UN CASO REALE
CUNEO 15 Aprile 2014 Ing. Adriano Scarzella
I recenti sismi avvenuti in Italia, in particolare quello dell’Aquila nel aprile 2009 e dell’Emilia nel maggio 2012, hanno causato il crollo di numerosi capannoni industriali, portando l’attenzione sulla questione della sicurezza sismica delle strutture costituite con elementi prefabbricati in c.a. e c. a. p. in quanto non adeguate a sopportare le forze sismiche
00 PREMESSA
Il presente studio vuole solo dare indicazioni di tipo progettuale generale che andranno poi attuate in un progetto esecutivo.
01 INTRODUZIONE
Lo studio è relativo ad un fabbricato a destinazione a palestra in calcestruzzo armato prefabbricato, realizzato precedentemente all’emanazione delle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008.
Tra i motivi di questi collassi possono essere individuate in particolare quattro cause ricorrenti:
La mancanza di collegamenti tra elementi strutturali, ovvero tra tegoli e travi e tra travi e pilastri;
La carenza strutturale dei pilastri, in termini di resistenza e di duttilità;
La presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente vincolati alla struttura;
La presenza di scaffalature non controventate, portanti materiali pesanti, che possono collassare coinvolgendo la struttura, causandone il danneggiamento o addirittura il crollo.
EDIFICIO PALESTRA -SERVIZI
Il fabbricato sito nel Comune
di Bra è composto da due
porzioni di fabbricato: una
parte con telai in calcestruzzo
prefabbricato e una adiacente
in calcestruzzo armato in
opera
EDIFICIO PREFABBRICATO
Sono state recuperate alcune tavole di progetto :
1.1 FONDAZIONI
Le fondazioni come risulta dal progetto sono costituite da plinti collegati con un cordolo perimetrale ed una trave rovescia centrale che ha anche la funzione di sorreggere il solaio del piano terreno.
01 DISEGNI PALESTRA PREFABBRICATA
1.2 SEZIONE TRASVERSALE
Sezione trasversale su solaio
a piano terra, coppelle di
copertura e trave di bordo e
con vista dei plinti di
fondazione, dei pilastri e
della trave principale con
indicazione dell’altezza di
7,90 mt.
1.3 PARTICOLARE
Coppelle di copertura delle
dimensioni di 490 x100 cm.
semplicemente appoggiate
sulle travi principali
1.4 PARTICOLARE TRAVI
Travi principali ad altezza
variabile da cm. 100
all’appoggio a 148 cm. in
mezzeria con una larghezza
da cm. 20 all’appoggio a 15
cm. in mezzeria
1.5 PARTICOLARE PILASTRI
pilastri prefabbricati ad H
40x45 cm. lunghi 980 cm.,
infissi 100 cm. nel bicchiere
e con 50 cm. di forcella
Armatura 6 16 fino a 4,50
mt. e 4 16 sopra fino alla
forcella
2.1 La parte prefabbricata della struttura è rappresentata da un capannone a telai monodimensionali:
- Struttura a telai semplici paralleli
- - Plinti collegati con travi rovesce
- - Pilastri prefabbricati a forma di H delle dimensioni esterne di 40x 45 cm. con forcelle per appoggio trave inseriti in plinti a bicchiere
- - Travi trasversali a sezione variabile appoggiate su pilastri
Particolare dell’appoggio della trave prefabbricata
nella forcella del pilastro
02 FOTOGRAFIE
2-2 TIPOLOGIA COPPELLE
Vista appoggio della trave
sul pilastro e delle coppelle
di copertura
2.3 VISTA INTERNA
-Lateralmente è presente
una tamponatura in doppio
pannello di muratura da 12
cm ma con altezza fino a 4,5
mt.
Sulla parete di fondo la
tamponatura è completa a
soffitto. Nessun tipo di
collegamento meccanico tra
i vari elementi strutturali.
2.4 - I tamponamenti
perimetrali di chiusura sono
fissati ai pilastri mediante
semplice incastro della parete
esterna nell’incavo del pilastro.
Non esistono collegamenti
meccanici (staffature,
bullonerie, etc.) fra gli
elementi strutturali principali
(travi, pilastri) dato che
l’approccio progettuale
utilizzato non considerava le
azioni sismiche.
2. 5 EDIFICIO A SERVIZI
La struttura gettata in opera
è costituita attorno al corpo
centrale della scala, ha due
piani, un tetto con un
frontale molto marcato, ha
un’altezza di 6,5 mt. E’
destinata a servizi per la
palestra.
2.6 COLLEGAMENTO TRA
STRUTTURE
Le due strutture sono
adiacenti anche se
strutturalmente separate.
