrastrutture. L’opera megl io riuscita fu forse l ’arteria del viale dei Col l icon la costruzione di Piazzale Michelangelo, ad opera del l ’architetto Poggi , dal quale si gode lavista di Firenze ormai diventata famosa in tutto i l mondo.Con la proclamazione di Firenze capitale, i l movimento intel lettuale e artistico, che già faceva diFirenze i l centro spiri tuale del la nuova Ital ia, s’ intensificò.Le circostanze avevano favorito in città lo svi luppo del l ’arte: i “macchiaiol i ” ne sono lamanifestazione più ragguardevole.Si cercò di creare un nuovo modo di vita nazionale e unitario contro tutti i regional ismi ecampani l ismi , con granvantaggio del la l ingua, d iuna l ingua veramentenazionale: i l Manzoniconsigl iò di assumeredefini tivamente i l fiorentinocome model lo del la l inguaital iana e subito l ’editoriafiorentina, Le Monnier intesta, si dette a pubbl icareun nugolo di vocabolari .La città, che già nel 1 861aveva ospitato la primaEsposizione Nazionale,vedrà nel maggio del 1 865le grandi e commoventifeste per i l seicentenariodel la nascita di DanteAl ighieri , personaggio cheera divenuto uno dei simbol idel l ’ ideale del l ’Unità d’ I tal ia.Fra le varie ricorrenze e manifestazioni che si succedevano ce ne fu una curiosa: i l volo nel cielodi Firenze del la mongolfiera dei coniugi francesi Goddard. I l bigl ietto d’ invito fu concepito comepromemoria destinato ai posteri : “Souvenir de voyage aérien, du 27 ju in 1 869, avec le bal lon”.Partecipò lo stesso re Vittorio Emanuele che “inseguì” in carrozza i l pal lone fino a Bagno a Ripol i(arrivando prima) per salutare gl i “astronauti ”.I fiorentini presero con i l sol i to disincanto, che l i caratterizza, i l fatto che Firenze fossediventata Capitale: ne è testimonianza un simpatico epigramma, che circolava al l ’epoca, sul lospostamento del la capitale da Torino a Firenze e poi a Roma.

Le tre capital iTorino piange quando i l Prence* parte,e Roma esulta quando i l Prence arriva.Firenze, cul la del la poesia e del l ’arte,

se ne infischia quando arriva e quando parte.*Prence = i l “principe” Vittorio Emanuele I I

Page 26: TRICOLORI

BELLA ITALIAtecnica mista su tavola 1 30x60

MAURO BARONCINI

Prima del l ’unificazione . . .“l ’ I tal ia era un corpo di laniato,posseduto, violentato, stuprato,saccheggiato.I l corpo più bel lo del mondo.Se voi andate in tutti i musei delmondo, compreso i l Louvre, cisono chi lometri d i opere d’artei tal iane! Per carità, va bene,appartengono al l ’umanità: non sonmica perse! Eppure è una gioiaentrare in questi posti , ecamminare, e dire “Ma ioappartengo a questa grandezza. Iosono uno che viene da l ì! ” Non sipuò descrivere cosa succededentro: è una cosa enorme.E qui si è inventata la musica,l ’architettura, la pittura. . . ”

Roberto Benigni – Sanremo 201 1

Page 27: TRICOLORI

RISCIACQUARE I PANNI IN ARNOol io su tela 50x70

ROBERTO SMORTI

La l ingua ital iana è stata i l cantiere dove l ’ I tal ia ha costruito la sua identi tà.Immediatamente dopo l 'unificazione del l 'I tal ia, la l ingua "i tal iana" era in effetti appannaggio diuna ristretta él i te, la restate popolazione, in maggioranza analfabeta, continuava ad uti l izzare id ialetti . L’ I tal ia aveva da secol i la l ingua dei grandi poeti , da Dante in poi , ma non essendonazione non aveva avuto la scuola per insegnarla, anche se la maggioranza la comprendevano.Quel lo del la divisione l inguistica fu un problema molto senti to. Alessandro Manzoni dedicòmolta parte del suo lavoro al l ’obiettivo di unificazione del la l ingua. Egl i fu determinante nel ladecisione di adottare i l fiorentino come l ingua comune del la nuova patria. Le sue ricerchel inguistiche sono riassunte nel celebre proposito di «risciacquare i panni in Arno».L’unificazione l inguistica vera e propria avverrà solo più tardi e sarà faci l i tata dal l ’ isti tuzionedel l ’obbl igo scolastico, dal le migrazioni interne, da letture popolari d i successo come Pinocchio,dal le guerre di trincea che vedranno gl i uni vicino agl i al tri soldati provenienti da diverseregioni .Ma a fare la differenza furono senz'altro la stampa e i mezzi d i comunicazione di massa: primala radio nel 1 926 e poi la televisione nel 1 953 , riuscirono letteralmente a irrompere negl i nel lecase degl i i tal iani , accelerando i l processo di i tal ianizzazione cominciato al l 'indomanidel l 'unificazione.

