UN'AULA NEL BOSCO: LA MAESTRA
DEI BAMBINI È LA NATURA
(FOTO E INTERVISTA)
Maggio 17, 2016
Scritto da Redazione greenMe.it
La Natura è maestra, lo sanno anche i bambini. Proprio per questo non c'è luogo più
bello per imparare: un'aula nel verde. Tante sono le scuole nel bosco,
da Ostia a Lanuvio passando per iCastelli Romani. Ma anche il Trentino ha la sua aula
green. Siamo a Besenello, a pochi chilometri da Trento. Lo scorso martedì. gli alunni
delle scuole elementari sono andati a piedi verso l'anfiteatro naturale che presto si
trasformerà nella loro aula.
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Qui, infatti, i bambini seguiranno alcune lezioni. Si tratta della prima iniziativa di questo
tipo in Trentino.
A Ostia (Roma) esistono già un asilo e da quest'annoanche le elementari. Tuttavia, a
differenza delle altre scuole nel bosco, quella di Besenelloospiterà non solo i piccoli ma
anche i grandi. Per il mese di maggio, ad esempio, sono stati organizzati i “venerdì
dell'aula nel bosco”, tre serate di spettacoli e convegni per inaugurare la nuova aula della
scuola elementare di Besenello.
Abbiamo raggiunto uno dei promotori di questa iniziativa, il maestro Pietro Galvagni, che
ci ha svelato alcuni dettagli:
maestro Pietro, cosa si fa in un'aula nel bosco?
Ciao a tutti, intanto bisogna arrivarci nell'aula nel bosco, con una camminata di 20 minuti
e per di più in salita. Non è una cosa scontata con alunni che in molti casi non ci vanno
mai nel bosco. Poi si può fare di tutto, dal giocare agli indiani, al costruire accampamenti,
giocare all'uomo preistorico, leggere una fiaba, costruire un muro di rami, raccogliere e
classificare foglie, cercare tracce di animali, costruire opere d'arte con cortecce e
muschio, sporcarsi le mani...
Com'è nata l'iniziativa?
Già due anni fa, il mio amico Cristian Comperini, sindaco di Besenello, mi parlava di un
pezzo di bosco comperato dal Comune e da poter utilizzare a scopi didattici. Si pensava
ad un percorso nella natura con segna-piante e punti di osservazione. Poi ho pensato
all'aula nel bosco e subito con Cristian siamo andati a cercare il posto adatto in mezzo
alla boscaglia. Aggiungiamo un gruppo di colleghi splendidi che hanno sposato subito
l'iniziativa, una dirigente, prof.ssa Daniela Depentori, che ci ha lasciato piena libertà
dando fiducia a degli insegnanti un po' “anarchici” e “visionari”, dei genitori entusiasti che,
assieme ad altri volontari, si sono messi a lavorare di sabato con badili, picconi, rastrelli e
motoseghe, un comitato che raccoglie tutte le associazioni del paese, il comune vicino di
Folgaria che ci regala i tronchi di larice per fare le sedute, la ditta Edil 94 che mette a
disposizione uno scavatore, la ditta Anzelini Legnami che taglia i tronchi e il forestale
Tullio Manzinello per aver realizzato in prima persona un arboreto e un orto botanico
adiacenti all'aula nel bosco.
Quante e quali lezioni verranno seguite all'aria aperta?
Durante quest'anno scolastico alcune classi si sono recate nell'aula nel bosco per vedere
lo stato di avanzamento dei lavori. Altre ci sono andate con i bastoncini da Nordik
Walking, altre a personalizzare un angolo di bosco in vista dell'inaugurazione avvenuta il
10 maggio. Gli alunni di prima ci sono andati con i compagni della scuola materna per
cantare e raccogliere foglie, muschio, rami, ecc, per realizzare dei cartelloni e per la
costruzione della mappa del percorso scuola-bosco, perché geografia e cartografia sono
molto più belle e facili da imparare sul campo e all'aria aperta.