Il frontale del tetto basso
però può martellare il
pilastro prefabbricato
03 MODELLAZIONE STRUTTURALE
3.1 MODELLAZIONE
Modellazione strutturale della
sola parte con pilastri
prefabbricati.
Il complesso strutturale è
stato rappresentato da un
modello agli elementi finiti,
schematizzando la struttura in
maniera adeguata allo scopo
delle analisi, mediante il
ricorso a elementi
monodimensionali per travi,
pilastri
UN CASO REALE
PALESTRA
3.2 DEFORMATA
(AUTOVETTORE 2)
Si può ben vedere come gli
effetti torcenti della struttura
che si creano a causa
dell’eccessiva rigidezza della
parete retrostante a tutt’altezza,
genera dei momenti maggiori
sui pilastri più distanti da tale
parete.
Per tale motivo non risultano
soddisfatte le verifiche a
flessione di ben 10 elementi
colonna su un totale di 12
04 ESITO FINALE DEL CALCOLO PRELIMINARE:
A – Da modellazione
1) - Inefficacia da parte di numerosi pilastri a sopportare la prevista sollecitazione sismica necessità di incremento della sicurezza;
2) - Necessità di formare giunti tra pareti perimetrali e pilastri in modo tale da impedire la rottura del pilastro causato dall’eccessivo sforzo di taglio generato dal contatto tra i due elementi sotto azioni orizzontali cicliche;
3) -Necessità di procedere alla integrazione dei collegamenti fra pilastri e travi a valle del necessario consolidamento dei pilastri;
4) - Necessità di procedere alla integrazione dei collegamenti fra tegoli e travi e fra travi e pilastri con possibilità di cedimenti strutturali sotto sisma per perdita di appoggio;
5 ) - Opportunità di valutare la creazione di un giunto sismico tra la struttura prefabbricata e l’edificio adiacente, in modo da rendere le due strutture indipendenti, verificando con tale intervento che non si verifichino fenomeni di battimento.
RISULTATI DEI CALCOLI
La modellazione e la
scheda speditiva sono
state realizzate solo per la
parte prefabbricata.
05 SCHEDA SPEDITIVA
La struttura presenta i problemi segnalati dal D.L. 74/2012 (art. 3), con mancanza di collegamenti tra elementi orizzontali e verticali (solaio – trave; trave – pilastro; tamponature)
La qualificazione secondo scheda e procedura allegata segnala problemi di capacità portante a taglio derivante da flessione sui pilastri, in particolare nella direzione delle murature a nastro esistenti.
La valutazione di base della struttura, dopo i necessari
interventi di cui al D.L. 74/2012, porge un valore di PGA
pari al 53% del valore richiesto dalla norma (ag = 0,055g)
con valori di PGA ≈ 0,029g
Dopo gli interventi che sono
illustrati in questa relazione
per la palestra si passerebbe
dalla classe V alla classe III.
06 SCELTE D’INTERVENTO
Visti i risultati della modellazione e della scheda speditiva si desume che la struttura, nella sua configurazione attuale, non sia in grado di sopportare, senza danni significativi e/o crolli parziali (ad es. perdita di appoggio degli elementi prefabbricati, cedimento della sezione di base dei pilastri ecc.), le azioni orizzontali dovute al terremoto di progetto
Viene escluso l’abbattimento e la ricostruzione, in quanto l’edificio si presenta come una struttura semplice, senza soppalchi interni, senza impianti o macchinari, di isolato e con possibilità di accesso e lavorazioni dai piazzali laterali.
Se si decide di eseguire, un adeguamento al 100% dell’azione sismica prevista per nuove costruzioni, questa potrebbe comportare una serie di interventi molto invasivi che andrebbero a incidere pesantemente sui costi.
In positivo in questo caso non vi è il grande problema che si verifica negli edifici industriali nei quali occorre garantirne la possibilità di continuare, senza significative interruzioni, la produzione e la lavorazione all’interno durante i lavori particolarmente invasivi.
6 A - ABBATTIMENTO E RICOSTRUZIONE
6 B - INTERVENTI: ( 8.4NTC)
- RIPARAZIONE LOCALE - MIGLIORAMENTO - ADEGUAMENTO
07 CRITERI E TIPI D’INTERVENTO MIGLOR / ADEGU.
Riparazione di eventuali danni
Riduzione di carenze dovute ad errori grossolani
Miglioramento della capacità deformativa (duttilità) dei singoli elementi
Riduzioni delle condizioni che determinano situazioni di forte irregolarità degli edifici, in termini di massa, resistenza rigidezza anche per elementi non strutturali
Riduzione delle masse (anche demolendo parti)
Riduzione delle tensioni degli elementi strutturali esistenti mediante inserimenti di elementi che dissipano energia.
