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Unione n. 3/2012

Date post: 28-Mar-2016
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Giornale del commercio, turismo, servizi del Trentino
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C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINO Direttore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38121 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spe- dizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P. MAGGIO GIUGNO 2012 ANNO XXIV N. 3 www.unione.tn.it Unione LA CRISI Come evitare la tempesta perfetta L’INTERVENTO Serve una strategia tra banche ed imprese STAGIONE ESTIVA AL VIA Turismo, vero distretto economico MART E TERRITORIO Più sinergie per aumentare le ricadute La proposta dell’Unione: dal taglio degli incentivi pubblici risorse per infrastrutture e riduzione delle imposte SENZA UN SISTEMA DI VALUTAZIONE ESATTO, RISCHIO SPEREQUAZIONE RIPENSARE I CONTRIBUTI
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Page 1: Unione n. 3/2012

C O N F C O M M E R C I O | GIORNALE DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI DEL TRENTINODirettore responsabile: Walter Filagrana. Direzione amministrazione: 38121 Trento, via Solteri 78, Poste Italiane S.p.a. - Spe-dizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Attenzione: in caso di mancato recapito rinviare all’ufficio TN CMP per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto dovuto. Contiene I.P.

maggio giugno 2012 ANNO XXIV N. 3

www.unione.tn.it

Unione

LA CRISI

Come evitare la tempesta perfettaL’INTERVENTO

Serve una strategia tra banche ed imprese STAGIONE ESTIVA AL VIA

Turismo, vero distretto economicoMART E TERRITORIO

Più sinergie per aumentare le ricadute

La proposta dell’Unione: dal taglio degli incentivi pubblici risorse per infrastrutture e riduzione delle imposte

SENZA UN SISTEMA DI VALUTAZIONE ESATTO, RISChIO SpEREqUAZIONE

riPenSare i ConTribUTi

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Unionegiornale del commercio, turismo, servizi del trentino

Bimestrale di informazione di confcommercio - imprese per l'italia trentino

Direzione, redazione e amministrazionevia solteri 78, 38121 trentotelefono 0461/880111 Fax 0461/[email protected]

Direttore responsabileWalter Filagrana

Hanno collaborato a questo numerogiovanni Profumo, giancarlo Baldi, giovanni Benaglia, vlado Benedetti, mila Bertoldi, Paola Bonincontro, massimo caldera, Franco camin, monica clementi, Fabrizio cucchiaro, alfonso moser, Paolo mosna, tullio zatelli, mattia zeni

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 424 del 23/1/1984

StampaLitografica Editrice Saturnia snc - Trento

Associato Unione Stampa Periodica Italiana

iscritto al registro nazionale della stampa al numero di repertorio 5.982 in data 8/10/1997

Layout confcommercio trentino

Impaginazione curcu & genovese associati srl via ghiaie 15 - 38122 trentotel. 0461/362122 - Fax 0461/362170

Concessionaria esclusiva per la pubblicitàsudtiroler studio srlvia ghiaie, 15 - 38122 - trentotel. 0461/934494 - Fax 0461/935706via Bari, 15 - 39100 - Bolzanotel. 0471/914776 - Fax 0471/930743

tiratura: 13.000 copieQuesto numero è stato chiuso il 25/06/2012

Sommario

2012 maggio giugno

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In allegato Notiziario Unioneaggiornamenti tecnici e notizie di carattere fiscale, lavoro e normativo per le imprese

ediToriaLeun’economia senza contributi ...............................................................................5

Primo Pianocontributi pubblici, l’auspicio per una riflessione seria .....................................6uscire dalla crisi come evitare la «tempesta perfetta» ......................................8credito, serve una strategia tra banche e imprese ............................................14Bilancio 2011, il consiglio approva all’unanimità ...............................................15turismo in trentino, vero distretto economico ..................................................16terremoto emiliano, la solidarietà di confcommercio .....................................17crescita il governo vara le misure ........................................................................18icc: per i consumi il dato peggiore dell’ultimo anno ..........................................20confcommercio fatti concreti oggi: domani è già tardi ...................................22Fondo sociale europeo formazione contro la crisi ...........................................24Botteghe storiche, patrimonio del territorio .......................................................25riCeTTivo albergatori sotto la lente il rapporto con il credito .............................................26gli albergatori solandri ‘studiano’ la valle aurina ...............................................27riva del garda, giunta in trasferta ........................................................................28val di ledro, i lavori in corso danneggiano il turismo ....................................... 30

SomminiSTrazione e inTraTTenimenTosicurezza, tanto tuonò che piovve........................................................................31moresco: «l’impresa di fare impresa» ................................................................. 33

deTTagLio / aSPancommercio, legge provinciale da difendere ........................................................36librerie, luoghi della cultura .................................................................................37autoconcessionari, situazione critica ................................................................. 39news Fiva confcommercio .................................................................................. 39arte Bianca, la scuola dà soddisfazione ............................................................. 40il Pane delle dolomiti a vinitaly ed alla mostra dei vini .................................... 40il pane tradizionale dell’arco alpino .....................................................................41

ingroSSoi grossisti: la Provincia aiuti il vero sviluppo delle imprese ..............................42

Serviziict days 2012, l’attività di servizio presenta l’unione ...................................... 45mediatori e agenti immobiliari, rigotti confermato presidente ...................... 46Fnaarc trentino, la giornata dell’agente 2012 ....................................................47FiaveT agenzia di viaggio evoluzione di una professione ........................................... 48Terziario donnala proposta: un fondo di garanzia femminile ....................................................49in TrenTinoFontanari scrive a monti dobbiamo ripartire, dobbiamo crescere ................. 50mart e territorio più sinergia per aumentare le ricadute ...................................51

imPreSeterremoto: è possibile assicurarsi in trentino? ................................................ 53

ULTima Paginacerco & offro. la bacheca degli annunci ........................................................... 54

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ediToriaLe

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Tagliare del tutto i contributi pubblici. A qual-cuno potrebbe sembrare una proposta provo-catoria, emotiva. Non è così. E non è nemmeno un’idea scaturita di getto, frutto dell’estrema difficoltà che vive l’economia anche trentina, alla ricerca di una manovra veloce e immedia-ta. Al contrario, l’idea di rivedere alle fonda-menta il sistema degli incentivi pubblici è un tema ricorrente da diversi anni, reso oggi an-cora più attuale dalla crisi. L’idea è molto semplice e trova - possiamo as-sicurarlo - ampio seguito in un pubblico tra-sversale, a partire da molti imprenditori, citta-dini, anche qualche rappresentante della classe politica. Il problema nasce dalla constatazione di come, nel suo complesso, il sistema dell’i-centivazione pubblica abbia prodotto effet-to «drogati» sul mercato, soprattutto in alcu-ne sue componenti. Una sperequazione che in momenti di crisi, come quella - profonda - che stiamo vivendo, risulta in tutta la sua evidenza e richiede in fretta una soluzione. L’ingente capitale delle risorse immesse nel li-bero mercato segue percorsi che non sempre si riescono a decifrare fino in fondo, e - fatto ancora peggiore - non sempre, sul lungo pe-riodo, produce gli effetti sperati, ovvero quelli che deriverebbero dal considerare gli incenti-vi come «investimenti» a sostegno del sistema. Il Trentino ha conosciuto, negli ultimi anni, cambiamenti sempre più rapidi ai quali non sempre sono corrisposte le opportune cor-rezioni nell’orientamento dei vari assessorati economici e, più in generale, nelle politiche di sviluppo locale. In pratica, considerare, con-tro ogni evidenza, ancora «trainanti» alcuni settori e relegarne altri a semplici comparse, è sbagliato e pericoloso. Oggettivamente la re-sponsabilità non deve essere attribuita tutta in capo alle amministrazioni pubbliche; ma pro-prio per questo motivo riteniamo che la politi-ca debba fare un passo indietro e non cercare

di regolare ciò che non riesce a comprende-re appieno. Senza gli strumenti per valutare correttamente l’impatto dei propri interven-ti, crediamo sia giusto che si cambi strategia. Crediamo che le risorse destinate agli incentivi pubblici possano essere re-indirizzate su due assi principali: infrastrutture e riduzione di ta-riffe e tributi. Questa impostazione avrebbe il vantaggio di prevedere ricadute positive su tut-ta la popolazione delle imprese e delle famiglie.Il tema delle infrastrutture ci vede da sempre attenti e sensibili: Confcommercio Trentino rappresenta le imprese di un territorio che fa dell’ambiente uno dei suoi principali asset. So-no le nostre stesse imprese, soprattutto quel-le del turismo ma anche quelle dell’indotto ad esso legato, che chiedono che l’ambiente ven-ga preservato e tutelato. Ma sono le stesse che chiedono che la rete infrastrutturale venga am-modernata e consenta la circolazione delle per-sone e delle merci senza tutte quelle difficol-tà che sappiamo esserci ancora in Trentino. Ignorare il problema, minimizzarlo od assu-mere una posizione «attendista» è un errore che non vogliamo venga commesso.Le risorse «liberate» dai contributi potrebbe-ro anche essere utilizzate per ridurre la com-ponente locale di quel mostruoso carico fiscale che le aziende italiane, e quindi anche trentine, devono sopportare. Una componente tutt’altro che irrilevante, se pensiamo ai vari tributi, di-retti ed indiretti, che gravano sulle spalle delle aziende e dei cittadini. La riduzione del carico fiscale, inoltre, avrebbe positive ricadute an-che su quest’ultimi: la maggiore disponibilità di spesa delle famiglie si tradurrebbe nella cre-scita dei consumi, nella creazione di più posti di lavoro, in retribuzioni più alte. Insomma, l’e-conomia potrebbe ritornare a crescere in mo-do «salubre» ed autonomo, senza interferenze, ingerenze, discrezionalità, ovvero basandosi sull’economia reale e non su quella «drogata».

di Giovanni BortPresidente Confcommercio

TRENTINO

più infrastrutture e meno tasse Un’eConomia Senza ConTribUTi

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6 Unione 3 / 2012

Primo Piano

Contributi pubblici? Stop. Il mes-saggio lanciato dal presidente di Confcommercio Trentino Giovan-ni Bort (vedi editoriale a pagina 5) è chiaro: un cambio di rotta immediato e deciso per far fronte a questa crisi che non è congiunturale ma struttu-rale. Se la crisi cambierà abitudini e assetti, allora occorre organizzarsi da subito ed iniziare a ragionare ed agire con metodi e nuovi e adatti a questa nuova stagione. Il sistema dei contributi provinciali ha dimostrato più volte negli anni passati problemi evidenti di distorsione e di sperequa-zione tra imprese e tra categorie eco-nomiche: più che alle imprese effet-tivamente bisognose di un sostegno a politiche aziendali di sviluppo ed innovazione, i contributi sono sta-ti dispersi in molteplici rivoli (che a volte sono stati anche fiumi in pie-na) che non sempre hanno restitui-to un soddisfacente ritorno dell’in-vestimento. Il risultato? Una specie di intorpidimento del sistema eco-nomico provinciale, soprattutto in alcune sue componenti: anche am-mettendo che l’intervento pubblico abbia mitigato gli effetti dei periodi negativi, nei momenti di ripresa e di crescita ha agito come un freno. Ba-sta guardare ai diversi indicatori di sviluppo degli ultimi decenni per ac-corgersi che l’andamento dell’econo-mia provinciale ha la caratteristica di avere un certo ritardo ed una minore intensità rispetto ai fenomeni che si verificano a livello nazionale (ed in particolare per l’area del Nord Est), fenomeno giustificabile solo in par-te con l’eccentricità del Trentino ri-spetto ai grandi assi di sviluppo del Nord Italia.Liberando le casse provinciali dal meccanismo dei contributi, si po-trebbero trovare nuove risorse per

interventi urgenti per il sistema eco-nomico e per le famiglie: dalle in-frastrutture, sulle quali il Trentino è ancora carente in alcuni ambiti, ai servizi, dalla digitalizzazione di molte delle procedure burocratiche all’abbassamento delle tariffe e dei costi delle numerose società pubbli-che. Certo, si tratta di un tema di ri-flessione che richiede coraggio e suf-ficiente onestà intellettuale per non barricarsi dietro posizioni ideologi-che o corporativiste. Del resto, una risposta decisa, anche in Trentino, sono in molti a richiederla.

nei primi giorni di giugno il quotidiano l’adige ha avviato un dibattito sull’eccessivo «assisten-zialismo» della Provincia autonoma di trento nei confronti delle imprese. il ‘la’ alle musiche l’ha suggerito l’intervento del professor michele andreaus, direttore del dipartimento informa-tica e studi aziendali della Facoltà di economia di trento, nel quale suggeriva un «serio con-fronto sugli impatti degli interventi pubblici, non solo sui dati di bilancio delle imprese, ma anche, e oserei dire soprattutto, sullo spirito imprenditoriale, sulla capacità di reazione degli imprenditori e sulla reale autonomia di molte imprese trentine dalla Politica, intesa con la «P» maiuscola» (l’adige del 10 giugno). Pronta - e forse anche un po’ piccata - la replica dell’assessore olivi che risponde: «gli incentivi alle imprese hanno geneticamente in sè un immediato beneficio finanziario com-binato con un robusto stimolo alla crescita», precisando che il sistema di interventi è «ten-denzialmente neutrale e rispettoso delle scelte dell’impresa (purchè, s’intende, di qualità)» (l’adige, 12 giugno). il dibattito prosegue nei giorni successivi con interventi sia a favore dell’intervento pubblico sia contrari: mazzalai

(industriali) sostiene, a proposito del contributo provinciale, che «se ci sono stati imprenditori che lo hanno ottenuto e non hanno centrato la crescita, c’è stata un’opportunità sprecata, hanno e abbiamo sbagliato e ora occorre es-sere consapevoli dei propri errori» (13 giugno).Per diego mosna i contributi a pioggia sono una realtà del passato (14 giugno), mentre per daniele marini (Fondazione nord est) la colpa è delle imprese, più che dei contributi provinciali, che non hanno saputo stare al passo con le evoluzioni dei mercati (15 giugno), soprattutto verso l’estero. un tema ripreso anche da de laurentis (artigia-ni), che avverte di un cambio di abitudini per il futuro: «incentivi? col tempo dovremmo fare a meno dei contributi cui eravamo abituati» (17 giugno). nel dibattito entra anche l’assessore provinciale rossi (19 giugno) che, pur giusti-ficando la necessità dell’intervento pubblico, spiega che «è tempo di scindere il cordone ombelicale (tra sistema economico privato e pubblico, ndr) per creare un’economia più adulta, competitiva e al passo coi tempi... i tempi duri che affrontiamo».

aSSiSTiTi o no? Il dibattito sulle colonne de L’Adige dallo spunto del prof. Andreaus: «Quanto è autoreferenziale il legame tra impresa assistita e politica?»

Contributi pubblici,

L’aUSPiCio Per Una riFLeSSione Seria

LA pROpOSTA risorse Per le inFrastrutture e Per il taglio di tariFFe e triButi

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Primo Piano

Lo scenario dell’economia mondiale si è deteriorato notevolmente a causa del-la crisi finanziaria già a partire dal terzo trimestre 2008 e ha continuato su questa linea durante tutto il 2009, accentuato dal peso delle carenze strutturali italiane.La nostra economia è entrata in una fase economica deflazionistica estremamen-te pesante che si è caratterizzata inizial-mente con la crisi finanziaria, passando poi alla crisi economica: dal 2010 inizia-no pesantemente a farsi sentire anche le problematiche sociali. A tutt’oggi, infat-ti, la deflazione appare nel momento cul-minante della crisi sociale ed è entrata nella quarta fase deflazionistica che cor-risponde alla crisi politica.

L’andamento della crisiLa terza fase recessiva dell’andamento a «W» appare in tutta la sua forza e, di fatto, il 2011 corrisponde al 2008 ed il 2012 appare similare e, purtroppo, più devastante del 2009. La disoccupazione nell’Area Euro è salita al 10,7% mentre la fiducia di imprese e famiglie si sta ri-ducendo sempre più. La crisi economi-ca non è stata affrontata salvo labili di-chiarazioni di intento ed interventi sulle entrate anziché, come sarebbe corretto, sulle uscite statali.C’è l’effettivo pericolo di cadere pe-santemente in un periodo stagflattivo che durerebbe un paio d’anni con effet-ti devastanti e con il pericolo di trovar-si schiacciati in una morsa mortale tra

debiti sovrani e stagflazione. Questo perché i Governi sono da ormai troppo tempo concentrati sull’aspetto finanzario, trascurando l’economia ed i necessari tagli alle spese pubbliche (il «cosiddetto» riposizionamento pubblico): l’inflazione è procurata dalle tasse dirette ed indirette come dalle tariffe pubbliche.Ci troviamo quindi nella parte recessiva più pericolosa e gli interventi correttivi sin qui attuati non preludono in questo 2012 al necessario cambio tendenziale che dovrebbe portare all’auspicata ripre-sa, anzi. Ormai è necessario rompere gli indugi ed anche il pubblico deve riposi-

zionarsi, non avendolo mai fatto per de-cenni, invece di scaricare inefficienze e costi su imprese e sulle famiglie.

Gli interventi del GovernoLe manovre correttive di bilancio del nuovo Governo, sicuramente necessarie per riequilibrare le croniche disfunzioni e per frenare le problematiche finanzia-rie sono state tutte deflattive e peggio-reranno nel breve periodo la situazione economica già di per sé recessiva, por-tando ad una situazione di negatività che si può ipotizzare all’1,6%, su base an-nua se non oltre.Si sta di fatto acuendo quell’effetto for-

Uscire dalla crisi

Come eviTare La «TemPeSTa PerFeTTa»

L’ANALISI l’evoluzione e gli sviluPPi Futuri della crisi economica euroPea

c’è l’effettivo pericolo di cadere pesantemente in un periodo stagflattivo che durerebbe un paio d’anni con effetti devastanti e con il pericolo di trovarsi schiacciati in una morsa mortale tra debiti sovrani e stagflazione.

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Primo Piano

bice fra pubblico e privato in cui il ripo-sizionamento dei secondi sta indirizzan-dosi verso la destrutturazione mentre il pubblico con l’aumento delle tariffe in-crementa entrate e fatturato che ovvia-mente pesano sul privato provocando non solo inflazione ma contestualmen-te allargando a dismisura il divario fra i due mondi.Se non si interviene velocemente e pe-santemente modificando questo atteggia-mento ed agendo finalmente sulle reali problematiche strutturali dello stato, la situazione economica potrebbe avere ef-fetti devastanti proprio già nel secondo semestre 2012 per ultimare il suo effet-to nei primi mesi del 2013.Tale situazione non è infatti sostenibi-le da un’economia che appare in crisi profonda non solo a livello nazionale ma mondiale. Le logiche e le metodologie degli anni Ottanta, in piena crisi econo-mica e con un terrorismo pungente non possono funzionare essendo mutate le componenti macroeconomiche e la di-screzionalità inflattiva.

Imposizione fiscale esagerataPer le aziende del nostro Paese si è arri-vati ad una tassazione complessiva per le imprese pari al 68,5 % (come denuncia il Sole 24 Ore in prima pagina a febbraio 2012 ) con continue nuove gabelle ed au-menti tariffari, per non parlare dell’Imu

che innalzerà ulteriormente tale soglia.La competitività di una Nazione dipen-de anche da ciò, e se il differenziale è spropositato come ora è inutile parlare di crescita, di competitività, di export, se non in mercati estremamente mar-chiati e di nicchia.A posteriori appare evidente che l’aver scaricato sulla collettività all’inizio della fase recessiva (2008) la crisi finanziaria del sistema bancario ha creato non po-chi problemi sugli Stati considerando il loro già forte indebitamento. Emergono visibilmente forti criticità che potrebbero portare, ancor oggi a medio termine, a pericolosi default, coinvolgen-do in una crisi ancor più pesante l’inte-ra Comunità Europea. La litigiosità co-munitaria e la lentezza decisionale e lo stesso egoismo nazionale pregiudicano credibilità ed investimenti esteri acuen-do situazioni critiche.

Gli stessi Stati infine si stanno accorgen-do che non possono ormai dimenticare il loro debito pubblico e l’incremento che la situazione congiunturale contingente ha determinato. L’ipotetica ripresa potrà essere più o meno accentuata solo dalla velocità di interventi correttivi sulle spese stata-li. Appare indispensabile una politica di riduzione generale dei carichi fisca-li diventati impossibili per una seppur minima ripresa anche se il trend con-giunturale cambiasse nel resto d’Euro-pa. La credibilità europea e nazionale passa esclusivamente per questa strada.Inoltre è innaturale che per diminuire il debito pubblico nei confronti degli inve-stitori esteri, che ad oggi è passato dal 47 % al 38 % , si sia chiesto agli istituito di credito di acquisire loro questa quota cre-ando così un forte accentuamento, del-la riduzione del credito ad imprese e fa-miglie che si può ipotizzare dall’ultimo trimestre 2011 ad oggi di un 30% e che, euro su euro giù, corrisponde a quel 9% di acquisizione di BOT, CCT e quant’al-tro che hanno dovuto comperare Il rischio di far perdere sempre più com-petitività al mondo delle imprese, che so-stiene con le famiglie tutti i costi, diven-ta ancor più una triste realtà con risvolti sicuramente ancor più negativi.

Il sistema bancario

se non si interviene velocemente e pesantemente agendo sulle reali problematiche strutturali dello stato, la situazione economica potrebbe avere effetti devastanti proprio già nel secondo semestre 2012 per ultimare il suo effetto nei primi mesi del 2013.

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Primo Piano

Il sistema bancario comunque, causa ed effetto - assieme al settore immobiliare - di questa crisi,è comunque l’elemento temporale fondante della situazione eco-nomica nel bene e nel male. Sino a quando gli istituti di credito con-tinueranno nell’operare tagli sempre più evidenti all’economia e persevereranno nel finanziario e nell’elemento specula-tivo come investendo in titoli di stato, il rischio sempre più marcato di credit crunch per il settore privato sarà sempre maggiore ed accentuerà la crisi econo-mica e le tensioni sociali. Di fatto dopo la bolla speculativa immobiliare ci si è orientati verso la fase prettamente finan-ziaria dei titoli di Stato che potrebbe ri-levarsi una nuova bolla speculativa di portata più ampia della precedente con conseguenze imprevedibili. Inoltre è da tenere presente che l’immis-sione di liquidità data al sistema bancario sino a poco tempo fa permette agli istituti di credito di avere liquidità per almeno tre anni. Il problema oggi è che gli stessi invece di operare nel settore finanziario dedicandosi prevalentemente ai titoli di Stato ricomincino a fare il loro lavoro e precisamente a finanziare l’economia. Questa distorsione è derivata da anni di ricerca speculativa con la cosiddetta “fi-nanza creativa” che ha creato la bolla im-mobiliare e che oggi prosegue variando gli addendi sui titoli di stato noncuran-ti degli effetti devastanti che stanno fa-cendo ed immemori dei risultati di que-sta scelta non lontani nei tempi che ancor oggi stiamo subendo con l’odierna fase recessiva. I derivati o titoli tossici sono stati poi eliminati dai bilanci bancari? E se così come? Il Governo poi dovrebbe intervenire riducendo la fonte specula-tiva bancaria non incentivandola ed im-pedendo un incremento di spese acces-sorie sulle operazioni bancarie a carico dei privati che fanno lievitare fortemente il costo globale per le imprese.Queste ultime fanno fortemente lievita-re fortemente i costi delle aziende e del-le famiglie in termini percentuali pari se non superiori agli incrementi dei tassi. A tutt’oggi possiamo catalogare che le voci per le spese bancarie accessorie so-no oltre 450, escludendo quelli che inte-ressano l’export.Di fatto il mondo del credito deve ne-cessariamente riprendere il suo vero co-re business ed abbandonare la finanza, ancor più se “creativa”.

Purtroppo visti gli errori del passato og-gi le banche dovranno essere selettive non essendoci più le risorse di un tem-po e questo provocherà una ulteriore selezione creditizia basata sulla capita-lizzazione e patrimonializzazione delle imprese e sulla loro capacità di sviluppo determinata dagli investimenti effettuati. Un cambio radicale dunque sicuramen-te doloroso ma cinicamente necessario.É comunque assolutamente insensato assistere, come recentemente avvenuto, ad una riduzione di un terzo degli affi-damenti bancari, specie in questa nuova fase recessiva. Operando in tal senso si potrebbe assistere ad un crollo dell’eco-nomia con la chiusura anche di aziende competitive che hanno avuto l’unica col-pa di aver investito in tempi relativamen-te antecedenti l’inizio della crisi e che nel contempo sono moderne e strutturalmen-te importanti per competere.