Page 28: TRICOLORI

BUROCRATIA 201 1scultura cm 40

SIMONE SCOPETANI

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Page 29: TRICOLORI

AUGURI ITALIAol io su tela 40x50

FABRIZIO SECCI

“Ne abbiamo passate tante, passeremo anche quel le che abbiamo di fronte in un mondo forsepiù diffici le.L'importante però è che anche se ognuno ha i suoi problemi , i suoi interessi e le sue idee, ediscutiamo e battagl iamo, ognuno ricordi sempre che è parte di qualcosa di più grande che è lanostra nazione, la nostra patria, la nostra Ital ia. E se saremo uniti sapremo vincere tutte ledifficoltà che ci attendono.”

I l Presidente del la Repubbl ica Ital iana al la notte Tricolore 201 1

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Page 30: TRICOLORI

LA BANDIERA UNITAol io su tela 40x30

LILIANA PESCIOLI

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L'ADDIO DEL VOLONTARIO

TOSCANO, 1 848

Addio, mia bel la, addio:

l 'armata se ne va;

se non partissi anch'io

sarebbe una vi l tà!

Non pianger, mio tesoro:

forse ri tornerò;

ma se in battagl ia io moro

in ciel ti rivedrò.

La spada, le pistole,

lo schioppo l i ho con me:

al l 'apparir del sole

mi partirò da te!

I l sacco preparato

sul l 'òmero mi sta;

son uomo e son soldato:

viva la l ibertà!

Non è fraterna guerra

la guerra ch'io farò;

dal l 'i tal iana terra

lo straniero caccerò.

L'antica tirannia

grava l 'I tal ia ancor:

io vado in Lombardia

incontro al l 'oppressor.

Saran tremende l 'i re,

grande i l morir sarà!

Si muora: è un bel morire

morir per la l ibertà

Tra quanti moriranno

forse ancor io morrò:

non ti pigl iare affanno,

da vi le non cadrò.

Se più del tuo di letto

tu non udrai parlar,

peri to di moschetto

per lu i non sospirar.

Io non ti lascio sola,

ti resta un figl io ancor:

nel fig l io ti consola,

nel fig l io del l 'amor! '

Squi l la la tromba. . .Addio. . .

L'armata se ne va. . .

Un bacio al fig l io mio!

Viva la l ibertà!

Page 31: TRICOLORI

IL SECONDO RISORGIMENTOriproduzione a stampa di un pannel lo di grandi d imensioni col locato nel Comune di Rignano sul l 'Arno

OSVALDO CURANDAI

“In quanto rinascita morale nel la lotta per la l ibertà, la Resistenza si col legò davvero, perragioni profonde, al Risorgimento. Ciò che rinacque nel Risorgimento non fu una nazioneital iana o uno stato ital iano. Né l 'una né l 'al tro erano mai esisti ti prima. Rinacque negl i I tal ianil 'amore del la l ibertà che secol i d i dominio straniero avevano ucciso. Rinacque i l bisognomorale di vivere l iberi ; rinacque l 'amore del la patria nel suo significato più vero. Lo stessoavvenne nel la Resistenza.”

Maurizio Virol i

CHI PER LA PATRIA MUOR

Aspra del mi l i tar

benchè la vita,

al lampo del l 'acciar

gioia l 'invita.

 

Chi per la patria muor

vissuto è assai ;

la fronda del l 'al lor

non muore mai .

 

Piuttosto che languir

per lunghi affanni ,

è megl io di morir

sul fior degl i anni .

 

Chi muore e dar non sa

di gloria un segno

al le future età,

d i fama è indegno.

(Coro dal l ’opera "Caritea regina di Spagna" di Saverio Mercadante. La

"prima" si tenne a Venezia nel 1 826 ed ebbe repl iche in tutta Ital ia. I l coro

"Chi per la patria muor" divenne immediatamente celebre e passò al mito

per essere stato intonato dai fratel l i Bandiera e dai loro compagni prima

del l ’esecuzione nel 1 844)

Page 32: TRICOLORI

IL TRICOLORE A CASA NOSTRAol io su tela 60x1 20

ROBERTO FUSINI

"Adoperiamoci perchè in ogni famigl ia, in ogni casa, ci sia un tricolore a testimoniare isentimenti che ci uniscono fin dai giorni del glorioso Risorgimento. I l tricolore non è unasempl ice insegna di Stato, è un vessi l lo di l ibertà conquistata da un popolo che si riconosceunito, che trova la sua identi tà nei principi d i fratel lanza, d i eguagl ianza, d i giustizia. Nei valoridel la propria storia e civi l tà"

4 novembre 2001 , Carlo Azegl io Ciampi

« Su i l imiti schiusi , su i troni d istrutti

piantiamo i comuni tre nostri color!

