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Umbria Rugby Magazine

Date post: 31-Mar-2016
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Periodico di notizie sul mondo del rugby in Umbria
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PEDAGOGIA SOCIALE: IL RUGBY NEL TERRITORIO n° 2 - aprile/maggio 2011 COPIA GRATUITA Periodico n°4/2010 - Registrato c/o il Tribunale di Spoleto al Registro Giornali e Periodici
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Page 1: Umbria Rugby Magazine

PEDAGOGIA SOCIALE: IL RUGBY NEL TERRITORIO

n° 2 - aprile/maggio 2011COPIA GRATUITA

Periodico n°4/2010 - Registrato c/o il Tribunale di Spoleto al Registro Giornali e Periodici

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Jacopo Bianchi

“La più bella vittoria l’avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare a rugby, se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacità di soffrire. Questo è uno sport che allena alla vita”.

Sono le parole dell’ex ct della nazionale azzurra John Kirwan, che in poche righe ha centrato in pieno una delle difficoltà principali per i settori giovanili, soprattutto al di sotto di determinate latitudini. Insomma, se da una parte il rugby ha sconfitto il peggiore dei nemici di qualsiasi sport, “l’incognito”, dall’altra ci sono ancora da sradicare retaggi culturali che etichettano il nobile sport come pericoloso e peggio ancora violento.Riguardo la pericolosità, al di là del senso comune, va detto che l’infortunio grave è in realtà meno frequente di quanto si possa immaginare, almeno fino a quando peso dei rugbisti e velocità del gioco non diventano rilevanti. Insomma, finché si tratta di giovanili il tasso di incidenti è piuttosto basso, statisticamente perfino inferiore rispetto a sport molto diffusi (anche fra i ragazzini), come il calcio a 5. In compenso però il bagaglio formativo a disposizione di chi entra in uno spogliatoio di rugby è enorme, soprattutto in tenera età. Far passare questo messaggio nell’opinione pubblica, tanto da riuscire a controbilanciare la cattiva reputazione che il rugby si trascina dietro, non è cosa semplice, ma il tutto sta avvenendo progressivamente. Basti pensare infatti che, nella sola Umbria, la mole di giocatori “under” di oggi è pari al totale dei tesserati di poche stagioni fa. Che tutto ciò sia frutto del buon momento (mediatico) della palla ovale è fuor di dubbio, ma va riconosciuto un grande merito anche alle società di rugby, che hanno avviato settori giovanili promettenti, con tecnici qualificati e coinvolto nel movimento anche le scuole e le istituzioni. E’ proprio dell’ultima ora infatti la notizia dell’inserimento dell’ASD Foligno Rugby nel circuito dei campus estivi promossi dal Comune di Foligno. L’Assessorato alle Politiche per l’Infanzia e quello allo Sport, nella volontà di diffondere la cultura rugbistica quale strumento per una corretta crescita dell’individuo, hanno riconosciuto nel rugby valori pedagogizzanti che la società di Coraggi è chiamata a trasmettere.

IL RUGBY NELLA SOCIETA’Il numero di tesserati alla Fir Umbria di poche stagioni fa (circa un migliaio) corrisponde all’attuale mole di giocatori under iscritti a questa stagione.

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I N D I C E

Editoriale: 3Jacopo Bianchi

L’intervista a: 5Massimo Ruta

La squadra del mese: 6La CentralMotor Terni Rugby Il Sei Nazioni 10Luci ed ombre

Le Classifiche nel dettaglio 12Serie B, Serie C élite, Serie C, Under 18 élite, under 18 e Under16

Ka Mate Ka Ora 14Un progetto che guarda lontano

Block Notes 16Le All Pink in bluKa Mate Ka Ora a TreviMinirugby: 3° Torneo Città di PerugiaIn ricordo di Alessandro TorresiIl consiglio dell’ASD Foligno Rugby si rinnova

Il rugby e la cultura ellenica 18di Filippo Teglia

Lettere al direttore 18

N° 2 - aprile/maggio 2011 - anno 1°

Periodico n°4/2010 - registrato c/o il Tribunale di Spoleto nel Registro Giornali e Periodici

Direttore responsabileJacopo Bianchi

[email protected] di redazione

Jacopo Bianchi, Alessandro RuisiGrafica e impaginazione

Studiografico di A. [email protected]

In questo numero foto di:Manuel Diamanti

Alessandro RuisiStampa

Litostampa 3B Loc. Madonna di Lugo - 06049 Spoleto (PG)

Editore:Alessandro Ruisi

Pubblicità e MarketingCamilla Sampietro

[email protected]

In copertina: il Terni Rugby

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DISTRIBUZIONE DEL MAGAZINE IN UMBRIA

Bastardo (PG): Malibù Cafè

Castiglion del Lago (PG): c/o ASD Castiglion del Lago,

Città di Castello (PG): c/o ASD Castello Rugby,

Foligno (PG): c/o ASD Foligno Rugby, Bar Edicola Porta Romana, Casa del Frullato, Winner, Bar Edicola Lupo (Prato Smeraldo), Biblioteca Comunale (Dante Alighieri)

Gualdo/Nocera (PG): c/o ASD Gualdo & Nocera Rugby

Gubbio (PG): c/o ASD Rugby Gubbio

Magione (PG): da richiedere al Tecnico Federale della FIR Gianluca Gamboni ed all. del Trasimeno Rugby

Massa Martana (TR): c/o ASD Guardia Martana Rugby

Marsciano (PG): Caffè Cristal, V. Marabini A. / Bar Caffè Mannucci, Via dei Partigiani, 24 / Caffè Centrale - V. Carlo Goldoni, 4 / Bar Traquattrini - Salita Biscarini 1/a / Bar La Corte / Bar Rossetti, Via Carlo Faina, 15 / Cantina Sociale di Marsciano, Via Carlo Faina, 18 / Bubble Bar / Antico Forno Etrusco Caffè, Via Fratelli Briziarelli 3/A (Loc. Zona Industriale ) / Palestra Citywell Active, Via Dei Mille

Orvieto (TR): c/o ASD Orvietana Rugby

Perugia: c/o ASD Rugby CUS Perugia - c/o ASD Amatori Perugia Rugby

Spoleto (PG): Edicola e Open Bar di Monteluco, Panificio Bonucci, viale Marconi - Spoleto / Albergo ristorante Paradiso (Monteluco di Spoleto) / Agriturismo Il Sovrano, loc. Castelvecchio, 3 - Sant’Anatolia di Narco (PG) / Marcello Sport, Viale Marconi - Spoleto / The Gemel’s Bar, loc. PonteBari - Spoleto / Bowling Spoleto, Km. 131.13, V. Flaminia.

Terni: c/o ASD Terni Rugby

N.B. - Nel prossimo numero verranno inseriti tutti i nuovi punti di distribuzione.