Abbiamo in mente un corso di aggiornamento per gli insegnanti sull'Arte Natura da
organizzare a settembre con il MART, il museo d'arte di Rovereto. Alcune classi
termineranno l'anno scolastico con una festicciola nell'aula nel bosco. Vogliamo iniziare il
prossimo anno scolastico con una festa nel bosco. Tutto è in divenire e, ogni volta che ne
parliamo, ci accorgiamo che sono infinite le attività che si potranno fare nell'aula.
Ci sono differenze rispetto ai programmi ministeriali?
In che modo “l'aula nel bosco” può sposarsi con la scuola pubblica?
La nostra è una scuola pubblica e i programmi scolastici della Provincia di Trento
favoriscono queste iniziative legate fortemente al territorio. Poi tutto sta nel cominciare,
nel far capire anche ai colleghi “resistenti” che si può far scuola in un altro modo, senza
avere sempre l'assillo delle prove INVALSI, dei programmi rigidi, del correre per
arrivare...non si sa bene dove. Gli alunni hanno estremo bisogno di tranquillità, di calma,
di camminare piano, di imparare da una maestra come la natura, di ascoltare, dialogare,
sognare.
Quali sono i vantaggi della scuola nel bosco, sia sotto il profilo didattico che relazionale?
Nel bosco si notano delle cose che non noteresti mai in classe. Si vede l'alunno in
difficoltà nel camminare in discesa, quello che non vuole sporcarsi le mani, che ha paura
di tutto, lo scalmanato che deve adeguare il passo con quello del gruppo, il leader che
può essere propositivo e non impositivo. Eseguire un frottage sulla corteccia di un
carpino è molto più utile che studiare l'albero su un libro. Raccogliere un sacchetto di
foglie per poi portarle in classe è diverso che guardarle in foto. Scheggiare un pezzo di
selce come l'uomo primitivo è entusiasmante. Inoltre si possono trovare dei compiti che
valorizzano tutti gli alunni, da quelli con difficoltà di apprendimento a quelli
particolarmente interessati e grandi osservatori.
In vista dell'estate, avete in programma delle attività con i bambini dopo la fine delle lezioni?
Intanto portiamo a termine i tre venerdì nel bosco che abbiamo organizzato: la proiezione
del film “La prima neve” di Andrea Segre, la tavola rotonda “La pedagogia del bosco” e
lo spettacolo teatrale “I musicanti di Brema” con la Banda Sociale di Pergine. I tre
venerdì nel bosco sono stati organizzati dall'Istituto Comprensivo Alta Vallagarina e dal
comune di Besenello in collaborazione con IPRASE, istituto provinciale che cura la
formazione degli insegnanti.
Per adesso stiamo lavorando al corso di aggiornamento ai primi di settembre da
svolgersi anche nel bosco e alla festa di inizio anno scolastico, di domenica, aperta a
tutte le famiglie. L'aula comunque è un luogo pubblico e alcune associazioni del paese
stanno già pensando a delle iniziative. L'associazione Libero Pensiero ha in mente un
concerto d'arpa, per esempio.
Com'è stata accolta questa iniziativa dai bambini e dai genitori?
I bambini, manco a dirlo, sono entusiasti. Il posto è magico e lo sentono loro. I
genitori sono stati dei volontari eccezionali. L'ultimo sabato prima dell'inaugurazione
eravamo in 60 a pulire, raccogliere rami, allargare il sentiero, sistemare gli ultimi tronchi.
Come sempre l'importante è fare e partire. Il via lo abbiamo dato. Col tempo
diminuiranno gli alunni pigri e sempre fermi davanti al pc o ai videogiochi. Diminuiranno
pure gli insegnanti restii che hanno paura di restare indietro col programma e anche i
genitori paurosi perché non vogliono che i figli si ammalino, si bagnino, si sporchino.