I l verde la speme tant'anni pasciuta,

i l rosso la gioia d'averla compiuta,

i l bianco la fede fraterna d'amor. »

(Giovanni Berchet, Al l 'armi al l 'armi ! , 1 831 )

« I l bianco l 'é la fé che ci incatena

i l rosso l 'al legria dei nostri cuori

ci metterò una fogl ia di verbena

ch'io stesso al imentai d i freschi umori . »

(Francesco Dal l 'Ongaro, I l Brig id ino - In

onore al tricolore ital iano, 1 847)

« Noi pure l 'abbiamo la nostra bandiera

non più come un giorno sì gial la, sì nera;

sul candido l ino del nostro stendardo

ondeggia una verde ghirlanda d'al lor:

de' nostri ti ranni nel sangue codardo

è tinta la zona del terzo color. »

(Arnaldo Fusinato,

I l Canto degl i Insorti , apri le 1 848)

« Se una rosa vermigl io o un gelsomino

a una fogl ia d 'al lor metti vicino

i tre colori avrai più cari e bel l i

a noi che in quei ci conosciam fratel l i

i tre colori avrai che fremer fanno

chi ancor s'ostina ad essere tiranno. »

(Domenico Carbone, Sono Ital iano, 1 848)

« I tre colori del la tua bandiera

non son tre regni ma l 'I tal ia intera:

i l bianco l 'Alpi ,

i l rosso i due vulcani ,

i l verde l 'erba dei lombardi piani . »

(Francesco Dal l 'Ongaro, Garibald i in Sici l ia,

maggio 1 860)

Page 33: TRICOLORI

ARTICOLO 12A PONTASSIEVE

ol io su due pannel l i sovrapposti 50x70

ADRIANO BOLOGNESI

"La bandiera del la Repubbl ica è i l tricolore ital iano: verde, bianco e rosso, a tre bande vertical i d iegual i d imensioni . ”

Costi tuzione del la Repubbl ica Ital iana, articolo 1 2 . (1 947)

LA BANDIERA TRICOLORE

E la bandiera di tre colori

sempre è stata la più bel la:

noi vogl iamo sempre quel la,

noi vogl iam la l ibertà!

[. . . ]

Tutti uniti in un sol patto,

stretti intorno al la bandiera,

griderem mattina e sera:

viva, viva i tre color!

(1 848)

« I l bianco mostra ch'el la è santa e pura

i l rosso che col sangue è a pugnar presta

e quel l 'al tro color che vi si innesta

che mai mancò la speme al la sventura. »

(Giovan Battista Niccol in i )

« così dentro una nuvola di fiori

che da le mani angel iche sal iva

e ricadeva in giù dentro e di fori , . . .

sovra candido vel cinta d’u l iva

donna m’apparve, sotto verde manto

vesti ta di color di fiamma viva. »

(Dante Al ighieri , Divina Commedia, Purgatorio.

1 304-1 321 )

Page 34: TRICOLORI

MILLEol io su tela 40x70

PATRIZIA FABBRIIn una penisola in cui circolavano denari d ifferenti , anche l 'unificazione monetaria,rappresentata dal la Lira, andò a creare quel l 'integrazione che diventò base e punto di partenzadel lo svi luppo. Simbolo ital iano per molto tempo, la Lira ha smesso di essere la valuta del lanostra nazione al l 'indomani del l 'introduzione del l 'Euro. La banconota da 1 000 l ire (0,5 1 65euro) è stata uno dei tagl i d i cartamoneta che hanno più circolato. Tra le varie raffigurazioni siricorda moldo quel la con sopra i l volto di Giuseppe Verdi . L'u l tima serie, emessa dal 1 990 finoal l 'euro porta i l volto di Maria Montessori , la pedagogista conosciuta nel mondo, e sul retro unparticolare del quadro "bambini al lo studio".I l quadro ci ricorda che i l tema del l 'educazione è cruciale dopo l 'unificazione. Nel 1 861 ,l 'I tal ia contava una media del 78% di analfabeti con punte massime del 90% nelSud. L'obbl igo scolastico viene isti tu i to in quel periodo.

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Page 35: TRICOLORI

TRICOLORE FLOYDceramica 50 cm

STEFANO GIUSTI

LO STIVALE

[Giuseppe Giusti , 1 836]

Io non son del la sol i ta vacchetta,

né sono uno stival da contadino;

e se pajo tagl iato col l 'accetta,

chi lavorò non era un ciabattino:

mi fece a doppie suola e al la scudiera,

e per servir da bosco e da riviera.

Dal la coscia giù giù sino al tal lone

sempre al l 'umido sto senza marcire;

son buono a caccia e per menar di sprone,

e molti ciuchi ve lo posson dire:

tacconato di sol ida impuntura,

ho l 'orlo in cima, e in mezzo la costura.

ma l 'infi larmi poi non è sì faci le,

né portar mi potrebbe ogni arfasatto;

anzi affatico e stroppio un piede graci le,

e al la gamba dei più son disadatto;

portarmi molto non potè nessuno,

m'hanno sempre portato a un po' per uno.

[. . . ]

E poi vedete un po': qua son turchino,

là rosso e bianco, e quassù gial lo e nero;

insomma a toppe come un arlecchino;

se volete rimettermi davvero,

fatemi , con prudenza e con amore,

tutto d'un pezzo e tutto d'un colore.

