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Unità 2 B Lo Stato assoluto - Corsobiblog | Il blog del ... · Tra il XVII e il XVIIIsecolo, ... A...

Date post: 16-Feb-2019
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186 B B 186 Quadro di scuola francese che raffigura Luigi XIV e i suoi consiglieri: gli uomini presenti in sala rivolgono lo sguardo verso il sovrano, nell’attesa che impartisca i suoi ordini. Quando? Fra il 1661 e il 1715. Dove? In Francia. Che cosa accade? Con Luigi XIV di Borbone si afferma la monarchia assoluta. Egli perfeziona l’opera iniziata da Richelieu e da Mazzarino, concentrando nelle proprie mani ogni potere. Governa il Paese seguendo soltanto la propria volontà e per questo arriva ad affermare: ‹‹lo Stato sono io!››. Luigi XIV regna da solo Salito al trono nel 1643, soltanto nel 1661, dopo la morte del cardinale Mazzarino (il primo ministro che lo ha affiancato in gioventù), Luigi XIV inizia a occuparsi personalmente del governo del regno. Affida le questioni più importanti (economia, finanze, guerra) a ministri abili ed esperti. Ministri e consiglieri Nominati dal sovrano, i ministri sono prevalentemente di origine borghese. La scelta di Luigi XIV è legata a un motivo preciso: egli ritiene infatti che tutti coloro che grazie a lui hanno fatto fortuna gli saranno sempre riconoscenti e fedeli. Ai nobili, invece, il sovrano assegna compiti secondari, che conferiscono loro onori e riconoscimenti ma non poteri concreti. Lo Stato assoluto Tra il XVII e il XVIII secolo, in Francia, il re Luigi XIV impone una forma di governo, definita monarchia assoluta, nella quale il potere è accentrato nelle mani del sovrano. Essa diventa un modello per molti sovrani dell’epoca. Unità 2
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Quadro di scuola francese che raffiguraLuigi XIV e i suoi consiglieri: gli uomini presenti in sala rivolgono losguardo verso il sovrano, nell’attesa che impartisca i suoi ordini.

Quando? Fra il 1661 e il 1715.

Dove? In Francia.

Che cosa accade? Con Luigi XIV di Borbone si affermala monarchia assoluta. Egli perfeziona l’opera iniziata da Richelieu e da Mazzarino, concentrando nelle propriemani ogni potere. Governa il Paese seguendo soltanto la propria volontà e per questo arriva ad affermare: ‹‹lo Stato sono io!››.

Luigi XIV regna da solo

Salito al trono nel 1643,soltanto nel 1661, dopo

la morte del cardinaleMazzarino (il primo ministro

che lo ha affiancato in gioventù), Luigi XIV inizia a occuparsi personalmente

del governo del regno. Affida le questioni più importanti

(economia, finanze, guerra)a ministri abili ed esperti.

Ministri e consiglieriNominati dal sovrano, i ministri sono

prevalentemente di origineborghese. La scelta di Luigi XIV

è legata a un motivo preciso: egli ritiene infatti che tutti coloro

che grazie a lui hanno fatto fortuna gli saranno

sempre riconoscenti e fedeli.Ai nobili, invece, il sovrano assegna compiti secondari, che conferiscono loro onori

e riconoscimenti ma non poteri concreti.

Lo Stato assolutoTra il XVII e il XVIII secolo, in Francia, il re Luigi XIV impone una forma di governo, definita monarchia assoluta, nella quale il potere è accentrato nelle mani del sovrano. Essa diventa un modello per molti sovrani dell’epoca.

Unità 2

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UNITÀ 2 LO STATO ASSOLUTO

1. Una Francia più obbediente, ordinata e ricca

B Luigi XIV riduce i poteri dei parlamentiIl progetto di Luigi XIV era semplice e ambizioso: voleva eliminare tutto ciò che poteva mettere unlimite alla sua autorità. Per fare ciò era necessario riorganizzare la Francia e cancellare molte an-tiche tradizioni. Come si è visto (➥ parte 4, unità 1), i parlamenti avevano il compito di esaminarele leggi emanate dal sovrano. Ne proclamavano ufficialmente l’entrata in vigore, tuttavia, quando legiudicavano ingiuste o dannose, potevano criticarle e ritardare o impedire la loro applicazione. Luigi XIV cambiò questa procedura: stabilì che i parlamenti fossero obbligati ad approvare inogni caso i nuovi decreti. Eventualmente, dopo averli approvati, potevano esprimere lamentele;queste, però, erano praticamente inutili, perché al sovrano era sufficiente respingerle.

B La Francia è suddivisa in trenta zone in cui vengono inviati gli intendentiUna volta fatte le leggi, bisognava fare in modo che venissero rispettate in tutto il Paese. Que-sto non era un problema semplice da risolvere. Molto spesso, infatti, per gli abitanti del regno(che erano per la maggior parte contadini) il re non era altro che una figura lontana e irraggiun-gibile. Essi, piuttosto, erano abituati a obbedire alle autorità con cui avevano a che fare tutti i gior-ni: il sacerdote che guidava la parrocchia in cui vivevano, i governanti della città più vicina, gli ari-

stocratici che avevano le loro proprietàterriere nella zona. In più, nelle diverseregioni esistevano norme e regole cheerano state tramandate nei secoli.Quando gli ordini provenienti da Parigierano in contrasto con esse, molto spessovenivano ignorati. Per superare queste dif-ficoltà, Luigi XIV suddivise la Francia intrenta zone, chiamate généralités, e in cia-scuna di esse inviò gli intendenti. Questifunzionari erano nominati direttamen-te dal re ed egli poteva sostituirli inqualsiasi momento, perciò dovevano ese-guire attentamente tutte le sue istruzioni.Essi avevano il compito di far rispettare leleggi, di riscuotere le tasse e di ammini-strare la giustizia. In questo modo anche isudditi francesi delle province più sperdu-te impararono a conoscere da vicino l’au-torità e la volontà del sovrano.

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Luigi XIV e la sua corte davanti alla grotta di Teti nei giardini di Versailles. Il sole (in alto nella portacentrale) era lo stemma del sovrano, che viene infattianche ricordato come “Re Sole”. Luigi XIV in questomodo voleva ricordare a tutti che la sua saggezza e il suo comando erano per la Francia ciò che il sole è per la terra: fonte di vita e di prosperità.

Emblema di Luigi XIV, il Re Sole.

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Luigi XIV: un sovrano assolutoLuigi XIV, nato nel 1638, ereditò la corona di Francia nel 1643, al-l’età di cinque anni. La madre, Anna d’Austria, assunse la reggenza (cioè regnò al postosuo e in suo nome) e scelse come primo ministro il cardinale abruz-zese Giulio Mazzarino (1602-61). Fu proprio questo abile ecclesia-stico a insegnare al giovane re i segreti della politica. Quando Mazzarino morì, nel 1661, Luigi XIV decise di governare inprima persona, senza più affidarsi alla guida di un unico ministro. Voleva che il potere di decidere il destino della Francia fosse tutto esoltanto nelle sue mani. Proprio per questo motivo egli fu conside-rato un sovrano assoluto, cioè dotato di un potere senza limiti (laparola deriva dal latino absolutus, che significa “sciolto da ogni le-game”, perciò, in questo caso, da ogni limite). Egli non si limitò a riaffermare l’antico principio secondo cui un rericeveva da Dio il diritto al trono. Un sovrano, secondo Luigi XIV, era per i propri sudditi ciò che Dioera per tutta l’umanità: un padre amorevole che sceglie ciò che èbene per i propri figli e che per questo deve ricevere da loro obbe-dienza e rispetto.

visti da vicino

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

H. Rigaud, Luigi XIV, Parigi, Museo del Louvre.

B Il sovrano contrasta il potere degli aristocratici Il sovrano comprese con chiarezza che per rendere saldo il proprio potere era necessario tenerea bada i litigiosi aristocratici del regno. Li allontanò dalle cariche di governo più importanti(affidandole come si è detto a ministri di origine borghese), perché non si fidava di loro. Nellostesso tempo, tuttavia, fece in modo di legarli a sé, concedendo loro onori e terre, castelli e ricchepensioni. Il sovrano, inoltre, pretese che vivessero a corte presso di lui. In questo modo pote-va tenerli sotto controllo costantemente e allontanarli dalle regioni nelle quali si estendavano leloro proprietà, dove esercitavano il loro potere e da cui traevano prestigio.

B Il re induce i nobili a vivere alla corte di VersaillesLuigi XIV fece costruire a Versailles, un villaggio a poca distanza da Parigi una reggia grandiosa. A corte ogni momento della giornata del Re Sole (il risveglio, i pasti, gli impegni, gli svaghi) eracome uno spettacolo e si svolgeva seguendo regole molto precise (il cosiddetto cerimoniale dicorte). Per gli aristocratici essere ammessi ad assistere a questi momenti era un onore ambito,poiché significava godere della considerazione del sovrano. Il duca Saint-Simon, uno degli aristo-cratici che vissero a corte durante il regno di Luigi XIV, scrisse: ‹‹Il re utilizzava le numerose feste,gite, passeggiate come mezzo per ricompensare o punire, invitando l’uno e non invitando l’al-tro››. Per mantenere sotto il suo controllo i nobili, infatti, egli alimentava con il suo atteggiamen-to invidie e gelosie, in modo da metterli in competizione tra loro, allo scopo di conquistare lasua attenzione e i suoi favori. Essendo impegnati a lottare tra loro, infatti, avrebbero evitato dicomplottare contro di lui.

ricorda

La figura degli intendentiera stata introdotta

nell’amministrazione della Francia sin dai tempi

di Richelieu (al governo del Paese tra gli anni Venti

e gli anni Quaranta delSeicento). Con Luigi XIV

il loro ruolo divenne stabilee fu rafforzato.

Tra il 1648 e il 1653,quando Luigi XIV eraancora adolescente,

si erano ribellati contro la monarchia prima

i parlamenti (Frondaparlamentare), poi gli

aristocratici (Fronda dei principi) e infine la popolazione delle

campagne.

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UNITÀ 2 LO STATO ASSOLUTO

leggiamo le immagini • Lo spettacolo del Re Sole

Sullo sfondo si scorge la reggia di Versailles . Luigi XIV

volle che fosse splendida e maestosa: doveva essere un mo-

numento eterno alla sua grandezza, tale da lasciare sbalordi-

ti i sudditi francesi e l’Europa intera. Furono necessari moltis-

simi anni per completare i lavori; iniziarono nel 1661 e,

quando la corte vi si trasferì, nel 1682, non erano stati anco-

ra ultimati. Oltre al re nella reggia abitava tutta la famiglia

reale, composta dalla regina, dai figli della coppia reale, dai

parenti più stretti del sovrano, i cosiddetti “principi del san-

gue”. Luigi XIV ospitava, con tutti gli onori, anche le proprie

amanti e i figli che queste gli davano. Numerose stanze del

palazzo, inoltre, erano riservate ai membri più in vista del-

l’aristocrazia.

Per i nobili vivere a corte era assai costoso: occorreva de-

naro in quantità per avere carrozze e cavalli di razza, per sfog-

giare quotidianamente abiti eleganti e gioielli preziosi. Molti,

quindi, soggiornavano a Versailles solo di tanto in tanto. Altri

ancora si facevano costruire residenze attorno alla reggia, per

poterla raggiungere più frequentemente. In breve, quindi, il vil-

laggio di Versailles si trasformò in una vera e propria cittadina.

