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UN VENTO FORZA 6SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO · Pastorale, per così dire, sono rimaste...

Date post: 04-Aug-2020
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UN VENTO FORZA 6 Un cristiano non è diverso dagli altri: vive, ride, piange, corre come tutti. Non ha particolari “protezioni” o speciali condoni davanti alla quotidianità e alle sue complicazioni. Anche un cristiano soffre davanti ad un cambiamento che sia di abitudini, di direzioni o di presenze. A differenza degli altri, però, il cristiano cerca sempre di guardare oltre. Anche nella fatica, anche difronte all’ostacolo, il cristiano guarda oltre. Di più: il cristiano si sforza di vedere dentro e dietro ogni cosa la mano di Dio che guida la sua gente, anche quando lo fa attraverso strade in salita o polverose. Il cristiano fatica come tutti gli altri ma, per ciò che sa e spera, non vuole vedere solo la fatica. Unire 6 Parrocchie sotto un unico pastore è faticoso per tutti: per uno perché non ha il suo prete come un tempo; per l’altro perché non si trova bene con questo prete; per un altro perché cambia un orario, cambia un’abitudine, uno stile, un modo, una storia… Ma se anche nella fatica e nella strada più impervia Dio agisce costruendo un Bene, allora il buon cristiano, pur affaticato, guarda oltre e spera e cerca e costruisce il cammino che Dio, nel suo Spirito, dona soffiando con forza il vento della sua Vita. Chi non ha mai sentito (e forse detto) questa celeberrima frase? La domanda vera però è: chi la dice ci crede davvero? Se fosse vera questa cosa significherebbe dire, solo per fare un esempio, che si stava meglio quando non c’era nulla da mangiare sulle tavole rispetto ad adesso che siamo nella sovrabbondanza. Il che ci sta perché forse regnava più serenità. Ma se poi a chi dice questa cosa provi a togliergli i rifornimenti o ad abbassargli lo stipendio o la pensione, a rimetterlo senza mangiare, allora chi parlava in questo modo si arrabbia e non va più bene! Come è possibile? Una cosa o è vera sempre o non è vera mai. La verità, più onestamente, è che amiamo le nostre sicurezze che a volte vengono dalle nostre abitudini e, contemporaneamente, invidiamo un tempo in cui il rispetto, la carità, l’essenzialità erano una virtù e non un limite. Ma questo tempo è davvero esistito? Forse anche in passato, sebbene quei valori fossero più diffusi di oggi, forse più insegnati di oggi, qualcosa non funzionava come oggi. C’è stata la guerra, poi il boom economico, è vero, ma anche un mondo diviso in due, il terrorismo, la corruzione, le stragi di Capaci e Via D’Amelio… Onestamente: il peggio che vediamo oggi a volte ci fa credere che il peggio sia solo un’invenzione moderna, figlia di questa generazione. Il peggio fa parte della nostra storia. E’ amplificato oggi, vero, è poco contrastato oggi rispetto al passato, vero, ma il peggio c’è sempre stato. Anzi: proprio perché c’è sempre stato e dobbiamo farci i conti tutti i giorni (e non solo fuori da noi) Gesù ha prima camminato con noi, poi è morto per noi, poi è risorto per noi ed infine è al nostro fianco, è con noi ogni giorno della nostra vita. L’evento della Pasqua che celebreremo il 12 Aprile ci racconta che non c’è mai stato un tempo perfetto. Ma ci svela anche qualcosa di più profondo: che è sempre comunque stato un tempo di Grazia. Sì perché anche in mezzo al peggio Dio ha fatto grandi cose. Perché anche sulla croce e nella croce Dio fa grandi cose. Anche nei nostri giorni peggiori Dio fa grandi cose e “poco importa” se non lo vediamo. Importa che Lui lo faccia. Un modo fra tutti attraverso cui Lui fa grandi cose? Esserci. Piange con noi, quando piangiamo, soffre con noi quando soffriamo. Sembra poco. Lo sembra sempre. Ma significa molto. Molto anche perché tutto quello che Lui carica su di sé non va perduto ma trasformato. E’ come la semina faticosa in un terreno secco e duro: tanta, tantissima fatica. Ma una volta nella terra, per la potenza di Gesù, un frutto, magari non subito, nasce sempre. No, non si stava meglio quando si stava peggio. Si sta sempre con il Signore. Questo dovremmo dire. SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO NR1 - Foglio informativo di Alberone, Bevilacqua, Casumaro, Galeazza, Renazzo e Reno C.
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Page 1: UN VENTO FORZA 6SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO · Pastorale, per così dire, sono rimaste indietro avendo interrotto il cammino programmato della Visita del Card. Cafarra

