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unA cARtA in continuo MoviMEnto La logistica del GRuppo LucARt · la macina originale della prima...

Date post: 16-Feb-2019
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chine per cartiere”. Il boom di Lucart è coinciso con l’esplosione dei consumi domestici, a partire dalla fine degli anni ‘80, e con la decisione di riorganizzare l’azienda con la creazione di tre bu- siness unit (Consumer, Professional e Business to Business) in modo da accompagnare l’evoluzione dei mercati: “famiglie e utenze dome- stiche – spiega Illibato – alberghi, ristoranti e comunità, industrie U na logistica per cuori forti: margini ridotti, incidenza del costo del trasporto compresa tra l’8 e il 20%, grandi volumi (200 camion in entrata/uscita giornalie- ra), cinque stabilimenti, 350 milio- ni fatturati esito della lavorazione di 280mila tonnellate di carta/anno autoprodotta grazie a macchine alte come un palazzo di quattro piani e trasformate in prodotto finito (dalle carte monolucide ai fazzolettini, dalle tovaglie ai tovaglioli, dalla carta igienica alla carta per la casa eccetera eccetera) grazie a 53 linee di converting. Un eccellente motivo per cui il vostro umile cronista si cacci in auto e da Milano tramite Parma, Passo della Cisa, Versilia, Lucca e Lucchesia si trasferisca penna e bagagli a Diecimo (venti chilometri da Lucca) presso cotanta tecnologia cartaria che di nome fa Lucart (vedi box) e che affonda le radici nella storia come una grossa macina da cartiera si incarica di ricordarci all’ingresso dello stabilimento. “E’ la macina originale della prima car- tiera, allora entro le mura di Lucca” racconta Giovanni Illibato, 45 anni, manager di solida esperienza presso multinazionali americane del calibro di Grove Dresser, Mat- tel e KerrHawe, direttore Supply Chain di Lucart dal 2005: “una funzione esito della decisione della famiglia Pasquini (titolare al 100% del pacchetto azionario – NdR) di evolvere dal modello di impresa famigliare allo status di impre- sa manageriale coinvolgendo nel progetto profili di alto livello con deleghe importanti”. Una sintesi di modello famigliare e organizzazione gestionale avanzata coordinata da Massimo Pasquini, imprenditore di terza generazione e attuale am- ministratore delegato, affiancato da altri membri della famiglia al vertice della direzione industriale e degli acquisti delle materie prime. Ma come accade che un vero e proprio colosso del settore abbia il centro nevralgico su per una valle appenninica tra il fiume Serchio da un lato e i monti verso l’Abetone dall’altro? “Siamo al centro del più importante distretto italiano della carta per uso domestico – dice Il- libato -: tutti i più noti produttori mondiali hanno uno stabilimento da queste parti”. Una tradizione che, narrano le storie, nasce nei secoli, si consolida nel tempo, genera competenze pri- ma artigianali e quindi industriali sfruttando due risorse locali: acqua e paglia, materia prima delle origi- ni: “In totale – dice Illibato – sono 8mila gli addetti in zona impegnati nel settore, compresi gli occupati nelle aziende che producono mac- Produttore di carte monolucide sottili per imballaggi flessibili e di prodotti tissue (carta igienica, carta per cu- cina, tovaglie e tovaglioli di carta, fazzoletti eccetera) il Gruppo Lucart ha attuato una logistica tesa, con KPI straordinari per ottimizzare i costi e proteggere i margini. A lato Giovanni Illibato, direttore Supply Chain 86 TECNOLOGIA A cura della Redazione “Eccellere nel produrre carta di qualità ascol- tando le esigenze del mercato e della natura”: un programma impegnativo quello dichiarato da Lucart Group, tra i leader europei nella produzione di carte consumer e professionali. Aggiungeteci pure la ricerca dell’eccellenza logi- stica in un comparto dove i costi del trasporto incidono fino al 20%. Ma come fanno? La logistica del GRUPPO LUCART UNA CARTA IN CONTINUO MOVIMENTO Lucart Group è una multinazionale leader europeo nella produzione di carte monolucide sottili per imballaggi flessibili e tra i primi pro- duttori europei nel settore di carte e prodotti cosidetti tissue (carta igienica, carta per cucina, tovaglie e tovaglioli in carta, fazzoletti eccetera) con una particolare attenzione a quelli in carta riciclata di cui è leader di mercato in Italia. Le origini dell’impresa risalgono al 1953 con la Cartiera Lucchese spa. Gli impianti garantiscono al Gruppo il pieno controllo di tutte le fasi del processo, dalla scelta delle materie prime (cellulosa pura o carta da macero) sino alla produzione delle bobine in carta e successiva trasformazione in prodotti finiti. Il sito dell’impresa è www.lucartgroup.com Lucart Group: la carta d’identità L’ingresso dello stabilimento Lucart di Diecimo (LU): 250mila metri quadri di superficie, tre macchine per la produzione della carta, 22 linee di converting capaci di trasformare in prodotto finito 100mila tonnellate di carta/anno 086-La logistica del Gruppo Lucart.indd 86 21/09/11 10.41
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Page 1: unA cARtA in continuo MoviMEnto La logistica del GRuppo LucARt · la macina originale della prima car-tiera, allora entro le mura di Lucca” racconta Giovanni Illibato, 45 anni,