Nella reggia si tenevano feste, banchetti, balli. Attorno, si

estendevano meravigliosi giardini , ricchi di fiori, fonta-

ne e statue; qui venivano organizzati giochi e passeggiate;

nel parco talvolta si svolgevano anche battute di caccia.

Nell’opera qui riprodotta puoi vedere Luigi XIV che

inaugura la statua, attualmente conservata al Museo del Lou-

vre, del Milone di Crotone (atleta dell’antica Grecia). Il sovra-

no è attorniato da un gruppo di cortigiani: il protocollo di

corte stabiliva, in base al grado e alla funzione di ciascuno, la

posizione da occupare a fianco del re.

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G. Lemonnier, Luigi XIV inaugura il Milone di Crotone di Pierre Puget, XVII sec., Rouen, Museo di Belle Arti.

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

ricordaL’Editto di Nantes era stato

emanato da Enrico IV nel1598, al termine delleguerre di religione che

avevano lacerato il Paese,e aveva concesso agli

ugonotti il diritto di praticare il proprio culto

in Francia. Il cardinaleRichelieu in seguito aveva

ridotto le libertà dellaminoranza calvinista

da esso previste.

manifattureIl termine deriva da «mano» e indica la lavorazione con cui una materia prima(agricola, mineraria,derivante dall’allevamento)viene trasformata in unprodotto finito. Si tratta di una lavorazione che vieneeseguita principalmente a mano o con l’utilizzo di macchinari semplici.Questo termine indicaanche il luogo (lo stabilimento) in cui i prodotti (manufatti)vengono realizzati.

dazio doganaleÈ un’imposta che si devepagare allo Stato sulle merciimportate dall’estero.

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.● Quali limiti impose Luigi XIV ai compiti dei parlamenti?● Quali provvedimenti prese Luigi XIV per fare rispettare in tutto il Paese le stesse leggi?● Quali decisioni prese il re per limitare il potere dell’aristocrazia?● Per quali ragioni Luigi XIV si scontrò con il Papato?● Per quale motivo il sovrano abolì l’Editto di Nantes?● Quali provvedimenti furono presi dal ministro Colbert per favorire lo sviluppo economico

francese?

B Luigi XIV impone il propriocontrollo sulle questioni religioseLuigi XIV era cattolico, tuttavia, durante il suo regno, siscontrò duramente con il Papato. La Chiesa francese delQuattrocento godeva di una certa autonomia da quella diRoma. I re francesi potevano nominare i vescovi del proprioregno, ma Luigi XIV pretendeva di acquistare poteri ancorapiù ampi sulla Chiesa di Francia. Dopo lungo tempo, tutta-via, i rapporti con Roma migliorarono. Il sovrano, inoltre, siproponeva di esercitare uno stretto controllo sulle coscienzedei sudditi. Per rendere la Francia un regno compatto e di-sciplinato, infatti, occorreva che anche in campo religiosotutti seguissero le medesime regole. Erano specialmente gliugonotti a preoccupare il Re Sole. Riteneva, infatti, che la-sciar sopravvivere dottrine religiose diverse dalla propriaequivalesse a dare a parte dei sudditi il diritto di criticarlo.Egli, perciò, dopo aver tentato di costringere la minoranzaugonotta a convertirsi al cattolicesimo, nel 1685 annullòl’Editto di Nantes. In conseguenza di ciò circa 200 000 per-sone lasciarono la Francia per rifugiarsi nei Paesi protestanti.

B Lo Stato promuove lo sviluppo economicoLa fuga degli ugonotti fu un grave danno per l’economia francese: tra loro, infatti, vi eranobanchieri e abili commercianti. Questa conseguenza contrastava con uno degli obiettivi princi-pali di Luigi XIV, cioè quello di fare della Francia un Paese ricco. Egli aveva affidato grandi poteriin campo economico al ministro Jean-Baptiste Colbert (1619-83). Questi prese numerosi prov-vedimenti per favorire lo sviluppo della Francia, partendo dal presupposto che lo Stato dovesserafforzare e sostenere le attività produttive che si svolgevano nel Regno. Il governo, ad esempio,finanziò alcune manifatture in cui venivano realizzati prodotti di lusso, come gli arazzi, lecarrozze e le ceramiche. Secondo Colbert lo Stato doveva anche intervenire per regolare le attività commerciali. Sullemerci straniere che venivano vendute nel Regno, furono imposti elevati dazi doganali, in modoche avessero prezzi alti e che perciò non fosse conveniente acquistarle. Al contrario fu favorito ilcommercio dei prodotti fabbricati in patria. Fu potenziata la flotta mercantile che trasportavale materie prime provenienti dalle colonie francesi (il Canada e alcune isole delle Antille). Perrendere più facile il trasporto e lo spostamento delle merci in tutto il Paese, furono costruitestrade, ponti e canali navigabili.

Una battaglia combattuta dalla flottaolandese e francese nel 1694.

Il potenziamento delle forze navali volutoda Colbert contribuì in misura

rilevante a dare slancio alla politicaeconomica della Francia, ma anche alla politica aggressiva di Luigi XIV.

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UNITÀ 2 LO STATO ASSOLUTO

2. Le guerre del Re Sole

B Per imporsi in Europa la Francia si dota di un esercito potenteLuigi XIV aspirava a trasformare la Francia nel regno più po-tente d’Europa. Per conquistare questa supremazia era ne-cessario essere pronti a imporsi sugli altri Stati con le armi.Prima di tutto, dunque, occorreva disporre di un esercito fortee molto numeroso. Nel 1664 i soldati che combattevano per il Re Sole erano45 000, ma nel 1703 erano addirittura 400 000: l’esercito fran-cese era diventato il più grande d’Europa. Dei 54 anni di re-gno di Luigi XIV (1661-1715), 37 furono segnati dalla guerra.

B La Guerra di devoluzioneIl primo conflitto voluto e guidato da Luigi XIV fu la Guerra didevoluzione. Nel 1660 egli aveva preso in moglie Maria Teresad’Asburgo, figlia di Filippo IV di Spagna. Il re spagnolo aveva promesso come dote per la sposa una som-ma di denaro favolosa, ma egli morì senza portare a termine ilpagamento. Luigi XIV, nel 1667, per avere una forma di risarci-mento, inviò le sue truppe a occupare una parte dei PaesiBassi spagnoli (le Fiandre). Nel 1668 la Pace di Aquisgranapose fine alla guerra e il trattato riconobbe alla Francia il pos-sesso dei territori occupati.

B In guerra contro l’Olanda Pochi anni dopo, nel 1672, la Francia attaccò le Province Unite,per indebolire i traffici commerciali olandesi. In un primomomento, con i francesi si schierarono anche l’Inghilterra e laSvezia, ma dopo alcuni anni abbandonarono le ostilità. Nelfrattempo al fianco dell’Olanda intervennero la Spagna e alcu-

ni principati dell’Impero. La guerra si concluse nel 1678, con laPace di Nimega. La Francia riuscì a ottenere nuove conqui-ste: si impadronì di un’altra porzione dei Paesi Bassi spagnoli eanche della Franca Contea (sempre sottratta alla Spagna).

B La Lega di Augusta si schiera contro la Francia Allarmate dall’aggressiva politica di espansione della Francia,nel 1686 alcune potenze europee si allearono tra loro, for-mando la Lega di Augusta. Nel 1688, Luigi XIV cercò nuova-mente di ampliare i propri possedimenti, invadendo la regionedel Palatinato (che faceva parte dell’Impero). La Lega di Augustareagì e contro i francesi entrarono in guerra gli Asburgo diSpagna e quelli d’Austria, alcuni principati dell’Impero, la Sve-zia, le Province Unite e, in un secondo momento, anche l’In-ghilterra e il Ducato di Savoia (che nel 1696 riebbe indietro lacittà di Pinerolo). Il conflitto proseguì fino al 1697 (Pace di Rijswijk): questavolta il tentativo della Francia si era risolto in un fallimento.Ancora un’altra guerra fu combattuta dai sudditi francesi pervolere del Re Sole: la Guerra di successione spagnola (1701-14),della quale si parlerà nella successiva unità.

PRIMA VERIFICACompleta il seguente testo.Luigi XIV ambiva a fare della Francia il regno ……………… .Per questa ragione negli anni dotò il Paese di un esercito……………… che divenne ……………… d’Europa. Nel 1667-68 la Francia combatté la Guerra di ………………contro la Spagna e con la Pace di Aquisgrana ottenne il pos-sesso di una parte dei ……………… . In seguito scese in guerra contro l’Olanda per contrastarne……………… ; con la Pace di ……………… conquistòun’altra parte dei Paesi Bassi spagnoli e la Franca Contea.Nel 1697 la Pace di Rijswijk concluse la guerra a favore del-la Lega di ……………… .

In questo dipinto di M. Czwiczek, è raffigurato l’elettore del Brandeburgo, Federico Guglielmo di Hohenzollern, in piedi sulla sinistra. Egli aveva concesso asilo agli ugonotti in fuga dalla Francia in seguito alla revoca dell’Editto di Nantes, rompendocosì l’alleanza stretta con il re Luigi XIV.

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Nel 1710, inoltre, fu aggiunto il decimo. Esso stabiliva cheogni suddito (fatta eccezione per gli ecclesiastici) versasse alsovrano il 10 % del proprio reddito. Anche se in teoria eranosoggetti a queste imposte anche i nobili, essi molto spessoriuscivano a sottrarvisi.

B L’esercito impone il volere del reErano i contadini, quindi, i più tartassati dalle imposte e du-rante il regno di Luigi XIV scoppiarono numerose rivolte, chefurono represse. Il sistema di governo sviluppato negli annidal sovrano (l’assolutismo), infatti, non lasciava scampo. I suoifedeli funzionari riscuotevano le tasse e le tasse gli per-mettevano di ampliare sempre di più l’esercito. Le truppenon servivano soltanto per realizzare le ambizioni di dominioin Europa, erano uno strumento utilissimo anche per teneresotto controllo i sudditi. Se un villaggio rifiutava di pagare lenuove imposte o di rispettare le leggi emanate a Parigi, il so-vrano vi mandava alcuni reggimenti. A volte era sufficientefarli stabilire in paese, a spese degli abitanti (che dovevano da-re loro alloggio, cibo e bevande), per convincere questi ultimia obbedire disciplinatamente. Se tutto ciò non bastava, i sol-dati imponevano il volere del re con la violenza.

B La morte del Re SoleQuando, nel 1715, Luigi XIV morì, la Francia era sfinita. I sud-diti più umili erano esasperati: avevano mandato i loro figliin guerra, sopportato imposte sempre più numerose ed eleva-te e imparato a conoscere l’autorità severa dello Stato. Alla no-tizia della sua morte, perciò, si riversarono nelle strade per fe-steggiare liberamente. Anche gli aristocratici si sentironosollevati. Sapevano di aver perso gran parte del loro potere ecriticavano la politica economica del Re Sole, che aveva favo-rito i mercanti e i proprietari di manifatture, ma aveva tra-scurato gli interessi dei grandi proprietari terrieri.