UN VENTO FORZA 6

Un cristiano non è diverso dagli altri: vive, ride, piange, corre come tutti. Non ha particolari “protezioni” o speciali condoni davanti alla quotidianità e alle sue complicazioni. Anche un cristiano soffre davanti ad un cambiamento che sia di abitudini, di direzioni o di presenze. A differenza degli altri, però, il cristiano cerca sempre di guardare oltre. Anche nella fatica, anche difronte all’ostacolo, il cristiano guarda oltre. Di più: il cristiano si sforza di vedere dentro e dietro ogni cosa la mano di Dio che guida la sua gente, anche quando lo fa attraverso strade in salita o polverose. Il cristiano fatica come tutti gli altri ma, per ciò che sa e spera, non vuole vedere solo la fatica. Unire 6 Parrocchie sotto un unico pastore è faticoso per tutti: per uno perché non ha il suo prete come un tempo; per l’altro perché non si trova bene con questo prete; per un altro perché cambia un orario, cambia un’abitudine, uno stile, un modo, una storia… Ma se anche nella fatica e nella strada più impervia Dio agisce costruendo un Bene, allora il buon cristiano, pur affaticato, guarda oltre e spera e cerca e costruisce il cammino che Dio, nel suo Spirito, dona soffiando con forza il vento della sua Vita.

Chi non ha mai sentito (eforse detto) questa celeberrimafrase?Ladomandaveraperòè:chiladicecicrededavvero?

Se fosse vera questa cosasignificherebbedire, soloper fareun esempio, che si stava meglioquando non c’era nulla damangiare sulle tavole rispetto adadesso che siamo nellasovrabbondanza. Il che ci staperchéforseregnavapiùserenità.Ma se poi a chi dice questa cosaproviatogliergliirifornimentioadabbassargli lo stipendio o lapensione, a rimetterlo senzamangiare, allora chi parlava inquestomodosiarrabbiaenonvapiù bene! Come è possibile? Unacosaoèverasempreononèveramai.

Laverità,piùonestamente,è che amiamo le nostre sicurezzeche a volte vengono dalle nostreabitudinie,contemporaneamente,invidiamo un tempo in cui ilrispetto, la carità, l’essenzialitàeranounavirtùenonunlimite.

Maquestotempoèdavveroesistito? Forse anche in passato,sebbene quei valori fossero piùdiffusidioggi,forsepiùinsegnatidioggi, qualcosa non funzionavacomeoggi.C’èstatalaguerra,poiilboomeconomico,èvero,maancheun mondo diviso in due, ilterrorismo,lacorruzione,lestragidiCapacieViaD’Amelio…

Onestamente: il peggio chevediamooggiavolteci facrederecheilpeggiosiasoloun’invenzionemoderna, figlia di questagenerazione.

Il peggio fa parte dellanostra storia. E’ amplificato oggi,

vero,èpococontrastatooggirispettoal passato, vero, ma il peggio c’èsemprestato.Anzi:proprioperchéc’èsemprestatoedobbiamofarciicontitutti igiorni(enonsolofuoridanoi)Gesùhaprimacamminatoconnoi,poièmortopernoi,poièrisortopernoied infineèalnostrofianco,èconnoiognigiornodellanostravita.

L’evento della Pasqua checelebreremo il 12 Aprile ci raccontache non c’è mai stato un tempoperfetto.Macisvelaanchequalcosadipiùprofondo:cheèsemprecomunquestatountempodiGrazia.

Sì perché anche in mezzo alpeggioDiohafattograndicose.PerchéanchesullacroceenellacroceDio fagrandi cose. Anche nei nostri giornipeggiori Dio fa grandi cose e “pocoimporta” senon lo vediamo. ImportacheLuilofaccia.

UnmodofratuttiattraversocuiLuifagrandicose?Esserci.Piangeconnoi,quandopiangiamo,soffreconnoiquandosoffriamo.

Sembra poco. Lo sembrasempre. Ma significa molto. Moltoanche perché tutto quello che Luicarica su di sé non va perduto matrasformato. E’ come la seminafaticosa in un terreno secco e duro:tanta, tantissima fatica.Ma una voltanellaterra,perlapotenzadiGesù,unfrutto, magari non subito, nascesempre. No, non si stava meglioquandosistavapeggio.SistasempreconilSignore.Questodovremmodire.

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO

NR1 - Foglio informativo di Alberone, Bevilacqua, Casumaro, Galeazza, Renazzo e Reno C.