[. . . ]

Page 36: TRICOLORI

LE RICAMATRICI A PONTASSIEVEol io su pannel lo 25x35

MAURO MANNELLI

Quando parl iamo di Risorgimento pensiamo a Mazzini , Cavour, Garibald i…i padri del la patria. . .E le madri?In una società come quel la ottocentesca in cui la donna era soprattutto mogl ie e madre, siamoportati a credere che le donne non abbiano avuto un ruolo attivo nel Risorgimento. Invece nonfu cosi perché furono tante a dare i l loro contributo con idee e azioni .Numerosi sono i pittori che le hanno rappresentate al lavoro per la causa ma “nascoste” nel buiodel le loro case.Ma solo nel 1 946 i l suffragio viene esteso al le donne ital iane, e per la prima volta saràconsenti to loro di votare ed esprimere le proprie scelte dopo battagl ie dolorose e svi lenti duratedecenni

Virginia, Rosal ia, Maria Antonietta, Mati lde, Anita, Cristina. . . e tante altre

Page 37: TRICOLORI

ROSE GARIBALDINEacri l ico su tela 50x40

MIRIAM GRAGNOLI

I l rosso del le rose ricorda i protagonisti del la nascitadel Regno d'I tal ia: i l rosso del sangue versato dainumerosi eroi , molti dei qual i morti giovanissimi e al lostesso tempo i l rosso del le famose "camicie rosse".E' noto che la camicia o giubba rossa era i l segnodistintivo scelto da Giuseppe Garibald i e dai suoivolontari fin dal 1 843, quando i l patriota radunò aMontevideo oltre 500 ital iani per difendere laRepubbl ica uruguayana dal d ittatore argentino chevoleva conquistarla.Garibald i , potendo contare su pochi finanziamenti perla sua impresa, trovò del panno di lana rosso, in genereusato per i camici dei macel lai , per rivestire le suetruppe.Tornato in Ital ia dopo le battagl ie del sudamerica,Garibald i continuò a far usare quel la divisa un po' perscaramanzia e un po' perchè riteneva che incutessetimore ai nemici . Un timore infuso sia dal coloreinconsueto e aggressivo, sia per la fama che esse giàavevano a l ivel lo internazionale.

CAMICIA ROSSA, 1 860

Quando al l 'appel lo di Garibald i

tutti i suoi fig l i suoi fig l i bald i

daranno uniti fuoco al la mina

camicia rossa garibald ina

daranno uniti fuoco al la mina

camicia rossa garibald ina.

E tu ti svegl iasti col sol d 'apri le

e dimostravi che non sei vi le

per questo appunto mi sei più cara

camicia rossa camicia rara

e poi per questo appunto mi sei più cara

camicia rossa camicia rara.

E porti l 'impronta di mia feri ta

sei tutta lacera tutta scucita

per questo appunto mi sei più cara

camicia rossa camicia rara

per questo appunto mi sei più cara

camicia rossa camicia rara.

Fin dal l 'i stante che ti indossai

le braccia d'oro ti ricamai

quando a Mi lazzo passai sergente

camicia rossa camicia ardente

quando a Mi lazzo passai sergente

camicia rossa camicia ardente.

Odi la gloria del l 'ardimento

i l tuo colore mette spavento

Venezia e Roma poi nel la fossa

cadremo assieme camicia rossa

Venezia e Roma poi nel la fossa

cadremo assieme camicia rossa.

Page 38: TRICOLORI

PICCOLI PATRIOTIol io su tela 70x1 20

ALESSANDRO AQUIA

Un connubio tra la bandiera e dei bambini , l iberi d i crescere in serenità.Quel la serenità che forse non hanno avuto piccol i i tal iani d i al tri tempi , come quel l i raffiguratida Gioacchino Toma nel quadro “Piccol i Patrioti ” (1 862), coinvolti emotivamente, e non solo,nel le guerre, o come i piccol i eroi raccontati dagl i scri ttori qual i la “piccola vedetta lombarda”del l ibro Cuore di De Amicis.

G. Toma –Piccol i patrioti -1 862

I l tricolore ital iano nasce a Reggio Emi l ia i l 7 gennaio

1 797, quando i l Parlamento del la Repubbl ica Cispadana

decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera

Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso". Un

model lo di bandiera chiaramente ispirato a quel lo

francese del 1 790.

Page 39: TRICOLORI

PORTA PIApannel lo 50 cm

ANNA LUISA ROMALa presa di Roma (20 settembre 1 870), nota anche come Breccia di Porta Pia, fu l 'episodio delRisorgimento che sancì l 'annessione di Roma al Regno d'I tal ia, decretando la fine del lo StatoPontificio e del potere temporale dei Papi . L'anno successivo la capitale d 'I tal ia fu trasferi ta daFirenze a Roma.« La nostra stel la, o Signori , ve lo dichiaro apertamente, è di fare che la città eterna, sul la quale 25 secol i

hanno accumulato ogni genere di gloria, d iventi la splendida capitale del Regno ital ico. »

(Cami l lo Benso, conte di Cavour, d iscorso al Parlamento, 1 1 ottobre 1 860)