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

BNell’esercito francese combattonosoldati di varia provenienzaQuello francese era un esercito permanente, che cioè era adisposizione del sovrano sempre, in caso di guerra ma anchenei periodi di pace (➥ parte 4, unità 3). Le migliaia di uominiche ne facevano parte erano di provenienza molto varia: vierano volontari, ma anche mercenari stranieri, vagabondie poveri arruolati a forza. In più, dal 1688 fu ideato un nuovosistema per aumentare ulteriormente il numero degli uominisotto le armi. Ogni parrocchia del regno aveva l’obbligo difornire un combattente, sorteggiandolo da una lista in cuidovevano essere elencati tutti gli uomini della zona in età damilitare, e poi doveva mantenerlo.

B I costi della guerra ricadono sui sudditi più poveriSostenere una guerra era un’impresa molto costosa. Occorre-va addestrare i soldati, vestirli, pagarli, procurare loro le armi ei rifornimenti. È stato calcolato che nei periodi di guerra lespese di mantenimento dell’esercito assorbivano i due terzidelle finanze dello Stato francese. Per raccogliere il denaronecessario, i ministri di Luigi XIV fecero ricorso a nuove im-poste. Due, fra le altre, furono particolarmente importanti.

Nel 1695 fu introdotta la cosiddetta capitazione, una tassaprevista per tutti i maschi adulti. La cifra da pagare era

uguale per tutti, ricchi o poveri che fossero,perciò proprio questi ultimi eranomaggiormente danneggiati.

3. Assolutismo e vita quotidiana

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.● Quale caratteristica aveva l’esercito costituito da Luigi XIV?● Quale obbligo venne imposto a ciascuna parrocchia di Francia nel 1688?● Quali tasse, tra le altre, furono introdotte per sostenere i costi delle guerra?● Su quali ceti sociali ricadde principalmente il peso della guerra?● Quale funzione aveva l’esercito nel campo della politica interna?● Per quali ragioni anche gli aristocratici si sentirono sollevati alla morte del Re Sole?

Allegoria della vita quotidiana dei contadini francesi del XVIII secolo. La stampa mette in evidenza alcune attivitàcaratteristiche della vita di milioni di francesi (la semina,l’allevamento del bestiame, la cura degli animali da cortile).

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4. L’assolutismo in Europa

BAltri sovrani seguono l’esempio dell’assolutismo francese... Come si è detto, l’assolutismo di Luigi XIV suscitò grande ammirazione in tuttaEuropa. Molti regnanti si sforzarono di imitarne le caratteristiche principali.Si adoperarono per organizzare un esercito permanente, numeroso e disciplinato.Crearono una burocrazia efficiente, ossia una rete di funzionari fedeli e preparati,che avevano il compito di riscuotere le tasse e di controllare che le leggi del re fosse-ro rispettate. Cercarono di rafforzare e promuovere le attività economiche delproprio Paese e di limitare il potere e i privilegi dei nobili e degli ecclesiastici.Questi tentativi di imitazione si verificarono soprattutto nell’Europa settentrionale ein quella centro-orientale.

B…nell’area del Baltico e specialmente in Prussia e RussiaIn Danimarca, per tradizione, la monarchia era elettiva. In altre parole erano le ca-sate aristocratiche a scegliere il sovrano. Il re Federico III (1609-70), tuttavia, riuscì adaumentare il proprio potere, riducendo quello della nobiltà. Nel 1665 egli imposeuna grande trasformazione: stabilì che la successione al trono da allora sarebbe avvenuta per viaereditaria.In Svezia, il re Carlo XI (1660-97) nel 1693, con una dichiarazione ufficiale, proclamò che nullapoteva limitare la sua autorità e che perciò avrebbe governato come un sovrano assoluto. Si ispi-rarono all’assolutismo francese in misura ancora maggiore la Prussia e la Russia.

BGli Hohenzollern creano un potente esercito permanenteIl Brandeburgo-Prussia era un principato dell’Impero, composto da alcuni territori separati gliuni dagli altri. Tutti, però, appartenevano agli Hohenzollern. Essi avevano la carica di elettori im-periali, ma nel 1701, con la partecipazione alla Guerra di successione spagnola, conquistarono iltitolo di re (➥ parte 4, unità 3).In ogni provincia del Regno esistevano assemblee (chiamate Landstände) in cui si riunivano i nobili, gli ecclesiastici e i rappresentanti delle città. Per riscuotere le imposte, gli Hohen-zollern avevano bisogno della loro autorizzazione. Prima Federico Guglielmo (1640-88), poi Federico I (1657-1713), infine Federico Guglielmo I (1688-1740) gradualmente ruscirono aridurre il potere di queste assemblee. In questo modo ai regnanti prussiani fu possibile impor-re tasse sempre più numerose ed elevate. Il denaro così ricavato fu utilizzato principalmente performare un esercito permanente molto ampio. Nel 1688 esso era composto da 30 000 uomini, che salirono a 80 000 nel 1733. Era molto menonumeroso dell’esercito francese, ma bisogna considerare che gli abitanti della Prussia erano sol-tanto due milioni (contro i venti milioni del Regno di Francia).Anche i sovrani prussiani restrinsero i privilegi dell’aristocrazia, ma, per ottenerne l’obbe-dienza e la fedeltà, le affidarono la guida dell’esercito: i posti da ufficiale erano riservati a chiproveniva da una nobile famiglia. Molti aristocratici, inoltre, entrarono a far parte della buro-crazia, che divenne particolarmente efficiente. Potevano diventare funzionari dello Stato an-che i sudditi borghesi più colti, quelli che avevano compiuto studi universitari.

L. de Silvestre, Federico Guglielmo I(1688-1740), re di Prussia, il “re sergente” (a destra), con Augusto di Sassonia, sovrano di Polonia, in un ritratto del XVIII secolo.

UNITÀ 2 LO STATO ASSOLUTO

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B Pietro il Grandemodernizza la RussiaLo zar Pietro il Grande (1672-1725), salito altrono nel 1689, ebbe come obiettivo princi-pale quello di modernizzare la Russia, unregno immenso e potente, ma anche arre-trato. Nel 1697-98 egli compì un viaggionei Paesi dell’Europa occidentale: era affa-scinato dalla loro cultura e cercò di intro-durla nel proprio Paese. Tornato in patria,egli si impegnò per introdurre innovazioninell’organizzazione militare e nella buro-crazia e per rendere più saldo il propriopotere.

B Viene edificata una nuova capitalePer mostrare concretamente la grandezzadella propria autorità egli decise di far edifi-care una nuova capitale, sotto la direzionedi architetti provenienti dall’Europa occi-dentale (molti dall’Italia). La costruzione di San Pietroburgo (dal no-me del santo protettore del sovrano) iniziò

nel 1703 e proseguì per tutto il Settecento. Furono impiegati migliaia di uomini(soldati, prigionieri, contadini) e moltissimi vi morirono, a causa della fatica e del-le malattie. Il luogo prescelto, infatti, era una zona paludosa e malsana, ma lo zarera convinto di poter vincere anche l’ostilità della natura. Non era solo una questione di prestigio. Questa città, infatti, doveva sorgere allafoce del fiume Neva e fornire alla Russia un importante sbocco commerciale sulmar Baltico, verso l’Occidente.

B Lo zar promuove le attività economiche e rafforza l’esercitoPietro il Grande ampliò l’esercito e soprattutto la flotta: nel 1720 aveva ai suoiordini 350 000 uomini. I cantieri che costruivano le navi e le manifatture che producevano l’equipag-giamento (armi, divise) per i soldati venivano finanziati dallo Stato. Il peso delle tasse, che avevano permesso di armare un esercito così grande, rica-deva sulle spalle dei contadini. In Russia, essi vivevano in condizioni peggiori chenel resto d’Europa. La loro situazione era simile a quella dei servi della gleba me-dievali. Erano una proprietà del loro signore: egli poteva pretendere che lavorasse-ro gratuitamente per lui e addirittura venderli insieme alla terra di cui era pa-drone.Lo zar indebolì l’aristocrazia, ma nello stesso tempo ne sfruttò l’appoggio. I funzionari che trasmettevano i suoi ordini in ogni regione del territorio russoerano nobili, come anche coloro che occupavano i gradi più alti dell’esercito.

B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

La fondazione della città di San Pietroburgo da parte di Pietro il Grande.

Stampa popolare del XVIII secolo. Pietro il Grande volle diffondere in Russia alcune usanze occidentali; ad esempio, impose ai sudditi, abituati per tradizione a portare la barba lunga, di radersi il viso (furono esonerati da quest’obbligo solo i religiosi e i contadini).

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UNITÀ 2 LO STATO ASSOLUTO

Nel teatro del palazzo di Schönbrunn, inaugurato nel 1747, si tenevano importanti rappresentazioni. Nel dipinto il teatro

è raffigurato in occasione dello spettacolo che si tenne nel 1760 per il matrimonio dell’imperatore Giuseppe II.

B La politica assolutistica degli Asburgo d’Austria incontra numerosi ostacoli Anche gli Asburgo d’Austria cercarono di attuare una politica assolutistica. Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, essi ingrandirono notevolmente i loro possedi-menti, conquistando (➥ parte 4, unità 3) nuove province oltre a quelle già controllate, l’Au-stria, la Boemia e una parte dell’Ungheria. Fecero costruire nei dintorni di Vienna una reggiasfarzosa (il palazzo di Schönbrunn) e organizzarono un esercito permanente efficiente.Tuttavia gli Asburgo non riuscirono a trasformare le regioni su cui go-vernavano in un unico regno omogeneo. In ciascuna di esse erano invigore leggi, tradizioni e regolamenti fiscali diversi e le aristocrazieoriginarie di quei luoghi seppero difenderli con molto vigore. Ciò im-pedì alla monarchia di Vienna di imporre le medesime norme a tutti isudditi.

B L’assolutismo: limiti e successiChe cosa era cambiato rispetto al passato in quei Paesi che erano governa-ti da sovrani assoluti? Essi erano davvero riusciti a eliminare tutto ciò chepoteva mettere un freno alla loro volontà?Si è visto che in molti Stati europei i regnanti cercarono di rendere do-cile e obbediente l’aristocrazia. I nobili videro diminuire l’autorità dicui avevano goduto in passato, tuttavia conservarono ampi privilegi econtinuarono a esercitare il proprio potere all’interno dei feudi dicui erano in possesso. Il successo più grande ottenuto dall’assolutismofu il fatto che le popolazioni cominciarono a riconoscere l’autoritàdel re. Capirono che, oltre ai signori del luogo in cui vivevano (i feuda-tari o i governanti delle città), bisognava obbedire anche a un potere piùgrande, quello dello Stato.

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.

● Quali innovazioni introdussero nei propri regni i sovrani che intendevano seguire l’esempio dell’assolutismo francese?

● Per quale scopo fu utilizzato in Prussia il denaro ricavato dalleimposte?

● Quali incarichi furono riservati all’aristocrazia prussiana? Perché?

● Quali innovazioni furono introdotte dallo zar Pietro il Grande per modernizzare la Russia?

● Per quali ragioni lo zar volle edificare una nuova capitale?

● Quali sudditi in Russia sopportarono il peso maggiore delle tasse?