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Dopo aver conosciuto alcuni dei soggetti fondamentali per lo sviluppo del rugby umbro, mancava all’appello (anche se di lui avevamo parlato attraverso le parole di altri intervistati) Giuseppe Ruta (nella foto). Arbitro federale da 16 anni, è stato lui ad aver consentito uno sviluppo tanto veloce del gruppo regionale, fino ad arrivare all’importante traguardo dell’istituzione del comitato arbitri umbro, capace di effettuare 150-160 servizi al primo anno di attività fra Emilia, Toscana, Lazio e Marche.

Come è nata la passione per il fischietto?

Semplicemente dettata dal fatto che per impegni personali non potevo garantire la giusta costanza alla pratica del rugby, ma al tempo stesso non volevo abbandonare lo sport che mi scorre nelle vene. Le alternative erano due: entrare in una dirigenza o fare l’arbitro.

Ma la strada per l’autonomia quanto è stata lunga?

Per un certo periodo di tempo l’Umbria ha dovuto giocare un ruolo di appendice delle regioni Marche e Lazio, insomma, proprio come per altri soggetti federali raggiungere i numeri per muoversi indipendentemente non è stato semplice. Poi però il rugby è cresciuto a dismisura, la mia carriera era sostanzialmente agli sgoccioli, così ho cercato di capire come poter giocare ancora un ruolo importante in questo sport. Siccome mancava la terza componete del gioco, ho deciso di organizzare il Gruppo Arbitri Umbro. Nel 2009 è così iniziato questo progetto, con me a ricoprire il ruolo di formatore di base, incarico poi svolto anche fuori regione. Oggi, dopo cinque corsi, si è passati da un arbitro (io) più un paio di delegati (che, lo ricordiamo,

sono giocatori che in caso di disponibilità possono arbitrare), al sorprendente numero di diciannove (19!)fischietti umbri, che si prestano anche a dirigere partite di campionati di altre regioni. Insomma da costola di Marche e Lazio, adesso è il comitato umbro ad aiutare i campionati delle altre regioni.

E ci sono anche giovani promettenti?

Sicuramente. All’interno del comitato umbro ci sono due ragazzi per i quali ho fatto richiesta per il passaggio alla rispettiva categoria superiore. SI tratta di Paolo Acciari, già iscritto all’accademia per arbitri e Antonio Chiarioli. Infine il giovanissimo Paolo Goffredo Ricci è stato proposto sempre per l’accademia arbitrale.

In più occasioni Giuseppe Ruta ha sottolineato l’importanza per le società di rugby di affacciarsi alla realtà arbitrale, nonostante questo aspetto, soprattutto per le più giovani, passi un po’ in secondo piano. Secondo te per quale motivo?

Semplice. Non sono solo gli arbitri a giocare un ruolo fondamentale nella diffusione della conoscenza del regolamento. Anzi, se il loro ruolo si gioca quasi tutto in campo, nel caso di dirigenti e giocatori derogati è diverso. Innanzitutto perché colmano i buchi che di domenica in domenica potrebbero rimanere scoperti, ad esempio nelle giovanili, infine perché se il rugby sta vivendo un momento di grande diffusione, per il suo regolamento non si può dire lo stesso. Le società si devono rendere conto che, in ogni squadra, avere un ragazzo in grado di rendere unico e non interpretabile il regolamento è molto importante. A tal proposito va ricordato il lavoro del Guardia Martana Rugby che, al primo anno di attività, ha già rivolto la propria attenzione verso l’arbitraggio.

Se l’Umbria, in due anni, ha raggiunto a livello arbitrale gli stessi numeri delle Marche (il cui comitato ha però sette anni in più), arrivando praticamente ad eguagliare l’Abruzzo, quali sono gli obiettivi del tuo comitato per i prossimi anni?

Dobbiamo dare seguito all’opera di reclutamento di fischietti, perché se siamo forti nel nord dell’Umbria, altrettanto non si può affermare del centro e del sud, che inoltre consentirebbero migliori rapporti con l’Abruzzo. Poi dobbiamo aprire una

seconda sezione, per non finire tutti sempre nella stessa città, obbligando alcune persone a percorrere sempre gli stessi chilometri.

Giovanni Del Tongo

G I U S E P P E R U T A

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6

Era il 9 aprile 2005 quando, durante degli scontri fra le tifoserie di calcio ternane e perugine i supporters

rossoverdi mettevano a ferro e fuoco la stessa stazione

ferroviaria di Terni. “Un episodio autolesionistico” che segnò

profondamente Alessandro Betti, al

punto da indurlo ad intraprendere un progetto rivolto ai giovani della città veicolato attraverso la pratica del rugby. “Una missione resa possibile - racconta l’attuale presidente della CentralMotor Rugby Terni - soprattutto grazie all’incontro con tre ragazzi tanto giovani quanto dinamici ognuno con alle spalle un percorso

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universitario differente e proprio per questo in grado di completarsi fra loro”. Guarda caso, come nel più puro spirito rugbistico. “Partendo dal presupposto che il rugby incarna i migliori valori pedagogizzanti – aggiunge il presidente Betti – abbiamo raccolto l’eredità delle precedenti esperienze con la palla ovale già viste nella nostra città, a cominciare

dagli anni ’30 ed abbiamo proposto qualcosa di innovativo”. Se, infatti, importare questi ben noti valori rugbistici all’interno di società anche neonate come il Terni non è impresa poi così difficile, in quanto intrinsechi proprio di questo sport, altrettanto non si può affermare ribaltando l’intento iniziale, prefiggendosi quindi obiettivi rivolti all’esterno verso il sociale.

Il rugby paga infatti in termini di notorietà rispetto a sport considerati meno nobili ed è per questo che i risultati ottenuti finora dalla conduzione Betti rendono il progetto dei draghi vincente. “Insomma - conclude un Alessandro Betti in veste di catalizzatore del progetto – dopo pochi anni dall’inizio del percorso hanno fatto ingresso all’interno della dirigenza figure

TERNI RUGBY

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poi rivelatesi fondamentali e tutti insieme trasmettono ai giovani, anche a quelli impropriamente definiti disagiati, principi di vita sani”.

