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Un anno di riforma. Genere ed età alla prova del Jobs...

Date post: 16-Feb-2019
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43
Valentina Cardinali ISFOL [email protected] Un anno di riforma. Genere ed età alla prova del Jobs Act
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Valentina Cardinali ISFOL

[email protected]

Un anno di riforma. Genere ed età alla prova del Jobs Act

Dlgs 4 marzo 2015 n.21 - ammortizzatori sociali

Dlgs 4 marzo 2015 n.23 - contratto a tutele crescenti

Dlgs 15 giugno 2015, n. 80 - strumenti per conciliare le esigenze di vita e lavoro

Dlgs 15 giugno 2015, n. 81 - contratti e mansioni

Dlgs 14 settembre 2015, n. 148 - ammortizzatoti sociali

Dlgs 14 settembre 2015, n. 149 - attività ispettiva

Dlgs 14 settembre 2015, n. 150 - servizi per il lavoro e politiche attive

Dlgs 14 settembre 2015, n. 151 - rapporti di lavoro e pari opportunità

Legge 10 dicembre 2014, n. 183 - Attuazione:

1. «terrorismo statistico» e certezza del dato

2. contro l’uso strumentale della congiuntura

3. impossibile una valutazione della “efficacia” netta

4. impossibile affermare rapporti di causa-effetto

1. ISTAT

2. MINISTERO DEL LAVORO (COB)

3. INPS

- Differenze tra dati di stock – dati di flusso;

- Differenza tra dato amministrativo e dato statistico

- Differenza di computo tra individui e «contratti»

Analisi di un anno di riforme richiede una contemperazione di fonti quantitative e di elementi qualitativi

Nessun balzo in avanti per i tassi di occupazione che restano al 65,9 % per gli uomini e al 47,5 % per le donne - confermando un gender gap quasi del 20% La disoccupazione totale diminuisce, arrivando a livello nazionale al 10,9% per gli uomini e al 12,4% per le donne (che diventa 34% e 37% tra i giovani). Ma la disoccupazione femminile sale del 3,3% a gennaio. Calo della disoccupazione non è del tutto una buona notizia. Nel 2015 sono uscite dalla categoria “disoccupate” circa 209.000 donne, ma di queste ben 154.000 sono diventate inattive, portando il tasso di inattività femminile al 46,6%. E’ al Sud in particolare che si registra la situazione più critica. In Campania, Sicilia e Calabria lavora meno del 30% delle donne e nelle altre regioni del Sud non si supera il 40%.

La maternità continua ad essere una sfida persa sul lavoro. Una donna su 3 lascia il lavoro entro 2 anni di vita del bambino, con un rischio più elevato nel Mezzogiorno. La lontananza dal lavoro nel 60% dei casi dura 5 anni.

Più della metà si è licenziata o ha interrotto l’attività autonoma; circa una madre su quattro è stata licenziata, per una su cinque si è concluso un contratto di lavoro o una

consulenza; il 3,6 % è stata posta in mobilità.

Inevitabile il peso della questione “conciliazione vita/lavoro”: secondo Eurostat le italiane dedicano alle responsabilità familiari più tempo di tutte le altre donne europee, 5 ore e 20 minuti al giorno. Ossia 3 ore e 45 minuti più degli uomini. Non si tratta solo di cura dei figli ma anche di cura di anziani e persone con disabilità, al punto che le donne tra i 30 e i 39 anni, che spesso vivono queste realtà anche simultaneamente, sono state definite “generazione sandwich”.

