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UN MEDIORAMA IN MUTAMENTO: LINGUAGGI E CONSUMI … · Corso di Laurea in Storia Università degli...

Date post: 24-Feb-2019
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UN MEDIORAMA IN MUTAMENTO: LINGUAGGI E CONSUMI DI UNA COMUNITA VIRTUALE di Enrico Maria Milič Tesi di laurea Antropologia Culturale Relatrice: professoressa Carmela Pignato Corso di Laurea in Storia Universit degli Studi di Trieste Roma, febbraio 2005
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UN MEDIORAMA IN MUTAMENTO: LINGUAGGI E CONSUMI DI UNA COMUNITA� VIRTUALE di Enrico Maria Milič Tesi di laurea Antropologia Culturale Relatrice: professoressa Carmela Pignato Corso di Laurea in Storia Università degli Studi di Trieste Roma, febbraio 2005

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NOTA SUL COPYRIGHT/COPYLEFT i testi di questa ricerca sono di proprietà dell�autore. possono essere riprodotti a fini non commerciali e da singoli cittadini, in nessun caso da aziende. sarebbe carino, nel caso mi copiaste, se riportate la fonte. PER CONTATTARE L�AUTORE scrivimi a emmCHIOCCIOLAmorbinPUNTOit

ringrazio per l�aiuto e le motivazioni: la mia amica Paola Sannino;

i miei genitori; la famiglia dei patatini; Fabiana, Manuel, Rossella e tutti gli amici on-line;

questa tesi è stata scritta grazie a OpenOffice, Linux Suse, Firefox e Thunderbird

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INDICE INTRODUZIONE 4 Il progetto di ricerca 4 Quadro teorico: spunti principali 5 Metodologia 6 La narrazione e il progetto in divenire 7 capitolo 1 PENSANDO LA COMUNITA' VIRTUALE 9 Nel momento in cui nasceva internet in Italia... 9 Da volontario politico a (quasi) imprenditore 9 La partecipazione della gente comune ai nuovi media 10 Con la rete tutti diventano editori di sé stessi 12 Le particolarità di Giovani.it 12 capitolo 2 DENTRO LA COMUNITA' VIRTUALE 16 Nel vivo: il mio blog e il mio rapporto con la comunità 16 Thejournalist: lo spettacolo deve continuare 16 Angioletta666: voglio vedermi danzare 21 Il potere senza maschera: le pubblicità e la redazione 25 DoctorJekyll: un abitante della fredda Ciberia 27 Iwantmore: �Siamo tutti un po' esibizionisti� 30 Nefervale84: �Le persone on-line mi hanno resa felice� 33 capitolo 3 CULTURE EMERGENTI 36 A che gioco stiamo giocando? Al gioco della tv... 36 ... e al gioco dei consumi... 37 ... cioè al gioco delle aziende! 38 Fare di tutti i media un fascio? 39 La comunità virtuale: strumenti flessibili per esprimersi 40 Uno spazio per la costruzione dell'amicizia 41 Indizi su nuovi scenari 42 Non indizi, ma prove: una nuova «cultura/linguaggio/style» 43 Etica del mondo virtuale: problemi aperti 45 appendici/ 1 GLOSSARIO RIASSUNTIVO 46 appendici/ 2 APPROFONDIMENTI ON-LINE 48 BIBLIOGRAFIA 50

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INTRODUZIONE

�lo sai che tutto cambia,

nulla si può fermare. Cambiano i regni,

le stagioni, i presidenti, le religioni, gli urlettini dei cantanti......

e intanto passa ignaro il vero senso della vita.

Si cambia amore, idea, umore, per noi che siamo solo di passaggio�

da �Di Passaggio�, Franco Battiato, 1996 Il progetto di ricerca In Italia oggi un 19enne ha vissuto tutta la sua adolescenza col cellulare a fianco, leggendo e mandando sms. Il 58% dei cittadini tra i 14 e i 30 anni naviga su internet1 utilizzando in gran parte gli strumenti interattivi della rete: l�e-mail, i forum, le chat, i videogiochi ovvero tutti quelli che permettono loro di scrivere e partecipare. Di questi possiamo stimare che in Italia i blogger2 siano tra i 100 e i 200.000, di cui circa l�80% è sotto i 30 anni.3 Il grosso di tutta questa produzione mediatica, tra cellulari e pc, è fatta di testo scritto, quello che più di altri permette la diffusione e la permanenza della cultura.4 Questa ricerca, nella sua fase progettuale, aveva lo scopo di analizzare come all'interno di una comunità virtuale competano tra di loro due valori antagonistici nella visione classica della nostra società: l'individualismo come espressione multiforme del sé e lo spirito di gruppo inteso come solidarietà interna, collaborazione, cooperazione e senso di appartenenza. La fonte della mia analisi è la comunità virtuale di Giovani.it (www.giovani.it), un complesso virtuale visitato quotidianamente da almeno 15 mila persone di cultura e lingua italiana con un�età media compresa tra i 1 «Internet occupa il sesto posto [nella graduatoria dei mezzi di comunicazione utilizzati] per entrambi, però è diffusa tra il 58,7% dei giovani contro solo il 18,4% degli adulti, praticamente allo stesso livello raggiunto tra gli adulti dalla radio (58,9%) [...] risulta molto elevato il numero dei giovani utenti abituali del telefonino (90,4%)». Dal �Terzo Rapporto comunicazione sui giovani� a cura di Censis, 2003 2 Dicesi �blogger� l�utente che pubblica un blog. Vedi glossario 3 La ricerca a cui si fa riferimento è �The blogging iceberg� a cura di Perseus. La ricerca è basata in America ma è possibile credere che la tendenza sia anche più marcata in Italia dove la proporzione di utenti giovani rispetto al resto della popolazione è molto più alta. Vedi il progetto a: http://www.perseusdevelopment.com/blogsurvey/thebloggingiceberg.html 4 Cfr. il ruolo della scrittura nell�affermazione delle culture e la demarcazione dei confini etnici in �L�identità etnica� di Ugo Fabietti

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14 e i 30 anni, di cui il 43% costituito da ragazze.5 La scelta di questa comunità è stata fatta perchè si tratta della comunità virtuale dedicata ai cittadini sotto i 30 anni più visitata all'interno dell'internet italiano secondo i dati Nielsen di giugno 2004. Inoltre questo sito è risultato di semplice analisi per il sottoscritto, lavoratore presso l'azienda che edita il sito stesso. Quadro teorico: spunti principali Ho contestualizzato la ricerca nell�ambito dello studio sulla globalizzazione culturale condotto da Appadurai in �Modernità in polvere�. Principalmente assumono rilievo nella mia ricerca i panorami ovvero i flussi di idee e informazioni concettualizzati da Appadurai e in particolare il mediorama dentro cui si muove la comunità analizzata: come influiscono i media globali sulla comunità in oggetto, ovvero come gli attori della comunità sono inquadrati attivamente o passivamente dentro i media globali, sia quelli nuovi (internet e cellulari) che quelli tradizionali (tv, giornali, radio). L'etnografia di Sherry Turkle mi ha offerto particolari riflessioni. Uno degli spunti più significativi è stata la sua discussione su quanto, nel concepire le nostre idee sul mondo e sulle relazioni sociali, pesino le origini della cultura occidentale, ovvero quella che Longo chiama «la tabe totalitaria dell�Occidente», tema affrontato similmente anche da Weinberger. Di Turkle ho usato l�idea che il rapporto delle persone coi mezzi di comunicazione informatica può essere equiparato a un gioco in cui i singoli testano la propria personalità in relazione a sé stessi, gli altri, le storie raccontate dai media. Di Turkle, ancora, è stata preziosa la riflessione sui luoghi on-line come posti di aggregazione post-moderni.6 Per quanto riguarda l'idea di partecipazione attiva ai nuovi media digitali mi rifaccio all'idea di Weinberger che vede internet come strumento per l'elaborazione di uno spazio virtuale esclusivamente plasmato dagli interessi dei suoi utilizzatori. Sul problema della validità dei legami on-line mi sono basato su Weinberger e sulle etnografie di Hine e Markham, che dimostrano come da questi legami nascano relazioni nel mondo reale. Problema diverso ma collegato è quello della superficialità e del valore in genere dell'esperienza virtuale, toccato da gran parte dei teorici citati in questa ricerca. Su questo tema si dispone un conflitto di posizioni etiche: cosa comporta la fusione dell'uomo con la macchina in relazione ad attività che una volta erano semplicemente gestite dal corpo biologico? 5 Dati forniti da StudentiMediaGroup, l'azienda editrice di Giovani.it, 14 febbraio 2005 6 «L'antropologo Ray Oldenberg ha parlato di quel 'gran bel posto', un luogo dove i membri della comunità possono incontrarsi per il piacere della compagnia, della conversazione e di un senso di comune appartenenza. Secondo Oldenberg, tali luoghi � il bar, il bistrot e il locale di quartiere � rappresentano il cuore pulsante dell'integrazione sociale individuale e della vitalità stessa della comunità [...] Qualcuno nel cyberspazio tenta di riempire il vuoto di simili aggregazioni mancate» (pag. 360-1)

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Infine è stato centrale nella ricerca il passaggio dell�introduzione di �Intepretazione di culture�7 in cui Geertz raccomanda di far emergere il conflitto sociale che avviene quando forme culturali obsolete e deboli sono sospinte da situazioni insolite a operare in modi insoliti. Gli attori sul campo che ho analizzato usano sovente concetti di analisi critica della loro realtà che non provengono da un'elaborazione della comunità in oggetto ma si può ipotizzare provengano da diverse prospettive generali dell'opinione pubblica nazionale sui temi dell'intrattenimento televisivo e in particolare di come le persone sono rappresentante nei media. Metodologia Per quanto riguarda gli attori della comunità ho analizzato i loro valori, il senso della loro presenza on-line, i loro consumi mediatici e culturali. Ho condotto delle interviste semi-strutturate in cui non ho usato una scaletta fissa di domande ma una scaletta fissa di temi da toccare, lasciando in parte all'improvvisazione un ruolo per indagare i punti di vista degli attori. Questo tipo di strutturazione delle interviste è stato man mano utile per poter approfondire e chiarire aspetti del pensiero degli interlocutori che non sarebbero emersi con una pianificazione a priori. Nella scelta degli intervistati mi sono basato su tre criteri: 1) "demografico", ovvero ho cercato di intervistare persone che variassero sull'arco di età degli iscritti alla comunità e che formassero un gruppo equilibrato per genere; 2) gli intervistati dovevano appartenere a differenti tipologie sociali interne alla comunità, che la comunità riconosce come tali (p.e. gli integrati, gli alternativi, gli interessati all�audience, ecc.); 3) gli intervistati dovevano dimostrare di possedere, tramite la loro autonoma attività on-line, un'idea approfondita sulla comunità virtuale e sulla società. Di questi tre criteri ho disatteso in parte il primo � per una casualità dovuta alla disponibilità ad essere intervistati, le donne interpellate sono la maggioranza - mentre per quanto riguarda il resto credo di aver soddisfatto il progetto di partenza. I testi completi delle interviste sono consultabili tramite le indicazioni nelle appendici mentre nel testo vero e proprio della ricerca (capitolo 2) ho considerato i passaggi più significativi. Le interviste non sono state l'unico documento di analisi: lo sono stati anche i blog degli utenti e i servizi offerti da Giovani.it. Questa ricerca ha un taglio riflessivo, ovvero indica come punto di partenza l'autore stesso dello studio: una delle problematiche principali «è, riconoscere che siamo parte del mondo sociale che studiamo. Questo non è un problema metodologico, è un fatto esistenziale». Ovvero: «Il fatto che il comportamento e le attitudini del ricercatore possano giocare una parte importante nel formare il contesto diventa centrale per l'analisi».8 7 Vedi pagina 71 dello stesso libro 8 Vedi pag. 14 e 18 di Hammersley e Atkinson

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La mia presenza sul campo non poteva essere neutra. In quanto lavoratore dell'azienda che edita il sito ho avuto una posizione particolare: gran parte degli utenti con cui sono entrato in contatto conoscevano il mio ruolo professionale � nella richiesta di interviste mi è sembrato corretto farlo presente � e questo può aver comportato reazioni particolari. Ad esempio per alcuni utenti il modo di relazionarsi a me può essere stato più formale del solito, mi possono essere rimasti sconosciuti usi impropri dei servizi di Giovani.it, pregiudizi sul mio ruolo, eccetera. In tutti i casi ho reso chiaro l'utilizzo dei punti di vista e i rapporti di potere sul campo a partire da me in quanto ricercatore: 9 a tal proposito nel primo capitolo della ricerca spiego le premesse culturali della progettazione della comunità virtuale a cui ho personalmente contribuito, mentre negli altri due capitoli tento di far ricadere i concetti usati dagli attori sul campo in determinate prospettive. Non ho riscritto il testo elaborato dagli attori, malgrado i diffusi errori ortografici e grammaticali, allo scopo di far emergere fedelmente le particolarità dei loro linguaggi che, in quanto tali, rappresentano un elemento di analisi. Le traduzioni in italiano dai testi originali in inglese sono mie. All'interno delle appendici accludo un glossario dei termini particolari che appaiono nella ricerca e che dovrebbero rendere meno ostica la lettura. La narrazione e il progetto in divenire La ricerca etnografica è stata stesa in maniera narrativa10 come fosse un racconto di vita vissuta incentrato sulle motivazioni e il senso delle mie e altrui esperienze nella vita sullo schermo. Il primo capitolo della ricerca parla del mio approccio verso la rete e in particolare si sofferma su tutte le scelte concettuali fatte da me nella progettazione della comunità editata dall'azienda dove lavoro. In questo senso il primo capitolo è una auto-etnografia. Qui sottolineo le premesse culturali che hanno portato me ed altre persone a progettare e costruire quel contesto di socializzazione e significati che è la comunità virtuale di Giovani.it. Intendo così rendere esplicito il mio ruolo nella creazione di quei luoghi immateriali e pertanto la mia influenza sulla creazione di quella cultura e, d�altronde, sulla prospettiva da cui è partita la realizzazione di questa ricerca. «Carolyn Ellis, Jeffrey Riemer e altri hanno impiegato l�autoetnografia per fondere la tradizionale distinzione tra l�intervistatore e l�intervistato. [...] La differenza cruciale tra questo lavoro e la rappresentazione tradizionale è che Ellis ha l�obbiettivo di fare un resoconto dei suoi sentimenti in merito ai temi dell�intervista. Questi temi si mettono in relazione a lei in quanto ricercatore e soggetto dell�esperienza in considerazione, così combinando il ruolo 9 Cfr. Rosaldo in �Scrivere le culture� 10 Cfr. Pratt in �Scrivere le culture�, pag. 66

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dell�intervistatore e dell�intervistato».11 Il secondo capitolo è un racconto della cultura degli utenti della comunità elaborato sulle testimonianze degli utenti stessi sollecitate da me oppure pubblicate da loro stessi sui loro blog. Il terzo capitolo, infine, è un'analisi di quello che è emerso dal campo, organizzata tramite molti concetti illustrati nei testi contenuti nella bibliografia. In quello spazio, assieme all'analisi, chiarisco la mia prospettiva su delle problematiche che mi sembrano centrali nei problemi emersi nel corso della ricerca. Gli obbiettivi iniziali sono mutati leggermente nel corso della ricerca: si è tramutata da un problema di analisi di utilizzo dei concetti di individualismo e solidarietà da parte degli utenti in una ricerca dai confini di studio più labili focalizzata in particolare su alcune dinamiche del potere all'interno della comunità virtuale. Tuttavia penso che gli interrogativi iniziali collegati al tema �individualismo/solidarietà� che mi ero preposto («Cosa spinge gli utenti della rete a raccontare della propria vita sui blog? Qual è il rapporto di queste comunità con le autorità istituzionali, morali e culturali in genere del mondo reale?») abbiano ricevuto una certa soddisfazione. Non credo si possa considerare questa ricerca come rappresentativa di tutta la comunità di Giovani.it o ancora di più dei giovani utenti di internet in Italia. Penso però che ne possano emergere tratti significativi. Afferma Tyler: «Il modello dell'etnografia post-moderna è la Bibbia, perchè include l'interpretazione dei lettori al lettore originario. Il testo sarà sempre frainteso [...] lo scopo finale non è lo sviluppo della conoscenza ma la ristrutturazione di essa».12

