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Tutte le ultime anticipazioni sui Festival estivi partner ... 3-2017ok.pdf · funerale ma in un...

Date post: 26-Aug-2020
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Distribuzione gratuita esclusivamente in formato digitale senza pubblicità www.lineatrad.com - italia: www.lineatrad.it - internazionale: www.lineatrad.eu Anno 6 - n°56 - 2017 - € 0,00 Tutte le ultime anticipazioni sui Festival estivi partner di Lineatrad Paimpol Carpino Celtica Été Trad
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Distribuzione gratuita esclusivamente in formato digitale senza pubblicitàwww.lineatrad.com - italia: www.lineatrad.it - internazionale: www.lineatrad.eu

Anno 6 - n°56 - 2017 - € 0,00

Tutte le ultime anticipazioni sui Festival estivi partner di Lineatrad

Paimpol

Carpino

CelticaÉté Trad

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Editoriale

Sommario

di Loris Böhm

n. 56 - 2017Contatti: [email protected] - www.lineatrad.com - www.lineatrad.it - www.lineatrad.eu

56/2016

Eventi Cronaca Interviste Recensioni Argomenti Womex 2017

06—06 Festival di Martigues

08—08 Civitella AlfedenaFolkfestival

10—10 Eire! La festa dei suoni d’Irlanda

22—22 Festival du chant de marin de Paimpol

20—20 Locarno Folkfestival

12—12 Carpino Folkfestival04—04 Il paradosso occitano

41—41 Recensioni discografiche34—34 Alkantara Fest

36—36 Ariano Folkfestival

39—39 Orientoccidente

40—40 Roca Nuova Jazz Festival

Siamo ancora vivi, anche se qual-che simpaticone già recitava il “De profundis” al nostro indirizzo.

Invece ci ritroviamo una edizione da sfogliare in cui troviamo tutte le pro-grammazioni pervenute dei vari festi-val di cui siamo media-partner, oltre a qualche aggiunta dell’ultimo momento.

Stiamo facendo passi importanti nella gestione della televisione, come da progetto, e utilizziamo le pagine di questo sfogliabile-stampabile esclusi-vamente per annunciare i programmi in streaming visibili sulla piattaforma www.lineatrad.eu.

Avrete certamente notato come la nostra offerta video riguardante con-certi, presentazioni, recensioni e news, sia costantemente aggiornata e inte-grata con interessanti filmati.

Questo mese abbiamo pubblicato l’intero concerto di presentazione del festival musicale del Mediterraneo di Genova, diverse recensioni discogra-fiche, e a breve pubblicheremo in Tv una presentazione video dei festival partner di Lineatrad Television!

Chiaramente questa è una edizione straordinaria, ma non è escluso che in autunno esca una ulteriore edizione sfogliabile riguardante altre novità folk.

In ogni caso resteremo sempre al passo con i tempi, visto che le nuove tecnologie di informazione “mediatica” impongono una diversificazione so-stanziale rispetto ai classici canali so-cial tipo Facebook, sempre più caotici e sempre meno attendibili dal punto di vista della credibilità... ma questa è un’altra storia.

Contrariamente a quanto avviene sui social, in Lineatrad le notizie sono tutte monitorate, setacciate, certificate, e infine diffuse, quando non sussistono più dubbi sulla veridicità.

Ignoriamo sistematicamente tutti coloro che hanno la pretesa di inviare un comunicato un paio di giorni prima dell’evento, non lasciandoci il tempo di verificare la notizia... e per contro utiliz-zano sistematicamente i social network per divulgare le loro notizie: non siamo come certi media che si limitano di fare “copia e incolla” di notizie tratte da

fonti non accreditate per rimpinguare le proprie pagine, abbiamo l’esigenza di rivolgerci ad un ufficio stampa.

In via eccezionale diffondiamo i co-municati provenienti da Audiocoop: quest’anno siamo sempre loro media-partner, ma vi invitiamo a verificare personalmente l’effettiva correttezza dell’informazione presso i loro canali ufficiali, perché non ci assumiamo re-sponsabilità sul cambiamento o annul-lamento delle loro iniziative.

Le recensioni si articoleranno in due distinte sessioni: su questo sfogliabile e la nuova versione video, completa di assaggi sonori, a condire il dialogo esplicativo; una scelta rivoluzionaria che sicuramente sarà gradita ai tele-spettatori, ascoltando mentre si os-serva il prodotto discografico, la coper-tina e il libretto.

Ultima cosa: il festival Été Trad in Val d’Aosta non ci ha inviato il comunicato stampa, essendo anche loro “social-dipendenti”, per cui invitiamo i lettori a sfogliare il loro sito www.etetrad.it.

Buona estate festivaliera dunque! ❖

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www.lineatrad.comwww.womex.com/virtual/lineatrad

ANNO 6 - N. 56 - 2017via dei Giustiniani 6/1 - 16123 Genova

Direttore Editoriale:Loris Böhm - [email protected]

Consulente alla Direzione:Giovanni Floreani - [email protected]

Responsabile Immagine e Marketing: Annamaria Parodi - [email protected]

Responsabile Ufficio Stampa: Agostino Roncallo - [email protected]

Hanno collaborato in questo numero:Giustino Soldano, Muriel LeNy,

uffici stampa vari festivals

Pubblicazione in formato esclusivamente digitale a distribuzione gratuita

completamente priva di pubblicità.Esente da registrazione in Tribunale

(Decreto legislativo n. 70/2003, articolo 7, comma 3)

Womex 2017

ASCOLTATE SU RADIO CITTA’ BOLLATEwww.radiocittabollate.it

la trasmissione An Triskellriprende a gennaio, ogni GIOVEDÌ alle ore 21:30

Lineatrad Television è realizzata sulla piattaforma

La lettura è realizzata sulla piattaforma

Le news dei festival partner di Lineatrad le trovi in esclusiva sull’app:

Partner web:

Lineatrad con il:

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Argomenti

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IL PARADOSSO OCCITANO

di Agostino Roncallo

Il ballo trad e l’annientamento di una cultura musicale

In Piemonte, oltre che nell’area occitana, le danze tradizionali sono ancora ballate non solo

nelle piccole comunità di origine ma anche negli ormai numerosis-simi incontri e corsi di danza. Il numero di appassionati è aumen-tato esponenzialmente negli ul-timi anni. Entrare nel circuito del BAL FOLK vuol dire entrare in un gruppo fecondo dove si scambiano appuntamenti da siti internet e mailing list, dove ogni settimana è possibile trovare feste danzanti nei propri dintorni. Difficile spiegare tanto successo, se non conside-

rando che il ballo popolare con-serva il gusto ancestrale di diver-tirsi con semplicità.

La tecnica è assolutamente se-condaria alla gioia di ballare, motivo per cui anche i neofiti sono bene accolti e con il tempo possono di-ventare dei bravi ballerini oppure restare a livello di principianti, ma pur sempre con tanta voglia di di-vertirsi.

Proprio per tali ragioni occorre considerare che il ballo è puro di-vertimento, non è arte e neppure creatività. Il ballo ha schemi e passi ben stabiliti, e il danzatore migliore

è colui che sa interpretarli nel modo più aderente alla tradizione. La mu-sica sembrerebbe qualcosa di so-stanzialmente antitetico: la musica, come nella natura di tutte le arti, è creatività, improvvisazione.

In ogni epoca storica esiste tut-tavia un rapporto proficuo tra l’ar-tista e i suoi destinatari, basato sul dialogo e la comunicazione. Per tradurre il concetto in ambito mu-sicale e popolare, potremmo dire che il musicista non può fare a meno dei ballerini così come que-sti ultimi non possono fare a meno di almeno un musicista e del suo

Simone Lombardo e Péiro Douso

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Argomentistrumento (a meno che ovviamente quest’ultimo non sia rimpiazzato da una registrazione sonora).

Intendiamoci sul significato di questo rapporto di comunicazione. Il musicista che esegue musica da ballo inserirà, nella sua rielabora-zione e riproposta, elementi inno-vativi e ha necessità di sapere, sia attraverso l’osservazione dell’e-secuzione dei passi di danza sia attraverso il dialogo che può avve-nire alla fine di una serata, come la sua proposta sia stata recepita in termini di apprezzamenti, sug-gerimenti o critiche. Questo pre-suppone che chi balla abbia anche orecchio e sia disponibile all’a-scolto, non semplicemente a muo-vere il suo corpo su un parquet.

Il silenzio è il nemico peggiore per l’artista di ogni tempo. Una cri-tica serrata e motivata può essere apprezzabile e importante perché rivela la disponibilità all’ascolto e permette di migliorarsi, il silenzio passivo no. L’arte, se non com-presa, muore.

Ma vorrei tradurre questa iniziale riflessione in termini concreti: nella giornata di ieri, Sabato 17 Giugno 2017, ho raggiunto il Palacurling di Pinerolo (To) per assistere all’esi-bizione della Péiro Douso al Pine-val folk. Ero curioso di sentire quel concerto a ballo perché La Péiro Douso, letteralmente “Pietra dolce” (il talco), utilizza strumenti tipici di tanti stili musicali e si pone l’ob-biettivo di reinterpretare in chiave personale e moderna una musica, quella occitana, che è legata sal-damente alle sue origini, ma che si evolve con dinamicità. Ho sempre amato la musica della ragione oc-citana per la sua complessità e le potenzialità espressive.

Ma l’esibizione, da programma prevista per le 21,15, è iniziata a mezzanotte perché preceduta da altre formazioni. Non mi è rima-sto che dispormi di buon grado a osservare quanto succedeva. Una cosa che mi ha colpito, e che giu-dico fortemente simbolica, è l’im-

magine di una signora che cospar-geva il parquet del Palacurling di talco. Scusi signora, chiedo, ma si tratta di un omaggio alla “péiro douso”? Niente affatto, la signora non capiva di cosa stessi parlando e quel talco era semplicemente utile a far scivolare meglio non le bocce del curling ma le scarpe dei ballerini.

Era la metafora di quanto stava ac-cadendo. In quel momento durato ore suonava per il ballo un gruppo di giovani pinerolesi, gli Airis. Non vi era un palco o delle luci che potessero mettere la band in una posizione che potesse essere vista e apprezzata da tutti ma un luogo scialbo e uno sfondo anonimo. La presenza, fisica, di artisti era del tutto nulla, ininfluente. Forse avreb-bero potuto alzare un telo, per non vederli neppure.

E quei ragazzi producevano suoni distonici, sgradevoli, trasformando anche la colonna sonora dei film su 007 in una “courenta” della Val Vermenagna. E la gente ballava, ballava. Va detto che questa è una danza tipica delle Valli Occitane ita-liane ed è ballata in tutte le Valli con varietà di passi a livello locale e po-chissime varianti di figure.

In Val Varaita la “courento”, come tutte le altre danze della me-dia valle, è seguita nella sua ese-cuzione dal “balet”, sequenza di figure ripetuta normalmente un nu-mero di volte pari alle coppie pre-senti al ballo. Chiunque può bal-larla, considerando la facilità.

Quello che ho percepito è che quelle stonature erano in realtà provocazioni intenzionali di cui i danzatori non si sono minima-mente accorti, questi ultimi anzi applaudivano perché continuas-sero a suonare.

Ero allibito: con ogni probabilità a quei ragazzi della cultura occitana non interessava alcunché, ma se volevano portare a casa qualche soldo, dovevano suonare qui, e non altrove. Non per caso essi si dichia-rano ben disposti a suonare per

un rimborso non inferiore ai 400 euro in situazioni di addio al nubi-lato o celibato, oppure durante un aperitivo, banchetto, a capodanno o natale, in una cerimonia o cele-brazione, compleanno, anniversa-rio, festa aziendale, festa bambini, festa in piazza, festa privata, fune-rale, matrimonio civile, matrimonio in chiesa, matrimonio ricevimento, musica per chiesa o comunione, pranzo o cena, brunch, ricevi-mento, inaugurazione, ristorante.

Insomma: è bene suonare a un funerale ma in un teatro con tanto di palcoscenico no, questo non è previsto.

La musica, in quanto arte, è morta in quel palacurling. E la danza altro non era che un’attività ginnica, d’altronde ci si trovava in una palestra. Per sopravvivere, o meglio dire vivere di musica, i mu-sicisti veri devono oggi fare uno sforzo di adattamento e suonare anche in situazioni che non è esa-gerato definire umilianti.

Questa assenza di comunica-zione tra chi balla e chi suona può uccidere la musica occitana, an-nientarne le potenzialità espressive perché, di queste ultime, non si interessa più nessuno. Un tempo esisteva la formula concerto + ballo che trovo decisamente rispettosa: dopo una parte di concerto dedi-cata a chi voleva ascoltare, si pas-sava poi alle danze: rispettosa per chi suona e per chi balla.

Parallelamente la stampa ed eventuali sponsor sembrano oggi apprezzare maggiormente lo sforzo ginnico dei nuovi ballerini piuttosto che un prodotto musicale di qua-lità. C’è qualcosa da ricostruire, forse da zero, anche se in realtà il panorama non è del tutto negativo. In questi ultimi anni, a cominciare da “La fàbrica occitana” dei Gai Saber, passando attraverso “Dalla parte del cervo” degli Edaq, per ar-rivare al meraviglioso “Maschariàs” della Ramà, abbiamo avuto la for-tuna di ascoltare dei capolavori.

Da qui occorre ripartire. ❖

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Eventi

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FESTIVAL DI MARTIGUES 2017

Comunicato Stampa

Un ritorno alle origini per questa nuova [email protected]

Dopo quasi trent’anni, il Fe-stival torna alle sue radici: una festa popolare dal pro-

gramma sempre più ricco in un ambiente caldo e amichevole.

Un cast di fama mondiale

Questa estate, il Festival di Marti-gues organizza tre serate di eventi sul leggendario palco galleggiante di Canal Saint-Sébastien. Dome-nica 23 luglio, Tap Factory segna l’inizio della festa. Un gruppo di artisti di fama mondiale, che non cesserà di stupire il pubblico con il classico spettacolo di tip tap at-tentamente orchestrato mescolato a danza urbana, percussioni e acrobazie. Celtic Legends si esibirà Martedì 25 Luglio, per due ore di spettacolo, con venti artisti irlan-desi che alternano il ritmo del tip tap alla grazia del balletto. Un’e-sperienza che si preannuncia ricca di emozioni, tanto più che tutto sarà guidato da un’orchestra rico-nosciuta tra le migliori in Irlanda! Infine, Natasha St-Pier sarà in con-certo Venerdì 28 luglio, con la sua voce d’oro, la cantante canadese presenterà le sue radici acadiane.

Delle culture inedite

I Festivalieri avranno l’opportu-nità di scoprire per la prima volta tre nuove culture. Quella Botswana offrirà un viaggio attraverso le sue danze tipiche quali: Setapa, Pha-tisi, Tsutsube, Selete e Mokomoto.

Quest’anno il festival di danza, musica e canti del mondo di Martigues si terrà dal 22-29 Luglio 2017

La Kabardino-Balkaria trascinerà letteralmente il pubblico grazie alla sua coreografia eccezionale. La Nuova Zelanda condividerà il suo calore al ritmo delle danze di guerra hakas. La Bolivia, Cuba, In-dia, Kamchatka, Taiwan e la Pro-venza faranno parte degli ospiti celebri onorati per questa nuova edizione del 2017.

Infine, a tutti coloro che desi-derano effettuare prenotazioni, ricordiamo che il Festival di Mar-tigues ha aperto la sua bigliette-ria al pubblico Lunedi, 26 giugno 2017. Il pubblico può arrivare il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 al n. 14 di Cours Aristide Briand, nel quartiere dell’Isola di Martigues. E’ anche possibile prenotare i biglietti sul sito ufficiale del Festival: www.festivaldemartigues.fr nella pagina “Réservez”.

Il Villaggio del Festival come autentico punto d’incontro culturale

Dal 22 al 29 luglio 2017, il Festi-val di Martigues si appresta a vivere il ritmo della danza, musica e canti del mondo. Situato nei giardini di Ferrières, il Villaggio del Festival offrirà gratuitamente al pubblico una serie di appuntamenti animati da diversi gruppi dei paesi invitati. Un’occasione per il pubblico di sperimentare un assaggio della loro cultura.

Una scoperta originale delle culture

Quest’anno, la Siestes du Bout du Monde permetterà ai frequen-tatori del festival di viaggiare nel clima sereno dell’India, Taiwan, Kamchatka, Bolivia e Burkina Faso, in particolare, attraverso la lettura di poesie in lingua originale. laboratori di calligrafia cinese, ren-dendo trecce e facendo corone e ghirlande sono offerti anche dai gruppi di Taiwan, Botswana e Nuova Zelanda. Durante le edizioni speciali, il pubblico potrà scoprire un gruppo partecipante al Festival, con un’escursione culinaria. Spa-zio poi alle danze per tutta la notte con i musicisti di tutto il mondo.

Buoni consigli a volontà

Vuoi rinfrescarti o mangiare qualcosa in un ambiente caldo e accogliente? Ogni anno, il Festival di Martigues offre un punto di ri-storo e di cibi provenienti da tutto il mondo. Come la diversità culturale proposta nei programmi, la ristora-zione sarà: cucina peruviana di “La Cascada” la paella di “El Bandana” crêpes bretonnes “Ker Zesto” ham-burger “Burgers Bel’Air” il “Fishe and Shipe Marsigliesi” e le specia-lità della barista “Salut un Café”.

