Martedì 13 dicembre noi, gli alunni della classe III A dell’Istituto Comprensivo di
Borgo val di Taro, ci siamo recati alla Caserma dei Carabinieri. Appena siamo
arrivati ci ha accolto il Capitano Giuseppe Marletta che ci ha illustrato i vari
settori che compongono la caserma. Subito ci ha portato nella centrale
operativa dove ci ha mostrato come questa si mette in contatto con le volanti
all’esterno e come è possibile intercettare le chiamate. In un secondo momento
i Carabinieri ci hanno mostrato i loro comuni di competenza. In seguito siamo
scesi nei garage dove ci hanno illustrato le loro attrezzature e le loro macchine
in dotazione.
Ci hanno fatto provare l’etilometro, hanno presentato gli strumenti, quali: la
radio, la telecamera e il pannello di controllo.
In conclusione hanno illustrato le armi con cui lavorano.
Alla fine di tutto ci hanno dato dei consigli per la sicurezza e per comportarsi in
maniera corretta.
Ringraziamo il corpo dei Carabinieri di Borgo Val di Taro per la loro gentile
ospitalità che ci ha offerto e anche per le competenze che hanno mostrato.
La classe III A
Siamo stati molto contenti dell’esperienza perché è stata interessante, istruttiva e divertente. I Carabinieri ci hanno fatto capire l’importanza della legalità e della sicurezza. Speriamo di fare altre esperienze simili a questa. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a rendere tutto questo possibile.
Francesca Rizzo, Nicola Ratti, Alex Brattesani.
La giornata di oggi ci ha fatto capire molte cose, ad esempio che i Carabinieri svolgono un importante mestiere per la tutela dei diritti della società e per il rispetto della natura.
Alex Vignali, Giuliana Foglia Pesca, Mihaela Cucer
Questa visita è stata molto
utile ed interessante perché
abbiamo capito alcuni
meccanismi della caserma
dei Carabinieri.
Ad essere sinceri non
abbiamo mai capito ed
apprezzato la figura del
carabiniere perché qui a
Boro Val di Taro li ritenevamo
“persone distanti da noi”, ma
grazie a questa esperienza
abbiamo compreso i loro
compiti e ora li apprezziamo
perché lavorano per rendere
migliore la nostra società.
Arianna Ferrari e Emanuele
Ruggeri
E’ stata un’esperienza
interessante perché
abbiamo capito come
funziona il corpo dei
Carabinieri. Ci sentiamo
più sicuri nel conoscere la
tempestività del loro
intervento.
Leonardo Rampini, Alessio
Hanzyuk
L’incontro con i
Carabinieri è stato molto
interessante perché ci
hanno spiegato come
svolgono il loro lavoro che
in alcune occasioni
diventa veramente
pericoloso, perché
rischiano la propria vita
per aiutare i cittadini in
difficoltà.
Li ringraziamo per
l’occasione che ci hanno
offerto perché ci ha
permesso di svolgere un
momento importante di
riflessione.
Filippo Mortali e Ilaria
Capella.
Noi pensiamo che questa visita ci abbia fatto capire che siamo protetti e abbiamo sempre un punto di riferimento su cui contare nei momenti di bisogno.
Elisa Costa e Gabriela Cristian.
E’ stato molto divertente ed istruttivo perché abbiamo capito come lavorano i carabinieri, con quali armi e con quali tecnologie, grazie ad esse le forze dell’ordine riescono a lavorare meglio.
Benedetta Ghelfi e Giulio Scaffardi
La visita è stata interessante e abbiamo imparato tante cose e una di queste cose e una di queste è quella di non ostacolare il lavoro dei Carabinieri con delle telefonate false che possono mettere in pericolo la vita di persone che sono veramente in difficoltà. In più non bisogna avere paura dei Carabinieri perché essi contribuiscono alla nostra sicurezza e quindi quando si incontrano dobbiamo essere tranquilli e sereni. E per questo bisogna ringraziarli.
