Un Viaggio nella
BIODIVERSITÀ della Provincia Olbia Tempio
Report finale Luglio 2012
2
INDICE 1. Un viaggio nella Biodiversità della Provincia Olbia Tempio pag. 3
2. Il processo di progettazione partecipata pag. 4
2.1 Gli obiettivi del percorso pag. 4
2.2 La mappatura e l’analisi degli stakeholder pag. 4
2.3 La campagna di comunicazione pag. 4
2.4 I workshop partecipativi pag. 5
2.5 Il percorso di domande pag. 6
3. I workshop pag. 7
3.1 I tappa: San Teodoro - 22 maggio 2012 pag. 7
3.2 II tappa: Alà dei Sardi - 22 maggio 2012 pag. 13
3.3 III tappa: Berchidda – 5 giugno 2012 pag. 18
3.4 IV tappa: Tempio Pausania - 6 giugno 2012 pag. 22
3.5 V tappa: Aglientu - 20 giugno 2012 pag. 26
3.6 VI tappa: Palau - 21 giugno 2012 pag. 31
3.7 Evento finale: Olbia - 10 luglio 2012 pag. 36
4. I partecipanti pag. 37
5. I crediti pag. 42
6. Allegati pag. 42
3
1. UN VIAGGIO NELLA BIODIVERSITÀ DELLA PROVINCIA
OLBIA TEMPIO
Il progetto “Un viaggio nella Biodiversità della Provincia Olbia Tempio”, promosso dall’Assessorato
all’Ambiente della Provincia Olbia Tempio, nasce con l’obiettivo di attivare una riflessione con gli attori
locali e di creare una rete di soggetti impegnati nella tutela e valorizzazione della biodiversità nel
territorio provinciale.
Il progetto si sviluppa dalla consapevolezza che la diversità delle specie viventi e degli ecosistemi è un
valore in sé, in quanto condiziona e regola lo sviluppo stesso della natura. I sistemi naturali traggono
dalla complessità, dalla ricchezza di specie e dalla varietà dei loro comportamenti, la capacità di
stabilizzarsi e anche di adattarsi ai cambiamenti. All’interno dei sistemi naturali sono collocate anche le
attività umane, dalle quali dipendono lo sviluppo e il benessere delle comunità. Il principale obiettivo
dell’ampio movimento istituzionale che coinvolge praticamente tutte le nazioni del mondo, attraverso
convenzioni, accordi e protocolli, è quello di ridurre la perdita di specie viventi causata dalle attività
umane sia attraverso l’influenza diretta sulle specie, sia attraverso la modifica o la perdita di ecosistemi.
Le ragioni che sottendono a questo obiettivo sono innanzitutto di tipo ecologico: la perdita di specie
porta a un degrado degli ecosistemi e viceversa, la scomparsa di ecosistemi comporta la perdita di
specie. Secondariamente vi sono ragioni di tipo economico e culturale: la perdita di specie e di
ecosistemi comporta una perdita di risorse genetiche, potenziali ed effettive, e di conoscenza da parte
dell’uomo. La tutela della Biodiversità si basa innanzitutto sulla conoscenza delle specie e degli
ecosistemi, della loro distribuzione sul territorio e delle minacce che incombono su di esse. Compito
delle istituzioni territoriali è sviluppare le conoscenze sulla cui base costruire programmi di sviluppo
compatibile e progetti di conservazione. Seguendo questo obiettivo la Provincia ha già portato
avanti un lavoro di ricerca e analisi che ha trovato sintesi nella pubblicazione del volume “Provincia Olbia
Tempio – Biodiversità 2010 – Habitat e specie”, curato da Egidio Trainito.
4
2. IL PROCESSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Il percorso è stato articolato in sei incontri partecipativi con gli attori locali realizzarti nel territorio
provinciale, organizzati secondo aree omogenee individuate in base alle caratteristiche ambientali, e un
evento finale. Gli incontri hanno avuto come obiettivo la diffusione della conoscenza e la
sensibilizzazione sulla biodiversità, l’attivazione di un momento di confronto, di analisi delle criticità e
delle potenzialità del territorio, in funzione delle quali ipotizzare percorsi di valorizzazione e tutela della
biodiversità nella Provincia. Il percorso ha inoltre contribuito al rafforzamento della Rete In.F.E.A.
provinciale.
2.1 GLI OBIETTIVI DEL PERCORSO
Attivare un momento di riflessione sul tema della biodiversità
Condividere le conoscenze e le esperienze degli attori locali
Aumentare la consapevolezza e l’attenzione sul tema
Fare rete tra i soggetti attivi in azioni di tutela e valorizzazione
2.2 LA MAPPATURA E L’ANALISI DEGLI STAKEHOLDER
Il processo di progettazione partecipata è iniziato con una prima fase di mappatura e analisi degli attori,
rilevanti sul tema del Progetto, a livello provinciale.
La mappatura degli attori del territorio risulta fondamentale per includere nei processi decisionali
partecipati tutti i punti di vista differenti sul tema in discussione.
Questo tipo di analisi dei “soggetti portatori di interesse della comunità” (stakeholder), permette quindi di
stabilire quali attori coinvolgere nelle diverse fasi, per fare in modo che il percorso posto in atto sia
realmente inclusivo, e non si pratichino scelte arbitrarie o distorte.
Nella fase iniziale di rilevazione dei soggetti da coinvolgere (aprile – maggio 2012), che ha preceduto
la realizzazione degli incontri, si sono individuati circa 280 attori rilevanti per il percorso da attivare
(suddivisi in istituzioni pubbliche, gruppi organizzati e singoli cittadini.
La mappatura è stata integrata man mano che gli incontri sono stati realizzati coinvolgendo anche quei
soggetti che precedentemente non erano stati individuati.
2.3 LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE
Partendo dagli elementi grafici identificativi del Progetto è stata messa a punto un’immagine coordinata
che veicolasse in maniera semplice e diretta i principi del progetto e le sue linee guida, rendendo chiare
anche ad un pubblico più vasto le varie articolazioni del percorso partecipativo.
È stata realizzata una campagna di comunicazione on line e off line. Con il web è stato possibile
promuovere il progetto attraverso i social network (Facebook), i siti istituzionali (Provincia Olbia
tempio, sito Infea Gallura), canali di condivisione video (YouTube). Questo tipo di comunicazione è
stata accompagnata da una promozione via mail all’indirizzario reperito in fase di mappatura degli
attori.
5
La comunicazione off line è stata realizzata attraverso la
realizzazione di materiali quali: locandine, cartoline di tre
tipologie differenti e la realizzazione di due poster 6x3 affissi ad
Olbia per promuovere l’evento finale.
2.4 I WORKSHOP PARTECIPATIVI
L’approccio metodologico per la facilitazione dei
workshop si basa sulla metodologia Metaplan®, una
tecnica di discussione basata sulla visualizzazione utile
per affrontare e risolvere in forma condivisa specifici
problemi. Essa consente, infatti, di gestire una
discussione di gruppo e raccogliere, selezionare e
omogeneizzare i diversi contenuti espressi dai
partecipanti (esperienze, opinioni, soluzioni,
domande, proposte…).
L’obiettivo della metodologia è evidenziare i punti di
vista di un gruppo di individui su un determinato
tema, per arrivare ad un’analisi che consideri le
affermazioni di tutti e mantenga la ricchezza delle
proposte individuali, portando il gruppo verso un
risultato operativo. Il metodo fornisce una visione
sinergica e collettiva determinata dal processo di
gruppo. La gestione dei diversi workshop con questa
metodologia ha permesso di predisporre il report dei
lavori, che tiene traccia delle diverse fasi del lavoro, restituisce la ricchezza delle discussioni realizzate
durante gli incontri e raccoglie le idee degli attori locali sulle possibile azioni di tutela e valorizzazione.
6
2.5 IL PERCORSO DI DOMANDE
I lavori di ogni workshop sono stati aperti dal dirigente o da un referente dell’Assessorato all’Ambiente
della Provincia Olbia Tempio. La gestione degli incontri si è articolata in tre momenti. Una parte di
analisi, una parte illustrativa e una di ideazione.
In particolare, nella fase di analisi i partecipanti sono stati chiamati ad analizzare il contesto territoriale
dal punto di vista delle peculiarità del territorio, delle azioni di tutela già avviate e delle criticità
riscontrate. Questa parte è stata sviluppata attraverso un percorso di domande:
Quali ritenete siano i valori di biodiversità di questo territorio?
Quali sono le azioni di tutela e valorizzazione avviate?
Quali criticità/minacce riscontrate?
Nella fase illustrativa Egidio Trainito ha approfondito, attraverso uno slideshow, le specificità del
territorio oggetto di analisi.
È seguita poi una fase di ideazione, in cui attraverso la
domanda “Quali nuove possibili azioni di tutela e valorizzazione?” i
partecipanti sono stati chiamati a riflettere sulle possibili azioni di
tutela e valorizzazione da attuare nel territorio di riferimento.
7
3. I WORKSHOP
3.1 I TAPPA: SAN TEODORO - 22 maggio 2012
La prima tappa del Viaggio nella biodiversità
della Provincia Olbia Tempio è stata realizzata
presso il Centro di Educazione
Ambientale dell’Area Marina Protetta di
Tavolara - Punta Coda Cavallo a San
Teodoro con l’intento di attivare una
riflessione sui territori di Budoni, Golfo
Aranci, Loiri Porto San Paolo, Olbia e San
Teodoro.
La discussione ha preso avvio
con la domanda “Quali ritenete
siano i valori di biodiversità di questo
territorio?”.
Gli interventi hanno evidenziato
come l’area oggetto di analisi sia
un paesaggio ricco di bellezze
grazie al suo sistema insulare,
che presenta specie con
valenza significativa, alla sua
varietà di paesaggi. Il territorio
infatti racchiude in se tutti gli
ambienti della Provincia OT:
dalle ricchezze delle piccole isole
e del mare, a quelle della terra
ferma, come montagne, colline,
fiumi (es. il Padrongianus) e
zone dunali, a quelle delle zone
umide, come stagni e lagune.
Le specie faunistiche individuate
sono varie, tra anfibi, rettili
(testuggine marginata) specie queste che sarebbe necessario tutelare magari attraverso una
campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione. Si evidenzia ancora la presenza di diverse
specie alloctone (ossia quelle specie scappate dalla cattività e poi ambientatesi nel territorio) come il
pappagallo verde, il gambero della Luisiana e il parrocchetto dal collare. Tra le specie aliene,
considerate allo stesso tempo un valore e una minaccia, è stata per esempio indicata la tartaruga dalle
orecchie rosse, avvistata nel canale zozzò. È emersa, inoltre, una forte presenza della componente
endemica sia nella vegetazione che nella fauna, un endemismo legato al valore identitario, inteso
come identificazione di un territorio. Ricche di biodiversità sono anche le aree esterne a quelle
protette spesso minacciate, ad esempio nella zona di passaggio del GALSI è stata rilevata la
presenza del Limoniastrum.
È stato sottolineato inoltre come la componente agricola abbia determinato lo sviluppo di micro
ambienti ricchi soprattutto di fauna. Qualche partecipante evidenzia la contiguità tra zone di
8
biodiversità e la componente umana; nella stessa città di Olbia sono presenti zone ricche di
biodiversità, per esempio, in alcune vie della città è possibile avvistare il germano reale. È considerato
un valore anche la vicinanza tra aree molto diverse come per esempio la zona industriale di Olbia
e l’Area Marina Protetta (AMP), la varietà degli ambienti subacquei e la ricchezza di biodiversità
che si può trovare ancora oggi sia nel porto che nella zona industriale.
Terminata l’analisi relativa ai valori
della biodiversità è stato chiesto ai
partecipanti “Quali sono le azioni di
tutela e valorizzazione avviate?” L’Area
Marina Protetta di Tavolara Punta
Coda Cavallo ha da tempo avviato
azioni di tutela della biodiversità
contro l’eradicazione di alcune
specie nelle piccole isole, come il
ratto nero e azioni di tutela nei
confronti di alcuni habitat come il
contenimento delle dune
sabbiose al fine di evitare
fenomeni di erosione. L’AMP ha
inoltre portato avanti percorsi di
educazione ambientale rivolti sia
agli studenti che agli adulti e ha
realizzato, con metodi partecipativi,
assieme al Comune di Olbia, il
“Giardino scolastico” che ha
coinvolto la scuola primaria di
Olbia. Sempre l’AMP si è occupata
dell’apertura dell’info point nell’isola di Tavolara operativo soprattutto nel periodo estivo,
dell’organizzazione di percorsi naturalistici attrezzati, della pulizia dei fondali nell’isola di
Tavolara, (“la giornata di pulizia dei fondali” organizzata a fine stagione) ed infine dell’introduzione di
boe di ormeggio per i diving nei punti di immersione, all’interno dall’AMP.