Infine, un coupon permette ai frequentatori del festival di trovare t-shirt, borse, tazze con l’immagine del Festival da tenere a casa come ricordo del Festival! ❖

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Eventi

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PROGRAMMA UFFICIALE DEI CONCERTI DI EIRE! LA FESTA DEI SUONI D’IRLANDA A BONDENO (FE)

Comunicato Stampa

Dal 25 al 27 agosto la citta-dina ferrarese ospiterà la nuova edizione di quello

ormai considerato come uno dei festival più importanti a livello mondiale per quel che riguarda la musica tradizionale irlandese. Sul palco quest’anno alcune leggende dell’irish trad come Frankie Gavin e gli Usher Island di Michael Mc Goldrick e Donal Lunny

Bondeno, 13 luglio 2017 - Si preannuncia un’altra edizione “col botto” quella di Eire! La Festa dei suoni d’irlanda, il festival dedicato alla musica e alla danza tradizio-nale irlandese che ormai come ogni anno si tiene a Bondeno in provin-cia di Ferrara. Un’edizione attesis-sima sia per i numeri con oltre 300 musicisti che dal 25 al 27 agosto faranno della cittadina ferrarese an-cora una volta la capitale della mu-sica irlandese nel mondo, quanto per i grandi nomi in cartellone.

Quella del 2017 sarà un’altra edi-zione di Eire! dedicata alle leggende della musica irlandese, come già fu in passato con il concerto dei Dubliners. Quest’anno sul palco di Piazza Garibaldi il 26 agosto ci saranno gli Usher Island, la nuova band di Michael Mc Goldrick, Do-nal Lunny, Andy Irvine (Ex Planxty), John Doyle e Paddy Glackin. Altro mostro sacro della musica irlan-dese che quest’anno sarà presente a Bondeno Frankie Gavin, violini-sta della storica band De Dànnan, che si esibirà insieme al flautista italiano Tommaso Tornielli e a Sean McElwain il 26 agosto.

Ma gli ospiti del festival sono mol-tissimi ed i concerti e gli eventi si

Usher Island

susseguiranno senza sosta per tutti i tre giorni. Tra gli altri grandi ospiti dall’Irlanda i Breaking Trad con Donal e Niall Murphy e Mike Gal-vin che suoneranno in concerto il 25 agosto. Sul palco di Eire ci sa-ranno anche molte band italiane di non meno valore, come i Magàirlin, i Seàclaid, i locali Les Irlandiis, gli Hidden Note ed i romani That’s All Folk! che presenteranno il nuovo cd “Waiting for Kathy”.

A proposito di presentazioni di di-schi, anche quest’anno è prevista una ricca anteprima del festival, il 24 agosto con il concerto di inau-gurazione di Jack Talty, leggenda della concertina, che in piazza Ga-ribaldi alle ore 20 presenterà il suo nuovo disco “In Flow”. Per l’occa-sione la direzione di Eire! ha orga-

nizzato una cena speciale di rac-colta fondi per sostenere le attività del festival.

Come ogni anno gli eventi del Festival non si limiteranno ai soli concerti. Più di 30 session con ol-tre 300 musicisti partecipanti da tutto il mondo invaderanno i locali e i ristoranti di Bondeno, facendo di Eire! uno degli appuntamenti più importanti a livello mondiale per quel che riguarda la musica irlan-dese. Inoltre tantissimo sarà lo spa-zio dedicato alla danza tradizionale irlandese, con Cèili (feste da ballo) che si terranno ogni sera e al bal-folk, con il doppio appuntamento in Piazza Garibaldi il 26 e il 27 ago-sto di Accordzeàm e con il con-certo del duo Lipparini–Calanca in Piazza Costa il 25 agosto. ❖

Tutti i concerti, le session e le feste da ballo di Eire! sono ad ingresso gratuito.

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Eventi

PROGRAMMA CONCERTI ED EVENTI “EIRE” 2017

GIOVEDI’ 24 AGOSTO Ore 21,30 - Concerto di Inaugurazione: Spazio Bar Piazza Garibaldi JACK TALTY presents “ In Flow” - + Seisiún – Cena di apertura di raccolta fondi dalle 20,00 al SuperPrezzo di

€ 15,- Per info e prenotazioni: [email protected]

VENERDI’ 25 AGOSTO TRAD SESSIONS ORE 15, 17, 21.30, 00.30 – Locali, Musicisti ed Orari nel Programma “Session Trail” Ore 19,30 / 22,00 - Piazza Garibaldi Teatro Tenda:  SET DANCING CEILI / FESTA DA BALLO Ore 20,00 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: JOE JOHNSTON songs & tunes   - Piazza A. Costa: BALFOLK live w/ Duo CALANCA - LIPPARINI  Ore 21,00 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: BREAKING TRAD trad tunesOre 22,00 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: FRANKIE GAVIN  feat. Tommaso Tornielli & Sean McElwain - Piazza A. Costa: BALFOLK DJ SETOre 23,30 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: THAT’S ALL FOLK – New Cd Launch songs & ballads - Piazza A. Costa: BALFOLK live w/ FOLK FICTION

SABATO 26 AGOSTO TRAD SESSIONS ORE 10, 15, 17, 21.30, 23.30 – Locali, Musicisti ed Orari nel Programma “Session Trail” Ore 19,30/22,00 - Piazza Garibaldi Teatro Tenda:  SET DANCING CEILI / FESTA DA BALLO Ore 19,30 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: BALFOLK – Prima parte di ACCORDZÉÂM - Piazza A. Costa: Magairlín songs & tunesOre 21,00 - Piazza A. Costa: live w/ HIDDEN NOTE tunes & songsOre 21,45 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: USHER’S ISLAND – Mike McGoldrick, Andy Irvine, Dònal Lunny, John Doyle, Paddy Glackin -  Piazza A. Costa: CAFFE’ HAVANA SAMBUCA LAMBRUSCO Ballads & Folk Songs -  Piazza Garibaldi Teatro Tenda: BALFOLK DJ SETOre 23,30 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: BALFOLK - Seconda Parte di ACCORDZÉÂM - Piazza A. Costa: LIVE BALLADS SESSION 

DOMENICA 27 AGOSTOTRAD SESSIONS ORE 10, 15, 17, 21.30, 23.30 – Locali, Musicisti ed Orari nel Programma “Session Trail” /

Venues, Musicians and Timetable on “Session Trail” ProgrammeOre 20,00 - Piazza Garibaldi Palco Centrale: THAT’S ALL FOLK – New Cd Launch songs & ballads - Piazza A. Costa: Seacláid trad tunes    Ore 21,00 - Piazza A. Costa:  BREAKING TRAD trad tunes - Piazza Garibaldi Palco Centrale: BALLADS SESSIONOre 22,30 - Piazza A. Costa: BONDENO PLAYS BONDENO – (musica d’insieme di band estemporanee degli amici del Festival – modalità

e informazioni: [email protected]) – a seguire SUPERSESSION IN PIAZZA - Piazza Garibaldi Palco Centrale: LES IRLANDIIS full band ballads & folk songs 

IN CASO DI MALTEMPO:I CONCERTI PROGRAMMATI IN PIAZZA A. COSTA SI SPOSTANO IN PINACOTECA G. CATTABRIGA – Pianta della Manifestazione: n. 20I CONCERTI PROGRAMMATI IN PIAZZA GARIBALDI, SI SPOSTANO ALLA SALA 2000 – Pianta della Manifestazione: n. 5

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Eventi

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PROGRAMMA SPECIAL EDITION

CARPINO FOLK FESTIVALSPECIAL EDITION

Comunicato Stampa

Il Festival della musica popolare e delle sue contaminazioni lungo la Via Francigena dei Monti Dauni

22 LUGLIO 2017 TROIA14 AGOSTO 2017 CELLE DI SAN VITO

Un’edizione speciale del Carpino Folk Festival sui Monti Dauni con l’obiettivo di potenziare l’attrattività economica e turistica del territorio Dauno e valorizzare il circuito turistico regionale dedicato alla Via Francigena.

Un’edizione strutturata come una piazza itinerante, un luogo, dove il pubblico possa

vivere la cultura rurale e le tradi-zioni gastronomiche, artigianali e culturali del Gargano e della Dau-nia, dove cioè si potrà provare a suonare il tamburello, le casta-gnole e la chitarra battente con i musicisti e gli esperti che da anni collaborano con il Carpino Folk Festival e si potranno degustare le nostre specialità gastronomiche, imparare a preparare i piatti della tradizione rurale, scoprire e degu-stare i nostri vini e il nostro olio, ma anche ballare le tarantelle del Gar-gano e dei Monti Dauni durante i concerti serali organizzati di piazza

in piazza nei comuni di Celle di San Vito e Troia.

Radici, tradizioni, cultura e valori identitari come appiglio solido e profondo per riconoscersi e valoriz-zare il tessuto comunitario immate-riale della Daunia e del Gargano.

Una programmazione di due giornate da tenersi nei giorni di sa-bato 22 luglio a Troia di fianco alla concattedrale della Beata Vergine Maria Assunta e lunedì 14 agosto a Celle di San Vito il più piccolo paese della Puglia. Due appun-tamenti, un’unica storia da vivere insieme intorno ad una passione condivisa con lo spettatore che diventa così a sua volta attore pro-tagonista sul palcoscenico ricco di

luoghi, paesaggi, storia, cultura, arte, tradizioni, agricoltura, enoga-stronomia.

Paesaggi naturali, movimento, produzioni tipiche, storia, tradi-zioni, eventi dal vivo sono le parole chiavi di questa iniziativa che vuole suscitare stupore e la voglia di par-tire per soggiorni sul Monti Dauni e sul Gargano come esploratori al centro di un’esperienza inusuale rispetto all’immagine tradizionale della Puglia diversificando, quindi, l’offerta turistica sia per attrarre il turista che non vuole solo “sole e mare” ma anche cultura ed enoga-stronomia, sia per delocalizzazione la massa turistica “balneare” verso le aree interne del territorio. ❖

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Eventi

CARPINO FOLK FESTIVAL 2017

Festival della musica popolare e delle sue contaminazioni

XXII EDIZIONECARPINO – GARGANO – PUGLIA

Comunicato stampa

Programma

5 – 10 Agosto Laboratori Musicali

Lezioni pratiche/teoriche in con-testi non formali in cui vengono esplorate le caratteristiche della musica e del ballo tradizionale e la conoscenza degli strumenti musi-cali usati dai cantori.

5 – 10 Agosto Concorso Videomaker

Con la forza comunicativa di brevi docufilm dar luce alla diversità delle bellezze storico-culturali e delle tra-dizioni del territorio garganico.

5 – 8 Agosto Escursioni nel sottosuolo

Un calendario di escursioni re-alizzato in collaborazione con i gruppi speleologici del Gargano per scoprire alcune delle cavità

più significative di questo territorio, provando l’esperienza dello stretto rapporto con il sottosuolo e con la natura.

5 – 7 Agosto Cantar Viaggiando

Un viaggio slow a bordo dei treni delle Ferrovie del Gargano, tratta Foggia – Peschici Calenella.

5 – 7 Agosto Paesaggi sonori

Camminando… raccontando il paesaggio attraverso la musica, la danza la letteratura il teatro.

7 Agosto La notte di chi ruba donne, concerti della tradizione

Incontri, documentari, presenta-zioni editoriali e concerti di musica tradizionale e di riproposta nel cen-tro storico di Carpino.

8 - 10 Agosto Carpino Folk Festival

Concerti della musica popolare e delle sue contaminazioni in Piazza del Popolo.

LINE UP

05 Agosto Cantar Viaggiando, Musica, teatro, danza e narrazione con:

Morsilli Michele, Geologo e Profes-sore presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Ferrara.

Matteo Pelorosso, Geologo.Michele Villetti, Batterista, percus-

sionista e compositore.

05 Agosto Paesaggi sonori

Visita guidata nella necropoli di Monte Pucci, Vico del Gargano

A seguire lo spettacolo “E-MAGO, i suoni della terra”. Il primo spettacolo scientifico-musicale dove i musicisti improvvisano direttamente con le fre-quenze emesse dalla Terra. Attraverso la tecnologia usata per le indagini ge-ofisiche del territorio, è possibile tra-sformare i dati geofisici in frequenze musicali. 

Matteo Pelorosso: geologoStefano Floris: geom. specialista ac-

quisizione di dati geofici mediante tec-niche EM

Michele Empler:  Network Systems engineer - sonificazione dei dati geo-fisici

Riccardo Scorzino: sound engineer: sistema elettronico dei pedali per ali-mentazione

MIchele Villetti: ideatore progetto EMAGO, percussionista e compositore

06 Agosto| Cantar Viaggiando, Mu-sica, teatro e narrazione con:

Piero Brega e Oretta Orengo Brega voce carismatica canzoniere del Lazio, Oretta del canzoniere internazionale, si ritrovano dopo trent’anni e iniziano a raccontare in musica la realtà del nostro paese come dei moderni can-tastorie.

06 AgostoPaesaggi sonori

Visita guidata a Bagno di Varano, Ca-gnano Varano

A seguire lo spettacolo con L’orche-strabottoni, Un’orchestra e una voce, un viaggio tra la tradizione mediterra-nea, l’etnojazz e...

“Una big band composta esclusi-vamente da organetti, arricchita dalla voce e dalla ritmica, nata dall’evolu-zione della Piccola Orchestra La Viola e

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Eventi

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dall’incontro di musicisti delle province di Roma, Frosinone, Latina e Napoli. Formazione di ispirazione popolare con influenze mediterranee, è consi-derata uno dei gruppi più inediti nel panorama della world-music italiana, forte di numerose collaborazioni con musicisti come Daniele Sepe, Peppe Barra, Angelo Branduardi e Franco Battiato e di un’intensa attività con-certistica in Italia e all’estero. Il disco d’esordio dell’Orchestra Bottoni è stato finalista al Premio Tenco 2015 e se-condo al Premio Loano 2014.”

07 AgostoCantar Viaggiando, Musica, teatro e narrazione con:

Canio Loguercio & Alessandro D’A-lessandro “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” con la partecipazione di Fabio Renzi (Segretario generale di Symbola)

07 AgostoPaesaggi sonori

Visita guidata centro storico di Car-pino a seguire La notte di chi ruba donne, presentazioni editoriali e con-certi della tradizione.

- con Alessandro Portelli, Mimmo Ferraro, Piero Arcangeli, Omerita Ra-nalli, intervengono, in voce e in mu-sica: Antonella Costanzo, Susanna Buffa, Sara Modigliani, accompagnati da Alessandro D’Alessandro e Gabriele Modigliani.

- con Salvatore Villani e l’ensemble La Montagna del Sole

“Vociantaur” (prima assoluta)

08 AgostoConcerto in Piazza del Popolo

Suoni D’umbra, gruppo di riproposta Umbro

Maldestro, nuovo cantautorato par-tenopeo

Bombino, il blues del deserto

09 AgostoConcerto in Piazza del Popolo

La Macina, gruppo di riproposta Marche

Kalascima, Psychedelic Trance Ta-rantella

Alpha Blondy & the solar system, la leggenda del Reggae dell’Africa occi-dentale in positive energy

10 AgostoConcerto in Piazza del Popolo

Vinicio Capossela, “Combat folk” (progetto speciale)

I Cantori di Carpino in stile, storia e musica alla carpineseDirezione Artistica: Luciano CastellucciaConsulente Scientifico: Salvatore VillaniConsulente Editoriale: Domenico Ferraro, SquilibriProduzione: Ass. Cult. Carpino Folk FestivalUfficio stampa: L’AltopArlAnte

Memorie dal sottosuoloOgni anno il festival ha un suo tema

intorno al quale la programmazione viene pensata: “memorie dal sotto-suolo” è il tema del 2017 e, come il ro-manzo di Fëdor Dostoevskij, allude al suggestivo sprofondare nella coscienza per trovare nel buio della propria tana il desiderio non razionalizzato di una tra-dizione non fissa, ma bene vivo che si rinnova reinventando il proprio mondo e nel caso della musica tradizionale garganica evolvendo da rito sociale a spettacolo globale.

Dopo l’abbandono delle attività di Antonio Piccininno e la sua successiva scomparsa (avvenuta lo scorso mese di dicembre) – ricorda Luciano Castel-luccia, storico direttore artistico della rassegna - «tutti i portatori/depositari rinomati della tradizione musicale del Gargano sono venuti a mancare e questo ci ha inevitabilmente portato a rintanarci nel localismo per pre-servarla, ma la tradizione è qualcosa di vitale, dinamica, funzionale, che vuole essere di volta in volta interpre-tata. Per questa ragione per la taran-tella del Gargano, i Cantori di Carpino e il Carpino Folk Festival, è giunto il momento di riaprirsi al mondo e pun-tare da protagonisti ad una maggiore spettacolarizzazione della cultura del territorio senza perdere di vista le ra-dici e la storia e senza cedere né al folklorismo e neanche ad un nuova e diversa “meta-realtà”».

“Memorie dal sottosuolo” traccerà il confine tra passato e futuro caratteriz-zando la XXII edizione nel segno della solidarietà. Sarà, infatti, la partecipa-zione dei musici e cantori della tradi-zione delle regioni colpite dal terremoto (Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo) e il saltarello ad aprire le serate dei con-certi nella piazza di Carpino. In questo senso la partecipazione del Carpino Folk Festival venerdì 26 maggio al Fe-

stival delle Tradizioni di Maggio a Preci dal titolo “Balla la terra” non è una stata coincidenza.

Carpino Folk Festival - Una tradizione da interpretare

Il Carpino Folk Festival è considerato tra le eccellenze dell’estate pugliese. Quest’anno – afferma Mario Pasquale Di Viesti, Presidente della rassegna - siamo stati chiamati dalla Regione Pu-glia a presentare un progetto triennale che è stato predisposto come progetto di sviluppo volto non solo al migliora-mento quantitativo e qualitativo della rassegna. Diverse, infatti, sono le no-vità già a partire dalla edizione 2017. Intanto lo sviluppo riguarderà tutte e tre i fattori che compongono la tradi-zione viva del Gargano: il festival, le tarantelle del Gargano e i suoi princi-pali interpreti, i cantori di Carpino. In particolare per il festival sono previ-sti cambiamenti frutto di una strate-gia consapevolmente progettata che muta sostanzialmente il modello orga-nizzativo del festival. Rispetto alla rou-tine degli ultimi 10 anni vengono ri-dotte le sezioni, accorpate le iniziative e ridotte le giornate per incrementare lo spettacolo e l’idea di festival.