H E I M S K U R :S T U P I D O E ’ C O L U I C H E N O N V I A G G I A

“Da quando è nata la società Rugby Terni non si è mai disputata una partita dentro la città di Terni”. Anche un’esperienza vivace e lungimirante come quella condotta dallo staff di Alessandro Betti, restando in tema

di difficoltà croniche della palla ovale, vive lo stesso incubo di tutte le squadre prive di una storia stabile. Magari solo perché troppo giovani. L’assenza di una “casa”, di un punto di riferimento logistico, aldilà della semplice pratica del gioco rugby impedisce infatti lo sviluppo e quindi il compimento di obiettivi come quelli che il team del Terni si è prefissato al momento della nascita del club. Sin da subito infatti gli educatori ternani si sono rivolti alle scuole del territorio, anche come suggerito dalla Federazione, ma senza un campo all’interno della città era impossibile svolgere attività

al di fuori dell’orario scolastico, fatto salvo per il già citato progetto Ka Mate Ka Ora. “All’insegna del significato della parola islandese ‘heimskur’, secondo cui stupido è chi non viaggia, abbiamo cercato di far tesoro di ogni ostacolo incontrato – spiega Betti –. Come pellegrini o zingari, siamo cresciuti senza una struttura di riferimento”. Ma adesso la malasorte sembra essersi dissolta ed ecco che anche il Rugby Terni è in procinto di ottenere una struttura, entrando così nella strettacerchia di squadre munite di impianto sportivo. Segno anche questo che il rugby umbro cresce. “Il traguardo più grande di questi anni sarà la realizzazione del campo munito di club house – conclude Betti –. In futuro avremo l’impianto nella zona di San Valentino, stiamo solo ultimando le pratiche amministrative per la definizione dell’accordo. Poi la nostra attività sarà ulteriormente potenziata”.

I L M A I N S P O N S O R

“Il soggetto esterno che più di altri ci ha consentito di lavorare con una certa tranquillità è CentralMotor – afferma il presidente Alessandro Betti – perché è stato il nostro main sponsor sin dalla nascita della squadra”. Tutti i club sanno quanto è importante vantare un’azienda a supporto dell’attività sportiva e se in Umbria sono poche le società con un

Nella foto in alto una maul del pack ternano. In basso, la squadra femminile delle iguane

Page 9: Umbria Rugby Magazine

TERNI RUGBY ASDO R G A N I G R A M M A

AREA TECNICA SPORTIVA

AREA MEDICA

AREA COMUNICAZIONE

AREA SOCIALE - KA MATE-KA ORA

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impianto a disposizione, ancor meno sono quelle spalleggiate a lungo termine da uno sponsor (fornitori tecnici a parte).

L E I G U A N E

Tanta attenzione rivolta alla comunità ternana attraverso il rugby sarebbe stata discriminatoria se non dedicata anche al gentil sesso. “Marta Corazzi non ha mai smesso di tenere alto il livello di attenzione della dirigenza su questo aspetto – sottolinea il numero uno del Rugby Terni – e con molta probabilità nella prossima stagione ad indossare le maglie rossoverdi, quantomeno in Coppa Italia, sarà anche un XV femminile”. La nascita delle iguane (sostantivo usato per associare le atlete ai draghi della senior), come racconta Alessandro Betti, è avvenuta quasi per caso, spontaneamente e senza una programmazione mirata. “Ma ad allenare le ragazze non è Marta, bensì sono Emilio Petrucci, Francesca Turrioni, e Giulia Fenati – aggiunge Betti – sempre presenti durante i corsi nelle scuole, tanto da contribuire molto allo sviluppo della squadra femminile, costituita non a caso da un buon numero di allieve delle scuole ternane”.

I L C A M M I N O

Il progetto Rugby Terni è iniziato, come in altre realtà, dalla categoria Senior. “Quello che poteva essere un gap rispetto ad altre squadre, ossia l’assenza di figure ‘anziane’ e di esperienza – racconta il presidente Betti – si è col tempo rivelato un punto di forza. Quando abbiamo dato vita alla squadra avevamo una rosa di trenta persone,

con un’età media di 22 anni”. Di fatto, secondo Betti, il Terni aveva terreno fertile su cui lavorare, tanto che una squadra dilettantistica arriva ad allenarsi in gruppo anche cinque volte a settimana.“Poi ci siamo rivolti alle categorie giovanili – aggiunge Alessandro Betti – e si sono aggiunte persone sempre nuove allo staff che compone la dirigenza. Così facendo, coloro che inizialmente si ritrovavano sommersi di compiti, hanno cominciato ad avere la possibilità di delegare importanti funzioni”.

G L I A L L E N A T O R I

“Nella nostra seppur breve storia abbiamo cambiato un tecnico – spiega il presidente – ma va ricordato che ‘l’esonero’ avvenne l’anno in cui Mario Pariboni guidò la squadra ai preliminari per i play off per la promozione in serie B, quindi all’apice del cammino del Rugby Terni”. Tale scelta infatti, è stata presa poiché Pariboni non poteva garantire lo sviluppo del movimento ternano così come lo intendeva lo staff Betti.“Pur rispondendo ai requisiti prettamente tecnici e comportamentali – conclude il presidente betti – Mario era un allenatore ‘part time’ e non poteva garantire la giusta attenzione alle giovanili”. Così è iniziato il percorso di Adrian De Giusto, allenatore argentino con recenti esperienze umbre con Foligno e prima ancora Perugia. Con lui i draghi hanno maturato una crescita resa evidentissima dalle numerose vittorie nel difficile campionato di serie C Elité

Marco Filippi

Una mischia ordinata dell’under16

Alessandro Betti (presidente)Tommaso Maria Foschi (vice presidente)Maurizio Frittella (tesoriere)Gian Luca Diamanti (consigliere)Roberto Menicocci (consigliere)Fabrizio Campana (consigliere)Alessandro Gobbo (consigliere)

Mauro Antonini (Dir. Tecnico, Allenatore)Jacopo Borghetti (Dir. Sportivo, Allenatore)Vito Servedio (Coord. Team Managers)Valerio Guidarellli (Allenatore)Giacomo Fongoli (Allenatore)Marta Corazzi (Allenatrice)Emilio Petrucci (Allenatore)Marco Diamanti (Allenatore)Ilaria Silvani (Prep. Atletico)

dott. Valentina Fabrizi (Coord. Area Medica)dott. Francesco Corsetti (Medico Sociale)dott. Rocco Barbanera (Fisioterapista)

dott. Gian Luca Diamanti (Comunicazione)dott. Federica Leonetti (Marketing)

Valerio Guidarelli (Responsabile)Marta CorazziJacopo BorghettiVeronica De Merulis