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0

Provincia Autonoma Bolzano / BozenTrentino Alto Adige / Südtirol

Provincia Autonoma TrentoValle d'Aosta / Vallée d'Aoste

Emilia-RomagnaToscana

PiemonteLombardia

LiguriaMarcheUmbria

Friuli-Venezia GiuliaVeneto

LazioItalia

SardegnaAbruzzo

MoliseBasilicata

PugliaCalabria

SiciliaCampania

femmine

maschi

Istat 2015

ISTAT

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0

Provincia Autonoma Bolzano / Bozen

Trentino Alto Adige / Südtirol

Provincia Autonoma Trento

Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste

Emilia-Romagna

Lombardia

Liguria

Veneto

Toscana

Marche

Piemonte

Friuli-Venezia Giulia

Lazio

Umbria

Italia

Abruzzo

Molise

Basilicata

Sardegna

Puglia

Calabria

Campania

Sicilia

femmine

maschi

Istat 2015

ISTAT

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0

Provincia Autonoma Bolzano / BozenTrentino Alto Adige / Südtirol

Provincia Autonoma TrentoValle d'Aosta / Vallée d'Aoste

ToscanaEmilia-Romagna

UmbriaPiemonte

MarcheLiguria

LombardiaFriuli-Venezia Giulia

VenetoLazioItalia

SardegnaAbruzzo

MoliseBasilicata

PugliaCalabria

SiciliaCampania

femmine

maschi

Istat 2015

ISTAT

Istat 2015

TASSO OCCUPAZIONE

15-24 ANNI

TASSO DISOCCUPAZIONE

15-24 ANNI

% NEET (GIOVANI

CHE NON STUDIANO

NE’ LAVORANO)

M F TOT M F TOT M F TOT

Italia 20,5 13,2 17,0 34,1 37,2 35,3 22,5 22,4 22,5

Italia Nord 25,7 16,9 21,4 25,8 29,0 27,0 16,8 16,8 16,8

Nord-ovest 24,0 15,3 19,8 27,9 34,3 30,5 18,3 18,7 18,5

Nord-est 27,9 19,1 23,6 23,1 22,1 22,7 14,7 14,1 14,4

Centro 21,2 15,3 18,3 31,8 32,2 32,0 17,8 20,2 18,9

Mezzogiorno 14,7 8,4 11,7 46,5 52,1 48,6 30,9 29,4 30,1

ISTAT

Istat 2015

- 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000 900.000

1.000.000 1.100.000 1.200.000 1.300.000 1.400.000 1.500.000 1.600.000

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

Nord

Centro

Mezzogiorno

Totale

Ministero del lavoro

Istat 2015

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

I 2015

II 2015

III 2015

IV 2015

Ministero del lavoro

Istat 2015 -

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

I 2015 II 2015 II 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

Agricoltura

Industria

Industria in senso stretto

Costruzioni

Servizi

Ministero del lavoro

Istat 2015

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

Tempo Indeterminato

Tempo Determinato

Apprendistato

Contratti di Collaborazione

Altro (a)

Ministero del lavoro

I contratti delle donne restano sempre inferiori a quelli degli uomini almeno del 20% in tutte le tipologie . Il Jobs act non scardina le differenze di genere

0

200000

400000

600000

800000

1000000

1200000

1400000

1600000

1800000

2000000

2200000

2400000

2600000

2800000

3000000

3200000

3400000

3600000

TempoINDETERMINATO

TempoDETERMINATO

APPRENDISTATO TOTALE

MASCHI

FEMMINE

Inps 2015

INPS

Istat 2015

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

% TI su totale

% TD su totale

Incidenza percentuale delle tipologie di contratto

Elab. Isfol su dati Ministero del lavoro

33%

63%

4%

Tempo INDETERMINATO Tempo DETERMINATO APPRENDISTATO

FEMMINE 36%

61%

3%

Tempo INDETERMINATO Tempo DETERMINATO

APPRENDISTATO

MASCHI

Inps 2015 Inps 2015

il campo di osservazione è riferito esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli) e degli Enti pubblici economici.