11 Cfr. Fontana in �Postmodern Interviewing�, pag. 60 12 Cfr. Tyler in �Scrivere le culture�

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capitolo 1 PENSANDO LA COMUNITA' VIRTUALE Nel momento in cui nasceva internet in Italia... All'inizio era il canto d'amore del mio modem 28k che si accoppiava.13 Avevo 21 anni e, per pudore e per rispetto della magia che si svelava, non mi collegai subito a Playboy.com. Il primo sito che visitai fu invece Disney.com: la magia dei cartoni animati scaricata direttamente sul mio pc, non potevo resistere. Ne fui deluso perchè i colori erano tutti approssimativi e i contorni delle figure sbiaditi. Il mio amico Luca, che stava iniziando anche lui ad utilizzare il mezzo, tramite una telefonata mi fece scoprire subito che era colpa mia: dovevo cambiare l'impostazione �visualizza colori� del programma operativo e portarla al massimo. Con lui, io a Trieste e lui a Arezzo, iniziammo a navigare, a scambiarci e-mail, a scoprire e usare le chat. Qualche giorno dopo ero incontenibile. Preso dalla paranoia di proteggere la mia incolumità ma trascinato dalle infinite possibilità del mezzo ero ai terminali della facoltà di ingegneria. Tramite Yahoo.com arrivai su Whitehouse.gov, il sito della Casa Bianca e scrissi una beffarda e-mail a Bill Clinton, volando sulle ali di nuove inedite possibilità di comunicazione. «Con internet possiamo essere tutti sullo stesso piano, se ne va la differenza di partenza con chi ha il potere e chi non ce l'ha» ci dicevamo Luca e io. Eravamo entrambi a Roma a fare politica come rappresentanti nazionali dell�Udu, un sindacato studentesco. Per un paio d'anni, tentammo di persuadere tutti i militanti delle associazioni locali confederate: dobbiamo usare internet per essere sempre in contatto, per scambiarci informazioni, per decidere l'azione politica dell'associazione tutti assieme malgrado ognuno di noi viva in parti diverse d'Italia. Queste idee, questa proposta sul modo di agire, la elaborammo passando notti a chattare e navigare tra di noi e con altri, provando il brivido di scaricare il primo mp3 da Napster, facendo stufare le nostre ragazze che ci aspettavano 2 metri più in là mentre noi navigavamo in spazi infiniti. Il sito ufficiale dell'Udu14 non ci bastava: volevamo accompagnarlo con un altro sito che potesse rappresentare e soprattutto accogliere gli studenti in maniera politicamente non schierata. Era il tempo in cui andava di moda Geocities (www.geocities.com), una comunità on-line fatta da tante piccole comunità di piccolissimi siti amatoriali, ognuno diversissimo per tematiche, grafica, autori, utenti. Perchè gli studenti italiani, delle superiori e dell'università, non potevano avere la loro comunità in cui incontrarsi e scambiarsi informazioni?

13 Mi riferisco al tipico rumore (o melodia?) che si genera quando un modem si connette tramite la linea telefonica alle macchine di un fornitore di servizi internet: un suono ben noto agli utilizzatori della rete 14 Il sito dell�Udu ha tutt�ora il dominio www.udu.org

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Serviva un'idea. All'ente che gestiva il registro dei domini internet italiani,15 l'indirizzo www.studenti.it risultava libero. Fu nostro nel tempo di una serie interminabile di fax, che quell'ente richiede tutt'oggi per lo stesso servizio, procedura paradossale in un mondo fatto di e-mail istantanee da un capo all'altro del mondo. Qualche settimana dopo registrammo www.giovani.it, con una vaga idea di cosa farne ma attratti dal nome gemello e altrettanto invitante. Da volontario politico a (quasi) imprenditore Primavera 1999. Arrivò �Matrix� nei cinema. Gli autori del film spiegarono come esso fosse stato ispirato dal filosofo Jean Baudrillard - in particolare da �Simulacri e simulazione�, testo che appare nelle mani di uno dei protagonisti del film. Che il blockbuster americano fosse ispirato al filosofo post-moderno francese è certo, altrettanto certo è che Baudrillard16 si sia dissociato dal film e, infine, ugualmente certo è che il film sia stato per Baudrillard un cavallo di troia tramite cui il nome del filosofo è diventato popolare per molti dei non-addetti e la sua elaborazione filosofica ha trovato nuovi interessati. Compreso chi scrive. La cultura popolare italiana, in particolare quella giovanile, si iniziava a nutrire dei messaggi del film. Malgrado arrivasse da un blockbuster di fantascienza americano, per noi era un invito a essere protagonisti, a sovvertire l'ordine dei media. Per qualcuno di noi fu anche l�invito a comprarsi gli occhiali da sole identici a quelli dei protagonisti piuttosto che il telefono cellulare usato nella pellicola. A un tratto la magia promessa da quella fiaba post-moderna si avverò. All'inizio del 2000, quando la new economy italiana era nel suo pieno rigoglio, due fondi di investimento finanziarono le nostre idee sulla costruzione di un'azienda editrice dedicata agli studenti e ai giovani, con quei 4 miliardi di lire nacque l'azienda che tutt'oggi edita www.studenti.it e www.giovani.it. Smettevo di fare politica e diventavo socio e direttore editoriale di quest'azienda. La partecipazione della gente comune ai nuovi media La nostra linea editoriale aveva l'ambizione di proporre dei contenuti e dei servizi tanto popolari, quanto aggressivi e senza peli sulla lingua. Avevo la

15 E� il Nic. Per maggiori informazioni vedi il suo sito ufficiale: www.nic.it 16 In un�intervista il filosofo ha dichiarato: «Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice». Testo disponibile a: http://www.quintostato.it/archives/000362.html

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sensazione che il nostro mezzo di comunicazione ci avrebbe permesso quello che le testate mediatiche tradizionali in questo paese non sempre si possono permettere: un linguaggio esplicito e semplice ovvero lo stesso che è usato dai giovani, farcito di termini inglesi, dialettali e onomatopeici, neologismi, punteggiatura anomala; approccio diretto e senza giri di parole su temi talvolta tabù come sesso, religione, politica, droghe; la possibilità per i nostri utenti di mettersi in contatto tra di loro, di scambiarsi informazioni di tutti i tipi a partire da quelle per passare il compito di latino; e infine vastissimo spazio alle opinioni della gente tramite sondaggi, forum, commenti agli articoli pubblicati dalla nostra redazione. Suppongo siamo stati tra i primi in Italia a usare sistematicamente la partecipazione degli utenti come volano per l�audience, tra i siti con un certo successo. Questi elementi ci sembrava costruissero da soli un mezzo di comunicazione meno orientato e più libero di molti altri in Italia. Da questo punto di vista ci sentivamo più in competizione, forse, con mezzi come Indymedia � il portale antagonista in cui le news vengono scritte direttamente e senza mediazione dai suoi utenti - che con i portali leader del mercato come Virgilio. La pubblicità, ovvero la principale voce di ricavi per la nostra azienda, invece latitava. Imprenditori alle prime armi non ci capacitavamo di come la nostra leadership sull'audience dei siti dedicati a quelli sotto i 30 anni non portasse a un ritorno economico tangibile. A rispondere c'erano delle statistiche sugli investimenti pubblicitari, valide allora e ancora oggi. In Italia sul totale degli investimenti in pubblicità sui mezzi di comunicazione, solo l'1,8% viene destinato a testate internet.17 Negli Stati Uniti da anni i dati sono attestati a cifre almeno tre volte superiori. L�anomalia del sistema mediatico italiano dominato dalla tv era un problema tangibile per far sopravvivere la nostra azienda.18 Con l'11 settembre e la successiva crisi economica tutto diventò più veloce e più chiaro. Le 50 persone che lavoravano presso di noi diventarono insostenibili su qualsiasi previsione di crescita di ricavi dell'azienda. I manager del fondo d'investimento smisero di parlare di una nostra quotazione in borsa. Pian piano smettemmo di occuparci di dare un senso politico ai messaggi delle nostre pagine web e ci concentrammo sull�obbiettivo di non spaventare possibili investitori pubblicitari con quello che pubblicavamo. Dimezzando il numero dei lavoratori, con meno sbagli e più mestiere siamo arrivati nel 2003 a essere una delle poche aziende internet ancora vive e in utile. Quello che il mercato veramente ci permette, oggi come oggi, è di far 17 Fonte: studio di Zenith/Optimedia, giugno 2004 18 «Nell'anno 2004, secondo le previsioni della Nielsen, il piccolo schermo italiano batterà tutti i record: ogni 100 euro spesi in pubblicità 62,9 andranno alla tv. Ossia, al sistema Rai-Mediaset - che da solo fa il 90% della televisione italiana [...] Negli Stati uniti la percentuale di pubblicità che va in tv è ai livelli medi europei, non certo ai livelli italiani: si attesta infatti sul 32%». Da �Giornali alla rincorsa dello spot perduto�, articolo apparso su �Il Manifesto� il 26 dicembre 2004

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partecipare le persone. Pian piano la partecipazione degli utenti e la comunicazione tra di loro stanno diventando uno spazio di investimento non astruso per più di qualche azienda. E� possibile che il linguaggio della gente comune e i loro giudizi su politica, sessualità e anche sui prodotti di consumo stessi emergeranno nei mezzi di comunicazione � ovvero nelle opinioni pubbliche della nostra società - proprio grazie a questa lenta ma inevitabile legittimazione fatta dal mercato pubblicitario.19 Con la rete tutti diventano editori di sé stessi Tentare di colpire gli utenti con messaggi divertenti e ironici, che non sembrassero scritti da attempati professionisti ma da ventenni in carne e ossa, mi sembrava a suo tempo un importante obbiettivo per la nostra redazione. Dopo, mi imbattei nei testi di David Weinberger: «Le aziende si esprimono in modi inconsueti e artefatti perchè sono persuase che un linguaggio di tal genere esprima la loro perfezione: onnisciente, compassato, preciso, elevato e asettico. E' una retorica patinata e inverosimile tanto quanto le fotografie del dépliant pubblicitario. E' un modo per uccidere il dialogo: che è proprio la ragione per cui le aziende parlano così». «Sul web, l'imperfezione è la nostra parola d'ordine, il segno d'intesa che ci fa capire che stiamo parlando con un altro essere umano».20 L'umano emerge, arriva la fine della retorica patinata e falsa imposta dai big media. Con queste idee riscontrate in una teorizzazione su un libro stampato mi misi a stendere il progetto di interfacce e di navigazione per il servizio di blog da offrire dentro Studenti.it. Era la fine del 2003 ed avevamo in mente nel corso della primavera successiva di staccare dal portale studentesco i servizi di comunità virtuale � blog in primis - per poterli esclusivamente offrire tramite l'altro dominio registrato anni prima, www.giovani.it. A fine gennaio 2004 i tecnici avevano finito di sviluppare il software necessario e da quei giorni offrimmo agli utenti la possibilità di trasformare la loro consueta scarna Home-page Personale in un blog. Le particolarità di Giovani.it Per attivare il blog l'utente registrato alla nosta comunità deve pagare circa 2 � tramite la chiamata a dei numeri telefonici a pagamento. Perchè potevo scommettere � come poi è accaduto � che alcune migliaia di utenti decidessero di attivare il proprio blog a pagamento sul nostro sito quando avrebbero potuto attivarselo gratuitamente in altri luoghi della rete? «Con internet tutti possiamo diventare editori di noi stessi e abbiamo le responsabilità di editori» era la sintesi di Marco Conforti, la mente di quelle che

19 Sta già accadendo d�altronde anche il contrario: le aziende usano strumenti di analisi qualitativa dell�utenza on-line per le proprie strategie di marketing 20 Tratto da Weinberger, pag. 116 e 120

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oggi sono le più intraprendenti iniziative manageriali nel nostro mercato discografico.21 Aggiunsi io: «Dentro la comunità virtuale gli utenti sono spinti a interessarsi della loro visibilità. Se vogliono essere più visibili devono aumentare le possibilità di marketing di loro stessi. Acquistando il blog hanno una possibilità in più di farsi pubblicità». Chiamammo il servizio di diario virtuale �mega_SITO� e non �blog� perchè quest'ultimo termine ci sembrava slegato dalla prassi dei nostri utenti.22 Pochi sapevano cos'era un blog, nessuno ne conosceva la traduzione in italiano (che in sostanza non esiste), proponemmo un termine che desse l'idea che ognuno dei nostri iscritti, dalla propria scarna Home-page Personale che viene fornita a tutti gli iscritti, potesse diventare gestore di un vero e proprio sito con un dominio internet a parte dove si pubblicano testi, immagini, link � che, appunto, sono le funzionalità classiche di un blog.23 Oltre allo strumento vero e proprio, garantimmo a chi pagava per il suo mega_SITO anche una maggiore visibilità sulle pagine web dove la gente aveva le funzioni di richiamo della comunità. La nostra comunità virtuale non è fatta soltanto da blog, esiste dal 2000 come luogo in cui ci si incontra e si fa amicizia. I luoghi più visitati per trovare degli amici sono la Lista Utenti on-line24 dove si trova una lista di tutti quelli connessi al sito in quel momento...

21 Conforti è uno dei manager che fa da consulente alla band di Elio E Le Storie Tese che in questi mesi si è resa indipendente dalla multinazionale della discografia cui era legata, con l�obbiettivo di iniziare a offrire nuovi servizi tutti legati alle tecnologie digitali e a una concezione dell�artista che gradualmente sleghi i suoi ricavi dalle grandi catene di distribuzione 22 Nota bene: nel resto della ricerca i termini �blog�, mega_SITO e �diario elettronico� vengono considerati come equivalenti 23 Ogni mega_SITO ha un dominio internet (url) a parte, del tipo: http://nomeutente.giovani.it 24 La �Lista degli utenti on-line� è raggiungibile da non iscritti anche a: http://my.studenti.it/member/online.php . Per altre informazioni vedi il glossario

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... e il servizio di �Cerc@mici�,25 che permette di ricercare gli iscritti secondo dei filtri geografici, di sesso, di età.

Infine, oltre alle già esistenti classifiche mensili degli utenti e delle utenti più visti, creammo delle classifiche ad hoc dove dar risalto i mega_SITI più attivi e visitati della comunità. Accanto ai servizi citati, la comunità restava caratterizzata dalla comunicazione tramite gli Hermes, dei pop-up26 che fungono da messaggero istantaneo tra gli utenti on-line e tramite i Messaggini interni di comunicazione. Su Giovani.it inoltre gli utenti hanno la possibilità di leggere alcuni articoli scritti dalla redazione, scambiarsi informazioni sui forum, chattare tra web e cellulare e tra cellulare e cellulare. La progettazione di Giovani.it ha sempre tenuto conto di dare visibilità a questi vari luoghi virtuali di ritrovo della comunità: crediamo sia un modo per far funzionare meglio i servizi ovvero soddisfare le esigenze degli utenti di conoscersi e, contemporaneamente, permette di creare spazi con un forte appeal per eventuali investitori pubblicitari. Il 18 maggio 2004 andammo on-line con Giovani.it che, come dominio a 25 Il Cerc@mici è esplorabile a: http://my.studenti.it/member/cercamici.php 26 Sono delle finestrelle dentro il programma di navigazione che, nel caso degli Hermes, permettono di inviare un messaggio istantaneo a un altro utente che in quel momento è on-line. Vedi glossario

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parte, ereditò un�audience dalla vecchia comunità virtuale di Studenti.it che gli permise da subito di essere un sito di riguardo.