Ma l’innovazione non è solo orga-nizzativa. Si è, infatti, consapevol-mente deciso di affidare la comuni-cazione ad una agenzia nazionale per ampliare il pubblico potenziale. Altri mutamenti riguardano i conte-nuti degli spettacoli che, venuti meno tutti e tre i più famosi cantori di Car-pino (e purtroppo non solo loro) ne-cessariamente saranno sempre più volti all’innovazione e alla contami-nazione pur restando nel solco della tradizione. Da rito sociale a spettacolo globale, puntare, cioè, da protagonisti ad una maggiore spettacolarizzazione della cultura del nostro territorio. Infine un’altra innovazione riguarderà l’aspetto ambientale. Nel corso del triennio verranno sviluppate le capa-cità e le conoscenze per poter appli-care un nuovo approccio progettuale in cui la variabile ambientale assume un’importanza strategica, in cui l’at-tenzione verso l’estetica, l’economia e la funzionalità, si associano conside-razioni sui flussi di risorse energetiche e di materiali necessarie per realizzarli ed utilizzarli al fine di ridurre l’impatto

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Eventidel festival sull’ambiente rendendolo sostenibile anche sotto aspetti econo-mico-sociali.

Cantar Viaggiando - Paesaggi sonori - Camminamenti rupestri

Lo sviluppo di “Cantar Viaggiando - Un viaggio slow a bordo dei vagoni delle Ferrovie del Gargano” è il suo proseguimento nel territorio con “Pa-esaggi sonori - Camminamenti rupe-stri”. Tra i punti salienti del Carpino Folk Festival vi è quello di essere un evento strettamente radicato al terri-torio nel quale si svolge, il Gargano, inteso nella sua accezione più intima di “territorio da scoprire”, una Puglia che non ti aspetti, diversa dall’im-maginario collettivo che si è andato costruendo negli anni. Da diversi anni tra le mission del Carpino Folk Festival vi è quella di portare all’at-tenzione dei visitatori luoghi e storie di un Gargano altro, autentico e mi-sterioso per i legami che ancora, in queste zone, gli uomini hanno con il paesaggio e ciò che lo compone. Nella XXII edizione alcune delle pro-poste artistiche culturali, racchiuse appunto nell’iniziativa “Paesaggi so-nori - Camminamenti rupestri”, ve-dranno come scenari dei luoghi dallo spiccato potenziale di sviluppo in una logica di attrattori turistici, capaci di unire le componenti naturalistiche, proprie di un’area Parco Nazionale, e quelle del patrimonio culturale. Luo-ghi non intesi come quinta passiva, meri spazi, semplici contenitori, ma protagonisti attraverso la narrazione che gli artisti faranno delle loro storie, legate, per l’edizione 2017, alle Me-morie dal Sottosuolo. Sarà il racconto di un Gargano rupestre, dove la roccia ritorna protagonista di quella storia millenaria che da sempre l’ha vista al centro dei rapporti tra uomo e ambiente. Ogni giorno, quindi, all’imbrunire, il pubblico scoprirà un luogo diverso di questa parte di Pu-glia, attraverso la mobilità lenta delle ferrovie locali e un percorso guidato con camminamenti nella natura, in una sorta di preparazione alla visione serale di un’esperienza significativa e simbolica: la presentazione di un’ini-ziativa ideata o rielaborata coerente-mente con “Lo spirito dei luoghi” in

un incontro tra musica, danza, filoso-fia e natura.

Il Gargano è un promontorio calca-reo caratterizzato dal fenomeno del carsismo che si tramuta in oltre 1000 cavità note; luoghi dove l’arte si è sem-pre espressa nelle forme più diverse, basti pensare alle pitture più antiche d’Europa ritrovate a Grotta Paglicci (Rignano Garganico) o al Santuario UNESCO di San Michele Arcangelo (Monte Sant’Angelo). Tra i luoghi “ru-pestri” scelti quest’anno vi è la zona di Bagno di Varano, situata nel comune di Cagnano Varano) e della Necropoli di Monte Pucci, situata nel comune di Vico del Gargano, località di grande in-teresse storico e naturalistico.

A Bagno di Varano, sulle rive meri-dionali del Lago di Varano, il più va-sto lago costiero d’Italia, si estende il sito dei “pannoni” costituito da grotte scavate nella morbida roccia durante l’alto medioevo in una zona strategica per l’abbondanza di sorgenti; tale fat-tore permetteva sia l’approvvigiona-mento di acqua dolce che la presenza di numerose specie ittiche, cose che non passarono inosservate alle grandi abbazie medievali del centro-sud Ita-lia le quali in questo lago vantavano peschiere e diritti sul pescato. Ancora oggi i “pannoni” vengono utilizzati per depositare gli attrezzi di lavoro tenendo in vita, così, un patrimonio storico la cui valenza archeologica è rafforzata dalla presenza dei resti di una necro-poli paleocristiana e di un villaggio del neolitico. Tra i suggestivi orti cre-ati rubando spazio al lago, i pescatori cagnanesi ogni giorno ormeggiano nei “varcali” le loro tipiche imbarca-zioni arancioni, i “sandali”, tracce di un mondo marinaresco inusuale per la Puglia ma qui forte nell’identità col-lettiva della comunità. Importante an-che l’interesse naturalistico della zona, punto privilegiato per rettili, anfibi, per la sosta degli uccelli migratori ma an-che sito di deposizione dell’anguilla, tra i pesci pescati ancora oggi con le tecniche tradizionali.

A Calenella, nel territorio di Vico del Gargano, in un suggestivo contesto paesaggistico affacciato verso il mare e l’area SIC Pineta Marzini, è situata una necropoli con oltre 800 sepolture che rappresentano una testimonianza degli antichi usi della vita cristiana e funeraria delle popolazioni gargani-

che che spesso vivevano nelle caverne sparse lungo la costa. Si tratta di ampie grotte sepolcrali, ingrandite dopo aver scavato nel calcare del monte; ogni in-gresso di queste cavità, una ventina, è rivolto al tramonto del sole, ed è spesso preceduto da un corridoio d’entrata scavato nella pietra. Le recenti sco-perte in fase di scavo hanno fatto emer-gere diverse stratificazioni con relative sepolture di diverso genere, oggetti di corredo, atipicità di alcuni elementi de-corativi, materiali in bronzo, legno, tra i quali, un anello con l’eroe Diomede e delle brocchette di vetro, fanno sup-porre anche a un utilizzo sepolcrale di un elevato ceto sociale e nel II sec. a C., periodo precedente al cristiane-simo e quindi alla fase prevalente della necropoli. La necropoli è situata sulla costa, a 100 metri dal capolinea delle Ferrovie del Gargano, e adiacente alla strada che collega Vico del Gargano a Peschici, transitata ogni anno da mi-gliaia di turisti.

L’obiettivo del Carpino Folk Festival per i prossimi 3 anni con “Paesaggi sonori - Camminamenti rupestri” sarà, dunque, riportare alla conoscenza e alla fruizione dei visitatori il patrimonio storico culturale non utilizzato ovvero quei luoghi dove i nostri antenati, con fatica, creavano spazi dalla roccia per vivere, praticare culti, lavorare, nuclei sotterranei inglobati nei centri storici medievali, che scendono dalle colline dello “sperone” verso il mare, protetti da “macere”, case grotte in una mistura di pietra e terra che per millenni hanno dato rifugio alle popolazioni garganiche; innescare fenomeni di riappropriazione del patrimonio culturale da parte delle comunità locali che possono, così, stra-tegicamente costruire nuovi percorsi con l’obiettivo di destagionalizzare i flussi o crearli dove assenti.

Prima di “Paesaggi sonori - Cammi-namenti rupestri” il festival, sulle Fer-rovie del Gargano, Cantar Viaggiando - Musica, teatro, danza e narrazione per caratterizzare appunto le ferrovie locali in termini di mobilità lenta e quindi di eco sostenibilità con eventi di ripropo-sta della musica tradizionale e narra-zioni a bordo dei treni che hanno lo scopo di promuovere il territorio e ac-cogliere i visitatori con la somministra-zione delle produzioni tipiche locali, ma allo stesso tempo valorizzare la rete ferroviaria per lo sviluppo, la promo-

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Eventi

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zione turistica e la partecipazione so-ciale del territorio.

Con Cantar Viaggiando il treno da mezzo di trasporto diventa palcosce-nico grazie ad artisti e storytellers. Sull’esempio dei pionieristici happe-ning nomadici che negli anni 70 si svolgevano negli USA, ogni tappa di Cantar Viaggiando è una festa di per-formance, visual e prodotti tipici che da 5 anni viene organizzata dal Car-pino Folk Festival sui treni delle ferro-vie del Gargano per riscoprire tesori ar-tistici e paesaggistici, storie e leggende custodite dalla memoria.

E-MAGO, i suoni della terraIl primo spettacolo scientifico-musi-

cale dove i musicisti improvvisano di-rettamente con le frequenze emesse dalla Terra. Attraverso la tecnologia usata per le indagini geofisiche del territorio, è possibile trasformare i dati geofisici in frequenze musicali. Matteo Pelorosso: geologoStefano Floris: geom. specialista acquisizione di dati geofici mediante tecniche EMMichele Empler:  Network Systems engineer - so-nificazione dei dati geofisiciRiccardo Scorzino: sound engineer: sistema elet-tronico dei pedali per alimentazione MIchele Villetti: ideatore progetto EMAGO, per-cussionista e compositore

In linea con il tema di questa edi-zione “Memorie dal sottosuolo”, con la proposta di questo spettacolo in-novativo, vogliamo dare voce al cuore del Gargano, alla sua essenza più profonda e sconosciuta, alle sue intri-cate cavità carsiche che, oltre ad aver ospitato i nostri antenati, hanno esse stesse un suono, una voce e delle sto-rie da raccontare. Un territorio vivo e con cui dialogare per sensibilizzare gli spettatori al rispetto ed alla difesa del luogo che li ospita.

Il team di E-Mago è composto da professionisti del campo della scienza, dell’arte e della comunicazione che in-teragiscono al fine di costruire eventi unici e interamente  site-specific, dando vita a un nuovo tipo di concerti basati sui suoni specifici provenienti dai luoghi degli eventi.

“Il pianeta su cui viviamo non è solo un’entità fisica, ma molto di più: è comunicazione ed empatia. Noi cer-chiamo di condividere tutto questo tramite la fusione di scienza e musica, nel rispetto e nella meraviglia che pro-viamo nei suoi confronti.

La nostra terra non è sostanza inerte, ma un essere vivente che respira e vive”.

Piero Brega e Oretta OrengoMusica e narrazione con Piero

Brega, tra i fondatori e voce carisma-tica del Canzoniere del Lazio, e Oretta Orengo, già componente del Canzo-niere Internazionale, che da anni rac-contano in musica la realtà del nostro paese come dei moderni cantastorie. In costante equilibrio tra tradizione orale, in particolare umbra e laziale, e una canzone d’autore capace di smuo-vere sentimenti e pensieri, emozioni e idee, in una performance che, con pie-nezza e calore, conduce alla scoperta di un patrimonio da condividere e fare proprio.

L’orchestrabottoniUn’orchestra e una voce, un viaggio

musicale e culturale  tra la canzone d’autore, la tradizione mediterranea, il jazz e molto di più!

Una big band composta esclusiva-mente da organetti, arricchita dalla voce e dalla ritmica, nata dall’evolu-zione della Piccola Orchestra La Viola e dall’incontro di musicisti delle province di Roma, Frosinone, Latina e Napoli. Formazione di ispirazione popolare con influenze mediterranee, è consi-derata uno dei gruppi più inediti nel panorama della world-music italiana, forte di numerose collaborazioni con musicisti come Daniele Sepe, Peppe Barra, Angelo Branduardi e Franco Battiato e di un’intensa attività con-certistica in Italia e all’estero. Il disco d’esordio dell’Orchestra Bottoni è stato finalista al Premio Tenco 2015 e se-condo al Premio Loano 2014.

Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro

Nella settima edizione di Cantar viaggiando, rassegna itinerante sui treni delle Ferrovie del Gargano all’in-terno del Carpino Folk Festival 2017, sarà protagonista lo spettacolo Canti, smarrimenti e ipocondrie d’ammore con Canio Loguercio e Alessandro D’A-lessandro con Fabio Renzi (Segretario generale di Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane nata con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di sviluppo in cui si fondono tradizione,

territorio e innovazione tecnologica). Un viaggio in treno fra appunti sparsi, chiacchiere, ballate e canzoni d’am-more a fil’e voce. Un racconto do-lente, ironico e raffinato di uno dei più originali cantautori in napoletano – la lingua delle passioni - attraverso il respiro orchestrale di un virtuoso dell’organetto, fra struggimenti, giacu-latorie, smarrimenti. Una storia intima e condivisa sulla perdita, la memoria, la bellezza, l’abbandono, in compagnia di Fabio Renzi, nel ricordo dell’amico fraterno Matteo Fusilli, figlio di questa terra, con il quale abbiamo imparato a scrivere parole nuove.

La notte di chi ruba donnePresentazioni editoriali e concerti

della tradizione.Un’immersione nei suoni della tra-

dizione centro-meridionale (Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria) con Piero Arcangeli (etnomusicologo e compo-sitore, già direttore del Conservatorio di Terni), Omerita Ranalli (antropo-loga, responsabile dell’Archivio Franco Coggiola del Circolo Gianni Bosio di Roma), Alessandro Portelli (presi-dente del Circolo Gianni Bosio e tra i massimi esponenti al mondo della storia orale, autore di opere magistrali anche nel campo delle tradizioni mu-sicali) e Mimmo Ferraro (coordinatore Rete Archivi Sonori Musiche di Tradi-zione Orale e direttore editoriale Squi-libri) che dialogano attorno ad alcune pubblicazioni di rilevante interesse ri-guardo le tradizioni musicali dell’area sulle quali intervengono, in voce e in musica, alcune delle più belle voci della canzone popolare italiana, come: Antonella Costanzo, Susanna Buffa, Sara Modigliani, accompagnate dall’or-ganetto di Alessandro D’Alessandro e dalla chitarra di Gabriele Modigliani.

Saranno presentati, in particolare, i seguenti volumi:

Omerita Ranalli, Canti e racconti dei contadini d’Abruzzo. Le registrazioni di Elvira Nobilio (1956).

Alessandro Portelli, Mira la rondon-della. Musica, storia e storie dai Ca-stelli Romani.

Alessandro Portelli con Antonio Pa-risella, Ribelle e mai domata. Canti e racconti di antifascimo e resistenza.

Valentino Paparelli, Alessandro Por-telli, La Valnerina Ternana. Un’espe-rienza di ricerca-intervento.

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EventiPiero Arcangeli, Valentino Paparelli,

Musiche tradizionali dell’Umbria. Le registrazioni di Diego Carpitella e Tullio Seppilli (1956).

A seguire

Vociantaur(La voce di Tauro)Nuova produzione Carpino Folk Festival. Prima assoluta.Spettacolo ideato e diretto da Salvatore Villaniper voce recitante, ensemble vocale e strumen-tale La Montagna del Sole

Nelle notti di tempesta, secondo una leggenda dei paesi che si affac-ciano sul lago di Varano, dalle pro-fondità del lago si leva il lamento del re Tauro, come il cupo muggito di un toro, venuto a piangere sulle rovine della mitica città di Uria. Questo re, avaro e assai malvagio, fu punito da Dio, assieme ai suoi sudditi, per la dis-solutezza dei costumi. Una notte, dopo una gran festa, Iddio fece innalzare le acque del lago fino a ricoprire l’intera città. Nessuno si salvò da tale cata-strofe, solo una buona fanciulla che si chiamava Nunzietta.

Nunzietta canta una ninna-nanna al suo bambino e gli racconta questa sto-ria, mentre Tauro si fa viva voce nella narrazione di memorie sepolte nei meandri più reconditi del sottosuolo. Ispirato da Damatira, il re Tauro si tra-sforma in aedo degli Illiri e dei Dauni, delle reminiscenze storiche della ve-tusta Uria e degli Urii, dei repertori e delle musiche della tradizione cir-cumlacuale.

Suoni d’Umbra, gruppo di riproposta Umbro

La XXII edizione del festival è caratte-rizzata dallo stretto legame con le popo-lazioni terremotate del centro Italia, alle quali abbiamo voluto far sentire la no-stra solidarietà attraverso uno scambio emozionale basato sulle rispettive tradi-zioni musicali. Dopo il gemellaggio con il Festival delle Tradizioni di Maggio di Preci (PG), la collaborazione continua durante Il festival con la partecipazione, in Piazza del Popolo a Carpino, dei gruppi proveniente dalle regioni colpita dal sisma di agosto e ottobre 2016.

La serata dell’8 agosto sarà aperta dal gruppo Suoni d’Umbria, una delle

espressioni più autentiche della musi-calità popolare di quella regione.

Suoni d’Umbria nasce nel 1997 come gruppo di ricerca e riproposi-zione con l’obiettivo di valorizzare, dif-fondere e restituire voce alla tradizione orale dell’Umbria.