Lo stesso Governatore di Banca d’Ita-lia ha denunciato questa situazione nella Sua relazione di quest’anno evidenzian-do il mancato apporto del sistema cre-ditizio alla crescita ed i rischi che stia-mo enunciando che di fatto potrebbero portare ad una involuzione del sistema economico nazionale.

Il problema della crescitaLa tesi prospettata da molti economi-sti di sviluppo con fusioni ed incorpo-razioni di aziende per essere con mag-giori dimensioni più competitive è una prospettive di lungo periodo che mal si addice al breve e non funziona certo in uno Stato che di fatto in ogni sua espres-sione non invoglia certo ad ampliare le dimensioni aziendali ma che porta alla formazione di gruppi di micro imprese controllate da una capogruppo per dimi-nuire oneri e costi come per una mag-giore libertà di azione. Le stesse valutazioni di bilancio per le imprese di piccole e medie dimensioni e di concerto le richieste e gli oneri per gli affidamenti è inadeguata e risulta ana-cronistico pretendere dalle stesse corri-spondenze con Basilea 2 se non 3 quan-do gli stessi Istituti di credito non si sono completamente adeguati. Proprio su questo punto con l’accordo di Ecofin del 15 maggio le regole di Ba-silea 3 diventano più flessibili al fine di allentare i vincoli sui prestiti alle PMI. Infatti il requisito di capitale richiesto alle banche sui prestiti concessi alle pic-cole e medie imprese dovrebbe rimane-re all’ 8% e non salire al 10,5 come pre-visto. Inoltre si è favorito un cuscinetto

il governo dovrebbe intervenire riducendo la fonte speculativa bancaria non incentivandola ed impedendo un incremento di spese accessorie sulle operazioni bancarie a carico dei privati che fanno lievitare fortemente il costo globale per le imprese e per le famiglie

dialogo e responsabilità. il momento non è facile, tutt’altro, ma tra imprenditori, banche e Provincia c’è la convinzione che con il dialogo e la responsabilità di tutto il sistema si possa far fronte alla crisi e, nonostante tutto, parlare di crescita. È questo, in sintesi, quanto è emerso dal consiglio generale di confcommercio trentino, tenutosi il 25 giugno, che ha offerto un momento molto importante di confronto tra le imprese del terziario trentine e i vertici degli istituti di credito al quale ha partecipato anche il presidente della giunta provinciale lorenzo dellai. «i rapporti tra banche ed imprese – ha spiegato il presidente di confcommercio trentinio Gio-vanni Bort - sono tesi e difficili; l’economia è in difficoltà anche per questo aspetto, non siamo i soli a segnalare il problema o a reputarlo tale, quel che possiamo fare è cercare di ragionare

insieme per individuare delle possibili soluzioni da adottare in questo momento difficile per il nostro paese e per l’economia della nostra Provincia». «confcommercio trentino, da sempre attenta su questo fronte, ha sottoposto un sondaggio ai propri associati per capire più in dettaglio la consistenza del problema, l’umore delle imprese del terziario nella provincia di trento a proposito dei rapporti con la propria banca. ne è uscita un’analisi che deve condurre a molte riflessioni; spinge noi, in primis, a promuovere ulteriori azio-ni per tutelare gli interessi delle nostre imprese, sostenendole e aiutandole nella gestione dei rapporti con gli istituti di credito. ma deve far riflettere anche i rappresentanti degli istituti di credito presenti in provincia».tra le proposte del presidente Bort, direttamente

imPreSe e banChe, iL diaLogo è neCeSSario Confcommercio Trentino ha presentato il sondaggio tra i propri associati

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di capitale (capital buffer) aggiuntivo del 3% che le autorità nazionali posso-no giocarsi oltre al 7% previsto dall’ac-cordo di Basilea 3. Ciò di fatto diminuisce fortemente il ri-schio che il credit crunch non intervenga per questione di regole ma unicamente per problematiche di mercato. Vedre-mo nel suo effettivo riscontro pratico se ciò avverrà realmente e se finalmente si abbandonerà la finanza per dedicar-si all’economia.Appare scandaloso che l’aliquota media delle imposte sui redditi per le grandi im-prese sia del 18%, come rilevato da uno studio di Giuseppe Vitaletti, già consi-gliere di Giulio Tremonti (Italia Oggi, venerdì 1 giugno) che grazie ad esenzioni e deduzioni di cui queste società godono su plusvalenze e dividendi mentre per le piccole supera il 34 %. Occorre creare una nuova analisi del rating, più speci-fica, per le aziende minori, che sono il 95% dell’economia e sinora hanno resi-stito alle pressioni congiunturali meglio delle grandi, aiutando fortemente anche l’esportazione, nonostante abbiano subi-to più pesantemente i costi, la riduzione del credito, la fase recessiva.Se, come sappiamo la struttura delle aziende italiane è molto poco capitaliz-zata e patrimonializzata, possiamo facil-mente asserire che i rischi di insolven-za e di default, saranno elevati nel 2012 causa questo cocktail, che grazie anche alla nuova normativa su concordati e fal-limenti potrebbe incidere pesantemente sull’intero sistema imprese e quindi sul-la stessa economia nazionale.

L’inflazioneLa necessità oggettiva di una ripresa dell’inflazione, vera e non unilaterale, unico rimedio per poter uscire dall’at-tuale situazione, sinora, nonostante gli sforzi compiuti per una ripresa dei prez-zi, non è riuscita, provocando quella sta-si cui stiamo assistendo. I prezzi nonostante la ripresa dal crollo del 2009 non hanno ancora recuperato i livelli pre-crisi e questo è fonte di gros-se difficoltà delle imprese, subissate dai costi e con un valore dei prodotti ancora sensibilmente basso che in questa situa-zione alza il break-even delle aziende a livelli maggiori proprio con una necessità di valore aggiunto irraggiungibile nell’o-dierna situazione economica.

Se aggiungiamo i costi derivato da un aumento di tassazione l’equazione è ri-solta. Di fatto assistiamo al nascere per tutti i comparti economici di crisi di cas-sa che stanno velocemente portando a se-rie problematiche strutturali che stanno mettendo a rischio anche le aziende in-novative e strutturate ma che subiscono maggiori costi aziendali.La stessa Comunità Europea timoro-sa delle problematiche inflazionistiche, grazie alla preponderante influenza del-la Germania, ha teso ad impedire dra-sticamente gli aumenti dei prezzi, utiliz-zando manovre correttive sui tassi che penalizzano ulteriormente l’intero siste-ma economico sia nella finanza azien-dale, sia con l’esportazione dei prodotti in area dollaro.

Il futuroLe previsioni per il 2012 non sono cer-to favorevoli e vi è il fondato motivo di assistere oltre al fattore recessivo della terza fase dell’andamento deflazionisti-co alla pesante quarta fase che implica un’accentuazione della criticità sociale come della crisi politica. Si preannun-cia una pericolosa accentuazione della fase economica stagflattiva dell’econo-mia reale, con le conseguenze note in Giappone negli anni Novanta. Anche le forti incognite derivate dalla situazione geopolitica e dalle tensioni esistenti nel Mondo Arabo, come dalla situazione greca, lungi da essere risolta, potrebbe-ro accentuare forti ripercussioni econo-miche. La stessa Spagna suscita molta attenzione con possibili ripercussioni in tutta la Comunità Europea.

oggi le banche dovranno essere selettive, non essendoci più le risorse di un tempo. Questo provocherà un’ulteriore selezione creditizia basata sulla capitalizzazione e patrimonializzazione delle imprese e sulla loro capacità di sviluppo determinata dagli investimenti effettuati.

al governatore dellai, c’è la richiesta di far dialogare il tavolo provinciale per il credito con il mondo delle imprese che, attualmente, non vi è rappresentato. una proposta raccolta favorevolmente dal presidente Lorenzo Dellai che ha ipotizzato riunioni congiunte a cadenza regolare per fare il punto sulla situazione. «sul metodo – ha detto dellai – siamo perfettamente d’accordo e ritengo che il dialogo sia la strada migliore per trovare l’uscita di una crisi che, probabilmente, è solo all’inizio. la Provincia

ha messo in campo diversi strumenti per sostenere l’economia, le imprese e le fami-glie. dobbiamo lavorare tutti insieme per trovare ancora nuove strategie di intervento e di azione». «in trentino – prosegue dellai – abbiamo un sistema di banche solido e ben variegato: cre-do che occorra proprio valorizzare questo mix di banche con indirizzi diversi per sostenere tutta la domanda, dalle famiglie alle piccole imprese, dalle grandi industrie alle aziende che vogliono affrontare i mercati stranieri».

il presidente dellai ha poi prospettato anche un “patto” con i gestori dei fondi d’investi-mento regionali per poter destinare una parte degli investimenti anche a favore del territorio. una proposta accolta con favore anche dal presidente Bort: «senza reddito, senza occupazione – ha spiegato – non c’è crescita né consumi. incentivare gli uni e gli altri è una necessità che oggi dobbiamo affrontare».il dibattito è proseguito con gli interventi dei responsabili dei principali istituti di credito attivi in trentino (unicredit banca, cassa centrale delle casse rurali, Banca di trento e Bolzano, Banca Popolare del trentino, spar-kasse, volksbank e unipol Banca) assieme ai rappresentanti di Confidimprese Trentino.

il consiglio generale al quale hanno partecipato il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai ed i rappresentanti degli istituti di credito attivi in trentino

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Credito,

Serve Una STraTegia Tra banChe e imPreSe

L’INTERVENTO da Pozzo: «incremento del credit crunch, mazzata Per l’euroPa»

Il Fondo monetario internaziona-le ha lanciato di recente un avver-timento chiaro: all’orizzonte si av-vicina un enorme “credit crunch”, una stretta creditizia che penaliz-zerà fortemente le imprese. Secondo le stime del Global finan-cial stability report, il rapporto sul-le previsioni degli economisti esper-ti del Fondo, il 7% degli asset delle banche europee fuori dal mercato produrrà un calo dell’1,7% di liqui-dità da iniettare nell’economia rea-le dell’Eurozona. Conseguenza diretta sarà una ridu-zione della disponibilità di credito e del Pil dei Paesi Ue.L’incremento del “credit crunch” è una vera mazzata per l’economia europea, soprattutto in Paesi come Italia e Spagna costretti a un soffer-to inseguimento del pareggio di bi-lancio imposto da Bruxelles. Nulla di peggio per un’economia perico-lante come la nostra.A confermare la stretta creditizia è anche l’Osservatorio sul credito di Confcommercio: meno di 4 imprese su 10 possono farcela da sole senza chiedere un fido, e la quota (36,1%) è in calo nel periodo gennaio-marzo 2012, mentre aumenta al 37% la per-centuale di Pmi che non l’ottengono. E pure dal punto di vista dei Confi-di è facile leggere il fenomeno: nel

corso del 2011 è diminuito costan-temente il volume delle garanzie, se-gno di maggiore selezione del credi-to nella fase di rilascio e di un minor flusso di operazioni pervenute dal sistema bancario per effetto proprio del “credit crunch” della seconda metà dell’anno scorso. Il fatto che la riduzione abbia riguar-dato soprattutto il medio termine è il segnale evidente del drastico calo degli investimenti che ha interessa-to le aziende.Quello che però è emerso dal fronte bancario, tranne poche eccezioni, è

la negazione del problema. Una tendenza a minimizzare che è smentita dai numeri dei bilanci. Eppure il problema finisce inevi-tabilmente per riguardare anche il sistema creditizio. Perché più si contiene la disponibilità al finan-ziamento delle imprese più la crisi economica resterà senza vie d’usci-ta, con gli effetti recessivi a prende-re il sopravvento. Questo ovviamente non significa che si debba riconoscere credito a chiunque ma è necessario metter-si nelle condizione di riconoscerlo a chi merita, a chi è in grado di sal-varsi e ripartire, a chi guarda con lungimiranza agli investimenti per il rilancio. Anziché nascondere la re-altà, meglio sarebbe che le banche, spesso giganti dai piedi d’argilla, costruissero assieme alle imprese un percorso d’uscita dalla paralisi del credito. è il solo modo per poter ribaltare una situazione altrimenti destinata a diventare cronica. I Paesi dell’Eu-rozona e le loro economie non pos-sono permettersi di aspettare trop-po tempo.

Giovanni Da pozzo Presidente Finpromoter

Giovanni Da pozzo, presidente di Finpromoter

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Il Consiglio generale di Confcom-mercio Trentino approva all’unani-mità il bilancio per il 2011. L’assem-blea si è riunita il 24 maggio scorso al ristorante da Pino di San Miche-le all’Adige. Da rilevare il risulta-to gestionale di oltre 90 mila euro, frutto della differenza tra i pro-venti (3.194.311 euro) e gli oneri (3.103.881 euro). Tra i proventi, quasi 1 milione e mezzo di euro deriva da attività istituzionale e oltre 700 mila euro dai servizi. Ires e Irap versati, in totale, superano i 100 mila euro.Nella sua relazione davanti ai mem-bri del Consiglio generale, il presi-dente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort ha posto l’accento sulla gravità della situazione che stanno attraversando le imprese in Italia ed anche nella nostra provincia: «Da una crisi che sembrava ci sfio-rasse soltanto - ha detto il presidente - che fosse più materia di speculazio-ni macroeconomiche, o giornalisti-che, ci siamo imbattuti in una svolta epocale, una trasformazione storica di quelle che determinano un cam-biamento profondo nella società civi-le e nell’economia; un cambiamento strutturale che va letto ed interpreta-to per ricostruire una nuova fiducia nel futuro». «L’andamento di chiu-sure e fallimenti di imprese di tutti i settori – spiega - è uscito dai valo-ri fisiologici e sta crescendo in con-tinuazione; i rapporti con le banche, partner di sviluppo delle imprese, sono sempre più tesi; drammi azien-dali - in pochi casi, per fortuna, ma pericolosamente in aumento - ven-gono collegati a drammi personali e gesti estremi di rassegnazione. D’al-tra parte, i consumi delle famiglie si contraggono con costanza, mentre i pagamenti ed il recupero dei crediti sono sempre più difficoltosi».

bilancio 2011

iL ConSigLio aPProva aLL’UnanimiTà

«Non c’è ancora traccia – avverte Bort - di un pesante cambio di rot-ta sulla questione della burocrazia e del taglio di spese superflue da parte dell’amministrazione pubblica. Re-quisiti, questi, che riteniamo inelu-dibili, urgenti; nodi che avrebbero dovuto essere risolti ancor prima di mettere mano nelle tasche di cittadi-ni ed imprese».L’altro cardine sul quale il presiden-te ha imperniato la propria relazione è l’attività di Confcommercio Tren-tino a supporto dei propri associa-

ti. Un’attività che, oggi più che mai, diventa estremamente importante e necessaria per la vita delle imprese: «Per l’imprenditore – ha detto Bort - Confcommercio Trentino mette in campo una serie di servizi, che mira-no a soddisfare tutte le esigenze che quotidianamente si devono affron-tare in azienda. Con l’Unione gli as-sociati hanno un filo diretto sempre attivo per assisterli nelle emergenze, consigliarli nelle scelte, tutelarli nei confronti di enti ed amministrazio-ni pubbliche».

LA RELAZIONE «Questo Periodo È tra i Più diFFicili della storia del nostro Paese»

un momento dell’assemblea del consiglio generale di concommercio trentino che si è svolto a fine maggio. ««Non c’è ancora traccia – ha detto il presidente Giovanni Bort nella sua relazione - di un pesante cambio di rotta sulla questione della burocrazia e del taglio di spese superflue da parte dell’amministrazione pubblica. requisiti, questi, che riteniamo ineludibili, urgenti»

L’Assemblea dell’Unione di Bolzanoc’erano anche il vicepresidente vi-cario Massimo piffer ed il direttore Giovanni profumo all’assemblea annuale dell’unione commercio dell’alto adige. la partecipazione di Piffer (nella foto con il presidente bolzanino Walter Amort e il vice Dado Duzzi) vuole ribadire l’importanza di strin-gere sinergie a livello territoriale per portare avanti le problematiche delle imprese del terziario.

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nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati della stagione invernale 2011 e delle proposte per la stagione estiva 2012, l’assessore mellarini ha parlato anche di un accordo a livello interregionale per la promozione delle dolomiti come Patrimonio dell’umanità. «un progetto forte - ha spiegato - che vedrà nelle stazioni aeroportuali, soprattutto quella di venezia, il centro, il cuore dell’azione per attirare i turisti di quei mercati che potremmo affrontare solo in chiave di ‘dolomiti’ come patrimonio unesco». come non pensare, allora, ad uno dei maggiori argomenti a so-stegno del completamento dell’autostrada della valdastico, ovvero la possibilità di un collegamento trento - venezia di un’ora? sarebbe un’occasione straordinaria per l’intero distretto turistico trentino che andrebbe valutata senza miopie nè posizioni ideologiche.

Gli stranieri salvano la stagione in-vernale 2012. Emerge questo, soprat-tutto, dai dati presentati da Trentino Spa, con il servizio statistica della Provincia Autonoma di Trento, su arrivi e presenze dei turisti in Tren-tino nella stagione invernale scorsa. Il calo rispetto all’anno precedente è stato del 2% sugli arrivi e del 3,7% sulle presenze. Ma guardando le pro-venienze dei turisti, il quadro cam-bia: i turisti italiani hanno segnato un -5% rispetto agli arrivi dell’anno precedente mentre per i turisti stra-nieri il dato ha subìto una variazione del +4,3%. Ancora più accentuata la differenza a proposito delle presen-ze: -9,1% per gli italiani, +5% per gli stranieri. La quasi totalità degli stra-nieri proviene da sei nazioni: Polonia (20,4% sul totale delle presenze stra-nierie), Germania (18,8%), Repub-blica Ceca (12%), Federazione Rus-sa (7,2%), Belgio (+5,8%) e Regno Unito (5,2%). «Per le regioni italiane - ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione dei dati la dirigente PAT Giovanna Fambri - la più rap-presentativa è la Lombardia, segui-ta dal Lazio e dall’Emilia Romagna, dal Veneto e dalla Toscana». Paolo Manfrini, direttore di Tren-tino Marketing, ha illustrato le stra-tegie di marketing messe in campo per la stagione invernale scorsa, dove il problema maggiore è stato quello di comunicare l’ottimo stato di quasi tutte le piste da sci trentine nonostan-te le poche nevicate. Ed anche sulla scorta di questa esperienza, probabil-mente, è nato l’accordo con il Centro Epson Meteo e Mediaset per inserire all’interno degli intervalli dei film in onda sulle tre retim nello spazio de-dicato al meteo, immagini dell’offer-ta turistica trentina. Offerta - questa la novità - che verrà modulata in base

alle previsioni meteo: privilegiando dunque, in caso di previsto maltem-po, enogastronomia, cultura, reti dei musei, terme. «I due fattori - ha spiegato l’assesso-re Tiziano Mellarini - che ci hanno penalizzati sono stati la scarsità di ne-vicate e, soprattutto per gli italiani, la crisi che ha contratto i consumi. Lo sforzo che dobbiamo fare è quello di

destagionalizzare la nostra offerta tu-ristica, in modo che la vacanza non sia legata solo allo sport invernale ma an-che ad altre offerte. Continueremo con proposte importanti in questa direzio-ne. C’è la necessità, infatti, di dare ri-sposta a quel tessuto imprenditoriale che ha fatto dell’investimento in qua-lità il proprio obiettivo. E ciò riguarda non soltanto il comparto alberghiero ma anche tutto il sistema della ricet-tività complementare».Quali azioni metterà in campo la Pro-vincia per le attività di promozione e sostegno al turismo? «Vogliamo raf-forzare - ha detto Mellarini - il moni-toraggio dei dati sulle stagioni turisti-che: vogliamo avere in tempi sempre più rapidi i dati per analizzare l’an-damento della spesa e dell’andamen-to, oltre ad un sistema di analisi della reddittività delle strutture ricettive».E l’assessore Mellarini, in chiusura, cita esplicitamente uno dei temi ca-ri, da sempre, all’Unione, ovvero il riconoscimento del distretto turistico come volàno per l’economia provin-ciale: «Credo che gli interventi che abbiamo illustrato siano un ulterio-re segnale di attenzione verso questo vero distretto economico».

Valdastico, un ponte verso l’aeroporto di Venezia?

Turismo in Trentino vero diSTreTTo eConomiCo

I DATI stagione invernale 2011 ‘salvata’ dall’aumento degli stranieri

la conferenza stampa di presentazione dei dati sulla stagione invernale 2011/2012. da sinistra, Giovanna Fambri, paolo Manfrini, Tiziano Mellarini e paolo Nicoletti

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Formazione, sensibilizzazione e im-postazione di un lavoro preciso con il mondo della scuola sono le parole chiave del programma provinciale 2012-2013 per la salute e la sicurez-za nei luoghi di lavoro. L’assessore provinciale alla salute e politiche so-ciali Ugo Rossi ha presentato a fi-ne giugno presso la ditta Tosi Ser-ramenti (una delle vincitrici della passata edizione del Premio Lavo-ro in sicurezza) il piano biennale approvato dalla Giunta provincia-le nell’ultima seduta. Ad affianca-re Rossi vi erano Livia Ferrario, dirigente del Dipartimento Lavoro e Welfare; Flavio Tosi, responsa-bile dell’omonima impresa arcense; Franco Ischia, della Cgil e mem-bro del Comitato di Coordinamento provinciale in materia di sicurezza sul lavoro e Paolo Mondini, presi-dente dell’Associazione Grossisti e Piccole e Medie Imprese del Tren-tino e rappresentante per Confcom-mercio trentino.«Il programma provinciale - ha spie-gato l’assessore Rossi - ha la funzio-ne di far capire che la sicurezza nei luoghi di lavoro non è un limite al-la competitività, è una ricchezza an-che in questi tempi di crisi investi-re in formazione, perché si aumenta il benessere dei lavoratori e quindi la loro redditività. Il piano è frutto del lavoro del Comitato di Coordi-namento, composto dagli attori del sistema, che ha lavorato in sinergia per elaborare un programma che an-ticipa i contenuti della legislazione nazionale».Fra gli obiettivi primari vi è l’im-postazione sistematica di iniziative con il mondo della scuola, poi for-mazione, qualificazione con attività di vigilanza e ispezione soprattutto per quelli considerati i punti critici,

agricolo dovrà essere uno dei ‘sor-vegliati speciali’ per i prossimi an-ni e andranno sviluppate campagne costanti di prevenzione e formazio-ne, ma anche il mondo socio-sanita-rio, dove sono in aumento le denun-ce sia di malattie professionali che di infortuni, secondo una tendenza peraltro di livello nazionale».Paolo Mondini, in rappresentanta di Confcommercio, ha evidenzia-to il positivo cambio di rotta: «Ab-biamo registrato una disponibilità al dialogo e al confronto, la prevenzio-ne finalmente non viene considerata a carico solo delle imprese ma è un obiettivo da raggiungere assieme fra il pubblico e il privato, analoghe so-no le scelte sulle attività di control-lo, non solo repressive ma affiancate ad iniziative di accompagnamento e di supporto».«Dobbiamo esprimere gratitudine - spiega Mondini - all’assessore Rossi perchè ha inserito un importante ele-mento di mediazione tra categorie e sindacati, il chè ha permesso di pas-sare da un atteggiamento repressivo ad un’impostazione meglio orienta-ta alla prevenzione, nella gestione dei controlli sulla sicurezza». «In questo senso esprimiamo soddisfa-zione, in particolare, per le previste attività di formazione già in ambito scolastico finalizzate alla diffusione di una cultura della sicurezza. Mol-to importante anche lo sforzo com-piuto dall’Assessore per riorientare e mirare i controlli da parte degli or-gani competenti (Uopsal)». Il presidente dei grossisti trentini condivide l’inserimento, tra le pro-blematiche da tenere sotto osserva-zione, degli infortuni in agricoltura.