chine per cartiere”.Il boom di Lucart è coinciso con l’esplosione dei consumi domestici, a partire dalla fine degli anni ‘80, e con la decisione di riorganizzare l’azienda con la creazione di tre bu-siness unit (Consumer, Professional e Business to Business) in modo da accompagnare l’evoluzione dei mercati: “famiglie e utenze dome-stiche – spiega Illibato – alberghi, ristoranti e comunità, industrie

Una logistica per cuori forti: margini ridotti, incidenza del costo del trasporto compresa

tra l’8 e il 20%, grandi volumi (200 camion in entrata/uscita giornalie-ra), cinque stabilimenti, 350 milio-ni fatturati esito della lavorazione di 280mila tonnellate di carta/anno autoprodotta grazie a macchine alte come un palazzo di quattro piani e trasformate in prodotto finito (dalle carte monolucide ai fazzolettini, dalle tovaglie ai tovaglioli, dalla carta igienica alla carta per la casa eccetera eccetera) grazie a 53 linee di converting.Un eccellente motivo per cui il vostro umile cronista si cacci in auto e da Milano tramite Parma, Passo della Cisa, Versilia, Lucca e Lucchesia si trasferisca penna e bagagli a Diecimo (venti chilometri da Lucca) presso cotanta tecnologia cartaria che di nome fa Lucart (vedi box) e che affonda le radici nella storia come una grossa macina da cartiera si incarica di ricordarci all’ingresso dello stabilimento. “E’ la macina originale della prima car-tiera, allora entro le mura di Lucca” racconta Giovanni Illibato, 45

anni, manager di solida esperienza presso multinazionali americane del calibro di Grove Dresser, Mat-tel e KerrHawe, direttore Supply Chain di Lucart dal 2005: “una funzione esito della decisione della famiglia Pasquini (titolare al 100% del pacchetto azionario – NdR) di evolvere dal modello di impresa famigliare allo status di impre-sa manageriale coinvolgendo nel progetto profili di alto livello con deleghe importanti”. Una sintesi di modello famigliare e organizzazione gestionale avanzata coordinata da

Massimo Pasquini, imprenditore di terza generazione e attuale am-ministratore delegato, affiancato da altri membri della famiglia al vertice della direzione industriale e degli acquisti delle materie prime.Ma come accade che un vero e proprio colosso del settore abbia il centro nevralgico su per una valle appenninica tra il fiume Serchio da un lato e i monti verso l’Abetone dall’altro? “Siamo al centro del più importante distretto italiano della carta per uso domestico – dice Il-libato -: tutti i più noti produttori

mondiali hanno uno stabilimento da queste parti”. Una tradizione che, narrano le storie, nasce nei secoli, si consolida nel tempo, genera competenze pri-ma artigianali e quindi industriali sfruttando due risorse locali: acqua e paglia, materia prima delle origi-ni: “In totale – dice Illibato – sono 8mila gli addetti in zona impegnati nel settore, compresi gli occupati nelle aziende che producono mac-