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capitolo 2 DENTRO LA COMUNITA' VIRTUALE Nel vivo: il mio blog e il mio rapporto con la comunità Era da un po' di mesi che aspettavo che la nostra piattaforma fosse on-line per poter aver anch'io la mia voce elettronica, chiara e visibile a un mio indirizzo, alla maniera di molti altri lavoratori delle dot-com in giro per il mondo e soprattutto alla maniera di ormai tantissimi cittadini sparsi per il pianeta.27 Il mio obbiettivo era proporre mie opinioni da discutere sulla comunità virtuale, sulla società e sulla politica, pubblicando senza soluzione di continuità anche messaggi sulla mia vita privata e, per quanto possibile, sulla mia attività professionale, smascherando così qualsiasi divisione tra i miei pensieri e la mia vita, riconducendo ad unità la mia persona virtuale, inchiodandomi alle responsabilità di qualsiasi cosa scrivevo. L'aspetto più difficile da gestire del blog è stato proprio quello di riuscire ad essere equilibrato e rispettoso degli altri partendo dalla mia personalità che descrivevo sul blog: la mia abitudine come quella di molti navigatori era quella di scrivere con nick che non corrispondevano visibilmente a nessuna persona del mondo reale, avendo così le mani libere in alterchi e opinioni estreme. Non solo mi ponevo un problema etico e morale personale, mi preoccupavo anche di fare il �direttore editoriale� che seppur non pubblicizzando apertamente il proprio incarico è presente tra gli altri utenti della comunità. Non potevo permettermi così di litigare con alcun utente, al massimo dissentire e discutere. Solo da quando, a primavera, ho iniziato a pianificare questa ricerca, ho iniziato ad applicare un metodo etnografico e dei concetti di teoria antropologica e dei media. Si è trattato anche di cambiare prospettiva etica: come dice Levy «poniamo esplicitamente, apertamente e pubblicamente l'apprendimento reciproco come mediazione dei rapporti tra gli uomini. Le identità diventano allora identità di sapere. Le conseguenze etiche di questo nuovo assetto della soggettività sono immense: chi è l'altro? E' qualcuno che sa. E sa cose che io non conosco».28 Thejournalist: lo spettacolo deve continuare Serena ha 21 anni, è di origini siciliane, studia a Firenze. Si è guadagnata popolarità nei primi mesi di esistenza di Giovani.it col nickname

27 Si calcola che, p.e., negli Stati Uniti più dell�1% dei cittadini gestisca un blog (dati Perseus) 28 Vedi pag. 32 di Levy

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Thejournalist29 anche tramite una lunga serie di foto pubblicate sul suo blog in cui si faceva ritrarre fissando l�obbiettivo e commentando a proposito di sè stessa: «Lei è... prima di tutto una comunicatrice». Il 30 maggio30 pubblica un post in cui invita i navigatori a parlare di �esibizionismo�. E chiede se gli altri la considerano esibizionista. Nei commenti ammette: «sì, probabilmente lo sono». Sale in alto nelle classifiche degli utenti più visti. Ad ottobre scopro che ha organizzato �L'Occhio�, una versione web della trasmissione televisiva �Il grande fratello� di Italia1.31

Pian piano nella comunità tutti ne parlano, chi bene, chi male. Thejournalist diventa probabilmente l'utente più noto di tutti. Scelgo di scriverle tramite i Messaggini interni della comunità e, disponibilissima, acconsente a rispondere ad alcune domande. - da quanto tempo sei iscritta a Giovani.it? A Studenti.it da circa 4 anni, anche se solo da due e mezzo circa ho scoperto la community. - come ti è venuta l'idea dell'occhio? Era tempo di concorsi e polemiche varie e ho pensato di creare un gioco nuovo in cui difficilmente si potesse barare... e che allo stesso tempo fosse una sorta di esperimento comunicativo on line: selezionare un ristretto numero di persone che dovesse 29 Il suo blog ha l�indirizzo: http://thejournalist.giovani.it/ 30 Post del 30 maggio 2004, intitolato �Esibizionismo�: http://thejournalist.giovani.it/?did=47106 31 Vedi il post intitolato: �E' ARRIVATO L'OCCHIO di Giovani.it un esperimento di comunicazione on line! TJ©� all�indirizzo: http://thejournalist.giovani.it/?did=124052

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obbligatoriamente interagire in un gruppo "per la soprravivenza" e contemporaneamente farsi conoscere dal resto della community - ammesso che l'occhio sia un "gioco" - secondo te lo è? - quali pensi siano i motivi del successo del gioco tra gli utenti di giovani.it? Ovvio che lo è... è vero anche che molti concorrenti con questo gioco si sono "trovati" e scoperti molto affini (esempio Pjoko e Akuxel). Io credo che il successo dell'Occhio l'abbiano fatto essenzialmente tre cose: prima di tutto la novità, qualcosa di veramente nuovo e interessante che non si limitasse a delle sterili votazioni, un gioco in cui cmq potevi partecipare attivamente anche senza essere stato scelto come concorrente; il secondo motivo credo sia stata questa parvenza di "grande Fratello", che se da un lato ha attirato molta gente, dall'altro ha contribuito a storpiare sensibilmente il vero spirito del gioco. E infine i partecipanti: persone curiose e ironiche... io posso prendermi il merito di curarlo e gestirlo al meglio... Sono consapevole del fatto che non me ne viene nulla in cambio, e a chi parla di popolarità e visite rispondo subito che anche volendo il gioco non vale la candela (cioè chi me lo fa fare!)... è un piccolo esperimento che mette alla prova soprattutto me, da "grande" mi piacerebbe lavorare in una redazione televisiva, organizzare show, scrivere testi, ideare programmi... Mi accontento di poco ve? - non hai paura che il gioco venga considerato come "banale", ovvero copiato dal modello della tv? L'occhio non è il Gf, ha regole e modalità esclusive, è un gioco virtuale che riprende dal reality show più popolare d'Italia alcune peculiarità come il confessionale, le prove, e in piccola parte le modalità di eliminazione... ho deciso di riprendere queste cose perchè nel bene o nel male avrebbero caratterizzato e allegerito il gioco. I concorrenti dell'occhio non sono spiati 24 ore su 24 (la "casa" del gioco era una chat costituita apposta per l'occhio in cui tutti si ritrovavano per parlare mentre io registravo le loro conversazioni) e soprattutto sono liberi di interagire con tutta la community... il vincitore in teoria dovrebbe essere uno dei più validi comunicatori, che non solo dovrà accativarsi la simpatia dei concorrenti, ma anche del resto della community. L'occhio non lo vince il più bello, il più simpatico o il più intelligente... l'occhio lo vince il più ABILE!� Di cosa sta parlando TJ? La tv la guardo poco. Quello che per ora mi è chiaro è che per lei è stato importante riuscire a trovare un meccanismo non consueto nella community per darsi visibilità e per dare visibilità al suo gioco. Ma ci sono alcune cose che mi sembrano inconcepibili nel suo universo di riferimento. Ogni tanto mi sembra che mi prenda in giro utilizzando frasi che ho già sentito da qualche altra parte, proprio in tv. Dopo un paio di settimane le mando altri interrogativi. - la volta scorsa, alla risposta alla mia seconda domanda,mi rispondi che il tuo è un "esperimento comunicativo". cosa vuoi dire con questa espressione? che il tuo è un contesto per dare visibilità alle esperienze e alle opinioni che le persone coinvolte hanno da raccontare? o cos'altro? poi, altra domanda.

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un ultimo... enigma (per me!): cosa vuol dire, per te, che il gioco lo vince il più "abile dei comunicatori"? "il più abile dei comunicatori" è quello che scrive le storie e i post più interessanti e divertenti? o con quell'espressione vuoi dire semplicemente (come hai scritto più avanti) "quello che si accattiva la simpatia dei concorrenti e del resto della community"? Io studio scienze della comunicazione... all'università si fa mooolta teoria e poca pratica... da quando ho il megasito lo scopo della mia presenza qui dentro non è più soltanto conoscere nuove persone, ma mettere in un certo senso "alla prova" le mie capacità espressive e comunicative. Per chi nel fututo vorrà comunicare per professione la conoscenza della gente sotto vari punti di vista (se vuoi anche virtuale) è indispensabile. Io sono alla continua ricerca di provocazioni e sperimentazioni, tutto questo per lavorare su di me... i frutti di quello che faccio dunque mi tornano, ma non si parla di visite (e questo che la gente non capisce!), si parla di analisi mie, chi lo sa, cose che forse un domani mi serviranno, come in un certo senso stai facendo tu. L'esperimento comunicativo dell'occhio si basa dunque sulle mie capacità di ideare ed organizzare un gioco virtuale e sul fatto che il vincitore del gioco è colui che ha adottato le migliori strategie comunicative... un po' consumistica come cosa, come in pubblicità, la strategia comunicativa migliore raggiunge l'acquirente in maniera più efficace. Ma come ti ho già detto all'interno dell'Occhio ( e della community in genmerale) si sviluppano rapporti umani che al contrario di ciò che sembra sono di natura molto solida, a volte diventano dei veri e propri punti di riferimento. Il "più abile del gioco" è dunque chi riesce ad instaurare rapporti attraverso tipi di comunicazione corretta (nell'accezione di EFFICACE), non si parla (in teoria!!) di "arruffianarsi" la community o i concorrenti... ma poi è ovvio che ognuno sceglie come gestirsi la situazione. - immagino che conosci bene o sei amica di diverse persone (amici, parenti, genitori) che NON utilizzano internet. Secondo te che �idea concreta� hanno in mente queste persone di internet, degli utilizzi di internet e degli utenti di internet? Conosco molte persone che non usano Internet o che usano la rete in maniera molto limitata e forse a scopi funzionali o di lavoro... credo che queste persone sconoscano la "realtà" sociale che si cela dietro il mondo virtuale... quello che influenza un'idea alquanto negativa dei rapporti "umani" on line è sicuramente il modo di interagire: non c'è contatto diretto, mancano i meccanismi principali per un'elementare comunicazione (contatto, vista, udito, emissione di voce) a vantaggio di un tipo di comunicazione abbastanza meccanica, formata da lettere che si digitano su una tastiera e che compaiono in uno schermo... Se parliamo di contenuto e di psicologia della comunicazione virtuale si può notare però come esse siano inversamente proporzionali ai mezzi che si usano per interagire: in chat, in community, nei blog, si parla con estrema personalità, alto livello confidenziale, assenza di toni formali, prevale un linguaggio disinibito, ironico, schietto... Per sopperire la mancanza del "contatto diretto" con l'altra persona si sfrutta al massimo il linguaggio nelle sue varie sfaccettature . Per quanto riguarda le community, ed in particolar modo Giovani.it, tutto ciò avviene in maniera più consapevole e coinvolgente... Giovani è la riproduzione virtuale di un gruppo di persone, dove la caratterizzazione di ogni

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songolo individuo attraverso la propria home page favorisce una sorta di partecipazione che non si limita più allo scambio di due chiacchiere con uno sconosciuto incontrato per caso... su Giovani ognuno si ritaglia uno spazio concreto, su Giovani si spia, si scruta, si parla, si formano i gruppi, nascono sentimenti e amicizie... la community prende non la forma ma sicuramente i contenuti della vita reale... Chi non è mai entrato in una community, chi non l'ha mai vissuta, non potrà mai capire cosa vuol dire tutto questo, tentare di spiegarlo risulta inutile. L'idea concreta che si fanno le persone che non utilizzano internet è sicuramente poco felice: "gente senza vita reale", "gente con problemi di interazione", "gente dipendente da internet"... IO PERSONALMENTE HO UNA VITA SOCIALE PIù CHE ATTIVA... E SE HO DECISO DI CREARNE UNA PARALLELA ON LINE è PERCHè LA QUOTIDIANITà A VOLTE SI FERMA ENTRO CERTI LIMITI. IO PER NATURA DEVO COMUNICARE, PORRE DOMANDE, CONOSCERE NUOVA GENTE E CONFRONTARMI... E' UNA COSA CHE NON FACCIO CON SPIRITO UMANITARIO, MA ABBASTANZA EGOISTICO DAL MOMENTO CHE QUESTA COSA FA STAR BENE ME IN PRIMIS. - e... infine... quella che è veramente la mia ultima domanda: perchè secondo te la gente sta on-line a raccontare la propria vita e i propri pensieri invece che in giro per le strade o le campagne con degli amici a raccontarla �dal vivo�? Raccontare dal vivo implica un emittente, un destinatario e una risposta immediata. Raccontare "in un blog" non implica la risposta immediata e la visione di quanto detto o trasposto è già un primo ritorno. Nella vita reale non sempre si ha la possibilità di parlare ad un amico di ciò che ti è successo, di ciò che pensi su questa o su quell'altra cosa... Nella vita reale ci sono delle barriere "spazio-temporali" che limitano la comunicazione, spesso non sei tu a decidere quando parlare, ma sono le circostanze a indurti a comunicare. Su internet decidi cosa dire, quando dire, su internet analizzi il risultato della tua interazione (in maniera poco consapevole!), su internet parli sempre con gente nuova, gente che non conosci e che non ti conosce, gente con cui "puoi prenderti la libertà" di porti in un modo anzichè in un altro. Su internet è più difficile imprigionarsi dietro un pensiero unico e inequivocabile di se stessi, dove nella vita reale sei timido, on line puoi essere molto estroverso... Internet ti lascia la possibilità di mettere alla prova lati di te che nella vita reale difficilmente riescono a mostrarsi. E poi la vita reale è fatta di spazi, tempi e ruoli che lasciano sempre meno tempo all'approfondimento dei rapporti umani. Tutto ciò che ho scritto non vuol dire che io appoggi incondizionatamente la comunicazione virtuale. Nel mio caso è un'esperienza positiva, ma spesso internet si trasforma davvero in dipendenza, non è difficile che si perdano le coordinate per tornare nella vita reale, in questi casi è la personalità e l'equilibrio di ognuno che fa la differenza! Mi sembra travisi le mie domande. Perchè lo fa? E' possibile che una persona usi i nostri servizi per voler imparare a comunicare e farla diventare una professione? Il gioco che ha proposto alla comunità secondo lei serve a far emergere il miglior comunicatore. Peraltro questo è un gioco perchè non è il Grande Fratello vero, semplicemente lo scimmiotta goliardicamente. Secondo