Presso il Parco del Padrongianus sono stati organizzati percorsi di educazione ambientale, sia con
la comunità che con le scuole, per promuovere la conoscenza dell’ambiente attraverso laboratori di
sviluppo sostenibile, attività creative per bambini, attività sportive come il Kayak , il tiro con l’arco
e l’orientering. In queste occasioni è stato valorizzato l’aspetto archeologico dell’area con la presenza
del Nuraghe Torra. Il Parco offre infine ottimi elementi anche dal punto di vista scientifico e delle
energie rinnovabili, vengono infatti utilizzati pannelli e veicoli fotovoltaici.
A San Teodoro le scuole hanno organizzato un progetto di educazione ambientale, che prevedeva
sia incontri in aula che visite guidate, per sensibilizzare e far conoscere agli studenti il Monte Nieddu.
Il Comune invece ha avviato un progetto di ripristino e risanamento del Rio San Teodoro per
prevenire rischi d’inondazione.
Il Comune di Olbia è impegnato nell’organizzazione di giornate di pulizia della città e del litorale,
soprattutto alla fine della stagione estiva, nonché in percorsi Salvamare rivolti soprattutto ai turisti.
La Provincia inoltre finanzia il censimento invernale degli uccelli acquatici e interventi di pulizia
9
delle spiagge mentre il Comune di Budoni è impegnato nel restauro ambientale delle zone
retrodunali. In generale i partecipanti mettono in evidenza come le iniziative di informazione e
sensibilizzazione (es. giornate ecologiche) sono aumentate in seguito alla nascita dell’AMP. Questo a
significare il ruolo trainante che svolge.
Alla domanda Quali criticità /minacce
riscontrate i partecipanti hanno
sottolineato la mancanza di
consapevolezza sull’importanza di
tutela della biodiversità, che porta di
conseguenza ad una mancanza di
pianificazione, critica rivolta sia
agli amministratori che alla
popolazione. Una mancanza
derivante soprattutto da una deficit
di conoscenza. Probabilmente la
causa è da ricercare nella distanza
esistente tra i tecnici e la politica e
dalla prassi della politica di
delegare ad entità esterne la
tutela dell’ambiente (associazioni,
WWF, cooperative, ecc.), quando in
realtà l’ambiente dovrebbe essere
una priorità della politica. A
questo aspetto si ricollega anche il
forte impatto della progettazione urbanistica nel territorio.
Emerge inoltre la difficoltà di coinvolgere le scuole, le quali dovrebbero essere incoraggiate ad
intraprendere percorsi naturalistici e progetti che mirano allo studio e alla conoscenza del territorio. Si
ritiene che le stesse insegnanti dovrebbero coinvolgere maggiormente le loro classi in percorsi di questo
tipo. Allo stesso tempo si precisa che la scuola sta attraversano diverse difficoltà legate al
sovraffollamento delle classi, alla mancanza di personale, ai tagli ecc., che quindi rendono difficile
attivare percorsi extrascolastici.
Le altre criticità maggiormente evidenziate sono le discariche abusive a Capo Ceraso e gli scarichi
civili ed industriali a Monte Ruiu. Nel Rio Monte Nieddu da circa due anni vengono scaricati i
liquami di un centro turistico con conseguenze pesanti soprattutto d’estate: “il fiume è verde e l’aria è
irrespirabile”.
Vi è inoltre una forte pressione antropica concentrata in tempi molto ridotti, un eccessivo consumo
del territorio e un “peggioramento fondiario” ossia l’abitudine di ricoprire ettari di macchia
mediterranea con specie non locali (es: ulivo piantato in Gallura). Un altro aspetto critico sono i tagli
alla spesa per gli Enti Locali, che impediscono a questi ultimi di investire su progetti di educazione
all’ambiente, in quanto non rientrano tra le priorità.
Infine il gruppo è stato chiamato a individuare azioni possibile da attuare, con la domanda Quali nuove
possibili azioni di tutela e valorizzazione? L’AMP consiglia di continuare a portare avanti le azioni di
sensibilizzazione già avviate per non perdere le conquiste finora realizzate, anche quelle portate
avanti dai singoli cittadini. Si ritiene sia importante un attore che funga da traino e che possa
attivare iniziative per il rafforzamento della rete e delle attività di sensibilizzazione. Questo
10
ruolo può essere svolto dalla
Provincia. In particolare la Provincia
potrebbe avvalersi della RETE
NATURA 2000 per la quale
l’Unione Europea ha stanziato un
miliardo di euro per la gestione
dei SIC. Sempre alla Provincia viene
affidato il compito di condurre un
eventuale censimento delle attività
in atto sia per filoni di intervento
che per tematismi e di creare un
“catalogo dei valori” da
promuovere all’interno del territorio
provinciale indicando le emergenze
della RETE NATURA2000 per
ogni singolo territorio. Uno
strumento attivato dalla Provincia
al fine di creare una rete tra i vari
attori locali che si occupano di
educazione ambientale è il portale
della rete InFEA. All’interno del sito
InFEA è possibile, infatti, visionare
tutte le attività realizzate e in corso di
realizzazione. Qualcuno sottolinea
che bisognerebbe coinvolgere le amministrazioni nella realizzazione di azioni di tutela e valorizzazione
del territorio, sarebbe importante che le stesse riuscissero a collaborare sia tra di loro che con i diversi
attori locali. Solitamente ciò che manca in fase di programmazione è la capacita delle amministrazioni di
fare un’attenta valutazione degli aspetti riguardanti la biodiversità. Viene riportato il caso della gestione
dei SIC: sui 90 SIC individuati in Sardegna solo 20 enti hanno firmato. Con i SIC non è stato fatto un
percorso di progettazione partecipata con gli attori rilevanti del territorio e questo denota un’incapacità
di gestione. Molti piani di gestione dei SIC, tra l’altro, sono stati definiti in maniera estemporanea da
consulenti esterni, senza il coinvolgimento del territorio e senza un’analisi accurata del territorio. Anche
il Piano di gestione di Montaldo, per esempio, prevedeva la nascita di un consorzio di comuni che però
non è mai nato, anche in questo caso non si è stati in grado di creare un organismo di gestione.
Qualcuno propone l’istituzione di un authority per la sostenibilità in grado di muoversi in un
territorio definito e in ambiti specifici. Una struttura che abbia la capacità di gestire alcuni aspetti legati
alla sostenibilità che un comune non è in grado di gestire, ancora di più se è un “comune spezzettato”
(mare – terra) come la maggior parte dei comuni dell’area oggetto di analisi. Qualcuno suggerisce che
tale ruolo potrebbe essere assunto dall’AMP. L’importanza di creare un ente intermedio, che abbia
una visone sovracomunale, viene sottolineato da più soggetti i quali concordano con il fatto che il
coordinamento di questa authority dovrebbe essere ricoperto da una struttura già esistente
potenziandone il ruolo, in questo modo verrebbero sfruttate professionalità esistenti che hanno inoltre
un’ottima conoscenza dei territori. Creare reti di alleanze tra persone che sono già animatori
ambientali ed economici, anche solo per passione, e con loro sviluppare relazioni in quanto gli
animatori ambientali sono portatori di professionalità differenti. La creazione di alleanze simili, nel
11
tempo, porterebbe alla costruzione di azioni ed interventi innovativi e di qualità, come per esempio
interventi di bioedilizia. Il periodo di crisi che si sta vivendo, che frena la speculazione, può andare a
vantaggio di uno sviluppo più sostenibile. Le stesse amministrazioni virtuose possono
confrontarsi tra di loro, condividere le loro esperienze e cercare insieme di sensibilizzare le altre
amministrazioni. Per esempio il Comune di Olbia potrebbe diventare il promotore dell’educazione
ambientale, viste le diverse attività che sta portando avanti in questo senso. Infine, tra le possibili azioni,
vengono proposte idee per migliorare l’offerta turistica. Qualcuno suggerisce di creare un’immagine
diversificata del territorio cioè chi promuove un dato territorio deve essere in grado di promuovere la
sua unicità, allo stesso tempo si sottolinea l’importanza di integrare i diversi aspetti di un territorio:
ambientale, archeologico, ecc. e, per far questo, serve un circuito integrato e coordinato di servizi
turistici. Attualmente questo manca infatti oggi i diversi operatori economici non conoscono l’uno
il prodotto dell’altro a causa della mancanza di condivisione delle informazioni sia tra operatori che tra
comuni. Sarebbe importante dare una consistenza economica all’ambiente e creare una rete tra i vari
operatori.
12
13
3.2 II TAPPA: ALÀ DEI SARDI - 22 maggio 2012 La seconda tappa del Viaggio nella Biodiversità della Provincia Olbia Tempio
si è svolta nella sala consiliare del Comune di Alà dei Sardi, con
l’obiettivo di attivare una riflessione sui territori di Alà dei Sardi,
Buddusò e Padru. L’incontro, questa volta, ha visto la partecipazione di
pochi soggetti e soprattutto ha evidenziato la difficoltà di
coinvolgimento delle comunità limitrofe.
All’incontro, infatti, hanno partecipato solo
cittadini di Alà dei Sardi. I lavori sono stati aperti
dalle parole di Egidio Trainito che ha dato una
definizione del termine di biodiversità intesa come
variabilità di organismi presenti nell’ambiente e
degli ecosistemi, sottolineando inoltre come la
biodiversità sia conosciuta in una minima parte. A
livello locale poi la conoscenza diminuisce in
quanto reperire informazioni è più difficile, per
questo è necessario attivare uno scambio di informazioni affinché gli attori di ogni singolo territorio
possano contribuire ad aumentare le
conoscenze sulla biodiversità locale.
La discussione ha preso avvio con la
domanda “Quali ritenete siano i valori di
biodiversità di questo territorio?”. I partecipanti
hanno evidenziato come tra i valori
rientrino sicuramente le foreste di sughero
e leccio, i boschi di roverella e il timo
selvatico. Si rilevano inoltre essenze nella
zona di Littos e Sas Tumba, macchia
mediterranea come il corbezzolo
soprattutto nella parte bassa. Nei monti è
possibile osservare piante endemiche
come l’elicriso e la peonia che si riproduce
a macchia. Si trovano, ancora, diverse specie
di funghi, anche se la maggior parte di
queste non sono commestibili, e piante
officinali come il rosmarino e l’elicriso,
utilizzate soprattutto per la produzione di
oli essenziali. Per quanto riguarda la fauna
si individuano cinghiali, volpi, martore (queste ultime vengono spesso trovate morte nelle strade),
ricci e tartarughe. Sono stati indicati inoltre la poiana, lo sparviero, il gruccione di passo, gufi e
barbagianni, l’assiolo e la civetta, la cornacchia, la gazza, passeri, pernici e una discreta varietà
d’insetti. A Malesa è stato avvistato qualche ghiro mentre nel lago del Monte Olia l’Emys. Da qualche
anno sembra si sia stanziata anche la colomba grigia dal collare. Diversi anni fa era possibile
osservare anche qualche grifone ma ormai è da diverso tempo che non se ne vedono più. A Los Littos
sono presenti le aquile e da due anni anche nella zona di Monte Figus. In quest’ultima zona però essa
14
non riesce a nidificare a causa della forte presenza dei pastori. I cervi presenti nella zona, spariti per
lungo tempo, sono stati recentemente reintrodotti dall’Ente Foreste. Attualmente si trovano in libertà
circa 35 esemplari di cervo e possono essere avvistati soprattutto nel Monte Olia assieme al muflone,
quest’ultimo presente anche a Bolostiu.
Terminata la mappatura sui valori del
territorio ai partecipanti, è stato
chiesto “Quali sono le azioni di tutela e
valorizzazione avviate?”. I presenti
hanno evidenziato come ad Alà dei
Sardi i terreni privati siano circondati
da una grossa quantità di cantieri
forestali e terre pubbliche (boschi,
terreni comunali, ecc) i quali creano
una sorta di “fascia di protezione”
che valorizza l’intera area,
preservandola.