SicurezzaPiù Prevenzionemeno rePreSSione

LA FILOSOFIA «diFFondere una cultura della sicurezza nelle scuole»

l’assessore provinciale Ugo Rossi presenta in conferenza stampa il nuovo piano provinciale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

diffusione di «buone pratiche», non-ché sensibilizzazione: «Vogliamo individuare - ha proseguito l’asses-sore Rossi - sia per questo che per il prossimo anno, tematiche chiave su cui concentrare la nostra attenzione. Sappiamo per esempio che il settore

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«da un primo esame delle misure riteniamo che finalmente si sia fatto un primo passo nella giusta direzione che è quella di una politica eco-nomica orientata alla crescita».a commentare cosi' il dl sviluppo è Marco Venturi, presidente di rete imprese italia secondo cui «misure come quelle varate per l'edilizia, per il riordino degli incentivi, per le città, con le relative agevolazioni fiscali previste, il ricorso al concordato preventivo per imprese in difficoltà, la maggiore trasparenza cui è tenuta la Pubblica amministrazione, danno indubbiamente un segnale nuovo e positivo di cui prendiamo atto». in particolare rete imprese italia ritiene di dare «un giudizio positivo sulle misure di rilancio co-struite sulle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica degli edifici, proposte anche grazie all'azione del ministro Passera. altrettanto utile è il rinvio del sistri e il sollievo che arriverà al settore delle co-

struzioni con la manovra sull'iva» si legge nella nota in cui si sottolinea «ancora positivamente l'impegno del governo a ridurre la spesa pubblica per organici e strutture centrali». l'auspicio, ma che «è anche una decisa richiesta, è ora che il cammino avviato venga proseguito con coerenza, tempi rapidi, risorse certe e che si apra una stagione di confronti e decisioni concrete sulle questioni dello sviluppo, anche per dare un segnale di fiducia in questa lunga fase di recessione e di grandi incertezze inter-nazionali». «le associazioni che compongono rete imprese italia ritengono che sia molto utile ora aprire un confronto fra governo e parti sociali nel quale indicare le priorità da affrontare e le scelte da compiere», conclude la nota.

Piano Città. Bonus Casa. Fondo per la crescita. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto svi-luppo. Sessantuno articoli, settanta pagine. Una serie di misure che ne-gli auspici del governo dovrebbero stimolare la crescita. Il testo arriva con due settimane di ritardo rispet-to alle previsioni. Un rinvio legato alla mancanza di copertura finan-ziaria di alcuni interventi. Per Ma-rio Monti, si tratta di un provvedi-mento "corposo e organico" e che punta alla "crescita e alla riduzione del peso dello Stato". Per il ministro Passera: "Molti interventi struttura-li e, soprattutto, interventi per favo-rire l'occupazione". Poi le cifre. An-cora Passera: "Il decreto sviluppo mobiliterà risorse per ottanta mi-liardi di euro".Ecco in sintesi i principali provve-dimenti contenuti nel documento.

piano CasaNel decreto sviluppo «c’è un capi-tolo sulla casa, sia per le famiglie che per le imprese che attendono il riavvio di medi cantieri e tutto ciò che vi è legato. Ci sarà la possibili-tà di dedurre il 50% delle spese sino a 96 mila euro». Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo, Corra-do Passera, durante la conferenza stampa in corso a Palazzo Chigi per presentare il decreto sviluppo. Le deduzioni varranno per i prossimi 12 mesi. Prorogati di 6 mesi anche gli sgravi già previsti per dare «una forte incentivazione ad aprire i la-vori in casa»

Fondo per la crescita sostenibilePer Passera, sugli incentivi è stato fatto «un lavoro molto grosso: ave-vamo 43 leggi di incentivazione che sono state bloccate, interrotte e sono

RETE IMpRESE ITALIA: «DIREZIONE GIUSTA MA SERVONO CONTINUITà E RISORSE»«Utile ora aprire un confronto fra Governo e parti sociali nel quale indicare le priorità da affrontare e le scelte da compiere»

Crescita iL governo vara Le miSUre

CONSIGLIO DEI MINISTRI dl sviluPPo, Passera: «risorse Fino a 80 miliardi»

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L'indicatore dei Consumi Confcommer-cio (ICC) segnala ad aprile una riduzione del 2,8% in termini tendenziali - quinto risultato negativo consecutivo da dicem-bre scorso e il peggiore da marzo 2011 - ed una flessione dello 0,3% rispetto a marzo (tabb. Nel mese di aprile 2012 ci sono sta-te 19 giornate lavorative a fronte delle 20 di aprile 2011. Il dato congiunturale desta-gionalizzato corretto per i valori erratici e l'effetto dei giorni di calendario, conferma, comunque, la tendenza cedente dei consu-mi. Stando alle prime stime di Confindu-stria, a maggio la produzione industriale ha registrato una diminuzione dello 0,6% in termini congiunturali; in ulteriore ridi-

mensionamento sono risultati, nello stes-so mese, gli ordinativi (-0,9%). Il quadro potrebbe peggiorare, già a giugno, a cau-sa dello stop produttivo imposto dal sisma di fine maggio in Emilia (Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna con danni nel-le province di Mantova e Rovigo), un'area che contribuisce per circa il 4% alla crea-zione della ricchezza nazionale. Come già segnalato nei mesi precedenti, il sensibile aumento dei disoccupati (oltre 600 mila in un anno) è solo in parte imputabile alla ri-duzione del numero di occupati, rifletten-do essenzialmente una diminuzione degli inattivi tra i 15 ed i 64 anni. Sulla riduzio-ne di questa componente della popolazione

hanno influito sia i mutamenti del sistema pensionistico, che hanno determinato un ampliamento della quota di occupati con oltre 55 anni, sia le difficoltà reddituali delle famiglie con l'ingresso sul mercato di fasce di popolazione che in passato si erano mostrate meno disponibili. In linea con il deteriorarsi del quadro macroeco-nomico di riferimento, il sentiment del-le famiglie e delle imprese ha registrato, a maggio, un ulteriore peggioramento: fami-glie e imprese non vedono, nell'orizzonte del breve periodo, la possibilità di un'in-versione di rotta. La dinamica tendenziale dell'ICC di aprile riflette un aumento del-lo 0,5% della domanda relativa ai servizi

state recuperate parecchie centina-ia di milioni, oltre 2 miliardi per il Fondo per la crescita sostenibile».

Assunzioni qualificate e Green EconomyArriva il credito d’imposta del 35%, con un limite massimo pari a 200 mila euro annui ad impresa per l’as-sunzione di personale qualificato. Agevolazioni anche per chi investe in progetti «verdi». Il decreto, infat-ti, estende il finanziamento agevola-to previsto dal fondo Kyoto (su cui sono disponibili 470 milioni di eu-ro) a soggetti pubblici e privati che operano in ulteriori 4 settori della green economy.

Le infrastruttureUna cabina di regia, nell’ambito del Piano nazionale per la città per la riqualificazione delle aree urba-ne, cui «è demandata la selezione degli interventi da realizzare, pro-posti dai comuni» quali incentivi e agevolazioni per promuovere at-tività formative, economiche e di efficientamento energetico. Questo il contenuto dell’articolo 6 del de-creto consentirebbe poi ai Comu-ni di utilizzare i crediti di impo-sta sui dividendi delle società che gestiscono servizi pubblici locali per la realizzazione di opere in-frastrutturali.

Esenzione dall’ImuArriva l’esclusione dall’Imu, per un periodo non superiore a tre an-ni dall’ultimazione dei lavori, degli immobili delle imprese, il cosiddet-to magazzino, fabbricati costruiti e destinati alla vendita. Lo prevede la bozza in entrata del dl sviluppo e do-vrebbe svincolare 35 milioni di euro.

project BondArrivano le obbligazioni da parte delle società di progetto sul model-lo europeo. I project bond saranno «appetibili per gli investitori» per realizzare nuove infrastrutture an-

che grazie al capitale privato. La sot-toscrizione sarà incentivata introdu-cendo un incentivo cioè accordando lo stesso trattamento fiscale agevo-lato previsto per i titoli di stato re-lativamente all’aliquota di ritenuta sugli interessi (12,50%).

L’erogazione dei fondiSecondo le indiscrezioni, verrebbe inoltre cancellata la norma che con-sente di erogare contributi diretta-mente dal ministero dello Svilup-po economico alle imprese tramite le associazioni di categoria. Le ri-sorse saranno concentrate sui con-sorzi per l’internazionalizzazione e le camere di commercio all’estero.

La GiustiziaE per il ministro Passera, «uno dei pezzi più importanti del decreto è quello che incide sul funzionamen-to dei sistemi processuali, con l’ac-celerazione dei processi civili attra-verso il filtro all’ appello».

EnergiaNel quadro delle agevolazioni fisca-li per interventi di riqualificazione energetica previste dal dl sviluppo, è consentita dal 1 gennaio 2013 al 30 giugno 2013 la detrazione di im-posta del 50% per le spese per inter-venti di riqualificazione energetica. Mentre, fino al 31 dicembre 2012 re-sta valida la detrazione pari al 55%.

iCC: Per i ConSUmi iL daTo Peggiore deLL'ULTimo annoIndicatore dei Consumi Confcommercio: riduzione del 2,8 per cento su base annua. Quinto risultato negativo consecutivo da dicembre scorso, il peggiore da marzo 2011

nel dl è prevista una serie di misure che negli auspici del governo dovrebbero stimolare la crescita. il testo arriva con due settimane di ritardo rispetto alle previsioni. un rinvio legato alla mancanza di copertura finanziaria di alcuni interventi. Per Mario Monti, si tratta di un provvedimento "corposo e organico" e che punta alla "crescita e alla riduzione del peso dello stato".

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Primo Piano

ed una decisa riduzione della spesa per i be-ni (-4,0%). Il dato di aprile, segnala un deci-so ridimensionamento dei volumi acquista-ti dalle famiglie rispetto allo stesso mese del 2011 (-2,8%). Il quadro d'insieme evidenzia un deterioramento della domanda per quasi tutte le macrofunzioni di spesa che compongono l'ICC. La riduzione più sensibile ha interes-sato, come di consueto, il segmento relativo alla mobilità (-16,0%), che sconta anche gli effetti del progressivo e deciso appesantimen-

to del carico fiscale. Anche segmenti di consumo quali i be-ni e i servizi ricrea-tivi e le spese per i beni e servizi per la cura della persona, che nei mesi prece-

denti avevano segnalato una certa dinamici-tà, hanno mostrato, ad aprile, una dinamica non favorevole, con una stasi dei consumi ri-spetto all'analogo periodo dello scorso anno. Continuano a fare eccezione alla generaliz-zata tendenza alla riduzione, i consumi per i beni e i servizi per le comunicazioni (+5,0), che segnalano peraltro un tasso di crescita decisamente più contenuto rispetto a quanto registrato nei mesi precedenti

Trasparenza sul webSovvenzioni, contributi e sussidi al-le imprese e l’attribuzione di com-pensi a persone ed imprese per forni-ture, servizi, incarichi e consulenze ad enti pubblici e privati, di importo complessivo superiore a 1.000 eu-ro nel corso dell’anno solare, sono soggetti alla pubblicità su internet.

Il Sistriè stato sospeso fino al 30 giugno 2013 il termine per l’avvio opera-tivo del Sistema di controllo del-la tracciabilità dei rifiuti (Sistri) al fine di consentire la prosecuzione delle attività necessarie per la veri-fica del funzionamento del sistema.

Fondo per gli alimenti ai poveriViene istituito all’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura, un fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio della Repubblica Italiana. Le derrate alimentari sono distribu-ite agli indigenti mediante organiz-zazioni caritatevoli.

L’Agenzia per l’Italia DigitaleL’agenzia -opera sulla base di prin-cipi di autonomia organizzativa, tec-nico-operativa, gestionale, di traspa-renza e di economicità». è «preposta alla realizzazione degli obiettivi dell’agenda digitale italiana».

I TaxiIl decreto per impedire l’esercizio abusivo del servizio taxi e di quello del noleggio con conducente (Ncc) slitta al 31 dicembre 2012.

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Primo Piano

sangalli: "in italia e in europa servono fatti oggi, domani sarebbe troppo tardi”a roma assemblea 2012 di confcommercio: dal presidente nuovo no all'aumento iva ("caporetto di famiglie, imprese e lavoro") e appello a rimettere in moto la domanda interna, senza la quale "l’italia produttiva non riparte e i conti non tornano".

In Italia e in Europa servono fatti, e servono oggi perché domani sareb-be troppo tardi. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha aperto la sua relazione all'Assemblea 2012 di Confcommercio-Imprese per l'Italia, svoltasi il 21 giugno a Roma presso l'Auditorium Conciliazione.Fatti, dunque. A partire dagli euro-bond, dai project bond e dalla «esclu-sione degli investimenti infrastruttu-rali dal computo del deficit rilevante ai fini del rispetto degli obiettivi del fiscal compact». Dall'unione fiscale, dall'unione ban-caria e da «un'applicazione ben tem-perata di Basilea 3 attraverso l'ado-zione di correttivi utili a contrastare un' ulteriore stretta creditizia, in par-ticolare a danno delle piccole e me-die imprese». E fatti per «riattivare il flusso del credito alle imprese: va pigiato con forza il pedale della col-laborazione tra banche e imprese se-condo quella relazione di prossimi-tà territoriale che è tanta parte della storia italiana del sostegno creditizio all'economia reale».Ma intanto sulla congiuntura e sulle prospettive di medio termine, ha det-to Sangalli, «pesa come un macigno l'impatto delle manovre correttive degli andamenti della finanza pub-blica», tanto che oggi «l'Italia è de-cisamente più povera» e «si fa anco-ra più profondo il divario tra Nord e Sud, fioccano chiusure di imprese e fallimenti, cresce soltanto la disoc-cupazione». Come se ne esce? Per il presidente di Confcommercio occorre «rimettere in moto la domanda inter-na. altrimenti l'Italia produttiva non riparte e i conti non tornano».

Il fiscoPassando a parlare di fisco, Sangalli ha quindi sottolineato che un livello di pressione fiscale attorno al 55%,

per chi le tasse le paga, «zavorra dra-sticamente investimenti e consumi» ed è dunque necessario un taglio del-le imposte («diteci quando si inizie-rà a ridurre le tasse. Lo chiediamo a chiare lettere ed attendiamo una ri-sposta urgente ed altrettanto chiara») perché «rischiamo davvero lo schian-to dell'Italia produttiva».

Iva, una caporetto per imprese, famiglie, lavoroAccanto al taglio delle tasse, biso-gna «procedere con determinazione sul terreno della spending review re-cidendo inefficienze, improduttivi-tà e sprechi» e soprattutto «bloccare l'aumento programmato delle aliquo-te Iva perché rischia, tra il 2011 ed il 2014, di tradursi in minori consumi reali per circa 38 miliardi di euro. Sarebbe la «Caporetto delle famiglie, delle imprese, del lavoro».

I debiti dello StatoInoltre, è necessario che lo Stato onori i suoi debiti nei confronti delle impre-se: «l'asfissia delle imprese per man-canza di liquidità è, troppo spesso,

causata anche da uno Stato che non onora i suoi impegni e che rende sa-latissimo il conto delle tasse da paga-re. E questo - ha sottolineato con for-za il presidente di Confcommercio - è francamente e assolutamente inaccet-tabile». Sangalli ha quindi proposto di «rilanciare con forza il capitolo del-le privatizzazioni e delle cessioni di quote importanti del patrimonio im-mobiliare pubblico» e sottolineato la necessità di «sconfiggere evasione ed elusione» («chi opera scorrettamente - non battendo lo scontrino, non ri-lasciando fattura, non applicando il contratto di lavoro, operando abusiva-mente o vendendo merce contraffatta - lo fa anzitutto a danno dei tantissi-mi che, ogni giorno, il proprio dove-re lo fanno»). Con altrettanta nettezza, Confcom-mercio respinge «la suggestione strisciante dei commercianti, dei la-voratori autonomi, dei piccoli im-prenditori tutti evasori e soltanto lo-ro evasori». Anzi, oggi più che mai «abbiamo bisogno di un patto tra tutti i contribuenti in regola, quale che sia

Confcommercio FaTTi ConCreTi oggi: domani è già Tardi

ASSEMBLEA l’intervento del Presidente sangalli all’assemBlea conFederale

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Primo Piano

il presidente della repubblica italiana, Giorgio Napolitano

il loro ambito di attività, e tra questi contribuenti, le istituzioni, l'ammi-nistrazione finanziaria» e chiedia-mo, con urgenza, quel fisco «sempre più efficace e sempre meno intrusi-vo di cui ha detto lo stesso presiden-te Monti».

Le liberalizzazioniDetto della necessità di perseguire li-beralizzazioni e semplificazioni, San-galli ha quindi evidenziato che la to-tale deregolamentazione degli orari e delle aperture domenicali e festive de-gli esercizi commerciali «è una scel-ta sbagliata» che «non si tradurrà in significativa crescita dei consumi ed indebolirà il modello italiano di plura-lismo distributivo e la concorrenziali-tà delle sue formule di servizio» chie-

Le città ed il turismoSangalli ha quindi sottolineato nella sua relazione l'utilità di ripartire dalle città ("il solo mercato della riqualifi-cazione urbana vale, già oggi, 133 mi-liardi di euro"), oltre che dalla cultura e dal turismo («ma al turismo italia-no certo non giovano né la prospettiva dell'incremento delle aliquote Iva, né quella dell'universalizzazione di una non finalizzata tassa di soggiorno, né l'impatto dell'Imu, né l'abolizione dei buoni vacanze, né l'annoso trascina-mento della questione delle concessio-ni e dei canoni demaniali».

Le infrastruttureAltra priorità per il nostro Paese è il rilancio degli investimenti infrastrut-turali perché «fare le infrastrutture può fare la differenza tra il declino ed il ritorno alla crescita», così come è fondamentale pensare al Sud ("la produttività, la crescita e l'occupa-zione aggiuntive di cui l'Italia nel suo complesso ha assoluta necessità, tro-vano proprio nel Mezzogiorno le più ampie possibilità di miglioramento").

Il mercato del lavoroPer quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro, Sangalli ha sot-tolineato che «nonostante i migliora-menti, restano tratti fortemente critici come l'aggravio burocratico nella ge-stione dei rapporti di lavoro e le am-biguità interpretative degli interventi in materia di flessibilità in uscita» e resta «l'urgenza di scelte di riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, a partire dall'Irap». Per Sangalli, infine, per la riparten-za dell'Italia «serve la qualità di una buona politica» preservando «quel tanto di spirito costituente che, nel-la storia della Repubblica, ha sempre consentito di affrontare le emergen-ze e di ricostruire». E alla politica Confcommercio chiede una scelta di campo, ovvero quella di «affron-tare la sfida della crescita e del futu-ro dell'Europa e dell'Italia dalla par-te delle ragioni dell'economia reale, delle ragioni delle imprese e del la-voro. Il tempo stringe, la risposta è urgente».

dendo che si riaffronti la questione. Quanto poi al capitolo degli aiuti al-le imprese, la tesi di Confcommer-cio è che vadano privilegiate cinque "I": «la "i" dell'istruzione e dell'in-novazione, ricerca e sviluppo; la "i" dell'intelligenza di un modello di cre-scita che faccia leva sul patrimonio ambientale e culturale del nostro Pa-ese; la "i" dell'internazionalizzazio-ne sorretta dalla qualità di un "made in Italy" che va giustamente tutela-to e dalla cooperazione vincente tra sistema manifatturiero e sistema dei servizi; la "i" dell'integrazione e della crescita attraverso i contratti di rete ed i distretti del commercio e del tu-rismo; la "i" degli investimenti infra-strutturali, a partire dal sistema dei trasporti e della logistica».

pASSERA: «FAREMO DI TUTTO pER EVITARE L'AUMENTO DELL'IVA»Nel suo intervento all'Assemblea di Confcomercio il ministro dello Sviluppo economico ha confermato l'impegno già assunto

"sul tema delle tasse faccio completamente mio ciò che ha detto sangalli nella sua relazione. in particolare, accolgo la richiesta forte di fare di tutto per evitare l'aumento iva. Proprio a questo, d'altronde, è dedicata la spending review per la quale serve un grande appoggio vero della società civile perché le resistenza saranno fortissime". nel suo intervento all'assemblea 2012 di confcommercio-imprese per l'italia, il ministro dello sviluppo economico, Corrado passera, ha confermato il suo impegno ad evi-tare lo spauracchio dell'aumento dell'imposta sul valore aggiunto che darebbe l'ennesima e probabilmente definitiva mazzata alla domanda interna. Prendendo la parola il ministro aveva già definito "giustissimo" il richiamo di Sangalli all'urgenza e ai fatti e "giusto" aver cominciato la relazione "parlando dell'europa perché gran parte delle cause che hanno portato alla reces-sione provengono da là". anche se, ha aggiunto il ministro, "alcune cose importanti stanno succedendo, come il fiscal compact o la marcia in più messa dalla Bce dall'arrivo di mario draghi. ora manca solo il terzo passo in avanti, quello della solidarietà concreta tra i Paesi dell'eurozona". "Priorità dell'italia e dell'europa - ha continuato Passe-ra - è il rigore, ma insieme alla crescita, perché uno è indispensabile per l'altro. abbiamo fatto tutti insieme in modo che l'italia non scivolasse verso la grecia, ora dobbiamo fare tutto ciò che servirà per aumentare nel tempo il potenziale di crescita, anche se le misure prese potranno non avere effetti immediati". Dopo aver definito la situazione dei crediti non riscossi da parte delle pmi "uno degli elementi più gravi e urgenti della situazione attuale", il ministro dello svi-luppo economico ha concordato con sangalli

sull'importanza del rilancio dei consumi, ma "le risorse disponibili sono pochissime: abbiamo puntato sui piani città, sulle infrastrutture, sulle ristrutturazioni". mentre sul fronte liberalizza-zioni ha ammesso che "il commercio ha dato un contributo molto importante e giustamente tutti devono fare la loro parte. di decreti di semplificazione ne faremo vari e per questo collaboriamo con le associazioni di categoria per avere dei suggerimenti''.

Il messaggio di Napolitanoanche il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto inviare un messaggio ai lavori dell’assemblea di confcommercio: «Per superare le attuali difficoltà della nostra economia - ha scritto - è necessaria la mobi-litazione di tutte le energie imprenditoriali del Paese. un contributo essenziale può e deve venire dalle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, significativamente rappresentate da confcommercio anche attraverso la sua assemblea annuale». «il rafforzamento della capacità di innovare e competere sui mercati - prosegue il Presidente napolitano - costituisce condizione indispen-sabile per sviluppare le rilevanti potenzialità presenti nelle piccole e medie imprese ope-ranti nei settori di cui voi esprimete la voce e le istanze. A tal fine, preziosa è la collaborazione tra imprese nel quadro della complessiva stra-tegia di collaborazione e coesione avviata da confcommercio e dalle altre organizzazioni rappresentative delle piccole e medie imprese, con la costituzione di r.ete.imprese italia, come asse di questo fondamentale comparto. e di occupazione del produttivo italiano.

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L’Agenzia del Lavoro, tramite Av-viso, invita le imprese interessate e che dispongano dei requisiti, a pre-sentare, già a partire dal mese di giu-gno, proposte di interventi formativi da realizzare nella propria azienda.

Soggetti proponentiLe proposte possono essere presen-tate direttamente dalle imprese, inte-ressate alla riqualificazione, aggior-namento o formazione dei propri lavoratori.Analogamente possono presentare pro-poste di intervento Associazioni o Con-sorzi di imprese, sempre con riferimen-to alle necessità di intervento a favore dei dipendenti, titolari, soci e collabora-tori purché prestino la loro opera all’in-terno delle imprese associate.

DestinatariSono ammessi agli interventi forma-tivi i seguenti soggetti: lavoratori su-bordinati (es. con contratto a tempo determinato, indeterminato, a tem-po parziale, apprendistato, lavorato-ri sospesi, in CIG, etc), collaboratori a progetto, imprenditori attivi e soci che svolgono attività nell’impresa, con riferimento ad unità operative aventi sede in provincia di Trento. Ciascun progetto dovrà essere desti-nato complessivamente ad almeno 5 lavoratrici o lavoratori.

Tempi di realizzazioneL’attività formativa andrà avviata en-tro 3 mesi dalla data di approvazione e finanziamento da parte dell’Agen-zia del Lavoro e conclusa entro il 5 dicembre 2013.

ContenutiLa durata della formazione procapite non può superare le 300 ore. Si pos-sono prevedere percorsi differenzia-ti per gruppi di dipendenti, ad esem-pio strutturati a tema per singola area

aziendale. Il progetto sarà strutturato sulla base dei concreti fabbisogni for-mativi dell’azienda. Dovrà inoltre pre-vedere un modulo (anche breve) sul diritto del lavoro, previdenza sociale e sicurezza e un modulo sulle com-petenze digitali generali ed applicate.

Finanziamento previstoIl finanziamento può essere previsto:1) ai sensi del Regolamento (CE) 1998/2006 - aiuti di importanza mi-nore “de minimis” nella seguente mi-sura:• 100% dei costi ammissibili purché l’impresa beneficiaria non superi la soglia di € 200.000 di aiuti “de mi-nimis” ricevuti nell’arco degli ulti-mi tre esercizi finanziari.2) ai sensi del Regolamento (CE) 800/2008 in materia di aiuti di stato nella seguente misura:• 60% dei costi ammissibili per la formazione generale delle grandi im-prese;• 70% dei costi ammissibili per la formazione generale delle medie im-prese;• 80% dei costi ammissibili per la formazione generale delle piccole imprese.