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Page 40: TRICOLORI

FOTOGRAFI DEL LEVANTE FIORENTINOAlcune del le 70 foto presentate al la mostra

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Page 41: TRICOLORI

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Page 46: TRICOLORI

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Page 47: TRICOLORI

ARTE E RISORGIMENTOAlcune citazioni dal convegno del 1 5 settembre 201 1"La pittura del Risorgimento in Toscana. I Macchiaiol i "Sala del Consigl io. Palazzo Comunale di Pontassieve

Relatori

Sergio Casprini , Comitato Fiorentino per i l Risorgimento“Le vicende risorgimental i e gl i artisti . I pi ttori soldato”

Daniela Fontanazza, storica del l 'arte“Firenze capitale. I l risanamento”

Pierfrancesco Listri , g iornal ista e scri ttore“ I Macchiaiol i e la pittura del l ’Ottocento”

Beatrice Fabbri , storica“Le Muse del Risorgimento: le donne tra finzione letteraria e realtà storica”

Rodolfo Tommasi , scri ttore, musicologo e regista”Visual i tà e parole nel romanticismo risorgimentale”

Come ricordo del convegno, si riportano alcune citazioni dei relatori , che l 'associazione Colori del

Levante Fiorentino nuovamente ringrazia per la loro qual ificata e appassionata partecipazione.

Le citazioni sono state scelte tra quel le che hanno più colpito gl i organizzatori , senza alcuna pretesa di

completezza rispetto al la numerosità e al l 'approfondimento degl i argomenti trattati .

Page 48: TRICOLORI

I PITTORI SOLDATO"Nei momenti storici importanti d i rivoluzioni , d i cambiamenti , l 'artista è un sismografo diquel lo che accade intorno a lu i , registra e in qualche modo partecipa."

"Nel Risorgimento i Macchiaiol i , e non solo, parteciparono anche come combattenti , volontari ,la maggior parte democratici , garibald ini . "

"Gl i artisti nel l 'ottocento erano divisi tra scuole pittoriche, ed erano in polemica tra loro. Unapolemica famosa fu quel la tra Stefano Ussi , pi ttore accademico, e di fronte a questi giovanimacchiaiol i che volevano fare cose diverse e dicevano “bisogna bucare i l fogl iame con la luce,bisogna far vedere la luce che crea chiaroscuri e contrasti ” e Ussi , al la fiorentina, d iceva “mabucati la testa bischero”. . . Divisi da polemiche artistiche ma uniti per andare a morire perl 'amore di patria. "

C'è una frase di Diego Martel l i del 1 867, che fa capire la visione e l 'atteggiamento nei confrontidel la pittura."Si doveva dunque combattere e combattendo ferire, era quindi necessaria un'arma e unabandiera, e fu trovata la macchia in opposizione al la forma, che vestiva i l primo ortolano diScandicci con l 'elmo di Ferruccio, e fu detto che la forma non esisteva e, siccome al la luce tuttorisu lta per colori e per chiaroscuro, così vol le solamente per macchie ossia per colori e per toniottenere gl i effetti del vero"… parla del la pittura in termini avanguardistici , mi l i tanti .

I quadri dei Macchiaol i si ispirano generalmente a scene di vita quotid iana, non a sceneeroiche. . .Fattori fa questa specie di equazione, come vede i contadinivede i soldati , e fotografa questi momenti d i vi ta al ienante,vi ta quotid iana.Anche Signorini inquadra in maniera antieroica le scene. . .nessun momento culminante del la battagl ia, nessun attoeroico.. . . I quadri fatti dopo l 'unificazione hanno un tono piùcelebrativo, più retorico.

In opere come quel la del fiorentino Ademol lo del la battagl ia di San Martino si celebra i lmomento cruciale, con i l tricolore "sbrindel lato" in primo piano. Una battagl ia, ricordiamo, contantissimi morti , una carneficina di oltre 40 mi la morti . I l g iorno dopo un commercianteginevrino, d i fronte al lo scempio di questa battagl ia decise di fondare la Croce Rossa.

Prof. Sergio Casprini , Comitato Fiorentino per i l Risorgimento.

I l Comitato fiorentino per i l Risorgimento è stato costi tu i to al l ’ in izio del triennio per le Celebrazioni del

1 50° anniversario del l ’Unità d’ I tal ia (1 859-

1 861 ). I l Comitato aderisce al

“Coordinamento toscano per la promozione

dei Valori Risorgimental i ”. Lo scopo è quel lo

di d ivulgare la conoscenza del nostro

Risorgimento a Firenze e provincia,

attraverso conferenze, d ibatti ti , visi te

guidate, concerti , rivolti al l ’attenzione del la

ci ttadinanza tutta.

www.risorgimentofirenze. i t

Page 49: TRICOLORI

I MACCHIAOLI“Credo ci siano poche parole così usurate come i l termine Macchiaiol i . …fanno parte,pericolosamente, d i quel grande “trovarobato” che noi toscani amiamo tanto. La val ig ia del lemeravigl ie dal la quale tiriamo fuori i cipressi toscani , g l i u l ivi toscani , le col l ine toscane, edanche i Macchiaiol i . ”

“I Macchiaiol i hanno compiuto una rivoluzione, un ribaltamento radicale. Non furono subitocapiti , nemmeno in tempi recenti . ”

“Furono accusati d i essere provincial i , d i essere i cugini poveri dei grandi impressionistifrancesi , anche forzando le date e dicendo che venivano dopo, mentre non è vero.”