● Per quali motivi gli Asburgo d’Austria non riuscirono a trasformare le regioni sulle quali regnavano in un regno omogeneo?

● Quale fu il principale risultato raggiunto dall’assolutismo? B. Bellotto, Veduta di Vienna dal castello del Belvedere, una delle fastoseresidenze della famiglia imperiale nelle immediate vicinanze della capitale.

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SCHEDA 7

ASSOLUTISMO E ALTRE FORME DI GOVERNO

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B B DOSSIER DEL CITTADINO EUROPEO

L’assolutismo è un regime politico nel quale la sovranità delloStato coincide con la volontà di un re, libero di agire senza vin-coli di carattere giuridico e al di fuori di qualunque forma dicontrollo da parte del Parlamento. L’età dell’assolutismo si af-ferma in Europa tra il XVII e il XVIII secolo, con la formazione dimoderni Stati nazionali. Lo Stato assoluto è caratterizzato dal-le seguenti innovazioni: la creazione di un esercito permanen-te, l’organizzazione e l’estensione a tutto il territorio di una bu-rocrazia, la creazione di un sistema di tassazione nazionale, lapredisposizione di una legislazione uguale per tutto lo Stato, laformazione di un mercato nazionale e l’organizzazione di unservizio diplomatico che collabori con i Paesipiù importanti. Lo Stato assoluto ha dunquedei tratti che lo caratterizzano in modo benchiaro sul piano politico, economico e sociale.Caratteristica fondamentale dell’assolutismoera il ricondurre tutto il potere a un’unica vo-lontà politica centralizzata, quella del re. Perrendere tutto ciò realizzabile, fu necessarioelaborare un concetto di Stato autonomo siaverso l’esterno (nei confronti dei cosiddettipoteri universali, il Papato e l’Impero) sia ver-so l’interno, vale a dire verso tutti i nuclei dipotere preesistenti che avevano fino a quelmomento limitato il potere dello Stato (città,gruppi sociali importanti, corporazioni).La tradizione statale, che in Italia si affermain età moderna, in alcuni Stati dell’EstremoOriente, come la Cina o il Giappone, ha ori-

gini antichissime, che precedono quelle di molte nazioni eu-ropee. Ma quali sono attualmente le forme statali presentinel mondo? Come sono distribuite nei diversi continenti equali rapporti hanno tra loro? Oggi esistono nel mondo cir-ca duecento Stati indipendenti, unitari o federali, molto di-versi fra loro per superficie e popolazione, che si distinguo-no in base alla forma di governo e alla struttura. Diverse leforme di governo che si possono incontrare: dalla repubbli-ca, che può essere parlamentare (ad esempio l’Italia) o pre-sidenziale (come gli Stati Uniti) alla monarchia, per lo più co-stituzionale, come in Gran Bretagna. Vi sono poi Stati che,

pur essendo formalmente monarchie costi-tuzionali o repubbliche, sono posti sotto ilcontrollo di un dittatore o di un esiguo nu-mero di persone.Osserviamo nella cartina qui sotto i diversisistemi politici presenti nel mondo. Su tuttoil territorio compreso in un confine storico-politico, cioè il confine che vediamo in unacartina politica, vige di solito il medesimo si-stema di governo. Un caso particolare è costituito dall’UnioneEuropea: il Parlamento Europeo, massimoorgano istituzionale dell’Unione europea,esercita infatti ancora poteri limitati. Al mo-mento esso può solo fornire alcune lineegenerali di programmazione economica elegislativa e applicare multe agli Stati chenon le rispettano.

OCEANOATLANTICO

OCEANOPACIFICO OCEANO

PACIFICO

OCEANOINDIANO

STATI UNITI

CANADA

GROENLANDIA

ISLANDA

BRASILE

VENEZUELA

ALGERIA

TUNISIA

GABON

MAROCCO

REGNOUNITO

SVEZ

IA

NO

RVEG

IA

IRLANDA

PORTOGALLO SPAGNA

FRANCIA

SUDAN

MALINIGER CIAD

NIGERIA

KENYA

TANZANIA

SOMALIAETIOPIA

ARABIASAUDITA

EGITTOLIBIAMESSICO

REP.SUDAFRICANA

ARGENTINA

CILE

PERÙ

BOLIVIA

PARAGUAY

URUGUAY

COLOMBIA

CUBA

ECUADOR

RUSSIA

FINLANDIA

CINA

MYANMAR

INDONESIA

MONGOLIAKAZAKISTAN

GIAPPONE

AUSTRALIA

TASMANIA

NUOVA ZELANDA

INDIA

AFGHANISTANIRAN

IRAQ

TURCHIA

MADAGASCAR

PAKI

STA

N

NAMIBIA

ANGOLA

MAURITANIA

REP. DEM.DEL

CONGO

Democratico multipartitico

I sistemi politici nel mondo

Partito unicoPartito militare, stabilito o di fatto

Stato non stabile (in guerra civile o con importanti conflitti interni)

Monarchico o teocratico

Democratico multipartitico di recente creazione o in via di sviluppo

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UNITÀ 2 LO STATO ASSOLUTO

Lo Stato assoluto

di arruolati a forza, ma anche da soldati sorteggiati in ogniparrocchia. I costi enormi delle continue guerre furono sop-portati in special modo dai contadini, gravati da tasse semprepiù pesanti (tra cui il decimo e la capitazione). Le imposte riscosse dai funzionari permettevano di ampliarel’esercito ed esso non serviva solo per la guerra, ma ancheper tenere sotto controllo i sudditi e imporre loro il volere delre, se il caso con la violenza.

4. L’assolutismo in EuropaTra la metà del Seicento e la metà del Settecento l’assoluti-smo francese fu un modello per molti sovrani europei (spe-cialmente nell’Europa settentrionale e orientale), che crea-rono eserciti permanenti e burocrazie efficienti, promosserole attività economiche e limitarono i privilegi dei nobili. I sovrani prussiani costituirono un esercito permanente mol-to ampio, restrinsero i privilegi dell’aristocrazia, ma, per ot-tenerne l’obbedienza, le affidarono la guida dell’esercito eincarichi nella burocrazia. Una politica simile nei confronti dei nobili fu adottata in Rus-sia da Pietro il Grande, che potenziò l’esercito e la flotta, so-stenne le manifatture e fece erigere una nuova capitale, SanPietroburgo. La politica assolutistica seguita dagli Asburgod’Austria ebbe invece minore successo.

1. Una Francia più obbediente, ordinata e ricca

Tra il 1661 e il 1715, con Luigi XIV si affermò in Francia unamonarchia assoluta. Il sovrano limitò drasticamente il poteredei parlamenti; cercò di imporre leggi uniformi in tutta laFrancia, suddividendone il territorio in trenta généralités, cia-scuna affidata a un intendente. Allontanò gli aristocratici dal-le cariche di governo, ma li legò a sé, costringendoli a viverenella reggia di Versailles. Luigi XIV colpì gli ugonotti revocan-do l’Editto di Nantes (1685). Il ministro Colbert, per favorirelo sviluppo economico della Francia, fece finanziare dal go-verno alcune manifatture, regolò le attività commerciali in-troducendo alti dazi doganali sulle merci straniere, potenziòla flotta mercantile e incoraggiò la costruzione di strade,ponti e canali navigabili.

2. Le guerre del Re SoleLuigi XIV, deciso a imporre la supremazia della Francia su tut-ta Europa, condusse ripetutamente in guerra il Paese (Guerradi devoluzione, 1667-68; guerra contro l’Olanda, 1672-78;Guerra della Lega d’Augusta, 1688-97; Guerra di successio-ne spagnola,1701-14).

3. Assolutismo e vita quotidianaL’esercito permanente francese divenne il più grande d’Euro-pa; era composto da volontari, mercenari stranieri, vagabon-

sintesi

mappa

LUIGI XIV RE SOLE

burocrazia

organizzazioneinterna

impose

attraverso

Francia monarchiaassoluta

Europain imitata in

politica esteraaggressiva

Paesi Bassispagnoli

aumentandofavorendocontrollandoper mezzoconquistando

Prussia

Svezia

Russia

in

in

in

attivitàcommerciali

aristocrazia tasse

potenziandolimitando poteri

esercitoparlamento

Danimarcain

in Austria

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

Gli intendenti sono:

funzionari amministrativi che dovevano discuterecon il re le leggi proposte dai parlamenti

funzionari incaricati di scrivere le leggi e proporrenuove tasse nei territori di loro competenza

funzionari che dovevano occuparsi della cura del ree della sua corte durante le manifestazionipubbliche

funzionari nominati direttamente dal re, incaricati di controllare il rispetto delle leggi, il pagamentodelle imposte e l’amministrazione della giustizia nei territori loro assegnati

La devoluzione è:

il trasferimento di poteri dallo Stato a un organo di governo locale

il trasferimento di beni dovuto in base a un accordo alle dipendenze di un padrone

la cessione di parte dei poteri di uno Stato a un altro

il passaggio di un territorio da uno Stato a un altro

Che obiettivo voleva raggiungere Luigi XIV? Scegli la rispo-sta corretta.

Riorganizzare la Francia ed eliminare tutto ciò chepoteva mettere un limite alla sua autorità.

Riorganizzare la Francia in collaborazione con i parlamenti.

Ristabilire molte antiche tradizioni, in modo da eliminare tutto ciò che poteva mettere un limite alla sua autorità.

Riorganizzare la Francia sulla base di antichetradizioni.

Che conseguenze ebbe l’atto con cui il sovrano nel 1685annullò l’Editto di Nantes? Scegli la risposta corretta.

Fu introdotto il principio della tolleranza religiosa e in Francia tutti poterono praticare liberamente il proprio culto.

Tutte le confessioni protestanti acquistarono unacerta libertà e persone prima perseguitate poteronoritornare in Francia.

Gli ugonotti non furono più liberi di praticare il cultocalvinista e 200 000 di loro lasciarono la Francia.

Gli ugonotti furono perseguitati e sterminati.

Nell’elenco che segue individua con una crocetta le carat-teristiche che furono proprie dell’esercito del Re Sole.

Fra i soldati vi erano volontari, ma anche mercenari stranieri e poveri arruolati a forza.

Ogni parrocchia del Regno aveva l’obbligo di fornireun combattente, ma il suo mantenimento era a carico dello Stato.

In tempo di guerra le spese di mantenimentodell’esercito assorbivano un quarto delle finanzedello Stato francese.

Le truppe venivano utilizzate anche per tenere sottocontrollo la popolazione francese.

I soldati venivano anche impiegati per imporre il pagamento delle tasse.

Che cosa differenziava la capitazione dal decimo, due del-le più importanti tasse introdotte durante il regno di Luigi XIV?

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Le tasse erano effettivamente pagate da tutti?

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6

5

4

3

individua le informazioni

2

1

scegli il significato

Il tuo percorso operativo

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Quali sono le caratteristiche della monarchia assoluta di Luigi XIV?

Inserisci nella tabella i dati relativi alle tre guerre di cui si parla nell’unità.

L’assolutismo del Re Sole trovò in Europa sovrani pronti a imitarlo. Quali furono le scelte e gli atti più importanti degli altri re?