Il Regolamento (CE) 800/2008 pre-vede che gli eventuali costi di per-sonale per i partecipanti al progetto di formazione e le spese generali in-dirette (riconoscibili a forfait a pre-ventivo dalla Provincia autonoma di Trento in misura massima pari al 20% degli oneri diretti), sono ricono-scibili a concorrenza del totale degli altri costi ammissibili

Modalità di accessoPresentazione all’Agenzia del Lavo-ro di domanda e progetto formativo, redatti attraverso procedurainformatica. Cieffe si rende dispo-nibile al supporto per la predisposi-zione dell’ipotesi progettuale e pre-sentazione dell’Istanza all’ufficio competente.

Titolo di precedenzaAvranno precedenza i progetti am-missibili (con punteggio uguale o su-periore ai 60 punti) presentatidalle aziende:• “in crisi”, e destinati a lavoratori posti in cassa integrazione;• “in crisi”, con una perdita di fattu-rato pari ad almeno il 15%;• del settore edile;• del settore manifatturiero.

Aziende “in crisi”Sono considerate aziende “in crisi” le imprese che hanno sottoscritto un piano di riqualificazione/riconver-sione con le rappresentanze sinda-cali unitarie o aziendali che attesti la situazione di debolezza o di fra-gilità che sta attraversando l’impre-sa. Queste aziende possono inserire nel piano anche il costo del persona-le dipendente in formazione.

Per ulteriori informazioni: cieffe srl, dott.ssa giorgia Poli, tel. 0461/830804, email: [email protected]

Fondo Sociale europeo Formazione ConTro La CriSi

RISORSE UMANE iniziative Finalizzate a riQualiFicazione e sPecializzazione

il Fondo sociale europeo ha messo in campo alcune iniziative rivolte alla riqualificazione, professionalizzazione e aggiornamento dei lavori dipendenti con formule interessanti per le imprese. le proposte possono essere presentate direttamente dalle imprese, interessate alla riqualificazione, aggiornamento o formazione dei propri lavoratori.

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Controllo conti correnti I Controllo mutui/leasing I Controllo swap/derivati I Ristrutturazione aziendale

LA PRIMA E PIÙ IMPORTANTE AZIENDA IN ITALIA. DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI!

Primo Piano

La recente legge provinciale del commer-cio ha istituito, in tutto il Trentino, il ri-conoscimento di «Bottega Storica Tren-tina» per quegli esercizi commerciali che testimoniano una pluriennale attività nel settore del commercio e dell’artigianato.Possono fare domanda, per ottenere il ri-conoscimento della qualifica di Bottega Storica, gli esercizi del commercio, pub-blici esercizi, e le imprese artigiane, che dichiarano di avere i seguenti requisiti:• svolgono la propria attività da almeno cinquant’anni negli stessi locali e nello stesso settore merceologico (o in settori af-fini), a prescindere dagli eventuali muta-menti di denominazione, insegna, gestione o di proprietà, a condizione che siano sta-te mantenute le caratteristiche originarie dell’attività; tale requisito può essere og-getto di deroga nel caso di trasferimento in altri locali della città, purché sia rima-sta inalterata la caratterizzazione merce-ologica o di servizio;• presenza nei locali, negli arredi, sia in-terni che esterni, di elementi, strumenti, attrezzature e documenti di particola-

re interesse storico, artistico, architettonico, ambientale e culturale, o particolarmente significativi per la tradizione e la cultura del luogo, visibili al pubblico, che offra una chia-ra visibilità alla persona comune, ossia non munita di particolari conoscenze tecniche e cultura-li, del collegamento funzionale e strutturale con l’attività svol-ta e dia il senso di un evidente radicamento nel tempo di quel-la attività.Il titolo di “Bottega Storica” vuole quindi promuovere la conoscen-za e la valorizzazione delle attività com-merciali aventi valore storico, artistico, architettonico ed ambientale che costitui-scono una testimonianza della storia, cul-tura e tradizione imprenditoriale ed arti-gianale locale.Ai destinatari della qualifica va un doppio beneficio: di immagine, attraverso la pos-sibilità di esporre una targa all’esterno del locale, ed economico, attingendo ad appo-

siti contributi provinciale e/o comunali.L’iter di richiesta della qualifica di “Bot-tega Storica” è molto semplice e privo di costi, consiste in una domanda di ricono-scimento da effettuare al comune di com-petenza nella quale si dichiara di possede-re i requisiti sopraindicati.Per chi volesse ulteriori informazioni e suggerimenti può contattare la segreteria del C.A.T. Imprese Unione SRL al nume-ro 0461/880111.

boTTeghe SToriChe, PaTrimonio deL TerriTorioL’Albo delle botteghe storiche e le opportunità per ricevere l’assegnazione della targa di bottega storica del Trentino

la consegna di una targa «Bottega storica» ad un esercizio commerciale trentino

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riCeTTivo

il presidente Giovanni Bort durante l’assemblea di maggio dell’unione albergatori con Marco SchÖnsberg, presidente del collegio dei revisori dei conti di unat

IMU, stangata per le imprese: Unione mobilitata

l’imposta municipale unica (imu) introdotta dal governo in sostituzione della vecchia ici, l’imposta comunale sugli immobili, ha fin da subito allarmato cittadini e imprese per quello che è: una stangata, capace - in casi tutt’altro che remoti - di compromettere seriamente la vita di un’azienda. Per questo motivo fin da subito Confcommercio Trentino si è attivata coinvolgendo tutti i sindaci dei comuni trentini, la Provincia, il consorzio dei comuni per cercare di limitare il più possibile gli effetti negativi sulle attività economiche della nuova imposta. un’attività di sensibilzzazione e tutela sindacale tuttora in corso e all’erta.

Lo scorso 24 maggio si è svolta un’assemblea di UNAT - Unione Al-bergatori presso la sala riunioni del ristorante «Da Pino» a San Michele. Si è trattato di un incontro pretta-mente tecnico, in larga parte dedi-cato all’aggiornamento dello Statuto. C’è stata comunque anche l’occasio-ne per fare il punto della situazione dello stato di salute del nostro turi-smo: una sorta di analisi a metà del cammino, in attesa di più compiute valutazioni che si potranno fare so-lo al termine della stagione estiva, precisamente nell’assemblea che si terrà a fine anno a ridosso della sta-gione invernale.A beneficio di chi non è potuto in-tervenire, diamo quindi pubblicazio-ne di una sintesi dell’intervento in-troduttivo del Presidente Giovanni Bort ai lavori assembleari.

Cari Associati,vi do il benvenuto all’incontro di og-gi. A differenza dell’assemblea del 21 novembre scorso, quando abbia-mo fatto il consuntivo di un intero anno sindacale, oggi avremo una matrice prettamente tecnica, doven-do allineare lo statuto della nostra associazione a quello di Confcom-mercio Trentino.Prima di procedere con l’Ordine del Giorno, possiamo comunque fa-re una disamina delle più importan-ti attività di natura politico-sindaca-le avviate in questo periodo, anche se non siamo ancora arrivati a me-tà del 2012.Voglio innanzitutto ricordare l’ap-profondito studio che è stato fatto per scandagliare il rapporto tra banche ed imprese. Sono stati coinvolti nu-merosi associati e ne è stato tratto un rilevante quadro d’insieme. L’analisi che ne è scaturita è stata presenta-

ta agli istituti di credito durante una serie di incontri dedicati che prose-guono tuttora. Non vogliamo infatti perdere l’occasione di confrontarci con le banche al fine di spuntare le migliori condizioni possibili, soprat-tutto nel difficile contesto economico che stiamo attualmente affrontando.Abbiamo alzato la nostra voce an-che nei confronti dei Comuni, ora

chiamati a riscuotere l’IMU. In par-ticolare, abbiamo scritto al Consor-zio dei Comuni e a tutti gli oltre 200 sindaci della nostra provincia, ri-chiedendo come male minore l’ap-plicazione delle aliquote più basse consentite dalla legge. Purtroppo il clima d’incertezza che tuttora regna intorno a questo tributo non consen-te, almeno per il momento, un dia-logo proficuo con le amministrazio-ni locali.Il dialogo con l’Ente Pubblico è pe-rò sempre in cima alla nostra agen-da. Al riguardo mi preme eviden-ziare che ci siamo molto adoperati al fine di rendere più agevole ai tu-risti che vengono in Trentino il rag-giungimento della loro meta, ovvero le nostre strutture ricettive. Infatti, grazie ad UNAT sono state ottenute delle segnalazioni stradali aggior-nate, soprattutto lungo la tangen-ziale di Trento. Dopo l’installazione dei nuovi e più dettagliati cartelli, le indicazioni stradali richieste com-paiono ora anche sui tabelloni a led luminosi.

albergatori SoTTo La LenTe iL raPPorTo Con iL CrediTo

L’ASSEMBLEA analisi di metà anno tra Banche, imu e nuove tecnologie

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riCeTTivo

Un difficile argomento che stiamo affrontando da qualche tempo è la questione Tripadvisor, il famigera-to sito internet di recensioni alber-ghiere. Il punto è che molte di esse possono essere false e fuorvianti o comunque pubblicate senza alcuna forma di verifica. Stiamo quindi va-lutando eventuali azioni da intra-prendere nei confronti di Tripadvi-sor che, lo voglio ricordare, è stato di recente censurato ufficialmente an-che dall’autorità britannica di con-trollo sulla pubblicità.Rimanendo in tema di nuove tecno-logie ne approfitto per presentare, seppure brevemente, un progetto da tempo in cantiere: la nascita di un nuovo canale informativo di Unat, il Blog «Turismo & Territorio». Con questo nuovo strumento ci ripropo-niamo di pubblicare tutto ciò che di interessante si trova in rete inerente al territorio trentino. Gli argomenti saranno quindi molto vari e diversi-ficati: si passerà dall’andamento tu-ristico ai redazionali sul Web Mar-keting, dai Social Media alle azioni sindacali a difesa degli imprendito-ri del turismo e molti altri temi an-cora. In pratica quindi, un apposito comitato di redazione curerà setti-manalmente la pubblicazione delle più importanti novità del settore tu-ristico, corredate con articoli e di-scussioni, alle quali chi è interessa-to potrà partecipare direttamente. Prima di passare ad una breve car-rellata di aggiornamenti normati-vi, vorrei da ultimo informarvi che UNAT, come anche altre associazio-ni di categoria, ha aderito al proget-to Ecoristorazione Trentino, promos-so dalla Provincia. Al tal proposito, rendo noto che nel pomeriggio di martedì 5 giugno è in programma un incontro gratuito di formazione a beneficio degli operatori trentini interessati ai temi della ristorazione sostenibile. La formazione permette ai partecipanti di impostare una ge-stione ambientale sostenibile del pro-prio esercizio finalizzata ad ottenere il marchio Ecoristorazione Trentino. Gli interessati possono confrontarsi con la nostra segreteria.Giovanni BortPresidente Unione Albergatori

UNAT – Unione Albergatori Sezione Valle di Sole ha organizzato lo scorso 27 maggio un viaggio studio (Trend Tour) in Alto Adi-ge. L’invito del presidente di sezione, Aure-lio Veneri, era esteso a tutti gli operatori del settore ricettivo nonché ai familiari ed amici. E’ stato raccolto da una quindicina di persone tra albergatori e proprietari di appartamenti da affittare ad uso turistico. In particolare, sono state visitate alcune in-frastrutture della Valle Aurina, la più setten-trionale d’Italia, che conta 6 mila abitanti di-stribuiti in sei paesi ad un’altitudine che varia fra i 1.300 e i 1.600 m. s.l.m con un’econo-mia basata all’80% sul turismo di media/al-ta qualità. Sono infatti ben 5 le strutture al-berghiere a quattro stelle e c’è pure un hotel a cinque stelle. Anche l’economia agricola dà un grande contributo all’industria turistica sia in fondo valle che sulle pendici più alte con gli alpeggi e un centinaio di malghe attive. In questo contesto si sviluppa un’accoglienza di alta qualità che comprende anche la som-ministrazione di latte fresco e degustazione di formaggi locali. Si tratta peraltro di un territorio che per natu-ra e conformazione presenta alcune analogie con la Valle di Sole. Il trend tour ha costituito quindi l’occasione per conoscere meglio al-cuni aspetti logistici ed organizzativi da cui magari trarre spunti e suggerimenti da ap-plicare anche nel contesto geografico e cul-turale solandro.Accompagnati dal direttore dell’APT locale, che hanno raggiunto sul posto, i nostri asso-ciati hanno potuto visitare innanzitutto la mi-niera di rame a Predoi. Si tratta di un comples-so ormai dismesso da 30 anni ma che ancora oggi è meta di molti turisti che ne visitano le

gallerie e soprattutto il vicino centro clima-tico. Quest’ultimo garantisce beneficio alle vie respiratorie ed è particolarmente indica-to a chi soffre di asma. Il pranzo si è tenuto in quota, presso la “Kri-stallalm”, un rifugio di recente costruzione con spettacolare vista sulle Alpi dello Ziller-tal. Anche qui si è puntato molto sulla quali-tà, creando ambienti molto raffinati e persi-no una cucina gourmet.Nel pomeriggio c’è stata la visita al Castel Taufers. E’ stato possibile ammirare da vici-no gli interni originali del maniero, risalente all’epoca dei castellani medioevali e dei prin-cipi del Tirolo. Il castello, nell’arco di un an-no, è oggetto di ben 30.000 visite.Le peculiarità della Valle vengono esaltate da un sistema integrato di turismo, agricoltura e cultura: tre caratteristiche che hanno per-messo in questi anni un incremento dei posti letto e di tutto l’indotto.Una sola regia di Valle (con il coordinamen-to dell’APT) raggiunge ogni struttura, anche piccola, permettendo in questo modo di crea-re un buon reddito sia per il settore agricolo che per quello turistico. In buona sostanza, si è saputo sfruttare in maniera molto organiz-zata sia le strutture dismesse come le minie-re, sia le peculiarità della natura circostan-te. Da non dimenticare poi la cura dei prati di montagna con lo sfalcio fino ai limiti del bo-sco con pendenze che variano fra il 10 – 20%.I partecipanti a questo viaggio studio hanno quindi raccolto utili indicazioni per miglio-rare l’ospitalità e la cultura dell’accoglienza anche in Val di Sole, soprattutto nei periodi di bassa stagione. Insomma, una simpatica iniziativa che non è stata solo di approfondi-mento ma anche di svago ed aggregazione.

gLi aLbergaTori SoLandri ‘STUdiano’ La vaLLe aUrinaLa sezione Val di Sole di UNAT in trend tour nella località altoatesina

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riCeTTivo

sul sito www.unat.it è possibile rispondere ad un breve sondaggio relativo all’effettiva atten-dibilità delle previsioni meteo. l’idea è nata dal fatto che si è rilevato che frequentemente le previsioni del tempo forniscono un’immagine dell’italia caratterizzata da «ampie schiarite al centro e sud italia» e «annuvolamenti con pos-sibili rovesci» nel nord italia quando, in realtà, il cielo è leggermente nuvoloso nel tardo pomeriggio, o addi-rittura è sereno tut-to il giorno. Qual-che volta anche il servizio meteoro-logico della Provin-cia, meteotrentino, dà segnali in tale direzione.inoltre, osservando le informazioni dei mass media dei principali giornali nazionali e delle

televisioni, si è notato come spesso accada che il «prodotto montagna» non compaia nelle varie promozioni televisive o nei tg mentre «il mare» viene promosso in modo molto efficace da tutti i mezzi di comunicazione, quale scelta prioritaria di vacanza, inducendo nel potenziale turista il convincimento che solo il mare possa assicurare dei benefici immediati.

invitiamo quindi a partecipare al breve sondaggio on line pubblicato sul sito www.unat.it per il quale bastano dav-vero pochi secondi.il sondaggio potrà essere compilato nel corso di tutta l’estate 2012 al termine della quale saranno resi pubblici i risultati e comunicati agli enti competenti.

La sezione Alto Garda e Ledro dell’Unione ha inaugurato da alcuni giorni la nuova sede. Gli uffici sono sempre al Liberty Center di via S. Nazzaro, sulla Statale Riva-Arco, completamente rinnovati e disloca-ti in un’altra sezione dell’edificio, al termine di una sostanziale ristruttu-razione degli spazi.Per «battezzare» questo risultato, il presidente rivano Enzo Bassetti ha invitato sulle rive del Benaco l’inte-ra Giunta UNAT lo scorso 8 maggio. L’incontro è stato molto apprezzato dai partecipanti, numerosi nonostante i molti impegni nelle faccende azien-dali, che hanno avuto modo di for-mulare i migliori auguri per questo nuovo percorso operativo che si au-spica ricco di soddisfazioni.Bassetti ha avuto modo di ringrazia-re i partecipanti ed ha colto l’occa-sione per fare alcune considerazioni sui principali temi attinenti al mon-do della ricettività con particolare at-tenzione alle dinamiche del turismo gardesano. Alla visita agli uffici è se-guito l’aperitivo al Du Lac e soprat-tutto un ricco pranzo offerto dalla sezione Alto Garda e Ledro presso il pregiato ristorante «il Re della Bu-sa» dell’Hotel Lido Palace, un resort 5 stelle superior che sorge in uno dei luoghi più suggestivi dell’intero lago, già luogo di villeggiatura della fami-glia imperiale Asburgica.L’albergo - socio di UNAT e assistito dalla sezione rivana per quanto con-cerne i vari aspetti amministrativi di

membri di Giunta UNAT che han-no senz’altro apprezzato l’invito del presidente Bassetti. Prima dei saluti c’è stato anche il tempo per bere un caffè al nuovo ristorante Spiaggia degli Olivi, nostro socio, ed aperto di recente con un’offerta variegata e suggestiva.

LE pREVISIONI METEO SONO «SBALLATE»?UNAT promuove un sondaggio e monitoraggio su www.unat.it per fare chiarezza sull’effettiva attendibilità delle previsioni meteorologiche

riva del garda, giUnTa in TraSFerTa

LA VISITA la giunta dell’unione alBergatori nella nuova sede della sezione

avvio della struttura - vanta ben 42 stanze, incluse 8 Suite e 6 Junior Su-ite, con vista mozzafiato sulle mon-tagne circostanti e sul lago, arredate con uno stile contemporaneo e dota-te di ogni comfort. Un fiore all’oc-chiello per il turismo trentino ed un piacevole momento conviviale per i

Alla visita agli uffici è seguito l’aperitivo al du lac e soprattutto un ricco pranzo offerto dalla sezione alto garda e ledro presso il pregiato ristorante «il re della Busa» dell’hotel lido Palace

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30 Unione 3 / 2012

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la conferenza stampa tenuta da Faita direttamente sulle rive del lago di ledro davanti ai cantieri «incriminati»

Lotta all’abusivismo: segnalata attività di campeggio in località Bagni di Rabbi

Faita trentino è sempre attenta a segnalare i fenomeni di abusivismo nell’esercizio dell’attività di campeggio. Particolarmente delicata in questo senso la situazione in val di rabbi. già l’estate scorsa Faita aveva segnalato un’installazione di tende, autocaravan ed altri allestimenti per il soggiorno di turisti in località Bagni nel comune di rabbi. nonostante ciò ancora oggi esiste un sito internet www.campeggiovaldirabbi.it in cui viene pubblicizzato sia un campeggio mobile “al Plan”, sia un’omonima area di sosta con servizi vari. non è dato sapere se all’interno della suddetta area possa essere esercitata attività di campeggio o di sosta camper, che come è noto sono disciplinate in modo ben differenziato dalle vigenti di-sposizioni di legge in materia. Faita ha quindi inviato raccomandata al sindaco del comune di Rabbi, Lorenzo Cicolini, per verificare se sia stata attivata e conclusa la procedura di regolarizzazione della suddetta attività ricettiva insediata nel territorio di competenza. ovviamente è stato interessato della questione anche il dott. Romano Stanchina dell’Ufficio Organizzazione offerta turistica del servizio turismo.

Nel maggio scorso Faita Trentino ha scritto al Sindaco di Ledro e al Ser-vizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia per denunciare i notevoli disagi che i locali operatori turisti-ci stanno patendo a causa dei lavori che interessano la realizzazione del-la rotatoria in zona Pieve di Ledro, la passeggiata lungo il lago di Le-dro, nonché la realizzazione del Cen-tro Canoa in zona Molina di Ledro.Questi lavori di sistemazione strada-le e viabilità che interessano in con-temporanea la zona di Pieve di Le-dro sono iniziati già lo scorso anno ed i relativi cantieri avrebbero dovuto essere ultimati entro gennaio 2012. A tutt’oggi non sono però termina-ti e stanno quindi causando ai nostri associati un danno d’immagine alla conduzione dei loro esercizi ricettivi.Proprio a ridosso dell’entrata del campeggio Al Sole, è stato deposi-tato un quantitativo di materiale da riporto che di fatto intralcia la visi-bilità della struttura stessa e oltre a rendere difficoltoso l’arrivo dei clien-ti e dei turisti di passaggio è lesivo dell’immagine di ordine e pulizia che dovrebbe caratterizzare le nostre zo-ne turistiche.Con la stagione estiva alle porte ed il conseguente arrivo dei turisti, la situazione di disagio non potrà che aggravarsi ulteriormente: il protrarsi dei lavori e l’inquinamento acustico causato dai mezzi di cantiere potreb-bero drasticamente ridimensionare l’afflusso di clientela con un conse-guente considerevole calo del volu-me d’affari e dell’indotto stesso con ripercussioni negative su tutta l’eco-nomia di valle.Faita Trentino ha quindi dapprima sollecitato un incontro con le varie Amministrazioni implicate affinché

Successivamente, non trovando ade-guato riscontro, il 14 maggio il pre-sidente Fabio Poletti ha indetto una conferenza stampa proprio in riva al lago per dare voce al malcontento de-gli operatori turistici. Alla conferenza stampa, che si è te-nuta col sottofondo di un viavai di ca-mion e ruspe, ha partecipato anche il consorzio Pro Loco a nome degli ope-ratori di altri settori, nonché il pre-sidente della sezione autonoma Alto Garda e Ledro di Confcommercio Trentino, Enzo Bassetti. Il Presiden-te Poletti ha avuto modo di stigma-tizzare sia l’inopportunità di tenere aperti i cantieri durante la stagione turistica, sia il fatto che non c’è stato il minimo raccordo né confronto con gli operatori turistici. All’incontro era presente anche il sindaco di Le-dro che però non è voluto intervenire direttamente ma solo come uditore.La protesta di Faita qualche effetto l’ha avuto: alcuni lavori sono stati ef-fettivamente stoppati. Altri però pro-seguono e con essi anche i disagi: il materiale del cantiere è tuttora pre-sente in prossimità dell’ingresso del Camping Al Sole, deturpandone l’ac-cesso. La situazione è quindi anco-ra in alto mare nonostante gli artico-li ottimistici pubblicati sulla stampa locale qualche giorno dopo la confe-renza stampa.Purtroppo non ci si rende conto che tutti gli sforzi e le azioni marketing attuate per attrarre il turista in Val di Ledro vengono miseramente an-nientate dalla situazione in essere. Le disdette continuano a fioccare e un turista perso in questo modo lo sarà per sempre e non solo per la zo-na di Ledro ma per tutto il Trentino. Ma forse ciò non interessa alle no-stre amministrazioni, sia comunali che provinciali.

venissero fornite tutte le informazio-ni sullo stato dei lavori e sulla tempi-stica degli interventi e per verificare la possibilità di adottare gli accorgi-menti necessari a limitare i disagi al-la conduzione delle attività che insi-stono nelle zone sopra evidenziate.

val di Ledro, i Lavori in CorSo danneggiano iL TUriSmo

LA DENUNCIA Faita: «oPeratori Penalizzati dai cantieri lungo il lago»

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SomminiSTrazione / inTraTTenimenTo

Quanto è stato riportato dalla stam-pa locale, nei giorni scorsi, è l’en-nesima dimostrazione che smentisce coloro, politici compresi, che con-tinuano a sottostimare il problema dell’ordine pubblico, che da troppo tempo è stato relegato come questio-ne marginale e non degna di posi-zioni attive ferme e rigorose verso chi delinque.I fatti che costantemente accadono sono degli ingredienti che hanno fat-to lievitare la torta della criminalità che i sudditi, non più cittadini, sono obbligati loro malgrado a mangiare.Quotidianamente si lamentano o scrivono petizioni ma invece di re-agire la politica reggente e non so-lo spiega che non si deve esagerare, che tutto è sotto controllo, che non bisogna allarmarsi ma purtroppo quella torta asociale diventa sem-pre più immangiabile e invece che eliminare gli ingredienti che la ro-vinano si aggiungono ingredienti che parzialmente coprono l’avaria. Risultato ottenuto: avvelenamen-to e morte della convivenza civile.Sto esagerando? Credo proprio di no visto che da troppi anni nonostante decine di riunione, conferenze e co-municati stampa, articoli sul giorna-le Unione, l’Associazione sollecita-ta da continue preoccupazioni degli esercenti, operanti in tutti i Comuni

del Trentino, e più marcatamente nei centri urbani più grandi, ha ripe-tuto fino all’esasperazione l’allarme.Ma non si è voluto o potuto affron-tare con severità e competenza azio-ni tali da togliere i fattori inquinan-ti che hanno fatto accrescere questo stato di cose; se l’unica azione mes-sa a punto è intrisa di buonismo, di scusanti, di giustificazioni sempli-cistiche, che ha di fatto aumentato l’arroganza di chi delinque, l’effet-to placebo non ha più effetto sugli ex cittadini trasformati in sudditi.Ci vogliono altri metodi e altri si-stemi se si vuole dare risposte alle giuste e giustificate preoccupazio-ni degli operatori, motivate da rea-li esigenze di vivibilità sociale, mi riferisco a chi lavora e anche a chi opera negli esercizi pubblici che ho l’onore e l’onere di rappresentare.Ecco perché nell’ultimo incontro che l’Associazione ha voluto con il Sindaco Andreatta, ho ancora una volta manifestato con testimonian-ze l’aumento di aggressività di trop-pi soggetti verso cose e persone, in certi luoghi della città.Ho detto con molta determinazio-ne che se non vengono messe in at-to soluzioni vere, non verbali, per riportare alla normalità le attività commerciali, noi saremmo stati co-stretti a pensare seriamente all’op-

portunità di istituire un servizio di vigilanza privata.Il primo cittadino ha condiviso co-me sempre le nostre preoccupazioni, ribadendo per l’ennesima volta il suo interessamento su quanto esposto e di essere al corrente di quanto suc-cede, nonché di aver da subito cre-ato le condizioni perché i fenomeni delinquenziali ed i fautori degli stes-si trovino soluzioni accettabili che non trasformino la città in uno stato di assedio. Posizione questa, che la nostra Associazione condivide; ma quello che non condividiamo è la-sciare tutto com’è sperando che col il passare del tempo le cose si mo-difichino da sole.Non è accettabile e gli ultimi fat-ti successi dopo l’ennesimo incon-tro con l’Amministrazione, ci pre-occupano non poco e non possiamo aspettare ancora molto i rimedi che la politica ha detto di mettere in atto; se anche questa volta non vi saran-no sostanziali cambiamenti, nostro malgrado, dovremmo attuare una serie di percorsi leciti, facendoci anche aiutare se è il caso da organi di polizia privata.Giorgio BurattiPresidente associazione dei Pubblici esercizi del trentino

Sicurezza, TanTo TUonòChe Piovve...