(Centro Giovanile Sant’Efebo)Andrea GobboFrancesco Giorgini

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Secondo alcuni l’ultima esperienza degli azzurri al VI Nazioni è stato il solito fallimento, secondo altri il consueto ripetersi di sconfitte onorevoli, per altri ancora la prima vera occasione sfumata. Sicuramente si tratta di punti di vista differenti per analizzare una performance della nazionale italiana come non si era mai vista.Se, infatti, l’ennesimo cucchiaio di legno è stato scongiurato, è altrettanto vero che ben altre potevano essere le vittorie del XV di Mallet, vedi le partite con Galles ed Irlanda. Ad ogni modo gli appassionati della palla ovale, soprattutto se con alle spalle esperienze sui campi di gioco, avrà notato che l’Italia 2011 è una nazionale ben diversa da quella che siamo abituati a vedere. Nelle precedenti edizioni del VI Nazioni, ma anche negli ultimi test match, la nazionale aveva dimostrato di possedere uno dei pacchetti di mischia più forti del mondo, purtroppo non ben amalgamato con il resto della squadra. Quella di quest’anno invece è la prima nazionale azzurra che ha affrontato ogni avversario del più prestigioso torneo dell’emisfero nord, imponendo il proprio gioco, un gioco dinamico e persino spettacolare. A viso aperto l’Italia non si è mai limitata ad arginare la manovra avversaria, attendendo il momento giusto per sfoderare azioni opportunistiche. Al contrario ha rodato meccanismi che la accomunano alle

nazionali più forti del mondo, pur non essendo ancora alla stessa altezza. Per rendere efficaci tali nuovi sistemi ci vuole tempo, soprattutto se di fronte ci sono tradizioni rugbistiche centenarie. E se Irlanda e Galles l’hanno spuntata di pochissimo è probabilmente anche a causa di ciò. Impostare un gioco difensivo avrebbe dato agli occhi dei tifosi la solita immagine di un’Italia

coraggiosa, determinata, ma ancora inadeguata al livello del torneo. Imporre la propria manovra, con coordinazione fra reparti, sfruttano sapientemente persino i calci tattici, ignorando pressione e contrattacco di squadre solide come quella inglese rischiano di dare alla nazionale ben altra immagine: ossia quella fallimentare. Conseguentemente viene da mettere in discussione la guida di questa nazionale. Ma quanto è cresciuta l’Italia del rugby con Mallet? E quali sono le prospettive di crescita da qui a settembre?

CALENDARIO 2012

Intanto in questi giorni a Londra sono stati ufficializzati i calendari dell’RBS 6 Nazioni per le edizioni 2012 e 2013 del Torneo.Nell’edizione 2012 l’Italia esordirá sabato 4 febbraio a Parigi contro la Francia, mentre la prima uscita interna è fissata per l’11 febbraio contro l’Inghilterra.Dopo una settimana di sosta l’Italia sará per la prima volta all’Aviva Stadium di Dublino per affrontare l’Irlanda (sabato 24 febbraio). Trasferta anche per il quarto turno, che sabato 10 marzo vedrá l’Italia giocare a Cardiff contro il Galles.L’RBS 6 Nazioni 2012 si chiuderá con la partita interna di sabato 17 marzo contro la Scozia.

Jacopo Bianchi

IL 6 NAZIONI

Nella foto l’ormai ex ct Nick Mallet

Page 11: Umbria Rugby Magazine

11

L’estremo della nazionale italiana

di rugby, Andrea Masi (nella foto),

è stato eletto miglior giocatore

del 6 Nazioni 2011. Il trequarti

aquilano della nazionale azzurra

e del Racing Metro è il primo

rugbista italiano a ricevere il

prestigioso riconoscimento

dall`ingresso degli azzurri nel

Sei Nazioni nel 2000. Masi,

esordiente in azzurro nel 1999

non ancora diciannovenne,

è ancora oggi il più giovane

esordiente in nazionale del

secondo dopo-guerra, ha

ricevuto il premio a Parigi presso

la club-house del proprio club

di appartenenza. Delle 17.562

preferenze espresse dai tifosi sul

web, l’aquilano ha ottenuto più

del 30% dei voti, precedendo

l’altro italiano Fabio Semenzato

(12%). Terzo posto per l’inglese

Toby Flood, miglior realizzatore

del torneo, e l’irlandese Sean

O’Brien (10%).

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CAMPIONATO NAZIONALE SERIE BGirone 2 - classifica finale 2011