INPS

Istat 2015

TRIMESTRE CLASSE D'ETA'

Rapporti di lavoro Lavoratori Numero medio

attivazioni

per lavoratore (A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori Numero medio

attivazioni

per lavoratore

(A/B) (A) (B) (A) (B)

Maschi Femmine

I 2015

Fino a 24 142.860 118.275 1,21 107.467 86.587 1,24

Da 25 a 34 361.050 291.010 1,24 348.128 238.478 1,46

Da 35 a 44 354.865 277.622 1,28 394.590 226.909 1,74

Da 45 a 54 279.574 217.416 1,29 313.535 184.858 1,70

Da 55 a 64 136.159 106.319 1,28 114.338 76.875 1,49

Oltre 65 32.241 26.140 1,23 10.662 7.722 1,38

Totale 1.306.749 1.036.782 1,26 1.288.720 821.429 1,57

II 2015

Fino a 24 216.325 172.557 1,25 164.866 132.278 1,25

Da 25 a 34 410.264 318.338 1,29 369.720 263.187 1,40

Da 35 a 44 372.585 281.400 1,32 369.178 233.941 1,58

Da 45 a 54 289.690 217.410 1,33 303.576 194.577 1,56

Da 55 a 64 139.153 104.778 1,33 114.496 80.335 1,43

Oltre 65 26.751 19.440 1,38 10.830 7.638 1,42

Totale 1.454.768 1.113.922 1,31 1.332.666 911.956 1,46

III 2015

Fino a 24 234.457 184.839 1,27 158.689 130.105 1,22

Da 25 a 34 360.160 275.010 1,31 306.792 246.157 1,25

Da 35 a 44 338.442 254.052 1,33 325.390 257.648 1,26

Da 45 a 54 268.165 202.593 1,32 261.242 205.578 1,27

Da 55 a 64 126.113 96.372 1,31 98.560 80.873 1,22

Oltre 65 24.465 18.412 1,33 9.078 7.105 1,28

Totale 1.351.802 1.031.277 1,31 1.159.751 927.466 1,25

IV 2015

Fino a 24 199.295 159.854 1,25 154.215 125.834 1,23

Da 25 a 34 365.267 286.009 1,28 348.092 257.001 1,35

Da 35 a 44 334.494 253.705 1,32 344.370 234.983 1,47

Da 45 a 54 259.650 195.262 1,33 258.221 180.223 1,43

Da 55 a 64 118.091 88.891 1,33 90.776 67.491 1,35

Oltre 65 24.877 18.705 1,33 9.356 6.843 1,37

Totale 1.301.674 1.002.423 1,30 1.205.030 872.375 1,38

Istat 2015 -

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

M

F

Ministero del lavoro

Istat 2015 -

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

220.000

240.000

260.000

280.000

300.000

320.000

340.000

I 20

15

II 2

01

5

III 2

01

5

IV 2

01

5

I 20

15

II 2

01

5

III 2

01

5

IV 2

01

5

I 20

15

II 2

01

5

III 2

01

5

IV 2

01

5

I 20

15

II 2

01

5

III 2

01

5

IV 2

01

5

I 20

15

II 2

01

5

III 2

01

5

IV 2

01

5

I 20

15

II 2

01

5

III 2

01

5

IV 2

01

5

Fino a 24 Da 25 a 34 Da 35 a 44 Da 45 a 54 Da 55 a 64 Oltre 65

M

F

Ministero del lavoro

Istat 2015

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

1.300.000

I 2015 II 2015 II 2015 IV2015

I 2015 II 2015 III2015

IV2015

Maschi Femmine

Agricoltura Industria

Industria in senso stretto Costruzioni

Servizi

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

1.300.000

I 2015 II 2015 III2015

IV2015

I 2015 II 2015 III2015

IV2015

Maschi Femmine

Agricoltura Industria

Industria in senso stretto Costruzioni

Servizi

ATTIVAZIONI CESSAZIONI

Ministero del lavoro

Istat 2015

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

I 2015 II2015

II2015

IV2015

I 2015 II2015

III2015

IV2015

Maschi Femmine

Agricoltura NA Agricoltura C

-

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

I2015

II2015

II2015

IV2015

I2015

II2015

III2015

IV2015

Maschi Femmine

Servizi NA Servizi C

-

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

1.800.000

I2015

II2015

II2015

IV2015

I2015

II2015

III2015

IV2015

Maschi Femmine

Totale NA

Totale C

AGRICOLTURA SERVIZI

TOTALE

Ministero del lavoro

Istat 2015

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

I 2015 II 2015 II 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

Industria NA Industria C

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

I 2015 II 2015 II 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

Industria in senso stretto NA Industria in senso stretto C

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

I 2015 II 2015 II 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015IV 2015

