+ All Categories
Home > Documents > Un musicista-soldato all™Annunziata nel 1945annunziata.xoom.it/bollettino209c.pdf · guardato la...

Un musicista-soldato all™Annunziata nel 1945annunziata.xoom.it/bollettino209c.pdf · guardato la...

Date post: 20-Feb-2019
Category:
Upload: doancong
View: 216 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
6
7 strutta. Sopra questi affreschi, sulla cornice inferiore della cupo- letta, leggiamo invece un accen- no sulla beatitudine dell’anima, e sulla sua costante necessità di raggiungere il Paradiso. Nei pe- ducci delle mensole della parete destra, sopra l’ Inchiodamento e l’Incoronazione, sono presenti due riferimenti alla stoltezza dei carnefici di Cristo, e una citazione dal De Doctrina Christiana di Sant’Agostino con un riferimento alla figura dello stesso Gesù come via, ve- rità e vita. Infine, nei due peducci sopra l’Addolorata, an- cora riferimenti alla vita e all’umiltà di Cristo, espressi ad esempio tramite una nuova citazione dalle Epistole di San Bernardo. La decorazione pittorica della cappellina delle reliquie versa purtroppo attualmente in condizioni di leggi- bilità tutt’altro che buone. Gli affreschi laterali sono resi parzialmente illeggibili nella parte bassa da ampie mac- chie bianche dovute all’umidità di risalita e ai danni deri- Nel marzo 1945 fui gettato nel Purgatorio, poi elevato al Paradiso! Il Purgatorio era un campo di fango all’ester- no del porto di Livorno, bom- bardato, dove ci si aspetta- va che montassimo le nostre tende da campo per due. Il Paradiso fu trovare che Fi- renze distava appena cin- quanta miglia. I tedeschi in ritirata si trovavano un po’ a nord rispetto a noi ma in quel mese riuscii a raggiun- gere Firenze cinque volte e mi deliziavo di quei bei pa- lazzi, musei, concerti; i fio- rentini, poi, li trovai compo- sti, intelligenti, chic, deliziosi. Ad ogni occasione domandavo dove avrei potuto ascoltare la piø bella musica liturgica e di solito ve- nivo indirizzato alla Basilica della SS. Annunziata. Questo impressionante complesso ha due tesori di grandissimo pregio: alcuni dei piø bei dipinti di An- drea del Sarto e una tradizione di bella musica che risale a cinque secoli fa. ¨ la casa spirituale, il con- vento di un ordine di frati chiamati Servi di Maria. Costituiti nel XIII secolo, essi sono mendicanti e di- vidono il loro tempo tra questue in campagna, studi seminaristici teologici e la tenuta della loro Basilica. Nella Domenica di Pasqua mi ritrovai nella chiesa della Santissima Annunziata, affacciato ad una rin- ghiera piena di gente, a guardare giø verso l’Altar Maggiore, intorno al quale un coro di uomini vestiti di nero, insieme ad una dozzina di piccoli coristi, cantavano la Messa. Fu bellissimo! Un mese dopo ricevemmo degli ordini che cambia- rono interamente la mia vita. Il lato negativo di que- Un musicista-soldato allAnnunziata nel 1945 «Un fiore dal giardino di Firenze» di Max Vernon Exner («Una messa intera») sti era che io non ero desti- nato al congedo dopo tre anni di combattimenti, i gruppi scelti sono indispen- sabili; il lato positivo era che ci stavamo spostando a Fi- renze. La Domenica seguente cer- cai il direttore del coro dopo la Messa. Desideravo do- mandargli perchØ non aves- si mai sentito il coro inter- pretare alcuna musica a cappella della Roma del XVI secolo: Palestrina, Lasso, i Gabrieli. Conversammo pia- cevolmente, in francese. Egli mi spieg che, per un editto papale ancora in essere, era proibito alle donne di cantare nei cori di chiese italiane, eliminando dun- que i cori a piø voci, salvo istruire i ragazzi a canta- re le parti piø acute. Il direttore poi mi invit a can- tare nel suo coro. Ma sono un protestante! escla- mai. Egli sorrise e disse: Che cosa importa?. Cos, durante l’estate mi ritrovai in piedi nella mia divisa kaki, in mezzo ai coristi con le tonache nere, a cantare le liturgie delle Messe domenicali, un paio di volte a sostituire come organista aggiunto e go- dendo di una stretta amicizia con tutti loro. Scrive- vo a casa in quel giorni: I piccoli coristi vanno dai 7 agli 11 anni. Sono incredibili, le loro voci pulite e sicure fanno molti meno errori degli adulti. Cantano a memoria e lo fanno altrettanto bene sia con i loro grandi occhi spalancati verso il soffitto che quando osservano il direttore del coro. Ero cos intento ad osservare le loro tonsille rosa che a volte mancavo perfino i miei attacchi! I bambini cantavano con noi ogni tre o quattro settimane. vanti dall’alluvione del 1966, e sono inoltre scuriti dal fumo del- le candele che in antico serviva- no ad illuminare il sacello, nel quale non sono presenti fonti di luce naturale ad eccezione della porta, e di una piccolissima apertura posta nel timpano so- pra di essa. A ciò vanno aggiun- te, nella parete dell’abside, la già citata perdita della car- tella centrale e alcune profonde crepe; e inoltre la pre- senza di listelli inchiodati al soffitto con gli Angeli, messi in opera probabilmente per salvaguardarne la stabilità, ma che nascondono porzioni di pittura originale, e suddi- vidono una raffigurazione pittorica concepita invece dal Ferri come fluida e continua. In considerazione dell’inte- resse storico e artistico che il piccolo ambiente indubbia- mente riveste, si auspica la possibilità di un intervento di restauro per il prossimo futuro. Alessandro Nesi fig. 5 Max Vernon Exner, la moglie Eileen M. Smithers e i figli Rick, Holly, Alison e Heide (Ames, ca. 1957). cont. da pag. 6 - La cappellina ... cont. a pag. 8
Transcript