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lei vale, in genere, per tutti gli utenti della comunità come metro di successo. A leggere Sherry Turkle questo sembrerebbe un gioco (�L'occhio�) che fa i versi a un gioco (il �Grande Fratello� televisivo) e tutto questo avviene nel gioco del virtuale, dove esperienze racchiuse nello schermo sono una palestra della vita fuori da esso. Vero e finto sono mischiati ed è impossibile dire cosa è vero e cosa no. A questo punto, cosa c'è di vero? La comunicazione, il gioco, la futura professione di Thejournalist, l'amicizia nella casa o nella community? Angioletta666: Voglio vedermi danzare Tra gli utenti più visti in assoluto ci sono due ragazze venete di sedici anni. Sui loro diari elettronici le autrici pubblicano frequentemente loro foto personali, in cui si auto-ritraggono in pose tra il provocante e l'ironico o semplicemente si raccontano tramite le foto che si sono fatte o fatte fare. Spesso molti navigatori, non solo iscritti a Giovani.it ma anche utenti anonimi o blogger di altre piattaforme, le hanno 'beccate' per apparire in minigonna piuttosto che a ombelico nudo. Tanto che le due hanno pubblicato sui rispettivi mega_SITI un invito a tutte le loro amiche ed amici ad aderire a un �Fashion Club�: si sottraggono con ironia al di sopra dei giudizi, facendo sapere che ti puoi iscrivere al club solo se: «sei, x prima cosa, superficiale... ami lo shopping e non sopporti i tamarri... sei egocentrica e te la tiri... ». Una delle due, Angioletta666, ha pubblicato le foto di tutti i suoi oggetti rosa � da delle manette di peluche a della biancheria intima a una serie di pupazzi che corredano la sua camera. Angioletta fa sapere di essere assidua frequentatrice di una discoteca locale, l'Alterego e in una delle serate di gennaio è stata nominata come la più bella del locale. A fine novembre un blogger attacca lei e altre ragazze iscritte a Giovani.it interrogandosi maliziosamente se il successo dei blog di queste ragazze sia da ricercarsi solo sulla loro esibita bellezza32 e Angioletta gli risponde per le rime sul suo blog. Nei commenti a un suo post, le scrivono: «non si può arrivare a 30anni e rendersi conto che la propia vita è stata una noia totale....bisogna arrivare a 30anni e dire....cazzo però sn volati,sembrava ieri che ne avevo 18... ». Lei 32 Uno dei post successivi (14 dicembre) di �attacco� alle ragazze è qua: http://paolomossetti.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=345067

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risponde: «6 veramente troppo una grande.. la penso veramente uguale a teeeeeeeeeee!!!».33 Mi viene in mente la pubblicità televisiva della consolle di videogiochi di X-BOX intitolata �Life is short, Play more�.34 Le scrivo tramite i Messaggini interni di Giovani.it. Dopo una settimana non mi risponde. Questa intervista però mi serve veramente: chi meglio di lei potrebbe esprimere un giudizio su questo mondo senza pregiudizi e raccontare il senso della propria presenza on-line? Cerco sul database degli iscritti del sito la sua e-mail. Ancora un paio di giorni ed ecco, per fortuna, la sua risposta. Mi dice di contattarla tramite Msn Messenger.35 Il pomeriggio di sabato 5 febbraio mi trovo a chattare con lei. Si presenta su Msn col nickname �aNGiØLeTTå MoRå ][...yOu MaKe Me WaNNa La La La iN tHe KiTCheN oN tHe FLooR ...]�.36 Il sistema di Msn permette di scegliere un�immagine che rappresenti il tuo nickname all�interno del servizio. L'immagine che la rappresenta nella finestra di chat adesso sono due labbra che si avvicinano all'obbiettivo del fotografo. - perchè usi il mega_sito, perchè l'hai aperto e perchè lo continui ad aggiornare...? allora.. ho aperto il megasito perche mi sembrava divertente avere un diario virtuale dove raccontare le cose ke mi capitano ogni giorno, le cose ke mi piacciono fare e cosi.. il megasito parla della persona.. insomma e come una presentazione.. ovviamente non c'e tutta la mia vita dentro ma rende un po' l'idea di chi sono... e in piu non ê la solita chat che ormai è diventata noiosa ma e un altro modo per comunicare virtualmente lo continuo ad aggiorane xke non posso farne a meno.. in un certo periodo era diventata un ossessione.. non potevo mancare un giorno... poi sento il bisogno di raccontare a qualcuno quello ke mi succede forse è anche perche ho disperatamente bisogno di sapere quello che pensa la gente su di me, anche se lo ammetto difficilmente... - ah... ok... ho capito...chi vorresti legga il tuo mega_sito? per chi lo scrivi? 33 Vedi i commenti del 3 e del 4 dicembre qua: http://angioletta666.giovani.it/?did=161554 34 Lo spot di X-Box (un prodotto di Microsoft) narra del parto di un bambino che dal ventre materno viene sparato verso il cielo. Nei 30 secondi dello spot il neonato invecchia fino a diventare un anziano che, al termine del filmato, si sfracella contro la propria lapide mortuaria. Lo spot è scaricabile qui: http://www.lozoodiverona.it/files%202002/Spot%20-%20X%20Box%20Microsoft.zip 35 Msn Messenger è un servizio di chat che permette di essere in contatto istantaneo con tutti quelli che utilizzano in quel momento il programma omonimo e sono connessi alla rete 36 A differenza di Giovani.it, Msn permette agli utenti del suo Messenger di modificare ad infinitum il proprio nickname. In questo caso Angioletta666 sta citando una canzone on-air in queste settimane che ha un testo con espliciti riferimenti sessuali. Il brano è cantato dalla esordiente diciannovenne Ashlee Simpson, della casa discografica americana Geffen, nota per i suoi prodotti a metà tra il commerciale e l�alternativo: è la stessa etichetta che ha lanciato i Nirvana di Kurt Cobain

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la maggioranza delle persone ke legge e commenta il mio megasito sinceramente non mi fanno ne caldo ne freddo... per primo lo scrivo per me stessa e mi fa un piacere enorme averlo, guardalo e rileggerlo... mi fa piacere che tanti dei miei amici e cmq gente che conosco dal vivo lo legga ogni tanto.. insomma mi smebra + interessante far leggere a loro che a gente ke non conosco, non voglio conoscere e molto probabilmente non conoscero ma alla fine è anche un bel modo per trovare persone interessanti, conoscere gente nuova, nuovi punti di vista - cosa pensi di chi dice che tutti quelli che usano i mega_siti sono degli esibizionisti? beh io sono esibizionista.. non mi faccio problemi ad ammetterlo.. poi cosa c'e di male nel farsi vedere e farsi conoscere?! non è mica un peccato.. sto parlando di me, ma in generale non penso ke tutta la gente ke fa un megasito sia esibizionista.. ci sono tanti motivi per creare un sito.. certi parlano dei loro hobby o altre cose non di se stessi dunque mi smebra un accusa, se la si puo kiamare cosi, veramente priva di logica - scusa... aggiungo una cosa... ok, tu lo usi (penso, ANCHE MA NON SOLO) come posto per "esibirti"... tanti, dici tu giustamente, li usano per parlare dei propri hobby... non è proprio come nella vita reale? adesso che ci penso si... alla fine riesci subito a capire di che tipo di persona si tratta dal megasito.. cioe guardando il mio si capisce subito che sono esibionista.. basta guardare le foto, il modo in cui scrivo, le cose che faccio.. guardando altri invece capisci che non hanno questa abitudine di mettersi in mostra e preferiscono non mettere in primo piano se stessi ma parlare di altro, cercando si trovare qualcuno con gli stessi interessi ovviamente non vuol dire che se io metto in primo piano me stessa vuol dire che non ho interessi e che penso che sono l'unica cosa che conti.. dipende cosa decidi di farne nel megasito.. ok. perfetto... LAST QUESTION... ! le leggi del parlamento piuttosto che la morale comune impedirebbero di scaricarsi gli mp3 come di poter pubblicare tutto quello che uno ha in testa e foto di tutti i tipi nei blog (insulti, razzismo, foto di gente nuda, ecc...)... secondo te che manchi sta autorità è solo un male o anche un bene, alla fine? e perchè? guarda mancavano le leggi anche su internet su cosa devo dire e cosa non devo dire.. ma siamo pazzi?! internet, e in questo caso i megasiti che vengonousati x conoscersi comunicare, etc è come un bar.. dove la gente entra ed esce.. parla con chi vuole.. dice quello pensa, si fa conoscere... perche mai dovrebbero mettere delle leggi? se a uno non piace esce tranquillamente e non ritorna piu... ovviamente ognuno deve cercare di regolarsi.. ma quella è gia educazione e rispetto per gli altri.. puoi dire quello ke pensi senza pero esagerare e non accettare minimamente il confronto c'e sempre xo gente ke supera il limite.. beh a quella gente forse qualche legge non gli farebbe male, ma sto parlando di casi estremi.. non ti rompo più... grazie mille. ciaociao

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ciau 37 Angioletta ha raccontato il suo mondo on-line come uno spazio in cui liberamente ci si racconta. Dove si trovano «persone interessanti» ovvero legate agli interessi specifici di ogni singolo. La comunità per lei è uno strumento flessibile che viene incontro alle esigenze di ogni utilizzatore, dove forti autorità non hanno ragion d'essere. Chissà cosa pensa dei suoi consumi, dei suoi valori. Un paio di giorni dopo ci ritroviamo su Msn e lei si presenta col nick �aNGiØLeTTå MoRå ][...BaCio.BaCio.BaCio.Come va.Come non va.SoRRiSo.STO DISPERATAMENTE CERCANDO DI NN ESSERE DEPRESSA...]�. Sembrerebbe giù di morale ma devo intervistarla... - ho visto diversi tuoi messaggi nel tuo diario del mega_SITO in cui fai vedere alcuni oggetti che possiedi, tipo vestiti, pupazzi, orologi... tipo tutti gli oggetti rosa!!!: ) ... per me sarebbe importante capire: cosa vogliono dire per te quegli oggetti? e perchè li fai vedere a tutti tramite il sito? beh non pensare che quei oggetti rappresentano per me grandi ricordi o oggetti importanti... alcuni si ma la maggioranza no.. nel mio sito spesso mi comporto spesso da ragazza superficiale.. i vestiti che faccio vedere li faccio vedere forse per qualche consiglio o per farmi vedere.. i pupazzi perche sono carini e alcuni mi stanno a cuore... gli oggetti rosa perche piu che altro avevo voglia di mettere insieme qualcosa di.. non so come spiegare.. insomma era piu una cosa artistica forse ho paura di far vederq quello ke conta veramente x mela gente su internet e abbastanza superficiale dnq io mi comporto come fanno anche loro se noto che la maggioranza della gente entra nel sito e la prima cosa che vede sono le foto allora metto piu foto non è che mi faccio sottomettere, io mi voglio solo divertire con questo megasito vabbeh ci sono pezzi che gli scrivo tanto per fare, o per farmi vedere altri che sono di grande importanza per me ma quello lo so solo io - ok... perfetto... ma che credi! : ) apprezzare le cose importanti nella vita non è semplice. non sarà certo il fatto che tu pubblichi più o meno foto di te a renderti superficiale o meno... no? gia, ma tanta gente non lo capisce poi la cosa delle foto.. in realta è una passione mi piacerebbe anche farlo come mestiere ma l'unica cavia umana sono io ma scusa quanti anni hai?! - 28 ahh scusa x tutte le k e le x ma nn riesco a scrivere normale al pc nn riesco, a mano sì. Forse più consapevolmente di Thejournalist, Angioletta666 sembra utilizzare un linguaggio in cui ortografia e grammatica non seguono regole se non la

37 Angioletta termina la conversazione pubblicando un�ICONA DELLO SMACK ovvero di due labbra che potrebbero schioccare un bacio

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consuetudine dei giovani utilizzatori della rete. Io potrei non essere uno di quelli. Intanto l�intervistata ha cambiato nick in aNGiØLeTTå MoRå ][...i'M LoSt iNSiDe. sN PeRSa NeLLa ViA bUiA Dei Miei PeNSieRi. VeRRa' Mai QLc a SaLVaRMi?!...] . E' il caso di smetterla con la mia intrusione. Con Angioletta666 mi sembra di aver trovato il filo del discorso. Ovviamente la comunità non è solo amicizia, è vera ricerca d'amore, è esprimere sé stessi. Questo significa anche far vedere il suo fisico, i suoi riti del sabato sera, i suoi vestiti, gli oggetti della sua camera. Le sue scelte sui consumi le disegnano addosso, tramite il blog, una personalità ben distinta in cui anche il corpo è parte di un corredo da far esibire. Tramite le foto il suo corpo diventa un oggetto di consumo e adorazione per gli utenti del suo sito, ma non solo. Il suo corpo fa da cavia, almeno per scherzo, per il mestiere che forse vorrebbe fare da grande, la fotografa. Il potere senza maschera: le pubblicità e la redazione All'interno della comunità virtuale che ho studiato i gruppi di amici e le reti sociali si formano quasi esclusivamente tra gli iscritti di Giovani.it. Non sono mai arrivato al punto di chiedere agli intervistati se si sentono parte di qualcosa ovvero di una comunità. Sui blog degli iscritti a Giovani.it ho riscontrato più volte la tendenza ad appellare gli altri iscritti allo stesso servizio come «i gggiovani» della comunità, «i giovani.it» o «gli studenti» o, ancora, «gli studenti.it». Mai invece ho letto considerazioni generali sul panorama dei blog in Italia. Sul sentirsi comunità quindi pesa il marchio del sito che offre i servizi di aggregazione e di espressione personale che ho descritto. Esistono dei giochi collettivi (dei riti?) come �L'occhio di Thejournalist� in cui tutta la comunità si ritrova e dei valori comuni come capacità di esibirsi e comunicare. Queste capacità hanno una certificazione riconosciuta collettivamente che è l�audience personale. Spesso anche le campagne pubblicitarie che investono Giovani.it diventano momenti in cui viene negoziata la popolarità dei singoli. E� quanto è accaduto in autunno con le campagne pubblicitarie di un videogioco (�Larry�) e di un dvd (�Miss Honey�). Similmente per quanto riguarda i cartelloni pubblicitari negli stadi o ai margini delle strade più trafficate, così gli spazi pubblicitari si impongono nei luoghi vissuti (le pagine web più viste) di Giovani.it. Verena � redattrice e nota blogger di Giovani.it � oltre ad aver lavorato alla progettazione dei servizi, è tra i moderatori della comunità e si occupa, in genere, di avere il �polso� degli umori degli utenti. Il ruolo della redazione che edita Giovani.it è rilevante nell�ambito della produzione di popolarità e della sua moderazione. Ho pensato di intervistare Verena perchè era perfetta per raccontare come gli utenti arrivino a barare per salire nelle classifiche di

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popolarità tramite degli stratagemmi tecnici e per far emergere il ruolo delle campagne pubblicitarie nella vita quotidiana degli utenti. - in questi mesi, secondo te quanta gente, trafficando tra cookie e tasto �reload�, ha barato per incrementare l'audience del suo sito?38 E' ovvio le persone popolari sono quelle prime in classifica, ma è un primato che viene difeso con le unghie, con i denti e con il reload. Durante il concorso 'Miss Honey' (tra le 12 finaliste veniva premiata la più vista) abbiamo monitorato gli indirizzi ip e su 12 ragazze tra i 13 e i 19 anni, 4 utilizzavano senza scrupoli il tasto reload. Generalizzando: quasi tutti gli utenti con qualche possibilità di comparire in qualche classifica cercano di migliorare il proprio ranking barando. - come eserciti il tuo potere di moderatrice e censore? Quando la community era più piccola e meno in vista era possibile lasciare più spazio a sperimentazioni provocatorie. Da quando Giovani.it è più frequentata, più "giudicata dall'esterno"si impone un limite alle provocazioni più estreme. In ogni caso è fondamentale giustificare ogni azione di censura, motivare e rispettare nel tempo le proprie motivazioni significa disinnestare preventivamente le accuse di censura reazionaria. - due eventi in particolare dentro la comunità hanno rappresentato un'intrusione della pubblicità nella comunità stessa. durante le campagne di 'larry' e 'miss honey' come si sono comportati gli utenti di rimando alle iniziative pubblicitarie e come hanno percepito la pubblicità e la presenza di questi marchi dentro il contesto di giovani.it? L'iniziativa Miss Honey è stata accettata in un modo ottimale, al di sopra delle nostre aspettative. Certo il fatto che abbiamo regalato centinaia di megaSITI ha attenuato l'invadenza della compagna (che cmq era nei limiti, in quanto si basava sulla libera partecipazione degli utenti). La campagna di Larry è stata meno fortunata: nella fase iniziale la presenza in community era molto invadente (gli utenti non potevano scegliere se averlo o meno nell'elenco dei loro amici online). Ci sono state numerose proteste: qualcuno credeva che fosse un hacker non percependo che fosse un personaggio di fantasia, altri hanno parlato di pubblicità virale. Paradossalmente quando è stata tolta "l'imposizione", Larry ha conquistato le simpatie degli stessi che fino al giorno prima volevano denunciarlo. «Come far accettare messaggi commerciali, ovvero proposte di nuovi consumi nei luoghi della popolarità di Giovani.it?» sembrerebbe chiedersi Verena. E dà una risposta ben precisa: offrendo consumi minori («gli omaggi») e beni di popolarità (modi per «farsi conoscere»).