BURATTI «ordine PuBBlico, un ProBlema da risolvere senza se e senza ma»

Giorgio Buratti, presidente dell’associazione pubblici esercizi del trentino, lancia l’allarme sulla dilagante crescita di fenomeni di delinquenza, aggravati dal rischio di «abituarsi» a tali episodi

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SomminiSTrazione / inTraTTenimenTo

in una mia precedente relazione avevo usato uno slogan “fare impresa è davvero un’impresa”. Purtroppo devo dire che la mia previsione non era sicuramente pessimistica. il momento attuale ci porta a pensare che non solo è problematico in questo frangente gestire oculatamente le nostre aziende, ma oserei dire che è sicuramente difficilissimo farne quadrare i bilanci e quindi sopravvivere agli eventi.la situazione generale evidenzia un periodo davvero difficile; la crisi in atto non è affatto congiunturale come detto qualche anno fa, ma ormai è evidente che siamo di fronte ad una crisi strutturale epocale, ovvero coinvolge di fatto non soltanto la struttura economica

di uno stato, ma di un intero continente e la sua organizzazione sociale. anche le abitudini delle famiglie e dei singoli stanno rapidamente mutando strette da una crisi che non concede davvero tregua; purtroppo temo che questa fase sarà più lunga di quanto il governo cerchi di far pensare. io riesco a paragonare questo momento con la grande crisi del ’29 che atta-nagliò gli stati uniti d’america. ricordo che quel drammatico periodo durò fino al 1933 quando grazie a giganteschi lavori Pubblici l’ammini-strazione riuscì a rimettere in moto l’economia. sono convinto che anche per noi la possibilità di dare il via a grandi appalti potrebbe tornare a far girare il volano dell’economia reale, ma la

“Fare impresa è davvero un’impre-sa” così aveva esordito il Presidente Danilo Moresco in una sua prece-dente relazione. Mai come adesso la previsione sembra azzeccata. Nel corso dell’Assemblea Generale Ordinaria, tenutasi a Trento presso la sede di Confcommercio, il 7 mag-gio scorso il Presidente ha espres-so tutte le sue preoccupazioni per il gravissimo momento congiuntura-le che sicuramente ha coinvolto la categoria e che purtroppo manife-sta grossissime difficoltà. Critiche oltre all’attuale Governo Monti, formato da tecnici che fred-damente hanno optato per la riduzio-ne della spesa e sul recupero dell’eva-sione con spettacolarizzazioni anche francamente indegne, sono state por-tate anche, nella sua relazione, al si-stema bancario che all’appalesarsi della crisi ha immediatamente chiu-so i cordoni della borsa, mettendo in seria difficoltà il comparto della ri-storazione, per lo più formato da mi-cro imprese che hanno la necessità di avere a fianco le banche come part-ner di sviluppo e non come ostacolo. Nel corso dell’Assemblea dell’As-soicazione si è proceduto anche ad effettuare delle modifiche statuta-rie cosi come richiesto da Confcom-mercio Trentino. Modifiche che so-no state approvate all’unanimità.

moresco: «L’imPreSa di Fare imPreSa»

RISTORATORI l’assemBlea dei soci aPProva alcune modiFiche allo statuto

Nella sua relazione, che pubblichia-mo integralmente in queste pagine, il Presidente ha anche fortemente ri-badito la necessità di fare sinergia, con aggregazioni, lasciando da parte pregiudizi e qualunquismi mai co-me ora dannosi.Nota positiva è stata quella, che no-nostante il terribile momento che sta attraversando anche questa ca-tegoria, l’Associazione Ristoratori del Trentino mantiene invariato il numero dei soci rispetto allo scor-so esercizio.

LA RELAZIONE DEL pRESIDENTE

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SomminiSTrazione / inTraTTenimenTo

Danilo Moresco, presidente dell’associazione ristoratori del trentino

drammatica realtà è che lo stato oggi non ha fondi per coprire eventuali bandi di appalti di grandi opere. Questo governo, forse l’unico per la verità possibile, ha di fatto operato sulla riduzione della spesa e sul recupero dell’evasione con spettacolarizzazioni anche francamente indegne (pur comprendendo la motivazio-ne psicologica), ma ha anche ottenuto il drammatico risultato di bloccare l’attività quasi in ogni settore! i partiti politici nazio-nali hanno evidenziato la loro inconsistenza, alzando bandiera bianca nel momento del bisogno e chiamando dei tecnici, che privi del mandato popolare (e privi anche della necessità di rispondervi) si sono dedicati con freddezza calcolatrice numerica a far quadrare una parte dei conti pubblici, sperando che le entrate tributarie ottenute sull’onda del terrore avrebbero sopperito al crollo del Pil. ciò può forse essere una misura tampone (per un anno), ma non può rappresentare una si-tuazione definitiva. C’è bisogno del ritorno della politica; senza la mediazione della politica sui dettati della burocrazia siamo e resteremo completamente in mano dei tecnici in parte ex dirigenti dei ministeri. la capacità dei politici di ascolta-re le esigenze della popolazione, portare tali esigenze nei palazzi e tradurre ciò in progetti legislativi atti a rispondere in maniera compiuta alle attese, poteva in ottica di trade marketing accompagnare esigenze di “acquisto” ma an-che di “vendita” e componeva una situazione di equilibrio; oggi così non è più! La nostra è una situazione assolutamente squilibrata in cui le forze produttrici (noi inclusi) sono viste soltanto come potenziali rei o meglio evasori fiscali!; il rischio d’impresa, le difficoltà spes-so insormontabili, il peso della burocrazia, tutto viene considerato nullo da parte di chi oggi ci governa. l’imprenditore è sempre più nelle mani della burocrazia e dall’altra delle banche. su queste poi bisogna aprire un’ulteriore riflessione amara, in un momento amarissimo; la competizione internazionale chiama alla qualità come elemento di acces-so, ma la competizione chiede anche risorse che soltanto il sistema bancario può fornire (e deve fornire!), ma come i partiti politici si sono defilati, così anche le banche, all’appalesarsi della crisi hanno subito chiuso i cordoni della borsa, mettendo ancora più in difficoltà gli imprenditori. sono forse casi limite, ma il suicidio di numerosi imprenditori di fronte alla negazione di piccoli prestiti, rappresenta benissimo la drammaticità del momento. tra l’altro le Banche hanno fatto provvista di ca-pitali presso la Bce, ma ben si sono guardati, al di là dei proclami, di sovvenzionare poi le aziende in questo momento drammatico. la governance dello stato doveva fare pressione su questi soggetti proprietari (lo dico con critica) del credito, ma l’attuale governo mi viene da pensare maliziosamente che è forse una succursale oppure la cabina di regia del

sistema bancario!la democrazia è di fatto sospesa in questo frangente, poiché a governarci sono persone che non hanno alcun mandato popolare, inol-tre rispondono a forze che hanno abiurato al loro compito nel momento più drammatico.scritto ciò però noi continuiamo fare il no-stro dovere fino in fondo, taluni addirittura accendendo fidi sulle proprie abitazioni per avere liquidità da immettere nelle aziende, ma davvero non so, non sappiamo fino a quando ciò sarà possibile e nonostante que-sto i mercati attendono da noi la consueta professionalità, qualità, cordialità.

l’introduzione nel tempo della moneta unica e di internet hanno di fatto generato un unico “grande mercato” all’in-terno del quale le dinamiche sono nel tempo mutate ed hanno cominciato a fare base su valori e su caratteristiche un tempo sconosciute; il con-fronto è passato dal livello aziendale a quello di sistema territoriale, dentro il quale le caratteristiche distintive, le eccellenze recitano un ruolo sempre più importante sia per “fare il mercato” (mar-keting) sia per fidelizzare il cliente. la differente realtà economica in cui ci trovia-mo ha di fatto generato delle

diverse attese da parte dei singoli, che a fronte di una diminuita capacità di spesa, attendono di più da ciò che acquistano (con molta difficoltà): si è di fatto realizzata per coercimento una “selezione della spesa”. anche la struttura del mercato è mutata radicalmente: un tempo si descriveva il mer-cato come un grande melone in cui tolte le due estremità, il “succo” era nel centro del “frutto”. oggi al contrario si ha invece un mercato che è simile ad una clessidra ovvero nelle due estremità c’è la sostanza mentre al centro non c’è più nulla.Questa analisi che sembra frivola è invece basilare per orientare nuovamente le nostre strategie di marketing: un tempo la classe me-dia era la parte portante della nostra struttura economica (in italia la maggior parte delle famiglie rientravano in questa classe) e su questo target era stata orientata la nostra offerta complessiva; oggi a causa del mutare della struttura l’offerta risulta “fuori target” e dobbiamo fare in fretta ad aggiustare “il tiro”; nel fare ciò abbiamo però nel nostro territorio un “asso” in più poiché la nostra offerta può e deve essere collegata con il territorio e con le sue eccellenze. Per questo risulta davvero fondamentale che la classe dirigente del nostro sistema territoriale proceda veloce nel cercare di rendere “brand” o marchio di qualità il territorio stesso (come avviene nel vicino alto adige/sudtirol) sul quale collegare le nostre prossime offerte in una vera ottica di rete e sinergia. Per la verità devo ricono-scere agli attuali assessori mellarini e olivi

uno sforzo notevole in questo senso e che spero porti a dei risultati concreti.non mi stancherò mai di ribadire che oggi sono necessarie tra di noi delle aggregazioni negli acquisti e anche aziendali. il successo di gestor la nostra e sottolineo, la nostra cooperativa d’acquisto lo sta a dimostrare. siamo partiti con una decina di volontari ed ora, fortunatamente, siamo più di 350 aziende che vi aderiscono e che sicuramente traggono dei vantaggi economici significativi, Basti pensare che il fatturato della coopera-tiva ha raggiunto quest’anno i 33 milioni di euro. Bisogna dunque fare delle economie di scala, lasciando da parte pregiudizi e a volte invidie che spesso purtroppo e lo dico con rammarico, ci contraddistinguono.nonostante questo scenario preoccupante la nostra associazione, anche grazie alla struttura confcommercio imprese per l’italia – trentino che da sempre ci supporta, e per questo voglio ringraziare particolarmente il nostro Presidente geom. gianni Bort che mai ci ha negato il suo apporto sia finanziario ,politico e tecnico, si attesta su un numero costante di soci, nonostante le numerose cessazioni e cambi di gestione.l’associazione ristoratori del trentino ha infatti improntato il suo piano di lavoro 2011, come sempre, soprattutto dedicando gli sforzi maggiori alla campagna acquisizione soci: non voglio essere retorico, ma solo con un buon esercito si vincono le battaglie e si viene considerati nella giusta maniera! infatti la segreteria è stata impegnata, su ordine della Presidenza e della giunta ese-cutiva ad acquisire nuove aziende, anche in collaborazione con alcuni colleghi della periferia, le sezioni autonome e dalla volontà dei componenti il nuovo direttivo Provinciale. acquisizione effettuata in maniera capillare, con visite programmate precedute da contatti telefonici e consulenze su problematiche specifiche che hanno dato buoni risultati. infatti nel 2011 sono state associate oltre 50 nuove aziende della ristorazione, che hanno permesso di mantenere lo stesso numero di soci rispetto al 2010, nonostante le numerose cessazioni dovute alla perdurante situazione economica negativa che ha inciso non poco nella gestione delle stesse.l’esercizio 2011 ha visto anche il rinnovo degli organi direttivi della categoria che hanno im-pegnato Presidenza e segreteria in 14 riunioni specifiche per nominare i rappresentanti di sezione (12 riunioni), il direttivo Provinciale, la giunta esecutiva e il Presidente nella mia persona e che hanno occupato circa 2 mesi di lavoro. con la neo eletta giunta esecutiva è stato affrontato in primis anche il problema abusivismo che ormai credo abbia raggiunto dei limiti insopportabili: diciamo basta a chi si colloca sul mercato in maniera scorretta non rispettando le leggi; bar che di fatto fanno ristorazione camuffandosi con licenza di “piatti veloci”; feste campestri sempre più numerose ed assurde, agritur che sono dei veri e propri ristoranti però con regole molto più semplici rispetto al nostro settore.

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SomminiSTrazione / inTraTTenimenTo

il 2012 ci vedrà sicuramente impegnati in una battaglia radicale contro questi abusi con segnalazioni sistematiche alle autorità competenti. il piano di lavoro dell’esercizio 2011 ha puntato consistentemente anche sulla formazione professionale, sia obbliga-toria che facoltativa. allo scopo ricordiamo che in collaborazione con la società cieffe srl, sono stati organizzati numerosi corsi, anche sul territorio, riguardanti la materie antincendio, pronto soccorso e sicurezza dei lavoratori.in collaborazione invece con la società idea turismo sono stati proposti ed effettuati numerosi corsi haccP nei vari livelli e in diverse sedi, anche periferiche e validissime consulenze a pagamento per la predisposi-zione dei manuali di autocontrollo. nel corso del 2011 numerosi esercizi della ristorazione hanno usufruito di tale servizio, molto gradito dai nostri associati. nel campo della formazione facoltativa, gra-zie al sempre puntuale apporto del Presidente di unione Pizzerie, maurizio sartori, è stato proposto un corso specifico per pizzaioli che ha ottenuto l’assoluto gradimento dei par-tecipanti. nel campo promozionale, grande cavallo di battaglia dell’associazione risto-ratori del trentino, numerosissime sono state le manifestazioni che ci hanno visti presenti o con cui abbiamo collaborato. ricordiamo in estrema sintesi:Mostra della Nosiola a Castel Toblino; Mo-stra dei Vini di Trento; Fiera dell’Artigianato a Milano in collaborazione con C.C.I.A.A; Fieracavalli a Verona ; Festival dell’Economia di Trento; Locandina informativa “Dove si mangia Trento”; Gusto - Mangiare in Tren-tino - tascabile sui ristoranti e pizzerie del Trentino; Redazionali mensili sulla rivista il cacciatore trentino con la rubrica “ a ta-vola con l’associazione ristoratori” a cura del segretario, dove di volta in volta viene pubblicizzato un ristoratore associato , il suo esercizio e la sua proposta gastronomica.numerose altre collaborazioni estemporanee che hanno vista coinvolta la categoria e la segreteria, tra le quali ci preme ricordare le collaborazioni con la strada del vino e dei sapori di trento, valle dei laghi, valsugana che ricordo è sapientemente diretta dal no-stro vice Presidente Francesco antoniolli e le ricche guide dei ristoranti della valle di sole e dell’alto garda. Prosegue come già citato precedentemente, la collaborazione con gestor, la cooperativa d’acquisto a favore dei ristoratori e ora anche degli albergatori.oltre a ciò la nostra segreteria ha fornito numerosissime consulenze giornaliere ai soci su normative e leggi di settore per una corretta gestione aziendale e predisposto circolari specifiche su argomenti particolari, nonché invio di mail su argomenti e indagini utili per il nostro settore a tutti i soci.in collaborazione con servizi imprese srl, sono stati predisposti degli appuntamenti specifici comprensoriali, per rendere edotti

i nostri associati delle novità della legge Finanziaria 2011 e delle normative sul lavoro.ci piace anche ricordare tre progetti nati nel 2011 e portati brillantemente a compimento nei primi mesi del 2012 e in sintesi:nuovo disciplinare del marchio di prodotto “osteria tipica trentina” che in qualità di fondatori ci ha visto partecipare attivamente, assieme ai competenti uffici della Provincia, in diverse riunioni per le opportune proposte di modifica con l’attiva presenza della Pre-sidenza e della segreteria. Progetto eco – ristorazione trentina, che ha visto nascere un nuovo interessante marchio di prodotto che in sintesi andrà a valoriz-zare quegli esercizi che si impegneranno a promuovere una ristorazione nel rispetto dell’ecologia e dei prodotti a zero chilometri. ora a noi il compito di fare opera di proseli-tismo. anche su questo progetto abbiamo attivamente partecipato e contribuito in

maniera consistente al gruppo di lavoro ap-positamente costituito. allo scopo ho intesso invitare qui con noi oggi il dott. marco niro, , che ci darà sinteticamente delle notizie in merito a questo interessantissimo progetto al fine di favorire una vostra eventuale adesio-ne. da parte mia ritengo che questa sia una proposta seria e concreta e che sicuramente potrà dare lustro ai nostri esercizi.a margine di questo progetto, in collabora-zione con la Provincia autonoma di trento – agenzia per la protezione dell’ambiente e stato proposto ai nostri operatori l’operazione “ri-gustami a casa” che consisteva nel fare aderire i nostri associati nella fornitura, su richiesta, di appositi contenitori denominati “eco vachette”, ai propri clienti per permet-tere loro di portare a casa eventuali pietanze avanzate e così evitando di creare sprechi e ulteriori e inutili rifiuti umidi. La risposta è stata immediata e lusinghiera, tanto che oltre 50 esercizi della ristorazione hanno accettato di aderire al progetto.Per ultimo, ma sicuramente non meno im-

portante, ricordiamo la collaborazione con confcommercio trentino, le aziende per il turismo monte Bondone – valle dei laghi, valle di Fiemme e il comitato promotore dei mondiali Fiemme 2013, per il progetto del piatto celebrativo dei campionati del mondo di sci nordico che, dopo un lungo lavoro di sin-tesi su diverse proposte da parte degli alunni delle scuole professionali d’arte del trentino, ha visto nascere un prodotto splendido e accattivante che sarà veicolato presso tutti i ristoranti della valle di Fiemme e non solo. sarà una sorta di piatto del “Buon ricordo” che siamo sicuri otterrà il gradimento dei clienti degli esercizi della ristorazione e dai collezionisti. in tale contesto l’associazione si è fatta carico di fornire gratuitamente tutti i ristoratori associati della valle di Fiemme di appositi grembiuli con il logo dei mondiali, dell’associazione e dell’unione.Rincordiamo infine che la Segreteria è da

sempre impegnata a divulgare e a collabo-rare con servizi imprese srl per proporre a vecchi e nuovi soci i servizi che la stessa eroga (paghe, contabilità ecc.) servizi che ritengo validi e sicuramente concorrenziali.termino, prima di passare ai temi all’ordine del giorno, che prevedono tra l’altro le mo-difiche statutarie previste dal nuovo statuto confcommercio imprese per l’italia e che il nostro direttore dott. giovanni Profumo ci illustrerà, ringraziando tutti voi per la cortese e attenta presenza e lasciatemi esprimere anche un ringraziamento particolare ai miei due amici vice Presidenti, marco Fontana-ri, che ricordo è anche vice Presidente di confcommercio imprese per l’italia-trentino e Francesco antoniolli, sempre presente e disponibile a mettersi in gioco per la categoria grazie a tutti voiDanilo MorescoPresidente associazione ristoratori del trentino

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Giustamente il presidente Giovan-ni Bort ha lanciato l’idea: mutuare anche in Trentino quanto avviene in campo nazionale ed organizzare un fronte comune per tutelare con più vigore le piccole e medie imprese da parte delle associazioni che sul ter-ritorio le rappresentano. Piccole im-prese che sono sempre più il moto-re trainante dell’economia locale e nazionale, ma alle quali spesso non viene riconosciuto questo rilevante ruolo che rivestono. Ciò si eviden-zia in particolare nel momento in cui la pubblica amministrazione decide l’assegnazione di agevolazioni finan-ziarie a beneficio del comparto pro-duttivo: alcuni settori sono frequen-temente penalizzati rispetto ad altri.Con queste parole Massimo Piffer, presidente dell’Associazione com-mercianti al dettaglio e vice presiden-te vicario di Confcommercio Tren-tino, introduce alcune riflessioni sul comparto del terziarioPer quanto riguarda il commercio, settore specifico di competenza, Pif-fer evidenzia come oggi stia soffren-do come o forse più di altri la grave situazione economica, la diminuita capacità di spesa delle famiglie, la difficoltà dei giovani a trovare un’oc-cupazione, le preoccupazioni per il futuro che sempre più persone vivo-no con una forma più o meno inten-sa di inquietudine. Tutto questo, na-turalmente, non può che comportare un significativo calo dei consumi.Di pari passo sono aumentate le im-poste, sulle imprese e sulle famiglie, che non aiutano certamente ad un ri-lancio, anche minimo, dell’economia. Lasciando perdere qualsiasi riferi-mento alla situazione internaziona-le che tutti conoscono.Alle notevoli difficoltà del momento - ha continuato Piffer - il «Governo

tecnico» ha pensato di porre in par-te rimedio ricorrendo al sistema delle liberalizzazioni. Bravo! Dopo annun-ci eclatanti, e le proteste anche «vi-vaci» di alcune categorie interessa-te, il tutto si é ridotto a ben poca cosa e l’unico comparto dove si é ritenu-to di intervenire è il commercio che già con la riforma Bersani del 1998, ed in Trentino anche con la recente legge Olivi del 2010, la cui stesura ha tenuto conto della direttiva servizi, risulta sostanzialmente libero. Sono per fortuna previsti alcuni vincoli di carattere urbanistico ed una attenta valutazione per l’apertura di nuove grandi strutture di vendita e di cen-tri commerciali. Ma questo ci sem-bra ragionevole.Ora con il decreto Monti si vorrebbe un commercio completamente depro-grammato con aperture libere anche nelle ore notturne.