7

strutta. Sopra questi affreschi,sulla cornice inferiore della cupo-letta, leggiamo invece un accen-no sulla beatitudine dell’anima, e

sulla sua costante necessità diraggiungere il Paradiso. Nei pe-ducci delle mensole della paretedestra, sopra l’ Inchiodamento e

l’Incoronazione, sono presentidue riferimenti alla stoltezza dei carnefici di Cristo, e unacitazione dal De Doctrina Christiana di Sant’Agostino conun riferimento alla figura dello stesso Gesù come via, ve-rità e vita. Infine, nei due peducci sopra l’Addolorata, an-cora riferimenti alla vita e all’umiltà di Cristo, espressi ad

esempio tramite una nuova citazione dalle Epistole di SanBernardo. La decorazione pittorica della cappellina delle

reliquie versa purtroppo attualmente in condizioni di leggi-bilità tutt’altro che buone. Gli affreschi laterali sono resiparzialmente illeggibili nella parte bassa da ampie mac-chie bianche dovute all’umidità di risalita e ai danni deri-

Nel marzo 1945 fui gettatonel Purgatorio, poi elevato alParadiso! Il Purgatorio eraun campo di fango all'ester-no del porto di Livorno, bom-bardato, dove ci si aspetta-va che montassimo le nostretende da campo per due. IlParadiso fu trovare che Fi-renze distava appena cin-quanta miglia. I tedeschi inritirata si trovavano un po'a nord rispetto a noi ma inquel mese riuscii a raggiun-gere Firenze cinque volte emi deliziavo di quei bei pa-lazzi, musei, concerti; i fio-rentini, poi, li trovai compo-sti, intelligenti, chic, deliziosi.Ad ogni occasione domandavo dove avrei potutoascoltare la più bella musica liturgica e di solito ve-nivo indirizzato alla Basilica della SS. Annunziata.Questo impressionante complesso ha due tesori digrandissimo pregio: alcuni dei più bei dipinti di An-drea del Sarto e una tradizione di bella musica cherisale a cinque secoli fa. È la casa spirituale, il con-vento di un ordine di frati chiamati Servi di Maria.Costituiti nel XIII secolo, essi sono mendicanti e di-vidono il loro tempo tra questue in campagna, studiseminaristici teologici e la tenuta della loro Basilica.Nella Domenica di Pasqua mi ritrovai nella chiesadella Santissima Annunziata, affacciato ad una rin-ghiera piena di gente, a guardare giù verso l'AltarMaggiore, intorno al quale un coro di uomini vestitidi nero, insieme ad una dozzina di piccoli coristi,cantavano la Messa. Fu bellissimo!Un mese dopo ricevemmo degli ordini che cambia-rono interamente la mia vita. Il lato negativo di que-

Un musicista-soldato all�Annunziata nel 1945«Un fiore dal giardino di Firenze» di Max Vernon Exner («Una messa intera»)

sti era che io non ero desti-nato al congedo dopo treanni di combattimenti, igruppi scelti sono indispen-sabili; il lato positivo era checi stavamo spostando a Fi-renze.La Domenica seguente cer-cai il direttore del coro dopola Messa. Desideravo do-mandargli perché non aves-si mai sentito il coro inter-pretare alcuna musica acappella della Roma del XVIsecolo: Palestrina, Lasso, iGabrieli. Conversammo pia-cevolmente, in francese. Eglimi spiegò che, per un editto

papale ancora in essere, era proibito alle donne dicantare nei cori di chiese italiane, eliminando dun-que i cori a più voci, salvo istruire i ragazzi a canta-re le parti più acute. Il direttore poi mi invitò a can-tare nel suo coro. Ma sono un protestante! escla-mai. Egli sorrise e disse: Che cosa importa?.Così, durante l'estate mi ritrovai in piedi nella miadivisa kaki, in mezzo ai coristi con le tonache nere,a cantare le liturgie delle Messe domenicali, un paiodi volte a sostituire come organista aggiunto e go-dendo di una stretta amicizia con tutti loro. Scrive-vo a casa in quel giorni: I piccoli coristi vanno dai 7agli 11 anni. Sono incredibili, le loro voci pulite esicure fanno molti meno errori degli adulti. Cantanoa memoria e lo fanno altrettanto bene sia con i lorograndi occhi spalancati verso il soffitto che quandoosservano il direttore del coro. Ero così intento adosservare le loro tonsille rosa che a volte mancavoperfino i miei attacchi! I bambini cantavano con noiogni tre o quattro settimane.