Riduzione delle eccessive deformabilità degli orizzontamenti
Miglioramento del collegamento tra gli elementi non strutturali
Incremento della resistenza degli elementi verticali resistenti (tenendo conto della diminuzione della duttilità degli stessi)
Realizzazione dei giunti sismici
Miglioramento del sistema delle fondazioni
08 IPOTESI DI MIGLIORAMENTO SISMICO
Premesso che nel capannone in esame non vi sono danni da riparare, né vi sono errori grossolani ne ci sono condizioni di forte irregolarità si desume che:
L’intervento di miglioramento sismico della struttura si può suddividere in tre parti principali:
A ) Distacco con il fabbricato adiacente in cemento armato in opera
B ) Solidarizzazione di tutti gli elementi strutturali principali (tegoli, travi, pilastri e murature) mediante l’applicazione di collegamenti meccanici in acciaio;
C ) Progettazione degli interventi di adeguamento strutturale necessari per garantire l’assorbimento delle sollecitazioni sismiche gravanti sugli elementi portanti esistenti, non adeguatamente dimensionati per sopportare le sollecitazioni sismiche dovute ai citati collegamenti.
A) DISTACCO FABBRICATI
Martellamento tra le due
strutture (struttura
prefabbricata e struttura
gettata in opera)
Si amplierà la distanza già
esistente tra i solai gettati in
opera del piano primo,
secondo e del tetto e i pilastri
prefabbricati portandola ad un
valore minimo di 8 cm.
Si dovrà distanziare le velette
in c.a. laterali tagliando la più
bassa di circa 10 cm
B1 COLLEGAMENTO COPPELLE
Nello specifico, il collegamento orizzontale dei tegoli può essere assicurato da piastre metalliche che collegano elementi di copertura alle travature portanti: il collegamento si può configurare tramite la disposizione di una piastra metallica bullonata al piede del tegolo per permettere la rotazione (come da schema di calcolo) e a sua volta imbullonata ad una piastra ancorata alla trave.
Collegamento coppelle alla
trave
09 INTERVENTI POSSIBILI
B 2.1 INTERVENTI VOLTI A EVITARE PERDITE APPOGGIO
N.ID. TP-1 COLLEGAMENTO TRAVE-PILASTRO MEDIANTE PERNO ( SCHEDE LUIS )
Miglioramento del vincolo tra pilastro e trave, impedendo la caduta della trave dal pilastro.
− Mantenimento dello schema statico preesistente.
Prima di forare qualsiasi elemento, individuare mediante pacometro le zone prive di armatura.
Foratura della trave e del pilastro in corrispondenza dell’intersezione fra i due elementi. Nel caso sia già presente il foro prevederne un eventuale incremento di diametro Posizionamento di un profilo di supporto al perno agganciato al pilastro mediante barre di ancoraggio inghisate con resina.
Inserimento del perno di collegamento all’interno del foro e fissaggio mediante dado e controdado per consentire la libera rotazione degli elementi.
B 2 . 1 COLLEGAMENTO
TRAVE - PILASTRO
B 2.2 COLLEGAMENTO CON FUNI
Per il collegamento tra le travi principali e i
pilastri si può prevedere l’applicazione di una
coppia di angolari piegati in acciaio inox ad alta
resistenza per ciascun pilastro, fissati sia alla trave
che alla colonna con tasselli chimici
B 2.3 COLLEGAMENTO
TRAVE-PILASTRO
COLLEGAMENTO TRAVE PILASTRO
RINFORZO PILASTRO
Il rinforzo che si ritiene più opportuno è quello di incamiciare il pilastro in una struttura metallica con angolari e piatti di collegamento su tutto il pilastro.
Sezione calastrellata
C 1.1 RINFORZO STRUTTURA
PORTANTE
Il rinforzo che si ritiene più
opportuno è quello di
incamiciare il pilastro con
una struttura metallica
realizzata con angolari e
piatti di collegamento
su tutto il pilastro.
C 1.2 RINFORZO STRUTTURA PORTANTE
Vantaggi
− Si consente il confinamento passivo alla base del pilastro per la sua lunghezza critica, incrementandone la duttilità a compressione del calcestruzzo e quindi a flessione della zona critica. Non si modifica lo schema statico del progetto in termini di sezione e critica e relativa duttilità
Svantaggi
- Difficoltà di esecuzione −Necessità di spacchi locali -Discontinuità delle caratteristiche deformative in campo anelastico lungo il fusto del pilastro, tenendo conto della zona inferiore alla pavimentazione.