2

1

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

8 0 13 212 410 -19834LIONS AMARANTO 21

6 0 15 229 489 -26028UNION RUGBY VITERBO 21

8 0 13 284 502 -21839IMOLA RUGBY 21

8 0 13 319 396 -7744VASARI RUGBY AREZZO 21

19 0 2 586 221 36590UNIONE R. CAPITOLINA 21

9 0 12 281 273 845CUS ROMA RUGBY 21

8 0 14 398 477 -7940UNION TIRRENO 22

10 0 10 338 347 -952RUGBY PRATO SESTO 20

7 0 14 318 529 -21136PESARO RUGBY 21

9 0 12 310 407 -9745LIOMATIC CUS PERUGIA 21

1321 0 8 335 311 2457RUGBY COLORNO

21 0 0 964 212 75221100ROMAGNA RFC

SERIE B SERIE B

CAMPIONATO INTERREGIONALE SERIE C ELITEclassifica finale 2011

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

11 2 0 15 193 436 -24310FOLIGNO RUGBY 17

9 4 0 12 137 352 -21517FORMIGINE RUGBY 17

4

7 0 10 294 305 -1138FORLI’ RUGBY 17

13 1 4 485 135 35064AMATORI PARMA 17

6

9 0 7 262 245 1753CUS SIENA

17

7

9 1 8 239 366 -12747TERNI RUGBY

17

8

6 1 10 248 269 -2139GUBBIO RUGBY 17

10 3 0 13 141 445 -30413AMATORI ASCOLI 17

3

12 1 3 425 160 26581NOCETO RUGBY 17

5

1017 0 6 236 254 - 1860JESI 70

1

15 0 3 485 178 30781 17CUS FERRARA

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

SERIE Celiteelite

SERIE Celiteelite

1

3

classifica finale 2011

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

SERIE C SERIE CCAMPIONATO INTERREGIONALE SERIE C

4

5

6

7

8

1 128CUS PERUGIA SENIOR 14 10 3 511 38353

0 075UNIONE ORVIETANA 14 12 2 431 35654

0 488GUARDIA MARTANA 14 2 12 98 -39010

0 402ARIETI AREZZO 14 4 10 184 -21811

0 193CITTA' CASTELLO 14 9 5 395 20236

0 363RUGBY SIENA 2000 14 3 11 94 -26910

0 457UNIONE UMBRA RUGBY 14 4 10 164 -29321

1 133AMATORI PERUGIA 14 11 2 362 22947

12

Page 13: Umbria Rugby Magazine

CAMPIONATO INTERREGIONALE U18 ELITEclassifica al 3 aprile 2011

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

4 8 0 6 327 274 5340RUGBY PARMA 1931 14

2 10 0 4 390 190 20048RUGBY REGGIO 14

6

7 0 7 266 293 - 2735RUGBY ACADEMY 14

7 3 0 11 250 434 -18419LIOMATIC CUS PERUGIA 14

8 0 0 14 71 752 -6810BOMBO RUGBY 14

3 9 0 5 326 155 17144FIRENZE RUGBY CLUB 14

5

514 0 9 211 283 - 7224LYONS VALNURE RUGBY

1 14 0 0 605 65 54069 14AMATORI PARMA RUGBY

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

U 18eliteelite

U 18eliteelite

classifica al 6 aprile 2011

4

5

6

7

8

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

U 18 U 18CAMPIONATO INTERREGIONALE U 18

RUGBY TERNI

CITTA' DI CASTELLO

CUS SIENA RUGBY 14 0 8 254 262 -8628

U.R. PRATO SESTO 2 14 0 0 735 083 6521470

14 1 4 402 190 212948

GROSSETO RUGBY 14 0 10 112 550 - 438413

RUGBY GUBBIO 14 0 6 281 403 -122839

12UNIONE UMBRA R. 14 0 12 173 487 - 3142

14 1 3 529 189 3401052

VILLAGGIO LUCCA 14 2 0 12 115 437 -3227

CAMPIONATO INTERREGIONALE U 16classifica finale 2011

2

1

3

4

5

6

7

8

Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.Punti Vinte Par. Perse P. F. P. S. Diff.SquadraPos. Gioc.

8 0 10 553 510 4337LUCCA RUGBY 18

15 0 3 746 140 60675CUS SIENA RUGBY 18

11 0 7 553 466 8755MUGELLO RUGBY 18

5 1 12 220 849 -629 28FOLIGNO RUGBY 18

3 1 14 173 747 -57416ARIETI AREZZO RUGBY 189

4 0 14 240 813 -573 19RUGBY TERNI 18

10 0 0 18 28 1114 -1086 - 8RUGBY GUBBIO 18

15 0 3 786 147 63971U.R. PRATO SESTO 2 18

1118 0 7 793 265 52855CITTA’ DI CASTELLO

17 0 1 1107 148 9591885RUGBY PERUGIA

U 16 U 16

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Squadre umbre impegnate nei rispettivi campionati

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Il progetto Ka-Mate Ka-Ora sta per festeggiare il suo secondo anno di vita e ad ottobre raggiungerà il termine ultimo previsto dal Bando Regionale. Come nel primo anno, prosegue l’attività nelle scuole della provincia di Terni, del Comune di Foligno e nelle zone di Marsciano. Il lavoro, che viene differenziato e adattato in base al tipo e alle esigenze del target coinvolto, parte dall’utilizzo della pratica del rugby integrando le abilità specifiche dei ragazzi, differenziate a seconda dell’indirizzo didattico scelto e all’età degli studenti.Proseguono anche le molte attività previste dal progetto: si sta ultimando lo spazio indoor all’interno della palestra della società, luogo dove la nostra preparatrice atletica svolgerà interventi specifici di prevenzione posturale e di e d u c a z i o n e motoria per i più piccoli, attività che prevede anche un monitoraggio al campo dei progressi raggiunti dai ragazzi.In questi due anni, oltre agli obiettivi specifici raggiunti, il risultato più impegnativo e allo stesso tempo più importante, è stato quello di dar vita ad una rete integrata di contatti, associazioni e persone in grado di mettere in moto un circuito virtuoso teso al confronto ed alla massimalizzazione del potenziale di ogni singolo soggetto. Oltre ai già consolidati rapporti con le cooperative sociale del territorio (Actl e

Acli), si stanno avviando contatti per far entrare la palla ovale nelle carceri, così da promuovere nuove modalità di aggregazione in un luogo difficile per definizione. Altri tipi di collaborazioni sono state attivate con professionisti locali che hanno deciso di aderire al nostro progetto che vede ora come sede il Centro Giovanile Sant’Efebo, struttura adiacente al campo di allenamento, in collaborazione alla Cooperativa Actl. Ed è proprio il Centro Giovanile Sant’Efebo che rappresenta la novità più importante e significativa del progetto; il Centro è una struttura fondamentale per il tessuto associativo della circoscrizione e in particolare del quartiere di San Valentino.

Recuperata grazie ai fondi del contratto di quartiere2, la struttura, che da tempo ospita attività sociali e culturali ora si presenta più attrezzata e consona ad essere uno dei motori della vita associativa e giovanile del quartiere, e sulla quale l’associazione Rugby Terni, grazie alla collaborazione della Coop Actl ed alla fiducia dell ’amministrazione comunale, intende investire i fondi del progetto per garantire

attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi prefissati.Gli ampi spazi, dislocati su tre piani con un ampio giardino adiacente, permettono al Centro Giovanile di divenire sede di molteplici iniziative e punto di riferimento

per tutti i ragazzi del quartiere. Una delle attività che sta dando molti risultati sia in termini di presenza numerica che di miglioramenti dei ragazzi è il doposcuola, rivolta ai ragazzi/e dai 6 ai 13 anni, che viene svolto prima degli allenamenti di categoria e prevede la presenza di tutor qualificati che seguono e supportano lo svolgimento dei compiti. A breve è prevista l’inizio di corsi tesi principalmente allo sviluppo delle abilità manuali e di quelle artistiche sia classiche che moderne, oltre ai già avviati corsi di cucina per ragazzi e ragazze. Due volte al mese, inoltre, è stata messa in programma un appuntamento serale aperto a tutti, la “Cinecena”, grandi e piccoli, che prevede la proiezione di un film dopo la cena.Il Centro Giovanile ospiterà eventi di portata nazionale, come la rassegna di foto, pittura e scultura “Arte di Amare”, nell’ambito degli eventi Valentiniani, e sarà anche contenitore di tutte quelle associazioni che, come il Rugby Terni nel suo periodo iniziale, si trovano senza una sede per le proprie attività.Altro main-event in programma è il tanto atteso scambio culturale con la Francia, nella città di Nimes dal 2 al 5 giugno, aperto alle categorie Under 16 e Under 18 della società Rugby Terni insieme alla società Foligno Rugby. Questa prima trasferta oltralpe rappresenta un vero successo e una grande scommessa per tutti noi che desideriamo fare di questa esperienza una formula da presentare anche in futuro, in quanto la riteniamo un importante