Relativamente alle azioni di
valorizzazione avviate, la scuola di
Buddusò ha organizzato con i ragazzi
della classe terza un progetto di
educazione ambientale che
prevedeva sia lezioni frontali sia
escursioni nel territorio. I ragazzi
hanno così avuto la possibilità di
visitare diversi ambienti tra cui le
sugherete e il laghetto di Buddusò. L’associazione ANA, invece, ha da poco organizzato una mostra
fotografica tematica “Natura ed Ecologia”, con il coinvolgimento dei bambini, e sta iniziando ad
organizzare dei percorsi naturalistici e culturali. Sempre l’associazione ANA sta collaborando con il
GAL Gallura. Uno dei soci dell’associazione inoltre ha una fattoria didattica certificata LAORE. La
Comunità Montana di Monte Acuto, invece, sta portando avanti dei percorsi con punti di sosta e
ristoro (capanne). Si evidenzia inoltre come l’intera comunità di Alà dei Sardi sia particolarmente unita
e attiva nella lotta agli incendi. La sensibilizzazione nei confronti della piaga degli incendi inizia con i
bambini in quanto è un problema sentito dall’intera comunità. Viene indicato, tra le azioni avviate, il
sistema informativo della rete sentieristica (SIRS) elaborato dall’Ente Foreste che rientra all’interno
del progetto COREM, un progetto finanziato dal primo bando dei Progetti Strategici del Programma
Operativo Italia-Francia “Marittimo”, nel quadro dell’Asse III “Ambiente e produzioni rurali e marine”,
che si dedica al tema della cooperazione all’interno della Rete Ecologica dei territori di Corsica, Liguria,
Sardegna e Toscana. La rete SIRS è attualmente accessibile a tutti i possibili fruitori che intendono
visitare i sentieri regionali e conoscere il loro grado di difficoltà. Infine un'altra attività avviata, dalla
Provincia di Nuoro, è Foreste Aperte.
Alla domanda Quali criticità e minacce e riscontrate sono stati evidenziati diversi aspetti, in particolare: gli
incendi soprattutto nelle terre pubbliche. A questo proposito si ribadisce come alla lotta contro gli
incendi ad Alà dei Sardi partecipi sempre tutta la popolazione, si è creata quasi una cultura familiare in
15
questo senso, forse perché tutti i cittadini hanno un pezzo di terra da preservare. Negli ultimi anni si
riscontra inoltre una proliferazione di discariche abusive e scarsa sensibilità al tema della
biodiversità da parte delle
persone.
Inoltre viene menzionato tra le
criticità la presenza del Parco
eolico (composto da circa 76 pale
eoliche) installato tra Alà dei Sardi
e Buddusò, e l’attività di “raccolta
delle pietre” finalizzata alla
vendita delle stesse in Costa
Smeralda, un’attività che ha
devastato diversi territori.
Ci sono inoltre molte abitazioni
agricole che sembrano delle vere e
proprie “baraccopoli”.
Viene vissuta come una minaccia
la presenza di numerosi
cinghiali i quali creano ingenti
danni all’agricoltura, in particolare
alle colture erbacee, e sono
oggetto della diffusa attività di
bracconaggio, altra minaccia che incombe nella zona. La presenza dei cervi oltre ad essere indicata
come un valore è vista in parte anche come una minaccia in quanto a volte creano danni alle vigne.
Fanno parte, infine, dell’elenco delle criticità/minacce il pascolo brado, le martore uccise nelle strade,
l’utilizzo delle terre civiche come terre private ed infine la mancanza di una cultura forestale ossia la
prassi di tagliare gli alberi giovani a vantaggio di quelli più vecchi, ciò causa la mancanza di
rinnovamento della vegetazione. Le minacce riportate vengono racchiuse, alla fine, in un unico
concetto: la mancanza di rispetto delle regole.
Infine si è passati alla domanda
Quali nuove possibili azioni di tutela e
valorizzazione? In questo caso i
partecipanti hanno sottolineato
l’importanza di attivare azioni di
sensibilizzazione e progetti di
educazione ambientale nelle
scuole, entrambi rivolte sia agli
studenti che agli insegnanti, e
l’importanza della
valorizzazione integrata ossia
che coinvolga tutti gli aspetti del
territorio: ambiente,
archeologia, educazione
alimentare, ecc. Qualcuno
16
propone la realizzazione di un catalogo territoriale sulla biodiversità attraverso il coinvolgimento
delle scuole e delle famiglie e una maggiore vigilanza da parte del comune sulle costruzioni rurali,
nonché una regolamentazione sulle concessioni delle terre pubbliche in quanto spesso queste vengono
usate come terre private. Azioni di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza sulle dinamiche
boschive e della vegetazione di questa zona e questo si collega anche alla gestione delle terre
pubbliche. Vengono proposti infine progetti per la reintroduzione di specie in via d’estinzione,
come per esempio i cervi.
17
18
3.3 III TAPPA: BERCHIDDA – 5 giugno 2012
La terza tappa del viaggio si è svolta nella
sala consiliare del Comune di Berchidda
con l’obiettivo di attivare una riflessione sui
territori di Berchidda, Monti e Oschiri.
Terminata la presentazione del progetto i
partecipanti hanno risposto alla domanda
“Quali ritenete siano i valori di biodiversità di
questo territorio?”. I contributi sono stati
numerosi, in particolare tra i valori evidenziati emergono i
seguenti aspetti: il settore orientale e meridionale del
Monte Limbara, il Monte Figos e Bolostiu, la foresta
demaniale che si trova nella parte basale del Monte
Limbara Sud, il Monte acuto, che risulta essere un
centro di biodiversità peculiare rispetto al Monte Limbara.
Qualcuno sottolinea come l’eccessiva presenza di SIC,
ZPS e zone tutelate sia una minaccia relativamente alla ridotta presenza dell’uomo e dell’attività di
allevamento e agricoltura. Prima che
venissero istituite le aree di tutela,
infatti, l’unica minaccia alla perdita di
biodiversità era la catena alimentare
in particolare per i gipetti e per i grifoni.
Per quanto riguarda la fauna sono stati
indicati la lucertola del bedriaga, la
martora, il cinghiale, il quercino, la
lepre, e la pernice sarda, ormai molto
rara è fonte di vita per l’aquila. Dal
passo del Limbara di Punta Lu Colpu
fino alla diga del Coghinas sono state
avvistate sia l’aquila del Bonelli che
l’aquila reale, nei corsi dei fiumi si è
rilevata la presenza della trota
macrostigma, che non esiste più
come specie pura, e della trota fario.
Per quanto riguarda la flora è stato
sottolineato come il Monte Limbara ha
perso una parte importante della sua
biodiversità a causa degli incendi e dell’uso intensivo della terra per cui la vegetazione reale risulta
distante dalla vegetazione potenziale. In generale nell’area oggetto di analisi sono state individuate 4
fasce di vegetazione, in particolare nella fascia basale (400 mt) troviamo sugherete e lecci,
mentre nella fascia sommitale, che un tempo era popolata da pinete naturali, troviamo erica cisto
e ginestre. Tra le specie arboree troviamo anche il tasso (impiantato). A Sant’Antonio di Gallura è
19
possibile ammirare un olivastro millenario. Nell’area dopo la devastazione degli incendi si stanno
ricreando molte pinete, anche grazie alla politica forestale che ne ha incentivato la proliferazione. Allo
stesso tempo i pini, essendo predominanti e invasivi, rendono i suoli sottostanti acidi e questo non
permette la nascita di nessun altro tipo di vegetazione. Ad altezze più elevate, circa 750/800 mt, sono
state individuate la rosa bianca e la
rosa fucsia/arancio.
Successivamente si è passati alla
domanda “Quali sono le azioni di tutela e
valorizzazione avviate?” I partecipanti in
questo caso sottolineano come le
iniziative sono molto scarse, per
esempio non è mai stata portata una
scolaresca in visita nel Monte Limbara
o a Su Filigosu. Tra le attività avviate si
evidenzia che nel versante di Tempio
sono stati costruiti dei sentieri presso
il Monte Limbara. Sempre a Tempio
l’Ente Foreste ha recepito gli indirizzi
del Comune per una pianificazione
congiunta, ed è stata organizzata la
manifestazione la Montagna Produce
e convertiti i boschi di pino in boschi di castagno. A Berchidda è stata organizzata, invece, la
manifestazione Foreste Aperte. A Oschiri sono stati realizzati la Colonia Montana ed un Centro
velico, ma entrambi i progetti non sono andati avanti. Il Giardino delle farfalle e l’arboreto
Mediterraneo sono stati concepiti male, quest’ultimo, realizzato sul Limbara, è fuori contesto in
quanto nel momento in cui stava iniziando a lavorare è stato inglobato all’interno della
perimetrazione del SIC. I collegamenti tra la costa e l’interno non sono stati realizzati o se
“qualche azione è stata avviata nessuno se ne è accorto”. In realtà la Provincia di Olbia Tempio si
era impegnata a creare dei collegamenti tra l’interno e la costa ma il progetto non è andato avanti a
causa delle legge sul parco. Viene indicato inoltre il Progetto del Parco Regionale della Gallura e del
Monte Acuto, per cui è stata fatta una proposta
Quali criticità e minacce e riscontrate?
Alla domanda sulle criticità i punti di
vista evidenziati sono stati diversi, in
particolare si rileva come la zona di
Su Filigosu non sia mai stata
valorizzata, critiche anche alla
politica di dismissione del
territorio da parte delle
istituzioni. La discussione si è
animata relativamente alla
perimetrazione dei SIC che “è
stata condotta dall’alto” senza il
20
coinvolgimento delle popolazioni motivo per cui “il proprietario non è più proprietario”. I punti di
vista sono stati diversi, infatti mentre diversi partecipanti, pur riconoscendo lo scarso coinvolgimento al
momento di definire i confini delle aree tutelate, riconoscono il valore di preservare un’area, altri hanno
ribadito come non dovrebbero essere delle zone in cui viene limitato l’utilizzo del terreno e delle specie
presenti. Questa corrente di pensiero vorrebbe delegare la tutela di queste aree alla popolazione
residente. Tra le minacce viene inserita anche la forte presenza di cinghiali, gli incendi, sempre molto
numerosi in tutta la zona, gli operai dell’ente foreste infine i vincoli.
In seguito i partecipanti hanno dato il loro contributo alla fase di ideazione rispondendo alla domanda
Quali nuove possibili azioni di
tutela e valorizzazione?
In questo caso è stata
espressa la necessità di
valorizzare la rete
sentieristica del Limbara e
la necessità di coinvolgere in
qualsiasi azione di tutela si
decida di attuare, la
comunità locale:
proprietari, allevatori,
agricoltori, utilizzatori e
fruitori del territorio.
È stato richiesto di rivedere
la legislazione della caccia
che attualmente è intesa in
senso restrittivo e aumentare la caccia ai cinghiali, che deve essere selettiva, per preservare il
territorio. Ci deve essere inoltre una maggiore accessibilità alle informazioni, queste devono essere
più chiare e semplici, alla portata di tutti. Qualcuno propone la redazione di una dichiarazione di
intenti sulla biodiversità. Altri la creazione di uno strumento per la raccolta delle informazioni e
per la diffusione della conoscenza, sostenendo che questo ruolo potrebbe essere svolto dal nodo
InFEA. Inoltre vengono proposti corsi di aggiornamento per il personale dell’Ente Foreste (sia
operai dei cantieri che funzionari) soprattutto in relazione agli incendi e alla forte presenza dei cinghiali.
In relazione alle zone oggetto di tutela vengono proposte diverse azioni come: la riperimetrazione
della rete ecologica e la riperimetrazione dei SIC e ZPS, la modifica della Legge Nazionale
Quadro 394/91, modifica della Legge Regionale 31, modifica del Piano forestale della Sardegna
e del PSR. Infine percorsi di sensibilizzazione per la politica e le istituzioni nonché
l’identificazione di figure come i “custodi della biodiversità”.
21
Quali ritenete siano i valori di
biodiversità di questo territorio?