38 Entrambi questi strumenti sono manipolabili dagli utenti più esperti in funzione dell�aumento di posizioni in classifica all�interno di Giovani.it. I cookie sono dei file che servono a far comunicare le macchine che ospitano un sito e i programma di navigazione degli utenti. Il tasto �Reload� invece è un tasto presente nell�interfaccia grafica del programma di navigazione che permette di ricaricare una pagina web

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DoctorJekyll: un abitante della fredda Ciberia Tra i vari criticoni della comunità c'è DoctorJekyll. Da quanto è iscritto a Studenti.it/Giovani.it? «dalla fine della quinta superiore. Però il megasito l'ho aperto da circa 6 mesi, prima non passavo tanto tempo nella community». In maniera concordata con altri, DoctorJekyll nelle ultime settimane ha iniziato a bersagliare il presunto 'materialismo' della maggioranza dei giovani.it, integrandole a critiche sulla politica e la società italiana. Questo gruppo di utenti ha iniziato a proporre dei Post sullo stesso argomento negli stessi periodi, dalle loro angolazioni simili. Non solo: si vantano di non dar peso al numero di visite generato dai propri siti, a differenza di quanto farebbe la gran parte degli altri utenti. Con lui ho uno scambio di opinioni tramite i Messaggini in cui ancora non faccio menzione della mia ricerca. - nel tuo sito si fa molta critica alla società. ma per come la vedo io servirebbe ogni tanto anche parlare di cronaca sui propri siti e di fatti concreti e che voi pensaste a una strategia collettiva per fare opinione e non solo provocazione o un commento sotto il post di qualcuno. Il problema è che vedo internet come un mezzo di comunicazione "fredda"... i dialoghi veri li faccio nella vita reale. Io non faccio riferimenti ( a parte ovviamente le lecciso ) pkè cerco solo di fornire stimoli di pensiero... se uno preferisce andare nell'homepage di 1gattina a leggere le sue cazzate beh... buon per lui! [...] E poi bisogna dire che Giovani.it è pieno zeppo di marpioni che se ne sbattono d quello che una scrive. - tanto quanto il mondo. nè di più, nè di meno. ne convengo! se non faccio riferimenti espliciti è pkè se comincio non finisco + . Preferisco soffermarmi su quello che ritengo immediato ovvero recuperare dei valori veri. Si vede che inconsciamente anelo a diventare l'omino + fuori moda di questo secolo. Essere «fuori moda» dentro la freddezza di Ciberia, ovvero nella comunicazione del mondo on-line. Mettersi in discussione, insomma, ovvero mettere in discussione i comportamenti dominanti. Alla fine di gennaio DoctorJekyll pubblica un Post in cui si lamenta che il suo blog è oggetto di copiature da parte di altri utenti. Gli scrivo: - dovresti esser felice di mettere in giro idee... vuol dire che sei fertile... e il terreno per le tue idee è fertile... e invece... invece? io sono felice di fare questo. Non sono felice quando vedo che il mio lavoro ( il quale se non altro mi costa sforzo creativo e tempo )viene copiato, ma non tanto per il fatto di essere copiato; quanto per l fatto che uno non si forza di essere se stesso ma copia ( o se preferisci fa esplicito riferimento, usa senza permesso ) le idee altrui. - io penso che, eticamente, sia una cosa buona che il tuo modo "di vedere il mondo" vinca...

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è quello il fatto: non è detto che se uno ti copia allora vince il tuo pensiero... magari ti copia pkè sei la prima hp che gli passa sotto mano oppure pkè gli piace l'abbinamento di colore, oppure... insomma non è detto che quello copiato debba per forza essere il modello vincente. Le idee circolano ed è un bene, anche per DoctorJekyll. Ma i suoi punti di vista sul copyright mi continuano a sembrare delle contraddizioni. Io in questi ultimi mesi mi sono letto messi di documenti e dibattiti sul copyright in rete e il dibattito a sinistra ormai è concorde che nell�ambito delle tecnologie digitali bisogna perlomeno ridefinire il concetto di proprietà intellettuale, se non abbandonarlo. DoctorJekyll invece si pone come antagonista della comunità ma è il primo a pretendere che l�originalità dei suoi lavori sia induplicabile. Gli presento il mio progetto di ricerca e mi dà la sua disponibilità ad un�intervista. Proviamo a trovarci dentro Giovani.it ma è una mattina in cui i database del sito devono sopportare un improvviso aumento del traffico e la comunicazione via Hermes è impossibile. Proviamo con Msn Messenger: lui non riesce a farlo funzionare. L'unica è il botta e risposta via e-mail... - ok, grazie mille intanto per la disponibilità... come prima cosa, mi interessa sapere il tuo utilizzo dei mezzi di comunicazione. oltre a internet, quanto usi tv, radio, giornali e con che frequenza? uso internet come svago e come mezzo di comunicazione e confronto, per scambire opinioni con gente diversa da quella che confronto di solito. Giornali,radio e tv praticamente non li guardo mai. - ok. per informarti su quello che succede nel mondo... tipo notizie e informazione...? piuttosto che guardarti qualche programma di informazione o scienza in tv? o sui giornali? per informarmi di solito sento le voci dai miei amici e poi faccio ricerche usando internet... ritengo che i tg ormai si stiano traformando in teatrini e io preferisco un'informativa + impersonale - ok... su internet: ogni quanto ti connetti, per quanto... e che contenuti ti interessano...? diciamo che mi connetto praticamente tutti i giorni, resto connesso per ore ma intanto resto in camera mia a studiare. Contenuti? di tutti i tipi, non solo scritti, per esempio entro nei siti di arte a cercare immagini che mi piacciano e le salvo in memoria - ... scusami se sono indiscreto... ma che fai lì? lavori/studi? sono laureato in economia e finanza. Ora sto facendo la specializzazione - quanto è importante per te durante la settimana acquistare dei beni (p.e. vestiti, ricariche cellulare, libri, film, cd...)? che peso hanno i consumi in genere nella tua vita? è importante se ne ho bisogno... acquisto una ricarica ( in genere 5 euri ) solo se ho finito il credito. Altre cose non le prendono se non mi servono. Non prendo il cell a colori pkè è da fighi e ce l'hanno tutti, il mio è in bianco e nero e me ne vanto anche!

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Peso? Nessuno... se posso evitare di comprare lo faccio. - per "consumare" come ti organizzi? esci in gruppo, ti consigli con amici, leggi su internet informazioni? se devo comprare per forza cerco nei negozi le cose che mi piacciono. Attenzione, non nei negozi di marca però! Io non ho problemi a comprare anche sul mercato se trovo quello che mi interessa davvero. - il tuo rapporto con il volontariato? il primo anno di università ho fatto il servizio civile presso la casa di riposo del mio paese. Un'esperienza agghiaccinate vedere come termina la vita di alcune persone e soprattutto come vengono trattate. - con la politica? ah ah ah ah... Me ne sbatto! Tanto chi entra in politica viene corrotto dal denaro. tu come utilizzi il tuo mega_sito? come un mezzo per far vedere "oltre" , per esulare dalle solite opinioni, dai soliti discorsi, per stimolare interventi e pensieri su tali argomenti cosa ti spinge a gestirlo e a lavorarci su? la voglia di comunicare di i miei pensieri, il fatto di dire: NON CI STO A SENTIRE SEMPRE GLI STESSI DISCORSI, A FARMI IMBAMBOLARE - ma scusa... non basterebbe, secondo te, una chattata tramite hermes o messenger per questi tuoi obbiettivi? ok ma mi piace anche scrivere e far leggere ciò che ho scritto in modo da "stimolare" il dibattito. E poi così mi piace anche sorprendere:prendo un argomento a scelta e lo trasformo alla mia maniera, alla maniera di DoctorJekyll ovvero tramite un paradosso, tramite un gioco di parole. - senti... qualcuno degli intervistati m'ha detto che scrivere sul mega_sito gli è servito, in qualche maniera, dal punto di vista psicologico, per chiarirsi le idee su sè stessi, fissando quello che ha da dire sul mondo pubblicamente. inoltre, gli è servito per trovare una dimensione particolare, nuova di relazione con gli altri. per te è stata la stessa cosa... sia dal punto di vista personale che relazionale? no, avevo già delle mie idee e poi come ho detto DoctorJekyll è una maschera, separato dalla vita reale della persona che l'ha creato - con che tipo di attenzione pensi che la gente legga il tuo mega_sito? alcuni come se leggessero dei fumetti, alcuni gardano l'immagine, alcuni i colori, alcuni la forma e in parte minore guardano tutto questo ... per questo io fornisco "tutto questo" ( ripetizione voluta ) - qual è e come funziona il legame che tu hai con queste persone che linki sul tuo blog? puramente virtuale, non mi servono molto amici in giro per l'italia pkè mi mancherebbe il contatto umano... sono delle buone persone con cui dialogare e confrontarsi al di fuori del solito ambiente - è un tuo obbiettivo avere un alto numero di commenti ai tuoi post?39

39 All�interno di un blog, sotto il testo di ogni post, c�è uno spazio per i commenti. Il blog di DoctorJekyll è uno di quelli che, per ogni post, riceve un numero di commenti nell�ordine delle decine. Il numero di commenti è uno degli indicatori che gli utenti della comunità usano per rilevare quanto successo ha avuto un singolo post

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si, meglio 100 commenti e 2 visite che 2 commenti e 100 visite ... significa che il mio ruolo di dialogatore è efficace, che ho centrato il bersaglio - un'utente mi diceva che il mega_sito gli serve per imparare a "comunicare" meglio nell'accezione di "comunicare" come essere dei "buoni comunicatori" alla maniera dei presentatori, dei politici, ecc. che pensi di questo utilizzo? si impara veramente a comunicare quando si è davanti alla persone e poi i presentatori sono personaggi di spettacolo, non è vita vera ma una messa in scena, seguono un copione, una scaletta - ti scrivevo qualche giorno fa che secondo me dovresti affondare molto di più sulla cronaca spicciola che su riflessioni generiche perchè lo spicciolo è più semplice da cogliere per chi ha una certa forma mentis. ci sto provando, i miei ultimi post riguardano accadimenti reali, di cronaca... sempre con la visione tramite paradossi tipica di DoctorJekyll - cosa secondo te emerge... che le questioni private per la gente sono molto più importanti di quelle pubbliche...? che la gente è stupida per qualche motivo? che la gente malgrado tutto comunica e questo è un fatto positivo piuttosto che resti a casa "arancia-meccanica-style" con gli occhi legati alla tv? ma la gente resta attaccata alla tv.. è la tv che ci fa parlare di cazzate. Quello che non capisco è questo:una volta i diari erano sergreti, ora le avventure di una persona vanno pubblicate su di un megasito dove tutti possono leggerle... è giusto? secondo me è pkè non hanno realmente molto altro da dire... + che chiamarla ignoranza la chiamerei limitazione imposta a livello quasi subliminale - immagino tu ti sia scaricato mp3 o abbia utilizzato immagini protette da copyright... pensi sia un atteggiamento etico? perchè non rispetti le leggi che imporrebbero di non utilizzare la rete in questa maniera? mp3 non ne scarico, per le immagini utilizzo google:è vero che a volte sono protetti ma c'è la scritta "potrebbero esserci i copyright" e quindi condizionale Qual è l�antagonismo di DoctorJekyll? Certamente nella ricerca di modalità di espressione alternative e nel voler scatenare dei dibattiti nei commenti ai suoi post: vuole che il suo ruolo di «dialogatore» sia efficace. Per il resto la sua vita virtuale corre su un binario parallelo a quella reale. Pur essendo quasi sempre connesso, prende le distanze dalla vita on-line e si stupisce del perchè la gente pubblica le proprie considerazioni personali sul blog. Mi pone come obbligo di lasciare il suo vero nickname nell�anonimato. Invece, «me ne sbatto» della politica è una risposta in prospettiva con la sua distanza dalle istituzioni e dai poteri del mondo reale. La distanza dai consumi proposti dalla tv, per DoctorJekyll, si ferma quando «è obbligato» ad acquistare delle ricariche di traffico per il proprio cellulare. Iwantmore: �Siamo tutti un po' esibizionisti� Mi mancava un utente che avesse dato veramente peso alla questione

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dell'audience del proprio mega_SITO. Spulciando nella classifica dei più visti ho verificato che Iwantmore, milanese, a inizio febbraio era tra i primi 12.