Fin dagli esordi Soni d’Umbra si è posto l’obiettivo di conoscere profon-damente e fare proprie le espressioni vocali-strumentali della musica um-bra attraverso le fondamentali, seppur esigue ricerche storiche conosciute, ma anche grazie ad una meticolosa ricerca sul campo e all’incontro con i maggiori rappresentanti della cultura tradizionale.

E’ anche grazie a questa continua in-terazione-collaborazione con gli infor-matori che il gruppo ha fatto proprie le prassi esecutive e i riti della civiltà con-tadina nella prospettiva di una ripresa funzionale ad un ascolto moderno.

La Macina, gruppo di riproposta Marche

Continua il gemellaggio con la cul-tura popolare delle zone terremotate del centro Italia. Il 9 agosto tocca alle Marche con il gruppo La Macina.

Musiche e testi, voci, canti e visioni convergono nel raccontare la densità e la bellezza della proposta artistica del gruppo più rappresentativo delle Mar-che, fondato nel 1968 da Gastone Pie-trucci, avviato allora, secondo lo spirito dell’epoca, a una produzione caratte-rizzata da un’esemplare aderenza ai moduli espressivi della tradizione, rile-vati in lunghe campagne di ricerca e dalla viva voce dei principali deposi-tari dei repertori popolari, ai quali de-dicano opere davvero emblematiche come il disco sui canti della filanda e, a firma dello stesso Pietrucci, il volume sui canti popolari marchigiani che è tuttora la più estesa raccolta di testi di musiche di tradizione orale nell’ambito regionale. Da allora sono seguiti ben 18 album e numerose pubblicazioni a stampa che consentono di seguire, come in una rappresentazione in presa diretta, l’evoluzione di un gruppo mu-sicale che, forte del proprio radica-mento nel cuore della tradizione, si apre progressivamente ad altre espe-rienze, incrociando nel suo cammino altre voci ed espressioni della cultura musicale italiana, da Giovanna Marini a Rosanna Casale, da Moni Ovadia

alla banda Osiris fino ai Gang. L’intento che persegue ‘l’aedo malinconico e ar-dente’ nel condurre il suo gruppo su sentieri poco o nulla battuti è sempre quello di rinnovare una plurisecolare tradizione di canto, negando deca-denze e anacronismi, per ribadire la propria volontà ostinata e contraria di durare nel tempo e parlare ancora alla sensibilità dei contemporanei.

Maldestro, nuovo cantautorato partenopeo

Il Carpino Folk Festival ha, tradizio-nalmente, dato spazio e creduto in ar-tisti emergenti che, dopo l’esibizione di Piazza del Popolo, si sono confermati quali proposte di successo nel pano-rama musicale italiano (pensiamo, solo per citarne due, a Roy Paci e Manna-rino).

Questa edizione vedrà la parteci-pazione di un cantautore napoletano dal sicuro avvenire, Antonio Prestieri, in arte Maldestro. Già Premio Tenco nel 2013, nel 2017 partecipa al Fe-stival di Sanremo nella sezione nuove proposte, classificandosi al secondo posto con il brano “Canzone per Fede-rica”, vincendo il Premio della Critica del Festival della canzone italiana Mia Martini, il Premio Lunezia e il Premio Jannacci.

Bombino, il blues del desertoGoumar Almoctar, in arte Bombino

è nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nella tribù berbera dei Tuareg, Ifoghas, che da secoli è in lotta contro il colo-nialismo e l’imposizione dell’Islam più severo, è uno degli esponenti più im-portanti della nova “world music” a livello mondiale. Pastore e contadino, si appassiona alla chitarra blues fon-dendo le sonorità berbere con quelle del delta del Mississippi. L’esempio vivente della “contaminazione musi-cale” che il Carpino Folk Festival pone a fondamento delle proprie attività.

Dopo il successo di “Nomad”, “Azel” è il terzo album che porta in tour e che lo conferma ispirato musicista ca-pace di opere di ibridazione per nulla scontate. Se non è mai semplice pro-porre musica tradizionale, è molto più difficile unire due tradizioni differenti senza snaturarle entrambe. Bombino vi riesce creando una sintesi sorpren-dente; una tradizione è antica - quella della musica berbera - e una è più

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Eventi

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moderna - quella del blues americano delle origini; musica etnica che si mi-scela con il chitarrismo hendrixiano, sonorità desertiche ed elettricità, mo-menti folk che lambiscono territori psi-chedelici.

KalàscimaAttivi da oltre 15 anni, sono una

delle più importanti ed innovative band del nuovo panorama della mu-sica world italiana, che porta la mu-sica popolare salentina fuori dal revi-val e delle ballate nell’aia per proiet-tarla nella modernità, “rigenerandola” attraverso la tecnologia.

Quello dei KALÀSCIMA è un neofolk urbano nel quale i ricordi di una civiltà contadina ormai travolta dalle estetiche contemporanee dialoga con i suoni e i rumori che ci avvolgono nella quoti-dianità degli anni 2000. Con numerosi tour internazionali alle spalle, dall’Au-stralia all’America Latina, dal Nord Europa al Medio Oriente, i Kàlascima presentano a Carpino il loro ultimo la-voro, “Psychedelic Trance Tarantella”, nel quale spicca la collaborazione del maestro Ludovico Einaudi.

Alpha Blondy & the solar system, la leggenda del Reggae dell’Africa occidentale in positive energy

Sin dal suo primo successo negli anni ’80, ALPHA BLONDY ha speso tutta la sua carriera a preparare con cura reggae di qualità per tutti i suoi fan sparsi per il mondo. E anche questa volta, con il suo nuovo album “Positive Energy”, non si smentisce. E’ questo il titolo dello spettacolo che eseguirà al Carpino Folk Festival dove sono presenti i contributi di molti ospiti (Ijahman e Tarrus Riley), del maestro zouk Jacob Desvarieux e della giovane promessa congolese, Pierrette Adams. Senza dimenticare la collaborazione di Naufel, Issam e Ismaël.

Alpha Blondy, dopo un periodo di assenza, ha annunciato un nuovo tour europeo che andrà in scena quest’e-state: tra le prime tappe confermate ci sono paesi come Spagna, Belgio, Olanda e Germania dove si esibirà sul palco del Summerjam a fine giugno. Per quanto riguarda l’Italia, la tappe, ad inizio agosto, al Carpino Folk Festi-val con questo suo nuovo album uscito in maggio 2017.

Vinicio Capossela, Combat folkL’estate 2017 vedrà protagonista Vi-

nicio Capossela non di una consueta tournée di concerti, ma di una serie di atti unici, attraversando l’Europa e l’Ita-lia in luoghi significativi, come nel caso di Carpino luogo simbolo della musica dei cantatori della musica popolare ita-liana. A Carpino realizzerà, infatti, uno spettacolo unico dedicato alle tradi-zioni musicali della terra del Gargano e al suo maestro folk ispiratore Matteo Salvatore. Lo spettacolo definito “Com-bat folk” ha una formazione a due trombe, con propulsione a tamburo e pompa di contrabbasso, schitarrante di ballate, violino e serenate, al grido di battaglia di “All’incontrè ‘R”. Per rivol-tare la polvere!

I Cantori di CarpinoSono coloro che hanno preservato la

Tarantella del Gargano (non i soli, ma certo i più conosciuti) e che, eseguen-dola, rielaborandola e tramandandola, hanno permesso che fosse conosciuta ben al di là dei propri confini originari.

Il Carpino Folk Festival nasce come omaggio ai Cantori di Carpino e alla musica tradizionale di questo territo-rio, al fine di consegnare alle giovani generazioni l’eredità di una tradizione viva e promuovere in esse la presa di coscienza dell’importanza culturale di questa espressione musicale unica. Da sempre il Festival si chiude con l’esibizione dei Cantori, sin dalla prima edizione che ha visto per la prima volta insieme i vecchi guardiani della tradi-zione carpinese: Andrea Sacco, Anto-nio Maccarone e Antonio Piccininno.

Scomparsi Sacco e Maccarone, per lungo tempo è stato Antonio Picci-ninno (morto il 9 dicembre 2016 a 100 anni) il riconosciuto guardiano della tradizione. Non solo perché l’ha cu-stodita e trasmessa cantando, ma an-che perché si è accollato un compito difficile e di straordinario valore: met-tere per iscritto questa sapienza orale, prima che fosse troppo tardi. Oggi i Cantori di Carpino sono composti da: Nicola Gentile (tammorra e voce), Rocco Di Lorenzo (chitarra battente e voce), Gennaro Di Lella (chitarra acu-stica), Rosa Menonna (castagnole) e Antonio Rignanese (chitarra battente). Individualità musicali d’eccezione di Carpino su quali si concentrano le at-tenzioni dei ricercatori e soprattutto

degli artisti per continuare a trovare in loro e nella tarantella del Gargano una proficua fonte di ispirazione e di con-taminazione fra musica colta e musica popolare.

Il Carpino Folk Festival è per tutti e non è solo concerti

La rassegna è anche formazione del pubblico (3 laboratori didattici) e va-lorizzazione del territorio (attraverso 1 concorso per videomakers).

I LABORATORI DIDATTICI DELLA TRADIZIONE - Lezioni pratiche/te-oriche in contesti non formali in cui vengono esplorate le caratteristiche della musica e del ballo tradizionale e la conoscenza degli strumenti musi-cali usati dai cantori. Moduli formativi di breve durata, curati dalla direzione scientifica del festival - Salvatore Vil-lani, in forma seminariale dove verrà data prevalenza alla partecipazione di giovani tra i 18 e i 35 anni.

- Corso di canto e chitarra battente del Gargano

I canti e gli stili musicali sulla chitarra battente dei diversi paesi del Gargano saranno affrontati con sistematicità, in base alle tecniche vocali ed esecutive dei vari interpreti della tradizione. Il se-minario affronterà l’uso della voce nei canti monodici e polivocali e lo studio delle varie forme di tarantella sulla chi-tarra battente del Gargano.

Seminario di etnomusicologia: gli strumenti musicali (in particolare le ti-pologie di chitarra battente), gli stili del canto (serenate, tarantelle, devozioni), i cantori storici, le feste profane e le ricorrenze religiose: i pellegrinaggi e i molteplici riti della settimana santa. Le danze.

Studio sulla voce: emissione, con-trollo del diaframma, esecuzione di canti tradizionali.

Studio sulla chitarra battente: posi-zioni sullo strumento, la tecnica della mano destra, le varie forme di taran-tella di Carpino, Cagnano Varano, Ischitella, Monte Sant’Angelo, San Gio-vanni Rotondo.

- Corso di tarantella e danza scherma di Carpino

Le tarantelle garganiche rientrano in una famiglia molto più ampia e varie-gata di forme musicali e di ballo diffuse in tutto il meridione. A causa dell’iso-lamento del territorio, però, esse ri-sultano assai differenziate dalle altre

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Eventiregioni italiane e presentano una loro specificità.

Seminario di etnomusicologia ed etnocoreologia del Gargano. Gli stru-menti musicali (in particolare le tipo-logie di chitarra battente), gli stili del canto (serenate, tarantelle, devozioni), i cantori storici, le feste profane e le ricorrenze religiose: i pellegrinaggi e i molteplici riti della settimana santa. Le danze.

La tarantella di Carpino, allo stato attuale delle ricerche, è la meglio con-servata nella memoria e pertanto ha bi-sogno di essere affrontata sotto diversi aspetti e stili etnocoreutici.

- Corso musicale di tamburelloTerapia e folklore: laboratorio espres-

sivo mediante l’uso della voce, della tammorra e del corpo nella musica tradizionale campana, con particolare riferimento all’area terzignese (NA), diretto da Antonio Marotta. L’intento è quello di creare con i partecipanti un percorso estemporaneo per emu-lare un vero e proprio rito tribale volto al raggiungimento della catarsi, così come avviene nelle feste popolari. Riti pagani cristianizzati, manifestazioni in onore di santi guaritori come San Pa-olo (Le) oppure di madonne punitrici come la festa in onore delle Madonna dell’Arco (NA); tutto questo mediante l’uso della voce, tammorre, tamburelli e castagnette, tutti strumenti che servi-ranno a creare una danza che caratte-rizzerà il gruppo.

Un laboratorio di tipo corale, aperto sia ai neofiti che a persone interessate all’approfondimento di uno strumento specifico tra tammorra /tamburello/tamburo sciamanico, voce e l’utilizzo del corpo per la danza.

Concorso videomakersRocco Draicchio, il creatore del fe-

stival, ci ha lasciato in una notte del 1998, in un incidente stradale. Un vuoto incolmabile è rimasto in tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Quelle stesse persone, per sentirlo più vicino, hanno dato vita ad un premio a lui intitolato, nella speranza di essere degni portatori dei valori che hanno contraddistinto la sua vita.

Attraverso la forza comunicativa di brevi docufilm si vuole dar luce alla diversità delle bellezze storico-culturali e delle tradizioni del territorio garga-

nico, dando particolare rilievo ai diversi aspetti e colori che caratterizzano il fe-stival della musica popolare e delle sue contaminazioni che vuole essere non solo il principale attore dell’animazione culturale del Gargano, ma anno dopo anno, lo strumento per promuovere e valorizzare tutte le risorse, da quelle naturalistiche a quelle alimentari, dai beni intangibili al patrimonio storico ed architettonico, alle eccellenze artisti-che dello spettacolo.

Merito di questa sezione è quello di aver contribuito alla realizzazione di sette video che promuovono nel mondo il festival e la Puglia garganica.

La partecipazione al concorso è gra-tuita e da Bando di Concorso è previ-sto un premio economico in palio di 1000,00 euro per il primo arrivato.

Carpino Folk Festival - Escursioni nel Sottosuolo

In collaborazione con i gruppi spele-ologici del Gargano, è stato elaborato un calendario di escursioni in alcune delle cavità più significative del Gar-gano, dove l’uomo da sempre ha intes-suto uno stretto rapporto con il sotto-suolo e quindi con la natura.

5 agosto - Grotta dei Pilastri (Ri-gnano Garganico), con Archeo Speleo Club Rignano Garganico La Grotta dei Pilastri, chiamata così per le sue im-ponenti colonne, costituiva una unica grotta insieme alla ben più conosciuta Grotta Paglicci, tra le cavità più inte-ressanti nel contesto europeo per l’arte parietale preistorica. Situata in un uli-veto secolare sulle prime propaggini del Gargano permette di far vivere l’e-mozione dell’esplorazione speleologica anche ai meno esperti.

6 agosto - Grotta Pian della Macina (San Nicandro Garganico), con Team Archeo-Speleologico A.R.G.O.D Rite-nuta tra le grotte più belle del Gargano per la magneficienza delle manifesta-zioni del carsismo, fenomeno naturale che vede reagire acqua e roccia re-galando alla visione dell’uomo magi-che suggestioni che vanno dal colore bianco al rosso ocra. Dal suo imbocco è possibile ammirare un panorama che spazia dalle Isole Tremiti al Lago di Lesina fino ai massicci montuosi abruzzesi.

7 agosto - Miniera di Bauxite Mon-tecatini (San Giovanni Rotondo), con Speleo Club Sperone e Speleo Club San

Giovanni Rotondo Con l’industrializza-zione italiana tra le due guerre mon-diali le miniere di Bauxite di contrada Calderoso rivestono un ruolo strategico fondamentale per l’ideale autarchico nazionale. Ecco che San Giovanni Rotondo vede il primo impulso a una crescita economica senza pari che cul-minerà nell’arrivo di Padre Pio e nella successiva costruzione dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. L’emi-grazione fu contrastata proprio da quel bisogno di manodopera a basso costo che la miniera esigeva: una storia fatta di lavoro in condizioni proibitive, fatta anche di tante vite spezzate. Oggi la visita alla miniera, con le sue lunghe gallerie, vuole ricordare quel tempo di lotta continua tra uomo e sottosuolo.

8 agosto - Grotta di Montenero (San Marco in Lamis), con Gruppo Speleolo-gico Montenero Fino a un secolo fa era credenza comune che i terremoti sul Gargano fossero generati dai combat-timenti di San Michele contro i diavoli nelle grotte del Gargano e che la Grotta di Montenero, conosciuta da molti se-coli, fosse una di queste cavità grazie alle sue dimensioni importanti. Una prima descrizione della grotta si deve a Padre Michelangelo Manicone che scrive: “Le volte, e le pareti di detti ca-meroni sono rabescate di stalattitiche concrezioni, le quali formano gallerie, cupole, teatri, mammelle, allberi ed altre bizzarre figure. Dentro quest’an-tro evvi una fresca e dolce acqua, che distilla dai sassi. Io la bevvi nell’arsa state, e sovvienmi, che riuscì gustosa al mio palato”. ❖

Bombino

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2020

Eventi

56/2016

LOCARNO FOLK FESTIVAL 2017

Comunicato Stampa

Il LocarnoFolk Festival è alle porte: il 18 e 19 agosto, nella cornice incantevole del Parco

di Orselina, invita il pubblico ad un’immersione nelle tradizioni mu-sicali delle terre celtiche.

Ad aprire la rassegna il venerdì sera (18 agosto) saranno le corna-muse della Scozia, con la Orobian Pipe Band che sfilerà in strada prima di esibirsi sul palco, dove sarà seguita da due gruppi fra i più promettenti della scena folk britan-nica: il Mischa Macpherson Trio, che ci trasporterà nelle isole gaeli-che, e i Talisk, una formazione par-ticolare dalle sonorità accattivanti, star guest una concertina ipnotica e virtuosissima. Entrambi avranno appena suonato al mitico Festi-val interceltique de Lorient che si svolge una settimana prima del Lo-carnoFolk Festival.

Talisk

Nolùen Le Buhé

Mischa Macpherson Trio

Nâtah

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EventiIl sabato sera (19 ago-

sto) fest-noz bretone e balli per tutti! Le tipiche danze in catena e in ronda, molto amate non solo in Bretagna ma a tutti gli eventi di balfolk del Centro Europa, si po-tranno imparare durante lo stage pomeridiano condotto dall’apprezzatissimo maestro Yves Leblanc.