vanti dall’alluvione del 1966, esono inoltre scuriti dal fumo del-le candele che in antico serviva-

no ad illuminare il sacello, nelquale non sono presenti fonti di

luce naturale ad eccezione dellaporta, e di una piccolissima

apertura posta nel timpano so-pra di essa. A ciò vanno aggiun-

te, nella parete dell’abside, la già citata perdita della car-tella centrale e alcune profonde crepe; e inoltre la pre-

senza di listelli inchiodati al soffitto con gli Angeli, messiin opera probabilmente per salvaguardarne la stabilità,

ma che nascondono porzioni di pittura originale, e suddi-vidono una raffigurazione pittorica concepita invece dal

Ferri come fluida e continua. In considerazione dell’inte-resse storico e artistico che il piccolo ambiente indubbia-mente riveste, si auspica la possibilità di un intervento di

restauro per il prossimo futuro.

Alessandro Nesi

fig. 5

Max Vernon Exner, la moglie Eileen M. Smithers e i figliRick, Holly, Alison e Heide (Ames, ca. 1957).

cont. da pag. 6 - La cappellina ...

cont. a pag. 8

8

Le pro-ve erano un divertimento. Dopociascuna di esse i fratelli più gio-vani mi si facevano intorno condomande sull'America e il "gran-de mondo fuori" in generale, inquanto le loro vite erano del tut-to innocenti e chiuse nel con-vento. Fu un momento elettricoquello quando sonai un giornoper loro un po' di Chopin. Bat-tevano le mani, saltavano su e giù come bambini.Da quel momento dopo ogni prova dovevo suonareChopin - nient'altro che Chopin! Spesso covavo ilsospetto di insidiare qualche disciplina che doveva-no osservare, ma i fratelli più anziani e il Padre Su-periore parevano sempre contenti del nostro rap-porto.Durante questo periodo fummo spostati dalle tendefuori città a quella che era stata una sontuosa villasulle colline, prima che i tedeschi e gli inglesi laoccupassero. La mia passeggiata quotidiana al la-voro si faceva lungo dei bei giardini, e passava in-torno alla statua famosa nel mondo del David diMichelangelo.Mi fu assegnato il progetto di compilare un elencodel telefono di tutta l'area fiorentina - un lavoro gi-gantesco - in quanto gli inglesi, prima di noi, non sierano minimamente interessati per sapere chi eraall'altro capo del filo, e i fili erano molti!Sergio, il mio segretario, era un giovanotto ben in-trodotto in città e presto le mie serate furono pienedi feste, di danze e di altri concerti. Sergio era unappassionato di opera lirica e per lui non esistevanoaltri compositori all'infuori di Verdi e di Puccini.Wagner? E chi è? Ed era tale la città di Firenze, chenessun alzava un ciglio quando noi passeggiandoper la strada cantavamo a pieni polmoni Nessundorma dalla Turandot.A metà luglio però, la mia destinazione cambiò dinuovo e fui inviato in quel triste campo vicino a Li-vorno. Una terra dura come roccia aveva preso ilposto del fango e il calore di piena estate era spa-ventoso. Il programma era ora di inviarci nelle Filip-pine per l'assalto al Giappone, e ne seguì un pesan-te addestramento fisico e operativo.Al mio primo ritorno a Firenze dai fra-ti, mi domandarono di scrivere per lorounaMessa. Mi venne da ridere e spie-gai loro dell'afa, della fatica, delle ten-de canadesi e, soprattutto, della man-canza di tempo.Ma promisi loro che avrei cercato discrivere un breve mottetto nello stiledel XVI secolo, cosa che feci.Scribacchiato in momenti strani, nonfu uno dei miei lavori migliori, ma durante l'ultimalicenza potei tornare e cantarlo con loro.Quell'ultimo incontro fu pieno di tristezza per tuttinoi, perché sapevamo che sarebbe stato l'ultimo. Mipromisero che avrebbero cantato il mio mottetto aRadio Firenze, così avrei potuto ascoltarlo nella lun-ga traversata, e quello sarebbe stato il loro addio.

Ma quando ci imbarcammo,quella mattina del 7 agosto, laprima bomba atomica era statasganciata su Hiroshima e primache raggiungessimo Gibilterra,la seconda esplose sopra il cie-lo di Nagasaki, due atti di fero-cia mai eguagliata prima o dopoda alcuna nazione. Il risultatofu che a bordo della mia navetutte le radio furono confiscate