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LETTERA DI INDIZIONE DELLA VISITA PASTORALE

Al termine della Pentecoste dello scorso anno, il Card. Zuppi scrisse la lettera di indizione della Visita pastorale. Questa “indizione” è un atto ufficiale con il quale il Vescovo di una Diocesi comunica una decisione solenne che coinvolge e chiama al coinvolgimento diretto ogni Comunità Ecclesiale del Territorio. La Visita Pastorale è un atto dovuto di un Vescovo oltre che un dono ed una spinta ad ogni azione pastorale e missionaria di una Chiesa Locale. Secondo il Diritto Canonico, un Vescovo è tenuto a visitare la propria Diocesi, almeno in parte se non tutta, ogni cinque anni. Le nostre Comunità della Zona Pastorale, per così dire, sono rimaste indietro avendo interrotto il cammino programmato della Visita del Card. Cafarra per i suoi gravi motivi di salute che poi lo portarono alla morte. Per questo il Card.Matteo Maria Zuppi riparte dalle nostre zone, tra le prime della Diocesi. La visita Pastorale è, di fatto, un incontro che il Vescovo ha con la gente delle Parrocchie e del territorio. Quest’anno, per la prima volta nella storia della Diocesi di Bologna avvengono zonali, cioè non Parrocchia per Parrocchia.

DallaLetteradiIndizionePTESTO COMPLETO SU: WWW.QUATTROPARROCCHIE.IT

1.Hoavuto, evoluto, tanteoccasioniper incontraremolte comunità, tutteimportanti “ognuna secondo lapropria parte” che compongono laChiesa di Bologna e le città degliuomini dove esse vivono. Per ilSignoreilcriteriononèmainumericoo di importanza secondo valutazioniesteriori o mondane. Anzi. I piccolicomprendono quello che rimanenascostoaidottieagliintelligentielaChiesa è sempre il piccolo greggeradunato e custodito dal Signore.Piccoloèchiricordadiesserepartediuncorpo,nonnepuòenonvuolefarnea meno imponendo sé stesso con lapresunzione e il protagonismo.Piccolo è chi cura e protegge tutto ilcorpoperchétuttoèpartedisé!2. La Chiesa, comunione dei santi ecorpo mistico di Cristo, non è unarealtà astratta, virtuale, un’idea cheattrae proprio perché priva diconcretezza e che ognuno puòinterpretare a suo piacimento. E’proprio nell’umanità delle nostrepersone, limitate e contraddittoriecomesono,chepossiamoriconoscereecontemplarequellaMadrecheGesùcihaaffidatoedallaqualeciascunodinoièaffidato.Nonamiamoun’ideamauna realtà concreta, con la suastoriache passa attraverso le persone e lelorofragilitàecontraddizioni,ivolti,lescelte, le necessità, le sfide alle qualirispondere,ifruttidicuigioireperlamessechesemprebiondeggiaavantianoi.Perquestoè tanto importante laconoscenza diretta della realtà perservirlapartendodacomeessaè,percapireilvaloredellagraziadiDiochecontinua a rendersi concreta nellastoria degli uomini, provvidenza chenon mancherà mai e che ci liberadall’affannarci per il cibo e per ilvestito.LaChiesanonvuolevivereperséstessae lasuavocazioneèservirel’uomo e lavo- rare nella messe delmondo, senza confini, come chiestodalSignoreGesù.3. “Voi siete corpo di Cristo”, affermal’apostolo Paolo, scrivendo ad unacomunitàdellaqualeconoscevabenelimiti e difficoltà. Noi lo possiamocontemplare nella diocesanità. Ci ha

detto Papa Francesco durante la suavisita:“Ladiocesanitàèunaesperienzadi appartenenza: tu appartieni a uncorpo che è la diocesi. Questo significachetunonseiunlibero.Senzacoltivarequesto spirito di diocesanità di-ventiamotropposingoli,tropposoliconilpericolodidiventareancheinfecondiocon qualche... diciamolo delicatamentenervosismo. Vae soli!, dicevano i Padrideldeserto(cfr.Ecclesiaste4,10Vulg.),guaiachièsolo,perchéfiniràmale”.

Egli indicava anche alcuniatteggiamenti concreti che possonofarecrescereladiocesanità:ilcoraggiodiparlare,lapazienza,ilsopportare,ilportare-su.