RINFORZO LOCALE CON INCRAVATTATURA METALLICA
CON EVENTUALE CONNESSIONE ALLA FONDAZIONE
C 1.3 CONFINAMENTO ALLA BASE DEI PILASTRI MEDIANTE ANGOLARI E CALASTRELLI METALLICI
Obiettivi
•Incremento del confinamento del calcestruzzo nella zona critica alla base del pilastro con conseguente aumento della duttilità sezione di base.
•Incremento della resistenza a taglio. Siccome i plinti sono collegati non si prevede di rinforzare i basamenti dei medesimi
CONFINAMENTO ALLA BASE PILASTRI
SCOLLEGAMENTO MURATURA
Con riferimento alle indicazioni della modellazione si deve staccare dai pilastri le tamponature in muratura in mattoni che risulta quindi libera. Il ribaltamento degli pannelli verticali può essere impedito attraverso l’utilizzo di angolari e piastre in acciaio saldati alla calastrellatura dei pilastri che trattengono i pannelli in corrispondenza di tutta l’altezza.
C 1.4 Scollegamento
pannelli in muratura
C 10.1 METODO
ALTERNATIVO
Obiettivi
•Vincolo agli spostamenti orizzontali fra le travi di copertura (a trazione). Il
vincolo è assicurato sia in direzione parallela sia in direzione perpendicolare
all’orditura delle travi.
•Mantenimento dello schema statico preesistente.
REALIZZAZIONE DI
CONTROVENTI DI FALDA
CON FUNI D’ACCIAIO
10
INTERVENTI
ALTERNATIVI
C10. 2 COLLEGAMENTI
VERTICALI
Nella campata centrale si
possono collegare i pilastri
in modo tale da
bloccare gli spostamenti
reciproci
E’ NECESSARIO
COLLEGARE TRA LORO I
TEGOLI ESTERI DI FALDA IN
MODO CHE POSSANO
FUNZIONARE DA PUNTONE
INSERIMENTO CONTROVENTI A CROCE DI SANT’ANDREA
C10.3 TIPOLOGIA DI
ATTACCO
Con il metodo alternativo si
evita il distacco dei pilastri
dalla muratura
ATTACCO TIRANTI
11 COLLEGAMENTO TRA FONDAZIONE E PAVIMENTO INDUSTRIALE E CONSOLIDAMENTO DEL TERRENO CIRCOSTANTE LA FONDAZIONE
RINFORZI FONDAZIONI
Nel caso della palestra
essendo i plinti collegati tra
di loro non è il caso di
consolidare le fondazioni
In quanto sono già collegate
tra di loro
12 COSTI
Il costo degli interventi
previsti per la palestra di
400 mq. In linea di massima
è previsto in 80 euro/mq.
per un importo complessivo
che può valere 32.000 €. al
netto delle spese per la
sicurezza, le spese tecniche
e iva
A queste somme vanno
aggiunte le spese di
riprofilatura delle murature
e finestre e del distacco tra i
due fabbricati valutabili
forfettariamente in circa
30.000 € + iva
Il costo degli interventi certamente è molto diversificato da capannone a
capannone.
Interventi di collegamento delle coppelle e bloccaggio delle travi ai pilastri
con le travi con angolari piatti e bulloni (5-8 kg./mq.) = 20 - 50 euro a mq.
Interventi di confinamento dei pilastri = 20-50 €. a mq.
Intervento sulle fondazioni con bloccaggio dei plinti prefabbricati = 20 - 40
€./mq.
Il costo TOTALE variabili da 60 a 140 €./mq.
Il costo però risulta molto variabile in funzione degli altri interventi (
aumento del distacco tra i due fabbricati, demolire, tagliare dei solai e
ricucire, dalle opere di rifilatura dei muri in mattoni e della modifica delle
finestre).
Pertanto per poter effettuare un preventivo reale occorre redigere un
progetto esecutivo.
13 VERIFICA SISMICA
A seguito delle analisi svolte, e delle soluzioni previste , occorre rieseguire le verifiche dalle quali risulterà che gli elementi strutturali con gli interventi di rinforzo sismico descritti negli elaborati progettuali sono in grado di sopportare il ….% della azione sismica prevista dalle Norme NTC 2008.
13 CONSIDERAZIONI
Fa specie di come
quest’edificio che
apparentemente (da
profano) da una sensazione
di solidità, poi a conti fatti
non sia in grado di
sopportare un sisma
modesto (di zona 4)
GRAZIE
PER
L’ATTENZIONE
GRAZIE