AREE CACUMINALI (di cresta)
SETTORE ORIENTALE MERIDIONALE DEL MONTE
LIMBARA
RIU MANNU OSCHIRIRIU MANNU BERCHIDDA
MONTE FIGOS
BOLOSTIU
LAGO COGHINAS
FORESTA DEMANIALE MONTE
LIMBARA SUD
ASPETTI VEGETAZIONALI
LUNGO IL GRADIENTE ALTIMETRICO
OLIVASTRO MILLENARIO
SANT’ANTONIO DI GALLURA
VIGNETI
LUCERTOLA DEL BEDRIAGA
SCOIATTOLO?ECCESSIVA PRESENZA DI SIC E
ZPSZONE TUTELATE
MONTE LIMBARA
ESTREMAMENTE
POVERO DI
BIODIVERSITÀ
AQUILA REALEAQUILA DEL BONELLI
GRIFONI(molto raramente)
VEGETAZIONE REALE DISTANTE DALLA
VEGETAZIONE POTENZIALE
CATENA ALIMENTARE INTERROTTA
(diminuito allevamento)
NON C’E’ PIU’ LA PRESENZA
DELL’UOMO(es. allevamento)
PERNICE SARDA
4 FASCE DI VEGETAZIONEBASALE – SUGHERETE
- LECCIOSOMMITALE (un tempo
pinete naturali)Monte Limbara
PINETE NATURALI(si stanno
riprendendo ora)
IL PINO E’ PREDOMINANTE (inacidisce i suoli)
ROSACEEROSA BIANCA
ROSA FUCSIA/ARANCIO750/800 MT
TROTA MACROSTIGMA
(non esiste più come pesce puro)
TROTA FARIO
MARTORACINGHIALE
GATTO SELVATICO
QUERCINO
SPECIE ARBOREE(es. tasso sul
limbara)
GRANDE LABORATORIO DI
BIODIVERSITÀ
INCENDI
SISTEMA MONTUOSO LIMBARA PIU’ SEMPLICE
RISPETTO ALTRE AREE (es. Gennargentu)
USO INTENSIVO DEL TERRITORIO
Quali sono le azioni di tutela e valorizzazione avviate?
PARCO REGIONALE DELLA GALLURA DEL
MONTE ACUTO -proposta-
PIANIFICAZIONE CONGIUNTA
VERSANTE NORD LIMBARA
TRA COMUNE DI TEMPIO E ENTE
FORESTE
LA MONTAGNA PRODUCE
INTRODUZIONE DI BOSCHI DI CASTAGNO
FORESTE APERTE BERCHIDDA INFRASTRUTTURE
SOSTENIBILI RETE SENTIERISTICA (standard cai)
SIC MONTE LIMBARAZPS PIANA DI
OSCHIRI
PIANO DI GESTIONE
TUTELA DELL’AMBIENTE E VALORIZZAZIONE
ECONOMICAIL PIANO DI GESTIONE
DEL 2002 NON È STATO APPROVATO PERCHÉ
TECNICAMENTE INCOMPLETO
RICORSI AL TAR CONTRO LA
PERIMETRAZIONE DEI SIC
LIMBARA DI TEMPIOSENTIERI
‘’SE SONO STATE AVVIATE NESSUNO SE N’È ACCORTO’’
COLLEGAMENTI COSTA-INTERNO NON È ANDATA
AVANTI
GIARDINO DELLE FARFALLE
ARBORETO MEDITERRANEO
SONO STATI CONCEPITI MALE
COLONIA MONTANA
CENTRO VELICO DI OSCHIRI
NON SONO ANDATI AVANTI
Quali criticità/minacce riscontrate?LA PERIMETRAZIONE
DEI SIC ‘’È STATA CONDOTTA DALL’ALTO’’
SENZA IL COINVOLGIMENTO
DELLE POPOLAZIONI
IL PROPRIETARIO TERRIERO NON È PIÙ
PROPRIETARIO
- INCENDI- CINGHIALI- ENTE FORESTE (operai)
POLITICA DI DISMISSIONE DEL
TERRITORIO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI
‘’AL CENTRO DI TUTTO CI DEVE
ESSERE L’UOMO’’
‘’L’UOMO CONSAPEVOLE’’
I VINCOLI
SU FILIGOSU NON È MAI STATO
VALORIZZATO
Quali nuove possibili azioni di tutela e valorizzazione?
RIPERIMETRAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA REGIONALE
RIPERIMETRAZIONE DEI SIC E ZPS
IDENTIFICARE CUSTODI DELLA BIODIVERSITÀ
MODIFICARE LA LN 394/91
LEGGE QUADRO
MODIFICARE LA LR 31
SENSIBILIZZAZIONE DELLA PARTE
POLITICA - ISTITUZ
QUALSIASI AZIONE DI TUTELA DEL
TERRITORIO DEVE ESSERE CONDIVISA
DALLA COMUNITÀLOCALE
MODIFICA DEL PIANO FORESTALE DELLA SARDEGNA
MODIFICA DEL PSR
DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI
ACCESSIBILI A TUTTI
DICHIARAZIONE DI INTENTI SULLA BIODIVERSITÀ
RETE SENTIERISTICA DEL LIMBARA
REVISIONE DELLA LEGISLAZIONE DELLA
CACCIA IN SENSO RESTRITTIVO
AUMENTO DELLA CACCIA AI CINGHIALI
(selettiva)
PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
NUOVA FONTE DI ENERGIA ELETTRICA
RINNOVABILE E PULITA
STIMOLARE L’ENTE FORESTE A FARE
AGGIORNAMENTI PER IL PERSONALE
CREARE UNO
STRUMENTO DI
RACCOLTA DI
INFORMAZIONI
E DI DIFFUSIONE
DELLA CONOSCENZA
(sito InFEA?)
22
3.4 IV TAPPA: TEMPIO PAUSANIA – 6 giugno 2012
La sesta tappa del viaggio si è svolta nell’Ufficio
Turistico comunale di Tempio Pausania, con
l’obiettivo di attivare una riflessione sui territori di
Aggius, Bortigiadas, Calangianus, Luogosanto,
Luras, Sant’Antonio di Gallura, Telti e Tempio
Pausania.
La discussione si è aperta con la domanda “Quali
ritenete siano i valori di biodiversità di questo territorio?”. I
partecipanti hanno evidenziato soprattutto i seguenti aspetti: 3 cime di Punta Bandera tra Tempio,
Calangianus e Berchidda, i Grandi Sassi tra Aggius e Valle della Luna, Riu la balestra tra Aggius,
Aglientu e Trinità, la
Cascata del muflone tra
Luras e Tempio Rio Carana,
la Tomba dei giganti e il
nuraghe tra Tempio e
Calangianus. Dal punto di
vista floristico vengono
evidenziati: i lentischi
millenari, anche con
circonferenze di 4 metri, nei
pressi degli olivastri di
Luras, Vaddi Santa,
l’olivastro e il leccio
millenari a Sant’Antonio di
Gallura, il Pino marittimo
nativo a San Giacomo di
Caracanna (Santa Teresa di
Gallura), la sequoia
importata di Vallicciola, il
Populus Tremula, il leccio
secolare a Framigheddu, i
tassi secolari a Sarra di Lu
tassu e Monte Pulchiana. In
tutta l’area si nota una evidente
diversità antropologica e
culturale e infine vi sono
palesi tracce della
transumanza e
carbonizzazione.
23
Si è passati poi alla domanda
relativa alle azioni avviate,
“Quali sono le azioni di tutela e
valorizzazione avviate?.I
partecipanti, in questo caso,
hanno ricordato che è stato
avviato un dialogo
istituzionale soprattutto tra
Provincia, Unione dei
Comuni, GAL ed Ente
Foreste in tema di tutela
dell’ambiente; vi sono inoltre
delle ipotesi per alcuni
progetti europei. A Telti è
stato aperto un museo
naturalistico e sono attivi dei
corsi di botanica per diverse
fasce di età, l’associazione
Cammina Limbara organizza
delle escursioni nel territorio e
nel Monte Libara in cui è presente una rete sentieristica. A Tempio ci sono dei parchi urbani nella
zona di San Lorenzo, è stata organizzata una mostra micologica, e si stanno realizzando dei progetti
di educazione ambientale. Inoltre è presente un centro di educazione ambientale della
montagna. A Calangianus una vecchia ferrovia lunga 17 Km è stata restaurata e trasformata in
pista ciclabile e pedonale (tratta
Tempio – Monti).
Successivamente si è passati alla domanda
“Quali criticità e minacce e riscontrate? Il
confronto tra i presenti ha messo in
evidenza i seguenti aspetti: non si coltiva
più un certo tipo di grano, ora
scomparso e alcuni tipi di sementi e
alberi da frutto come per esempio il
pero. A Calangianus stanno
scomparendo i funghi perché le piante
aliene hanno distrutto la flora
endemica. Nella zona vi è una perdita di
biodiversità causata dal taglio delle
pinete esotiche da parte dell’Ente Foreste,
che ha eliminato il sottobosco. Un grosso
problema continuano ad essere anche qui
gli incendi. Si nota inoltre un eccessivo
inquinamento dell’area causato da antenne
e ripetitori, con evidenti radiazioni
24
elettromagnetiche in alcune aree del Limbara. Si tratta di radiazioni non ionizzanti oltre i valori
consentiti che sono causa di malattie come leucemie, linfomi ecc. Inoltre dentro l’ex base
NATO le acque, che scorrono verso l’esterno della base, sono inquinate da amianto, lava di
vetro e acido di batteria. Anche l’acqua di Tempio non è più di buona qualità. Infine i
partecipanti sottolineano la presenza di pannelli esplicativi sbagliati, nel Monte Limbara, relativi
all’aquila “dalla testa bianca”.
Un aspetto evidenziato (in separata sede da Giacomo Calvia) è la minaccia relativa ai diserbanti
chimici, che l’ANAS distribuisce lungo i cigli stradali, che sta distruggendo moltissime popolazioni di
orchidee. Siccome le orchidee sono piante protette da numerose convenzioni internazionali, sarebbe
fondamentale sensibilizzare l'ANAS ad eliminare questi trattamenti, che si ripercuotono inoltre su
numerose specie animali e pure sull'uomo, dato che per percolazione con piogge e acque di
dilavamento, quelle sostanze vanno a finire nelle falde acquifere. Questo aspetto è una minaccia
soprattutto per chi, come le persone che raccolgono asparagi, finocchi selvatici e altre cose simili
(chiocciole) e che passano magari appena dopo che il trattamento è stato fatto (perché spesso non viene
segnalato) e rischiano seriamente di avvelenarsi.
Successivamente i partecipanti
hanno ragionato insieme su Quali
nuove possibili azioni di tutela e
valorizzazione? I contributi emersi
sono stati diversi, in particolare:
una programmazione basata
sulla conoscenza e sull’
informazione, esperti a supporto
dei comuni, magari attraverso uno
studio approfondito che
comprovi al necessità di tutelare il
territorio, azioni di
sensibilizzazione e diffusione
della conoscenza rivolte agli
amministratori. Rivisitazione dei
due decreti sulla condizionalità
ambientale (uso del territorio e
sviluppo rurale), il soggetto
deputato alla tutela è colui che
vive in campagna, quindi
l’agricoltore e allevatore, anche
se non sempre il proprietario del
terreno garantisce la tutela. Si pone l’accento su come sia necessario conciliare le esigenze della
tutela con le esigenze di chi opera nel territorio. È necessario individuare risorse finanziarie
certe da investire nella tutela l’operatore agricolo. Infine bisognerebbe verificare le proprietà
private al di sotto dei 1000 mt del Limbara. I 2000 ettari del versante nord del Limbara sono in
concessione trentennale, sono pubblici, la parte di Calangianus è di proprietà privata. Si potrebbero
prevedere anche dei compensi per chi tutela il territorio visto che la tutela dell’ambiente crea sviluppo
sia da un punto di vista del territorio che economico.
25
ZONE UMIDEENDEMISMI
PIANA DI ASFOSSADO
VALLE DELLA LUNA DI AGGIUS
GRANDI SASSI
Quali ritenete siano i valori di
biodiversità di questo territorio?