Lo sfarzo e lo spreco della vita di corte erano semplicemente il frutto della mentalità e dei gusti personali di Luigi XIV o aveva-no una precisa funzione politica? Condividi il modo in cui veniva interpretato il ruolo di sovrano, cioè di capo dell’intera nazione?Motiva in modo articolato la tua risposta.

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Quali classi sociali o categorie furono favorite e quali danneggiate dalla politica del Re Sole e dalle scelte economiche delministro Colbert? Perché?

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12

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per sintetizzare

Stati Sovrani Scelte e atti importanti

Danimarca

Svezia

Prussia

Russia

Austria

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Anni Guerra Risultati ottenuti

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Idea del potere

Organizzazione dello Stato

Rapporti del re con le classi sociali

Politica religiosa

Politica economica

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classifica e metti in relazione

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UNITÀ 2 LO STATO ASSOLUTO

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B B

Il secolo delle guerre,1652-1763

Unità 3

J. Parrocel, L’esercito di Luigi XIV attraversa il Reno, XVII secolo Parigi, Museo del Louvre. Nel dipinto, nel quale il re appare in abiti di gala, come se la guerra fosse uno dei suoi divertimenti di corte, viene raffigurato l’iniziodella Guerra della Lega di Augusta (1688). Le guerre del Re Sole sono combattutenella fase iniziale del periodo che abbiamo chiamato “secolo di guerre”. In questa immagine sono presenti i principali protagonisti di tale periodo: i sovrani e i loro eserciti.

Tra la metà del XVII secolo e quella del XVIII si susseguono numerosi conflitti. In questo “secolo di guerre” in Europa (e nelle colonie) si verificano profondi cambiamenti e si modificano gli equilibri tra le varie potenze. Infatti, come conseguenza dei trattati di pace,intere regioni passano da uno Stato all’altro.

I sovraniSono i sovrani, aiutati dai loro più fidaticonsiglieri, a decidere che è giunto il momento di dichiarare guerra al nemico.È il desiderio di ingrandire e arricchire i loro regni a muoverli. Per raggiungerequesti obiettivi stringono alleanze conaltri Paesi o combinano per figli e parentimatrimoni con gli eredi di altri regnanti.Se questi sforzi diplomatici non bastano,schierano in campo gli eserciti.

Gli esercitiGli eserciti sono uno strumentoindispensabile per tutti i sovrani

che cercano di affermare la propria potenza. Fino

alla metà del Seicento le truppeerano arruolate in vista

di un conflitto e congedatequando esso si concludeva.

In questo periodo, invece, in ogni Paese europeo sono

costituiti eserciti permanenti.

Quando? Fra il 1652 e il 1763.Dove? In Europa e nelle colonie.Che cosa accade? Gli Stati scendono in guerra gli uni contro gli altri, spinti da ragioni diverse: allargare i propri confini, conquistando nuove province; decidere chi incoronare re nei Paesi in cui vi sono difficoltàlegate alla successione al trono; soprattutto è in gioco il controllo dei commerci che si svolgono sugli oceani.

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L’assedio turco a Vienna (1683).

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UNITÀ 3 IL SECOLO DELLE GUERRE, 1652-1763

1. Grandi potenze in lotta

BNell’Europa nord-occidentale si affrontano Inghilterra e OlandaEsaminare le molteplici guerre che si susseguirono nel periodo in-dicato (1652-1763) sarebbe impossibile; tuttavia, osservando divolta in volta le diverse aree del continente è possibile individuarealmeno le cause scatenanti e le principali conseguenze di questiconflitti. In vent’anni l’Inghilterra e le Province Unite si affronta-rono tre volte: prima nel 1652-54, poi nel 1665-67 e infine nel1672. Entrambe erano diventate grandi potenze mercantili; lotta-rono tra loro per conquistare il controllo dei mari e la suprema-zia commerciale e l’Inghilterra riuscì a prevalere.

B Il controllo del Baltico è conteso tra Svezia, Russia e PrussiaIl mar Baltico era teatro di un commercio molto sviluppato. I Paesi che vi si affacciavano (Svezia, Danimarca, Brandeburgo-Prussia e Polonia) erano in competizione per assicurarsi i ricchi guadagni derivanti da questi traf-fici. Nel 1655 scoppiò la Prima guerra del Nord, che si concluse nel 1660. La Svezia sconfissegli altri contendenti e si ingrandì, strappando alcuni territori alla Danimarca. Il predominio sve-dese, tuttavia, durò soltanto qualche decennio. Presto, infatti, si aprì un nuovo conflitto, la Gran-de guerra del Nord (1701-21). La Svezia combatté nuovamente contro la Polonia e la Danimar-ca, ma dovette affrontare anche la Russia, che voleva conquistare uno sbocco sul Baltico. Glisvedesi furono battuti. Allo zar Pietro il Grande cedettero la Livonia, l’Estonia e l’Ingria. AllaPrussia, entrata in guerra nel 1713, lasciarono, invece, la Pomerania occidentale.

BNell’Europa orientale si affrontano Austria e Impero ottomanoLe potenze interessate a dominare su quest’area erano due: l’Austria e l’Imperoottomano. La loro rivalità provocò una guerra che si trascinò dal 1659 fino al1699. I turchi nel 1683 giunsero ad assediare Vienna, ma proprio in quell’an-no gli Asburgo ribaltarono la situazione; ricacciarono indietro l’esercito ne-mico e si impadronirono della parte dell’Ungheria che fino a quel momento eraappartenuta agli ottomani e della Transilvania. Tra il 1716 e il 1718 lo scontro siriaccese e gli Asburgo d’Austria tolsero ai Turchi parte della Serbia.

B Le guerre del Re Sole coinvolgono l’Europa centro-occidentale Nella seconda metà del Seicento le ambizioni di conquista della Francia cau-sarono ripetuti conflitti nell’area centro-occidentale dell’Europa. Come si è vi-sto (➥ parte 4, unità 2), con la Guerra di devoluzione (1667-68) e con quellascatenata contro l’Olanda (1772-78), Luigi XIV ingrandì il proprio regno, so-prattutto a spese della Spagna. L’espansione francese fu bloccata durante laGuerra della Lega di Augusta (1688-97).

PRIMA VERIFICACompleta il seguente testo.Durante il “secolo delle guerre” (…-…),nell’area nord-occidentale dell’Europa l’In-ghilterra combatté ripetutamente contro…………………; l’obiettivo di questi con-flitti era il controllo dei ………………… .Nell’area settentrionale alcune potenze sicontesero il controllo dei traffici che sisvolgevano sul ………………… . Dopo laPrima guerra del Nord la …………………conquistò una posizione di predominio,che perse con la …………………, poichédovette cedere ampi territori alla………………… e alla Prussia. Per ottene-re una posizione di dominionell’…………………, l’Austria si scontròcon …………………, sottraendo a essonegli anni ampi territori.

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BCon i trattati di pace i possedimenti spagnoli vengono divisiTra il 1713 (Pace di Utrecht) e il 1714 (Pace di Rastadt), si giun-se a una soluzione di compromesso. I possedimenti spagnoli fu-rono divisi. La Spagna e le colonie andarono a Filippo, che (do-po aver rinunciato all’eredità francese) fu riconosciuto re con ilnome di Filippo V di Borbone. I Paesi Bassi ex spagnoli, il Du-cato di Milano, il Regno di Napoli e la Sardegna furono asse-gnati a Carlo d’Asburgo, che nel frattempo era diventato impe-ratore (Carlo VI). L’elettore del Brandeburgo-Prussia, comericompensa per l’aiuto offerto all’Austria, acquisì il titolo di re diPrussia. Il Ducato di Savoia da questa spartizione guadagnò laSicilia. La vera vincitrice fu l’Inghilterra: dalla Francia otten-ne alcune regioni del Nord America (Terranova e la NuovaScozia); dalla Spagna l’isola di Minorca e Gibilterra (due posi-zioni decisive per il controllo del Mediterraneo) e alcuni im-portanti vantaggi commerciali.

B La Spagna cerca di riconquistare i possedimenti in ItaliaLa Spagna non si rassegnò facilmente ad accettare le riduzionidi territorio che le erano state imposte. Nel 1717 Filippo V cer-cò di riconquistare il predominio sulla penisola italiana, ma ilsuo tentativo fallì (1720). Vi si opposero l’Austria, l’Inghilter-ra, le Province Unite e la Francia. In questa occasione VittorioAmedeo II di Savoia (1666-1732) cedette agli Asburgo d’Au-stria la Sicilia in cambio della Sardegna (e il Ducato di Savoiaprese il nome di Regno di Sardegna).

B La Guerra di successione polacca(1733-38)Un altro conflitto fu particolarmente importante per l’Italia: laGuerra di successione polacca, che fu combattuta per lo piùnella penisola. Nel 1733 morì il re di Polonia. L’Austria e laRussia volevano che sedesse sul trono di questo vasto Regnoun principe tedesco che godeva della loro fiducia, Augusto IIIdi Sassonia (1696-1763). Invece, il nuovo sovrano francese,Luigi XV (1710-74), che aveva sposato una principessa polac-ca, pretendeva che la corona andasse al suocero, StanislaoLeszczynski (1677-1766). Con la Francia si allearono il Regnodi Sardegna e la Spagna, che speravano di impadronirsi deipossedimenti austriaci in Italia.La guerra finì nel 1738 (Pace di Vienna). Come re di Poloniafu riconosciuto il candidato appoggiato dagli Asburgo, ma es-si rinunciarono alla parte meridionale dell’Italia. Il Regno diNapoli e la Sicilia passarono a un figlio di Filippo V di Spa-gna, Carlo III di Borbone (1716-88).

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

2. Le guerre di successione

B La Guerra di successione spagnola (1701-14)Nel 1700 morì Carlo II (1665-1700), l’ultimo rappresentante degli Asburgo di Spagna, e poichénon aveva figli, ebbe inizio un’aspra lotta per conquistare il trono spagnolo. I candidati alla suc-cessione erano due: Filippo duca d’Angiò (1683-1746), nipote di Luigi XIV, e Carlo d’Asburgo(1685-1740), discendente della dinastia austriaca e figlio dell’imperatore. Il sovrano francese ap-poggiò Filippo. Anche il re defunto lo aveva indicato nel testamento come erede, a patto, però,che rinunciasse ai diritti che, come parente del Re Sole, poteva vantare sul trono di Francia. Ciò,tuttavia, non era sufficiente per rassicurare gli altri Paesi, spaventati dall’idea che la corona spa-gnola e quella francese potessero finire nelle stesse mani. Così Carlo d’Asburgo, il candidato sostenuto dall’Austria, poté contare sull’aiuto dell’Inghilterra,delle Province Unite, del Brandeburgo-Prussia e del Ducato di Savoia. Si arrivò perciò alla guerra.

La battaglia di Almansa (Spagna), tappa decisiva della Guerra di successione spagnola.

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UNITÀ 3 IL SECOLO DELLE GUERRE, 1652-1763

L’Austria conservò in Italia soltanto il Ducato di Milano equello di Parma e Piacenza. Tuttavia si assicurò una certa in-fluenza anche sul Granducato di Toscana che, infatti, dopola morte dell’ultimo discendente dei Medici fu affidato a Fran-cesco Stefano di Lorena (1708-63), genero dell’imperatoreCarlo VI. Il Regno di Sardegna, sempre più deciso a espander-si nell’Italia settentrionale, ottenne le province di Tortona eNovara.