Alice Capella, Simon Spagnoli e Natalya Makhmut
CLASSE III B
Il giorno 19 dicembre 2011, nell'aula video-biblioteca della scuola, la classe 3 B,
accompagnata dalla professoressa Molinari e dal professore Bellavigna, ha tenuto un incontro con il Capitano dell’Arma dei Carabinieri di Borgo Val di Taro, Giuseppe Marletta. L'incontro, che ha avuto la durata di un'ora, aveva come obbiettivo quello di informarci sulla droga, sull'alcolismo, sul bullismo e di metterci in guardia dai rischi ad essi collegati, compreso quello di un uso scorretto di internet. Inoltre è stato dato qualche cenno anche sull'educazione stradale. Parte di queste informazioni ci erano già state introdotte qualche giorno prima,
quando ci siamo recati in caserma dove il sig. Marletta ci ha illustrato il sistema operativo delle Forze dei Carabinieri. Inizialmente il Capitano ci ha parlato di legalità, da chi è garantita e come è gestita: c’è il giudice che sceglie la pena dell’imputato, se lo ritiene colpevole; c’è l’avvocato della difesa che difende l’imputato dall’accusa; c’è l’avvocato dell’accusa che è o della famiglia della vittima oppure della persona aggredita che fortunatamente è
rimasta viva. Quindi, ci ha ricordato che la legge è uguale per tutti, come è anche scritto sul bancone o sul muro dietro al giudice. Il Capitano Marletta ha utilizzato un dvd suddiviso in sezioni, formato da testi e immagini. Il video ci spiegava che tipi di droga esistono, dove si possono trovare, da cosa derivano; statistiche sugli alcolisti e soprattutto chi è un bullo, cosa fa e come si fa per evitarlo. Inoltre ci ha spiegato quale sarebbe la sanzione penale per i ragazzi
della nostra età che compiono un reato di questo genere.
La droga si suddivide in due tipi: naturale o sintetica. Le droghe naturali sono la canapa e la cocaina: con la prima si ricavano fili che vengono utilizzati dagli idraulici, solitamente è una pianta che raggiunge il mezzo metro di altezza però, se la si irriga e la si mantiene al chiuso con una temperatura di 22-23 gradi, raggiunge anche un’altezza di ottanta e più
centimetri. Quando la pianta è così alta si possono utilizzare i suoi semi per produrre sostanze stupefacenti. Anche la cocaina deriva da una pianta e provoca euforia incontrollata, però al tempo stesso danneggia il cervello e porta alla dipendenza sia fisica che psichica. Le droghe sintetiche possono essere sotto forma di pastiglie o di acidi. Nel primo caso chi ne usufruisce perde la capacità di comandare il proprio corpo, quindi fa qualsiasi cosa gli venga ordinato, non appena l’effetto della pastiglia si esaurisce la
persona riprende pieno possesso del proprio corpo e si ricorda tutto ciò che ha fatto mentre la droga era in circolo. Gli spacciatori di droga acida, quindi liquida, imbevono, ad esempio, i francobolli e li spediscono, così, a chi li ha ordinati e per usufruirne al tossicodipendente basta mettersi in bocca il francobollo che la droga entra in circolo. Come secondo argomento il Capitano dei Carabinieri ha parlato dell’alcol. In Italia i ragazzi che bevono alcolici sono molti e iniziano prima rispetto a qualche anno fa. Una
delle principali motivazioni per cui i ragazzi cominciano a bere è dimostrare agli amici più grandi che non si è inferiori a loro e non si ha paura di bere un bicchiere. L' alcol é molto dannoso per fegato, cervello e altri organi. Un consiglio che ci ha dato il Capitano Marletta è che se si vuole fare colpo su qualcuno è molto meglio dimostrare quanto si è intelligenti.