KA MATE KA ORA

Nelle foto alcuni dei ragazzi coinvolti nel progetto

fra Terni e Foligno

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possibilità di confronto e di crescita per i nostri ragazzi. Nell’anno appena trascorso è stata data priorità ai più piccoli (minirugby e Under 14) che hanno partecipato al “Torneo dei Due Laghi”, alternando al gioco del rugby visite guidate alla città e al Museo Comunale di Brescia che ospitava la mostra incentrata sul tema della cultura Maya. L’esperienza era volta ad aumentare il senso di responsabilizzazione ed autonomia dei ragazzi grazie alla strutturazione semi-autonoma delle giornata ed al fatto che i ragazzi dovevano badare a se stessi e il pernottamento avveniva in bungalow autonomi l’uno dall’altro, tutti nel raggio di pochi metri, in grado di rendere facilmente gestibile la situazione da parte degli educatori e, al tempo stesso, cercare di stimolare nei più piccini un senso di responsabilizzazione e uno stimolo alla crescita individuale e di gruppo. In più i ragazzi hanno giocato sotto una maglia unica (Umbria Team) dimostrando grandi capacità di adattamento e coesione di gruppo, andando oltre atteggiamenti superficiali e pregiudiziali tipici di un becero campanilismo.Oltre a tutto questo si stanno ultimando i lavori per l’adeguamento dello spazio indoor all’interno della palestra della società. L’idea è quella di creare uno spazio di circa 80 mq con pavimentazione anti-trauma e attrezzature adeguate che permettano alla preparatrice atletica e al fisioterapista di intervenire sulla prevenzione e la riduzione di problematiche fisiche importanti, tipiche dello sviluppo corporeo durante l’età adolescenziale, come forme di scogliosi o lordosi, obesità o atteggiamenti cifotici che potrebbero compromettere le abilità motorie di base, essenziali non solo per la vita sportiva, ma per un longevo benessere psicofisico. Tale attenzione risiede nella volontà di lavorare su ragazzi/e prima della conclamazione del disturbo e la sua successiva cronicizzazione, in modo di apportare in primis, un beneficio all’individuo e, successivamente, un beneficio alla nostra società, intesa come Nazione, che sempre più stà scivolando verso un trend oltre-oceanico fatto di cattive abitudini alimentari e atteggiamenti che, inevitabilmente, porteranno, come già possiamo vedere in altri paesi, ad un aumento di queste problematiche, con

conseguente innalzamento della spesa sanitaria Nazionale.Per ciò che riguarda gli obiettivi futuri è in cantiere una ricerca sociale di cui proprio in questi giorni se ne stanno delineando i contorni, oltre ad un convegno da realizzare a Terni che vuole essere di chiusura rispetto al lavoro fin qui realizzato nell’arco di questi due anni. Tale convegno sarà strutturato per tavoli di lavoro dislocati in tutta la città e riguarderà temi fra loro diversi ma tutti incentrati sulle tematiche giovanili,

andando a rispecchiare la metodologia del progetto Ka-Mate Ka-Ora strutturata in tre fasi: prevenzione, modulazione e riduzione. A seconda dei filoni tematici saranno sviluppati i vari tavoli di lavoro e il loro prodotto conclusivo, fatto di considerazioni e interventi, convergerà in un documento finale che, integrato alla ricerca andrà a formare il lavoro di chiusura dei due anni di attività.

Marta Corazzi, Valerio Guidarelli, Jacopo Borghetti

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TREVI - Mai prima d’ora a Foligno si è assistito ad una partita di rugby femminile. A dar spettacolo all’Hotel della Torre (PG) però non sono state delle ragazze folignati, bensì il gruppo sportivo coordinato dal professor Maurizio Carnevale e proveniente in prevalenza dal liceo classico di Spoleto. E’ proprio qui infatti che il docente (e anche allenatore di primo livello Fir) ha iniziato un percorso di collaborazione con il Foligno Rugby per diffondere la pratica del rugby e soprattutto l’educazione che ne consegue, grazie anche al coinvolgimento di tecnici propri che la società sportiva ha messo a disposizione, a cominciare da Gianluca Bartozzini. Entrando nello specifico di questa giornata, le ragazze sono state divise in due squadre per poi farle disputare un seven davvero avvincente. Nessun timore reverenziale infatti nei confronti delle proprie compagne di classe che si ritrovavano a contendere la palla ovale, lo scontro è stato a tutto tondo. E quando sembrava che la partita dovesse chiudersi senza vincitori né vinti, ecco che a pochi secondi dal triplice fischio un’ultima meta ha decretato una squadra vincitrice. Queste ragazze ad ogni modo hanno dimostrato che uno sport “maschio” come il rugby non è una disciplina che può essere praticata solo dagli uomini; con i giusti attributi tutti possono giocare a rugby, a qualsiasi livello. Del resto il gruppo sportivo di Spoleto, non sono che la quarta esperienza umbra di rugby femminile, dopo la super consolidata Perugia e le neonate Terni e Città di Castello. Ma chi sono le ALL PINKS?Sono un gruppo di studentesse liceali che ha aderito ad un progetto scolastico promosso dall’I.I.S. Pontano Sansi - Leoncillo Leonardi di Spoleto (che comprende i licei Classico, Artistico,

Linguistico e Socio-Psico-Pedagogico) e voluto e seguito in prima persona dal professore di educazione fisica, Maurizio Carnevale. Il gruppo sportivo appena formatosi ha partecipato in questi giorni al Campionato Studentesco Regionale che si è tenuti a Perugia e successivamente al Torneo Femminile Nazionale di rugby a 7 di Roma. Questo gruppo sportivo, ha nei suoi programmi futuri la partecipazione ai Campionati Giovanili Nazionali della prossima stagione sportiva, nella quale si cercherà di formare anche una compagine maschile. Un plauso particolare va quindi alle giocatrici che hanno partecipato con entusiasmo all’evento: Maria Cristina Santi, Giulia Monteverde, Maria Luisa Brusciolo, Chiara Ursino, Valentina Di Pietro, Eleonora Tini, Elena Ceccaroni, Giulia Bini, Elena Bernabei, Ludovica Santi, Carlotta Crippa, Cecilia Bizzarri, Francesca Galli, Maria Elisabetta Mazzoneschi e Flavia Labarile.

TREVI - E’ forse a Trevi che l’altro volto del Ka Mate Ka Ora, ossia quello organizzato dal Foligno Rugby, ha gettato radici più profonde. Dopo l’innumerevole mole di studenti folignati, infatti, ad approcciarsi con la palla ovale sono stati gli allievi dell’istituto comprensivo T. Valenti di Trevi, molti dei quali completamente allo scuro del fatto che a Foligno esistesse un movimento rugbistico, alcuni addirittura senza conoscenza alcuna della palla ovale. Ma la risposta alle attività gestite dal tecnico del Foligno Rugby, Florent De Sousa Carvallo, è stata tanto entusiasmante che l’impianto comunale di Trevi ha ospitato, ad inizio

aprile, il primo trofeo scolastico di rugby a 7 riservato alle classi medie. E non sono stati solo i ragazzi ad infilarsi gli scarpini, in campo infatti anche molte studentesse. Da regolamento infatti le squadre di prime e seconde possono essere miste, composte cioè da maschi e femmine insieme, mentre per le terze è stato organizzato un girone in rosa. E l’entusiasmo per aver conosciuto solo qualche elemento preliminare del gioco del rugby è stato tale che i docenti dell’istituto hanno deciso di organizzare un gruppo sportivo per il prossimo anno scolastico! Insomma, a Trevi il rugby è riuscito ad andare oltre i retaggi culturali che considerano questa disciplina violenta e pericolosa ed ad essere accettato dal corpo docente per la sua forza pedagogica ancora prima che salutare. “Vorrei ringraziare vivamente, oltre che gli insegnanti coinvolti, il dirigente scolastico dell’istituto Valenti, la professoressa Giovanna Carnevali – afferma il giovane De Sousa – perché non sempre è facile spiegare ad un professore, figura responsabile anche della salute dei propri allievi, che il rugby non è uno sport violento, ma al contrario molto educativo e formalizzante per ragazzi di questa età”.