B Con la Guerra di successioneaustriaca (1740-48)l’Austria perde alcuni territoriAnche questa sistemazione, tuttavia, fu di breve durata. Nel1740 morì Carlo VI, sovrano d’Austria e imperatore. Sua ere-de era la figlia Maria Teresa (1717-80). Molti sovrani, però,contestarono il suo diritto a regnare. Il più deciso fu il nuo-vo re prussiano, Federico II il Grande (1712-86). Senza nem-meno dichiarare guerra, occupò con le sue truppe la Slesia,una provincia austriaca. Solo l’Inghilterra e (in un secondomomento) il Regno di Sardegna si schierarono con Maria Te-resa. Contro di lei scesero in campo oltre alla Prussia, alcuniprincipati dell’Impero, la Francia e la Spagna. Queste ultimemiravano a indebolire l’Austria e a ridurre la supremazia com-merciale dell’Inghilterra.Gli unici mutamenti territoriali stabiliti dalla Pace di Aqui-sgrana che, nel 1748, pose fine al conflitto, riguardarono ipossedimenti degli Asburgo d’Austria. La regina Maria Teresadovette rinunciare alla Slesia, ormai sotto il dominio prussia-no. In Italia, inoltre, perse il Ducato di Parma e Piacenza, chefu destinato a un altro figlio di Filippo V di Spagna.

B La Guerra dei sette anni si combatte in Europa, sugli oceani e nelle colonieLa Pace di Aquisgrana non eliminò la rivalità tra la Francia el’Inghilterra per il controllo dei traffici commerciali, e tantomeno l’inimicizia nata tra l’Austria e la Prussia a causa dellaSlesia; così nel 1756 scoppiò una nuova guerra. La Prussia sialleò con l’Inghilterra. La coalizione avversaria, invece, era formata da Austria, Fran-cia, Spagna e Russia. Il re prussiano Federico II riuscì a conser-vare il possesso della Slesia. La guerra non fu combattuta so-lo in Europa; una parte assai importante si svolse nellecolonie. Si deve considerare, infatti, che i traffici commerciali colo-niali, erano divenuti sempre più importanti per le potenzeeuropee (➥ parte 6, unità 2). In America e nell’oceano In-

diano l’esercito e la flotta inglesi sconfissero i francesi egli spagnoli. Nel 1763 la Pace di Parigi confermò i grandisuccessi ottenuti dall’Inghilterra in campo coloniale. La Francia perse buona parte dei suoi possedimenti, chepassarono agli inglesi. In India dovette rinunciare alle piùimportanti basi commerciali, in Africa rinunciò al Senegal,mentre in America cedette il Canada, la valle dell’Ohio e al-cune isole delle Antille. La Spagna, invece, fu costretta a pri-varsi della Florida (in cambio, però, ebbe la Louisiana, toltaai francesi).

L. J. Maurice, Maria Teresa con i figli Leopoldo II, Ferdinando Carlo, Giuseppe II e Massimiliano Francesco, 1775, Parigi, Museo della Francia d’Oltremare.

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.● Perché l’Austria non voleva che salisse

al trono spagnolo Filippo d’Angiò? ● Come vennero suddivisi i possedimenti spagnoli

in seguito ai trattati di pace?● Quali candidati si contesero il trono della Polonia?● Quali trasformazioni si verificarono in Italia con la

Guerra di successione polacca?● Per quale motivo scoppiò la Guerra di successione

austriaca?● Dove fu combattuta la Guerra dei sette anni?

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

leggiamo la carta • I nuovi rapporti di forza dopo la Pace di Aquisgrana

Confrontiamo la carta dell’Europa nel 1648 (Pace di Vestfalia) con quella del 1748 (Pace di Aquisgrana).Le Province Unite persero la supremazia commerciale che avevano esercitato nei decenni centrali del Seicento; tale posizione fuinvece conquistata dall’Inghilterra. Essa divenne la padrona assoluta dei mari e dei traffici oceanici, grazie a un impero coloniale vastissimo. Tramontò l’importanzadella Svezia, a causa della rapida ascesa della Russia e della Prussia.La Russia divenne una potenza di primo piano, sia sul mar Baltico sia nell’Europa orientale.La Prussia acquistò sempre maggiore prestigio e si ingrandì tanto da diventare il Regno più esteso all’interno dell’Impero dopol’Austria, ma in grado persino di rivaleggiare con quest’ultima.

3. Un nuovo equilibrio

BUn secolo di guerre modifica i rapporti di forza tra le potenzeTra il 1652 e il 1763 si verificarono dunque molti cambiamenti, sia in Europa sia in Italia.Per quanto riguarda l’Europa, osserva con attenzione il confronto tra gli equilibri stabiliti con laPace di Vestfalia e quelli derivanti dalla Pace di Aquisgrana. Per quanto riguarda l’Italia, nel 1714finì l’egemonia della Spagna sulla penisola e, per un breve periodo (1714-38), fu l’Austria adavere un ruolo dominante. Successivamente, tuttavia, l’influenza degli Asburgo fu ridimensiona-ta e i Borbone di Spagna recuperarono almeno in parte le posizioni perdute. La Sicilia e il Regno

Edimburgo

Londra

Dublino

Parigi

Bruxelles

L'Aia

Torino

Berna

Tangeri Gibilterra

MadridLisbona

Tunisi

Algeri

Genova

(Port).

Sicilia

Sardegna

Corsica

I. Baleari

LuccaFirenze

Roma

Napoli

Atene

Salonicco

Cattaro

Milano

MAR NERO

Budapest

Creta

Costantinopoli

Isoleioniche

BucarestBelgrado

Venezia

Palermo

Berlino Varsavia

Cracovia

DresdaPraga

ViennaMonaco

MoscaCopenaghen

Stoccolma

Oslo

MAR MEDITERRANEO

OCEANOATLANTICO

MAREDEL

NORD MAR BALTIC

O

RUSSIA

REGNO DI POLONIA

REGNO

DI

SPAGNA

REGNO

DI

FRANCIA

GRANDUCATODI

LITUANIA

IMPERO

REGNODI SCOZIA

REGNOD'INGHILTERRA

REGNO

DI

DANIMARCA

E

NORVEGIA

REGNO DI SVEZIA

REGNO DIPORTOGALLO

IRLANDA

ALGERIAMAROCCO

PRINC. DITRANSILVANIA

PRINC. DIMOLDAVIA

PRINC. DI

VALACCHIA

ARC.D'AUSTRIA

STATODELLACHIESA

REGNO

DI

NAPOLI

E

SICILIA

FRANCACONTEA

GRAND. DITOSCANA

QANATO DI CRIMEA

OTTOMANO

ALBANIA

SERBIA

SLESIA

ESTONIA

CURLANDIA

LIVONIA

R. DIBOEMIA

PAESI BASSI SP.

REP. DI

VENEZIA

REGN

OD'U

NGHERIADUC. DIBAVIERA

CONF.SVIZZERA

DUC. DI

SAVOIAANDORRA

PROV.UNITE

PR. DISASSONIA

MARCH. DI BRANDEB. DUC. DI

PRUSSIA

Cipro

COSACCHIDEL DON

Possedimenti degliAsburgo d'Austria

Possedimenti degliAsburgo di Spagna

Terre delle comunità diKazan e delle tribù nomadiautonome dello Stato russo

Capitali degli Stati

Territori occupatidagli svedesi

Territori dei vassallidell'Impero

Confini

ottomano

degli Statidopo la Pace diVestfalia (1648)Confini del SacroRomano Imperonel 1648

L’Europa dopo la Pace di Vestfalia

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UNITÀ 3 IL SECOLO DELLE GUERRE, 1652-1763

di Napoli (1738) e il Ducato di Parma e Pia-cenza (1748), infatti, passarono a due figli diFilippo V di Spagna. Sotto il controllo dell’Austria rimasero inveceil Ducato di Milano e il Granducato di Tosca-na (➥ parte 5, unità 5).Nella penisola, inoltre, crebbe il prestigio delDucato di Savoia, che allargò i suoi confiniconquistando alcune province nella parteorientale del Piemonte e acquistò inoltre laSardegna (da ciò derivò la denominazione diRegno di Sardegna).

REGNODI

SPAGNA

REGNODI FRANCIA

REGNO DELPORTOGALLO

REGNO DISARDEGNA

STATODELLACHIESA

REGNODI NAPOLIE SICILIA

CONFEDERAZ.SVIZZERA

IMPEROOTTOMANO

REGNO DIDANIMARCAREGNO DI

GRANBRETAGNA

IRLANDA

PROVINCEUNITE

PAESI BASSIAUSTRIACI

R E G N O D IS V E Z I A

HANNOVERBRANDEBURGO

REGNO

AUSTRIA

REGNO DIUNGHERIA

BOEMIA

CORSICA

OCEANOATLANTICO

MAREDEL

NORD

MARBALTICO

Copenhagen

Berlino

Praga

Cracovia

PestBuda

Belgrado

Venezia

Genova

Strasburgo

Vienna

Varsavia

UtrechtLondra

Parigi

Dublino

Madrid

Lisbona

Gibilterra(Gran Bret.)

Roma

Napoli

Dubrovnik(Ragusa)

Atene

Ginevra

REGNODI

SARDEGNA

Palermo

ANDORRA

BALEARI

FRANCACONTEA

ALSAZIA

LORENA

Parma

DUC. DIMILANO

REP. DI VENEZIAFirenze

REGNO DI PRUSSIA

MAR MEDITERRANEO

SLESIA

MONTENEGRO

SACROROMANOIMPERO DI POLONIA

L’Impero ottomano, pur continuando a regnare su un territorio assai ampio, perse terreno nell’area balcanica e ciò accadde so-prattutto a causa della forte avanzata dell’Austria. I possedimenti degli Asburgo crebbero notevolmente anche verso occidentee a fare le spese di questa espansione fu la Spagna. La Francia riuscì a mantenere intatti i suoi confini sul continente, conser-vando le regioni conquistate ai tempi del Re Sole, ma fu gravemente indebolita nei suoi possedimenti coloniali.

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.

● Al termine del secolo delle guerre quale paese divenne la più importantepotenza commerciale al mondo?

● Quale posizione acquistò la Prussia? E l’Austria?● La potenza della Francia in campo coloniale rimase intatta?● Quale potenza acquisì una posizione importante in Italia?

Quali territori controllava?● Quali possedimenti passarono sotto il dominio dei Borbone di Spagna?● Quali conquiste furono compiute dal Ducato di Savoia?

I nuovi rapporti di forza dopo la Pace di Aquisgrana

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

L. Le Nain, Il carretto o il ritorno dalla fienagione. La vita delle masse di contadini si svolgeva secondo gli stessi ritmi sia durante la guerra sia in tempo di pace. Non si verificarono le spaventose distruzioni e gli eccidi di civili che si erano susseguiti nel passato e che sono divenuti una costante nelle guerre del xx secolo; avvennetuttavia un continuo e sistematico sfruttamento dei ceti meno abbienti, oberati di tasse.

4. Guerra e vita quotidiana

ricordaLa nascita degli eserciti

permanenti erastrettamente collegata

all’affermarsi dellemonarchie assolute.Seguendo l’esempio

di quanto aveva attuato Luigi XIV in Francia, altri

sovrani si dotarono di eserciti di questo tipo.