Produttore di carte monolucide sottili per imballaggi flessibili e di prodotti tissue (carta igienica, carta per cu-cina, tovaglie e tovaglioli di carta, fazzoletti eccetera) il Gruppo Lucart ha attuato una logistica tesa, con KPI straordinari per ottimizzare i costi e proteggere i margini. A lato Giovanni Illibato, direttore Supply Chain

86 TECNOLOGIA

A cura della Redazione

“Eccellere nel produrre carta di qualità ascol-tando le esigenze del mercato e della natura”: un programma impegnativo quello dichiarato da Lucart Group, tra i leader europei nella produzione di carte consumer e professionali. Aggiungeteci pure la ricerca dell’eccellenza logi-stica in un comparto dove i costi del trasporto incidono fino al 20%. Ma come fanno?

La logistica del GRuppo LucARt

unA cARtA in continuo MoviMEnto

Lucart Group è una multinazionale leader europeo nella produzione di carte monolucide sottili per imballaggi flessibili e tra i primi pro-duttori europei nel settore di carte e prodotti cosidetti tissue (carta igienica, carta per cucina, tovaglie e tovaglioli in carta, fazzoletti eccetera) con una particolare attenzione a quelli in carta riciclata di cui è leader di mercato in Italia. Le origini dell’impresa risalgono al 1953 con la Cartiera Lucchese spa. Gli impianti garantiscono al Gruppo il pieno controllo di tutte le fasi del processo, dalla scelta delle materie prime (cellulosa pura o carta da macero) sino alla produzione delle bobine in carta e successiva trasformazione in prodotti finiti. Il sito dell’impresa è www.lucartgroup.com

Lucart Group: la carta d’identità

L’ingresso dello stabilimento Lucart di Diecimo (LU): 250mila metri quadri di superficie, tre macchine per la produzione della carta, 22 linee di converting capaci di trasformare in prodotto finito 100mila tonnellate di carta/anno

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di seconda trasformazione hanno esigenze diverse. Grazie a questa scelta ci siamo fatti trovare pronti alla crescita della domanda, por-tato la quota dell’export al 25 % e garantito all’azionista una crescita del fatturato del 36% negli ultimi 5 anni”.Ma è giunto il momento di entra-re nel merito dell’organizzazione logistica, un’organizzazione su cui pesa la necessità di ottimizzare i costi vista la ricordata incidenza sul costo finale del prodotto (7% medio con punte del 20% per le consegne all’estero e del 12/15% per i mercati di consumo del Sud Italia e delle Isole).“La crescita interna e l’incremento dell’export ci hanno indotti da un lato a de localizzare la produzione in due stabilimenti francesi, Laval e Troyes – dice Illibato – dall’altro a rivolgere un’attenzione estrema ai costi di trasporto: 200 camion al giorno di cui 100 in partenza dai nostri due stabilimenti in pro-vincia di Lucca (Diecimo e Porcari – NdR).”

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Stiamo parlando di 21 milioni di € di solo costo del trasporto, di cui 14 generati dallo stabilimento di Diecimo, tra i più grandi stabili-menti “integrati” d’Europa (250mi-la metri quadri di superficie) con tre macchine per la produzione della carta e 22 linee di converting

capaci di trasformare oltre 100mila tonnellate di carta/anno: “trovare il punto di equilibrio tra costi e ser-vizio, risolvere quotidianamente il puzzle di incrociare carichi e rotte, consolidamenti da più stabilimen-ti con diverse specializzazioni di prodotto e consegne puntuali è un esercizio decisamente impegnativo” – dice Illibato.