Del bullismo sono state
dette poche cose: nasce
soprattutto a scuola e
spesso chi fa il bullo ha
solo bisogno di sfogare la
rabbia che può derivare
da qualche problema in
famiglia. Il Capitano ci
ha poi illustrato i vari tipi
di bullismo ( virtuale
psicologico, fisico) e
come vengono trattati
questi casi dalla
magistratura. Esso si
manifesta attraverso furti
di oggetti appartenenti
alla vittima perseguitata,
attraverso percosse,
mettendo in giro strane
voci su qualcuno in
modo che venga evitato
dagli amici. Il modo
migliore per neutralizzare
il bullo è confidarsi con
un adulto e lasciare che
sia lui a intervenire.
Brevemente sono stati affrontati anche i pericoli legati al WEB e ai social
network e di come gli adulti riescono ad approfittare dei ragazzi
fingendosi coetanei. Infine Il Capitano ci ha parlato del codice stradale,
ci ha mostrato alcune immagini di auto che hanno fatto un incidente e
ha ripetuto più volte di non bere quando siamo consapevoli che ci
metteremo alla guida, quando avremo, ad esempio, il motorino. Quindi ci
ha esposto delle regole basilari, ad esempio, che è meglio fermarsi al
posto di blocco con il motorino, perché, se si dovesse tentare di
scappare, i carabinieri potrebbero inseguirci e scambiarci per malviventi.
Bisogna invece fermarsi e far vedere i documenti del motorino e il
patentino, e, se è tutto apposto, ci lasciano andare con tranquillità,
mentre se i documenti non sono in regola, ci possono fare una multa e
ritirare o il motorino o il patentino.
Alla fine dell'incontro ci ha dato il permesso di fargli alcune domande.
Con l'insegnante Zicolella abbiamo fatto delle letture approfondite tratte
dal nostro testo di antologia sugli argomenti che ha trattato il Capitano e,
come lavoro da fare a casa, abbiamo svolto una relazione sull'incontro.
Prima non eravamo molto informati sugli argomenti che ha trattato,
avevamo discusso fra di noi, ma mai in maniera così approfondita.
Credo di aver imparato molte cose da questo incontro. Questa attività ha soddisfatto le mie aspettative. Secondo me è giusto che i ragazzi vengano informati su questi lati
negativi della società, per renderli consapevoli dei pericoli di questo mondo felice, per riuscire ad evitarli e per saperne di più anche sui danni che le droghe e l'alcol recano al corpo umano e quindi non essere ignari delle conseguenze. Inoltre credo che sia giusto sanzionare i drogati e gli alcolizzati alla guida, perché sono loro che provocano maggiormente gli incidenti. Un’altra categoria da punire per me, sono i bulli, essi non possono commettere delle prepotenze e quindi credo che vadano puniti
severamente. (Berni Alessandro) L’incontro con il Capitano dei Carabinieri Giuseppe Marletta, che si è svolto nella giornata del 19 dicembre 2011, mi è piaciuto molto e penso sia stato veramente molto utile sia per me che per i miei compagni, perché ci ha fatto capire e conoscere gli effetti della droga, del bere e infine del bullismo, che non tutti conoscevamo con precisione. Ci ha fatto capire che drogarsi crea dipendenza, cioè uno inizia convinto di poter smettere quando vuole e invece non è così. Piano piano il nostro organismo si
abitua alla sostanza e non ne può più fare a meno, cioè diventa dipendente. Questa cosa in particolare mi ha molto spaventato così come gli effetti dell’alcool. Una persona che ha bevuto non è più padrona del proprio cervello e può fare qualsiasi cosa mettendo a rischio la propria vita. Il Capitano Marletta ci ha fatto degli esempi sui rischi che corre una persona che ha bevuto e che si mette alla guida in macchina, ad esempio, vede le prospettive o le distanze in modo diverso, aumentando il rischio di
incidenti. Mi piacerebbe che di questi incontri se ne facessero altri perché li trovo molto interessanti. (Edoardo Verti)
Per me l’incontro con i carabinieri è servito molto perché, per esempio, se noi
andiamo in discoteca e ci danno delle pasticche, sappiamo cosa sono, cioè droga;
ci è stato spiegato quali droghe vanno più di moda tra i ragazzi: la marijuana spesso
sotto forma di spinello. Inoltre il Capitano Marletta ci ha detto di lasciar perdere un
bullo che ci dà fastidio perché potremmo rischiare anche noi di passare dalla parte
del torto. Ci ha spiegato come si riconosce un bullo: è prepotente con i compagni,
comanda sugli altri, picchia, minaccia e accusa persone che non fanno niente.