Che anche i commercianti trentini siano nella fitta schiera di quanti so-stengono la Provincia di Trento nel-la difesa della propria legislazione in materia di commercio di fronte alle liberalizzazioni del governo Monti, è risaputo. Nel corso dell’ultima riunio-ne del Consiglio Direttivo dell’Asso-ciazione è arrivata un’ulteriore con-ferma di questo. La nostra provincia – è la posizione dei dirigenti dell’as-sociazione – ha della peculiarità che vanno salvaguardate: la piccola e me-dia impresa deve poter lavorare in serenità e tranquillità. Oggi queste condizioni sono minate dalla crisi; se anche dovessero adottarsi i provve-dimenti del governo Monti, sarebbe un colpo durissimo del quale risen-tirebbe l’intera comunità. Il presidente Massimo Piffer com-menta l’umore della riunione: «Gli operatori sono avviliti – dice – ma c’è anche molta rabbia e il desiderio

Commercio, Legge ProvinCiaLe da diFendere

DETTAGLIO il consiglio direttivo Prende Posizione sulle liBeralizzazioni

che anche i commercianti trentini siano nella fitta schiera di quanti sostengono la Provincia di trento nella difesa della propria legislazione in materia di commercio di fronte alle liberalizzazioni del governo monti, è risaputo. nel corso dell’ultima riunione del consiglio direttivo dell’associazione è arrivata un’ulteriore conferma di questo

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di ripartire, impegnarsi, riscoprire il valore di fare associazione e squadra di fronte a problemi che ci riguarda-no tutti. L’associazione ha contribu-ito assieme all’Assessore Olivi nella redazione della nuova legge di rifor-ma del commercio: crediamo nell’im-postazione della legge e desideriamo che non venga spazzata via dalle li-beralizzazioni del governo Monti. Pieno appoggio, dunque, ai tentativi di opposizione della Provincia nelle varie sedi. Riteniamo che potrebbe essere forse più ragionevole che il governo valuti l’impostazione della nostra legge: la flessibilità legata al territorio è uno strumento molto forte che ci consente da un lato di tutelare il tessuto economico e dall’altro di ri-spondere alle esigenze di un mercato che cambia».Il Consiglio ha prestato attenzione anche alla questione del potere d’ac-quisto delle famiglie. Le tasse e la pressione fiscale, per imprese e citta-dini, è a livelli intollerabili, generan-do una diffusa contrazione dei con-

sumi che ci ha piombati in una fase recessiva pericolosa. Secondo il Con-siglio direttivo il governo dovrebbe valutare l’opportunità di alleggeri-re la pressione fiscale che grava su-gli stipendi dei lavoratori. Maggiore potere d’acquisto significa imprimere all’economia una spinta della quale si sente estremamente bisogno.Altro tema sul quale le imprese com-merciali trentine sono particolarmen-te attente è la questione legata al cre-dito: i rapporti con le banche si fanno sempre più tesi e vi è la percezio-ne che gli istituti siano sempre me-no propensi ad ascoltare, preoccu-pati più a salvaguardare se stessi ed i propri interessi piuttosto che – co-me dovrebbe essere – a porsi come partner nello sviluppo del sistema economico. L’aumento dei tassi e dei costi di gestione, poi, diventa un pro-blema sempre più grave per i bilan-ci già difficili delle piccole e medie imprese trentine.

il 21 maggio si è svolto un importante incontro tra una delegazione della categoria dei librai trentini con il nuovo presidente nazionale della associazione italiana librai Alberto Galla ed il vice presidente Ambrosini.e' stato Salvatore Rizzo, presidente provinciale della ca-tegoria, a fare gli onori di casa ed a presentare a galla le attività che si stanno realizzando. rizzo ha spiegato che si sta lavorando ad un ambizioso progetto di innalzamento della qualità delle librerie trentine tramite la realizzazione di un di marchio di qualità che possa contraddistinguere l'attenzione ed i servizi che nei locali vengono garantiti al cliente/lettore. recentemente è inoltre stata realizzata una iniziativa promozionale con la associazione degli editori provinciali, alla quale hanno aderito molte librerie del trentino e che ha consentito di creare sinergie tra questi due comparti attinenti al prodotto "libro". oggi la categoria ha in cantiere un nuovo progetto che coinvolgerà i librai nella lettura, presentazione e recen-sione dei libri.galla ha sottolineato come il trentino debba essere ponte tra la cultura italiana e la cultura austriaco-tedesca. È estremamente importante oggi confrontarsi con le altre realtà europee per valutare come sono gestite negli altri paesi le problematiche del settore.galla ha inoltre rimarcato che la libreria non è solo un locale dove si svolge il commercio ma deve essere un luogo dove si diffonde la cultura. in questo senso è importante capire come viene considerata e promossa la libreria in europa.

Librerie, LUoghi deLLa CULTUra La categoria dei librai trentini ha incontrato il presidente nazionale Galla

Massimo piffer (a destra) e Alessandro Olivi, rispettivamente presidente dei commercianti al dettaglio del trentino e assessore provinciale all’industria, commercio e artigianato

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il 13 giugno, alla presenza del presidente dell'associazione Massimo piffer, si è svolto un importante incontro tra una delegazione della categoria delle concessionarie di auto e moto veicoli e gli assessori provinciali Alessandro Olivi (com-mercio) e Alberto pacher (vice presidente della Provincia e competenze in materia di viabilità e tutela dell'ambiente).il Presidente della categoria, Fabio pastorello, ha voluto por-tare all'attenzione dell'ente pubblico la grave situazione che sta attraversando il comparto del commercio di auto e moto veicoli. a fronte di un previsto calo di fatturato delle aziende pari al 20% rispetto allo scorso anno ed a ben il 47% rispetto al 2007, si è ritenuto infatti indispensabile compiere alcune valutazioni congiuntamente all'ente pubblico al fine di poter individuare un percorso condiviso. le aziende del comparto rappresentano oggi oltre 700 addetti diretti e 1500 indiretti producendo un indotto pari a oltre 500.000.000 euro. ma queste stesse aziende hanno grandi difficoltà oggi a mante-nere gli assetti e, sopratutto, il livello occupazionale garantito in passato.insieme agli assessori presenti sono inoltre stati affrontati altri argomenti di stretta attualità quali le gravose tariffe re-lative alla raccolta dei rifiuti che, commisurata alle metrature degli spazi espositivi, penalizza le aziende come le conces-sionarie che abbisognano di saloni molto grandi. gli assessori si sono dimostrati subito molto attenti alle problematiche presentate, invitando le parti ad alcuni appro-fondimenti tecnici per poi fare nuovamente il punto nel giro di poche settimane.

NEWS FIVA CONFCOMMERCIO

DIRETTIVA BOLkESTEINProsegue il lavoro che interessa ministero dello sviluppo economico, unione delle regioni, anci ed associazioni di categoria del commercio su area pubblica per raggiungere un accordo fra necessità/aspettative degli operatori e dettami della direttiva europea sui servizi n° 123/2006 Bolkestein.La nostra sede territoriale ha preso parte fin’ora ai tre incontri program-mati sull’argomento (Padova 29/04, Firenze 13/05 e milano 10/06). i vertici federali e regionali di Fiva ed anva, congiuntamente, lavorano a fianco del ministro e dei suoi tecnici per raggiungere l’obiettivo di una bozza di accordo definitiva. Gli incontri si sono tenuti presso il MISE (14/05, il 04/05, il 23/04), il presidente Giacomo Errico, supportato dalla segreteria tecnica (dott. Armando Zelli) ha inoltre sensibilizzato tutte le forze politiche sulla problematica affinchè si creassero i presupposti per un consenso consapevole .L’obiettivo finale dell’attività di lobbying è il raggiungimento di un protocollo d’intesa tra tutte le parti coinvolte che permetta alle istituzioni di assol-vere l’ottemperanza alla direttiva europea ed alla categoria ambulante di soddisfare le proprie aspettative ed esigenze.

MERCATO DELLE ECCELLENZE REGIONALIsono stati molto apprezzati i prodotti trentini presentati in occasione del Mer-cato delle Eccellenze Regionali svolto l’ultimo week-end di maggio a cervia. grazie all’invito della Federazione esteso a tutti gli ambulanti venditori di prodotti di nicchia, i pregiati prodotti cosmetici a base di estratto di stelle alpine hanno catturato attenzione successo e portato una splendida fioritura montana nell’ine-dita cornice della piazza del mercato della stazione turistica marina.

AUTOCONCESSIONARI, SITUAZIONE CRITICAIncontro della categoria con Olivi e Pacher. Pastorello: «Fatturati in calo in media del 20%»

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Siamo arrivati alla fine di quest’an-no scolastico avendo affrontato dif-ficoltà e problemi ma con grosse sod-disfazioni da parte dei docenti, degli imprenditori del settore, che collabo-rano ad insegnare funzioni e tecni-che del processo produttivo, e degli studenti, soddisfatti di avere acqui-sito le basi di un delicato ed impor-tante mestiere. Il IV anno di “Arte bianca e pastic-ceria” è partito con 15 allievi (6 ra-gazze e 9 ragazzi) però, dopo atten-ta e accurata rigorosità, valutando il comportamento ed il rispetto del con-tratto formativo, alcuni alunni stu-denti sono stati allontanati e l’anno si è chiuso con 11 allievi (4 ragazze e 7 ragazzi).La panificazione, come la pasticceria e altri mestieri professionali, si appren-de e si approfondisce sui banchi di scuola, con lo studio e l’uso di nuove e moderne tecnologie, per affacciarsi al mondo del lavoro con una equilibra-ta preparazione tecnica e scientifica. Questo periodo di recessione eco-nomica, molto difficile e comples-so per tutti, impone, ai docenti della formazione professionale, uno sfor-zo maggiore, perché si devono tra-smette le emozioni che consentano allo studente di capire l’importan-za di una scuola professionale, ama-re il mestiere che vuole imparare e convincerlo della buona scelta di vi-ta che gli permetterà di avere un fu-turo, sia come dipendente ma anche come imprenditore. A parere del docente del IV anno, Eliseo Bertini, è stato un’eccellen-te anno scolastico poiché i ragazzi hanno potuto confrontarsi, al di fuo-ri dell’ambito didattico, con il mondo del lavoro, ne sono rimasti entusia-sti ed hanno apprezzato il rapporto diretto con gli operatori del settore.

Con serietà e passione hanno parte-cipato al concorso indetto da Sigep a Rimini, qualificandosi al terzo posto, e sono intervenuti, con i colleghi del III anno, alla “Festa del Pane”, orga-nizzata dall’Associazione Panificatori nel periodo di San Giuseppe. Il prossimo anno scolastico potrebbe avere valenza maggiore ed una sua specificità, poiché la sperimentazio-ne, compiuta sul III anno dal docen-te Valentino Baldo, ha avuto ottimi sviluppi che si rifletteranno positiva-mente su tutto il biennio di Arte bian-ca e pasticceria.Con il percorso sperimentale si è voluto offrire una visione più ampia dell’offerta formativa-lavorativa del nostro territorio, per poter soddisfare le esigenze e le necessità delle impre-se del settore che chiedono di avere operatori in possesso di una forma-zione idonea ed adeguata alle richie-ste del mercato. Il percorso del III anno, appena con-cluso, ha visto l’adesione di 17 alun-ni (8 ragazzi e 9 ragazze), consape-voli dell’importanza che la specifica formazione avrà sulla loro prepara-zione e sulla prossima iscrizione al IV anno.

L’Associazione Panificatori, in collaborazione con Tren-tino marketing spa, ha partecipato a due importanti e prestigiosi eventi quali il vinitaly, a marzo a verona, e la mostra dei vini del trentino, a maggio, nelle sale del celebre e caratteristico castello del Buonconsiglio. È stata l’occasione per presentare il “Pane delle dolomiti” gradito ed apprezzato dai molti visitatori che dopo aver attraversato le prestigiose sale, oggetto del percorso degli assaggi dei vini, si è fermata con piacere nell’area destinata alla degusta-zione dei prodotti tipici agroalimentari trentini, assaporando ed elo-giando il gradevole gusto ed il particolare sapore che riportano alla no-stra mente le sfumature di un tempo, quando il pane era alimento pri-mario e fondamentale della nostra dieta e non come oggi sottoposto ad attacchi immotivati e irrazionali di pseudo-nu-trizionisti. La segreteria

IL pANE DELLE DOLOMITI A VINITALY ED ALLA MOSTRA DEI VINI

arte bianca, La SCUoLa dà SoddiSFazione

FORMAZIONE Bilancio Positivo Per le classi del iii e iv anno della scuola di rovereto

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in concomitanza con le Feste vigliane, che si svolgono per commemorare il patrono di trento, all’interno di uno speciale e inconsueto laboratorio, allestito nella “corte” di Palazzo thun, sede municipale della città di trento, il 22 e 23 giugno si celebra la rassegna del “Pane tradizionale regionale dell’arco alpino” giunta ormai alla sua 6^ edizione.l’evento ha lo scopo di condurre il visitatore, attraverso l’abile lavoro dei giovani studenti delle “scuole dell’arte Bianca” regionale ed europee, nel processo produttivo e fargli capire quali sono le capacità e le specificità acquisite dai singoli nello svolgere l’originale mestiere del panificatore. la giornata di apertura sarà quindi dedica-

ta alla formazione con le delegazioni delle scuole di “arte Bianca” di rove-reto, Bressanone, luzern (svizzera) e Wels (austria). il sabato, come tradizione, le delegazioni di trento e Bolzano, coadiuvate da-gli studenti della scuola di rovereto e dai ragazzi di san Patrignano, ospiti della struttura di san vito di Pergine valsugana, presente-ranno i pani regionali del trentino alto adige. l’ormai più che collaudata collaborazione, testata e consolidata in questi anni con gli

organizzatori delle Feste vigliane, ci consente di proporre il nostro qualifi-cato prodotto in altre im-portanti circostanze: alla cena Benedettina, dove gli studenti della scuola di rovereto offrono il “dol-ce Benedettino”, studiato appositamente e prodotto esclusivamente per questo evento dagli studenti della scuola con prodotti agricoli

trentini, alla merenda in Piazza duomo, alla Notte Magica ed infine la Benedizione del pane di san vigilio in duomo e conseguente distribuzione in piazza. La segreteria

iL Pane TradizionaLe deLL’arCo aLPino L’ASPAN sempre più funzionale alle manifestazioni collaterali delle FESTE VIGILIANE

A detta di Baldo per i suoi ragazzi è stato entusiasmante collaborare con l’Associazione Panificatori e con gli imprenditori del settore, ed ora, as-sieme agli studenti del IV anno, par-teciperanno anche ad alcune inizia-tive dell’Associazione Panificatori, collaborando alla realizzazione del “Dolce Benedettino”, alimento stu-diato e realizzato appositamente da-gli studenti della scuola per la Ce-na Benedettina, ed alla rassegna del “Pane tradizionale regionale dell’arco alpino” in concomitanza con le Fe-

ste Vigliane.Considerato gli eccellenti risul-tai confidiamo che l’anno scolasti-co 2012-2013 porti ulteriori sviluppi nella fondamentale collaborazione fra associazione, mondo del lavoro e scuola e che questa preziosa attività didattica possa continuare a produr-re ottime opportunità, per gli alunni e per gli imprenditori che sempre più si affidano agli Istituti professionali per portare in azienda novità, cono-scenze e nuove motivazioni.la segreteria

Emanuele Bonafini, presidente aspan. a lato, il dolce Benedettino

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egregio signor Presidente, non penso dover aggiungere altro a quanto è stato detto e a quanto io ho illustrato nella mia assemblea nella relazione che le ho inviato.siamo passati dalla crisi della finanza creativa con i debiti dei derivati e con la bolla immobiliare per passare in un periodo deflativo pesante come questo e recessivo nella terza fase del «W» alla bolla dei titoli di stato ancor più perico-losa. come anche affermato l’altro giorno dalla Banca mondiale gli istituti di credito hanno continuato e ripreso pesantemente il modello speculativo degli anni passati ed

ormai penso, come affermato da più economisti sia necessario rom-pere il binomio Banche e stati per non incorrere a breve a situazioni ancor più drammatiche. il debito dei derivati e della bolla sui titoli di stato ammonta per la comunità europea al 50% del Pil complessivo e tutti gli oneri sono stati pagati da famiglie ed imprese. tutto il resto è conseguente era, ed è, prevedibile.non era prevedibile che il credit crunch non rispettasse neppure i fondamentali di capitalizzazione e patrimonializzazione delle im-prese. anche per le poche aziende che sono riuscite negli ultimi due

anni a diminuire i debiti bancari volontariamente ed ora con un dimezzamento della domanda e quindi di fatturazione e di liquidità non riescono ad avere maggiori affidamenti molto inferiori al re-cupero effettuato.siamo arrivati al punto che non vengono dati maggiori affidamenti bancari ad imprese che hanno affidamenti solo pari all’ 8% del patrimonio. da noi si pretendono i parametri di Basilea tre e forse oltre mentre le banche, ed è stato dichiarato nelle loro assemblee, non sono ancora riuscite a raggiungere le valutazioni di basilea due.

LA pROpOSTA DEI GROSSISTI

i grossisti: La ProvinCia aiUTi iL vero SviLUPPo deLLe imPreSe

LA pROpOSTA la Pat aiuti a Patrimonializzare le imPrese e garantirne gli aFFidamenti

Utilizzare la Provincia come «garan-te» per le imprese nei confronti del-le banche, aiutandole a patrimonia-lizzarsi e, nel contempo, riducendo sprechi e inefficienze del complesso apparato pubblico. In sintesi è questa la proposta che l’Associazione Gros-sisti e PMI del Trentino, per bocca del suo presidente Paolo Mondini, sottopone al presidente della Giunta Provinciale Lorenzo Dellai. «Oggi - spiega Mondini - va premia-to chi ha fatto realmente economia indipendentemente dalle dimensio-ni e non chi ha fatto finanza ed im-mobiliare per se stesso utilizzando le aziende e che continua su tale li-nea arricchendosi sempre più e pe-nalizzando occupazione e sviluppo del territorio».Quali sono gli strumenti con cui la Provincia potrebbe garantire il so-stegno alle aziende? Capitalizzazio-ne aziendale, patrimonializzazione (che è indice di solidità) e parametri di sviluppo: si riuscirà così ad indi-viduare chi ha realmente investito in innovazione e nella propria attività.Per le microimprese, invece, occor-re - secondo la proposta dei grossi-sti - fare pressione affinchè le banche non rifiutino gli interventi sostenu-ti con il coinvolgimento di Confidi: interventi sui quali pesano richieste eccessivamente elevate.

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le banche in questi tre anni si sono mangiati il 70-80% del patrimonio; le aziende private al 30% devono chiu-dere perché per gli istituti mancano di credibilità. Questa la realtà oltre non serve andare.ma non è di questo che voglio parlare. Bisogna essere propositivi e nono-stante tutto cercare di stringere i denti e sforzarsi di reagire anche se tutto il sistema ci penalizza fortemente anzi ci è contro. le parole che sentiamo giornalmente di aiuto all’economia sono una cosa, i fatti reali che riscontriamo un’altra. se vuole, in via riservata, le porto tutte le prove che vuole.È questo che di fatto le chiedo si-gnor Presidente, sia per l’incarico collettivo che lei ha, sia perché sta governandoci da anni e conosce i meccanismi ed il sistema.io le chiedo una prova di orgoglio e di attaccamento al nostro territorio e la invito di far riutilizzare le risorse pubbliche, questa volta e fino a fine legislatura, non per favorire questo o quello in funzione degli interessi politici elettorali di qualcuno , non per baipasaare da parte di consi-glieri o assessori le stesse norme nazionali ed ancor più provinciali per ideologia o peggio ancora per utilizzi elettoralistici ben chiari e definiti, ben sapendone il risultato ed oltrettutto in difetto delle stesse norme proprio da questi emanate!i temi sono cambiati, gli umori della gente pure! gli occhi di tutti si sono aperti!il mondo del privato e parlo di impren-ditori, lavoratori, impiegati e quindi di una miriade di famiglie non può, in questa fase pre-elettorale, sostene-re una situazione del genere, ne va della sopravvivenza di interi settori economici e di aziende locali anche importanti, di personale dipendente, di famiglie. non è possibile, come da me più volte denunciato e ribadito nella mia assemblea, che si evidenzino ancora forti disparità negli interventi com-plessivi provinciali fra categorie e anche fra stesse aziende. Per non parlare di deroghe o con-cessioni ai limiti, ovviamente della decenza, di dichiarazioni di intenti e contemporaneamente dopo pochi giorni di fatti contrastanti ed opposti. Questa situazione dava fastidio in tempi di vacche grasse ora fa arrab-biare vista la situazione esistente che non potrà che peggiorare visto che a parole si fa tutto e con i fatti non si modificano certe forme compor-tamentali o altro.a parte ciò comunque per stare nello specifico tema ci sembra opportuno richieder fortemente la presenza della categorie economiche tutte al tavolo del credito. se non c’è contradditorio lo stesso è uno strumento monco e chi deve decidere, la Pat, ha solo una visione falsata ed unilaterale. il non aver va-

lutato la cosa e, se mi dicono giusto, averla rifiutata non fa ben pensare anche perché una categoria, la coo-perazione, è ben rappresentata e gli industriali (con BtB) anche.Per far questo serve un forte e chiaro intervento sugli istituiti di credito per-ché finanzino le imprese del Confidi e non come ora, non fidandosi di questo consorzio a tutti gli effetti una banca, sotto il controllo di Banca Italia, che rifiutano i mutui, per loro con garanzie minimali salvo poi - mi dicono - inviare soggetti loro corren-tisti per dimezzare il loro rischio. Lei sa che ci sono casi in cui si è rifiu-tata garanzia del Confidi all’80%; per il 50% è ormai consuetudine da mesi.Questo è la necessità per le microim-prese e le piccolissime imprese o per chi avendo da poco iniziato a fare impresa che non hanno necessità di grandi cifre ma solo di un po’ di fidu-cia. di fatto esiste solo la necessità di alcuni correttivi ed una pressione politica forte.

Per le aziende medie e grandi tren-tine. come fare? altro strumento da far partire subito è per tutte le aziende che sono patri-monializzate e parzialmente capita-lizzate (per le altre c’è già il Confidi) e le più grosse che necessitano di fidi o mutui molto più consistenti si può intervenire facendo quindi un finanziamento provinciale a breve termine diretto o con mutui in cui la Pat risconta con pari costi che richiedono a lei gli istituti di credito che ovviamente sono ben più bassi dei tassi richiesti al privato. il costo dell’operazione sono solo pochi spiccioli di valuta. Patrimonio spa è lo strumento adatto per far ciò, le garanzie provinciali ci sono ed ampie e sicure e quindi non mancano ed alle banche è di vantaggio per le regole di Basilea 3! a questo punto come possono nega-re gli affidamenti a tassi di mercato e non di lucro con il rischio di perdere la tesoreria provinciale?