La soluzione dell’enigmaCome si risolve il puzzle? Come evitare che un errore si traduca in un danno economico? Illibato è manager di spessore, atto ad af-frontare le situazioni più critiche, ma probabilmente la sua miglior qualità, vista la geometrica luci-dità con cui racconta la soluzione dell’enigma, è la capacità organiz-zativa. Infatti: “Nessuna impresa di trasporto è competitiva su tutte le tratte: quindi è indispensabile poter contare su un parco - fornitori, certificati per affidabilità ed equi-librio nel rapporto costi/benefici, consolidato e fidelizzato nel tempo. Sempre sotto esame, ma tale da costituire un patrimonio di vettori tra i migliori in circolazione”.Anche perché il 60% delle con-segne avviene presso la GDO che pretende “livelli di servizio molto elevati come per esempio il 98% nella puntualità di arrivo”, un

target che solo vettori professionali possono garantire: “considerati i margini è impossibile pensare a cali di efficienza. I KPI vanno rispettati a tutti i costi”.Gli angeli custodi di cotanta or-ganizzazione risiedono presso un ufficio dedicato, composto da sole quattro persone, coadiuvate da potenti strumenti informatici (il

gestionale di magazzino Easy Store della Incas mentre l’azienda dal 1 Gennaio 2012 ha in programma la migrazione a JD Edwards del-la Oracle quale ERP aziendale), grazie ai quali è garantita la piena trasparenza delle informazioni e il loro aggiornamento in tempo reale, dall’acquisizione degli ordini sino alle consegne finali: “Il must – dice

Illibato – è una regia fondata sulla professionalità dei responsabili e sulla possibilità di gestire come un unicum quanto avviene nei diversi stabilimenti abbattendo i tempi morti e abolendo i magazzini di stoccaggio grazie ad un flusso teso che, visti i numeri, è indispensa-bile”. Il ciclo di vita di un ordine può essere liquidato addirittura in

24/48 ore, un miracolo di efficienza tenendo anche conto che può essere necessario consolidare produzioni provenienti da diversi stabilimenti. Il tutto gestito in prima persona (Lucart si affida ad operatori logi-stici solo quali transit point) sia per quanto concerne i consolidamenti sia per l’organizzazione dei viaggi: “grazie anche ad un’organizzazione

Questi i principali parametri di riferimento del Gruppo Lucart:

350: in milioni di euro. Il fatturato consolidato grazie al lavoro di 1.100 dipendenti

860.000: in metri quadri. L’estensione degli stabilimenti produttivi (Diecimo e Porcari (LU), Torre di Mosto (VE), Laval e Troyes (Francia), Barcellona (Spagna)).

280 mila: in tonnellate. La capacità produttiva/annua di carta del Gruppo

9: le macchine continue per la produzione della carta. Ciascuna vale non meno di 40 milioni di euro

56: le linee di converting, che trasformano la materia prima in prodotto finito

3: le Business Unit: B2B (imprese di confezionamento e imballaggio, produttori di sacchetti, carte regalo, carte accoppiate, carte paraffinate eccetera, 20% del fatturato). Consumer (tramite il canale retail (46%)) e Professional (alberghi, ospedali, mense, scuole, imprese di pulizia, ristorazione e comunità in genere (34%))

7: le certificazioni ottenute (Ecolabel, ISO 9001 e 14001, FSC, EMAS, PEFC

numeri di carta

Particolare dell’area di produzione dello stabilimento di Diecimo (LU): il 60% delle consegne avviene presso la GDO che pretende “livelli di servizio molto elevati, come per esempio il 98% nella puntualità di arrivo”

Lucart Group vanta le più importanti certificazioni ambientali di settore tra cui Ecolabel, PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) e FSC (Forest Stewrdship Council).Recentemente ha proposto la nuova linea di prodotti ecologici Eco Natural Lucart realizzati con una tecnologia esclusiva che permette di recuperare le fibre di cellulosa presenti nei contenitori Tetra Pak, imballaggi composti in media da un 74% di cartone, 22% di polietilene e 4% di alluminio. Grazie ad un processo di separa-zione meccanica dei materiali, senza utilizzo di sostanze dannose per l’uomo o l’ambiente, si ottengono fibre di cellulosa di qualità paragonabile alla cellulosa vergine, con identiche caratteristiche di resistenza e assorbenza. Eco Natural Lucart ha ottenuto una targa tra i migliori progetti segnalati al Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente promosso da Legambiente.

una carta molto eco

La linea Eco Natural, risultato di una tecnologia di recupero delle fibre di cellulosa dai contenitori Tetra Pak