4. Certamente aiuta tanto arinnovareefarecrescereladiocesanitàguardare oggi con la compassione diGesù le folle cheabbiamodavantiperavere consapevolezza di quello cuisiamochiamati,dellavocazionechecièaffidatapersonalmenteecomeChiesatutta.InunaappartenenzaallaDiocesivissuta, e non onorifica o virtuale,scopriamo la grazia di essere suoi edella nostra vocazione, la gioia diservire unamadre che non smette diamaretutti.Capiamocomeilserviziodiognunononiniziaconsestessoenonsiesaurisce in sé,masi inserisce inunarealtà dove tutti raccogliamo semprequellochealtrihannoseminatoedove,come nel corpo, si dona forza a tuttol’organismo.(…)Ciòpuòavveniresolonel sentirsi parte di questo corpo. Equesto ci libera anche da ansie daprestazione e da protagonismi chelegano alle nostre persone e non aCristoeallanostraMadreChiesaechealla fine ci portano a servirsi e non aservirelenostrecomunità.

IndìcopertantolamiaprimaVisitapastorale.IlfinediquestaVisitapastorale sarà crescere nellacomunione e vivere la conversionemissionaria. La Visita pastoraleall’Arcidiocesi di Bologna si svolgerànell’arco dei prossimi cinque anni esaràallecinquantaZonepastoraliincuièsuddivisalaDiocesi,cheraccolgonolesingole Parrocchie e le varie realtàecclesiali, raggruppate negli attualiquindici Vicariati, a partire da quellinon visitati dal mio predecessore, ilCard.CarloCaffarra.

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DAL 7 AL 10 MAGGIO IL VESCOVO

MATTEO VISITA LA NOSTRA ZONA

PASTORALE PPROGRAMMA COMPLETO E DEFINITIVO

SU: WWW.QUATTROPARROCCHIE.IT DAL 20 FEBBRAIO

MERCOLEDI delle CENERI Ogni anno ci è offerta la Grazia

di attendere in maniera concreta la Pasqua di Resurrezione facendo

la nostra parte per viverla in pienezza.

Ecco perché la Quaresima diventa un tempo favorevole per cercare di concedere più spazio all’attesa operosa della Pasqua

anche mettendo ordine nella nostra vita. Per questo ci

vengono suggeriti gli strumenti della PREGHIERA, DEL DIGIUNO E

DELLA CARITA’

26 FEBBRAIO

E

L’immagine scelta per l’annopastorale 2019-2010 è larielabora-zione di una iconarussa del secolo XVIII. Inposizione dominante Gesù e laSamaritana;sullosfondo,dietroa Gesù, il gruppo dei discepoliche vanno a prender cibo eritornano perplessi al vederlodiscorrere con una donna;dietro la donna il gruppo deisamaritanicheesconodallacittàincontroaGesù,anch’essicirco-spettiedesitanti.Cosìl’incontrotra i due - Gesù e la donna - ècoltonellesuerelazionisiacon

lacomunitàdeidiscepoli,siaconquella dei samaritani. Tuttoquestomette a temamolteplicidinamicheeintreccidirelazioni,moltoimportantianchepernoi.La formaesagonaledelpozzoèuna delle scelte iconograficheche la tradizionehaadottato. Ilnumero sei sta ad indicarespesso l’incompiutezza rispettoal sette che è un numero dipienezza.Nelsestogiornovienecreato l’uomo, ma solo nelriposo del set-timo giorno lacreazione trova compimento.Sesta è l’ora dell’incontro,quando il sole, raggiunto il suoapice, inizia a declinare. Seiuomini ha avuto la donna,cinque mariti e il non-maritoattuale. Gesù è la pienezza delcreato, lo sposo che l’umanitàattende, che percorre fino infondo il declino della morte edella sepoltura, per risorgeredopo il riposo del sabato,nell’ottavo giorno,simboleggiatodallapietrasucuiegli siede vero Signoredell’umanità redenta, di cui laSamaritana diventa unaprimizia.

ASCOLTA E GUARDA LA LECTIO SULLA SAMARITANA DEL VESCOVO MATTEO ZUPPI DEL 23 GENNAIO SCORSO

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BENEDIZIONE ALLE FAMIGLIE ALBERONE e BEVILACQUA 2020

COME LO SCORSO ANNO IL CAMMINO E LA TRADIZIONE DELLE BENEDIZIONI ALLE FAMIGLIE, SPECIE NEL TEMPO CHE CI PREPARA ALLA PASQUA, PRENDE UNA NUOVA FORMA. IL MOTIVO E’ DATO SIA DALL’ASSENZA DI SACERDOTI SIA DAL FATTO CHE I POCHI SACERDOTI SVOLGONO SERVIZIO SU UN NUMERO GRANDE DI PARROCCHIE. STANDO COSI’ LE COSE NON E’ ATTUABILE LA VISITA DEL PARROCO A TUTTE LE FAMIGLIE NEMMENO SE FOSSE FATTA LUNGO TUTTO L’ANNO PERCHE’ QUESTO SIGNIFICHEREBBE FERMARE IL RESTO DELLA VITA COMUNITARIA E PARROCCHIALE. PER QUESTO SARANNO SOLO TRE I MODI PER RICEVERE LA BENEDIZIONE: UN SACERDOTE ANDRA’ A CASA DI TUTTE LE FAMIGLIE CHE GIA’ VENGONO VISITATE DA ACCOLITI O ALTRI E HANNO UNA PERSONA MALATA IN CASA SECONDO CONTATTI PRESI DIRETTAMENTE CON LA FAMIGLIA. SEGNALATECI COMUNQUE ANCHE ALTRI NOMINATIVI (Leggi come fare sotto).