(Annibale Barka) L’incontro mi è servito perché di alcune cose non ero a conoscenza, è stato come
me lo aspettavo anche se molto sintetico dato il poco tempo a disposizione. Credo
che la droga sia una cosa da evitare e non riesco minimamente a capire quelli che
ne usufruiscono perché conoscono gli effetti collaterali eppure entrano lo stesso nel
giro. (Bazzani Fabiana)
Personalmente, credo che questo incontro con il Capitano dei Carabinieri Giuseppe
Marletta, sia stato molto utile a me e a tutti i miei compagni, perché ci ha messo al
corrente dei rischi che si corrono durante l'adolescenza e frequentando brutte
compagnie. Prima di questo incontro ero informato su quello di cui si é parlato ma
grazie alle Forze dell’Ordine ho approfondito gli argomenti. (Lorenzo Capella)
Penso che l’incontro sia stato molto utile perché i Carabinieri ci hanno parlato di
droga, di alcol, di scherzi telefonici, di fumo: tutte cose molto interessanti. E poi ci
hanno dato consigli per non trovarci in questa situazione e di pensare prima di fare qualsiasi cosa. (Ulyana Pryymych)
Con il termine “bullismo” si indicano tutti quei comportamenti di violenza, di sopraffazione e di prepotenza che avvengono con maggior frequenza nella scuola. Va fatto riferimento anche in altri ambienti, come nello sport dove è risaputo che la competitività è una delle componenti
del fenomeno del “bullismo” o nelle strade dove alcuni ragazzi si sentono i padroni. Al giorno d’oggi i giovani sono considerati dei bravi ragazzi? Secondo me non tutti. Molti ragazzi si comportano in un modo non adeguato, perché si sentono al centro dell’ attenzione e vogliono farsi notare maltrattando altri ragazzi . Questi bulli credono di essere dei leader e cercano ragazzi più deboli per picchiarli, manipolarli, prenderli in giro e ferirli in qualsiasi maniera per comandarli . Ma se tu, quando ti
prendono in giro, te ne fregi e dimostri che non hai paura, loro ti lasciano stare. Se invece dimostri di avere paura e fai tutto ciò che ti dicono, i bulli si sentono forti e non ti lasceranno mai stare. Un modo per combatterli è quello di essere uniti in una compagnia, proteggersi a vicenda e parlarne tra di noi in modo da non avere più paura di loro. Di solito i bulli cercano ragazzi solitari, timidi e che hanno paura delle loro reazioni, questo é sbagliato perché il silenzio non aiuta a risolvere i problemi.
Poche volte ho visto l’atto di bullismo e soprattutto lo vedo sul campo da calcio. (Lucas Foglia
Pesca) Questo incontro con il Capitano Giuseppe Marletta mi è servito per capire alcune cose, come gli effetti della droga e i rischi legati alla navigazione in Internet. Mi ha incuriosito molto la droga come la canapa, la cui pianta può diventare anche un metro; di internet mi è piaciuto molto una cosa che non sapevo sulle chat e Facebook: aldilà del
computer ci possono essere persone più grandi di noi. (Chiara Giovanazzi)
L’ incontro mi è piaciuto molto anche se la maggior parte delle cose che ci
hanno detto le sapevo di già. Per me è stata una bella esperienza che ci
può aiutare a crescere nel modo corretto e ci prepara al mondo esterno.