Non solo: il 21 gennaio aveva aperto un mega_SITO tematico dedicato alla letteratura: un posto dove non dà spazio a temi personali ma dove regolarmente pubblica delle recensioni di libri che si è «divorata». 40 Il primo sabato di febbraio riesco a darmi appuntamento con lei col Messenger di Msn. - immagino che come accada nella vita reale, quello che leggi o che ti viene raccontato tramite chat influisca su... boh... per esempio le cose che acquisti...? i film che vai a vedere? le canzoni che scarichi (a proposito... immagino scarichi...mp3...sì?) ? sì skariko... ekkome... l'ultimo cd comprato risale a 3 anni fa. kostano davvero tr per una studentessa ke si mantiene i suoi pikkoli sfizi kn i soldi delle ripetizioni! piu ke altro kn le altre persone. qui in chat è uno skambio di info... appunto su kanzoni, film, abbigliamento ecc ecc... - senti, perchè ti sei aperta il mega_sito? non ti bastavano gli hermes e la chat? il megasito? me lo avete regalato VOI della redazione! ho detto mah proviamo...prima ci scrivevo davvero. mi piace scrivere, mi è sempre piaciuto. ma ora è da un bel po' ke "non scrivo piu" come intendo io... pubblico cose piu generali, ek nn mi tokkano direttamente... ad esempio oggi ho fatto un 40 L�indirizzo del mega_SITO tematico dedicato alla letteratura curato da Iwantmore è: http://0segnalibro0.giovani.it/

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copiaincolla del rapimento della giornalista italiana.. e l'altro giorno parlavo della campagna REAL BEAUTY della dove... bho kose kosì...troppo giudikata, troppo osservata...e per dirlo io ke al centro dell'attenzione mi sento amio agio vuol dire ke qlc nn andava. - : ) ... cosa non andava... ? i giudizi. non tanto perkè negativi. nn pretendo nessuna Lode a vuoto io... ma spesso si tokkavano korde troppo intime. quando ho pubblikato un post a ottobre.. novembre forse... mi sn sentita ferita. perkè parlavo di mio zio, morto per un tumore. e sì, certo, anke belle parole degli "amici", ma anke tante infamate... - infamate sul fatto che esponevi la tua vita... in maniera troppo esplicita? anke.. ma nn quello. proprio hermes CATTIVI. fini a se stessi. - capisco... cosa pensi di chi dice che gli utenti di internet che usano i blog/mega_siti siano degli esibizionisti? come ognuno. o come la maggiorparte dei giovani di mezzomondo. se nn fossimo tutti un po' esibizionisti perkè comprare quell'ultimo paio di nike ultrabelle? o quel paio d okkiali di d&g? farsi quella data pettinatura? o comprare un'automobile che attira l'attenzione?... semplicemente per sentirsi bene kon nooi stessi e poi per sentirsi dire: o, come stai bene! cavolo bel taglio"! belle skarpe! mazza, ke makkina da sballo. essere al centro dell'attenzione anke solo della propria kompagnia piace a tutti. non cx'è nulla da negare... - ok. quanto ti preoccupi di quante visite fa il tuo mega_sito? (e delle varie classifiche dei più visti, ecc...) nn mi interessa. all'inizio mi piaceva l'idea di essere tra le piu amate, insomma faceva piacere. ora mi interessa parlare con i miei amici, discutere con loro e basta... è raro ke do konfidenza a gente nuova ultimamente. è come se avessi la mia cerkia di persone e mi interessasse solo quella. - ... ho visto che hai aperto il mega_sito sulla letteratura.... con che obbiettivi l'hai aperto? perchè l'hai aperto? amo leggere. divoro letteralmente i libri. sarà perkè da ottobre mi sento un po' sola e un libro fa sempre kompagnia. l'ho aperto perkè ero sikura ke in studenti.it nn ci fossero solo persone superficiali.. e infatti ho avuto un buon riscontro. mi piace parlare dei libri che leggo, esporre la mia visione... - che tipi di persone vorresti lo leggessero? mi dici "non superficiali"... cosa vuol dire per te...? (dentro la community un sacco di gente mi ha detto una cosa del genere... ma alla fine ognuno m'ha dato definizioni diverse) eheh hai ragione .. cirkoscrivo... ero sikura ke nn ci fossero solo ragazze tutte beivestiti-trukko-parrukko ke parlano di kome gli si è rotta un'unghia e dell'ultimo maskione da kalendario e ke nn ci fossero solo ragazzi arrapati alla ricerka della tettona di serie ke si interessano solo di autotrukkate e spogliarelliste. - le autorità del mondo reale ovvero le leggi del parlamento piuttosto che la morale comune impedirebbero di scaricarsi gli mp3 come di poter scrivere tutto quello che uno ha in testa nei blog (insulti, razzismo, ecc...). secondo te che manchi sta autorità è solo un male o anche un bene, alla fine? e perchè...?

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dunque. anke se ci fosse un'autorità per limitare l'ignoranza abbastanza comune che porta a razzismo, insulti fini a se stessi, pregiudizi ecc ecc nn credo che riuscirebbe ad avere un controllo tale su un mezzo quale internet. sta alle persona stesse, dotate di una coscienza e spero di intelligenza, valutare questi pensieri. - quindi preferisci non ci siano autorità e.... basta...? preferirei che non ci fosse il bisogno di un'autorità. Non ricordavo che Iwantmore era una delle utenti a cui regalammo il blog: quando lanciammo il servizio selezionammo gli utenti più popolari e lei evidentemente era tra di essi. Per lei essere «esibizionisti» è nella normalità e ugualmente scontato per lei è che i blog e i sistemi di chat siano lo strumento tramite il quale la gente si esibisce � in alcuni casi, a sentirla, funzionano anche troppo in questo senso. Ma come ci si fa a differenziare, come si acquisisce un'identità? Secondo i propri consumi («perkè comprare quell'ultimo paio di nike ultrabelle? o quel paio d okkiali di d&g? [...] semplicemente per sentirsi bene kon nooi stessi e poi per sentirsi dire: o, come stai bene!») e i propri interessi («l'ho aperto perkè ero sikura ke in studenti.it nn ci fossero solo persone superficiali.. e infatti ho avuto un buon riscontro. mi piace parlare dei libri che leggo, esporre la mia visione...»). Nefervale84: �Le persone on-line mi hanno reso felice� Il mio collega Manuel, coltomi in un momento di panico in cui sembrava che nessuno fosse disposto a farsi intervistare, mi fa presente che la sua ragazza è sempre on-line e presumibilmente potrebbe essere facilmente rintracciabile e disponibile per l'intervista. «Manuel... non so se la tua ragazza può andar bene per la mia ricerca... non ha fatto niente di particolare... non è tra i più visti... non ha fatto un mega_sito tematico... non è una dei criticoni devianti antagonisti!». Nefervale84 è on-line in community da circa un anno e mezzo. Il suo blog si caratterizza per le sue riflessioni personali, testi spesso intimi. Inoltre pubblica brani di canzoni e considerazioni sui film visti, o da vedere, al cinema. Alla fine penso che il suo punto di vista potrebbe essere una prospettiva interessante proprio perchè non in vista e sotto sollecitazioni o ambizioni di vario tipo. - ci sono un po' di utilizzi particolari dei mega_siti... di thejournalist? cosa pensi... dell'occhio di TJ? Di solito leggo con + attenzione megasiti di persone che conosco o che propongono temi che mi toccano. Di solito questi sono quelli che leggo quotidianamente.In genere cmq credo che un blog possa essere utilizzato nel modo che si vuole.Di megasiti particolari ce ne sono moltissimi e ognuno a modo suo dice qualcosa di interessante.Sinceramente dell'occhio di TJ nn è che io sia entusiasta...è che a volte i megasiti mi sembrano + un pretesto per mettersi in mostra.Non la trovo sbagliata come cosa e infatti non la giudico negativamente...ma è come se si perdesse un po' di

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spontaneità.Magari leggo il sito di TJ e mi diverto anche...non è quello il punto...ma mi viene da pensare se davvero sia così come persona...

- e invece hai visto che abbiamo fatto quell�iniziativa di miss honey? sì, l�ho vista... - ti interessava? mica tanto - ma hai seguito chi ha vinto? a dire il vero... sì...c'era pubblicità in ogni spazio di giovani.it... - sì mi è chiaro. tu invece... tu perchè usi il mega_sito? non sarebbe sufficiente chattare? magari con le vecchie homepage personali? Mentre si chatta...come accade spesso mentre si parla...la gente sta spesso altrove con la testa,chatta contemporaneamente con + persone.Mentre legge un blog invece,si chiude per un istante nel mondo della persona che ha scritto il blog. Io ho iniziato a scrivere il blog per gioco e la cosa mi divertiva molto...ora ho un po' abbandonato e banalizzato ciò che scrivo perchè mi sono allontanata dalla chat e da internet,pur facendone sempre parte.Tuttavia è un modo per trasmettere un pezzo di me.A volte sul megasito trovo il coraggio di scrivere cose che non direi mai a voce. - ok... cmq immagino che almeno tra le visite al tuo blog e la tua presenza in comunità... il tuo audience almeno ti abbia portato dei nuovi amici... almeno per questo immagino sia importante, sto audience... o no? Scelgo gli amici di chat con molta cautela. Nella vita reale non mi fermo a parlare con tutti...e così è anche in una community...L'audience ha sicuramente fatto in modo che + persone mi contattassero...ma se devo dire la verità la maggior parte delle amicizie di chat sono quelle che ho conosciuto i primi tempi che hermessavo su studenti.it.O meglio ancora...le amicizie che ho mantenuto sono quasi sempre nate da miei hermes...magari è una coincidenza.. - chiaro. ehhhh... invece... che pensi di chi dice che i blog sono un fenomeno solo di esibizionisti?

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Che in parte hanno ragione. Ma io ne vedo l'aspetto positivo.Io mi espongo postando dei pensieri,delle riflessioni e anche postando sciocchezze. Faccio emergere il lato esibizionista che è in me postando cose di cui alla stragrande maggioranza della gente non importa nulla. Credo di farlo un minimo per esibizionismo perchè sono una persona profondamente timida e sfrutto uno spazio non diretto per parlare di me. C'è chi lo fa in maniera diversa...ma l'esibizionismo nn credo sia il motivo principale che spinge la gente ad attivare un blog.E se anche così fosse non ci trovo nulla di grave. - una delle persone che ho intervistato m'ha detto che scrivere i suoi pensieri, fissarli sulla rete e renderli pubblici, l'ha resa più cosciente di sè stessa. la community e in particolare il blog come ha cambiato il tuo modo di pensare? come ha cambiato il modo di pensare di quelli che, on-line, ritieni tuoi amici e che stimi? mhm? Sono d'accordo con la persona che hai intervistato...perchè la stessa cosa è successa a me. Il blog più che cambiare il mio modo di pensare..mi aiutata ad analizzare meglio i pochi "problemi" che ho reso pubblici.Inoltre devo dire che alcune persone di cui nn sospettavo l'interesse sono state disposte a parlare con me e di me grazie a quello che avevo postato.Il blog è cmq un diario...spesso mi lascio andare e lo tratto come se fosse un diario segreto...e sono state proprio quelle volte che ho avuto l'appoggio di + persone..e mi hanno stupita...e ne sono stata felice...e ora le considero diversamente...anche se sono state sempre ottime persone... - gli mp3 che scarichi? e gli artisti che non vengono pagati? si è sbagliato ma nn mi sento in colpa.Le mie finanze sono limitate se nn inesistenti.Cmq c'è tutto un fattore economico dietro.Non ho mai potuto comprare cd perchè costavano troppo. - ok... grazie mille... Nell'analisi calma e ragionata di Nefervale84 il blog diventa un posto dove si riesce ad esprimersi senza i condizionamenti del mondo reale, dove ci si trova faccia a faccia con le persone. Insomma, in questo caso la mancanza della presenza fisica è un bene per l'espressione personale e quindi anche per riuscire a entrare in contatto con persone con le quali altrimenti sarebbe impossibile.

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capitolo 3 CULTURE EMERGENTI A che gioco stiamo giocando? Al gioco della tv... Chi desidera combattere la cultura della massa, come DoctorJekyll, vorrebbe che i momenti di comunità fossero basati su altro, non su un momento il cui contenuto � per lui copiato dalla tv � siano le superficiali �fotuzze� e �fotine�. Per DoctorJekyll «la tv non è vita vera... è una scaletta». Con il suo modo di pensare questo utente riconosce implicitamente che il suo essere alternativo è in relazione ai contenuti dominanti proposti dalla tv. A ben vedere, la definizione concettuale dell'attività stessa di pubblicare sé stessi sul proprio mega_SITO, ovvero dell�attività di esprimersi, pare condizionata dal modello televisivo. Non è solo il caso di Thejournalist, per la quale la realtà virtuale è una palestra per aumentare le proprie capacità comunicative come richiesto da alcune professioni. Molti degli utenti non hanno problemi a concettualizzare la propria espressione personale come «esibizionismo», ovvero mettersi in mostra, come accade per i protagonisti del �Grande Fratello� televisivo che nella vulgata mediatica si danno in pasto ai telespettatori voyeur. Tutti gli intervistati sembrano ammettere questo modo di concepire la loro espressione con una punta di senso di colpa («se può chiamarsi accusa»... «sembrerebbe una cosa consumistica»). Questi navigatori pensano che la loro attività possa essere sotto giudizio di esterni alla comunità e questo presumibilmente è dovuto alle note negative spesso impartite dall'opinione pubblica di telegiornali e quotidiani sul fenomeno � ormai un clichè � a proposito dei giovani attratti dalle professioni dello spettacolo, dall'ambizione di diventare velina, dalla mitizzazione dei personaggi del Grande Fratello. Ma l�attività di narrarsi per un individuo è un�attività che è lunga quanto l�esistenza del genere umano. Ognuno nella sua vita non fa altro che narrare storie per capire chi è: ognuno ha il bisogno di trovare un riscontro e lo fa facendosi ascoltare da altri. Scrive Longo: «Si può affermare che da sempre l'uomo ricostruisce il mondo. I metodi, i linguaggi e i materiali variano a seconda che la ricostruzione avvenga mediante l'arte, la scienza, la letteratura o la tecnologia».41 Questi blogger appaiono così vittime di una alienazione. Nell�atto di espletare un�attività che risponde ai bisogni più profondi, la concepiscono come un�impresa da stelle della tv e ipotizzando di dover sopportare un carico di biasimo morale. Altrettanto alienante sembra la necessità per alcuni utenti di voler competere e addirittura barare sul numero di accessi al proprio sito, numeri che servono 41 Cfr. Longo a pag. 213

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a essere pubblicati nelle classifiche dei più visti e quindi permettono di diventare realmente più popolari di altri. Ma Weinberger spiega che nel web «ognuno sarà importante per 15 persone» e per lui è bene e normale sia così. Il perverso meccanismo della comunità di Giovani.it, copiato dalle graduatorie televisive dell'audience, spinge tanti utenti a voler essere famosissimi nella comunità similmente ai personaggi dello spettacolo e portandoli a pensare che è un privilegio poter essere conosciuti da tantissimi. L�obbiettivo è perseguibile ma sul risultato dei vincitori a questa corsa interna alla comunità si possono avere dubbi: i rapporti personali con tantissimi, Weinberger e l'esperienza insegnano, non si possono gestire.42 Non sembra un caso che l'utente più nota della comunità sia Thejournalist che concepisce il suo blog come uno spazio per comunicare alla maniera dei lavoratori della comunicazione. Non è un caso se è lei a ritrovarsi al centro dell'evento auto-prodotto dalla comunità più diffusamente sentito. Lei sa che le dinamiche del suo gioco copiate dalla tv «alleggeriscono il gioco», ovvero sa come i concetti irradiati dalla tv funzionano nella sua comunità, siano essi una metodologia da usare per gestire il proprio blog siano essi valori di riferimento. ... e al gioco dei consumi... Grazie ai consumi si sta «bene» (Iwantmore). Senza di essi, evidentemente, si potrebbe non essere ugualmente apprezzati. Le interviste e i blog fanno emergere come uno dei modi per caratterizzarsi scelti dagli utenti è il modo di rapportarsi al consumo e i consumi stessi. Che sia una canzone o un film o una serie di oggetti della propria stanza è tramite i consumi che si disegna un percorso importante dell'identità personale dei cittadini della comunità. Angioletta666 modifica il suo nickname dentro Msn Messenger con i versi di una canzone i cui contenuti consumati probabilmente le disegnano addosso un�identità che le va bene di calzare � in questo caso le parole di una cantante americana che esprimono un modo di essere diversa dagli altri e un certo approccio verso la sessualità. Nefervale84 evade le regole scaricandosi gli mp3 ma non lo fa perchè, per esempio, crede nella diffusione libera della cultura o perchè sa che la commercializzazione della musica è un'eccezione della seconda metà del ventesimo secolo e non la regola della storia dell'umanità � concetti su cui si fa campagna nell'underground dei centri sociali piuttosto che nell'elaborazione dei musicisti indipendenti. Nefervale84 scarica mp3 perchè comprare musica in negozio costerebbe troppo: la regola è il consumo.43

42 Vedi anche il post �NO AL CONTATORE DELLE VISITE!� sul blog di Bobogol83: http://bobogol83.giovani.it/?did=64351 43 Vedi il dibattito scatenato sul mio blog dal post �sesso e shopping VS le persone serie�: http://morbin.giovani.it/?did=198535