IL PARROCO IN DIVERSI PUNTI DEL PAESE CONVOCA E CELEBRA UNA LITURGIA IN CUI BENEDICE TUTTI I PRESENTI E CONSEGNA ANCHE L’ACQUA BENEDETTA PERCHE’ IL CAPOFAMIGLIA O UNO DELLA FAMIGLIA BENEDICA TUTTI IL GIORNO DI PASQUA.

IL SACERDOTE IN DIVERSI GIORNI FISSI SI METTE A DISPOSIZIONE DI CHI CHIEDE LA VISITA A CASA (Leggi come fare sotto).

PER SEGNALARE AMMALATO Telefonare dal Lunedi al Venerdì dalle 15 alle 18 allo 051900012

Scrivere via mail: [email protected]

Gli ammalati visitati da Accoliti o altri saranno contattati dalla Parrocchia

CONVOCAZIONI Domenica 8 MARZO ORE 11.15

Chiesa di BEVILACQUA

Martedì 10 MARZO ORE 20.15

Chiesa di ALBERONE

Domenica 15 MARZO ORE 17

Nella tendo Chiesa di ALBERONE

Domenica 29 MARZO ORE 11.15

Chiesa di BEVILACQUA

Martedì 7 APRILE ORE 10

Presso la famiglia TADDEI Carlo e Fiammetta, Via Ghisellini 18 ALBERONE A RICHIESTA

Occorre telefonare in Parrocchia (vedi orari e numeri qui sotto). La Parrocchia vi dirà il giorno disponibile. Le fasce orarie per le Benedizioni sono dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18 (a volte 18.30).

RICHIEDERE BENEDIZIONE ALBERONE: chiamare la Segreteria da Lunedì al Venerdì dalle 9.30 alle 11.30 allo 0516849005 o scrivere mail a [email protected]: chiamare la Segreteria da Lunedì al Venerdì dalle 15 alle 18 allo 051900012 o scrivere mail a [email protected]

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BENEDIZIONE ALLE FAMIGLIE CASUMARO 2020

COME LO SCORSO ANNO IL CAMMINO E LA TRADIZIONE DELLE BENEDIZIONI ALLE FAMIGLIE, SPECIE NEL TEMPO CHE CI PREPARA ALLA PASQUA, PRENDE UNA NUOVA FORMA. IL MOTIVO E’ DATO SIA DALL’ASSENZA DI SACERDOTI SIA DAL FATTO CHE I POCHI SACERDOTI SVOLGONO SERVIZIO SU UN NUMERO GRANDE DI PARROCCHIE. STANDO COSI’ LE COSE NON E’ ATTUABILE LA VISITA DEL PARROCO A TUTTE LE FAMIGLIE NEMMENO SE FOSSE FATTA LUNGO TUTTO L’ANNO PERCHE’ QUESTO SIGNIFICHEREBBE FERMARE IL RESTO DELLA VITA COMUNITARIA E PARROCCHIALE. PER QUESTO SARANNO SOLO TRE I MODI PER RICEVERE LA BENEDIZIONE: UN SACERDOTE ANDRA’ A CASA DI TUTTE LE FAMIGLIE CHE GIA’ VENGONO VISITATE DA ACCOLITI O ALTRI E HANNO UNA PERSONA MALATA IN CASA SECONDO CONTATTI PRESI DIRETTAMENTE CON LA FAMIGLIA. SEGNALATECI COMUNQUE ANCHE ALTRI NOMINATIVI (Leggi come fare sotto).

IL PARROCO IN DIVERSI PUNTI DEL PAESE CONVOCA E CELEBRA UNA LITURGIA IN CUI BENEDICE TUTTI I PRESENTI E CONSEGNA ANCHE L’ACQUA BENEDETTA PERCHE’ IL CAPOFAMIGLIA O UNO DELLA FAMIGLIA BENEDICA TUTTI IL GIORNO DI PASQUA.