“Non nascono dal nul la. Si innestano nel movimento del real ismo europeo che sta sorgendo.”“Ogni rivoluzione è figl ia di un'idea e di un atto, audace: i pi ttori improvvisamente escono fuorie vanno a dipingere en plei air” “E andando fuori si vede la realtà com'è. La pittura aveva finoracercato i l bel lo. Loro cercano i l vero, sottintendendo che solo i l vero è veramente bel lo”“ Ciò è del tutto nuovo? No in Francia quasi coevi ci sono gl i impressionisti che escono dai lorostudi e fanno del la luce i l primo protagonista del le cose e anche loro si rivolgono al vero” “Gl iimpressionisti sono più celebrati perché più numerosi e più fortunatamente fel ici e perfetti . Maqui c'è stata comunque quel la rivoluzione”

“Tutto si tiene. La nostra scuola è malfatta perché divide, per ragioni d idattiche, certo, lacultura in varie materie.Ma come capireste Guernica di Picasso se non sapeste che nel lo stesso tempo nei laboratoridel la fisica si è rotto l 'atomo?. . . E anche nel la pittura macchiaiola tutto si tiene. Ricordiamo cheè i l momento in cui è nata la fotografia. . . .prima a Parigi e subito dopo a Firenze con gl i Al inaridal 1 853 . Al la prima si azzuffa con la pittura. I pi ttori pensarono che non ci fosse più spazioper loro. I l pi ttore fa una copia, i l fotografo 1 00 copie, con la differenza che i l fotografo nonaveva i colori . Ma poi si legano.”

“Escono dagl i studi , scoprono i l vero e i l vero era la borghesianascente, con i l nuovo nascente capital ismo. E dove è piùmagnificamente rappresentata se non nei quadri d i Lega? E poi laveri tà è che l 'I tal ia resta purtroppo un paese di contadini . E al lorai l grande Fattori d ipinge i buoi , d ipinge i campi , d ipinge icontadini , d ipinge i l l ibeccio in maremma, dipinge la verità. ”

“Noi siamo legati ai Macchiaiol i perché hanno fatto l 'I tal ia. L'hannofatta con Manzoni che ha creato la l ingua, con Verdi che ha creatoi l melodramma e anche, se volete, con Col lodi che ha creato i lprimo personaggio l ibertario ancorché non di carne ma di legno. Eperfino con l 'Artusi che ha legato le cucine regional i in una cucinanazionale. ”

Alcuni l ibri d i Pierfrancesco Listri

Grande dizionario storico del l ’Unità d’ I tal ia (Bonechi , 201 1 )

Come eravamo. Cronache, fatti e personaggi d i Firenze e del la Toscana

ottocentesche

I l Dizionario dei Macchiaiol i . Tutta la pittura toscana del l 'Ottocento dal la

A al la ZPinocchio (studio) A.Bati

Page 50: TRICOLORI

LE MUSE DEL RISORGIMENTO". . . le donne. . . eterne comprimarie, votate al ruolo di eleganti muse aristocratiche, d i madri eroiche

pronte ad immolare i propri fig l i al la Patria, d i seducenti arpie pronte a tessere trame, salvo poi essere

destinate al la gogna perchè venute meno al la rispettabi l i tà, al le convenienze social i . " ". . . vediamo stasera

una rassegna di ri tratti femmini l i che, in parte confermano e in parte mettono in discussione e/o

addiri ttura sconfessano l ’ idea che l ’ immagine femmini le del tempo, sia statica e impermeabi le al

cambiamento. Tutt’al tro, in un arco cronologico relativamente breve si assiste a rivoluzionari mutamenti

negl i atteggiamenti femmini l i , nel le modal i tà di relazionarsi in società, d i rendersi visibi l i nel la sfera

pubbl ica"

". . . un personaggio di finzione, la Lucia Mondel la. Manzoni è riuscito a cogl iere ed interpretare la realtà

femmini le degl i antichi stati i tal iani . La donna aggraziata e poco istru ita, pia, sottomessa e scaltra non

può dirsi protagonista nel la storia, ma può solo attendere e subire gl i eventi . Un altro spunto di

riflessione al si lenzio femmini le sino agl i eventi risorgimental i è rappresentato dal la iconografia di Hayez.

Sia nel la Meditazione (1 850) che nel nel Bacio (1 859), la donna è uti l izzata come al legoria di decadenza o

di esaltazione sti lnovista. Si tratta di un continuo, ripeti tivo contraltare tra donna-angelo e donna-

demone. E la novità storica, è nel l ’uso del corpo femmini le in gioco di propaganda patriottica

machiavel l ico quanto svi lente.