PERUGIA - La società Rugby Perugia ASD, in collaborazione con Rugby Perugia Junior ASD, ha organizzato il 3° TORNEO MINIRUGBY “Città di Perugia”.Il torneo si è svolto a Perugia, domenica 15 maggio e vi hanno partecipato le categorie under 6-8-10-12-14 ed è stato inserito nel circuito ufficiale dei Tornei Propaganda della F.I.R. Sono stati messi a disposizione tutti gli impianti sportivi dislocati presso l’area Verde di Pian di Massiano, tra cui lo Stadio Comunale di calcio “Renato Curi” e lo stadio comunale di S. Giuliana.

La squadra delle All Pinks all’Hotel della Torre (Pg)

3° TROFEO MINIRUGBYCITTA’ DI PERUGIA

ALL PINKS IN BLU

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GUBBIO - Venerdì 30 aprile si è improvvisamente spento sul terreno di gioco il mediano di apertura degli Old Rugby Perugia Alessandro Torresi, gettando nello sconforto compagni è avversari. La redazione de Umbria Rugby Magazine si stringe al dolore della famiglia e degli amici pur non avendolo mai conosciuto personalmente. Per questo, vista anche la nostra missione, intendiamo trasmettere la tragica notizia attraverso alcuni degli addii a lui dedicati da chi ha condiviso con lui momenti che solo un rugbista può immaginare, discostandoci nettamente da quei soggetti che fanno del sensazionalismo mediatico un mezzo di vendita, associando quindi con velate espressioni la prematura scomparsa di Alessandro Torresi con la violenza del rugby. “Torre” (come lo chiamavano i compagni) si è accasciato a terra per un’emorragia celebrale mentre era in “attesa” di ricevere il pallone!

Sarai per sempre con noiTorre, così lo chiamavamo tutti, se n’è andato improvvisamente, senza clamore, come soltanto un giocatore di rugby sa fare affinché il distacco dai propri compagni sia meno doloroso.Gli amici ne amavano la tenerezza di eterno adolescente, ma soltanto coloro che hanno avuto la fortuna di scendere in campo con lui conservano le sensazioni generate dalla sua capacità di contagiare lo spogliatoio di goliardica allegria e di ottimismo persino ostinato.Tutti porteranno con sé il sorriso che, illuminando il suo volto, rendeva piccoli gli occhi e quasi appuntita la bocca, segnali della soddisfazione di

condividere con i propri solidali tanto l’agonismo spericolato della palla ovale, quanto gli aneddoti del passato, filtrati attraverso il gusto amarognolo dell’inevitabile boccale di birra, alternato all’ennesima sigaretta.Alessandro (che strano usare il suo vero nome che sembra appartenere a qualcun’altro) conserverà per sempre nel nostro cuore la maglia di mediano d’apertura degli Etruschi, consapevoli come siamo che proseguirà la sua partita sul rettangolo verde del tempo infinito insieme ai rugbisti di ogni epoca che, come lui, hanno visto chiudersi la parentesi sempre troppo breve dell’esistenza.Ti vogliamo bene, Torre. Roberto Bianchi

Che lo crediate o meno, io sono certo che esistono FRATELLI non biologici.Fratelli che non nascono dalla stessa madre ma che, se provate a sostituire la parola “madre” con la parola “rugby”, vi accorgerete che nulla cambia.Come una madre naturale il rugby, “miracolosamente”, terrà sempre uniti i propri figli che lo ameranno comunque, onorandolo fino all’ultimo giorno!Il nostro Fratello TORRE ,ora, è solo andato a giocare lontano, con i più Grandi!Non ci dimentichiamo che un giorno ci ritroveremo tutti in quel campo verdissimo e le lacrime di ora si trasformeranno di nuovo in sorrisi, ci passeremo di nuovo la palla a berremo l’ennesima birra tutti insieme… proprio come lo abbiamo fatto fino a ieri con il nostro Fratello TORRE e che continueremo a farlo PER SEMPRE…Che lo vogliate o meno sarà così, perché noi, come tutti i figli del mondo, continueremo ad onorare nostra “madre” per sempre!Ieri il nostro fratello TORRE ci ha insegnato proprio questo! Noi NON siamo solo una squadra di rugby, noi SIAMO una famiglia!

Ciao Torre,come tuo ex allenatore conservo un caro ricordo di te, giovanissimo giocatore, nelle indimenticabili stagioni dei campionati under 17 e under 19, a prenderle dalla Benetton, dal Rovigo, dal Parma, ma sempre allegri, orgogliosi, fieri. Bello il tuo sorriso gentile, la tua quieta allegria, la tua tenace passione. Ci hai lasciati su un campo di rugby e così ti sei guadagnato il posto da titolare nella squadra celeste dei più grandi campioni del mondo. Sono certo che ti farai onore. Un caro abbraccio.Renzo

…dai Torre, e nte la pià! eche cazzo, stavamo a scherzà, cel sai come semo!Batman, Celio, Mastarna, Turmese, Pacha, e poi Caterpillar, Cesar (pure!!!).Ma te paremo normali????…e l’Mincio?…e Pancotto?…e tutti l’artri che ‘marcordo (..de coccio!).dai! stavamo a scherzà, torna! nfa l’coione, semo pochi.Dai che te passamo la palla, poi passala tu, ma no a me, che a sbaio, ma nen fa niente!Dai torna!Ade’ ce trovamo tutti alle Quercie, all’ora che voi tu.

Tanto tragica la notizia della scomparsa di Alessandro Torresi che l’intero mondo “old” ha espresso le proprie condoglianze.Tanto che sul sito oldrugbyperugia.it, oltre alle lettere inviate dai compagni, sono giunte le condoglianze da parte degli:OLD Rugby ViterboVeterans U. R. CapitolinaOld Rugby Amatori AnzioI PIRATI - Livorno-Cecina-PisaOld Rugby JesiAS Arvalia Villa Pamphili Rugby Roma e Villaold

ALESSANDRO TORRESI HA PASSATO LA PALLA

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Il lettore attento di questa rivista sarà incuriosito dal titolo e del conseguente tema che si andrà ad approfondire in questo breve scritto.Poi letto l’articolo, andrà a piè di pagina per verificare chi ha scritto queste “ boiate” .Se poi il lettore è anche un rugbysta ed anche abbastanza scolarizzato, verificherà che quanto esplicato nel presente scritto non merita assolutamente una doppia lettura, ma farsi una bella birra con un ghigno preoccupato per chi l’ha scritto.