Due i g rupp i in p ro-gramma: il duo Nolùen Le Buhé & Régis Huiban, nato dall’incontro fra una voce ec-cezionale e lo swing sottile di una fisarmonica, e a seguire i Nâtah, sei musicisti al croce-via fra musica bretone e mu-sica attuale per una fest-noz rivisitata, accessibile a tutti. Al pomeriggio ci sarà anche uno stage di canti bretoni con Nolùen Le Buhé.

Come l’anno scorso, tutti i concerti saranno ad offerta libera.

Per raggiungere il Parco di Orselina è consigliato vi-vamente l’uso della funico-lare Locarno - Madonna del Sasso.

Ci saranno corse speciali ogni 15 minuti tutte le sere del festival, fino alle ore 24, e sconti per gruppi a partire da 10 persone. ❖

Yves Leblanc

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Eventi

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les routes de l’orient

un Port en FÊte, de lA ConViViAlitÉ, 160 GrouPes, 2000 MusiCiens, 7 sCènes200 BAteAuX, 1000 MArinset… 155 000 Visiteursle suCCès à tAille HuMAine !

dossier de Presse

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Eventi

dossier de Presse

un FestiVAl à nul Autre PAreil

Créé en 1989, le Festival du Chant de Marin est devenu, d’édition en édition, le 4ème événement musical de la Bretagne historique. Fort de son succès grandissant, il vogue désormais vers sa 13ème édition.

Paimpol n’est pas un festival de musique « ordinaire ». Ni un rassemblement de bateaux traditionnels comme les autres. Le Festival de Paimpol est avant toute chose et de manière incontestée LE rassemblement international du chant de marin. La Mecque de la chanson chaloupée.

Mais le Festival du Chant de Marin a voulu aussi jouer la carte de l’ouverture musicale en invitant sur le port de Paimpol les plus grands noms des musiques du monde.

Il propose aujourd’hui une programmation diversifiée, propre à satisfaire tous les publics, toutes les générations, à la fois cohérente et surprenante, et qui contribue à en faire un festival unique en son genre. Un Festival à nul autre pareil, qui nous conduira, en 2017,

SUR « LES ROUTES DE L’ORIENT »...

ContACt PresseMorgane le BriQuirtél. 06 87 77 21 57 [email protected]

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Eventi

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MusiQues du Monde et d’Ailleurs...Kassav’ (Antilles), Calypso Rose (Caraïbes), Sainkho Namtchylak (Mongolie), Boulevard des Airs (France), Meute (Allemagne), The Bombay Royale (Australie-Inde), Broken Back (France), Youn Sun Nah (Corée du Sud), Malicorne (France), BCUC (Afrique du Sud), Gocoo (Japon), Asian Dub Foundation (GB), Bachar Mar Khalifé (Liban), Jambinai (Corée du Sud), Maïa Barouh (France-Japon), Wu Wei & Wang Li (Chine), Kanditerra (Corse-Bretagne) , Saied Shanbehzadeh (Iran), Nirmãan (Inde), Kazut de Tyr (Bretagne-Orient), Tritha Electric (Inde), Aco + Taca (Japon), Klez sur Mer (Balkans), Pat Jaune (Réunion), Chumdason (Corée du Sud), Tinariwen (Mali), Lyra (Inde-Tunisie-Bretagne), Yildiz (Anatolie), Bagad Istanbul (Bretagne-Turquie), Haïdouti Orkestar (Balkans), Titi Robin (Méditerranée)...

MusiQues de BretAGneAlan Stivell, Gilles Servat, Youn Kamm & le Bagad du Bout du Monde, Les Goristes, Gurvan Liard, Louis Capart, Gwennyn, Krismenn, ‘Ndiaz, Trio BHQ, EDF, Sonerien an Trev, Groove Boys...

CHAnts de MArins et CHAnsons MArinÉesLes Matelots en Bordée (Bretagne), Babord Amures (Bretagne), Diatonik Penn ar Bed (Bretagne), Fortunes de Mer (Bretagne), Kanerien Trozoul (Bretagne), Les Souillés de Fond de Cale + Bagad Plouha (Bretagne), Les Cent Z’Escales (Bretagne), Strand Hugg (Manche), Les Ouf du Dyjau (Bretagne), Les Pirates (Bretagne), Le XV Marin (Bretagne), Nordet (Bretagne), Les Gourganes (Bretagne), North Cape (Pologne), Cargo Winch (Bretagne), Martoloded Anjela (Paimpol), Sheepsfolk (NL), Les Kippers (Le Havre-La Rochelle), She Shanties (GB), Pekel (NL), Nor (Danemark), Mara (Bretagne), Kimber’s Men (GB), La Bricole (Nord), Za Horyzontem (Pologne), Kanarvoriz (Bretagne), The Wareham Whalers (GB), Brise Glace (Québec), Marée de Paradis (Normandie), Les Groix Roussiens (Rhône), Les Brouilleurs d’Ecoute (Vendée), Sur les Docks (Nord), Les Gâs de l’Almanach (Bretagne), Boulinerien (Bretagne), Vent de Noroise (Seine), Quatre Pièces de Huit (Seine), Soleil d’Orient (Bretagne), Harmony Glen (NL), Rhum & Eau (Bretagne), Toue Sabord (Loire), Accordage (Bretagne), Mouezh Port Rhu (Bretagne), Les Naufragés, Onstuimig Schuim (NL), Reinier Sijpkens & The Music Boat (NL), Dave Jolly (GB), Caboulot (Bretagne), Miss Ninóg (Bretagne), The Longest John (GB), The Trongate Rum Riots (Ecosse), Les Gabiers d’Artimon (Bretagne), Paotred Pagan (Bretagne), Taillevent (Bretagne), Doris et Vaquelotte (Normandie), Estran (Bretagne)...

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Calypso Rose

Alan Stivell

Boulevard des Airs

Kassav’

ProGrAM-MAtion

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Eventi

BAGAdoù, FAnFAres et MusiCiens de rue, AniMAtionsSonerien da Viken, Pennoù Devet, La Fanfoire, La Monique Brass Band, Menace d’Eclaircie, Samba Baladi, Cercle Anjela Duval, Bagad Sonerien Bro Dreger (Perros-Guirec), Bagad Spered An Avel (Plouha), La Banda d’Objat, La Fanfare ô Pruneaux, Kar ha Pistouill’, Le Carrousel Marin, Accrovoile de la Cie LezAccroS, Cie Cycloplume, C’hoari e Breizh, Distribilh, Monig, Nini Peau d’Chien et Dany, Family Tel’s Du, Les Tisseurs de Brume, Bagad Panvrid, Castor & Pollux, Les Vaches Sacrées de la Cie Paris-Bénarès, Timbao, La Banda Joseph, La Banda Freux, Fanfare Patte à Caisse, Tarafikants, La Parade Eléphantesque de la Cie Korbo, Le Phare d’escalade, Le Manège à propulsion parentale, Envor Birvidig, Ty Cordia, Fatras, La Cie Orange Givrée, Sulfate de Cuivres...

Festoù-noz Startijenn, Darhaou, Daouad Quartet, Skolvan, Kerloa (+ invités), Les Frères Morvan, Jean Baron et Christian Anneix, Sterenn & Anna, Goellaen-Larivain, Sterne, Les Frères Carriou, Corre-Priol, C’harr Nij...

ProGrAMMAtion Jeune PuBliC Cie Poum Tchak, Gérard Delahaye, Ticoulitintin

Contes & lÉGendes (à Bord du MAritÉ)

Yann Quéré et Gilles Dauneau (Les trois oranges), Samuel Peron (Entre terre et mer), Justine Devin (Gouttes de contes zen), Vassili Ollivro (A pieds joints dans une flaque d’eau), Monique Répécaud (Contes d’Orient).

ConFÉrenCes (à Bord du MAritÉ)

Loïc Josse (Le pêcheur de morues : un bagnard ou un héros ?), Brigitte & Yvonig Le Coat (La vie à bord des voiliers cap-horniers), André Le Person (Les derniers caboteurs du Trégor-Goëlo).

eXPositionsLes maquettes de Bernard Le Goffic, Expo Erwan Le Saec (Bugaled Breizh, Entre terre & mer), Expo Le Nizwa par et sur le Nizwa

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Castor & Pollux

Startijenn

Sterenn et Anna

ProGrAM-MAtion

2017suite

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Eventi

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dossier de Presse

C’est Aussi lA FÊte des BAteAuXTous les deux ans le port accueille quelques 200 bateaux du temps de « la marine en bois ». et à leur bord, leurs équipages, qui participent, la veille du Festival, au fameux et animé « repas des équipages ». Parmi ces bateaux :

HYDROGRAAF (Amsterdam, NL), THE EARL OF PEMBROKE (Charlestown, GB), LE MARITÉ (Saint-Malo), LE GRAND LÉJON (Le Légué), LA RECOUVRANCE (Brest), LA GRANDE HERMINE (Brest), LA BELLE POULE (Brest), LE LYS NOIR (Granville), NIZWA (Douarnenez), NAO VICTORIA (Cadix, Espagne), BOA ESPERANZA (Lagos, Portugal), PHOENIX (Charlestown, GB), LA GRANVILLAISE (Granville), LA PAIMPOLAISE (Paimpol), LA NÉBULEUSE (Paimpol), AGNES (Falmouth, GB), AMELIE ROSE (Beaulieu, GB), AMZER ZO (Paimpol), AN AOUR YEOTENN (Plougrescant), AR’AMIS (Port Le Goff), ARGOAT (Lézardrieux), AR JENTILEZ (Ploumanac’h), ARTOS (Paimpol), ASTROLABE (La Rance), AVEL AN NOZ (Saint-Malo), AVENTURE (Saint-Suliac), AWEN (Lézardrieux), BARDELIÈRE (La Rance), BARR AWEL (Locquémeau), BELLE AVENTURE (Lorient), BIHEN (Laneros), BILGOT (Plouézec), CALABOUSSEN (Paimpol), CAREDIG (La Rochelle), CASARCA (Paimpol), CHINATOWN (Loguivy-de-la-Mer), CHAGRIN (Dahouët), CHARLUDVIA (Paimpol), CITY OF BRADFORD III (Salcombe, GB), CORNIC-DUCHENE (Le Trieux), CRISTE-MARINE (Granville), DABEPLEC’H (Plounéour-Trez), DAWN LADY (Mylor, GB), DEMP DA WELED (Paimpol), DIEGO RAMIREZ (Plougrescant), EDITH GRAY (Bristol, GB), ÉLIA (Granville), ELKA (Fowey, GB), ENEZ KOALEN (Paimpol), EONENN-MOR (Plouguiel), ÉTOILE POLAIRE (Saint-Pol-de-Léon), EULALIE (Paimpol), EXCELSIOR (Lowestoft, GB), FANNY (Paimpol), FISTOULIK (La Richardais), GÉPETTO (Douarnenez), GÉRONIMO (Binic), G’PUFFIN (Locquirec), GOUPIL (Nieuport, Belgique), GWALARN (Nantes), GWEN ARZAL (Paimpol), GWENDOLEN (Le Minihic-sur-Rance), GWERZ II (Cantenay-Épinard), HERMINE (Brest), HIPPOCAMPE (Dinard), HUNKY DORY (Saint-Brieuc), IBIS (Falmouth, GB), JABADAO (Paimpol), JASMIN D’YVETTE (Paimpol), JOLI COCO (Paimpol), KAERENN (Paimpol), KELOMAD (Lanmodez), KEVRED (Plouër-sur-Rance), KOAD KARANTEZ (Binic), KORRIGANE (Loguivy-de-la-Mer), KOTICK (Ploumanac’h), KYDOUR (Plouescat), L’ABBÈ-PIERRE (Paimpol), LA CLARTÉ (Ploumanac’h), LA DONZELLE (Le Légué), LAKAMBA (Guernesey), LÉA (Erquy), LEADER (Brixham, GB), LIBOUN (Auray), LOUISE (Granville), LUKE’S MINNIE (Penzance, GB), LULU (Saint-Vaast-la-Hougue), MADELEINE (L’Armor Pleubian), MALOMA II (L’Aber Ildut), MAMIE I (Paimpol), MARIE LOUISE (Brest), MARLIN II (Le Légué), MARSOUIN (Saint-Malo), MARYAZUL (Port-Blanc), MELWYN (Caen), MIMOSA (Erquy), MISS ROSE (Lanmodez), MORVARK (Paimpol), MOUSEHOLE (Saint-Malo), M’YVONNE (Torpoint, GB), MÄVIS (Paimpol), OCEAN DREAM (Fécamp), OUR BOYS (Plymouth, GB), OUR DADDY (Brixham, GB), PANGALANES (Francheville), PAULINE (Dahouët), PATOUF 2 (Erquy), PEGASUS (Plymouth, GB), PETIT JEAN (Loguivy-de-la-Mer), PETIT TONNERRE (Paimpol), PHRYNE (River Yealm, GB), PILGRIM OF BRIXHAM (Brixham, GB), PILOTE TREMINTIN (Île de Batz), PINCO (Pontrieux), PINOCHE (Binic), PROVIDENT (Brixham, GB), RANGUIN (Paimpol), RAS-BIZ (Paimpol), PEDER NOZ (Paimpol), RIGEL (Binic), ROGAN-DOUR (Perros-Guirec), ROS AILITHER (Topsham, GB), SAINT-ERWAN (Port-Blanc), SAINT-QUAY (Saint-Quay-Portrieux), SAN ERWANN (Saint-Malo), SANT C’HIREG (Perros-Guirec), SAINT-LOUIS (Loguivy-de-la-Mer), SAINT-YVES (Paimpol), SIALA (Paimpol), SILENN (Île Grande), SMAG « J » (Loguivy-de-la-Mer), SKIVIDEN II (Arzal), SOLEUGN (Lézardrieux), STEREDEN VOR (Saint-Malo), TARA (Binic), TASHANA (Portsmouth, GB), TYBENFRISCO (Brest), VALIANT (Portsmouth, GB), VIGILANCE OF BRIXHAM (Brixham, GB), VIVONA (Falmouth, GB), WILFUL (Saint-Malo), WITCH HAZEL (Emsworth, GB), ZENITH (L’Armor Pleubian), ZIG ZAG (Lézardrieux) et bien d’autres.

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Eventi

dossier de Presse

sens de l’ACCueil, CHAleur HuMAine

et ConViViAlitÉ Durant le festival de Paimpol, un pass donne accès à toutes les animations sur le port sans restriction. Sur place, tout a été conçu pour satisfaire l’ensemble de la famille : dégustation de fruits de mer ou de galettes arrosées au cidre ou aux bières bretonnes, contes et légendes maritimes, visites de vieux gréements, expositions, démonstrations de matelotage et de sauvetage en mer ou encore animations pour enfants.

LES PaRTENaIRES : des VAleurs à PArtAGer

Le Festival du Chant de Marin reçoit le soutien financier de la Ville de Paimpol, du Conseil Général des Côtes d’Armor, du Conseil Régional de Bretagne et celui de la Communauté de Communes de Paimpol-Goëlo et de l’Office Intercommunal de Tourisme. De plus en plus d’entreprises soutiennent l’événement. Parmi elles, Armor Lux, le Crédit Agricole, le Centre Leclerc, Quéguiner, Orange, les Brasseries Kronenbourg, Plancoët, Volkswagen, Breizh Cola, Coreff… et aussi, plus locales, la Bolée de Paimpol, la Paimpolaise Conserverie, ADM2, la SODIBEL, Ambr’1, Philomenn…

De nombreux médias franchissent également le pas pour devenir partenaires : citons Libération, France 3, France Bleu, Ouest France, le Chasse Marée, Ar Men, la Presse d’Armor, le Télégramme, Infoconcert…

En 2005, le Festival est devenu membre de l’association Produit en Bretagne. Depuis 2012, il adhère à la Marque Bretagne. Avec la volonté commune d’œuvrer au rayonnement touristique, au développement économique et culturel de la région, grâce à la valorisation d’une forte identité. Des valeurs à partager…

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un VrAi rendez-Vous PoPulAire

Le Festival a lieu tous les deux ans (années impaires). Avec plus de 1500 bénévoles sur le pont, c’est une grande partie du tissu associatif paimpolais qui se retrouve à la manœuvre pour prêter main forte aux organisateurs, preuve de l’ancrage local de l’événement.

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des liens Forts dAns le rÉseAu

des FestiVAls BretonsPrétexte aux échanges et aux rencontres, le Festival de Paimpol tisse tout au long de l’année des liens forts notamment avec le festival Temps Fête de Douarnenez, la Fête des chants de marin de Saint Jean Port Joli au Québec, Oostende voor Anker en Belgique, la Morue en Fête à Binic ou les Bordées de Cancale. Il participe à des échanges avec plusieurs festivals de musiques actuelles, traditionnelles et du monde.

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un FestiVAl Citoyen Membre du Collectif des Festivals Engagés pour le Développement Durable et Solidaire en Bretagne, le Festival de Paimpol a mis en place une restauration bio, organisé le tri sélectif des déchets, initié le système des gobelets réutilisables, imprimé son programme sur papier recyclé, favorisé les transports collectif ou le covoiturage, maintenu volontairement des prix d’entrée bas, facilité l’accès des handicapés, installé un relais-bébé et une garderie, ouvert un village d’exposants dédié aux artistes et associations locales ou valorisant le commerce équitable.