I proventi delle tasseelevate imposte ai sudditi

servivano per finanziarel’esercito; d’altra parte,

la crescita di quest’ultimopermetteva ai regnanti non solo di affrontare

le guerre, ma anche di costringere i sudditi

a pagare i tributi e a rispettare

la loro volontà.

B La guerra: un’esperienza quasi quotidianaTra il 1652 e il 1763 i Paesi europei combatterono tra di loro in continuazione. In questo arco ditempo l’Inghilterra, ad esempio, rimase in guerra per 44 anni. Per le persone vissute in quell’epo-ca, quindi, un conflitto non era un evento eccezionale, ma piuttosto la normalità, un’esperienza qua-si quotidiana. Tuttavia, per capire che cosa allora significasse essere in guerra, bisogna tenere pre-sente che i conflitti di cui si è parlato si distinguevano per diverse ragioni da quelli del passato.

B È finita l’epoca del fanatismo religioso Innanzitutto non erano più motivazioni religiose a provocare le guerre. Tra la fine del Cinquecen-to e la prima metà del Seicento cattolici e protestanti si erano affrontati con le armi in pugno congrande accanimento. Il fanatismo religioso aveva causato stragi terribili (basta pensare a ciò che eraaccaduto durante la Guerra dei trent’anni ➥ parte 3, unità 2). Gli eserciti schierati in campo eranoconvinti di dover difendere la vera fede contro l’eresia e quindi di compiere una missione sacra.Per questa ragione venivano colpite senza pietà anche le popolazioni civili. Il fatto che aderisse-ro a un credo considerato sbagliato, infatti, faceva di loro un nemico pericoloso come le truppe av-versarie. Nel periodo di cui parliamo, invece, queste passioni così violente si erano spente.

B La popolazione civile non è più un nemico da annientareCome si è detto, spesso erano le ambizioni di conquista delle dinastie regnanti a condurre allaguerra. Quando l’armata di un sovrano occupava una regione sottratta al nemico, la popolazionegeneralmente veniva risparmiata. Le province conquistate, infatti, erano viste come una fonte diricchezza e non c’era alcuna ragione per terrorizzare o sterminare gli abitanti. Essi, al contrario,dovevano continuare a lavorare e a produrre, per poter pagare le tasse al loro nuovo sovrano.

B Le guerre sono lunghe ma meno aspre che in passatoSi combatteva per ampliare i confini di un regno o per ottenere vantaggi commerciali.L’obiettivo, quindi, non era distruggere il nemico; anzi, molto spesso poteva essere più utilecostringerlo ad arrendersi e poi obbligarlo a trattare.

Raramente tra le armate contrapposte si verificavano scontri decisivi, batta-glie in cui uno dei contendenti riusciva ad annientare l’altro. Dietro tutto ciò viera anche una spiegazione di tipo economico. Si è visto quanto fosse costosomantenere un esercito permanente (➥ parte 4, unità 2): i sovrani, proprio perquesta ragione, correvano malvolentieri il rischio di vederlo distrutto. Perciò fu-rono guerre molto frequenti e di lunga durata, ma non cruente, che spesso si ri-solvevano in assedi interminabili. I combattimenti si svolgevano soltanto tramarzo e settembre; poi, con la cattiva stagione, le operazioni militari venivanosospese e riprendevano nuovamente in primavera. D’inverno, infatti, le strade siriempivano di fango oppure ghiacciavano, per cui spostare le truppe, trasporta-re i loro rifornimenti o i cannoni diventava difficile e dispendioso.

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UNITÀ 3 IL SECOLO DELLE GUERRE, 1652-1763

B Fare il soldato diventa una professione stabileFederico II di Prussia (considerato dai contemporanei un geniodell’arte militare) riteneva che gli abitanti del suo Regno non do-vessero nemmeno accorgersi delle guerre in corso. Era opportu-no che essi continuassero a occuparsi delle loro attività, a lavora-re indisturbati. La guerra, invece, riguardava principalmente isoldati. In passato, come si è accennato, le truppe venivano re-clutate allo scoppio di un conflitto e congedate al termine. Con lacostituzione degli eserciti permanenti questa situazione mu-tò. Fare il soldato diventò una professione stabile, poiché gli eser-citi rimanevano in servizio anche nei periodi di pace.

BNegli eserciti permanenti noncombattono solo i sudditi del sovranoAnche se oggi può sembrare strano, interi reggimentierano formati da stranieri. Alcuni Paesi (come ad esem-pio la Confederazione svizzera o certi principati dell’Im-pero) non prendevano parte alle guerre ed erano specia-lizzati nell’addestramento di truppe da fornire agli altriregni. Inoltre, normalmente i soldati prigionieri avevano la possi-bilità di entrare a far parte dell’armata che li aveva catturati.Accanto agli stranieri, decidevano di arruolarsi anche molti

sudditi del sovrano che allestiva l’esercito, per spirito di av-ventura, oppure, più semplicemente, per avere un lavoro euna paga.

B I soldati non sempre sono volontariIn realtà molti di coloro che entravano a far parte degli eserci-ti non erano volontari a tutti gli effetti.

Le condizioni di vita, infatti, erano molto dure, nonsolo per il rischio di essere feriti o morire in batta-glia, ma anche perché (con l’eccezione dell’eserci-to prussiano) il cibo era scarso e le condizioniigieniche spesso disastrose. Gli ufficiali che eranoincaricati di reclutare i soldati o gli equipaggi del-

le navi da guerra percorrevano le campagne e lecittà, alla ricerca di disoccupati, mendican-

ti e vagabondi. Li convincevano con la promessa di unguadagno sicuro, oppure si facevano se-guire con la forza o l’inganno (spessoaspettando che uscissero ubriachi dalletaverne). L’opportunità di arruolarsi, inoltre, ve-niva offerta ai criminali o alla genteimprigionata a causa dei debiti, comealternativa alla galera.

capire il passato

Per costituire gli eserciti sempre più numerosi di cui i sovraniavevano bisogno, i “volontari” non sempre erano sufficienti.Perciò, nel corso della prima metà del Settecento, si diffu-se in gran parte d’Europa il sistema di coscrizione, cioè diarruolamento dei sudditi, che in Francia era stato utilizzatogià ai tempi di Luigi XIV (➥ parte 4, unità 2). Si trattava diun servizio militare obbligatorio, temporaneo e non retri-buito. Il meccanismo era ovunque molto simile. Generalmen-te in ogni parrocchia venivano preparati elenchi in cui eranoindicati gli uomini sani compresi tra i 16-18 anni e i 40. Poi,con un sorteggio, venivano scelti coloro che avrebbero do-vuto indossare la divisa.Quelli che estraevano un bigliettino nero finivano sotto le ar-mi, dove restavano per alcuni anni (solitamente due) senzaessere pagati. Normalmente, formavano delle truppe di ri-serva. In altre parole non andavano in battaglia (perché pre-feribilmente vi erano mandati i “volontari”), ma svolgevanoaltri compiti, come sorvegliare i prigionieri, le fortificazioni o lestrade.Alcune categorie di persone (diverse a seconda dei Paesi edelle epoche) non correvano il rischio di essere obbligate a

prestare questo servizio al sovrano: i preti, gli aristocratici, ifunzionari dello Stato, gli avvocati, i notai, gli artigiani, i mer-canti che pagavano una certa quantità di tasse, gli uominisposati e con molti figli da mantenere, gli studenti universita-ri, i maestri, i figli di vedove con una bottega o un podere damandare avanti ecc.I loro nomi non comparivano nemmeno nelle liste su cui si ef-fettuava l’estrazione a sorte.Per tutti coloro che non rientravano tra i fortunati esoneratidalla coscrizione vi era ancora una scappatoia. Se disponeva-no di sufficiente denaro, potevano pagare un sostituto.Perciò, erano costretti all’addestramento militare principal-mente i sudditi provenienti dai ceti più umili (specialmentecontadini senza terra).Vi era anche chi usava l’astuzia: in Francia, ad esempio,quando furono inseriti tra gli esonerati gli uomini sposati, igiovani cominciarono a prendere moglie il più presto possibi-le. Più semplicemente, poi, alcuni scappavano appena veni-va fissata l’estrazione, altri si procuravano volontariamenteferite o danni fisici per mostrare di non essere in buona salu-te ed evitare così l’arruolamento.

Sudditi in uniforme: la coscrizione C. P. Merck, Granatiere prussiano, 1730 ca.

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B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

B Le posizioni di comando sono riservateall’aristocraziaLa situazione era molto diversa per i vertici dell’esercito. Gli ufficiali di gra-do più elevato provenivano dall’aristocrazia. Le cariche di ufficiale venivanoconferite dallo Stato e per ottenerle era necessario frequentare scuole militarinelle quali erano insegnate le regole e le tattiche di guerra più moderne. Neigradi inferiori trovavano posto anche gli esponenti della borghesia, nume-rosi soprattutto nei Paesi in cui tali incarichi potevano essere acquistati.

B La disciplina è molto severaDal momento che tra i soldati si trovava gente di tutti i tipi, i sovrani e gli uffi-ciali non avevano piena fiducia nelle loro truppe. Perciò, cercavano di tenerlesotto controllo con una rigidissima disciplina. Esse erano sottoposte a conti-nui addestramenti, che servivano per abituare i soldati all’obbedienza e per

prepararli ad affrontare i combattimenti.In tutti gli eserciti il problema più grande era la diserzione. Moltissimi soldati, infatti, intascava-no la somma che spettava loro per l’arruolamento e poi, alla prima occasione, si davano alla fu-ga. Alcuni scappavano per tornare a casa, altri per entrare in un’armata diversa, in modo da ri-scuotere un’altra volta l’ingaggio.

B Le diserzioni sono un fenomeno assai frequenteNell’esercito prussiano, conosciuto in tutta Europa per la sua organizzazione, vi erano normemolto precise per impedire le diserzioni. Tutto ciò che poteva facilitare le fughe veniva evita-to: nessuna operazione si svolgeva di notte; gli accampamenti venivano sistemati lontano dai bo-schi; quando i soldati andavano a raccogliere legna o a lavarsi in un fiume erano sorvegliati daun superiore. Federico II nel 1745 ordinò: ‹‹Se durante un combattimento un soldato si guarderàintorno come per fuggire […] il sottufficiale che sta dietro di lui lo infilzerà con la baionetta e loucciderà sul posto››. Nonostante queste misure, come osservò un inviato del governo inglese in-caricato di studiare l’esercito prussiano, ‹‹dopo una battaglia perduta il numero dei disertori è ingenere il triplo di quello dei morti e dei prigionieri››.

La resa dei sassoni al termine dellaGuerra dei sette anni, incisione del XVIII secolo. Questa immaginenon mostra eserciti distrutti, bensìreggimenti schierati in bell’ordine;interi battaglioni sassoni furonoinfatti inglobati nell’esercitoprussiano, come un vero e propriobottino di guerra.

baionettaÈ una lama d’acciaio che veniva innestataall’estremità del fucile, utilenelle situazioni di assalto.