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di uno staff Transporeon in tutti i principali Paesi europei e dal fatto che la soluzione “parla” in 18 lingue diverse. Non abbiamo obbligato nessuno, ma abbiamo avuto la soddisfazio-ne di veder percepita la propo-sta come una classica soluzione win-win che ha permesso, a tutti gli attori, di guadagnare in ter-mini di abbattimento dei tempi morti, azzeramento degli errori, riduzione dei tempi di attesa al carico/scarico”. Un miracolo, se si considera la parcellizzazione nel numero dei vettori e il con-testo distributivo nazionale ed internazionale, dove praticamente ogni singolo trasportatore opera e si sente un “unicum”, un mondo a sé con caratteristiche peculiari: “ad abbattere le diffidenze – dice Illibato – ha contribuito molto lo staff di Transporeon che si è preso in carico la formazione e l’assistenza quotidiana ogni volta che è richiesta. Ci ha sostenuti

inoltre l’approccio friendly dei diversi moduli, capaci di mettere immediatamente a proprio agio gli utilizzatori, e la facile e perfetta integrazione con i gestionali ERP ”A questo punto si affaccia alla discussione un personaggio sino-ra rimasto silente ma altrettanto coinvolto: Roberto Ostili, diret-tore commerciale di Transporeon Italia, che tirato in ballo non si tira indietro: “la formazione – dice Ostili – è una fase altrettanto importante dell’analisi delle pro-blematiche tecniche. Transporeon è infatti una soluzione modulare, personalizzabile, immediatamente applicabile ed un professionista del comparto ne percepisce dopo po-chi minuti i vantaggi rispetto alle alternative presenti sul mercato o esito di elaborazioni interne”.Ma quali sono i principali van-taggi? “In primo luogo – spiega Illibato – abbiamo razionalizzato gli accessi alle rampe di carico: mentre prima dell’adozione del sistema – malgrado tutti gli sforzi, le e-mail, i fax e le telefonate – i 100 camion in arrivo/giorno si presentavano con concentrazioni in certa parte incontrollabili, oggi

abbiamo garantito una distribuzio-ne meglio ripartita nell’arco della giornata (per il 40% nel corso della mattinata. Prima dell’adozione del sistema: 20% - NdR) ottenendo vantaggi da un punto di vista organizzativo e l’abbattimento del lavoro straordinario che, prima, era la norma”.

Un abbattimento dei costi palesi e occulti ed un eccellente incremen-to nella produttività dell’ufficio dedicato: “a parità di impegno e personale – dice Illibato – siamo passati dalla gestione di un max di 60/65 camion/giorno del 2006 all’attuale media di 65 con pun-te non infrequenti di 90-100.” Quella che un tempo era la soglia massima oggi è diventata la base di partenza, senza incrementi di per-sonale e con riduzione dei costi.

Stabilire una regia comuneOttimizzare, creare sinergie tra committente e vettori, stabilire una regia comune: un obbiettivo che oggi può dirsi raggiunto so-prattutto grazie all’applicazione ferrea del principio di condivisione e di gradualità applicativa: “talora il parco fornitori – esemplifica Il-libato – non è pronto ad accettare scelte informatiche importanti. Esiste una prudenza che si asso-cia alla spontanea diffidenza per le novità tipica delle strutture interne. In tal caso è premiante il committment aziendale a tutti i livelli, la pazienza, la gradualità, il privilegiare la formazione, la conoscenza personale di ogni sin-golo trasportatore, che permette di aprire un dialogo tra persone prima che tra aziende.”Dopo poco più di un anno dall’adozione del sistema presso gli stabilimenti di Diecimo, Troyes e Porcari i prossimi step sono già in calendario: integrazione nel “sistema Transporeon” del secondo stabilimento francese (Laval). Svi-luppo del modulo “Best Carrier” (vedi box): “l’evidenza dei vantaggi pratici, l’immediatezza dei risultati sono i nostri migliori alleati” dice Illibato.L’adozione della soluzione Tran-sporeon si è rivelata particolar-mente utile per lo sviluppo dei trasporti all’estero: “la razionaliz-zazione delle procedure necessarie