Maschi Femmine

Costruzioni NA Costruzioni C

INDUSTRIA TOTALE

INDUSTRIA IN SENSO STRETTO

COSTRUZIONI

Ministero del lavoro

Istat 2015

TRIMESTRE CLASSE D'ETA'

Rapporti di lavoro Lavoratori Numero medio

cessazioni per lavoratore

(A/B)

Rapporti di lavoro Lavoratori Numero medio

cessazioni per lavoratore

(A/B)

Maschi Femmine

I 2015

Fino a 24 97.532 76.055 1,28 82.729 63.779 1,30 Da 25 a 34 258.888 198.645 1,30 282.164 182.188 1,55 Da 35 a 44 250.540 185.051 1,35 319.672 166.363 1,92 Da 45 a 54 192.175 140.050 1,37 247.779 130.984 1,89 Da 55 a 64 105.428 80.517 1,31 100.560 66.978 1,50 Oltre 65 23.883 18.804 1,27 11.085 8.392 1,32 Totale 928.446 699.122 1,33 1.043.989 618.684 1,69

II 2015

Fino a 24 136.704 98.993 1,38 106.746 78.908 1,35 Da 25 a 34 324.770 238.236 1,36 344.518 232.738 1,48 Da 35 a 44 324.181 232.636 1,39 400.979 246.351 1,63 Da 45 a 54 253.040 180.222 1,40 309.194 188.655 1,64 Da 55 a 64 139.423 104.728 1,33 124.691 88.277 1,41 Oltre 65 31.061 23.593 1,32 13.626 10.297 1,32 Totale 1.209.179 878.408 1,38 1.299.754 845.226 1,54

III 2015

Fino a 24 220.261 174.316 1,26 159.503 131.473 1,21 Da 25 a 34 348.995 270.137 1,29 292.331 236.111 1,24 Da 35 a 44 319.293 242.986 1,31 276.616 219.254 1,26 Da 45 a 54 246.851 188.111 1,31 231.447 183.024 1,26 Da 55 a 64 137.781 110.232 1,25 117.513 100.938 1,16 Oltre 65 31.902 25.874 1,23 15.755 13.788 1,14 Totale 1.305.083 1.011.656 1,29 1.093.165 884.588 1,24

IV 2015

Fino a 24 204.875 159.055 1,29 139.529 110.188 1,27 Da 25 a 34 432.940 338.808 1,28 362.288 270.785 1,34 Da 35 a 44 436.232 337.746 1,29 390.335 280.265 1,39 Da 45 a 54 369.424 285.444 1,29 326.033 243.057 1,34 Da 55 a 64 213.149 174.329 1,22 154.184 127.284 1,21 Oltre 65 57.484 49.133 1,17 17.678 14.640 1,21 Totale 1.714.104 1.344.515 1,27 1.390.047 1.046.219 1,33

Istat 2015

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

1.300.000

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

Tempo Indeterminato

Tempo Determinato

Apprendistato

Contratti di Collaborazione

Altro (a)

Ministero del lavoro

Istat 2015

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

1.300.000

I 2015 II 2015 III2015

IV2015

I 2015 II 2015 III2015

IV2015

Maschi Femmine

Tempo Indeterminato Tempo Determinato

Apprendistato Contratti di Collaborazione

Altro (a)

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

1.300.000

I 2015 II 2015 III2015

IV2015

I 2015 II 2015 III2015

IV2015

Maschi Femmine

Tempo Indeterminato Tempo Determinato

Apprendistato Contratti di Collaborazione

Altro (a)

ATTIVAZIONI CESSAZIONI

Ministero del lavoro

Istat 2015

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

% TI su tot %TD su tot

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015 I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi Femmine