IL SACERDOTE IN DIVERSI GIORNI FISSI SI METTE A DISPOSIZIONE DI CHI CHIEDE LA VISITA A CASA (Leggi come fare sotto).

PER PRENOTARE LA BENEDIZIONE o SEGNALARE AMMALATO Telefonare dal Lunedi al Venerdì dalle 9.30 alle 11.30 allo 0516849005

Scrivere via mail: [email protected]

Gli ammalati visitati da Accoliti o altri saranno contattati dalla Parrocchia

CONVOCAZIONI Domenica 15 MARZO ORE 11.30

Chiesa Provvisoria Casumaro

Giovedì 19 MARZO ORE 18

Chiesa Provvisoria Casumaro

Lunedì 30 MARZO ORE 20.45

Presso Fam. Sgargi-Zavatta, Via Casumaro Bondeno 7 Casumaro

Martedì 31 MARZO ORE 20.45

Presso Fam. Casoni Antonio e Glicerio, Via Casoni 30 Casumaro

Giovedì 2 APRILE ore 9.45

Presso Casa Famiglia “I Migliori Anni”, Via Casumaro Bondeno Casumaro

Giovedì 2 APRILE ore 18.45

Presso Oratorio di Casumaro A RICHIESTA

Occorre telefonare in Parrocchia (vedi orari e numeri qui sotto). La Parrocchia vi dirà il giorno disponibile. Le fasce orarie per le Benedizioni sono dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18 (a volte 18.30).

GIOVEDI 20 FEBBRAIO ORE 20.30 Fam. Molinari Vanni, Via ExDogana 39/5

LUNEDI 2 MARZO ORE 20.30 Fam. Salvi, Via Ferioli 41

LUNEDI 23 MARZO ORE 20.30 Fam. Grilli Mauro, Via Virgilio 17/1

IL VANGELO NELLE CASE

ASCOLTA E GUARDA IL VANGELO DI GV 20,19-29

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BENEDIZIONE ALLE FAMIGLIE RENAZZO 2020

COME LO SCORSO ANNO IL CAMMINO E LA TRADIZIONE DELLE BENEDIZIONI ALLE FAMIGLIE, SPECIE NEL TEMPO CHE CI PREPARA ALLA PASQUA, PRENDE UNA NUOVA FORMA. IL MOTIVO E’ DATO SIA DALL’ASSENZA DI SACERDOTI SIA DAL FATTO CHE I POCHI SACERDOTI SVOLGONO SERVIZIO SU UN NUMERO GRANDE DI PARROCCHIE. STANDO COSI’ LE COSE NON E’ ATTUABILE LA VISITA DEL PARROCO A TUTTE LE FAMIGLIE NEMMENO SE FOSSE FATTA LUNGO TUTTO L’ANNO PERCHE’ QUESTO SIGNIFICHEREBBE FERMARE IL RESTO DELLA VITA COMUNITARIA E PARROCCHIALE. PER QUESTO SARANNO SOLO TRE I MODI PER RICEVERE LA BENEDIZIONE: UN SACERDOTE ANDRA’ A CASA DI TUTTE LE FAMIGLIE CHE GIA’ VENGONO VISITATE DA ACCOLITI O ALTRI E HANNO UNA PERSONA MALATA IN CASA SECONDO CONTATTI PRESI DIRETTAMENTE CON LA FAMIGLIA. SEGNALATECI COMUNQUE ANCHE ALTRI NOMINATIVI (Leggi come fare sotto).

IL PARROCO IN DIVERSI PUNTI DEL PAESE CONVOCA E CELEBRA UNA LITURGIA IN CUI BENEDICE TUTTI I PRESENTI E CONSEGNA ANCHE L’ACQUA BENEDETTA PERCHE’ IL CAPOFAMIGLIA O UNO DELLA FAMIGLIA BENEDICA TUTTI IL GIORNO DI PASQUA.

IL SACERDOTE IN DIVERSI GIORNI FISSI SI METTE A DISPOSIZIONE DI CHI CHIEDE LA VISITA A CASA (Leggi come fare sotto).

PER PRENOTARE LA BENEDIZIONE o SEGNALARE AMMALATO Telefonare dal Lunedi al Venerdì dalle 15 alle 18 allo 051900012

Scrivere via mail: [email protected]

Gli ammalati visitati da Accoliti o altri saranno contattati dalla Parrocchia

CONVOCAZIONI

A RICHIESTA Occorre telefonare in Parrocchia (vedi orari e numeri qui sotto). La Parrocchia vi dirà il giorno disponibile. Le fasce orarie per le Benedizioni sono dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18 (a volte 18.30).