dagli alti ufficiali e non ascoltai mai i miei fratelliche cantavano. Ma in una lettera a casa scrissi: Chesia dannato se la mia prossima lunga composizionenon è una Messa intera!Quando ci avvicinammo ai Caraibi girava la voce chese ci fossimo ritrovati nel Canale di Panama quandola guerra finiva, saremmo stati riportati a Manilaper restarci indefinitamente. Ma quando ci trovam-mo a sud delle Bahamas ho ascoltato le parole ben-venute per seconde in tutta la mia vita: Sentitequesta: la destinazione di questa nave è stata cam-biata per il Porto di New York! Tremila uomini im-pazzirono subito e per me seguì questa sequela dieventi: agosto: lasciai l'esercito per sempre; set-tembre: udii le parole più benvenute della mia vitaquando la più bella economista dello Stato di NewYork disse chiaramente: Sì; ottobre: la smobilita-zione; novembre: sposai quell'economista. Dovreiaggiungere che un accordo non scritto tra noi miaveva sostenuto per tre anni di trincee e di razionidi tipo C.Prima della guerra avevo completato gli studi peruna laurea alla Columbia University ma non avevoscritto la tesi. I miei studi in prevalenza hanno ri-guardato la teoria e la composizione, la tesi dovevavertere su un lungo lavoro musicale da comporre.Con la richiesta ancora in mente dei miei frati, fuper me una scelta logica e soddisfacente quella discrivere una Messa. Durante l'estate del 1946 fecipratica di organo e di direzione di coro presso l'or-ganista e il direttore del coro della Cattedrale di Syra-cuse per uno studio approfondito sulla Messa e can-tai nel coro come parte dell'addestramento. Ho com-pletato la composizione della Messa di Ognissanti

all'inizi dell'inverno, dedicandola AllaGloria di Dio e alla Fratellanza con iServi di Maria - in specie ai frati dellaSantissima Annunziata di Firenze.Qualche tempo dopo Nancy Clark, du-rante un suo lungo giro del mondo,consegnò personalmente una copia alPadre Superiore dell�Annunziata, perquegli uomini che io ho sempre ricor-dato come i miei Frati Fiorentini.

Max Exner (traduz. di Danilo Da Rin)

Max Vernon Exner nacque il 13 gennaio 1910 a Shangaiin Cina, figlio di un medico missionario; è deceduto il 30dicembre 2004 ad Ames, Iowa. Diplomato in Letteraturainglese al Columbia College (1933), studiò direzione e orga-no al Neues Wiener Konservatorium di Vienna (1937) e silaureò in musicologia, direzione e composizione alla Colum-bia (1947). Dopo il matrimonio con Eileen Smithers (1945),si stabilì ad Ames. Ha diretto cori di chiesa per più di 70 annie ha pubblicato diverse composizioni per coro.

In alto: Max Exner e la moglie Eileen (Washington, ca. 1944); inbasso, Max Exner pochi anni prima della morte (da Internet).

da pag. 7 - Un musicista ...

9

Il convento e la cappella della SS. An-nunziata nel passato furono proprieta-ri di alcuni poderi, donati generosamen-te dai fedeli e dai governanti della To-scana e poi perduti con le soppressionidegli Ordini religiosi e gli espropri del-l�Impero francese (1808-10) e delloStato italiano (1866-67).

La Fattoria di San Miniato (alTedesco) in Valdarno comprende-va una casa nel paese e alcuni po-deri situati nei dintorni (a Ponsac-co, Scroccolino, Casale, PoggioNaldi, Pescia, Montecarvoli, Cava-ne ...), nei quali abitava una fa-miglia contadina che si occupavadelle coltivazioni e dell�allevamen-to di buoi, suini, pecore o cavalli.Il frate fattore (o agente o po-deraio, come ricordano i documen-ti) era un sacerdote o un conver-so che conduceva una vita piut-tosto movimentata per star die-tro ai maneggi, come scrive fraMauro Matti nel 1577. Viveva dasolo nella casa di San Miniato euna domestica (serva) lo aiutavanelle faccende di casa.Oltre a fra Mauro, i documenti ri-cordano come fattori fra NiccolòFossi (1578), fra Fabiano Bambi(1598-�1617), fra Giovanni Pao-lo Poggi (1618), fra SebastianoCortesini (� 1644), fra Costanti-no Chellini (1645-48), fra Giusep-pe Ciabatti (ca. 1750-� 1780), fraGiacomo Puggelli (1780-1808).Furono domestiche una certa San-dra (1586 e 1594), una Marghe-rita (1613-17), una Alessandra(1652).I poderi della fattoria rendevanograno, segale, saggina, vecce,avena e orzo, lupini, fagioli, uvesecche, biade diverse, foglia di