"La gal leria di ri tratti scelti si caratterizza per la cifra di anticonformismo, per sti le, bagagl io intel lettuale,

pragmatismo operativo. . . La prima coppia è quel la di Cristina di Belgioioso e quel lo di Virginia Oldoini ,

Contessa di Castigl ione accomunate dal privi legio del la bel lezza nel la causa patriottica. L’una, Cristina ha

finanziato economicamente le azioni incendiarie dei carbonari , andando e tornando rocambolescamente

dal la Francia. Salvo poi , concludere la sua parabola ad Istambul , mantenendo fede al suo profi lo di donna

l ibera. L’al tra, la Contessa di Castigl ione, è stata la pedina nel le mani di Cavour che ha sedotto Napoleone

I I I e i l banchiere Rotschi ld per due anni (1 856-1 857) al fine di velocizzare sostegno francese al processo

di unificazione. . . "

"La seconda coppia, Anita Garibald i e Rose Montmasson Crispi hanno esercitato per prime una certa

viri l i tà patriottica accomunate dal la fedeltà a Garibald i e entrambe dal l 'essere straniere. Anita da

brasi l iana è diventata la prima martire laica “i tal iana”, . . . lasciando in eredità ai posteri un’ iconografia di

indubbio fascino. Rose Montmasson, savoiarda, ex-lavandaia, poi compagna di Crispi , si è distinta per

aver partecipato unica donna, al la spedizione dei Mi l le, aver col laborato come infermiera e ad azioni

mi l i tari . "

". . .al l ’ indomani del l ’unità, due donne, la Marchesa Colombi e Mati lde Serao, l ’una piemontese, l ’al tra

napoletana, si affermano come le prime giornal iste nel panorama ital iano, facendo del la scelta di una

professione, i l proprio dirsi donne autonome e indipendenti . E non è un caso che la Marchesa Colombi sia

stata la prima giornal ista del Corriere del la Sera (1 876) e l ’autrice di un mirabi le manuale di bon ton

dedicato al le donne di ogni stato sociale, convenendo che è dato scegl iere e decl inarsi come donne in

piena l ibertà, pur mantenendo tono ed eleganza di modi . Mati lde Serao ha inaugurato invece i l

g iornal ismo di inchiesta e di reportage, fondando i l Mattino insieme al marito, pur riconoscendo i suoi

l imiti per aver compiuto studi d isordinati e incompleti . . . " ". . . non solo muse o oggetti d i desiderio . . . Al l ’

indomani del processo unitario, due Macchiaiol i , Telemaco Signorini e Si lvestro Lega hanno con

del icatezza catturato la condizione femmini le tra esclusione e ritorno al la domestici tà. I l Signorini nel le

Agitate di San Bonifacio varca la sogl ia di una realtà femmini le non ancora del tutto risolta, anzi rimossa

dal la sfera pubbl ica. Lega, invece, nel l ’Educazione al lavoro (1 868) ha rivelato e suggerito come, dopo i l

furore patriottico, al le donne del la nascente borghesia fosse consigl iato di riprendere in mano i l proprio

ruolo di madri operose."

". . .è grazie al la inventiva di De Amicis, lo scri ttore dei buoni sentimenti , che sembra preannunciarsi una

nuova modal i tà per le donne . . . Amore e Ginnastica, 1 892 , ha come protagonista una maestra di

ginnastica, un’amazzone, energica quanto sensuale, si fa promotrice di indipendenza. . . . parafrasando le

parole del Rigoletto, le donne non saranno più “piume al vento e mute di accento e pensiero”, sebbene la

conquista dal voto sarà raggiunta solo nel 1 946" Prof.ssa Beatrice Fabbri

Page 51: TRICOLORI

FIRENZE CAPITALE. IL

RISANAMENTO"Firenze fu già capitale in qualche mod, capitale del la cultura,

ancora prima di diventare seconda capitale ufficiale del Regno

d'I tal ia (1 865-1 870). I Macchiaol i nascono ad esempio qui tra i l

1 850 e 1 860, sono pittori fiorentini ma anche pittori che vengono

da altre parti d 'I tal ia, attirati dal fermento culturale del la ci ttà che

coinvolge tutte le arti .

I Macchiaiol i sono stati importanti per la documentazione di

Firenze com'era, testimonaindo qual 'era al vi ta cittadina prima

del le distruzioni ! "

"1 864, I l Consigl io Comunale incarica una commissione

straordinaria per occuparsi del l ’ampl iamento del la ci ttà in vista del

nuovo trasferimento di capitale.

La settimana successiva l 'architetto Giuseppe Poggi (una scelta

. . .molto discussa) riceve l ’ incarico d’ ingrandimento del la ci ttà:

“creduto che i l desiderato ingrandimento porti al la demol izione

del le attual i mura urbane, ed al la formazione di un pubbl ico

grandioso passeggio secondante le tracce medesime”, e che “i l

piano viabi le del nuovo stradone e dei lateral i passeggi , ol tre ad

offrire modo di piacevole diporto e di agevole accesso ai

caseggiati da cui desiderarsi fiancheggiato per opera del l ’ industria

privata , dovrà servire anco di congrua difesa dal le inondazioni , e

di col legazione fra le vie del la vecchia città e quel le che dovranno

aprirsi o modificarsi negl i attual i suburbi”.