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... cioè al gioco delle aziende! A fianco di questi discorsi si inseriscono le necessità dell'azienda che edita Giovani.it, a sua volta legata agli interessi di altre aziende. I concorsi organizzati da marchi commerciali (quelli di �Miss Honey� e di �Larry�) sono la manifestazione più evidente di una volontà delle aziende a essere presenti coi loro prodotti a fianco dei discorsi degli utenti, sperando così evidentemente di condizionarne i consumi, in un circolo vizioso a condizionare i nuovi discorsi. Parimenti è sintomatico come chi scrive questa ricerca, nel corso degli anni di lavoro presso l�azienda di Giovani.it, abbia iniziato a pensare la partecipazione dei navigatori ai media non solo all�interno di concetti come «espressione personale» ma usando idee come «marketing di loro stessi» e «possibilità in più di farsi pubblicità».44 «Siamo realmente liberi di agire nel mondo virtuale?� si chiede Turkle. �Michel Foucault sostiene che il potere della società moderna viene imposto non tanto dalla presenza personale e dalla forza bruta di una casta elitaria, bensì dal modo in cui ciascun individuo apprende l'arte dell'auto-sorveglianza. La nuova società moderna deve controllare i corpi di un vasto numero di persone e la forza non potrà mai essere sufficientemente distribuita. La parola viene chiamata a sostituire e a compiere un lavoro più efficace».45 In questo caso la redazione di Giovani.it è l'arma neanche tanto passiva di questa prospettiva del potere nella società: per non sporcare il proprio marchio � rendendolo meno appetibile per altre aziende che non vogliono sporcare il proprio marchio � la redazione censura l'espressione di utenti devianti. «Da quando Giovani.it è più frequentata, più "giudicata dall'esterno"si impone un limite alle provocazioni più estreme», dichiara Verena. Le aziende con la loro pubblicità e la loro cultura avanzano dentro la comunità virtuale. Appare chiaro come non è solo la tv a proporci i consumi. Scrive Appadurai: «Non è solo che il consumo svolge ora il ruolo centrale in quelle società dove un tempo questo ruolo era svolto dalla produzione, come ha sostenuto Baudrillard [...] ma, più precisamente, il consumo è diventato il processo di civilizzazione della società postindustriale [...]».46 Il consumo allora sembra essere il potere incarnato e il luogo del conflitto stesso. Le aziende lo esercitano tanto quanto possono sponsorizzare e condizionare i mezzi di comunicazione, come accade per l'invadenza delle campagne pubblicitarie dentro Giovani.it e per i condizionamenti impliciti che la redazione di quel sito subisce. La tv, invece, più che obbligare gli individui a consumare, propone un modo di pensare. Il condizionamento più significativo fornito dalla televisione sulle azioni della popolazione riguarda le nostre forme di partecipazione alla società e di espressione personale: vedi l'inseguimento dell'audience

44 Cfr. le considerazioni di pag. 10 e 11 di questa ricerca di Conforti e di chi scrive 45 Vedi Turkle alle pag. 368 e 369 46 Vedi Appadurai a pag. 112

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personale e dei piazzamenti nelle classifiche dei più visti o il comunicare di Thejournalist che si rifà alle professionalità dei lavoratori della televisione. Fare di tutti i media un fascio? Malgrado i bassi consumi di tv dichiarati dagli intervistati e da alcune ricerche di mercato sulle popolazioni giovanili che dimostrano l'aumento del consumo dei nuovi media a discapito di quello della tv, 47 quello che sembra il pensiero dominante sulle dinamiche del potere è quello indicato da DoctorJekyll: «la gente resta attaccata alla tv.. è la tv che ci fa parlare di cazzate. [...] + che chiamarla ignoranza la chiamerei limitazione imposta a livello quasi subliminale». Del resto in Italia, dall'ingresso di Berlusconi in politica e forse anche da prima, l'opinione pubblica ha indicato come la tv fosse la porta d'ingresso di Berlusconi nell'arena politica e la condizione necessaria e sufficiente per l'americanizzazione della cultura della nostra società. In genere, l�influenza dei media sui pensieri delle popolazioni è più complessa. Come spiega Appadurai «ci sono prove sempre più evidenti che l'uso dei mass media produce spesso resistenza, ironia, selettività e, in generale, azione [...] Non è che i consumatori siano attori liberi [...] Il consumo nel mondo contemporaneo è spesso una forma di asservimento [...] Però dove c'è consumo c'è piacere, e dove c'è piacere c'è azione. La libertà, d'altra parte, è un bene assai più sfuggente». Quindi il ruolo della tv andrebbe slegato da quello dei nuovi media. Diversi editoriali sui quotidiani sembrano permettersi un�analoga condanna etica per il mezzo televisivo e per i nuovi media. In un numero di maggio 2004 de �L'Espresso� lo psicanalista e opinionista Umberto Galimberti risponde alla domanda «Esiste il giovane berlusconiano?�. �Altrochè... lo vedo presente [...] tra gli informatici che credono di avere tra le mani il progresso e si trovano in prossimità del Grande Comunicatore». Nell'inverno 2001 Mario Pirani, editorialista de �La Repubblica� inveisce dalle colonne dello stesso giornale per chiedere la chiusura di un forum di Studenti.it dove gli studenti possono valutare i propri docenti.48 Sul Corriere della Sera, nel settembre 2000, Giovanni Mariotti equipara il controllo dei carcerati tramite le telecamere alle trasmissioni del �Grande Fratello� di Italia1.49 Sono interventi che, per assurgere a rappresentativi dell'opinione pubblica, avrebbero bisogno di essere inseriti in vasti studi, ma per la ristrettezza di questa ricerca possono bastare a indicare un sentire demonizzante di una 47 Ricerca del Censis 2003 48 Rubrica �LINEA DI CONFINE�. Uno dei due articoli di Pirani in tema ha il titolo �Studenti, e-mail e offese ai professori� ed è consultabile a: http://www.ilpartitoperlascuola.it/files/lineadiconfine.htm 49 Scrive Mariotti: «Questi voyeurs, in cui si è tentati di vedere un'avanguardia delle folle che fra qualche giorno seguiranno la trasmissione Il Grande Fratello, introducono, nel severo meccanismo carcerario, quell'elemento di piacere perverso che fu probabilmente sin dall'inizio, e nell'inconscio stesso di Bentham, il seme da cui sarebbe nata l'idea del panopticon». L�articolo è stato ripreso in questi giorni su �I miserabili�, blog inserito nel dibattito della sinistra alternativa: http://www.miserabili.com/archives/2005/02/bentham_panopti.html

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classe intellettuale verso testimonianze di espressione personale presentate tramite i nuovi e i vecchi media. Dicono Herman e Sloop: «Come ci approcciamo a questo nuovo mondo (qualsiasi nuovo mondo), principalmente lo guardiamo subito tramite lo schermo interpretativo che usiamo per capire il nostro mondo corrente».50 Gli allarmi rossi che si suonano talvolta nell�utilizzo della rete hanno a che fare con facili letture che si convincono di equivalenze inesistenti con altri mezzi di comunicazione. Le dinamiche di comportamento riscontrabili nell�utilizzo della comunità virtuale di Giovani.it sono decisamente più varie della monodimensionalità riscontrabile nella fruizione della tv. La comunità virtuale: strumenti flessibili per esprimersi L'utilizzo degli strumenti della comunità virtuale è piuttosto vario, sia nel come è concepito dagli utenti, sia per come è effettivamente usato. I mega_SITI di Giovani.it che ho descritto sono usati come spazi 'artistici' (secondo DoctorJekyll, gli utenti leggono il suo blog «come se leggessero dei fumetti, alcuni guardano l'immagine, alcuni i colori, alcuni la forma e in parte minore guardano tutto questo... io fornisco "tutto questo"»), per sfogo e esibizionismo di sé stessi (in particolare Angioletta666 e Nefervale84), per condividere i propri interessi (il mega_sito tematico sulla letteratura di Iwantmore), per i propri giochi (Thejournalist). Come è emerso dalle interviste, l'utilizzo di Giovani.it ha portato alcuni utenti a doversi confrontare con la propria identità. In questo caso la comunità virtuale sembra un prodotto che rispecchia l'analisi di Sherry Turkle della rete: «Possiamo sperimentare le diverse facce di noi stessi. [...] Lo psicanalista Erik Erikson ha definito questo processo �situazione ludica�; essa ci permette di �rivelare e impegnare� noi stessi �nella sua irrealtà». E così i giochi virtuali diventano laboratori dove si costruisce l'identità.51 Nelle mie interviste c'è chi afferma che il blog aiuta ad analizzare i problemi personali resi pubblici (Nefervale84), c'è chi (DoctorJekyll) magari lo sta utilizzando per testare le proprie capacità artistiche e le proprie opinioni di fronte a una platea diversa dalla solita. C'è chi da questo gioco, almeno per ora, ne è uscito scottato (Iwantmore). Tutti questi usi sono sotto la continua osservazione del resto della comunità, ma in questo caso non è un problema di controllo implicito del potere alla Foucault, nel senso che c�è comunicazione, scambio di opinioni e non esclusivamente di sguardi, come nel panopticum. Ogni singolo utente può prendere spunto dalle innovazioni degli altri nell'utilizzo del mezzo per proporle all'interno dello spazio editoriale che gestisce autonomamente. E ognuno utilizza nuove modalità di comunicazione per perseguire i suoi fini

50 Vedi l�articolo �Red Alert!� a pag. 98 � 99 di �The World Wide Web and Contemporary Cultural Theory� 51 Vedi Turkle, pag. 273

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che sono spesso diversi da quelli degli altri. Tanto flessibile è il modo di comunicare e l'investimento personale su questi servizi informatici, altrettanto flessibile mi è apparso il modo di comunicare tra utente e utente. Proprio contattando i singoli intervistati, ho dovuto spostarmi da diverse piattaforme telematiche di comunicazione: gli Hermes della nostra comunità, i Messaggini interni a Giovani.it, la posta elettronica, l'Istant Messenger di Msn. Ho constatato come molti degli utenti poi si ritrovassero fuori dalla rete e non solo per caso come è accaduto a Iwantmore: sono frequenti i raduni e le feste organizzate da gruppi di utenti. All�interno di Giovani.it non appare un panorama unico: si formano opinioni generate da singoli utenti e non direttamente da centri di potere distanti dai cittadini; le forme di espressione sono varie e non seguono canoni rigidi; viene sperimentata la propria identità; l�esperienza non è incapsulata all�interno di un media. Tutte queste caratteristiche rendono complesso il panorama della comunità, difficile da decifrare nelle sue possibili evoluzioni. Uno spazio per la costruzione dell'amicizia Non si può nascondere però il motivo d�interesse principale di usare questi strumenti informatici per gli attori sul campo. Se non ci fosse l'interesse degli utenti a entrare in contatto con altri utenti � per fare amicizia, flirtare, creare legami sociali - Giovani.it non sarebbe esistito. Una delle considerazioni condivise dentro l'azienda che edita il sito è che esso offre la sua principale attrattiva in quanto grande luogo di aggregazione.52 Anche Thejournalist, ricercando le ragioni del successo del suo gioco, indica come l'Occhio fosse stato «qualcosa di veramente nuovo» che non si limitava «a delle sterili votazioni». Thejournalist rileva insomma dei limiti nelle graduatorie fatte con la matematica dei voti. Gli strumenti di espressione a disposizione degli utenti della comunità virtuale di Giovani.it permettono di creare un continuum credibile al racconto di sé stessi. Spiega Thejournalist: «Per sopperire la mancanza del "contatto diretto" con l'altra persona si sfrutta al massimo il linguaggio nelle sue varie sfaccettature. Per quanto riguarda le community, ed in particolar modo Giovani.it, tutto ciò avviene in maniera più consapevole e coinvolgente [...] su Giovani ognuno si ritaglia uno spazio concreto, su Giovani si spia, si scruta, si parla, si formano i gruppi, nascono sentimenti e amicizie... la community prende non la forma ma sicuramente i contenuti della vita reale...». Nel periodo di ricerca non mi è mai capitato che l'identità virtuale di qualcuno fosse messa in dubbio come slegata da quella reale. Al massimo, come nel caso di DoctorJekyll, si dà in qualche maniera meno valore alla vita on-line rispetto alla vita reale. La vita on-line sembra essere sullo stesso piano di quella nel mondo reale.

52 Vedi le storie � economicamente di successo � delle aziende che editano Meetic.com e Match.com, marchi internazionali che basano i loro ricavi esclusivamente su un unico servizio offerto: la possibilità per gli utenti dei loro siti di trovare un�anima gemella

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«Scelgo gli amici di chat con molta cautela. Nella vita reale non mi fermo a parlare con tutti...e così è anche in una community...» spiega Nefervale84. Nessuno degli intervistati mette in dubbio che uno dei sensi dell'essere on-line è la ricerca di amici e la possibilità di intessere legami umani significativi. Scrive Nefervale84: «Il blog è cmq un diario...spesso mi lascio andare e lo tratto come se fosse un diario segreto...e sono state proprio quelle volte che ho avuto l'appoggio di + persone..e mi hanno stupita...e ne sono stata felice...e ora le considero diversamente...». Indizi su nuovi scenari Scrive Weinberger: «I suoi effetti più profondi il web li avrà in quanto idea. E le idee non esplodono, ma sovvertono. E hanno bisogno di tempo. E poiché cambiano il nostro modo stesso di pensare, sono meno visibili di una grande opera pubblica o dell�avvento dei televisori a schermo gigante. Dopo un po�, qualcuno si accorge che non guardiamo più alle cose con gli occhi dei nostri genitori. [...] McLuhan ci ha anche detto come ciò accade: le tecnologie sono di fatto delle estensioni del nostro corpo o, per dirla con Andy Clark, un tipo di �impalcature esterne�. Se cambia il nostro corpo cambiano anche le nostre idee». Se il frequentare la comunità virtuale è per buona parte la ricerca di legami sociali, quali sono le differenze nella costruzione di questi legami riscontrati qui rispetto ai cittadini non-connessi alla rete? Una delle differenze è che mentre il famoso �muretto� dei genitori degli utenti di Giovani.it restava un luogo per la banda dei loro coetanei, un luogo virtuale può essere il posto di svago e socializzazione di migliaia di utenti che agli stessi indirizzi virtuali si ritrovano contemporaneamente. Questa non è solo un�occasione di confronto con tanti diversi individui. E� la possibilità, per ognuno di loro, di trovare torme di altri con le proprie identiche passioni e interessi.53 Così si può spiegare l'interesse degli utenti di Giovani.it nella produzione e nel consumo di mega_SITI tematici in cui chi ha il medesimo interesse � il calcio, i libri, la musica, i film, ecc. - si ritrova e può entrare in contatto con altri con i medesimi obbiettivi di informazione, consumo, dibattito, scambio. Iwantmore, per esempio, pubblica il suo mega_sito sulla letteratura perchè è convinta di trovare gente come lei ovvero perchè è «sikura ke nn ci fossero solo ragazze tutte beivestiti-trukko-parrukko ke parlano di kome gli si è rotta un'unghia e dell'ultimo maskione da kalendario e ke nn ci fossero solo ragazzi arrapati alla ricerka della tettona di serie ke si interessano solo di autotrukkate e spogliarelliste». Chi trova gente con gli stessi interessi si scambia idee e opinioni in merito. Mi è capitato di formarmi opinioni grazie ai blog di altri e penso di aver influito su quelle di altri ancora. DoctorJekyll mi scrive che, dopo le mie critiche sull'astrattezza dei suoi post, sta tentando di riprendere fatti concreti della quotidianità per riuscire a parlare a un pubblico più ampio. Non solo. 53 Vedi quello che dicono DoctorJekyll e Iwantmore a proposito della ricerca di persone con gli stessi interessi