gelso, vino, olio. Il grano si con-sumava nella fattoria, nel conven-to di Firenze, oppure era vendutoai mercati e alle fiere di Empoli,Castelfiorentino e Pontedera.Altri alimenti venivano acquistatial bisogno o su richiesta. Ad esem-pio nel 1595 il fattore comperò ilvino e lo mandò a Firenze per ilconvento di Montesenario.Ma nei registri di amministrazio-ne della fattoria sorprende anchedi trovare il ricordo delle numero-se foresterie fatte nella casa diSan Miniato ai frati di passaggiosulle strade prossime, provenien-ti o diretti a Firenze, Pisa, Siena,Lucca, tutte città con dei conventidei Servi. Ogni settimana infattidei religiosi viaggiatori si ferma-vano nella casa e ricevevano lacena, in carne, pesci, o uova o al-tro, e naturalmente da dormire.Il periodo tra Cinque e Seicento,due secoli d�oro dell�Ordine, è il piùgeneroso di informazioni ... e diviaggi.Per fare qualche esempio tra letante note, il 10 gennaio 1578giunsero nella fattoria fra Leonar-do e fra Lattanzio, l�8 maggio 1582il padre Methaphisico (GiovanniBattista Libranzi), il baccelliereMatteo e un suo professo (i primidue docenti allo Studio Teologicodell�Università di Pisa).Il 30 luglio 1582 fra Iacopo fio-rentino stette un mese a pigliareharia per commissione del padrepriore forse perché convalescenteda qualche malattia, mentre il 7ottobre 1582 giunsero il p. pro-vinciale (p. Niccolò d�Arezzo) e p.Cornelio da Pistoia (Pieraccini).Nel giugno 1584, il giorno 4 si trat-tenne a San Miniato maestro Au-relio fiorentino priore di Siena, ilgiorno 5 p. Eliseo (Biffoli?) con fraPacifico suo compagno, il 12 ritor-nò maestro Aurelio e il 15 ebbeforesteria fra Giovan Francesco fio-rentino. Nei giorni successivi giun-sero i priori di Legoli e della Ma-donna di Cascina.Ancora: nel settembre 1584 ebbeforesteria maestro Michelangelopriore di Sant�Antonio di Pisa nel-la cui chiesa si dissero 200 messe

La Fattoria di San Miniato e la foresteria ai frati viaggiatoritra Cinque e Seicento.

ad un altare privilegiato - ricordail documento. Nel luglio 1592giunsero maestro Felice e i com-pagni; nel marzo 1593 arrivaronoil p. generale (Lelio Baglioni) e icompagni; nel luglio 1598 mae-stro Prospero metafisico di Pisa ei compagni (Prospero Rossettimorì il 23 del mese); il 22 agostoun altro p. generale (Angelo M.Montorsoli) sempre con i compa-gni; mentre il 29 agosto ebberoforesteria il teologo di Pisa mae-stro Iacopo Tavanti, fra Lessandrodi Scrofiano e fra Filippo di Pisa.Il 20 luglio 1609 passò p. Giovan-ni Angelo Lottini, nell�agosto 1609fra Damiano rettore della Madon-na di Legoli, e nel settembre il p.Reggente dello Studio di Firenze(Agostino Vigiani) e maestro Vin-cenzo fiorentino. Nel novembre1609 giunsero il provinciale diToscana (Francesco Rughesi chesuccedeva a Arcangelo Giani), ilpriore di Montepulciano, fra Buo-no d�Arezzo, maestro Pietro Ger-mani Sozzi, fra Innocenzo da Fi-renze.Nel maggio 1610 fu la volta delbaccelliere Giovanni, vicario diCorsica, ancora di fra Damiano, diun commesso da Firenze, di fraFrancesco da Lucca, di fra Angeloda Pistoia, di fra Agostino conver-so di Genova.Il 30 ottobre del 1614 furono ospi-tati a San Miniato il teologo di Pisa(Enrico Antonio Borghi) e - cosaeccezionale - un gentiluomo di Pe-rugia con un servitore secolare,un padre di Piacenza, fra Ridolfoprofesso (Gugliantini) e il carroz-ziere con la carrozza. Si tratten-nero due giorni.

Paola Ircani Menichini

A destra, Giovani di campagna, part. di: B. Poccetti, I Sette SS. Padri danno principio al monaste-ro di Montesenario, Chiostro Grande della SS. Annunziata, 1612; a destra, la cattedrale diSan Miniato al Tedesco nel Valdarno inferiore, intitolata a S. Maria Assunta e S. Genesio.

10

Immagini di santi nelle chiese dei Servi di CortonaUn ringraziamento al dott. Antonio Micillo che ha inviato al nostro periodico un buon numero di fotografie di architetturee dipinti delle due chiese di Cortona appartenute ai Servi di Maria: Sant’Antonio (1532 -1780) e San Domenico (1780 -1810). Ne pubblichiamo alcune che hanno per soggetto particolari santi dei Servi e padri di Ordini religiosi.

Foto 2.

Foto 1.

Foto 3.

Foto 1 - chiesa di San Domenico di Cortona, La Madonna Addoloratacon le sette spade in gloria con angeli con e ai piedi santa Giuliana Falco-nieri e un santo martire non identificabile. In terra il giglio dei Servi. Losportellino racchiudeva il ciborio del SS. Sacramento.

Foto 2 - Ivi, il beato Giovanni Angelo Porro , osm, e la scritta Tantus labornon sit cassus che fa parte del verso Quaerens me sedisti lassus, redemi-sti crucem passus: tantus labor non sit cassus (nel cercarmi sedesti stan-co e salisti sulla croce per redimermi: tanto dolore non sia sprecato).Il b. Giovanni Angelo Porro nacque a Milano verso il 1450. Visse nell’eremo di Cava-curta e poi a Montesenario. Nel 1477 fu maestro dei novizi alla SS. Annunziata diFirenze. Tornato a Milano, si recava spesso per le vie della città con un campanelloa chiamare i ragazzi all’istruzione religiosa. Morì il 24 ottobre 1506. Il culto fu appro-vato da Clemente XII il 15 luglio 1737. La festa è il 25 ottobre.