MONTE LIMBARA
MONTE DI DEUZona archeologica
TRE CIME DI PUNTA BANDERA
ENDEMISMI FLORISTICI DEL
LIMBARA
TEMPIO TERRITORIO VASTO RICCO DI BIODIVERSITÀ
MONTE PINO
MONTE PULCHIANA
MONTE PULCHIANATASSI SECOLARI
MONTELI SALICI
(Bortigiadas)
TRACCE DELLA TRANSUMANZA E
DELLA CARBONIZZAZIONE
LENTISCHI MILLENARI DI LURAS
TELTIVADDHI SANTA
CAVE DI GRANITOOLIVASTRI
MILLENARI
VALLICIOLATEMPIO
BOSCO DI SEQUOIA (importata)
LAGO DI LISCIASARRA DI LU TASSU
(tassi secolari)
FIUME DEL LISCIA
VALLE DEL RIO CARANA
EUPROTTO SARDO
TRA TEMPIOCALANGIANUS E
BERCHIDDA
BOSCHI DI SUGHERA
ANOXIACOLEOTTERO
DIVERSITÀ ANTROPOLOGICA E
CULTURALE
POIANA GHEPPIO
STAZZI E CONCHI
Loc. Li Conchi Calangianus
OLIVASTRO E LECCIO MILLENARIO
A S.ANTONIO DI GALLURA
GATTO SELVATICO
TRA CALANGIANUS E BERCHIDDA
SAN GIACOMO A S.ANTONIO DI
GALLURA
LI CUPUNEDDITEMPIO
POPULUSTREMULUS
Pioppo raro in Sardegna
Tempio - OschiriZONA FRAMINGHEDDUbosco di leccio secolare
CASCATA DI TERRAMALA(Berchidda)
RIU LA BALESTRA(Aggius - Aglientu -
Trinità)
NURAGHEMAJORE DI TEMPIO
(Chirotteri)
ERPETOFAUNARICCA
TERRITORIO DI BASSACUTENA
MARTORA IN AUMENTO
SARPA DI L’AGLIENTU
A S.ANTONIO DI GALLURA
SAN BACHISIO (Telti)
CASCATA D
EL
MUFL
ONE
COLTIVAZIONE DI TABACCO (Nuchis)
Tempio
RIO TURRA COGNU (monte)
COSTA CARRACANNA
PINO MARITTIMONATIVO
Quali sono le azioni di tutela e valorizzazione avviate?
PRIMO SFORZO DI DIALOGO
ISTITUZIONALERETE SENTIERISTICA
SUL LIMBARA
IPOTESI DI PROGETTI EUROPEI
(Provincia OT)
MOSTRA MICOLOGICA
(Tempio)
CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE DELLA
MONTAGNATempio
PROVINCIA, UNIONE DEI COMUNI, GAL, ENTE FORESTE...
ESCURSIONI PER CONOSCERE E
TUTELARE L’AMBIENTE
PARCHI URBANI DI TEMPIO
PROGETTI DI POTENZIAMENTO
EDUCAZIONE AMBIENTALE DELLA
MONTAGNA
MUSEO NATURALISTICO
(Telti)
EDUCAZIONEAMBIENTALE NELLE
SCUOLE
CORSO DI BOTANICA A
360° - UN ANNO - PER ADULTI
OASI DI PROTEZIONE E CATTURA AL LISCIA
CALANGIANUS
RESTAURO VECCHIA FERROVIA
TRASFORMATA IN PISTA CICLABILE
PER LA TUTELADEI FUNGHI
(stanno scomparendo)
MONTE PULCHIANAMONUMENTO
NATURALESECONDO LA LR31
TRATTA TEMPIO - MONTI
MISURA 321GAL GALLURA
3 FATTORIE DIDATTICHE
MISURA 313ITINERARI
MISURA 313PUBBLICO – PRIVATOGESTIONE ITINERARI
E PUNTI DI INFORMAZ.
Quali criticità/minacce riscontrate?
INCENDI
PARTE ALTA DEL LIMBARA (1200/1300MT)
IMPATTI DA PARTE DELL’UOMO
A RIDOSSO DEI RIPETITORI RAI
(è stata scavata la montagna)
RADIAZIONI NON IONIZZANTI OLTRE I VALORI CONSENTITI
SELVA DI ANTENNE E RIPETITORI
DIFFUSIONE MALATTIE LEGATE
ALL’ELETTROMAGNETISMO (leucemie, linfomi,...)
NON SI COLTIVA PIÙUN CERTO TIPO DI
GRANO (ora scomparso)
CALANGIANUSSCOMPARSA
FUNGHI
PIANTE ALIENEHANNO DISTRUTTO
LA FLORA ENDEMICA
AMIANTOLANA DI VETRO
ACIDO DI BATTERIA
INQUINAMENTO DELLE ACQUE (Base Nato)
STATO DI DEGRADO E ABBANDONO
RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN ALCUNE AREE DEL
MONTE LIMBARA
INQUINAMENTO DELLE FONTI
ACQUA NON POTABILE(Tempio)
VIABILITÀ INVADENTE
A VOLTE INUTILE
PERDITA DI BIODIVERSITÀ A CAUSA
DEL TAGLIO DELLE PINETE ESOTICHE
MONTE LIMBARAPANNELLI
ESPLICATIVI SBAGLIATI
CAMPAGNE POCO FREQUENTATE E POCA CONOSCENZA DELLE
ZONE INTERNE
ALCUNI TIPI DI SEMENTI
ALBERI DA FRUTTO ES. PERO
Quali nuove possibili azioni di tutela e valorizzazione? ANALISI
’’SCIENTIFICA’’DEI VALORI DI BIODIVERSITÀ
TUTELARE LA BIODIVERSITÀ DELLE
ZONE ALTE DEL LIMBARA (1100-1300MT)
INCENTIVARE LE ATTIVITÀ
PRODUTTIVE COMPATIBILI
STUDIO DEL TERRITORIO
APPROFONDITO
CONOSCENZA E
INFORMAZIONE COME
BASE DI SUPPORTO PER
LA PROGRAMMAZIONE
AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E DIFFUSIONE DELLA
CONOSCENZA
RIVOLTE ALLE AMMINISTRAZIONI
INCENTIVI AD ES. ALLE PRO LOCO PER
LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO
CONCILIARE LE ESIGENZE DELLA
TUTELA CON
BONIFICA EX BASE NATO
E DELLA ZONA DELLE ANTENNE
SERVE UNA REGOLAMENTAZIONE PER LA RACCOLTA DEI
FUNGHI
RIVEDERE DECRETI SULLA
CONDIZIONALITÀ AMBIENTALE
SPECIE PRIORITARIE
- USO DEL TERRITORIO
- SVILUPPO RURALE
ES. PAPILIO HOSPITONIN UNA TANCA NON TUTELATA A RISCHIO
NON SEMPRE IL PROPRIETARIO DEL
TERRITORIO GARANTISCE LA TUTELA
VERIFICA DELLE PROPRIETÀ PRIVATE
AL DI SOTTO DEI 100MT DEL LIMBARA
DEL TERRITORIO
INDIVIDUARE RISORSE FINANZIARIE CERTE E
INVESTIRE NELLA TUTELA GLI OPERATORI
TUTELARE ANCHE LE SPECIE CHE STANNO
FUORI DALLA PERIMETRAZIONE
IL SOGGETTO PREPOSTO ALLA TUTELA È L’OPERATORE
AGRICOLO
LE ESIGENZE DI CHI VIVE IL TERRITORIO
26
3.5 V TAPPA: AGLIENTU - 20 giugno 2012
La penultima tappa del viaggio nella biodiversità della
Gallura è stata realizzata ad Aglientu. Qui i
partecipanti hanno analizzato insieme la peculiarità dei
territori di Aglientu, Badesi, Santa Teresa di Gallura,
Trinità d’Agultu e Vignola.
Durante l’analisi dei valori, “Quali ritenete siano i valori di
biodiversità di questo territorio?”, sono emersi diversi
contributi, in particolare: i sistemi dunali di Rena
Majore, Rena Minore, Laliccia, Naraccu Nieddu
e Lu Litarroni, e tutta la costa che si estende da
Vignola in poi. Negli anni scorsi è stato realizzato un
progetto LIFE “I ginepri e le dune” finalizzato alla
creazione di sentieri per la tutela delle dune e un’altro
per l’identificazione dei SIC, all’interno dei quali sono
stati individuati priorità sia dal punto di vista della
fauna (come il gabbiano corso) che della flora
(corbezzolo, diffuso soprattutto nella costa, elicriso,
armenia – rose marine- il ginepreto). Per quanto riguarda la fauna vengono menzionati anche la berta
maggiore e la berta minore, il marangone dal ciuffo, la pernice sarda e il falco della regina,
quest’ultimo si può ammirare a Capo Testa nel comune di Santa Teresa. Nella foce del fiume Coghinas
a Vignola sono stati avvistati passaggi di
airone cenerino, germano reale e
fenicotteri. Nell’area SIC del comune
di Badesi c’è una altissima
concentrazione di avifauna grazie alla
presenza della foce del Coghinas mentre
sul rio Vignola (Aggius, Trinità e
Aglientu) si può avvistare la martora, la
gallinella d’acqua, la tartaruga di
fiume e il cincudenti. Il fiume presenta,
inoltre, una buona quantità di trote,
anguille (grazie alla mancanza di dighe e
sbarramenti) e di tinca (specie immessa).
Altri valori indicati sono la silene
velutina, specie prioritaria, che si trova
nell’are SIC e nella foce fluviale a
Tinnari e nel Comune di Trinità
d’Agultu.
Nelle zone interne si trovano diversi tipi
di farfalle rare mentre nella zona di
Monte Russu è presente la lucertola del
27
bedriaga. Nel territorio è presente anche il discoglosso sardo e un’eccessiva presenza di cinghiali
(valore e criticità), l’assiolo, il gufo reale e il barbagianni, il gongilo, la donnola, il riccio di terra
(quest’ultimo ormai in via d’estinzione) e il riccio di mare, la tartaruga Caretta Caretta. Ogni anno,
inoltre, ci sono spiaggiamenti di delfini e balenotteri. Nella dune di Badesi sono presenti invece diversi
cuscini di Astragalo dragante. Tra i valori del territorio, infine, è indicata la comunità locale.
Per quanto riguarda le azioni avviate,
Quali sono le azioni di tutela e
valorizzazione avviate?, viene indicato
un progetto di riconnessione
ambientale (finanziato dal P.O.R)
che inizialmente nasceva con l’intento
di ripristinare la vecchia mulattiera tra
Santa Teresa di Gallura e
Castelsardo, di fatto sono stati
ripristinati solo alcuni accessi al
mare. Come in precedenza detto è
stato realizzato il progetto LIFE “I
ginepri e le dune” e il progetto per
l’ ndividuazione delle aree SIC. Le
aree SIC individuate nel territorio
sono state 4 per un totale di 12 mila
ettari circa di territorio tra Badesi e
Santa Teresa di Gallura. A questo si
collegano i piani di gestione dei
SIC, i quali non sono però ancora stati attuati e questo risulta essere una vera minaccia per il
territorio. Ancora oggi, infatti, è possibile affittare i quad per andare sulle spiagge e sulle dune. Lo stesso
Piano di Aglientu, che è stato fatto molto bene, è rimasto sulla carta. La pianificazione urbanistica
comunale, in riferimento al piano paesaggistico regionale, deve inoltre tener conto di tutto quello che
abbiamo finora elencato dei valori di Biodiversità. Sono state realizzate diverse azioni per limitare il
passaggio delle petroliere. La Provincia Olbia Tempio assieme ai Comuni e all’Unione dei Comuni
sta portando avanti un progetto di pulizia dei litorali delle aree dunali e retro dunali per eliminare
fonti di inquinamento derivanti sia dal mare che dalle persone. L’anno scorso sono stati prelevati più di
25 kg di immondezza.
Solitamente il progetto impegna i comuni interessati per circa tre mesi. Ad Aglientu sono stati realizzati
inoltre percorsi di Agenda 21 Locale con le scuole mentre a Santa Teresa di Gallura l’anno scorso è
stato realizzato un progetto di educazione ambientale sul mare, il progetto Blumare. L’Ente Foreste si
è occupata di un intervento d’imbrigliamento delle sabbie con fascine e canneti. In relazione a
quest’intervento non tutti sono d’accordo sulla sua efficacia in quanto spesso causano danni alle dune
stesse, viene infatti ripotato come esempio il caso delle dune di Laliccia, che hanno subìto lo stesso
intervento nel 1953 e oggi sono delle dune distrutte e piene di fil di ferro.