Questa è la più forte arma della Pro-vincia nei confronti di tutti gli istituti di credito sia per il Confidi sia per i finanziamenti da noi proposti alle imprese.gli imprenditori anche grandi della nostra provincia non hanno più forza contrattuale essendo saltati i fonda-mentali di valutazione delle aziende.mi si può dire ma son tanti soldi. certo potrebbe essere possibile ma certamente sempre meno che conti-nuare ad alimentare certi carrozzoni nati per problematiche di potere in-terne alla burocrazia provinciale e per difender privilegi di sempre. la metodologia di approccio che vediamo è degli anni Ottanta; è pa-leolitica con l’evoluzione economica e serve solo per mantener a costi elevatissimi certi status quo come per finanziare certi soggetti e certe aziende che sfruttano la situazione da tempo immemorabile senza poi investire realmente nelle loro imprese come avvenuto per i lease-back cui ci

aspettiamo un intervento della corte dei conti se le chiacchiere sempre più insistenti risultano vere sui mancati pagamenti ed altro.noi non chiediamo lease-back od interventi similari conoscendone da sempre il risultato e gli effetti pena-lizzanti per il pubblico e quindi per la collettività. da sempre i lease-back vengono effettuati o da aziende già fallite; o da aziende di cui si sa già il futuro o da imprenditori che sapendo la soluzione finale cercano finan-ziamenti ad hoc. il resto è di facile intuizione. anche da noi sembra che sia così se un articolo apparsi mesi or sono sui pagamenti delle rate fosse reale (non sono state mai pagate o esistono forti ritardi!). con il pubblico si può fare ma per noi comuni mor-tali non esiste! che vantaggio per le aziende con la nostra proposta? reperire liquidità a costi ben più definiti e meno penalizzanti vista la speculazione esistente sia su costi bancari, aumentati spropositamen-te, come su tassi che permettono a

queste di mirare scelte strategiche aziendali e/o a competere anche con maggior vigore.signor Presidente, valuti che un’a-zienda che nel 2010 utilizzava 100 di fido pagava a fine anno per esempio 200.000 euro; nel 2011 utilizzando 80 ha pagato 400.000 euro circa e nel 2012 dopo il primo quadrime-stre fandone la proiezione su base annua si arriverà a 600.000 euro con utilizzo di 70.si dice: gli imprenditori debbono investire nelle loro aziende; un suo assessore ha dichiarato sui media “la Provincia ha fatto la sua parte ora la facciano loro”. mi domando: ma dove sta? sulla luna forse o è trito di una vecchia ideologia per-manente specie in trentino? ma lo sa i sacrifici che tutti noi abbiamo fatto in questa crisi non nostra? si pensa che tutti noi abbiamo i soldi in svizzera come certi personaggi facili da cogliere se avessimo uno stato serio che avesse fatto come gli altri

e già concluso l’accordo internazio-nale con questo paese, mentre solo ora inizia la discussione? rigore ed equità montiana! le piccole e mede imprese ed i loro imprenditori e ma-estranze hanno fatto e continuano a fare sacrifici, ma oggi - e penso lo si può dire - sono alla frutta ed è insano pretendere da loro un cam-bio radicale di metodo di lavoro sui pagamenti e sul credito senza far crollare il sistema, pretendendo poi che ciò avvenga ipso facto.con un calo siffatto della doman-da riscontrabile negli ultimi mesi e che si può ipotizzare da febbraio ad oggi del 40-50% e con l’incremento di tasse arrivate al 68%, più l’imu che penalizza chi ha investito nella propria impresa togliendole oggi preziosa liquidità, con tariffe che sono in due anni quasi raddoppiate, secondo Lei senza aumenti di fidi quante aziende locali di qualsiasi dimensione stanno in piedi? ricorda l’ipotizzato deserto dei tartari di qualche anno fa e la conseguente

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nostra continua e pressante richiesta di un cambio di politica economica?i fatti ora ci danno ragione. l’accen-tuazione delle cause è da ciò derivato.Quali parametri utilizzare per valutare velocemente l’intervento se da lei condiviso?1. capitalizzazione aziendale, nei limiti storici nazionali ed usando i parametri di media nazionale.2. Patrimonializzazione della so-cietà che dà indice di solidità. non servono grandi studi basta prendere i dati lince cerved utilizzati anche dalle aziende di credito e stare per la sicurezza n un parametro non in-feriore a 52/ 55 su 100, a seconda dei settori di riferimento. si trovano sempre sul cerved. sono i parametri cui noi imprenditori diamo dilazione di pagamento e che erano la Bibbia per le banche nella prima analisi di rischio per i clienti nuovi.3. Parametri di sviluppo: è sufficiente vedere se l’imprenditore negli ultimi 10 anni ha investito nell’azienda e questa si è sviluppata patrimonialmente in strutture aziendali ( solo da qui si parte per far progredire un’azienda ). Quindi struttura immobiliare, incremento ammortamenti sia per immobilizzi ,sia per manutenzioni straordinarie. da tutto ciò indipendentemente dalle dimensioni si vede se l’imprenditore ha creduto nella sua società o si è dedicato ad usarla per altri fini.Quello che sto proponendo dopo averlo valutato con i miei associati non è altro che il credere ed il premia-re l’azienda e l’imprenditore che ha realmente fatto economia ed impresa investendo e puntando su aziende moderne che hanno progredito in questi anni come su imprenditori che di fatto non hanno giocato sul

finanziario ma hanno creduto nel loro lavoro, che per il nostro territorio sono la stragrande maggioranza. oggi va premiato chi ha fatto real-mente economia indipendentemente dalle dimensioni e non chi ha fatto finanza ed immobiliare per se stesso utilizzando le aziende e che continua su tale linea arricchendosi sempre più e penalizzando occupazione e sviluppo del territorio.il concetto è che chi si è dedicato alla finanza o all’immobiliare de-pauperando gli utili aziendali e non investendo nella sua azienda non farà mai economia ma sempre specula-zione. sono convinto che di questo banche e territorio non ne abbiano bisogno con i tempi odierni e con quanto verrà.di fatto con questo sistema democra-tico, che noi proponiamo, verrebbero agevolate le aziende più dedite al lavoro che con la attuale crisi si tro-vano in difficoltà solo per la liquidità e gli alti tassi. noi non chiediamo, non abbiamo mai chiesto regali come altri e tantomeno poltrone fini a se stesse, ma se la Pat e qui penso siano d’accordo tutte le categorie del terziario da troppo tempo residuali negli interventi provinciali come pure gli amici artigiani, si pone come in-terlocutore e garante per le imprese trentine, voglio vedere che sconti e spese che si possono spuntare e questo sono soldi che rientrano nelle aziende e diminuiscono le tensioni finanziarie e gli interventi correttivi sull’occupazione. con ciò inoltre sarebbe facile per la PAT imporre spese fisse per le aziende considerando che di ciascu-no di noi hanno i dati ben suddivisi come molti di noi hanno proprio per calcolare l’incidenza percentuale sul

tasso. Quindi…!sarebbe inoltre un aiuto democratico da parte del Pat perché non esiste-rebbero più figli e figliastri ma solo imprese e ribadiamo che ulteriori risorse in tal senso si possono trovare eliminando carozzoni inutili fatti ad arte e leggi ormai di appannaggio di soliti noti e corporazioni di potere trentino Sviluppo in primis, Tecnofin e chi più ne ha ne metta.come lei ben vede i nostri problemi aziendali oltre al calo della domanda sono l’accesso al credito e gli alti costi come le richieste sempre più assurde delle banche che però non lesinano aumenti incomprensibili con i tassi di riferimento. la discreziona-lità in certi casi sin troppo evidente.eliminando leggi e carrozzoni incen-tivanti i soldi residui potrebbero esser ben spesi per ridurre tariffe ad azien-de ed imprese come certe tassazioni che i comuni cercano e cercheranno di implementare. riorganizzando il sistema di certe imprese pubbliche partecipate, trenta per esempio, ridu-cendo certi sprechi e troppi dirigenti e contestualmente utilizzando con i soldi recuperati dagli incentivi si possono diminuire i costi delle bol-lette e tariffe a cittadini ed imprese. i vantaggi per tutti sono evidenti (o almeno per la quasi totatilità).risparmi di soldi pubblici quindi per diminuzione dei costi che farebbero bene al sistema pubblico ed alle ta-sche di imprese e famiglie trentine: con questo si riequilibrerebbero le distonie e contestualmente per le im-prese nostre trentine una gran parte dei loro problemi sarebbero risolti.altro vi sarebbe da dire ma mi sembra di aver evidenziato che il sistema sinora attuato, e che è la falsa riga

della soluzione del 1984- ci manca solo la partenza inflattiva violenta per darci il benservito - che servì per non ridurre le spese del pubblico anzi ampliarle in senso ampio falcidiando aziende e impoverendo famiglie per non far perdere certi privilegi. ci si prospetta un accordo segre-to come quello storico tra Pci e dc nazionali - ormai di comune cono-scenza e di cui media e rai ne hanno parlato? situazione analoga che si prospetta ora, con un repetita iuvant anche se è ben diverso il tempo l’u-more della piazza, la pazienza ed i messaggi della gente.come categoria siamo disponibili al confronto costruttivo che siamo riusciti fino ad inizio del 2012 con la politica e con lei. oggi tutto è mutato visto e considerato che troppi politici provinciali anche in importanti inca-richi e che dovrebbero lavorare vista la situazione,si sono lasciati prendere dalla smania elettoralistica con i soliti metodi e schemi. oltre non mi sembra di aggiungere specie a lei che cono-sce tute queste situazioni e le vive.ecco perché le richiediamo una pro-va di orgoglio non certo facile nel ricondurre tutti, dico tutti, al proprio lavoro senza interventi e leggi elet-toralistiche. Per questo se lo reputa necessario noi grossisti siamo di-sposti a fare la nostra parte. signor Presidente: lei ci conosce una volta deciso non ci tiriamo mai indietro, mantenendo nel bene e nel male la nostra parola, come hanno sempre fatto i nostri padri e le no-stre genti.paolo Mondini Presidente associazione grossisti e Pmi del trentino

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Servizi

Nei giorni 18/19/20 aprile si è rin-novato l’appuntamento annuale tra le aziende dell’informatica e gli stu-denti del polo scientifico della colli-na di Povo. Anche quest’anno folta la presenza sia di aziende nazionali ed internazionali sia la programma-zione di eventi collaterali; colpiva in-fatti vedere i più importanti nomi dei players internazionali riprodotti sui vari programmi, sui pannelli infor-mativi, sule varie postazioni; Tren-to era in quei giorni davvero uno dei crocevia della grande comunità inter-nazionale digitale.Il maltempo non ha consentito di uti-lizzare gli spazi allestiti all’esterno degli edifici che concorrevano a cre-are quell’aspetto da “campus” che era nelle intenzioni degli organizzato-ri, consentendo agli studenti di spa-ziare tra i vari prestigiosi edifici. Le aziende si sono così ritrovate all’in-terno degli spazi comuni: bibliote-ca, aula magna ecc. e ciò ha tolto un po’ di smalto alla manifestazione, ma non ha attenuato del tutto la ma-gia di queste giornate. Infatti è dav-vero affascinante vedere gruppi di studenti che sciamano da un tavolo all’altro, da un’aula all’altra, da uno spazio espositivo all’altro, oltre a ve-dere tanti giovani impegnati nell’or-ganizzazione evidenziando una ca-pacità davvero professionale.Suggestivo inoltre sentire parlare tan-to spesso inglese, quasi ci si trovasse in un campus americano e non sulla collina di Trento; la caratteristica più bella di questo evento è la sensazione di internazionalità che si respira, che si confronta un po’ con quelle mon-tagne che incombono tutt’intorno e che sembrano voler isolare la nostra Terra dal resto del mondo.La Confcommercio è stata presente anche quest’anno, come lo scorso,

con una postazione inserita in uno spazio comune con Informatica Tren-tina, Associazione Artigiani, Fede-razione dei Consorzi Cooperativi ed Associazioni Industriali. La presenza ha confermato l’adesione della Con-federazione e dell’Associazione At-tività di Servizio, al progetto deline-ato nel 2010 relativo alla costruzione del cosiddetto Distretto dell’ICT su cui l’Associazione guidata da Mario Oss ha investito molto sia in termi-ni di risorse sia di tempo. Al tavolo sono stati presenti Stefano Chelodi in qualità di rappresentante al Tavo-lo della Collaborazione Territoriale per l’Associazione Attività di Ser-vizio, Giancarlo Baldi Segretario di Categoria e Paola Bonincontro del Servizio Marketing Associativo. Molti i contatti, anche se il maggior interesse degli studenti si è rivolto al mondo delle imprese. La curiosità di comprendere il ruolo delle Associa-zioni di Categoria e la potenzialità dell’eventuale progetto del Distret-to dell’ICT, ha sollecitato molte do-mande. La Community delle Asso-ciazioni che affiancano Informatica Trentina nel percorso riferito al gran-de progetto strategico, ha certamente confermato agli studenti che hanno preso contatto, di trovarsi di fronte ad un territorio che nel suo insieme affronta i nuovi temi della globaliz-zazione, ma anche della “digitalizza-zione” e soprattutto si interroga sul-le grandi sfide che il futuro pone alle giovani generazioni, conscio del fatto che l’unica vera ricchezza di una Co-munità sono i suoi giovani.Appuntamento dunque con gli sce-nari dei “territori digitali” o delle “Smart Cities” e con i loro abitan-ti del futuro agli ICT DAYS 2013.

iCT days 2012, L’aTTiviTà di Servizio PreSenTa L’Unione

EVENTO l’associazione guidata da mario oss ha raPPresentato l’unione

alcune immagini degli itc days 2012. sopra, l’ingresso della Fondazione Bruno Kessler a trento. in basso, Stefano Chelodi e Giancarlo Baldi e, sotto, uno degli stand presenti alla manifestazione

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Servizi

Venerdì 18 maggio presso il Risto-rante Hotel Villa Madruzzo ha avu-to luogo l’assemblea ordinaria della Fimaa Trentino che quest’anno pre-vedeva anche il rinnovo delle cari-che sociali. Come molti soci aveva-no già previsto, Severino Rigotti è stato riconfermato Presidente per al-tri quattro anni. Questa rielezione può esser letta co-me il giusto riconoscimento ad un Presidente dinamico e propositivo qual è Rigotti che in questi anni ha saputo far lievitare costantemente la base associativa da un centinaio di iscritti a quasi duecento. A detta dello stesso Rigotti il merito di que-sta performance non è solo suo, ma anche del direttivo che lo ha sempre supportato ad iniziare da Riccardo Oliari, Vice presidente uscente, Pa-trizia Giacomoni, Dalbosco Lorel-la, Sara Caset e Poli Lida, che non si sono ricandidati, Carlo Inama, Giovanni Simion, Roberta Rosea-no, Saveria Lambiase e Luigi Orto-lina che invece siederanno nel nuovo Consiglio. Sempre a detta di Rigotti anche il lavoro di informazione co-stante ai soci da parte della Segrete-ria e la collaborazione avuta dai re-visori uscenti Marchetto Sandro e Pinzi Angelo e la disponibilità data dai probiviri dimissionari Giannotti Wilma, Tomasi Maria Silvia, Nar-delli Hermann sono stati di grande aiuto all’associazione per raggiunge-re l’obiettivo del raddoppio dei soci.Per i prossimi quattro anni a fianco di Rigotti siederà il neo Vice Presi-dente, Roberta Roseano, consigliere uscente distintasi in questi mesi per aver organizzato con successo diversi corsi di aggiornamento professionale per gli associati. E’ stata riconferma-ta nel proprio ruolo di Tesoriere an-che Saveria Lambiase mentre Lu-

igi Ortolina, distintosi per l’ottimo lavoro svolto nell’ambito dei rapporti dei mediatori ortofrutticoli con i Con-sorzi di produzione frutta, rimarrà re-ferente per i merceologici. Altre ri-conferme riguardano infine Simion Giovanni ed Inama Carlo, mentre Alessandro Straffelini da Reviso-re è passato nelle file dei Consiglieri. Da segnalare che su proposta di Ri-

gotti, l’assemblea all’unanimità ha approvato la devoluzione di 5000 Eu-ro ad un’associazione benefica tren-tina.Ecco quindi di seguito la composi-zione del nuovo Consiglio Direttivo, del Collegio dei Revisori e di quello dei Probiviri:Consiglio DirettivoPresidente severino rigotti (trento), Vice Presidente roberta roseano (Per-gine), tesoriere saveria lambiase (tren-to), referente settore merceologici luigi ortolina (trento), Consiglieri straffelini alessandro (nogaredo), rosat loretta (Bocenago), simion giovanni (Fiera di Primiero), inama carlo (trento) e degara roberto (riva del garda). Collegio dei Revisori dei Contivinci calogero (riva del garda), riccio annamaria (rovereto), cestari Paolo (trento).Collegio dei Probiviridalbosco lorella (rovereto), oliari ric-cardo (riva del garda), Poli lida (tren-to), sandri loredana (trento), Ferrari sara (trento).

mediatori e agenti immobiliari, rigoTTi ConFermaTo PreSidenTe

FIMAA rinnovo delle cariche: roBerta roseano vice e saveria lamBiase tesoriere

l’assemblea di Fimaa trento a villa madruzzo. in basso, il presidente Severino Rigotti, confermato alla guida dell’associazione, tra il presidente di confcommercio trentino Giovanni Bort e Gianni Acampora, amministratore delegato di Fimaa servizi

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Servizi

La “Giornata dell’Agente 2012” verrà ri-cordata per un particolare che la diffe-renzia in modo sostanziale dalle altre: è stata infatti la Giornata dell’“Agente degli agenti”. Consentiteci la licenza di scrivere in questo modo non proprio corretto dal punto di vista sintattico, ma molto efficace per rendere l’idea e vi spieghiamo subito il perché. E’ stato pre-miato Sergio Porcelli che a nostro pa-rere può ben definirsi l’agente per anto-nomasia vista la sua lunga attività sia di agente di commercio prima, che di re-ferente sindacale per tutti gli agenti del-la provincia per tantissimi anni, poi. E’ stato premiato colui che ha lasciato il ti-mone del sindacato a Fabrizio Battisti, suo fidato collaboratore per anni, non per stanchezza o per l’età ma solo perché chiamato a gestire altre problematiche. è stata una Giornata dell’agente più partecipata del solito alla quale han-no preso parte i Dirigenti nazionali della FNAARC ad iniziare dal Presi-dente, Adalberto Corsi, che era ac-compagnato dal suo Vicario, Antonio Franceschi e dall’avvocato Agostino Petriello. Moderatore della giornata l’avv. Andrea Radice che, oltre a pre-sentare i relatori, ha effettuato diver-si interventi molto apprezzati sia dal pubblico che dai relatori stessi. Il tema principale, che ovviamente ha tenuto desta l’attenzione del pubblico, è stato quello della congiuntura eco-nomica che sta decimando aziende e di conseguenza anche molti agenti di commercio con la perdita del posto di lavoro. è una crisi economica globale di eccezionale gravità – hanno ribadito tutti gli intervenuti compreso il Pre-sidente Battisti nella propria relazio-ne d’apertura – ed è in questi momen-ti che bisogna sostenere più che mai il sindacato, l’unico in grado di difende-re la categoria dai capricci del merca-to. Corsi, ed in modo particolare Pe-

stata una trattativa serena e molto co-struttiva, improntata sulla tutela dei valori morali e sull’onestà reciproca. Nel corso dell’assemblea non si sono dimenticati gli altri problemi e fra que-sti quelli creati dal terremoto a molti colleghi emiliani che, oltre ai gravi danni sofferti ed ai lutti, hanno per-so sotto le macerie delle loro case uno strumento di lavoro molto importan-te qual è l’automobile. Corsi ha an-nunciato che con l’ENASARCO si sta studiando il modo di finanziare loro l’acquisto di una nuova automobile. Non è mancato infine un commosso ricordo del dott. Luigi Strazzella, sti-mato ed apprezzato funzionario della FNAARC, recentemente scomparso.

“nuove incombenze per gli amministratori alla luce delle novità legislative in materia di sicurezza” questo è il titolo dell’ultimo incontro anaci prima della pausa estiva, svoltosi in via solteri presso l’unione di trento il pomeriggio di venerdì 8 giugno scorso. notevole la presenza di amministratori associati che hanno seguito con molta attenzione i vari relatori che si sono susseguiti.dopo il saluto del Presidente Gianpaolo Ciola, hanno infatti preso la parola i signori Eccel Lino e pasolli Elio, rispettivamente capo reparto e capo squadra dei vigili del Fuoco permanenti di trento, che hanno sintetizzato, con l’aiuto di slide, tutte le novità normative riguardanti le autorizzazioni ed hanno risposto alle varie domande poste dal pubblico. successivamente è stata la volta del dott. France-sco paini della società very Fast People partner di anaci ed e-on che ha illustrato i servizi offerti agli associati per quanto riguarda la privacy in condominio e la tutela legale.Al termine è infine intervenuto l’ing. Fabio Cognito, referente tecnico di imQ, accompagnato dal dott.

Gaetano Russo, responsabile per il trentino di imQ e dagli ingegneri Mauro Sighel e Wegher Antonio, addetti alle verifiche sul territorio provinciale. Sono stati affrontati dall’ing. cognito i vari problemi inerenti la sicurezza degli impianti elettrici, degli ascensori, la protezione degli impianti dalle sca-riche atmosferiche e l’analisi dei rischi. il pomeriggio si è rivelato, quindi, un momento molto importante ed interessante per l’aggiorna-mento professionale degli amministratori sui temi della sicurezza in condominio considerato che la normativa italiana impone loro adempimenti tali da renderli responsabili penalmente e civilmente di eventuali negligenze.

ANACI: INCONTRO SULLE NOVITà LEGISLATIVE IN MATERIA DI SICUREZZA

Fnaarc Trentino, La giornaTa deLL’agenTe 2012

pRESIDENTI Passaggio di consegne tra sergio Porcelli e FaBrizio Battisti

triello, hanno spiegato la bontà degli accordi economici collettivi stipulati con Confcommercio con la quale c’è

la giornata dell’agente di Fnaarc trentino, edizione 2012

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FiaveT

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La biografia delle agenzie di viag-gio inizia molto, molto tempo fa. La prima attività organizzativa di cui si abbia notizia è del 1841, anno in cui Thomas Cook riuscì a persuadere la compagnia ferroviaria dei Midland a organizzare un treno speciale do-menicale per comitive di studenti che da Leicester dovevano recarsi a Lu-ghborough. Quattro anni dopo Cook organizzò un nuovo viaggio collet-tivo a scopo di lucro, da Leicester a Lughborough con escursione facol-tativa in battello da Liverpool allo stretto di Menai. L’impresa segnò la nascita dell’agenzia di viaggi “Tho-mas Cook & Son”. La prima agenzia italiana, tuttavia, fu aperta solo verso la fine del seco-lo, nel 1897, a Roma, dalla ditta Piana Perruca; e l’anno successivo l’agen-zia Gondrand istituiva la sua prima filiale a Milano, seguita dalle agenzie Carpaneto di Torino, Guetta di Vene-zia, Ferrario di Firenze e, nel 1905, dalla Chiari e dalla Sommariva. Attualmente la gran parte delle uni-tà locali (sedi e dipendenze) del-la intermediazione si concentra nel Nord Ovest (29%), ed in particola-re in Lombardia, e nel Mezzogiorno (29%), mentre risulta poco presente nel Nord Est (16,5%). In particola-re si concentrano nel Nord ovest le AdV, con una quota che rispetto al totale nazionale è del 33,2%, mentre la quota più rilevante dei TO si collo-ca nel centro che ne rileva il 29,0% a fronte del 28,2% del Mezzogiorno e del Nord Ovest.La mission dell’agente di viaggio è quella di essere un punto di riferi-mento organizzativo e consulenzia-le per i viaggiatori, siano essi di af-fari o di vacanza, investendo molto tempo e risorse nella costante forma-zione e conoscenza del mondo e del-

le opportunità commerciali da offri-re ai propri clienti.Il ruolo dell’agenzia con l’avvento di internet si è fatto ancora più impegna-tivo e importante: il valore aggiunto è l’esperienza acquisita in anni di atti-vità da trasferire ai propri clienti per rendere il loro desiderio di viaggio una piacevole e soddisfacente realtà.L’agenzia di viaggio non è un nego-zio, ma un’azienda, strutturata e or-ganizzata come tale per poter eserci-tare la propria professionalità. Il direttore tecnico, figura indispensa-bile per aprire l’agenzia, è una figura professionale conquistata con esami che attestino le necessarie competen-ze specifiche e la qualità del servizio. Egli è responsabile della qualità tec-nica e organizzativa dell’agenzia che è e deve essere un’officina di idee di viaggio e di programmi turistici re-alizzati grazie agli accordi commer-ciali instaurati con T.O., vettori e cor-rispondenti in loco, che permettono un’alta personalizzazione nella co-struzione degli itinerari di viaggio.Queste competenze tecniche non si possono improvvisare, come nel ca-so di organizzatori abusivi, che met-tono a rischio non solo la qualità del

viaggio, ma anche la sicurezza dei passeggeri non avendo la licenza e le coperture assicurative adeguate. La penetrazione di internet nella no-stra quotidianità e nell’assetto orga-nizzativo del settore si è fatta più for-te determinando molti cambiamenti nel comparto delle agenzie di viaggio e nel modo di fare e pensare il turi-smo. Con la forte espansione di web 2.0, che ha comportato l’intrusione-rivoluzione dei social network sul mercato, è aumentata la ridondanza delle notizie, con il rischio di provo-care smarrimento nel cliente finale. Oggi più che mai, quindi, l’agente di viaggio ed il tour operator vogliono essere al passo con tutte le innova-zioni tecnologiche ed organizzative del mercato così come essere parte attiva di processi che ne richiedo-no il coinvolgimento, come del click and brick, cioè nel caso di un cliente che vede un prodotto su internet per poi verificarlo direttamente ed acqui-starlo presso uno sportello agenziale. L’orientamento al cliente in agenzia rappresenta la strada principe da per-correre in termini di professionalità e formazione per gli agenti di viaggio.Da questi brevi e densi indizi si evin-ce cosa rappresenta un’Agenzia di Viaggio e si capisce quanto sia im-portante l’attività svolta da Fiavet Trentino Alto Adige che sempre di più vuole diventare un valido suppor-to per tutti i suoi soci. Intende dif-fondere il valore della qualità, del-la professionalità e della capacità di soddisfare il cliente alla scoperta di mete nuove con la garanzia di una «vacanza certificata e marchiata» Fiavet, sinonimo di sicurezza, ripro-tezione, assistenza continua e soprat-tutto di relazioni umane che nessun chip potrà emulare.

agenzia di viaggio evoLUzione di Una ProFeSSione

FIAVET sinonimo di sicurezza, assistenza e soPrattutto di relazioni umane

uno dei tanti momenti di aggiornamento e formazione professionale proposti da Fiavet trentino alto adige (nella foto, al tavolo dei relatori, la presidente Laura Bolgia e la vice Sabrina Taddei). l’associazione diffonde il valore della qualità, della professionalità e della capacità di soddisfare il cliente alla scoperta di mete nuove con la garanzia di una «vacanza certificata e marchiata» Fiavet

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Terziario donna

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L’attuale periodo di difficoltà economico-finanziaria che investe tutti i paesi occi-dentali, e con particolare riguardo l’Eu-ropa, rende urgente lo sviluppo di nuovi settori produttivi, l’individuazione di nuo-vi modelli manageriali e la partecipazio-ne di forze nuove.Siamo convinte che le donne, le impren-ditrici, siano una grande risorsa in que-sto senso, già disponibile: occorre dare loro la possibilità di esprimere al meglio la loro potenzialità e la capacità di offrire soluzioni alternative a quelle tradizionali.Ma il difficile rapporto tra gli Istituti di Credito e le imprese femminili, già evi-denziato da importanti studi prima dell’av-vento della crisi (A. Alesina 2008), non fa-cilita l’attivazione di queste dinamiche. La recentissima relazione presentata dal Go-vernatore della Banca d’Italia, Visco de-dica all’argomento uno dei suoi capitoli. Qui viene citata l’indagine SAFE (Survey on the access to finance of SMEs in the euro area) condotta dalla Banca centrale europea, sull’accesso al credito da par-te di oltre 26.000 imprese, non finanzia-rie (secondo semestre del 2009 e il primo del 2011). Le imprese femminili sareb-bero circa il 12 per cento del totale. L’evi-denza suggerisce che le imprese femmi-nili ricorrono meno alla finanza esterna e utilizzano in misura maggiore forme di finanziamento più semplici, come lo sco-perto di conto corrente. Esse si rivolgono meno spesso alle banche; il timore di un rifiuto di un finanziamento è più rilevante per le donne che per gli uomini. Le impre-se femminili ottengono meno frequente-mente l’intero ammontare richiesto e, con maggiore probabilità, si vedono negare il prestito o applicare condizioni ritenute inaccettabili. Tali comportamenti sem-brerebbero simili in tutti i paesi anche se, con riferimento all’Italia - continua il do-cumento della Banca - nostre analisi mo-strano che le ditte individuali gestite da donne, oltre a dover fornire garanzie più

La proposta: Un Fondo di garanzia FemminiLe

CREDITO accesso ai Finanziamenti troPPo caro Per le imPrenditrici

frequentemente, pagano un tasso di inte-resse più alto sugli scoperti di conto cor-rente, fino a 30 punti base in più.Così, l’accesso alle risorse finanziarie è uno dei problemi più sentiti anche dalle nostre imprese femminili evidentemen-te poco desiderabili dal punto di vista del-la banca finanziatrice, soprattutto quando di piccole dimensioni, di recente fonda-zione ed organizzate in forma di impre-sa individuale. Purtroppo è evidente che gli istituti di cre-dito ordinari, nella valutazione delle ri-chieste di finanziamento, basino le pro-prie analisi unicamente sul valore delle garanzie proposte piuttosto che sulla qua-lità delle idee imprenditoriali, sulle capa-cità reali e sul’affidabilità dei richiedenti. Anche nella nostra regione l’imprenditoria femminile, intesa nel senso più compiuto del termine, è un fenomeno relativamen-te emergente con ampi margini di cresci-ta e tante potenzialità ancora da sfruttare.