Foto 3 - Ivi, il beato Giacomo Filippo Bertoni e la scritta: B. IacobusPhilippus Bertonius Faventiae natus Poenitentiae atque obedentiae exem-plar Ord. Serv. (Il beato Giacomo Filippo Bertoni nato a Faenza fu esem-plare nell’Ordine dei Servi per penitenza e obbedienza).Nacque a Faenza nel 1444. Tra i Servi di Maria si distinse per l’amore al silenzio, allamortificazione e al ritiro, assorto nella meditazione della Passione di Gesù e deiDolori di Maria. Morì il 25 maggio 1483. Fu dichiarato beato da Clemente XIII il 21luglio 1761. La festa ricorre il 30 maggio.

Foto 4 - Ivi, La morte di Santa Giuliana Falconieri e l’ostia assunta nelpetto. Due religiosi tengono in mano i ceri; gli angeli le pongono una ghir-landa sull’esempio di raffigurazioni sulla morte dello zio S. Alessio Falco-nieri. Sul tavolo il libro, il teschio e la croce simboli di penitenza.Nata a Firenze circa nel 1270, Giuliana ricevette l’abito dell’Ordine circa nel 1305.Fondò o meglio ispirò il ramo femminile dei Servi di Maria. Morì nel 1341 e fu cano-nizzata da Clemente XII il 16 giugno 1737. La festa è il 19 giugno.

Foto 5 (pagina accanto) - chiesa di Sant’Antonio, vetrata con Sant’Antonioabate benedicente; ai piedi il bove, in mano il caratteristico bastone a T ela campana. In basso nella cornice uno stemma di famiglia.

Antonio fu monaco in Egitto. Morì nel356; la sua festa (17 febbraio) risaleal V secolo; fu uno dei padri del mo-nachesimo occidentale.

Foto 6 (pagina accanto) - Ivi, vetra-ta: da sinistra San Benedetto conil libro e il rotolo della Regola, lamitra e il corvo che allontanò dalui il pane avvelenato; e San Ber-nardo con l’orso alla catena (aevocare l’etimologia del suonome), il libro e il bastone pasto-rale.San Benedetto da Norcia († ca 545,festa 11 luglio) fu il fondatore di Mon-tecassino e dell’Ordine che da lui pren-de il nome. San Bernardo († 1153,festa 20 agosto) fondò l’abbazia diChiaravalle e l’ordine dei Cistercensi.Fu detto l’innamorato della Madonna.Foto 4.

11

Pensa ad un orologio a sveglia, checi desta al mattino, nell'ora che laChiesa, a somiglianza degli amantiche usavano far serenata o farmattinata cantando o sonando da-vanti alla casa della donna ama-ta, nell'ora, dico, che la Chiesasorge a far mattinata, cantandopreghiere al suo Sposo Gesù Cri-sto affinché continui ad amarla.Come nell'orologio una molla tiraquella che la segue e spinge con-tro la campana il meccanismo chela precede, di modo che produceun dolce tintinnio che riempie direligioso fervore gli animi dei cre-denti già disposti alla preghiera,così appena S. Tommaso ebbe fi-nito di parlare, io vidi quella glo-riosa corona far risplendere il suogiro attorno a noi, e accompagnar-lo con canto, in cui una voce s'ac-cordava all'altra con tale modula-zione e dolcezza, che non posso-no intendersi che in cielo, dove ilgioire è eterno [P.I.M., tratto da G.CASTELLI, La Divina Commedia, s.d.].

Per molto tempo fosteCome enigmi per me. Sulle vetrateDelle chiese o in affreschi contempla-voStupita i vostri volti umani, assortiIn qualcosa di più che umano. UngeloMi davano, sottile, i vostri simboli.Rigide palme, gigli come spadeE spade vere, ruote di tortura,Clessidre e teschi ... Neve immaterialeEran le vostre vesti, come aliDi angeli. Ma ancora più lontaniVi sentivo degli angeli. La vitaEra un libro non letto, e voi le immaginiMisteriose a illustrarlo. Ora è sfogliataGran parte di quel libro, almeno inparteComprendo quel che siete; il senso voiUltimo della terra, voi la terraFatta radiosa; non la pura luceScesa dell�alto, non la Grazia solo,Ma l�umana risposta: il vostro sangueAffluente del sangue dell�AgnelloSgorgato nel martirio, o la fedeleOfferta d�ogni istante, poiché sempreVi negaste e spendeste, ad insegnarciChe siamo solo quello che doniamo,E se centuplicato a noi ritornaIl dono, ancora cento volte deveEssere sparsoCome nel ciclo del seme e la spiga.Io penso ai vostri campi,Grano di Cristo, mentre la mia fedeSi piega lentamente fra le spineEd i miei giorni vanno innanzi al ventoDell�autunno e li guardo tramontareCon un cuore perplesso e dolente.

MARGHERITA GUIDACCI

Il giorno dei Santi

Foto 6.

Foto 5.

M. Guidacci (Firenze 1921 - Roma1992), cugina dello scrittore Nicola Lisi,ebbe una delicata vena poetica, nutritadi meditazione etica e religiosa, a cui nonfurono estranee la sua predilezione per ipoeti drammatici e le sue traduzioni diJohn Donne ed Emily Dickinson.