Alla domanda Quali criticità e minacce e riscontrate? sono stati evidenziati diversi aspetti, in particolare: i
radar a Capo Testa, un’eccessiva presenza di cinghiali nella zona il passaggio dei quad nelle
dune e dei turisti e bagnanti nel ginepreto, i rifiuti sia provenienti dal mare che abbandonati dalle
persone, indice di poca sensibilità e rispetto per il territorio e l’ambiente.
28
A questo problema si collega quella della
pulizia delle spiagge fatta con poca
attenzione e sensibilità, molto spesso,
infatti, chi se ne occupa non tiene conto
delle specie presenti. In una delle spiagge
della costa, per esempio, è stato rovinato
un roseto. C’è inoltre un’eccessiva
presenza del fico degli ottentotti,
piantato per bloccare l’erosione delle
dune, si è trasformato oggi in una pianta
infestante. Il problema dell’erosione delle
dune è molto sentito vengono, infatti,
riportati diversi esempi tra cui quello
relativo alle dune di Rena Majore, che
ormai sono in erosione. Anni fa queste
dune sono state imbrigliate, con canneti e
fil di ferro, bloccandone il loro percorso,
ora invece si stanno rimettendo in
movimento, perché è possibile salirci
sopra, e questo può essere un pericolo
anche per le case vicine. In altri casi,
invece, nelle dune sono stati ritrovati
pezzi di fil di ferro, precedentemente
utilizzati per imbrigliarle. A questo
proposito qualcuno considera una
criticità proprio gli strumenti di
gestione in quanto in alcuni casi limitano gli accessi a luoghi importanti, come accade a Cala
Pischina e Rena Majore dove è possibile arrivare solo a piedi o in bici. Di fronte a questa
considerazione qualcun altro risponde che “fortunatamente in molte zone non si può accedere in
macchina” oltre che costruire sulla spiaggia, e riporta l’esempio delle coste della Isole Canarie, luoghi
in cui si è costruito a dismisura, anche sulle spiagge, un’edificazione selvaggia che ha distrutto un
patrimonio naturale. Si sottolinea come sia necessario preservare il territorio, ancora incontaminato,
perché è ciò che attira i turisti. Infatti, se questi ultimi fossero in cerca di maggiori servizi,
cercherebbero altre regioni accessibili, tra l’altro, a prezzi inferiori. Tra le criticità individuate vi è anche
la poca collaborazione tra i comuni limitrofi e le esigue risorse economiche a disposizione degli
stessi per portare avanti azioni di tutela del territorio. A questo si aggiunge lo spopolamento di
diversi paesi della Gallura come Aglientu, un paese agricolo (e non turistico) di circa 1200 abitanti di cui
effettivi meno di 1000, privo d’infrastrutture in grado di far fronte all’alto tasso di disoccupazione. Il
problema di fondo è che la popolazione locale conosce le bellezze e le ricchezze del proprio territorio,
sia della costa che dell’interno, ma, allo stesso tempo, non ha una mentalità imprenditoriale e di
conseguenza non riesce ad individuare nell’ambiente un’opportunità di sviluppo, una risorsa
economica ma lo considera solo come vincolo. Si sottolinea la difficoltà di coniugare la tutela
dell’ambiente con le esigenze della collettività. Infine, si evidenzia come vi sia un atteggiamento
poco sensibile delle persone ai temi dell’ambiente.
29
Infine si è passati all’ultima domanda Quali nuove possibili azioni di tutela e valorizzazione? Qui qualcuno
sostiene che prima di elaborare nuove azioni sarebbe necessario una rivisitazione delle attuali
politiche di tutela avviate per comprendere se sono state valide e quali ricadute hanno prodotto nel
territorio sia in termini economici che di sviluppo. Ciò significa analizzare i SIC, i vari strumenti di
tutela utilizzati (in particolare nel territorio tra Badesi a Santa Teresa di Gallura) e gli strumenti di
pianificazione messi in atto ad Aglientu e Trinità. Un passo molto importante si farebbe se venissero
realmente attuati i Piani
di Gestione dei SIC.
Nel territorio di Aglientu
bisognerebbe cercare un
piano di sviluppo
sostenibile e alternativo
che rispetti il territorio e
non determini ulteriori
cementificazioni. Anni fa,
per esempio, sempre ad
Aglientu è stato fatto uno
studio che ha portato al
censimento di 420 stazzi
quindi un’idea potrebbe
essere quella di
recuperare gli stazzi in
modo tale da poterli
sfruttare come nuove
strutture abitative, in
questo modo si eviterebbe
di costruire case nuove. La
realtà però è che la
comunità di Aglientu si è sempre dimostrata disinteressata a progetti “sostenibili”, preferisce costruire,
basti pensare che il rapporto tra case e numero di abitanti è di 1 a 5. Un’altra idea emersa riguarda il turismo rurale e itinerante questo perché il turista che decide di venire in Sardegna, soprattutto se
“straniero”, non è spinto solo dal mare ma anche dalle produzioni locali e dall’ambiente, quindi
bisognerebbe imparare a valorizzare maggiormente anche quest’aspetto e puntare su uno sviluppo
sostenibile. Si suggerisce inoltre l’attivazione di progetti/percorsi di educazione ambientale da
rivolgere alle scuole e agli adulti per sensibilizzare la cittadinanza su queste tematiche. Infine
bisognerebbe costruire prodotti turistici vendibili, basati sulle valenze ambientali del territorio. In
fase di analisi delle possibili azioni da attuare si riprende l’argomento, precedentemente affrontato, sulla
chiusura per le auto di alcuni accessi al mare e a tal proposito viene prospettato un circuito di
mobilità organizzata per migliorare l’accessibilità alle spiagge. Infine si sottolinea come tutte le
azioni proposte possano essere attuate solamente se la popolazione locale riesce a cambiare mentalità e
a modificare i propri atteggiamenti.
30
CARETTA CARETTA
CORBEZZOLO
ELICRISO
Quali ritenete siano i valori di
biodiversità di questo
territorio?GABBIANO CORSO
MARANGONE DAL CIUFFO
SILENE VELUTINA
(specie prioritaria)
GERMANO
REALE
SISTEMI DUNALIES. RENA MAJORE
E LA LICCIA
TINNARIFOCE FLUVIALE
BADESI, AREA SICPRESENZA DI
AVIFAUNA
GALLINELLAD’ACQUA
Rio Vignola
DONNOLARICCIO
MOLTI CINGHIALI
Rio VignolaAIRONE
CENERINO
GINEPRETO
EUFORBIA
BERTA MAGGIOREBERTA MINORE
PERNICE SARDA
FALCO DELLA REGINA
GUFO E BARBAGIANNI
ASSIOLO
FARFALLERARE NELLE
AREE INTERNE
RICCI DI MARE
DELFINI
BALENOTTERI
( a volte spiaggiati)
RIO VIGNOLACINCU DENTI
ANGUILLATROTA
TINCAIMMESSA
COMUNITÀ LOCALE
TARTARUGHE
DISCO GLOSSOSARDO
LUCERTOLA BEDRIAGA
MONTI RUSSU
GONGILO
ROSE MARINE- ARMENIA -
SPECIE ENDEMICHE
- FLORA -
NARACCU NIEDDULU LITARRONI
CAPO TESTA
VALLE DELLA LUNACALA GRANDE
CALA LEA ASTRAGALO DRAGANTE
(dune Badesi)
FOCE DEL
COGHINAS
Quali sono le azioni di tutela e valorizzazione avviate?
PROGETTO LIFE
‘’I GINEPRI E LE DUNE’’
IMBRIGLIAMENTODELLE SABBIE(Ente Foreste)
PARCO INTERNAZIONALE
DELLE BOCCHE
AZIONI PER LIMITARE IL
PASSAGGIO DI PETROLIERE
P.O.R.PROGETTO DI
RICONNESSIONE AMBIENTALE
RIPRISTINO MULATTIERA
S.T.Gallura - Castelsardo
SANTUARIO DEI CETACEI
PELAGOS
PROGETTO PERINDIVIDUARE
AREE SIC
RIFIUTI DALLE MAREGGIATE E DALLE PERSONE
PROV OT+COMUNI+UNIONE
COMUNIPULIZIA AREE RETRODUNALI
PIANI DI GESTIONE SIC
SIC12.000 ETTARI
PIANIFICAZIONE URBANISTICACOMUNALE
AGLIENTU:A21 CON IL
COINVOLGIMENTO SCUOLE
S.T.GALLURA:PROGETTO BLUMARE
DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
E ACCESSI AL MARE(Sentieri e
trekking)PIANI DI GESTIONI
DEI SIC NON ATTUATI
Quali criticità/minacce riscontrate?
PASSAGGIO DI QUAD NELLE DUNE GINEPRETO
IN PERICOLO PER IL PASSAGGIO DI
PERSONE
DUNE DI RENA MAJORE IN EROSIONE
FICO DEGLI OTTENTOTTI USATO
PER BLOCCARE L’EROSIONE DELLE DUNE
INTERVENTI DI IMBRIGLIAMENTO DUNE HANNO SPESSO CREATO
DANNI NELLA SABBIA
MOLTI CINGHIALI(incrocio con i
maiali)
RIFIUTI DALLE MAREGGIATE E DALLE PERSONE
ES: FICO DEGLI OTTENTOTTI INFESTANTI
ES: PEZZI DI FERRO SULLE DUNE
RADAR A CAPO TESTA
POCHE RISORSE PER LE AZIONI DI
TUTELAPULIZIA SPIAGGIA
NON SEMPRE TIENE CONTO DELLE SPECIE PRESENTI
ATTEGGIAMENTI DELLE PERSONE
VERSO I TEMI DELL’AMBIENTE
LA COMUNITÀ LOCALE NON VEDE
NELL’AMBIENTE UNAOPPORTUNITÀ DI
SVILUPPO
DIFFICILE CONIUGARE TUTELA DELL’AMBIENTE
ED ESIGENZE DELLA COLLETTIVITÀ
STRUMENTO DI GESTIONE LIMITA
L’ACCESSO(Cala PIschina-Rena
Majore)
‘’FORTUNATAMENTE IN MOLTE ZONE NON
SI PUÒ ARRIVARE IN MACCHINA’’
SPOPOLAMENTO
ALTA DISOCCUPAZIONE
AD AGLIENTU
AGLIENTU:MANCANO
INFRASTRUTTURE PER CREARE OPPORTUNITÀ
DI LAVORO
I TURISTI PRIVILEGIANO ZONE INCONTAMINATE
RISPETTO AD AREE ATTREZZATE
Quali nuove possibili azioni di tutela e valorizzazione?
AGLIENTU: È NECESSARIO DEFINIRE UNA VIA DI SVILUPPO SOSTENIBILE AGLIENTU:
420 STAZZI GALLURESI
CENSITI
RECUPERO DEGLI STAZZI GALLURESI
IN CHIAVE ABITATIVA
EDUCAZIONE AMBIENTALE
NELLE SCUOLE
SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA
COSTRUIRE PRODOTTI TURISTICI BASATI SULLE VALENZE
AMBIENTALI
INCENTIVARE IL TURISMO RURALE
TURISMO RURALE ITINERANTE
CHE VALORIZZI LE PRODUZIONI
LOCALI E L’AMBIENTE
RIVISITAZIONE DELLE ATTUALI POLITICHE
DI TUTELA
IN PARTICOLARE PER TRINITÀ E
BADESI
PER VALUTARE LA VALIDITÀ DEGLI
STRUMENTI
ALLE SPIAGGE
ANCHE IN TERMINI DI RICADUTE SUL
TERRITORIO
CIRCUITO DI MOBILITÀ ORGANIZZATA PER
MIGLIORARE L’ACCESSIBILITÀ
REALE ATTUAZIONE DEI
PIANI DI GESTIONE DELLE AREE SIC
31
3.6 VI TAPPA: PALAU – 21 giugno 2012
L’ultima tappa del viaggio si è svolta nella sala
consiliare del Comune di Palau e durante l’incontro i
partecipanti hanno attivato una riflessione sui
territori di Arzachena, La Maddalena e Palau.