% TI su totale % TD su totale

ATTIVAZIONI CESSAZIONI

Incidenza percentuale delle tipologie di contratto

elab. Isfol su dati Ministero del lavoro

Istat 2015

-

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

fino ad1

mese

2-3mesi

4-12mesi

oltreun

anno

fino ad1

mese

2-3mesi

4-12mesi

oltreun

anno

fino ad1

mese

2-3mesi

4-12mesi

oltreun

anno

fino ad1

mese

2-3mesi

4-12mesi

oltreun

anno

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Maschi

Femmine

Rapporti di lavoro cessati per durata effettiva del rapporto di lavoro

Ministero del lavoro

Istat 2015

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

M F M F M F M F

Cessazione richiesta dal lavoratore

206.942

144.900 241.381 167.965 223.278 178.554 235.491 176.060

Dimissioni(a)

195.507 135.872 227.882 157.778 207.821 156.677 220.383 162.192

Pensionamento

11.435 9.028 13.499 10.187 15.457 21.877 15.108 13.868

Cessazione promossa dal datore di lavoro

124.608

103.671 140.817 115.891 135.895 113.180 169.730 122.193

Cessazione Attività

8.749 8.167 8.483 7.889 6.813 7.868 10.305 9.592

Licenziamento (b)

102.790 85.552 112.466 93.182 111.532 93.153 142.542 100.664

Altro (c)

13.069 9.952 19.868 14.820 17.550 12.159 16.883 11.937

Cessazione al Termine

519.928 722.662 722.975 926.981 817.782 699.433 1.145.506 966.702

Altre Cause (d)

76.968

72.756 104.006 88.917 128.128 101.998 163.377 125.092

Totale

928.446 1.043.989 1.209.179 1.299.754 1.305.083 1.093.165 1.714.104 1.390.047

Ministero del lavoro

Istat 2015

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Cessazione richiesta dal lavoratore

Dimissioni(a)

Pensionamento

Cessazione promossa dal datore di lavoro

Cessazione Attività

Licenziamento (b)

Altro (c)

Cessazione al Termine

Altre Cause (d)

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

Cessazione richiesta dal lavoratore

Dimissioni(a)

Pensionamento

Cessazione promossa dal datore di lavoro

Cessazione Attività

Licenziamento (b)

Altro (c)

Cessazione al Termine

Altre Cause (d)

FEMMINE MASCHI Incidenza della motivazione sul totale

Elab. Isfol su dati Ministero del lavoro

Istat 2015 -

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

M

F

Ministero del lavoro

Istat 2015

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

Fin

o a

24

Da

25

a 3

4

Da

35

a 4

4

Da

45

a 5

4

Da

55

a 6

4

Olt

re 6

5

Fin

o a

24

Da

25

a 3

4

Da

35

a 4

4

Da

45

a 5

4

Da

55

a 6

4

Olt

re 6

5

Fin

o a

24

Da

25

a 3

4

Da

35

a 4

4

Da

45

a 5

4

Da

55

a 6

4

Olt

re 6

5

Fin

o a

24

Da

25

a 3

4

Da

35

a 4

4

Da

45

a 5

4

Da

55

a 6

4

Olt

re 6

5

I 2015 II 2015 III 2015 IV 2015

M

F

Ministero del lavoro

Sia i dati Inps che i dati COB, pur nel diverso universo di riferimento, testimoniano una crescita dei contratti stipulati nel 2015 ma in nessun caso intaccano il gap di genere esistente, che si perpetua sul totale e per ogni singola tipologia contrattuale

Dlgs 4 marzo 2015 n.23 contratto a tempo indeterminato con nuova disciplina dell’art.18 - semplificazione nei casi di recesso – di cui «a tutele crescenti» Legge di Stabilità 2015 (L.190/14) assegna incentivo decontributivo per nuove assunzioni o trasformazione a tempo indeterminato di contratti a tempo determinato già esistenti.