Gioia eterna

Cronaca del SantuarioLa fine dell’anno civile 2008 e l’iniziodel 2009 è stato festeggiato in Basilicail 31 dicembre con il Vespro del Natalee il Te Deum di ringraziamento e il Igennaio alle ore 11,30 con l’Eucarestiasolenne animata dal Coro del Santua-rio. Il 6 gennaio, Epifania del Signore,la S. Messa delle 11,30, è stata anima-ta sempre dal Coro del Santuario.

12 gennaio, festa di S. Antonio M. Puccipreceduta dal Triduo (giorni 9- 11), pre-dicato dal p. Lamberto M. Crociani .

16-17 gennaio, per la dedicazione del-la Basilica, i Primi Vespri della vigiliasono stati cantati nel Coro monumen-tale, secondo un’usanza non più in es-sere dal tempo dell’alluvione del 1966.

17 gennaio, consueto incontro a LaBuca di S. Antonio abate, via Alfani 47,per la festa del santo titolare e la bene-dizione del pane e degli animali, il pa-negirico e il bacio della reliquia.

1 febbraio, XXXI Giornata della vita e‘Festa di compleanno’ di Agata Sme-ralda, XII premio Prima di tutto la vita,in ricordo di Chiara Lubich: ore 16, inBasilica, il premio è stato consegnatoa Mariele Quartana del Movimento deiFocolari, Rocca di Papa, Roma. Sonointervenuti il prof. Mauro Barsi , mons.Rafael Biernaski , capo ufficio dellaCongregazione per i Vescovi in rappre-sentanza del card. arcivescovo di Sal-vador Bahia in Brasile, mons. FrancoCroci ; hanno dato testimonianza Mar-cella Sartarelli focolarina in Birmaniae suor Germana Ballabio , delle Suo-re Stabilite nella Carità, missionaria inBrasile. Alla ore 17,30 si è tenuta laConcelebrazione Eucaristica presiedu-ta da S.E. mons. Giuseppe Betori eanimata dal Coro del Santuario direttodal p. Alberto M. Ceragioli .

11 febbraio, memoria del-

Nel canto X del Para-diso Dante e Beatricesalgono al IV cielo,quello del sole. Qui iteologi formano unacorona di dodici spiri-ti. Tommaso d� Aquinorivela a Dante i nomidegli undici compagni. Il canto si chiu-de con questa immagine (vv. 139-148):

cont. a pag. 12

12

Il 12 del mese, ore 16: Commemora-zione di Maria Valtorta e di sr. Fran-cesca Nerozzi, Capp. del Capitolo.Il 13 del mese (o in date vicine), ore15,30: S. Rosario, S. Messa e Consa-crazione al Cuore Immacolato diMaria, del Movim. Sacerd. Mariano.Il 23 di ogni mese, ore 16,30: Bene-dizione dei Bambini, Capp. di S. Fi-lippo; per il Cenacolo La Visitazione, ilterzo giovedì del mese, ore 10: S.Messa delle Mamme.Lunedì, ore 18, Concelebrazione Eu-caristica della Comunità religiosa conintenzioni per le vocazioni OSM.Primo martedì del mese, ore 16,30:preghiera per la beatificazione e l�in-tercessione di fra Venanzio M. Qua-dri, osm.Ogni giovedì del mese, ore 16, In-contri per Vedove e catechesi bibli-ca; ore 21: Adorazione Eucaristica(il 2° e il 4° giovedì animata dal G.A.M.,Gioventù Ardente Mariana).Ogni venerdì, ore 16: Ora della Di-vinaMisericordia (Coroncina, canti dilode e adorazione - Gruppo Gesù Mise-ricordia), capp. del SS. Sacramento -ore 17: Corona dei Sette Dolori, ore17,30:Vigilia deDomina - Primo ve-nerdì del mese, ore 21: preghiera inCenacolo G.A.M.Primo sabato del mese, ore 16, riu-nione di iscritti e amici O.S.S.M. (Ordi-ne Secolare dei Servi di Maria).La Domenica, orari SS. Messe ore 7 -8,30 - 10 - 11,30 - 13 - 18 - 21- Corsidi catechismo per i ragazzi della PrimaComunione e della Cresima - ore 17 (5p.m.) S. Messa in inglese - EnglishMass - Il ricavato della S. Messa delleore 21 è devoluto ai poveri.Da novembre a marzo, Catechesi inpreparazione al matrimonio, propostadalla Comunità dell�Emmanuele, in col-laborazione con la nostra parrocchia ealtre della diocesi.CORO DEL SANTUARIO (dir. p. Al-berto M. Ceragioli), prove il giovedìai Sette Santi, ore 21 (telef. 055578001).PICCOLO CORO MELOGRANO (dir.m.° Laura Bartoli), prove in via Cap-poni, 1 (telef. 055 609216).