Lunedì 2 MARZO ORE 20.45

Presso Melloni Marzia, Via Maestra Grande 4

Mercoledì 4 MARZO ORE 20.45

Presso Fam. Borghi Salvatore ed Elisa, Via Brenta 11

Domenica 8 MARZO ORE 11 Presso il PIAZZALE DELLA CHIESA

Lunedì 9 MARZO ORE 20.45

Presso Balboni Silvia, Via IV Novembre 18

Martedì 17 MARZO ORE 20.45

Presso Fam. Tassinari, via Maestra Grande 72

Mercoledì 23 MARZO ORE 18.30

Presso ORATORIO con invito a bambini e ragazzi.

Mercoledì 1 APRILE ORE 17 Presso CENTRO SPORTIVO RENAZZO

Giovedì 2 APRILE ORE 11 Presso CASA FAMIGLIA di Via Collari 1

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BENEDIZIONE ALLE FAMIGLIE RENO CENTESE 2020

COME LO SCORSO ANNO IL CAMMINO E LA TRADIZIONE DELLE BENEDIZIONI ALLE FAMIGLIE, SPECIE NEL TEMPO CHE CI PREPARA ALLA PASQUA, PRENDE UNA NUOVA FORMA. IL MOTIVO E’ DATO SIA DALL’ASSENZA DI SACERDOTI SIA DAL FATTO CHE I POCHI SACERDOTI SVOLGONO SERVIZIO SU UN NUMERO GRANDE DI PARROCCHIE. STANDO COSI’ LE COSE NON E’ ATTUABILE LA VISITA DEL PARROCO A TUTTE LE FAMIGLIE NEMMENO SE FOSSE FATTA LUNGO TUTTO L’ANNO PERCHE’ QUESTO SIGNIFICHEREBBE FERMARE IL RESTO DELLA VITA COMUNITARIA E PARROCCHIALE. PER QUESTO SARANNO SOLO TRE I MODI PER RICEVERE LA BENEDIZIONE: UN SACERDOTE ANDRA’ A CASA DI TUTTE LE FAMIGLIE CHE GIA’ VENGONO VISITATE DA ACCOLITI O ALTRI E HANNO UNA PERSONA MALATA IN CASA SECONDO CONTATTI PRESI DIRETTAMENTE CON LA FAMIGLIA. SEGNALATECI COMUNQUE ANCHE ALTRI NOMINATIVI (Leggi come fare sotto).

IL PARROCO IN DIVERSI PUNTI DEL PAESE CONVOCA E CELEBRA UNA LITURGIA IN CUI BENEDICE TUTTI I PRESENTI E CONSEGNA ANCHE L’ACQUA BENEDETTA PERCHE’ IL CAPOFAMIGLIA O UNO DELLA FAMIGLIA BENEDICA TUTTI IL GIORNO DI PASQUA.

IL SACERDOTE IN DIVERSI GIORNI FISSI SI METTE A DISPOSIZIONE DI CHI CHIEDE LA VISITA A CASA (Leggi come fare sotto).

PER PRENOTARE LA BENEDIZIONE o SEGNALARE AMMALATO Telefonare dal Lunedi al Venerdì dalle 9.30 alle 11.30 allo 0516849005

Scrivere via mail: [email protected]

Gli ammalati visitati da Accoliti o altri saranno contattati dalla Parrocchia

CONVOCAZIONI SABATO 7 MARZO ORE 18.15

Presso Chiesa Parrocchiale

Mercoledì 18 Marzo ORE 20.45

Presso Sala Eventi di Pedrazzi Cristiano in Via Salvi (Ex Stamport).

Mercoledì 1 APRILE ore 20.45

Presso Sala Polivalente Polisportiva di Reno Centese

SABATO 4 APRILE ORE 18.15

Presso Chiesa Parrocchiale A RICHIESTA

Occorre telefonare in Parrocchia (vedi orari e numeri qui sotto). La Parrocchia vi dirà il giorno disponibile. Le fasce orarie per le Benedizioni sono dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18 (a volte 18.30). IL VANGELO NELLE CASE