Spero che ci sia un’ altra occasione per approfondire questi argomenti che
abbiamo trattato. (Gabriele Marletta) Secondo me l' incontro con i carabinieri a scuola è stato molto bello perché
siamo riusciti a parlare degli effetti che provocano l' alcol, la droga e il
bullismo sulle persone. Abbiamo anche parlato dei segnali stradali, anche se
avevamo poco tempo, si è capito quello che intendeva il Capitano
Giuseppe Marletta. Vorrei rifare un’esperienza come questa. (Manuel
Brattesani) La visita dell’Arma dei Carabinieri alla nostra scuola, dopo averli già
incontrati in caserma, è stata per me molto educativa. Sono d’accordo con
le cose che hanno spiegato sulla droga, che fa male e non soltanto a noi
giovani, ma a tutte le persone che l’assumono perché ti porta alla
dipendenza. Hanno parlato dell’alcolismo: anch’esso è una forma di droga.
Purtroppo i giovani non si rendono conto che fa solo danni, soprattutto
quando si deve guidare, e oltre ad essere pericoloso per chi guida lo è
anche per quelli che sono nella stessa macchina, si possono causare gravi
incidenti e far rischiare la vita ai nostri amici, a noi stessi e quella di altre
persone. Io penso che i Carabinieri facciano un buon lavoro nel nostro e nei
comuni vicini. (Jonathan Armani)
Tra i temi di cui abbiamo parlato quelli che mi sono piaciuti di più sono
stati quelli sulle sostanze stupefacenti e sull’alcool perché mi hanno
chiarito molti dubbi a riguardo.
Per esempio, ci hanno spiegato cosa può succedere quando una
persona assume della droga o dell’alcool. Inoltre mi ha molto colpito
quando ci hanno detto dove i criminali possono nascondere la droga per
esempio dietro a un francobollo. Io personalmente penso che il lavoro
dell’Arma dei Carabinieri sia essenziale nella nostra società per garantire
sicurezza ai cittadini. Direi che quest’incontro fatto nella mia scuola mi ha
molto soddisfatto e incuriosito. (Gatti Daniele) A me l'incontro con i carabinieri ha aperto gli occhi sul mio futuro e mi ha
dato anche delle dritte molto utili, come per esempio restare lontano da
certe sostanze come la droga e l'alcool molto dannose per l'organismo e
la salute. (Brizzi Giuseppe) L’incontro con il Capitano dei Carabinieri è stato educativo ed
interessante, ho imparato come sono fatti i vari tipi di droga, cosa
succede quando sei ubriaco, come comportarsi se fermati dai Carabinieri,
cos’è il bullismo e quali i pericoli di internet. (Simone Devincenzi)
Una parte che mi è piaciuta molto è stata quella sul bullismo, perché noi non ci rendiamo conto che a volte subiamo o facciamo cose che tendiamo a sottovalutare. Un' altra parte che mi ha interessato è stato il perché si inizia a fumare. Quando hanno detto che molti ragazzi fumano non tanto perché gli piace, ma per farsi vedere “grandi”: all' inizio ho sorriso, ma poi ripensandoci su è una cosa che non è
molto da furbi. Penso che questa parte però sia stata un po' trascurata e che andasse vista con più attenzione perché infondo è la cosa che nel mondo di oggi colpisce di più i giovani. È stato interessante sapere con quale quantità di alcool non si può guidare, si comincia a perdere sensibilità e quando può diventare rischioso per la nostra salute e quella di altri. Secondo me nel bere un bicchiere di birra con gli amici ( ovviamente passati i 16 anni) non vi è nulla di male. Sulla droga penso che siano stati troppo sul tecnico e che non abbiano parlato in maniera accurata dei