Tempi brevissimi per i lavori che furono eseguiti in 1 2 anni (1 864-

1 877) e poca possibi l i tà di scelta nel progetto (2 mesi per la

redazione). "

Dott.ssa Daniela Fontanazza

Distruzione del le mura e creazione

dei vial i d i circonval lazione

Viale dei Col l i e Piazzale MichelangeloI nuovi mercati

A sin.

Distruzione del

Mercato

Vecchio e

real izzazione di

Piazza del la

Repubbl ica (ex.

Piazza Vittorio

Emanuele I I )

Un ingegnere comunale a Telemaco

Signorini che stava pitturando e

piangendo davanti ai "lavori " nel centro

storico: "Piangi sul le porcherie che

vanno giù?", "No piango sul le porcherie

che vengono su", rispose i l pi ttore.

Page 52: TRICOLORI

VISUALITA' E PAROLE NEL ROMANTICISMO

RISORGIMENTALE

"I l romanticismo è una cosa spaventosamente complessa. Non appartiene che in minima parteal la cultura ital iana e latina e anche per quanto riguarda la mitteleuropa, in particolare laGermania, bisogna distinguere. E’ una cosa molto particolare. O si usa col contagocce o ci sitrova a dovere ri tenere atto romantico anche mandarsi un messaggino SMS, che è la negazionedel romanticismo."

"I l romanticismo risorgimentale è un reinvenzione funzionale del romanticismo… cercare diforzare i l più possibi le la parola stessa riscoprendola, facendo in modo che fosse usata comeprovocazione. . . Parola come arma, parola che spara. . . La riscoperta del la parola c’è al la baseanche di quel repertorio poetico che tocca la corda l irico sentimentale. "

"…i l d iscorso del contatto con la realtà europea è sempre una cosa abbastanza particolare… Adesempio tra i l '65 e '75 i Macchiaiol i furono in qualche modo iniziati proprio dai pittori francesinon tanto al la pittura francese quanto al la letteratura francese. Ebbero i l contatto con i lnatural ismo che venne subito assimi lato al contatto con i l verismo. Che sono due cose diverse.I l verismo, spiego sempre ai miei ragazzi in classe, fa vedere le cose nude e crude, i lnatural ismo fa vedere le cose nude e . . .cotte! Sempl icemente perché porta verso una forma dielaborazione psicologica. I l verismo qualche volta sì ma non necessariamente. Anche questaassimi lazione tra natural ismo e verismo ha messo le cose in modo da dare una formaabbastanza nuova, provvisoria, imperfetta ma di forte intensità e proposizione. . . "

"Se volessimo chiederci quando è fini to i l tono risorgimentale, i l repertorio letterariorisorgimentale, la vanagloria risorgimentale, la retorica risorgimentale, la pletorarisorgimentale… io posso suggerire un fatto, contestabi le forse, i l 1 893 quando va in scena alRegio di Torino la prima di Manon Lescaut, la prima opera assolutamente moderna già inqualche modo sul la sogl ia del gabinetto del dottor Freud. Ma a due giorni d i d istanza al la Scalava in scena Falstaff, u l tima opera di Verdi , musicista simbolo del l ’ I tal ia rivoluzionaria, del l ’ I tal iarisorgimentale, del l ’unità d’ I tal ia.Però Verdi , con la sua triade di valori al la quale non era mai venuto meno, patria famigl ia eonore, scrive Falstaff che è opera proiettata in pieno novecento. Un’opera in cui la definizionedel protagonista viene data da “L'Onore? Ladri ! ” Può l ’onore riempirvi la pancia? No. Puòrimettervi uno stinco? No. Lo può sentire chi è morto? No. . al lora cos’è l ’onore? E’ aria, è nul la,non esiste. Verdi arriva a questo e scrive una del le sue più grandi opere. Nel 1 893 nelmomento in cui si incontrano in città diverse ma vicine la prima opera del musicista piùrivoluzionario del la storia del la musica ital iana, che è Puccini e l ’u l tima del musicista storico, sipuò intravedere, da questo punto di vista, la frontiera finale del Risorgimento."

Rodolfo Tommasi , fig l io d’arte (è diretto discendente dei celebri pittori macchiaiol i Adolfo, Angiolo e

Ludovico), scri ttore, musicologo e regista nel l ’ambito del melodramma e del l ’opera moderna e

contemporanea, anche attivo nel settore del l ’espressione visuale. Le sue ricerche riguardano la

letteratura, la musica e la loro interrelazione. Ha esordito nel 1 964 nel la celebre rivista “I l Ponte” e, da

al lora, lavora come giornal ista culturale, special izzato in letteratura, musica, arti visive e teatro, per

quotid iani e periodici d i settore. Dal 1 970 al 1 997, ha fatto parte del la redazione del Giornale Radio Rai

GR3. È stato, tra l 'al tro, docente al la Scuola di Musica di Fiesole e a quel la di Sesto Fiorentino e direttore

dei percorsi formativi artistici nel l ’ambito corsi internazional i d i musica rinascimentale e barocca di

Gargonza e, dal 1 977 al 1 986, del festival “Spazio Musica Antica”. Insegna al l 'Accademia Europea di

Firenze.


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