Incontri e attività

Con approvazione ecclesiastica

Direttore responsabile: Alberto Ceragioli

Redazione: E. Casalini, L. Crociani , I. Da Valle

Caporedattore: P. Ircani Menichini

Registrato al Tribunale di Firenze con il n. 2926 del4-4-1981

Via C. Battisti , 6 - Firenze - Tel. 055/266181 - fax 0552661894

C.C.P. n° 67862664 intestato a ‘Provincia ToscanaServi di Maria’ , via C. Battisti, 6 - 50122 Firenze

Stabilimento Grafico Commerciale - Firenze

Cronaca del Santuario (continua)

la B. Vergine di Lourdes, ore 21,15 S.Messa per la fraternità di Comunionee Liberazione, presieduta dall’arcive-scovo S.E. mons. Giuseppe Betori .

Le celebrazioni della festa dei SetteSanti Fondatori in Basilica hanno avu-to il seguente svolgimento: Triduo dipreparazione i giorni 14-16 febbraio conalle ore 17,15 Rosario e Preghiera inlode dei Sette Santi Padri; ore 18 S.Messa presieduta dal p. Giovanni M.Spermàn ; ore 18,50 Adorazione euca-ristica; il giorno 17, ore 18, in Basilica,S. Messa solenne dei religiosi della cit-tà, presieduta da S. E. card. mons. Sil-vano Piovanelli .

Nella chiesa dei Sette Santi Fondatori,in viale dei Mille, la festa dei santi tito-lari si è così svolta: Triduo dei giorni19-20-21, con la S. Messa delle ore 18presieduta dal p. Piergiorgio M. Di Do-menico della comunità di Montesena-rio; domenica 22, la S. Messa solennedelle 10,00 è stata presieduta da S. E.mons. Giuseppe Betori , con la parte-cipazione dei rappresentanti del Comu-ne e del Gonfalone e l’animazione delCoro del Santuario, dei ragazzi dellaparrocchia e dell’Ensemble dei SetteSanti. Le SS. Messe delle 11,30 e del-le 18 sono state animate rispettivamen-te dal Coro degli Adulti e dal Coro dellaSS. Annunziata.

Incontri del sabato per la formazio-ne di lettori , ore 15,30-17,30: 14 feb-braio (Vi sono diversità di ministeri, mauno solo è il Signore, 1Cor 12,5) - L’As-semblea liturgica tutta ministeriale, rel.Serena Noceti ; 21 febbraio (Quandole tue parole mi vennero incontro, le di-vorai con avidità (Ger 15,16) - La men-sa della Parola: struttura e libri liturgi-ci, rel. S. E. mons. Claudio Maniago ;28 febbraio (La tua Parola mi fa vivere(Sl 118, 50) - La Sacra Scrittura nutri-mento di vita del Lettore, rel. don An-drea Bigalli ; 7 marzo (Ecco, io ti met-to le mie parole sulla bocca (Ger 1,9) -Il ministero del Lettore, rel. Nadia To-schi ; 14 marzo (Ti loderò, Signore, nel-la grande assemblea (Sl 34,18) - Tec-niche di proclamazione della Parola diDio, rel. Duccio Barlucchi . Si sonosvolti in convento anche gli incontri dio-cesani di preparazione per i nuovi Mi-nistri Straordinari della Comunione il 14,21 e 28 febbraio, ore 15,30-18,30.

L’Anno Paolino . È stato indetto il 28giugno 2008 per celebrare il bimillena-rio della nascita dell’apostolo San Pa-olo. Durante l’anno di indizione in tuttele chiese dell’Arcidiocesi è possibile ot-

tenere l’Indulgenza Plenaria nei giorni25 gennaio (festa della Conversione diSan Paolo) e il 29 giugno (solennità deiSanti Pietro e Paolo).

Al capitolo della Provincia Brasilia-na (gennaio) . Il priore provinciale p.Giuseppe M. Galassi , presente al Ca-pitolo della Provincia Brasiliana, haavuto modo di constatare come la mi-stica vite del Senario in terra brasilianasia rigogliosa, significativa, fertile e fe-conda ... le vocazioni sono reali e tan-te, con novizi, professi temporanei, po-stulanti, aspiranti. Le iniziative di pasto-rale giovanile, vocazionale e di evan-gelizzazione sono rispondenti ai tempi.Il p. Rinaldo M. Stecanella Oliveira èdirettore generale dell’emittente televi-siva Secolo XXI, la seconda emittentecattolica del Brasile.

Le suore del Mozambico e i rapimen-ti dei bambini . Un ricordo e una pre-ghiera per i bambini uccisi e per le Suo-re del convento Mater Dei di Nampulanel Mozambico che nel 2004 hanno de-nunciato l’orrore dei piccoli rapiti per ilcommercio di organi. A seguito delladenuncia, questo infame traffico è ces-sato in Mozambico, ma nel gennaio-febbraio 2009 si è riproposto all’atten-zione pubblica nell’ambito del più ge-nerale fenomeno sociale dell’immigra-zione illegale.

Per i giovan i. I Servi e le Serve di San-ta Maria hanno invitato i giovani allaSS. Annunziata (in via C. Battisti 6, ore21). Gli incontri si sono svolti il 16 di-cembre, il 13 gennaio, il 10 febbraio eil 10 marzo.

La statua di Gesù Bambino collocata all�alta-re maggiore durante le feste natalizie.


Recommended