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.● Quali caratteristiche avevano avuto i conflitti animati dagli odi religiosi?● Perché nelle guerre scoppiate per le ambizioni di conquista dei regnanti la popolazione normalmente veniva risparmiata?● Per quale ragione raramente si verificavano battaglie in cui uno dei contendenti distruggeva l’esercito nemico?● Quali caratteristiche avevano le guerre che si svolsero tra la metà del Seicento e la metà del Settecento?● In quale modo soldati stranieri potevano entrare a far parte dell’esercito permanente di un regno?● Quali persone, tra i sudditi del sovrano che armava l’esercito, entravano sotto le armi? Erano sempre volontari

a tutti gli effetti?● I gradi più elevati dell’esercito da chi erano occupati?● Qual era il problema più grave per gli eserciti?● Perché molti sovrani nella prima metà del Settecento ricorsero al sistema della coscrizione obbligatoria? ● In che modo venivano scelti i coscritti? Erano retribuiti?● Su quali sudditi ricadeva principalmente l’obbligo di entrare sotto le armi?

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SCHEDA 8

209

DOSSIER DEL CITTADINO EUROPEO

Come abbiamo visto, in Europa, tra il1652 e il 1763, la guerra non fu per-cepita quale un evento eccezionale,come si è soliti considerarla, ma unacondizione di normalità. Nonostantegli effetti devastanti di questa situazio-ne, i Paesi europei vissero in questoperiodo un lento e progressivo miglio-ramento delle condizioni di vita e del-l’assetto economico. All’inizio di que-sto lungo arco cronologico, la guerrasi intreccia con altri fattori che metto-no a dura prova la vita delle popola-zioni, come la carestia (1647-51), do-vuta a un irrigidimento del climaeuropeo, e le epidemie di peste, checulminano nelle grandi pestilenze del1630 e del 1656. Anche se nelle fonti molte volte vieneusato genericamente il termine pesteper indicare sia le manifestazioni spe-cifiche di questa malattia sia quelle dialtre, come il tifo o il vaiolo, è indub-bio che tali epidemie furono alla basedella morte prematura di numerosepersone. In Italia, a Napoli e Genovanel 1656 morì quasi il 50% degli abi-tanti. Come noto, la medicina deltempo non era in grado di evitare ilcontagio, lasciando la popolazione in-difesa davanti alla malattia. Il provve-dimento più utilizzato in tal senso eral’isolamento, ma anche questo prov-vedimento non aveva alcun poterecontro il principale elemento di conta-

gio: i topi infettati dalle pulci. Nono-stante le frequenti e violente guerre,però, il Settecento segna l’inizio diuna fase di incremento demograficoche si protrae per oltre due secoli emezzo. L’aumento della popolazione dipendein primo luogo dalla diminuzione deltasso di mortalità dei giovani e deibambini reso possibile da tre fattori: ilprogressivo miglioramento del clima,una maggior attenzione per le condi-zioni igienico-sanitarie e per i progres-si medici, l’espansione economica.Oggi a noi può sembrare impossibileche condizioni così negative - guerra,carestia e peste - possano trovarsi a

convivere nel medesimo territorio. Ep-pure è ciò che accade attualmente indiversi Paesi del Terzo mondo, dovesono diffuse numerose malattie dovu-te a scarsa alimentazione, o a carenzadi grassi, proteine, sali minerali e vita-mine (come la pellagra, il rachitismo,ecc.), o ancora a parassiti che non esi-stono più da noi o che sono decisa-mente meno pericolosi. Il morbillo, ad esempio, è nei Paesisottosviluppati una malattia pericolo-sissima: un bambino malnutrito inquesti Paesi ha un rischio di morte400 volte superiore a quello di unbambino europeo. In questi Paesi, da-ta la bassa percentuale di vaccinazionieffettuate, i bambini rischiano di mori-re anche per altre malattie infettive,come pertosse, difterite ecc.A tutto ciò bisogna aggiungere unacattiva situazione igienica, la scarsa di-sponibilità di acqua pulita e la povertàdi medici e ospedali. Basti pensareche, se in Europa abbiamo mediamen-te un medico per meno di mille abi-tanti, in alcune zone dell’Africa ve n’èuno per più di 25 000 persone. E spes-so si tratta di persone che, per sfuggi-re a carestie o guerre, sono costrette aspostamenti forzati vivendo in condi-zioni disastrose.

Nel deserto della fame, S. Salgado, Mali, 1985.

Un momento delladrammatica pestedel 1656 a Napoliin un dipinto di DomenicoGargiulo, XVII secolo.

GUERRA, PESTE E CARESTIA

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Il secolo delle guerre, 1652-17631. Grandi potenze in lottaNel periodo compreso tra il 1652 e il 1673 si susseguirono inEuropa numerosi conflitti. Nell’area nord-occidentale l’Inghil-terra e le Province Unite si affrontarono più volte per conqui-stare la supremazia commerciale sui mari. Svezia, Russia ePrussia si contesero il controllo dei traffici del mar Baltico.Nell’Europa orientale l’Austria affrontò ripetutamente l’Impe-ro ottomano. L’area centro-occidentale fu turbata dalle ambi-zioni espansionistiche della Francia.

2. Le guerre di successioneCon la Guerra di successione spagnola (1701-14), la coronadi Spagna e le colonie andarono a Filippo V di Borbone, men-tre i Paesi Bassi, il Ducato di Milano, il Regno di Napoli e laSardegna furono ceduti a Carlo d’Asburgo, divenuto intantoimperatore. Con la Guerra di successione polacca (1733-38)gli Asburgo d’Austria cedettero il Regno di Napoli e la Siciliaa un figlio di Filippo V di Spagna. Con la Guerra di successio-ne austriaca (1740-48), Maria Teresa d’Asburgo cedette laSlesia alla Prussia e il Ducato di Parma e Piacenza a un altrofiglio di Filippo V di Borbone.Al termine della Guerra dei sette anni (1756-63), combattu-ta in Europa e nelle colonie, l’Inghilterra strappò vasti posse-dimenti coloniali alla Francia e alla Spagna.

sintesi

mappa

CONFLITTI DAL 1652 AL 1763

causarono

in

controllomar Baltico

supremaziacommerciale

a dannoProvince Unite

Europa

Russia

per

ottenere ottenere

3. Un nuovo equilibrioAl termine del secolo delle guerre (1763) si erano verificatiprofondi cambiamenti. L’Inghilterra conquistò la supremaziacommerciale, superando le Province Unite. La potenza dellaSvezia tramontò a causa dell’ascesa della Russia e della Prus-sia, divenuta il Regno più potente dell’Impero, dopo l’Austria.Questa acquistò vasti possedimenti, nell’area balcanica a spe-se degli ottomani, a occidente a spese della Spagna. La Fran-cia conservò i propri confini nel continente, ma perse buonaparte dei possedimenti coloniali. In Italia finì l’egemonia spa-gnola; l’Austria ebbe un ruolo dominante sino al 1738, ma inseguito i Borbone di Spagna recuperarono in parte le posi-zioni perdute. Il Ducato di Savoia prese il nome di Regno diSardegna con l’acquisizione dell’isola (1720).

4. Guerra e vita quotidianaLe guerre del periodo 1652-1763, provocate da ambizioni di-nastiche o da scopi commerciali, furono lunghe e frequenti,ma meno feroci di quelle del passato animate dagli odi religio-si. Gli eserciti permanenti erano composti da mercenari stra-nieri, sudditi arruolatisi volontariamente in cambio di una pa-ga, soldati nemici prigionieri, ex galeotti, ma anche disoccupatio vagabondi reclutati a forza. Nella prima metà del Settecentoalcuni sovrani ricorsero a forme di coscrizione obbligatoria.

ambizionidinastie regnanti

arruolamento e addestramentoeserciti permanenti

necessitàampliamento confini

vantaggicommerciali

Prussia

Inghilterra Francia

ci fu perse

unicoindipendente

Spagna

Ducato di Savoia

Austria

un po’ sminuita dalla

a causadi

possedimenticoloniali

conquisteRe Sole

perse conservò

divisionepossedimentidopo guerra

di successione

acquistò

Egemonia Impero ottomano

tolse terre

sull’

Italia

210

B B PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

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UNITÀ 3 IL SECOLO DELLE GUERRE, 1652-1763

Egemonia

condizione di superiorità di uno Stato nei confrontidi altri

condizione di uno Stato che ne sottomette altri con la forza delle armi

politica con cui una grande potenza assicura il proprio aiuto a Stati minori

politica con cui una grande potenza impediscel’unità di un’altra nazione

Ceto

gruppo di famiglie aventi in comune l’origine

insieme di sudditi che hanno in comune una stessacondizione economica e sociale

quartiere popolare

particolare gruppo di contadini

Tra le seguenti frasi segna con una crocetta quelle che ri-tieni corrette.

Inghilterra e Province Unite erano grandi potenzemercantili.

Inghilterra e Province Unite cercarono di avviare unapolitica di collaborazione per conquistare insieme il controllo dei mari.

Nel mar Baltico i traffici commerciali erano limitati.

La Russia aveva l’ambizione di conquistare uno sbocco sul Baltico.

Austria e Inghilterra erano le potenze interessate a dominare sull’area orientale dell’Europa.

L’Impero ottomano perse terreno nell’area balcanicaa causa della forte avanzata dell’Austria.

Gli Asburgo persero terreno a occidente, a vantaggio della Spagna.

Nella seconda metà del Seicento la politica esteradella Francia fu diretta a stabilire pacifiche relazionicon gli altri Stati.

3

individua le informazioni

2

1

scegli il significato

Il tuo percorso operativo

Tra il 1652 e il 1763 gli Stati europei furono continuamente in conflitto. Completa la tabella, in cui sono elencate le diverseguerre: dovrai inserire le date e gli Stati coinvolti, spiegare le cause e chiarire i termini dei trattati di pace.

Guerre Anni Stati coinvolti Cause Trattati di pace (o esiti)

Guerra fra Inghilterra e Province Unite

Prima guerra del Nord

Grande guerra del Nord

Guerra fra Austria e Impero ottomano

Guerra di successione spagnola

Guerra di successione polacca

Guerra di successione austriaca

Guerra dei sette anni

4

classifica e metti in relazione

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B BQuali erano il ruolo e l’obiettivo dei sovrani rispetto a queste guerre? Esistevano alternative al conflitto armato?

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Perché l’Europa riuscì a sopportare una serie tanto lunga e continua di guerre? Completa il seguente schema.

Esaminiamo attraverso uno schema la composizione degli eserciti permanenti. Come veniva organizzato il sistema di coscri-zione dei sudditi che si diffuse in Europa nella prima metà del Settecento?

Alla fine della lunga serie di guerre gli equilibri in Europa erano mutati: alcuni Stati si erano rafforzati, altri indeboliti (o co-munque erano stati costretti a ridimensionare le loro ambizioni). Prova a elencare gli Stati e a descriverne la situazione.

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8

per sintetizzare

Eserciti permanenti

Sudditi interessati

Modalità di reclutamento

Compiti dei coscritti

Categorie esonerate

Alternative al reclutamento

7

Le guerre

nel passato

comportamento verso il nemico

causa fondamentale

in base a

nel periodo considerato

comportamento verso il nemico

codice di comportamento obiettivi

6

5

PARTE 4 FRA SPLENDORI E MISERIE

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