Il Vocabolario della lingua Italiana Devoto-Oli ediz. Le Monnier 2009, definisce “l’aedo” come il cantore dell’antica tradizione epica greca, dal greco aoidòs “cantore”.Che c’entra l’aedo con il rugby?Te lo spiego, ma prima mettiti a sedere.In sostanza nella cultura ellenistica prima che Omero scrivesse il primo poema epico, la tradizione poetica era basata sulla oralità della stessa.Si prendeva lo spunto di un fatto rilevante e poi accompagnati dalla cetra (una piccolissima arpa) si raccontava delle gesta di eroi olimpici e delle loro imprese.Da orecchio di aedo ad orecchio di aedo e della vicenda ne sapeva tutta la Grecia. Successivamente, in piena età ellenistica, il poeta greco Alceo, iniziò con i suoi piccoli componimenti detti epinici, che sempre il Devoto-Oli definiva come “...un componimento lirico volto a celebrare una vittoria nelle gare nazionali degli antichi Greci, a scrivere degli eroi sportivi o di guerrieri”.Ed è qui il collegamento con il rugby!Noi giocatori avendo superato gli “anta” con difficoltà inaudite ed acciacchi amplificati da malandrini spifferi di vento che massacrano la cervicale, nel pieno della tradizione aedica, raccontiamo di una partita fatta anni prima, sempre con lo stesso entusiasmo accompagnato dalla malinconia di una stagione, la giovinezza, che è oramai passata. Ma nel

pieno rispetto di ciò, con gli anni ed il rincoglionimento per le botte prese e malamente restituite, ogni volta che viene raccontanto un episodio, si aggiungono parti di fantasia per dare impulso alla forza dell’uomo (se giocava all’ala per un minuto durante tutta la partita) che ha avuto in mano quella maledetta saponetta

bagnata che si chiama palla ovale, frutto ed invenzione di qualche

mente border-line (matto).Nel rispetto della tradizione aedico rugbystica, dopo che l’episodio è stato più volte raccontato e tramandato da orecchio di giocatore ad orecchio di giocatore, per

magia, in quel solo episodio, l’ala avrà fatto ben 5 mete,

effettuato placcaggi devastanti e dopo 6 litri di birra non si sarà nemmeno ubriacato, sarà applaudito dai compagni, eroi anche loro nel doversi contenere a non picchiare il giocatore che, come un novello aedo, dovrà rendersi conto di aver detto solo una marea di stupidaggini.Si è dimenticato che quel giorno stava in panchina e pioveva!

IL RUGBYE LA CULTURA ELLENICA

FOLIGNO - Si è immediatamente messo in moto il nuovo staff dirigenziale del Foligno Rugby, che all’indomani dalle elezioni del consiglio direttivo ha stabilito obiettivi a breve e a lungo termine. Impellente l’organizzazione della manifestazione principe di questa stagione, destinata a contrassegnare anche tutte le prossime, ossia il D-Day, dove D sta per Daniele. Il 5 giugno infatti ricorrerà il primo anniversario dalla tragica scomparsa della seconda linea Daniele Ciampetti, elemento trascinante del gruppo che quindi ha lasciato un tale vuoto da meritare un memorial, mentre il 25 giugno la grande famiglia del Foligno Rugby festeggerà se stessa.In secondo luogo, cambiando decisamente argomento, il Foligno Rugby è stato indicato dal Comune di Foligno quale uno dei soggetti che svolgeranno i campus estivi, avvicinando in questo modo un gran numero di giovanissimi della città alla palla ovale. C’è poi la Coppa Umbra, alla quale i falchetti si presenteranno forti di molti innesti provenienti dal vivaio giovanile. Dopo una stagione assai ostica che non ha assolutamente premiato lo sprint finale dei bianco azzurri, questo torneo diventa l’occasione per prendere maggiormente confidenza con i propri mezzi, gli stessi che hanno permesso di affrontare ad armi pari avversari del calibro di Noceto, Ferrara e Parma. Senza contare i progetti intrapresi ma non ancora conclusi dalla vecchia gestione (anche se porta sempre il nome Coraggi). Quindi la realizzazione del campo sportivo, per il quale è già stata transennata l’area a Campo di Marte, più il potenziamento del settore giovanile con relativo affiancamento di tecnici qualificati. Questo il percorso sul quale si muoverà la nuova dirigenza, che risulta formata da Luigi Coraggi (come già detto, confermato presidente) e dai consiglieri Gabriele Cittadoni, Andrea Gubbini, Angelo Gubbini, Paolo Pisello, Luigi Raponi e Alessandro Ruisi, Giovanni Camilli, Stefano Cardinali, Giordano Ciuccè, Stefano Fioretti, Francesco Fratepietro e Vincenzo Marchese.

L’ ASD FOLIGNO RUGBYRINNOVA IL CONSIGLIO

Un momento delle elezioni

Filippo Teglia

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Caro direttore,sono un papà di un ragazzino dell’under 12 del Rugby Terni. Ho aiutato la società qualche anno fa a gestire il settore del minirugby, che è praticamente “nato”, a Terni, con mio figlio in campo, ed io fuori. Trovo interessantissima la Sua iniziativa editoriale, che, ahimè, ammetto di aver conosciuto solo ora “zappingando” tra i vari siti societari umbri in cerca di informazioni sul concentramento di domenica prossima di Città di Castello. Le scrivo principalmente per due motivi: innanzitutto per chiederLe, se possibile, l’invio della rivista cartacea; in secondo luogo, per dare la mia disponibilità alla redazione del giornale (ho anche lavorato alla redazione di un giornale locale per diversi anni) nel caso in cui Le servissero ulteriori contributi da Terni.

Un grosso in bocca al lupo,Giovanni

Gentile Giovanni,

grazie in via preventiva per il supporto e il contributo che persone come Lei sapranno senz’altro dare al nostro progetto. Dalle poche righe espresse in nostro sostegno infatti è emerso un aspetto importante sul quale dovremo lavorare: la diffusione della rivista. Ad ogni modo questa viene per il momento fatta recapitare nell’ordine di circa due/trecento copie alle maggiori società di rugby umbre e circa un centinaio a quelle di dimensioni più contenute (intese in numero di tesserati), oltre ad un target strategico di soggetti. Vista l’iniziale impossibilità di programmare una spedizione su abbonamento, invieremo ad ogni pubblicazione una e-mail informativa a tutti i soggetti interessati, fra cui Lei. Cordiali saluti

Il direttore Jacopo Bianchi

Per scrivere e/o collaborare con la nostra redazione è possibile inviare una e-mail a:

[email protected]

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