In fase di analisi dei valori, Quali ritenete siano i valori di
biodiversità di questo territorio? è emerso come la
biodiversità in questo territorio sia fortemente legata
sia al mare, con specie caratteristiche ad elevata
componente endemica sia di tipo animale che di
tipo vegetale, sia alle isole. Il Parco de La
Maddalena, per esempio, è composto da 61 isole esclusi gli scogli, ed è ricco di biodiversità. Su
un totale di 1894 km di costa sarda la Gallura, ne occupa 800 km, di cui 300 km nelle isole. Sullo
sviluppo costiero della Gallura, si precisa come esso sia molto particolare in quanto sono presenti
complessi fenomeni
geologici che hanno creato
una conformazione
costiera unica, influenzata
dalla componente
metereologica e
climatologica. I venti, in
particolare il maestrale,
hanno agito sullo sviluppo
del paesaggio, i Tafoni di
granito, per esempio, sono
habitat di diverse specie. In
ambito Mediterraneo non
esistono altri sistemi insulari
ricchi di biodiversità come la
Sardegna e soprattutto la
zona settentrionale. In
Gallura, tra l’altro, gioca un
ruolo importante la poca
densità di popolazione,
che ne ha preservato il
territorio. Tra i valori di
biodiversità della zona vengono inoltre indicati: le dune di Spargi, il complesso dunale di Porto
Pollo, la foce del fiume Liscia, lo stagno delle saline, importante per le migrazioni di diversi uccelli,
e gli stagni minori, come lo Stagno di Santa Maria e di Salone. Il promontorio di Monti Zoppu,
vicino al quale si trova il golfo del Pevero che alle sue spalle ha uno stagno che è un unicum, infine
Monte Canu e Monte Moro vicino ad Arzachena.
32
Terminata l’analisi dei valori
i partecipanti hanno
affrontato il discorso
relativo alle azioni avviate,
Quali sono le azioni di tutela e
valorizzazione avviate? Nel
Parco Nazionale La
Maddalena sono state
realizzati: campi boa per la
tutela della posidonia,
campi boa per i diving,
passerelle per la
salvaguardia dei sistemi
dunali, la chiusura della
spiaggia rosa, proposta di
“riconteggio” della Silene
Velutina e di eradicazione
del Carpobrotus, sono
state implementate azioni di
sensibilizzazione, percorsi
di educazione ambientale
e studi per la conoscenza delle specie. È stata attivata la Rete Regionale per la Fauna Marina e il
CEAS di Stagnali del Parco, a Caprera sono stati aperti 8 sentieri, in realtà i sentieri esistevano già
da tempo il parco li ha ridefiniti e completati con la cartellonistica CAI, sempre a Caprera è in atto
uno studio sulle fitopatie. È stato imposto il divieto di accesso alle isole nel periodo della
nidificazione del gabbiano corso, in quanto specie protetta. Infine è attivo il progetto “Cinghiale
per Maiale” che ha come obiettivo la cattura e la riduzione della popolazione del “cinghiale
maialato”. Nel 2011 il Parco in collaborazione con il Comune ha realizzato un progetto sui rifiuti. A
Palau, e ad Arzachena, si sta portando avanti il progetto OCEANS per la salvaguardia delle coste e un
progetto di tutela delle dune di Porto Pollo. Sempre a Palau è stato imposto il divieto delle auto in
prossimità delle saline e degli stagni, per assicurare la loro tutela, alcune spiagge si stanno
attrezzando per offrire servizi ai diversamente abili e altre per accogliere i cani. Sono attivi inoltre
diversi progetti di educazione ambientale e comportamenti ecosostenibili, per esempio è stata
organizzata, in occasione della settimana dell’UNESCO, la giornata della sostenibilità, e si sta portando
avanti un progetto sugli orti sociali. Infine, all’interno del Comune è stato creato il settore
Ambiente, settore non presente nei comuni limitrofi. Arzachena, oltre al progetto OCEANS, sta
portando avanti un progetto di tutela e cartellonistica delle dune del Pevero, nato da un lavoro
fatto in precedenza con le scuole, e a Capriccioli sono stati impiantati i ginepri. Infine, rientra nel
territorio oggetto di analisi, il Parco Geomineario, che si trova nell’area 8 che copre anche il territorio
della Gallura.
33
Sulle criticità, Quali criticità e minacce
e riscontrate? I partecipanti
inseriscono il Parco
Geomineario, in quanto
nonostante rientri nel territorio
gallurese, la Gallura non è
rappresentata e in più non
vengono svolte attività. Inoltre ci
dovrebbe essere un
ridimensionamento del direttivo
del parco che potrebbe portare
alla mancanza di un rappresentate
per zona e in questo caso la
Gallura potrebbero non essere
rappresentata. Ad Arzachena il
Comune quando decide di
occuparsi di ambiente si occupa
solo di rifiuti. In generale,
nell’intera area, vi è una visione a
compartimenti stagni ossia non
si riesce a fare studi al di fuori del
Parco de La Maddalena, il
territorio non viene considerato
un unico territorio. Manca la consapevolezza delle valenze ambientali dei territori, non percepite
come valori, sia da parte dei cittadini che delle amministrazioni. Tra le criticità viene indicata infatti
anche la scarsa capacità di rendere efficace la comunicazione sulle valenze ambientali locali.
Molto spesso si tende e pubblicizzare ciò che è bello e non ciò che è locale e unico. Vi è poi una
mancanza di coerenza tra le azioni di tutela del parco e la fruizione di servizi, a Spargi e nelle dune del
Pevero per esempio, vi è un eccessivo carico antropico che sta creando danni alle spiagge e alle dune. In
molti casi vengono utilizzati mezzi meccanici, sia sulle dune che sulle spiagge, per ripulirle dalla
posidonia. A questo si aggiunga la pressione del turismo nautico, sempre in aumento. Il Parco
de La Maddalena non è ben visto dalla popolazione, mentre risulta molto apprezzato dai turisti. Sul
Parco si evidenzia anche come le competenze amministrative a lui relative si intrecciano tra le
varie amministrazioni confinanti e questo crea diversi problemi di gestione e inoltre l’ente che si
occupa delle azioni di tutela non ha la possibilità di sanzionare abusi, mansione che viene
delegata alla capitaneria di porto. A questo va aggiunto che il Piano di gestione del parco non è
ancora stato approvato. È considerata una criticità l’eccessiva concentrazione di protezionismo
riservata all’area de La Maddalena mentre è completamente assente qualunque tipo di tutela per
le aree interne e per le altre zone costiere. Infine si precisa come bisognerebbe valutare l’efficacia delle azioni di educazione ambientale fino
ad oggi portate avanti. Ormai, infatti, si fa educazione ambientale da almeno 15 - 20 anni ma gli effetti
ancora non si vedono. Anche con le insegnanti a volte bisogna ripartire da zero perché loro non
portano avanti i percorsi attivati. Probabilmente ciò che si fa è poco coinvolgente a livello emotivo,
rispetto alle attività di EA portate avanti negli altri paesi dell’Europa. Le attività sono spot e non
continuative motivo per cui non lasciano il segno a chi le riceve. Inoltre manca il collegamento tra
34
l’operatore e l’insegnante. Qualche partecipante sostiene, invece, che si fa troppa educazione alla
conoscenza e poca alla sensibilizzazione, volta alla modifica dei comportamenti, qualcun altro invece
sostiene il contrario. Altre volte invece si tende a sensibilizzare verso il non fare (come non buttare le
cicche per terra, non usare sul quad sulle dune) senza però dare una spiegazione sul perché certe azioni
sarebbe meglio non compierle (come perché le dune poi si distruggono,…). Infine si precisa che
nessun comune ha aderito alla Carta del santuario Pelagos.
Relativamente alle possibili attività da
realizzare Quali nuove possibili azioni di
tutela e valorizzazione? viene menzionata
la necessità di arrivare ad un protocollo
unico di intervento per i sistemi
dunali e per la gestione della
posidonia spiaggiata, rafforzare la rete InFEA e radicarla
maggiormente sul territorio.
Realizzare una consulta informale per
la biodiversità che inizi ad occuparsi di
tutela e sensibilizzazione, una sorta di
task force ossia un gruppo di persone
che si impegnano a raccogliere
informazioni riguardanti la biodiversità
dei vari territori, con l’intento di
aumentare la conoscenza esistente,
e che si occupano di attivare percorsi di
sensibilizzazione e che assuma anche
il ruolo di banca dati della
normativa di settore. La consulta
dovrebbe essere un insieme di collettori che a loro volta hanno contatti sui diversi territori, in grado di
fornire informazioni, consentendo così alla consulta di aumentare la conoscenza. Un'altra azione
potrebbe essere quella di aumentare la consapevolezza della rete natura 2000, oggi unica fonte di
finanziamento per l’ambiente in questi territori, e sulle specie marine protette anche attraverso
un’attenta comunicazione, per esempio si potrebbe preparare del materiale informativo ed organizzare
incontri per sensibilizzare la popolazione e il turista sull’importanza di SIC e ZPS, si potrebbero anche
preparare delle guide sulle zone oggetto di tutela, veicolando il messaggio anche sulle possibili
opportunità economiche e di sviluppo del territorio. Sulla comunicazione si potrebbe preparare una
sorta di disciplinare che indica tutto ciò che si dovrebbe fare e non fare nella comunicazione
per migliorare la promozione del territorio, inserendo anche toponimi locali. Un'altra azione potrebbe
essere la creazione di una carta delle specificità dell’area suddividendola per ambiti disciplinari. È
necessario, inoltre, promuovere la biodiversità anche da un punto di vista turistico: dando
impulso a sentieri, itinerari, punti di osservazione. Tutti concordano con il fatto che bisognerebbe
scrivere una carta della biodiversità.
35
COMPLESSO DUNALEDI PORTO POLLO
FOCE DEL FIUME LISCIA
DUNE DI SPARGI
ISOLE
Quali ritenete siano i valori di
biodiversità di questo
territorio?
STAGNO DELLE SALINE
800 KM DI COSTA IN GALLURA
300 KM NELLE ISOLE
MARE
SPECIE CARISMATICHE:
uccelli marini/cetacei
61 ISOLE NEL PARCO (esclusi i
piccoli isolotti)
SU UN TOTALE DI 1894 KM
IN SARDEGNA
COMPLESSI FENOMENI GEOLOGICI HANNO
CREATO UNA CONFORMAZIONE COSTIERA UNICA
STAGNI MINORI
SPECIE ENDEMICHE
COMPONENTE METEREOLOGICA:
VENTO DI MAESTRALE HA AGITO SUL PAESAGGIO
TAFONI DI GRANITO COME
HABITAT DI SPECIE
IMPORTANTE COMPONENTE
GEOMORFOLOGICA
LA POCA DENSITÀ DI POPOLAZIONE HA
PRESERVATO LA GALLURA
GRANDE VARIETÀ DI
NICCHIE ECOLOGICHE
STAGNO DI SALONE
PROMONTORIO DI MONTI ZOPPU
PALAU – ARZACHENA:
MONTE CANU
ARZACHENA:
MONTE MORO
SISTEMA INSULARE RICCO DI
BIODIVERSITÀ
PALAU:PROGETTO SU ORTI SOCIALI
Quali sono le azioni di tutela e valorizzazione avviate?
CEAS DI STAGNALIDEL PARCO
PARCO NAZIONALE LA MADDALENA
CAMPI BOA PER LA TUTELA
DELLA POSIDONIA
PALAU – ARZACHENAOCEANS
OSSERVATORIO COSTIERO UNIVERSITÀ
PROGETTO DI TUTELA DELLE DUNE DI PORTO POLLO
PROGETTO DI TUTELA E CARTELLONISTICA
PER LE DUNE DEL PEVERO
PASSERELLE PER TUTELA DELLE DUNE
DEL GABBIANO CORSO
INPIANTO DI GINEPRI A
CAPRICCIOLI
COMUNE ARZACHENA
+SCUOLE
SPIAGGE ATTREZZATE PER I DIVERSAMENTE
ABILI
PROGETTO RIFIUTICOMUNE LA MADDALENA +PARCO
ATTIVITÀ DI EDUCAZ. AMBIENTALEE COMPORTAMENTI
ECOSOSTENIBILI
DIVIETO ACCESSO AUTO IN
PROSSIMITÀ DELLE SALINE
NEL COMUNE DI PALAU È STATO
CREATO IL SETTORE AMBIENTE
PARCO GEOMINERARIOAREA 8 GALLURA
RETE REGIONALE PER LA FAUNA
MARINA
SITI DI IMMERSIONE PROTETTA
PIP
PROPOSTA DI ERADICAMENTO
DEL CARPOBROTUS
PROPOSTA DI ‘’RICONTEGGIO’’
DELLA SILENE VELUTINA
STUDIO SULLE FITOPATIE A
CAPRERA
AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE
E EDUCAZIONE AMBIENTALE
STUDI PER LA CONOSCENZA
DELLE SPECIE
PARCO NAZIONALE LA MADDALENA
ARZACHENAPALAU
CHIUSURA SPIAGGIA ROSA
DIVIETO DI SBARCO SULLE
ISOLE NEL PERIODO DELLA NIDIFICAZIONE
CATTURA E RIDUZIONEPOPOLAZIONE DEL
‘’MAIALE CINGHIALATO’’
SENTIERI DI CAPRERA:
CARTELLONISTICA CAI
PROGETTO CINGHIALE PER
MAIALE
SOVRAPPOSIZIONE DELLE COMPETENZE
AMMINISTRATIVE
Quali criticità/minacce riscontrate?