Questo dinamismo del comparto spesso però si deve confrontare con un quadro socioeconomico sostanzialmente statico retto su un complicato, se non impossibi-le, accesso al credito.In questo contesto si situa la proposta della Presidente di Terziario Donna, Rita Ma-tano, di istituzione anche in Trentino di un Fondo di garanzia femminile (e giova-nile) presso le banche, con garanzia fide-iussoria sui finanziamenti da parte della Provincia, per agevolare l’accesso al cre-dito delle imprese a conduzione o preva-lente partecipazione femminile, una best practice adottata da tempo con successo in altre regioni italiane.Matano commenta: «Queste politiche, non hanno un carattere assistenziale ma strut-turale, e nascono dall’auspicio che l’ente pubblico debba essere il primo soggetto a creare un rapporto fiduciario con le im-prenditrici, aprendo così la strada a quel-lo fra queste e le banche».Il Fondo di garanzia, dovrebbe essere inte-so come strumento di miglior dialogo fra le donne e le banche oltre che come vo-lano di sviluppo, si supererebbe quindi la logica dei finanziamenti a fondo perduto e si introdurrebbe il principio di un soste-gno fiduciario fra ente pubblico e impre-sa che a sua volta si impegna a restituire, tramite l’attività imprenditoriale, la som-ma richiesta. Le donne hanno per natura e cultura ap-procci differenti, spesso innovativi, ri-spetto a quelli tradizionali, possono così fornire un valore aggiunto nell’affrontare con vantaggio le sfide manageriali e im-prenditoriali, sia in tempi di crisi che di crescita economica.La presidente di Terziario Donna così con-clude: «Sollecitiamo i decisori, pubblici e privati, nella presa di responsabilità per contribuire a liberare le competenze e le potenzialità della società trentina, all’in-terno della quale l’imprenditoria femmini-le rappresenta il serbatoio più importante».

Purtroppo è evidente che gli istituti di credito ordinari, nella valutazione delle richieste di finanziamento, basino le proprie analisi unicamente sul valore delle garanzie proposte piuttosto che sulla qualità delle idee imprenditoriali, sulle capacità reali e sul’affidabilità dei richiedenti. nella foto, la presidente di terziario donna Rita Matano

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in TrenTino

Egregio Signor Presidente,mi permetta due parole per esprime-re la situazione sia reale che emotiva che la maggioranza degli associati che rappresento vive quotidiana-mente.C’è grande attesa di sentirci dire, da parte di chi ci governa, che il mo-mento dei fatti concreti deve final-mente venire, per oltrepassare quella porta che è lì, aperta. Una porta che conduce, con ferma chiarezza di vi-sione ed azioni, all’interno di casa nostra, del nostro mondo.Avverto la grande voglia di tanti dei nostri associati di voler chiude-re con questo momento, che oltre a portare una tangibile difficoltà di fare incassi, turba costantemente il pensiero di noi piccoli imprendito-ri: sia appunto per la situazione at-tuale ma soprattutto per l’incertezza del futuro che qualcuno vede ancora più buio del presente.è un momento dove tutti, o quasi, cercano di dare colpe e trovare col-pevoli, ma non si fanno strategie per il futuro. Le colpe sono importanti sì, ma penso che di questi tempi sia più importante analizzare le cause, affinché ci aiutino con serietà e re-sponsabilità a costruire una strate-gia vincente per il futuro.Tanti attendono ancora che domani mattina i nuovi governanti naziona-li ed europei schiaccino quel famo-so interruttore che riaccenda la lu-ce e ci faccia vedere tutto come era prima di questa crisi. Siamo perso-ne serie e che non vivono sulle nu-vole: sappiamo che così non sarà.Allora basta finte attese: dobbiamo avere il coraggio, pur tuttavia senza nascondere le difficoltà, di dire ba-sta alla parola “crisi”, perché più la nominiamo e più ci facciamo con-dizionare.

Dobbiamo ripartire, dobbiamo dire che questo è il punto di una riparten-za e che d’ora in avanti potremmo e dovremmo solo crescere con livel-li e tempi forse meno veloci ma con buone prospettive per il futuro; cioè che lo sforzo ed il sacrificio ulterio-re che andremo ad affrontare porte-ranno solo verso l’alto, verso il suc-cesso, verso una fase di crescita di benessere migliore per tutto il siste-ma Italia, del quale vogliamo esse-re attivi protagonisti e a cui siamo orgogliosi di appartenere.Penso che sia veramente arrivata l’o-ra che noi tutti, governanti, rappre-sentanti di categoria, imprenditori, cittadini, ci sentiamo orgogliosi di rilanciare questo Paese; con più im-pegno, lavorando di più e con più re-sponsabilità, facendo quelle riforme indispensabili nella pubblica ammi-nistrazione, nella burocrazia e nei costi della politica che si sono ri-velati nemici della nostra nazione.La voglia c’è, ma dobbiamo vera-mente creare le condizioni perché

questa si scateni: abbiamo bisogno davvero di sentirci importanti per il nostro Paese. Ora più che mai ri-forme e strategie sono necessarie.Dobbiamo tutti avere il coraggio di rinunciare a qualcosa: chi guada-gnando qualcosa in meno (la poli-tica), chi lavorando magari un po’ di più, chi limitando qualche privi-legio rispetto al passato.Dunque ripartiamo. Penso che non possa esserci errore più grave di quello di non saper leggere in ma-niera obiettiva gli errori del passa-to, per guardare con fiducia alla co-struzione di un futuro migliore. Nel tempo potrà arrivare, ma convincia-mo ognuno di noi che sono essen-ziali volontà e responsabilità di tut-ti, senza attendere che qualcun altro lo faccia per noi.L’Italia è un paese di grandi poten-zialità, riconosciuto all’estero per le sue eccellenze uniche, che spesso sono più apprezzate e riconosciute da altri piuttosto che da noi stessi. C’è la sostanza su cui lavorare per un forte rilancio della nostra Nazio-ne: a noi tutti, a tutti i livelli, l’one-re, l’onore e l’orgoglio di rilanciare l’Italia. Per noi, per i nostri anzia-ni che hanno fatto grandi sacrifici per portarci ad essere tra le miglio-ri economie al mondo e per lasciare ai nostri figli un futuro di speranza positiva. Spetta a noi essere gli ar-tefici del presente, spetta ai nostri avi la riconoscenza di quello che ci hanno lasciato, spetta ai nostri fi-gli il futuro.Cordiali saluti.Marco FontanariPresidente sezione autonoma rove-reto e vallagarina di confcommercio trentino

Fontanari scrive a monti

dobbiamo riParTire, dobbiamo CreSCere

LETTERA ApERTA il Presidente: «aBBiamo Bisogno di Fiducia e di credere nel Futuro»

il presidente della sezione autonoma di rovereto e vallagarina Marco Fontanari (nel riquadro in basso) ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera al presidente del consiglio Mario Monti (qui sopra): «Basta attese, dobbiamo dire basta alla parola crisi e cominciare a credere nella ripresa»

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in TrenTino

mart (qui sopra) e manifattura (in alto) sono stati al centro di due incontri della sezione autonoma di rovereto e vallagarina

è un periodo ricco di incontri e di momenti di confronto per l’Unione Commercio e Turismo di Rovereto e Vallagarina. Il presidente Marco Fontanari prosegue l’intensa attività sul territorio per attivare le migliori e più opportune forme di collaborazio-ne e sinergia con i soggetti, pubblici e privati, che operano sul territorio della Vallagarina. In questo senso vanno i recenti incontri con la neo-direttrice del Mart Cristiana Col-lu, accompagnata dalla responsabi-le relazioni esterne e comunicazione Flavia Fossa Margutti, e quello con i vertici di “Manifattura Domani”.Con la direttrice del Mart sono stati approfonditi i temi legati a sviluppa-re un rapporto sempre più incisivo e diretto tra il grande museo a valenza internazionale ed il territorio in cui è inserito. «Dopo quasi dieci anni che il Mart è aperto siamo convinti che ci siano ancora grandi margini di mi-glioramento nel rapporto tra il Museo ed il tessuto imprenditoriale locale - spiega il presidente Marco Fontanari - da parte nostra abbiamo ribadito al management del Mart la nostra mas-sima disponibilità a lavorare insieme perché le attività promosse dal Mu-seo, che non sono soltanto quelle le-gate alle mostre ma comprendono gli eventi che vengono ospitati qui e le at-tività didattiche e formative proposte a livello nazionale, possano portare ricadute economiche maggiori sulle attività del nostro mondo. La nomina del nostro associato Stefano Andreis all’interno del Consiglio di Ammini-strazione del Mart, sostenuta con forza dalla nostra associazione, rappresen-ta un tassello fondamentale in questa direzione. Con la direttrice Cristiana Collu abbiamo convenuto sull’oppor-tunità di confrontarci periodicamente in maniera sistematica per conoscere

ri dell’edilizia ecosostenibile, dell’e-nergia rinnovabile e delle tecnologie per l’ambiente. Il presidente Fontana-ri ha preso visione dell’attuale stato di avanzamento dei lavori presso lo storico compendio industriale di Bor-go Sacco, all’interno del quale sono già operative numerose piccole azien-de, con prospettive di insediamento di nuove imprese, anche a carattere commerciale e di ristorazione, per un totale che nel 2018, quando si preve-de saranno terminate le opere di re-alizzazione dei nuovi spazi, arriverà alla ragguardevole dimensione di cir-ca 1200 addetti operativi all’interno di quello che è destinato a diventa-re un nuovo quartiere della città del-la quercia, con tre piazze, vie e stra-de aperte al pubblico ed un grande giardino affacciato sul torrente Leno. Dopo l’estate l’Unione Commercio e Turismo organizzerà un momento di confronto tra i propri associati e lo staff del Progetto Manifattura per favorire una maggior conoscenza e presa di coscienza di quello che sta nascendo tra le alte mura (che in gran parte verranno abbattute) dell’ex Ma-nifattura Tabacchi.

come stabilito in accordo con l’amministrazione comunale ed il consorzio “rovereto in centro”, l’o-rientamento manifestato da molti operatori del com-mercio al dettaglio operanti nel comune di rovereto è quello di partire con i “saldi estivi” sabato 30 giugno e mantenere l’apertura dei negozi anche nella giornata di domenica 1° luglio.con la nuova normativa è aperta a tutti i dettaglianti la possibilità di attivare le “vendite presentate al pub-blico come occasioni particolarmente favorevoli per gli acquirenti”, tra le quali rientrano i saldi, le vendite di fine stagione, le vendite speciali, straordinarie, di realizzo, di rimanenze di magazzino e tutte le altre

vendite presentate come occasioni particolarmente favorevoli per gli acquirenti, con esclusione di quelle promozionali e di liquidazione, ricordiamo che è previsto l'obbligo di comunicazione (a differenza delle vendite promozionali) almeno 15 giorni prima dell'inizio della vendita. in virtù dell’apertura festiva, nella settimana che inizia lunedì 25 giugno e termina domenica 1° luglio, i punti vendita potranno, a libera scelta, decidere anche di non osservare la mezza giornata di chiusura infrasettimanale e restare, quindi, sempre aperti (anche la mattina di lunedì 25 giugno), anche con orario prolungato dalle 6.00 alle 22.30, senza alcun limite di orario massimo giornaliero.

Domenica 1° luglio negozi aperti a Rovereto per l’avvio dei saldi estivi

mart e territorio

Più Sinergia Per aUmenTare Le riCadUTe

MANIFATTURA un nuovo Quartiere sta nascendo nella città della Quercia

con il giusto anticipo programmi ed eventi espositivi organizzati e studiare forme di interazione con gli operatori economici della Vallagarina».Interessante e stimolante l’incontro con Gianluca Salvatori, presidente del Progetto Manifattura - Green In-novation Factory la società costituita dalla Provincia Trento per trasforma-re la storica Manifattura Tabacchi di Rovereto, inaugurata nel 1854 e dopo la chiusura dell’attività di produzio-ne di sigarette nel 2007, in un centro di innovazione industriale nei setto-

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PB

IN COLLABORAZIONE CON LA «SCUOLA DI ARTE BIANCA E PASTICCERIA» DI ROVERETO

Partendo da una miscela di cereali (Farro, Segala, Avena, Orzo), che per molti anni hanno fatto parte della cultura e tradizione contadina del Trentino e riempivano i terraz-zamenti della nostra povera terra di mon-tagna, si è pensato di studiare e realizzare un pane particolare che contenesse fibra alimentare, con la sua inevitabile e gradita ricaduta sulla funzionalità del nostro inte-stino e della sua flora batterica, carboidrati complessi, fonte energetica per chi affronta i pendi delle nostre montagne alla ricerca non solo di una meta ma anche un po’ di se stesso, un mix di proteine che mescolate aumentano il loro valore biologico e anche gusto e sapore. Si è poi pensato di aggiun-gere un cereale povero, della tradizione rurale trentina, il grano saraceno, da usare in chicchi per dare una sfumatura cromatica nuova ed indimenticabile.

L’acqua delle sorgenti trentine e un pizzico

di sale iodato, come dalle più recenti racco-mandazioni nutrizionali, completano questo semplice e delicato pane che, pur venendo da una provincia alpina, ha tutte le carat-teristiche per essere inserito in una dieta mediterranea. Tutto il resto lo fa l’abilità, l’ingegnosità, la capacità tipica dei panifica-tori trentini che, pur lavorando in ambienti tecnologicamente avanzati, restano sempre legati alla storia dell’arte di fare il pane in maniera tradizionalmente manuale.

Il risultato è quello che vedete: un alimento per tutti, ma per lo sportivo in particolare, un prodotto che allieta i cinque sensi, un pane che ha una bella crosta scura, grezza e rugosa, e la mollica morbida ed invitante leggermente più chiara e punteggiata dai chicchi del grano saraceno; un pane che si può toccare per-ché la crosta ha una sua consistenza. Quando lo si spezza si fa sentire, perché

genera quel debole rumore che fa pre-gustare il piacere di mangiarlo; un pane che si odora con piacere: lasciatene in cucina qualche pezzo in mezzo al tavolo

e tornate dopo pochi minuti: il locale sarà inondato dal profumo del pane appena sfornato!

È gradevole al gusto ed ha un sapore unico, antico, originale, che ci riporta alle sfumature di un tempo, quando il pane era un alimento primario, fondamentale e non come ora sottoposto ad attacchi immotivati e irrazionali da pseudo-nutrizionisti.

Ma è anche un prodotto che permette una certa conservazione e lo si potrà utilizzare anche il giorno successivo alla produzione; la sua buona umidità gli con-sente una buona conservazione.

In fine è un pane che con i suoi formati permette di soddisfare: con le pezzature piccole la ristorazione alberghiera (ad esempio può essere un buon alimento sano per la colazione); con le pezzature medie si rivolge più che altro alle famiglie; con la pezzatura grande si rivolge a chi ama gustare il pane a fette.

ALIMENTO IDEALE PER

L’ESCURSIONISTA, LO SPORTIVO, IL BUONGUSTAIO E PER TUTTA LA

FAMIGLIA

UN PANE CHE CONQUISTAI CINQUE SENSI

PANE DELLE DOLOMITI

Il pane dei mondiali di sci nordico

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Convenzioni

Il terremoto dell’Emilia Romagna ha portato anche molti trentini a por-si questa domanda: ma il terremoto è assicurabile? E se sì, quanto può costare?A livello teorico tutti gli eventi che hanno una probabilità di accadimen-to sono assicurabili, il problema è la sostenibilità economica per una com-pagnia, in caso di concentrazione di danni in una zona, problema questo che è tipico del terremoto.Purtroppo l’esperienza insegna, e il caso dell’Aquila è sotto gli occhi del mondo intero, che se è difficile per uno Stato sostenere le conseguen-ze di un terremoto disastroso, non è pensabile che poche compagnie di assicurazione possano fare meglio, il rischio per queste ultime è il fal-limento.Poiché però la situazione sta diven-tando insostenibile, l’attuale governo ha deciso di correre ai ripari emanan-do una legge sulle calamità natura-li (decreto legge n.59 sulla riforma della Protezione Civile) che ha in-trodotto il principio che la calamità naturale sarà a carico del cittadino. In caso di terremoto, alluvione, tsu-nami e qualsivoglia altra catastrofe, non sarà più lo Stato a pagare i danni.Entro 90 giorni dovrà essere emana-to un regolamento che stabilisca mo-dalità a termini per l’avvio del regi-me assicurativo.Per adesso l’assicurazione sarà sol-tanto di tipo volontario (con agevo-lazioni fiscali). E già questo principio potrebbe porre dei problemi giuridi-ci in quanto sancisce la disparità tra cittadini che vivono in zone a rischio e quelli che hanno la fortuna di non abitare in aree sismiche o soggette a pericoli idrogeologici. Attendiamo comunque il regolamen-to e poi si vedrà.

Il Trentino nella parte sud – est (zo-na Monte Baldo e Valsugana) è per lo più in zona 3 mentre tutte le altre località sono in zona 4 (ossia a ri-schio minimo).La copertura del rischio terremoto per un’abitazione civile, con un massimo risarcimento pari al 50% del valore del fabbricato (nessuna compagnia oggi assicura il 100% del valore del fabbricato) ha un costo indicativo che parte da 60,00 € per ogni 100.000,00 € di capitale assicurato e per l’ipotesi di rischio minimo della classe 4 e cre-sce in base alla zona sismica.angelo accordini

ala 3albiano 4aldeno 4amblar 4andalo 4arco 3avio 3Baselga di Pinè 4Bedollo 4Bersone 3Besenello 3Bezzecca 3Bieno 4Bleggio inferiore 3Bleggio superiore 3Bocenago 4Bolbeno 3Bondo 3Bondone 3Borgo valsugana 4Bosentino 3Breguzzo 3Brentonico 3Bresimo 4Brez 4Brione 3caderzone 4cagnò 4calavino 4calceranica a/l 4caldes 4caldonazzo 4calliano 3campitello d/F 4campodenno 4canal san Bovo 4

canazei 4capriana 4carano 4carisolo 4carzano 4castel condino 3castelfondo 4castello-molina d/F 4castello tesino 4castelnuovo 4cavalese 4cavareno 4cavedago 4cavedine 3cavizzana 4cembra 4centa san nicolò 3cimego 3cimone 4cinte tesino 4cis 4civezzano 4cles 4cloz 4commezzadura 4concei 3condino 3coredo 4croviana 4cunevo 4daiano 4dambel 4daone 3darè 4denno 4dimaro 4don 4

dorsino 4drena 3dro 3Faedo 4Fai della Paganella 4Faver 4Fiavè 3Fiera di Primiero 4Fierozzo 4Flavon 4Folgaria 3Fondo 4Fornace 4Frassilongo 4garniga 4giovo 4giustino 4grauno 4grigno 4grumes 4imer 4isera 3ivano-Fracena 4lardaro 3lasino 4lavarone 3lavis 4levico terme 4lisignago 4livo 4lomaso 3lona-lases 4luserna 3malè 4malosco 4massimeno 4mazzin 4

mezzana 4mezzano 4mezzocorona 4mezzolombardo 4moena 4molina di ledro 3molveno 4monclassico 4montagne 3mori 3nago-torbole 3nanno 4nave san rocco 4nogaredo 3nomi 3novaledo 4ospedaletto 4ossana 4Padergnone 4Palù del Fersina 4Panchià 4ronzo-chienis 3Peio 4Pellizzano 4Pelugo 4Pergine valsugana 4Pieve di Bono 3Pieve di ledro 3Pieve tesino 4Pinzolo 4Pomarolo 3Pozza di Fassa 4Praso 3Predazzo 4Preore 3Prezzo 3rabbi 4

ragoli 3revò 4riva del garda 3romallo 4romeno 4roncegno 4ronchi valsugana 4roncone 3ronzone 4roverè d/l 4rovereto 3ruffrè 4rumo 4sagron mis 4samone 4san lorenzo i/B 4san michele a/a 4sant’orsola t 4sanzeno 4sarnonico 4scurelle 4segonzano 4sfruz 4siror 4smarano 4soraga 4sover 4spera 4spiazzo 4spormaggiore 4sporminore 4stenico 34storo 3strembo 4strigno 4taio 4tassullo 4telve 4

telve di sopra 4tenna 4tenno 3terlago 4terragnolo 3terres 4terzolas 4tesero 4tiarno di sopra 3tiarno di sotto 3tione di trento 3ton 4tonadico 4torcegno 4trambileno 3transacqua 4trento 4tres 4tuenno 4valda 4valfloriana 4vallarsa 3varena 4vattaro 3vermiglio 4vervò 4vezzano 4vignola-Falesina 4vigo di Fassa 4vigolo vattaro 3vigo rendena 4villa agnedo 4villa lagarina 3villa rendena 4volano 3zambana 4ziano d/F 4zuclo 3

Assicurare un fabbricato in TrentinoMa se uno vuole assicurarsi oggi, in-dipendentemente da quello che stabi-lirà la legge sopra citata, può farlo?La risposta è sì. Indipendentemen-te dal D.L. sulla protezione civile, il terremoto è assicurabile.Molte compagnie di assicurazione oggi fanno riferimento alla mappa messa a punto e tenuta aggiornata, dalla Protezione Civile che ha diviso il territorio Italiano in 4 classi: dal-la 1 (quella a rischio più alto) alla 4 (quella a rischio più basso).

Terremoto

è PoSSibiLe aSSiCUrarSi in TrenTino?

I DUBBI i danni delle calamità naturali saranno a carico dei cittadini?

il rischio sismico dei comuni trentini. su una scala da 1 (maggior rischio) a 4 (minor rischio), praticamente tutto il territorio trentino è considerato tra il grado 3 e 4.

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