La manifestation a aussi à cœur la promotion de la langue et de la culture bretonnes. Elle utilise une signalétique et un site Internet bilingue et consacre une grande place à la production musicale bretonne. Le Festival du Chant de Marin a été le premier festival breton à obtenir (en 2008) le label Ya d’ar Brezhoneg (niveau 1) délivré par l’Office de la langue bretonne. En 2016 il a également obtenu le prix Ambassadeur de la Langue Bretonne - Priz ar Brezhoneg, délivré par Produit en Bretagne.

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dossier de Presse

en 2017, sur les routes de l’orient...les mers du nord, l’Afrique, les rivages de la Méditerranée, les îles, toutes les îles, les contrées de l’est, les Amériques, les pays celtiques, les suds… le Festival du Chant de Marin et des Musiques des Mers du Monde a déjà fait beaucoup voyager, beaucoup rêver aussi… Pour la prochaine édition (11, 12 et 13 août 2017), il propose d’explorer…

...les routes de l’orient Hentoù Ar sAV-HeolMarco Polo, Vasco de Gama, Magellan... Le Festival du Chant de Marin met ses pas - ses voiles ! - dans ceux des grands explorateurs partis à la découverte du monde oriental et de ses richesses. Route de la soie, du thé, routes des épices... « Les routes de l’Orient » visaient à développer le commerce maritime. Elles ont aussi grandement favorisé les échanges culturels... et continueront de le faire pour la prochaine édition du Festival.

Cette fois encore Paimpol s’offrira donc au voyage, au rêve et à l’évasion, à la rencontre, à la joie et à la bonne humeur, au dépaysement… avec à la clé (de sol) de belles découvertes musicales.

Au programme musiques du monde, chants de marin, musiques de Bretagne, fanfares, bagadoù, festoù-noz, expositions, animations jeune public, dégustations de produits locaux… sans oublier quelques deux cents bateaux traditionnels qui transformeront le port de Paimpol en décor somptueux.

Le quatrième festival de Bretagne vous donne rendez-vous pour sa treizième édition les 11, 12 et 13 août 2017 au port de Paimpol.

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Moyens d’ACCès et inFos PrAtiQues en VoitureA11 de Paris à Rennes, voie express N12 jusqu’à St-Brieuc ou Guingamp, puis direction Paimpol

en CArDepuis St-Brieuc ou Lannion, avec Tibuswww.tibus.frTél : 0810 22 22 22

en CoVoiturAGeToutes les infos sur www.roulezmalin.fr ou www.ticoto.fr

en trAinLigne TGV Paris - Guingamp (3h15),liaison TER Guingamp - Paimpol (30 min)Profitez du billet AR à 10 € mis en place par la Région et TER Bretagne

en AVionAéroport de Lannion (à 30 km de Paimpol)Vols réguliers quotidiens vers/de Paris Orly http://www.lannion.aeroport.frTél : 02 96 05 82 22 ou 0892 70 22 22

BilletterietAriFs d’entrÉe Achat des billets sur place

Adultes enfantsde 6 à 14 ans

enfants de moins de 6 ans

1 jour 27 e 4 e GrAtuit3 jours 54 e 8 e GrAtuit

Achat des billets sur réservation, jusqu’au 9 août(+ frais de location)

Adultes enfantsde 6 à 14 ans

enfants de moins de 6 ans

1 jour 23 e 2 e GrAtuit3 jours 46 e 4 e GrAtuit

La billetterie en ligne est ouverte sur le site du Festival (www.paimpol-festival.bzh) les réseaux Moxity, Ticketnet, France Billet. Aux tarifs indiqués ci dessus il faut ajouter les frais de location.

rÉseAu tiCketnet www.ticketnet.fr - Tél. 0 892 390 100 (0,34 € TTC la minute)Et dans les magasins E.Leclerc, Auchan, Cora, Cultura, Le Progrès, Virgin Mégastore.

rÉseAu FrAnCe Billet www.fnac.com - www.carrefour.fr - www.francebillet.comTél. 0 892 68 36 22 (0,34 € TTC la minute)Et dans les magasins Fnac, Carrefour, Géant, Magasins U, Intermarché et les OT de Saint Brieuc, La Baule, Brest, La Roche /Yon.

CArtes entrePrises (1 Jour)Vendues à 19 € HT (par 10)

HorAires du FestiVAlde 10H à 2H du MAtin

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orGAnisAtion le FestiVAl du CHAnt de MArin est orGAnisÉ PAr l’AFCM

le bureauPierre Morvan (président), Jeanne Passard (vice-présidente), Catherine Pagny (trésorière), Frédéric Bonnevalle (trésorier adjoint), Marie Laure Bournas (secrétaire), Sophie Graeber (secrétaire adjointe), Marcel Kerespres, Jean-Yves Le Ven (membres en charge de la partie maritime), Hubert Calvez, Armelle Lambert, Philippe Bain, François Le Floc’h, (membres)

Coordinatrice : Amandine Dubreuil

assistantes à la coordination : Typhaine Carnot, Audrey Connan, Maryline Dumail

Relations presse et médias : Morgane Le Briquir

Régie générale : Thierry Lescoat

Webmaster (chargé de la création du site internet et de sa gestion) : Vincent Torillec

Partenaire informatique : Michel Dumail, ADM2

Illustration : Nicolas Guéguen

Studio de créa : Le Studio, Lannion

L’aSSOCIaTION « FESTIvaL DU ChaNT DE MaRIN »BP 125 - 12 rue du 18 juin22503 PAiMPol cedextél. 02 96 55 12 77Courriel : [email protected]

le tour du Monde en MusiQueA chaque édition, le Festival propose une ou plusieurs destinations :

2003 : MusiQues des riVAGes de MÉditerrAnÉeMaghreb, Corse, Sardaigne, Italie, Egypte, Provence…

2005 : MusiQues de l’est De la Mer Morte à la Mer Baltique : Pologne, Estonie, Roumanie, Mongolie, Bosnie Herzégovine, Slovénie, Espagne (Andalousie, Galice), Bulgarie, Lettonie, Islande, Royaume-Uni, Canada, Belgique, Pays-Bas,

2007 : Vers l’AFriQue Afrique du Sud, Sénégal, Mali, Nigeria, Cap Vert, Tunisie, Ethiopie, Niger, Turquie, Sahara, Benin, Côte d’Ivoire, Royaume-Uni, Pologne, Guernesey, Irlande, USA

2009 : les AMÉriQuesRoyaume Uni, Colombie, Cuba, Argentine, Brésil, Québec, Canada, USA-Louisiane, USA - Le Bronx (New York), Antilles

2011 : esCAles CeltiQuesIrlande, Ecosse, Pays de Galles, Cornouailles, Galice, Asturies, Bretagne…

2013 : vERS LES îLESCaraïbes, Cap Vert, Irlande, Haïti, Réunion, Australie, Japon, Islande, Corse, Québec, Guadeloupe, Iles Hébrides, Nouvelle Zélande…

2015 : « CaP aUx SUDS »…Espagne, Corse, Algérie, Portugal, Occitanie, Balkans, Argentine, USA, Réunion, Jamaïque, Chili, Nouvelle Zélande, Haïti, Italie...

2017 : les routes de l’orientChine, Japon, Corée du Sud, Mongolie, Balkans, Liban, Iran, Turquie, Inde, Pologne, Afrique du Sud, Allemagne, Grande Bretagne, Caraïbes...

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ils sont PAssÉs Au FestiVAlau fil des éditions de très nombreux artistes s’y sont produits :

Luz Casal, I Muvrini, Youssou N’Dour, Plaza Francia, Anna Calvi, The Celtic Social Club, The Broken Circle Breakdown Bluegrass Band, Hugues Aufray, Orange Blossom, Winston McAnuff, Bevinda, Las Hermanas Caronni, Souad Massi, Txarango, Rivière Noire, Idir, A Filetta, Marianne Faithfull, Goran Bregovic, Emir Kusturica, Asaf Avidan, Arno, Rachid Taha, Groundation, Tri Yann, Malavoi, Ernesto Tito Puentes, Shibusa Shirazu Orchestra, Emel Mathlouti, Carlton Rara, Skip&Die, Gocoo, Capercaillie, Nadéah, Camen Souza, Flip Gratter, Nancy Vierra, Mes Souliers sont Rouges, Rona Hartner, Denez Prigent, Carlos Nùñez, Dan Ar Braz, Rokia Traoré, Ismaël Lô, Touré Kunda, Johnny Clegg, les Tambours du Bronx, Yuri Buenaventura, Pascale Picard, Sergent Garcia, Buena Vista Social Club, Simple Minds, The Chieftains, The Waterboys, Altan, Déborah Henson-Conant, Milladoiro, Susana Seivane, Mercédes Péon, Moriarty, Les Ours du Scorff, Vocal Sampling, Les Goristes, Folk Rose, La Squadra de Gênes, Erik Marchand, Taÿfa, Cabestan, La Tropa, Zaragraf, Michel Tonnerre, Pascal Lamour, Red Cardell, Okna Tsahan Zam, la Kevrenn Brest Saint Mark, Djiboudjep, Ouf La Puce, Trio Dobrogea, Cap Horn, Roland Becker, Lo’Jo, Dom Duff, Badume’s Band, Seun Kuti & Egypt 80, Rodolphe Burger, Dobet Gnahoré, Taillevent, Dremmwell, Fortunes de Mer, Lura, Trio EDF, Louis Capart, Smadj, Startijenn, Guillemer, Pascale Picard, Les Tambours du Bronx, Zachary Richard, les Frères Morvan, Nordet, Alan Stivell, Soft, Daniel Melingo, Marissa Nadler, Cocoon, Nolwenn Korbell & Soig Sibéril, Sinéad O’Connor, Susheela Raman, Hindi Zarha, Moriarty, Barbatuques, Mériadec Gouriou, Skilda, Soldat Louis, les Souillés de Fond de Cale, le Vent du Nord, Qftry, le Bagad de Lokoal Mendon, Baron & Anneix, Sloï, Gangbé Brass Band, Muleketu, Mouezh Port Rhu, le XV Marin, Segars, Toumast, Strand Hugg, Karma, Kat Mataf, Ardentia, Gwenfol, Chasse Galerie, Les Mourres de Porc, Sonora La Calle, Marée de Paradis, Sambadaboom, Teuz, la Fanfare ô Pruneaux, Caroline Desbiens, René Lacaille, Lindigo, Suroît, Cent Z’Escales, Soinu Ttki, le Mystère des Eléphants, les Gourganes, Secréto Cubano, Bivoac, Ronan Tablantec, Groove Boys, The Johnson Girls, Marinade, la Marée Chante, les Charbonniers de l’Enfer, Bernard Simard, Raggalendo, Banana Boat, Stormalong John, Môssieur B, Bagad Pempoull, le Cercle Anjela Duval, Femmes de Marins, Boujaron, Kerloa, Le Martinicol, Vent de Noroise, Kanerien Trozoul, Boulinerien, République Diatonique, Cabestan, les Matelots en Bordée, Les Frères Guichen, Louis Capart, Bounding Mean, Les Pirates, Darhaou, Bouine Bouzine, Gilles Thoraval, Maudits Matous, Kanerien Trozoul, Guéguen-Menguy, Plantec, Daouad, les Veus de L’Estany, Rêve de Mer, Sonerien da Viken, Sambadaboom, Dremmwel, Makida Palabre, La Bouline, Manu Roblès, Francis Jackson Project, Gérard Delahaye, l’Orkestre International du Vetex, la Batala de Nantes, Macaïba, Sant Brieg District Pipe Band, No Water Please, Le Grand Caraquin, Les Captain Flem, Paddy’s Passion, Kalffa, Indygo, Les Oufs du Dyjau, Exmouth Shantymen, Jenkins Ear, Celtic Sailors, Claude Michel, Chris Ricketts and Marc Willshire, Armstrong’s Patent, Quatre Pièce de Huit, Les Marins d’Iroise, Stetrice, Iwan B, Brieg Guervenno Group, Ouf La Puce, Aodan, Bourrasque Celtique, Scone, Béoga, The Booze, Kila, Llan de Cubel … et des centaines d’autres groupes, chanteurs, musiciens représentatifs des musiques de Bretagne, des musiques du monde et des chants de marins…

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PAiMPol, un Peu d’Histoire…Paimpol (Pempoull en breton) se situe dans les Côtes d’Armor, sur la côte nord de la Bretagne. Ville portuaire, elle est profondément marquée par son ouverture sur la mer et donc sur le monde.

A la fin du XIXe siècle et au début du XXe, Paimpol est connu pour être l’un des principaux ports de la pêche morutière au large de l’Islande. Pour preuve, jusqu’à 80 goélettes, armées chacune de 20 à 25 hommes, y appareillaient chaque année pour aller pêcher cette denrée.

Cette épopée a été immortalisée par l’écrivain Pierre Loti et son célèbre Pêcheur d’Islande.

Lieu chargé d’histoire maritime, le port de Paimpol bénéficie d’une situation unique au cœur de la ville. Les premiers quais de Paimpol datent de 1842. En 1878, le premier bassin fut, lui, construit avec les pierres de l’ancien château fort de Bréhat. Le deuxième bassin, fut édifié en 1902. Il est actuellement dévolu à la plaisance.

Les visiteurs de passage et les amoureux d’histoire apprécient le charme tranquille du vieux Paimpol et de ses anciens quais en granit : maisons à pans de bois, hôtels particuliers d’armateurs, artisans d’art, vêtements marins, produits locaux, odeurs caracté-ristiques de la mer…

Mais l’histoire de Paimpol et de sa région ne se résume pas à la pé-riode islandaise. De l’Allée couverte de Melus à Loguivy au Temple de Lanleff, en passant par l’Abbaye maritime de Beauport à Kérity, le « Genou de St Yves » à Plounez, ou les anciennes demeures de corsaires sur le port de Paimpol, les vestiges d’une histoire ancienne et riche y sont nombreux…

Comme sont de plus en plus nombreux ceux qui viennent visiter, découvrir une région qui se mérite et s’apprécie à l’aune de ses paysages fantastiques, de sa culture et de sa gastronomie.

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ContACt PresseMorgane le BriQuirtél. 06 87 77 21 57 [email protected]

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ALKANTARA FEST 2017

Comunicato Stampa

XIII edizioneRassegna internazionale di musiche folk e worldDal 29 luglio al 27 agosto

29 luglio – Catania, castello UrsinoSUBHIRA CUARTETO (Cile)World music e contaminazioni

3 agosto – Pisano, Zafferana (azienda agricola Il Pigno)LAURA CORTESE & THE DANCE CARDS (USA)Folk & roots

6 agosto – Catania, piazzetta dei libri (castello Ursino)CIRKUSZ-KA (Ungheria)Traditional folk

10 agosto – S.G. La Punta, anfiteatro comunaleHIMMERLAND (Scandinavia/Ghana)Contemporary folk

11 agosto – Catania, castello UrsinoARAMA ENSEMBLE (Italia)Musiche e danze dal Mediterraneo

12 agosto – Acireale, piazza DuomoFRANCESCA INCUDINE (Sicilia)“Iettavuci”

25 agosto – Acireale, piazza Duomo27 agosto – Catania, castello UrsinoCHALABAN (Marocco)Canti e ritmi berberi

Inizio concerti ore 21.30 – Ingresso liberoConcerti presso castello Ursino e Azienda Il Pigno – ingresso 5 euro

Informazioni e prenotazioni3495149330

OrganizzazioneAssociazione Culturale Darshan

Patrocinio e contributoRegione Siciliana, Ass.to Turismo Sport e SpettacoloComune di CataniaComune di AcirealeComune di San Giovanni La Punta

Allestimenti tecniciAMS Service

GraficaGiuseppe Lombardo

Ufficio stampaGNC Press

In collaborazione conMediaEvent, HungaryBabel Sound, HungaryAssociazione AreasudAssociazione Il Tamburo di AciAssociazione Vita 21Associazione GammazitaAzienda Agricola Il Pigno

Media partnerLineatrad Folk Television

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ARIANO FOLKFESTIVAL 2017

Comunicato Stampa

DAL 17 AL 20 AGOSTO AD ARIANO IRPINOUN VIAGGIO TRA I MIGLIORI TESORI MUSICALI DEL MONDO

Lontani dal mainstream e dall’omo-logazione, vicini a tutti i suoni del mondo. Ariano Folkfestival - tra i

più interessanti appuntamenti europei dedicati alla world music - torna dal 17 al 20 agosto ad Ariano Irpino per la sua XXII edizione dopo il successo dello scorso anno che ha visto arrivare oltre 20.000 persone di ogni nazionalità.

Quattro giorni di musica selezionata con cura e passione da un team ormai consolidato, invaderanno questa terra di confine in Provincia di Avellino posi-zionata tra Campania, Puglia e Basili-cata con un sound tradizionalmente ol-tre ogni barriera geografica. Come al di là di ogni limite è il suo pubblico, di ogni fascia d’età, proveniente dai Comuni li-mitrofi come dalle maggiori capitali eu-ropee. Ariano Folkfestival nasce con la curiosità di scoprire i migliori suoni in-ternazionali e nella convinzione - ormai consolidata - che la musica significhi aggregazione e crescita personale. Per

questo è un’esperienza a 360°: degu-stazioni, proiezioni cinematografiche, attività teatrali, lezioni di yoga e dise-gno, si susseguiranno tra i concerti per giornate dal ritmo incessante.

Tra folk e cumbia, rap e hip hop, in-cursioni di jazz ed elettronica, la parola d’ordine di questa edizione è sperimen-tazione. Con artisti che hanno fatto del mondo la propria casa e delle diver-sità musicali la loro ricchezza, Ariano Folkfestival è pronto a presentarvi un palco internazionale per un viaggio che vi farà scoprire i migliori segreti dell’A-frica, i tesori della Russia e i più recenti e nuovi suoni dell’America Latina.