danni che subisce il nostro cervello e il nostro fisico. La parte che a me personalmente è piaciuta meno, ma non è sicuramente meno importante, è stata quella sull' origine dei Carabinieri e su quello che impone loro il governo. Nel complesso l' incontro è stato molto interessante ed educativo, però si doveva forse svolgere in due giorni separati perché ci sono stati argomenti sui quali si è sorvolato e che hanno una grande importanza. (Paolo Cacchioli)
La valutazione che do all’ incontro con i Carabinieri è: 8 ! Perché mi è piaciuto molto come tutto è stato descritto, però secondo me mancavano alcuni dettagli non detti, per esempio non si è parlato tanto del bullismo, dei pericoli legati ad internet, ma questa è solo una mia opinione. (Ruggeri Laura)
Secondo me l’incontro con i Carabinieri di Borgotaro è servito tanto perché ci hanno spiegato che dobbiamo stare lontani da droga, fumo, alcol. Ci hanno spiegato che la maggioranza delle persone iniziano a drogarsi per colpa degli amici che ti dicono: “Dai prova anche te, tanto non fa niente!” Poi hanno detto che l’alcol provoca danni al corpo o al cervello, ti fa andare fuori di testa e ti spinge a
fare delle cose che non dobbiamo fare. Ci hanno spiegato che noi dobbiamo stare molto attenti nelle discoteche o nei bar: quando prendiamo qualcosa da bere, noi dobbiamo guardare quello che ci versano, perché ci possono mettere qualcosa nella bevanda. Il fumo: provoca debolezze al corpo per esempio, hai difficoltà a correre e fa tanto male agli organi. Gli effetti della droga: provoca dipendenza(tutte le droghe); si comincia con la droga leggera (marijuana) per poi passare alle droghe più pesanti (eroina, cocaina) che provocano anche la morte.
(Fomov Vasile) L’incontro con i Carabinieri mi è piaciuto molto, soprattutto quando il Capitano Marletta ci ha parlato della droga. E’ stato tutto molto interessante. (Samuel
Formica) Il Capitano dei Carabinieri ci ha fatto vedere delle immagini e poi le spiegava, quella che mi è rimasta più impressa è stata quella di una ragazza che per colpa
della droga non aveva più le pupille. Alcune immagini erano di droga che viene coltivata anche dalle nostre parti. L'incontro mi è piaciuto molto ed è stato molto interessante, il Carabiniere è stato molto bravo e ha spiegato molto bene. Penso che si dovrebbero fare questi incontri più spesso e in tutte le scuole, soprattutto per i ragazzi più grandi perché sono loro più a rischio di noi. (Federica Curà)
Noi adesso non andiamo ancora in discoteca e non usciamo la sera perciò non siamo ancora a rischio, ma i ragazzi più grandi invece escono e spesso bevono alcolici ed é più facile che si avvicinino ad altri ragazzi che, anche se non spesso, fanno uso di droga e che per imitarli o per provare iniziano a drogarsi e poi può succedere che non riescano più a
smettere. Alla fine dell' incontro il messaggio a noi rimasto è quello di stare il più lontano possibile da droga, alcol, di non avere paura di chi sembra più forte e di fare attenzione quando si é al computer, ed è il giusto comportamento da assumere. ( Maria Caccioli) Gli argomenti trattati rappresentano grandi problemi per gli adolescenti che per curiosità si avvicinano alla “prima sigaretta”, alle “prime bevande alcoliche” ma anche per far vedere che sono coraggiosi e forti come i grandi.