Nel 2015 fino a un massimo di 8060 euro annui a testa per tre anni (per il 2016 ridotti al limite di 3250 euro per due anni).

La condizione per usufruire il beneficio era che il lavoratore neo assunto non avesse avuto un contratto a tempo indeterminato nel corso degli ultimi sei mesi e che la sua assunzione incrementasse la base occupazionale dell’impresa che riceveva l’incentivo.

Tracciabilità contratti con incentivo – fonte INPS

Nel 2015 assegnati circa 2 miliardi di incentivi

il 61% dei nuovi contratti è stato accompagnato da incentivo

quasi l’80% delle stabilizzazioni (passaggi da tempo determinato a indeterminato) nell’anno si è realizzato grazie all’incentivo.

Gli incentivi del jobs act, tuttavia, non premiano le donne in nessuna fascia d’età. Sono 431.194 i nuovi contratti a donne contro 647.876 degli uomini e 143.279 le trasformazioni di contratto a donne contro 221.277 degli uomini.

La valenza del Jobs act è stata soprattutto sul versante stabilizzazioni piuttosto che su nuove assunzioni

qualità vs. quantità di posti di lavoro

INPS

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

% trasformazoni con incentivo su totale trasformazioni

% assunzioni a TI con inc entivo su totale assunzioni a TI

Inps 2015 Elab.Isfol su dati INPS

Inps 2015

INPS

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

140000

160000

180000

200000

220000

240000

Fino a24 anni

Da 25 a29 anni

Da 30 a39 anni

Da 40 a49 anni

50 annied oltre

TOTALE

MASCHI

FEMMINE

Inps 2015 INPS

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

Fino a24

Da 25 a29

Da 30 a39

Da 40 a49

50 edoltre

TOTALE

MASCHI

FEMMINE

Col Jobs act si fanno meno contratti a donne, ma quei pochi che si fanno utilizzano l’incentivo molto di più.

Inps 2015

Elab.Isfol su dati INPS

Paradosso tempo indeterminato – voucherizzazione (Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, ne ha liberalizzato i settori di applicazione, la tipologia di committenti e rivisto i limiti economici) Le donne in tutte le classi di età under 50 sono le principali destinatarie Commercio turismo e servizi, che sono i settori a prevalente manodopera femminile, assorbono ben più del 50% dei voucher, mentre le attività più circoscritte che giustificherebbero la sporadicità della prestazione (giardinaggio, manutenzione, sport.) circa il 15%. Rischio di sostituirsi a forme di lavoro esistenti che offrono flessibilità regolata, come il lavoro stagionale, o a chiamata

L’altra faccia del Jobs act: i voucher lavoro

I voucher per ambito di applicazione

Inps 2015

0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000

Attività agricola

Commercio

Giardinaggio e pulizia

Lavori domestici

Manifestaz. sportive e culturali

Servizi

Turismo

Altre attività

Femmine

Maschi

INPS

l’occupazione sta crescendo poco (+ 1,3%) – e ancor meno quella delle donne - in un paese che cresce ancora di meno (0,8%). Il contratto a tutele crescenti di per sé non sembra appetibile: solo il 35% delle imprese che hanno fatto nuove assunzioni nell’anno 2015 lo valuta positivamente. L’ appetibilità è data dall’incentivo :

61% nuovi contratti e 80% trasformazioni Lo conferma il 55% nella manifattura e oltre il 60% nei servizi Studio banca d’Italia ed economisti Cosa accadrà al termine degli incentivi? Il rapporto tra Jobs act e crescita del paese? Tra politiche del lavoro e sviluppo economico?

Istat - Inps

Per realismo. La crescita +0,1 di PIL contrasta con un potenziale «dormiente» del 60% di occupazione Occupazione femminile al 60% = 7 punti di PIL Tassi di occupazione = tra uomini e donne a livello regionale = 4 punti di PIL Occupazione femminile è un moltiplicatore. Su 100 nuove occupate donne si creano 15 posti in più nei servizi Fattore D è crescita del Paese.


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