Si inizia giovedì 17 agosto con La Yegros (Mariana Yegros all’anagrafe): arriva dall’Argentina, ma ormai la sua anima è divisa tra Buenos Aires e il sud della Francia. Conosciuta come “La Re-gina della Nu Cumbia”, il soprannome è più che mai calzante, meritato a suon di concerti grazie a quella che The

Fader definisce “una voce spaziale” e The Indipendent “dagli effetti vocali precisissimi”. La sua musica è sempre vivace ed eclettica, con il lato fresco e spontaneo della cumbia contemporanea tradizionalmente dominata dagli uomini, rielaborata sapientemente con il folk e l’elettronica. Con il primo album “Viene de mi” conquista l’attenzione delle maggiori testate internazionali (NPR e Libération tra le tante). Con il secondo, “Magnetismo” (famiglia Soundway Re-cords) accresce la sua popolarità e par-tecipa ai più prestigiosi appuntamenti musicali, arrivando a 15 tour internazio-nali negli ultimi due anni.

Con lei sul palco La Inedita, dal Perù. Uno stile e un genero unico, di cui i quat-tro componenti sono inventori e detentori: il chichamuffin, una fusione di chicha (la tradizionale cumbia peruviana), reggae-muffin e dancehall con sottili tracce di hip hop. Il Perù che incontra la Giamaica in un fuco di energia e creatività.

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EventiSemplicemente “euforici” per il New

York Times, i Puerto Candelaria sono la più innovativa, controversa e audace proposta musicale dalla Colombia degli ultimi decenni. Un’esplosione di suoni tra underground rebel cumbia e colombian style jazz che attraversa i confini e rompe ogni schema. Un immaginario dove non esiste solo la musica ma anche il teatro, la danza e l’umorismo, con una capacità di raccontare ironicamente le assurdità e le contraddizioni della Colombia. Hanno ottenuto record impensabili per la scena musicale indipendente, suonando in più di 80 città in tutto il mondo.

Venerdì 18 agosto si viaggia tra Africa, Sud America e Russia, all’inse-gna di una leggenda della musica afro (parola di Gilles Peterson). Orlando Ju-lius, con la band inglese Heliocentrics, è pronto a conquistare il pubblico tra jazz e funk di ispirazione africana.

Tra le immense cattedrali e i villaggi solitari e più remoti della Russia vi portano gli Oligarkh. Arrivano da San Pietroburgo e la loro musica si sovrap-pone alle immagini per un’affascinante esplorazione della cultura urbana con-temporanea. Cancellano i confini tra l’antico e moderno, esplorano la me-moria popolare profonda e i canti orto-dossi, si muovono abilmente tra folk ed elettronica. L’ultimo EP “Stand Up and Go” è uscito a febbraio.

I ritmi del Brasile salgono sul palco con i 10 strumentisti che compongono Bixiga 70: provengono dalla scena jazz e d’avanguardia di San Paolo e li ac-comuna la passione per la musica di Fela Kuti. L’originale progetto artistico li vede mescolare l’afro-beat con il funk americano e la cumbia, condito da echi di reggae, ritmi latin e brillanti intuizioni sonore.

Sabato 19 agosto spetta al “Re dello Swing”, Emanuele Urso and his big band (clarinetto, 4 trombe, 2 tromboni, 5 sassofoni, pianoforte, chitarra, con-trabbasso e batteria) incantare Ariano. E’ un progetto musicale nuovissimo: ripropone gran parte degli arrangia-menti scritti da Fletcher Henderson per Benny Goodman, un grande reper-torio di cui è venuto in possesso grazie a una donazione privata. Rappresenta la vera essenza del jazz, quel jazz che nel 1938 per la prima volta è entrato nelle sale da concerto.

Dall’Ucraina, pronti a far scatenare il pubblico, arrivano gli OT VINTA: inven-

tori e fondatori di uno stile musicale unico e originale, l’Ukrabilly. Hanno fan in tutto il mondo, dal Giappone all’O-landa. Il segreto del loro successo? Due parole: energia positiva e umorismo.

“La musica cresce, che la festa inizi”. Più che un motto, uno stato d’a-nimo quello dei Kumpania Algazarra, band portoghese nata nelle strade di Sintra, il resto del mondo nello zaino per crescere e raccogliere ogni nuova vibrazione. Il loro stile gitano unito ai battiti balcanici accende la passione per il ballo e la vita, muovendosi tra folk, ska e reggae in un ritmo incontrol-labile ed energico.

Non solo musica, ma anche pensiero e riflessione con Moni Ovadia Stage Or-chestra (già Theatre Orchestra). Moni Ovadia - regista e autore teatrale bul-garo, cantante e interprete di musica etnica e popolare - fondò l’orchestra 20 anni fa nell’intento di mettere in scena la musica non solo attraverso la composizione e l’esecuzione, ma anche e soprattutto attraverso il corpo dei musicisti. La definizione di “orche-strina dell’esilio”, scelta da Ovadia, trae origine dalla vicenda tragica e para-dossale delle orchestrine dei lager na-zisti. I musicisti internati, raggruppati a caso dal destino comune della depor-tazione, vissero l’orrore del “privilegio” di essere simultaneamente testimoni e vittime dell’abisso.

Di base a Londra, gli Ephemerals sono ad Ariano domenica 20 agosto. Fanno soul come non lo avete mai sen-tito, che spazia tra elementi di jazz, rock e hip hop. I loro testi non hanno paura di affrontare temi importanti: la depressione, la politica, la filosofia e l’amore. Le loro canzoni hanno af-fascinato tutti: dall’inglese BBC alla francese Radio Nova passando per l’olandese Radio 6. Scrittore e leader del gruppo è Hillman Mondegreen, che ha prodotto e scritto pezzi per “A Hill of Feathers” di Hannah Williams & The Tastemakers. Il loro ultimo album, “Egg Tooth”, è uscito ad aprile, mese in cui uno dei loro brani è stato eletto “canzone del giorno” da La Stampa.

Stefan Hantel, in arte Shantel, po-liedrico musicista e produttore tede-sco con origini divise tra Romania e Ucraina, è il l’imperatore di un magico mix tra musica dell’Est e battito hi-tech, conosciuto soprattutto per i lavori con la sua orchestra gitana Bucovina

Orchestra. Dalla sua vanta premi e ri-conoscimenti internazionali: con l’al-bum “Bucovina Club Vol. 2” è stato votato miglior album dell’anno dalla ri-vista inglese Songlines, e ha avuto am-pie citazioni sulle bibbie della musica Rolling Stone e NME.

Chiude la line up l’esplosione di energia e felicità dei La Pegatina, gruppo spagnolo di ska e rumba. Un curriculum denso: hanno suonato in 24 Paesi (Dal Messico all’Argentina, dal Giappone al Canada), per oltre mille concerti in soli 14 anni.

Ogni serata di Ariano Folkfestival si conclude con un dj set. Si alterne-ranno alla consolle Lord Sassafrass; Dj Panko; Scrachy sound; Andy Loop e Abel Gypsy, pronti a farvi ballare fino a tarda notte.

Con alle spalle oltre 20 anni di sto-ria, il Festival ha ospitato oltre 250 band provenienti da 20 diverse nazioni con nomi del calibro di Calexico, Go-gol Bordello, Vinicio Capossela, Goran Bregovic, Bombino, Instituto Mexicano del Sonido, Balkan Beat Box e Tony Al-len, Seun Kuti + Egypyt 80, Alborosie, Dubioza Kolektiv, le A-Wa, la Fanfara Tirana e tanti altri. ❖

LINE UP COMPLETA (I CONCERTI SI TERRANNO A PIAZZA CALVARIO)

17 AGOSTO LA INEDITA LA YEGROS PUERTO CANDELARIA

18 AGOSTOBIXIGA 70 ORLANDO JULIUS  + HELIOCENTRICS OLIGARKH 

19 AGOSTOEMANUELE URSO AND HIS BIG BAND OT VINTA KUMPANIA ALGAZARRAMONI OVADIA TEATRORCHESTRA (auditorium)

20 AGOSTO SHANTEL + BUCOVINA ORCHESTRA EPHEMERALS LA PEGATINA

DJ:LORD SASSAFRASSDJ PANKOSCRACHY SOUNDANDY LOOPABEL GYPSY

ARIANO FOLKFESTIVALSito: http://www.arianofolkfestival.it/CONTATTI UFFICIO STAMPA GDG presswww.gdgpress.com 

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MEI 2017: PARTE IL SUPERSTAGE

Comunicato Stampa

Torna il SuperStage, il contest per suonare al MEI 2017! Ecco come partecipare!

Con la nuova edizione del MEI 2017, torna anche il Super-Stage, il contest per parteci-

pare alla nuova edizione del Mee-ting faentino.

Le iscrizioni sono aperte e lo ri-marranno fino al 30 luglio. È pos-sibile iscriversi compilando il form presente sul sito di Rete dei Festi-val, cliccando direttamente QUI. Il concorso è gratuito e aperto a tutti gli artisti e le band!

COMPILA IL FORM DI PARTECIPAZIONE PER IL SUPERSTAGE 2017!

Il Mei Superstage è il contest organizzato da Rumore di Fondo e Mei, in collaborazione con Inci-sioni, rivolto a tutti gli artisti e band

emergenti che vorranno mettersi in gioco, per suonare al Mei e vincere gli importanti premi in palio.

Quest’anno la formula di sele-zione sarà inusuale, saranno infatti i partecipanti stessi a votare i tre fi-nalisti del contest.

Come?- iscriviti o iscrivi la tua band uti-

lizzando questo form entro il 30 luglio

- la direzione artistica del #Mei2017 farà una prima scrematura per selezionare un massimo di 20 concorrenti

- a tutti gli iscritti sarà data la possi-bilità di dare tre preferenze (non sarà possibile votare se stessi o la propria band)

- i tre più votati esibiranno durante la finale live a Faenza l’1 ottobre e saranno giudicati da una giuria di esperti che decreterà il vincitore

- al vincitore la stampa di 300 di-schi e l’accesso diretto alla finale di Incisioni Contest 2018, con la possibilità quindi di vincere premi come la stampa di 300 dischi in vinile 45 giri, videoclip, servizi fotografici, siti web.

Questo è il link per il form da compilare per gli artisti:

http://www.retedeifestival.org/mei-superstage-2017/

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ORIENTOCCIDENTE 2017Culture e musiche migrantitredicesima edizione

Comunicato Stampa

I confini prima che geografie, sono storie, suoni, immagini. Siamo tutti viaggiatori del nostro tempo, ma non

appena superi un confine, da viaggia-tore capita che ti trasformi in migrante, a causa delle limitazioni che ci siamo dati.

Ma la vita vera non funziona così. Tutto quello che viviamo oggi è in realtà già accaduto.

Viaggi, migrazioni, gente che passa, che torna anche. Conflitti, popoli, paure.

Orientoccidente, nel suo tredicesimo giro d’orizzonte, racconterà come l’i-dea di separare e distinguere può co-niugarsi con confrontare e confondere. Mescolare, unire. Non c’è viaggiare che non sia sconfinare, andare oltre, superare.

MARCO ROVELLILa Leggera – l’anima della To-

scana popolare in cantoCanti storie di Caterina Bueno,

Altamante Logli, Carlo Monnidomenica 30 luglio . Terranuova

Bracciolini . piazza Unità d’Italia

[ pizzica pizzica ]MUSICANTI DI BACCO

con ARIANNA ROMANELLA (voce, chitarra); PINUCCIO ROMA-NELLA (mandolino, organetto);

DOMENICO LOPIANO (tamburi a cornice); SALVATORE TRIVIGNO (tamburi a frizione); ROCCO RO-MANELLA (tamburi a frizione)

martedì 1 agosto . Ambra - Bu-cine . Piazza Garibaldi

[ produzione Orientoccidente in collaborazione con Terre d’Ambra - Proloco Ambra - Società Coope-rativa Drammatica Filarmonica di Ambra ]

[ Perlamora Festival ]TRE UOMINI A PIEDI

Incontro con PAOLO CIAMPI (au-tore del libro “Tre uomini a piedi” edizioni Edicilo).

OLIVIERO BUCCIANTI (autore di guide escursionistiche e storico). DANIELE RASPINI (direttore ASP Martelli e camminatore).

giovedì 3 agosto . FIGLINE IN-CISA VALDARNO (FI) . Località Pa-velli – Centro Perlamora

[ in collaborazione con Perlamora Festival . direzione artistica GIOR-GIO TORRICELLI ]

SERTAO TRIO feat. BRAHIMA DEMBELE’

con BRAHIMA DEMEBELE’ (voce, kora, ballophon, djembé); MINO CAVALLO (chitarre);

AMEDEO RONGA (basso); ET-TORE BONAFE’ (vibrafono, per-cussioni).

venerdì 4 agosto . Loro Ciuffenna . Piazza Matteotti

[ produzione Orientoccidente - in collaborazione con Filarmonica G. Verdi di Loro Ciuffenna ]

[ Perlamora Festival – post Orientoccidente ]DIRITTI UMANI: TRE PRETI DI FRONTIERA

DAVIDE TUROLDO. LORENZO MILANI. ERNESTO BALDUCCI

Incon t ro con G IANCARLO BRUNI (Comunità di Bose). SAN-DRA GESUALDI (Fondazione Don Milani).

CARMELO MEZZASALMA (Co-munità San Leolino a Panzano in Chianti).

Introduce SEVERINO SACCARDI (direttore “Testimonianze”).

Letture a cura di GIAMPIERO BI-GAZZI (Festival Orientoccicdente).

giovedì 7 settembre . Figline e In-cisa Valdarno (FI) . Località Pavelli – Centro Perlamora

[ in collaborazione con Perlamora Festival . direzione artistica GIOR-GIO TORRICELLI ] ❖

FESTIVAL ORIENTOCCIDENTECOMUNE di S.GIOVANNI VALDARNOcon la collaborazione di PROLOCO SAN GIOVANNI VALDARNOCINECLUB FEDIC SANGIOVANNESE

LA NOSTRA MEMORIA INQUIETArassegna cinematografica di dieci film in pelli-cola - terza edizione San Giovanni Valdarno . Piazza Cesare Battisti. ore 21.15 a cura di Alessandro Elmetti, Alberto Vangelisti, Stefano Bianchini, Con la collaborazionen di Marco Emiliani, Fabio Tinella, Michele Marino. dal 3 al 31 luglio – tutti i lunedì

[ produzione Orientoccidente – Materiali Sonori Pictures ]dal 4 luglio al 4 agosto > Valdarno Aretino e Fio-rentino

inizio concerti : 21.30 - INGRESSO LIBERO

Materiali Sonoriprogetto di Giampiero Bigazzi

Regione Toscana (forse)Comuni di San Giovanni Valdarno. Terranuova Bracciolini. Loro Ciuffenna. Pontassieve. Cavri-glia. Reggello. Bucine. con il patrocinio di Città Metropolitana di Firenze e Provincia di Arezzo

Materiali Sonoriph. [email protected]

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Eventi

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IL 24 E 25 LUGLIO AL VIA IL “ROCA NUOVA JAZZ FESTIVAL” NEL VILLAGGIO MEDIEVALE DI ROCA

Comunicato Stampa

Lunedì 24 e martedì 25 luglio 2017 nel sugge-stivo villaggio medievale

di Roca Nuova prenderà vita il “Roca Nuova Jazz Festival”, rassegna che trova ispira-zione e stimolo nell’accosta-mento tra antico e nuovo, tra tradizione e ricerca, tra mu-sica e paesaggio naturale.

Protagonisti sul palco sa-ranno dei musicisti d’ecce-zione che si esibiranno in due concerti dal forte impatto emozionale sul pubblico in un sito di rara bellezza, ai piedi della torre cinquecen-tesca nel villaggio medioevale disabitato di Roca Nuova.

Il festival si aprirà lunedì 24 luglio con il concerto dello straordinario duo compo-sto da Redi Hasa (Albania) e Maria Mazzotta (Salento) che con il loro di-sco “Ura” portano alla luce i legami possibili tra i repertori che navigano attraverso l’Adriatico e uniscono i Bal-cani e i Carpazi alle regioni del Sud dell’Italia. La voce di Maria Mazzotta si muove leggera e ricca di mille sfu-mature tra le lingue musicali delle due sponde, mentre le note di Redi Hasa propongono una e mille soluzioni pos-sibili alle melodie tradizionali.

Martedì 25 luglio sarà invece la volta del trombettista salentino Ce-sare Dell’Anna e del pianista albanese Ekland Hasa, da anni protagonisti di numerose collaborazioni sull'asse Italia-Albania, che in un repertorio ricercato condivideranno con il pub-blico esperienze classiche e raffinate, senza tralasciare le contaminazioni con la musica tradizionale, soprattutto quella albanese e balcanica. 

Il Roca Nuova Jazz Festival è or-ganizzato da Zero Nove Nove e 11-8

Records con il contributo del Comune di Melendugno.  L’iniziativa culturale rientra nella programmazione estiva del “Blu Festival”.

HASA-MAZZOTTA (Albania/Italia). I primi incontri musicali tra Redi Hasa e Maria Mazzotta avvengono nel 2005 quando, suonando per puro diverti-mento, cominciano a capire che tra di loro c’è grande affinità musicale.  Il puro piacere dell’ascolto reciproco di-venta, man mano, un appuntamento costante e ad ogni incontro entrambi portano nuovi brani e nuovi arrangia-menti, quasi a stupirsi l’un l’altro delle grandi potenzialità della loro musica.

E’ così che, nel 2010, cominciano a credere seriamente in un progetto di ricerca che leghi le potenti note del violoncello alla leggerezza della voce, passando attraverso le tradizioni delle loro terre e di quelle che incontrano nei numerosi viaggi. Vibrazioni che si snodano dalla pancia di un violon-cello, frequenze liberate che sosten-

gono e si fondono con la voce; note sapienti che pren-dono corpo dal ventre, che giocano con le simmetrie e con le dissonanze.