Sono esperienze che possono far terminare la tua curiosità ma potrebbero anche rovinarti la vita! Per fortuna però ci sono persone che si godono la vita passo dopo passo come dovrebbero fare tutti gli adolescenti. É con grande dispiacere che ho notato che sono sempre più ragazze e ragazzi che fumano a 14 anni; inoltre nel passaggio dalle medie alle superiori moltissime ragazze
iniziano a fumare e tutto ciò mi spaventa ma spero di essere superiore. La cosa che mi ha colpito di più sono state le varie forme di droga: a questo riguardo direi che è una mia paura provarne le conseguenze. Ma non è stata la sola che mi ha colpito, anche i pericoli che si possono incontrare su internet, sopratutto per noi ragazze. Vorrei ringraziare il Capitano Marletta per essere venuto a scuola perché mi ha fatto veramente aprire gli occhi e penso non solo a me ma anche a tutti i miei compagni.
Grazie. (Giuditta Bolognesi).
CLASSE III C
Lunedì 12 dicembre 2011 noi alunni della classe 3c, siamo andati, accompagnati dalla Prof.ssa Melli, a visitare la Caserma dei Carabinieri. E’ stata un’esperienza molto interessante, perché, in primo luogo, il Capitano e poi altri carabinieri, ci hanno spiegato cose molto utili.
Al rientro in classe abbiamo riflettuto su ciò che i Carabinieri ci hanno detto e sull’importanza di questo corpo dell’esercito.
Con l’aiuto dell’insegnante e con il supporto di qualche fonte scritta, abbiamo voluto sottolineare l’importanza dei carabinieri.
La vita del carabiniere fin dalla fondazione dell’Arma è stata l’espressione più alta di un grande patrimonio di valori morali: umanità, spirito di servizio e dedizione al dovere.
Colui che decide di entrare a far parte dell’Arma dei Carabinieri deve essere ben cosciente di lavorare per la difesa della società e di essere sempre pronto ad intervenire qualora ce ne sia motivo, non solo quando è in servizio, ma anche quando è fuori servizio.
Nella società in cui viviamo piena di problemi di ogni genere non è facile il
mestiere del Carabiniere. E’ per questo che, secondo noi, fare il Carabiniere è
una “missione”. La vita del Carabiniere è sempre in pericolo e tanti, infatti sono
coloro morti per la difesa di qualche giusta causa.
Significativa è la definizione che abbiamo trovato in un calendario dell’Arma
che dice:” il Carabiniere non pensa politicamente ma costituzionalmente”, non
serve il partito, ma lo stato.
Ogni infrazione alla legge, in qualunque settore della vita si verifichi, il
Carabiniere la combatte con lealtà e con spirito di dedizione, immettendo in
questa sua opera il senso mistico del sacerdote che colpisce le offese alla
divinità.
Il Dio del Carabiniere è la Legge, la sua morale è l’Onore, la sua pratica è il
Dovere per il dovere. Il Carabiniere è un soldato, ha sentimento e disciplina
militare, ha senso di imparzialità e spirito di sacrificio: è l’unico punto fermo della
sciagurata instabilità che ci circonda.
Anche se il motto dell’Arma dei Carabinieri, attualmente è “Nei secoli fedele”,
ci piace concludere la nostra riflessione con il motto precedente, tratto dal
poema”La rassegna di Novara”, di Costantino Nigra politico, letterato, poeta( 1828-1907) che recita: “Usi obbedir tacendo e tacendo morir” a significare
l’ubbidienza alle istituzioni, allo Stato e ai compiti
CLASSE III C
RINGRAZIAMO IL CAPITANO MARLETTA E
I SUOI COLLEGHI PER AVERCI FORNITO IL
MATERIALE FOTOGRAFICO E PER LA LORO
INCONDIZIONATA DISPONIBILITÀ. UN
GRAZIE SPECIALE ALLE NOSTRE
INSEGNANTI MARICA MELLI, STEFANIA
TERRONI E MARIANNA ZICOLELLA PER
AVER CONDIVISO CON NOI QUESTA
ESPERIENZA E PER GLI IMPORTANTI
MOMENTI DI RIFLESSIONE.
Le classi III A, III B e III C