ASCOLTA E GUARDA IL VANGELO DI GV 20,19-29

MERCOLEDI 4 MARZO ORE 20.30 Presso la Cappellina della Casa Suore

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BENEDIZIONE ALLE FAMIGLIE

COME LO SCORSO ANNO IL CAMMINO E LA TRADIZIONE DELLE BENEDIZIONI ALLE FAMIGLIE, SPECIE NEL TEMPO CHE CI PREPARA ALLA PASQUA, PRENDE UNA NUOVA FORMA. IL MOTIVO E’ DATO SIA DALL’ASSENZA DI SACERDOTI SIA DAL FATTO CHE I POCHI SACERDOTI SVOLGONO SERVIZIO SU UN NUMERO GRANDE DI PARROCCHIE. STANDO COSI’ LE COSE NON E’ ATTUABILE LA VISITA DEL PARROCO A TUTTE LE FAMIGLIE NEMMENO SE FOSSE FATTA LUNGO TUTTO L’ANNO PERCHE’ QUESTO SIGNIFICHEREBBE FERMARE IL RESTO DELLA VITA COMUNITARIA E PARROCCHIALE. PER QUESTO SARANNO SOLO TRE I MODI PER RICEVERE LA BENEDIZIONE: UN SACERDOTE ANDRA’ A CASA DI TUTTE LE FAMIGLIE CHE GIA’ VENGONO VISITATE DA ACCOLITI O ALTRI E HANNO UNA PERSONA MALATA IN CASA SECONDO CONTATTI PRESI DIRETTAMENTE CON LA FAMIGLIA. SEGNALATECI COMUNQUE ANCHE ALTRI NOMINATIVI

IL PARROCO IN DIVERSI PUNTI DEL PAESE CONVOCA E CELEBRA UNA LITURGIA IN CUI BENEDICE TUTTI I PRESENTI E CONSEGNA ANCHE L’ACQUA BENEDETTA PERCHE’ IL CAPOFAMIGLIA O UNO DELLA FAMIGLIA BENEDICA TUTTI IL GIORNO DI PASQUA.

IL SACERDOTE IN DIVERSI GIORNI FISSI SI METTE A DISPOSIZIONE DI CHI CHIEDE LA VISITA A CASA

COSA SONO LE BENEDIZIONI PASQUALI Le Benedizioni legate al tempo che ci prepara alla Pasqua appartengono ad una diffusa tradizione della nostra Chiesa. Esse sono quello che davvero dicono di essere: una preghiera di invocazione e di benedizione alla famiglia, cioè, alle persone che vivono insieme (o da sole) perché il Signore le accompagni sempre. Esse funzionano allo stesso modo in cui funziona un seme: porta frutto nella misura in cui il terreno viene lavorato e curato. La sua efficacia, per dirla così, è in questo rapporto di reciprocità in cui il Signore dona la sua Forza e noi rispondiamo con il nostro impegno. La Benedizione viene somministrata ogni giorno alla fine di ogni Messa celebrata. E’ questo il suo punto d’origine ed è qui, prima di tutto, che andrebbe cercata. La Benedizione è quindi data alle persone e non alle cose o alle case. Esse possono essere benedette ma, per la loro natura “stabile”, non hanno “bisogno” di essere benedette ogni volta. Le persone, piuttosto, cagionevoli e mutevoli, hanno frequentemente bisogno di questo rapporto con la Grazia e la forza di Cristo. Nella nostra tradizione (il che ci ricorda che non è un Sacramento o un atto assolutamente fondamentale) noi benediciamo le famiglie e le persone con il desiderio di pregare con loro e per loro, di incontrarle, di ascoltarle e di conoscerle. Non è sempre possibile svolgere questo prezioso ministero secondo quanto si è sempre fatto. Ma il dono della Benedizione alla famiglia proviamo a custodirlo secondo gli strumenti e le possibilità che possediamo adesso: mediante la visita agli Ammalati, mediante le convocazioni in cui ci raduniamo e mediante la chiamata del Sacerdote a casa, laddove possibile. Le benedizioni altro non sono che sacramentali, ovvero segni sacri attraverso i quali vengono ottenuti effetti e doni spirituali e vengono santificate le varie circostanze. La benedizione stessa è una preghiera, una lode a Dio, in quanto da Lui viene e a Lui ritorna, in un ciclo d’amore continuo. Non a caso il sacerdote impartisce la benedizione invocando il nome di Gesù. Benedicendo Dio, di conseguenza si benedice chi Lui ama, ciò che deve essere protetto e posto sotto la Sua egida.

Può capitare dunque di imbattersi in benedizioni che coinvolgono non solo le persone, ma anche oggetti, luoghi, la campagna, gli animali, perfino strumenti di lavoro. Questo perché tutto ciò che riguarda la vita e il sostentamento dell’uomo merita l’amore di Dio e necessità della Sua benevolenza e protezione. Esistono poi benedizioni speciali, solenni, come la benedizione apostolica, impartita dal Papa in persona, come per esempio la famosa benedizione apostolica urbi et orbi, rivolta dal Sommo Pontefice al mondo intero in determinate occasioni, o la benedizione papale, impartita da vescovi o sacerdoti in nome del Papa.


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