matriciale per cui la direzione Sup-ply Chain è responsabile dell’intera funzione logistica, dalla pianifica-zione della produzione ai trasporti”. Ma come si coordina una flotta di 200 camion/giorno? Come si efficientano carichi e rotte? La fase del trasporto finale pare in-fatti quella esposta alle maggiori criticità: “ci siamo dotati di uno strumento gestionale dedicato, integrato con il WMS di magazzino e l’ERP aziendale: la piattaforma Transporeon, un vero e proprio cruscotto di monitoraggio e regia

di tutte le attività trasportistiche. Uno strumento che ci permette la comunicazione bidirezionale con tutti i nostri vettori, l’assegnazio-ne dei carichi, la creazione degli ordini di trasporto, il controllo e il monitoraggio in tempo reale degli appuntamenti al carico/scarico” – dice Illibato.L’assunzione di Transporeon quale piattaforma gestionale è avvenuta in modo graduale, stabilimento dopo stabilimento “e soprattutto – chiosa il nostro interlocuto-re – mai facendo cadere la cosa dall’alto. Abbiamo organizzato incontri sia all’interno dei plant che con i vettori per spiegarne i vantaggi, facilitati dalla presenza

L’adozione della soluzione Transporeon per la selezione e ge-stione dei vettori, l’assegnazione automatizzata dei trasporti, la creazione degli ordini di invio e la gestione degli slot di carico e scarico con la riduzione dei tempi di attesa risale all’aprile 2010 ed è stata successivamente implementata presso gli stabilimenti di Diecimo, Troyes, Porcari e, da questo autunno, Laval.L’analisi preliminare ha richiesto 2-3 sedute di lavoro (distribuite in 6-8 settimane di implementazione) presso la sede centrale di Porcari ovvero in teleconferenza e si è infine concretizzata nell’adozione di tre moduli: Best carrier (che consente di selezionare il vettore più conve-niente in risposta ad un’offerta di carico trasmessa al proprio panel di imprese certificate),

No Touch Order (assegnazione dei trasporti secondo il pro-prio listino)

Time Slot Management (per la gestione dei punti di carico/scarico e relativi slot temporali)

I costi del progetto si sono limitati a poche migliaia di Euro, con un payback bassissimo. I tempi di interfacciamento con i pre-esistenti sistemi Lucart hanno richiesto solo 8-9 settimane con un impegno complessivo di 4/5 giorni-uomo totali.Al momento i trasportatori Lucart collegati sono circa 100 per un numero di transazioni/mese di circa 2.800 di cui 1.700 assegna-zioni e 1.100 booking.

un progetto in tre moduli

Sono 200 i camion in entrata/uscita giornaliera dai cinque stabilimenti del Grup-po. La logistica, trasporti inclusi, è coordinata da quattro persone: “massima professionalità, potenti sistemi informatici, abolizione dei tempi morti e dei magazzini di stoccaggio, flussi tesi e gestione coordinata di quanto avviene nei diversi stabilimenti sono indispensabili” - dice Illibato

L’area dedicata ai prodotti finiti occupa uno spazio molto limitato, malgrado i volumi e le quantità, in ossequio al principio di flussi tesi e spedizioni ottimiz-zate grazie a soluzioni informatiche dedicate che gestiscono i mezzi e relativi orari di entrata/uscita

Roberto Ostili, Country Manager di Transporeon Italia, software adottato dal Gruppo Lucart: “Transporeon è una soluzione modulare, personaliz-zabile, immediatamente applicabile ed un professionista del comparto ne percepisce subito i vantaggi”

100 camion

perfettamente coordinati

in arrivo e partenza

Particolare di una delle tre macchine per la produzione: “grazie ad un’orga-nizzazione matriciale la direzione Supply Chain è responsabile dell’intera funzione logistica, dalla pianificazione della produzione ai trasporti” – dice Illibato