VALENZE AMBIENTALI NON PERCEPITE COME ‘’VALORI’’
POCA CONSAPEVOLEZZA DELLA VALENZA
AMBIENTALE DEL TERRITORIO PER LA P.A.
COMUNE ARZACHENA:
AMBIENTE = RIFIUTIIL MODO DI FARE COMUNICAZIONE DELLE VALENZE
AMBIENTALI
VISIONE A COMPARTIMENTI
STAGNI
NON È STATO APPROVATO IL
PIANO DEL PARCO NAZIONALE
IL TERRITORIO È UNICO, OLTRE I
CONFINI AMMINISTRATIVI
TUTELA CONCENTRATA AL
COMUNE DI LA MADDALENA
IL PARCO FA AZIONI DI TUTELA, MA NON
PUÒ SANZIONARE COMPORTAMENTI
IL PARCO GEOMINERARIO NON È ATTIVO E
RAPPRESENTATO IN GALLURA
NESSUN COMUNE HA ADERITO ALLA CARTA
DEL SANTUARIO PELAGOS
PRESSIONE DEL TURISMO NAUTICO
ECCESSIVO CARICO ANTROPICO NELLE
SPIAGGE
SOPRATTUTTO IN ASSENZA DI
SERVIZI
POCA COERENZA TRA AZIONI DI GESTIONE DEI
FLUSSI TURISTICI E TUTELA DELL’AMBIENTE
DUNE DEL PEVERO A RISCHIO PER
PRESSIONE ANTROPICA
EFFICACIA DELLE AZIONI DI
EDUCAZIONE AMBIENTALE?
ATTIVITÀ DI EDUCAZ. AMBIENTALE SONO
SPOT E NON CONTINUATIVE
USO DI MEZZI MECCANICI SULLE DUNE E SPIAGGE
PER LA RIMOZIONE DELLA POSIDONIA GLI INSEGNANTI NON
PROSEGUONO I PERCORSI DI EDUC.
AMBIENTALE ATTIVATI
IL PARCO È VISTO MALE DALLA
POPOLAZIONE
TRASCURATE LE ALTRE AREE COSTIERE E LE AREE INTERNE
SI COMUNICA CIÒ CHE È BELLO E NON CIÒ CHE È LOCALE
RETE DI CONOSCENZA
Quali nuove possibili azioni di tutela e valorizzazione?
CONSULTA INFORMALE PER LA
BIODIVERSITÀ
POTREBBE AVERE UN RUOLO DI
APPROFONDIMENTO DELLA CONOSCENZA GIÀ
ESISTENTE
PROTOCOLLO UNICO DI INTERVENTO SUGLI AMBIENTI
DUNALI
E PER LA GESTIONE DELLA POSIDONIA
NELLE SPIAGGE
PROMUOVERE LA BIODIVERSITÀ DA UN
PUNTO DI VISTA TURISTICO
CARTA DELLA SPECIFICITÀ DELL’AREA
E RADICHIAMOLA NEL TERRITORIO
CONSOLIDIAMO LA RETE InFEA
AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA
SULLA RETE NATURA 2000
SENTIERI, ITINERARI,PUNTI DI
OSSERVAZIONE
AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA
SULLE SPECIE MARINE PROTTETE
CARTA DELLA BIODIVERSITÀ
VEICOLANDO ANCHE IL MESSAGGIO SULLE
RICADUTE ECONOMICHE
E UN RUOLO DI SENSIBILIZZAZIONE
SUCCESSIVO
DISCIPLINARE SU COSA FARE E NON
FARE NELLA COMUNICAZIONE
POTREBBE AVERE ANCHE UN RUOLO DI BANCA
DATI DELLA NORMATIVA DI SETTORE IN SEGUITOSTRUMENTI E
MATERIALI DI COMUNICAZIONE
GUIDA DEI SIC E ZPS
36
3.7 EVENTO FINALE: OLBIA – 10 luglio 2012
L’evento finale del progetto si è svolto presso la sala Congressi del Centro Servizi per il Lavoro di Olbia. Durante la mattinata sono stati presentati i risultati del progetto, raccontate le attività della Provincia e di altri soggetti del territorio relativamente al tema della Biodiversità e dell’educazione ambientale e infine presentati alcuni lavori realizzati dalle scuole.
Al termine della mattinata a tutti i partecipanti è stato distribuito il volume “Provincia Olbia Tempio – Biodiversità 2010 – Habitat e specie”, curato da Egidio Trainito.
37
4. I PARTECIPANTI
I partecipanti che sono stati raggiunti dal processo di sensibilizzazione e quindi coinvolti nell’analisi e
progettazione di nuove possibili azioni di tutela e valorizzazione sono state circa 80.
È stata riscontrata una buona partecipazione del mondo delle associazioni e dei cittadini. Qualche
difficoltà nel coinvolgere le scuole sia relativamente agli studenti che agli insegnati, forse per il periodo
di chiusura dell’anno scolastico.
Una relativa e incostante partecipazione si è avuta da parte dei Comuni della provincia. Tra gli altri Enti
pubblici, oltre la Provincia hanno partecipato l’Area Marina Protetta di Tavolara, il Parco Nazionale de
La Maddalena e il GAL Gallura.
Relativamente all’evento finale è stata riscontrata una buona partecipazione da parte delle scuole che
hanno avuto la possibilità di raccontare i progetti portati avanti durante l’anno scolastico nell’ambito
della biodiversità e dell’ambiente.
Si riporta di seguito una breve panoramica delle tipologie di soggetti.
38
ID Nome Cognome Ente/Organizzazione
1 Antonio Addis Ente Foreste della Sardegna
Comune di Tempio
2 Paolo Albetino GAL Gallura
3 Alessandra Angeli Ass. Sarditudine
4 Maria Antonella Attardi Istituto Comprensivo Olbia
5 Elio Bacciu Ass. Orizzonti di Gallura
6 Saverio Bacciu Ente Foreste della Sardegna
7 Maurizio Barneschi Ente Foreste della Sardegna
8 Gabriela Batino Comune di Aglientu
9 Camilla Blasi Foglietti Crimm Onlus
10 Duilia Bottasso Cittadino
11 Antonella Buccellato Istituto Comprensivo
12 Giorgio Caboni ASD Porto San Paolo Diving center
13 Mauro Caddeo Libero Professionista
14 Giacomo Calvia Cittadino
15 Francesca Calvisi Cittadino
16 Barbara Canu Cittadino
17 Laura Capra Gea scs
18 Antonello Carboni GAL Gallura
19 Giovanni Careddu Ass. ASCUNAS
20 Maria Laura Careddu Istituto Comprensivo Olbia
21 Rossella Careddu
22 Pietro Carzedda Provincia Olbia Tempio
23 Mariella Cherchi
24 Maria Filomena Cinus Ist. Comprensivo n.2 Arzachena
25 Federica Cipollino Blu infinito Diving center
39
26 Daniela Conti Ass. Culturale Terranova
27 Alessandra Corda Soc. Coop. Alea
28 Luciana Cossu Ufficio Turistico San Teodoro
29 Costantino Daga Provincia di Nuoro
30 Luciano Decandia Stagno San Teodoro
31 Graziella Dedola AMP Tavolara
32 Giannella Demuro Ass. culturale Time in Jazz
33 Fabio Dolino Blu infinito Diving center
34 Dario Fenu Ass. Movimento Sardo pro territorio
35 Marzia Fideli Cittadino
36 Paola Fideli Cittadino
37 Alberto Fozzi Crimm Onlus
38 Carlo Garau Provincia Medio Campidano
39 Arianna Gurioli Cittadino
40 Luana Magnani ASD Porto San Paolo Diving center
41 Mario Mandaresu Ass. Caccia Pesca Ambiente
42 Maurizio Maniscalco Ass. Nata Libera
43 Antonio Meloni Comune di San Teodoro
44 Celeste Meloni Comune di Palau
45 Salvatore Mette Ass. ANA
46 Alessia Monticone Hotel Cala Paradiso
47 Rossella Naldoni Scuola Armando Diaz Olbia
48 Elena Napolitano Parco Nazionale La Maddalena
49 Domenico Nativi Cittadino
50 Augusto Navone AMP Tavolara
51 Giorgia Nervegna Coop. Axinella
52 Angela Maria Nieddu Istituto comprensivo Buddusò
40
53 Lina Nieddu Slowdive
54 Lodovica Onida ICS Olbia
55 Adele Orecchioni Scuola Armando Diaz Olbia
56 Marina Pala Istituto Comprensivo Arzachena 1
57 Simona Palamidesi Ass. Nata Libera
58 Alessio Pasella Ass. Movimento Sardo Pro territorio
59 Francesco Perinu Comune di Oschiri
GAL Gallura
60 Davide Petta Diving
61 Marisa Piceni Istituto comprensivo Aggius
62 Walter Piras Soc. Coop. Alea
63 Giuseppe Pisanu Cittadino
64 Roberto Porcu Slowdive
65 Maria Laura Quadu Gruppo Ornitologico Sardo
66 Fulvia Raffinella Ass. Culturale Kindà
67 Mario Romor Esaworldwide
68 Lucia Rosso Equipe
69 Agostino Sanna Comune Lodè
70 Anna Rita Sanna Ass. Orizzonti di Gallura
71 Marta Sanna Provincia Medio Campidano
72 Valentina Secchi Comune di Olbia
73 Paolo Serpau ITCG Deffenu
74 Giovanna Spano AMP Tavolara
75 Ettore Spano Direzione Didattica Olbia
76 Michele Tamponi Ass. Cammina Limbara
77 Antonio Tirotto Cittadino
78 Silvia Trogu Ass. ANA
41
79 Paola Uccello AMP Tavolara - PCC
80 Gabriella Vitale Direzione didattica Olbia
81 Alberto Zangirolami Provincia Olbia Tempio
82 Giuliana Zidda Scuola Armando Diaz Olbia
83 Daniela Zurlo Coop. Axinella
42
5. CREDITI
PROMOZIONE
Provincia Olbia Tempio, Assessorato dell’ambiente, Settore Ambiente Educazione e Sostenibilità –
Servizio 5C Educazione e Sostenibilità Ambientale, valutazione impatti – Nodo In.F.E.A.
Assessore: Pietro Carzedda
Dirigente: Federico Ferrarese Ceruti
Gruppo di lavoro: Antonella Deriu, Giuliana Loi
CONSULENZA E COORDINAMENTO TECNICO E METODOLOGICO
Poliste: Serenella Paci, Manuela Lai, Laura Pili, Marco Piccolo, Egidio Trainito
Si ringraziano…
Tutti i partecipanti che hanno dato il proprio contribuito durante gli incontri
La Provincia Olbia Tempio, Assessorato dell’ambiente, Settore Ambiente Educazione e Sostenibilità –
Servizio 5C Educazione e Sostenibilità Ambientale, valutazione impatti – Nodo In.F.E.A.
I Comuni che hanno ospitato gli incontri
I ragazzi e le insegnanti delle scuole:
Direzione Didattica Primo Circolo di Olbia
Istituto Comprensiva Statale di Olbia
Scuola Secondaria di primo grado n. 2 “A. Diaz” di Olbia
Istituto Tecnico Statale “A. Deffenu” di Olbia
Istituto Comprensivo Arzachena 1
6. ALLEGATI (www.infeagallura.it )
Slide relative alle sei aree territoriali (Egidio Trainito)
Slide dell’Evento finale (Egidio Trainito)
Slide sui risultati del processo (Poliste)
Slide con la descrizione dei progetti portati avanti dalle scuole