Fondamenta del reper-torio sono le storie del sud Italia e dei Balcani, delle genti della Vecchia Europa e dei migranti di ogni tempo e luogo che Maria e Redi in-terpretano e ripropongono secondo il proprio sentire. Dalla collaborazione musi-cale tra i due scaturiscono forti emozioni che li nutrono e li ispirano al contempo. Colori, sapori, profumi, luci e ombre dell’esistenza umana vengono trasformati in suono che coinvolge e in storia che ammalia, in emozione. Spe-

rimentazione e improvvisazione sono strumenti dosati con saggezza per sen-tire l’appartenenza di un brano e impri-mervi la propria personalità.

CESARE DELL’ANNA e EKLAND HASA (Italia/Albania). Dal vivo Cesare Dell'Anna ed Ekland Hasa offrono una grande varietà di stili e culture, misce-late ad arte in una formula tanto eclet-tica quanto originale. L'incontro tra le sonorità jazz da cui trapela un'appar-tenenza al Sud Italia infatti sposa alla perfezione la musica classica e balca-nica, dando vita ad un calderone mu-sicale esplosivo.

I ritmi irregolari e la tecnica espres-siva dei due musicisti creano un'alchi-mia a cui è impossibile resistere; un viaggio musicale che parte dal Salento ma che, durante l'esibizione, è capace di portare in giro per il mondo gli ascol-tatori. Se avrete l'impressione di essere in Romania piuttosto che in Marocco, Bosnia, Marocco o Albania, avrete colto in pieno lo spirito dell’esibizione. ❖

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01 - Aksak ProjectTrebisondaAemme Records AEMMECD2016001 - (2017)Dodici brani per un’ora di ascolto, in questa nuova produzione del maestro dell’etereo Achille Meazzi. Dopo un paio di ottimi album e un live, ritroviamo gli Aksak in grande spolvero: sonorità piuttosto jazzate per una world music in cui si fondono le tradizioni di ogni continente. Oriente e occidente si amalgamano per dar vita a un pro-getto di largo respiro, di forte connotazione et-nica. Il mare unisce i paesi che separa, giusto, e pure gli Aksak seguono questa prassi, usando il jazz come collante universale.In definitiva un’opera molto raffinata e gradevole, in cui dimostrano una volta per tutte di aver tro-vato uno stile personalissimo e originale. Siamo certi che questa è la strada giusta per interpretare le musiche del mondo... siamo altrettanto certi che questo album troverà molti estimatori e rac-coglierà successi di critica. La classe e il talento alla fine ripagano sempre gli artisti in grado di dispensarli. La grafica del li-bretto è davvero fine e conferma l’ottima impres-sione, i testi ci sono tutti, così come la presenta-zione del progetto.

02 - Tommaso Tornielli1stAutoproduzione - (2017)Superbo flautista italiano innamorato della tra-dizione irlandese, a cui dedica questo suo primo lavoro. Lascia davvero senza fiato il talento ese-cutivo riscontrato nelle tracce dei reels, jigs e slow presenti nel disco... trascinante, ispirato e abile al punto di non poterlo distinguere dai maestri irlandesi dello strumento. Si fa accompagnare an-che da valenti musicisti: Seán McElwain e Luigi Fazzo alla chitarra e bouzouki, Davide Bonacina alla chitarra, Oisin Mac Fiarmada e Carlo Galan-tini al violino, Junior Davey, Neil Lyons e Ivan Berto al bodhran, Daniele Bicego alle tastiere.Dodici brani dalla durata di 41 minuti con scelta del repertorio trad molto azzeccata, “da ascoltare tutto d’un fiato... di flauto”. Il volumetto in digi-pak si presenta un po’ spartano ma non manca un foglietto con tutte le annotazioni riguardanti l’o-pera proposta, con un paio di belle dediche finali di Pat Olwell e Kevin Crawford.Dobbiamo assolutamente incoraggiare la diffu-sione di lavori artigianali come questo: sono la spina dorsale di tutta la produzione discografica nazionale!Nel 2016 l’abbiamo visto all’opera a Eire! festi-val di musica irlandese, a Bondeno, in agosto. Il pubblico presente ha avuto un’occasione davvero incredibile, per poterlo paragonare ai celebri ir-landesi Lúnasa, che si sono esibiti in quella circo-stanza, e non ha sfigurato per nulla!

03 - SnuffboxPlaying for freeSkye Records SRCDX004 - (2017)Gli Snuffbox sono Luc McNally alla chitarra, Rufus Huggan al cello e Charlie Stewart al vio-lino. Originari di Glasgow, questi musicisti il cui nome traduciamo in “Tabacchiera”, si sono riu-niti in una vivace session di musica trad originaria di Glasgow e hanno creato uno stile che sfrutta l’energia della città con una ricca tradizione musi-cale del Perthshire collocabile dalla fine del XVIII secolo all’inizio del XIX secolo.Una progressione carica di estro caratterizza ogni loro composizione, e la tradizione scozzese in-canta l’ascoltatore con rinnovato piglio.La copertina è un po’ inquietante ma sicuramente divertente, all’interno sono citati tutti i dieci brani strumentali, ben 52 minuti di loro compo-sizione, escluso un brano di Phil Cunningham, e ci troviamo la nota introduttiva all’album.Questo album è stato masterizzato da Denis Blackham alla Skye Mastering sull’isola di Skye, e può essere acquistata anche sul sito dell’etichetta discografica: www.skyerecords.com. Non resta che rimboccarsi le maniche e iniziare la ricerca, perché siamo certi che dopo un primo ascolto, la tentazione di acquistare il disco sarà davvero forte.

04 - Jérémie MignotteMiscellaniesMusTraDem MTD1748 - (2017)Le varie influenze artistiche di Jérémie Mignotte, nativo di Lione, producono un’opera, Miscella-nies, decisamente personale. Le variazioni sul jazz influenzano le sue composizioni e il ritmo della musica tradizionale occidentale rende danzabili le sue invenzioni. Tutti gli strumenti di questo enne-simo album (flauto, chitarra, basso e percussioni) sono stati accuratamente registrati in sovrinci-sione da Jérémie Mignotte tanto da offrire la piacevole illusione di trovarsi di fronte un’intera orchestra. Ha realizzato una trentina di album, questo flautista assai celebrato in Francia, ma que-sto Miscellanies è il suo primo da solista.Purtroppo la confezione non contiene al suo in-terno il libretto che sicuramente avrebbe spiegato all’ascoltatore qualcosa sull’ispirazione del nostro Jérémie alla creazione dell’album. Peccato: un brano “la promenade de Nervi”, addirittura in due parti, sembra far riferimento alla suggestiva passeggiata del quartiere del levante genovese... ma nulla si sa delle sue scorribande italiche.Forse chi non lo conosce farebbe bene a cercare questo album (undici brani per 49 minuti) e ma-gari effettuare una ricerca per scoprire qualcuna delle sue innumerevoli produzioni artistiche... certamente vale la pena iniziare dal suo sito web: www.jeremiemignotte.jimdo.com.

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05 - Chiara PapaDonneDodicilune - (2017)La cantante e chitarrista salentina presenta il suo album d’esordio prodotto dall’etichetta Dodici-lune nella collana editoriale Fonosfere. “Donne” è una raccolta di storie (9 brani per 34 minuti), un calderone di racconti che vengono dal passato e da terre lontane. Parole che sono in-cise nell’intimo di ognuno di noi. Sono voci di donne straordinarie, personificazioni di archetipi femminili (la Madre, la Guerriera, la Martire, l’A-mante) che hanno segnato e continuano a segnare la storia universale, la vita di ogni essere umano. (donne) è un invito a sentire la realtà con tutti i sensi, per accorgersi che tutto l’Universo parla al femminile e che il femminile è in ogni cosa, in ognuno di noi: l’aria, la pioggia, la terra natìa, sono il respiro di due amanti, le lacrime di una martire, il ricordo di un amore lontano. Chiara Papa - che suona anche ukulele e dulcimer - pro-pone nove brani tradizionali. Morenica, Hija Mia e Arvoles lloran por lluvia provengono dalla tra-dizione sefardita, Solnuska da quella russa, Moj e Bukura More è un brano arbëresh, Duerme Ne-grit proviene dall’Argentina, La Llorona dal Mes-sico mentre La Dama d’Aragò ed El Testament d’Amelia sono due pezzi catalani.Info e catalogo su www.dodiciluneshop.it

06 - Dia DuitAquiloniRox Records - (2017) Gioiosi ritmi irlandesi che si fondono con melo-die dal sapore tradizionale per ballare danze fran-cesi e cantare canzoni in italiano. Ecco Aquiloni, il secondo lavoro dei Dia Duit (il “ciao” detto in lingua gaelica che nasconde una benedizione), quattro giovani musicisti e compo-sitori che vengono dal Veneto... trasportati dalla musica e danza come un aquilone. Riassumere nove brani, per un totale di 46 minuti di ascolto, dove è quasi impossibile star fermi, è impresa non semplice: tante sensazioni ed emo-zioni si accavallano man mano che il disco incalza.Si tratta comunque di un prodotto amatoriale per folkettari incalliti, che non mancherà di regalare momenti di compiacimento anche a coloro che non sono propriamente dei ballerini...Personalità e ingegno fanno decisamente parte del bagaglio tecnico dei nostri Dia Duit, di cui pur-troppo non disponiamo la copia fisica e il libretto.Nell’estate 2017 DiaDuit vince il premio Scuola di Musica Popolare nell’ambito del Premio Na-zionale Folk indetto dai tre festival M.E.I. di Fa-enza, Li Ucci di Cutrofiano e Festival di Musica popolare di Forlimpopoli.Disponibile come CD fisico e MP3 a soli 10 € presso Rox Records: www.roxrecords.it.

07 - V.A.Vola gabbianoRadici Music Records - RMR183 (2017)I brani sono 14 per 52 minuti di ascolto.Si tratta di un’opera commissionata dalle autorità dell’isola del Giglio all’etichetta Radici Music, per promuovere turisticamente il luogo.Diversi autori della tradizione gigliese sono stati magistralmente interpretati da un nutrito gruppo di musicisti e cantanti contemporanei. L’esecu-zione dei brani musicali è preceduta da una poesia di Tonino Ansaldo.Il cd si presenta in una veste grafica di partico-lare pregio, curata e realizzata da Radici Music Records di Terranova Bracciolini, specializzata nel produrre album di musiche tradizionali e po-polari. Sulla copertina esterna è rappresentato un quadro di Bruno Caponi e all’interno un trittico di Fabio e Pietro Solari. All’interno del cofanetto è contenuto un libretto con i testi delle canzoni e le biografie degli autori, accompagnate da foto dei cantanti e intercalate da vedute dell’isola di Piero Landini. Il disco va acquistato sull’isola op-pure ordinato su www.radicimusicrecords.it.

08 - OrelleArgoBlack Candy Records, distr. Audioglobe - (2017) Argo, nuovo lavoro della cantautrice pugliese Orelle, nasce dalla necessità ben precisa di fo-tografare e mettere nero su bianco un percorso durato più di un anno e mezzo. Da qui la scelta di registrare il disco con un trio jazz, per ricreare quel suono a tratti aleatorio e sospeso, a tratti più sporco e saturato, con poche sovraincisioni, che rimanda alle sonorità delle produzioni anni ´70, soprattutto nell’approccio.Questo disco è concepito e registrato da Orelle in compagnia di talentuosi compagni di viaggio. Le ispirazioni nella scrittura sono plurime e anche molto diverse tra loro e proprio per questo non sono stati posti vincoli di genere nel risultato fi-nale, un riuscito connubio tra il mondo più Indie e quello Jazz. Orelle è Elisabetta Pasquale che ha cantato e suo-nato contrabbasso e chitarre, Domenico Cartago il pianoforte e le tastiere, Luca Abbattista batteria e percussioni. Hanno portato la loro esperienza Stefano Amato (Brunori Sas) insieme ad Ema-nuele Braca (Velvet Score) ai violoncelli, Fabrizio Bosso alla tromba e Dimartino che è la voce di Fili d´oro. Lorenzo Buzzigoli ha curato la produ-zione e la registrazione.Orelle è cantautrice da un lato e studentessa di contrabbasso, nonché esploratrice del mondo Jazz dall´altro. In Argo, il movimento e la dinamica rimandano ad una sorta di fluidità, galleggiando tra aria e acqua, che sono stati fonte di ispirazione anche per la grafica di questo nuovo lavoro.

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09 - Saber SystèmeNuevo MundoAutoproduzione (2017) Segnatevi bene questo nome: Saber Système.Sono ammiccanti, sono giovani, sono spregiudi-cati, sono occitani, sono la sintesi della tradizione musicale proiettata nel futuro. Non gli manca nulla, hanno da offrire tutto. Questo album “Nuevo Mundo” è una scarica di adrenalina, di abilità e di saggezza trasposta in musica.Ritmi danzabili, melodie avvolgenti, diabolici in-trecci sonori; la tradizione occitana di sottofondo, unita ad una profonda conoscenza di base, sono in grado di produrre qualcosa di assolutamente unico e inetichettabile. Sound adatto a giovani e meno giovani, multietnico, antico e maledetta-mente innovativo, “multi-tutto” insomma.Distanti anni luce da tutti i gruppi occitani esi-stenti, compreso i Lou Dalfin, per niente parago-nabili al resto della scena musicale folk italiana... chi diavolo sono costoro? Antonio Rapa: voce, Maddalena Giuso: voce e flauto, Fatima Camara: voce, Beatrice Conta: tastiere e sound system, Linda Oggero: batteria, Maria Vittoria Giraudo – chitarra acustica, Anna Cavallera: flauto, voce e percussioni.L’album, per loro scelta, è scaricabile gratuita-mente dal sito: http://sabersysteme.wixsite.comLa domanda ora è una sola: ma cosa diavolo vo-lete di più dalla vita?

10 - Francesco GaritoL’attesaRadici Music Records - RMR424 (2017) 8 brani, 31 minuti.Cantautore e metalmeccanico, scrive canzoni per allegerire l’anima.Nato al sud… oggi toscano d’adozione.In Toscana diventa un vero musicista di strada con il riconoscimento del Comune di Firenze. Francesco Garito è socio fondatore dell’associa-zione artisti di strada “Open Art”.Oggi quello spirito di strada lo ritroviamo in que-sto nuovo lavoro discografico dal titolo “L’Attesa” nato dalla collaborazione con Stiv Cantarelli. Dietro il suono di queste nuove canzoni non esi-ste nessun calcolo matematico progettuale… ma il pulsare passionale che vive e canta.Minimalista, struggente e molto personale, nel suo album include anche un omaggio a Francesco De Gregori con una azzeccata interpretazione di “Il panorama di Betlemme”. L’organico è composto da Francesco Garito voce e chitarra acustica, Stefano Cantarelli chitarra elet-trica, Maurizio Bartoli tastiera, Antonio Perugini batteria.In definitiva si tratta di una mini produzione che merita attenzione, ascoltabile ed acquistabile sul sito www.radicimusicrecords.it.

11 - Mi Linda DamaMateshaRadici Music Records - RMR182 (2017) 9 brani per 39 minutiUn viaggio nella ricca tradizione musicale dei Se-farditi che, cacciati nel medioevo dalla Penisola iberica, portarono i loro antichi canti attraverso il Mediterraneo, intrecciando le loro storie con me-lodie andaluse e balcaniche, con sonorità turche e con i ritmi arabi. In definitiva una bella com-pilation di tradizionali eseguiti con arte e com-petenza, contraddistinta dalla magnifica voce di Namritha Nori, che si fa accompagnare da Giulio Gavardi: guitar, Turkish saz, Arabian oud, so-prano sax, da Niccolò Giuliani: darbuka, cajon, frame drums, effects e infine da Silvia Cagnazzo (special guest): dances.Non si tratta di un lavoro innovativo, non è forse adatto ad un appassionato generico, ma vale la pena comunque ascoltarlo prima di giudicare... le nostre orecchie a volte percepiscono sfumature che una semplice recensione non è in grado di fornire. Io l’ho ascoltato diverse volte, sempre con immutato piacere... qualcosa vorrà pur dire!

12 - Krishna BiswasPanirRadici Music Records - RMR180 (2017) 17 brani, durata 1 ora 8 minuti Krishna Biswas è nato a Firenze da madre ameri-cana e padre indiano. Collabora con gruppi musi-cali di vario stile, dal Rock al Jazz.Dal 2007 Krishna Biswas ha approfondito una ricerca musicale originale che si è concretizzata con la registrazione di diversi dischi che con-tengono le registrazioni di sue composizioni per solo chitarra acustica con una label indipendente norvegese. Con l’etichetta RadiciMusic Records, pubblicherà sia i suoi prossimi lavori che quelli precedenti.Panìr è un disco composto da tre suites, ognuna delle quali contenente quattro brani. Ogni suites ha un suo proprio tema narrativo, proprio colore ed accordatura dello strumento.Tutti i brani sono stati composti con un’accor-datura dello strumento non convenzionale che ha permesso di cercare un’estetica del suono che rimanesse il più possibile libera da condiziona-menti.Non ci sentiamo di consigliare il lavoro ad un pubblico generico. Per apprezzare questo lavoro bisogna essere oltre che appassionati di chitarra, anche predisposti mentalmente a recepire le sot-tili sfumature della sua arte. Si tratta infatti di un’opera che richiede la massima concentrazione nell’ascolto; la mente dev’essere libera di lasciarsi andare, di farsi trasportare dalla magia di questo meraviglioso compositore... e saranno tutti cavoli vostri! Non ve ne staccherete più!

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