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per attivare tratte internazionali – spiega Ostili – si è rivelata im-portante specie nell’approcciare

nuove destinazioni. In effetti, specie nei primi mesi, si tratta di avviare consegne occasionali,

rapporti non consolidati. Il rischio di sbagliare è elevato. In tal caso Transporeon mette a disposizione

la sua flessibilità e facilità di con-nessione di nuovi vettori (28mila vettori totali in tutta Europa in contatto con i loro 500 clienti in 70 Paesi che hanno assegnato nel 2010 trasporti per un valore vicino agli 8 miliardi di Euro – NdR), che con-sente ad ogni cliente di gestire ed ampliare il proprio parco vettori, una soluzione che coordina il pro-cesso di programmazione, richiesta quotazioni, assegnazione viaggi in un contesto multi-lingue e con procedure standard consolidate. Non si tratta di una Borsa Carichi – precisa Ostili – ma di gestire i propri trasportatori certificati sulla

base di tariffe fisse e/o offerte spot per identificare il più economico, il più affidabile”.“Abbiamo integrato in Transpore-on - precisa Illibato – il parco/vettori di ciascuno dei nostri sta-bilimenti. In tal modo si è creato un data base solido e affidabile. Abbiamo messo in condizione i nostri responsabili di gestire il problema mantenendo alta l’at-tenzione sulla qualità e l’efficien-za, liberandoli dal peso e dalla tensione di dover cercare, selezio-nare, stipulare accordi in tutta fretta spinti dalle urgenze della quotidianità”.

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Programmazione della data di carico

4:55 Scegliere la modalità di visualizzazione

811080879706:00

06:30

Nome ditta: Intercom Srl,note: riporta pallets eritira legno

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Nome ditta: Mario Rossi Sas,Targa rimorchio AK 1234 XZ

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Nome ditta:Autotrasporti Pedrettidi Pedretti Ivo SAS

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Nome ditta:Daytrans Srl Modena,targa LP 365 GB

Nome ditta: TrasportiVerdini Srl

8090806822

Nome ditta:F.lli Noero snc,tipo di spedizione: ritiro

8090806895

Nome ditta:Trasporto Legnami Snc,numero vaiggio 67589

8110808760

Nome ditta:Autotrasporti Fiorini Srl,note: porta 33 europallets

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Nome ditta: SpedizioniCorriere Rosso srl,tipo di spedizione: ritiro

8090806807

Nome ditta:Cooperativa Ferrarese,cliente finale: Cave BP

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Nome ditta: SpedizioniGerini Srl, note: ritiro vuoti

8090806874

Nome ditta: SpedizioniGerini Srl, note: ritiro vuoti

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Nome ditta: La Moderna sas,note: ritiro pallets

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Für Firma: K. RotteDeutschland KG

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Für Firma: SelbstabholerM. Mundhar, OHG

8110808910

Für Firma: Hans Doe Jun.GmbH

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Für Firma: Muster PlattenGmbH

Nome ditta:Trasporti Economo Srl,note: ritiro merce urgente

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Nome ditta: Vedemecum Spa,tipo di spedizione: fornitura

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Nome ditta: Spedizioni Velocidi Rossi Mario snc, numeroviaggio 80099234

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Nome ditta: AutotrasportiBarberini Srl, numero viaggio90044567

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Nome ditta: SpedizioniGerini Srl, note: ritiro vuoti

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Nome ditta: UnipersonaleMario Rossi, Targa:BH 1234 GH

Riservato

Nome ditta:Corriere Verde Cooperativa,targa rimorchio: SL 0987 NM

Für Firma: Johannes BeerKommentar: bringt Paletten

Für Firma: Sped. Lars WegasGmbH

Für Firma:Muster PalettenGmbH

Für Firma: Selbstabholer Testmaier TestmannKommentar: Kurz, Kühbach

Für Firma: Selbstabholer Testmaier TestmannKommentar: Kurz, Kühbach

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Für Firma: Sven FranziskoInternationale TransporteKommentar: Monheim

07:00

07:30

08:00

08:30

09:00

09:30

Area di carico 1 Area di carico 2 Area di carico 3 Area di carico 4 Area di carico 5

Solo slot prenotabiliTutti gli slot

Prospetto Prenotazioni libere Definizione slot temporali Registro transazioni Veicoli

libero

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liberolibero

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Für Firma: Erich BreitwegGmbH

Camion è uscito dallo stabilimentoSlot libero

Camion non ancora arrivatoInizio carico

Easy Store di Incas, l’ERP JD Edwards della Oracle e i moduli Best Carrier, No Touch Order, Time Slot Management di Transporeon: queste le principali soluzioni software adottate per la gestione logistica. Nelle immagini videate Transporeon

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