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Sempre DoctorJekyll ha come obbiettivo quello di essere un buon dialogatore ovvero di scatenare accesi dibattiti. Se quindi, in questa maniera, le opinioni si formano attorno a interessi condivisi, anche il potere incarnato ovvero i consumi sono minacciati. All�interno dei media tradizionali solitamente i consumi vengono proposti tramite le pubblicità ovvero la voce ufficiale dell�azienda. Dentro la comunità virtuale, invece, si possono formare opinioni, dialoghi e gruppi sociali di interesse anche sui consumi. Nella comunità marchi e grandi investimenti pubblicitari potrebbero essere seriamente sotto critica da masse di utenti. «Qui in chat è uno skambio di info... appunto su kanzoni, film, abbigliamento ecc ecc... », spiega Iwantmore. Aggiunge poi: «La gente su internet e abbastanza superficiale». Per i mega-marchi quella di dover sottostare continuamente sotto il giudizio dei consumatori, magari superficiali e quindi volatili nella loro fedeltà ai marchi, potrebbe essere una minaccia di un certo livello. In questo fiume in piena di informazioni pubblicitarie e messaggi su blog e in chat, ogni prodotto corre il rischio di essere tanto simile ad un altro prodotto. Ho poco tempo per fermarmi a star ascoltare quello spot, a concentrarmi su quello che hai da dirmi su quell�altro prodotto ancora. Non solo. Mi fermerò a ascoltare il mio amico on-line: parla la mia lingua, consuma quello che consumo io. Certo, non ci sono mai stati così tanti marchi presenti sulla piazza, ma una nuova specie di consumatori «super-informati» rischia di vanificare tanto lavoro svolto in questo senso. Si legge su Wired di novembre 2004: «Col passare del tempo, i brand venivano a connotare qualità. Essi fornivano una misura di assicurazione [...] Ma quel senso di protezione si sta erodendo».54 Contemporaneamente, dentro Giovani.it, anche il rapporto con le autorità istituzionali viene messo in dubbio. DoctorJekyll dichiara: «me ne sbatto della politica». Tutti gli intervistati non avvertono la mancanza di un potere che moderi le loro attività on-line, anzi. «Preferirei che non ci fosse il bisogno di un'autorità», dice Iwantmore. Tutti scaricano materiali protetti da copyright malgrado le leggi del Parlamento lo vietino. Non indizi, ma prove: una nuova «cultura/linguaggio/style» Angioletta666 a un tratto dell'intervista si informa sulla mia età e ne rimane disorientata. «ahh scusa x tutte le k e le x ma nn riesco a scrivere normale, al pc nn riesco, a mano sì». Nel mondo virtuale di Angioletta666, ortografia e grammatica seguono altre regole e sono un tratto distintivo del linguaggio della comunità, tanto che Angioletta666 teme che io non conosca quel linguaggio: potrei non capirla, potrei non far parte della cultura dei luoghi virtuali che frequenta. Nel mondo virtuale, dove il testo scritto è lo strumento per comunicare per eccellenza, amore, rabbia, gioia, violenza,

54 tratto dall�articolo �The Decline of Brands� di James Surowiecki, apparso su Wired Magazine, novembre 2004 e disponibile on-line a: http://www.wired.com/wired/archive/12.11/brands_pr.html

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timidezza, devianza, devono poter essere comunicati tanto quanto nel mondo reale. E così le performance testuali diventano un modo per distinguersi a 360 gradi. Senza censori, senza tutori dell�ordine dilagano la sgrammaticatura e la mancanza di corretta ortografia, gli emoticon, l�uso dello slang, i neologismi dei bigliettini scambiati col compagno di classe e le scritte nei bagni delle scuole e delle università, l�onomatopeico scritto che si ispira al parlato, il dialetto che diventa lingua corrente, l�inglese che imperversa dappertutto derivato dalla musica in radio e negli mp3, dalle tv musicali, dall�utilizzo di software e siti stranieri. Queste anomalie dilagano perchè skrivere diverso è un modo per parlare ai propri simili. Mrsroxydurst ha 21 anni. E' una delle blogger più assidue di Giovani.it. Ha studiato e si è laureata in America. Forse per la sua formazione, i suoi punti di vista mi sono sembrati lontani dai giudizi tipici di altri navigatori verso tecnologie e forme di comunicazione avanzate. E' lei che ha vinto �L'occhio�, il Grande Fratello di Giovani.it pubblicato da Thejournalist. In un'intervista che ho pubblicato a metà dicembre sul mio blog, è stata lei che mi ha fornito l'idea più strutturata dal campo sulla cultura della comunità virtuale in oggetto. «Io credo stiamo creando una cultura/linguaggio/style, chiamalo come ti pare, che in realtà forse c'è sempre stata. Solo che la proponiamo, la sviluppiamo, è in evoluzione ad una velocità molto più elevata. Questo genere di linguaggi, modi di scrivere, di rappresentare le cose sono le stesse che mi ricordo andavano a sorgere al liceo, sui diari, sui modi di dire, le prese in giro, cose che poi sono passate alla storia e che nel quartiere magari poi sono diventate linguaggio corrente, leggende metropolitane, loghi e simboli che per noi significano qualcosa, ma che non ci sono stati dettati dall'esterno». Continua Mrsroxydurst: «Ovviamente nella nostra commiuniti, essendo il livello d'interazione alto, ad alta velocità, e con tutto questo spazio per esprimerci, la cosa è più eclatante. Ci si mette di meno a far diventare la parola "shemo" anziché "scemo" una pratica corrente. O che ne so, inserire un certo genere di immagini o creare post con un certo stile umoristico... Indi per cui si è creata una nuova subcultura che già aveva dato segni di vita, ma che probabilmente ha trovato finalmente la sua adatta valvola di sfogo in questo medium che ne permette lo sviluppo totale». Mrsroxydurst fa emergere come i modi di esprimersi degli utenti della comunità siano alternativi a quelli proposti nei media classici e come la loro origine non sia da cercare solo in pressioni culturali omologanti derivanti dai processi di globalizzazione, anzi. Il testo scritto ha permesso l'emergere di una cultura che già esisteva. Ovviamente questa cultura pre-esistente è intrisa dei messaggi dominanti della nostra società che a loro volta vengono rielaborati tramite l'utilizzo di questi strumenti digitali da parte dei navigatori.

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Etica del mondo virtuale: problemi aperti In Giovani.it c�è la ricerca della distinzione, dei legami sociali, dei significati. Giovani.it ha successo perchè offre servizi che facilitano la ricerca di amicizie. «Essere creature che hanno a cuore gli altri è una precondizione della costituzione di un�etica» afferma Weinberger. Tutti gli intervistati hanno bene in mente per chi scrivono. La costruzione di un�etica del mondo virtuale si può basare sui legami sociali che si costruiscono, ma non solo. Quello di questa comunità è un universo a una sola voce? In cui, per dirla con Bill Gates, un «capitalismo senza frizione» domina la comunicazione virtuale?55 Baudrillard, a proposito della costruzione di una critica della società mediatica, scrive: «Cifrare, non decifrare. Affinare l'illusione. Illudere, per costituire un evento. Rendere enigmatico ciò che è chiaro, inintellegibile ciò che è troppo intellegibile, illeggibile l�evento stesso».56 Ovvero rendi visibili le tante voci della democrazia; riscrivi le immagini che vengono date dal capitalismo. Si situa in questa prospettiva quello che stanno costruendo gli utenti della comunità virtuale? Certo gli schemi di comportamento degli attori di questa ricerca non sono confrontabili con l�intellegibilità («trasparenza integrale») che Baudrillard affibbia a �Matrix� e che di conseguenza potremmo affibbiare a vasta parte dei palinsesti televisivi italiani. Nell�utilizzo degli strumenti informatici ci sono angoli oscuri che studi di altro tipo devono chiarire. A cosa è dovuta l'angoscia di Angioletta666? A cosa sono dovute le titubanze di DoctorJekyll verso l'accettazione della sua Ciberia, di cui pure sembra non poter fare a meno? I due potrebbero essere solo preda di angosce adolescenziali piuttosto che caratteriali. Oppure questi malesseri irrisolti sono dovuti a quel «nuovo corpo, comprendete la protesi e le estroflessioni tecnologiche» descritto da Longo, fatto da pc connesso alla rete e corpo umano. Secondo lui, da questo simbionte «deriverebbe un'acuta sofferenza, un'angoscia non analizzabile, e forse non superabile, che potrebbe rendere molto dolorosa e forse impedire l'incipiente transizione verso l'integrazione uomo-macchina da molti auspicata e da molti aborrita».57 Gli scenari verso cui porta l�utilizzo intensivo di queste tecnologie sono ancora da esplorare e diversi possono essere i pericoli. Ma se ogni navigatore può scrivere la sua storia non è un passaggio da poco sia per quanto riguarda le dinamiche del potere sia per quanto riguarda la creazione di culture. «La storia siamo noi, nessuno si senta escluso» cantava De Gregori.58 O meglio: noi siamo le nostre storie, nessuno le potrà scrivere per conto nostro.

55 Vedi l�articolo �Red Alert!� su �The World Wide Web and Contemporary Cultural Theory� 56 Da pag. 109 de �Il crimine perfetto� di Baudrillard 57 Da pag. 196 di Longo 58 Tratto da �La Storia� (F. De Gregori) visibile anche a: http://www.venceremos.it/non_solo_musica/degregori.htm

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appendici/ 1 GLOSSARIO RIASSUNTIVO Blog Contrazione di �web-log�. E� un servizio le cui specifiche sono strutturate per consentire a un utente non esperto di internet una facile realizzazione di un diario on-line completo di testi, foto, link e che per il fruitore del diario ha delle caratteristiche standard come l�indicizzazione di tutti i messaggi scritti sul diario secondo la data e l�ora, la possibilità di lasciare dei commenti sotto ogni messaggio del diario, un indirizzo internet a sé stante. In italiano viene volgarizzato talvolta come �diario virtuale� ma è questo il termine che viene utilizzato comunemente anche nella nostra lingua. In questa ricerca i termini blog, �mega_SITO� e �diario virtuale� vengono considerati come equivalenti. Blogger L�utente autore di un blog. Dall�inglese. Browser Il programma che viene usato da un utente di internet per usufruire delle pagine web. I più comuni sono Internet Explorer di Microsoft e Mozilla Firefox. Chat Servizio tramite cui si connettono più utenti contemporaneamente per chiaccherare tramite i testi scritti da ogni autore che appaiono istantaneamente sullo schermo nell�interfaccia grafica della chat. Commenti al blog Sotto ogni messaggio scritto dall�autore di un blog solitamente c�è uno spazio per i commenti dei navigatori: all�interno dei commenti solitamente si aprono dibattiti sui temi toccati dall�autore del blog a cui tutti possono partecipare, compreso l�autore del blog stesso. Diario virtuale Vedi blog. Hermes Un servizio della comunità virtuale di Giovani.it che permette agli utenti connessi in quell�istante tramite il browser di scambiarsi dei messaggi all�interno di finestre del browser stesso. Home-page Personale Un servizio standard offerto da molte comunità virtuali che permette a ogni utente di avere una propria carta d�identità elettronica che è pubblica a tutti i navigatori. Per esempio, all�interno di Giovani.it un utente nella Home-page Personale può far apparire la propria foto, il proprio nickname, alcuni dati anagrafici e dei testi che servono a descrivere sé stesso (le cose che ami, le cose che odi, sogni nel cassetto, ecc.). Lista Utenti On-line Una pagina web di Giovani.it dove, tramite il browser, si possono visualizzare i nominativi di tutti gli utenti on-line in quel momento. Da quella pagina normalmente gli utenti si inviano Hermes e conoscono gli altri utenti iniziando la navigazione sui rispettivi blog e Home-page Personali. Mega_SITO Il servizio di blog offerto da Giovani.it. Vedi la voce �blog�. Messaggini Interni Un servizio di Giovani.it che permette di scrivere un messaggio a chi non è connesso in quell�istante alla comunità virtuale. E� una

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specie di posta elettronica interna agli utenti di Giovani.it e utilizzabile solamente tramite le pagine web. Msn Messenger Un servizio di chat gratuito creato da Microsoft e fruibile esclusivamente dagli utilizzatori dell�omonimo programma. Navigatore Un utente di internet. Nickname Il soprannome virtuale che solitamente un utente deve scegliersi per potersi iscrivere ai servizi di una comunità virtuale. Solitamente il nickname è univoco ovvero può essere utilizzato da una sola persona che possiede una password per autenticarsi e essere associata nelle sue azioni virtuali a quel nickname. Pop-up Una piccola finestra del browser che è frequentemente fatta utilizzare ai navigatori dai progettatori dei siti. Nel caso di Giovani.it è tramite i pop-up che gli utenti si inviano gli Hermes. Post Il singolo messaggio pubblicato sul blog dall�autore del blog. E� sempre indicizzato pubblicamente secondo un ordine cronologico ovvero associato a una data e a un�ora. Programma di navigazione Vedi �browser�.

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appendici/ 2 APPROFONDIMENTI ON-LINE intervista completa a Angioletta666 http://morbin.altervista.org/tesi_mediorama/angioletta666_apposto.doc intervista completa a DoctorJekyll http://morbin.altervista.org/tesi_mediorama/doctorjekyll_apposto.doc intervista completa a Iwantmore http://morbin.altervista.org/tesi_mediorama/iwantmore_apposto.doc intervista completa a Nefervale84 http://morbin.altervista.org/tesi_mediorama/nefervale_apposto.doc intervista completa a Verena http://morbin.altervista.org/tesi_mediorama/verena.doc

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BIBLIOGRAFIA riferimenti teorici - AA.VV. "Scrivere le culture" a cura di Clifford, J. e Marcus G., Meltemi, 2001 - AA.VV. "The World Wide Web and Contemporary Cultural Theory" a cura di Andrew Herman, Thomas Swiss, Routledge, 2000 - Appadurai, A. "Modernità in polvere", Meltemi, 2001 - Baudrillard, J., �Il crimine perfetto�, Raffaello Cortina editore, 1996 - Fabietti, U., �L�identità etnica�, Carocci 2001 - Geertz, C., "Interpretazione di culture", Il Mulino, 1998 - Levy, P., "L�intelligenza collettiva", Feltrinelli, 2002 - Longo, G. O., �Il simbionte�, Meltemi, 2003 - Rheingold, H., "Smart Mob", il blog: http://www.smartmobs.com/ - Wired edizione on-line e Wired Magazine cartaceo, http://www.wired.com - Weinberger, D., "Arcipelago web", Sperling & Kupfer, 2002 - Weinberger, D., il blog legato a "Joho": http://www.hyperorg.com/blogger/index.html etnografie del ciber-spazio - Hine, C., "Virtual ethnography", Sage Publications, 2000 - Markham, A. N., "Life on-line", Altamira Press, 1998 - Turkle, S., "Vita sullo schermo", Apogeo, 1997 metodologia - AA.VV. �Postmodern interviewing�, curato da J. F. Gubrium e J. Holstein, Sage, 2003 - Hammersley M. e Hatkinson, P., "Ethnography: Principles in practice, 2nd edition", Routledge, 1995 - Guala, C., "Posso farle una domanda", Carocci, 1993 - Silbey, S. "Seminar in Ethnography and Fieldwork" di http://ocw.mit.edu/OcwWeb/Anthropology/21A-112Fall2003/CourseHome/index.htm altri documenti legati al contesto - Casino Royale, manifesto della musica indipendente: http://www.casinoroyale.it/info/decalogo/ - Gibson, W., �Neuromante�, Mondadori, 2003 - A. Wachowski e L. Wachowski, �The Matrix�, Stati Uniti, 1999


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